La Settimana n. 17 del 5 maggio 2013

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IL GRANELLO di senape Via del Seminario, 61 57122 Livorno tel. e fax 0586/210217 lasettimana.livorno@tiscali.it Notiziario locale

Direttore responsabile Andrea Fagioli Coordinatore diocesano Nicola Sangiacomo Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983

di mons. Alberto Ablondi

io presente nella mia persona che torna dalla Messa, presente sotto D le specie di pane, ma anche sotto la specie dei miei difetti vuole continuare nella mia vita , cioè nella mia casa, nella mia fabbrica, nel mio mondo la sua Messa. E Maria mi è di esempio: dopo avere concepito Gesù, uscì verso di luoghi montani e quella presenza nascosta fece sussultare di gioia un uomo ancora nascosto. Non vi sono anche vicino a me tanti uomini nascosti cui fatica, fame, odio, sofferenza ed abbandono, non permettono di affacciarsi alla gioia della vita e perciò all’ingresso di una chiesa? Perché la donazione continua - Una missione d’accoglienza, 1969

5 maggio 2013

Medici sì, ma Cattolici Si è costituita anche a Livorno l’Associazione Medici Cattolici. Avrà anche funzione di consulenza allorquando si verifichino eventi inspiegabili che facciano pensare ad un miracolo

L’

AMCI è una sigla che identifica Il primo incontro l’Associazione Medici Cattolici dell’Associazione ha visto la Italiani con sede nazionale a partecipazione di monsignore Roma e sono molte le città che Giusti, il quale ha da sempre vedono costituito questo gruppo. Anche a sostenuto l’importanza di una Livorno nei giorni scorsi è nata testimonianza forte dei valori l’Associazione, presso l’Istituto Casa San cristiani in ambito sanitario. Giuseppe di Quercianella Questa iniziativa, dove si è svolto il primo come molte altre, Un tema incontro. quali ad esempio il tavolo L’AMCI si propone di dell’oggettività, ha lo scopo particolarmente provvedere alla formazione di mettere in risalto ciò che sentito dai medici è morale, scientifica e unisce - il valore della vita quello di avere una professionale dei medici, umana, il rispetto della promuovendo uno spirito di persona, la tutela dei più formazione autentico servizio in difesa deboli - in modo da gettare professionale, della vita e della salute dei un ponte tra diverse culture. sia nell’ambito degli malati e dei sofferenti nei Mons. Giusti ha inoltre quali si riconosce il volto sottolineato come sia studi universitari, sia del Signore sofferente. l’AMCI, sia l’ACOS siano nell’aggiornamento L’Associazione intende importante nell’ambito favorire la formazione di delle varie iniziative della professionale un’autentica comunità che Sanitaria successivo, improntata Pastorale testimoni i valori cristiani Diocesana (costituendo ad una visione nella vita professionale, consultorio familiare sociale e personale, diocesano, le attività di cattolica del mondo, ispirandosi ai principi degli formazione e orientamento cosa oggi tanto più insegnamenti cattolici e nel in ambito scolastico). rispetto del Magistero della Il Vescovo ha nominato importante, quanto Chiesa, sviluppando il come Assistente Spirituale più si sono collegamento e la del gruppo diocesano don moltiplicati gli ambiti Placido Bevinetto, collaborazione con le altre istituzioni e associazioni cappellano dell’ospedale e di potenziale o sanitarie cattoliche. parroco della Chiesa della effettivo conflitto La nascita dell’AMCI in città Madonna. Avrà compiti intende rafforzare sempre di consultivi per le tematiche con la propria più la presenza dei cattolici ecclesiali, e curerà la vita coscienza di cristiani nell’ambito sanitario spirituale dei membri livornese e segue la nascita dell’Associazione. avvenuta circa un anno fa dell’ACOS, L’incontro vero e proprio è stato associazione cattolica operatori sanitari, preceduto dalla Santa Messa, alla quale strettamente legata all’AMCI, sia per il abbiamo partecipato con la comune interesse a favorire nella sanità consapevolezza di condividere l’amore per locale l’affermarsi degli ideali di vita Cristo e il prossimo. cristiani, sia per il fatto che molti medici Successivamente c’è stato un momento di sono iscritti ad entrambe le associazioni. agape fraterna presso la mensa

dell’istituto Casa San Giuseppe, che ha permesso a molti di noi, amici di vecchia data, di ritrovarsi nel nome del Signore. È poi iniziato un confronto di idee sul come portare avanti l’associazione. È stato sottolineato da molti come sia importante per i medici avere dei momenti di preghiera comuni, attraverso i quali sentirsi parte di una comunità che affronti la vita professionale nell’ottica di porsi veramente al servizio del prossimo. Un altro tema particolarmente sentito dai medici è quello di avere una formazione professionale, sia nell’ambito degli studi universitari, sia nell’aggiornamento professionale successivo, improntata ad una visione cattolica del mondo, cosa oggi tanto più importante, quanto più si sono moltiplicati gli ambiti di potenziale o effettivo conflitto con la propria coscienza di cristiani. Basti pensare alle tematiche bioetiche che costituiscono un campo ove coesistono visioni dell’uomo fortemente contrapposte: aborto, eugenetica, eutanasia, dichiarazioni anticipate di fine vita. Quindi uno degli scopi che l’Associazione si propone è proprio quello di portare avanti delle iniziative che permettano ai medici di orientarsi verso la difesa dei valori cristiani, avendo dei sicuri punti di riferimento. Monsignor Giusti ha messo in evidenza come le associazioni professionali siano importanti nella vita della comunità cristiana. Infatti l’ambito parrocchiale,

pur importante, da solo non è in grado di animare nelle professioni una visione coerente con i valori della fede e come viceversa il ritrovarsi in una associazione dove più professionisti hanno delle problematiche comuni, possa portare ad un significativo progresso. Monsignor Giusti ha inoltre sottolineato come sia importante il collegamento della neonata AMCI con le associazioni di volontariato operanti nella Diocesi e come si aspetti dai medici cattolici un aiuto nel discernimento di segni particolari quando intervengono guarigioni inspiegabili che facciano pensare ad un intervento Divino. A coronamento della riunione è stato eletto il gruppo direttivo dell’associazione che per acclamazione ha nominato Presidente dell’AMCI della Diocesi di Livorno la Dott.ssa suor Costanza Galli, Direttore dell’Hospice di Livorno, da sempre in prima linea nella cura dei pazienti più bisognosi, coloro che sono nella fase terminale della propria vita e proprio per questo hanno necessità di un conforto professionale, umano e spirituale. Luca Mastrosimone, Membro del direttivo AMCI gruppo della Diocesi di Livorno Per chi volesse avvicinarsi all’Associazione alla quale possono iscriversi tutti i medici che si riconoscono nei valori cattolici lascio la mail: luca.mastrosimone@tin.it


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TOSCANA OGGI

LA SETTIMANA DI LIVORNO

5 maggio 2013

Sensibilizzare tutti al bene di tutti

Il pane quotidiano

La parola alla... CARITAS UNA RETE TERRITORIALE DI SOLIDARIETÀ no dei progetti del 2013, U proposto dalla Fondazione Caritas per incrementare in qualità

ome sapete, all’interno della rete C territoriale di solidarietà è inserito il sostegno urgente e temporaneo considerato da questa fase del progetto stesso (il pane quotidiano). L’acquisto all’ingrosso e la distribuzione, alle parrocchie che hanno necessità di integrare i propri pacchi viveri, di generi alimentari di prima necessità, comperati grazie ad un finanziamento della Fondazione Cassa Risparmi Livorno, a cui si aggiungono raccolte in denaro e di generi alimentari donati a tale scopo. I pacchi che vengono consegnati hanno una composizione abbastanza standard; contengono Pasta, latte, olio, biscotti, riso, marmellata, tonno, zucchero, caffè polpa di pomodoro e legumi. Sono poi distribuiti, in via straordinaria, i generi alimentari che provengono da donazioni che hanno, generalmente, una scadenza prossima e quindi necessitano di essere consumati al più presto. Queste distribuzioni straordinarie contengono ovviamente generi diversi, nei mesi di marzo e aprile ne sono state fatte due: una di omogeneizzati, granetti e biscotti per colazione, l’altra, un pacco pasquale donato dal Comune di Livorno, con colomba, bottiglia di spumante, formaggio e pasta. Il valore dei pacchi in questi primi due mesi di attività hanno superato i 2.000 euro. L’attenzione che si sta polarizzando su questo progetto, e la sensibilità già dimostrata, ci rende fiduciosi sulla possibilità di rispondere ai bisogni che ci vengono manifestati. Cerchiamo tutti di collaborare alla provvidenza con il nostro contributo di idee e la nostra capacità di sensibilizzare tutti al bene di tutti.

La Caritas per i giovani arissimi, C finalmente il sole della primavera riscalda le nostre giornate e il mare di Quercianella vi aspetta… Vi ricordiamo prossima Preghiera Giovane, venerdì 10 maggio alle 20.00. Volevamo proporvi di vivere insieme tutto il week-end per terminare con una bella camminata sull’Amiata. CONVIVENZA QUERCIANELLA 20-26 MAGGIO 2013 L’esperienza di convivenza vissuta nel mese di ottobre ha lasciato nel cuore la nostalgia di rivivere qualcosa di simile, allora eccoci qua… E’ un’opportunità per vivere il quotidiano condividendo nella fraternità e nella preghiera ciò che siamo e ciò che abbiamo. Come sempre chi non potesse vivere l’intera settimana può raggiungerci cammin facendo. ALTRO MEMORANDUM ROMA 1-2 GIUGNO - FAMIGLIA VINCENZIANA IN FESTA Un appuntamento importante per noi FdC e il nostro desiderio è di condividerlo con tutti voi. Sarebbe per noi un dono molto grande avervi tutti lì. Nella giornata del 1° giugno è prevista messa in S. Pietro ore 11 e poi festa insieme, mentre la serata e la giornata successiva potremmo visitare la bellissima città eterna Per motivi organizzativi vi chiediamo di farvi pervenire la vostra adesione entro il 10 maggio 2013 massimo. La quota prevista solo per notte e colazione è di 28 euro. Un abbraccio forte sr Raffaella FdC e p Francesco

e quantità il sostegno alimentare alle famiglie per aiutarle a sopportare la grave crisi economica di questi anni, è il Progetto “Goccia a Goccia”. Con questa iniziativa, oltre al sostegno familiare, si vuole anche combattere gli sprechi, educare al valore della solidarietà e ad un uso più attento delle risorse. La terza fase del progetto su cui l’equipe della Fondazione sta lavorando in questo periodo prevede il coinvolgimento di privati e aziende al fine di incentivare le donazioni di generi alimentari. Si tratta,in particolare di intessere rapporti con le aziende operanti nel settore alimentare, promuovere la donazione di prodotti non più commerciabili (legge 155/03 del buon samaritano), meccanismi di

detrazione fiscale sul valore dei beni donati, piccole elargizioni economiche ecc.. Una azione decisamente positiva, che riceve attenzione e incoraggiamento a proseguire in questa opera di sensibilizzazione e coinvolgimento: nonostante la crisi

o forse soprattutto per la crisi, escono all’aperto condivisione e generosità insospettate. Come esempio vogliamo raccontarvi l’impegno di una di queste persone che, mettendo insieme la propria sensibilità e il proprio impegno a sostegno dei poveri, insieme alle sue amicizie lavorative ha aderito, tra i primi, alla rete territoriale di solidarietà, cominciando a sostenerla. Il Commendatore Bruno Bartolini

già lo scorso anno, quando, in un incontro con il Vescovo a cui partecipavano imprenditori e rappresentati di banche, abbiamo manifestato la grave situazione in cui versavano le famiglie, ha dato subito la sua disponibilità. Con l’attuazione del progetto in parola è stato fra i primi ad aderire e nel mese di aprile ha donato 2,1 tonnellate di generi alimentari conservati o secchi.Tutto ciò grazie, soprattutto alle rete di conoscenze in quanto appartenente all’Ordine dei Cavalieri del Tempio di Gerusalemme che ha nei suoi scopi il sostegno alle povertà e il rispetto dei diritti umani. Crediamo che altre persone generose, presenti nel nostro territorio, siano in grado di gesti del genere e, nel ringraziare nuovamente il Commendator Bartolini, invitiamo tutti a farsi presenti con idee e possibilità perché chi vive le sofferenze di oggi, si apra alla speranza certo che non è solo.

DAL 36° CONVEGNO DELLE CARITAS DIOCESANE DI MONTESILVANO

«Educare alla fede per essere testimoni di umanità» Dall’intervento di mons. Bruno Forte rielaborato in sintesi da DarioVannozzi, operatore della Caritas Diocesana, responsabile dell’Area Immigrazione e Mondialità POSSIBILITÀ E FONDAMENTO A PARTIRE DAL VANGELO SECONDO MARCO «È possibile educare, se la fede è un dono? E, se è possibile, su quale fondamento lo si può affermare alla luce dal disegno divino rivelato nella storia? Come educare se stessi e gli altri alla fede?». Questo il complesso quesito con cui è iniziato il primo intervento, tenuto da S.E. mons. Bruno Forte, del 36° Convegno delle Caritas Diocesane, dal titolo “Educare alla fede per essere testimoni di umanità”. Il valente teologo è partito da una risposta semplice per avallare la tesi: «A motivare la nascita e la formazione dei Vangeli è, insomma, un’intenzione pedagogica, un atto d’amore: chi narra la vicenda di Gesù lo fa per rendere partecipi i destinatari dell’esperienza, che gli ha trasformato la vita, suscitando la fede in Gesù ed, al tempo stesso, alimentandone la crescita». Si tratta di un cammino «faticoso e coinvolgente», che spesso presenta inevitabilmente paure e dubbi ma che, per chi è disposto a condividere il dramma di Gesù, ovvero “perdere la propria vita per ritrovarla”, permette la piena trasformazione di tutto ciò in pace e gioia. Soltanto vivere pienamente nella nostra vita il percorso che leggiamo nei Vangeli, ci permette di scoprire la vera identità di Gesù e, contemporaneamente, la nostra stessa identità. Soltanto stando all’interno di questo «itinerario progressivo - è possibile - diventare ciò che si è, ovvero diventare i battezzati che già siamo». L’itinerario del Vangelo non è quindi una semplice narrazione, bensì un percorso «performativo, tale cioè da indurre l’ascoltatore a decidere della sua stessa vita davanti a Gesù, il Figlio di Dio. Dall’incontro con questo racconto non si esce indenni: chi ne fa una lettura di fede, ne è segnato in maniera profonda». Ecco che, spesso, «chi si allontana da Dio lo fa perché non ha mai veramente sperimentato la grandezza del Suo dono. Non si esagera nel pensare che tante volte l’amore divino è più ignorato che consapevolmente rifiutato!». Appare quindi fondamentale la questione dell’educazione al Vangelo: non è possibile comprendere l’amore di Dio se non ne

facciamo esperienza e, nel caso di noi cristiani che già abbiamo avuto questo ulteriore dono, non è possibile trasmetterlo agli altri se non «facendo conoscere quest’amore in maniera credibile, e cioè con la testimonianza della parola e della vita, in modo tale da attrarre ad esso e comunicarlo con l’eloquenza silenziosa di chi ne fa esperienza e ne irradia la bellezza in maniera convincente e contagiosa». Anche il cammino di fede, come ogni lungo cammino, ha le sue tappe; dei piccoli “momenti intermedi” che permettono di avanzare, rendendo stabile l’esperienza maturata nella tappa precedente e sviluppando un anelito a proseguire, proprio alla luce della meta appena raggiunta. LE TAPPE DI UN CAMMINO, ALLA SCUOLA DEI MAGI In tutto questo, il cammino dei Magi (Matteo 2,1-12) può aiutare a comprendere il percorso pedagogico della fede. I Magi stessi hanno lasciato le loro terre e le loro abitudini per “mettersi in cammino verso Dio”: «Non si va alla ricerca di Dio senza prendere una decisione, senza fare un taglio, sradicandosi dal contesto rassicurante del piccolo universo che ci è proprio, per aprirsi al rischio della ricerca del Volto desiderato e nascosto». In questa ricerca, i Magi sono guidati nella notte da una stella: «la via verso la fede, non è un itinerario luminoso», per questo abbiamo bisogno di essere guidati. Oltre ad una guida spirituale, ciò che può veramente guidarci nella ricerca di Dio è la «lettura dei “segni dei tempi” con cui il Signore raggiunge i cercatori del Suo volto per indicare loro la strada nella complessità delle opere e dei giorni», come ci esorta anche il documento conciliare Gaudium et Spes (4). Parallelamente, seguire la stella, significa anche «uscire da se stessi per andare verso l’altro, soprattutto il piccolo e debole». La storia dei Magi ci dice anche che, nella notte del tempo, dove spesso è difficile riconoscere i “segni dei tempi”, la Parola di Dio è veramente lampada ai nostri passi e luce sul nostro cammino, spesso minacciato da numerose e prepotenti tentazioni. E questa lotta può essere vinta soltanto rimanendo nell’amore, accogliendo quindi pienamente la dimensione umana, sia la nostra che quella degli altri, accogliendo

cioè le nostre fragilità e soprattutto le sofferenze che accompagnano il nostro cammino di vita; in particolare le ferite del cuore, ovvero le ferite che provengono da quei “beni relazionali” che, seppur in periodo di profonda crisi economica, appaiono sempre più come una povertà che va ben oltre quella dei soldi. E proprio i Magi vanno alla ricerca di un incontro, di una relazione, della relazione sublime con Dio. Leggendo i versetti di Matteo, le parole che si leggono sono: “gioia”, “entrarono nella casa”, “si prostrarono e lo adorarono”, “offrirono in dono”. Dall’incontro col tanto desiderato Amato nasce quindi l’unica “gioia piena”, dalla quale nasce l’esigenza di “entrare nella casa”, ovvero prender parte alla comunità ecclesiale nell’educazione alla fede. Incontrando Dio ,i Magi “si prostrarono e lo adorarono”: «umiltà e stupore adorante sono i due atteggiamenti fondamentali della preghiera, espressione e nutrimento della fede: con l’umiltà confessiamo il nostro niente; con l’adorazione ci lasciamo colmare dal tutto di Dio». Per concludere, “offrirono in dono”: «i doni dei Magi sono simbolo del totale coinvolgimento dell’uomo nella risposta all’amore di Dio, che dona tutto e chiede tutto, chiamando la creatura a divenire a sua volta dono per gli altri. In questo senso, i doni dei Magi sono metafora del necessario sfociare della fede nei pensieri e nei gesti della carità». Se all’inizio delle tappe di questo percorso poteva non essere scontata la conclusione, l’atto ultimo del percorso dei Magi, è la Carità. Questa è quindi la sintesi del percorso educativo di fede, che parte dalla ricerca dell’Amore con la “A” maiuscola, quello di Dio, e termina con la trasformazione di quello stesso amore, ovvero con il dono di quanto ricevuto, così da realizzare pienamente, come dice Paolo, quella “fede che si rende operosa per mezzo della carità”. Con questo rinnovato intento, sia come prodotto del lavoro di confronto con le altre Caritas Diocesane che grazie anche agli spunti di riflessione offertici da mons. Forte, torniamo nella nostra Diocesi con la preghiera a Dio di aiutarci nella realizzazione dell’amore tramite la carità. E ci torniamo come fecero i Magi, che tornarono al loro Paese per testimoniare all’interno delle loro vite di sempre l’incontro avuto, passando per strada diversa da quella del viaggio d’andata, ovvero cambiati dall’Amore di Dio, che ci risorge rendendoci nuovi ogni giorno e chiamandoci ogni giorno a comunicare il suo amore e ad alimentarlo, proprio attraverso la carità.


TOSCANA OGGI

LA SETTIMANA DI LIVORNO

5 maggio 2013

L’INTERVISTA A Gianluigi De Paola

Nella sala degli archi alla Fortezza Nuova

Lo Stato non sostiene il matrimonio associazione giuristi cattolici a Livorno, che lei presiede, ha ripreso energia nell’ultimo anno. Quanti siete e come state portando avanti questo vostro impegno? «L’Associazione era presente a Livorno negli anni ’70/80 ed era guidata dal giudice Monarca che molti ricorderanno. Personalmente ho conosciuto l’Associazione quando, lavorando per alcuni anni a Montecatini, ho fatto amicizia con il professor Lorenzo Franchini che la presiedeva al Tribunale di Pistoia e così, tornando a Livorno, ho pensato di ricostituire l’Associazione. A Livorno abbiamo contattato alcuni vecchi soci come il giudice De Carlo e l’avvocato Luparini e poi abbiamo chiamato alcuni avvocati, anche giovani ed altri per iniziare a lavorare. L’Associazione segue una serie di attività che vengono proposte dal direttivo nazionale e dalle singole associazioni (finora ad esempio quelle organizzate su Pisa), adesso però, con il convegno del 17 Maggio, in collaborazione con la Diocesi abbiamo l’opportunità di farci maggiormente conoscere come Associazione anche a livello cittadino».

Un’unica bandiera cittadini livornesi, ma non solo, tutIgodere ti coloro che lo vorranno potranno degli spazi finalmente riaperti

Il notaio De Paola, responsabile dell’Associazione Giuristi Cattolici a Livorno presenta il convegno del prossimo 17 maggio organizzato insieme alla commissione giuridica del Progetto Culturale Diocesano. Il convegno avrà luogo alle 17.30 nella sala consiliare della Provincia di Livorno e vedrà come ospite il professor DallaTorre, docente alla Lumsa di Roma, consulente del tribunaleVaticano

L’

Lei è notaio, cosa significa essere cattolico in una professione come la sua? In che modo vive la sua fede nel lavoro? «Fortunatamente la professione di notaio non pone problemi particolari di astensioni, di coscienza, perché noi lavoriamo soprattutto su accordi tra persone che riguardano diritti di proprietà, ecc, insomma atti, già decisi e preconfezionati,

però indubbiamente un approccio cattolico alle cose c’è come in tutto ciò che ci circonda. In particolare in questo momento di crisi economica, essendo noi oltre che professionisti anche responsabili di imposta, dobbiamo cercare quando possibile di andare incontro alle esigenze delle persone che spesso si trovano in difficoltà a pagare». Da due anni il progetto culturale della diocesi offre momenti di approfondimenti su vari temi, tra cui quelli giuridici con un convegno annuale. Lo scorso anno la riflessione è stata incentrata sul senso del matrimonio civile ed anche quest’anno il prossimo 17 maggio ci sarà un evento dedicato ancora a questo tema. Quale sarà il punto di vista che verrà

affrontato quest’anno? «Il senso del matrimonio oggi è il tema che verrà affrontato anche quest’anno perché effettivamente il diritto statale sembra aver abbandonato questa istituzione. Nella professione spesso vediamo come persone sposate ricorrano a separazioni fittizie per sopravvivere, perché non si riesce ad ottenere facilitazioni per chi vive il matrimonio e la tassazione sulla famiglia è più pesante che non sul singolo individuo. Sembra quasi che lo Stato induca a questi comportamenti anomali perché non si fa garante per chi vive l’istituzione del matrimonio. Sembriamo quasi tornati ad una situazione quasi seicentesca in cui il matrimonio resta un fatto religioso tra i coniugi e lo Stato di fatto si disinteressa

completamente degli sposi, se non quando il matrimonio si scioglie, con la regolamentazione della separazione e del divorzio. Per questo prima di qualsiasi riforma che si annuncia, su unioni civili, coppie omosessuali, coppie di fatto e tutto il resto, riteniamo necessario che si faccia una politica reale per la famiglia come prescrive la Costituzione! Il 17 Maggio sarà con noi il professor Dalla Torre che oltre ad essere eminente professore universitario alla Lumsa di Roma è stato presidente dei Giuristi Cattolici, ed è consulente del Tribunale Vaticano. Egli, partendo dalla legge francese appena approvata sulle unioni farà un excursus sul significato del matrimonio oggi». c.d.

IL 18 E 19 MAGGIO A SAN JACOPO

Il Festival della Carità l 18 ed il 19 maggio daremo vita alla seconda edizione del Festival della Carità, quest’anno ospitata in Piazza S. Jacopo in acquaviva . Sarà interessante vivere in questa nuova cornice un momento di incontro tra le varie realtà associative del territorio e la società civile. Un modo diverso di conoscersi e farsi conoscere fuori dalla quotidianità del nostro operare. La volontà è quella di mostrare quanto di bello si concretizza in vari modi nel campo della solidarietà. Ecco che, il titolo della manifestazione “Coloriamo la carità” vuole proprio richiamare questa sinergia, facendo riferimento a tutti i colori che la carità può assumere per far bene il bene. L’apertura ufficiale del Festival si avrà sabato alle 17 alla presenza del Vescovo Simone Giusti e delle autorità invitate per l’occasione. Altre iniziative da segnalare in programma sono: l’animazione per i bambini, vari momenti di intrattenimento musicale, l’aperitivo sempre il sabato a cura della Baracchina Bianca, il flash-mob verso le 19 della domenica. Evento conclusivo da non perdere domenica 19 maggio alle 21

I

III

Le realtà associative del territorio livornese e la società civile che si incontrano. Musica, giochi per bambini, un concorso e un flash mob. L’organizzazione del festival è a cura della Caritas diocesana

il concerto dei “The Sun” la christian rock band che affronta nelle canzoni temi etici, valori universali e i temi dell’amore per

Dio, dell’aldilà e della ricerca della felicità. Abbiamo pensato di coinvolgere anche i ragazzi del catechismo e le scuole di città e provincia di ogni ordine e grado promuovendo due concorsi creativi che vedono rispettivamente, la realizzazione di disegni o di un video spot in 100 secondi, sul tema. La Caritas sarà presente con 2 stand di cui, uno , dedicato al mondo dei giovani: un luogo di spazio ed incontro per favorire lo scambio di idee ed esperienze sull’apertura all’altro. Ricordiamo inoltre, la veglia di pentecoste a cura delle associazioni laicali sabato 18 alle ore 21 nella parrocchia di S. Jacopo. Vi aspettiamo numerosi, non mancate. Valentina Vaccari

della Sala degli Archi della Fortezza Nuova. Tali spazi che potranno consentire, da ora in poi, esposizioni d’arte o momenti di incontro culturale, sono stati inaugurati con un’installazione, appositamente creata da Vittorio Corsini, articolata con un doppio intervento: uno all’esterno sugli spalti della Fortezza, dove è stata realizzata la scritta “INCIPIT VITA NOVA” (Inizio di una vita nuova), visibile all’esterno della Fortezza, scritta che ogni passante potrà liberamente interpretare; ed un intervento all’interno della Sala: un tappeto di 400 metri quadrati in cui Corsini ha rappresentato le bandiere di diverse nazioni. Un tappeto variopinto realizzato con una particolare tecnica di colorazione della segatura (materiale utilizzato dall’artista) che ne impedisce l’adInaugurata densamento. dopo il Un’installazione calpestabile restauro con pensata per miuna schiare colori e installazione bandiere, Stati e popoli diversi di Vittorio affinché tutto si Corsini mescoli simbolicamente cancellando i confini dei territori nazionali attraverso i “piedi” dei visitatori della mostra. Un messaggio di uguaglianza e ricchezza nella mescolanza dei popoli e delle culture, in una città, Livorno, che storicamente viene ricordata per la grande apertura e accoglienza verso le comunità straniere. E così è stato: sabato 27 aprile, appena inaugurata l’opera, prima timidamente e poi sempre più con decisione il pubblico ha cominciato a camminare sopra le bandiere, osservando cosa succedeva e poi in breve tempo, soprattutto con la complicità di alcuni bambini che hanno dato un forte contributo alla contaminazione dei colori delle bandiere e quindi dei popoli come solo i bambini sanno fare- la segatura si è mischiata ed il tappeto è divenuto un’unica bandiera. È così scomparso quel meraviglioso tappeto fatto di colori nitidi e di bandiere definite, ma si è sicuramente realizzata la volontà dell’artista il cui scopo era quello di lanciare un messaggio di uguaglianza e ricchezza nella mescolanza dei popoli e delle culture. Vittorio Corsini da anni realizza opere di arte pubblica nello spazio urbano progettando cortili, fontane, giardini pensati come generatori di incontri e nati come effetto di pratiche ordinarie o abitudini consumate dagli abitanti locali. In rapporto a questa esperienza “Incipit Vita Nova” si propone perciò come un segno urbano che lascia una speranza: l’inizio di una vita nuova, di una possibile rigenerazione di uno spazio storico importante proprio al centro della città di Livorno. Il progetto artistico è promosso dal Comune di Livorno, curato da Alessandra Poggianti con la collaborazione dell’associazione culturale React Ricerca Esperienze Arte Contemporanea, ed il contributo di numerosi sponsor locali : Fondazione Cassa di Risparmi di Livorno, Aretusa Costruzioni, LTM Livorno Terminal Marittimo, LU.MAR, Azimut srl, Usiglian del Vescovo e QB. Per informazioni rivolgersi a Ufficio Cultura, Spettacolo e Rapporti con Università e Ricerca, tel. 0586/820521/523; e mail servizi.culturali@comune.livorno.it E.C.


IV

TOSCANA OGGI 5 maggio 2013

LA SETTIMANA DI LIVORNO

Agenda del VESCOVO

VENERDÌ 3 MAGGIO Nella mattina, udienze laici in vescovado 16.00 a Pistoia, apertura della settimana sociale dei cattolici toscani SABATO 4 MAGGIO 15.30 pellegrinaggio diocesano dei ragazzi a Montenero (vd. Locandina pag.8) 19.00 S. Messa e cresime alla chiesa di S. Agostino DOMENICA 5 MAGGIO 11.00 S. Messa e cresime alla chiesa di S. Andrea Apostolo 16.00 in occasione della visita pastorale al III vicariato, incontro con le famiglie alla parrocchia del Rosario LUNEDÌ 6 MAGGIO Nella mattina, udienze clero in vescovado 11.30 S. Messa in occasione della festa patronale di S.Colomba a Pisa MARTEDÌ 7 MAGGIO 9.30 in vescovado, consiglio presbiterale 16.00 in occasione della visita pastorale al III vicariato, incontro con la Caritas alla parrocchia di S. Jacopo 21.15 in occasione della visita pastorale al III vicariato, incontro con le coppie dei fidanzati alla parrocchia del Rosario MERCOLEDÌ 8 MAGGIO 10.00 S. Messa per il capitolo delle Figlie di San Giovanni Gualberto al Castello a Montenero GIOVEDÌ 9 MAGGIO 9.30 incontro con il clero giovane in vescovado VENERDÌ 10 MAGGIO 10.00 S. Messa e cresime dei paracadutisti della Folgore, al Santuario di Montenero 21.15 consulta delle aggregazioni laicali in vescovado SABATO 11 MAGGIO 17.30 S. Messa e cresime alla parrocchia di S.Leopoldo a Vada DOMENICA 12 MAGGIO 10.00 benedizione alla manifestazione "Camminata di primavera" al Campo Scuola 11.00 S. Messa e cresime alla parrocchia di S.Benedetto 18.00 S. Messa e cresime alla parrocchia di S. Teresa a Rosignano

Diocesi informa Il Movimento del MESSAGGIO DI FATIMA l Movimento del Messaggio di Fatima , IN.S. riconosciuto e appoggiato al Santuario di Di Fatima in Portogallo , comunica che dal 4 maggio al giorno 11 luglio 2013, nella Diocesi di Livorno, si svolgerà la seconda Peregrinatio Mariae della Madonna di Fatima Pellegrina . Il Movimento sarà responsabile di questa preziosa statua , Pellegrina n°8 del Santuario Portoghese , che farà visita in 8 parrocchie della Diocesi . Invitiamo tutti a partecipare alle varie funzioni che ogni parrocchia organizzerà perchè , per chi ancora non lo sapesse, la Diocesi di Livorno, grazie al nostro Vescovo E.za Simone Giusti , ha un collegamento diretto con il Santuario di Fatima essendo la prima Diocesi in Italia ad avere approvato il Movimento del Messaggio di Fatima, con sede ufficiale presso il Santuario Portoghese . Questo collegamento ci unirà in modo particolare il giorno 13 Maggio 2013, ricorrenza della prima Apparizione della Madonna a Fatima , quando in comunione con tutto l’Episcopato Portoghese , su richiesta di Papa Francesco al Patriarca di Lisbona ; verrà consacrato il Suo Pontificato alla Madonna di Fatima . La provvidenza ha voluto che a Livorno sarà presente la Madonna di Fatima Pellegrina del Santuario e così il Movimento del Messaggio di Fatima, insieme alla Parrocchia di SS. Pietro e Paolo e alla Parrocchia di N.S. di Fatima, si unirà in preghiera per questa Consacrazione che si svolgerà a Fatima all’Altare Maggiore nella grande spianata chiamata Cova D’Iria . Alessandra M.M.F. INIZIO PEREGRINATIO MARIAE L’inizio della Peregrinatio Mariae avrà

luogo presso la Parrocchia di Nostra Signora di Fatima, zona Corea , sede diocesana del Movimento, con questo programma : 4 Maggio alle 16.30 Accoglienza della Madonna Pellegrina di Fatima presso il campino coperto del villaggio Processione verso la chiesa , S. Rosario meditato sul messaggio di Fatima , Adorazione e S. Messa . Essendo il 1° Sabato del Mese si svolgerà la pratica dei Primi 5 Sabati del mese come richiesti dalla Madonna a Fatima .

9 Maggio 9.00 Lodi e Santo Rosario 17.00 S. Rosario Meditato sul Messaggio di Fatima 18.00 S.Messa

5 Maggio 9.00 - 10.30 SS. Messe 17.00 S. Vespri e Rosario meditato sul Messaggio di Fatima

10 Maggio 9.00 Lodi e Santo Rosario 17.00 S. Rosario Meditato sul Messaggio di Fatima 18.00 S.Messa 21.15 Incontro di Mariologia :«Rispetto per la Donna » relatore Don Piotor

6 Maggio 9.00 Lodi e Santo Rosario 17.00 S. Rosario Meditato sul Messaggio di Fatima 18.00 S.Messa 21.00 Filmato Mariano : Fatima invito alla conversione

11 Maggio 9.00 Lodi e Santo Rosario 17.00 S. Rosario Meditato sul Messaggio di Fatima 18.00 S.Messa

7 Maggio 9.00 Lodi e Santo Rosario 17.00 S. Rosario Meditato sul Messaggio di Fatima 18.00 S.Messa 8 Maggio 9.00 Lodi e Santo Rosario 17.00 S. Rosario Meditato sul Messaggio di Fatima 18.00 S.Messa 21.00 Filmato Mariano : Fatima Altare del mondo

12 Maggio Festa della Ascensione del Signore 9.00 - 10.30 SS. Messe Alla fine della celebrazione rinnovo della Consacrazione della Parrocchia al Cuore Immacolato di Maria . 12.00 saluto alla Madonna di Fatima Pellegrina che verrà accompagnata nel pomeriggio alla Parrocchia di SS. Pietro e Paolo . Ogni settimana sarete informati sui programmi delle parrocchie che ospiteranno la Madonna di Fatima .

BREVI DALLA DIOCESI

I viaggi di PHARUS

Il Portico di Salomone

09-12 MAGGIO MEDJUGORIE in aereo da Pisa

VENERDÌ 3 MAGGIO ALLE 21.15 Presso l’Auditorium della Fondazione San Carlo Borromeo in Via Lopez, "Fede e Ragione: intelligenza della Fede come intelligenza della realtà" Interviene in video conferenza C. Esposito, docente di Storia della filosofia presso l’Università di Bari

15-22 GIUGNO TERRA SANTA in aereo da Pisa

USMI

24-27 GIUGNO MEDJUGORIE in aereo da Pisa

DOMENICA 5 MAGGIO ALLE 16.00 All’Istituto S. Maria Maddalena, don Raffaello Schiavone interviene su "Dal Vangelo secondo Luca. Aspetti generali dei miracoli e analisi di un miracolo in particolare"

06-07 LUGLIO CASCIA in bus 11-16 LUGLIO FATIMA in aereo 18- 25 AGOSTO TERRA SANTA CON IL VESCOVO in aereo da Pisa 04-06 SETTEMBRE ASSISI in bus 09-14 SETTEMBRE POLONIA in aereo da Pisa 24-27 SETTEMBRE LOURDES in aereo da Pisa

SAE LUNEDÌ 6 MAGGIO ALLE 17.45 Presso la parrocchia della Sacra Famiglia nei locali di Via Berger, lettura ed approfondimento sul documento Nostra Aetae. I relatori dell’incontro saranno don Piotr Kownacki e Lucia Fattorini

Pastorale della Carità MARTEDÌ 7 MAGGIO ALLE 18.00 Presso i locali della parrocchia dei Salesiani, incontro dal titolo "Lavoro e dignità"

Consulta Femminile VENERDÌ 10 MAGGIO ALLE 16.00 Presso l’Auditorium del Museo di Storia naturale, incontro dal titolo "Creatività e benessere: espressioni del mondo femminile livornese esperienze e testimonianze". Partecipa il coro "Monday Girls" diretto dal maestro Cristiano Grasso


LA SETTIMANA DI LIVORNO

TOSCANA OGGI 5 maggio 2013

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La devozione a Maria La figura di Maria come forma primitiva e popolare di fede n occasione dell’inizio del mese di Maggio dedicato a Maria ofIPersici friamo questa riflessione tratta da un’intervista a padre Mauro del Movimento Domenicano del Rosario Anche all’interno del mondo cattolico, la devozione mariana viene considerata da alcuni come una forma primitiva e popolare di fede. Come risponderebbe a queste critiche? «Credo che nel mondo cattolico una certa “sfiducia” nei confronti della devozione mariana sia dovuta a comportamenti “devozionistici” che hanno ben poco a che fare con la vera devozione mariana. Comportamenti che meriterebbero un grande discernimento anche solo per essere purificati: salvando ciò che di prezioso evidenziano diventa più che necessaria una seria formazione affinché possa maturare una vera spiritualità mariana che sola potrebbe riconciliare tutti senza alcun timore. E’ proprio questo il compito che spesso anima il nostro sforzo anche se spesso i risultati lasciano alquanto a desiderare. E’ più comodo limitarsi a manifestazioni devozionali che impegnarsi in un serio cammino volto a maturare una spiritualità che rimane pur sempre esigente. Per comprendere tutto ciò sarebbe sufficiente meditare il “Trattato della vera devozione a Maria” nonchè i documenti del Magistero al riguardo, prima fra tutti gli ultimi la Marialis cultus.

Da non PERDERE LE NARRAZIONI DELLA FEDE XIX Corso per Animatori biblici, Assisi 22-28 luglio 2013 Anche quest’anno il Settore Apostolato Biblico dell’UCN organizza un momento di formazione a livello nazionale per gli Animatori biblici. Il Corso, che da quest’anno avrà Assisi come sede, si svolgerà da lunedì 22 a domenica 28 luglio 2013. All’interno del Gruppo nazionale degli esperti del SAB è maturata l’idea di offrire ai partecipanti una opportunità formativa non solo teorica, ma anche laboratoriale sul testo biblico che tenga insieme cura esegetica e ricaduta catechistica. In particolare, il tema su cui ruoteranno le relazioni e i laboratori è Le narrazioni della fede. Personaggi dell’Antico e del Nuovo Testamento. Al ringraziamento agli illustri relatori per la loro disponibilità va aggiunto un ringraziamento particolare al coordinatore del Corso, don Marco Mani. L’iscrizione al Corso è possibile solamente online http://www.chiesacattolica.it/ucn/siti_di_uffici_e_ servizi/ufficio_catechistico_nazionale/00043727_ Le_narrazioni_della_fede.html GIORNATA DEI CATECHISTI Roma, San Pietro, Città del Vaticano 28-29 settembre 2013 Il primo evento, che si svolgerà a Roma dal 26 al 28 settembre è il CONGRESSO INTERNAZIONALE DI CATECHESI dal titolo Il catechista, testimone della fede. A questo evento sono invitati, oltre agli organismi nazionali anche i Direttori e collaboratori di ciascuna Diocesi. In allegato la documentazione, il programma e la scheda di iscrizione che va fatta entro il 15 giugno p.v. direttamente alla Segreteria organizzativa del Congresso. Il secondo evento, direttamente collegato con il primo, ma di assai più larga partecipazione, è il PELLEGRINAGGIO DEI CATECHISTI, che si svolgerà a Roma il 28-29 settembre. Per le diocesi italiane è stato stabilito, in accordo con il Pontificio Consiglio, che l’iscrizione dei partecipanti passi attraverso gli Uffici Catechistici Diocesani e da questi all’Ufficio Catechistico Nazionale. E’ stato pertanto approntato un modulo di iscrizione che va fatto pervenire tempestivamente ai vari gruppi di catechisti delle Diocesi, per poi inviarli all’UCN entro e non oltre il 15 giugno p.v. Sarà cura dell’UCN fornire per tempo agli iscritti le informazioni utili per quanto riguarda pass di entrata, dislocazione dei gruppi partecipanti, luoghi di parcheggio dei pullman. Per il pernottamento dei gruppi-partecipanti ogni Diocesi si può organizzare autonomamente, secondo le sue esigenze, oppure consultare l’Opera Romana Pellegrinaggi http://www.operaromanapellegrinaggi.org . Si tratta di un evento unico e dunque la partecipazione dei catechisti va incoraggiata, anche per la possibilità di rinnovare la propria professione di Fede sulla tomba di Pietro e di stringersi con la preghiera e l’affetto intorno al nuovo Vescovo di Roma, papa Francesco. http://www.chiesacattolica.it/ucn/siti_di_uffici_e_ servizi/ufficio_catechistico_nazionale/00040718_A nno_della_Fede___Giornata_dei_Catechisti.html

Per cui, se da una parte potrei concordare con alcune obiezioni rivolte al modo con cui spesso si vive la devozione mariana, dall’altra però non mi accontento di criticare soltanto ma mi impegno maggiormente affinché i fedeli scoprano e si pongano in ascolto della Tradizione e del Magistero». LE PAROLE DI BENEDETTO XVI Dove giunge Maria è presente Gesù. Chi apre il suo cuore alla Madre incontra ed accoglie il Figlio ed è invaso dalla sua gioia. Mai la vera devozione mariana offusca o diminuisce la fede e l’amore per Gesù Cristo nostro Salvatore, unico mediatore tra Dio e gli uomini. Al contrario l’affidamento alla Madonna è una via privilegiata, sperimentata da tanti santi, per una più fedele sequela del Signore. A Lei, dunque, affidiamoci con filiale abbandono!

UN NUOVO STRUMENTO

CREDERE: UNA LETTURA ORIGINALE PER L’ANNUNCIO CRISTIANO redere è il nuovo settimanale di informazione e formazione della San Paolo dedicato ai cristiani ed in particolare ai catechisti. Suddiviso in tre C sezioni: Via, Verità e Vita, raccoglie racconti di fede vissuta, pagine di reportage e indagini, rubriche a cura di esperti, liturgia della settimana e foto originali. La sezione “Via” vede protagonisti i testimoni della fede, grandi punti di riferimento da cui ogni cristiano può trarre spunto. Nella sezione “Verità” ci cono i contenuti della fede, i fondamenti arricchiti di approfondimenti concreti per vivere e crescere nella fede ogni giorno. Infine nella sezione “Vita” vengono spiegati i gesti della fede, per viverla attraverso la liturgia, la preghiera, i pellegrinaggi. Lo stile è fresco ed il linguaggio semplice; al prezzo di 1 Euro e 50, ogni settimana “Credere”, diretto da don Antonio Rizzolo, giovane sacerdote Paolino, offre una lettura originale e sempre attuale dell’annuncio cristiano, offrendo agli operatori pastorali uno strumento in più per il loro impegno.

CATECHESI

SPUNTI E IDEE PER LA VOSTRA CATECHESI.........

la


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TOSCANA OGGI

LA SETTIMANA DI LIVORNO

5 maggio 2013

L’incontro delle comunità dei barnabiti a Firenze

FARE TUTTO CON CRISTO E PER CRISTO

L’intervista a PADRE LORENZO MORETTI

Dalla «Venezia» al «Trastevere» Dopo tanti anni a Livorno padre Lorenzo lascia la città destinato dal suo Ordine dei Trinitari ad una nuova missione a Roma on ogni probabilità il prossimo giugno, in spirito di “obbedienza”, Padre Lorenzo Moretti, parroco di San Ferdinando Re nel popolare quartiere della Venezia, dovrà lasciare Livorno perché chiamato a Roma nella chiesa che i Padri Trinitari hanno a Trastevere. Padre Lorenzo è stato ben 32 anni a Livorno, tutti spesi nella alacre conduzione della parrocchia, da tutti conosciuta col nome di “Crocetta”, lo abbiamo incontrato e gli abbiamo chiesto:

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n folto gruppo di parrocchiani U della chiesa di San Sebastiano, accompagnati dal parroco Giovanni Battista Damioli ha partecipato alla giornata intercomunitaria zaccariana, tenutasi presso la Parrocchia della Divina Provvidenza di Firenze. All’evento erano presenti sacerdoti e laici delle comunità di barnabiti di Livorno, Firenze, Bologna e Perugia. L’incontro si è aperto con la recita delle lodi, a cui è seguita una conferenza tenuta da Padre Andrea Bonini sul tema “Anno della fede e spiritualità paolino-zaccariana”. Il Barnabita ha aperto l’intervento facendo un’analisi del contesto culturale e sociale odierno, rifacendosi anche a ciò che afferma in proposito Benedetto XVI nella lettera apostolica Porta Fidei. Viviamo in un mondo globale caratterizzato da una forte crisi economica, sociale e di valori; un’epoca dominata dal relativismo e da un forte senso di precarietà e incertezza. Un contesto non diverso da quello in cui visse San Paolo, prima persecutore dei Cristiani, poi grande apostolo delle genti. San Paolo ci mostra come la fede, ma soprattutto l’incontro con Gesù possa rivoluzionare la nostra esistenza e possa donare speranza, coraggio e consolazione per affrontare i tanti e piccoli problemi della nostra vita. La conversione alla persona di Cristo diventa così la chiave di volta che cambia il destino del singolo e del mondo perché in lui tutto acquista senso. La figura e la testimonianza di San Paolo è stata tanto cara ad Antonio Maria Zaccaria (fondatore dei Barnabiti) che nella sua breve esistenza si è adoperato per far rinascere tra la gente il fervore cristiano nel periodo post-riforma. Egli esortava i suoi contemporanei a non farsi prendere dalla tiepidezza, ma di fare tutto per Cristo e con Cristo, ma soprattutto credere fino in fondo all’amore di Cristo morto e risorto per la nostra salvezza. A Cristo nostra speranza dobbiamo rivolgere la nostra continua preghiera rivolgendosi a lui come un ad amico, un confidente che non vogliamo mai congedare. Sulla scia di Antonio Maria Zaccaria, Padre Andrea ha invitato i presenti ad arrendersi all’amore di Cristo e di trasmetterlo con piccoli gesti nella nostra quotidianità. E riguardo alle tribolazioni della nostra esistenza, il Barnabita ci ha lasciato con questa struggente citazione di Rachelina Ambrosini: “La sofferenza è come una mandorla amara, che si getta sul ciglio della strada. Ripassando dieci anni dopo per quella stessa strada, vi troverete un mandorlo in fiore” La conferenza è stata seguita poi dalla Santa Messa concelebrata da tutti i padri barnabiti presenti all’incontro e dal pranzo comunitario offerto dalla parrocchia ospitante. La giornata si è conclusa con la visita pomeridiana alla città di Fiesole dove si è potuto ammirare uno splendido panorama della città di Firenze vista dall’alto. Caterina Lo Russo

Cosa può dirci dei suoi parrocchiani che vorrebbero che lei non andasse via? «Posso dire che la gente che abita la Venezia è molto legata a questa chiesa e ai Padri Trinitari, è un legame sentito, che parte da lontano, dalla presenza di Padre Giovan Battista Saglietto che ha saputo dare agli abitanti del quartiere un sostegno morale, materiale e spirituale, legame che si è concretizzato nelle iniziative a cui tutti hanno partecipato per l’anniversario della sua morte». Come si manifesta l’amore popolare verso la chiesa dei Trinitari? «Soprattutto con la processione della Madonna del Buon Rimedio che è legata alle manifestazioni nautiche livornesi. La Cantina Remiera della Venezia mette a disposizione un

interpretarlo, ora gozzo per il trasporto invece vengono del quadro della spontaneamente, Madonna fino al mare, c’è un notevole ma prima viene portata fervore e si organizzano a spalle lungo le strade da sole». del rione. La devozione alla Madonna del Buon Rimedio risale al Da un punto di vista fondatore dell’Ordine caritativo cosa lascia? Trinitario, San Giovanni «Già da molto tempo in de Matha, che collaborazione con rivolgendosi a Lei, Olimpia Sgherri e con nell’altare su cui l’allora vescovo di pregava, trovò una borsa Livorno monsignor con la somma di denaro Ablondi è stato che gli necessitava per organizzato un gruppo riscattare molti schiavi per aiutare i meno cristiani abbienti, ai imprigionati quali si Un’altra a Valencia e a portano viveri cosa che ho Tunisi. ma anche la Proprio nel di Dio, visto crescere Parola Convento non solo cibo nel tempo Trinitario di dunque perché Valencia nel loro stessi è l’apertura 1571 hanno chiesto della Giovanni di poter parrocchia d’Austria pregare raccomandò insieme al verso la gente alla e il territorio sacerdote, Madonna la questo gruppo salvezza dei con la visita si riunisce una suoi soldati al mese e alle famiglie, volta prima di spero che durante partire per la possa battaglia continuare la quale navale di anche quando portiamo Lepanto sarò andato durante la via. Nella il quadro quale posò la parrocchia della sua viene anche Madonna immagine ospitata sull’albero l’Opera di del Buon maestro della Santa Caterina Rimedio nave che è una ammiraglia e associazione … conquistò la di beneficenza di cui vittoria!» fanno parte anche non cattolici, le famiglie Qual è invece la numerose in situazioni manifestazione di disagio vengono popolare più recente? aiutate in modo «E’ quella del presepio consistente». vivente che viene fatta ogni anno nel periodo In questo suo lungo natalizio. All’inizio è periodo di permanenza stato faticoso trovare le a Livorno cosa ricorda persone che si in modo particolare? prestavano ad «Senz’altro il convegno

di studi del dicembre 1999 in occasione dell’ottavo centenario dell’approvazione della Regola di vita dei Trinitari incentrato sul tema: “I Trinitari, 800 anni di liberazione. Schiavi e schiavitù a Livorno e nel Mediterraneo”, il convegno ebbe il suo fulcro in Paolo Castignoli, a quel tempo direttore dell’Archivio di Stato di Livorno, e alla cui realizzazione parteciparono docenti delle Università di Perugia, Pisa, Firenze e della Gregoriana di Roma. Un’altra cosa che mi sta a cuore e che ho visto crescere nel tempo è l’apertura della parrocchia verso la gente e il territorio con la visita alle famiglie, durante la visita portiamo il quadro della Madonna del Buon Rimedio, ormai tutti la chiamano “la visita della Madonna” perché così si esprime la devozione popolare, da parte delle persone vi è una accoglienza sentita, vorrei che questa cosa potesse rimanere anche nel futuro!» Per questo “anno della Fede” cosa avete in programma? «Intanto la riscoperta della figura di San Ferdinando Re di Castiglia e Leon, a cui è dedicata la chiesa, fu senz’altro un uomo di fede, si racconta che quando chiese di ricevere l’eucarestia entrò in chiesa con gli

abiti più belli e più sfarzosi e prima di accostarsi al sacramento fece un atto di umiltà, si spogliò di tutto e si mise in ginocchio. Fu un sovrano tollerante delle altre religioni e a Siviglia, ai quattro lati del suo monumento funebre si possono leggere delle lapidi in lingua spagnola, latina, ebraica e islamica. Del resto nell’ottavo centenario della prima liberazione degli schiavi, Giovanni Paolo II ha ricordato il nostro fondatore San Giovanni de Matha come l’artefice del dialogo tra mondo cristiano e mondo islamico. Inoltre, tra poco, a maggio ci sarà la manifestazione “Crocetta in festa”, già da ora in chiesa è stata allestita una mostra di arte sacra, la fede si rivela attraverso l’arte, sono esposti quadri a soggetto religioso di Fremura, delle pittrici Ulivieri e Maria Paola Forlani, di Policrisi, Bonsignori ed altri, ci sarà la programmazione di un opera teatrale “Il riscatto di Cervantes” da parte di una Compagnia di Pistoia, una rappresentazione della Corale Pio Alberto Del Corona e la Festa della Trinità con la Corale Diapason del Maestro Ginetti. Sarà anche questo un modo di salutare la comunità in attesa del Padre Trinitario polacco che verrà a sostituirmi». Gianni Giovangiacomo

La chiesa di via della Madonna

Tornata al suo antico splendore ono passati quasi sessant’anni dal restauro postbellico a cui la chiesa della Madonna era stata sottoposta ed ecco che, lo scorso 20 aprile, il parroco don Placido Bevinetto ha riaperto i suoi battenti dopo quindici mesi di lavori di ristrutturazione, che hanno riportato al loro antico splendore la struttura e gli arredi della chiesa, che vide la posa della sua prima pietra nel 1607 e che fu consacrata all’Immacolata Concezione di Maria nel 1638, chiesa nota per i suoi tanti altari, che esprimevano i diversi culti presenti a Livorno. Il ritorno alla bellezza dopo tanti mesi di lavoro, è stato sottolineato

S

dal Vescovo Simone, che ha celebrato la S.Messa «la bellezza è la materializzazione dello spirito dell’artista che trae, dalla profondità del suo animo quell’opera che fa di una semplice pietra, di un pezzo di

legno o di una ceramica, un’opera d’arte». Ma perché tanta bellezza artistica nelle chiese? Rispondendo a questa spontanea domanda il Vescovo Giusti ha ricordato «la chiesa manifesta con la bellezza delle opere artistiche, la bellezza di Dio, perché Egli è l’Amore e l’amore che nutre per tutti noi è l’essenza della bellezza della nostra vita». Questo restauro a cui ha contribuito la Cassa di Risparmi di Livorno, precederà l’inizio del lavori anche alla chiesa di San Ferdinando nel quartiere della Venezia. Roberto Olivato


TOSCANA OGGI

LA SETTIMANA DI LIVORNO

5 maggio 2013

Ogni giovedì gli Esercizi Spirituali della Fraternità

Speciale FRATERNITÀ DI COMUNIONE E LIBERAZIONE

Dall’Editto di Costantino: Libertà religiosa, politica, diritti: cosa fonda la convivenza? Continua l’attività del Centro culturale «Il Portico di Salomone» A CURA DI ANDREA

CAPACCIOLI

articolarmente significativo è stato il recente incontro organizzato dal Centro Culturale Il Portico Salomone presso l’auditorium della Fondazione San Carlo Borromeo, dal ciclo «l’Editto di Costantino: Libertà religiosa, politica, diritti: cosa fonda la convivenza?». In collegamento video con il Centro Culturale di Milano sono intervenuti Andrea Simoncini, Professore di Diritto costituzionale all’Università degli Studi di Firenze e Joseph Weiler, Professore di Diritto europeo alla New York University, membro del Comitato di Giuristi della Commissione per gli Affari Istituzionali del Parlamento europeo che ha redatto la “Dichiarazione sui Diritti e sulle Libertà dell’Uomo”. Si è trattato di un incontro, non semplicemente tra due esperti, ma tra amici. Provenendo da storie diverse - l’uno cattolico, rigorosamente di fede ebraica l’altro (costituzionalista americano di fama internazionale, attento osservatore delle società e costituzioni europee, già rappresentante della causa dell’Italia e di altri Paesi europei contro la sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’uomo sul Caso Lautsi sul crocifisso nelle scuole) - il primo giovane e disposto a imparare dall’altro magistralmente esperto, aperto e disposto ad offrire la propria saggezza. Il cuore dell’incontro è stato subito precisato ricordando che con l’Editto di Costantino si afferma per la prima volta nell’impero romano il cristianesimo religione non ostile e nemica e perciò gli viene riconosciuto il diritto di cittadinanza: l’editto di tolleranza appunto. Oggi ci chiediamo, ha osservato Simoncini, la Libertà Religiosa e lo Stato in quale rapporto devono porsi? Weiler ha immediatamente chiarito che in Europa non si è data una risposta univoca a questo problema. In Francia, ad es., lo stato che si dice laico - cioè neutrale - riconosce a tutte le confessioni religiose il diritto ad esprimersi solo a livello privato, pubblicamente questo diritto è negato.

P

In Inghilterra lo stato è al contrario confessionale, la Regina oltre ad essere capo di

stato è anche capo della Chiesa Anglica che è religione di stato. Tuttavia in Inghilterra non vi è discriminazione a livello pubblico delle altre religioni e confessioni cristiane. Nei Paesi Bassi e in Belgio lo stato è laico ma, al contrario della Francia, tutte religioni, confessioni e quelle visioni del mondo che apertamente si professano atee si esprimono liberamente a livello pubblico. In questa situazione così diversificata appare evidente che mentre i Paesi Bassi e il Belgio affermano una vera laicità e questo - ha aggiunto Weiler - lo si vede nella scuola, perché lo stato sostiene, anche economicamente, tutte le scuole comprese quelle che appartengono alle varie confessioni religiose o quelle cosiddette laiche che affermano espressamente una propria appartenenza ideologica atea. Nell’Inghilterra confessionale avviene lo stesso. Dunque lo stato francese non è uno stato autenticamente laico perché in realtà sostiene esplicitamente una concezione del mondo e dello stato che non essendo a favore di nessuna religione afferma una propria ideologia e, il fatto che i cittadini francesi accettino di buon grado questa situazione, non è garanzia di laicità. A questo punto Simoncini ha fatto notare che il problema oggi non consiste tanto nel annullare ogni posizione religiosa (allo scopo di evitare possibili guerre) ponendosi lo stato come arbitro che impedisce ogni espressione, perché

questo non farebbe altro che alimentare l’intolleranza reciproca, ma un equilibrato rapporto dello stato che riconosca alla libertà religiosa la sua valenza sociale e culturale. A tal proposito Weiler ha fatto osservare che la libertà religiosa costituisce il fondamento per ogni altra libertà. Infatti la libertà della religione, implica anche la libertà dalla religione e questa implicazione non è tanto sul piano religioso quanto su quello razionale. Questa affermazione ha un po’ sorpreso la platea, ma Weiler ha subito spiegato: per un uomo autenticamente religioso, per un cristiano, un ebreo o altro, l’uomo è libero perché può affermare Dio, ma può anche negarlo, può dire a Dio: “di Te non voglio avere a che fare”. Per un ateo al Per un uomo contrario rimane autenticamente solo una opzione, può religioso, per un solo negare. cristiano, un ebreo o Quindi la posizione altro, l’uomo è libero religiosa appare perché può affermare più aperta perché Dio, ma può anche permette di includere negarlo ragionevolmente una scelta che invece la “libertà dalla uccidendo i magistrati. religione” esclude. Teodosio che cosa fa? Indice delle corse di Concludendo l’incontro bighe e riunisce tutta la Simoncini ha raccontato gente intorno a questo un episodio storico evento, circa settemila legato all’Imperatore persone, e poi con Teodosio (a lui l’esercito uccide tutti. dobbiamo, infatti, il Quando rientra a cristianesimo religione Milano si presenta in di stato) e a Ambrogio. A chiesa per partecipare Tessalonica due famosi alla messa, ma il Vescovo auriga (oggi si direbbe Ambrogio non lo fa due famosi sportivi) entrare a causa del vengano arrestati dai crimine commesso. magistrati, il popolo Tedosio pensa che la ritenendo ingiusto cosa si sgonfi lì e invece l’arresto, li libera passano diversi mesi e il vescovo rimane irremovibile finché Teodosio non chiede un incontro nel quale si mostra disponibile: “dimmi cosa devo fare e lo farò”. Ambrogio gli fa notare che quello che ha fatto dipende dalla mancanza della ragione, ci si è lasciati prendere dalla collera.

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L’ESSENZA DEL CRISTIANESIMO i sono tenuti a Rimini gli esercizi spirituali SLiberazione della Fraternità di Comunione e sul tema della frase paolina “

Occorre invece aspettare e propone che i magistrati prima di applicare la sentenza ricordiamo che Ambrogio proveniva dal mondo della giurisprudenza attendano almeno trenta giorni per verificare la giustezza della sentenza e se la trovano inadeguata la distruggano altrimenti la applichino Teodosio trovò la proposta così persuasiva e interessante che ne fece un editto sottoscritto apponendo la firma imperiale e, poi, divenne parte del corpus teodosiano. Ciò che colpisce in questo episodio - ha concluso così Simoncini - è Ambrogio che fa sempre appello alla ragione, non ad argomenti morali o religiosi, “tu non puoi decidere a partire dalla collera perché hai una posizione diversa”. Come si vede questo potrebbe essere considerato un contributo molto laico che la Chiesa già nei primi anni della sua vita richiama all’uso della ragione, una ragione non ridotta a calcolo che, quindi, esclude, come vorrebbe una certa cultura oggi, ma che include, perché tiene conto di tutti i fattori in gioco. Nelle foto: la locandina del prossimo appuntamento di Maggio del Portico; un momento della videoconferenza seguita dai livornesi e raccontata nell’articolo; gli esercizi spirituali annuali di Rimini di cui si parla nell’articolo in colonna

Chi ci separerà dall’amore di Cristo!” Tenuti da Julian Carròn - presidente della Fraternità - di fronte a venticinquemila aderenti e molti altri, collegati in diretta e differita, da diversi paesi del mondo. Hanno partecipato all’evento anche una sessantina tra uomini e donne di Livorno. Quello che riportiamo di seguito sono degli appunti che, in quanto tali conservano tutto il limite personale del momento, ma allo stesso tempo esprimono l’impressione profonda di chi ha vissuto quei momenti e si è sentito risvegliare nel desiderio e nella responsabilità della fede. “Non è davanti alle burrasche che ci giochiamo la partita del vivere, quella fatica del vivere che taglia le gambe” (dai Dialoghi con Leucò di C. Pavese). Per quelle, possiamo riuscire perfino a tirare fuori le energie a noi sconosciute - ha così esordito Carròn - è la fatica inesorabile del vivere quotidiano che fa scalpore. E’ davanti a questa fatica che ogni teoria o credenza misura la sua verità in questi tempi postTante volte Sembra il cristianesimo moderni. che non ci sia mai niente di nuovo viene ridotto il sole per cui a una ideologia sotto lo scetticismo tra le tante, accomuna tutte le posizioni. ma non è così Anche il cristianesimo deve misurarsi con una tale provocazione. Benedetto XVI ha osservato: nella società attuale sembra che il messaggio cristiano incida sempre meno nella vita personale e comunitaria e questo rappresenta una sfida per tutte le Chiese e le comunità ecclesiali. Tante volte il cristianesimo viene ridotto a una ideologia tra le tante. Ma il cristianesimo non è una dottrina, una teoria bensì la descrizione di un evento reale nella vita dell’uomo - così il filosofo austriaco Wittgenstein. QUESTA È L’ESSENZA DEL CRISTIANESIMO Papa Francesco: la vita della chiesa è una storia d’amore. Un evento reale d’amore nella vita dell’uomo che cambia come percezione di sé la persona e il quotidiano. Ma affinché questa iniziativa di Dio possa attecchire in ciascuno di noi deve trovare accoglienza nell’uomo. Non è un problema di “conoscenza o sconoscenza” ma di libertà. E’ la lama della libertà! E’ nel filo sottile del “desiderio” la mia anima anela a te che si gioca tutto. Si gioca la persona, perché nella libertà ciò che si gioca è la persona. L’eterno non può essere mio se non lo voglio, la felicità non sarà mia se non la voglio. Don Giussani - ha richiamato Carròn - non ha mai avuto altra passione e preoccupazione se non dare un aiuto per la generazione di un “io” nuovo. Una passione per l’uomo: innamorato di Cristo e innamorato dell’uomo. La sua passione è sempre stata l’educazione alla fede della persona: cioè l’educazione a riconoscere l’Avvenimento che è diventato storia. “ Ecco io sono con voi, tutti i giorni, fino alla fine del mondo” e Papa Francesco: Il Signore è vivo e cammina con noi! Il miracolo è la realtà umana vissuta quotidianamente, senza enfasi, investita dalla coscienza di una presenza. La fede è realismo, non sentimento o emozioni, entra nel concreto della nostra esperienza. C’è, però, una condizione: lasciarlo entrare in noi, fare in modo che ci commuova nella vita quotidiana e perciò una affezione a tutto e a tutti. Come si diventa persone così? Si è chiesto il sacerdote spagnolo. Stare là dove Cristo è presente? Questa è la risposta: il metodo per creare un soggetto nuovo è l’offerta di una compagnia dove si oggettiva questa novità e la si assimila. Compagnia come segno di Lui. E’ lui che ci ha scelti non noi Lui. Siamo, pertanto, invitati ad accettare questo “inammissibile” amore perché siamo stati battezzati e perciò siamo strumento con cui Cristo si comunica al mondo. Afferrati da Cristo la vita diventa passione per tutto. Una positività senza fine. Solo così possiamo porre nella realtà un fatto di vita – ha così concluso J. Carròn. Come possiamo osservare si tratta di spunti che richiedono un approfondimento e uno sviluppo. Gli esercizi spirituali saranno ripresi attraversando tutto ciò che accade nel reale per tutto un anno. Chi volesse fare questo cammino è invitato ogni giovedì sera alle 21,15 presso la Fondazione San Carlo Borromeo (ex venerini) via Lopez, 44 a Livorno. A cura di R. Lucchesi


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TOSCANA OGGI 5 maggio 2013


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