La Settimana - n. 3 del 23 gennaio 2011

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il granello DI SENAPE Via del Seminario, 61 57122 Livorno tel. e fax 0586/210217 lasettimana.livorno@tiscali.it Notiziario locale

Direttore responsabile Andrea Fagioli Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983

23 gennaio 2011

27 gennaio FESTA DEL VOTO

La fatica di pensare Pensare è un’operazione difficile. È anche un’operazione a rischio poiché chi intraprende il cammino del pensiero comprende ben presto che tale cammino non si snoda davanti a lui già bell’è fatto. Egli sa che, in realtà, questo cammino non sarà mai altro che la traccia dei passi da lui stesso posti l’uno dopo l’altro, con pazienza, prudenza, ostinazione, coraggio (F. MALHERBE) Oggi come ieri pensare costa fatica. Quella di fermarsi, di operare un’interruzione nel corso delle attività ordinarie per raccogliersi, ri-ordinare e ri-orientare la nostra vita. E tutto ciò esige, da una parte la pazienza e la prudenza di chi è chiamato a riconoscere e a non disperdere i doni e i talenti che ha ricevuto; e dall’altra, l’ostinazione e il coraggio, che permettono di metterli a frutto nella maniera più adeguata per il bene proprio e degli altri. Ed è una fatica che vale la pena sostenere perché ci rende umani.

Il quadro torna in città, passando per la chiesa dei Cappuccini, secondo l’antica tradizione. E durante la celebrazione una raccolta per i poveri

Il Voto mariano dei livornesi spiegato ai più piccoli amma, che cos’è la festa del Voto?» Non è facile spiegare ad un bambino dei nostri giorni la ricorrenza mariana che Livorno celebra il 27 gennaio. Non è facile soprattutto perché porta una data lontanissima (1742), quando le condizioni di vita erano molto diverse da quelle di ora e perché il significato del compiere un “voto” oggi sembra quasi completamente scomparso. «Era il 1742 – inizio a raccontare - Livorno fu sconvolta da un fortissimo terremoto che dette origine anche ad onde alte che dal mare arrivarono a lambire la città, al punto che alcuni parlano addirittura di maremoto. Livorno era sconvolta, gente che scappava, che gridava per la paura, nessuno sapeva dove rifugiarsi perché le case crollavano: la città fu quasi rasa al suolo. Fu allora che il popolo coralmente si rivolse alla Madonna di Montenero e le chiese di far cessare le scosse. Il terremoto cessò. Il quadro di Maria fu portato in piazza Grande e gli abitanti insieme alle autorità di allora, promisero (ecco cosa vuol dire fare un voto), anche a nome dei futuri livornesi (ecco perché lo ricordiamo ancora), di partecipare insieme alla Messa in duomo il giorno 27 di gennaio di ogni anno, di offrire in questa stessa data la cera che alimenta la lampada in onore della Madonna a Montenero e di non iniziare i festeggiamenti del carnevale prima di questo giorno». «Ma allora anche noi dobbiamo andare alla Messa?» continua a chiedermi mio figlio. «Certo! - Rispondo – perché, anche se molti in città non ricordano l’esistenza di questo voto e molti hanno addirittura dimenticato la possibilità di ricorrere all’aiuto della Madonna, è grazie all’intercessione di Maria che i nostri antenati si sono salvati e noi oggi siamo qui. Ma soprattutto perché una promessa è una promessa e va mantenuta, soprattutto se fatta alla mamma di Gesù, che continua a proteggere i livornesi – e non solo- in tutti i “terremoti” della vita». c.d.

di Eleazar

GLI ORARI DELLA CELEBRAZIONE DEL 27 GENNAIO

Per l’11ª volta il quadro di Maria sarà in cattedrale ultima volta in cui la sacra icona di S. Maria delle Grazie di Montenero è stata portata nella cattedrale di Livorno risale al 2007, anno in cui si celebrava il bicentenario della Diocesi ed era amministratore diocesano monsignor Paolo Razzauti. Per riprendere l’antica tradizione quest’anno il quadro tornerà in città: è la 11ª volta che il dipinto giunge sull’altare della cattedrale. L’immagine partirà dal Santuario, scortata dalle Forze dell’Ordine, per fermarsi alla parrocchia della SS. Trinità, che per tradizione ha sempre accolto per prima la sacra icona (anticamente infatti era l’unica «parrocchia» esistente in centro), poi il dipinto raggiungerà piazza Grande e processionalmente sarà portato in cattedrale dove il Vescovo presiederà l’Eucaristia.

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Mentre l’icona sarà in viaggio il popolo di Dio si riunirà IN PIAZZA GRANDE ALLE 17.15 per il tradizionale omaggio floreale (con la collaborazione dei Vigili del Fuoco) all’immagine posta sopra i portici e per recitare il S. Rosario. ALLE 17.45 il dipinto arriverà in piazza e sarà accolto dal Sindaco che esprimerà il suo saluto a nome di tutta la città, dopodiché sarà portato in processione nel duomo. Durante la celebrazione presieduta dal Vescovo sarà offerta la cera votiva da parte dell’Arciconfraternita di S. Giulia a nome della cittadinanza livornese al priorato di Montenero. Al termine della Messa, il quadro(con la collaborazione delle Misericordie locali e della SVS pubblica assistenza)tornerà al Santuario. Novità di quest’anno sarà l’offerta votiva: non sarà più solo la cera ad essere donata alla Madonna; per dare un senso più attuale a questa offerta devozionale, durante la celebrazione saranno raccolti generi alimentari (non deperibili) che saranno destinati ai poveri della Caritas, mentre il Comune ha promesso un gesto di attenzione in merito all’emergenza abitativa.

OGGI COME NEL 1742 Il testo del Voto ...Promettiamo coll’unanime consenso del «solenne clero secolare e regolare e facciamo perpetuo voto in nome di tutti i presenti e futuri di questa città e popolo di Livorno e suo Capitanato vecchio, all’Onnipotente Iddio, all’Augustissima Trinità, e in onor vostro, Madre Santissima, nel suddetto ricorrente giorno 27 Gennaio, ogni anno in avvenire di digiunare il digiuno ecclesiastico, siccome d’astenerci dal far maschere, balli, sì pubblici che privati, e da qualunque sorta di carnevalesco divertimento, né ad alcuno di quelli intervenire,promettendo inoltre di presentare le nostre umili ed efficaci suppliche al nostro Real Sovrano, affinché con la sua Reale autorità siano per sempre proibiti da questa Città di Livorno li pubblici veglioni al teatro. E noi rappresentanti questo pubblico promettiamo inoltre e facciamo voto perpetuo a Dio di intervenire ed assistere ogni anno, la mattina del suddetto per noi memorabile

giorno, Magistralmente ed in Corpo, in questa principal Chiesa, alla Messa Votiva che a questo effetto sarà cantata; ed a Voi, nostra grande Protettrice e Madre parzialissima, promettiamo che ci obblighiamo di farvi presentare ogni anno in perpetuo, nella Vostra Chiesa di Montenero, libre 10 di cera per mezzo di due nostri concittadini. Gradite, o Madre Santa, Madre di Grazia, Madre di Misericordia, e di consolazione questa sibben tenerissima riconoscenza di tutta questa tanto a voi diletta Città e Popolo; e poiché vi siete degnata di porgere al Divin vostro Figlio le nostre suppliche, degnatevi anche, vi supplichiamo, di presentarli li nostri sopra enunciati voti, che a lui abbiamo fatti e fate sì colla potentissima vostra intercessione, che Egli per sua bontà gli accetti e gradisca, e continuando a proteggerci, ch’egli si degni preservarci da ogni ulteriore, e successiva disgrazia, che fosse per accaderci: Amen!»


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