La Settimana n. 25 del 1 luglio 2012

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IL GRANELLO DI SENAPE per gli sposi Via del Seminario, 61 57122 Livorno tel. e fax 0586/210217 lasettimana.livorno@tiscali.it Notiziario locale

Direttore responsabile Andrea Fagioli Coordinatore diocesano Nicola Sangiacomo Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983

1 luglio 2012

Prudenza, prudenza, prudenza!

di mons. Ezio Morosi

gni vocazione, anche quella al Matrimonio, è un sogno che vive nel O cuore dell’uomo e va gradatamente realizzato, armonizzandolo con quello Dio. Il futuro, anche quello degli sposi, va preparato, con pazienza, assiduità, buona volontà, gioia e soddisfazione, nell’ordinarietà della vita quotidiana, impegnati ad accumulare quei valori umani e cristiani, necessari a dimostrare che si è fatto buon uso dei doni ricevuti. Il futuro sarà come lo stiamo preparando oggi. Se gli sposi riusciranno ad affrontare questo cammino insieme, facendo conto l’uno sull’altra e insieme su Dio, allora la loro felicità sarà piena e nessuno potrà distruggere la loro gioia, perché sarà il Signore a garantirla insieme alla sua pace.

Istituzioni ed ESTATE SICURA

A colloquio con l’ammiraglio Ilarione Dell’Anna, comandante della Capitaneria di Porto di Livorno: «Il mare non è cattivo, ma sicuramente è imprevedibile»

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CHIARA DOMENICI

alla grande finestra dell’ufficio del Comandante si vede un ampio specchio del porto mediceo: diportisti che entrano ed escono, una nave da crociera sullo sfondo e più lontana una portacontainer, pescatori sul molo, pilotine e rimorchiatori in attività. Questa fotografia coglie perfettamente la complessità e la varietà di tutto ciò che riguarda i compiti della Capitaneria di Porto di Livorno.

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Nelle foto: L’ammiraglio Ilarione Dell’Anna; la sede della Capitaneria di Porto di Livorno; un’immagine del Porto mediceo

grande santuario dei cetacei)e quindi necessita di risposte adeguate e controlli particolari, poi c’è tutta l’attività mercantile, quella crocieristica, arrivano navi con merci pericolose, le gasiere, insomma è sicuramente un’ottima palestra per chi vuole fare questo lavoro».

Quante persone lavorano in capitaneria? «A Livorno ne contiamo circa 250 e 600 in Toscana, la cui età media è di 33 anni. Per entrare in Capitaneria occorre Livorno studiare 5 anni in «La nostra attività è è da considerarsi Accademia e nel molto ampia – contempo fare tirocini racconta l’Ammiraglio un unicum estivi nelle diverse Ilarione Dell’Anna, da nel panorama strutture, ma in più quattro anni alla guida della dei porti italiani, sicuramente – sottolinea l’Ammiraglio Capitaneria livornese perché possiede – ci deve essere una – non per niente la sia la vocazione motivazione, una laurea per lavorare qui “vocazione”, che va al da noi si chiama turistica, di là del semplice “Scienza del governo e sia quella studio. È necessario dell’amministrazione entusiasmo ed anche del mare”! Le nostre commerciale un forte senso di competenze spaziano umanità, perché nelle situazioni di dalle persone che frequentano il emergenza - penso al lavoro dei mare (pescatori, marittimi, bagnanti, colleghi a Lampedusa con le barche diportisti, ecc) alla tutela dei clandestini, all’ultimo intervento dell’ambiente, fino alle attività come con i passeggeri della Costa la pesca (con controlli sia in mare che a terra) in superficie o sottomarina, il soccorso e le emergenze in mare, le norme di sicurezza e molto altro: siamo l’Autorità che gestisce la vita di un porto nel senso più ampio. Nel 1994 è stata istituita anche l’Autorità portuale, ma essa ha compiti diversi, si occupa maggiormente della gestione banchine e delle attività commerciali del porto». «In passato sono stato in varie Capitanerie italiane, ma Livorno è da considerarsi un unicum in questo panorama, perché possiede sia la vocazione turistica, sia quella commerciale; ha una fascia costiera pregiata, un parco naturale (quello dell’arcipelago inserito nel più

Concordia e a tante altre operazioni di soccorso- occorre avere una marcia in più ed uno spirito di solidarietà che va oltre il dovere professionale».

quanto sia difficile, quanto coraggio serva. Chi lavora a stretto contatto con le forze della natura, con il mare, come con la montagna, sa che qualcosa di più grande c’è».

Ma quanto conta la fede in questa professione? Rispondendo a questa domanda l’Ammiraglio si commuove: «In molte occasioni – confessa - ho riscontrato questo aspetto nei miei uomini. Chi “lavora” in mare sa

I fusti tossici, la Costa Concordia, i vostri interventi negli ultimi tempi hanno raggiunto la ribalta dei giornali… «Facciamo il nostro dovere – afferma con orgoglio – il lavoro di recupero dei fusti è veramente difficile. Occorrono mezzi e uomini specializzati ed averne trovati già così tanti è un ottimo risultato, ma non ci fermeremo. La vicenda del Concordia è stata veramente argomento di dibattiti mediatici a tutti i livelli, anche troppo – ammette Dell’Anna – i nostri uomini sono stati all’altezza della situazione e di questo ne siamo fieri; le lodi ed i ringraziamenti ci hanno fatto piacere, ma occorre ricordare che il nostro lavoro è costante, giornaliero, molto spesso silenzioso e non solo nelle grandi emergenze». Anche la piattaforma OLT sarà controllata da voi?

«Si. La linea sottomarina è già pronta (sono 30 km), la nave che resterà fissa al largo e che è in fase di trasformazione a Dubai, sarà portata a Livorno all’inizio dell’anno prossimo. Fra prove, controlli di sicurezza e formazione del personale, tutto entrerà a regime l’estate prossima». L’estate è iniziata e molta gente si riversa al mare, cosa consiglia? «Prudenza, prudenza, prudenza! Il mare non è cattivo, ma è sicuramente imprevedibile. Sono già tante le vittime in queste prime settimane estive, non vorrei continuare questo bollettino di guerra. Consiglio di programmare bene le proprie uscite in barca: conoscere le dotazioni di sicurezza e le previsioni meteo; in acqua, soprattutto nelle immersioni, mai da soli e poi sempre attenzione, perché molti incidenti sono originati dalla leggerezza con cui si affrontano certe situazioni. La Guardia Costiera, comunque sarà a disposizione di tutti i cittadini con le postazioni sottocosta, per garantire sicurezza e soccorso immediato. Auguro una buona estate a tutti!»


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TOSCANA OGGI

LA SETTIMANA DI LIVORNO

1 luglio 2012

Due nuove autoambulanze

La parola alla CARITAS DIOCESANA

La ricchezza del volontariato livornese

lla presenza dei volontari della società di soccorso SVS e di A alcune autorità cittadine sono state inaugurate due autoambulanze donate dalla cittadinanza grazie al contributo del 5x1000. È stata scelta come sede per l’inaugurazione l’area pedonale Fratelli Bandiera di Shangai, per testimoniare il forte legame che l’associazione ha con la popolazione e la voglia di essere presenti nella città. Oltre ai due mezzi è stato inaugurato un defibrillatore donato dai familiari e dagli amici della scomparsa Donata Rossana, amica e volontaria dell’associazione. Durante lo svolgimento della manifestazione ha portato i suoi

ringraziamenti e saluti il presidente della provincia Giorgio Kutufà, che ha sottolineato il forte bisogno che ha la nostra comunità di associazioni come queste in un periodo non certo facile. «Bisogna far fronte a emergenze sempre più difficili-ha detto-e lo possiamo fare solo riuscendo a creare una completa sinergia tra le amministrazioni locali e questa importante realtà del volontariato. Livorno è forte di questa capacità di trovare persone generose che vogliono impegnarsi per aiutare gli altri, un elemento essenziale che ci spinge ad avere fiducia per affrontare il futuro». Nel corso dell’evento ha preso la parola anche don Placido Bevinetto, cappellano dell’ospedale, e già volontario attivo dell’SVS. «Shangai è un quartiere significativo-afferma- si sente viva la città e ancora ci si conosce tutti. Non sono livornese ma quello che ho apprezzato della città è la sensibilità che hanno le persone, sempre pronte a stare vicine a chi ha bisogno. Un grazie a tutto quello che fa l’SVS nella formazione dei volontari e all’impegno che mette nel farli diventare sempre più leva e aiuto per gli altri». Dopo l’inaugurazione con il consueto taglio del nastro, per mano del presidente della provincia e dell’ex presidente dell’SVS Garibaldo Benifei, le ambulanze sono state portate nei pressi della chiesa Santa Famiglia per la benedizione ai mezzi di soccorso. Alice Carpentiere

Nella piazza antistante la struttura del Porto della Fraternità, si è tenuta la prima festa dei volontari livornesi della Caritas

«Insieme è più bello»: la festa dei volontari na lunga tavola imbandita occupante tutta la piazza, un centinaio di persone in festa tra canti e balli: ecco come si presentava la piccola piazza della Caritas diocesana, in via delle Cateratte, allo sguardo incuriosito dei passanti. Per la prima volta i volontari del Porto della Fraternità, coordinati da suor Raffaella Spiezio, hanno organizzato una festa di tutti i volontari livornesi della Caritas, con l’intento di incontrarsi con tutti gli altri gruppi dei Centri Ascolto presenti nelle varie parrocchie della nostra Diocesi, coinvolgendo anche gli abituali frequentatori della struttura, al grido «Insieme è più bello!» Per la serata è stato allestito un proiettore con computer portatile, per la proiezione a muro dei testi delle canzoni per il karaoke, un’idea molto apprezzata che ha visto la partecipazione di molte persone. Sempre per l’occasione è stata indetta una lotteria con biglietti ad offerta libera da devolvere per le attività della Caritas, i cui premi - ben sette - sono consistiti in zaini, borse, serie di asciugamani,

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L’ORGANO DELLA CHIESA DI CASTELLANSELMO Domenica 8 luglio alle 21 tazze e tisane. Grandi lavori (come sempre) in cucina, in cui le cuoche della mensa hanno preparato un pasto completo a base d’insalata di mare e di fritto di paranza da offrire ai

numerosi partecipanti. Da parte delle altre Caritas è fortunatamente arrivata una discreta risposta all’iniziativa: presenti i membri di alcuni Centri Ascolto parrocchiali, quali S. Agostino, S. Andrea e dei SS. Cosma e Damiano di Nugola. Presente anche il vincenziano Padre Francesco Gusmeroli, il quale cura, ogni ultimo lunedì del mese, una preghiera comunitaria con i volontari del centro diurno. Le difficoltà create dalla crisi economica hanno purtroppo visto aumentare considerevolmente il numero delle famiglie disagiate che si recano presso le varie Caritas, fila che vanno ingrossandosi di giorno in giorno: è pertanto fondamentale poter avere una comunità forte ed unita che possa rispondere nel modo appropriato a questi momenti difficili. Feste di questo tipo sono quindi importanti per creare uno spirito di unità tra le varie realtà parrocchiali, al fine di allacciare una rete di relazioni per intervenire nel modo più opportuno in caso di necessità particolari o estreme. Fabio Figara

arà inaugurato, alla SGiusti, presenza del vescovo l’organo ottocentesco nella chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta e San Lorenzo domenica 8 luglio alle 21. A Castell’Anselmo è conservato un antico organo costruito nel 1831 dal celebre organaro Domenico Pucci di Lucca, che da molto tempo non veniva più suonato e versava in pessime condizioni. Ora invece l’organo tornerà ad accompagnare le funzioni religiose grazie al restauro iniziato nel 2007 e finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmi di Livorno, con un contributo di 92 mila euro. All’inaugurazione saranno presenti il presidente della Fondazione Barsotti, i restauratori e gli esponenti della Soprintendenza ai Beni culturali.


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LA SETTIMANA DI LIVORNO

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70 ANNI di musica e Vangelo

L’ANNIVERSARIO DI mons. Leilio Bausani

«Un uomo che nella sua semplicità, nella sua umiltà, nella sua perseveranza, ha trasformato le sofferenze patite in gioventù, in forza per realizzare sogni» na torta speciale a forma di grande libro che ricorda il vangelo oppure un grande spartito, in una grande stanza della cattedrale di Livorno che per un giorno diventa un luogo dove presente e passato si incrociano e si mescolano come se il tempo avesse fatto un’eccezione... Un anniversario particolare, un evento importante come

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un grande libro, che raccoglie centinaia di testimonianze, di storie da raccontare, di nostalgia e di speranza allo stesso tempo, di gioia e ringraziamento al Signore per una vita sacerdotale al servizio del prossimo e che solo a pronunciare il numero70 fa davvero venire i brividi. Il 21 giugno 1942, monsignor Piccioni ordinò un sacerdote, un certo don Lelio Bausani,

oggi Monsignore Cappellano di Sua Santità, nominato il 13 settembre di tre anni fa dalla Segreteria di Stato della Santa Sede, su richiesta del nostro vescovo monsignor Simone Giusti. Esattamente giovedì scorso 21 giugno, il Vescovo e numerosi sacerdoti hanno festeggiato e concelebrato con monsignor Bausani un traguardo , un evento al quale molte persone hanno partecipato con grande attenzione e ringraziamento per un uomo che nella sua semplicità, nella sua umiltà, nella sua perseveranza, ha trasformato le sofferenze patite in gioventù, in forza per realizzare sogni diventati realtà importanti come ad esempio la Corale Domenico Savio. Molti dei suoi bimbi fanno ancora parte della Corale che non poteva mancare alla celebrazione e che ha cantato brani scritti dal maestro Bausani tanti anni fa: dal 1965 infatti la Corale Domenico

Savio è una grande famiglia, “un’esperienza di vita, un coro che ti insegna ad ascoltarti e ad ascoltare “come ricordava il soprano, di livello internazionale, Maria Luigia Borsi, livornese d’adozione, in un’intervista al quotidiano La Repubblica tre anni fa. Molti parroci che hanno incrociato monsignor Bausani nelle loro esperienze pastorali, hanno affiancato il Vescovo nella messa che ha salutato questo settantesimo anniversario di sacerdozio che raccoglie un po’ di storia della comunità livornese, rappresentata da molte persone che ricoprono ruoli diversi in Diocesi, ma anche da altre realtà; chi impegnato nel sociale, chi nel volontariato, chi in politica, ha voluto ringraziare personalmente monsignor Bausani per il suo lungo ed invidiabile cammino, nella sua permanenza in città fino ad oggi. Prima del taglio della torta e del rinfresco organizzato dalla signora Neda che da anni si prende cura del maestro, il Vescovo, per la speciale occasione, ha regalato una spilla d’oro a monsignor Lelio, ringraziandolo del suo impegno. Oggi a 93 anni don Lelio, come ancora affettuosamente molti lo chiamano, potete incontrarlo in cattedrale, la sua casa, quella chiesa in cui come un padre ha raccolto e cresciuto molti ragazzi; non dimenticando le parrocchie di San Benedetto e Santa Lucia, dove ha iniziato il suo cammino di presbitero. Simone Marcis

Da Castell’Anselmo a Rosignano Solvay: tutti gli spostamenti

NUOVE NOMINE ei giorni scorsi il Vescovo ha reso noN ti gli spostamenti e i nuovi incarichi di alcuni sacerdoti della nostra Diocesi: Mons. Ezio Morosi Direttore della Casa del Clero Mons. Ablondi Vice Rettore del Seminario Vescovile Gavi Mons. Paolo Razzauti Rettore del Seminario Vescovile Gavi M.R. Don Giuseppe Coperchini Sacrista della Cattedrale Don Remigiusz Chola vice parroco a S. Croce - Rosignano Solvay Don Claude Okondjo vice parroco a N. S. del Rosario Don Marzio Farias Nogueira vice parroco a S. Maria del Soccorso Don Jean Michael Noukouba parroco della parrocchia Beata Madre Teresa di Calcutta che nascerà nel quartiere di Salviano Don Luciano Cantini vice parroco Beata Madre Teresa di Calcutta Don Anibal Reyes Hernandez parroco a San Pietro e Paolo - Livorno Don Cristian Leonardelli parroco S. Giovanni Gualberto in di Valle Benedetta Don Antonio Sapienza parroco SS. Maria Assunta e Lorenzo in Castell’Anselmo Don Didier Okito vice Direttore dell’ Archivio Vescovile

CONTINUANO GLI INCONTRI SUI DOCUMENTI DEL CONCILIO ALLA PARROCCHIA DEI SALESIANI

La Sacrosantum Concilium on Gino Berto nel presentare la “Sacrosantum Concilium” nella serie degli incontri programmati D dalla parrocchia dei Salesiani su “Un concilio tra memoria e profezia”, l’ha definita un documento interessante frutto dell’impegno del movimento liturgico che aveva contribuito a prepararla. È stato l’unico schema che è riuscito a superare immediatamente le votazioni dei Padri Conciliari nel novembre del 1963. La Sacrosantum Concilium ha potuto avvalersi anche degli apporti del movimento Biblico, del movimento Ecumenico, del movimento Patristico che ha posto una particolare attenzione ai testi dei Padri della Chiesa dei primi secoli. Il documento vive la “dimensione comunitaria” della Chiesa per cui la liturgia è una “sinfonia”, una partecipazione corale. La relazione è stata tenuta dal diacono Enrico Sassano che, forte della sua pluriennale esperienza nella liturgia, ha ricordato che la sua attenzione verso questo tema era nata dalla presenza in parrocchia di don Vincenzo Savio, un appassionato della liturgia, capace di farla vivere.“Da lui ho incominciato a capire la bellezza della liturgia quando si riesce a comprenderla e a farla entrare nella nostra vita”, Sassano ha poi messo in risalto il

significato di alcune parole come quella del “celebrare”, che è un atto che l’uomo ha fatto e fa in ogni luogo e in ogni tempo. Il celebrare si sviluppa su tre elementi: la festa, il rito, il Sacramento. La festa è il momento simbolico in cui si vuole raggiungere il sacro, la relazione con Dio, è un atto di comunione che unisce le persone. Il rito è un atto ripetitivo, realizzato in forma gradevole nella condivisione, mentre il Sacramento è “il senso” che la Chiesa da ai suoi riti. Entrando nel merito della Sacrosantum Concilium ha ricordato la sua genesi remota che parte dal rito dell’Eucarestia. Dopo 400 anni di liturgia inalterata il movimento liturgico del XX secolo inizia un cammino di riflessione e di rinnovamento con l’enciclica Mediator Dei di Pio XII e il filosofo Romano Guardini specifica che la realtà del cristiano si manifesta proprio nella liturgia. All’atto pratico la Sacrosantum Concilium attua dei cambiamenti visibili, non esiste più la distinzione tra altare e popolo, perché l’altare diventa mensa ed è rivolto ai fedeli; le celebrazioni non avvengono più in lingua latina ma in italiano chiamando ciascuno ad una partecipazione attiva. C’è una connessione diretta tra Cristo, centro di tutto, con la Chiesa e la liturgia

che attraverso i sacramenti attua l’opera di salvezza. Cristo rende gloria al Padre e attraverso lui ciascuno di noi viene santificato. C’è anche un legame tra liturgia terrena e liturgia celeste, l’una anticipa l’altra, in un moto continuo da Dio verso l’uomo e viceversa. Dopo aver elencato e spiegato i capitoli che formano il documento conciliare il relatore ha sottolineato la necessità di proseguire nel cambiamento, infatti dal Rituale dei Sacramenti al Messale Romano tutti i libri liturgici sono ora espressi in lingua corrente. La liturgia basata sulla rivelazione biblica nella Chiesa fa sperimentare la religione come vita, come nascita e appartenenza. La partecipazione liturgica -ha terminato Sassanonon è ancora maturata nella vita del cristiano, il cristianesimo è molto spesso ridotto a dottrina e a morale mentre bisogna ricercare l’esperienza profonda con Gesù e con Dio. L’esperienza di vita va messa in pratica a partire dal corpo, che è il modo con cui noi comunichiamo, l’incontro con l’altro avviene attraverso i cinque sensi che sono da valorizzare, avviene anche attraverso la poesia, la musica, l’arte perché non c’è solo il bene e il vero a farci incontrare ma anche la bellezza. Gianni Giovangiacomo

don Renzo Vignocchi in quiescenza per raggiunti limiti di età

Venerdì 29 GIUGNO

SS. Pietro e Paolo n occasione della festa patronale, alle 18, alla parrocchia dei Santi Pietro e IPaolo, sarà celebrata una Messa solenne, con la presenza del vicario per la città monsignor Paolo Razzauti e di don Annibale Reyes Hernandez, che sarà parroco della comunità dal prossimo 1° luglio.

Lutto in DIOCESI o scorso 14 giugno è morta Santina, la LIvano, mamma di don Ivano Costa. Don che ha accudito sua mamma per tanti anni inferma e malata, le è rimasto vicino fino alla fine. La redazione, anche a nome dei lettori, partecipa al suo dolore e porge le proprie condoglianze.


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TOSCANA OGGI

LA SETTIMANA DI LIVORNO

1 luglio 2012

Agenda del VESCOVO

Diocesi informa Giovedì nel CHIOSTRO VENERDÌ 29 GIUGNO 21.15 incontro con il GAV del IV vicariato alla chiesa di S. Maria di Montenero SABATO 30 GIUGNO 9.00 incontro con i partecipanti al viaggio ecclesiale nella diocesi di Dodoma in Tanzania 11.00 S. Messa per la festa della polizia penitenziaria al carcere delle “Sughere” DOMENICA 1 LUGLIO 11.00 S. Messa e cresime alla chiesa di SS. Pietro e Paolo 17.00 a Guasticce, saluto ai bambini del Sarawi 18.00 S. Messa e benedizione dei nuovi automezzi della Misericordia di Livorno, alla Rotonda d’Ardenza LUNEDÌ 2 LUGLIO 9.00 incontro con l’Ufficio Scuola in vescovado 10.00 udienze clero in vescovado MARTEDÌ 3 LUGLIO Nella mattina, udienze clero in vescovado 11.00 Ora media e incontro in occasione dell’anniversario di ordinazione di don Gino Franchi, alla parrocchia della Seton DOMENICA 8 LUGLIO 8.30 il Vescovo è in visita pastorale in Gorgona 21.00 a Castell’Anselmo, concerto di inaugurazione per l’organo restaurato

Libri da LEGGERE

di Mo.C.

Farronato L. - San Paolo e il progetto di Dio- Ed Paoline, pp. 184, euro13,00 Lina Farronato che ha pubblicato molti libri di genere biografico, con uno stile coinvolgente e in una forma narrativa, priva di apparati esegetici, tratteggia la figura dell’apostolo Paolo e l’incredibile percorso della sua vita. Paolo viene definito un sogno, un progetto di Dio. L’Apostolo, nelle sue Lettere alle comunità ecclesiali dell’epoca, parla sempre di un piano di Dio, di un progetto eterno, di un disegno da realizzare, di un segreto tenuto nascosto lungo i secoli e finalmente manifestato in Cristo. Il libro è la storia di quel progetto di Dio che si realizza nella persona di Paolo il quale ingloba realtà socio-religiose del mondo greco-romano in un annuncio di salvezza che ha il suo centro propulsore nella predicazione di Gesù. L’autrice nel descrivere la sua vita segue le piste storiche rilevabili negli Atti degli Apostoli e nelle Lettere. Un filo narrativo che accompagna l’instancabile Apostolo nelle sue peregrinazioni irte di difficoltà e di pericoli, ma vissute con dedizione eroica fino alla fine. Il risultato è un cammeo di godibile lettura per chiunque desideri conoscere questo apostolo del Cristianesimo primitivo.

L'invito del Papa all'Italia al centro dei Giovedì nel Chiostro 2012

CORAGGIOSI PER SCELTA! ome è ormai consuetudine da molti anni, il mese di luglio nella nostra diocesi è sinonimo di Giovedì nel Chiostro, il tradizionale appuntamento estivo di riflessione e confronto organizzato dall’Azione Cattolica nel Chiostro del Vescovado. Il tema degli incontri di quest’anno sarà "Coraggiosi per scelta", titolo ripreso dall’invito che Papa Benedetto XVI ha rivolto all’Italia in occasione della sua visita pastorale ad Arezzo, lo scorso 13 maggio: L’Italia intera reagisca alla tentazione dello scoraggiamento e, forte anche della grande tradizione umanistica, riprenda con decisione la via del rinnovamento spirituale ed etico, che sola può condurre ad un autentico miglioramento della vita sociale e civile. Ciascuno in questo deve dare il suo contributo." A partire da questo invito, rivolto a tutta l’Italia ma in particolare ai fedeli laici, cui per vocazione e missione, secondo la grande lezione del Concilio, spetta di "trattare le cose del mondo ordinandole secondo Dio", l’Azione Cattolica diocesana ha organizzato quattro lectio su alcuni ambiti in cui esercitare la virtù del coraggio, affidate alla riflessione di una religiosa, un diacono, un pastore e un laico. A suor Raffaella Spezio, presidente della Fondazione Caritas, il compito di aprire i Giovedì con "Il coraggio di affidarsi": l’episodio evangelico delle tentazioni di Gesù sarà l’occasione per riscoprire il significato e il valore della fiducia e dell’affidarsi, avendo come modello il Signore e alimentando continuamente la nostra relazione con Lui. Il giovedì successivo il diacono Renato Rossi affronterà il tema del "coraggio di scegliere": la parabola delle dieci vergini permetterà di capire quanto sia

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importante scegliere per vivere in pienezza e con speranza il proprio tempo, e scoprire il valore della perseveranza come elemento essenziale per rimanere fedeli alle proprie scelte. Sarà poi la volta di don Gino Berto, parroco dei Salesiani, che tratterà "Il coraggio di fare rete": la lettura di Gesù che mette alla prova l’amore di Simon Pietro ci aiuterà a riflettere sull’importanza della relazione con gli altri e sull’amore per la Chiesa, scoprendo come, attraverso la comune figliolanza nel Padre, le diversità siano sempre una ricchezza. Infine il dott. Nicola Sangiacomo, responsabile del Servizio diocesano per il Progetto culturale, concluderà i Giovedì con "Il coraggio del quotidiano": attraverso la parabola dei vignaioli malvagi saremo invitati a riflettere sulla nostra vita e a comprendere che le scelte che richiedono maggior coraggio e che trasformano davvero l’esistenza sono quelle quotidiane. Insomma, grazie all’invito del papa e a quest’occasione di approfondimento offerta dall’AC diocesana, siamo tutti invitati a riscoprire il coraggio come elemento essenziale della nostra vocazione e a sceglierlo come stile distintivo del nostro vivere quotidiano: un laico "coraggioso" è una

persona appassionata della vita, in cui si spende con impegno, talvolta fatica, ma sempre in vista di quel miglioramento della vita sociale e civile cui si riferisce il Papa. Il coraggio è dunque una virtù che aiuta a guardare la vita con occhi diversi, affrontandone le gioie e le difficoltà con speranza e fiducia. QUESTO IL PROGRAMMA COMPLETO:

5 luglio 2012, IL CORAGGIO DI AFFIDARSI 12 luglio 2012, IL CORAGGIO DI SCEGLIERE 19 luglio 2012, IL CORAGGIO DI FARE RETE 26 luglio 2012, IL CORAGGIO DEL QUOTIDIANO Tutti gli incontri si svolgeranno nel Chiostro del Vescovado di Livorno, dalle ore 21,15 alle ore 23.

CURIA VESCOVILE nuovo orario di apertura Si comunica che da Lunedì 25 Giugno gli Uffici di Curia saranno aperti al pubblico nei giorni: MARTEDI’ - GIOVEDI’ e VENERDI’ dalle ore 10.30 alle ore 12.30


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LA SETTIMANA DI LIVORNO

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Sono capace di accogliere l’altro? el gruppo catechistico spesso arrivano nuovi ragazzi, sappiamo accoglierli ? E tra i vecchi appartenenti al gruppo qual è il clima? Si accolgono reciprocamente ?

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Una piccola guida per gli educatori per insegnare ai ragazzi ad accogliere e conoscere nuove persone che si affacciano nel loro gruppo

In situazioni simili occorre: 1. Aiutare i ragazzi a riflettere su come si è facilmente condizionati da pregiudizi nei confronti del prossimo. 2. Insegnare a leggere i propri e gli altrui comportamenti in un’ottica di cambiamento. 3. Fare una esperienza critica di lettura dei messaggi che riceviamo. Per riuscire a concretizzare questo aiuto si potrebbe concentrare l’attenzione su questo tema attraverso degli incontri. PRIMA FASE 1. L’animatore introduce l’attività domandando ai ragazzi di elencare su di un cartellone le varie provenienze di immigrati (italiani o stranieri) presenti nella nostra città, indipendentemente da una conoscenza personale diretta. 2. Si fanno le prime considerazione notando come molti di questi provengono dal sud del mondo o della stessa Italia. 3. L’animatore, dopo aver detto che sicuramente ciascuno ha in qualche modo semplicemente incontrato o fatto conoscenza con una di queste persone, consegna a ciascuno lo schema seguente, da compilare in modo anonimo, mettendo una croce nella colonna del "era uno che" nella riga corrispondente al comportamento riscontrato: Era uno che: -si arrangiava - era impreciso e vago - era perditempo - era confusionario - si immischiava negli affari altrui - era sfaticato - viveva senza un programma - era servile (ecc) 4. Si ritirano tutti i biglietti, mischiandoli e ridistribuendoli a caso. 5. Si invita ciascun ragazzo a portare motivazioni circa la relativa "ottica dell’aspettativa" secondo lo schema qui di seguito riportato (ad es: se nel biglietto che gli è toccato c’è una croce su "era perditempo", deve portare motivazioni, esperienze e racconti relativi a "sapeva sprecarsi nei rapporti umani): Era uno che: ottica del pregiudizio - ottica dell’aspettativa si arrangiava conosceva l’arte del fare da sé; era impreciso e vago aveva elasticità e tolleranza; era perditempo sapeva "sprecarsi" nei rapporti; era confusionario era un creativo; si immischiava negli affari altrui era solidale; era sfaticato non collaborava con interessi altrui; viveva senza un programma accoglieva l’imprevisto nel quotidiano; era servile era accogliente della diversità;

LA CHIESA È VOSTRA iovani, siate tralci vivi nella chiesa, siate tralci carichi di frutti! Essere tralci vivi nella Chiesa-vigna significa anche G assumersi un impegno nella comunità ecclesiale e nella società. Tutti, a seconda delle nostre vocazioni particolari, siamo partecipi della missione di Cristo e della sua Chiesa. Mettete quindi al servizio della Chiesa i vostri giovani talenti senza riserve, con la generosità propria della vostra età. La Chiesa e’ vostra, anzi, voi stessi siete la Chiesa! Da parte sua, la Chiesa ha tanto da offrire a voi giovani. La Chiesa-vigna ha bisogno anche di operai particolari, che la servano in maniera specifica, con radicalismo evangelico, consacrandole tutta la loro vita. Si tratta delle vocazioni sacerdotali e religiose, come pure delle vocazioni dei laici consacrati nel mondo. Sono sicuro che molti di voi, meditando il mistero della Chiesa, sentiranno nel profondo dell’anima l’invito di Cristo: “Va anche tu nella mia vigna…” Se udrete questa voce rivolta personalmente a voi, non esitate a rispondere “si” al Signore. Non abbiate paura, perché servire Cristo e la sua Chiesa in modo totale e’ una vocazione stupenda e un dono magnifico. Cristo vi aiuterà! Giovanni Paolo II

SECONDA FASE 1. L’animatore porta o fa portare vari quotidiani o riviste che sono usciti in un certo arco di tempo (una settimana, dieci giorni) e invita i ragazzi a: - trovare articoli che riguardino fatti in cui siano in qualche modo coinvolte persone immigrate la cui provenienza era stata scritta sul primo cartellone; ritagliarli e dividerli per lo stesso "filone" (ad es: lo stesso avvenimento in cui è coinvolto un immigrato riportato da giornali diversi, oppure l’avvenimento seguito in più giorni nello stesso giornale...). 2. Fatto questo lavoro la prima considerazione da fare sarà verificare se i pregiudizi espressi nella prima fase sono correlabili con la "provenienza" degli immigrati che più compaiono negli

articoli presi in esame. 3. Si dividono i ragazzi in tanti gruppi quanti sono i "filoni" che abbiamo creato con i ritagli di giornale. Si consegna a ciascun capo gruppo: un foglio grande, colla ed evidenziatore. 4. Il compito di ciascun gruppo è quello di: a) ordinare gli articoli incollandoli sul foglio b) segnare con l’evidenziatore quelle frasi degli articoli (titoli compresi) che ritengono favorire l’ottica del pregiudizio c) tentare, almeno per alcuni, a riformulare la frase nell’ottica dell’aspettativa. 5. Ci si ritrova insieme per presentare i risultati ed esprimere le difficoltà incontrate.

OSSERVAZIONI PER L’EDUCATORE Questa attività può essere proposta con tutte e due le fasi a ragazzi tra i 13 e 15 anni, per i più piccoli è consigliabile svolgere la prima fase con uno schema più semplice Si può concludere l’attività con la lettura della "Parabola del buon samaritano", con il seguente commento: I protagonisti della parabola raccontata da Gesù sono due. Il primo è quell’uomo senza nome e senza volto che porta con sé solo la sventura di aver incontrato i briganti e di essere rimasto "mezzo morto" in mezzo alla via. Il racconto del Signore lo presenta solo così. Ma l’altro protagonista, quello che risplende come modello del "prossimo", è il Samaritano. Gesù si diverte a presentare questo personaggio facendolo precedere da altre due figure di potenziali soccorritori del malcapitato vittima della violenza dei briganti, un sacerdote e un levita. A chiunque ascolti il racconto, appare subito chiaro il contrasto tra l’indifferenza di chi non avrebbe dovuto essere indifferente perché persona che rappresenta Dio, che serve Dio (e quindi non può non servire l’uomo) e la carità operosa di chi invece non era legato al "mezzo morto" da nient’altro che dal fatto di essere entrambi uomini. Gesù nella sua narrazione "spiazza" le attese di tutti. La salvezza, il soccorso, la "compassione" arrivano inattese da chi appariva, secondo il normale modo di pensare, il più lontano, quello che aveva in comune di meno con l’uomo steso a terra.

CATECHESI

SUGGERIMENTI DI CATECHESI.........

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TOSCANA OGGI

LA SETTIMANA DI LIVORNO

1 luglio 2012

La Stella Maris di Livorno su Facebook

In “rete” anche in mare

■ LA SCUOLA D’INFANZIA San Luca

Il fiore all’occhiello della parrocchia di Stagno otto la presidenza di don Piotr Grajper da 3 anni, e dopo la chiusura del convento delle suore maestre Dorotee a luglio 2011, la scuola materna san Luca ha proseguito la sua attività grazie alle insegnanti e al personale laico, che, lavorando in equipe con il parroco, hanno dato continuità alla scuola religiosa, secondo il progetto educativo appreso negli anni precedenti, consolidato quest’anno con i nuovi orientamenti. L’obiettivo del parroco e delle insegnanti è la formazione dei bambini delle 3 classi, attraverso la trasmissione dell’amore in Cristo,

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acebook è un network ormai alla FMaris portata di tutti, così anche la Stella di Livorno, ha aperto una sua pagina; chiunque - cliccando “mi piace”- può accedervi e lasciare un messaggio. Aspettiamo tanti amici e sostenitori dalla città, ma anche tanti amici che sostano nel nostro centro e possono lasciarci una foto ed un messaggio. Ci auguriamo che anche questo piccolo servizio possa aiutare a far sentire il nostro centro “una casa lontano da casa”. http://www.facebook.com/pages/StellaMaris-Livorno IMMAGINI E SANTI A BORDO

un amore che si propaghi dai figli ai genitori e viceversa. Cosa offre questa scuola? Un servizio accoglienza, ambienti decorati e allegri, didattica, studio primario della lingua inglese, manualità, psicomotricità, pranzi seguiti dai nutrizionisti delle ASL, 2 gite all’anno con i genitori, la recita natalizia e di fine anno.

C’è una vera simbiosi tra la scuola e la parrocchia, infatti la direttrice è anche catechista dell’alfabetizzazione per la 1° e 2° elementare, mentre i bambini della materna e le loro famiglie fanno parte dei gruppi del calendario dell’animazione della santa messa dominicale, partecipano alle varie raccolte alimentari…

per non dimenticare la stupenda processione della domenica delle Palme con i piccoli che agitano il ramoscello d’olivo e la colombina bianca! Mercoledì 27 giugno alle ore 16,00 si terrà lo spettacolo finale secondo il tema dell’alimentazione

equilibrata, affrontato in questa seconda parte dell’anno scolastico. Sarà bello assistere alla recita di questi bambini meravigliosi che hanno già incontrato Gesù e stanno preparando il loro cuoricino ad accoglierlo per sempre! Monica Calvaruso

Serra Club LIVORNO

EMANUELE TATTANELLI È IL NUOVO PRESIDENTE a festa di chiusura Lcome dell’Anno Serrano, tenutasi di consueto alla

Salendo a bordo è assai facile riconoscere la religiosità della gente di mare; lo si scopre attraverso piccole cose. In modo particolare colpiscono le immagini sacre che si trovano appese nei locali: sono immaginette infilate tra i diversi avvisi in saletta da pranzo, sono fotocopie fissate con lo scotch sulla lamiera di un quadro elettrico, sono immagini che richiamano qualche devozione particolare, o qualche visita a bordo, regalate da un amico o semplicemente por-tata da casa. Spesso si incontra l’immagine di Gesù alle spalle del timoniere diffusa dai tan-ti centri Stella Maris, l’immagine della Vergine proveniente da qualche porto lontano—i filippini sono particolarmente devoti alla Madonna di Fatima; Papa Giovanni Paolo secondo ha certamente raccolto l’attenzione di molti. Dal mondo del cristianesimo orientale proviene l’immagine di san Nicola di Myra (o di Bari) che è venerato come patrono dei marittimi, perché—secondo la leggenda— durante la sua permanenza a Bari salvò la vita ad alcuni marinai.

Barcarola, ha visto la presenza delle massime autorità religiose e cittadine e di molti amici degli iscritti al Club. In un clima di festa, vari sono stati i momenti significativi che hanno punteggiato la serata. All’apertura c’è stata la consegna di un riconoscimento particolare, consistente in una croce scolpita su un cubo, al Cappellano monsignor Ezio Morosi che proprio recentemente è stato insignito dell’onorificenza di Protonotario Apostolico della Santa Sede. Monsignor Morosi ringraziando i soci ha ricordato come l’anno appena trascorso sia stato molto positivo e pur con i limiti dovuti alla nostra umanità debole, ha invitato con spirito di umiltà e di servizio e proseguire nell’impegno intrapreso a favore delle vocazioni. Non c’è dubbio che grazie a Dio, ci sia una ripresa vocazionale al sacerdozio sia a livello locale che nazionale e mondiale (Livorno conta dopo molti anni 10 seminaristi). Infatti il Governatore del distretto che Nelle foto: il passaggio del martelletto dal past president Marco Creatini al nuovo president Emanuele Tattanelli; la consegna del distintivo ai nuovi soci Luciano e Enrico Della Bella

Durante la serata di chiusura dell’anno del Serra anche l’ingresso di due nuovi soci

era presente a Livorno, reduce dal Congresso serrano a Bari, ha ricordato come i numeri diano con immediatezza di comunicazione il senso della lenta e costante crescita. Dopo quasi 50 anni il numero dei sacerdoti che hanno lasciato il ministero è sceso a meno di 1000 unità nel mondo, grazie al sistema di monitoraggio voluto da Paolo VI. Ma c’è anche un alto numero significativo di ministri sacerdotali che chiedono di potere tornare dopo avere rinunciato ai voti: l’anno scorso infatti 460 sacerdoti hanno chiesto il rientro. Si parla di crisi delle vocazioni, ma è importante sottolineare che dall’anno 2000 i sacerdoti, diocesani e

religiosi, nel mondo sono in sensibile aumento. Infatti dai 405.000 nell’anno 2000, nel 2010 siamo arrivati a 413.000. Inoltre, il numero che consente anche alla Chiesa di contare sulle vocazioni come ai tempi d’oro è costituito da un buon serbatoio quali le vocazioni al diaconato permanente. Infatti, anche questo un dato inedito, il diaconato conta 35000 diaconi permanenti che svolgono il loro ruolo con grande competenza e grande entusiasmo quale espressione del volto positivo della Chiesa. Monsignor Simone Giusti, a tal proposito ribadendo i dati confortanti ha però voluto spostare l’attenzione su un fenomeno alquanto particolare in questi ultimi anni: il forte calo delle vocazioni religiose femminili. C’è pertanto la necessità di interessarsi alla “ridefinizione del ruolo femminile nella Chiesa alla luce della bellissima Lettera Apostolica Mulieris Dignitatem di Giovanni Paolo II” e il Serra è chiamato ad avere una particolare attenzione alle presenze religiose e alle vocazioni femminili nella nostra città. Molto commovente è stato il momento dell’“incorporazione” di due nuovi soci nel Club, due laici

impegnati da sempre al servizio della Chiesa livornese: i fratelli Enrico e Luciano Della Bella. Mons. Giusti e il sindaco Cosimi hanno dato loro il distintivo del Club. A chiusura della serata c’è stato il tradizionale passaggio del martelletto che segna l’ingresso del nuovo Presidente. Il Past-President, Marco Creatini ha ripercorso brevemente le tappe più significative con relatori illustri tra i quali il Prefetto Mannino, il Comandante dei Carabinieri Nuzzi, il giornalista vaticanista Tornielli, quindi, dopo i ringraziamenti ha invitato il nuovo Presidente a delineare il programma futuro del Club. Emanuele Tattanelli ha ricordato che essendo il prossimo, l’anno dedicato alla Fede, tutti si impegneranno affinché essa sia alimentata attraverso la conoscenza della Parola di Dio e con una scelta dinamica dove i valori della lealtà, onestà, generosità e condivisione facciano fruttificare i talenti che Dio dona a ciascuno. Sono stati fatti poi alcuni nomi circa le presenze ai futuri incontri: don Musi, don Vanzi, Emanuele Rossi ed è stato dato un appuntamento alla città per il 4 ottobre dove nella sala consiliare della Provincia il Colonnello della Guardia di Finanza, il Comandante Benedetto Lipari terrà una conferenza dal tema: “Pagare le tasse è un dovere anche etico?". Monica Cuzzocrea


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SPECIALE Palio Marinaro

Solidarietà e spirito di gruppo DI FABIO FIGARA

l Palio marinaro è un’istituzione per la nostra città, fa parte della sua storia, della sua tradizione culturale e sportiva. Il primo Palio ufficiale fu il Palio dell’Antenna, dal nome dell’asta avente in cima una bandierina (palio) che i rematori cercavano di raggiungere prima degli altri. La prima gara ufficiale avvenne probabilmente sotto Cosimo I. Il Palio dell’Antenna di oggi, dopo un lungo periodo di sospensione, è stato poi ripreso sulla base della gara del 1766, avvenuta per l’incoronazione di Pietro Leopoldo, recatosi in visita alla città, di cui abbiamo documenti e stampe tramite i quali poterne ricostruire l’organizzazione. Il Palio marinaro, con l’impostazione più o meno attuale, nacque invece nel 1927, quando i discendenti di Andrea Sgarallino dettero il via al Palio rionale dei gozzi, offrendo come premio lo stendardo vinto alla fine del XIX secolo a Genova, nel contesto di un altro palio remiero, da un’imbarcazione livornese. «I valori del palio – dice Pasqui – così come dovrebbero esserlo quelli dello sport in generale, si rispecchiano molto in quelli del Cristianesimo, perché ciò che conta, oltre al sacrificio e al duro lavoro, sono la solidarietà e lo spirito di gruppo, che ricerchiamo tramite l’attività sportiva. La voga è uno sport, ma è anche una ricchezza di tradizioni che dobbiamo cercare di non disperdere perché rappresentano la nostra storia: è un mondo, quello della vecchia Livorno, che sarebbe bello far riscoprire ai giovani, perché possano costruire un ottimo futuro per questa città.» Vittorio Pasqui si avvicina al mondo remiero per la passione ereditata dai genitori, che lo indirizzano sin da giovane alla voga. Prosegue la sua carriera sportiva nel canottaggio, poi si dedica all’organizzazione della Coppa Barontini per anni fino a diventare presidente del Comitato organizzatore del Palio marinaro, carica che ricopre per l’ottavo anno consecutivo. Oltre a questo, è vicepresidente dell’Associazione Sportlandia di Livorno (il Presidente è Mauro Martelli) che si occupa, con il supporto dei Vigili del Fuoco, dei ragazzi con difficoltà intellettive. Il Comitato ha competenze nell’organizzazione delle varie gare remiere quali la Coppa S.

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Foto diVittorio Pasqui: qui sopra con Gino De Martino detto “Falanga”, responsabile dei Campi di Regata

Domenica 8 luglio, Come ogni estate, torna il Palio marinaro livornese; abbiamo incontrato Vittorio Pasqui, presidente della manifestazione per riscoprire questa antica tradizione della nostra città

Giulia, la Coppa Barontini e i due Palii, e nel coordinamento delle varie cantine nel corso dell’anno. Purtroppo la crisi economica ha colpito anche questo settore: minori fondi da parte del Comune e poca risposta anche da parte dei privati hanno creato seri problemi alle cantine, senza considerare che alcuni rioni soffrivano già la mancanza di strutture adeguate. «Il Comune ha così dovuto approntare un piano di ristrutturazione dell’organizzazione del Palio -

Il programma del Palio Marinaro 2012 SABATO 7 LUGLIO Ore 17,00 - Estrazione delle boe nella sala del Consiglio Comunale sarà presente una rappresentanza del Corteo storico “La Livornina”

continua Pasqui accorpando alcuni rioni: dai sedici rioni iniziali partecipanti con altrettanti gozzi, cioè le imbarcazioni a remi, siamo arrivati oggi ad averne otto. I sedici rioni si affrontavano in due categorie, una “serie A” e una “serie B”, con tanto di retrocessioni e promozioni per il palio successivo: le imbarcazioni erano otto da dieci remi per la prima categoria ed altrettanti da quattro remi per la seconda. Questa modalità, proprio a cominciare da quest’anno che definirei “di transizione”, è finita proprio per la “fusione” di alcuni rioni e la conseguente diminuzione delle imbarcazioni. Adesso le imbarcazioni da quattro remi sono per i più giovani.»

Nella storia del palio gli accorpamenti non sono una novità, erano già avvenuti altre volte, come per la fusione tra l’Origine con il Magenta o per il Pontino con il S. Marco, ma i problemi attuali hanno incentivato questa soluzione. In pratica, a parte i rioni blasonati come il Borgo, il Pontino S. Marco, il Venezia e l’Ovosodo, alcuni rioni hanno avuto la fusione in base alla zona della città (nord o sud, est o ovest) o in base alle scelte delle Circoscrizioni: ad esempio il Colline si è fuso con il rione Stazione e il Fabbricotti con il Torretta. Il prossimo anno sono previste altre fusioni, forse Antignano e Ardenza con Montenero e Quercianella. «Nonostante tutte le difficoltà e tutti i cambiamenti, quest’anno riusciremo comunque ad organizzare nuovamente una buona manifestazione. Si comincia sabato 7 con l’estrazione delle boe in Comune; domenica, nella mattina, avremo le gare delle gozzette (4 remi) con equipaggio femminile alle 10,30 e maschile alle 11,15; alle 17,00 avremo il Palio nazionale Special Olympics per i ragazzi con difficoltà intellettive che vogano in due insieme ad altrettanti partner e un timoniere; alle 18,30 altra gara delle gozzette a 4 remi e alle 19,15 il Palio marinaro a 10 remi. Le gare del pomeriggio sono state spostate tutte di mezz’ora rispetto agli altri anni per il caldo. Le premiazioni, invece, avverranno giovedì 12 in Fortezza Vecchia con Corteo storico dell’Associazione La Livornina. Speriamo in una grande partecipazione da parte della Città, per la quale e grazie alla quale il Palio vive ancora.»

DOMENICA 8 LUGLIO Terrazza Mascagni – Palio Marinaro Ore 10,30 – Gara gozzette a 4 remi femminile Ore 11,15 - Gara gozzette a 4 remi Mini Palio Ore 17,00 – Palio Nazionale Special Olimpics (ragazzi con difficoltà intellettive) – equipaggi provenienti da tutta Italia. Ore 18,30 - Gara gozzette a 4 remi Ore 19,15 – Gara del palio marinaro gozzi a 10 remi Durante le gare del pomeriggio sulla Terrazza Mascagni saranno esposti le più significative riproduzioni d’abiti d’epoca de “La Livornina” (Corteo storico della città di Livorno) GIOVEDI 12 LUGLIO In Fortezza Vecchia Premiazione Palio Marinaro Alle ore 21,30 “La Livornina” con il suo Corteo Storico della Città di Livorno, offrirà alla cittadinanza la ricostruzione dell’accoglienza riservata nel XVII sec. ai Granduchi in Fortezza Vecchia con saluto alla voce e salve di cannone . Ore 22,00 – Premiazione degli equipaggi che partecipato al Palio Marinaro La serata allietata dalla presenza del noto attore livornese Marco Conte

ELENCO DEI RIONI PARTECIPANTI: Antignano Ardenza Benci Borgo Colline - Stazione Fabbricotti – Torretta (nel torretta compreso Shangay) Magenta Montenero Pontino S.M. Quercianella S. Jacopo Salviano Venezia Ovosodo


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