La Settimana - n. 22 del 13 giugno 2010

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4^ TAPPA DEL PERCORSO SPIRITUALE PER OPERATORI PASTORALI

Via del Seminario, 61 57122 Livorno tel. e fax 0586/210217 lasettimana.livorno@tiscali.it Notiziario locale

Direttore responsabile Andrea Fagioli Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983

GLI ATTEGGIAMENTI DELL’EDUCATORE : IL LASCIARSI CONDURRE Domenica 13 giugno 2010 Villa del Seminario, via Numa Campi 9 – Montenero - ore 16 PROGRAMMA DEL POMERIGGIO: ore 16.00 Celebrazione dell’ora media e meditazione del Vescovo ore 17.00 Adorazione eucaristica, spazio per la riflessione personale, tempo per le confessioni ore 18.15 Collatio per piccoli gruppi ore 19.00 Celebrazione del Vespro e conclusione

13 giugno 2010

«Vi farò pescatori di uomini» Venerdì 11 Giugno in Cattedrale si conclude l’anno sacerdotale

DI DON

EZIO MOROSI

a nostra Diocesi conclude l’Anno Sacerdotale il prossimo 11 giugno, in Cattedrale alle ore 21.30 anche per consentire al Vescovo ed ai sacerdoti che lo desiderano di partecipare in mattinata a Roma alla solenne conclusione presieduta dal Santo Padre. E’ stato un anno voluto dal Papa per sottolineare il valore e la preziosità del presbiterato nel Popolo di Dio e l’impegno, per coloro che vi sono chiamati, a vivere questa vocazione in una testimonianza di santità che consenta loro di essere «pastori secondo il cuore di Dio» (Ger.3,15), sostenuti in questo dalla preghiera e dalla collaborazione dei fratelli. Non a caso «l’icona» dell’anno è stata indicata nel Santo Curato d’Ars, san Giovanni Maria Vianney guardando al suo luminoso esempio di pastore caratterizzato dall’umiltà, dalla semplicità, dalla povertà, dall’intensa vita di preghiera, dalla generosità pastorale per la salvezza delle anime scaturita dall’amore per Dio e per il prossimo . In questa luce, oltre alle varie iniziative e alle ore di adorazione celebrate nelle comunità parrocchiali, un buon numero di sacerdoti diocesani insieme al Vescovo hanno vissuto la settimana di Esercizi spirituali proprio ad Ars, respirando un clima d’intensa spiritualità e chiedendo al Santo Patrono non solo dei parroci ma di tutti i sacerdoti, la sua preziosa intercessione per ottenere dal Signore la grazia di vivere la loro vocazione come pastori secondo il cuore di Dio. E’ stato per noi presbiteri un

L

forte e sentito richiamo alla santità della vita , ad una sincera conversione sempre necessaria e richiesta a tutti i cristiani («Siate santi perché io sono santo !») e la storia ci dimostra quale grande influsso possa avere sul popolo di Dio la santità del suo pastore. San Giovanni Maria Vianney poteva dire ,dopo anni di permanenza in una parrocchia che aveva risentito fortemente dell’anticlericalismo e dell’avversione alla Chiesa causata dalla Rivoluzione francese : «lascio una nuova Ars» dove la domenica era tornata giorno del Signore ,ed il sacramento della Confessione era tornato ad essere per molti un profondo bisogno di fedeltà e di amicizia con Dio. Ogni presbitero deve nutrire generosamente questo stesso desiderio : lasciare la comunità parrocchiale , dove ha svolto la sua missione di pastore, sempre più fedele e più vicina a Dio di quando vi è arrivato. Questo sarà possibile nella misura che egli vivrà il suo sacerdozio con umiltà, in una particolare intimità con il Signore che lo ha scelto al di là di ogni merito («Non voi avete scelto me, io ho scelto voi.» Gv 15,16), e lo ha chiamato a «stare con lui» (Mc 3,13) , il che significa a vivere in piena comunione con Gesù in una profonda esperienza di preghiera, per attingere da lui quello che va portato e donato ai fratelli . Significa essere generosamente disposto a «predicare il Vangelo» con la parola e con la vita e a preoccuparsi della missione che gli è stata affidata di «scacciare i demoni e curare gli infermi».

“Scacciare i demoni” cioè dare ai fratelli , attraverso i sacramenti, la capacità di combattere la loro buona battaglia, di ritornare pentiti alla casa del Padre quando la si fosse abbandonata, nella certezza di essere accolti e perdonati dall’abbraccio dell’Amore infinito di Dio. «Curare gli infermi» : essere spiritualmente vicino a quanti il Signore ci affida o ci fa incontrare, per sostenerli nella loro fragilità, confortarli nella loro debolezza, dare loro la ricchezza ed il fascino della Parola di Dio perché riescano a seguirla con fedeltà ed entusiasmo. «Ogni pontefice scelto tra gli uomini è costituito per il bene degli uomini , nelle cose che riguardano Dio, per offrire doni e sacrifici per i peccati del popolo e suoi…» (Ebrei 5,1) La missione del presbitero è più grande di lui ma la grazia del Signore lo sostiene e lo rende capace di adempierla spesso con fatica, ma anche con gioia, per la consapevolezza di donare ai fratelli i valori che non deludono nella vita presente e futura. La condizione è che egli sia sempre attento ad aprire il suo cuore con prontezza a Gesù che frequentemente gli «bussa alla porta» per chiamarlo e renderlo collaboratore della sua opera di salvezza, per la gloria del Regno di Dio che vuole l’uomo felice per sempre. Per questo, ai primi scelti, poveri pescatori della Galilea, Gesù ha rivolto la stessa storica frase che rivolge ad ogni chiamato : «Venite con me, vi farò pescatori di uomini » Mt 4,19. Il Vangelo annota che «essi subito lasciate le reti lo

seguirono.» Questa prontezza è la preghiera e l’augurio che la Chiesa rivolge a tutti i chiamati, perché nessuno si lasci distrarre o sopraffare dalle cose del mondo ma le utilizzi orientandole alla costruzione del «Regno» che il Signore ci esorta a diffondere nei nostri cuori, come segno della nostra fedeltà e del nostro amore per lui. L’anno sacerdotale ha voluto ricordare a tutto il Popolo di Dio la bellezza di questa vocazione, dono di Cristo alla sua Chiesa, e la necessità di viverla generosamente e santamente come essa richiede.

«Ogni presbitero deve nutrire generosamente questo stesso desiderio : lasciare la comunità parrocchiale , dove ha svolto la sua missione di pastore, sempre più fedele e più vicina a Dio di quando vi è arrivato». La riflessione del Vicario Generale della Diocesi.

VENERDÌ 11 GIUGNO 2010 ORE 21.30 IN CATTEDRALE

Messa di chiusura dell’Anno sacerdotale e delle Aggregazioni laicali Venerdì 11 giugno alle ore 21.30 in Cattedrale, presieduta dal Vescovo Mons. Simone Giusti, si terrà la messa di chiusura dell’Anno sacerdotale e delle attività annuali delle Aggregazioni laicali, una di queste, l’Apostolato della Preghiera, vista la loro dedicazione al Sacro Cuore che si festeggia l’11 giugno, è incaricata di condurre l’animazione della serata in cui don Andrea Brutto e don Italo Caciagli festeggiano il 25° di sacerdozio e don Gino Franchi il 50°


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