IL GRANELLO DI SENAPE per gli sposi di mons. Ezio Morosi
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Direttore responsabile Andrea Fagioli Coordinatore diocesano Nicola Sangiacomo Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983
17 giugno 2012
Un anno di Progetto culturale
uando ci facciamo gli auguri guardiamo lontano, pensiaQ mo al futuro. A noi piace pensare al futuro, spesso lo sogniamo nel desideri di realizzare i nostri progetti e ci mettiamo in cammino chiedendo anche l’aiuto di Dio per raggiungere le nostre mete. L’uomo e la donna guardano lontano, per natura tendono al futuro, non ci basta l’oggi anche se è prezioso, ma serve per prepararci al domani. Coloro poi che sono cristiani guardano addirittura oltre il tempo, quando questo cederà il posto ad una vita senza fine. Gli sposi cristiani non hanno paura del “per sempre”, sono abituati a pensare al futuro come a qualcosa che va oltre il tempo.
IL CORPO E SANGUE DI CRISTO: UNA REALTÀ SACRA Le parole delVescovo alla celebrazione diocesana in Santa Maria del Soccorso onostante il meteo minaccioso e la partita della Nazionale in Tv sono stati tanti i fedeli che hanno partecipato alla processione del Corpus Domini dalla chiesa di S. Maria del Soccorso alla Cattedrale. Il vescovo Simone, nella sua omelia ha ricordato come Gesù non ci lasci soltanto con la fede, ma con il suo corpo e il suo sangue, con tutta la struttura che forma il suo corpo, che è la Chiesa. «Questo –ha detto monsignor Giusti - significa che noi dobbiamo andare a lui come a qualcuno che è esterno a noi, non solo come a qualcuno che è vivo nell’intimo di noi stessi. C’è sempre, nella vita spirituale, la tentazione di credere che tutto avvenga nell’intimo dell’anima e che le cose esteriori siano prive di importanza. Invece Gesù insiste sull’adesione anche esterna a lui. Non possiamo da soli darci il corpo e il sangue di Gesù per avere la vita: dobbiamo riceverli dall’esterno. È importantissimo: la fede ha una espressione esterna. Mangiare la carne e bere il sangue del Figlio dell’uomo non corrisponde alla teoria di chi, con la secolarizzazione, vorrebbe far scomparire ogni segno di realtà sacra come la processione di questo sera». «È certo – ha continuato il Vescovo nella sua riflessione - che l’Eucaristia non può essere secolarizzata: è la presenza tra noi del corpo e del sangue di Gesù, e noi dobbiamo farle un grande spazio nella nostra vita. Non la pensiamo come un puro rito, ma come una realtà che riceviamo dall’esterno e diventa nostro nutrimento interiore: è una esistenza nuova: “Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me e io in lui... Colui che mangia di me vivrà per me”. Domandiamo al Signore che la nostra vita testimoni sempre la verità di queste parole, che noi viviamo “per lui”, a causa di lui e che insieme a tutti i cristiani sappiamo ricevere Gesù come egli si presenta nel mondo di oggi».
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Ripercorriamo insieme i passi compiuti DI
NICOLA SANGIACOMO
emografia, lobby per i poveri, welfare amico della famiglia, concezioni antropologiche contemporanee, le nuove frontiere giuridiche del matrimonio civile, il rapporto scienza e fede alla luce delle più recenti scoperte spaziali sono questi i temi trattati e lanciati nel dibattito culturale cittadino dall’equipe del Progetto Culturale diocesano, sapientemente guidata dal Vescovo monsignor Giusti. È stato un anno pastorale molto intenso per il Progetto Culturale diocesano che ha promosso numerose iniziative ricche di significato e riguardanti ambiti diversi. Uno spettro di questioni rilevanti che attirato l’attenzione di tanti, anche non abituati a frequentare le iniziative dalla diocesi.
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DEMOGRAFIA E WELFARE PER LA FAMIGLIA Le iniziative pubbliche aperte alla città si sono aperte in ottobre con l’intervento del giornalista Dino Boffo (nella foto), direttore di TV2000, che è venuto a Livorno per presentare il Rapporto sulla demografia appena pubblicato a cura del Progetto Culturale nazionale. Una questione strategica per il futuro del nostro Paese che i numeri segnalano in costante declino demografico. Da questa prima analisi è scaturita un’altra questione fondamentale, quella di ripensare anche a Livorno un nuovo welfare per la famiglia. Per proporre le ragioni sulle quali fondare questo percorso è stato invitato il professor Belletti, presidente del Forum delle
associazioni familiari, un esponente di rilievo di quel movimento cattolico che si sta impegnando, a livello nazionale, per rimettere la famiglia al centro dell’attenzione della politiche governative. Il suo intervento ha assunto un significato particolare visto che si è svolto, straordinariamente, nella sala del Consiglio Comunale, alla presenza del Sindaco e del Vescovo, oltre che di numerosi consiglieri comunali ed altri esponenti politici cittadini. LA LOBBY PER I POVERI A dicembre il Vescovo, monsignor Giusti ha lanciato ufficialmente l’idea di promuovere la cosiddetta lobby per i poveri, un movimento in cui raccogliere la partecipazione di tutti coloro che, in ambiti diversi, possono offrire un proprio contributo costruttivo per affrontare e risolvere i problemi dei tanti poveri che vivono sul nostro territorio. Nei mesi successivi l’idea ha raccolto parecchie adesioni e si sono cominciati a vedere realizzati i primi passi concreti. Nel mese di febbraio, all’interno del programma della Settimana della Vita, è intervenuto a Livorno, il professor Stefano Semplici che ha esposto in forma critica le diverse concezioni antropologiche che si confrontano nel dibattito filosofico contemporaneo. Sempre nello stesso mese ha cominciato a prendere concretezza l’idea di realizzare a Livorno un consultorio diocesano che possa aiutare i genitori che sono in attesa di un figlio. Si è così arrivati alle iniziative più recenti, quelle che si sono svolte
Dal Matrimonio civile alle nuove scoperte nello spazio; il dibattito culturale cittadino cresce nel mese di maggio all’interno del ricco programma di festeggiamenti della festa patronale: prima il convegno giuridico sui possibili sviluppi normativi che potrebbero interessare l’istituto del matrimonio civile vista l’attuale crisi che lo caratterizza, poi quello scientifico che ha affrontato il rapporto scienza e fede alla luce delle più recenti scoperte legate al mondo dello spazio, in particolare quelle che portano gli scienziati ad osservare numerosi nuovi pianeti, potenzialmente simili alla terra, al di fuori del sistema solare. Oltre a queste iniziative, promosse direttamente dal Progetto Culturale, ci sono state molte altre realizzazioni in cui l’ispirazione o la collaborazione dell’equipe del Progetto Culturale diocesano è stata significativa LE NOVITÀ PROPOSTE DAI MEDIA DIOCESANI A rinforzare il messaggio proposto da ciascun ambito ci ha pensato poi l’Ufficio diocesano delle Comunicazioni Sociali che ha lanciato, proprio in quest’anno, una trasmissione televisiva quindicinale, in collaborazione con Granducato Tv, che ha diffuso, attraverso il potente mezzo televisivo, gli eventi e le iniziative diocesane. Una novità, curata da Chiara Domenici insieme a Martina Bongini
e Giulia Sarti, che ha avuto un successo notevole per l’attenzione che hanno suscitato le sedici puntate realizzate fino ad oggi. Sempre in ambito comunicativo é entrato in funzione a pieno regime anche il sito internet della diocesi, con la regia di Roberto Franchi e aggiornato con grande regolarità da Giusy D’Agostino, sul quale si registrano contatti sempre maggiori, soprattutto nella sezione che ospita le pagine del settimanale diocesano. Ancora nell’ambito dei nuovi media, molto cliccato anche il nuovo canale YouTube della diocesi di Livorno che ripropone le trasmissioni televisive quindicinali e le rende disponibili in rete a chi non fosse in grado di vederle alla TV. Per rendere maggiormente popolari le principali feste religiose cittadine poi l’Ufficio diocesano delle Comunicazioni Sociali ha proposto un’altra novità di rilievo: la realizzazione di due fascicoli speciali che hanno raccontato, con la tecnica e la fantasia dei fumetti, le storia di com’è nata la festa del Voto dei livornesi alla Madonna di Montenero e le vicende, in parte avvolte nella leggenda, della giovane Santa Giulia, diventata patrona della diocesi e della città. Ma per la commissione dei coordinatori del Progetto Culturale diocesano è già tempo di progettare il futuro; sono tante le idee nuove che già bollono in pentola: nelle prossime settimane si cominceranno a delineare le linee di fondo per rendere anche nel prossimo futuro questo percorso sempre più utile alla comunità ecclesiale diocesana e alla città tutta.