La Settimana n. 23 del 16 giugno 2013

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IL GRANELLO di senape di mons. Alberto Ablondi

Via del Seminario, 61 57122 Livorno tel. e fax 0586/210217 lasettimana.livorno@tiscali.it Notiziario locale

Direttore responsabile Andrea Fagioli Coordinatore diocesano Nicola Sangiacomo

PER NUOVE VOCAZIONI SACERDOTALI utta la Chiesa è impegnata a creare le condizioni che rendano posT sibili nei suoi giovani l’ascolto della chiamata del Signore. Solo la profonda vitalità cristiana di ogni famiglia e di ogni comunità, un respiro diocesano che renda comunicanti e che arricchisca le diverse fonti di energie, inoltre dei preti che vivano nella serena fraternità il loro servizio sacerdotale potranno far capire ai giovani la grande avventura di una chiamata del Signore ad essere un uomo, vitale di amore umano, che accoglie l’amore di Dio e in Esso scopre l’attesa e l’amore dei fratelli.

Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983

(lettera pastorale 1973)

16 giugno 2013

PRIMI LAVORI

Le chiese? Prima di tutto luoghi di preghiera!

Il basamento della Madonna dei Popoli onclusi i lavori di rinsaldamento della banchina dove sarà posizionata la Madonna dei C Popoli, si sta procedendo a installare il basamento e a costruire i ponteggi grazie ai quali verrà innalzata la statua. Se il tempo lo permetterà i lavori procederanno serrati per tutto il mese.

Dal mese di giugno l’Associazione Chiese Labroniche gestirà l’ingresso dei turisti nelle chiese del centro: il perché di un ticket che servirà anche per finanziare i restauri omenica 28 aprile, Chiesa di S. Caterina, il Vescovo sta celebrando la festa patronale, S. Messa delle ore 11. Entra un folto gruppo di turisti. Incuranti della celebrazione eucaristica si inoltrano in chiesa, fanno il giro dell’edificio, ammirano la splendida volta e finito il tour se ne vanno tranquillamente. Le Chiese non sono pinacoteche né musei, sono principalmente luoghi di culto e come tali vanno ammirate e visitate garantendo sempre però che chi vi vuole andare a pregare possa farlo e possa sempre trovare silenzio e raccoglimento. Per questo motivo è nata l’Associazione Chiese Storiche Labroniche: per garantire la vocazione primigenia delle Chiese quali luoghi di preghiera. Per il periodo estivo le Chiese di Santa Caterina, La Madonna e la Cattedrale avranno dei custodi i quali ovviamente faranno sempre accedere alla Chiesa chi vi vuole andare a pregare e contemporaneamente regoleranno l’accesso dei turisti (mai troppi gruppi insieme). I turisti potranno sempre vedere dal fondo dell’edificio, la Chiesa prescelta, ma se vorranno fare un giro completo del tempio dovranno essere accompagnati al fine di tenere comunque atteggiamenti consoni al luogo sacro ed avere la possibilità di comprendere le grandi opere d’arte conservate nella chiesa. Troveremo per tutta l’estate un numero sufficiente di volontari per fare i custodi ed eventualmente anche le guide? Speriamo! Ma prudenza vuole che si valuti anche la possibilità di avere custodi e guide a pagamento. Per questo è previsto per i soli turisti, un biglietto di ingresso di modica cifra (cosa fra l’altro che già accade da molti anni in tantissime città ricche di beni culturali bisognosi di tutela).

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L’Associazione Chiese Storiche Labroniche è senza fini di lucro e pertanto se vi saranno utili essi saranno utilizzati per il restauro delle Chiese storiche. Si tenga conto che dal 2012 lo Stato non interviene più in alcun modo a livello economico per la tutela e la conservazione degli edifici sacri, prima il contributo della Sovrintendenza arriva sino al 42% dell’intero importo dei lavori. Dove trovare dunque nuove risorse se non nel turismo? Rassegnati alla decadenza o industriosi nel conservare e nel promuovere il patrimonio culturale della diocesi e della città?

Un biglietto per ammirare e sostenere la bellezza delle chiese livornesi l prezzo del biglietto è di 2 Iabbonamenti euro, ma sono previsti da 5 euro, nel caso si visitino tutte e tre le chiese e di 8 euro se i turisti volessero aggiungere anche un giro al museo diocesano in Vescovado. Con il biglietto di ingresso vengono regolamentati anche gli orari riservati alla visita alle chiese: finora infatti i turisti entravano a loro piacimento, spesso anche durante le celebrazioni, causando confusione e distrazione in chi partecipava ai riti sacri. Secondo questo accorgimento per i turisti sarà possibile visitare la chiesa di S. Caterina dal Lunedì al Sabato dalle 9 alle 12,30 e dalle 15 alle17,30 mentre sarà chiusa la Domenica; la chiesa di via della Madonna, dedicata a S. Maria, Giulia e Francesco nella chiesa della Madonna, sarà invece visitabile il lunedì mattina dalle 9 alle 12, mentre dal martedì al sabato sarà aperta con orario 9-12 e 15,30-17,30 (chiusa la Domenica). Per la Cattedrale l’orario per i turisti andrà dal

martedì alla domenica dalle 9 alle 12 e dalle 15,30 alle18, mentre il Museo diocesano resterà aperto dal lunedì al venerdì, solo la mattina, con orario 9,30-12,30, chiuso Sabato e Domenica. Per gestire il progetto è stata costituita l’Associazione Chiese Labroniche, senza fini di lucro, che si avvale della collaborazione della Pharus, l’agenzia di viaggi diocesana per il servizio biglietteria e la regolamentazione delle visite. La prenotazione ed il pagamento dei ticket deve essere effettuato due giorni prima della visita, dopodiché sarà rilasciato un voucher che permetterà l’accesso alle chiese. Per informazioni: Pharus, via Sant’Andrea 69, telefono 0586-211294 – pharusviaggi@livorno.chiesacattolica.it


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TOSCANA OGGI

LA SETTIMANA DI LIVORNO

16 giugno 2013

La voce dei partecipanti

Un evento da ripetere

a crisi della famiglia esiste, e lo si Lfestavede ogni giorno: ma ecco una "controcorrente", organizzata dalla Diocesi di Livorno e che ha visto coinvolte varie realtà sul territorio. Per l’occasione monsignor Giusti ha celebrato la S. Messa domenicale nella chiesa della SS. Annunziata: nell’omelia ha puntato il dito contro "un sistema economico figlio della cattiva politica", che porta alcuni attori dell’economia a vivere come "ragni" che tendono a bloccare nella propria rete tutti gli altri, vivendo in modo parassitario e rendendo sempre più critica la condizione di persone e famiglie, le basi della nostra società. Oltre alle parole del Vescovo, nella chiesa gremita risuonavano i canti di centinaia di bambini accompagnati da genitori, nonni, zii, spesso coordinati da catechisti provenienti da varie parrocchie cittadine, insieme per partecipare a questo evento. Ascoltando i commenti di alcuni partecipanti, è emerso un giudizio generale più che positivo della manifestazione. Ma ciò che colpisce maggiormente è la soddisfazione, comune a tutti gli intervistati, nel vedere tante famiglie unite. "È molto bello poter essere qui con i nostri genitori, e trascorrere insieme una giornata - raccontano alcuni bambini e ragazzi - in questo modo abbiamo potuto passare una giornata sia con gli amici che con i parenti: non succede mai! Speriamo che ne organizzino un’altra a breve, magari aggiungendo altri giochi e altri concerti." E non sono solo loro ad esserne entusiasti. "Siamo qui per fede, ma ci divertiamo anche!" dicono un gruppo di ragazzi. "Indubbiamente è una bella occasione per far incontrare le famiglie della diocesi afferma Gianluca - mi piacerebbe che eventi come questo si moltiplicassero". "C’è un bellissimo clima - sottolinea don Federico - c’è voglia di stare insieme, di fare, questo è un bel segnale per la Diocesi. Questo ci apre a nuove speranze". "Oggi la famiglia è in serie difficoltà, sotto ogni punto di vista - spiega Luca , partecipante alla manifestazione con la moglie e i figli - in mezzo a questa crisi, economica e dei valori, che pesa enormemente nella vita di tutti i giorni, e in cui si legge di nuclei distrutti per vari tipi di problemi, è bello vedere come ci siano ancora esempi di "famiglia" come quelli qui presenti." Quindi la speranza è di poter dare maggiore risalto a future manifestazioni che pongano al centro i valori familiari. "Devo dire che l’organizzazione è stata impeccabile - dice Daniele, capo scout - e non c’è niente di meglio che un evento di questo tipo per porre nuovamente al centro dell’attenzione la famiglia come realtà fondamentale, e anche i nostri ragazzi si sono divertiti molto. Ritengo che ci sia stata una buona partecipazione da parte del "pubblico" livornese, ma auspico, per una seconda edizione, che le famiglie livornesi possano essere molte di più". Fabio Figara e Giulia Sarti

La festa DELLA FAMIGLIA

Buona la prima! F

esta della Famiglia: «Buona la prima!» si direbbe in gergo cinematografico, perché per essere la prima volta che veniva organizzato un evento simile che coinvolgeva moltissime realtà e soprattutto si collocava in giorni particolari di “fine stagione” (scolastica, pastorale, sportiva, ecc. ecc, senza contare la festa in piazza Mazzini, la coppa Risi’atori e il cattivo tempo)la partecipazione è stata davvero buona e la qualità della festa indubbiamente ottima. Era una vera e propria scommessa, come ci tengono a sottolineare gli organizzatori (Consulta per la famiglia in primis, ufficio catechistico e ufficio di pastorale giovanile): provare ad unire giovani, giovanissimi, famiglie, gruppi, movimenti, associazioni, parrocchie, scuole cattoliche e molto altro, era davvero un’operazione non solo pionieristica, ma veramente da temerari! C’è chi dice che poteva andare meglio, indubbiamente, viene da

rispondere, ma certamente poteva andare anche molto peggio…ed invece così non è stato. Ottima la location: la parrocchia della SS. Annunziata è stata veramente il luogo più adatto: c’era la chiesa per pregare, il campo per giocare, il salone per i convegni, il palco e lo spazio

per il concerto, il porticato per i banchetti e c’era il sostegno e l’aiuto da parte dei parrocchiani e del parroco (elementi questi ultimi indispensabili per una festa del genere!). Ottimi i due convegni di Ezio Aceti e di don Danilo Costantino, su cui torneremo in queste pagine nelle

prossime settimane per approfondire argomenti indubbiamente di grande interesse come quelli della trasmissione della fede ai figli e di quanto i social network possano influire sulla vita delle nuove generazioni. Delicato e significativo il musical “Petali dal cielo” della scuola L’Immacolata che ha dato il “la” alla manifestazione insieme a cento bambini dalle magliette colorate. Bella e partecipata la festa della sera, con i cori, il musical e le testimonianze. Emozionante l’adorazione notturna dei giovani, organizzata con il contributo degli Scout. Da promuovere di più sicuramente i concorsi (fotografico, artistico e culinario) che hanno “condito” la manifestazione. Un grazie dunque a chi ha pensato, un grazie a chi ha organizzato, un grazie a chi ha partecipato, un grazie a chi lo farà il prossimo anno, perché ci dovrà essere una seconda edizione… sono le famiglie a chiederlo! c.d.

LA PAROLA... allo staff

Un’idea nata così... trasformata in un’avventura na grande avventura, iniziata l’anno scorso al Family di Milano con la fatidica frase..”mi è venuta un’idea”… E la FESTA DELLA FAMIGLIA pian piano ha preso forma, arricchendosi dei doni che ogni persona, che si andava ad aggiungere, portava con il proprio “esserci”. Ed alla fine la commissione che aveva fatto nascere questo progetto si è trovata come moltiplicata, formando un meraviglioso gruppo che è sempre riuscito, con le normali difficoltà che caratteri diversi possono incontrare, a mettere sempre alla base soprattutto il volersi bene, ad accettare i reciproci limiti, a saper perdere a volte anche le proprie idee per amore dell’altro. Certo forse la festa non è stata proprio come l’avevamo pensata all’inizio, ma tutte le potature che sono state fatte, siamo convinti, ci hanno aiutato ad avvicinarci a quello che era il progetto di Dio su questa iniziativa e ci hanno donato quella profonda unità che solo il Suo immenso amore ci può far realizzare. E’ per questo che ci sentiamo di dire che è stata in ogni caso un’avventura meravigliosa, faticosa ma meravigliosa, perché ci ha fatto sperimentare la gioia di cosa vuol dire essere Chiesa di Dio! Grazie a tutti, a chi ha avuto l’idea, a

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chi ha saputo metterla in opera, a quanti si sono lasciati coinvolgere, a chi si è sporcato le mani, a chi in silenzio ha faticato perché tutto andasse nel migliore dei modi. Per due giorni abbiamo sperimentato

amicizia, colore, gioia, apprezzamenti reciproci, convivialità, si è respirata un’aria di Chiesa-famiglia di cui abbiamo tanto bisogno. LO STAFF DI “Fede e Famiglia... si può”

LA SERATA TRA FESTA E PREGHIERA

I giovani? Presenti! opo un pomeriggio dove le varie associazioni hanno avuto la possibilità di un banchetto esplicativo delle D loro attività, contemporaneamente ad una conferenza e all’animazione per i più piccoli, la sera è stata l’occasione per un momento di festa. Il tutto è iniziato intorno alle 21 con un estratto dal musical sulla vita di Don Quilici, a seguire l’energia delle corali Spring Time, Do Re Mi e Music Time che hanno animato la serata, alternate sul palco alle testimonianze di varie esperienze: una coppia di giovani sposi che ha raccontato cosa vuol dire scegliere di essere una famiglia nel tempo di crisi in cui viviamo; il racconto-testimonianza del carisma di Chiara Badano; il gruppo che cura il percorso spirituale di persone divorziate e separate; i ragazzi organizzatori di Amichiamoci, la manifestazione sportiva (e non solo) della Dioces, attenta a coinvolgere tutti, figli e genitori, e infine una rappresentanza del gruppo di 16 ragazzi che quest’estate partiranno alla volta di Rio de Janeiro dove si terrà la Giornata Mondiale della Gioventù. La serata è poi continuata in chiesa dove, animata dai vari gruppi scout, si è svolta una veglia di preghiera notturna per giovani seguita da alcuni sacerdoti della Diocesi a disposizione per confessioni o semplicemente per una riflessione condivisa. Michele Martella


TOSCANA OGGI

LA SETTIMANA DI LIVORNO

16 giugno 2013

L’incontro di preghiera ecumenico alla Chiesa della Purificazione e saluto ai Pastori Valdesi

L’INTERVISTA AL Segretario provinciale CISL

«Un Governo è “buono” quando crea posti di lavoro» Crisi economica e del mondo del lavoro colpiscono tutti i settori, senza nessuna eccezione. Ma come riuscire a superare questo momento? iovani precari, mal pagati, con poche tutele o addirittura "al nero", a cui vanno aggiunti cassaintegrati e "esodati": è il quadro dell’Italia che soffre, che arranca, ma che continua a lottare, per ritrovare la propria dignità, il proprio ruolo, il proprio lavoro. Ma ogni giorno è sempre più difficile. E quali prospettive si possono avere in una situazione critica di questo tipo? Lo abbiamo chiesto a Marcello Mastrocola, segretario provinciale della CISL nel settore "Funzione Pubblica", Comparto Ministeri e Agenzie Fiscali, e un passato nel Ministero della Salute Pubblica. "Oggi crisi economica e lavorativa interessano sia il settore pubblico che privato - spiega -

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e le motivazioni, spesso, sono simili. La differenza è che, per ragioni "culturali" e anche di un certo tipo di diffusione mass mediatica, si è sempre denigrata la figura del dipendente della Pubblica Amministrazione, senza però considerare che il 50% dell’economia italiana gravita intorno ad essa, nonostante la privatizzazione in atto di molti uffici. Ma l’ "Azienda Italia" funziona anche per merito loro." Pubblico e privato, se in equilibrio, riescono a creare i legami giusti per formare l’Economia del Paese. Ma oggi vari fattori concorrono ad annullare tali sinergie. "Se guardiamo alla Pubblica Amministrazione, sprechi e spending review sono senz’altro da attribuirsi alla dirigenza, non solo periferica.

Non si può certo controllare "dall’alto" ogni singolo ufficio, ma spesso molti dirigenti sono sopravvalutati. Poi ci vorrebbero maggiore trasparenza e la diminuzione della differenza abissale tra stipendi e indennità tra i ruoli." Problemi che risaltano anche nel settore privato, soprattutto quando si toccano aziende di una certa rilevanza, creando una discrepanza che nuoce alla maggior parte dei lavoratori. E poi la disoccupazione e il precariato. "Purtroppo in Italia abbiamo una serie di normative giuste solo nella teoria, ma che non hanno sviluppo positivo nella pratica. Buona flessibilità del lavoro e crescita economica, se ben gestite e poste sotto i dovuti controlli, avrebbero potuto traghettare il Paese verso una nuova fase economica. Ma i controlli si fanno con ispettori e personale di ruolo - dice sorridendo - e non con pochi dipendenti o con altri precari." Alla mancanza di controllo statale, vanno aggiunti i problemi dell’Impresa italiana, che non investe nella ricerca e sposta sempre più capitali e sedi operative all’estero, evitando

così pressione fiscale, burocrazia e incertezza dell’applicazione del diritto in tempi brevi, fattori che distruggono la nostra tradizione manifatturiera e allontano investitori stranieri. In questa situazione il ruolo del Sindacato può essere ancora determinante. "Oggi i Sindacati dovrebbero essere anzitutto "liberi", non dovrebbero cioè mescolarsi con i partiti. E invece oggi vediamo molte scelte "di movimento": ma quando si ha sulle spalle la responsabilità di parlare a nome di lavoratori in difficoltà, di disoccupati, di pensionati e di numerose famiglie monoreddito, non è pensabile fare "lotte politiche", ma bisogna concentrarsi sulla tutela di queste persone." Ma l’Italia può ancora rialzarsi. "Lotta agli sprechi, alla corruzione e alla criminalità organizzata, investimenti in ricerca e infrastrutture, e riforma dei processi, per riportare gli investimenti nel nostro Paese, e creare occupazione: un governo "buono" è quello che riesce a creare posti di lavoro." Fabio Figara

LA BEATIFICAZIONE IL PROSSIMO 15 GIUGNO A CARPI

Focherini: sugli altari un uomo «di parola» doardo Focherini il giornalista e O amministratore del quotidiano cattolico L’Avvenire d’Italia (oggi Avvenire) ucciso dai nazisti nel 1944 sara’ beatificato sabato 15 giugno a Carpi. Lo ha deciso Papa Francesco che - dopo i decreti sul martirio approvati da Benedetto XVI - ha delegato il cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, a presiedere sabato 15 il rito che si terra’ a Carpi, dove sono attesi migliaia di fedeli da tutta Italia. Padre di 7 figli, Focherini salvo’ piu’ di 100 ebrei dai rastrellamenti, ma fu poi deportato nel campo di concentramento di Hersbruck, in Germania, dove fu ucciso ’in odio alla fede cattolica’. Viene infatti dichiarato Giusto tra le Nazioni nel 1969. Monsignor Francesco Cavina ha messo in evidenza come Focherini sia stato "l’uomo della liberta’: per questo -ha detto il presule di Modena- ha potuto offrire la sua vita". Focherini viene arrestato nel marzo del ’44 mentre cerca di organizzare la fuga di Enrico Donati, l’ultimo ebreo che riesce a mettere in salvo. Incarcerato a Bologna viene internato nei campi di concentramento di Fossoli (Carpi) e Gries (Bolzano) per poi essere deportato in Germania, dove morira’ nel ’44. Di lui, padre Giovangiuseppe Califano, postulatore della causa di beatificazione, ha ricordato come fosse un "autentico testimone di fede". Dal canto suo Franco Miano, presidente di Azione cattolica, ha puntualizzato che in Focherini non si dà "contraddizione tra santita’ e impegno nel mondo"; il direttore di ’Avvenire’ Marco Tarquinio ha invece ricordato che il giornalista che sara’ presto beatificato, (il primo dei giornalisti!), ha saputo "affrontare con mezzi poveri una grande disu-

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manita’". Focherini offre una lezione per i giornalisti di oggi, quella di "avere il coraggio di dire quello che c’è da dire con tutta la carità possibile; lezione ci-

vile oltre che cristiana". Francesco Manicardi, giornalista e nipote di Focherini, citando Papa Francesco, ha ribadito come Odoardo sia "l’immagine più efficace di un cristiano non da salotto, ma da strada, da lavoro, da famiglia, uno che ha fatto della quotidianità uno straordinario dono". Persona "ammirabile ma soprattutto imitabile", ha aggiunto Manicardi. Il percorso di Focherini si intreccia con quello di don Roberto Angeli, stesso destino e stesso percorso : Fossoli, Gries (Bolzano), medesimo periodo di prigionia. E’ significativo come figure del genere siano per l’oggi delle città e delle diocesi,nel mondo della cultura e dell’ educazione figure di riferimento per le nuove generazioni, fari di umanità e di carità evangelica per gli adulti. Uomini qualunque, cristiani veri, testimoni gagliardi che ci hanno regalato un presente democratico, di pace e di fratellanza ed una attualità del Vangelo straordinaria. Enrica Talà

VIAGGIO - PELLEGRINAGGIO A CARPI E FOSSOLI L’ Ufficio Scuola della Diocesi, con il Centro Studi Roberto Angeli, ha organizzato per la fine di giugno un viaggio-pellegrinaggio al Museo di Carpi e al campo di concentramento di Fossoli , la prima tappa del martirio di don Roberto Angeli così bene descritta nel suo libro "Vangelo nei lagher". Ci sarà l’ opportunità di mettere a confronto la vita, la spiritualità, l’eroismo di questi due uomini, intellettuale l’ uno, sacerdote l’altro, che hanno resistito al nazifascismo con scelte di carità evangelica etiche ed eroiche. Sarà dato avvio ad un legame ideale, un ponte di amicizia fra città diverse che hanno figure di riferimento così significative . Per info sul viaggio-pellegrinaggio: scuola@livorno.chiesacattolica.it Pharus Viaggi,diocesi di Livorno

Non esiste dialogo senza accoglienza incontro ecumenico di preghiera la chiusura dell’anno, ha visto Luna’per numerosa presenza dei vari rappresentati delle Chiese e delle aggregazioni laicali che si sono strette intorno ai Pastori Valdesi Klaus Langenek e Marco Fornerone che purtroppo il 30 giugno prossimo lasceranno la nostra città per andare ad esercitare il loro ministero presso altre comunità. E’ stato un incontro che contrariamente al solito, non era stato preparato prima, ma quello che il cuore suggeriva alle numerose presenze ha lasciato scaturire momenti di ringraziamento, gioia e di canto. I presenti hanno provato un sentimento di commozione perché sono riaffiorati i molti momenti che le Chiese riunite hanno vissuto lungo questi anni e che hanno arricchito un percorso al quale il com-

pianto Monsignor Ablondi aveva dato un personale impulso, testimoniando a ciascuno che solo il dialogo fa crescere in quanto come era solito dire: "Non esiste dialogo senza accoglienza e il mio Dio è accoglienza…..Il dialogo è, più che una discussione dottrinale, un momento estatico della contemplazione. Esso nobilita lo sforzo di incontri dialoganti difendendoli da due grandi patologie: dal chiasso che uccide la parola, e da un silenzio muto, che non può far risuonare nell’incontro parole d’amore". Ecco quindi il susseguirsi del "grazie" del Delegato Ecumenico don Piotr, del diacono Andrea Zargani, della Pastora Avventista Tramutola, degli Ortodossi romeni, dei Focolarini, della Comunità di S.Egidio, della Pastora Battista Lidia Giorgi, del Segretariato Attività Ecumeniche, dell’Apostolato della Preghiera e dei Cooperatori Paolini. Anche il Pastore Marco Fornerone ha voluto lodare il Signore recitando il Salmo 1 e così pure Klaus ha recitato una preghiera scritta per l’occasione ringraziando "perché siamo come alberi in un giardino, diversi ma con un frutto per ogni stagione che nutrono e dissetano di gioia, che sono risposta e nuova domanda per avanzare nella crescita verso di te. Facci riconoscere la bellezza della verità che ciascuno di noi porta in sé in quanto immagine e somiglianza di Dio". La serata si è poi conclusa con un momento conviviale dove ciascuno ha offerto le proprie specialità e il bravo Klaus come sempre, ci ha fatto gustare le sue squisite crostate con marmellate rigorosamente preparate da lui. Mo.C.


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TOSCANA OGGI

LA SETTIMANA DI LIVORNO

16 giugno 2013

Agenda del VESCOVO

VENERDÌ 14 GIUGNO 9.30 incontro con il clero giovane in vescovado 20.30 chiusura dell’anno sociale del Serra Club SABATO 15 GIUGNO 8.00 pellegrinaggio diocesano mensile al Santuario di Montenero, S.Messa e benedizione dei fidanzati 11.30 premiazione degli studenti all’Istituto Nautico Cappellini 14.00 incontro diocesano dei ministranti (vd. Locandina pag 8) 21.00 processione in occasione della festa del santo patrono a Cascine di Buti

Diocesi informa BREVI DALLA DIOCESI

I segni dei tempi

DOMENICA 16 GIUGNO 10.00 S. Messa, cresime e prime comunioni alla chiesa di S. Giuseppe a Nibbiaia 12.00 Saluto all’assemblea SAIS in Via La Pira 16.00 incontro con le religiose

VENERDÌ 14 GIUGNO ALLE 21.15 Nella Sala Alberto Ablondi presso la parrocchia Santa Rosa in via Machiavelli, 32 a Livorno, si svolgerà il primo di due incontri su uno dei temi qualificanti il Sinodo della Chiesa livornese del 1984 e di fondamentale importanza per la pastorale ordinaria della Chiesa: i "segni dei tempi"; in questo primo incontro cercheremo di capire cosa sono, come si individuano e come si interpretano.

LUNEDÌ 17 GIUGNO 10.30 S. Messa per la festa di San Ranieri a Pisa MARTEDÌ 18 GIUGNO Nella mattina, udienze clero in vescovado 11.00 incontro con i vicari episcopali in vescovado 16.00 in occasione della visita pastorale al terzo vicariato, incontro con il gruppo caritas alla parrocchia di S. Agostino 18.30 S. Messa alla presenza della Madonna pellegrina di Fatima, in cattedrale

USMI DOMENICA 16 GIUGNO ALLE 16.00 Presso la Casa di cura "Villa Tirrena", incontro delle religiose con mons. Simone Giusti

Assemblea UCSI LUNEDÌ 17 GIUGNO ALLE 18.30 Assemblea degli iscritti Ucsi (l’ associazione dei giornalisti cattolici) a Livorno, aperta a tutti. Anche a chi ha frequentato il corso di comunicazione di base, e a chi semplicemente si interessa al mondo della comunicazione. E’la prima tappa di un nuovo giro dell’Ucsi nelle diverse province della Toscana. Luogo dell’incontro: il circolo "San Pio X" di Borgo Cappuccini (adiacente alla chiesa dei Cappuccini).

MERCOLEDÌ 19 GIUGNO il Vescovo è in visita all’isola di Capraia GIOVEDÌ 20 GIUGNO 9.00 assemblea del clero in vescovado 18.00 incontro con i coordinatori del progetto culturale in vescovado 21.00 in occasione della visita pastorale al terzo vicariato, incontro con il consiglio pastorale parrocchiale della parrocchia di S. Agostino VENERDÌ 21 GIUGNO 9.00 consiglio della Fondazione Caritas in vescovado Nel pomeriggio il Vescovo è a Sulmona SABATO 22 GIUGNO Il Vescovo interviene al convegno della diocesi di Sulmona- Valva DOMENICA 23 GIUGNO 11.30 S. Messa con i pellegrini della GMG di Rio, al Santuario di Montenero 18.00 Convegno liturgico diocesano alla chiesa di S. Luca a Stagno

Libri da LEGGERE

di Mo.C.

Campanini G. - Stare insieme. Alla ricerca di una famiglia "conviviale".- Ed. San Paolo, pp 182 euro 13,00. La famiglia ha ancora un futuro? Oppure il nucleo familiare dovrà cedere il passo ad altre forme di rapporto fra uomo e donna? O ancora dovrà scoprire nuove prospettive della paternità e della maternità? Giorgio Campanini docente alla università pontificia Lateranense e all’Università di Parma, in dialogo con la cultura contemporanea, affronta questi interrogativi attraverso un’attenta analisi della famiglia e della sua evoluzione: dai cambiamenti generazionali alle nuove dimensioni dell’erotismo, dal difficile rapporto fra spontaneità dei sentimenti e istituzione alla relazione tra pubblico e privato. Alla sfida della società tecnologica, dove regnano il dominio e l’efficienza, la famiglia può rispondere solo se recupera la dimensione "conviviale": la capacità di esprimere gioia e serenità, di incarnare nella vita quotidiana lo stile della gratuità, sviluppando la "logica del dono" e del dialogo.

Le proposte di PHARUS CASCIA 6 - 7 LUGLIO

Corso di formazione MARTEDÌ 18

FATIMA

con il Vescovo 11 - 16 LUGLIO

I genitori tornano a scuola

TERRA SANTA

uonate le ultime campanelle, c’è chi torna a scuola con qualche grattacapo: sono i Scircolo dirigenti e le segreterie, pieni di incombenze arretrate, e anche i genitori dei Consigli di e d’istituto alle prese con il conto consuntivo e le altre delibere di fine anno. Che

SAN GIOVANNI ROTONDO

fare? approvare tutto per alzata di mano, e che Dio ce la mandi buona, oppure mettersi a studiare sul serio? Una proposta risolutiva viene dall’Associazione genitori A.Ge.Toscana, che ha organizzato un percorso di formazione gratuito per chi opera all’interno dei Consigli di Circolo e d’Istituto, con tanto di bilancio, consuntivo, attività e piano dell’offerta formativa. "Questa iniziativa è nata dalla richiesta di numerosi genitori impegnati nella scuola: sentivano il bisogno di essere preparati per svolgere bene il loro ruolo e con i nostri esperti abbiamo cercato di dare una risposta -dichiara Rita Manzani Di Goro, presidente dell’Associazione genitori A.Ge.Toscana- La scuola è finita e noi genitori possiamo dedicare del tempo ad approfondire le competenze indispensabili per svolgere al meglio il nostro compito di rappresentanti dei genitori all’interno dell’organo di governo della scuola". Il primo incontro si terrà martedì 18 giugno dalle ore 20,45 alle 22,45 presso l’Auditorium dell’ISIS Russell Newton (Via Fabrizio De André 6, Scandicci). L’Istituto è situato di fronte alla fermata De André della Tranvia, che lo collega con la stazione di Firenze SMN, e nei dintorni vi sono ampie possibilità di parcheggio. Si consiglia di confermare la propria presenza per prenotare una copia dei materiali didattici (in distribuzione gratuita fino ad esaurimento delle copie disponibili) tramite il modulo on line https://docs.google.com/forms/d/1xAvi7yPAJIfKGavmYlVpFANbbgFVzFps6j9cZDuveBM/vi ewform Saranno trattati: Ruolo dei genitori all’interno degli Organi collegiali; Rapporto con l’istituzione scolastica; Piano dell’Offerta Formativa (POF); Contributo volontario e assicurazione; Gite, progetti, corsi di recupero ecc; Programma annuale e consuntivo. Il corso è rivolto sia a coloro che già sono stati eletti sia a chi si rende disponibile a candidarsi in occasione dei prossimi rinnovi elettorali. Nell’occasione saranno distribuiti e commentati i principali testi normativi della scuola relativamente alla partecipazione dei genitori; sarà inoltre dato ampio spazio alle domande dei partecipanti e alla trattazione di esempi concreti. L’Associazione Genitori A.Ge.Toscana, che fa parte del Forum Regionale delle Associazioni dei genitori maggiormente rappresentative nella scuola istituito presso l’U.S.R.Toscana (Fo.R.A.G.S.Toscana), ha 15 anni di esperienza nella formazione dei genitori e con la consulenza, le numerose iniziative (corsi "Te lo do io il computer!", corsi su corretta postura a scuola, dislessia e altro ancora) è Associazione di riferimento per la partecipazione dei genitori. Per informazioni: agetoscana@age.it - 328 8424375 - www.agetoscana.it www.facebook.com/agetoscana

con il Vescovo 18 - 24 AGOSTO

con il Vescovo 2 - 4 SETTEMBRE

ASSISI 4 - 6 SETTEMBRE

POLONIA

con il Vescovo 09 - 14 SETTEMBRE

LOURDES IN AEREO DA PISA 24 - 27 SETTEMBRE

MEDUGORJE

con il Vescovo 23 - 26 OTTOBRE (Volo diretto Pisa- Mostar)

MEDJUGORJE 9-12 AGOSTO CON DON LUCA GIUSTARINI PARROCO DI MONTENERO (tutto bus)

S. GIOVANNI ROTONDO

PIETRELCINA - MONTEVERGINE E SANTUARIO DELL’INCORONATA DI FOGGIA 13 - 15 LUGLIO CON DON LUCA GIUSTARINI, PARROCO DI MONTENERO

MEDJUGORJE (bus + traghetto) 23 - 28 SETTEMBRE CON DON PLACIDO BEVINETTO, PARROCO DELLA MADONNA


TOSCANA OGGI

LA SETTIMANA DI LIVORNO .......

Aiuto e riferimento per la vita Concludiamo in questo numero la lettura della lettera pastorale per l’Anno della Fede C3. CONDIZIONI DA SCIOGLIERE L’intero progetto proposto richiede alcune decisioni da prendere sia a livello diocesano che parrocchiale e inter-parrocchiale. Comprendiamo le difficoltà pastorali che questa proposta può generare. . Progetto di comunità. È necessaria la progressiva condivisione del consiglio pastorale, dei vicariati, dei genitori stessi. . «Liberare» la catechesi. Un progetto deve innanzi tutto superare il modello "rigidamente" scolastico con il quale, ancora oggi, si organizza la catechesi. Il superamento si riferisce alle finalità che dovranno essere chiaramente "evangelizzanti e inizianti". Ma anche l’organizzazione dei gruppi catechistici che utilizza spesso solo il modello dell’età scolastica ancora generalmente valido nei paesi ma non sempre rispondente alle esigenze dei ragazzi e delle famiglie, nelle città. In modo particolare si chiede di rispettare maggiormente le età spirituali: desiderio, decisione, conoscenza, appartenenza, interiorizzazione, così come è già lunghissima esperienze in Associazioni quali l’ACI e l’AGESCI. L’obiettivo è quello di realizzare un modello che permetta ai ragazzi di crescere progressivamente, scoprire il

Vangelo come aiuto e riferimento della loro vita. . Preparare la struttura educativa. Condizione davvero determinante sarà la costituzione di una "comunità educante parrocchiale" che sappia gestire in modo adeguato le finalità condivise. In primo luogo si dovrà preparare il gruppo degli animatori che dovrà includere figure differenti di operatori pastorali in modo che sappiano costruire attorno ai ragazzi vere e proprie esperienze di vita cristiana. La loro formazione sarà dentro la vita della propria comunità e poi a livello vicariale e diocesano. Sarà una "comunità educante" che si apre alla collaborazione, al lavoro di

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rete, con altre figure pastorali territorialmente individuate. In modo particolare si deve costruire, in modo adeguato, un nuovo rapporto, in sede di territorio, con gli insegnanti di religione cattolica. . Il compito della famiglia. In tale prospettiva mi sembra si possa delineare anche il compito e il contributo della famiglia in riferimento alla missione ecclesiale. La base del suo servizio è il ruolo educativo dei genitori. . Nuove relazioni educative. Per il successo qualitativo di una proposta di pastorale di ICR è decisiva l’acquisizione, da parte di tutti gli operatori coinvolti, di una nuova capacità educativa. Si tratta di acquisire la competenza di

Le parole della FEDE ...GESÙ, ASCESO AL CIELO SIEDE ALLA DESTRA DEL PADRE... Riprendiamo la spiegazione del credo attraverso la riflessione di don Gino Franchi essuno è mai salito al cielo se non il Figlio di Dio che è disceso dal cielo, dice S. Paolo. E N infatti il Verbo si è fatto carne e venne ad abitare in mezzo a noi; poi il suo ascendere: a Gerusalemme, alla croce, fino a "tutto è compiuto" e Cristo raggiunge la sua gloria. Si esprime così la fede pasquale della Chiesa in Gesù di Nazareth. Quell’uomo con cui gli apostoli hanno mangiato e bevuto durante la sua esistenza terrena dopo la sua morte è diventato Signore, perché il Padre l’ha associato definitivamente alla sua vita: egli è consustanziale al Padre, questo vuol dire "sedere alla sua destra". L’ascensione è anche una grande gioia per noi: ci dà la serena fiducia che dove è lui Capo e Primogenito saremo anche noi, sue membra, uniti nella stessa gloria. San Leone Magno dice: "l’ascensione del Cristo significa anche elevazione per noi e laddove è giunta in anticipo la gloria del Capo è come un invito alla speranza del corpo. Per questo dobbiamo giustamente esultare e piamente ringraziando rallegrarci. Non solo abbiamo ricevuto la conferma di possedere il Paradiso, ma siamo penetrati con Cristo nell’Altezza dei cieli". I cieli… il cielo è Qualcuno: affermare che l’umanità nella persona di Cristo è già in cielo, significa contestare l’immagine spontanea di un cielo spaziale, là, oltre le stelle. Per Gesù il cielo è la piena partecipazione alla vita di Dio, di un uomo vero impastato della stessa materia e della storia di tutti noi. don Gino Franchi

entrare in relazione. Con gli adulti, con i ragazzi, con i collaboratori pastorali, con le altre agenzie territoriali. Di operare a partire dalla dinamica degli obiettivi. È una relazione educativa, capace di interiorizzare e integrare (fare unità) la proposta evangelica nella persona. . Proposte "evangeliche". C’è necessità di approfondire e intensificare il rapporto della catechesi con il Vangelo, contenuto primario di ogni attività formativa per una catechesi più biblica, più evangelizzatrice, più kerigmatica. C4. IL LUOGO E LE ESPERIENZE FONDAMENTALI Decisiva è anche l’opzione che l’itinerario fa della natura esperienziale dell’apprendimento. L’esperienza non può essere soltanto evocata (raccontata, letta, narrata) ma costruita insieme. "La nuova questione esperienziale" passa attraverso la decisione di rivedere non solo la complementarità dei luoghi della formazione cristiana (il lavoro di "rete"), ma anche della natura pedagogica di tali luoghi. L’esercizio pratico della fede fa nascere i luoghi dell’apprendistato cristiano. Questi possono essere anche diversificati rispetto alla parrocchia-edificio. Ma non possono esserlo rispetto alla parrocchia-comunità e soprattutto alla diocesi perché generare alla fede è proprio della Madre Chiesa. La Vergine di Montenero, Madonna delle Grazie, ci conceda di comprendere quali vie siamo chiamati a percorrere per annunciare la fede cristiana alle nuove generazioni.

La lettera PASTORALE

LA LETTERA PASTORALE/8..

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PREGHIERA E DIVERTIMENTO

Riscopriamo la Valle Benedetta

empo di divertimento e di preghiera a T Valle Benedetta, per coinvolgere gli abitanti della zona e, soprattutto, i bambini con le proprie famiglie. È cominciato tutto il 31 maggio, alle 21, nei locali della Chiesa di S. Giovanni Gualberto, con la rassegna RISCOPRIAMO E RITROVIAMO LA VALLE BENEDETTA PERDUTA E I SUOI PERSONAGGI, un momento di intrattenimento organizzato dall’insegnante Gabriella Franceschini, con proiezione di foto, stampe, disegni e interviste a varie persone anziane e personaggi “caratteristici” di Valle Benedetta, e con rinfresco finale. Il giorno successivo, sabato 1° giugno, alle 18, 30, il parroco di Montenero don «L’emozione Luca Giustarini, è stata grande, accompagnato da 4 è la prima volta monaci, ha portato a Valle la reliquia che la reliquia del Santo, viene portata conservate nei locali del Santuario. nella nostra «L’emozione è stata chiesa. grande - racconta Don Luca Stella Manca, una delle catechiste - è ha poi offerto la prima volta che una riflessione la reliquia viene portata nella nostra su S. Giovanni chiesa. Don Luca ha Gualberto e poi offerto una l’Eucarestia, in riflessione su S. Giovanni Gualberto preparazione e l’Eucarestia, in alla festa preparazione alla festa del Corpus del Corpus Domini» Domini» Festa e processione con celebrazione eucaristica domenicale celebrata alle 11.30 dal vescovo Simone, il quale, per l’occasione, ha amministrato il Sacramento della Cresima a due adulti e ha benedetto il nuovo altare donato alla parrocchia di Valle dalla comunità di Castiglioncello. Durante la celebrazione presenti i gruppi scout di Livorno e i bambini del gruppo della prima Comunione accompagnati da catechisti e genitori. Al termine della celebrazione il Vescovo ha benedetto la piccola cappella dedicata alla vergine Maria, restaurata e "adottata" dal MASCi, gruppo adulti scout.

La cripta di San Jacopo: restauro in corso l comitato “ Il gioiello dimenticato” nato nel 2008, presieduto dal parroco della chiesa di San Jacopo, don Alberto Vanzi, ha annunciato nei giorni scorsi che a breve partiranno i lavori di restauro della cripta della chiesa. Questo piccolo gioiello era infatti rimasto inaccessibile al pubblico a seguito del terremoto della Pasqua del 1984; la volontà del parroco don Alberto insieme ai vari promotori dell’iniziativa, ha portato alla valorizzazione di questo luogo, piccolo ma di valore inestimabile. Già da qualche tempo la cripta era tornata accessibile grazie all’interessamento e all’opera del gruppo di lavoro. Il comitato, in precedenza oltre al progetto del restauro della cripta, ha dato vita alla pubblicazione di un libro sul quartiere di San Jacopo e altresì ad una mostra iconografica nel 2009, ospitata nei Granai di Villa Mimbelli. I lavori di restauro dovrebbero terminare entro Natale; l’attuale pavimento della cripta sarà rimosso,per tornare al livello originario. Non è da escludere che con gli scavi, possano venire alla luce ulteriori “gioielli”; la chiesa di San Jacopo infatti, prima di assumere le sembianze odierne, ha subito con il passare dei secoli diversi rimaneggiamenti. Basti pensare che in passato, con molta probabilità, la facciata principale ed il portone erano rivolti verso il mare; dal vicino porticciolo si imbarcavano i pellegrini alla volta di Santiago di Compostela. Una storia che ci porta indietro a molti secoli fa.

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Una nuova evangelizzazione è possibile? Dire di Dio oggi: il primo degli incontri di formazione alla parrocchia dei Salesiani ancora possibile dire Dio oggi? Come si può È condividere la propria fede

sulla propria fede, per essere in grado di dar ragione della speranza che è in noi.

all’interno di un contesto culturale e sociale che sta cambiando sempre più rapidamente? Per rispondere a queste domande che interpellano in maniera pressante noi credenti, la parrocchia dei salesiani ha organizzato un ciclo di tre incontri per aiutare a maturare la consapevolezza di essere portatori, per l’uomo d’oggi, di una testimonianza credibile e significativa. Il primo incontro ha visto l’incisivo intervento di Monsignor Giusti, riguardo ai luoghi e ai metodi della nuova evangelizzazione. Perché dunque si parla di nuova evangelizzazione? Sostanzialmente a causa di un mutamento epocale che ha cambiato i paradigmi culturali e il nostro stesso linguaggio: i termini che prima avevano un significato profondo oggi non dicono più niente. Secondo i sociologi, negli ultimi 25/30 anni abbiamo assistito a un cambiamento che normalmente in passato avrebbe richiesto 400/500 anni. È cambiata la terra sotto i piedi ed è sempre più necessario adattarsi al cambiamento, cercando di dare una consapevolezza immediata della propria verità di fede. Fin da Pio XII ci si è resi conto di questo mutamento epocale, ma è con Giovanni Paolo II, dal 1979, che la nuova evangelizzazione prende un nuovo impulso. La sfida tuttavia non è delle più facili: in Europa la situazione si presenta articolata, complessa e, in alcune nazioni, molto difficile. In Italia è difficile percepire il fenomeno della desertificazione evangelica causato in Francia dal terremoto Lefevbre: in quella nazione si è perso il senso del sacro. La secolarizzazione ha desertificato i cuori anche nei paesi anglosassoni, alle prese con l’infamante scandalo della pedofilia. E come non ricordare, facendo esplicito riferimento all’autobiografia di Joseph Ratzinger, che la rivolta del 1968 è nata proprio nelle facoltà teologiche tedesche? D’altro canto la fede cristiana sta rinascendo in paesi come l’Olanda, la penisola scandinava, i paesi dell’ex blocco sovietico: basti pensare che in Romania si registrano un’altissima frequenza domenicale, molti matrimoni, pochi divorzi e pochissime

IL CUORE: al giorno d’oggi sembra che l’amore almeno per come lo intendiamo noi, giustifichi tutto, anche i divorzi. Il paradigma fondamentale, invece, è Cristo e la Chiesa inteso come alleanza indissolubile. Lo Spirito Santo nella sua lungimiranza ci ha donato il Concilio Vaticano II per preparare la Chiesa ai tempi turbolenti che stiamo vivendo. Nella nostra realtà la Chiesa è rimasta sostanzialmente e fortunatamente un fatto di popolo. Bisogna quindi cercare le categorie culturali e sociologiche per annunciare Cristo oggi. Sì perché per annunciare Cristo è fondamentale incontrarlo, altrimenti possiamo definirci dei filosofi ma non dei cristiani. L’esperienza dell’incontro prende la testa e il cuore e solo allora può essere trasmessa: diversamente, com’è logico, non ci si può innamorare di chi non si conosce. È necessario allora far sì che i ragazzi incontrino Gesù nella liturgia, nei poveri e nella preghiera: bisogna educarli alla carità, per far sì che nell’altro riconoscano Gesù stesso. Il Vescovo sottolinea con forza come anche alla Caritas, oltre a venire materialmente in aiuto ai bisognosi si parli del Signore, altrimenti non ci sarebbe stata differenza tra questo ente e un qualsiasi dispensario del comune. I giovani devono inoltre essere educati a vivere il mistero liturgico: evangelizzare significa avere un incontro vitale con Gesù. La conoscenza delle verità della fede deve venire dopo il momento mistico, di incontro, dal quale è scaturito l’interesse a conoscere Dio. Sono quindi necessarie delle scuole di preghiera che tocchino il cuore e aiutino le persone a riannodarsi col mistero. La gioia è frutto della Grazia, bisogna far capire che incontrare il signore è un’esperienza che cambia la vita. Le parrocchie devono perciò mettere al primo posto la spiritualità, gli animatori in particolar modo devono avere un’intensa vita spirituale, curandola con degli esercizi spirituali, perché è solo accentuando la dimensione mistica che diventiamo testimoni credibili del Vangelo. Benedetta Agretti

convivenze. In Italia, che risulta essere il paese che più di tutti ha tradotto fedelmente le direttive del Concilio Vaticano II, si presenta una realtà ancora diversa: non tutti i cattolici sono praticanti mentre, di contro, abbiamo ragazzi non battezzati che si avvalgono dell’ora di religione a scuola. Abbiamo inoltre assistito, dagli anni 70 in poi, ad un aumento delle vocazioni pari al 30%, nonostante il crollo demografico. Il cuore va quindi sollecitato e richiamato, prendendo come riferimento un orizzonte più ampio di quello di casa nostra. Quali sono dunque i luoghi della nuova evangelizzazione? Il nostro Vescovo ne indica due: l’intelligenza e il cuore. L’INTELLIGENZA: oggi assistiamo ad una crisi dell’intelligenza. Per un comune sentire Dio è diventato un qualcosa da mettere in soffitta. È venuto meno un vento culturale: anche a scuola si insegnano le nozioni come se Dio non esistesse. È quindi necessario dibattere ad armi pari con le questioni poste dalle scienze. Monsignor Giusti sottolinea come da tempo stia lottando per far sì che la scienza sia libera e laica, non dogmatica. Una delle verità antropologiche che funge da presupposto a questo dialogo tra scienza e fede è che ogni essere umano è credente. Certo, ognuno ha un proprio credo che può essere Dio, Buddha, così come il denaro o il proprio ego: di fatto però non esiste la distinzione tra credente e non credente. La domanda da porsi allora è la seguente: che cos’è ragionevole credere? Il Papa Benedetto XVI, con la sua ammirabile capacità di sintesi, ha detto che la fede è un suggerimento all’intelligenza. Chi dice di non credere in nulla è quindi

fortemente in errore: il nulla, infatti, non è verificabile. Al contrario Cristo è verificabile, in quanto la sua esistenza terrena è ormai data per assodata dalla maggior parte degli scienziati. Il problema principale è che al giorno d’oggi l’idolo da adorare è il proprio ego. Ognuno si sente libero di fare cosa gli pare e piace, ma è questa una libertà effimera, che si scontra con i primi cenni della fragilità umana: basta una semplice febbre, magari un po’ più alta del solito, per farci capire che l’uomo non è eterno. Per Sartre infatti, l’uomo è un imbecille che ridendo va incontro alla morte. Allora, di fronte a questa limitatezza, si pone di nuovo, prepotentemente, la domanda: chi è Dio? Dio è l’eterno e l’invincibile. A pensarci bene è eterno e invincibile come la morte: ma allora Dio è morte? Sicuramente il rifiuto verso Dio nell’uomo ha un collegamento al rifiuto atavico verso la morte: l’uomo istintivamente vuole preservare la vita, specialmente quella delle persone care. La verità è che noi siamo fatti per vivere e per amare: è l’amore la nostra energia vitale, è l’amore che tiene in vita anche le persone morte, perché chi si è amato è sempre vivo nel nostro cuore. Oggigiorno le neuroscienze affermano che l’uomo è un mistero: è l’unica creatura che rimane sé stessa nonostante il continuo mutare delle proprie cellule. Si parla così di quarta dimensione: la dimensione dell’anima. Il problema diventa perciò di carattere metafisico: chi è Dio? La ragione ci spinge ad aprirci a Gesù, perché chi crede in Lui e da Lui si fa plasmare diventa solo amore, riuscendo a vivere anche dopo la morte fisica: ne sono un esempio sia la Madonna che i Santi. È fondamentale allora essere consapevoli e saper ragionare


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LA SETTIMANA DI LIVORNO

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I progetti della Provincia di Livorno per le Associazioni di Volontariato

Nella festa della famiglia

AL CENTRO I GIOVANI E GLI ANZIANI i è tenuta nella Sala del Consiglio Svolontariato Provinciale l’assemblea della Consulta del presieduta dall’assessore alla

L’incontro con KIKO ARGUELLO

Lo spettacolo della vita DI

FLAVIA MARCO

o spettacolo (e che spettacolo!) per una volta è stato offerto dal pubblico e non dal palco del Pala Modigliani: circa 10.000 fra giovani, famiglie con bambini ed anziani, accompagnati da canti e danze, da chitarre e tamburelli sono arrivati a Livorno sotto un cielo ben poco clemente. Il grido che si levava unanime e la parola che si leggeva sui voti di tutti era "grazie". Grazie a Dio che ha donato loro uno spagnolo, Kiko Arguello, fondatore del Cammino neocatecumenale, che ha parlato loro di Dio con un linguaggio nuovo e che ha donato loro Migliaia di giovani quella speranza hanno invaso cristiana che non conoscevano. Livorno per l’incontro Per tutti coloro col fondatore che sedevano sul palco, tra cui il del Cammino vescovo Simone neocatecumenale. Giusti ed alcuni Mai così pieno sacerdoti della diocesi di il Pala Modigliani Livorno, lo spettacolo deve essere stato lombardi, piemontesi, impressionante: tutta la umbri, liguri, emiliani, platea e la gradinata romani, francesi, belgi e colme di persone che svizzeri. Ancora più all’unisono cantavano e suggestivo deve essere battevano le mani stato però sentire il insieme a Kiko che silenzio assoluto nel intonava un canto alla momento della Vergine Maria mentre preghiera e dell’ascolto l’icona della Madonna della Parola. di Montenero veniva Centro della catechesi portata in processione e di Kiko è stato, come venerata da toscani, sempre, l’annuncio del

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kerygma ovvero della buona notizia del cristianesimo, cioè che Cristo è risuscitato dai morti, notizia sempre nuova, che si fa novità concreta per chi ascolta con orecchio e cuore aperto. L’omelia del Vescovo, sempre incentrata sul tema della vita che ha l’ultima parola sulla morte, ha riscosso un’ovazione degna di un vero e proprio stadio. Espressione concreta di tutte le parole che Kiko ed il Vescovo avevano appena pronunciato è stata la disponibilità mostrata da ben 64 ragazzi ad intraprendere un cammino di

discernimento per poter capire se il Signore li aveva scelti come nuovi sacerdoti e di 94 ragazze disposte ad entrare in un monastero di clausura, sempre dopo aver effettuato un lungo cammino che verifichi la loro effettiva vocazione. Altra testimonianza concreta del fatto che è possibile donare la propria vita era presenza al Pala Modigliani di numerose missiones ad gentes ovvero di famiglie, molte delle quali con numerosi figli, che hanno lasciato casa, lavoro, parenti ed amici, per andare in luoghi in cui le Chiese

sono deserte od in cui il Vangelo non sia mai stato annunciato, sicuri che avrebbero trovato il centuplo di ciò che hanno lasciato e la loro presenza domenica a Livorno aveva proprio questo significato: ringraziare Dio. Altro frutto dell’annuncio del Vangelo nella sua "radicalità" è stato l’affiancamento di numerosi ragazzi alle missioni. Tali ragazzi, restando nel luogo in cui vivono, avranno la possibilità di aiutare concretamente le famiglie in missione: essi dovranno pregare tutti i giorni il Santo rosario inginocchiandosi davanti al Santissimo Sacramento. L’incontro, iniziato intorno alle diciassette, si è concluso intorno alle ore venti ed una fiumana di giovani, adulti, bambini ed anziani, cantando e ballando è risalita, ciascuno sui propri pullman per fare ritorno alle loro case ed alle loro parrocchie: quale conclusione migliore per la due giorni dedicata alla famiglia organizzata dalla diocesi di Livorno?

Assegnato il premio Don Quilici 2013 Alle famiglie di Castelnuovo della Misericordia e a don Gino Franchi nche quest’anno la Parrocchia dei Santi Pietro e Paolo, A insieme alle suore Figlie del Crocifisso e all’Associazione Amici di don Quilici hanno assegnato il premio intitolato proprio a DON QUILICI. Quest’anno il riconoscimento è stato assegnato alle famiglie della “Associazione di don Quilici” che operano a Castelnuovo della Misericordia e a don Gino Franchi, prete livornese della parrocchia Santa Elisabetta Anna Seton, che è stato primo direttore della Caritas diocesana, molto attento alla conoscenza dei santi e alle necessità della gente; grazie a lui è stata creata la casa di accoglienza adiacente alla parrocchia, per accogliere le famiglie che hanno i loro cari ricoverati in ospedale e data la vicinanza alla struttura ospedaliera possono così assisterli, alloggiando in un luogo tranquillo in un clima familiare. Il premio è stato consegnato dopo la Messa delle 18 e la cena in condivisione organizzata dalla parrocchia.

Qualità Sociale, Monica Mannucci. L’assessore, prima di dar corso all’ordine del giorno, ha premesso di aver partecipato a Villa Celestina ad un incontro, organizzato dal Cesvot, sulle competenze e sull’utilità che possono ancora avere le Consulte e la loro incidenza sul territorio al fine di rilanciarne l’attività. E’ emersa la proposta di sviluppare dei momenti tematici su cui condurre una riflessione e che possano interessare tutte le associazioni di volontariato, un esempio potrebbe essere quello dell’utilizzo dei Fondi Comunitari, a tal fine sarebbe opportuno che si potesse individuare un "Gruppo di lavoro" in grado di studiare le normative e capire le modalità con cui giungere al reperimento dei Fondi Europei. L’assessore ha poi dato notizia del progetto "Elders in Action - Anziani in Azione", un progetto gestito direttamente dalle Provincie con l’Unione Europea, in cui la Provincia di Cagliari è la capofila, mentre il ruolo di Livorno è quello di partner, ruolo È rivolta a tutte condiviso con le associazioni un’altra città la partecipazione della a un Bando della Danimarca alla Regione che mette interessata cura e al benessere degli a disposizione Si tratta dei finanziamenti anziani. infatti di per progetti favorire il benessere degli diretti a favorire anziani l’inclusione attraverso sociale e la lotta attività culturali, fisiche e alla povertà mentali, il di persone progetto è già stato accettato e in condizioni lo stanziamento di particolare di cui può fragilità, beneficiare la Provincia di le associazioni Livorno è di 25 che volessero mila euro. All’iniziativa partecipare hanno già a questo progetto aderito l’Auser e possono avvalersi il Centro Sociale Anziani di della consulenza Montenero, la di Provincia data di svolgimento è Livorno Sviluppo prevista tra la fine di ottobre e i primi di novembre, sarà articolato su quattro giornate e dislocato in varie parti del territorio provinciale compresa l’Isola d’Elba. È poi rivolta a tutte le associazioni la partecipazione a un Bando della Regione che mette a disposizione dei finanziamenti per progetti diretti a favorire l’inclusione sociale e la lotta alla povertà di quelle persone che si trovano in condizioni di particolare fragilità, le associazioni che volessero partecipare a questo progetto possono avvalersi della consulenza di Provincia Livorno Sviluppo. Monica Mannucci ha quindi illustrato il progetto "Occupi" che fa parte di Azione Provincie Giovani ed è indetto dal Ministero per le Politiche Giovanili. In concreto sono stati stanziati 15mila euro a favore dell’occupabilità giovanile (non dell’occupazione!), la finalità è comunque quella di fornire ai giovani delle possibilità e delle opportunità per inserirsi nel mondo del lavoro. Questo progetto è orientato su due filoni: quello dell’innovazione e delle nuove tecnologie basate sull’informatica e quello dell’auto-imprenditorialità attraverso la costituzione di imprese sociali a cui hanno già aderito alcuni ragazzi che sono seguiti da formatori impegnati nel dottorato di ricerca all’Università di Firenze, su questo argomento si terrà il prossimo 19 giugno un incontro pubblico a Piombino. Infine la responsabile dell’Unità Operativa della Qualità Sociale, Caterina Tocchini, ha ricordato agli intervenuti che dal 10 al 14 luglio si terrà a Cecina Mare il Meeting Nazionale Antirazzista che si aprirà il giorno 10 con la Conferenza Provinciale sull’Immigrazione attraverso una tavola rotonda a cui parteciperanno le istituzioni e le associazioni, queste ultime sono chiamate a dare il proprio contributo di idee e di proposte. Gi. Gi.


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