IL GRANELLO di senape Via del Seminario, 61 57122 Livorno tel. e fax 0586/210217 lasettimana.livorno@tiscali.it Notiziario locale
Direttore responsabile Andrea Fagioli Coordinatore diocesano Nicola Sangiacomo Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983
14 luglio 2013
di mons. Alberto Ablondi
arlare di missione significa sempre prendere in considerazione due Pestremi: estremi: colui che manda e colui verso cui si cammina. Ecco i due dal Padre agli uomini, come il Cristo. Un cammino dunque fra due volti: dal volto di Dio al volto di tutti gli uomini, che cercheremo di cogliere nelle loro presenze, nelle loro lontananze, nelle loro difficoltà; un cammino che va dall’amore di Dio, che l’azione missionaria sempre annuncia alla provocazione di una risposta da parte dell’uomo, risposta che dell’azione missionaria è il fine costante. [..] per scoprire questo orizzonte missionario, proprio come la Chiesa, dovremo farci pellegrini in questo cammino di riflessioni e di attenzione. Pellegrini non tanto attraverso categorie di uomini quanto attraverso i momenti di vita di uomini, poveri nella loro credenza e poveri nella loro non credenza. Disponiamoci ad incontrarli e a riconoscerli. (maggio 1979 L’impegno missionario della Chiesa)
L’evento: Papa Francesco a Lampedusa
Contro la globalizzazione dell’indifferenza mmigrati morti in mare, da quelle barche che invece di essere una via di speranza sono state una via di morte. Così il titolo nei giornali. Quando alcune settimane fa ho appreso questa notizia, che purtroppo tante volte si è ripetuta, il pensiero vi è tornato continuamente come una spina nel cuore che porta sofferenza. E allora ho sentito che dovevo venire qui oggi a pregare, a compiere un gesto di vicinanza, ma anche a risvegliare le nostre coscienze perché ciò che è accaduto non si ripeta, non si ripeta per favore. Prima però vorrei dire una parola di sincera gratitudine e di incoraggiamento a voi, abitanti di Lampedusa e Linosa, alle associazioni, ai volontari e alle forze di sicurezza, che avete mostrato e mostrate attenzione a persone nel loro viaggio verso qualcosa di migliore. Voi siete una piccola realtà, ma offrite un esempio di solidarietà! Grazie!".
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Dio chiede a ciascuno di noi: «Dov’è il sangue di tuo fratello che grida fino a me?». Oggi nessuno nel mondo si sente responsabile di questo; abbiamo perso il senso della responsabilità fraterna; siamo caduti nell’atteggiamento ipocrita del sacerdote e del servitore dell’altare, di cui parlava Gesù nella parabola del Buon Samaritano: guardiamo il fratello mezzo morto sul ciglio della strada, forse pensiamo “poverino”, e continuiamo per la nostra strada, non è compito nostro; e con questo ci tranquillizziamo, ci sentiamo a posto. La cultura del benessere, che ci porta a pensare a noi stessi, ci rende insensibili alle grida degli altri, ci fa vivere in bolle di sapone, che sono belle, ma non sono nulla, sono l’illusione del futile, del
È stata una lezione di umanità. Non è andato a fare prediche, non è andato a proporre ricette. Si è inginocchiato davanti a una realtà che l’aveva colpito “come una spina nel cuore”. Ha gridato il suo dolore, ha pregato, ha chiesto perdono, ha risvegliato le coscienze. Francesco è stato maestro di umanità perché prima di spiegarci “cosa fare”, ci ha testimoniato “come stare” di fronte a quelle ventimila invisibili bare che giacciono in fondo al mare e di fronte alle moltitudini che partono dall’Africa sognando un destino migliore. Per non diventare tutti “innominati”, responsabili senza nome e senza volto di tragedie che si consumano sotto i nostri occhi - a volte sulla stessa spiaggia dove prendiamo il sole - bisogna anzitutto “stare”, “patire con”.
Le parole di Papa Francesco nell’omelia a Lampedusa Il commento del vescovo Simone a questo viaggio significativo
provvisorio, che porta all’indifferenza verso gli altri, anzi porta alla globalizzazione dell’indifferenza. In questo mondo della globalizzazione siamo caduti nella globalizzazione dell’indifferenza! Ci siamo abituati alla sofferenza dell’altro, non ci riguarda, non ci interessa, non è affare nostro!” Signore in questa Liturgia, che è una Liturgia di penitenza, chiediamo perdono per l’indifferenza verso tanti
fratelli e sorelle, ti chiediamo, Padre, perdono per chi si è accomodato, si è chiuso nel proprio benessere che porta all’anestesia del cuore, ti chiediamo perdono per coloro che con le loro decisioni a livello mondiale hanno creato situazioni che conducono a questi drammi. Perdono Signore!» Da http://it.radiovaticana.va/new s/2013/07/08/lomelia_del_pap a_a_lampedusa:_ho_sentito_c he_dovevo_venire_qui_a/it1708481
GIORGIO PAOLUCCI (Avvenire)
Ricordiamoci le parole del Vangelo
trovano nelle zone di confine e che si trovano ad accogliere questa umanità disperata. Il Papa con questa visita, la prima del suo pontificato e quindi così simbolica, così ricca di significato, ha voluto allo stesso tempo pregare per i morti e farsi vicino a questi popoli che affrontando il mare e mille difficoltà cercano un futuro migliore da offrire ai propri figli, ma il Papa ha voluto anche scuotere le coscienze di molti,
troppo spesso "addormentati" o semplicemente concentrati sulle proprie piccole miserie. Qualcuno ha voluto polemizzare su questa visita, dicendo che il Papa con questo viaggio farà incrementare l’immigrazione clandestina...a me sembrano davvero stupidaggini: questa gente che spesso scappa dalla morte e sceglie di mettere in gioco la propria vita pur di seguire la speranza è un’umanità ferita e bisognosa di aiuto e noi uomini e donne, e soprattuto cristiani, non possiamo rimanere indifferenti. Ricordiamoci i nostri antenati quanta strada hanno fatto nelle loro migrazioni e ricordiamoci le parole del Vangelo: quello che farete ad uno di questi poveri lo avete fatto a me!»
IL PENSIERO DI MONSIGNOR GIUSTI «Questo gesto di Papa Francesco richiama tutta l’Europa ad un problema grave e fin troppo spesso dimenticato. L’immigrazione non è un problema solo dell’Italia! Non possiamo far finta di non vedere queste situazioni di grave sofferenza e non possiamo lasciare da sole le popolazioni che si
NUOVE NOMINE l Vescovo ha nominato: Ipastorale - don Luigi Falanga vicario parrocchiale all’unità dei Tre Arcangeli - padre Gabriele Bezzi parroco della comunità dei Ss. Pietro e Paolo. Il Capitolo della Cattedrale ha eletto monsignor Pietro Basci nuovo Rettore della Cattedrale e Proposto del Capitolo.
TOSCANA OGGI
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LA SETTIMANA DI LIVORNO
14 luglio 2013
UN NUOVO AIUTO PER LA CARITAS Da Lunedì 8 Luglio, nell’ambito del progetto “Goccia a goccia” la Caritas di Livorno, avrà la possibilità, tramite una convenzione stipulata con la Cooperativa 8 Marzo, di ritirare i pasti cucinati e non consumati presso due mense di Livorno: La Palma e La Mimosa. Una nuova opportunità di solidarietà che si apre in città, una mano in più per aiutare le persone che ne hanno bisogno.
Il viaggio a Fossoli e altre iniziative
Ricordando don Angeli
La parola alla... CARITAS
Come sentirsi a casa Il volontario dell’anno, Giovanni Fois, ci racconta come si è avvicinato alla Caritas na seconda famiglia. Questa è la definizione che Giovanni Fois, volontario della Caritas da circa un anno, ci fornisce quando gli chiediamo che cos’è la Caritas. Giovanni, nei giorni scorsi, durante la festa per tutti i volontari Caritas, è stato insignito del premio "Volontario dell’anno", un riconoscimento che lo ha colto di sorpresa « tant’è che quando mi hanno chiamato mi sono commosso e non credevo di meritarlo» ci confessa. «Dal primo momento in cui ho messo piede in Caritas, continua Giovanni, mi sono sentito accolto, tutti, ogni giorno mi hanno fatto sentire uno di loro e non mancava
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occasione per chiedermi come stavo». «Prima, quando lavoravo ed i miei figli erano più piccoli, non riuscivo a offrire il mio tempo per il volontariato, ora che sono rimasto vedovo e i miei figli sono parecchio cresciuti, posso rendermi utile per gli altri». E così Giovanni ha fatto, mettendo a disposizione la propria arte e le proprie doti
di falegname; un mestiere antico, che ormai in pochi sanno fare e che lui, per cinquantatre anni ha svolto con amore e passione. Dove c’è bisogno di aggiustare o costruire Giovanni c’è; ed insieme a lui i ragazzi che gravitano al centro Caritas, che gli danno una mano e allo stesso tempo cercano di imparare un qualcosa di nuovo.
PIANETA ANZIANI
Non solo un’estate sicura e conoscete Rosanna, ovvero la Sgeriatra Dottoressa Venturo medico della USL 6 di Livorno (nella foto insieme all’infermiera Bardini), potete capire uno dei motivi per cui il servizio di assistenza agli anziani della nostra città costituisce un fiore all’occhiello per il territorio toscano. L’idea di questa intervista è nata in seguito all’ultima iniziativa promossa dalla Regione per fronteggiare i rischi delle ondate di calore: “Estate anziani”, consigli e accorgimenti per la terza età.“Quanti sono gli anziani a Livorno? Quali sono gli anziani più a rischio? Come vengono aiutati e con che mezzi?” n occasione del Centenario della nascita di don Roberto Angeli (9 luglio 1913- 9 luglio 2013), il sacerdote livornese che in opposizione al nazifascismo, si distinse per atti di eroismo evangelico verso i fratelli ebrei e verso la popolazione livornese, deportato poi a Fossoli, Gusen, Mauthause e Dachau, il Centro Studi Roberto Angeli, in collaborazione con l’ Ufficio Scuola della Diocesi ha organizzato il 30 giugno un viaggiopellegrinaggio al Museo di Carpi e al campo di concentramento di Fossoli , la prima tappa del martirio di don Roberto Angeli così bene descritta nel suo libro “Vangelo nei lagher”.
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Hanno partecipato in 64, fra alunni della scuola Media Borsi e dell’ Istituto Comprensivo Roberto Angeli di Livorno, docenti e genitori. Martedì 9 luglio, dando inzio ad una serie di eventi per il Centenario della nascita, presso l’istituto “La Provvidenza” in Via Baciocchi sono stati proiettati i momenti più salienti del viaggio e si è svolta la premiazione del Concorso “IMMAGINI E PAROLE PER LA MEMORIA”. Erano presenti il sig. Faccioli, Presidente del C.L.A. , (l’ente morale fondato da don Roberto Angeli), la presidente dell’ ISTORECO, prof.ssa Bandini, il dir del Centro Studi dott.ssa Talà, la prof.ssa Valeria Cresti, il prof. Paolini Luca; invitati i partecipanti del viaggio, i membri del consiglio del C.L.A., gli estimatori di don Roberto Angeli. A questa seguiranno altre iniziative per il Centenario in collaborazione con la diocesi, enti, associazioni e istituzioni locali e provinciali. E.T.
Il progetto del consultorio anziani fragili USL e Comune lavorano da maggio 2004 ad un progetto integrato capace di dare un servizio di assistenza agli anziani a 360 gradi, 365 giorni l’anno. Inizialmente il consultorio era collocato a Villa Serena; nell’ottobre 2012 è stato trasferito al secondo piano della sede USL del Quartiere di Fiorentina. Questa iniziativa è nata per volontà del Prof. Giampaolo Zucchelli, ringraziamo ancora la sua lungimiranza. Il primo obiettivo è la prevenzione: identificare i punti di debolezza degli anziani, allo scopo di ritardare il più possibile eventuali disabilità. Migliora, così, la qualità di vita delle persone e di conseguenza si riducono i costi, vista la conseguente riduzione di casi da curare. Le tre fasi del progetto Il primo passo è l’identificazione. Vogliamo trovare le persone ultrasettantacinquenni autosufficienti, ma con delle fragilità. Persone a rischio anche per aspetti sociali come la solitudine, non solo per aspetti sanitari. Il secondo passo consiste nel prendere in carico le persone bisognose: individuare le loro necessità in seguito ad una valutazione multidimensionale in collaborazione con l’assistente sociale. Il terzo passo prevede la formulazione di un percorso assistenziale per la persona. Ad esempio lavoriamo sui disturbi delle capacità cognitive e insegniamo a distinguerne le cause. A volte, infatti c’è allarmismo e paura per tutto ciò che sembra perdita della memoria, ma la causa potrebbe essere la disidratazione. Quando affrontiamo le problematiche relative alla memoria, proponiamo anche le relative strategie di compenso. Studiamo percorsi che tolgano dall’isolamento e spieghiamo alla persona che quello che ha è fisiologico. Gli incontri, una volta alla settimana, durano un’ora e si ripetono per otto settimane. E intanto si crea il gruppo. Ecco il primo risultato. I servizi del progetto
A Livorno non abbiamo solo un’estate sicura, ma il progetto è più ampio, dura tutto l’anno: è una sorveglianza attiva agli anziani fragili. I servizi di prossimità consistono nel“trasporto sociale” per visite mediche o anche solo per una passeggiata sul mare o per una visita ad un parente o ad un amico. Il sistema del tele-soccorso può salvare la vita, soprattutto agli anziani realmente soli. Il telefono amico viene svolto in collaborazione con la SVS. Gli altri servizi di prossimità per aiutare a fare la spesa, per ritirare le ricette, per rifornirsi di medicinali, hanno una doppia utilità: una per chi svolge il servizio e una per chi ne beneficia. Sono poche ore a settimana da organizzare in modo ottimale e da dedicare a chi è veramente solo. Poi ci sono i centri diurni per anziani e i centri sociali. Negli anni passati c’erano anche diverse iniziative organizzate dai vigili del Fuoco, ma quest’anno le risorse sono ridotte. Le persone coinvolte nel progetto Parliamo di anziani autosufficienti. Gli anziani non autosufficienti, per ovvi motivi, sono coinvolti in altri tipi di aiuti. Sono gli ultrasettantacinquenni senza accompagnatura, che vivono in condizioni di disagio che possono rivolgersi al consultorio. Quando una persona compie i settantacinque anni, riceve una informativa dalla USL e così viene a conoscenza dell’esistenza del consultorio. Ad oggi gli anziani fragili in carico sono circa duemila, con e senza famiglia. La segnalazione può avvenire da parte del medico curante, comunque non c’è bisogno di alcuna autorizzazione. L’accesso è libero: segnala chi vuole e quando vuole, anche un vicino può farlo. Gli obiettivi del progetto Si tratta di un centro di informazione e formazione. Si vuole migliorare lo stile di vita, tenendo conto della dimensione motoria e sanitaria, della co-morbilità, dell’uso di più farmaci. Bisogna stare
Un prezioso aiuto, silenzioso e preciso che Giovanni mette a disposizione della Caritas, insieme ai "lavori di tutti i giorni" come il servizio mensa. «Ogni mattina, ci racconta, sento il bisogno di venire alla Caritas, di rendermi utile; già mia moglie me ne parlava e poi dopo la sua morte, la volontà di esser parte di qualcosa e di partecipare attivamente ed aiutare gli altri, è divenuta una necessità». Negli occhi di Giovanni la commozione di chi ha perso una persona cara ma che al tempo stesso ne ha trovate altre che gli riempiono la giornata e lo fanno sentire "a casa"…e a tal proposito, ci interrompiamo perché è giunto il momento di apparecchiare per il pranzo! Martina Bongini Il video dell’intervista a Giovanni Fois è sul sito della diocesi www.diocesilivorno.it
I progetti legati alla terza età: consultori per incontrare, valutare e trovare soluzioni. A colloquio con la dottoressa Asl Rosanna Venturo particolarmente attenti in questo periodo alle ipertensioni. Inoltre, visto che il senso della sete negli anziani è molto basso, bisogna dare loro indicazioni molto precise: ogni persona deve rispettare la regola di bere dieci bicchieri al giorno, ovvero due litri di acqua, come rispetta i tempi e i modi di somministrazione delle medicine. Spesso le persone anziane fanno uso di diuretici e quindi diventa ancora più importante l’assunzione di liquidi nonostante eventuali problemi di incontinenza. Anche l’incontinenza è fisiologica. E’ importante saper riconoscere i sintomi, la sensazione di mancamento o l’abbassamento della pressione, per esempio, ed educare ai comportamenti da seguire. Oggi possiamo dire di conoscere la popolazione “fragile” di Livorno. E’ facile, molto facile per molti perdere l’autonomia, innescando una reazione a cascata che difficilmente riporterà il vecchio equilibrio. Una delle cose più belle del servizio è la continuità. Far sentire meno soli i nostri anziani è il primo successo. E’ stato istituito anche un servizio di podologia. Perché camminare è importante. La stabilità nella postura, infatti, riduce i rischi di caduta, favorendo il mantenimento dell’autonomia. La capacità di mantenere autonomi gli anziani fragili è buona, compatibilmente con le problematiche relative all’età avanzata. C’è la conoscenza diretta di ogni persona. Viene data particolare importanza all’ascolto: spesso ci si trova di fronte a persone che hanno bisogno che gli si dedichi del tempo. La soddisfazione degli anziani presi in carico è molto alta, come quella dei loro familiari. I tagli ci sono stati, ma le persone che sono restate nel gruppo di lavoro sono molto motivate: un gruppo di lavoro che crede molto in quello che fa, ci investe, ci lavora e il lavoro lo ripaga. Non è facile quantificare i risultati del servizio di prevenzione: i ritorni sono soprattutto sotto il profilo emozionale. La visita geriatrica è una valutazione multidimensionale; spesso le persone visitate al termine della visita dichiarano di non aver mai avuto una visita così particolareggiata in tutta la loro vita. Il gruppo di lavoro attualmente è costituito, oltre che dal medico, dalla podologa, dall’assistente sociale e da tre infermieri in condivisione con l’ambulatorio sui disturbi cognitivi. Prevenire è meglio di curare. Per informazioni e/o prenotazioni rivolgersi all’ambulatorio disturbi cognitivi al secondo piano della USL del quartiere di Fiorentina, oppure telefonare al numero 0586/223527 dal lunedì al venerdì dalle ore 9:00 alle ore 12:00. Angela Blanco
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LA SETTIMANA DI LIVORNO
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UN SGUARDO alla città
Sociale: intervista alla dott.ssa Susanna Malfanti, responsabile dei servizi sociali del Comune
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I Lions donano 50.000 Euro per la casa dei mestieri
IL «GUSTO» DEL PRIMO PASSO Finanziato il laboratorio di cucina
Il video dell’intervista alla dottoressa Malfanti è sull’homepage del sito www.diocesilivorno.it
Scuola e famiglia le soluzioni migliori alle marginalità DI
MAURO DONATEO
collaborativi, evitando così di dare solo contributi fini a se stessi.»
l sociale è un argomento scomodo da trattare, Altro da aggiungere? soprattutto quando si parla di marginalità. Anche da noi le «La solitudine e lo sfasciarsi richieste di aiuto aumentano e il delle famiglie. Non Comune cerca di rispondere. Ne dimentichiamoci che Livorno abbiamo parlato con Susanna è la città con il più alto tasso di Malfanti, responsabile dei servizi separazioni, è una città dalle sociali, nella sede relazioni fragili. I dell’Ufficio motivi sono La maggior parte Marginalità e svariati. Sarebbe dei casi proviene interessante Famiglia, situato al primo piano studiare anche il da situazioni della struttura G. "perché" spesso di precarietà Pascoli in via l’uomo reagisce familiare e bassa Mondolfi.[per più debolmente vedere la prima rispetto alla scolarità: parte di fronte potenziare questi donna, dell’intervista alla separazione. guarda il video sul Inoltre, quando ambiti vuol sito della diocesi] ci sono i dire prevenire bambini di futuri disagi Dott.ssa, come mezzo la Ufficio avete un situazione si prospetto decisamente complica, i figli sono i primi a interessante sulle principali rimetterci. Infine, vorrei difficoltà sociali della nostra aggiungere un altro problema: città. Quali sono le emergenze la tossicodipendenza, ci sono più evidenti? famiglie intere colpite da «La casa e il lavoro. Sono questa piaga.» queste le problematiche più diffuse nella nostra realtà. È C’è un qualcosa che accomuna logico che spesso le due tutte queste situazioni? questioni si intersecano. Per «La bassa scolarizzazione. È un rispondere al problema elemento ricorrente nelle dell’occupazione, abbiamo marginalità. La scuola è una sperimentato in questi anni le palestra di vita borse lavoro e i contratti importantissima, a chi ha
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abbandonato gli studi manca qualcosa. Aggiungerei, inoltre, che i genitori proteggono troppo i figli, ci vorrebbe una genitorialità più matura, spesso, invece, si rimane nell’adolescenza anche da grandi. Bisogna lavorare sull’educazione degli adulti. Per esempio, a volte vengono e dicono "la casa è un diritto, mi spetta". Certo, è vero, ma ci sono anche dei doveri da rispettare se si vogliono certi diritti.»
scontato che tutti abbiano internet, ma in questo modo gli anziani, che a Livorno sono una categoria numerosa, sono tagliati fuori. Il lavoro dell’assistente sociale è una missione. Bisogna pensare anche una nuova organizzazione del suo lavoro, spesso si immedesima troppo nel caso che segue, certe situazioni sono pesanti, impossibili da dimenticare una volta tornati a casa, con il rischio, però, di scoppiare»
Nel relazionarsi con voi, ci sono differenze tra stranieri e italiani? «Gli immigrati vengono da noi per qualche difficoltà, cerchiamo di aiutarli, poi una volta accompagnati fuori dalla situazione di emergenza, riescono a cavarsela meglio, vanno avanti da soli. È questo il nostro lavoro, non risolvere i problemi. Gli italiani, invece, in questo sono indietro.»
Prossimamente a Livorno ci saranno le elezioni amministrative. Supponiamo che il futuro sindaco stia leggendo la sua intervista, cosa si sente di dire? «Il sociale non piace quasi a nessuno, è la parte meno ascoltata di solito, invece, richiede grande attenzione, è un settore molto delicato. Più che al futuro sindaco, forse, bisognerebbe parlare con chi governa lo Stato, siamo in carenza di fondi, quindi anche di personale. Infine, ripeto che investire sulla scolarizzazione e sulla famiglia, vuol dire prevenire tante marginalità sociali, che sicuramente sono un costo maggiore per lo Stato nel momento in cui deve intervenire per far fronte al bisogno»
Siamo una società in mutamento. Anche i servizi sociali cambieranno? «Siamo in un momento di cambiamento epocale, si dovrà riflettere anche sui nostri servizi, su cosa possiamo offrire, il lavoro aumenta, il personale no, inoltre si dà per
Le parole della... FEDE
...e di nuovo verrà nella gloria per giudicare i vivi ed i morti ed il Suo Regno non avrà fine... Riprendiamo la riflessione sul Credo, attraverso la spiegazione di don Alberto Vanzi l testo del Credo, dopo aver precisato tutte le verità di fede che sono scaturite Idall’esistenza storica di Gesù di Nazareth,
venuta. Il Cristo glorificato tornerà di nuovo, ce lo ha promesso.
afferma, per il passo che ci interessa, che il Figlio di Dio, dopo essere venuto una prima volta nella carne, tornerà di nuovo, tornerà una seconda volta. L’ascensione di Gesù in cielo non è, allora, la festa dell’abbandono, bensì l’inizio di un tempo di attesa.
Non spetta a noi conoscere i tempi e i momenti. Ma il Cristo glorioso tornerà per giudicare i vivi e i morti. Saremo giudicati su quanto avremo amato. Il Figlio di Dio rivelerà la disposizione segreta dei cuori e renderà a ciascun uomo e donna secondo le sue opere e secondo l’accoglienza o meno della sua grazia.
Il sapere che il Figlio di Dio è già venuto una prima volta nella carne non può che aprirci alla speranza di una sua seconda
Gesù dirà nell’ultimo giorno: ogni volta
che avete fatto queste cose ad uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me. Ora, il Figlio, non è venuto per giudicare, ma per salvare. È quindi, per il rifiuto dell’amore di Dio che ciascuno si giudica da sé autoescludendosi dalla salvezza e dal Paradiso. Il Cristo Glorioso è eterno con il Padre e lo Spirito e ci invita ad entrare nella comunione con lui, per sempre, perché il suo Regno non ha fine. don Alberto Vanzi
l gusto del cambiamento” si «dellaIchiamerà così il primo laboratorio Casa dei mestieri che presto aprirà nella struttura della Caritas 2 in via Donnini. Sostenitori di questo progetto sono i distretti Lions della Toscana, che grazie all’impegno del governatore dottor Marcello Murziani hanno contribuito con un finanziamento iniziale di 50.000 Euro, consegnato proprio in questi giorni, alla realizzazione di questo primo spazio, dedicato alla cucina professionale, dove saranno allestiti laboratori di pasticceria e organizzati corsi per cuochi a domicilio. Continuano dunque i lavori al complesso di via Donnini, la cui inaugurazione è in programma per Natale: la struttura che vuole essere la continuazione dei servizi offerti al Porto di Fraternità, ovvero servizi di seconda accoglienza (a Torretta infatti continueranno la mensa, il guardaroba, le docce e il centro di ascolto) sarà destinato in particolare alla formazione: qui si potrà imparare un lavoro, accompagnati da insegnanti e artigiani, che in maniera volontaria presteranno le loro competenze per formare giovani disoccupati e soprattutto aiuteranno i cinquantenni rimasti senza lavoro a reinventarsi un’occupazione con la prospettiva futura della costituzione di una cooperativa per poter gestire eventuali commesse lavorative; qui si potrà anche navigare in Rete con l’Internet point, si potrà approfondire la propria cultura con la biblioteca e si potrà fare attività di socializzazione con il centro diurno. Nel centro troveranno spazio anche due piccoli alloggi riservati all’accoglienza temporanea di persone senza fissa dimora o di padri e madri separati. Nella struttura sarà disponibile anche un consultorio familiare e spazi adeguati per offrire alle realtà familiari in crisi un’occasione di aiuto.
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LA SETTIMANA DI LIVORNO
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Agenda del VESCOVO
Da giovedì 11 a martedì 16 luglio, il Vescovo guida il pellegrinaggio a Fatima
Diocesi informa
MARTEDÌ 16 LUGLIO Nel pomeriggio il Vescovo saluta i ragazzi del campeggio estivo di Castiglioncello
Festa Patronale di San Jacopo
MERCOLEDÌ 17 LUGLIO Nella mattina, udienze clero in vescovado
GIOVEDÌ 25 LUGLIO 2013 ALLE ORE 19 nell’antica Pieve di San Jacopo in Acquaviva
GIOVEDÌ 18 LUGLIO Nella mattina, udienze laici in vescovado 21.15 in occasione dei Giovedì nel Chiostro, incontro dal titolo "Custodire Cristo nella nostra vita"
Sua Eminenza Reverendissima il Cardinale Francesco Coccopalmerio Presidente del Pontificio Consiglio dei Testi Legislativi della Santa Sede
SABATO 20 LUGLIO 8.00 pellegrinaggio mensile diocesano al Santuario di Montenero, a seguire S. Messa 11.00 a Cascine di Buti, commemorazione dell’anniversario dell’eccidio di Piavola Nel pomeriggio il Vescovo partirà per la Giornata mondiale della Gioventù a Rio de Janeiro
Presiederà la Santa Messa Solenne nell’occasione del Patrono della Parrocchia e del Quartiere di San Jacopo ore 21:15 Concerto delle Corali parrocchiali 22:30 Processione dal mare ed omaggio floreale al Santo Patrono da parte del quartiere
Dal 20 al 30 luglio il Vescovo parteciperà alla GmG di Rio de Janeiro
Libri da LEGGERE
di Mo.C.
Conti A. - Il cammino delle stelle. Sui passi dei pellegrini medievali a Santiago di Compostella - Ed. San Paolo, pp.294, euro 19,00 Verso la metà del IX sec. Si diffuse in tutta Europa una notizia strabiliante: nella remota Galizia, all’estremo confine nord occidentale della penisola iberica, grazie a un prodigio divino, era stato rinvenuto il sepolcro dell’apostolo san Giacomo Maggiore. Questa scoperta suscitò un’incredibile entusiasmo che nel corso dei secoli ha attirato sul sacro luogo folle sempre maggiori di pellegrini, addirittura anche dal vicino oriente e dall’Africa, a tal punto che Compostella divenne la terza meta di pellegrinaggio, dopo la Terra Santa e Roma, e sulle strade del santo cammino si formarono la storia, la cultura, la civiltà stessa dell’Europa. Andrea Conti, studioso di storia della Chiesa, ha ricostruito le vicende del ritrovamento della tomba e delle spoglie dell’apostolo, guardando soprattutto al formarsi di un fervore collettivo che ha indirizzato nei secoli medievali migliaia di pellegrini di ogni ceto sociale, con una devozione che ancora oggi non accenna a diminuire ma addirittura sempre rinnovarsi continuamente. Associazione Medici Cattolici Italiani - Il Signore guarisce tutte le malatti. Dimensione antropologica e teologica della malattia - Ed. San Paolo, pp.104, euro 12,00 La sofferenza ha in sé un senso salvifico che tutti gli uomini, compresi i non credenti, possono sperimentare. Malattia e sofferenza vanno combattute e superate con la scienza, la tecnologia, la medicina ma anche con la speranza. Come ha scritto Vittorino Andreoli "il dolore rivela all’uomo i fondamenti del suo essere uomo: la propria fragilità, l’aver bisogno dell’altro, l’importanza dei legami e dei sentimenti, la bellezza di una condizione di bisogno e di dipendenza". In questo libro alcuni grandi autori, presentano il loro modo di concepire la malattia e la speranza: si passa dalla significativa esperienza di Lourdes di Alessandro De Franciscis, alla vicenda personale riportata con profonda partecipazione da Paola Bassani; dalla persona malata tra crisi e progetti e tra scienza e fede di Carlo Casalone, all’approccio terapeutico nei bambini di Momcilo Jankovic, e alla malattia nella Bibbia di Gianfranco Ravasi.
I giovedì nel chiostro di AC
Custodire il Creato ome ogni anno l’Azione cattolica diocesana C promuove una serie di quattro incontri nel chiostro del vescovado, con l’intento di stimolare riflessione e confronto tra i presenti. Quest’anno lo spunto è stato preso da una delle prime omelie di Papa Francesco. In questa omelia il papa ha parlato dei vari aspetti del custodire! Su questa scia sono stati pensati quattro ambiti: custodire il creato, custodire ogni persona, custodire Cristo nella nostra vita e custodire se stessi. Per il primo incontro, che si è tenuto giovedì scorso e che aveva come ambito di interesse, custodire il creato, era presente come relatore Elena Marini, responsabile di Zona del’’AGESCI di Livorno. Il brano di riferimento era tratto dalla genesi, un passo dove i protagonisti sono due, l’uomo e la natura. Natura che nella visione Scout non è una proprietà da possedere, ma piuttosto un bene da custodire e apprezzare. Questo è un filo rosso che avvolge tutte le fasce della vita scout, dai lupetti, che la vivono come un gioco, ai più grandi che apprezzano della natura l’essenzialità. Tema del prossimo incontro sarà Custodire ogni persona e il relatore sarà Anna Aiello, presidente della comunita di Sant’Egidio di Livorno Michele Martella
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LA SETTIMANA DI LIVORNO
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Il cristiano è chiamato ad essere coraggioso nella propria debolezza Il Papa ha affermato che, a volte, dobbiamo riconoscere che siamo deboli e dunque dobbiamo fuggire senza nostalgia del peccato, senza guardare indietro. Agire con lentezza, guardare indietro, avere paura e rivolgersi al Signore, alla grazia dello Spirito Santo. Nella sua omelia, Papa Francesco ha preso spunto dalle Letture di oggi per soffermarsi su quattro “atteggiamenti possibili nelle situazioni conflittuali, nelle situazioni difficili”. Il primo atteggiamento è quello della “lentezza” di Lot. Egli, ha osservato il Papa, era deciso a lasciare la città prima che fosse distrutta, ma lo fa piano piano. L’angelo gli dice di fuggire, ma c’è in lui l’“incapacità del distacco dal male, dal peccato”. Noi, ha aggiunto, vogliamo uscire, siamo decisi,” ma "c’è qualcosa che ci tira indietro” e così Lot si mette a negoziare perfino con l’angelo: “E’ tanto difficile tagliare con una situazione peccaminosa. E’ difficile! Anche in una tentazione, è difficile! Ma la voce di Dio ci dice questa parola: ‘Fuggi! Tu non puoi lottare lì, perché il fuoco, lo zolfo ti uccideranno. Fuggi!’. Santa Teresina del Bambin Gesù ci insegnava che alcune volte, in alcune tentazioni, l’unica soluzione è fuggire e non avere vergogna di fuggire; riconoscere che siamo deboli e dobbiamo fuggire. E il nostro popolo nella sua semplice saggezza lo dice un po’ ironicamente: ‘Soldato che fugge, serve per un’altra guerra’. Fuggire per andare avanti nella strada di Gesù”. L’angelo, ha aggiunto, dice poi di “non guardare indietro”, di fuggire e guardare avanti. Qui, ha detto, c’è un consiglio a vincere la nostalgia del peccato. Pensiamo al Popolo di Dio nel deserto, ha sottolineato: “Aveva tutto, le promesse, tutto”. Eppure, “c’era la nostalgia delle cipolle d’Egitto” e questa “nostalgia faceva dimenticare loro che quelle cipolle le mangiavano sulla tavola della schiavitù”. C’era la “nostalgia di ritornare, ritornare”. E il consiglio dell’angelo, ha osservato il Papa, “è saggio: Non guardare indietro! Va avanti”. Non dobbiamo fare come la moglie di Lot, dobbiamo “tagliare ogni nostalgia, perché c’è la tentazione anche della curiosità”: “Davanti al peccato, fuggire senza nostalgia. La curiosità non serve, fa male! ‘Ma, in questo mondo tanto peccaminoso, come si può fare? Ma come sarà questo peccato? Io vorrei conoscere...’. No, lascia! La curiosità ti farà male! Fuggire e non guardare indietro! Siamo deboli, tutti, e dobbiamo difenderci. La terza situazione è sulla bar-
«Il nostro coraggio tante volte deve esprimersi in una fuga e non guardare indietro, per non cadere nella cattiva nostalgia. Non avere paura e sempre guardare il Signore!»
prendere anche la sua incredulità per portarla non all’affermazione della Resurrezione, ma all’affermazione della sua divinità”. Il “cammino per l’incontro con Gesù-Dio – ha sottolineato - sono le sue piaghe. Non ce n’è un altro”:
ca: è la paura. Quando viene nel mare un grande sconvolgimento, la barca era coperta dalle onde. ‘Salvaci, Signore, siamo perduti!’ Dicono loro. La paura! Anche quella è una tentazione del demonio: avere paura di andare avanti sulla strada del Signore”.
“Nella storia della Chiesa ci sono stati alcuni sbagli nel cammino verso Dio. Alcuni hanno creduto che il Dio vivente, il Dio dei cristiani noi possiamo trovarlo per il cammino della meditazione, e andare più alto nella meditazione. Quello è pericoloso, eh? Quanti si perdono in quel cammino e non arrivano. Arrivano sì, forse, alla conoscenza di Dio, ma non di Gesù Cristo, Figlio di Dio, seconda Persona della Trinità. A quello non ci arrivano. E’ il cammino degli gnostici, no? Sono buoni, lavorano, quello, ma non è il cammino giusto. E’ molto complicato e non ti porta a buon porto”.
C’è la tentazione che dice che è “meglio rimanere qui”, dove sono sicuro. “Ma questo – ha avvertito - è l’Egitto della schiavitù!”. Ho “paura di andare avanti – ha ribadito il Papa - ho
Il Papa nella Festa di San Tommaso: Dio si incontra baciando le piaghe di Gesù nei fratelli più deboli Per incontrare il Dio vivo è necessario baciare con tenerezza le piaghe di Gesù nei nostri fratelli affamati, poveri, malati, carcerati ha detto il Papa nella Messa commentando il Vangelo proposto dalla litur-
“Altri – ha spiegato il Papa - hanno pensato che per arrivare a Dio dobbiamo essere noi mortificati, austeri, e hanno scelto la strada della penitenza: soltanto la penitenza, il digiuno. E neppure questi sono arrivati al Dio vivo, a Gesù Cristo Dio vivo. Sono i pelagiani, che credono che con il loro sforzo possono arrivare”. Ma Gesù ci dice che il cammino per incontrarlo è quello di trovare le sue piaghe:
paura di dove mi porterà il Signore”. La paura, però, “non è un buon consigliere”. Gesù, ha soggiunto, “tante volte, l’ha detto: ‘Non abbiate paura!’. La paura non ci aiuta”. Il quarto atteggiamento, ha poi sottolineato, “è la grazia dello Spirito Santo”. Quando Gesù fa tornare la bonaccia sul mare agitato, i discepoli sulla barca sono pieni di stupore. “Sempre, davanti al peccato, davanti alla nostalgia, davanti alla paura”, ha affermato, dobbiamo rivolgerci al Signore: “Guardare il Signore, contemplare il Signore. Questo ci dà questo stupore, tanto bello, di un nuovo incontro con il Signore. ‘Signore, io ho questa tentazione: voglio rimanere in questa situazione di peccato; Signore, io ho la curiosità di conoscere come sono queste cose; Signore io ho paura’. E loro hanno guardato il Signore: ‘Salvaci Signore, siamo perduti!’ Ed è venuto lo stupore del nuovo incontro con Gesù. Non siamo ingenui né cristiani tiepidi, siamo valorosi, coraggiosi. Siamo deboli noi, ma dobbiamo essere coraggiosi nella nostra debolezza. E il nostro coraggio tante volte deve esprimersi in una fuga e non guardare indietro, per non cadere nella cattiva nostalgia. Non avere paura e sempre guardare il Signore!”.
gia nella Festa di San Tommaso Apostolo. Gesù, dopo la Resurrezione, appare agli apostoli, ma Tommaso non c’è: “Ha voluto che aspettasse una settimana – ha spiegato Papa Francesco - Il Signore sa perché fa le cose. E a ciascuno di noi dà il tempo che lui crede che sia meglio per noi. A Tommaso ha concesso una settimana”. Gesù si rivela con le sue piaghe: “Tutto il suo corpo era pulito, bellissimo, pieno di luce – sottolinea il Pontefice - ma le piaghe c’erano e ci sono ancora” e quando il Signore verrà, alla fine del mondo, “ci farà vedere le sue piaghe”. Tommaso per credere voleva mettere le sue dita in quelle piaghe: “Era un testardo. Ma, il Signore ha voluto proprio un testardo per farci capire una cosa più grande. Tommaso ha visto il Signore, è stato invitato a mettere il suo dito nella piaga dei chiodi; mettere la mano sul fianco e non ha detto: ‘E’ vero: il Signore è risorto!’. No! E’ andato più oltre. Ha detto: ‘Dio!’. Il primo dei discepoli che fa la confessione della divinità di Cristo, dopo la Resurrezione. E ha adorato”. “E così – prosegue il Papa - si capisce qual era l’intenzione del Signore nel farlo aspettare:
“E le piaghe di Gesù tu le trovi facendo le opere di misericordia, dando al corpo - al corpo - e anche all’anima, ma al corpo – sottolineo – del tuo fratello piagato, perché ha fame, perché ha sete, perché è nudo, perché è umiliato, perché è schiavo, perché è in carcere, perché è in ospedale. Quelle sono le piaghe di Gesù oggi. E Gesù ci chiede di fare un atto di fede, a Lui, ma tramite queste piaghe. ‘Ah, benissimo! Facciamo una fondazione per aiutare tutti quelli e facciamo tante cose buone per aiutarli’. Quello è importante, ma se noi rimaniamo su questo piano, saremo soltanto filantropici. Dobbiamo toccare le piaghe di Gesù, dobbiamo carezzare le piaghe di Gesù, dobbiamo curare le piaghe di Gesù con tenerezza, dobbiamo baciare le piaghe di Gesù, e questo letteralmente. Pensiamo, cosa è successo a San Francesco, quando ha abbracciato il lebbroso? Lo stesso che a Tommaso: la sua vita è cambiata!”. Per toccare il Dio vivo – ha affermato il Papa – non serve “fare un corso di aggiornamento” ma entrare nelle piaghe di Gesù e per questo “è sufficiente uscire per la strada”. Chiediamo a San Tommaso – ha concluso - la grazia di avere il coraggio di entrare nelle piaghe di Gesù con la nostra tenerezza e sicuramente avremo la grazia di adorare il Dio vivo”.
dalla CASA
Essere forti nella debolezza
S. MARTA
LE OMELIE DI...PAPA FRANCESCO.........
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TOSCANA OGGI
LA SETTIMANA DI LIVORNO
14 luglio 2013
CSI NEWS
Obiettivo: promuovere la pratica sportiva negli oratori
Pregare con lo sport Al centro Coni, si è tenuta la premiazione della "Junior Tim Cup", la manifestazione calcistica organizzata dal comitato provinciale CSI con le Parrocchie livornesi, nell’ambito di un accordo nazionale per promuovere lo sport negli oratori IL SAGGIO
L’amore di Dio, dal Sacro Cuore alla Divina Misericordia La presentazione del libro di Piero Mainardi ei locali dell’antica chiesa armena di Livorno, in via della Madonna, è stato presentato un saggio intitolato” L’amore di Dio, dal Sacro Cuore alla Divina Misericordia” del dottor Piero Mainardi, studioso del pensiero cattolico e membro dell’Associazione Cristo Re che si impegna nella diffusione e valorizzazione della Liturgia antica, oltre che essere collaboratore del “Il Corriere de Sud”. L’opera edita dalla casa editrice D’Ettoris ripercorre lo sviluppo storico, liturgico e dottrinale della devozione al Sacro Cuore allo scopo di focalizzare il rapporto tra l’uomo e Dio, il rapporto tra peccato con l’offesa a Dio che oggi è sempre meno percepito, essendo lo stesso peccato colto solamente nel danno recato ad un’altra persona, in una dimensione orizzontale e la divina misericordia. L’amore misericordioso si manifesta pienamente nell’incarnazione : il figlio dell’uomo è venuto a cercare di salvare ciò che era perduto, ha sposato l’umanità nel punto più profondo della sua miseria, e capovolgere per essa il senso della sofferenza e dell’amore: il Sacro Cuore viene aperto sulla croce nella sofferenza. “La misericordia ci fa capire un’altra cosa, che Dio è pronto a perdonare: non è solo un giudice che può punire, ma può anche perdonare usando misericordia”, così ha sottolineato don Federico Pozza rappresentante dell’Istituto Cristo Re presente a Montenero, che ha introdotto l’autore con un’ analisi del divino amore misericordioso. San Tommaso D’Aquino sosteneva che “ Dio non agisce contro giustizia quando usa misericordia, agisce al di sopra della giustizia”. La misericordia non sopprime la giustizia, essa ne è la pienezza: il Signore sa che siamo feriti dal peccato originale, sa che può essere misericordioso perché sa leggere nei nostri cuori: è un Padre che ci ama e ci chiede sostanzialmente poco, ci chiede di essere in comunione con lui per raggiungere la salvezza. La Chiesa con i sacramenti, in particolare con il Battesimo, la Comunione e la Confessione, ci indica la strada da percorrere per arrivare a Dio, liberandoci dal peccato, riparando le nostre mancanze. Simone Marcis
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DI FABIO
FIGARA
coinvolgere Lega Serie A e TIM, e le città che hanno le proprie port per tutti, a squadre in serie A. Per il misura di ciascuno" prossimo anno contiamo di è il motto con cui il articolare maggiormente CSI porta avanti, dal questo torneo." 1944, le proprie attività La manifestazione rientra nel dilettantistiche e amatoriali, progetto culturale "Un gruppo coinvolgendo atleti di ogni età sportivo in ogni Parrocchia", su tutto il territorio, arrivando in cui sono coinvolte varie a contare, a oggi, più di un realtà presenti sul nostro milione di tesserati e migliaia territorio. di società sportive affiliate. Su "Il CSI vuole rivalutare Livorno, in l’oratorio - spiega particolare, Marchetti - perché Una donna l’attività si è da è un luogo in cui per generare sempre concentrata ritrovare l’allegria, sullo sviluppo dei la positività che un bambino, gruppi sportivi risalta dal un intero parrocchiali e degli messaggio oratori, punti di evangelico, e di villaggio aggregazione e di oggi abbiamo per farlo crescere cui formazione in cui, tanto bisogno, negli anni passati, condividendola sono cresciute con gli altri, PROVERBIO intere generazioni. imparando a DEL BURKINA FASO La premiazione vivere con gli altri: della Junior Tim l’importante è Cup, organizzata dal vedere lo sport, così come la presidente provinciale Gianni vita, in chiave cristiana, e per Zanazzi, è stata l’occasione per questo si può pregare anche affrontare queste tematiche, attraverso uno sport sano e con interventi di Carlo Faraci, regolare in strutture adeguate. presidente regionale del CSI, Oggi viviamo forme di Michele Marchetti, deformazione politica e responsabile nazionale CSI per sociale a vari livelli, punti il welfare, e Padre Gabriele d’incontro e di ritrovo come gli Bezzi, vice rettore del oratori possono aiutarci a Seminario vescovile livornese, ritrovare un senso di comunità responsabile dell’Ufficio per la che pare perduto". pastorale del tempo libero e Convinzioni espresse anche ne dello sport per la Diocesi e "IL LABORATORIO DEI maratoneta. TALENTI" - Nota pastorale sul "Con la Junior Tim Cup valore e la missione degli abbiamo raggiunto un grande oratori nel contesto traguardo - spiega Faraci - con dell’educazione alla vita la quale siamo riusciti a buona del Vangelo" della CEI.
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ALLA PARROCCHIA S. SEBASTIANO
Nella festa di Sant’Antonio Zaccaria n santo forse meno popolare di tanti altri, ma Sant’Antonio Maria Zaccaria morto giovanissimo all’età di 37 anni ha lasciato, nella sua breve vita, un’impronta eterna del suo apostolato. Dopo la laurea in medicina, fu consacrato sacerdote nel 1528 dove nei nove anni di sacerdozio riunì in un unico gruppo: laici, sacerdoti della Congregazione dei Chierici regolari di San Paolo (chiamati successivamente Barnabiti dalla chiesa di San Barnaba a Milano dove risiedevano) e suore, tutte persone animate dall’amore verso il prossimo, con lo scopo di rinnovare la vita dei fedeli. Il 5 Luglio, giorno della sua morte, Zaccaria è stato ricordato da tutti i padri Barnabiti nel corso delle S. Messe ed anche a Livorno, dove il fondatore dei Barnabiti è presente oltre che in un dipinto anche in una reliquia, posta sull’altare di destra della navata, la sua memoria è stata fatta rivivere dal
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A fine serata premiati i giovanissimi (classe 2001) della parrocchia dei Tre Arcangeli e del gruppo "Beato Niccolò Stenone" di S. Agostino, rispettivamente primi e secondi classificati. "Lo sport è molto importante conclude padre Bezzi - e deve essere sempre accompagnato da un progetto educativo, con il quale si possa crescere tutti insieme, divertendosi: un buon sportivo potrà essere un buon cittadino, e anche un buon cristiano". DALLA NOTA PASTORALE, CAPOVERSO 24
Attività sportive, artistiche e culturali ell’oratorio convergono una molteplicità di percorsi e di N linguaggi, un variegato insieme di proposte culturali e sportive, una ricca offerta formativa. La bellezza dell’oratorio e la sua forza di attrazione verso i ragazzi e i giovani dipendono anche da questa molteplicità di offerte in un quadro di proposta educativa integrata e sinergica. Tra le proposte più consolidate e diffuse c’è l’attività sportiva. Lo sport in oratorio è un dono per tutti a patto che si rispettino alcune caratteristiche proprie della natura educativa di questo ambiente: lo sport come gioco e divertimento che viene prima della competizione; la possibilità di un esercizio dello sport aperto a tutti, senza discriminazioni di alcun tipo; la diversificazione della pratica sportiva per evitare una assolutizzazione di
parroco della chiesa di S. Sebastiano, padre Giovanni Battista Damioli. Nell’Omelia del 7 Luglio Papa Francesco, rivolgendosi ai Seminaristi presenti in piazza S. Pietro ha ricordato il ruolo di sacerdoti e suore, richiamando i loro comportamenti alla spartana vita dettata dalla Dottrina della Chiesa. Comportamenti che il Papa ha così definito: "la Chiesa non è nostra, ma è di Dio, il campo da coltivare è suo e la nostra missione è soprattutto grazia, che dona luce e forza alle nostre azioni". A distanza di più di quattrocento anni le parole di Papa Francesco sembrano essere state tratte dalla vita del fondatore dei Barnabiti, quando continuando ha ribadito di come la gente oggi abbia bisogno certamente di parole, ma soprattutto che noi testimoniamo la misericordia, la
alcuni sport; la presenza di educatori sportivi che vivano autenticamente l’appartenenza all’oratorio; un progetto sullo sport dichiaratamente educativo, che sia stimolo anche al di fuori dall’ambiente oratoriano. La presenza sul territorio nazionale di associazioni cattoliche che operano per la promozione e l’organizzazione dell’ambito sportivo - prima fra tutte per la sua storia e la sua presenza capillare il Centro Sportivo Italiano - è di grande aiuto per gli oratori. Ad esse viene richiesto non solo di collaborare nell’ambito delle attività sportive, ma di integrarsi pienamente nella vita dell’oratorio assumendone fino in fondo le finalità educative. Deve essere pertanto incentivato il collegamento fra di esse e le strutture di coordinamento degli oratori al fine di creare maggiori sinergie e unità di intenti a beneficio dei ragazzi e dei giovani. L’accoglienza dei linguaggi giovanili e della loro espressività rende l’oratorio a misura dei più giovani, lo fa sentire familiare e a loro vicino. La musica, il teatro, la danza e le numerose manifestazioni artistiche, così come i vari ambiti della creatività, sono tutti elementi che possono qualificare la proposta educativa dell’oratorio perché favoriscono una presenza attiva dei ragazzi e permettono loro di esprimersi. Le varie attività proposte assumono così una valenza culturale, oltre che educativa. Una forte cultura educativa deve essere in grado di generare anche una significativa educazione a fare cultura. È questa del resto l’esperienza della fede, che non è tale se non genera cultura. Anche l’oratorio, per molti versi, contribuisce all’attuazione di quel progetto culturale che dalla metà degli anni novanta caratterizza la presenza della Chiesa nel nostro Paese. La dimensione culturale delle attività educative, oltre al valore intrinseco e al beneficio che apporta alla crescita dei ragazzi e dei giovani, può diventare ulteriore motivo di coinvolgimento delle famiglie e della comunità. L’oratorio, con le sue attività culturali, diviene così protagonista della vita spirituale e sociale della comunità. All’interno di un’autentica rete educativa tali attività possono risultare strategiche anche per dialogare con il mondo scolastico o con altri circuiti culturali presenti nel territorio.
tenerezza del Signore, che scalda il cuore, che risveglia la speranza, che attira verso il bene. Queste parole fanno parte della dottrina della Chiesa, a cui tutti i Santi si sono sempre spesi sino al sacrificio della loro vita, ma in maniera straordinaria hanno ribadito il senso delle parole che San Zaccaria pronunciò in un discorso ai suoi confratelli: “noi che abbiamo scelto per padre e guida un apostolo così grande e ci siamo impegnati a seguirlo, sforziamoci di mettere in pratica la sua dottrina e i suoi esempi. Non sarebbe conveniente infatti che sotto un tale capo vi siano soldati vili o disertori, né che siano indegni i figli di un così grande padre Roberto Olivato Nella foto il dipinto di S. Antonio Zaccaria custodito nella chiesa di S. Sebastiano
LA SETTIMANA DI LIVORNO
Speciale Comunione e Liberazione: IL MEETING DI RIMINI
TOSCANA OGGI 14 luglio 2013
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Gli appuntamenti di Rimini dal 18 al 24 agosto
GLI OSPITI, LE MOSTRE E GLI SPETTACOLI onsultando il sito meetingrimini.org C potrete ottenere tutte le informazioni che desiderate sul programma, gli ospiti
Emergenza uomo Che cos’è il Meeting dell’amicizia tra i popoli
Basta un click!
poco più di un mese dall’apertura della XXXIV edizione del Meeting per l’amicizia tra i popoli, che si terrà a Rimini dal 18 al 24 Agosto, una ripassatina per ricordare quello che veramente è il Meeting non fa mai male. Con la prima edizione del 1980 compare per la prima volta sulla scena internazionale questo evento che si distingue subito da qualunque kermesse di partito o festa paesana per la sua capacità di saper incontrare chiunque di fede, cultura o ideologia diversa, purché desideroso di costruire un luogo vero di amicizia, di
urante la settimana del Meeting, direttamente dalla D fiera o comodamente da casa, la parola chiave per seguire la manifestazione e condividere gli avvenimenti
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convivenza, di pace fra popoli. Una trama di incontri che nascono da persone che mettono in comune una tensione al vero, al bene, al bello. Nell’ultima settimana d’agosto Rimini diventa la capitale della cultura internazionale e viene invasa da “il popolo del Meeting”, come è stato definito dai media: gente curiosa, aperta, capace di giudizio, proveniente da tutto il mondo per questo evento che si ripete da oltre trent’anni. Sin dalla sua origine il Meeting ha scommesso sul desiderio e la passione che ogni uomo ha nel proprio cuore, quel desiderio di bellezza, verità,
giustizia che don Luigi Giussani, fondatore del movimento di Comunione e Liberazione, ha chiamato esperienza elementare, terreno comune per l’incontro e il dialogo. Questa posizione umana e culturale è il punto di partenza per uno sguardo rivolto a tutto il mondo. Il Meeting è un luogo dove è possibile la valorizzazione reciproca, dove la differenza dell’altro è una provocazione positiva, un aiuto a scoprire la verità corrispondente alle esigenze dell’uomo. Per questo ogni anno partecipano ebrei, buddisti, atei, ortodossi, musulmani.
IL TEMA DEL 2013 l titolo del Meeting 2013 mette a tema la Idrammatica cosa più bella e al tempo stesso più che esista sulla faccia della terra: l’uomo, più precisamente “l’emergenza uomo”. L’uomo nel suo bisogno di esistere come realtà unica ed irripetibile, l’uomo nella irriducibilità del suo desiderio, l’uomo che sente che ciò da cui è definito e caratterizzato è la libertà. Un grande scrittore russo, Vasilij Grossman, nelle ultime pagine di “Tutto scorre” vede riaffiorare nell’anima del suo protagonista, che torna a casa dopo 30 anni di deportazione in Siberia, il sentimento, mai totalmente sopito, della libertà. “Ivan Grigorievic non si stupì che la parola libertà - fiorita sulle sue labbra quando, studente, era finito in Siberia che quella parola vivesse, non fosse scomparsa dalla sua testa neanche adesso”. L’uomo oggi vive in una condizione di emergenza, non soltanto quando sistemi politici autoritari ne minacciano le condizioni elementari di libertà e di sopravvivenza, ma anche laddove, pur in sistemi dove le libertà democratiche sono garantite, è il desiderio del cuore che corre il rischio di venire anestetizzato, censurato. L’esperienza di tanti educatori, così come le analisi sociologiche, documentano che uno dei mali più grandi che i nostri giovani oggi vivono è la debolezza del desiderio, l’affievolirsi dello slancio ideale, l’accontentarsi dei prodotti che la società offre. E i prodotti che servono a soddisfare i mille volti della istintività umana non
Pagina a cura di Andrea Capaccioli
mancano. Ma quando il cuore dell’uomo, che è fatto per la grandezza, che non può rinunciare a cercare il senso della vita, si trova così imbrigliato ed omologato, prima o poi insorge, spesso tragicamente con la violenza dei comportamenti o con fenomeni di autodistruzione. O, più semplicemente e meno drammaticamente, perde il gusto della vita. Questa condizione di emergenza nella quale oggi viviamo è sotto gli occhi di tutti. Ma, come è nella sua storia, il Meeting non vorrà insistere soprattutto sugli aspetti negativi, non vorrà soltanto lanciare un
più importanti, notizie, foto e video è #meeting13. Il Social Media Team, un gruppo di volontari curiosi della rete, sarà presente al Meeting con uno stand disposto nella hall sud della fiera e pubblicherà interviste, notizie in chiave social, permettendo così, anche a chi non ha la possibilità di partecipare, di viverlo in ogni sua sfaccettatura. Aggiornamenti costanti e in tempo reale su Twitter e Facebook. I video degli incontri, le dirette o le differite durante la settimana saranno disponibili in lingua italiana e inglese sul canale Youtube del Meeting. Non mancherà una raccoltà delle immagini dei principali momenti su Flickr, ma anche l’App del Meeting quest’anno avrà una nuova veste grafica e sarà visualizzabile da tutti gli smartphone, per avere contenuti a portata di mano, di programma aggiornato, la mappa dettagliata delle sale degli incontri, i padiglioni delle mostre e i luoghi degli spettacoli, il Quotidiano Meeting e tanti altri strumenti sfogliabili, nonché tutte le notizie condivisibili sui canali social. Ecco i link per seguire il Meeting: Sito: www.meetingrimini.org Facebook: www.facebook.com/meetingrimini Twitter: www.twitteer.com/MeetingRimini Youtube: www.youtube.com/meetingdirimini Flickr: www.flickr.com/meetingdirimini
grido di allarme, quanto piuttosto mostrare che l’emergere dell’umano è possibile, che ovunque nel mondo, ieri come oggi, esistono uomini che hanno trovato un punto di forza nella scintilla del proprio desiderio, riaccesa da un incontro, da un fatto, da una circostanza attraversata. Il Meeting cercherà, perciò, di documentare come la libertà dell’uomo si esprima come bisogno di percepire la realtà, di giudicarla e di costruire in essa, non secondo schemi e progetti imposti dall’esterno, ma a partire dai suoi bisogni e dai suoi desideri. Seguendo il programma si vedrà chiaramente che gli incontri, gli ospiti, le mostre, anche quest’anno, saranno una grande occasione per sperimentare una positività del vivere e soprattutto per verificare che le differenze di cultura e di tradizioni sono solo l’espressione di modalità diverse con le quali ogni uomo ed ogni popolo ha utilizzato nel tentativo di affrontare la questione della vita e di dare risposta a quel bisogno di verità e di desiderio di senso che è iscritto nel cuore di ciascuno.
che interverranno, le mostre, gli spettacoli e tant’ altro circa l’edizione 2013. L’inaugurazione avrà un protagonista d’eccezione il premier Enrico Letta che domenica 18 agosto interverrà sull’Europa. L’Europa delle persone e dei popoli, che oggi si trovano nell’urgenza di riscoprire le grandi risorse di cui è ricca la loro storia e la loro esperienza presente, per affrontare la crisi e per costruire una unità non forzatamente politica o economica, ma basata sulla condivisione di ciò che in ogni cultura più sottolinea il valore di ogni uomo. L’Europa sarà protagonista di tutta questa XXXIV edizione anche con la mostra curata dalla Fondazione per la sussidiarietà dal titolo: "Sinfonia dal nuovo mondo". Un’Europa unita dall’atlantico agli Urali. Lo spettacolo inaugurale avrà come protagonista Sant’Agostino, interpretato dall’attore Sandro Lombardi, che attraverso brani delle Confessioni mostrerà il percorso drammatico di ogni uomo alla scoperta del significato di sé e del mondo. Sfogliando velocemente, i testimoni: Paul Bahatti ministro pakistano per l’armonizzazione nazionale interverrà sulla libertà religiosa. Claire Ly racconterà la sua storia di sopravvivenza nei campi della follia di Pol Pot e dei Khmer rossi e la follia d’amore di Gesù Cristo. Da Barabba a Pietro ovvero Pietro Sarubbi presenta «Il mio nome è Pietro», per la regia di O. Cenci. “Mi diverte - dice - che io, per un sacco di tempo, ho sfinito Mel Gibson chiedendogli di fare San Pietro invece di Barabba nel film. Mentre proprio ora che mi ero convinto a fare Barabba mi ritrovo a fare San Pietro … E mi piace un sacco". Altro spettacolo interessante: Sunset limited dialogo tra la speraza e il vuoto, l’uomo con tutta la libertà di scelta, di salvezza o baratro. Tratto dal libro di Cormarc McCarthy i protagonisti son un Bianco e un Nero. Scena e regia di Fabio Sonzogni, con Fausto Iheme Caroli (Nero) e F. Sonzoni (Bianco). Tra le mostre si segnala l’imponente testimonianza della Chiesa Ortodossa russa negli anni della persecuzione sovietica, presentata da padre Georgij Orechanov, vice rettore dell’Università ortodossa di Mosca. Quando p. Georgij venne al Meeting nel 2007 affermò: mi sembra di essere su un altro pianeta. Raffaella Zardoni curatrice della mostra Il Volto ritrovato – I tratti inconfondibili di Cristo racconta il percorso personale che l’ha portata ad approfondire la sua conoscenza del ritratto di Cristo di Manoppello in Abruzzo. Non poteva mancare il Telescopio spaziale di Plank i cui principali protagonisti ci racconteranno particolari sull’impresa, sul suo significato scientifico di oltre vent’anni di lavori. Coadiuvati dal professor Bersanelli, professori di fama mondiale ci mostreranno in diretta l’universo “neonato” con una definizione mai vista prima. E poi … sarà bene che vi attrezziate perché questa edizione del Meeting ha ancora tante di quelle sorprese che, beh! Mica ve le posso dire tutte io. Su coraggio preparatevi ad andarci e, mi raccomando, non lasciate i bambini a casa: c’è posto e molto anche per loro. Allora ci vediamo a Rimini?
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