La Settimana n. 28 del 24 luglio 2011

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IL GRANELLO di senape Via del Seminario, 61 57122 Livorno tel. e fax 0586/210217 lasettimana.livorno@tiscali.it Notiziario locale

Direttore responsabile Andrea Fagioli Coordinatore diocesano Nicola Sangiacomo Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983

24 luglio 2011

Imparare mangiando

di monsignor Ezio Morosi

Nelle tue mani Signore affido il mio spirito

(SALMO 30,6)

ono le parole di Gesù pronunciate al momento della sua morte. Le paSsione role con cui riconsegna al Padre la sua umanità e offre a Lui la sua pasper la redenzione del mondo. E sono allo stesso tempo le parole con cui Gesù si pone accanto alla passione di ogni uomo per indicargli come affrontare i momenti drammatici della sua esistenza. La Chiesa ci fa ripetere ogni sera queste parole nella preghiera di Compieta. Dopo essere stati durante il giorno “nelle mani” degli uomini alla sera sentiamo il bisogno di affidarci a Dio, che ci prende per mano e ci infonde serenità.

Parrocchia MADRE SETON

Il progetto: Costruire una cucina ed una cisterna per l’acqua per il villaggio di Dekamharè La parrocchia di Madre Seton gemellata con le missioni delle Figlie di Carità in Eritrea orse neppure riusciamo a immaginare cosa voglia dire alzarsi la mattina, uscire di casa senza fare colazione (noi che siamo abituati a farne anche due di colazioni!), e magari non avere nemmeno cenato la sera precedente, e percorrere chilometri e chilometri per raggiungere la scuola. Forse non riusciamo ad immaginare neanche quanto possa essere grande la voglia di imparare a leggere e scrivere per un bambino dell’Africa e quanto possa essere importante per il suo futuro. Ma se anche non possiamo immaginarlo, possiamo credere alle Figlie di S. Vincenzo de’ Paoli, che giorno dopo giorno nella scuola di Dekamharè in Eritrea, accolgono questi piccoli, a volte talmente debilitati da addormentarsi sul banco durante la lezione, figli di famiglie in estrema povertà, ma capaci di credere nelle opportunità di una vita migliore che la scuola offre ai propri bambini. È dal 1972 che esiste la scuola della S. Vincenzo, a 40 km a sud di Asmara. Sono 1600 gli alunni che la frequentano in classi di scuola materna, elementare e media, suddivisi in due turni di 4 ore ciascuno. Le suore provvedono all’istruzione, al materiale didattico, ma anche al cibo e al vestiario e per compiere meglio questo loro

F

compito chiedono aiuto. La parrocchia di Madre Seton di Livorno, sensibile al carisma vincenziano, secondo la vocazione della sua santa patrona e l’impegno del parroco don Gino Franchi (nella foto in alto insieme ai bambini della scuola), da tempo è gemellata con l’opera delle Figlie di Carità in Eritrea. Dal 2005 sono stati concretizzati diversi progetti grazie alla generosità dei fedeli della parrocchia: un

pozzo, una piccola scuola, container di materiale di prima necessità durante l’emergenza fame e adesso «Imparare mangiando», ovvero la realizzazione di una cucina e di una cisterna per la raccolta dell’acqua, per aiutare le suore a garantire ai bambini che frequentano la scuola un pasto quotidiano, per molti, l’unico della giornata. Saranno necessari 8.000 Euro per la costruzione della cucina e 30.000

Euro per la cisterna. Il progetto sarà coordinato a livello locale dalla Congregazione Eritrea delle Figlie di Carità, mentre periodicamente da Livorno, come già è accaduto negli anni scorsi, partiranno giovani e adulti per incontrare gli operatori di Dekamharè ed i bambini della scuola, vivendo esperienze indimenticabili di amicizia e solidarietà, come raccontano anche le foto in questa pagina. c.d.

L’Eritrea: un piccolo paese con problemi grandi Eritrea è un paese di antica civiltà del corno d’Africa, che si affaccia sul Lalcune ’Mar Rosso: 3.700.000 abitanti che occupano un vasto altopiano e pianure costiere, territori dal clima mite e favorevoli all’insediamento umano. Pur essendo piccola l’Eritrea è sempre stata teatro di migrazioni ed è stata contesa da popoli sia africani che europei. Da 30 anni il paese lotta quasi ininterrottamente per l’indipendenza dall’Etiopia; poiché non è ancora stata fatta una precisa demarcazione dei confini la situazione va sempre peggiorando e tutti gli uomini e i ragazzi sono in servizio militare permanente. L’economia eritrea è un’economia estremamente povera: si basa principalmente sulla pastorizia e sull’agricoltura, ma vi è mancanza di manodopera, anche a causa delle forze sottratte ai campi per la guerra, a questo poi si aggiunge la terribile siccità. L’Eritrea ha una popolazione di origine Afro-Asiatica suddivisa in nove gruppi etnici con diverse origini linguistiche. Le principali religioni praticate in Eritrea sono quella Islamico-Sunnita musulmana, quella Cristiano-Ortodossa copta, quella Cattolica e quella Protestante, in aggiunta a una piccola minoranza Animista. L’Eritrea è molto devota a Giustino de Jacobis, il grande apostolo del popolo d’Abissinia (oggi Eritrea ed Etiopia). Fu il fondatore della Congregazione della Missione, Vincenzo de Paoli in Africa, aveva una grande comprensione della cultura del paese e delle sue tradizioni. Apprese la lingua, visse con le persone, e lavorò a migliorare le relazioni a livello locale. Era un uomo in anticipo sul suo tempo per ciò che riguarda l’inculturazione: per annunciare il Vangelo, utilizzava le tradizioni e la cultura della gente dell’Eritrea, fu anche precursore del dialogo ecumenico tra Cattolici e copti.


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