La Settimana n. 24 del 23 giugno 2013

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IL GRANELLO di senape di mons. Alberto Ablondi

Via del Seminario, 61 57122 Livorno tel. e fax 0586/210217

empre per imitare Gesù, lo sguardo della Chiesa sul mondo dovrà Squella fermarsi su un soggetto privilegiato: gli emarginati. Proprio come donna emarginata da tutti, ma reinserita da Gesù nella via del

lasettimana.livorno@tiscali.it

vero amore. Allora, come quello di Gesù, lo sguardo del cristiano per i poveri non dovrà mai essere solo commiserante ma edificante; mai solo consolante ma d i vero impegno. Perché non sarebbe sufficiente alla Chiesa lo sguardo di fede verso Dio, se essa non sapesse anche guardare e scoprire nel mondo coloro che Gesù ha fatto simili a sé, nella povertà.

Notiziario locale

Direttore responsabile Andrea Fagioli Coordinatore diocesano Nicola Sangiacomo

Come una chiesa guarda il mondo, Una missione d’accoglienza, 1980

Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983

23 giugno 2013

BOA SORTE!

VERSO RIO DE JANEIRO I sedici pellegrini che dal 14 al 29 luglio voleranno a Rio de Janeiro per la Giornata mondiale della gioventù ad incontrare Papa Francesco IL VIAGGIO DEL PAPA in breve

DI

MARTINA BONGINI

i respira un’aria verde oro nelle sale parrocchiali della chiesa del Soccorso; qui infatti sono in fermento gli ultimi e fondamentali preparativi per la giornata mondiale della gioventù a Rio de Janeiro. Saranno sedici i gli avventurieri che partiranno alla volta della città più famosa del Brasile, guidati da don Marcio Farias Nougueira; un ’avventura che si presenta ancora oggi, ad un mese dalla partenza, piuttosto incerta. Nonostante queste incertezze però, il nutrito gruppetto, pur con qualche paura (neanche poi troppo nascosta), è pronto alla partenza e a lasciarsi guidare dalla Provvidenza. Fulvio, Diletta, Virginia, Benedetta, Claudia, Giovanni, Claudia, Jamona, Sandra, Paola, Rildison, Elena, Diego, Arianna, Lorenzo e Francesco sono pronti a volare nel continente America e a vivere quello che sicuramente, come ci confermano, sarà una delle esperienze più belle ed indimenticabili della propria vita. Qualcuno di loro, come Diletta, ha già partecipato alla scorsa giornata a Madrid, un evento a cui non ha voluto mancare neanche questa volta, portando con sé anche la sorella più piccola Benedetta, sperando di poter condividere e mettere nell’album delle foto di famiglia un ricordo così particolare. C’è poi Francesco, ormai esperto veterano delle GMG, che tornerà per prestare servizio da volontario insieme a Lorenzo; un lato della medaglia sicuramente diverso, forse più faticoso, forse più coinvolgente. A far "compagnia" a Francesco, tutta la famiglia:

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Elena, Diego e Arianna infatti saranno presenti nel gruppo dei pellegrini, «abbiamo voluto vivere quest’esperienza tutti insieme, come famiglia - ci raccontano- nelle scorse GMG, abbiamo visto quante sono le famiglie, in particolar modo quelle provenienti dall’America Latina, che condividono quest’avventura tutti insieme. Se siamo spaventati? Sicuramente un po,’ però non ci facciamo troppe domande, piuttosto ci affidiamo alla Madonna di Montenero». Molti degli altri partecipanti invece hanno deciso di andare a Rio, spinti dalla voglia di conoscere il nuovo Papa Francesco, «nell’ascoltare le parole di questo Papa, nel vedere come sia un uomo così semplice, una persona che riesce a sensibilizzare molti che stanno fuori del mondo della Chiesa, mi ha convinto a buttarmi in quest’impresa, nonostante non sia più troppo giovane» ci confessa Fulvio. Anche Giovanni, che si è deciso solo un paio di mesi fa, è convinto che « vivremo emozioni fortissime, così come ho vissuto durante l’esperienza che ho fatto a

UNA MESSA PER I PELLEGRINI Domenica 23 Giugno alle 11.30,al Santuario di Montenero, il Vescovo, mons. Simone Giusti, celebrerà la S. Messa alla presenza dei pellegrini e volontari che prenderanno parte alla Giornata Mondiale della Gioventù.

LUNEDÌ 22 LUGLIO 2013 16.00 Accoglienza ufficiale all’Aeroporto Internazionale Galeão/Antonio Carlos Jobim di Rio de Janeiro Cerimonia di benvenuto nel Giardino del Palazzo Guanabara di Rio de Janeiro. Discorso del Santo Padre Visita al Presidente della Repubblica nel Palazzo Guanabara a Rio de Janeiro MERCOLEDÌ 24 LUGLIO 2013 10.30 Santa Messa nella Basilica del Santuario di Nostra Signora della Concezione di Aparecida Omelia del Santo Padre 18.30 Visita all’Ospedale São Fancisco de Assis na Providência - V.O.T. a Rio de Janeiro. Discorso del Santo Padre GIOVEDÌ 25 LUGLIO 2013 09.45 Consegna delle chiavi della città al Santo Padre e Benedizione delle bandiere olimpiche nel Palazzo della Città a Rio de Janeiro 11.00 Visita alla Comunità di Varginha (Manguinhos) a Rio de Janeiro.Discorso del Santo Padre 18.00 Festa di accoglienza dei giovani sul lungomare di Copacabana a Rio de Janeiro Saluto e Discorso del Santo Padre

Loreto. Dopo quell’esperienza - ci confessa- sono rimasto folgorato dal calore, dall’unione di tutte quelle persone, che come te condividono quel momento e sono lì per lo stesso tuo motivo». Ad accompagnarli nel viaggio ci sarà anche l’icona della Madonna di Montenero, che il gruppo

porterà in dono al console di Rio, Mario Panaro. Sono tutti unanimi nell’affermare che sarà senza alcun dubbio un viaggio indimenticabile; il conoscere una nuova realtà, un nuovo paese ed incontrare migliaia di persone rimarrà come segno indelebile nei cuori di tutti. Saranno due settimane intense: la prima nella parrocchia di Nostra Signora di Fatima a Maricá, dove i nostri pellegrini saranno ospitati nelle famiglie mentre nella settimana successiva ci sarà la catechesi e la preparazione alla veglia di Sabato 27 e alla Santa Messa di Domenica 28 luglio. Un programma intenso e faticoso, quello che si apprestano ad affrontare i sedici avventurieri, pronti a superare le insidie, che come in tutte le avventure si presenteranno ma forti della loro fede e del sostegno e delle preghiere che da quaggiù tutti noi rivolgeremo per loro.

VENERDÌ 26 LUGLIO 2013 10.00 Confessione di alcuni giovani della XXVIII GMG nel Parco della Quinta da Boa Vista a Rio de Janeiro. Breve incontro con alcuni giovani detenuti nel Palazzo Arcivescovile St. Joaquim a Rio de Janeiro 12.00 Preghiera dell’Angelus Domini dal Balcone centrale del Palazzo Arcivescovile St. Joaquim a Rio de Janeiro Allocuzione del Santo Padre 12.15 Saluto al Comitato Organizzatore della XXVIII Giornata Mondiale della Gioventù e ai Benefattori nel Palazzo Arcivescovile St. Joaquim a Rio de Janeiro 13.00 Pranzo con i giovani nel Salone rotondo del Palazzo Arcivescovile St. Joaquim a Rio de Janeiro 18.00 Via Crucis con i giovani sul Lungomare di Copacabana a Rio de Janeiro. Discorso del Santo Padre SABATO 27 LUGLIO 2013 09.00 Santa Messa con i Vescovi della XXVIII GMG e con i Sacerdoti, i Religiosi e i Seminaristi nella Cattedrale di San Sebastiano a Rio de Janeiro. Omelia del Santo Padre 13.30 Pranzo con i Cardinali del Brasile, la Presidenza della Conferenza Nazionale dei Vescovi del Brasile, i Vescovi della Regione e il Seguito Papale nel Grande Refettorio del Centro Studi di Sumaré a Rio de Janeiro 19.30 Veglia di preghiera con i giovani nel Campus Fidei a Guaratiba Discorso del Santo Padre DOMENICA 28 LUGLIO 2013 10.00 Santa Messa per la XXVIII Giornata Mondiale della Gioventù nel Campus Fidei a Guaratiba. Omelia del Santo Padre Preghiera dell’Angelus Domini nel Campus Fidei a Guaratiba. Allocuzione del Santo Padre 17.30 Incontro con i Volontari della XXVIII GMG nel Padiglione 5 di Rio Centro a Rio de Janeiro. Discorso del Santo Padre


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TOSCANA OGGI

LA SETTIMANA DI LIVORNO

23 giugno 2013

La Messa e la Festa insieme

LA FESTA DI TUTTI I VOLONTARI DELLA CARITAS Giovedì 27 giugno alle ore 17.30 al Porto di Fraternità

Alla scuola DELLA COMUNITÀ DI SANT’EGIDIO

Vecchi e nuovi cittadini festeggiano Consegnati 170 diplomi agli studenti della Scuola di Lingua e cultura italiana i è tenuta domenica pomeriggio a Livorno nei locali della Chiesa di San Giovanni Battista la consegna dei diplomi agli studenti della Scuola di Lingua e Cultura italiana della Comunità di Sant’Egidio. In un clima festoso ed alla presenza del Presidente della Provincia Giorgio Kutufà, che sostiene l’iniziativa da ormai tre anni, sono stati consegnati 107 diplomi e 63 attestati di frequenza, per altrettanti studenti provenienti da oltre 20 paesi del mondo.

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Un’immagine colorata e composita che descrive la Livorno di oggi e parla di quella di domani. “Livorno è nata dallo stare insieme. Voi fate tornare Livorno alle sue origini, quando la diversità costituiva la forza di questa

on poteva mancare anche quest’anno alla fine dell’anno N pastorale la festa di estate dei volontari della carità. Sarà bello vivere un momento di incontro mettere al centro la preghiera, la festa, la condivisione. Desideriamo vivere un momento di fraternità insieme ma anche ringraziare i tanti volontari per la loro disponibilità e generosità. C’è chi presta qualche ora del suo tempo prezioso alla Caritas di "Torretta", altri nelle varie commissioni : Handicap, lavoro, carcere, tossicodipendenza e ci sono tanti volontari che svolgono i loro servizio nelle Caritas Parrocchiali. La festa delle volontari è un invito rivolto a tutti, volontari caritas diocesana e parrocchiale. Vi aspettiamo al Porto di Fraternità a "Torretta" Giovedì 27 giugno alle ore 17.30. La nostra festa comincerà con la Celebrazione Eucaristica presieduta da P. Francesco (missionario vincenziano) e continuerà nella gioia della musica, il canto, il ballo per poi concludere con la cena nel piazzale della caritas. Per motivi organizzativi è gradita la conferma della vostra presenza, entro lunedì 24, chiamando la segreteria 0586/884693 o inviando mail segreteria@caritaslivorno.it Per chi lo desidera sono graditi dei dolci da condividere tutti insieme. Vi aspettiamo numerosi!!! Sr Raffaella, Enrico e tutti gli operatori

città. Vedo in voi – ha detto Kutufà prima di consegnare i diplomi – il passato, il presente, ed il futuro della nostra città che costituisce un riflesso del mondo”. Gli oltre 200 partecipanti alla consegna dei diplomi, chiamati ad uno ad uno per nome a ritirare l’attestato consegnato dalle maestre e da Kutufà, mostrano il loro attestati felici e dicono: “l’integrazione passa attraverso l’apprendimento della lingua e della cultura italiana”. Nella tenacia dell’apprendimento della lingua si vede in loro il

desiderio di “fare parte della città”, di unirsi alla sua storia, di stare insieme agli altri e di contribuire ad uscire dal momento di difficoltà che la città vive. Infatti “stare insieme” rappresenta “un grande arricchimento, in un tempo di crisi … a questa scuola ci siamo arricchiti tutti”, così ha concluso Michela Mazzoni responsabile della scuola livornese, giunta al suo quinto anno di attività. Durante la cerimonia erano presenti anche numerosi anziani che da anni, con la Comunità di Sant’Egidio, accompagnano il percorso degli studenti con i loro racconti sulla memoria della seconda guerra mondiale e dei bombardamenti che sconvolsero la città il 28 maggio 1943. Grazie a loro la memoria della nostra città e la cultura di convivenza pacifica passano ai nuovi cittadini. La presenza di anziani-testimoni si è caratterizzata dalla parole molto affettuose che Rosaria ha rivolto agli studenti: “Voi non siete stranieri senza nome … qui nessuno è straniero, ognuno ha un nome ed una storia: voi siete i nostri nipoti!”.

LA VISITA DEL VESCOVO ALLA FONDAZIONE LUIGI SCOTTO

Un grazie a tutti i volontari A Stagno un momento di festa nella Casa famiglia

a Fondazione "Luigi Scotto" di Stagno, meglio conosciuta come Casa Famiglia, ha voluto ringraziare tutti i volontari che, non solo ogni domenica accompagnano gli ospiti della Casa alla messa domenicale presso la Parrocchia di S.Luca, ma sono sempre presenti alle varie iniziative organizzate dalla struttura insieme al Parroco don Pietro. Tutti insieme in un pranzo conviviale preparato dal personale della cucina interna della struttura. Ha accolto l’invito il vescovo monsignor Simone Giusti, così come ha fatto molte altre volte. E’ per noi è un concreto punto di sostegno e di incoraggiamento ad andare avanti nel ns. impegno nonostante le varie difficoltà che incontriamo. Alla festa oltre ai volontari e al Parroco don Pietro hanno partecipato tutti i

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componenti del C.d.A. della Fondazione , il Presidente dr. Cei Fabio, la responsabile della struttura Monticelli Enrica, il dr. Giuseppe Marcacci, la Dr.sa Emma Acquaviva e l’avv. Rosy Sergi. Particolarmente gradita è stata la presenza di Suor Raffaella Spiezio Presidente della Fondazione Caritas di Livorno.

Un vero momento di festa e tra la gioia dei ragazzi, residenti in Casa Famiglia, per tutta la giornata si è respirata un’aria di serenità all’insegna della solidarietà e dell’amicizia trasmessa loro da tutti i presenti. Ci siamo salutati con c’impegno di ricreare, in futuro, altri momenti, di festa, organizzare ulteriori iniziative per sensibilizzare la popolazione e soprattutto far integrare sempre di più i ragazzi della casa famiglia con la società. Enrica Monticelli


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LA SETTIMANA DI LIVORNO

23 giugno 2013

La riflessione di monsignor Razzauti, Rettore del Seminario diocesano

SARANNO sacerdoti

A Livorno seguendo le vie del Signore ROSARIO, LUIGI, E LUCA (come nella foto). Sono questi i nomi dei nuovi preti che saranno ordinati da monsignor Giusti il prossimo 29 Giugno. Li abbiamo incontrati tutti insieme, perché insieme sono arrivati a Livorno ed insieme saranno ordinati; percorsi di vita simili, vocazioni maturate con il tempo, l’esperienza in una comunità carismatica che li ha visti convivere per alcuni anni. Con loro anche Michele Esposto, che sarà presto prete anche lui. Sono a Livorno dal settembre del 2010 quando la comunità di cui facevano parte si stabilì a Castellanselmo. Poi il vescovo Simone li ha chiamati in seminario perché potessero continuare la formazione e essere ordinati sacerdoti. In quest’intervista uno spaccato del loro vissuto e dei loro pensieri in vista di questo grande evento. «Siamo qui sicuramente grazie alla Provvidenza! - Inizia a raccontare Michele - Siamo arrivati alla comunità carismatica tutti passando da percorsi di animazione

IL PRETE: UN MIRACOLO DEL SIGNORE! i cerca per la Chiesa un uomo senza «dell’oggi, Spaura del domani, senza paura senza complessi del passato.

Nella festa dei Ss. Pietro e Paolo, il prossimo 29 giugno, Rosario, Luigi e Luca saranno ordinati preti per imposizione delle mani del vescovo Simone parrocchiale e poi attraverso Rinnovamento nello Spirito e anche se la Comunità non c’è più la Provvidenza ci ha messo sulla strada di Livorno, dove un Vescovo accogliente ci ha accolto e ha fatto maturare le nostre vocazioni. Ci sentiamo davvero parte di questa Diocesi». «La bella accoglienza che ci è stata riservata – continua Luca – l’abbiamo ricevuta da tutti, non solo dal Vescovo: qui in seminario, dai sacerdoti nelle parrocchie dove siamo andati… noi proveniamo dal Sud d’Italia, che è rinomato per l’accoglienza, ma Livorno non è stata da meno». «E non è vero quello che si dice dei livornesi – aggiunge Rosario –

che non hanno voglia di far niente o che non sono religiosi. Bisogna aiutarli, “suggerire qualche mossa”, ma se vengono coinvolti sono in prima linea». «Ci prepariamo a questo evento da tanto tempo – dice Luigi – non siamo più giovanissimi… alle spalle abbiamo anni di studio, anni di vita in comune; tra di noi siamo uniti e amici: possediamo caratteri molto diversi e allo stesso tempo abbiamo affrontato percorsi di formazione religiosa molto simili. Viviamo questi giorni davvero con trepidazione». «Nelle ultime settimane – racconta Rosario - abbiamo fatto delle giornate di ritiro

con don Ivano Costa e poi colloqui con il Rettore e con padre Gabriele Bezzi, che vive qui con noi; riserviamo mezzora di meditazione giornaliera al tema “Sacerdote servo di Cristo”, ma penso che l’esperienza che più ci ha toccato in questi mesi sia quella in ospedale: siamo stati nei reparti ad incontrare e ad ascoltare gli ammalati… momenti intensi che ci hanno arricchito ma anche fatto riflettere profondamente». «Don Luciano Musi ci ha regalato le casule. Ora stiamo aspettando i parenti – ci comunica Rosario – arriveranno veramente in tanti dai nostri paesi d’origine, parroci compresi e forse anche un sindaco! Ci piacerebbe poter far partecipare anche i nostri parenti più anziani che non potranno affrontare il viaggio, magari con una trasmissione via Internet… speriamo di poter realizzare questo piccolo desiderio, per averli così davvero tutti presenti!» c.d.

Conosciamoli DA VICINO

Diversi tra loro ma con cammini simili ROSARIO ESPOSITO è originario di Benevento, è il più giovane: ha 36 anni. È geometra. I gruppi di Azione Cattolica, e l’attività in parrocchia come catechista e animatore hanno alimentato la sua voglia di servire il Signore fino alla scelta di entrare in Seminario, scelta che ha compiuto a Napoli all’età di 21 anni. Poi è entrato anche lui nella comunità carismatica che lo ha portato a Livorno. La sua famiglia ha accolto con serenità la sua scelta, soprattutto sua madre, mentre se suo padre – racconta –“ è contento perché lo vede contento!”. In Diocesi ha prestato servizio nella parrocchia della Madonna.

LUCA ESPOSITO (per un caso ha lo stesso cognome di Rosario) ha 42 anni, è originario di Summa Vesuviana. È ragioniere. È entrato in seminario a Salerno, dopo aver maturato la vocazione in parrocchia insieme ad un gruppo giovanile, impegnato nel sociale, nel recupero dei tossicodipendenti ed in altre attività. Anche lui avvicinatosi al gruppo di Rinnovamento nello Spirito ha poi seguito la comunità carismatica di Cristo Vivo. È stato ordinato diacono qui a Livorno insieme a Michele il 29 maggio del 2010. Ha due fratelli. La famiglia è stata contenta della sua scelta, anche se temevano le difficoltà dello studio. Luca a Livorno è stato in Cattedrale, a S. Sebastiano e a S. Matteo.

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LUIGI FALANGA ha 41 anni, è di Battipaglia ed è entrato in seminario a 30 anni. È laureato in Scienze Politiche ed ha maturato la sua vocazione nella parrocchia di origine, come animatore di Azione Cattolica. Poi ha incontrato il gruppo di Rinnovamento nello Spirito che lo hai coinvolto profondamente, dopodiché si è unito alla comunità religiosa carismatica di Cristo vivo. Ha un fratello e due nipotini. La sua famiglia è stata contenta della sua vocazione, soprattutto perché lo ha visto determinato in questa scelta. In questi anni di presenza a Livorno ha prestato servizio nelle parrocchie di S. Giuseppe, S. Sebastiano e attualmente all’unità pastorale dei Tre Arcangeli.

Si cerca per la Chiesa un uomo, che non abbia paura di cambiare, che non cambi per cambiare, che non parli per parlare. Si cerca per la Chiesa un uomo capace di vivere insieme agli altri, di lavorare insieme, di piangere insieme, di ridere insieme, di amare insieme, di sognare insieme. Si cerca per la Chiesa un uomo capace di perdere senza sentirsi distrutto, di mettersi in discussione senza perdere la fede, di portare la pace dove c’è inquietudine e l’inquietudine dove c’è pace. Si cerca per la Chiesa un uomo che abbia nostalgia di Dio, che abbia nostalgia della Chiesa, nostalgia della gente, nostalgia della povertà di Gesù, nostalgia dell’obbedienza di Gesù al Padre. Si cerca per la Chiesa un uomo che non confonda la preghiera con le parole dette d’abitudine, la spiritualità con il sentimentalismo, la chiamata con l’interesse, il servizio con la sistemazione. Si cerca per la Chiesa un uomo capace di morire per lei, ma ancora di più capace di vivere per la Chiesa, un uomo capace di diventare ministro di Cristo, profeta di Dio, un uomo che parli con la sua vita. Si cerca per la Chiesa un uomo». (don Primo Mazzolari) Lo scritto di don Mazzolari riesce, come sempre, a mostrarci la vera figura del Prete, cioè di un uomo che rivolge lo sguardo a Dio ed apre le mani verso i suoi simili. E’ quindi necessario che nelle nostre famiglie e nelle nostre Il prete deve Comunità (parrocchiali ed tendere alla associative) si santità per tenda sempre più a “costruire” aiutare la e far crescere «sua gente» veri uomini che ad essere sappiano assumere nella santa, deve propria vita saper vivere responsabilità con umiltà grandi come del ed obbedienza quella Sacerdozio. Il prete è servo innanzitutto, ministro della Parola, unito a Cristo Capo e Pastore nella presidenza dell’Eucaristia. Il prete deve tendere alla Santità per aiutare la “sua gente” ad essere santa, deve saper vivere con umiltà ed obbedienza, deve saper dare importanza ai valori umani e spirituali. Il prete deve aiutare le famiglie a vivere il loro amore, perché da esso sgorghino vocazioni; deve educare la propria Comunità ad un vero cammino vocazionale. Che cos’è la vita , se perde il suo significato di vocazione: cioè di “chiamati ad essere”; troppe volte ci domandiamo che cosa dobbiamo fare e poche volte chi dobbiamo essere. Anche nella nostra Comunità diocesana c’è necessità di dare impulso ad una pastorale vocazionale che non soltanto alimenti vocazioni ma che accolga ed accompagni anche coloro che bussano alla sua porta. Ecco, allora, che l’Ordinazione Sacerdotale dei nostri Diaconi, oltre a dare gioia a tutta la Comunità, deve anche stimolarci ad essere più uniti nelle nostre testimonianze: i preti ad essere veri profeti che non restano chiusi nelle sacrestie, ma escono per incontrare ed accompagnare chiunque possano incontrare lungo la strada; i laici a vivere in spirito di comunione e collaborazione con essi. Ai nostri nuovi Sacerdoti rivolgo l’augurio con le parole di Papa Francesco: «che il loro profumo abbia sempre l’odore del gregge loro affidato». Don Paolo Razzauti, Rettore del Seminario


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LA SETTIMANA DI LIVORNO

23 giugno 2013

Agenda del VESCOVO VENERDÌ 21 GIUGNO 9.00 consiglio della Fondazione Caritas in vescovado Nel pomeriggio il Vescovo è a Sulmona SABATO 22 GIUGNO Il Vescovo interviene al convegno della diocesi di Sulmona- Valva DOMENICA 23 GIUGNO 11.30 S. Messa con i pellegrini della GMG di Rio, al Santuario di Montenero 18.00 Convegno liturgico diocesano alla chiesa di S. Luca a Stagno Da lunedì 24 a mercoledì 26 il Vescovo è a S. Cerbone per gli esercizi spirituali con i diaconi ordinandi MERCOLEDÌ 26 GIUGNO 18.30 consiglio presbiterale e pastorale diocesano in vescovado

Diocesi informa

GIOVEDÌ 27 GIUGNO Nella mattina, udienze clero in vescovado 21.00 processione della Madonna del Buon Rimedio dalla Chiesa di S.Ferdinando al Molo Mediceo

I giovedì nel CHIOSTRO

VENERDÌ 28 GIUGNO Nella mattina, udienze laici in vescovado 20.00 incontro con l’Ordine di Malta

“La vocazione del custodire non riguarda solamente noi cristiani, ha una dimensione che precede e che è semplicemente umana, riguarda tutti. Vorrei chiedere, per favore, a tutti coloro che occupano ruoli di responsabilità in ambito economico, politico o sociale, a tutti gli uomini e le donne di buona volontà: siamo "custodi" della creazione, del disegno di Dio iscritto nella natura, custodi dell’altro, dell’ambiente; non lasciamo che segni di distruzione e di morte accompagnino il cammino di questo nostro mondo! ” (Francesco, Vescovo di Roma, 19 marzo 2013)

SABATO 29 GIUGNO 10.30 S. Messa e ordinazioni presbiterali in cattedrale 18.00 S. Messa in occasione della festa patronale alla chiesa di SS. Pietro e Paolo DOMENICA 30 GIUGNO 11.30 S. Messa al Santuario di Montenero 17.30 S. Messa e consacrazione della chiesa progettata da monsignor Giusti a Casino di Terra a Volterra

CHIAMATI A COSTRUIRE Quattro incontri per riflettere e pregare insieme la Scrittura e il Concilio a partire dall’invito del Santo Padre 4 luglio: Custodire il creato Elena Marini (AGESCI) Genesi 2, 4b-15 / Gaudium et Spes 37

Una Messa dopo cena

11 luglio: Custodire ogni persona Anna Aiello (comunità di Sant’Egidio) Luca 10, 25-37 / Gaudium et Spes 27 18 luglio: Custodire Cristo nella nostra vita Franco Miano (Azione Cattolica) Luca 2, 41-51 / Gaudium et Spes 45

sperimento» estivo alla parrocchia dei Cappuccini. «E Da domenica 23 giugno a domenica 8 settembre, oltre alle consuete messe dei mesi caldi delle 8, delle 9 (in via del bosco), delle 11 e delle 18,30, i ragazzi animeranno la messa alle 21.15 della domenica sera. Una scelta, afferma il parroco, che va incontro al problema dello “svuotamento” delle chiese in estate soprattutto nelle città di mare. Dopo una giornata in spiaggia, si potrà partecipare alla messa senza perdersi neanche un raggio di sole. «E se gli esiti non daranno buoni risultati, nessun problemaafferma Padre Mario- torneremo alle vecchie abitudini»

Libri da LEGGERE

di Mo.C.

Bonetti R. - La liturgia della famiglia. La coppia sacramento dell’amore.- Ed. San Paolo, pp. 176. euro 12,50. Monsignor Renzo Bonetti, parroco di Bovolone nella Diocesi di Verona, Direttore dell’Ufficio Nazionale per la Pastorale della Famiglia della Cei e Consultore Pontificio per la Famiglia dal 2003 al 2009, è autore di numerose pubblicazioni riguardanti la spiritualità coniugale e il ruolo della coppia nella Chiesa. Con questa sua nuova pubblicazione ci offre un ulteriore strumento per poter comprendere, ma soprattutto vivere nel quotidiano, la gioia dell’esser sposi cristiani, riscoprendo tutte le potenzialità nascoste dentro il sacramento delle nozze. Liturgia e famiglia infatti sembrano essere molto lontane fra loro visto che la liturgia viene associata alle celebrazioni che si svolgono in Chiesa, mentre la famiglia ha, apparentemente, ben altri connotati. In realtà monsignor Bonetti gradatamente ci fa scoprire che "gli sposi sono ministri di un Sacramento permanente" e che essi non hanno solo celebrato il sacramento del matrimonio, ma sono sacramento permanente dell’Amore di Cristo per la Chiesa, attraverso il loro vivere quotidiano.

25 luglio: Custodire noi stessi Salvatore Nasca (Movimento dei Focolari) Matteo 19, 16-22 / Gaudium et Spes 14 I GIOVEDì NEL CHIOSTRO 2013 Chiostro del Vescovado, via del Seminario 61, dalle ore 21.15 alle 23.00

Passaggio di consegne e chiusura dell’anno serrano el giardino dell’elegante ristorante della N Barcarola, con un clima decisamente estivo di cui si sentiva la mancanza, si è tenuta la cena di chiusura dell’Anno Serrano. Erano presenti s.e. Monsignor Giusti con il Direttore del Seminario e anche cappellano del Serra, Padre Gabriele Bezzi che ha sostituito negli incarichi Monsignor Ezio Morosi a causa l’avanzata età e della salute malferma, i seminaristi e le massime autorità civili e militari di Livorno tra cui il Presidente della Provincia Giorgio Kutufà, l’Assessore del Comune Walter Nibbiai, il Comandante della Finanza colonnello Benedetto Lipari, il Sostituto procuratore della repubblica Massimo Mannucci e l’ex Prefetto di Livorno Calogero Mannino. Il Dr. Emanuele Tattanelli Past President, prima di dare le consegne al nuovo Presidente, il Dr.Lugetti, ha rivisitato le varie iniziative che per l’Anno della Fede hanno proposto momenti di riflessioni etiche sulla finanza, lavoro, Costituzione, giustizia per porre al centro nuovamente l’uomo non come individuo, ma come persona di relazione che guarda al bene comune per una società che incarni i veri valori che danno dignità a ciascuno e possibilità di crescita e sviluppo armonioso. Molti gli interventi e i saluti: il Direttore del seminario padre Bezzi, ricordando come l’attuale crisi non sia solo di natura economica, ma antropologica ha invitato a non farsi prendere dal pessimismo ma bisogna ricercare in se stessi il valore della bellezza non solo esteriore ma interiore, quello dell’amore vissuto come passione totalizzante e infine ritrovare il coraggio parola laica che è assai dimenticata. E’ quella parola che ci ricorda quei

Mille, di cui cento erano livornesi, che ha cambiato il mondo e la storia; il portabandiere era il livornese Gattai che era sempre il primo a guidare il gruppo e ci ricorda che se l’uomo perde la virtù del coraggio non si fa e non si costruisce niente. Forse come lui dobbiamo ritornare a domandarci non cosa lo Stato deve fare per noi ma cosa noi possiamo fare per lo Stato. Il presidente Kutufà che durante l’anno nella sala consiliare della Provincia ha ospitato alcuni incontri del Serra, insieme al Dott. Nibbiai hanno invitato ad uscire dal pessimismo e a rimboccarsi le maniche per darsi da fare. A livello di istituzioni comunque è stata fatta la scelta di guardare alle fasce più deboli, infatti nel bilancio per queste categorie sono stati messi a disposizione 36 milioni di euro. Il dott. Lugetti nuovo Presidente, ricordando la propria formazione salesiana, ha espresso l’intenzione di voler proseguire il percorso intrapreso alla luce delle virtù teologali

della fede, della speranza e della carità. Quest’ultima poi sarà la luce guida del programma del nuovo anno del quale ha anticipato una delle iniziative che avranno luogo nella sala consiliare della Provincia il 21 Novembre 2013 alle ore 17,30: l’Ammiraglio di Divisione Giuseppe Cavo Dragone comandante dell’Accademia Navale terrà una conferenza sul tema: " La centralità dell’etica nel processo formativo "; a introdurre la conferenza sarà il Vescovo Simone Giusti. E’ stato ricordato inoltre che ricorrendo l’anno prossimo i 35 anni della istituzione del Serra Club, voluta dal compianto Vescovo Alberto Ablondi, si terranno le celebrazioni. Infine è stata ricordata la nomina a Governatore del Distretto della Dr. Daniela Musumeci Bassi che con dedizione e competenza tanto ha dato al gruppo livornese. A chiusura della serata, Monsignor Giusti ha espresso la soddisfazione per il seminario che in questi ultimi tempi ha visto crescere le richieste di poter entrare per il percorso sacerdotale. Addirittura in quindici hanno bussato recentemente; naturalmente ci vuole molto discernimento e prudenza. Ma al di là dell’iter per entrarvi, tutto questo denota un risveglio vocazionale insperato, ma che una pastorale ben attuata può dar luogo ad abbondanti frutti. Il Vescovo infine, ricordando la religiosità del popolo livornese ha ricordato che si stanno compiendo i passi necessari per poter avere per il 25 marzo prossimi la visita del Papa che sarà l’evento per eccellenza e che mobiliterà non solo la Diocesi ma tutta la città. Mo.C.


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LA SETTIMANA DI LIVORNO

23 giugno 2013

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Le Beatitudini non sono un mero elenco, per capirle bisogna aprire il cuore a vera libertà nasce dall’aprire la porta del cuore al Signore: è quanto sottolineato da Papa Francesco nella Messa del 10 Giugno. Il Papa ha affermato che la salvezza è vivere nella consolazione dello Spirito Santo, non nella consolazione dello spirito del mondo. Cos’è la consolazione per un cristiano? Papa Francesco ha iniziato la sua omelia osservando che San Paolo, all’inizio della seconda Lettera ai Corinzi, utilizza numerose volte la parola consolazione. L’Apostolo delle Genti, ha aggiunto, “parla ai cristiani giovani nella fede”, persone che “hanno incominciato da poco la strada di Gesù”. E insiste proprio su questo, anche se “non erano tutti perseguitati”. Erano persone normali, “ma avevano trovato Gesù”. Proprio questo, ha affermato, “è un cambiamento di vita tale che era necessaria una forza speciale di Dio” e questa forza è la consolazione. La consolazione, ha detto ancora, “è la presenza di Dio nel nostro cuore”. Ma, ha avvertito, perché il Signore “sia nel nostro cuore, è necessario aprire la porta”, è necessaria la nostra “conversione”:

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“La salvezza è questo: vivere nella consolazione dello Spirito Santo, non vivere nella consolazione dello spirito del mondo. No, quella non è salvezza, quello è peccato. La salvezza è andare avanti e aprire il cuore, perché venga questa consolazione dello Spirito Santo, che è la salvezza. Ma non si può negoziare un po’ di qua e un po’ di là? Fare un po’ una macedonia, diciamo, no? Un po’ di Spirito Santo, un po’ di spirito del mondo... No! Una cosa o l’altra”. Il Signore, ha proseguito, lo dice chiaramente: “Non si possono servire due padroni: o si serve il Signore o si serve lo spirito del mondo”. Non si possono “mischiare”. Ecco allora che, quando siamo aperti allo Spirito del Signore, possiamo capire la “nuova legge che il Signore ci porta”: le Beatitudini, di cui narra il Vangelo odierno. Queste Beatitudini, ha soggiunto, “soltanto si capiscono se uno ha il cuore aperto, si capiscono dalla consolazione dello Spirito Santo”, mentre “non si possono capire con l’intelligenza umana soltanto”: “Sono i nuovi comandamenti. Ma se noi non abbiamo il cuore aperto allo Spirito Santo, sembreranno sciocchezze. ‘Ma, guarda, essere poveri, essere miti, essere misericordiosi non sembra una cosa che ci porti al successo’. Se non abbiamo il cuore aperto e se non abbiamo gustato quella consolazione dello Spirito Santo, che è la salvezza, non si capisce questo. Questa è la legge per quelli che sono stati salvati e hanno aperto il loro cuore alla

In queste settimane d’estate offriamo ai nostri lettori la possibilità di leggere in questa pagina gli estratti di due omelie del Papa, scelte tra quelle pronunciate durante la sua Messa quotidiana celebrata alla casa Santa Marta

salvezza. Questa è la legge dei liberi, con quella libertà dello Spirito Santo”. Uno, ha detto Papa Francesco, “può regolare la sua vita, sistemarla su un elenco di comandamenti o procedimenti”, un elenco “meramente umano”. Ma questo “alla fine non ci porta alla salvezza”, solo il cuore aperto ci porta alla salvezza. Ha così rammentato che tanti erano interessati a “esaminare” la “dottrina nuova e poi litigare con Gesù”. E ciò accadeva perché “avevano il cuore chiuso nelle loro cose”, “cose che Dio voleva cambiare”. Perché, dunque, si chiede il Papa, ci sono persone che “hanno il cuore chiuso alla salvezza?” Perché, è la sua risposta, “abbiamo paura della salvezza. Abbiamo bisogno, ma abbiamo paura”, perché quando viene il Signore “per salvarci dobbiamo dare tutto. E comanda Lui! E di questo abbiamo paura”, perché “vogliamo comandare noi”. E ha aggiunto che, per capire “questi nuovi comandamenti”, abbiamo bisogno della libertà che “nasce dallo Spirito Santo, che ci salva, che ci consola” e “dà la vita”: “Possiamo oggi chiedere al Signore la grazia di seguirlo, ma con questa libertà. Perché se noi vogliamo seguirlo con la nostra libertà umana soltanto, alla fine diventeremo ipocriti come quei farisei e sadducei, quelli che litigavano con Lui. L’ipocrisia è questo: non lasciare che lo Spirito cambi il cuore con la sua salvezza. La libertà dello Spirito, che ci dà lo Spirito, anche è una sorta di schiavitù, una ‘schiavitù’ al Signore che ci fa liberi, è un’altra libertà. Invece, la libertà nostra soltanto è una schiavitù, ma non al Signore, ma allo spirito del mondo. Chiediamo la grazia di aprire il nostro cuore alla consolazione dello Spirito Santo, perché questa consolazione, che è la salvezza, ci faccia capire bene questi comandamenti. Così sia!"

Una Chiesa ricca è una Chiesa che invecchia, il Vangelo si annuncia con gratuità l Vangelo va annunciato con semplicità e gratuità: è quanto sottolineato da Papa Francesco nella Messa dell’11 Giugno. Il Papa ha inoltre ribadito che, nella Chiesa, la testimonianza della povertà ci salva dal diventare dei meri organizzatori di opere. Ed ha avvertito che quando vogliamo fare una “Chiesa ricca”, la Chiesa “invecchia”, “non ha vita”. “Non procuratevi oro né argento né denaro nelle vostre cinture”. Papa Francesco ha svolto la sua omelia partendo dall’esortazione rivolta da Gesù agli Apostoli inviati ad annunciare il Regno di Dio. Un annuncio, ha detto, che il Signore “vuole che si faccia con semplicità”. Quella semplicità “che lascia posto al potere della Parola di Dio”, perché se gli Apostoli non avessero avuto “fiducia nella Parola di Dio”, “forse avrebbero fatto un’altra cosa”. Papa Francesco ha dunque indicato la “parola-chiave” delle consegne date da Gesù: “Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date”. Tutto è grazia, ha soggiunto, e “quando noi vogliamo fare in una modalità dove la grazia” viene “un po’ lasciata da parte, il Vangelo non ha efficacia”: “La predicazione evangelica nasce dalla gratuità, dallo stupore della salvezza che viene e quello che io ho ricevuto gratuitamente, devo darlo gratuitamente. E dall’inizio erano così, questi. San Pietro non aveva un conto in banca e quando ha dovuto pagare le tasse il Signore lo ha mandato al mare a pescare un pesce e trovare la moneta dentro al pesce, per pagare. Filippo, quando ha trovato il ministro dell’economia della regina Candace, non ha pensato: ‘Ah, bene, facciamo un’organizzazione per sostenere

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il Vangelo…’ No! Non ha fatto un ‘negozio’ con lui: ha annunziato, ha battezzato e se n’è andato”. Il Regno di Dio, ha proseguito, “è un dono gratuito”. E ha rilevato che, sin dalle origini della comunità cristiana, questo atteggiamento è stato soggetto a tentazione. C’è, ha detto, “la tentazione di cercare forza" altrove che nella gratuità, mentre la “nostra forza è la gratuità del Vangelo”. Ancora, ha rilevato che “sempre, nella Chiesa, c’è stata questa tentazione". E questo crea “un po’ una confusione”, ha avvertito, giacché così “l’annuncio sembra proselitismo, e per quella strada non si va”. Il Signore, ha aggiunto, “ci ha invitato ad annunciare, non a fare proseliti”. Citando Benedetto XVI, ha così sottolineato che “la Chiesa cresce non per proselitismo, ma per attrazione”. E questa attrazione, ha proseguito, viene dalla testimonianza di “quelli che dalla gratuità annunziano la gratuità della salvezza”: “Tutto è grazia. Tutto. E quali sono i segni di quando un apostolo vive questa gratuità? Ce ne sono tanti, ma ne sottolineo due soltanto: primo, la povertà. L’annunzio del Vangelo deve andare per la strada della povertà. La testimonianza di questa povertà: non ho ricchezze, la mia ricchezza è soltanto il dono che ho ricevuto, Dio. Questa gratuità: questa è la nostra ricchezza! E questa povertà ci salva dal diventare organizzatori, imprenditori… Si devono portare avanti le opere della Chiesa, e alcune sono un po’ complesse; ma con cuore di povertà, non con cuore di investimento o di un imprenditore, no?” “La Chiesa – ha aggiunto - non è una ong: è un’altra cosa, più importante, e nasce da questa gratuità. Ricevuta e annunziata”. La povertà, ha quindi ribadito, “è uno dei segni di questa gratuità”. L’altro segno, ha aggiunto Papa Francesco, “è la capacità di lode: quando un apostolo non vive questa gratuità, perde la capacità di lodare il Signore”. Lodare il Signore, infatti, “è essenzialmente gratuito, è un’orazione gratuita: non chiediamo, soltanto lodiamo”: “Questi due sono i segni del fatto che un apostolo vive questa gratuità: la povertà e la capacità di lodare il Signore. E quando troviamo apostoli che vogliono fare una Chiesa ricca e una Chiesa senza la gratuità della lode, la Chiesa invecchia, la Chiesa diventa una ong, la Chiesa non ha vita. Chiediamo oggi al Signore la grazia di riconoscere questa gratuità: ‘Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date’. Riconoscere questa gratuità, quel dono di Dio. E anche noi andare avanti nella predicazione evangelica con questa gratuità”.

dalla CASA

Con il cuore si annuncia il Vangelo

S. MARTA

LE OMELIE DI... PAPA FRANCESCO.........


VI

TOSCANA OGGI

LA SETTIMANA DI LIVORNO

23 giugno 2013

La statua della Madonna di Fatima a Bientina

«Perfetti sono i suoi piani di salvezza»

NELLA FESTA DI S. Antonio da Padova

QUEL SANTO CHE ASCOLTA LE NOSTRE PREGHIERE La processione, partita dalla chiesa della Madonna, dove si venera la statua del Santo da Padova, è proseguita per le vie del centro

nche quest’anno la Festa di S. Antonio da Padova ha avuto il suo fulcro nella Parrocchia della Madonna dove il parroco don Placido Bevinetto e i fedeli, rinnovando una consolidata tradizione, hanno indetto i festeggiamenti per il Santo con un triduo di preghiera di affidamento a S. Antonio la cui statua è custodita all’interno della chiesa. Il momento culminante delle celebrazioni è stata la Messa solenne di giovedì 13 giugno, preceduta dalla recita del Rosario e dalle invocazioni al Santo, e presieduta dal parroco della chiesa di S. Caterina, don Donato Mollica. Nell’omelia don Donato ha espresso a don Placido la propria gratitudine per l’invito a celebrare e a pregare per questo grande Santo della tradizione francescana, e ha anche ricordato che i suoi primi giorni a Livorno li aveva trascorsi in quella chiesa che gli è rimasta “nel cuore”. Don Donato ha poi tracciato i lineamenti di quella figura meravigliosa che è stata S. Antonio che è “il Santo più invocato dai fedeli “ per le sue capacità taumaturgiche. La santità di Antonio attrae e ispira fiducia, per questo tutti si rivolgono a lui come il Santo dei miracoli. S. Antonio ascolta le nostre preghiere e ci invita a saper ascoltare proprio perché la società d’oggi è affamata di ascolto, di amore, di un sorriso. Un piccolo gesto per una persona malata diventa per chi la riceve un raggio di luce e di speranza, mettersi in questa condizione significa penetrare il mistero di S. Antonio che ha saputo ascoltare la Parola di Dio e che noi dobbiamo incanalare nella nostra vita. Don Donato ha poi menzionato la lettera che San Francesco aveva inviato a Sant’Antonio in cui riconosceva la sua grande capacità teologica e lo invitava a coniugarla con l’orazione e la contemplazione. S. Antonio è stato infatti il primo maestro di teologia dell’Ordine Francescano e ha insegnato tutto ciò che sapeva nella piena disponibilità al Signore, perché la sapienza è veramente tale quando si fa la volontà del Signore, del Cristo: il Verbo incarnato. Antonio -ha

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l 9 giugno 2013 il Movimento del MessagIvitato gio di Fatima -Diocesi di Livorno- è stato ina Bientina (Pi) dal Cordinamento Mariano Regionale, per un evento molto importante; portare la Madonna di Fatima Pellegrina per un giorno. La statua è stata portata in elicottero al campo sportivo dove è iniziata la processione fino alla piazza centrale di Bientina dove si trova la Chiesa “Maria Assunta”. Giornata emozionante e grande affluenza di persone nella piazza centrale della cittadina pisana dove il sindaco, Corrado Guidi, presente anche don Ettore, ha recitato l’atto di consacrazione del comune di Bientina al Cuore Immacolato di Maria. I referenti insieme ai collaboratori del Movimento del Messaggio di Fatima, responsabile della Madonna Pellegrina, hanno accolto tantissime persone desiderose di avere notizie sul messaggio di Fatima e sulla statua della Pellegrina proveniente dal Santuario in Portogallo. Ringraziamo Silvia referente segretaria del Movimento che si è offerta di accompagnare la preziosa statua in elicottero e un grazie speciale a tutti i nostri collaboratori del M.M.F. venuti in trasferta. Alla fine della cerimonia ci siamo riuniti fra noi collaboratori del Movimento ringraziando Maria Santissima per la giornata vissuta scrivendo questa meditazione: «vedere la gioia del sindaco di Bientina stasera alla fine della Santa Messa dopo l’atto di consacrazione al Cuore Immacolato di Maria ci ha colpiti profondamente .....ascoltare un sindaco, che ha dichiarato di non essere molto credente, che viene a ringraziare il M.M.F. per aver portato la Madonna di Fatima ci commuove ancora ...... sentirci dire che ha vissuto dei momenti emozionanti è toccare con mano quando è grande Maria e quanto siano perfetti i Suoi piani di salvezza fa veramente meditare e gioire ..... Grazie Gesù e grazie Cuore Immacolato..... Alla fine il Mio Cuore Immacolato Trionferà» (N.S. di Fatima apparizione del 13 luglio 1917). Nelle foto alcune immagini della giornata Mariana che si è svolta a Bientina. Ancora è viva la gioia provata da tutti noi riuniti insieme ad altri Movimenti Mariani per onorare la Santa Vergine. AVE MARIA! Alessandra Bimbi

terminato don Mollica- fu uno straordinario predicatore del Vangelo, non a caso la sua reliquia più insigne è la lingua che lui ha usato per portare gli uomini a Dio, la sua è stata una Parola accompagnata dai prodigi, da lui dobbiamo

imparare la via sicurissima per arrivare alla perfetta sequela di Cristo osservando la parola del Vangelo. Dopo la benedizione, la statua del Santo sorretta a spalla da alcuni membri dell’Arciconfraternita di S.

Giulia, delle Acli e della S.V.S., attorniata da don Placido e dai fedeli, è stata condotta in processione per le vie del centro cittadino, percorrendo Via della Posta, Piazza della Repubblica, Via Grande e Piazza Grande, Via Pieroni per ritornare in Via della Madonna. Durante il percorso sono state fatte quattro soste in cui sono state innalzate le suppliche al Santo. Al termine della lunga processione, accolta da applausi e segni di croce d’ignari cittadini trovatisi sul suo percorso, ha fatto rientro in parrocchia sostando davanti al portone dove don Placido ha così salutato i fedeli: "S. Antonio è oggi qui a ricordare a tutti noi, incupiti dalla crisi economica che ci soffoca, di avere fede in Gesù e di essere un po’ più umili, come lui si fece e scopriremo come dall’umiltà possa sbocciare il fiore dell’amore, che ci aiuterà a sentirci tutti più uniti e più fratelli. Anche i giovani, da un Santo giovane come Antonio, devono saper trarre l’insegnamento che deriva dalla letizia evangelica, a cui Sant’Antonio ha saputo e voluto dedicare la propria vita". Gianni Giovangiacomo e Roberto Olivato (foto di Caterina Lo Russo e Alessandro Maggini)


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LA SETTIMANA DI LIVORNO

23 giugno 2013

VII

L’incontro promosso dalle Acli

Agenda della Speranza per Livorno

IL VALORE DELLA COSTITUZIONE er ricordare il valore della Carta PItaliana, Costituzionale della Repubblica le Acli e il Circolo di Stagno

L’Acchiappasogni, il mondo dei bambini Il parco giochi di via Pera è divenuto un vero e proprio punto di riferimento per le famiglie, un luogo in cui si divertono ben 400 bambini DI FABIO

FIGARA

ormai da un anno un punto di ritrovo importante per molte famiglie dei quartieri nord livornesi, un posto sicuro dove far divertire i propri figli in totale e sicurezza: è il parco giochi “L’Acchiappasogni”! Moltissime sono le attività che gli animatori organizzano ogni giorno per i loro piccoli associati: giochi di gruppo, feste di compleanno, attività fisica, musica, canto e animazione. «Da molto tempo progettavamo di aprire e gestire un luogo rivolto ai bambini - racconta Alessandra Collaveri, responsabile del parco giochi - l’idea ci venne durante una festa di compleanno di un bambino a cui fummo invitati. L’amore per i piccoli ha poi fatto il resto. Decidemmo di chiamare il parco giochi “L’acchiappasogni” perché riteniamo che questa realtà debba rappresentare un sogno, sia per noi operatori che per i bambini. Ed è bellissimo lavorare con loro, e scorgere come, nell’era tecnologica e di internet, sappiano ancora divertirsi con semplicità». Nella struttura sono presenti gonfiabili, playground colorati, tappeti, saltarelli e molte altre attrazioni, anche per i ragazzi più “grandi". Le attività vengono divise per tipo e per età dei partecipanti, anche grazie all’aiuto dell’animatrice Alice Del Greco. «Abbiamo puntato tutto su qualità, pulizia e sicurezza spiega Davide Liut, socio di Alessandra - perché i bambini devono giocare in un ambiente adatto a loro e alle proprie esigenze, in tutta tranquillità. Proprio per questo stiamo molto attenti anche al reperimento dei gonfiabili e degli altri giochi, evitando gli acquisti su internet e affidandoci piuttosto a fornitori conosciuti ed esperti, con i quali siamo sicuri di poter avere del materiale a norma». Ma non è stato certo facile poter aprire un parco di questo tipo in un periodo di crisi come quello attuale, in cui recessione, tasse e burocrazia non fanno

È

Gli orari del parco giochi Apertura: dal martedì alla domenica, dalle 9 alle 13 e dalle 15,30 alle 20,30. Lunedì chiuso (inverno). Per contattare il centro: Alessandra 329.2562929 Davide 328.0507356; Facebook: “L’acchiappasogni”; e-mail: asdlacchiappasogniacsiclub@yahoo.it

altro che scoraggiare imprenditori e consumatori, e in cui la base della nostra società, la famiglia, è in gravi difficoltà. «Qui ci confrontiamo con famiglie livornesi e non, ma ci troviamo molto bene con tutti. Purtroppo scorgiamo anche molti problemi

«Qui vediamo anche molti problemi: genitori divorziati, ragazze-madri abbandonate, padri separati e persone disoccupate o afflitte da vari problemi privati portano i propri figli qui; i bambini con genitori divisi presentano spesso notevoli carenze affettive, che si ripercuotono nel rapporto con i coetanei..»

all’interno delle coppie: genitori divorziati, ragazzemadri abbandonate, padri separati e persone disoccupate o afflitte da vari problemi privati portano i propri figli qui; i bambini con genitori divisi presentano spesso notevoli carenze affettive, che si

ripercuotono nel rapporto con i coetanei. Fortunatamente, essendo pur sempre dei bambini, l’innocenza e la voglia di giocare prendono poi il sopravvento. Siamo felici di poter offrire loro degli attimi di serenità». Approfittando della stagione estiva, Alessandra e David hanno avviato tutta una serie di nuove attività, quali laboratori di disegno, di decoupage, giochi di gruppo e molte altre. Approfittando dell’ampio piazzale di cui dispongono, stanno progettando di organizzare delle feste dedicate ai bambini affetti da disabilità, perché «ogni bambino ha il diritto di divertirsi e di sognare».

Nelle foto i locali del parco giochi, il manifesto che pubblicizza anche la pagina Facebook e i proprietari Alessandra e David

hanno organizzato un incontro formativo per riflettere sul tema dell’attualità della Costituzione. Il presidente provinciale delle Acli, Antonio Melani, ha introdotto l’incontro ricordando come il Circolo di Stagno, fin dal dopoguerra, sia stato un “presidio di socializzazione” per tutta la comunità e “un faro d’incontro per le persone”. Riflettere sulla Costituzione, nella quale tutti gli italiani si riconoscono -ha continuato Melani- significa anche scoprire l’utilità del compromesso per la soluzione dei problemi politici che ad essa fanno riferimento. La Costituzione, entrata in vigore nel 1948, ha senz’altro bisogno di una necessaria riforma, ma bisogna anche riflettere su quello che “non è riformabile” che sono gli articoli che ne costituiscono la prima parte. Il professor Emanuele Rossi, ordinario di Diritto Costituzionale alla Scuola S. Anna di Pisa, aprendo il seminario, ha detto che per lui era una “occasione privilegiata” quella di riflettere insieme sul valore fondativo della nostra Costituzione che è l’elemento su cui rinnovare il senso della nostra appartenenza. Ponendosi la domanda: che La cosa si intende Costituzione? Costituzione per Rossi ha chiarito è «la fonte che essa si presta a diversi delle fonti», significati, ma la prima soprattutto è “la sorgente fonte delle fonti”, la prima sorgente del diritto del diritto. In essa si mette in rilievo la “separazione dei poteri”, per cui il potere diviso (legislativo, esecutivo, giudiziario) è garanzia di democraticità e dei diritti dei cittadini. Giorgio La Pira ne ha messo in rilievo l’architettura statale e monsignor Giovanni Nervo l’ha definita come il “fondamento dell’etica pubblica” e Giuseppe Dossetti ne ha individuata la “dimensione trans-temporale”. In essa -ha rilevato il relatoredobbiamo oggi privilegiare il primato della persona e considerare lo Stato come strumentale alla persona, da cui emergono i doveri inderogabili della solidarietà e della attenzione privilegiata verso “gli ultimi” e in questo -ha conclusoVangelo e Costituzione vanno perfettamente d’accordo. Ha preso poi la parola il presidente della Provincia, Giorgio Kutufà, che ha messo in risalto come i principi che hanno le Acli, come quello della spinta all’uguaglianza, si ritrovino nella Carta Costituzionale, oggi invece ci sono tanti che mettono in primo piano il bene di se stessi e non il bene comune, e questo è tra i fattori che ha dato origine ad una “società più povera e più ingiusta”. Emiliano Manfredonia, responsabile nazionale dell’Organizzazione Aclista, ha chiarito che i principi di libertà e democrazia, ribaditi nella Costituzione, sono anche i valori portanti delle Acli che si battono sempre per garantire i diritti ai cittadini. Le Acli, come movimento educativo e culturale, devono guardare in alto e ripartire da quei valori, così come è necessario rieducare alla politica affinché i problemi siano affrontati e risolti. L’incontro si è concluso con una cena sociale presso lo stesso Circolo di Stagno. Gianni Giovangiacomo


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TOSCANA OGGI 23 giugno 2013

LA SETTIMANA DI LIVORNO


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