IL GRANELLO DI SENAPE per gli sposi di monsignor Ezio Morosi
Via del Seminario, 61 57122 Livorno tel. e fax 0586/210217 lasettimana.livorno@tiscali.it Notiziario locale
Direttore responsabile Andrea Fagioli Coordinatore diocesano Nicola Sangiacomo Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983
8 aprile 2012
Un bel cerchio di politici: sorpresa pasquale!
amore è per sua natura diffusivo di sé, tende all’altro, non Lcorrompersi ’può restare chiuso nel nostro cuore, rischierebbe di e trasformarsi in egoismo, sciuperebbe la vita. Va donato, ognuno ha bisogno dell’amore dell’altro per guardare con serenità il suo presente ed il suo futuro. C’è sempre qualcuno che lo aspetta da noi e non possiamo mai privare nessuno di quell’affetto che gli serve per vivere. Serve alla singola persona, serve all’umanità. Il matrimonio è il Sacramento che ci aiuta a valorizzare questo dono. È l’amore che diventa sacro, cioè il più possibile vicino a quello di Dio.
Progetto culturale diocesano
Il messaggio DI PASQUA
Oltre quella pietra pesante Famiglia, matrimonio e lavoro le priorità indicate dal Vescovo nell’incontro con i cattolici impegnati in politica
DI
NICOLA SANGIACOMO
a meditazione spirituale giova al clima politico cittadino: è la bella sorpresa pasquale che emerge dal ritiro di fine Quaresima al quale anche quest’anno il Vescovo ha invitato i cattolici impegnati in politica. Una mattinata di preghiera, meditazione e proposta nella quale si è creato un clima davvero costruttivo anche tra persone che solitamente in consiglio comunale siedono su fronti contrapposti. Una bella sorpresa per chi, soprattutto negli ultimi tempi, è abituato a vivere in un clima di litigiosità permanente. L’immagine anche plastica del clima dell’incontro è data dal grande cerchio che si è formato nella sala Piccioni dove tutti potevano guardarsi in faccia e nessuno si poteva sentire in seconda fila. La mattinata è cominciata con la celebrazione della Messa nella cappella del Vescovado durante la quale monsignor Giusti ha invitato i presenti a superare il materialismo spirituale che caratterizza la nostra epoca e a prendersi cura dei più poveri della nostra società a partire dai bambini e gli anziani. “Sono proprio loro – ha sottolineato - che soffrono maggiormente le politiche contro la famiglia, quello che rimane il valore dei valori nonostante i cambiamenti che l’hanno interessata negli ultimi anni”. La meditazione è proseguita con la relazione del filosofo tedesco Ottman che ha trattato il tema della dottrina cristiana della storia evidenziando come da questa scaturisca il pragmatismo politico dei cristiani che sanno essere tolleranti e pacati perché si rendono conto che non si possono attendere la salvezza dalla politica dove tutto è provvisorio e limitato. Dal dibattito che è scaturito sono emerse diverse riflessioni significative che hanno preparato il terreno alle proposte finali del Vescovo,
L
sintetizzabili in tre punti: l’opportunità di pensare ad un’azione comune dei cattolici presenti in Consiglio Comunale per favorire un nuovo welfare “amico della famiglia”; la prospettiva di riflettere su una nuova forma di manifestazione del consenso nei matrimoni civili e la convergenza dell’impegno di tanti per sollecitare nuove iniziative che tendano a creare lavoro e ricchezza per il territorio livornese. Sulla prima proposta, che riguardava direttamente i dieci consiglieri comunali presenti, c’è stato un impegno unanime che si è manifestato nella risposta quasi corale “tutti” alla domanda su chi voleva partecipare al gruppo di lavoro da costituire. Sulla seconda monsignor Giusti ha invitato i presenti a partecipare al prossimo convegno giuridico che il Progetto Culturale diocesano promuoverà nel mese di
maggio sulla questione del matrimonio civile. Sulla terza ha chiesto uno sforzo comune per rilanciare il lavoro e l’occupazione in città: a questo riguardo ha presentato il contributo sul tema che sta pensando la diocesi con la progettazione di una scuola di arti e mestieri nel nuovo centro Caritas di via Donnini. Tutte queste proposte monsignor Giusti le ha inserite nel quadro della realizzazione della lobby per i poveri che ha lanciato ufficialmente prima di Natale e che ha cominciato a muovere già in questi mesi passi molto concreti. A questo proposito è stato particolarmente significativo e preoccupante l’intervento dell’assessore al Bilancio del Comune Nebbiai che ha evidenziato come il taglio alle risorse del Comune da parte del Governo già nel 2012 ammonti a 24 milioni di euro tra minori trasferimenti
(18milioni) e riduzione del gettito ex Ici, oggi Imu (6 milioni). Per il 2013 si prevedono ulteriori tagli per 9 milioni. In base a queste cifre l’assessore ha detto che per il 2012 l’amministrazione pensa di mantenere con grande fatica tutte le risorse destinate ai servizi sociali, ma per il 2013 questo deve essere già considerato impossibile. Ha aggiunto quindi di contare molto sulla collaborazione della istituzioni cattoliche, Caritas in testa, per far fronte a questa situazione di grave emergenza sociale che si prospetta per i prossimi anni. Il vescovo Giusti ha concluso la mattinata di riflessione sottolineando il clima costruttivo che si è realizzato e confidando che, in questo senso, Livorno si pone all’avanguardia come ha potuto capire dagli apprezzamenti che ha avuto sulla questione dai confratelli Vescovi.
PER RIFLETTERE
Novità sugli scaffali del supermercato tamani (domenica 1 aprile ndr) sono passato davanti ad un supermercato, effettuava l’apertura festiva. Alla Squesto porta c’erano alcune signore con un carrello pieno di qualcosa che offrivano alle persone che entravano ... in periodo festivo le associazioni di volontariato fanno a gara per offrire piantine, uova di cioccolata o manufatti per le diverse finalità. Incuriosito guardo meglio il cartello e scopro che i volontari della parrocchia vicina, ma non troppo, offrivano sacchettini con ramoscello di olivo (benedetto?). La scena mi è sembrata paradossale. Mi ha sempre dato un certo fastidio quando vedevo le persone che passavano davanti chiesa e, senza neppure entrare per un momento di preghiera, prendevano l’olivo da chi lo offriva alla porta, magari chiedendo con insistenza: ma è benedetto? Pare che l’olivo benedetto sia un cult di cui non si può fare a meno indipendentemente dalla fede, dalla partecipazione alle celebrazioni ... una sorta di segno universale per una pace di cui c’è tanto bisogno. Ma al supermercato mi pare che sia proprio fuori luogo ... se in parrocchia c’è bisogno di soldi ed i bisogni sono tanti si può sempre mettere in moto la fantasia, ma l’olivo benedetto al supermercato proprio no. Intanto a Varese Nonna Olga, già da giorni va a vendere l’olivo benedetto, certificato dal parroco, per aiutare i gatti randagi. Al ridicolo non c’è mai fine don Luciano Cantini
a santa celebrazione della notte di Pasqua inizia alle porte di una chiesa buia, senza alcuna luce, quasi a voler imitare le donne di cui parla il Vangelo. Esse di buon mattino, quand’era ancora buio, andarono verso il sepolcro di Gesù. Fu l’affetto che le legava a quel maestro a spingerle verso quella tomba. Era ormai passato un intero giorno da quando lo avevano sepolto, e volevano compiere un ultimo gesto di tenerezza e di affetto. Il loro cuore era profondamente triste e il loro animo ormai rassegnato; una pietra pesante, pesante come la morte, stava li, con la sua freddezza e la sua mole, a separarle per sempre da quel maestro, da quell’amico che le aveva capite e le aveva salvate da una vita senza senso. Nessuna di loro lo aveva tradito e abbandonato, come invece avevano fatto i discepoli. Tuttavia anch’esse erano convinte che ormai non c’era più nulla da fare. Pareva che la loro vita accanto a Gesù fosse definitivamente chiusa. E cosa poteva significare la tristezza di quel gruppetto di uomini e donne rimasti più o meno fedeli, di fronte all’indifferenza con cui la morte di Gesù era stata vissuta dalla grande maggioranza degli abitanti di Gerusalemme? Tutto sembrava finito. Per quelle donne restava solo un problema: come togliere la pietra pesante che chiudeva il sepolcro perché potessero onorare il corpo di Gesù con gli oli aromatici che avevano comprato.
L
Gesù, come era vissuto da vivo cosi si comportava anche da morto Forse non sapevano che Gesù, come era vissuto da vivo cosi si comportava anche da morto: “Il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo” (Mt 8, 20). Potremmo dire che neppure da morto pensò a se stesso. La tradizione della Chiesa vuole che nel giorno del Sabato Santo Gesù si situi la discesa agli inferi, al mondo della morte. Si! E’ sceso a chiamare e a liberare tutti coloro che lo avevano preceduto in questo mondo, da Adamo ed Eva sino al Battista, per condurli tutti assieme, con lui, nel suo regno. Anche a loro disse: “Oggi, sarete con me in paradiso”. Ma Gesù continua a scendere anche negli inferni di questo mondo, nei luoghi dimenticati del pianeta, la dove la vita e’ come sotto terra, là dove gli uomini e le donne sono schiacciati dal male, dall’ingiustizia, dalla guerra, dall’oblio, dalla dimenticanza, dalla crudeltà, dalla morte violenta, ingiusta. La risurrezione parte di qui, da una tomba, dalle tante tombe degli uomini, dai tanti luoghi di dolore e di afflizione. Se non sentiamo la preoccupazione — la stessa di quelle donne — di recarci verso questi luoghi di dolore; se non entriamo dentro le ferite che il male procura agli uomini, non potremo comprendere cos’e la resurrezione, e neppure capire l’annuncio di questa notte. Quelle donne, come accade per noi, vedono “un giovane, seduto sulla destra, vestito di una veste bianca, ed ebbero paura”. Era l’angelo del Signore, l’angelo della resurrezione. A loro, piene di paura, egli disse: “Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. E risorto, non e qui. Ecco il luogo dove l’avevano posto”. E un annuncio breve, semplice, eppure sconvolge letteralmente la terra (nel Vangelo di Matteo si parla di un terremoto che accompagna l’arrivo dell’angelo che fa rotolare la pietra che chiudeva il sepolcro). La parola dell’angelo vince la paura ed invita a una fede, che è vita. Da li tutto può cominciare di nuovo. La storia di Gesù non è finita con la sua morte, come avviene in ogni storia umana E la morte in croce, avvenuta non con un attentato ma con un preciso itinerario legale, voleva allontanare definitivamente anche il solo ricordo di Gesù. Quelle donne videro che la sua tomba era spalancata. Il Signore Iddio aveva sollevato dalla morte il suo Figlio sottraendo il suo corpo alla corruzione. Questa e la Pasqua! E il passaggio di Gesù dal buio della morte alla luce della vita. Un passaggio difficile ove Gesù e il “male” si sono affrontati in un estremo duello: ha vinto l’amore di Dio. Con la speranza che anche nella vostra vita sia sempre il bene a prevalere, via auguro Buona Pasqua! + Simone, Vescovo
II
TOSCANA OGGI
LA SETTIMANA DI LIVORNO
8 aprile 2012
Il Vescovo in azienda
ATL: Verso il Consorzio regionale
nche quest’anno il Vescovo Giusti, si è A recato all’ATL per la benedizione pasquale delle maestranze. Nel colloquio informale e amichevole con il Presidente dell’ATL Alfredo Fontana, è emersa la situazione di crisi della città: è importante -ha detto monsignor Giusti- preservare l’occupazione e nel parlare successivamente con Giuseppe Gori, Amministratore Delegato dell’ATL e Presidente della CAP di Prato, ha sottolineato l’importanza dell’abbinamento trasporto-turismo, auspicando che si possano snellire le pratiche burocratiche che molto spesso impediscono la realizzazione di tanti progetti. Gori ha messo anche in risalto la mancanza di voglia di investire da parte degli imprenditori locali, mentre, per quanto riguarda il futuro Consorzio regionale, che prevede l’unione delle principali aziende di trasporto, si andrebbero a coprire le esigenze di un territorio più vasto, in grado così di creare valore aggiunto. Prima della benedizione pasquale nei locali dell’officina il Vescovo si è rivolto agli operai presenti, esprimendo la solidarietà e la vicinanza della Chiesa livornese all’azienda. Si è constatato che molto spesso gli automezzi disponibili non sono sufficienti a coprire le esigenze dei turisti e quindi il Consorzio regionale potrebbe essere quella fonte di energia adatta a portare più lavoro alla nostra città, «se c’è lavoro -ha concluso monsignor Giusti- c’è serenità, soprattutto nelle stesse famiglie che potranno crescere con meno affanni».
Il Simposio ecumenico DEL CEDOMEI
Il male, il diavolo e l’inferno opo il Simposio ecumenico del 2011 dedicato al Paradiso, la riflessione di quest’anno sarà incentrata sulla realtà dell’inferno. Organizzata dal CeDoMEI, il Centro di Documentazione del Movimento Ecumenico Italiano di Livorno, il prossimo 17 e 18 aprile, la due giorni vedrà il tema del male trattato secondo diversi punti di vista, i punti di vista delle differenti religioni invitate a partecipare, attraverso il contributo di studiosi e teologi. Il Simposio, intitolato «Le religioni e il problema del male», è stato inserito dal Vescovo come appuntamento fondamentale dell’annuale aggiornamento del clero. Questo il programma:
D
MARTEDÌ 17 APRILE Sala Fagioli Vescovado (Via del Seminario 61) 9.30 Introduzione mons. Simone Giusti 10.00 don Gino Battaglia: “Mysterium iniquitatis. Le religioni e la sfida del male” 11.30 prof. Germano Marani: “Gli inferi e l’inferno nella tredizione spirituale e liturgica delle Chiese Orientali” Sala Consiliare Provincia Moderatore: prof. Riccardo Aquila 15.30 mons. Mansueto Bianchi: “Giobbe e il mistero del male” 16.30 prof. Adriano Fabris: “Le religioni come risposta al problema del male” 17.30 Rav. Yair Didi: “Le origini del Male nella Bibbia” MERCOLEDÌ 18 APRILE Sala Fagioli Vescovado Moderatore: prof. don Piotr Kownacki 9.30 prof. Hanz Gutierrez: “Il male: fra antropologia e cosmologia” 10.30 prof. Paolo Ricca: “Il male, l’uomo e Dio.
I PROGETTI IN CANTIERE Riccardo Nannipieri, responsabile della segreteria, comunicazione e relazione con la stampa, ha spiegato come l’ATL abbia un rapporto privilegiato con le scuole di ogni ordine e grado. Per tutti gli studenti che lo richiedono sono previste delle visite guidate all’impianto fotovoltaico della funicolare di Montenero, mentre per gli studenti delle scuole superiori c’è la possibilità di effettuare stages formativi all’interno delle strutture aziendali. Sempre rivolto alle scuole superiori allo scopo di favorire l’integrazione tra scuola e territorio attraverso l’utilizzo dei mezzi del trasporto pubblico, è previsto un progetto che, partendo dall’analisi reale della mobilità tra casa e scuola, coinvolga gli studenti nell’elaborare proposte che siano consone alle loro esigenze. Per educare e invogliare i bambini all’uso del mezzo pubblico l’ATL, in collaborazione con il Provveditorato agli Studi e con il Livorno Calcio, ha iniziato il progetto: «Dopo la scuola … tutti allo stadio», al quale hanno già partecipato le scuole Borsi, il Paradisino e il Sacro Cuore; gli alunni sono stati accompagnati a vedere la partita e al termine, sempre con l’autobus, sono stati riaccompagnati a casa. L’impegno dell’ATL in tema di solidarietà è dimostrato dalla collaborazione con Telethon, il progetto, chiamato Telethon Young, si propone di sensibilizzare le scuole sul tema della ricerca genetica delle malattie rare e prevede lo svolgimento a bordo di un autobus di lezioni specifiche da parte di un ricercatore. Ricordiamo infine che per tutti i possessori di un abbonamento mensile o annuale continuano in moltissimi negozi della città gli «sconti anticrisi». Gianni Giovangiacomo
Il programma del 17 e 18 aprile
Riflessioni dopo la Shoà” 11.30 padre Giovanni Battista Damioli: “Il maligno nella teologia cattolica”
Nel Catechismo della Chiesa Cattolica si dice che all’inizio Satana o il diavolo e gli altri demoni erano angeli buoni, creati da Dio
Salone Filicchi— Parrocchia S.E. Seton Moderatore: prof. Andrea Zargani 15.30 prof. Antonio Cuciniello: “Dimore e castighi infernali nelle scritture islamiche” 16.30 prof. Silvio Calzolai: “Il principio del male nel Buddhismo: storie di tentazioni ed illusioni di inferni” 17.30 monaco Raffaello Longo: “Inferno e demoni nel buddhismo”
dalla tradizione ebraica postesilica della Geenna, fossa enorme e profonda nella quale venivano gettati i corpi dei criminali e dei lebbrosi. I cristiani distingueranno poi nettamente il Regno dei beati e il Regno dei dannati. Nel giudizio finale la persona sarà giudicata da Gesù secondo i suoi insegnamenti. Anche l’Islam attinge dalla tradizione ebraica lo stesso concetto. L’inferno è quindi per i musulmani un luogo di dannazione, suddiviso, per i condannati, in diversi livelli sempre più terribili, applicando una divisone netta tra il Regno dei beati e il Regno dei dannati e quello dei beati. La religione ebraica, come quella cristiana e musulmana, predica la punizione eterna per coloro che non vivono secondo i precetti della propria religione».
Don Piotr Kownacki, direttore dell’ufficio per la pastorale ecumenica ed il dialogo interreligioso, invitando a partecipare alla due giorni, ci ha offerto un approfondimento che introduce al tema: Come è visto l’inferno nella religione? «Nelle religioni antiche con il termine inferi si intende il luogo sotterraneo dove risiedono i morti; spesso vi troviamo puniti i malvagi, gli ingiusti, i non redenti, i non credenti. Il Cristianesimo attinge il concetto di inferno
E la figura del diavolo invece? «Dal greco diabolos, o satana, significa: accusatore, diffamatore, “colui che ti getta
dall’altra parte”. Nel cristianesimo Satana è un angelo caduto, il quale tenta l’uomo, allontanandolo da Dio Padre, e continuerà a farlo sino al giorno del giudizio universale. Nel Catechismo della Chiesa Cattolica si dice che all’inizio Satana o il diavolo e gli altri demoni erano angeli buoni, creati da Dio, ma da se stessi si sono trasformati in malvagi, rifiutando irrevocabilmente Dio e il suo Regno. Un riflesso della loro ambizione appare nelle parole rivolte dal tentatore ai progenitori. “Diventerete come Dio” (Gn 3,5). La potenza di Satana non è però infinita. Egli resta una creatura. La permissione divina all’attività diabolica è un grande mistero, ma “noi sappiamo che tutto concorre al bene di coloro che amano Dio” (Rm 8,28). «“Omicida fin dal principio”, “menzognero e padre di menzogna” (Gv 8,44), “Satana, […] seduce tutta la terra” (Ap 12,9) e a causa sua il peccato e la morte sono entrati nel
mondo, ed è in virtù della sua sconfitta definitiva che tutta la creazione sarà liberata dalla corruzione del peccato e della morte». “Quando la Chiesa domanda pubblicamente e con autorità, in nome di Gesù Cristo, che una persona o un oggetto sia protetto contro l’influenza del Maligno e sottratto al suo dominio, si parla di esorcismo. Gesù l’ha praticato; è da lui che la Chiesa deriva il potere e il compito di esorcizzare”. E riguardo all’idolatria, il Catechismo aggiunge: “C’è idolatria quando l’uomo onora e riverisce una creatura al posto di Dio, si tratti degli dèi o dei demoni (per esempio il satanismo), del potere, del piacere, della razza, degli antenati, dello Stato, del denaro, ecc… L’idolatria respinge l’unica signoria di Dio; perciò è incompatibile con la comunione divina”. “Tutte le forme di divinazione sono da respingere: ricorso a satana e ai demoni, evocazione dei morti o altre pratiche che a torto si ritiene che ‘svelino’ l’avvenire. (…) Tutte le pratiche di magia e stregoneria con le quali si pretende di sottomettere le potenze occulte per porle al proprio servizio ed ottenere un potere soprannaturale sul prossimo – fosse anche per procurargli la salute – sono gravemente contrarie alla virtù della religione. Tali pratiche sono ancor più da condannare quando si accompagnano ad una intenzione di nuocere ad altri o quando in esse si ricorre all’intervento dei demoni. Anche portare gli amuleti è biasimevole. Lo spiritismo spesso implica pratiche divinatorie o magiche. Pure da esso la Chiesa mette in guardia i fedeli”». c.d.
Arte: l’espressione della bontà di Dio A Montenero una mostra di arte sacra aperta fino al 15 aprile ella galleria del chiostro N del Santuario di Montenero, è stata inaugurata la seconda edizione della mostra «Arte Sacra». L’esposizione, organizzata dall’Associazione A.C.S.I. "La Funicolare" in collaborazione con i Monaci del Santuario e il Patrocinio della Circoscrizione 5 del Comune di Livorno, ha visto l’intervento dell’Assessore alle politiche educative Carla Roncaglia. L’assessore, dopo il discorso inaugurale tenuto con don Luca Giustarini, parroco di Montenero, e con don Alessandro Paradisi, priore della comunità monastica, ha dato il via alla manifestazione con il taglio del nastro tricolore.
La mostra comprende opere di pittori e di scultori livornesi e non, ognuno dei quali intende interpretare, secondo la propria tecnica ed il proprio stile, alcune tematiche cristiane, immagini di Santi e Beati o scene del Vangelo: dall’ "Ultima Cena", ricreata con tessuti dipinti, a pitture ad olio su tela sul tema della "Crocifissione", oppure dalle sculture di busti di "Padre Pio" a tavole in legno con le scene della "Via Crucis", e solo per citare alcuni dei soggetti a cui si sono ispirati i numerosi artisti. «Con l’arte - spiega don Luca si materializza la bontà che Dio ha infuso nell’animo umano». Il Parroco, dopo l’inaugurazione e la presentazione delle opere, ha
poi tenuto una conferenza sul tema "Gli Angeli", citando il pensiero dei Padri della Chiesa riguardo alla loro presenza accanto agli Uomini, e auspicando l’organizzazione di una nuova mostra dedicata esclusivamente a tale argomento. I locali del Santuario ospiteranno l’esposizione delle opere fino al 15 aprile, dalle ore 09.00 alle 12.00, e
dalle 15.00 alle 18.00. Per informazioni dettagliate sui partecipanti e sugli orari è possibile consultare il sito http://artesacramontenero.blo gspot.it, costantemente aggiornato, oppure contattare il presidente de La Funicolare Francesco Lamacchia al numero 3477646342 o all’e-mail infolafunicolare@virgilio.it . F.F.
TOSCANA OGGI
LA SETTIMANA DI LIVORNO
8 aprile 2012
Dagli artisti del ‘900 un’idea per valorizzare l’istituto scolastico
CONOSCIAMO la Società Volontaria di Soccorso (SVS)
Un murales per il Colombo
Al servizio della gente Fabio Cecconi e due volontari dell’Associazione raccontano il loro impegno quotidiano DI ALICE
CARPENTIERE
«+firmatesta»di Alice Carpentiere «+Cap4r»Logni sanitari. Nel 1908 viene inaugurato il primo palazzo in Italia appartenente ad una Pubblica Assistenza, l’attuale sede dell’SVS livornese è in Via San Giovanni, costruito grazie alle offerte dei cittadini, come ancora ricordano le targhe presenti al suo interno. Lo spirito dell’associazione racconta Fabio Cecconi, già direttore dell’Associazione -non si è modificato nel tempo, i volontari in maniera totalmente gratuita si impegnano per garantire numerosi servizi. L’attività principale è costituita dal servizio ambulanze, 21 mezzi attrezzati come previsto dalla normativa locale, garantiscono oltre al soccorso ordinario, la mobilità sanitaria per visite, terapie, ricoveri e dimissioni ospedaliere. L’SVS si impegna inoltre con l’attività di protezione civile per la sorveglianza degli incendi boschivi; garantisce la ricerca di dispersi grazie alle unità cinofile e assicura il soccorso in mare. Dal 1975 ha inoltre organizzato un gruppo di donatori di sangue affiliato all’AVIS, composto da 110 volontari. La società volontaria di soccorso realizza importanti attività volte ai servizi sociali, come l’aiuto agli anziani e ai disabili che con l’iniziativa del LIBERO MOVIMENTO possono raggiungere luoghi non accessibili con altri mezzi, come mercati, teatri e luoghi di culto. Con il TELEAIUTO l’SVS realizza un servizio di spesa a domicilio, e la consegna di pasti per le situazioni di emergenza. Garantisce poi con l’iniziativa NATI PER COMUNICARE un dopo scuola per bambini stranieri che frequentano le scuole pubbliche della città, che si svolge con l’aiuto di insegnanti volontari nella sede di Via San Giovanni e presso la parrocchia San Benedetto di piazza XX settembre, portando
L
talvolta il proprio aiuto nelle scuole per risolvere i problemi di inserimento. Il gruppo durante l’anno programma un corso di poesia, un corso di musica aperto a giovani e adulti e un corso di alfabetizzazione informatica. Vi è anche un’importante collaborazione con la Caritas per la consegna dei pasti ai più poveri e l’assistenza a persone di etnia Rom. L’SVS ha inoltre indetto un progetto regionale che prevede un corso gratuito di lingua e cultura italiana per cittadini stranieri. La grande forza di questa associazione è da attribuire senza dubbio all’impegno dei tanti giovani che senza alcun compenso si dedicano all’aiuto degli altri cittadini. IL «LAVORO» DEI VOLONTARI Andrea Locarini e Alessandro Marcaccini , due giovani
III
lcuni grandi artisti del novecento rivivono oggi grazie ai ragazzi dell’istituto artistico Colombo. Da un’idea nata nel novembre 2010 per rivalorizzare la scuola è nato un progetto per dipingere la grande facciata, che ha visto vincitore lo studente Davide Nicolosi. Sono stati presentati alla giuria, formata da alcune autorità cittadine, ben 16 idee proposte da tre diverse classi dell’istituto, tutte molto interessanti e rivelatrici di un forte senso di appartenenza alla scuola. Premio per il vincitore è stata la realizzazione del progetto stesso; così da circa una settimana i ragazzi della scuola stanno lavorando al grande murale, che richiama opere di Leonetto Cappiello, Osvaldo Cavaldoli, Piet Mondrian e Keith Haring. Si tratta di un progetto interamente autofinanziato dall’istituto, un’attività didattica di alternanza scuola-lavoro, per far capire agli studenti quanto tempo e quali tecniche occorrono per realizzare un dipinto murale. La scuola si presenta come un vero e proprio cantiere, ragazzi con elmetti antinfortunistici in testa dipingono con grande cura le sagome dei personaggi, con l’attenta sorveglianza del professore di grafica Tindaro Pichilli, che all’occorrenza prende in mano il
A
Nelle foto: la sede dell’Associazione in via San Giovanni; un gruppo di volontari con il cappellano don Placido Bevinetto; Fabio Cecconi; altri volontari davanti ad un mezzo; Alessandro e Andrea
volontari dell’SVS, ci raccontano la loro esperienza di soccorso sulle ambulanze: «La vocazione al volontariato è nata fin da quando ero piccolo- dice Andrea- ho iniziato molto presto, prima facevo parte della Misericordia e dal 2008 presto servizio all’SVS. Passo qua ogni momento libero, non posso fare a meno del volontariato. Per adesso non lavoro e piuttosto di
L’attività principale è costituita dal servizio ambulanze, 21 mezzi attrezzati garantiscono oltre al soccorso ordinario, la mobilità sanitaria per visite, terapie, ricoveri e dimissioni ospedaliere
stare a casa a perdere tempo preferisco venire qua, così so che posso rendermi utile e far del bene. Alessandro invece è entrato due anni fa seguendo le orme della sorella: «Ammetto che prima di iniziare a lavorare venivo più spesso, con grande dispiacere sono costretto a trascurare un po’ l’associazione. Vengo qua tutti i Lunedi pomeriggio con la squadra fissa, poi ogni ventinove giorni per la notte. È un modo per fare amicizia facilmente, siamo un gruppo unito, ridiamo e scherziamo ma al momento del servizio entra in ballo la disciplina»« Ammetto che prima di iniziare a lavorare venivo più spesso, con grande dispiacere sono costretto a trascurare un po’ l’associazione. Vengo qua tutti i Lunedi pomeriggio con la squadra fissa, poi ogni ventinove giorni per la notte. È un modo per fare amicizia facilmente, siamo un gruppo unito, ridiamo e scherziamo ma al momento del servizio entra in ballo la disciplina». I ragazzi si occupano dei servizi di emergenza, montano col medico quando c’è un codice rosso, sono inoltre addetti ai servizi ordinari e portano gli anziani a fare le terapie. Per montare sulle ambulanze occorre innanzi tutto frequentare e superare il corso di soccorritore di livello avanzato della durata di circa cinque mesi , che include un tirocinio pratico, affidato a un medico qualificato ANPAS. I volontari che prestano servizio a bordo dell’ambulanza non percepiscono alcun guadagno, gli unici stipendiati sono gli autisti ordinari che fanno il turno la mattina. Alessandro vuole infine lanciare un appello a tutti i giovani: « Abbiamo bisogno di più volontari, per adesso non sono molti, chiunque fosse interessato può presentarsi alla sede di via San Giovanni. È a mio avviso un’esperienza fondamentale per la vita di un ragazzo».
pennello e spiega come deve essere usato, assicurando che una volta capito il meccanismo sarà tutto più semplice. Il progetto scelto è uno dei più funzionali, ci sono grandi superfici di tinte piatte, le sagome una volta realizzate con il cartone vanno riprodotte e applicate sul muro per poi essere dipinte a mano. Sul lato sinistro dell’edificio verrà realizzato il disegno di una donna che pubblicizza la stagione balneare di Livorno, ripreso da un manifesto di Cappiello. Sull’altro lato vediamo già la comparsa di un grande cuore che simboleggia l’amore e la passione per l’arte di questi ragazzi. Il professore ci spiega il motivo della nascita di questa iniziativa: «Sappiamo bene che i cittadini non hanno una buona reputazione di questo istituto, abbiamo pensato in questo modo di far capire alle persone rendendolo visibile quanto invece sia grande l’umanità di questi ragazzi, con un’iniziativa penso unica anche a livello italiano. Non sono molte le scuole che decidono di spendere seimila euro per finanziare un’operazione di orientamento pratico. La messa in opera sta procedendo molto bene, e durerà altre due settimane con l’alternanza di sei classi di studenti». Alice Carpentiere
IV
TOSCANA OGGI
LA SETTIMANA DI LIVORNO
8 aprile 2012
DOMENICA DELLE PALME.........
Domenica dei giovani
GIOVANI
Giovani in cammino
La giornata delle Palme è stata preparata da un lavoro iniziato nelle settimane precedenti DI DON
FEDERICO LOCATELLI
rano tanti i giovani presenti alla Giornata della Gioventù, che si svolge nel pomeriggio della Domenica delle Palme. Tanti non perché fossero una folla oceanica ma in quanto provenienti da tanti gruppi diversi. Ad accoglierli, presso il cancello del campino parrocchiale di san Matteo, un tavolo sotto un gazebo con delle persone a riceverli e a “iscriverli”. Più avanti, un palco con palloncini e manifesti che coloravano e ornavano la struttura, perfino un pannello con un disegno che ricordava i “murales” di molti muri abbandonati. Quest’anno i giovani non sono arrivati dal nulla a questo evento, ma hanno lavorato assieme nelle settimane precedenti, gemellandosi fra gruppi, per precisione fra gruppi scout e gruppi parrocchiali, lavorando su un tema semplice quanto profondo, “Il cammino dell’uomo”. Una volta riuniti i vari gruppi, è iniziata la condivisione del lavoro svolto, in cui ogni “gruppo di gruppi” ha sottolineato un aspetto del tema con metodi e strumenti diversi. I giovani di san Matteo, ad esempio, hanno scelto uno slogan per dire che “il meglio del cammino deve ancora venire” poiché per un giovane il cammino è ancora all’inizio. I gruppi scout del Livorno 10 e del Guasticce 1 assieme alle parrocchie di Stagno e di Nugola hanno mostrato dei
E
personaggi che hanno percorso una strada. Altri hanno scelto come mezzo comunicativo un sorta di scenetta: è il caso del gruppo del Livorno 3 gemellato con i giovani di santa Rosa, che hanno rappresentato la risposta di Gesù alla chiamata di Dio e la risposta dell’uomo che avviene nella comunità; ma anche i gruppi Livorno 7 e Livorno 9 assieme ad alcuni giovani della Leccia, hanno fatto vedere il cammino della vita con le mete da raggiungere e gli ostacoli da superare. Un altro gruppo, il Livorno 2, ha scelto dei consigli di vita per camminare,
tratti dal film “The Big Kahuna”, mentre i due gruppi scout di Rosignano hanno scelto parole e immagini. Rosignano 1 con la parrocchia di s. Teresa hanno portato dei cartoncini con alcune parole invitando ognuno a scegliere quella che ricordasse il
UN RINGRAZIAMENTO SPECIALE orrei cogliere l’occasione, in qualità di incaricato diocesano per V la pastorale giovanile, per far notare il lavoro che sta dietro a una giornata come questa e per ringraziare coloro che l’hanno resa possibile. La prima parte è stata organizzata dall’equipe “Costruire si può” formata da don Fabio, suor Raffaella, Marco, Igor ed Elisa, Alessio e Monica, per dire solo alcuni dei nomi più ufficiali, mentre la celebrazione è stata curata della comunità del seminario. Naturalmente la parrocchia ospitante di san Matteo ha dato un prezioso aiuto attraverso diversi volontari. Sono loro che devono essere ringraziati, come tutti i gruppi presenti.
Verso gli appuntamenti di settembre
Vai con Amichiamoci! Occhio al sito per sapere tutte le novità di quest’anno ono già al lavoro i responsabili per iniziare a preparare Amichiamoci 2012, la manifestazione che per 3 settimane Sanima il mese di settembre di ragazzi e giovani di diverse parrocchie e realtà della nostra diocesi. A quelle della scorsa edizione, si è già aggiunta la parrocchia di San Luca e il gruppo del Cantiere Giovani. Ma lo staff vuole lanciare l’invito a tutte le realtà e parrocchie che volessero condividere un momento di gioco e preghiera comunitaria. I requisiti?solo uno: due persone con la voglia di mettersi al servizio della loro comunità e che entrino a far parte dello staff in modo attivo. Per qualunque informazione potete scrivere una email a info@amichiamoci.it o contattare uno dei referenti parrocchiali che trovate sul sito http://www.amichiamoci.it/. Ci sono un sacco di cose da fare e il tempo è poco e...è più bello insieme! Lo staff di Amichiamoci
cammino. Rosignano 2, con la parrocchia di Castiglioncello, si sono serviti di una carrellata di immagini proiettate per descrivere il cammino personale di ogni ragazzo. Le prime due ore dell’evento, iniziato alle 15 circa, sono trascorse in un clima di amicizia e condivisione intervallata da musiche e balletti a cura degli stessi ragazzi. In seguito è stato presentato ai giovani un cammino particolare, quello del giovane seminarista Simone Barbieri che ha parlato ai giovani della sua esperienza. Infine la giornata si è conclusa con la celebrazione dell’ammissione tra i candidati dello stesso Simone che si è svolta nella chiesa di san Matteo.
TOSCANA OGGI
LA SETTIMANA DI LIVORNO
8 aprile 2012
V
Verso RIO 2013
La prossima Giornata Mondiale dei Giovani annuncio era stato dato dal papa durante la messa conclusiva della GMG di Madrid lo scorso agosto: "Sono lieto di annunciare ora che la sede della prossima Giornata Mondiale della Gioventù, nel 2013, sarà Rio de Janeiro. Chiediamo al Signore che già da questo momento assista con la sua forza quanti devono organizzarla e spiani il cammino ai giovani di tutto il mondo perché possano riunirsi nuovamente col Papa in questa bella città brasiliana". 2013 quindi e non 2014 come ci si aspettava. Nelle ultime edizioni infatti gli incontri tra giovani e papa si tenevano ogni tre anni. Ma nel 2014 il Brasile sarà già impegnato nei mondiali di calcio, quindi l’anticipo al luglio 2013, dal 23 al 28. Anche il tema è già deciso: "Andate e fate discepoli tutti i popoli" (Mt 28,19). "Si tratta del mandato ricevuto da Gesù", ha precisato
L’
Benedetto XVI e "sottolinea il carattere missionario della GMG". Il logo, renderà visibile il messaggio con l’immagine di Gesù che chiama i suoi e li invia ad annunciare il Regno dei cieli. L’autore, un giovane grafico di 25 anni, Gustavo Huguenin, risultato vincitore tra 200 partecipanti, ha affermato che il suo lavoro "è stato frutto di fede e preghiera". Un grande cuore, che racchiude, stilizzati, a partire dalla zona superiore, in verde, la Croce pellegrina e il "Pão de Açúcar", il "Pan di Zucchero", la famosa collina di Rio de Janeiro. Al centro, in giallo oro, il Cristo Redentore, simbolo della città e, nella parte bassa, in blu, è riportato il litorale brasiliano. Simboli e colori della nazione ospitante ovviamente. (http://www.gmg2011.it) Nel frattempo la croce dei giovani è partita da Madrid per visitare le 274 diocesi brasiliane e arrivare a destinazione il prossimo anno.
Una festa di fidanzamento Simone Barbieri intervistato dai ragazzi sulla sua scelta di entrare in seminario DI
GIULIA SARTI
equivalente di una festa di «fidanzamento ufficiale». Così don Fabio Menicagli, nei panni dell’intervistatore di Simone Barbieri, ha definito scherzosamente la cerimonia della sua ammissione all’ordine. Simone, 28 anni compiuti da pochi giorni, racconta la sua come un’esperienza vissuta nella normalità della vita quotidiana. «Se qualcuno vivesse con noi in seminario, non ci troverebbe stranezze come potrebbe invece pensare. La vita lì si basa principalmente su tre cose: la preghiera, lo studio e la vita comune. Dopo la sveglia alle 6.45, le lodi, poi 4 volte a settimana la scuola a Camaiore, pranziamo insieme. Poi c’è il tempo dedicato allo studio e alle 18.30 ci riuniamo per pregare: i vespri, l’adorazione eucaristica il giovedì e la lectio divina ogni venerdì». Simone, che era maestro di musica diplomato in conservatorio, si era già fatto qualche domanda sulla sua vocazione anni fa, ma poi le aveva messe da parte. «Per fortuna Gesù passa più volte e a un certo punto o gli apri la porta o continui a vivere con quella sensazione di una vita che non ti
L’
appaga completamente». Quello che sentono un po’ tutte le persone che decidono di fare una scelta come la sua. «In ogni luogo ti senti mancare qualcosa e allora serve un cammino di discernimento e preghiera per capire se quello a cui ti senti chiamato è la strada giusta. Ma tenere sempre una mano a Gesù è un suggerimento per tutti, seminaristi e non. Anche perché essere sacerdote non è una scelta per Gesù. Quella la dovrebbero aver fatta tutti i cristiani». L’importante, continua Simone rispondendo alle domande, è farsi aiutare da qualcuno. Una guida spirituale sarebbe la cosa migliore, ma anche ascoltare i consigli di un buon amico può servire a non sbagliare. «Ti abbiamo visto crescere qui nella comunità di San Matteochiede don Fabio- ma come pensi che sia vissuta la comunione a livello diocesano?» Quello che Simone si sente di dire è che si dovrebbe cercare più unità, dove ognuno si senta chiamato a viverla in prima persona. «Al di là dei problemi più o meno banali che ci possono essere, bisogna stringersi intorno all’eucarestia perché se ci sentiamo uniti lì, si superano debolezze e limiti e si può costruire qualcosa insieme. Io ho sentito crescere l’amore per la
diocesi soprattutto col servizio in cattedrale e spero che in questo mio cammino, che oggi segna un’altra tappa, sia accompagnato da tutta la comunità livornese». GLI AUGURI DEL VESCOVO GIUSTI «Caro Simone, per avanzare verso Dio serve gioia». Così il vescovo ha voluto iniziato la sua omelia
nella cerimonia di ammissione all’ordine di Simone. Una volta raggiunta la gioia interiore, tutto quello che si fa diventa normale, non straordinario, e, proprio come quando si è innamorati, non si è condizionati dall’ambiente esterno, ma si vive in piena libertà. «Tuo fratello Valerio ti ha
5000 giovani VOLONTARI PER MILANO ontinuano le adesioni per partecipare C come volontari all’incontro mondiale per le famiglie in programma a Milano; volontari da destinare ai vari punti dell’evento e nei diversi compiti necessari per l’organizzazione e accoglienza dei partecipanti all’incontro. I requisiti per fare domanda sono pochi: avere un’età compresa tra i 18 e i 70 anni e rendersi disponibili per periodi di diversa durata. E’ possibile infatti partecipare solo ai giorni dell’evento dal 30 maggio al 4 giugno, o arrivare a Milano nei giorni precedenti perchè tutto sia pronto in tempo. Tutte le informazioni e i moduli di iscrizione sono disponibili sul sito http://www.family2012.com.Chi lo preferisse, può offrirsi volontario anche telefonando al numero 02.87213180.Affrettatevi!
preceduto e ora tocca a te, proprio come nel vangelo che abbiamo letto. Come riuscirai a staccarti dai beni?Ognuno vive trascinato dalla sua passione, la tua è aver conosciuto il Signore e ora sei pronto con ali d’aquila a staccarti da tutte le cose. Quando nel tuo cuore c’è Dio, vivi bene e quello ti basta, come ricordava Santa Teresa d’Avila. E scoprire che la gioia più grande è proprio avere incontrato Dio, cioè il suo amore, ci rende a nostra volta gioiosi, non solo un sentimento, ma una potenza che ci trasforma in uomini del piacere che fanno tutto cioè per gioia e per amore. E per respirare gioia e amore a pieni polmoni avrai bisogno di pregare perché la gioia è intimamente legata all’amore: sono due frutti inseparabili dello Spirito Santo. Caro Simone, la gioia e la perseveranza ti serviranno in questo cammino. Madre Teresa, facendo eco alle parole di Gesù: "si è più beati nel dare che nel ricevere" (At 20,35), diceva: l’amore produce gioia, e la gioia è una forma d’amore. La gioia è una rete d’amore per catturare le anime. Dio ama chi dona con gioia. E chi dona con gioia dona di più».
VI
TOSCANA OGGI
LA SETTIMANA DI LIVORNO
8 aprile 2012
Agenda del VESCOVO
GIOVEDÌ 5 APRILE 12.00 incontro con i seminaristi in seminario 21.30 S. Messa in coena domini presieduta dal Vescovo in cattedrale VENERDÌ 6 APRILE 9.00 ufficio delle letture in cattedrale 13.00 diretta su Granducato TV «Il Vescovo risponde sui misteri della Pasqua» 15.00 liturgia della Passione in cattedrale 16.00 visita ai sacerdoti anziani 21.00 con partenza dal piazzale Giovanni XXIII a Montenero processione di Gesù morto, fino al Santuario SABATO 7 APRILE 9.00 in cattedrale Ufficio delle Letture 22.00 inizio Veglia Pasquale e a seguire S.Messa della notte di Pasqua
Diocesi informa Il giro delle SETTE CHIESE na tradizione che a Livorno è ancora molto sentita. Il giro delle 7 chiese il giovedì U santo. Quest’anno per permettere a chi non può partecipare o per gli anziani e ammalati che non hanno più potuto farlo negli ultimi anni, ci sarà la possibilità di seguirlo
DOMENICA 8 APRILE 8.45 il Vescovo celebra la Messa di Pasqua al carcere Le Sughere 10.30 in cattedrale S. Messa del giorno di Pasqua presieduta dal Vescovo e al termine benedizione dei bambini
in diretta su Telegranducato. Da un’idea di Fabio Daddi, subito ben accolta da Padre Fabrizio Civili, gli spettatori potranno seguire da casa i parrocchiani dei Cappuccini nel loro giro. Il collegamento partirà alle 20.30 per seguire i 7 momenti di riflessione sul tema della lavanda dei piedi con alcuni pensieri di Don Tonino Bello. Durante gli spostamenti dallo studio di viale Mameli Don Ordesio Bellini e Antonello Riccelli commenteranno alcuni brani del Bibbia, aspettando l’arrivo dei pellegrini nelle 7 tappe. G.S.
GIOVEDÌ 12 APRILE 9.30 incontro con i direttori del centro di pastorale di formazione cristiana in vescovado 10.30 incontro con l’ufficio catechistico regionale in vescovado
Gli appuntamenti a SAN SEBASTIANO
VENERDÌ 13 APRILE Nella mattina, udienze laici in vescovado 18.30 incontro con i cresimandi in vescovado SABATO 14 APRILE 18.00 S. Messa e cresime alla chiesa di N.S. di Lourdes DOMENICA 15 APRILE 10.30 S. Messa, cresime degli adulti e benedizione dei fidanzati in cattedrale 18.00 S. Messa e cresime alla chiesa della SS.ma Annunziata dei Greci LUNEDÌ 16 APRILE Assemblea CET a Camaldoli MARTEDÌ 17 APRILE 9.30 aggiornamento del clero e simposio ecumenico in Vescovado (vedi programma pag. II) 15.30 simposio ecumenico nella sala consiliare della Provincia (vedi programma pag. II) MERCOLEDÌ 18 APRILE 9.30 aggiornamento del clero e simposio ecumenico in Vescovado (vedi programma pag. II) 15.30 simposio ecumenico alla parrocchia della Seton (vedi programma pag.II) GIOVEDÌ 19 APRILE Nella mattina, udienze clero e laici in vescovado 21.00 nell’ambito della visita pastorale al I vicariato, incontro con le Aggregazioni Laicali in vescovado VENERDÌ 20 APRILE 9.30 benedizione delle auto alla casa famiglia Scotto a Stagno 11.00 incontro con i vicari episcopali in vescovado 17.00 Saluto al convegno dell’Associazione IdeAli 21.15 nell’ambito della visita pastorale al I vicariato incontro con il consiglio pastorale vicariale al centro culturale di via delle Galere SABATO 21 APRILE 8.00 Pellegrinaggio mensile diocesano a Montenero e a seguire S. Messa 18.00 S. Messa e cresime alla chiesa di Santa Lucia ad Antignano DOMENICA 22 APRILE 11.00 S. Messa e cresime alla chiesa di San Sebastiano
GIOVEDÌ 5 APRILE 18.30 Santa Messa dell’ultima cena. 21.15 visita alle sette chiese, ritrovo in chiesa. 21.30 Santa Messa in Duomo. VENERDÌ 6 APRILE Alle 18.30 celebrazione della morte e sepoltura di Gesù, lettura della passione, adorazione della S. Croce e comunione. (Appuntamento in cattedrale, per le ore 15).
BREVI AVVISI dalla Diocesi CHIUSURA CURIA VESCOVILE Si comunica che la Curia Vescovile sarà chiusa dal pomeriggio di mercoledì 4 aprile fino a mercoledì 11 aprile.
LA SETTIMANA Si avvisano tutti i nostri lettori che il prossimo numero de La Settimana sarà disponibile domenica 22 aprile
Al teatro GOLDONI
La lettura dei classici
SABATO 7 APRILE Alle 21.15 celebrazione della Resurrezione del Signore. Benedizione del fuoco, accensione del cero pasquale, canto dell’Exultet, lettura delle Profezie e Santa Messa di Pasqua.
Relatore dott. Massimo Guantini
DOMENICA 8 APRILE PASQUA DI RESURREZIONE Ss. Messe alle ore 8.30-11-12.30-19.30
GIOVEDI 12 APRILE, ORE 17 Vangeli Canonici GIOVEDI 19 APRILE, ORE 17 Vangeli Apocrifi GIOVEDI 26 APRILE, ORE 17 Iliade GIOVEDI 3 MAGGIO, ORE 17 Odissea
DOMENICA 15 APRILE Pizzata di primavera: occasione di incontro tra le famiglie e catechesi.
I viaggi di PHARUS
Cascia 5-6 Maggio SABATO 05 MAGGIO: LIVORNO - CASCATE DELLE MARMORE - CASCIA Ore 06 circa partenza da Livorno in bus per Cascia. Sosta lungo il percorso per la visita della Cascata delle Marmore, la più grande d’Europa, decantata nei secoli per la sua bellezza. Tempo a disposizione per la visita libera della zona e al termine tempo a disposizione per il pranzo libero. Nel pomeriggio, partenza per Cascia. All’arrivo sistemazione in albergo, cena e pernottamento. DOMENICA 06 MAGGIO: CASCIA - LIVORNO Dopo la prima colazione in albergo visita al moderno Santuario di Santa Rita. All’interno un’urna di cristallo e argento ne custodisce il corpo. Santa Messa e al termine, visita del vicino monastero dove si trova la cella dove la Santa visse quarant’anni come monaca agostiniana e dove morì, l’oratorio con il Crocifisso miracoloso, il cortile con la vite dei prodigi. Rientro in hotel per il pranzo. Nel pomeriggio partenza per Roccaporena, breve visita del borgo con la casa natale, la chiesa dove si sposò, l’orto che amorevolmente coltivava e nel quale fiorì la rosa in pieno inverno tra la neve. Al termine della visita partenza per Livorno, dove l’arrivo è previsto in serata. QUOTA euro120,00 QUOTA euro 110,00
min. 30 paganti min. 40 paganti
Supplemento camera singola euro 15,00 (disponibilità limitata) La quota comprende: Viaggio in bus GT per tutta la durata del tour - trattamento di pensione completa dalla cena del primo giorno al pranzo del secondo giorno - sistemazione in hotel cat. 3* a Cascia - bevande incluse ai pasti - ingresso alla Cascata delle Marmore - assicurazione. La quota non comprende: pranzo del primo giorno - mance - ingressi extra tutto quanto non indicato alla voce "la quota comprende".
Teatro Goldoni, Sala Mascagni 4 appuntamenti alla scoperta di testi classici
Le conferenze tenute dal dottor Massimo Guantini saranno supportate da letture di testi da parte degli attori dell’Associazione della Compagnia del Cerchio e saranno accompagnate da musiche selezionate dal m° Mario Menicagli ed interpretate dagli Allievi del Cantiere strumentale. INGRESSO LIBERO
LA PASQUA SU GRANDUCATO TV a tradizione (sempre molto diffusa) del “giro sette chiese” rivive anche in tv. Giovedì seLra,delle dalle 21, Granducato Tv (canale 14) trasmetterà in diretta il “viaggio” di un gruppo di fedeli in sette diverse chiese del centro di Livorno. La guida sarà padre Fabrizio Civili, che offrirà una breve meditazione per ogni tappa e caratterizzerà i suoi interventi con preghiere e canti. Tra un collegamento e l’altro ci sarà il commento in studio di don Ordesio Bellini. La particolarità sta nel fatto che i “pellegrini” saranno seguiti passo per passo dalle telecamere e da un mezzo mobile per la regia e l’invio delle immagini. Il programma (che durerà circa tre ore) sarà replicato tutta la notte tra giovedì e venerdì su Granducato 2 (canale 187 del digitale terrestre). Su Granducato Tv sono molti altri gli appuntamenti della Settimana Santa. Venerdì (alle 13, alle 15.05 e alle 22.30) il vescovo di Livorno Simone Giusti risponderà ad alcune domande su Gesù e sul mistero della Pasqua. Sarà possibile anche l’intervento del pubblico. Sabato alle 22, ancora in diretta, ci sarà la solenne veglia pasquale dal duomo di Livorno. E poi, nel giorno di Pasqua, ancora la messa in diretta (alle 10.30) e le riflessioni dei vescovi di Livorno e Pisa.
TOSCANA OGGI
LA SETTIMANA DI LIVORNO
8 aprile 2012
Dal 12 al 15 aprile al palazzetto di Livorno
L’ASSOCIAZIONE RANDI compie 20 anni /2
NOTRE DAME DE PARIS
Continua la nostra intervista ai volontari dell’Associazione Randi, che quest’anno compie venti anni. Dopo che, nello scorso numero, alcuni operatori ci avevano raccontato come era nata, in questa seconda parte ci parlano di cosa viene fatto e di come vivono le donne nelle case in cui vengono accolte.
er chi ha la fortuna di averlo visto Paggiungere, non ci sarebbe niente da perché lo spettacolo
Un aiuto... reciproco! DI
ELENA CERINI
al 2003 l’Associazione porta avanti un progetto di assistenza rivolto alle donne immigrate vittime di tratta e sfruttamento a scopo sessuale. So che per aiutarle vengono accolte in una casa: come è gestita? Come e chi ci accede? «Io procederei con il parlarvi nel concreto della struttura di accoglienza che la Randi ha gestito dal 1996 al 2000 grazie all’interessamento e alla collaborazione della Diocesi in quella che era la canonica di Torretta - afferma Arianna, volontaria dell’Associazione - e poi, in maniera continuativa dal 2003 su un progetto della Provincia di Livorno finanziato dal Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri e i cui soggetti partner sono Comune di Livorno, Comune di Bibbona, Comune di Cecina, Comune di Collesalvetti, Questura di Livorno, Azienda USL 6, Diocesi di Livorno. Quest’anno l’Ente proponente è la Regione Toscana.
D
l’Associazione all’età di 20 – 21 anni, ma che erano state violentate, o abusate o vendute magari all’età di 13. Ci sono esperienze di violenza sessuale e psicologica totale che mandano letteralmente in pezzi, che lasciano in uno stato di paura, di dolore, di terrore, dove senti che la tua personalità, la tua anima, è totalmente frammentata, e hai IL CONTATTO. Abbiamo la certezza che non la osservato, in questi anni, che le ricomporrai più. Per questi modalità con cui veniamo motivi a volte si rende contattati sono principalmente necessaria, una serie di colloqui quattro. Fino allo scorso anno per un periodo più o meno c’era un numero ministeriale lungo. In questa fase l’obiettivo antitratta predisposto dal che ci poniamo è quello di fare Ministero delle Pari sperimentare proprio un Opportunità, a cui donne in cambiamento. Queste donne particolare difficoltà potevano devono capire che le loro rivolgersi e che poi relazioni umane le dirottava presso possono ritornare L’importanza le associazioni che ad essere pari, piene e la difficoltà erano in grado di di dignità, di accoglierle. della convivenza consapevolezza. Attualmente questo Devono acquisire da affrontare numero è stato fiducia; devono in modo paritario sapere che non tutti soppresso per mancanza di fondi gli uomini e non e quindi le segnalazioni ci tutte le donne con cui entrano pervengono dalla Questura, dai in contatto vogliono sfruttarle. Carabinieri, dai servizi sociali C’è proprio bisogno di territoriali e infine tramite il ricostruire un clima di fiducia e passa parola, oppure a volte da di ascolto, e la fiducia e l’ascolto parte dei clienti stessi. Quindi si sono gli ingredienti principali arriva ad una fase di primo che usiamo. contatto che solitamente avviene al di fuori della casa, in LA FASE DELL’ASCOLTO. In luoghi sicuri e riservati. C’è una questa prima fase ci poniamo varietà enorme di situazioni tra l’obiettivo di ascoltare la donna, le donne che si rivolgono a noi. di conoscerla e di cercare di In alcuni casi l’accesso condividere con lei la sua storia, all’Associazione avviene proprio le sue paure, i suoi progetti. perché siamo di fronte ad una Quindi le spieghiamo quello fuga da un pericolo attuale, ed che la nostra associazione può in questo caso si va nella offrire, e cioè un sostegno nel direzione dell’accoglienza in faticoso e delicato percorso di toto ed immediata. Altre volte ricostruzione della personalità invece, proprio a causa del ed un supporto alla conquista vissuto pesantissimo, delle dell’autonomia e esperienze di violenza che dell’inserimento sociale, tramite hanno subito, si osserva che una serie di accompagnamenti queste donne sono in uno stato ai servizi della rete. C’è un forte di confusione e senso di smarrimento, di disorientamento totale. Ci imbarazzo, di umiliazione, troviamo davanti a donne perché si trovano in una (sarebbe meglio dire ragazze, condizione di bisogno, per l’età media si aggira intorno ai l’ennesima volta nella loro vita. 22 anni) che arrivano a Spesso sembrano prive di prendere contatto con sentimenti o non hanno voglia
VII
di salutare le altre ospiti in casa, ed a stento considerano gli operatori. Quando ci si trova di fronte ad un soggetto che si rapporta così con noi, la cosa migliore che puoi fare è tenere un atteggiamento assente da giudizio, non forzare l’accelerazione dei tempi di interazione, non mostrarsi sorpresi da eventuali rifiuti di approcci comunicativi. Bisogna cercare di far comprendere alla donna che è al sicuro, che noi ci siamo e che siamo pronti a cogliere una sua apertura. E’ necessario che la donna abbia chiarissimo che, in questo momento, lei è libera di gestirsi autonomamente, di arrendersi, di prendersi il suo tempo e passare questa prima fase di ingresso in casa nel modo più libero possibile. L’AIUTO CONCRETO. Non siamo però solo testimoni di un racconto traumatico della sofferenza, ma anche i motori che promuovono il superamento di questo trauma. Può succedere che la donna sia fuggita da un pericolo concreto e che quindi arrivi in casa possedendo veramente solo quello che ha addosso. In questo caso è necessario fornire anche i beni di prima necessità Gli altri passi concreti e fondamentali sono l’alfabetizzazione, quando ce n’é bisogno, e l’accompagnamento ai vari servizi: dalla questura all’azienda sanitaria locale, al centro per l’impiego ed ai servizi sociali». Come si svolge la vita quotidiana? Per quanto tempo possono starci? E quando escono, quale è il percorso di integrazione nella società? «Un altro aspetto del nostro lavoro concerne proprio la gestione della problematiche circa la convivenza delle varie donne nella casa, persone di varie culture, tutte con vissuti pesanti alle spalle - afferma sempre Arianna - Ci troviamo spesso di fronte a donne che,
provenendo da Paesi diversi, hanno concezioni di economia domestica e di igiene non sempre simili tra loro. In questo caso, così come anche nel rapporto interpersonale, un principio che la Randi ritiene fondamentale è che l’operatore che agisce in una struttura non è un controllore, tantomeno è una persona che si arroga il diritto di intervenire dall’alto e mettere un tappo ad una situazione conflittuale che gli è estranea. Quindi le ragazze gestiscono la struttura in modo prevalentemente autonomo, perché noi riteniamo che anche il compito di prendersi cura del posto in cui vivono restituisca loro una dimensione di autodeterminazione e nel caso in cui nascano conflitti (che di solito riguardano la gestione degli spazi comuni), il nostro stile non è di individuare chi sembra più colpevole in quel momento, bensì di lavorare sulle dinamiche di gruppo. I periodi di accoglienza durano non meno di un anno, un anno e mezzo. Quindi penso sia da mettere in conto che si possano creare conflitti anche perché la convivenza, in questo caso, non è una scelta. In questi anni di lavoro sull’accoglienza abbiamo capito che questo stile empatico, paritario, non gerarchizzato, per quanto più faticoso, sia lo stile che permetta di creare una base di serenità e di parità, di cui queste donne hanno un gran bisogno». Quali iniziative verranno organizzate per festeggiare i 20 anni di vita? «Non abbiamo ancora buttato giù un programma definitivo dice Arianna - ma semplicemente vorremmo dare un segnale alla cittadinanza per dire che ci siamo, e che siamo per la città. Il ventennale, senza nessun desiderio autocelebrativo, vuole essere l’occasione di far conoscere forse un po’ meglio quello che l’Associazione cerca di portare avanti da anni sul territorio livornese, ma anche un momento di festa perché è profondamente bello tutto quello che quest’esperienza ci ha dato e ci dà». «Oltre a ciò, la vera sfida che ci aspetta quest’anno -dice don Francesco - sarà quella di trovare una nuova casa di accoglienza dal momento che, a dicembre, dovremo lasciare l’attuale. Sappiamo però che Istituzioni e Diocesi non ci lasceranno soli in questa ricerca».
parla già da solo. Per gli altri basterebbe un consiglio: "Andate a vederlo". Immutato eppure sempre diverso, il musical Notre Dame de Paris da dieci anni ha conquistato l’Italia e continua a riscuotere successi. Dal Nord al Sud, bambini, giovani e adulti, 40 città visitate, 930 repliche e 3.250.000 spettatori incantati in questo decennio da un’opera che con la sua innovazione ha battuto ogni record. "Notre Dame de Paris- dice il produttore David Zard- è un’alchimia dove gli ingredienti sono quasi vicini alla perfezione per divertimento, commozione e poesia". I numeri di Notre Dame sono grandi in tante cose: basti pensare che il Gran Teatro di Roma è stato costruito appositamente per poter ospitare il palco per il debutto italiano del musical il 14 marzo 2002, il più grande che ci fosse in quel momento in Italia: 38 metri per 16, con la più grande copertura di palco sospesa mai costruita e un muro di 24 per 9 metri di altezza a fare da scenografia. E ancora, in 10 anni: 70 tra ballerini, acrobati e breaker, 35 cantanti che si sono alternati nei ruoli principali. "All’inizio- continua Zard- trovare artisti italiani che reggessero il ritmo era difficile, così arrivavano da tutto il mondo. Adesso posso dire con orgoglio di avere un cast rinnovato e completamente italiano». Vanto per la nostra città è avere nel cast attuale tre concittadini. Anzi due più uno: Oscar Nini, uno dei due Febo, è nato a Castiglioncello, Emanuele Bernardeschi, Clopin, è invece livornese doc della Scopaia, mentre Frollo alias Marco Manca è nato e vissuto a Portoferraio. E anche Emanuele, un tipo veramente livornese nell’anima a sentirlo parlare, conferma "Mi sento come Lucarelli con Spinelli nella scalata dalla seria B a A. Andavo in bicicletta dentro il palazzetto quando non era ancora coperto e entrarci adesso mi fa un po’ effetto». A Livorno la storia d’amore tra il campanaro, la bella gitana e il capitano delle guardie del re arriverà il 12 aprile e resterà fino al 15 con 5 spettacoli. La novità è la "matinée scuole": venerdì 13 alle 10.30 sarà presentato lo spettacolo, gratuito per i professori e al prezzo di 13 € per gli alunni. "Ci piace questa idea perché è una semina per il futuro: i ragazzi di oggi saranno gli spettatori serali di domani. Notre Dame trasmette valori che anche i bambini capiscono e sentire un tifo da stadio contro Frollo è un’emozione unica". "Sarà uno spettacolo ridotto?" chiede qualcuno. "Assolutamente no-risponde il produttore-. La mia religione non considera secondi o terzi gradi, perciò pretendo che in ogni luogo sia presentato lo stesso livello di spettacolarità. Anche se dopo 620 volte che l’ho visto, ogni volta da angolazioni diverse, posso dire che è sempre uno spettacolo nuovo, come se fossero 12 in 1". « Il nostro è uno spettacolo anticrisi, cioè che la fa dimenticare almeno per due tre ore!". Per i biglietti rivolgersi ai rivenditori del circuito TicketOne-Box Office Toscana. Giulia Sarti
VIII
TOSCANA OGGI 8 aprile 2012
LA SETTIMANA DI LIVORNO