IL GRANELLO di senape Via del Seminario, 61 57122 Livorno tel. e fax 0586/210217 lasettimana.livorno@tiscali.it Notiziario locale
Direttore responsabile Andrea Fagioli Coordinatore diocesano Nicola Sangiacomo Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983
22 maggio 2011
di monsignor Ezio Morosi
i amo, Signore, mia forza, Signore mia roccia, mia fortezza, mio liberatore T(Salmo 17,1) In certi momenti difficili della vita, l’uomo ha la sensazione di essere perduto, di non farcela con le proprie forze, si sente “travolto” da tanti pericoli: il pericolo di perdere i beni materiali, il pericolo di trovarsi solo, senza affetti, il pericolo di restare senza lavoro, di perdere la fede, ed invoca l’aiuto di Dio: lo vuole vicino come suo amico, sua forza, sua salvezza, sicuro rifugio, come fecero gli apostoli sul lago di Tiberiade, in mezzo alla tempesta. Dio d’altra parte non ci abbandona mai, mentre tutto il resto può rivelare il suo limite, Dio rimane la sicurezza che non viene mai meno. È il Signore che riporta pace nell’animo inquieto, luce nelle nostre tenebre, affetto nell’aridità del cuore, libertà, misericordia, perdono e certezza.
L’offerta votiva a Maria di Montenero
Livorno si affida alla Madonna rima la pioggia poi la grandine scende all’improvviso sul piazzale davanti al Santuario, dove da poco è cominciata la Messa per celebrare un evento che si attendeva da anni. Nonostante tutto la folla continua ad ascoltare la Parola di Dio, riparandosi sotto il loggiato della chiesa, sperando che il tempo dia una tregua per poter tornare a casa più tardi senza la minaccia del cielo grigio che copre il colle di Montenero. Dopo circa un’ora l’uscita del sole, quando la Messa sta per concludersi, allontana le nubi, in tempo per ripetere quel rito che da 60 anni continua a scrivere pagine di storia della Chiesa toscana. Il silenzio, la folla segue con trepidazione: sono le 18 e 54 minuti , quando il vescovo di Livorno, monsignor Simone Giusti, accende la lampada votiva alla Madonna delle Grazie, la Madonna di Montenero, patrona della Toscana. È il sessantesimo anniversario dell’offerta della lampada, un giorno storico. La Provvidenza sicuramente ha fatto sì che questa giornata sia ricordata per il gesto simbolico ma profondo, perchè la comunità dei fedeli possa invocare l’aiuto e la protezione della Madonna. La lampada, quella luce simbolo di speranza per il mondo intero, viene portata dai sacerdoti e dal Vescovo, seguiti dai pellegrini, alla Madonna che veglia dal colle di Montenero le terre della Toscana. L’ultima volta che la diocesi livornese ebbe l’onore di offrire al Santuario l’olio per far ardere un anno consecutivo la lampada all’interno della chiesa, fu nel 1997. Il 15 maggio 1947, leggendo testi storici religiosi, Papa Pio XII di venerata memoria, emanò un Breve che proclamava «in perpetuo Principale Patrona presso Dio di
Dopo 14 anni la diocesi di Livorno offre la lampada votiva al Santuario di Montenero. La celebrazione per la prima volta con il vescovo Simone
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tutta la Toscana la Beata Vergine delle Grazie popolarmente detta Madonna di Montenero». Dal 1951 ogni 15 maggio, le 18 diocesi toscane, a turno, ogni anno offrono alla fine di un pellegrinaggio, la lampada votiva alla Madonna, proprio sotto l’altare maggiore dove è custodita la sacra e taumaturgica immagine della Vergine L’ultima volta fu la diocesi di Grosseto a portare l’offerta, la prima quella di Pitigliano. Il pellegrinaggio ha visto una partecipazione raccolta e composta di centinaia e centinaia di persone che hanno percorso la strada dal piazzale Giovanni XIII fino al Santuario pregando e recitando il rosario. Molti fedeli si sono uniti all’onda umana che ha invaso la piazza davanti ad uno dei luoghi più rappresentativi della Toscana. La meditazione con testi di don Giovanni Battista Quilici, di cui quest’anno si ricorda il 200° anniversario della nascita, ha aperto l’evento con cui le persone hanno
raccolto il messaggio d’amore e di pace in un momento così difficile , dove la guerra e gli interessi governano il mondo. Il vescovo di Livorno ha guidato la Diocesi, nella domenica stessa in cui il Vangelo della quarta domenica di Pasqua lanciava il messaggio chiaro di Gesù alle sue pecore: «Io
sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo». È un invito che anche Maria propone, attraverso i suoi miracoli e
la testimonianza di una vita al fianco del Figlio anche durante il martirio e la croce. Maria ha vinto la morte con Gesù. Il 15 maggio è stata anche la quarantottesima Giornata Mondiale di preghiera per le Vocazioni per la quale papa Benedetto XVI ha diffuso un appello significativo: «Date un’attenzione particolare alla pastorale vocazionale in ogni diocesi, educando le persone a tutti i livelli, familiare, parrocchiale, associativo e soprattutto i giovani, come Gesù fece con i suoi discepoli...maturando una genuina ed affettuosa amicizia con il Signore, coltivata con la preghiera personale e liturgica, imparando l’ascolto attento della Parola di Dio. Entrare nella volontà di Dio non annienta e non distrugge la persona ma permette di scoprire e seguire la volontà più profonda di se stessi e solo aprendosi a Lui si trova la gioia e la realizzazione delle proprie aspirazioni». Il popolo livornese ha salutato l’evento e le celebrazioni che si sono concluse all’interno della chiesa rimanendo al cospetto dell’altare, dove la lampada rimarrà accesa fino al prossimo anno, in attesa del cambio delle consegne. Ancora una volta Livorno ha dimostrato tutto il suo amore per la Madre che da Montenero protegge la nostra città e la nostra gente. Simone Marcis