La Settimana n. 26 del 6 luglio 2014

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IL GRANELLO di senape Via del Seminario, 61 57122 Livorno tel. e fax 0586/210217 lasettimana.livorno@tiscali.it Notiziario locale

Direttore responsabile Andrea Fagioli Coordinatore diocesano Nicola Sangiacomo Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983

6 luglio 2014

Verso un nuovo Umanesimo

di mons. Alberto Ablondi

Così l’amore fra coniugi e l’amore di genitori diventa evangelizzante, in quanto premessa perché i figli possano comprendere durante la vita il messaggio di amore del Padre e di qualunque persona, cioè per diventare capaci si stabilire un rapporto di amicizia con Dio e con gli uomini. Prima ancora della trasmissione del messaggio evangelico, è compito soprattutto dei genitori cristiani non solo offrire il "vocabolario" dell’amore, ma anche la "sintassi" dell’amore. Questa consiste nel rivelare al figlio la profonda struttura del vero amor che non esclude mai nessuno, ma tutti abbraccia universalmente, pur con forme diverse nel modo e nella intensità. L’evangelizzazione nella famiglia, 1974

LINEA di Pensiero di Luca Lischi

Il potere a servizio della comunità del servizio per la comunità. E non il servizio per Inoill potere potere. Coloro che hanno responsabilità politiche devosempre mettere in evidenza la dimensione morale della rappresentanza e cercare la soluzione ai problemi sociali. Tra tutti il lavoro e la casa. E un’attenzione prioritaria a coloro che non hanno alcun potere, i poveri. I politici esercitino con ardore la pratica del potere con spirito di servizio. E la pazienza, la moderazione, la sobrietà, la carità e il dialogo siano i capisaldi del "loro" potere. Aspiriamo al potere del servizio. E purifichiamoci dal servizio al potere

Passaggio di testimone a La Settimana

Il grazie del Vescovo a Nicola Sangiacomo

I programmi futuri del Progetto culturale diocesano. Eventi che possono essere un’antenna per recepire e rilanciare i segnali che arrivano dalla città. L’8 dicembre sarà a Livorno il cardinal Lorenzo Baldisseri, segretario del Sinodo dei Vescovi DI

NICOLA SANGIACOMO

er un nuovo Umanesimo» sarà questo il filo conduttore del prossimo anno pastorale del Progetto Culturale, quello che ci porterà alla vigilia del Convegno nazionale della Chiesa Italiana che si svolgerà a Firenze nel novembre del 2015. Come già avvenuto negli anni scorsi, il tema di fondo sarà affrontato in modo multidisciplinare, per fare una proposta culturale alla città che faccia emergere come i valori evangelici possano maturare e crescere nel nostro tempo. Il tema dei valori della persona umana sarà affrontato da vari punti di vista con eventi che saranno programmati con una cadenza mensile a partire da Settembre.

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Si comincia il 7 Settembre quando, in occasione della Giornata Regionale Mariana, si realizzerà un convegno sul culto della Madonna di Montenero a Livorno nell’ambito del giubileo mariano. Si proseguirà in Ottobre con un convegno sul concetto giuridico di persona umana e, in novembre, sul concetto etico e filosofico di persona. In entrambe le occasioni saranno autorevoli docenti universitari a trattare il tema. Si arriverà così al grande appuntamento di Dicembre quando, l’8 Dicembre, sarà a Livorno il cardinale Lorenzo Baldisseri (nella foto accanto), il segretario del Sinodo dei Vescovi, la persona alla quale Papa Francesco ha affidato la regia del grande percorso della Chiesa universale sulla famiglia che si realizzerà in

due tappe nel 2014 e nel 2015 e che è chiamato a definire come la Chiesa affronterà le questioni emergenti in ambito familiare. Un testimone autorevolissimo che arriverà in diocesi all’indomani della conclusione del Sinodo dei Vescovi di Ottobre. Nei primi mesi del 2015 sono già programmati alcuni appuntamenti in cui si rifletterà sul tema del nuovo Umanesimo dal punto di vista antropologico, ecumenico, urbanistico e pastorale. La novità di quest’anno per il Progetto Culturale è costituita da un calendario di film che saranno proiettati nelle diverse parrocchie cittadine: saranno film particolari che, per vari motivi, non arrivano nelle sale cinematografiche ma che, per qualità e importanza dei

accontare la Chiesa non è certo cosa facile, ancora meno raccontare quella livornese, così R particolare in tutto e per tutto, densa di

temi affrontati, offrono occasioni preziose di riflessione. Il ciclo sarà curato da Umberto Del Corona, un esperto ed appassionato del settore. Il Progetto Culturale continuerà poi a svolgere anche in futuro la funzione di antenna capace di recepire e rilanciare i segnali che arriveranno dalla città, come ha fatto negli ultimi anni quando ha messo al centro del dibattito locale le questioni del lavoro, della casa, della famiglia e della povertà crescente. Lo farà con lo stile di attenzione, ascolto e coinvolgimento dei protagonisti che ha positivamente sperimentato nei mesi scorsi. L’antenna, già positivamente sperimentata, sarà particolarmente sensibile e preziosa anche in questa stagione nuova della politica cittadina.

DAL 9 AL 13 NOVEMBRE 2015 A FIRENZE

Il convegno ecclesiale nazionale uello di Firenze sarà il quinto Convegno Ecclesiale Nazionale. Il Q primo si tenne nel 1976 a Roma sul tema Evangelizzazione e promozione umana, quindi fu la volta di Loreto nel 1985 (Riconciliazione cristiana e comunità degli uomini), Palermo nel 1995 (Il Vangelo della carità per una nuova società in Italia) e Verona nel 2006 (Testimoni di Gesù risorto, speranza del mondo). Di fatto nel nostro Paese i cinquant’anni dal Concilio sono stati cadenzati da questi eventi ecclesiali, quasi a rimarcare con anniversari decennali l’eredità conciliare. In questa luce, il tema di ogni Convegno ha incrociato di volta in volta quello degli Orientamenti pastorali del decennio

entro cui il Convegno stesso si collocava: Evangelizzazione e sacramenti per il primo decennio (gli anni Settanta), quindi Comunione e comunità (gli anni Ottanta), Evangelizzazione e testimonianza della carità (gli anni Novanta), Comunicare il Vangelo in un mondo che cambia (20002010) ed Educare alla vita buona del Vangelo per il decennio in corso. Scrive a proposito di questo appuntamento mons. Crociata: «L’orizzonte del Convegno è quello di un evento di preghiera, di ascolto, di confronto e di discernimento, di orientamento condiviso per un annuncio e una testimonianza più efficaci e attuali, occasione di rilancio dell’impegno pastorale della comunità ecclesiale»

sfaccettature, di carismi diversi, di ricchezze e povertà. In questi anni «La Settimana» ci ha provato e ci prova ancora, ogni settimana appunto, con costanza e impegno. Prima con tre pagine, poi con otto, e adesso ancora di più con pagine cartacee e pagine online, grazie al nuovo blog «La Settimana tutti i giorni». E lo fa grazie al lavoro di persone che, in modo completamente gratuito (e di questi tempi è una rarità!), cercano le notizie, scrivono gli articoli, intervistano, approfondiscono, provando a “raccontare” la Chiesa che è in Livorno. Il loro lavoro è guidato da un coordinatore, riferimento locale per il giornale Toscana oggi, che partecipa alla redazione, segue l’impostazione delle notizie e la composizione delle pagine e aiuta anche a leggerle, attraverso editoriali e approfondimenti. Anche chi fa il coordinatore del giornale non riceve alcuno stipendio o rimborso spese, lo fa con spirito di servizio e amore verso la Chiesa, perché serve soprattutto l’amore, per passare su tante povertà facendo emergere i lati positivi, la bellezza dei fatti e delle persone. Ed è con questo spirito di servizio e di amore che in questi anni ha lavorato Nicola Sangiacomo, coordinando le pagine de «La Settimana». Ed è per questo che voglio dire pubblicamente grazie a questo nostro e mio, collaboratore. Grazie per il tempo che ha dedicato a questo incarico con dedizione e competenza, portandolo avanti insieme all’impegno come referente diocesano per il Progetto culturale. Allo stesso tempo voglio augurare buon inizio a Chiara Domenici che a partire da Settembre avvicenderà Nicola in questo ruolo. Possa il lavoro di queste persone essere uno strumento utile alla nostra Chiesa, perché attraverso la buona comunicazione cresca anche la comunione. + Simone, vescovo

ERRATA CORRIGE

Direttore ufficio diocesano per la famiglia a scorsa settimana nell’articolo sulle nuove nomine è staLdiocesano to pubblicato il nome errato del direttore dell’ufficio per la famiglia. Il direttore è il diacono Antonio Domenici, insieme a sua moglie Rita Di Cecca, e non suo fratello Riccardo come invece è stato pubblicato. Ci scusiamo per l’errore con i lettori e con il diretto interessato.


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TOSCANA OGGI

LA SETTIMANA DI LIVORNO

6 luglio 2014

L’ultimo incontro di formazione Caritas

«Voglio svegliare l’aurora» Il territorio come annuncio di un incontro i è concluso ai Salesiani il ciclo di S«Dall’’io incontri per credenti e non credenti all’altro: animare per condividere» promosso e organizzato dalla Diocesi, la Parrocchia dei Salesiani e la Caritas. Un percorso per educare alla prossimità, per animare in maniera attenta e rispettosa, promuovendo una cultura dell’incontro e della condivisione. Durante questi quattro Giovedì di Giugno si è analizzato la tematica della prossimità dal punto di vista biblico e pedagogico e ne sono state presentate esperienze concrete come la carovana della carità e l’evangelizzazione di strada. L’ultima conferenza, che aveva come titolo «Voglio svegliare l’aurora - il territorio come annuncio di un incontro» è stato presentato dai salesiani: don Marco Aspettati, Suor Mercedes e due giovani studenti di teologia. L’incontro è ruotato intorno alla tematica dell’animazione di strada, tanto cara alla congregazione fondata da Don Bosco. Ognuno di questi quattro relatori ha raccontato la sua esperienza vissuta in prima persona in diverse città d’Italia e all’estero, in ambienti universitari, stazioni ferroviarie e luoghi d’incontro di giovani. L’evangelizzazione di strada è un’esperienza missionaria di annuncio a giovani, soprattutto, verso quelli lontani dalla fede. Si inizia con una prima fase di osservazione dei centri cittadini d’interesse e di aggregazione giovanile e poi si parte per la missione vera e propria. Procedendo in coppia, i missionari cercano di approcciarsi e agganciare giovani con una breve presentazione e piccole domande e invitandoli successivamente a eventi e iniziative sportive o di catechesi/preghiera in chiesa o in oratorio, anche di sabato sera. Un’esperienza straordinaria e coinvolgente, ma anche difficile, soprattutto nella fase dell’approccio. Non sempre, i giovani «Non sempre, "agganciati" rispondono i giovani positivamente "agganciati" all’invito, spesso rispondono "volano" insulti positivamente oMaprovocazioni. del resto, all’invito, non esiste una modalità spesso precisa con cui “volano” relazionarsi, si insulti punta alla e o provocazioni. spontaneità alla semplicità Ma del resto, unite ad una non esiste una buona dose di preghiera e modalità affidamento precisa con cui all’azione dello Spirito Santo. relazionarsi, I missionari, si punta alla spinti dalla gioia e dalla spontaneità voglia di e alla annunciare semplicità l’incontro con Cristo vedono unite ad una l’altro come un buona dose dono ricevuto, cui non di preghiera non e affidamento possono portare all’azione dello l’annuncio. In Spirito Santo» coloro che hanno agganciato, dopo un’iniziale scetticismo e chiusura hanno riscontrato tanto bisogno di essere ascoltati e aprire il loro cuore. Tutti possono essere evangelizzatori nella vita quotidiana, al lavoro, a scuola, nello sport, tutti possono farsi prossimi all’altro, svegliare l’aurora portando la luce di Cristo tra le genti. Anche la parrocchia salesiana di Livorno vivrà questo tipo di esperienza. Dal 7 al 20 Luglio prossimo ci sarà la "Missione giovani"con eventi e iniziative che si terranno sul lungo mare e alla parrocchia di San Jacopo. C.L.R.

La parola alla... CARITAS

Porte aperte alle Sorgenti di Carità Un giorno per scoprire e capire come funziona il nuovo centro Caritas iornata di degustazione e assaggio alle Sorgenti di Carità. Un’occasione per presentare e promuovere i nuovi corsi della scuola dei mestieri e del centro aggregativo che partiranno a ottobre e fare un bilancio di questi primi mesi di attivazione della struttura. Inaugurata lo scorso dicembre, "Sorgenti di Carità" rappresenta un’opera segno che vuole essere un’antenna sul territorio, un luogo di accoglienza, speranza e rinascita per tutti quelli che vivono situazioni di marginalità. In questi primi mesi sono stati attivati il centro d’ascolto famiglie e la scuola dei mestieri, fiore all’occhiello della struttura, con i suoi primi tre corsi: falegnameria, cicloofficina e piccoli manufatti. Si tratta di percorsi di formazione informale, rivolti a giovani e disoccupati, che hanno come finalità l’acquisizione di conoscenze e abilità di un mestiere, ma soprattutto la riattivazione della persona attraverso un processo di socializzazione. In virtù di questa finalità, ogni corso è composto da un numero limitato di allievi, tenuti da un’équipe formativa formata da: un mastro volontario, un educatore e da un tutor. Sono in via di trattativa e studio, con agenzie ed enti locali, anche misure di inserimento nel mondo del lavoro degli allievi più meritevoli. Ai primi tre corsi (falegnameria, ciclo-officina e piccoli manufatti) che sono partirti e che saranno

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ripetuti, si affiancheranno, a ottobre, corsi di: cucina sociale, con la riscoperta di ricette povere e semplici della tradizione popolare territoriale e sartoria. Si attiverà anche il centro aggregativo con una serie di attività ricreative anch’esse con finalità socio-pedagogiche: corso di chitarra, pittura, teatro e scrittura creativa che vedrà anche il coinvolgimento degli utenti al progetto giornalistico "Scarpe da tennis" che darà voce ai tanti uomini e donne di strada con

racconti di vita vissuta. Verranno anche resi fruibili l’internet Point e una sala lettura, dove sarà allestito un laboratorio di emeroteca (lettura e commento di articoli di giornale). Si è pensato, poi anche ai più piccoli con un laboratorio di fiabe con lettura e animazione di testi tenuti da una psicologa. Durante l’open day è stato possibile girare all’interno della struttura, visitandola e partecipando a delle simulazioni dei corsi e laboratori. Sono stati presentati gli insegnanti e fornite informazioni sui contenuti, obiettivi del corso e sulla

modalità d’iscrizione. Si è inoltre, ribadito che la scuola dei mestieri non vuole essere un ente di formazione, ma piuttosto un’officina dei talenti. L’evento è servito, soprattutto, ad informare di questi corsi le agenzie del territorio che potranno segnalarne i possibili utenti Sorgenti di Carità rappresenta un luogo veramente significativo per la città (ha ospitato la Tavola rotonda sui temi del sociale con i candidati sindaco e numerosi convegni e seminari) che non esisterebbe senza il prezioso aiuto di operatori e soprattutto di volontari che mettono a disposizione i propri talenti e il proprio tempo a servizio del prossimo. Caterina Lo Russo

IMPARARE A CREARE MANUFATTI: OTTO LEZIONI PER IMPARARE COME FARE

Un corso per stimolare la creatività cquisire l’adeguata abilità manuale A per creare piccoli manufatti da impiegare come oggetti di decoro o bomboniere, impiegando tecniche diverse come l’uncinetto e la pasta di mais: sono questi gli obiettivi del corso svoltosi nei locali del Centro "Sorgenti di Carità" di via Donnini, al fine di offrire capacità e metodologie per il reinserimento lavorativo. Gli oggetti realizzati sotto la guida dell’insegnante Federica Bacci, con il prezioso aiuto di Elisa Tessieri e di Chiara Landolfi, verranno probabilmente utilizzati per la creazione di un marchio sociale di vendita, con lo scopo autofinanziare il corso stesso. «Le lezioni si sono svolte il mercoledì pomeriggio, dalle 16 alle 18.30 - spiega Elisa - e hanno visto l’impegno di sei allieve per un totale di 20 ore, tutte attualmente in disoccupazione. La prima lezione è stata dedicata alla presentazione delle finalità del corso, alle norme di sicurezza e alla conoscenza dei partecipanti, mentre nelle fasi successive, dopo una breve introduzione al lavoro che saremmo poi andati ad effettuare, abbiamo affrontato la parte teorica, per poi passare alla pratica». Federica ha iniziato insegnando la tecnica dell’Amigurumi, «un’ arte giapponese che permette di realizzare pupazzi tridimensionali - spiega Chiara - utilizzando le basi dell’uncinetto: per comin-

ciare, ad esempio, sono stati realizzati dei piccoli pulcini. Con Elisa ci siamo invece occupate del Riciclo Creativo, per stimolare la creatività e valorizzare l’arte del riuso: con questo metodo sono stati creati cestini in carta utilizzando depliant pubblicitari, portamonete in Tetrapak e orecchini con tecnica Origami». Per le attività svolte durante il corso è stato rilasciato un attestato di partecipazione. Dopo l’estate sono programmati molti altri corsi, sempre con l’intento di formare tecnici ed operai in settori artigianali per cui ancora esiste ri-

chiesta di mercato ma pochi operatori, tramite un preciso percorso educativo e formativo, e con l’applicazione della metodologia didattica del learning by doing. È possibile rimanere aggiornati sui corsi della Scuola dei Mestieri su www.caritaslivorno.it oppure tramite la pagina facebook.com/pages/Caritas-Livorno. Fabio Figara


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LA SETTIMANA DI LIVORNO

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Alcune domande personali alla cantante

L’INTERVISTA ALLA SOPRANO Maria Luigia Borsi

Donna e mamma ...in ricerca DI

GAETANO MASTRORILLI

Maria Luigia Borsi è un giovane soprano lirica dalla carriera internazionale avendo cantato nei più grandi teatri del mondo, diretta dai più grandi direttori d’orchestra come Myung-Whun Chung, Lorin Maazel, Riccardo Muti e Zubin Mehta. La sua formazione musicale deve molto a don Lelio Bausani che, a Livorno, ha fondato la Corale Domenico Savio. Nata a Sora in Ciociaria, ha studiato con Antonietta Stella, Lucia Stanescu, Claudio Desderi e Renata Scotto. Felici di incontrarla in Italia, per quanto tempo avremo il piacere di saperla in patria? «Non per molto, trascorrerò parte della stagione estiva all’estero, dove sarò impegnata in tre produzioni liriche: in Grecia con il Don Giovanni di Mozart, a Cincinnati (Ohio, U.S.A.) con Madama Butterfly e a Oviedo (Spagna) con Otello di Verdi. Ciascuna mi terrà occupata per circa un mese di lavoro: tra una rappresentazione e l’altra mi concederò qualche giorno di riposo a casa». Lei è uno dei tanti "cervelli in fuga" dal Belpaese, ci racconti cosa l’ha portata a calcare i palcoscenici di tutto il mondo. «Non sono un cervello in fuga, casomai una voce… In verità ho sentito profondamente l’esigenza di esprimermi all’estero, oltre che in Italia: nessuna scelta forzata o dettata da uno stato di necessità, ma solo voglia di cantare anche a un pubblico con una cultura diversa dalla nostra, per carpirne reazioni ed emozioni. Dopo una fortunata tournee in Italia con Andrea Bocelli (circa ottanta concerti, dal 2002 al 2004, ndr.), ho sentito l’esigenza di allargare gli orizzonti. Devo soprattutto a mio marito, Brad Repp, anch’egli musicista (violinista americano, noto per aver creato il "Duo Baldo" ndr) la stimolo a intraprendere la carriera internazionale». Maria Luigia Borsi e la Musica: quando si sono incontrate la prima volta? «Molto presto. Avevo circa tre anni, in TV davano "Tosca" di Puccini: Maria Callas e la sua voce inconfondibile. Ricordo perfettamente il momento in cui uccide Scarpia: da quella volta ho iniziato a cantare e… non ho più smesso! Immaginavo situazioni fantastiche e le trasponevo in forma cantata. Rolando Cecconi, il maestro delle elementari, diede il "la" alla mia carriera. Tra le sue iniziative didattiche vi era anche l’insegnamento della musica, così, nel ’79, chiamò Mario Nuvoli a tenere alcune lezioni alla sua classe. Questi, colpito dalla mia voce, consigliò ai miei genitori di portarmi da don Lelio, il "padre" della Corale Domenico Savio di Livorno, a studiare canto. Quando ascoltai per prima volta la Corale in concerto, vissi un’esperienza spirituale e fisica: sentivo le vibrazioni dei suoni e vibravo io con essi, era l’amore per la Musica. Le lezioni di don Lelio hanno certamente contribuito a forgiare la mia personalità, accrescendone sensibilità e musicalità, a essere in sintonia con gli altri, in un continuo dare-avere e ascolto reciproco».

Una voce alla scuola di don Bausani Don Lelio le è rimasto nel cuore? «Don Lelio è una delle persone più’ importanti e significative della mia vita. In una lettera recente gli ho scritto: "Sono stimata per la musicalità e l’eleganza del fraseggio, perché mi avvicino alla musica, all’opera con sincero amore. Sono convinta che mi abbia insegnato ad amare la musica con abnegazione, mi abbia insegnato, da quando ero piccola, a ricercare un bel suono, a essere curiosa e studiosa. Cantando in un coro, da quando avevo quasi sette anni, brani di Palestrina, Desprez, Ockeghem, Monteverdi, Rossini, Mascagni, Puccini, Perosi, ho imparato ad ascoltare e a fondermi con gli altri senza mai perdere la concentrazione su quello che era il mio compito, ho imparato a rispettare le regole e le esigenze delle altre voci". (La lettera è pubblicata sul sito: donleliobausani.it, ndr.)». Quanto tempo dedica alla cura della voce e allo studio? «Se non studi non cresci, questo il concetto di base: ma occorre essere consapevoli del proprio strumento, qualunque esso sia, per disporre del suo controllo, ciò vale anche per la voce. Essa risponde in maniera differente al variare del clima, dell’umore e delle condizioni fisiche. Durante lo studio vocale preferisco cantare per un tempo non troppo prolungato, per conservare il colore e la freschezza della voce, soprattutto quando sono prossima a un concerto. Per lo studio vocale dedico non più di un’ora al giorno, per quello dello spartito, invece, molte di più». Lei è interprete delle opere di Puccini e Verdi. L’abbiamo vista, al Pittsburgh Opera, interpretare Cio-cio San in Madama Butterfly e Mimì in La Boheme a Barcellona, due capolavori pucciniani. Al fianco di Riccardo Muti, al Festival di Salisburgo, è stata Desdemona nell’Otello di Verdi. E via discorrendo… Insomma, è acclamata oltreoceano, dal Giappone agli Stati Uniti d’America e in tutta Europa. Cos’ha di così speciale

«Se non studi non cresci, questo il concetto di base: ma occorre essere consapevoli del proprio strumento, qualunque esso sia, per disporre del suo controllo, ciò vale anche per la voce. Essa risponde in maniera differente al variare del clima, dell’umore e delle condizioni fisiche» la sua voce? «Forse la capacità di emozionare e di coinvolgere il pubblico?» Tre aggettivi che la descrivono come artista? «Severa, emotiva, generosa». Quanto la televisione si adopera per favorire la conoscenza e la diffusione del gusto della Classica? E cosa pensa, a tal proposito, dei canali multimediali via internet? «Non saprei rispondere alla prima domanda: per scelta non abbiamo la TV in casa. Quanto a Internet, ritengo sia oramai uno strumento alla portata di tutti, complemento all’offerta tradizionale di musica classica. È necessario, comunque, filtrare consapevolmente la ricerca, per non imbattersi in contenuti di dubbia qualità. Chi cerca trova, quasi sempre». I teatri italiani stanno uscendo dalla crisi o sono ancora invischiati nella tela della sfiducia globale? «La luce in fondo al tunnel è ancora ben lontana, almeno credo. Nessuna buona iniziativa che annunci il cambiamento è stata lanciata dalle politiche alla cultura. I tagli sono ricaduti pesantemente su questo settore, come, peraltro, anche su sanità e scuola, altrettanto importanti per una nazione. I teatri chiudono e gli artisti, quando lavorano, non sono pagati congruentemente al valore artistico dimostrato. Peraltro, onestamente, ritengo che i cantanti italiani abbiano ancora ottime chance di lavorare con successo all’estero e vivere dignitosamente in patria. Se pure le cose vanno meglio fuori, io non rinuncio

PROSSIMI APPUNTAMENTI IN ITALIA La Rondine Giacomo Puccini San Miniato: 31 Luglio 2014 Lucca: il 21 novembre Modena: il 29 novembre Livorno: il 13 dicembre Pisa: il 17 gennaio, 2015 Ravenna: il 31 gennaio CONTATTI Web:www.marialuigiaborsi.com fb: www.facebook.com/marialuigiaborsi twitter: @MLBorsi

a respirare l’odore di poesia, ammirare la bellezza dell’arte e dei luoghi, apprezzare il clima e gli altri tesori dell’Italia, spesso fonti d’ispirazione per gli artisti, che neanche la peggior politica è riuscita ancora a distruggere o a portarci via. È questa parte buona di Italia che porto sempre nel mio cuore per trasmetterla al pubblico, soprattutto quando sono all’estero».

E magari porta con sé anche spaghetti, olio, vino e caffè? «Lo faceva il maestro Pavarotti… potrei farlo anch’io, non trova?» Il "Solo album" di Maria Luigia Borsi, è vero che sarà presto disponibile nei negozi e su i-Tunes? «A settembre del 2014 sarà disponibile in tutto il mondo la registrazione di una raccolta di arie operistiche che rappresentano la sintesi del mio repertorio. Ho avuto il grande onore di essere diretta dal Maestro Yves Abel e accompagnata dalla London Symphony Orchestra: un’incredibile esperienza artistica e personale che non dimenticherò mai». Siamo al termine della nostra conversazione, lasciamoci con la promessa di incontrarci nuovamente in Italia e, magari, in un teatro. «Ben volentieri, l’aspetto, se vuole, a Lucca il 21 novembre, oppure proprio a Livorno il 13 dicembre, con "La rondine" di Puccini!»

Le capita di guardarsi indietro e pensare al passato? «Sempre! Mi devo sforzare per non farlo, forse perché ho una natura malinconica. Vorrei essere, invece, più concentrata sul presente. Non penso mai al futuro». Padre toscano e madre ciociara: di quali influenze regionali sente di avere maggiormente beneficiato? «Mi sento ciociara quando emergono la mia solarità e il piacere di stare insieme, tipica dei caratteri del sud. L’ironia e l’essere gaudente riflettono, invece, la "toscanità" di mio padre». Lei è religiosa? «Me lo domando quotidianamente… il percorso è aperto. Spesso comunico con Dio: sono una figlia che continuamente cerca, talvolta con rabbia, risposte». Lei è sposata e mamma di una bambina di otto anni. In che modo concilia famiglia e «Spesso lavoro? comunico «Credo di avere le stesse con Dio: difficoltà di sono una una qualsiasi figlia che mamma che Se c’è continuamente lavori. amore, c’è cerca, sempre la soluzione». talvolta

con rabbia, risposte»

Sua figlia sarà molto orgogliosa di lei, cosa raccontano i suoi disegni? «Ambra scrive e disegna moltissimo. Nei suoi lavori ci sono spesso i suoi genitori, molti sorrisi e tanti colori! Mi sostiene come mamma-cantante scrivendo pensierini e letterine». Tre aggettivi che descrivono Maria Luigia mamma, moglie e figlia? «Nell’ordine: dolce, paziente e ubbidiente». Sappiamo che trova anche il tempo di impegnarsi nel sociale… «Sì, sono testimonial, con mio marito e altri personaggi dello spettacolo e dello sport, della Fondazione ARPA (nata nel 1992 grazie al Prof. Mosca dell’Università di Pisa, N.d.R.) di cui Andrea Bocelli è presidente onorario. Si tratta di un’ONLUS con finalità di promozione della ricerca e la formazione nei vari campi della Sanità.»


IV

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LA SETTIMANA DI LIVORNO

6 luglio 2014

Agenda del VESCOVO

VENERDÌ 4 LUGLIO Nella mattina, udienze laici in vescovado Sabato 5 luglio e domenica 6 Luglio il Vescovo è all’isola di Capraia in occasione della visita della Madonna Pellegrina di Fatima LUNEDÌ 7 LUGLIO Il Vescovo partecipa all’incontro della Commissione Beni culturali della CEI a Montenero MARTEDÌ 8 LUGLIO 10.30 S. Messa con le piccole figlie di San Giovanni Gualberto a Villa Mayer a Montenero 19.00 alla casa S. Giuseppe a Quercianella, incontro con l’equipe di pastorale giovanile Da mercoledì 9 luglio a 16 luglio, il Vescovo accompagna il pellegrinaggio a Fatima

Chiusura UFFICI Si comunica che gli uffici del palazzo vescovilie rimarranno chiusi al pubblico da Giovedì 31 Luglio a Venerdì 22 Agosto. Riprenderanno la regolare apertura Lunedì 25 agosto.

Diocesi informa DA GIOVEDÌ’ 3 LUGLIO ALLE 21.15

LECTIO NEL CHIOSTRO ei Giovedì nel Chiostro 2014 l’Azione Cattolica torna alle N origini, riproponendo 4 incontri in cui riscoprire ed esercitarsi nella pratica della lectio. Come è ormai consuetudine da molti anni, il mese di luglio per la nostra diocesi è anche sinonimo di Giovedì nel Chiostro, il tradizionale appuntamento estivo organizzato dall’Azione Cattolica diocesana nel Chiostro del Vescovado alle 21.15. Quest’anno la scelta è stata quella di un ritorno alle origini dei Giovedì, quando l’allora Settore Giovani di AC proponeva nel chiostro del Vescovado 4 incontri di preghiera sullo stile della lectio divina. Nei 4 giovedì di luglio oggetto di lectio saranno in particolare i Vangeli della domenica successiva: dopo l’invocazione allo Spirito, attraverso le quattro tappe canoniche della lettura (lectio), meditazione (meditatio), preghiera (oratio) e contemplazione (contemplatio), cui i maestri spirituali odierni aggiungono anche l’azione (actio), ossia un proponimento operativo conseguente a quanto si è meditato, si cercherà di riscoprire il valore di questa antica pratica di preghiera per la nostra vita concreta. Attraverso di essa è Dio stesso che interpella, orienta e plasma la nostra esistenza con la sua Parola. QUESTO IL PROGRAMMA COMPLETO: 3 luglio: Io sono mite ed umile di cuore 10 luglio: Il seminatore uscì a seminare 17 luglio: Lasciate che l’una e l’altro crescano insieme fino alla mietitura 24 luglio: Vende tutti i suoi averi e compra quel campo

Il Pellegrinaggio della Madonna di Fatima nell’Isola di Capraia DAL 3 LUGLIO AL 6 LUGLIO 2014 Giovedì 3 Luglio 18,00 Arrivo al porto e S. Messa 21,30 Processione fino al Paese.

Libri da LEGGERE

di Mo.C.

Methol Ferré A., Metalli A. - Il Papa e il Filosofo. - Ed. Cantagalli, pp.231, euro 15,00 Nel Maggio 2007, il Cardinale Bergoglio partecipa alla Quinta Conferenza generale dell’episcopato latino-americano in cui ebbe un ruolo fondamentale. I suoi rapporti con il filosofo Ferré segnati da una lunga amicizia avevano conosciuto un lungo percorso. Il giornalista Alver Metalli, in questa intervista al professore filosofo uruguaiano, ci racconta di questa amicizia comune e come proprio nel periodo della militanza universitaria, sotto il tremendo impatto della Rivoluzione cubana e della strategia guerrigliera in tutta l’America Latina, Methol Ferré li salvò dalla radicalizzazione politica e dalle alte mareggiate ideologiche e li aiutò a sviluppare l’intelligenza della fede e della comunione nella Chiesa. E lo fece non perché si rinchiudessero nei rifugi di un intimismo religioso, ma per rischiare l’esperienza della fede e crescere in essa in mezzo all’incandescente problematica suscitata dalle vicende latinoamericane. Dopo la lettura di questa intervista possiamo comprendere perché Papa Francesco ha detto di Methol Ferré: " Ci ha aiutati a pensare".

Venerdì 4 Luglio 10,00 Rosario meditato sul messaggio di Fatima 12,00 Angelus 15,30 Rosario meditato curato dall’Apostolato della Preghiera 18,00 S. Messa 21,00 proiezione filmato sulle apparizioni di Fatima Sabato 5 Luglio 10,00 Rosario e lettura del messaggio di Fatima 12,00 Angelus 15,30 Giornata dei bambini e dei ragazzi proiezione del cartone animato sulle apparizioni Consacrazione dei ragazzi, lancio dei palloncini e merenda 18,00 Giornata della Famiglia S. Messa presieduta dal Vescovo Simone Giusti e Consacrazione delle famiglie 21,30 Processione per le vie del Paese Domenica 6 Luglio 9,30 Rosario meditato sul messaggio di Fatima 10,30 S. Messa presieduta dal Vescovo Simone Giusti e atto di Consacrazione della Parrocchia e dell’Isola al Cuore Immacolato di Maria 16,15 Chiesa del porto, Rosario e saluto alla Vergine Pellegrina con fazzoletti bianchi Ogni giorno la chiesa è aperta dalle otto a mezzanotte.in collaborazione con Movimento del Messaggio di Fatima

Un piccolo gesto per la CARITAS

Un voto... 100 mila aiuti concreti iao a tutti, C di seguito la richiesta di un semplicissimo voto via internet per la Caritas di Livorno. L’iniziativa Unicredit-Banca Prossima "UN VOTO...100.000 AIUTI CONCRETI!!!!!", stanzia dei fondi che saranno distribuiti tra le associazioni/fondazioni partecipanti sulla base di quanti voti queste riceveranno... Tra queste c’è anche la Caritas di Livorno e abbiamo bisogno di 5 minuti del vostro tempo per darci un voto senza pagare niente o iscrivervi a nessun sito. Ci basta un semplice click!!! Abbiamo tempo fino al 7/07... quindi votate e diffondete a tutti i vostri contatti!!! Di seguito il link della nostra pagina sul sito della banca Unicredit: https://www.ilmiodono.it/it/organizzazioni/?id_organizzazione=1279


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I Sacramenti: iniziazione, guarigione, comunione e missione 1210. I sacramenti della Nuova Legge sono istituiti da Cristo e sono sette, ossia: il Battesimo, la Confermazione, l’Eucaristia, la Penitenza, l’Unzione degli infermi, l’Ordine e il Matrimonio. I sette sacramenti toccano tutte le tappe e tutti i momenti importanti della vita del cristiano: grazie ad essi, la vita di fede dei cristiani nasce e cresce, riceve la guarigione e il dono della missione. In questo si dà una certa somiglianza tra le tappe della vita naturale e quelle della vita spirituale.1

Continuiamo il nostro viaggio alla scoperta dei Sacramenti: approfondiamo quelli dedicati alla Guarigione

1498 Mediante le indulgenze i fedeli possono ottenere per se stessi, e anche per le anime del purgatorio, la remissione delle pene temporali, conseguenze dei peccati. L’unzione degli infermi in sintesi 1526 « Chi è malato, chiami a sé i presbiteri della Chiesa e preghino su di lui, dopo averlo unto con olio, nel nome del Signore. E la preghiera fatta con fede salverà il malato: il Signore lo rialzerà e, se ha commesso peccati, gli saranno perdonati» (Gc 5,14-15).

1421 Il Signore Gesù Cristo, medico delle nostre anime e dei nostri corpi, colui che ha rimesso i peccati al paralitico e gli ha reso la salute del corpo, ha voluto che la sua Chiesa continui, nella forza dello Spirito Santo, la sua opera di guarigione e di salvezza, anche presso le proprie membra. È lo scopo dei due sacramenti di guarigione: del sacramento della Penitenza e dell’Unzione degli infermi.

1486 Il perdono dei peccati commessi dopo il Battesimo è accordato mediante un sacramento apposito chiamato sacramento della Conversione, della Confessione, della Penitenza o della Riconciliazione. 1487 Colui che pecca ferisce l’onore di Dio e il suo amore, la propria dignità di uomo chiamato ad essere figlio di Dio e la salute spirituale della Chiesa di cui ogni cristiano deve essere una pietra viva. 1488 Agli occhi della fede, nessun male è più grave del peccato, e niente ha conseguenze peggiori per gli stessi peccatori, per la Chiesa e per il mondo intero.

1527 Il sacramento dell’Unzione degli infermi ha lo scopo di conferire una grazia speciale al cristiano che sperimenta le difficoltà inerenti allo stato di malattia grave o alla vecchiaia.

Nel catechismo troviamo presentati i tre sacramenti dell’iniziazione cristiana, poi i sacramenti della guarigione, infine i sacramenti che sono al servizio della comunione e della missione dei fedeli. I sacramenti formano un organismo nel quale ciascuno di essi ha il suo ruolo vitale. In questo organismo l’Eucaristia occupa un posto unico in quanto è il «sacramento dei sacramenti»: «Gli altri sono tutti ordinati a questo come al loro specifico fine»

1489 Ritornare alla comunione con Dio dopo averla perduta a causa del peccato, è un movimento nato dalla grazia di Dio ricco di misericordia e sollecito della salvezza degli uomini. Bisogna chiedere questo dono prezioso per sé e per gli altri.

compiuti dal penitente e dall’assoluzione da parte del sacerdote. Gli atti del penitente sono: il pentimento, la confessione o manifestazione dei peccati al sacerdote e il proposito di compiere la soddisfazione e le opere di soddisfazione.

1490 Il cammino di ritorno a Dio, chiamato conversione e pentimento, implica un dolore e una repulsione per i peccati commessi, e il fermo proposito di non peccare più in avvenire. La conversione riguarda dunque il passato e il futuro; essa si nutre della speranza nella misericordia divina.

1492 Il pentimento (chiamato anche contrizione) deve essere ispirato da motivi dettati dalla fede. Se il pentimento nasce dall’amore di carità verso Dio, lo si dice «perfetto»; se è fondato su altri motivi, lo si chiama «imperfetto».

1491 Il sacramento della Penitenza è costituito dall’insieme dei tre atti

— la riconciliazione con Dio mediante la quale il penitente ricupera la grazia; — la riconciliazione con la Chiesa; — la remissione della pena eterna meritata a causa dei peccati mortali; — la remissione, almeno in parte, delle pene temporali, conseguenze del peccato; — la pace e la serenità della coscienza, e la consolazione spirituale; — l’accrescimento delle forze spirituali per il combattimento cristiano. 1497 La confessione individuale e completa dei peccati gravi seguita dall’assoluzione rimane l’unico mezzo ordinario per la riconciliazione con Dio e con la Chiesa.

I SACRAMENTI DI GUARIGIONE 1420 Attraverso i sacramenti dell’iniziazione cristiana, l’uomo riceve la vita nuova di Cristo. Ora, questa vita, noi la portiamo «in vasi di creta» (2 Cor 4,7). Adesso è ancora «nascosta con Cristo in Dio» (Col 3,3). Noi siamo ancora nella nostra abitazione terrena, sottomessa alla sofferenza, alla malattia e alla morte. Questa vita nuova di figlio di Dio può essere indebolita e persino perduta a causa del peccato.

La riconciliazione in sintesi 1485 La sera di pasqua, il Signore Gesù si mostrò ai suoi Apostoli e disse loro: « Ricevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi » (Gv 20,22-23).

1493 Colui che vuole ottenere la riconciliazione con Dio e con la Chiesa deve confessare al sacerdote tutti i peccati gravi che ancora non ha confessato e di cui si ricorda dopo aver

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accuratamente esaminato la propria coscienza. Sebbene non sia in sé necessaria, la confessione delle colpe veniali è tuttavia vivamente raccomandata dalla Chiesa. 1494 Il confessore propone al penitente il compimento di certi atti di «soddisfazione» o di «penitenza», al fine di riparare il danno causato dal peccato e ristabilire gli atteggiamenti consoni al discepolo di Cristo. 1495 Soltanto i sacerdoti che hanno ricevuto dall’autorità della Chiesa la facoltà di assolvere possono perdonare i peccati nel nome di Cristo. 1496 Gli effetti spirituali del sacramento della Penitenza sono:

1528 Il momento opportuno per ricevere la santa Unzione è certamente quello in cui il fedele comincia a trovarsi in pericolo di morte per malattia o vecchiaia. 1529 Ogni volta che un cristiano cade gravemente malato, può ricevere la santa Unzione, come pure quando, dopo averla già ricevuta, si verifica un aggravarsi della malattia. 1530 Soltanto i sacerdoti (presbiteri e Vescovi) possono amministrare il sacramento dell’Unzione degli infermi; per conferirlo usano olio benedetto dal Vescovo o, all’occorrenza, dallo stesso presbitero celebrante. 1531 L’essenziale della celebrazione di questo sacramento consiste nell’unzione sulla fronte e sulle mani del malato (nel rito romano) o su altre parti del corpo (in Oriente), unzione accompagnata dalla preghiera liturgica del sacerdote celebrante che implora la grazia speciale di questo sacramento. 1532 La grazia speciale del sacramento dell’Unzione degli infermi ha come effetti: — l’unione del malato alla passione di Cristo, per il suo bene e per quello di tutta la Chiesa; — il conforto, la pace e il coraggio per sopportare cristianamente le sofferenze della malattia o della vecchiaia; — il perdono dei peccati, se il malato non ha potuto ottenerlo con il sacramento della Penitenza; — il recupero della salute, se ciò giova alla salvezza spirituale; — la preparazione al passaggio alla vita eterna.

CATECHESI

DAL CATECHISMO DELLA CHIESA CATTOLICA......

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APPUNTI DI matrimonio di don Alberto Vanzi

Cosa fa il tribunale ecclesiastico? procedimenti canonici volti Imeno all’accertamento della validità o del matrimonio, sono degli strumenti pastorali che la Chiesa mette a disposizione dei fedeli per verificare la propria condizione di coniugato. La dottrina della Chiesa Cattolica sul sacramento del matrimonio è a tutti nota. Il matrimonio è un patto coniugale con cui un uomo e una donna stabiliscono tra di loro la comunità di tutta la vita e per sua natura è ordinato al bene dei coniugi e alla procreazione ed educazione della prole (can. 1055 § 1). Le proprietà essenziali del matrimonio sono l’unità e l’indissolubilità (can. 1056). Tra due battezzati, poi, il patto coniugale è anche sacramento (can. 1055 § 2). Questa realtà matrimoniale sorge dal consenso delle parti, legittimamente manifestato, tra un uomo e una donna, giuridicamente abili. Il consenso è l’atto di volontà con cui l’uomo e la donna, con patto irrevocabile, danno e accettano reciprocamente se stessi per costituire il matrimonio (can. 1057). Dal patto coniugale sorge una realtà indissolubile che, se rato e consumato, non può essere sciolto da nessuna autorità umana. Ma allora, se nessuna autorità umana non può scegliere un valido matrimonio, che cosa fa la Chiesa nei Tribunali ecclesiastici? La questione ruota intorno a tutta una serie di equivoci che questo articolo ed i prossimi hanno l’intenzione ambiziosa di fugare. Intorno ai procedimenti di nullità vi sono, infatti, diversi tabù, nonché un uso improprio di alcuni termini che non hanno niente a che vedere con ciò che la Chiesa fa nei suoi Tribunali. Partiamo subito dall’uso scorretto dell’espressione "annullamento dei matrimoni" che è sulla bocca di tanti. Abbiamo sopra esposto la dottrina della Chiesa circa il sacramento del matrimonio ed abbiamo detto che nessuna autorità umana può sciogliere (annullare quindi) un matrimonio valido. La Chiesa, attraverso i suoi Tribunali competenti, non "annulla" un matrimonio sacramento rato e consumato, bensì lo dichiara "nullo" fin dal suo sorgere. Che cosa significa questa distinzione terminologica? L’espressione annullamento, in italiano, significa che quella realtà, il matrimonio nel nostro caso, che tu dici che c’era, in qualche modo viene distrutta, appunto annullata. Tuttavia, come abbiamo detto sopra, la Chiesa non può annullare un matrimonio sacramento rato e consumato, poiché non ne ha l’autorità. Può solo dichiararlo nullo, ciò significa, in italiano, che quella realtà del matrimonio non è mai nata all’origine, perché era priva di alcuni elementi costitutivi. Nonostante la celebrazione religiosa in Chiesa, nonostante la convivenza coniugale protrattasi anche per diversi anni, nonostante, infine, anche la nascita di eventuali figli, quel matrimonio non c’è mai stato dal suo inizio. I processi canonici, allora, volti a dichiarare nullo o meno un matrimonio non sono finalizzati ad individuare particolari colpevoli del fallimento coniugale, bensì a chiarire, per i fedeli che ne fanno richiesta, se davanti a Dio e alla Chiesa sono coniugati o meno. Abbiamo puntualizzato, in questo primo articolo, che cosa fa di specifico un Tribunale ecclesiastico competente a trattare le cause di nullità matrimoniale. Nel prossimo vedremo, in particolare, quali sono i capi di nullità, accertati i quali si possa dichiarare nullo un matrimonio.

Per amarti un pò di più Guastagno 2014: l’appuntamento dei bambini e dei ragazzi all’inizio estate prima di andare al mare enerdì 27 giugno alle 19.00 è iniziata la serata finale del Guastagno 2014 con la finale del torneo di pallavolo, seguito dalla finale della 2ª Coppa del mondo Guastagno e lo spettacolo. Perchè il Guastagno non è solo un oratorio estivo dove si prega, si gioca e si fanno attività di laboratorio, ma è anche competizione sportiva e concorsi vari. Il tema del Guastagno 2014 è stato "Per amarTi un po’ di più" riferito all’amare il prossimo come noi stessi e vedere nell’altro la bellezza di Cristo, quindi amare gli altri nella loro diversità per arrivare all’amore di Dio. La storia raccontata è stata quella di "Madre Moreta", ovvero Bakhita. L’inno è stato "Acqua siamo noi". Tutto ha avuto inizio Lunedì 9 Giugno, fino alla serata finale. I bambini, divisi in 7 gruppi secondo l’età, hanno partecipato alle attività di laboratorio, alle attività sportive ed hanno gareggiato per due concorsi a premi, che sono tra le novità di quest’anno: il 1° Concorso di disegno guaStagnArt e Melting Potlaboratorio di lingue. Il tema del

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Concorso di disegno è stato proprio "Per amarti un pò di più" ed è stato premiato il migliore di ogni gruppo, scelti da due esperte d’arte. Invece per la gara di Melting Pot, durante il Guastagno, è stato organizzato un laboratorio pomeridiano in cui i bambini, lavorando la creta o la carta crespa, imparavano alcune parole straniere in inglese, portoghese, maori, polacco, cinese, spagnolo. Poi, durante il momento dell’albero della merenda i bambini, a gara, ripetevano le parole imparate, anche piccole frasi, vincendo chi ne diceva in maggior numero. Alla serata finale è stata fatta una

gara tra i primi classificati, per il migliore assoluto. Un pò di sana competizione che non guasta. Un’altra novità di quest’anno è stato il laboratorio del gusto, la referente locale dello Slow food Silvia Volpe ha dato la sua disponibilità per tre mattine in cui ha insegnato a fare l’impasto per il pane, la schiacciata e la pasta frolla. Con grande entusiasmo i ragazzi hanno portato a casa il proprio composto e con i genitori hanno preparato dei biscottini e dei panini veramente ottimi. E’ stato anche un corso educativo per la sana alimentazione. Riguardo alle gite, accompagnati da don

Pietro Grajper e dallo staff, la prima è stata allo Zoo di Pistoia, dove i ragazzi hanno partecipato a tre attività di laboratorio a contatto con gli animali, la seconda è stata a Villa Corridi per la 1ª Festa di tutti gli oratori estivi, con i Salesiani e i ragazzi di Pio X, dove è avvenuto l’incontro con il vescovo Simone e la visita di don Fabio Menicagli, ed infine l’ultima gita al "giardino sospeso di Riparbella. E che dire dello spettacolo finale? Semplicemente meraviglioso: alcuni gruppi hanno ballato, altri hanno recitato alcune parti de "Il re Leone", "La sirenetta" e una storia Maori. Grande l’entusiasmo dei genitori, che hanno potuto socializzare anche durante la cena condivisa. E c’è stato anche un ospite speciale nella serata finale: don Valerio Barbieri, accolto con gioia e amicizia da tutti. Perchè il Guastagno, nato come un piccolo oratorio estivo nel 2002, fu ampliato e

perfezionato da lui al suo arrivo in parrocchia. Oggi noi continuiamo ciò che lui ci ha insegnato, con l’aiuto di don Pietro che sta portando avanti la tradizione. Ogni anno lo staff e l’équipe dei laboratori parte sempre da ciò che va migliorato e in più arricchisce il programma con qualcosa di nuovo. Abbiamo avuto anche la fortuna di avere degli “aiuti” anche da altre parrocchie: il gruppo di Rosignano Marittimo con Elisa e da S. Jacopo, Michele. Il segreto della riuscita di questo oratorio estivo sta proprio nella collaborazione tra i più giovani e i più adulti, nella comunicazione, nell’entusiasmo, nel non arrendersi anche quando ci sono delle difficoltà e nel creare stupore. Lo stupore dei ragazzi... creato dagli animatori, dagli educatori dei laboratori, dalle signore che fanno accoglienza nelle prime ore del mattino...e l’amore. Senza l’amore verso il Signore nulla sarebbe possibile e a tutto lo staff piace molto essere "servo per amore". Monica Calvaruso

LA MADONNA DI FATIMA PEREGRINA ALLE SUGHERE

Se il carcere diventa motivo di Salvezza a rinnovata sala di Lcarceri accoglienza delle delle Sughere ha inaugurato la sua apertura con un’ospite d’eccezione: la statua della Madonna di Fatima. Grazie al Movimento Messaggio di Fatima costituitosi a Livorno il 2 aprile 2012, per interessamento del vescovo Giusti, è stato reso possibile l’ingresso della Madonna Pellegrina anche nelle carceri livornesi. Il cappellano padre Michele Siggilino, insieme al Movimento e ad altre aggregazioni quali l’Apostolato della Preghiera, Rinnovamento nello Spirito, Cooperatori Paolini e la Comunità dei Figli di Dio, ha predisposto affinché almeno una cinquantina di carcerati ed alcune Guardie Penitenziarie, potessero accogliere e vivere un intenso momento di preghiera davanti alla sacra effigie. Durante la Santa Messa, il Cappellano ha sottolineato come questo fosse un periodo di grazia in quanto già il mercoledì precedente, insieme alla Polizia Penitenziaria, lui stesso si era recato in visita a Roma da Papa Francesco in occasione di San Giuseppe

Cafasso, protettore dei detenuti e la settimana, nella vigilia dei Santi Martiri, Pietro e Paolo, colonne della Chiesa e testimoni fedeli dell’amore a Cristo, si chiudeva con la presenza di Maria, nostra Madre celeste che ci dispensa grazie e doni. Silvia, tra i responsabili dell’Associazione Movimento di Fatima, ha presentato questa realtà, i cui fedeli si mettono al servizio di Dio e della Chiesa, memori

della vocazione di tutti i cristiani alla santità e all’apostolato e della missione senza sosta della Beata Vergine Maria nell’economia della grazia. Il Movimento cerca corrispondere il meglio possibile alle richieste che la Madonna ha fatto a tutta l’umanità a Fatima e alle nuove sfide dell’evangelizzazione, illuminato dagli insegnamenti della Chiesa nella quale si inserisce pienamente.

E’ quasi passato un secolo, da quando nella Cova d’Iria, il 13 Maggio 1917 un bagliore di luce intenso si manifestò a tre bambini dal cuore innocente e la Signora "più brillante di un vaso di cristallo riempito di acqua cristallina", con i raggi del sole bruciante che lo trapassavano, dicendo loro che proveniva dal cielo, sarebbe apparsa il giorno 13 di ciascuno dei sei mesi successivi alla stessa ora. La Signora promise a tutti e tre il cielo ma avrebbero dovuto recitare il Rosario tutti i giorni e "sopportare tutte le sofferenze che avrebbe mandato, come atto di riparazione per i peccati con cui egli è offeso, e di supplica per la conversione dei peccatori". Anche i tre pastorelli conobbero il duro carcere, ma quello fu il luogo dal quale partirono le preghiere in unione con i bambini. La bellezza del Messaggio vede nella sofferenza e nella espiazione, il sacrificio che non solo salva la propria anima, ma anche quella altrui. Il carcere, può dunque diventare, come ha promesso Maria, se la persona si converte, motivo di salvezza non solamente per il detenuto ma anche per coloro che non credono, se la recita del Rosario quotidiano e l’offerta delle preghiere e dei sacrifici per la conversione dei peccatori viene riposta sotto la protezione della Madre Celeste. Mo.C.


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■ L’APPROFONDIMENTO STORICO a cura di padre Luca Giustarini osbv

Le grotte di Montenero esistenza delle Grotte di Montenero si perde nella oscurità dei millenni. Ma con l’apparizione della B. Vergine di Montenero nel 1345 viene espressamente segnalata come rifugio dei briganti che vi si nascondevano tanto numerosi così da farlo credere il monte del diavolo. Inoltre, fin da allora e lungo i secoli sino ai nostri giorni, c"è una via che era detta appunto "via delle grotte" o semplicemente la "la Grotta" (Via del Poggio). Anche libri di storia e di leggende hanno non pochi riferimenti alla presenza di grotte in Montenero e in zone limitrofe. Si parla poi di queste grotte in modo abbondante verso il 1921, quando una Ditta di escavazione per marna di cimento ottiene la concessione dal Corpo delle Miniere di Firenze per l’estrazione di pietra. I lavori che ne seguono sono di vasta entità così che molte grotte si prolungano, altre si chiudono, altre si creano ex nuovo. A seguito del cedimento di metà monte, come è apparso successivamente e tuttora appare, anche se risistemato e consolidato, e per altri motivi, compreso l’ intervento della Soprintendenza alle Belle Arti, i lavori dentro le viscere del monte furono fermati e proibiti. La concessione passò

L’

frattanto alla Cementeria di Livorno. Nuovi cedimenti, slittamenti di massi e di terra di riporto, la creazione naturale di frane e di crepacci fecero successivamente scomparire l’esistenza delle grotte dalla parte di Via Byron, mentre altre, assai più limitate, furono usate come rifugio antiaereo durante la guerra 1940-45. Anche queste però per intemperie, frane di massi, grosse infiltrazioni di acqua, a motivo pure delle trincee scavate nei crepacci soprastanti erano divenute non solo impraticabili, ma estremamente pericolose. Nel frattempo la parte retrostante il Santuario ritornò in proprietà dei Monaci di Montenero dopo l"esproprio e il conseguente incameramento dei beni religiosi da parte dello stato italiano nel 1866. Risalgono al 1960 le pratiche compiute dal Santuario presso i competenti organi dello Stato per ovviare all’immane pericolo incombente, a motivo della instabilità e del progressivo cedimento della zona collinare, sul Santuario stesso e sull’abitato sottostante. Non fu possibile peraltro ottenere dallo Stato

nessun intervento, se non successivamente - a mezzo di cantieri scuola di lavoro per opere esterne. I Padri del Santuario anzi furono messi espressamente di fronte a tutte le responsabilità possibili in caso di slittamento e disastri di ogni genere, essendo di loro proprietà il colle soprastante. Di fronte a queste responsabilità i Padri di Montenero si fecero coraggio e fidando nell’aiuto della Madonna e nel buon cuore dei fedeli, iniziarono le vaste opere di risanamento, di consolidamento e di sistemazione del sacro colle (1971). Fu proprio durate questi lavori (aprile 1969) che la presenza di un grosso escavatore consentì di esplorare in profondità per la riscoperta di quelle grotte che altri numerosi tentativi non avevano lasciato sperare più di ottenere. Nel corso di questi lavori è stato possibile rintracciare la presenza di acqua scaturita dalla pietra viva e che opportune analisi

hanno dichiarato potabile e con buone caratteristiche minerali. Si riporta il testo della iscrizione posta all’esterno, di fronte alla Grotta di San Benedetto: Questo colle di Montenero che il Creatore preordinava alla maggiore glori?cazione della divina Madre e che gli uomini dal 1345 dissero "sacro" quasi "Monte di luce" per il suo perenne messaggio cristiano, era ridotto ad incredibile impraticabile ammasso di rovine per cedimenti, intemperie, scavi, guerre, abbandono: sotto il cielo e nelle sue grotte. I Monaci di Montenero, dopo un secolo dall’esproprio ritornati alla libera disponibilità del luogo, nel nome dei Santi Fondatori Benedetto e Giovanni Gualberto lo resero cosi come ora è, negli anni 1969-1970, quasi sacralizzandolo in sublime tempio: - per gratitudine a Dio Creatore - a sollievo degli uomini - nel comune amore riconoscente alla Madonna di Montenero.

Agosto 1971: il quadro della Madonna di Montenero viene profanato

Quando furono rubati i gioielli ex voto L

a trecentesca Immagine della Vergine Patrona della Toscana, che noi conoscevamo così ammantata di splendidi exvoto e preziosi gioielli donati nel corso dei secoli da Papi,sovrani e fedeli di mezza Europa, è stata completamente spogliata nella notte tra il 4 e il 5 agosto 1971. Ladri sacrileghi si sono introdotti, attraverso una strada privata dietro il Santuario, nel Santuario stesso per una finestra del Monastero attiguo, nonostante fosse chiusa da una inferriata. Hanno scassinato i lucchetti di questa, si son calati nell’interno della Basilica e di qui hanno raggiunto la sommità dell’Altare Maggiore e il venerato quadro spogliandolo dopo averne frantumato il vetro protettivo. Ingente il valore degli oggetti rubati, ma soprattutto grande è il valore artistico,storico e quello affettivo dei preziosi. Ne elenchiamo alcuni: una croce maltese tempestata di brillanti e una stella caudata tutta carica di brillanti. La croce sembra sia la decorazione dell’Ordine di Carlo III di Spagna fondato il 19 settembre 1771. Nel medaglione centrale è la immagine della Concezione, in oro tempestato di rosette. Il nastro svolazzante del manto è guarnito tutto di piccoli rubini, e il fondo di lapislazzuli. I bracci della croce sono in fondo oro con ?ammette azzurre che partono dal centro come raggiera e gli orli sono formati da rosette terminanti con le otto punte di brillanti. Nei quattro angoli della croce c’è il giglio di Francia anch’esso coperto di brillanti. Altro oggetto prezioso è il Gran

Tosone di brillanti, dell’ordine della Concezione, che portava al collo il Re Federico, defunto consorte della Regina d’Etruria Maria Luisa che, secondo lo storico canonico Piombanti, appese il "Gran Tosone" alla Immagine della Madonna. Sono scomparsi ancora: un anello a mariage di Maria Luisa regina di Etruria: un rubino a forma di otto circondato da piccoli diamanti e con un diamante anch’esso a forma di otto circondato da piccoli rubini sormontato da brillanti. Un pendaglio graziosissimo tutto di gioielli che fu dato da Vittorio Emanuele I Re di Sardegna: un vezzo di ventotto perle a ?lo più due perline che la Vergine portava al collo, donato da Pandolfo Attavanti cavaliere fiorentino del 1733; due crocette d’oro in granata e grosse perle; una collana di

piccoli brillanti e un medaglione della Vergine con il Santo Bambino su smalto, con fiocco in perle; due orecchini con borchie di rose e una perla a goccia; un cuore d’oro con fondo di smalto bleu che reca le iniziali M. S.; una grossa medaglia d’oro, dono del conte de Larderel e tanti altri di gran pregio. La venerata Immagine risale al secolo XIV, è alta 95 cm., larga 60, ha uno spessore di 60 mm.; è su tela sovrapposta a tavola. Secondo la tradizione fu portata dagli angeli dalla greca Eubea il 15 maggio 1345; la storia e la critica d’arte l’attribuiscono al pennello del pisano Jacopo di Michele, detto il Gera.La Madonna vi è rappresentata seduta sopra un guanciale di forma antica, a ?ori e monogrammi d’oro. Ha la veste rossa e il lungo manto che la ricopre tutta. Nel cerchio

che le circonda il capo si legge scritto a lettere d’oro: "Ave Maria Mater Christi". Il volto della Vergine è leggermente inclinato verso il bambino che le siede in grembo, aggrappato con la manina alla veste materna, mentre con l’altra tiene un filo dorato che imprigiona l’uccellino posato sulla destra di Lei, quasi a indicare che la fede è come un ?lo che trae salvezza dal Cristo cui ci tiene uniti la devozione alla Madonna. La notizia del furto sacrilego ha provocato sdegno dunque, ma specialmente a Livorno che, come è noto, è particolarmente affezionata, in ogni ceto, alla Madonna di Montenero. Si sono recati al Santuario Mons. Ricciardiello, in assenza del Vescovo Mons. Ablondi, il ten. dei Carabinieri col. Di Noia. Il Prefetto Dr. Cataldi si è portato al Santuario per accertarsi dei danni e per esternare il proprio rammarico ai Monaci Vallombrosani. Il Sindaco ha inviato il seguente telegramma: "Appresa la notizia del grave atto lesivo della volontà e della coscienza umana, esprimo il vivo rammarico della civica amministrazione e mia personale, auspico anche a nome del la cittadinanza livornese, un severo e pronto perseguimento dei responsabili dell’azione offensiva dei sentimenti di libertà del popolo livornese". La polizia ha iniziato le indagini, rese difficili dalla scarsità degli indizi. Si teme che si tratti di un "furto su commissione"; il che rende ancor più ardua la ricerca dei responsabili. Una funzione riparatrice, su iniziativa di "Livorno Nostra" è stata celebrata la sera del 7

agosto. Una processione con molto concorso di popolo è partita dalla Cappella dell’Apparizione e si è portata pregando sulla piazza antistante il Santuario dove era pronto un altare per ricevere la Sacra Immagine e la Concelebrazione. Alle ore 23 infatti vi veniva traslata la Sacra Icona preceduta da S. Em. il Cardinale Nasalli Rocca, l’Arcivescovo di Pisa e Mons. Ricciardiello in rappresentanza del Vescovo di Livorno Mons. Ablondi. Questi ultimi due hanno concelebrato insieme al Rev.mo Padre Abate Generale dei benedettini Vallombrosani, già Abate del Santuario. S. Em. il Cardinale prima della Concelebrazione ha rivolto la sua parola fervorosa, severa ma entusiasta alla folla convenuta. Parola commovente, di dolore, di biasimo per l’accaduto, di rimpianto e di personali ricordi lontani. Anche l’Arcivescovo di Pisa durante l’omelia della Messa ha parlato dell’esecrando sacrilegio insieme e della bellezza e santità di Maria Madre di tutte le grazie. L’Abate Generale infine ha ringraziato tutti i fedeli della partecipazione al dolore per l’accaduto e nello stesso tempo ha partecipato il dispiacere di S.S. il Papa Paolo VI, il Vescovo di Livorno, assente dalla città, il Sindaco e altre personalità. Durante la concelebrazione dell’Eucarestia la Corale "P. Mascagni" di Livorno ha egregiamente eseguito l’inno "Ascolta Maria Vergine" dello stesso Mascagni e altri canti sacri. L’Immagine veniva ricollocata al suo posto nel Santuario e il Pellegrinaggio si scioglieva con un canto di lode a Maria SS.

Nell’anno di MARIA

Un rifugio ed una ricchezza


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