La Settimana n. 14 del 6 aprile 2014

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IL GRANELLO di senape Via del Seminario, 61 57122 Livorno tel. e fax 0586/210217 lasettimana.livorno@tiscali.it Notiziario locale

Direttore responsabile Andrea Fagioli Coordinatore diocesano Nicola Sangiacomo

di mons. Alberto Ablondi

na comunità è veramente un “noi”: perché nel “noi” c’è posto per U gli “io”, anche se tanto diversi; diversi persino nel pluralismo della vita umana e divina che va dell’ “io” dell’uomo all’ “io” di Dio. La comunità infatti è un “noi” in cui c’è Dio, ma di cui fa parte ed è valorizzato nello stesso tempo anche ogni uomo, con le sue caratteristiche così personali. Mi piace molto il “noi” perché è tanto diverso dal “nostro”, che in fondo è un possessivo che segna dei confini; mentre il “noi” non ha mai confini. E mi piace il “noi” perché non pone limiti alla sua ampiezza e neppure condizioni esteriori alla persona; il “noi” dice tutta l’intimità di un incontro vicendevole nell’amore e dice tutta la solidarietà di una missione comune.

Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983

(Lettera Pastorale "Siamo Comunità?" 1977)

6 aprile 2014

Buoni cristiani e onesti cittadini

Dal Consiglio Pastorale Diocesano

Il documento preparato dal Consiglio Pastorale Diocesano che sarà inviato alle parrocchie per far riflettere e rendere i fedeli consapevoli protagonisti delle prossime elezioni amministrative

i chiama «Le Beatitudini del cittadino elettore» il documento, elaborato dal Consiglio Pastorale Diocesano (CPD), che sarà inviato alle parrocchie della Diocesi per rendere i fedeli consapevoli protagonisti delle prossime elezioni amministrative. L’idea che sta alla base della redazione di un documento diocesano rivolto ai cittadini elettori è emersa durante la seduta del CPD del 24 Settembre, in cui, a seguito di una proposta di riflessione lanciata dal Vescovo sul tema delle prossime elezioni amministrative, è emerso da più voci di consiglieri l’esigenza di far sentire ai cittadini la responsabilità che si ha in occasione di tali eventi; pertanto come Chiesa locale, intesa come il popolo di Dio che vive nel territorio della Diocesi, non possiamo non essere consapevoli delle conseguenze che possono scaturire dal nostro personale voto. A seguito di ciò il Vescovo diede mandato alla giunta del CPD di pensare a delle proposte concrete inerenti al tema delle elezioni amministrative, quindi la giunta, riunitasi più volte durante l’inverno, ha inizialmente ritenuto necessario redigere un documento diocesano a riguardo, cercando di prendere come modelli documenti analoghi elaborati da altre diocesi; successivamente, osservando che tali documenti sono spesso lunghi e dai contenuti con scarsi risvolti pratici, e che documenti lunghi

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più di venti righe sono di scarsa leggibilità dalla maggior parte della gente, la giunta ha optato per la redazione di un documento conciso, dal risvolto pratico e dallo spirito cristiano; da ciò è nata una prima bozza del documento, che successivamente è stato discusso, corretto ed infine approvato dal CPD lo scorso 30 Gennaio. Le «Beatitudini del cittadino elettore» vogliono essere una indicazione per tutti gli elettori, e anche per i candidati, su quanto è cristianamente e civicamente auspicabile tenere in considerazione quando ci si presenta alle

urne, sia per esprimere che per ricevere un voto. Queste beatitudini ricalcano strutturalmente quelle pronunciate da Gesù nel discorso della montagna, non a caso sono otto e cominciano tutte con l’esclamazione «Beato». Si è puntato fortemente sul termine «beatitudini» sia per sottolineare l’impronta cristiana del documento, sia per esortare positivamente la cittadinanza ad esercitare con coscienza questo diritto-dovere costituzionale, che ci consente di essere fautori del nostro futuro; togliendo il termine «beatitudini» avremmo un mero elenco di

norme di buona condotta da adottare in queste occasioni. A breve le «Beatitudini del cittadino elettore» saranno inviate alle parrocchie affinché possano essere oggetto di larga diffusione e seria e profonda riflessione tra la gente nella nostra Diocesi, ricordando che, oltre che a Livorno, si vota anche nei comuni di Rosignano e Collesalvetti. In conclusione, si può dire che, similmente a quanto diceva don Bosco, questo documento vuole esortarci ad essere «buoni cristiani ed onesti cittadini». Giovanni Pirollo

LINEA di Pensiero di Luca Lischi

I ciechi vedranno ai politici «siate più vicini al popolo». Una classe dirigente che si Icheèl Papa allontanata dal popolo. Chi poteva vedere e doveva vedere tutto ciò veniva fatto nell’ interesse del proprio gruppo o partito e non a favore del popolo, non ha visto. É rimasto cieco e mai ha gridato le ingiustizie del gozzovigliare, lo spreco dei beni e lo sperpero del denaro. Mai si è dissociato da comportamenti finalizzati a soddisfare gli interessi particolari e non quelli generali del popolo sempre più immerso in una crisi che lo vede privo di casa, di lavoro, di solidarietà. Verranno giorni in cui i ciechi vedranno. Le vie tortuose saranno raddrizzate. La giustizia inonderà la terra. Il popolo sarà ascoltato da chi sarà capace di vedere e vedendo sarà festoso di aprire la porta al Signore, la vera porta della salvezza.

LA CHIESA AL BORGO DI MAGRIGNANO

LE BEATITUDINI DEL CITTADINO ELETTORE Beato chi si impegna nel sociale e nel politico tutto l’anno e si informa ogni giorno sull’amministrazione del suo Comune.

Beata Madre Teresa di Calcutta

Beato chi esercita il diritto di voto come il dovere del voto, in coscienza e nella responsabilità. Beato chi può scegliere i propri amministratori tra cittadini capaci, intellettualmente onesti, professionalmente preparati, moralmente retti, rivolti con interesse solo al bene-essere e al bene-stare di tutti i propri concittadini. Beato chi può leggere proposte fattibili e concrete, che non guardano solo al presente e ai voti, ma al futuro e alle prospettive di vita buona e sostenibile per tutti. Beato chi si mette a servizio della propria Comunità civile, ricercando e facendo tutto il possibile per sostenere la vita, ogni vita, tutta la vita, la vita debole e precaria affinché sia umana e dignitosa. Beato chi sarà chiaro, comprensibile e puntuale, trasparente, libero e coerente, nel pensare, proporre e sviluppare la realizzazione del proprio programma a servizio della Comunità. Beato chi, guardando a Gesù Cristo, riconosce e desidera proporre quanto in Lui ha trovato di valori umani capaci di sostenere il proprio impegno civico e per la costruzione della Comunità civile. Beato chi vive e amministra a contatto con la sua gente, è lo stesso il giorno dopo la vittoria o la sconfitta, è trasparente nella vita privata e nella pubblica.

È stata posata la prima pietra della chiesa dedicata a madre Teresa di Calcutta nel Borgo di Magrignano. La chiesa, disegnata dal vescovo monsignor Simone Giusti, sarà un edificio con 300 posti a sedere, avrà colori chiari e rifiniture in legno per un ambiente accogliente e vetrate colorate perché la luce filtrata renda l’atmosfera

adatta alla preghiera. La chiesa farà parte di un vero e proprio complesso parrocchiale, accanto ad essa infatti saranno costruiti locali parrocchiali, una mensa per i poveri, una piccola cappella per l’adorazione perpetua e dietro la chiesa un impianto sportivo polivalente. La struttura sarà completata nell’arco di un paio d’anni.


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