IL GRANELLO DI SENAPE per gli sposi Via del Seminario, 61 57122 Livorno tel. e fax 0586/210217 lasettimana.livorno@tiscali.it Notiziario locale
Direttore responsabile Andrea Fagioli Coordinatore diocesano Nicola Sangiacomo Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983
27 maggio 2012
L’uomo alla luce della famiglia
di mons. Ezio Morosi
siamo spesso nel nostro linguaggio, anche religioso, le parole U vecchio e nuovo. Anche nella liturgia del Matrimonio sentiamo parlare di una nuova via. A chi riceve questo sacramento si dice che imbocca una “nuova” via di santificazione, è chiamo ad essere santo, cioè a vivere pienamente l’amicizia con Dio. Questo non deve certo spaventare la nostra fragilità di uomini, perché il santo non è altro che il fedele amico di Dio, l’uomo nuovo, aperto al progetto di comunione con il suo Signore. La famiglia che nasce nel Matrimonio deve possedere questa novità di vita.
ASSEMBLEA DIOCESANA
Proprio in queste ore in cui andiamo in stampa si stanno svolgendo le iniziative per la festa patronale, di cui i nostri lettori troveranno ampio resoconto nel prossimo numero. A seguito degli eventi luttuosi di questi giorni, il comitato per la festa di Santa Giulia ha comunicato di aver annullato lo spettacolo pirotecnico in programma per la festa patronale. La somma di denaro destinata dalla Diocesi ai fuochi artificiali, sarà devoluta all’emergenza terremoto emancipazione “itinerari di fede”: femminile degli cammini educativi, ultimi decenni, processi personali ed ha condotto ad insieme comunitari, avere per la prima volta graduali e progressivi, nella storia, una famiglia ma anche andare fondata veramente sulla ulteriormente indietro e coppia di due persone di iniziare l’educazione pari diritti, doveri e all’amore sin dalla dignità. preadolescenza, con Una coppia dove itinerari specifici di l’elemento fondante pastorale giovanile. dell’unione è la Sulla preparazione al relazione affettiva. Non matrimonio sta ci sono più vincoli da lavorando l’ufficio l’incontro con Gesù parte delle famiglie di diocesano per la Cristo e la sua Chiesa, al origine, non ci sono più famiglia, che in fine di offrire loro la convenzioni o tradizioni Assemblea ha presentato possibilità di scegliere, se da rispettare, si sta alcune schede tratte dal lo vorranno, di essere insieme semplicemente sussidio pastorale su cristiani, di celebrare e perché ci si ama e ci costruire una si separa perché non famiglia cristiana la La vita nuziale familiare ci si ama più. Ma chi quale vive in una insegna ai giovani di comunità cristiana e è come un libro da leggere: oggi ad amare? Non in essa in un gruppo attraverso di essa di certo la scuola.. di famiglie cristiane. ma nemmeno la La loro scelta, infatti, riusciamo a comprendere Chiesa e spesso è la “prima ed più a fondo le persone. neppure la famiglia autonoma” nella L’uomo di oggi dobbiamo di origine che vive scelta dei sacramenti magari situazioni di dato che, quelli leggerlo in luce familiare, separazioni e precedenti, altrimenti ce ne sfuggirà divorzi. battesimo, «Come trasmettere riconciliazione, l’essenza più profonda allora eucaristia e l’insegnamento confermazione, sono dell’amore? - si è chiesto questi temi: «Le coppie stati scelti per loro dai monsignor Giusti nella che vengono a cercare genitori. Quanto mai sua introduzione una comunità cristiana importante appare, all’Assemblea diocesana per celebrare il quindi, perseguire – la Chiesa deve fare matrimonio – inizia il un’attenta cura pastorale molto di più perché documento - dovranno delle coppie, vissuta queste relazioni siano essere accolte (e non attraverso la quotidianità più forti, capaci di giudicate) e di scelte, proposte, resistere agli urti della accompagnate in un iniziative, non limitate al vita. La vita nuziale cammino (non un tempo che precede familiare è come un corso) che agevoli immediatamente il libro da leggere: attraverso di essa riusciamo a comprendere più a fondo le persone. Il gruppo «La Casa» L’uomo di oggi on Eugenio Zanetti, Antonella, Oliviero dobbiamo leggerlo in e Stefania, intervenuti all’Assemblea luce familiare, altrimenti diocesana fanno parte del gruppo «La Casa» ce ne sfuggirà l’essenza di Bergamo, per la pastorale dei Separati e più profonda». divorziati: Per saperne di più sulla storia e Perché questo possa le finalità del gruppo consultare il sito: realizzarsi è necessario http://www.webdiocesi.chiesacattolica.it/pl innanzitutto cambiare i s/cci_dioc_new/consultazione.mostra_pagi percorsi di preparazione na?id_pagina=7483 al matrimonio, che devono essere intesi come veri e propri
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matrimonio, ma capaci di valorizzare il tempo che precede e segue il rito. In sintesi, la preparazione al matrimonio va vista ed attuata come un processo graduale e continuo al quale devono partecipare, sentendosi impegnate, la famiglia cristiana e la comunità ecclesiale». Nell’itinerario proposto dall’ufficio famiglia si fa riferimento ad un gruppo di persone (team) costituito dal Parroco/Diacono e da una o più coppie di sposi che dovranno accompagnare i fidanzati e si invita ad articolare gli incontri secondo una metodologia per quanto possibile innovativa, originale, coinvolgente, da svolgersi nei locali parrocchiali o, se possibile anche nelle case delle coppie animatrici, proprio per trasmettere il carattere di
“familiarità” dell’intero percorso e per testimoniare la dimensione sponsale dell’accoglienza». Ma la lettura dell’uomo, attraverso la sua storia familiare, è una lettura che traspare non solo dalla gioia di un’unione, ma a volte anche dalla sofferenza di una separazione, di un divorzio, di un progetto familiare che fallisce, lasciando ferite profonde. Per questo in Assemblea erano presenti don Eugenio Zanetti ed alcuni membri dell’Associazione “La Casa” per la pastorale dei separati e dei divorziati della Diocesi di Bergamo. Una pastorale di cui sembra esserci sempre più bisogno, dove l’accoglienza e la disponibilità all’ascolto, al di là di ogni giudizio, contano più di molte parole. Maturare l’idea di farsi incontro a chi vive situazioni di sofferenza per la fine di un matrimonio, è divenuto indispensabile nella pastorale di ogni comunità parrocchiale: trovare metodi e forme adatte e adattabili perché questi uomini e donne possano essere anche loro «letti» nel loro profondo, attraverso la loro storia familiare e possano ritrovare nella fede il sostegno per guardare al futuro. Chiara Domenici
IL 28 MAGGIO
IX Giornata cittadina per la pace Alla presenza del ministro Riccardi sarà concessa la cittadinanza simbolica a 18 giovani figli di immigrati della Provincia di Livorno ell’ambito della Consulta Provinciale del Volontariato la Comunità di S. Egidio ha spiegato la "Giornata cittadina per la pace" che si terrà il 28 maggio, nella quale si farà memoria di quello che è stato il bombardamento di Livorno e si condurranno delle riflessioni sul tema della pace che quest’anno sarà rivolto all’integrazione, alla solidarietà con gli immigrati attraverso una cultura della condivisione in antitesi a quella del disprezzo. Il percorso si snoderà in tre tappe per le vie cittadine e terminerà, come sempre, sugli Scali d’Azeglio, sede di un rifugio che colpito in pieno da una bomba lasciò sul terreno molte vittime, alcune delle quali non hanno ancora un nome. La manifestazione si concluderà alla sera in Piazza XX settembre dove i bambini, italiani e figli di immigrati delle varie nazionalità, giocheranno e canteranno insieme all’insegna dell’amicizia e della pace. La giornata del 28 maggio avrà inizio alle 16.30 nella Sala Consiliare della Provincia con la conferenza del professor Andrea Riccardi, presidente della Comunità di Sant’Egidio e Ministro per la cooperazione internazionale e l’integrazione. Durante l’incontro sarà conferita la cittadinanza simbolica (non esiste ancora infatti una Legge che lo consenta) a 18 bambini e ragazzi (dai pochi mesi di vita ai diciotto anni), figli di immigrati, nati nella Provincia di Livorno. La cerimonia vuole essere l’inizio di un percorso di integrazione e coesione sociale tra le varie culture presenti sul nostro territorio. Gi. Gi
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