La Settimana n. 23 del 15 giugno 2014

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IL GRANELLO di senape Via del Seminario, 61 57122 Livorno tel. e fax 0586/210217 lasettimana.livorno@tiscali.it Notiziario locale

Direttore responsabile Andrea Fagioli Coordinatore diocesano Nicola Sangiacomo

di mons. Alberto Ablondi

i fronte al richiamo di riconciliazione, non sarà facile rifiutare la D tentazione di ricchezze disoneste; sarà difficile non fare delle cose dei padroni della nostra vita; sarà anche impegnativo saper donare sempre; non sarà sempre facile per le Comunità vivere la carità ed essere distaccate dai beni. Occorre per questo che la nostra vita sia trasformata dal di dentro, convertendoci alla povertà; e alla povertà di Gesù che si spoglia anche della vita. Egli così ci è di modello in quel donarsi alla vita degli altri, che ci fa capaci di rispettarli anche nei loro beni, e di aiutarli anche con le nostre cose.

Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983

15 giugno 2014

L’ingegnere aerospaziale Filippo Nogarin è il nuovo sindaco di Livorno.

Livorno diventa un caso nazionale: la voglia di cambiare supera le ideologie

Spirito di servizio per il bene comune DI

NICOLA SANGIACOMO

ivorno è diventato un caso nazionale. Fino a 15 giorni fa era apparsa un fortino inespugnabile della Sinistra anche negli anni più difficili per questa parte politica. Il sindaco era sempre stato scelto al primo turno senza neppure arrivare al ballottaggio. Ma quando il candidato del Partito democratico è stato costretto al ballottaggio, nei livornesi si è accesa la voglia di cambiare; delusi dalle ultime amministrazioni e colpiti da una crisi economica e sociale che ha raggiunto livelli più gravi di quelli delle altre città della Toscana, tutti si sono alleati contro il partito che aveva guidato la città da decenni e lo stesso PD si è scoperto clamorosamente diviso. Ruggeri aveva raccolto al primo turno il doppio dei consensi rispetto a Filippo Nogarin, ma nel ballottaggio non solo non ha aumentato i voti a suo favore, ma ne ha persi più di duemila, probabilmente confluiti nel grande partito del non voto che ha raggiunto quasi il 50% del totale, una percentuale anche questa che deve far riflettere e molto. Dai livornesi è emersa una profonda delusione per le precedenti amministrazioni ed una volontà forte di cambiare guida, in un contesto di declino economico e sociale profondo, in cui gli ideali politici restano

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davvero ai margini. Anche il vescovo Simone lo aveva segnalato pubblicamente in varie occasioni: provando a dare voce ai poveri, aveva chiesto ai politici di affrontare con coraggio e concretezza i temi del lavoro, della casa e dell’eccesso di burocrazia che rappresentano vere emergenze per la città. E lo stesso Nogarin ha subito dichiarato che la prima questione da affrontare da sindaco sarà quella del lavoro in una città in cui la disoccupazione, secondo i dati ufficiali, ha raggiunto il 16%. Mons. Giusti, nel giorno dell’elezione, ha inviato al nuovo sindaco un messaggio di augurio e di incoraggiamento in cui si legge: “Le porgo i miei più cari auguri per l’impegno che si appresta ad intraprendere, un impegno difficile, ma che so porterà avanti con coraggio ed entusiasmo, nello spirito del servizio per il bene comune. Non si lasci abbattere dalle difficoltà che incontrerà, confidi nella collaborazione di tanti che vogliono il bene di questa Livorno e affidi questo suo ruolo di primo cittadino al Signore, in cui, so, Lei crede profondamente”. Monsignor Giusti ha poi proseguito facendo espresso riferimento alla professione di ingegnere aerospaziale del nuovo sindaco: “Lei che sa progettare strutture ultraleggere, alleggerisca la burocrazia che asfissia

Quaresima 1980, Una missione d’Accoglienza

questa città; Lei che sa ideare imbarcazioni veloci, faccia correre e volare lo sviluppo del nostro territorio e il lavoro, soprattutto per tante famiglie che non sanno come andare avanti; sia certo che se perseguirà questi obiettivi non le mancherà il nostro appoggio”. Adesso, come aveva già dichiarato Nogarin durante le interviste realizzate da «La Settimana» e pubblicate in video sul blog (ancora visibili online): ci sarà da lavorare parecchio: innanzitutto “sburocratizzare” la macchina comunale perché i cittadini possano avere risposte certe e veloci, razionalizzare le spese per favorire una detassazione sui livornesi e contemporaneamente, intercettare fondi, europei, ma non solo, per portare nuova linfa alla città. n.s. – c.d.

Nel messaggio di augurio del vescovo Simone al neo eletto, l’invito ad occuparsi al più presto dei più poveri e a lavorare per lo sviluppo del territorio, ma soprattutto a non lasciarsi abbattere dalle difficoltà.

DAL 19 AL 26 AGOSTO 2014

Vivere la fede in Terra Santa Sui luoghi di Gesù insieme al vescovo Simone MARTEDÌ 19 AGOSTO: ore 5,45 ritrovo in aeroporto a Pisa. Operazioni di imbarco e partenza ore 07.55 con voli di linea Alitalia e scalo a Roma. Durante il viaggio, preparazione spirituale. Arrivo a Tel Aviv ore 15.20. Ritiro dei bagagli e controllo passaporti. Trasferimento in bus privato per la Galilea. Arrivo al Monte Tabor. Salita in taxi. Sistemazione nelle camere. Celebrazione eucaristica. Cena. Al termine, S. Rosario. MERCOLEDÌ 20 AGOSTO: Nazareth, Cana, il Tabor Ore 7,30 partenza per Nazareth (visita orante alla grotta dell’annunciazione e ai luoghi dell’infanzia di Gesù Giuseppe e Maria). S. Messa nella Chiesa di S. Giuseppe. Museo dell’Annunciazione.Visita di Cana. Al termine, rientro al Tabor e pranzo (ore 14,30 circa).Tempo a disposizione per il riposo e alle ore 17,30 visita del Tabor. Successivamente, momento di preghiera. Cena. Ore 21.00, S. Rosario. GIOVEDÌ 21 AGOSTO: Monte delle Beatitudini,Tabga, Chiesa del Primato, Cafarnao. Prima colazione e in prima mattinata, partenza per il Monte delle Beatitudini, Cafarnao e Tabga con la visita delle chiese del Primato e della Moltiplicazione dei pani e dei pesci. Nel pomeriggio rientro al Tabor per il pranzo (ore 14.30 circa) e riposo. Ore 18.00, S.Messa. Ore 19.30: cena. Ore 21.00: S. Rosario meditato. VENERDÌ 22 AGOSTO: Il Giordano, Masada e Betlemme Ore 7,30 partenza per la visita di Masada e le sue rovine. Pranzo in ristorante. Nel pomeriggio partenza per il Giordano e il luogo dove è

stato battezzato Gesù e proseguimento per Gerico ed il sicomoro. Al termine della visita, proseguimento per Betlemme. All’arrivo celebrazione Eucaristica nelle grotte della Basilica di Betlemme. Sistemazione in albergo. Cena. Ore 21.30 Rosario davanti la basilica di Betlemme. SABATO 23 AGOSTO: Betlemme, EinKarem, Emmaus Tempo per la preghiera nella Basilica della Natività.Visita alla Grotta del Latte. S. Messa alla Chiesa del Latte.Visita di Betlemme. Ore 12.30 pranzo in albergo. Ore 15.00: partenza per EinKarem, tempo per la preghiera personale e la vista dei luoghi di S. Elisabetta.Visita ad ABU GOSH (Emmaus con la chiesa Benedettina e quella dell’Arca dell’Alleanza). Ore 19,30 cena in ristorante. A seguire visita notturna di Gerusalemme. Rientro a Betlemme per la notte. DOMENICA 24 AGOSTO: Gerusalemme e Betlemme. Ore 6.00 partenza per Gerusalemme. Ore 7.00 Messa al Santo Sepolcro, tempo per la preghiera personale, a seguire visita del Sion Cristiano, alla Grotta del Padre Nostro e dell’Ascensione. Rientro in albergo per il pranzo. Nel pomeriggio (ore 16.30 circa) vista dei luoghi dell’Erodium, il palazzo di Erode il Grande e del deserto di Giuda. Rientro in hotel per la cena. Dopo cena, partenza per Gerusalemme.Vista e Veglia di preghiera al Getsemani. Rientro in albergo per il pernottamento. LUNEDÌ 25 AGOSTO: Gerusalemme e Betania Ore 6.00 partenza per Gerusalemme. Ore 7,00 Celebrazione Eucaristica alla Crocefissione e Tempo per la preghiera personale. In mattinata, salita alla spianata delle moschee.Visita della Chiesa di S. Anna e Via dolorosa: il Pretorio, il Litostrato e altri luoghi. Discesa e sosta al Muro del Pianto. Rientro in hotel a Betlemme per il pranzo. Ore 15.30 partenza e visita a Betania, casa di Lazzaro. Rientro in albergo per la cena e al termine Rosario alla Natività. MARTEDÌ 26 AGOSTO: Betlemme e partenza. Ore 6.00 partenza per l’aeroporto e imbarco per l’Italia.Partenza con voli di linea Alitalia alle ore 10.35. Arrivo a Roma alle ore 13.25.Tempo a disposizione per il pranzo libero. Ore 15,30 celebrazione eucaristica conclusiva del pellegrinaggio nella cappella dell’aeroporto di Roma. Ore 17.50 imbarco su volo Alitalia per Pisa con arrivo previsto alle ore 19.05. QUOTA € 1.100,00. La quota comprende: aereo in classe economica Pisa-Tel Aviv via Roma – tasse d’imbarco – Franchigia bagaglio: in stiva un solo pezzo massimo kg. 23 – taxi per il Monte Tabor – alloggio in Istituti religiosi sul Monte Tabor e Betlemme – bus per il tour – trattamento di pensione completa dalla cena del primo giorno alla prima colazione dell’ultimo giorno – visite come da programma – assistenza sanitaria e assicurazione bagaglio. La quota non comprende: mance (obbligatorie in Israele) – ingressi – pasti del primo giorno e dell’ultimo giorno – extra personali in genere e tutto quanto non espressamente indicato alla voce “la quota comprende”.


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TOSCANA OGGI

LA SETTIMANA DI LIVORNO

15 giugno 2014

Al LEM CONVEGNO SULLE CITTÀ DEL MEDITERRANEO popoli che si affacciano sulle coste del Mediterraneo sono stati soggetti, nel corso dei secoli, ad importanti avvenimenti e ultimamente hanno dovuto far fronte alla crisi economica e ai rivolgimenti sociali e politici. Il Mediterraneo, il “mare nostrum” degli antichi romani, è venuto il momento di chiamarlo “il mare di tutti”, ricordando che su questo mare spiccano delle città ricche di storia, tradizioni e cultura. E’ proprio su queste città che la Comunità di Sant’Egidio ha voluto porre l’attenzione con due giorni di Convegno sul tema: “Le città vogliono vivereLotte e speranze nel Mediterraneo”. Quali sono queste città? Certamente Livorno, la città ospitante, poi Barcellona, Marsiglia, Napoli, Salonicco, Istanbul, Tel Aviv, Tunisi, Beirut, Alessandria d’Egitto, comprendenti dunque sia la costa sud che la costa nord del Mediterraneo. Il Convegno si è svolto il primo giorno nell’Auditorium della Camera di Commercio e il secondo nell’Auditorium del LEM in piazza del Pamiglione.

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Il primo incontro di formazione Caritas

Animare con l’anima e dando l’anima all’io all’altro: animare per condividere” è il titolo del percorso formativo di animazione alla prossimità, promosso e organizzato dalla Diocesi, la Parrocchia dei Salesiani e la Caritas. Un percorso scandito in quattro incontri, tutti i giovedì di giugno, nella cripta dei Salesiani, rivolto a tutti gli operatori pastorali per educare alla prossimità, per animare in maniera attenta e rispettosa, promuovendo una cultura dell’incontro e della condivisione. Giovedì 5 giugno c’è stato il primo incontro che aveva come titolo “La dinamica dell’animazione in prospettiva biblica”, tenuto da suor Annamaria Corallo, appartenente alle Figlie della Carità, dottoranda dell’Università Gregoriana di Roma. Attraverso la presentazione di due personaggi biblici dell’antico Testamento Giacobbe e Rut, suor Annamaria ha sviluppato in maniera interessante e avvincente la tematica in due filoni: animare come avere un’anima e dare l’anima. Colui che è chiamato a mettersi a servizio come animatore nelle proprie comunità non può non fare i conti con la propria anima e con le proprie fragilità, viste non come qualcosa di negativo, ma piuttosto come tracce di umanità e sensibilità che ci permettono di stabilire un rapporto di empatia con chi ci sta vicino. La figura di Giacobbe, cresciuto in perenne competizione con il gemello Esaù, che aveva estorto la benedizione dal padre, da cui non si sente amato e raggirato dallo zio che gli fa sposare una donna che non ama, ci mostra come l’incontro con Dio ci cambia e ci riscatta nonostante le nostre fragilità. Un altro spunto di riflessione sulla dinamica dell’animazione ce la fornisce la figura di Rut. Ruth è la nuora moabita di una donna israelita di nome Naomi che si era trasferita con il marito e i figli da Israele al paese vicino di Moav. Naomi, Ruth, e la cognata moabita Orpah restano vedove in un periodo molto breve e allora Naomi, rimasta ormai sola senza marito né figli, decide di tornare in Israele ed invita le nuore a lasciarla, a tornare alle proprie case ed a cercare nuovi mariti. Orpah, inizialmente afferma di voler seguire la propria suocera ma poi di fatto torna al suo popolo, mentre Ruth è decisa a restare con Naomi e zittisce ogni replica della suocera con queste parole: ” Ovunque andrai, io andrò”. Rut decide di rimane con la suocera nonostante la sua disperata condizione, anche se lei non ha niente da offrirle istaurando con lei un rapporto filiare e di dedizione. Da Rut possiamo comprendere che animare vuol dire dare l’anima, cercando di aiutare l’altro a scoprire la bellezza e la ricchezza che è in lui, anche se si mostra fragile e apparentemente sembra non avere niente da offrire. Questo è il grande compito a cui gli animatori in ambito della catechesi o della carità sono chiamati a svolgere. Caterina Lo Russo

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Lottare e sperare nel Mediterraneo

GLI INTERVENTI Anna Aiello della Comunità di Sant’Egidio ha coordinato i lavori della prima giornata e ha dato subito la parola al sindaco Alessandro Cosimi che ha evidenziato come Livorno sia una città che guarda al Mediterraneo non solo per i traffici ma anche come crescita culturale e di accettazione dell’altro da qualunque parte esso provenga. Cosimi non poteva non citare le Leggi scaturite dalla “Livornina” con la quale si erano accresciute le capacità economiche della città grazie al fatto di essere divenuta “un crogiolo di culture e di razze”. Livorno è dunque una città che ha voglia di parlare di tolleranza ma vorrebbe “una maggiore iniziativa da parte dell’Europa”, bisogna comunque lavorare perché “la persona sia sempre al centro di ogni nostro pensiero”. L’assessore Maria Teresa Sposito ha aggiunto che l’Amministrazione Provinciale è sempre stata sensibile a questi temi. L’arrivo dei profughi tunisini ha costituito un motivo di arricchimento e di altruismo. A questo proposito la Provincia di Livorno ha accolto l’appello del Presidente della Regione Rossi e i tunisini sono stati accolti in piccole comunità. Ha terminato ringraziando la Comunità di Sant’Egidio per quello che riesce a realizzare nella sua opera di accoglienza perché “tutti dobbiamo credere nell’inclusione, nella solidarietà e nella pace”.

Mediterraneo -ha detto- “ha una sola costa che fa il giro ed è la nostra casa comune”. Il commercio da Costantinopoli a Venezia è il grande veicolo della civiltà, Beirut è l’erede della Fenicia riguardo agli scambi, dell’Ellenismo da un punto di vista culturale, della Romanità in cui si ritrova lo spirito di urbanità tutelato dal diritto e dalla Legge. Ha aggiunto che il messaggio di pace che Beirut ha dato in passato è oggi in grave pericolo, “c’è bisogno di perdono reciproco e di riconciliazione”. Per questo motivo ha citato Giovanni Paolo II e Benedetto XVI; Giovanni Paolo II perché è stato il precursore della riconciliazione tra Europa e Mondo arabo e della riconciliazione tra le tre religioni monoteiste, e Benedetto XVI perché ha detto che solo il perdono pone i fondamenti della riconciliazione. Per Alessandria d’Egitto ha parlato Nagwan El Ashwal, ricercatrice presso l’Università Europea di Fiesole che ha osservato che Alessandria è una delle città più grandi del mondo: “Punto di incontro di bellezza, scienza e pensiero, ci si sente al centro del mondo, è una città cosmopolita dove mussulmani e cristiani lottano insieme per i diritti umani”. Parlando del presente la relatrice ha focalizzato l’attenzione sulla “primavera egiziana” del 2011, la sconfitta di Mubarak, la richiesta di applicazione dei diritti umani, il bisogno di libertà e di giustizia. L’elezione del nuovo presidente non ha portato alla realizzazione di un governo veramente democratico e il potere in mano all’esercito ha determinato il passaggio “dalla primavera all’inverno”! Mohammed Jouilli ha rappresentato la città di Tunisi dove dirige un Centro di formazione per la gioventù. Gli stati-nazione -ha detto- hanno fallito perché hanno dato origine alle guerre mondiali, le città devono e possono riprendere il loro cammino nuovo e promettente verso la pace attraverso il loro impegno a creare ponti di solidarietà. Tunisi è stata una delle prime città ad inaugurare il cammino verso la modernità, è a Tunisi che si è avuta la prima legge per l’abolizione della schiavitù, e questo è accaduto prima che avvenisse in Francia e negli Stati Uniti. Nel 1861 si è data la prima Costituzione e in questi ultimi tempi la rivoluzione tunisina ha inaugurato la “primavera araba”. L’ultima tavola rotonda incentrata su: “Quale futuro? Città muro, città porto”, che naturalmente ha privilegiato la “città porto” come apertura, libertà, amicizia e condivisione, ha visto la partecipazione della città di Napoli con Marco Rossi, del Centro per il dialogo religioso ed ecumenico; di Salonicco con Vasilios Koukousas dell’Università Aristotele; di Marsiglia con Remi Couconas dell’Istituto del Mediterraneo “Le Mistral”; e di Livorno con Emanuele Rossi, docente alla Scuola Superiore Sant’Anna. Don Vittorio Ianari della Comunità di Sant’Egidio, ha tratto le conclusioni del Convegno mettendo in evidenza i concetti e le tesi più importanti espresse dai relatori. Gianni Giovangiacomo

LA CITTÀ PROTAGONISTA DEL MEDITERRANEO La tavola rotonda era incentrata sul tema: La città, protagonista del Mediterraneo. Per la città di Istanbul è intervenuto lo scrittore Nedim Gursel che ha sottolineato che la complessità e sempre una ricchezza e non un incentivo a rimanere fermi. Per Barcellona, Jaume Castro, della Comunità di Sant’Egidio e collaboratore del progetto Aids per l’Africa, ha parlato della sua città come una “terra meticcia” e oggi grande città cosmopolita. L’espansione di Barcellona si è avuta grazie alla sua capacità di assorbire culture diverse. Con le Olimpiadi del 1992 si è sviluppata la capacità di apertura al mare e di dialogare con le città del Mediterraneo, inoltre è stata oggetto di una trasformazione sia sociale che urbanistica. E’ divenuta il quarto porto più importante del mondo per le crociere. L’attuale situazione di crisi ha portato i suoi cittadini a manifestazioni a favore della pace e del lavoro, gli “indignados” si battono contro la disoccupazione e gli squilibri nella distribuzione della ricchezza, purtroppo si verificano più di sette sfratti al giorno. Il relatore ha però aggiunto che si stanno approntando tante iniziative sociali gratuite come una mensa al centro della città, il compito è quindi quello di tessere “delle reti di solidarietà” e anche il Comune fa la sua parte stanziando il 30% del budget per il sociale. Jeremie Hoffmann ha descritto, con una serie di diapositive, la sua città: Tel Aviv. Nella sua professionalità di architetto ne ha mostrato l’evoluzione e lo sviluppo, dall’antica Giaffa alla moderna “The ndrea Riccardi, storico, scrittore, Premio Balzan e premio Carlo Magno, già Ministro per la Cooperazione nel governo White City”, arrivando allo Monti e Fondatore della Comunità di Sant’Egidio ha iniziato dicendo che l’idea del Convegno veniva da molto lontano, Yad Elyuh Stadium e al dalla “cultura del dialogo”vissuta dalla Comunità di Sant’Egidio, una cultura definita come “lo spirito di Assisi”. Ha parlato nuovo Auditorium. Una delle città che popolano il Mediterraneo, specificando che ogni città in cui si è civiltà produce una sua città, città caratterizzate per l’apertura al sviluppata l’alta moda, mare, dai traffici portuali, dal pluralismo; ecco allora l’insieme di stili diversi, Gerusalemme, Damasco, Salonicco, Alessandria d’Egitto, Livorno è il riconoscimento forse “più modesta ma onesta”, infatti in un Mediterraneo dell’Unesco. Una città pluralista il diverso vi poteva abitare e Livorno “ha nei suoi animata dalla speranza cromosomi il vivere insieme”. e dall’attenzione di Il relatore ha compiuto poi una digressione storica dicendo che costruire un futuro di l’800 e il ’900 sono stati caratterizzati dalla nascita dell’idea di libertà per le nuove nazione, per cui si tendeva a rendere omogenei i Paesi, ma le città generazioni. mediterranee sono state irriducibili contro questo processo di omogeneizzazione, si veda, ad esempio, Beirut. Lo storico Braudel LA SECONDA GIORNATA diceva che il Mediterraneo è un sistema di scambio perché tutto è DEL CONVEGNO plurale e tutto quello che è plurale si muove, è vita, nel Coordinata da don Mediterraneo vi è anche lo scontro tra il mondo della complessità e Vittorio Ianari, quello della globalizzazione, la sfida dunque è quella di “vivere assistente spirituale insieme tra diversi”. della Comunità di Riccardi affrontando il tema dell’emigrazione dal sud del mondo e Sant’Egidio, la tavola delle vicende di Lampedusa ha detto: “Sento la vergogna di come rotonda ha avuto come la questione dei rifugiati è gestita in questi mesi”, è necessaria tema: Le città arabe nel “una riflessione europea”, l’Italia deve “pretendere che si riveda la questione degli immigrati e dei rifugiati”, è quindi vento del cambiamento, necessaria “una crescita della responsabilità europea”. Antoine Courban, della Citando la Firenze di La Pira, Riccardi ha concluso dicendo che “non si sta in una città senza una idea universale”, bisogna Università Saint Joseph di perciò sviluppare sempre “una cultura della pace e del vivere insieme”e “senza pagare un prezzo non si può mai raggiungere Beirut si è detto subito una vera convivenza”. contrario a chi divide il Mediterraneo in una costa sud e in una costa nord, il

La partecipazione di ANDREA RICCARDI

Le città sul mare sono le più indicate per «gettare ponti»

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Il Convegno

L’INTERVISTA A Alexey Y. Komov

Una famiglia felice alla base di una società felice uesto XXI convegno sulla vita e la «sociale, Qfamiglia, rappresenta il cambiamento il cambiamento di valori a cuore del

Un grande “Sì” alla vita e alla famiglia Nelle sale del Centro Culturale Diocesano diVia delle Galere, si è tenuta la conferenza dell’Ambasciatore ONU Alexey Komov. Prima dell’evento lo abbiamo incontrato per parlare della sua missione e dei valori della famiglia cristiana DI FABIO

FIGARA

iaggia in tutto il mondo per portare un messaggio rivolto alla valorizzazione della famiglia, e per parlare di problemi quali l’aborto, l’eutanasia, l’eugenetica e la liberalizzazione delle droghe: è Alexey Y. Komov, Ambasciatore alle Nazioni Unite del World Congress of Families (WCF), giunto a Livorno nell’ambito di un ciclo di conferenze in varie città italiane organizzato dall’Associazione Provita.

V

Prof. Komov, in cosa consiste la missione del WCF? «L’obiettivo del Congresso è quello di far riscoprire alcuni valori fondamentali per l’esistenza stessa dell’Uomo, concetti quali la famiglia e il rispetto della Vita, tipici del Cristianesimo, che rischiano di perdersi a causa dell’eccesso di liberalismo di cui soffriamo, in cui si pensa di poter compiere qualsiasi azione in virtù di una libertà "finta", contraria alla stessa natura umana. Fortunatamente, in Russia, nonostante le ben note vicissitudini storiche del XX secolo, viviamo il risorgere di una religiosità profonda, in cui almeno l’80% delle persone dichiara di credere in Dio: di questi il settanta per cento sono ovviamente Cristiani Ortodossi, un 2% sono Cattolici e un altro 2% circa sono Protestanti. Sono comunque in continua crescita movimenti di fede cristiana, con i quali abbiamo anche una sorta di riscoperta dei valori umani, insieme a scelte governative che cercano di spingere i cittadini in tale direzione.» Può fare qualche esempio? «Anzitutto politiche economiche a favore delle nascite: lo Stato dona il corrispettivo di 10.000 euro per il 2° figlio, e per il 3° dona alla famiglia un terreno. Ciò che il Governo vuole far passare è un messaggio chiaro: i figli sono una ricchezza, e la famiglia è la base della società. E poi ci sono movimenti, petizioni e normative per affrontare problemi come l’aborto.» In Italia esistono oggettive difficoltà per crearsi una famiglia a causa di mancanza di lavoro, salari e stipendi al di sotto della media europea, eccessiva pressione fiscale e

burocrazia… «È vero, è una situazione complessa, e lo Stato aiuta solo in parte. In Russia abbiamo una pressione fiscale sui redditi del 14%. Io e mia moglie abbiamo un’Impresa di consulenza finanziaria e immobiliare ben avviata, e lo Stato ci chiede solo il 6% di tasse sul reddito d’impresa. In Italia, ma è una questione che riguarda tutto l’Occidente, avete anche un problema culturale profondo: viene meno il valore della famiglia in senso cristiano. E questo accade perché, purtroppo, esistono dei potenti gruppi di stampo massonico e sette sataniche che cercano in tutti i modi di contrastare la Chiesa. Molte di queste realtà vedono il coinvolgimento di grandi famiglie della finanza internazionale da più di un secolo, ottenendo fondi per la propria azione "sovversiva" nei confronti dei valori fondanti del Cristianesimo. La Russia non è comunque immune da questo problema, esistendo anche al suo interno forti lobby liberali che noi chiamiamo "5ª colonna", che hanno cercato anche di boicottare le recenti Olimpiadi di Sochi per dimostrare il loro potere». Il recente incontro di Papa Francesco con il Patriarca di Costantinopoli ha acceso le speranze di un riavvicinamento tra le due Chiese, lei che ne pensa? «Purtroppo è difficile poter cancellare più di mille anni di Storia in un colpo, ma sicuramente, le intenzioni

In alto: l’ambasciatore con monsignor Giusti Qui sopra: don Federico Pozza, traduttore e interprete, AlexeyY. Komov (al centro) Umberto Del Corona (a destra) In basso: un momento del Convegno

sono ottime da entrambe le parti. Esistono però alcune differenze che ancora devono essere approfondite, anche sotto il profilo dottrinale: anzitutto il riconoscimento del mistero della processione dello Spirito Santo anche dal Figlio, il dogma dell’Immacolata Concezione e, molto più difficile, il primato giurisdizionale. Tuttavia la Chiesa Ortodossa è pronta ad accettare la Presidenza d’onore del Pontefice romano in un prossimo Sinodo dei Patriarchi. Ciò che probabilmente porterà al ricongiungimento delle due Chiese sarà il "nemico" comune, l’attacco della modernità e dell’eccesso di liberalismo che soffia

ovunque: la disgregazione delle famiglie ne è una delle dirette conseguenze». Viaggiando in tutto il mondo ha potuto sperimentare ed entrare in contatto con altre culture e altre concezioni religiose diverse da quella Cristiana «Rimango sempre colpito dal confronto con le altre religioni, e in ogni popolo ho potuto trovare vere e proprie ricchezze culturali su cui lavorare in modo proficuo: ad esempio, dai Musulmani potremmo imparare la sensibilità verso i valori tradizionali. E potrei citare molti casi. Sono le persone a fare la differenza, ma, personalmente, ritengo che ogni anima umana sia per sua intima natura Cristiana: ciò che dobbiamo fare è permettere a tutti di riscoprire questo meraviglioso percorso verso l’Amore di Gesù». BREVE NOTA BIOGRAFICA: Alexey Y. Komov, 42 anni, padre di 5 figli, responsabile delle relazioni internazionali della Commissione per la Famiglia del Patriarcato ortodosso di Mosca, direttore dei Programmi Internazionali della Charity Foundation St. Basil the Great e Ambasciatore alle Nazioni Unite del World Congress of Families (WCF), un organismo internazionale nato nel 1994 per promuovere la cultura della famiglia fondata sul matrimonio tra uomo e donna, il luogo in cui nascono e crescono i cittadini di domani. Il WCF organizza convegni e iniziative in varie parti del mondo: l’incontro di quest’anno si svolgerà a Mosca a settembre.

cattolicesimo occidentale che oggi è ad appannaggio di cattolici ed ortodossi. Un segno dei tempi che mutano e che mai avrebbero fatto pensare, sino a qualche anno fa, che un ambasciatore russo venisse nella rossa Livorno a valorizzare la famiglia ed il cristianesimo, ma così è». Con queste parole il vescovo Simone Giusti ha aperto la Conferenza : “ XXI secolo: un grande si alla vita e alla famiglia “ che ha avuto luogo al Centro Culturale Diocesiano in via delle Galere 35. Relatore Alexey Komov ambasciatore russo alle Nazioni Unite del WCF (World Congress of Families) [di cui si legge l’intervista in questa stessa pagina ndr] al quale si sono uniti gli interventi di Toni Brandi presidente movimento Pro Vita e Giani Fini del Forum Toscano che raggruppa le associazioni per i diritti delle famiglie. L’organismo internazionale Wcf, sorto nel 1994 per iniziativa di quaranta paesi di tutto il mondo, difende l’identità della famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo ed una donna, quale unico luogo naturale dove far nascere e crescere i futuri cittadini. Un tema di grande attualità, quello della famiglia, al quale la stampa locale non ha riservato il rilievo che il Convegno meritava, come ha osservato il presidente di Pro Vita, al quale si è unito l’appello di Fini che ha richiesto : «un maggior coinvolgimento delle famiglie livornesi al Forum Toscano, per aumentare il controllo nelle scuole a difesa dei nostri figli, oggi minacciati da lobby che con messaggi costruiti ad arte minano valori morali e religiosi che noi genitori abbiamo loro trasmesso». I dati riferiti nel corso dell’intervento del presidente Brandi, circa gli attacchi che la società occidentale rivolge alla famiglia sono stati più che allarmanti: «l’Italia e l’Europa sono pervase da una cultura basata sull’edonismo e sull’egoismo, attraverso i quali si cerca di convincere l’opinione pubblica che tutti gli orientamenti sessuali siano uguali e legittimi». A rafforzare la propria tesi Brandi ha portato i dati forniti dal Ministero degli Interni dove, a fronte di 83 casi identificabili in atti discriminatori verso l’orientamento sessuale, ve ne sono stati centinaia nei confronti di persone che si oppongono alla legge Scalfarotto (quella che prevede il reato di omofobia con arresto sino a quattro anni). Ma l’intervento di Brandi dilaga in un profondo segnale di allarme e di preoccupazione «per il dilagare di falsità che diversi enti, finanziati con soldi pubblici, trasmettono ai nostri giovani, come ad esempio l’Unar (ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali ndr) che ha prodotto un filmato dal titolo “I Vicini. Il mondo comincia dalla porta accanto”, costato 250000 euro di fondi pubblici, in cui si equipara la condizione di emarginazione degli handicappati a quella degli omosessuali». L’intervento dell’ambasciatore Komov ha ricordato il ruolo della famiglia in Russia sulla quale il nuovo governo ha investito milioni di rubli per il futuro della società: «Nei settant’anni di comunismo la famiglia russa era posta al servizio del regime, la religione era vietata, le chiese vennero distrutte e di alcune migliaia ne rimasero un centinaio. Dopo l’avvento di Putin - ha proseguito l’ambasciatore- la società sovietica ha avuto un forte rilancio grazie alla rivalutazione della famiglia tradizionale e cioè quella fra un uomo ed una donna con figli. Solo dall’incremento della natalità è infatti possibile rimettere in moto l’economia, che è volenti o no è basata sui consumi». Il sistema russo pro famiglia è come l’uovo di Colombo, prosegue Komov «Partendo dal dato di fatto che il 90% dei russi crede nella famiglia tradizionale e che il 77% crede in Dio, il nucleo famigliare diventa il fulcro centrale dell’economia e quindi della società. Pertanto gli aiuti del governo sono indirizzati verso questa importante e fondamentale realtà, per la quale è previsto un aiuto di circa 10000 Euro per il secondo figlio ed appezzamenti terrieri per famiglie con più di tre figli». Ma l’intervento dell’ambasciatore è proseguito incidendo ancora più a fondo nell’innovamento sociale russo verso i provvedimenti messi in campo a difesa della famiglia tradizionale: «La famiglia naturale, ribadisco, è quella composta da un uomo ed una donna e quindi da un padre ed una madre, indispensabili per la crescita non solo fisica, ma anche morale e spirituale dei propri figli, ai quali lo stato cerca di essere loro vicino, aiutandoli economicamente per vivere sereni, perché ad una famiglia felice corrisponde una società felice». Roberto Olivato


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Agenda del VESCOVO

Diocesi informa Un’iniziativa dell’Associazione Accademia degli Avvalorati VENERDÌ 13 GIUGNO 9.30 incontro con il clero giovane alla parrocchia di S. Giovanni Gualberto alla Valle Benedetta 17.30 S. Messa per inaugurazione e benedizione nuovi locali del Centro di Ascolto Caritas del V vicariato "Sorgente del Villaggio"a Rosignano Marittimo (Via Gramsci 84/A) 20.30 il Vescovo partecipa all’incontro conviviale di fine anno con il Serra Club

Il giro delle 7 chiese in musica Associazione Accademia degli Avvalorati organizza un progetto musicale di ampio respiro dove si valorizza il patrimonio dei beLni ’culturali all’interno della città Livorno nello specifico di 7 Chiese di Livorno:

SABATO 14 GIUGNO Nella mattina, impegni pastorali in vescovado 18.30 S. Messa per l’Unione Italiana ciechi al centro le Torri al Calambrone DOMENICA 15 GIUGNO Nella mattina saluto al Dalai Lama al Modigliani Forum LUNEDÌ 16 GIUGNO 10.00 visita alla "Sacred art school" a Firenze MARTEDÌ 17 GIUGNO 10.00 Capitolo della cattedrale in vescovado 11.00 Consiglio episcopale in vescovado MERCOLEDÌ 18 GIUGNO Nella mattina, udienze clero in vescovado 16.00 in Villa Corridi, saluto alla Festa degli oratori 17.00 S. Messa alla RSA- Fondazione Casa Maffi a Rosignano Solvay 19.30 il Vescovo partecipa al 20° anniversario della fondazione Costiero Gas GIOVEDÌ 19 GIUGNO 9.30 in Vescovado, assemblea del clero 18.00 alle Sorgenti di Carità, il Vescovo partecipa alla presentazione del libro fotografico "Mons. Alberto Ablondi" a cura di Riccardo Repetti VENERDÌ 20 GIUGNO Nella mattina, udienze laici in vescovado 11.00 Benedizione del nuovo rimorchiatore Neri e consegna delle borse di studio 19.00 Canto del vespro e lectio con i seminaristi in seminario SABATO 21 GIUGNO 8.00 Pellegrinaggio mensile diocesano al Santuario di Montenero, animato dal III vicariato e ricordo dell’abate Zambernardi nel centenario della nascita 10.00 incontro con i pellegrini della Terra Santa del 2012 e 2013 al Santuario di Montenero DOMENICA 22 GIUGNO 11.30 Processione del Corpus Domini, S. Messa e conferimento Cresime alla parrocchia di San Giovanni Gualberto alla Vale Benedetta 18.00 Festa del SS. Corpo e Sangue di Cristo- Canto del Vespro e processione dalla chiesa di SS. Pietro e Paolo alla cattedrale (vedi locandina pag. VIII)

1. Chiesa di Santa Caterina 2. Chiesa della Madonna 3. Chiesa di Santa Giulia 4. Chieda della Purificazione 5. Chiesa di San Benedetto 6. Chiesa di San Ferdinando 7. Chiesa dei SS. Pietro e Paolo e allo stesso tempo stimolando il turismo proponendo alle centinaia di turisti che ormai da aprile a ottobre di ogni anno affollano la Piazza del Municipio e le vie limitrofe della città di Livorno. L’obiettivo è di incentivare il turismo e dare al turista la possibilità di rimanere nella città di Livorno coinvolgendolo anche con il progetto Concerti in Santa Caterina. Le grandi navi da crociera fanno sempre più scalo nella città portuale di Livorno e da aprile a ottobre la presenza dei turisti a Livorno è incrementata vertiginosamente negli ultimi anni. Il porto è quindi la “Porta” sia della città di Livorno che soprattutto della Toscana. Quindi il coinvolgimento del turista al progetto IL GIRO DELLE 7 CHIESE IN MUSICA sul territorio portuale della città di Livorno per poi anche far tappa nella nostra meravigliosa regione Toscana. L’accademia ringrazia per la collaborazione tutte le Parrocchie che hanno concesso di eseguire il concerto nelle loro Chiese, le Guide Labroniche che presenteranno la storia di ogni Chiesa, e Sillabe editore che sarà presente con alcuni volumi di arte e musica inerenti la Toscana e Livorno. QUESTO IL PROGRAMMA NEL DETTAGLIO giovedì 12 giugno ore 11.30 Chiesa di Santa Caterina - Piazza dei Domenicani Massimo Signorini - (organo o fisarmonica) Musica di W. Byrd, Anonimo, J.S. Bach, G. Frescobaldi giovedì 19 giugno ore 11.30 Chiesa di San Benedetto - Piazza XX Settembre Lisa Lillie - Massimo Signorini (soprano e fisarmonica) Musica di L. Cherubini, F. Schubert, G. Caccini, J. Pachelbel, Anonimo venerdì 27 giugno ore 11.30 Chiesa della Purificazione o detta dei Greci Uniti - Via della Madonna Stefano Cresci - Massimo Signorini (oboe e fisarmonica) Musica di C. Merulo, T. Albinoni, A. Marcello, Anonimo sabato 28 giugno ore 11.30 Chiesa di Santa Giulia - Via Santa Giulia Rosa Perez Suarez - Massimo Signorini (soprano e fisarmonica) Musica di G. Caccini, F. Schubert, C. Monteverdi, J. Pachelbel, Anonimo martedì 15 luglio ore 11.30 Chiesa di San Ferdinando - Piazza del Luogo Pio David Manca - Massimo Signorini (tromba e fisarmonica) Musica di J. Brahms, C. Monteverdi, D. Scarlatti giovedì 17 luglio ore 11.30 Chiesa della Madonna -Via della Madonna Eleanor Young - Massimo Signorini (violoncello e fisarmonica) Musica di J. Haydn, P. Nardini, C. Merulo, Anonimo martedì 22 luglio ore 11.30 Chiesa dei SS. Pietro e Paolo - Piazza SS. Pietro e Paolo Stefano Agostini - Massimo Signorini (flauto traverso e fisarmonica) Musica di D. Ortiz, M. Marais, J. Gossec, Anonimo


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LA SETTIMANA DI LIVORNO ■ LA LETTURA DELL’ESORTAZIONE APOSTOLICA di Papa Francesco

Il Vangelo invita a rispondere a Dio DAL CUORE DEL VANGELO 34. Se intendiamo porre tutto in chiave missionaria, questo vale anche per il modo di comunicare il messaggio. Nel mondo di oggi, con la velocità delle comunicazioni e la selezione interessata dei contenuti operata dai media, il messaggio che annunciamo corre più che mai il rischio di apparire mutilato e ridotto ad alcuni suoi aspetti secondari. Ne deriva che alcune questioni che fanno parte dell’insegnamento morale della Chiesa rimangono fuori del contesto che dà loro senso. Il problema maggiore si verifica quando il messaggio che annunciamo sembra allora identificato con tali aspetti secondari che, pur essendo rilevanti, per sé soli non manifestano il cuore del messaggio di Gesù Cristo. Dunque, conviene essere realisti e non dare per scontato che i nostri interlocutori conoscano lo sfondo completo di ciò che diciamo o che possano collegare il nostro discorso con il nucleo essenziale del Vangelo che gli conferisce senso, bellezza e attrattiva.

«La misericordia è in se stessa la più grande delle virtù, infatti spetta ad essa donare ad altri e, quello che più conta, sollevare le miserie altrui. Ora questo è compito specialmente di chi è superiore, ecco perché si dice che è proprio di Dio usare misericordia, e in questo specialmente si manifesta la sua onnipotenza»

35. Una pastorale in chiave missionaria non è ossessionata dalla trasmissione disarticolata di una moltitudine di dottrine che si tenta di imporre a forza di insistere. Quando si assume un obiettivo pastorale e uno stile missionario, che realmente arrivi a tutti senza eccezioni né esclusioni, l’annuncio si concentra sull’essenziale, su ciò che è più bello, più grande, più attraente e allo stesso tempo più necessario. La proposta si semplifica, senza perdere per questo profondità e verità, e così diventa più convincente e radiosa.

37. San Tommaso d’Aquino insegnava che anche nel messaggio morale della Chiesa c’è una gerarchia, nelle virtù e negli atti che da esse procedono.[39] Qui ciò che conta è anzitutto «la fede che si rende operosa per mezzo della carità» (Gal 5,6). Le opere di amore al prossimo sono la manifestazione esterna più perfetta della grazia interiore dello Spirito: «L’elemento principale della nuova legge è la grazia dello Spirito Santo, che si manifesta nella fede che agisce per mezzo dell’amore».[40] Per questo afferma che, in quanto all’agire esteriore, la misericordia è la più grande di tutte le virtù: «La misericordia è in se stessa la più grande delle virtù, infatti spetta ad essa donare ad altri e, quello che più conta, sollevare le miserie altrui. Ora questo è compito specialmente di chi è superiore, ecco perché si dice che è proprio di Dio usare misericordia, e in questo specialmente si manifesta la sua onnipotenza».[41]

36. Tutte le verità rivelate procedono dalla stessa fonte divina e sono credute con la medesima fede, ma alcune di esse sono più importanti per esprimere più direttamente il cuore del Vangelo. In questo nucleo fondamentale ciò che risplende è la bellezza dell’amore salvifico di Dio manifestato in Gesù Cristo morto e risorto. In questo senso, il Concilio Vaticano II ha affermato che «esiste un ordine o piuttosto una “gerarchia” delle verità nella dottrina cattolica, essendo diverso il loro nesso col fondamento della fede cristiana».[38] Questo vale tanto per i dogmi di fede quanto per l’insieme degli insegnamenti della Chiesa, ivi compreso l’insegnamento morale.

38. È importante trarre le conseguenze pastorali dall’insegnamento conciliare, che raccoglie un’antica convinzione della Chiesa. Anzitutto bisogna dire che nell’annuncio del Vangelo è necessario che vi sia una adeguata proporzione. Questa si riconosce nella frequenza con la quale si menzionano alcuni temi e negli accenti che si pongono nella predicazione. Per esempio, se un parroco durante un anno liturgico parla dieci volte sulla temperanza e solo due o tre volte sulla carità o sulla giustizia, si produce una sproporzione, per cui quelle che vengono oscurate sono precisamente quelle virtù che dovrebbero essere più presenti nella predicazione e nella catechesi. Lo stesso

succede quando si parla più della legge che della grazia, più della Chiesa che di Gesù Cristo, più del Papa che della Parola di Dio. 39. Così come l’organicità tra le virtù impedisce di escludere qualcuna di esse dall’ideale cristiano, nessuna verità è negata. Non bisogna mutilare l’integralità del messaggio del Vangelo. Inoltre, ogni verità si comprende meglio se la si mette in relazione con

l’armoniosa totalità del messaggio cristiano, e in questo contesto tutte le verità hanno la loro importanza e si illuminano reciprocamente. Quando la predicazione è fedele al Vangelo, si manifesta con chiarezza la centralità di alcune verità e risulta chiaro che la predicazione morale cristiana non è un’etica stoica, è più che un’ascesi, non è una mera filosofia pratica né un catalogo di peccati ed errori. Il Vangelo invita prima di tutto a rispondere al Dio che ci ama e che ci salva, riconoscendolo negli altri e uscendo da sé stessi per cercare il bene di tutti. Quest’invito non va oscurato in nessuna circostanza! Tutte le virtù sono al servizio di questa risposta di amore. Se tale invito non risplende con forza e attrattiva, l’edificio morale della Chiesa corre il rischio di diventare un castello di carte, e questo è il nostro peggior pericolo. Poiché allora non sarà propriamente il Vangelo ciò che si annuncia, ma alcuni accenti dottrinali o morali che procedono da determinate opzioni ideologiche. Il messaggio correrà il rischio di perdere la sua freschezza e di non avere più “il profumo del Vangelo”...

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LA SETTIMANA DI LIVORNO

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Riparte l’oratorio alla parrocchia di Coteto

LA NAVE DELL’ALLEGRIA STA PER SALPARE! Tutte le mattine porte aperte ai ragazzi nei locali di San Giovanni Bosco i siamo! Il conto alla rovescia è C già cominciato da tempo ma ora siamo proprio alle soglie: la scuola sta per finire. La situazione provoca la nascita di sentimenti ambivalenti: da una parte la gioia di cominciare un lungo periodo di vacanza, la consapevolezza di non essere più costretti a fare i compiti per il giorno dopo, l’allegria suscitata da giornate lunghe, calde e soleggiate. Dall’altra un leggero sentimento di nostalgia per luoghi e persone che a lungo non si vedranno più, la vaga sensazione di smarrimento al pensiero dell’assenza di ritmi serrati, orari obbligatori, scadenze assolute da rispettare, il tenero timore di non aver preso i voti sperati. Questo da parte degli studenti. E i loro genitori? Anche i babbi e le mamme sono combattuti tra le croci e le delizie che la fine della scuola implica. Si è alleggeriti da tante cose ma allo stesso tempo nasce un nuovo problema: quello di trovare un posto dove stare per i propri figli, soprattutto per i genitori che lavorano e non possono comunque permettersi costosi centri estivi che a volte sembrano essere anche più complicati della scuola stessa per orari e impegno. Già dalla fine delle vacanze di Pasqua una domanda si sentiva aleggiare ai cancelli delle scuole di Coteto: “Ma quest’anno don Luciano l’oratorio lo fa o non lo fa?”. Il successo dell’esperienza dello scorso anno ha fatto sperare in una risposta positiva tanti adulti (mettiamoci pure anche nonni e nonne!) ma purtroppo per molto

tempo siamo rimasti con il fiato sospeso perché sembrava non esserci disponibilità da parte di chi si sarebbe dovuto occupare delle attività e dei giochi. Poi finalmente è arrivata la conferma: l’oratorio si farà, grazie all’impegno di un nutrito gruppo di giovani che metteranno a disposizione il loro tempo e le loro capacità per rendere gradevoli le mattine di giugno e della prima settimana di luglio a tanti bambini che rimarranno “orfani” di maestre ed educatrici. I ragazzi sono pronti a partire; prepareranno giochi ed attività didattiche da svolgere per tre giorni alla settimana (martedì, mercoledì e venerdì) con tutti i bambini e gli adolescenti che vorranno partecipare. Don Luciano ha poi chiesto la disponibilità di qualche mamma per preparare la merenda ed aiutare nelle fasi di riordino dei materiali utilizzati. Siamo forti dell’esperienza bellissima dello scorso anno e sappiamo che molte cose potranno anche migliorare. La nave dell’allegria e del divertimento all’ombra della parrocchia sta per salpare e tutti ne siamo felici! Laura Marchini

Le iniziative per ricordare il Santo, in due parrocchie della nostra città

La festa di SANT’ANTONIO

Una tradizione storica La Cappellina dedicata al Santo da Padova: un piccolo tesoro sconosciuto, in mezzo alla quotidianità l 12 e 13 giugno come Ipopolare ormai la tradizione vuole, il quartiere di Fiorentina, a nord della città, si veste a festa dando vita alla "Fiera di Sant’Antonino", una manifestazione di due giorni che coinvolge non solo gli abitanti delle strade vicine ma tutta la popolazione livornese. Non tutti forse sanno che uscendo dalla chiesa di San Matteo, se si attraversa la strada ci imbattiamo in una piccola cappellina dedicata a S. Antonio. Siamo andati dunque a trovare don Cornelio Benchea, parroco della chiesa che sorge nel cuore pulsante della Via Provinciale pisana, per farci raccontare qualche cosa in più sulla devozione di Sant’Antonio. Come nasce la tradizione di S. Antonio nel quartiere di Fiorentina? «La cappella dedicata a S. Antonio da Padova, è stata costruita, basandoci sui documenti storici a disposizione, nel 1836; segno che la devozione al Santo era già molto sentita. La cappella è stata chiusa per molto tempo, o meglio era adibita a magazzino commerciale; è stata riaperta e ristrutturata all’inizio degli anni Novanta ed è stata offerta ai negozianti della Via Provinciale Pisana e viene frequentata soprattutto nei due giorni in cui si svolge la "Fiera di Sant’Antonino"». Quali sono le iniziative di preghiera in programma in questi giorni per celebrare la festa di S. Antonio? «Come ben sappiamo il 12 e 13 giugno c’è la "Fiera di Sant’Antonino; in questi due giorni la via Provinciale Pisana vie ne chiusa al traffico,

una grande festa per il quartiere, sia dal punto di vista laico sia dal punto di vista religioso. La sera prima infatti, facciamo la processione con la statua di Sant’Antonio per le vie del quartiere; ogni anno cambia il tragitto proprio per portare la devozione in ogni strada. Il giorno di Sant’Antonio, il 13 giugno, celebriamo la Messa solenne al termine della quale, secondo una tradizione legata al Santo, benediciamo il pane per i presenti e per le persone bisognose. Ci sono poi iniziative di carattere culturale, come il concerto di musica classica, quest’anno ad esempio avremo un coro gospel e una cena in parrocchia per invitare la comunità a far festa. Inoltre, il 4 giugno abbiamo iniziato la novena, dove chiediamo l’intercessione di Sant’Antonio da Padova per il quartiere». Ci sono episodi legati alla cappella di Sant’Antonio, magari di persone che si fermano in preghiera mentre vanno a fare la spesa? «La cappella è aperta tutti i giorni dalle 8.00 alle 19.00; durante la giornata ci sono tantissime persone che si fermano a pregare, oppure ad accendere un lumino. Da due anni, abbiamo messo a disposizione di chi si ferma, delle preghiere immagini dedicate al Santo, con spiegazioni in modo che le persone conoscano Sant’Antonio. Durante la giornata veramente in tanti si fermano, persone di qualsiasi età, giovani, adulti, che pregano e chiedono le grazie attraverso l’intercessione di Sant’Antonio».

Il programma della festa Giovedì 13 giugno 17.00: preghiera del Santo Rosario; 17.30: preghiera dei Vespri di S. Antonio; 18.00: S. MESSA in onore di S. Antonio, presieduta da mons. Luciano Musi, con l’affidamento della comunità al Santo. Alla conclusione della Messa: benedizione e distribuzione del pane benedetto Nei giorni 12 e 13 giugno, la cappella di S. Antonio rimarrà aperta dalle ore 8.00 alle ore 22.00. Nei giorni 12 e 13 giugno, sul sagrato della chiesa sarà allestita una pesca di beneficenza, e una parte del ricavato sarà devoluto per le necessità della Caritas Parrocchiale. Sabato 14 giugno: ore 19.30: Concerto di musica classica con “Note libere”; ore 20.30: aperitivo; ore 21.30: Concerto con il gruppo diocesano “Tau”

ALLA PARROCCHIA S. FERDINANDO

La statua della Madonna peregrina di Fatima a statua della Madonna Lvisitando peregrina di Fatima sta le parrocchie della Diocesi; fino al 15 Giugno sarà presente a S. Ferdinando. Questo il programma: 12 GIUGNO 2014 (giovedì) giornata guidata dall`Apostolato della Preghiera 9.00 - 12.30 Apertura della chiesa; 9.00La Messa 15.00 - 22.00 Apertura della chiesa; 15.30 Il Rosario intero 18.00 La Messa in onore della Madonna di Montenero, e dopo sarà posibilità di ricevere l`indulgenza plenaria 21.00 La preghiera finale 13 GIUGNO 2014 (venerdì) giornata guidata dal seminario diocesano di Livorno 9.00 - 12.30 Apertura della chiesa; 9.00 La messa 15.30 - 22.00 Apertura della chiesa 17.00Rosario 18.00 La Messa, presiede Mons. Razzauti, rettore

Alla parrocchia de LA MADONNA

Il pane benedetto in ricordo del miracolo n occasione della festa di S. Antonio 13 giugno nella Parrocchia della MaIdonna, dove è custodita la statua del Santo, si svolgerà il Triduo di Sant’Antonio in preparazione della festa del Santo. Ultimo giorno del triduo GIOVEDÌ 12 GIUGNO 17.30 S. Rosario; 18.00 S. Messa e preghiera di affidamento a S. Antonio distribuzione del pane benedetto a ricordo del miracolo del Santo VENERDÌ 13 GIUGNO: FESTA DEL SANTO

S. Messa ore 8.00 preghiera di affidamento al Santo e distribuzione del pane; S. Messa ore 11.00 preghiera di affidamento al Santo e distribuzione del pane; 17.30 S. Rosario; 18.00 S. Messa preghiera di affidamento al Santo e distribuzione del pane. Nella parrocchia della Madonna si rinnova ogni anno, con la celebrazione della festa di S. Antonio , una bella tradizione che vede la partecipazione di molti fedeli devoti al Santo al quale chiedono protezione e grazie per sè e per i propri cari ai quali portano con gioia il pane benedetto.

14 GIUGNO 2014 (sabato) giornata guidata dalla scuola delle suore trinitarie 9.00 - 12.30 Apertura della chiesa; 9.30 Filmato 10.00 Merendina 10.30 Le preghiere, consacrazione dei bambini alla Madonna 15.30 - 22.00 Apertura della chiesa; 17.00 Rosario guidato dalle famiglie 18.00 La Messa 21.00 Concerto dell`Esemble Bacchelli in onore della Madonna 15 GIUGNO 2014 (domenica) La Solennitá della SS.Trinità 9.00 Apertura della chiesa 11.15 La Messa, presiede Don Ivano Costa, vicario generale, durante la Messa canta corale SARDA. Dopo il saluto della Vergine Pellegrina consegna della statua di N.S. di Fatima nelle famiglie sarà tenuta una settimana nelle famiglie che ne hanno fatto richiesta.


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LA SETTIMANA DI LIVORNO

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■ L’APPROFONDIMENTO a cura di don Luca Giustarini osbv

a Gioventù Benedettina, per il grande esempio del Papa San Giovanni Paolo II, si è costituita all’ombra del Santuario della Madonna di Montenero nell’anno 2000 e fondata dall’attuale Parroco Don Luca Bernardo Giustarini,della Congregazione Benedettina Vallombrosana. I giovani entrati nel sodalizio sono stati attratti dalla dottrina e dall’equilibrio di San Benedetto che, come dottore di sapienza spirituale, conduce il cristiano all’amore verso la preghiera e il lavoro. Difatti San Benedetto, attraverso la sua regola, ci insegna a cercare Dio nel retto sentiero e le ricchezze eterne da Lui preparate. Scopo fondamentale è quello di vivere il Vangelo nel solco della tradizione benedettina e Passione, in cui invita gli secondo l’esempio di San apostoli a pregare per non cadere Giovanni Gualberto, per in tentazione. La preghiera è lo l’intrepida difesa dell’integrità scudo contro Satana, “colui che della fede e nel generoso divide” e che cerca di distruggere esercizio delle opere di in ogni modo ciò che c’è di misericordia. buono e di santo in questo I giovani desiderano che mondo. Il contatto frequente attraverso la loro testimonianza con la parola di Dio aiuta i si possa irradiare nella Chiesa il giovani ad introdursi sempre di binomio “ora et labora” , “prega più nel mistero di Cristo e nella e lavora” , per purificare una vita della Chiesa. società lontana da Dio, dando Ogni adunanza della Gioventù una concreta testimonianza per Benedettina si apre sempre con convertire il cuore la preghiera del dell’uomo e Combattimento Scopo della riportarlo a Cristo. Spirituale. Oltre al Gioventù Scopo principale culto e alla lode di della Gioventù Dio, alla diffusione benedettina Benedettina è la lode del Vangelo e della è la lode a Dio a Dio attraverso la Preghiera, attraverso la partecipazione alla soprattutto tra i S.Messa Domenicale, giovani, ci sono le partecipazione centro di tutta la attività prettamente alla Messa, nostra vita spirituale, caritative come la preghiera l’assistenza e la la preghiera quotidiana e visita ai malati, agli quotidiana, l’Adorazione anziani, alle persone l’Adorazione Eucaristica e il in difficoltà, ai Sacramento della poveri. eucaristica Riconciliazione ogni Inoltre, seguendo la settimana. La tradizione Gioventù Benedettina organizza benedettina, alcuni membri si la grande veglia dell’Immacolata impegnano nell’insegnamento Concezione che inizia alle ore del catechismo ai fanciulli e 21,00 del 7 e finisce alle ore 6,30 nella catechesi ai giovani; i dell’8 dicembre. giovani coadiuvano i monaci per Ogni fratello e sorella si impegna servizio logistico nelle grandi nella recita del Santo Rosario manifestazioni mariane.Per cercando di perseguire un essere ammessi al sodalizio cammino che li conduca al bisogna aver compiuto 18 anni; raggiungimento della pratica essere battezzato nella Chiesa quotidiana di questa santa Cattolica; non essere irretito da orazione. censura ecclesiastica; aderire al E’ da tener presente che la Magistero Straordinario e preghiera è alla base di tutta la Ordinario del Sommo Pontefice nostra vita, come ci insegna e alle direttive pastorali del Cristo nel Vangelo, e Lui stesso ci Vescovo di Livorno; rispettare lo da l’esempio quando lo “Statuto”; non essere iscritto ad troviamo in preghiera nell’Orto associazioni che macchinano del Getzemani prima della Sua contro la Chiesa; non essere

L

iscritto e militante in partiti politici che sono in contrapposizione all’insegnamento della Chiesa Cattolica su ciò che riguarda la fede e la morale; non aver riportato condanne penali e non avere procedimenti penali in corso;tenere una condotta integra.Inoltre anche i giovani non battezzati possono essere ammessi nella Gioventù Benedettina e iniziare sotto le direttive del Vescovo di Livorno e del Parroco del Santuario un cammino di catecumenato. La vita della Gioventù Benedettina è regolata da uno Statuto interno ad experimentum ove l’Assemblea è costituita da tutti gli associati e deve tenersi in seduta ordinaria il 14 di settembre di ogni anno, per la festa della Santa Croce, ove il Presidente presenta la relazione annuale. Il Presidente ed i suoi 4 Consiglieri e cioè il Vicepresidente, il Segretario, l’Economo, il Provveditore sono eletti da tutti i membri, inoltre il Padre Assistente (in questo caso il Padre Fondatore) con i suoi due Consiglieri ratifica tutto ciò che il Consiglio decide per il bene del gruppo. Essendo la Gioventù Benedettina un sodalizio legato alla Regola di San Benedetto ed agli esempi di San Giovanni Gualberto, e rifacendosi ai loro insegnamenti cerca di mettere in pratica lo spirito monastico anche fra i suoi componenti, si ritiene doveroso quindi un inquadramento formale ed esteriore dei suoi membri per questo è indispensabile l’utilizzo dell’Abito distintivo approvato dal Consiglio, durante le funzioni in cui la Gioventù Benedettina è riunita od in

rappresentanza. Il nostro abito è una felpa con cappuccio tutto di colore nero con impresso nel davanti la riproduzione della Medaglia di San Benedetto e nel retro la scritta “Gioventù Benedettina”. L’Abito viene benedetto e imposto ai membri, con l’approvazione del Consiglio a norma dello Statuto, durante una solenne funzione dal Padre Fondatore, in quell’occasione il Padre dà ai nuovi membri un nome monastico come per es: Fratello Benedetto, Sorella Scolastica ecc….. L’Abito è portatore di un triplice valore: Ha anzitutto un valore psicologico: indossare la divisa di un determinato corpo sociale è memoria permanente a sé e agli altri, dei motivi della propria scelta e degli impegni connessi ad essa, rafforzando così il senso di appartenenza a quel corpo. Ha poi un valore sociologico: significa rinunciare alla manifestazione esteriore della propria singolarità per identificarsi con una categoria, nella quale si spicca per “ciò” che si è, più che per “chi” si è; contemporaneamente costituisce l’affermazione pubblica della propria condizione e quindi l’esplicita dichiarazione del proprio appartenere a Cristo e alla Chiesa cattolica. Ma soprattutto ha un valore teologico: è partecipazione in quei momenti della corporeità alla dedicazione a Cristo di tutta la persona. La celeste Patrona la Madonna di Montenero faccia crescere all’ombra del Suo Santuario la nostra Gioventù Benedettina affinchè ci impegnamo tutti ad “Instaurare Omnia in Christo”.

LE BENEDIZIONI DELLA MADONNA

...davanti all’immagine tutti piegaron le ginocchia DODICESIMA BENEDIZIONE (14 SETTEMBRE 1867) Nell’estate del 1855 Livorno fu nuovamente visitata dal colera, e quantunque il numero delle vittime fosse maggiore dell’anno precedente, pure la popolazione si tenne più calma, pochissimi abbandonarono la città, e tutti trovarono forza, conforto e coraggio nell’umile ricorso a Maria Santissima. Nel 1867 poi il contagio si manifestò in forma cosi maligna che cagionò, in proporzione, maggior mortalità, che in tutte le altre epidemie. Riporto tale e quale il racconto di un testimone oculare, che col ricordo di tante lacrime e di tanto dolore, ci ha lasciato pure il ricordo degli eccessi assurdi e ridicoli ai quali si lasciarono trascinare, dall’odio contro la religione, le autorità politiche e di pubblica sicurezza, che calpestando ogni sentimento umanitario, vollero togliere al popolo anche il conforto della preghiera. “Fino al mese di Luglio si sviluppò in Alessandria d’Egitto il colera. Mano mano, ad onta di tutte le vigilanze coll’estero passò in Livorno, e infierì in modo speciale verso i primi di Settembre, e qui (cioè a Montenero) si ebbero 20 casi e 10 morti. La Questura scrisse una lettera che proibiva che le

donne venissero in Chiesa.“Nella mattina del 14 Settembre Monsignor Gavi scrisse segretamente al Curato che in detto giorno si portasse la Madonna sulla Piazza a benedire la città di Livorno af?itta dal colera. Quantunque la cosa fosse fatta con la maggior segretezza, la città e i paesi vicini allo spuntar del giorno furono a Montenero. Quattro Sacerdoti in Tonacella, more solito, il P. Abate in Piviale e molti altri Sacerdoti del Clero livornese assistevano al trionfale egresso della Vergine SS. dal Santuario per benedire anche una volta la sua città prediletta. Commoventissima e ordinata riuscì la solenne funzione. I pianti, i gridi, i singulti, le preci si mescolavano al canto dei Leviti; e quello da notare fu che in forza di tanta devozione e commozione ognuno piegò il ginocchio, si levò il cappello, e forse pregò internamente. “Appena che venne data la benedizione colla taumaturga Immagine il colera diminuì di due terzi così risulta dal Bollettino sanitario, che che ne dica un empio giornalista.“A sfogo della devozione dei popoli si collocò la Madonna sopra l’altare maggiore, ma venne un ordine fulminante dalla Prefettura che venisse collocata nella sua raggiera, e ciò fu fatto a malincuore da tutti, essendo sistema

che l’esposizione della Madonna si fa per tre giorni”. TREDICESIMA BENEDIZIONE (19 MAGGIO 1890) ll secondo centenario dell’incoronazione della Madonna fu celebrato con tale solennità, che Mons. Pio Del Corona chiamò quelle feste “il rinnovamento dell ’alleanza fra Livornesi e Maria ”. Le feste cominciarono a Livorno, e si svolsero con tutta la maestà del rito, coll’intervento dell’Arcivescovo di Pisa e di vari Vescovi della Toscana, in Cattedrale nei giorni 12-18 Maggio 1890, e si chiusero a Montenero, ove convennero circa trentamila persone per ricevere l”annunziata benedizione della Madonna, che si sarebbe data a mezzogiorno.Tutto era preparato perché la cerimonia si compisse sulla Piazza, come fu sempre praticato; ma l”autorità politica avendolo proibito, fu deciso di dare la benedizione dal terrazzo laterale del monastero dirimpetto a Livorno. Appena il Vescovo Mons. Leopoldo Franchi, piangendo di tenerezza, apparve con la Sacra Immagine al finestrone del Monastero, tutti piegaron le ginocchia.

Nell’anno di MARIA

La gioventù benedettina: ragazzi che vivono il Vangelo


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TOSCANA OGGI 15 giugno 2014

LA SETTIMANA DI LIVORNO


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