La Settimana n. 20 del 26 maggio 2013

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IL GRANELLO di senape Via del Seminario, 61 57122 Livorno tel. e fax 0586/210217 lasettimana.livorno@tiscali.it Notiziario locale

Direttore responsabile Andrea Fagioli Coordinatore diocesano Nicola Sangiacomo Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983

di mons. Alberto Ablondi

esù ha amato gli amici con un esempio profondo di G amicizia, insieme "intima", "aperta". Infatti, ha amato i dodici "Amici" e, attraverso di essi, tutti quelli che avrebbero creduto nella loro parola; ha amato gli amici vicini tanto da farsi ospitare e piangere per essi; ma un cuore aperto sino a offrire amicizia ai più piccoli e ai più umili, anche ai peccatori. Inoltre l’amore di Gesù non si ferma a stare "con" gli amici, ma giunge ad offrirsi "per" dare la viga agli amici. Ne sorge per la Chiesa il dovere di una pastorale di "amicizia".

26 maggio 2013

Lo Spirito di un sabato sera

ue mondi diversi che, pur trovandosi per una volta l’uno accanto all’altro, sembrano non sfiorarsi neppure. Così, mentre davanti a uno storico locale i giovani consumano con il bicchiere in mano il rituale del fine settimana, pochi metri più avanti, nella parrocchia di San Jacopo in Acquaviva, la Chiesa livornese si ritrova per il suo sabato sera diverso, per ringraziare il Signore per il dono dello Spirito disceso sugli Apostoli nel giorno di Pentecoste. Una veglia composta di un’alternanza di canti e letture che, con la presenza del Vescovo monsignor Simone Giusti e di gran parte dei sacerdoti della Diocesi, ha accompagnato i tantissimi fedeli presenti a seguire il filo conduttore che vede lo Spirito Santo protagonista nella storia della Salvezza dell’uomo. Si parte, per contrasto, dalla storia della Torre di Babele, in cui Dio confonde le lingue degli uomini per punirne la superbia, -lingue che poi lo Spirito riunificherà attraverso il dono fatto agli apostoli; poi, a seguire, la visione maestosa e drammatica descritta dal profeta Ezechiele, la desolata valle piena di ossa che, poco a poco, grazie all’intervento dello Spirito, riprendono la vita e risorgono dalla loro polvere. Il momento più significativo della veglia, tuttavia, è stato senza dubbio la lettura che il Vescovo ha fatto di alcune testimonianze che gli sono state inviate da cristiani, persone comuni, attraverso le quali traspaiono la gioia e la serenità donate loro dallo Spirito in momenti particolari e spesso difficili della loro vita. Testimonianze, come ha ricordato monsignor Giusti, che devono farci comprendere come il

Livorno e la Pace: le iniziative promosse da Comune e Comunità di S.Egidio

LaVeglia di Pentecoste celebrata dalVescovo nella chiesa di San Jacopo

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credente non debba manifestare l’invisibile azione dello Spirito in lui attraverso la continua critica a quello che non va nella società di oggi, come avviene troppo spesso, perché questo fa apparire i cristiani come fastidiosi “bacchettoni”; al contrario, il cristiano deve far trasparire all’esterno la gioia e la serenità che gli dona lo Spirito, tanto da stupire gli altri e invogliarli a pensare “Perché non posso essere anche io felice e in pace come lui?”. Fra le testimonianze ricordate, particolarmente toccante è stata quella di una persona che, improvvisamente, nel corso di una visita di controllo,

scopre di avere un male incurabile e di avere davanti solo pochi mesi di vita. Nelle lunghe notti insonni trascorse in ospedale, con il fisico ormai distrutto, pieno di drenaggi, comincia a sentire dentro di sé una forza nuova: “Amavo come non avevo mai amato prima, e questo mi riempiva di una felicità nuova e sconosciuta” scrive nella sua lettera. Nel buio della malattia, quando tutto sembra perduto, comincia a sentire lo sguardo di Dio su di sé, capisce che lo ama così come è, e scopre così l’amore del Signore e la gioia profonda dell’anima che questo amore gli dona. Al punto che, contro ogni logica del

mondo, egli afferma che ”se mi chiedessero di poter tornare a un mese fa, prima di sapere della malattia, direi di no, perché prima ero solo un corpo vuoto, mentre ora, anche se sono colpito nel fisico, sento che la mia anima è più forte e sana che mai. Non tornerei mai indietro, perché ora ho incontrato l’amore, e sono troppo contento!” Una testimonianza di amore che scandalizzerebbe e farebbe riflettere il mondo, quello che fuori di chiesa, poco più in là, attende seduto al tavolo di un locale l’arrivo del giorno del Signore. Giampaolo Donati Si ringrazia Monica Cuzzocrea per le foto

DOMENICA 26 MAGGIO

Nei locali della parrocchia di S. Lucia

L’Assemblea diocesana elegge il nuovo Consiglio pastorale I delegati prenderanno in esame anche il nuovo assetto della SFOP el locali parrocchiali di Antignano a partire dalle 15,30 è convocata l’Assemblea diocesana. L’Assemblea, che un luogo di discernimento ed è composta da delegati dalle comunità e dalle diverse realtà ecclesiali ha il compito di portare a completa attuazione il Sinodo Diocesano del 1984, eleggere il Consiglio Pastorale Diocesano, verificare la vita pastorale della Diocesi e riflettere e dare il proprio orientamento, su tematiche di particolare interesse generale per la Chiesa locale. In questa convocazione è chiamata proprio ad eleggere il nuovo Consiglio Pastorale Diocesano e a verificare l’andamento della Scuola di Formazione per Operatori Pastorali. L’Assemblea, nella sua veste rinnovata, poiché conclusi i 5 anni in carica le diverse parrocchie, congregazioni religiose e aggregazioni laicali hanno comunicato alla segreteria i nuovi membri che ne faranno parte, sarà incentrata sul tema: "La formazione dei formatori" e oltre ad eleggere il nuovo consiglio pastorale diocesano secondo le norme stabilite, prenderà in esame il nuovo assetto della Scuola di Formazione per Operatori Pastorali (SFOP) per il prossimo quinquennio.

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LUNEDÌ 27 MAGGIO ALLE 18

In ricordo dei sacerdoti della Resistenza rganizzata dal Centro Studi Roberto Angeli e dal Consiglio Direttivo del C.L.A. O (Comitato Livornese Assistenza) con l’Ufficio Scuola della Diocesi, Lunedì 27 maggio, alle ore 18.00 presso la Cappella del Pensionato “La Provvidenza”, sarà celebrata la S. Messa in suffragio di don Roberto Angeli e dei sacerdoti che si opposero al nazifascismo con atti di carità . Saranno ricordati: don Renzo Gori, don Italo Gambini, don Renato Roberti, monsignor Tintori, monsignor Ricciardiello, don Vellutini. L’ iniziativa a aperta a tutti. Il Pensionato "La Provvidenza" è un centro residenziale per anziani autosufficienti gestito dal Comitato Livornese Assistenza, Ente Morale fondato nel 1961 da Monsignor Roberto Angeli (www.pensionatolaprovvidenza.it).

QUESTO IL PROGRAMMA DI DOMENICA 26: - 15.30 Preghiera alla Santissima Trinità e meditazione del Vescovo - 16.15 "La partecipazione nella Chiesa Locale" Introduzione ai lavori Vicariali - 16.30 Votazioni per Vicariati dei nuovi membri del Consiglio Pastorale Diocesano - 17.00 Lavori di gruppo per Vicariato sulla proposta per la SFOP - 18.00 Dibattito e approfondimenti in Assemblea Generale - 18.40 Proclamazione degli eletti al Consiglio Pastorale Diocesano - 18.45 Conclusioni del Vescovo: La relazione per la "visita ad limina Petri" presentata a Papa Francesco, dal Vescovo sullo stato della Diocesi di Livorno.


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TOSCANA OGGI

LA SETTIMANA DI LIVORNO

26 maggio 2013

La Festa di San Giovanni Nepomuceno er iniziativa dell’Associazione Accademia degli Pdel Avvalorati la città ha voluto dedicare la giornata 16 maggio alla Festa di San Giovanni Nepomuceno. Al mattino l’Archivio di Stato di Livorno è stato teatro dell’incontro: «Livorno 1739. La storia di San Giovanni Nepomuceno», oltre a Massimo Sanacore, direttore dell’Archivio, hanno dato il loro contributo nell’illustrare la vita del Santo e la Livorno settecentesca alcuni studiosi e ricercatori tra cui: Brancaccio, De Scisciolo, Lazzarini, Zargani, Ottone, Arrighi, Passarelli, Signorini e Cara. Nel pomeriggio le Guide Storiche della città, sul Ponte Nepomuceno diVia della Madonna, agli intervenuti all’incontro, hanno parlato di Livorno come «La città dei Ponti». Nella chiesa di Santa Caterina si è tenuta la Messa solenne in onore del Santo, alla presenza delle autorità militari e civili tra cui l’assessore alla Cultura, MarioTredici. La celebrazione è stata presieduta da don Placido Bevinetto, insieme al parroco di Santa Caterina don Donato Mollica, e a don Federico Pozza che nell’omelia ha sottolineato che il Santo ci ha lasciato alcuni insegnamenti: la discrezione nelle parole, l’amore verso i sacerdoti, la volontà di essere sottoposti all’autorità di Dio. L’inizio e il termine della Messa è stato rallegrato dall’intervento musicale della Banda della città di Livorno guidata dal Maestro Claudio Parrini e dalla Corale Pietro Mascagni con il Maestro Giorgio Maroni. Dalla chiesa si doveva poi snodare la processione per tutta laVia della Madonna fino alla chiesa della Purificazione, inframezzata dalla benedizione della statua del Santo sul Pontino, purtroppo però il tempo inclemente non ha permesso questo rito devozionale ma -ha detto don Donato- sarà per il prossimo anno! Comunque a partire dalle 21 sono state eseguite musiche, canti e cori, in onore di San Giovanni Nepomuceno che hanno interessato, in progressione, la chiesa di Santa Caterina, l’ex chiesa degli Armeni, la chiesa della Madonna, con la conclusione nella chiesa della Purificazione.

L’Accademia degli Avvalorati Ma chi è stato l’artefice di questa festa? È stata l’Associazione Accademia degli Avvalorati che ha un presidente nella persona del Maestro organista Massimo Signorini, Il presidente ci ha detto che l’Accademia è ufficialmente nata il 1° aprile 2012 e vuole essere la continuazione di quella Accademia degli Avvalorati che aveva gestito ilTeatro omonimo dal 1790 al 1878, infatti in quel periodo Livorno andava famosa per l’impressionante numero di teatri che erano in auge nella nostra città. Precedentemente dal 1782 al 1790 ilTeatro si chiamavaTeatro degli Armeni, poi ilTeatro degli Avvalorati nel ’900 daTeatro Lirico si trasforma in Supercinema, vi pone la sede la Corale Concordia da cui nascerà la Corale Mascagni, ilTeatro viene purtroppo distrutto con gli eventi bellici relativi al bombardamento del 28 giugno 1943, dalle ultime ricerche storiche in materia risulta che siano rimaste le cantine e si sta studiando il modo per riportarle alla luce. Il Maestro Signorini ci ricorda anche che lo scorso anno dall’Accademia era stato realizzato il programma “Avvalorati in sette atti”, sette giorni in cui si è parlato (una conferenza era stata fatta all’Archivio di Stato) diffusamente del rione, del Teatro degli Avvalorati e di San Giovanni Nepomuceno. IlTeatro era stato costruito su una Cappella, antica dimora di un primo gruppo di gesuiti e San Giovanni Nepomuceno è il secondo patrono dei gesuiti. E’venuto quindi naturale illuminare la storia di questo Santo la cui statua è stata collocata sul Pontino nel 1739 in occasione della visita di Francesco II° di Lorena dal Barone Wachtendock, comandante delleTruppe Imperiali Alemanne (una lapide in suo onore è presente nel Duomo di Livorno). Non si sa nemmeno da chi è stata eseguita la statua anche se sembra che provenga dal marmo “del negozio di Giacinto Micali e figlio in Livorno”. Il presidente Signorini aggiunge che la Festa aveva avuto il patrocinio dell’Ambasciata della Repubblica Ceca a Roma, del Consolato onorario della Repubblica Ceca a Firenze, perché? Perché San Giovanni Nepomuceno è il Patrono della Repubblica Ceca e della Boemia, il Santo era di origine praghese e il reVenceslao lo fece affogare nella Moldava perché non gli aveva voluto rivelare ciò che la moglie gli aveva detto in confessione. Per chi volesse saperne di più segnaliamo che il Maestro Signorini è l’autore di un volumetto: “La statua di San Giovanni Nepomuceno – Livorno 23 giugno 1739”reperibile presso la chiesa di Santa Caterina, il sito è www.accademia degliavvalorati.it Gianni Giovangiacomo

NELLA FESTA DI SANTA GIULIA............

«Parole nuove per cose nuove» Siamo alla fine del matrimonio civile? L’intervento del professor Dalla Torre

DI

ELENA CERINI

IL SALUTO l convegno, ospitato nella sala consiliare della Provincia di Livorno, è stato aperto dal Presidente Giorgio Kutufà che ha sottolineato come il matrimonio sia sancito dall’art 29 della Costituzione Italiana (n.d.r.: La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio. Il matrimonio è ordinato sull’eguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell’unità familiare.), precisando che, nel tempo, questa norma non ha avuto quell’applicazione che i padri della Costituzione avevano previsto.

I

L’INTRODUZIONE Subito dopo il saluto del Presidente della Provincia ha preso la parola il notaio Gianluigi De Paola, Presidente dell’Associazione giuristi cattolici livornesi ricordando che lo scopo dell’Associazione è quello di promuovere la cultura giuridica fra gli iscritti. Il convegno rientra all’interno di quest’ottica. LA RELAZIONE Il prof. Dalla Torre, Rettore dell’Università LUMSA di Roma relatore del convegno, entra subito nel vivo dell’argomento affermando che in due secoli il matrimonio civile sembra esaurirsi e sembra non avere più le caratteristiche che aveva quando è nato in Francia dopo la Rivoluzione Francese. Infatti nel 1791 in Francia, il matrimonio è un contratto civile. Il matrimonio viene visto come atto costitutivo della famiglia. Il matrimonio civile non è nient’altro che la «civilizzazione» del matrimonio canonico nel quale uno dei principi fondamentali è l’assenza di impedimenti. Appena approvato questo istituto, comincia subito l’allontanamento da questo modello appena sancito. «Viene meno la sanzionabilità dei doveri dei coniugi. Oggi non c’è più nulla che sia sanzionabile - ha affermato Dalla Torre - Col tempo inizia uno spostamento dei capisaldi dalla natura alla cultura. Le differenze fra uomo e donna, secondo questa concezione non sono più fisiche ma culturali. Inoltre vi è una riduzione del matrimonio in mero istituto ricognitivo dei doveri dei coniugi. E tutto ciò che è amore? - si chiede il prof. Dalla Torre - Non viene preso in considerazione. Non si chiede che i genitori amino i figli ma solo che li mantengano». Nella concezione canonista l’amore entra nel matrimonio. Ci si sposa perché si vuole bene al coniuge. La famiglia è un luogo di affetto, di solidarietà. Nel 1865 il codice italiano introduce l’obbligatorietà del matrimonio civile in concomitanza di quello religioso (che fino ad allora era l’unico che il popolo chiedeva di celebrare). I parroci si battono a favore di questo «obbligo» cercando di convincere i propri parrocchiani a sposarsi civilmente, riconoscendo così l’importanza di questo istituto normativo che tutela soprattutto i soggetti più deboli. «Il matrimonio civile si è molto indebolito; l’istituto del matrimonio civile si sta dissolvendo e se continuiamo su questa strada resterà solo il matrimonio religioso. Dobbiamo

cercare di sostenere il matrimonio civile che è stato e deve continuare ad essere il tessuto connettivo della società». IL DIBATTITO Al termine della relazione del prof. Dalla Torre c’è stato un ampio dibattito con domande ricche di spunti di riflessione per tutta la platea. Così, nel suo intervento, il magistrato Ugo De Carlo si è detto favorevole ad una ricognizione delle coppie omosessuali a cui debbono sicuramente essere riconosciuti i loro diritti. E’ necessario impedire, però, che passi il concetto che il matrimonio è tutto uguale quindi è necessario diversificare i termini pur riconoscendo giuridicamente determinate situazioni Don Felice Munaro ha voluto ricordare l’importanza del diritto naturale che invece, nel mondo di oggi, non viene mai rammentato. E’ stata poi la volta dell’avvocato Gemma Calderone che ha sottolineato come i giuristi cattolici, soprattutto quelli impegnati in politica, dovrebbero approfondire questi argomenti nell’ottica di salvaguardare i più piccoli, quelli che non riescono a tutelarsi da soli.

LE CONCLUSIONI «Questo è il terzo convegno giuridico che la Diocesi organizza - ha esordito mons. Giusti - Tutti questi incontri hanno un filo conduttore. Il primo, che ebbe come relatore il prof. Busnelli, trattò il tema del desiderio come fonte del diritto. L’anno scorso, il prof. Consorti affermò che non è la famiglia ad essere in crisi ma il matrimonio. Oggi il prof. Dalla Torre ha detto che si sta andando verso lo svuotamento del matrimonio laico. Questo è il risultato di un individualismo sempre più prorompente. Il problema oggi è culturale. Mi viene in mente un autore di libri per bambini: Gianni Rodari. Rodari affermava la necessità che le parole siano rispettate. Ogni parola ha un suo significato. Se la parola si svuota del suo significato e se ne attribuiscono altri non ci si capisce più niente. E

allora mi chiedo: come si fa a costruire una società se non ci rispettiamo e se non rispettiamo il significato delle parole? Se inventiamo un oggetto nuovo lo chiamiamo con un nome nuovo: parole nuove per cose nuove. Di che ha necessità un bambino? Della figura maschile e di quella femminile per la sua tutela e per il suo equilibrio. Con questo voglio dire che è necessario creare tutele giuste per gli omosessuali ma con parole nuove, altrimenti si depaupera il bambino. Creiamo parole nuove per affrontare il problema, non cerchiamo di risolverlo con soluzioni ideologiche. Dobbiamo avere il coraggio di costruire la città ideale mettendo al centro i poveri, coloro che sono meno tutelati. Il nuovo va costruito con legislazioni nuove. Non si può tutelare i diritti di alcuni schiacciando quelli di altri».

La premiazione dei concorsi artistici

Il video di San Sebastiano n uomo solo e malato, è derubato e malmenato. Alcuni si U fermano, ma hanno paura di aiutarlo, anzi prima di lasciarlo, lo scherniscono. Finalmente altri ancora senza tentennamenti si accostano a lui e gli danno da bere, restituendogli l’unica cosa che veramente ha valore per lui: una fotografia. Questa è la trama dello spot vincitore del concorso “Coloriamo la carità”indetto dalla caritas in occasione del festival della carità. Il video è stato ideato e montato da Gaetano Mastrorilli, webmaster e organista della Parrocchia di San Sebastiano. Ad interpretarlo: Silvano Donati (nel ruolo del povero malcapitato), Gaetano Mastrorilli, Alessia Mastrorilli e alcuni ragazzi del gruppo dopo Cresima “L’Albero di Zaccheo” (Marco Gelli, Agnese Casarosa, Lorenzo Imparato, Alessandro Papa, Giuditta Caruso) insieme alla loro catechista Caterina. Il video che prende spunto dalla Parabola del buon Samaritano presenta un passaggio dal bianco e nero al colore. I colori prendono vita nel momento in cui il malcapitato viene aiutato e soccorso dai ragazzi. Questo passaggio cromatico ha un suo perché: un gesto di carità porta luce,“colora” di amore e speranza la vita del prossimo.

Nel video, il pover uomo si commuove particolarmente per il ritrovamento di una fotografia, un oggetto apparentemente inutile, ma per lui prezioso dal punto di vista affettivo. Questo vuole significare che la carità non consiste solo nell’aiutare, sostenere la persona bisognosa solo dal punto di vista materiale, ma anche affettivo. Il gruppo si è aggiudicato come premio una bella videocamera digitale Hd. La videocamera è stata consegnato durante la premiazione da Suor Raffaella, che si è complimentata con i ragazzi e gli ha incitati a continuare a usare la telecamera per realizzare nuovi simpatici video parrocchiali e soprattutto… a favore della Caritas. Il video è visibile sul sito della Caritas: http://www.caritaslivorno.it/. Caterina Lo Russo

Nelle foto: in alto il convegno giuridico svoltosi nella sala della Provincia; in colonna un momento della celebrazione in onore di S. Giovanni Nepomuceno; qui a fianco unfotogramma del video che ha vinto il concorso; nella pagina a fianco l’inaugurazione del festival della Carità ed alcuni stand; nella colonna di destra due momenti del concerto dei «Sun»


LA SETTIMANA DI LIVORNO

Il Festival della Carità e la Festa Giovani con il concerto

Insieme per una città luminosa! In Piazza S. Jacopo in Acquaviva, nell’ambito delle manifestazioni per la festa di S. Giulia, si è tenuta la seconda edizione del Festival della Carità livornese. Presenti varie associazioni operanti in vari campi del Terzo settore nel nostro territorio

«C

PRESENTE ALL’APERTURA MONS. SIMONE GIUSTI «I colori della carità sono molti - spiega il Vescovo di Livorno - il rosso, come l’energia di un bambino che corre, che gioca, che si diverte; l’azzurro, come il cielo, che rappresenta la serenità portata dall’avere l’affetto di una persona cara; il verde, come la speranza per un povero o per un profugo di essere accolto e di iniziare una vita migliore, o quella di un disoccupato di trovare lavoro. Sono colori pastello, sono i colori di Michelangelo, sono tinte luminose. E per diventare “luce” bisogna essere anzitutto consapevoli di noi stessi e del ruolo che abbiamo nella società. Tutte queste forme d’intervento, rappresentate dalle associazioni qui presenti, operano per allontanare i colori scuri della disperazione, e dipingere i volti di colori luminosi, per ridare, a chi non ce l’ha più, la speranza di risorgere, di riprendere il proprio ruolo nella nostra realtà. Dobbiamo infatti essere luci per tutte le persone che incontriamo. Solo così potremo costruire una città luminosa!» A seguire interventi di Carla Roncaglia, assessore comunale allo Sviluppo della Persona, Monica Mannucci, assessore provinciale alle politiche comunitarie e al Volontariato, e dell’Avv. Luciano Barsotti, presidente della Fondazione Livorno. Prima della Celebrazione Eucaristica, la Banda dell’Accademia Navale, diretta dal Maresciallo Giovanni Cosenza, ha intrattenuto i presenti eseguendo l’Inno di Mameli e altri pezzi classici. La sera molti volontari hanno partecipato alla veglia di Pentecoste. Il giorno successivo è trascorso tra vari momenti di intrattenimento, musica e la premiazione dei concorsi.

26 maggio 2013

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ROCK, GIOVANI E FEDE: UN’UNIONE PERFETTA ueste tre parole sintetizzano alla Q perfezione quella che è stata la “Festa Giovani”, tenutasi ieri sera in

DI FABIO FIGARA

oloriAmo la Carità» è stato il titolo di questa seconda edizione del Festival organizzato dalla Caritas diocesana insieme a molte associazioni di volontariato, con la collaborazione della Diocesi di Livorno, della Fondazione Livorno, della Parrocchia di S. Jacopo in Acquaviva e dell’Accademia Navale, e con il patrocinio del Comune e della Provincia di Livorno. Un’edizione dedicata alle famiglie e ai bambini, in cui non sono mancati, nonostante il tempo non sempre favorevole, numerosi momenti d’intrattenimento per i più piccoli. Novità di quest’anno il concorso rivolto alle Scuole e ai giovani livornesi per disegni e spot video sul tema della solidarietà e della carità, che ha visto un’ampia partecipazione da parte degli studenti. All’interno della chiesa di S. Jacopo, a metà pomeriggio di sabato, suor Raffaella Spiezio, Presidente della Caritas diocesana, apre ufficialmente la manifestazione. «Il Festival della Carità è un momento importante di ritrovo e di aggregazione tra le associazioni che operano nel volontariato e con le quali collaboriamo, e rappresenta un’opportunità per mostrare a tutti questo aspetto di Livorno così importante ma poco conosciuto, per continuare insieme un percorso vòlto alla ricerca, all’aiuto e all’incontro degli altri. Un ringraziamento a tutti questi volontari per il proprio impegno e la partecipazione, ai collaboratori e alle autorità che hanno aderito a questa iniziativa.»

TOSCANA OGGI

La parola ad ALCUNI STAND STAND DI MONTENERO: ASSOCIAZIONE LA FUNICOLARE, GRUPPO DI MONTEROSO PER LE DISABILITÀ, GRUPPO 3° ETÀ DI DON FEDELE «Abbiamo partecipato molto volentieri a questo Festival della Carità, che mostra la “Livorno solidale” - commenta Francesco Lamacchia, coordinatore dello stand di Montenero - con il nostro stand mostriamo tutte le attività, culturali e di solidarietà, che portiamo avanti anche in collaborazione con il Santuario, e con la Caritas diocesana stiamo collaborando attivamente per il sostegno alle ragazze madri di Villa Benedetta. È molto importante mostrare ai cittadini quante forme di volontariato esistano in questa città: carità non significa dare due spiccioli al mendicante che si trova all’angolo della strada, ma incontrare e condividere la realtà di un disagio, di una persona bisognosa, e compiere un cammino di ascolto e di recupero, insieme». STAND DEL CESDI (CENTRO SERVIZI DONNE IMMIGRATE) «Il Festival è ben organizzato, e rappresenta un momento importante per mostrare la faccia migliore di Livorno, quella caritatevole - spiegano Rosalia Gallardo e Mila Banchi, volontarie del direttivo del CesDi - qui mostriamo le nostre attività quali il micro-credito, l’aiuto ai profughi e gli interventi contro la violenza sulle donne. Possiamo anche confrontarci con le altre associazioni, prendere contatti e proporre progetti, sentirci tutti un’unica famiglia pur nelle nostre diversità». STAND DI LIBERA «Abbiamo un’importante collaborazione con il CEIS, l’UEPE e la Caritas diocesana - spiega Flavia Taddei, assistente sociale del Ministero della Giustizia – per l’educazione alla legalità, con corsi rivolti agli studenti, e con le politiche di reintegro dei detenuti nella società, con progetti come Casa Sperimentando. Con gli operatori della Caritas troviamo sempre professionalità e disponibilità. Questo Festival è necessario per avvicinare la popolazione: sono certa che Livorno ha la sensibilità per raccogliere tali proposte». «Il Festival è l’ideale per lo scambio di proposte tra le associazioni di volontariato - spiega Carlotta Pellegrini, volontaria di Libera - è un ottima idea portare queste realtà in una piazza pubblica: oggi il Terzo settore è fondamentale per il nostro Paese.»

occasione del Festival della carità. Ad animarla il gruppo punk rock dei “The Sun”. Il concerto avrebbe dovuto svolgersi sul sagrato della chiesa di San Jacopo, ma il tempo non prometteva bene, cambio di programma e concerto spostato in chiesa. Problemi? Assolutamente no, anzi! La giovane rock band vicentina e i molti giovani provenienti non solo da Livorno, ma anche da altre città della toscana, hanno fatto si che il cambio di location non fosse uno svantaggio. In un clima di festa e condivisione allo stesso tempo, i The Sun hanno offerto buona musica e la loro esperienza di Fede. Si esperienza di fede, perchè Francesco, Matteo, Gianluca e Matteo, coniugano alla perfezione quei tre concetti iniziali. La band nata nei primi anni 2000, con il nome di “Sun Eats Hours”, aveva tutt’altra caratura: la classica rock band, fondata su una vita di eccessi e con il successo internazionale ormai ad un passo. Eccessi che creano in Francesco, cantante e leder del gruppo, una serie di dubbi che solo l’inizio di un cammino di fede riescono a colmare. Cammino di fede che grazie al suo entusiasmo anche gli altri membri della band iniziano a seguire, risolvendo sia i problemi personali che quelli come gruppo. Ed è cosi che dal 2009 il gruppo cambia nome, appunto «The sun», iniziando a comporre in italiano, testi con un significato profondo. La band è già al secondo album in studio e fra le varie serate live ricorda con piacere ed emozione, quella di Betlemme, città dove hanno suonato nel marzo 2010 in occasione della festa che i giovani tengono ogni anno. Da li in poi è tutto in discesa: la loro unione si rafforza, i testi assumono ancora più significati e la loro fede diventa più salda! Un bel messaggio che il Vescovo ha rimarcato a fine serata. Serata conclusasi con le ultime tre canzoni che non hanno placato la festa ma hanno fatto si che la festa e l’entusiasmo di questi quattro giovani si propagasse fra i presenti e irradiasse tutti loro cari, come un raggio di Sole... Michele Martella


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TOSCANA OGGI

LA SETTIMANA DI LIVORNO

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Agenda del VESCOVO

VENERDÌ 24 MAGGIO 16.00 alla chiesa di SS. Pietro e Paolo, saluto alla Madonna peregrina di Fatima 19.00 il Vescovo partecipa alla cerimonia di consegna del premio "Melvin Jones" a Sr Costanaza Galli da parte del Lions club, all’Hotel Rex SABATO 25 MAGGIO 9.30 in vescovado, incontro con la commissione dei diaconi 17.00 a Montenero, S. Messa per l’Associazione Sarda, in occasione della festa della Madonna di Bonaria DOMENICA 26 MAGGIO 11.00 S. Messa e cresime alla chiesa di S. Matteo 15.30 assemblea diocesana alla parrocchia di S. Lucia ad Antignano

Diocesi informa La Madonna Pellegrina di Fatima alla parrocchia di S.Ranieri

LUNEDÌ 27 MAGGIO 11.00 S. Messa per l’Apostolato della Preghiera a Montenero Nel pomeriggio, a Roma per la Commissione beni culturali della CEI

PROGRAMMA 24 - 31 MAGGIO

MARTEDÌ 28 MAGGIO Nella mattina, a Roma per la Commissione beni culturali della CEI 17.00 Giornata cittadina per la Pace, organizzata dalla Comunità di Sant’Egidio

24 Maggio, Venerdì: ore 17.30 arrivo della Statua della Madonna Pellegrina di Fatima, accoglienza - ore 18.00 S. Messa 25 Maggio, Sabato: ore 17.15 S. Rosario meditato - ore 18 S. Messa

MERCOLEDÌ 29 MAGGIO 10.00 in vescovado, incontro con i delegati toscani dei beni culturali 18.00 in cattedrale, inaugurazione della mostra "Videro e Credettero"

26 Maggio, Domenica - FESTA della SS. Trinità ore 8.30 S. Messa ore 11 S. Messa e Prime Comunioni ore 18 S. Rosario meditato

GIOVEDÌ 30 MAGGIO Nella mattina, udienze clero in vescovado 21.00 in vescovado, incontro con don Luca Giustarini e la Gioventù Benedettina

27 Maggio, Lunedì: ore 17.15 S. Rosario - ore 18 S. Messa ore 21 S. Rosario meditato al Palazzone 28 Maggio, Martedì ore 17.15 S. Rosario - ore 18 S. Messa

VENERDÌ 31 MAGGIO Nella mattina udienze laici in vescovado 19.00 in occasione della visita pastorale al III vicariato, incontro con i genitori dei ragazzi del catechismo alla parrocchia di San Jacopo 21.00 processione mariana alla parrocchia di San Jacopo

29 Maggio, Mercoledì: ore 17.15 S. Rosario - ore 18 S. Messa Ore 21 S. Rosario meditato alla Lavoria 30 Maggio, Giovedì: ore 17 Adorazione Eucaristica ;ore 18 S. Messa e conferimento Unzione degli Infermi

SABATO 1 GIUGNO 18.30 S.Messa e cresime degli adulti alla chiesa della SS.ma Annunziata dei Greci alla Leccia

31 Maggio, Venerdì: ore 17.15 S. Rosario - ore 18 S. Messa, consacrazione della Comunità Parrocchiale a Maria e saluto alla Madonna Pellegrina di Fatima

DOMENICA 2 GIUGNO 11.30 S. Messa e cresime alla chiesa di S. Giovanni Gualberto, alla Valle Benedetta 18.00 Festa del Corpo e del Sangue di Cristo, S.Messa e processione dalla chiesa di S.M. del Soccorso alla cattedrale

8 Giugno, Sabato: ore 18 S. Messa e Cresime conferite dal Vescovo Simone

Apostolato della Preghiera Pellegrinaggio annuale Regionale Apostolato della Preghiera Santuario S. Maria delle Grazie a Montenero LUNEDI 27 MAGGIO ORE 10,15 PROGRAMMA 10,15 Sagrato - Accoglienza da parte del direttore AdP : don Willy Bianco 10,30 Santo Rosario 11,00 Santa Messa - Celebra Mons. Giusti - Rinnovazione della Consacrazione al Cuore di Gesù. Preghiera per le intenzioni affidate all’AdP dal Santo Padre e dai Vescovi. 12,45 Pranzo con prenotazione 15 Adorazione , animata da canti e meditazione. 16 Congedo Ogni Responsabile parrocchiale è pregata di estendere l’invito a tutti coloro che lo desiderano ,inoltre, sono pregate di far pervenire le adesione per il pranzo Quota di partecipazione al pranzo Euro 15 Prenotazioni: Paola Fortuna 0586 402618 Fiorella Barinci 0586 501457 Ottavia 0586 813480 oppure ottaviamargotta@alice.it

BREVI DALLA DIOCESI

Associazione Borsi GIOVEDÌ 23 MAGGIO ALLE 17.00 Presso la sala conferenze della Biblioteca Labronica a Villa Fabbricotti, conferenza su "Guelfo Civinini: giornalista, corrispodente, poeta, scrittore, librettista, patriota, esploratore…" relatore Giovanni Giorgetti GIOVEDÌ 30 MAGGIO ALLE 17.00 Presso la sala conferenze della Biblioteca Labronica a Villa Fabbricotti, conferenza su "Le dive livornesi del cinema" relatore Nicoletta Borgioli

Corso per responsabili ed animatori di sala della comunità 31 MAGGIO- 2 GIUGNO Istituto Salesiano di Firenze Via del Ghirlandaio 40 Il corso si propone di fornire ai partecipanti le conoscenze di base per attivare, gestire o potenziare l’attività di una sala della comunità intendendosi con questo termine l’ambiente dipendente dall’autorità ecclesiastica, o ad essa collegata, dove si svolge l’attività pastorale e culturale. La sala della comunità per antonomasia è il cinema o il teatro, ma con pari dignità può considerarsi tale, qualsiasi locale parrocchiale adibito ad attività massmediali, ricreative e socializzanti. Per informazioni: www.acectoscana.it e presso la sede dell’ACEC Toscana, Via Fiume 20 Firenze tel. 055 2399640 (cell. 348 2882056- 338 4706065) email: segreteria@acectoscana.it


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Passo dopo passo per costruire il futuro La preparazione al matrimonio: la testimonianza di due coniugi che da tempo accompagnano al matrimonio le nuove coppie di fidanzati

Alcune IMPRESSIONI.. «Condividendo il cammino verso il matrimonio e confrontandoci con altri giovani abbiamo riscoperto dei valori della Chiesa che avevamo dimenticato. La Chiesa non più vista come una entità astratta, ma che è la comunità delle persone che la vivono e la frequentano insieme». Sara e Alessio «Riavvicinarsi a Dio e alla comunità cristiana attraverso l’amore per e del mio compagno. Ecco come sintetizzerei questo percorso di preparazione al matrimonio. Incontro dopo incontro cambiare prospettiva di vita, nel senso di vivere come coppia e non più come singoli individui. Sentire l’amore di Dio attraverso l’amore e l’affetto del mio compagno. Confrontarsi con altre coppie che affrontano lo stesso nostro cammino e raggiungere il momento del matrimonio, come primo passo di una nuova vita insieme, sorretti dall’amore di Dio». Antonia «Incontro, comunità, dialogo. Sono le parole che meglio descrivono questo percorso di preparazione al matrimonio». Marco e Francesca

DI

GIULIA SARTI

lba e Aldo, negli ultimi cinque anni hanno accompagnato insieme al parroco, il cammino dei fidanzati che si preparano al matrimonio alla Parrocchia della Santissima Trinità. Alla luce di questa esperienza e della tendenza che ormai si registra nella maggior parte delle parrocchie, abbiamo chiesto loro un bilancio che interessasse in particolare le coppie che già convivono e chiedono il matrimonio.

A

Quale è la percentuale delle coppie conviventi? «Negli ultimi cinque anni hanno partecipato al percorso circa 10-12 coppie l’anno. Di queste circa l’80% arrivano da noi con una storia di convivenza alle spalle. Diciamo il 10% ha anche un figlio. In alcuni casi (quattro in cinque anni) c’è un figlio nato da una precedente relazione». Perché convivono? «Alcune sono convivenze "forzate" (1-2 coppie l’anno) dovute a spostamenti dai

luoghi di origine per lavoro di uno dei due o di entrambi. Altre invece sono convivenze brevi dettate dal cosiddetto "vediamo se stiamo veramente bene insieme", in attesa del matrimonio come idea già presente. La maggior parte però, sceglie di convivere per sfiducia o paura del "per sempre", anche se talvolta mascherata da giustificazioni del tipo "aspettiamo un lavoro migliore, una situazione economica più stabile, la possibilità di comprare una casa…"». Perché a un certo punto decidono di sposarsi e di sposarsi in chiesa? «Da quello che abbiamo vissuto in questi anni, abbiamo visto che le motivazioni sono varie. C’è qualcuno che a un certo punto sente mancare qualcosa a questa unione magari anche dopo diversi anni. Altri arrivano inizialmente per "accontentare" i genitori che ancora ci tengono al matrimonio o perché uno dei due della coppia ha insistito

«Intraprendere un percorso verso il matrimonio fa capire realmente il cambiamento che avviene da una vita singola a una vita di coppia...passo dopo passo per costruire il futuro». Riccardo e Maria Antonietta «Gli incontri in preparazione al matrimonio rappresentano per noi un’ opportunità di crescita, confronto e riscoperta dei valori cristiani nella coppia. Siamo grati a Frate Mario che ci permette di esprimere in modo libero le nostre perplessità, i nostri dubbi e incertezze. E’ quello che ci aspettavamo e che ci serviva per crescere come coppia e per comprendere la scelta da noi fatta: il matrimonio». Silvia e Simone «Una piacevole scoperta, un percorso di fede e di crescita personale e di coppia. Spesso sono sorti molti dubbi, molti interrogativi, che sono stati sempre dissipati attraverso il dialogo. Il vero senso della comunità cristiano si è risvegliato in noi. Un vero grazie a Padre Mario che ci è stato sempre vicino»

per farlo. C’è anche chi ha il desiderio di avere un figlio e prima che succeda decide di sposarsi. Quelli che un figlio invece già ce l’ hanno,vedendolo crescere, sentono l’esigenza di una famiglia regolare, anche giuridicamente e magari coerenti col battesimo che hanno dato al figlio, si sposano in chiesa». Secondo voi, le motivazioni di

LA SERATA DI SABATO 8 GIUGNO

Festa della Famiglia News rande spettacolo con musica afro-americana in tutte le sue forme e derivazioni: pop, rock, G spiritual, swing ed etnica. E’ dal 1998 che il M° Cristiano Grasso dirige, in collaborazione col pianoforte del M° Massimiliano Fantolini, con emozione e per l’emozione, gli Springtime, un coro nato nelle aule del Centro Pianoforti Menicagli di Livorno, che negli ultimi anni si è arricchito di una“sezione giovani”, i MusicTime, e di giovanissimi, i DORE-MI «Un prete per tutti» è il musical sulla storia di Don Giovanni Battista Quilici Messo in scena dall’Associazione «Amici di Don Quilici» con lo scopo di diffondere la conoscenza di questo eccezionale uomo e sacerdote livornese, verrà proposto un breve assaggio del musical. «Speranza che sorge» l’inno della GMG 2013 Dal 23 al 28 luglio 2013 a Rio de Janeiro, in Brasile si svolgerà la XXVIII edizione della Giornata Mondiale della Gioventù. Sarà tenuta da Papa Francesco ed il tema centrale di questo grande incontro sarà “Andate e fate discepoli tutti i popoli!“ Sul palco i giovani livornesi che saranno presenti come volontari a Rio.

chi inizia il cammino rimangono le stesse una volta concluso? «Tutti, dopo aver iniziato il percorso in preparazione al matrimonio, ammettono di scoprire che quello che stanno compiendo ha un significato molto più importante di quello che si aspettavano. Si riaccende quella fiammella che si era sopita e scoprono una chiesa diversa da quella che avevano lasciato da bambini. Si entusiasmano nel poter ripartire per un cammino verso una fede adulta e diventano più consapevoli di ciò che hanno chiesto. In tutti c’è in fondo un desiderio di incontrare un Gesù vivo che possa riempire il loro cuore». Qualcuno sente la differenza tra il prima e il dopo essersi sposato? «Sì, a poco a poco, si rendono veramente conto che il "noi" del sacramento del matrimonio è diverso da quello di prima, una nuova sensazione, una nuova prospettiva». Cosa manca ancora a questo cammino? «Purtroppo non riusciamo ad accompagnarli così bene una volta sposati, allora molti pian piano si allontanano di nuovo e magari tornano quando devono battezzare un figlio».

FAMIGLIA

L’ESPERIENZA ALLA PARROCCHIA DELLA SANTISSIMA TRINITÀ’.........

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LA SETTIMANA DI LIVORNO

26 maggio 2013

Un numero speciale dedicato a Simone

A DIO..

a questa settimana alla parrocchia del Rosario, è disponibile un numero speciale del giornalino parrocchiale dedicato a Simone Casapieri. Simone, animatore della parrocchia di Via Mangini è scomparso il 2 aprile scorso a 26 anni dopo una lunga malattia contro la quale ha combattuto fino all’ultimo giorno. Gli amici, la parrocchia, gli hanno dedicato questo numero con foto, lettere e ricordi della sua breve ma intensa vita.

D

LUTTO Siamo vicini a Luciano Della Bella, responsabile dell’ufficio eventi della diocesi e presidente dell’Istituto Diocesano per il Clero, per la morte del suocero avvenuta proprio in questi giorni. La redazione anche a nome dei lettori porge le più sentite condoglianze a Luciano, a sua moglie Laura e a tutta la famiglia

Serra CLUB PAOLO LUGETTI È IL NUOVO PRESIDENTE Il Serra club ha eletto il nuovo consiglio direttivo per l’ anno sociale 2013-2014. La presidenza del club sarà assunta dal dr. Paolo Lugetti, per molti anni ha coperto vari incarichi in sanità concludendo la carriera come direttore responsabile del dipartimento acquisti nell’estav (ente supporto tecnico amministrativo area vasta) sempre nel settore della sanità pubblica. Dal 1982 al 1993 è stato Preposto dell’Arciconfraternita della Misericordia di Livorno, divenendo dal 1989 al 1993 vice presidente della confederazione nazionale delle Misericordie d’Italia. Attualmente ricopre la carica di Governatore dell’Arciconfraternita della Purificazione. Lugetti subentrerà al dr. Tattanelli, attualmente in carica. Il cambio di consegne avrà luogo venerdì 14 giugno presso il ristorante "la barcarola" con la partecipazione del Vescovo giusti e di altre autorità cittadine. Gli altri membri del consiglio direttivo saranno: - vice presidente ai programmi: Patrizio Benvenuto - vice presidente estensioni: Giuseppe Mancini - vice presidente comunicazioni: Luca Mastrosimone - vice presidente vocazioni: Marco Creatini - segretario: Alessandro Bassi Luciani - tesoriere: Pier Giacomo Doni - consiglieri: Maria Matteucci, Paola Bertini, Luciano Della Bella

Con l’arrivo dell’estate, il programma dei campeggi dell’Azione Cattolica

I campeggi AC

Provare per credere! “P

rovare per credere” oppure “credere per provare”? In questo semplice gioco di parole sta la consueta proposta di campeggi estivi per ragazzi, giovani e adulti che anche quest’anno l’Azione Cattolica diocesana organizza nei mesi di luglio e agosto. Partecipare ad un campeggio di AC “per credere” sembra un’affermazione presuntuosa, ma è solo un modo per dire che un’esperienza di questo tipo, a qualunque età la si faccia, può aiutare davvero a vivere in modo più consapevole la propria vocazione di laici cristiani (e cittadini). Allo stesso modo, "credere" per poter partecipare ad un campeggio di AC non è segno di chiusura o di esclusività, ma indica che qualunque persona credente, di qualunque età, può sentire il bisogno di un’esperienza forte come quella di un campeggio estivo, e se è l’Azione Cattolica a proporlo, perché non provare? In fondo, sono ormai diverse centinaia i ragazzi, i giovani, gli adulti, le famiglie che negli scorsi anni hanno fatto esperienza di questo campeggio e l’hanno considerato un momento importante del loro cammino di crescita umana e spirituale, tanto che molti, anno dopo anno, continuano ancora a partecipare! Certo, sono campeggi targati AC, ma sono anche aperti a tutti, perché da sempre l’Azione Cattolica non fa campeggi per se stessa, ma per servire la Chiesa in cui vive e opera. Quelli dell’Azione Cattolica sono insomma campi organizzati per gli iscritti all’associazione, ma accoglienti anche verso tutti coloro che, per i motivi più diversi, non hanno la possibilità di partecipare ad un campeggio estivo nella propria comunità parrocchiale. E negli ultimi anni proprio queste persone, magari inizialmente solo curiose ma aperte all’incontro con nuovi coetanei, sono molto aumentate, segno certo della bontà dell’organizzazione, ma anche

dello stile e dei contenuti dei campeggi, realmente arricchenti per tutti i partecipanti.

E ALLORA, ECCO LE DATE E I LUOGHI DEI CAMPEGGI AC DI QUEST’ANNO: Giovanissimi/Giovani (15/30 anni), dal 29 luglio al 4 agosto a Cataeggio (Sondrio). Il titolo del campeggio sarà “A vele spiegate”. Per informazioni: Michele Martella, 3203495776, michele.martella@gmail.it; Giacomo Foresi, 3478243259, giakifore@hotmail.it; ACR (6/14 anni) dal 4 all’11 agosto a Chiusi della Verna (Arezzo). Il titolo del campeggio sarà “In cerca

d’autore”, che è stato anche il tema associativo dell’intero anno. Per informazioni: Simone Grimaldi, 3298541943, simogrima91@hotmail.it;

Adulti e famiglie, dal 19 al 26 agosto a S.Caterina Valfurva (Sondrio). Per informazioni: Gabriele Maremmani, 3319491693, sandragab@alice.it; Come si vede, un “pacchetto” di campeggi per ogni fascia di età, secondo una della caratteristiche peculiari dell’AC, che offre percorsi di formazione che partono dai più piccoli e arrivano sino agli adulti, alle famiglie e persino agli adultissimi. Ma

non solo, perché come sa chi la conosce davvero, l’Azione Cattolica non è solo un percorso di formazione, ma è prima di tutto un modo di esercitare nella Chiesa (e nel mondo) la propria particolare responsabilità di fedeli laici, un modo con cui si fanno crescere comunità parrocchiali partecipate, con cui si pensa all’evangelizzazione nel mondo di oggi, con cui ci si interroga sulla corresponsabilità di tutto il popolo di Dio e si stimola l’attenzione della comunità al mondo e alla storia. In questo senso, forse varrebbe veramente la pena di “provare per credere”! Gabriele Maremmani

ACR: LA FESTA DEGLI INCONTRI A LOPPIANO

Questi ragazzi: un’opera d’arte i è svolta a Loppiano, la festa regioSQuest’anno nale degli incontri dell’ACR. è stato deciso di puntare più in alto e fare le cose in grande: circa 400 ragazzi provenienti da tutte le diocesi toscane, i grandi spazi della cittadella di Loppiano e ben due ACR band! Una bella mattinata di sole, il clima ideale sia atmosferico che di festa. Nel pomeriggio la svolta: su Loppiano si abbatte un diluvio che sfocia in una potente grandinata! Problemi? Assolutamente no! Tutti in palestra e la festa continua. Il gruppo di Livorno non era sicuramente il più numeroso, ma era sicuramente il più vivace e rumoroso. Una decina di ragazzi provenienti da tre parrocchie della diocesi(Sacro Cuore, Sant’Agostino e San Jacopo) hanno portato i nostri "colori" nella piana di Loppiano". La giornata è stata all’insegna dell’anno della fede. I 4 giochi, due alla mattina e due al pomeriggio, sono stati incentrati su 4 messaggi fondamentali: fede, partecipazione, condivisione e circolarità. Una bella giornata dove il gruppo di Livorno si è dimostrato molto unito, sia ragazzi che animatori, e che sicuramente porterà a casa lo Spettacolo di questa festa! Michele Martella

DALLA PARROCCHIA DI S. LUCA

COMUNIONI, CRESIME E.... ESTATE! cco due gruppi di fantastici ragazzi della parrocchia San Luca a Stagno: il primo che ha appena fatto la prima comunione con i catechisti Alessio ed Elena e gli animatori camilla e Martina e l’altro è il gruppo dei giovanissimi cresimati 2013. E poi ecco la proposta della prossima estate per tutti i ragazzi: il Guastagno! Un’esperienza tutta da vivere giorno dopo giorno in com-

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pagnia di tanti altri ragazzi e di animatori. Queste le indicazioni per il soggiorno estivo: Da lunedì 10 giugno al 28 giugno, dal lunedì al venerdì con orario 9.30-12.00 e 14.3017.30 (possibilità accoglienza bambini ore 8.00– 8.30 solo per motivi di lavoro). Mercoledì: gita (costo variabile) in caso di pioggia è garantito un servizio interno. Costo settimanale: 37 euro - Costo totale (3 settimane): 85 euro. Costo 10 euro settimanale per baby-sit-

ter all’ora di pranzo (al sacco). Iscrizioni (entro il 31 maggio e non oltre) presso l’ufficio parrocchiale Lunedi, mercoledì, venerdì dalle 10.00 alle 12.00, ogni pomeriggio dalle 16.00 alle 17.45 Per informazioni rivolgersi a: don Pietro - 0586 942387 Monica 328872643. Inoltre, chiunque avesse un po’ di tempo a disposizione nel periodo estivo è ben accetto come aiuto degli animatori del GUASTAGNO.


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LA SETTIMANA DI LIVORNO

26 maggio 2013

L’opera di Enrico Bacci conservata al Museo Diocesano

La mostra: VIDERO E CREDETTERO Dal 27 maggio al 7 giugno in Duomo e nei giorni 8 e 9 giugno alla Chiesa della SS. Annunziata dei greci in occasione della festa diocesana della famiglia, sarà presente l’esposizione ideata da Eugenio Dal Pane. Una mostra itinerante come strumento di catechesi e di missione per arrivare a tutti

IL CRISTO MORENTE Le conferenze dell’Associazione Borsi

La bellezza e la gioia di essere cristiani I n occasione dell’Assemblea generale della CEI del 24 maggio 2012 Benedetto XVI ebbe occasione di dire che “in un tempo nel quale Dio è diventato per molti il grande Sconosciuto e Gesù semplicemente un grande personaggio del passato” occorre “un rinnovato impulso, che punti a ciò che è essenziale della fede e della vita cristiana”, cioè l’incontro con Cristo, vivo e presente. È questo lo scopo della mostra per l’Anno della fede intitolata: Videro e Credettero: La bellezza e la gioia di essere cristiani, ideata e prodotta dalla casa editrice Itaca, col patrocinio del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, del Progetto Culturale promosso dalla Chiesa italiana e dell’Ufficio Nazionale per le comunicazioni sociali della CEI. Sarà presente a Livorno allestita dal Centro Culturale Il Portico di Salomone dal 27 maggio al 7 giugno nella nostra diocesi in Duomo e nei giorni 8 e 9 giugno presso la Chiesa della SS. Annunziata dei greci (quartiere la Leccia) in occasione della festa diocesana della famiglia. Il titolo «Videro e Credettero» si rifà al racconto degli apostoli Pietro e Giovanni che corrono al sepolcro, come mostra la copertina del catalogo che riproduce il capolavoro di Eugène Burnand. Viste a terra le

La mostra vuole portare il visitatore a immedesimarsi con gli occhi di Giovanni, Andrea, Pietro e di quanti hanno incontrato Gesù

bende, Giovanni “vide e credette”. Il sottotitolo evoca la bellezza e la gioia – non la durezza o la fatica o la noia... – dell’essere cristiani. La nostra città non è nuova a questo tipo di appuntamenti, infatti occorre ricordare una precedente esperienza di mostra itinerante quella dedicata a San Paolo e intitolata: Sulla via di Damasco. L’inizio di una vita nuova, per l’Anno Paolino (tradotta in 7 lingue, tra cui arabo e russo, ed esposta in 10 Paesi oltre l’Italia). Una mostra itinerante costituisce un vero e proprio bagaglio culturale di grande importanza. Essa, infatti, potrebbe essere paragonata ai grandi affreschi delle basiliche medievali (vicino a noi vi è un bellissimo esempio nella Chiesa paleocristiana di San Piero a Grado) che costituivano un modello di inculturazione per coloro che non sapendo

ambio di gestione e soprattutto di nome per l’ex Pala Livorno. In seguito al concorso pubblico di idee, infatti, indetto dal quotidiano Il Tirreno, il palazzetto ha assunto la sua nuova identità: Amedeo Modigliani forum, in onore dell’artista livornese vissuto nei primi del novecento. Sabato 25 maggio alle 19,00 si terrà l’inaugurazione della struttura con una speciale serata evento gratuita ricca di iniziative: un brindisi offerto dai nuovi gestori, uno spettacolo omaggio a Modigliani e alle 21,00 il concerto di Gino Paoli e Danilo Rea. Durante la serata verrà presentato il nuovo pittogramma (marchio-logotipo) del Modigliani forum, di cui è in atto un concorso.

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leggere e scrivere venivano istruiti sui fondamenti della fede cristiana. Oggi analfabeti non siamo ma quello che essenziale della fede bisogna ammetterlo un po’ di confusione c’è e non lo conosciamo adeguatamente. Pertanto la mostra mette in evidenza come tale strumento costituisca una modalità efficace di “missione popolare” attraverso la via pulchritudinis che, come scrive Mons. Rino Fisichella nell’introduzione al catalogo, “rappresenta un percorso, probabilmente privilegiato per questi nostri contemporanei che, pur essendosi allontanati dalla fede, possono ritrovare la nostalgia di Dio attraverso la contemplazione della bellezza che parla di Lui”. La mostra è stata ideata da Eugenio Dal Pane, fondatore e direttore

editoriale di Itaca, è curata da monsignor Andrea Bellandi. La ricerca iconografica è dello storico dell’arte Sandro Chierici, il progetto grafico è di Andrea Cimatti. Divisa in cinque sezioni accompagnate da un bellissimo percorso iconografico che mette insieme pittura, scultura, architettura, cinema, natura, propone un cammino che, prendendo atto del contesto in cui viviamo, ossia “Un mondo dopo Gesù senza Gesù” per dirla con le parole di Péguy, porti a riscoprire le ragioni della fede a partire da una attenta considerazione di sé, sintetizzabile in una domanda: quello che sono e che ho mi basta? Si prosegue con “L’antefatto: il cuore dell’uomo può Cristo attrarlo, e come”? Ed ecco la terza tappa: “Il fatto: Gesù di Nazaret”, risposta adeguata al suo essere

AAA cercasi logo L’Amedeo Modigliani forum si presenta Il marchio scelto comparirà nella grafica istituzionale insieme con quello dei principali sponsor sostenitori dell’opera: Unicoop Tirreno e Mukkilatte. Sono stati invitati alla gara progettistici grafici dell’area toscana come: Anna Laura Bachini, Stefano Rovai, Rovai Weber, Gianni Sinni (Lcd), Fabio Chiantini (Limite), Walter Sardonini (SocialDesign), Studio KmZero e Catoni Associati. Ognuno di questi professionisti dovrà presentare entro il 23 maggio, su una tavola a3, il

proprio marchio progettato (non ci sono limiti di tecnica espressiva) corredato da una breve descrizione. I grafici invitati, gli sponsor e i gestori istituzionali potranno anche presentare il progetto di un grafico junior (al di sotto dei trenta anni). La giuria che decreterà il vincitore sarà composta da: Andrea Rauch (grafico presidente), Riccardo Rossato, Sandro Giacomelli, Claudio Bertini, Massimo Gramigni (PalaLivorno srl), il Sindaco Alessandro Cosimi o un suo delegato, il

fatto per l’Infinito, seguito dal “Riconoscimento”. L’ultima sezione – “Gesù, nostro contemporaneo. Il cammino della fede” – risponde alla domanda: “è possibile oggi avere fede in Gesù? E che cosa accade quando un uomo si lascia afferrare da lui”? Emerge così il grande tema della Chiesa, segno e strumento di salvezza, come la definisce il Concilio Vaticano II. Attraverso il battesimo la vita di Cristo è innestata nella nostra come un seme di vita nuova che, quanto più è accolta, tanto più permette di verificare la pienezza che la fede genera nella persona e nella società. In sostanza la mostra vuole portare il visitatore a immedesimarsi con gli occhi di Giovanni, Andrea, Pietro e di quanti hanno incontrato Gesù, sono stati con lui, lo hanno seguito, sorpresi ogni giorno di più da una umanità eccezionale, letteralmente dell’altro mondo. L’adesione amorosa a Gesù – quello che abbiamo di più caro – è il culmine della mostra che si chiude con un invito: “La porta della fede … è sempre aperta per noi” (Benedetto XVI). Sicuramente si tratta di una grande opportunità a cui tutti – credenti e non credenti – siamo invitati a visitare. Per informazioni rivolgersi all’indirizzo: info.porticosalomoneliv orno@gmail.it. A cura di Andrea Capaccioli

Presidente dell’Unicoop Tirreno ed il Presidente di Mukki Latte. Il vincitore si aggiudicherà un premio di millecinquecento euro; ai grafici invitati sarà riconosciuto un rimborso spese di trecento euro. Domenica 25 maggio, dunque, l’Amedeo Modigliani Forum si presenterà con la sua nuova veste alla cittadinanza livornese con un’agenda di eventi culturali, musicali, sociali e d’intrattenimento di prestigio. La struttura ospiterà anche avvenimenti di interesse religioso-culturale: domenica 9 giugno, in occasione della festa diocesana della famiglia, sarà presente al palamodì Kiko Arguello, fondatore del gruppo dei neocatecumenali. Caterina Lo Russo

e conferenze dell’Associazione LBiblioteca Culturale Borsi sono proseguite alla Labronica con il tema: "Omaggio a Cimabue: dipinto di Enrico Bacci". Ne è stato relatore il dottor Giacomo Romano, direttore della Galleria d’arte "Le Stanze" di via Roma. Romano ha iniziato dicendo che il quadro era stato esposto alla mostra organizzata dalla sua Galleria nel 2010 e in quella occasione il Vescovo, monsignor Simone Giusti, fu particolarmente colpito dall’opera perché, a suo parere, era dotata di "una grande capacità comunicativa". Il quadro è attualmente conservato nel Museo Diocesano di Arte sacra, si tratta di un collage su cartone che fa riferimento all’immagine di un crocefisso ligneo di Cimabue presente a Firenze, questo perché l’autore Enrico Bacci (presente alla conferenza) nel corso del suo iter pittorico ha rivolto una particolare attenzione all’arte sacra del XIII secolo. L’artista -ha aggiunto Romano- è noto per andare a scavare nell’arte della pittura di quel periodo e in base alle sue ricerche è arrivato alla conclusione che è attribuibile a Cimabue l’affresco visibile nella chiesa di San Piero a Grado. Il relatore, accingendosi a spiegare il dipinto, ha detto di aver osservato il quadro per diversi mesi e il suo studio gli aveva causato una sorta di disorientamento perché l’opera sacra può essere interpretata in modo diverso secondo la sensibilità della persona che la guarda. Oltre a questo bisogna aggiungere che esistono delle differenze nella concezione del sacro da parte delle tre religioni monoteiste: ebraismo, islamismo, cristianesimo. Si può rappresentare Dio? Dio decide di farsi uomo attraverso il figlio: Gesù Cristo ed è proprio in conseguenza di questo che l’imperatrice bizantina Teodora dà una risposta affermativa nel rappresentare Dio nelle immagini. Dal punto di vista dell’arte sacra -ha continuato- al tempo di Cimabue vi era una diversificazione tra il cristianesimo d’oriente e quello d’occidente, infatti nella forma pittorica il cristianesimo occidentale dà un maggior rilievo all’aspetto umano del Cristo morente, mentre quello orientale si rifà ad un divino rivelato e ad una idea più astratta. Nel dare la sua interpretazione e lettura del quadro il relatore ha evidenziato che l’opera di Bacci ha una caratteristica occidentale quale espressione di un Dio sofferente e umano, infatti gli strappi sulla carta del collage danno l’idea della flagellazione, ma ha anche una valenza orientale perché con il gioco dei materiali usati trasmette l’idea della luminosità simile all’oro impiegato nei quadri tipici dell’oriente. Ma non c’è solo questo -ha terminato Romano- perché Bacci rientra anche nella categoria dell’astrattismo per il suo tentativo di raccontare il divino secondo la pittura di Kandinskj, ecco perché è un’opera di grande potenza comunicativa come ha affermato il Vescovo. Il pittore Enrico Bacci nel concludere l’incontro ha rilevato che "se si lavora su se stessi si può giungere al divino". Gi.Gi.


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TOSCANA OGGI 26 maggio 2013

LA SETTIMANA DI LIVORNO


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