La Settimana - n. 31 del 12 settembre 2010

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Via del Seminario, 61 57122 Livorno tel. e fax 0586/210217 lasettimana.livorno@tiscali.it Notiziario locale

Direttore responsabile Andrea Fagioli Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983

12 settembre 2010

Grazie ALBERTO

L’ EDITORIALE

Il dialogo, stile di comunicazione

Dalla paura alla sicurezza

DI ADRIANO FABRIS

iò che sempre mi colpiva in monsignor Ablondi era la sua innata capacità comunicativa. Non solo egli parlava con tutti, ma a tutti era in grado di rivolgere la parola giusta. (continua a pagina 7)

C

DI

ENRICO SASSANO

ualcuno ricorderà che il Convegno diocesano di inizio Quaresima di questo anno: «Dalla paura alla sicurezza: per una spiritualità dell’accoglienza». (continua a pagina 2)

Q

continua Benvenuti - Abbiamo pensato per esempio al concetto di spazio e tempo, all’evoluzione del cosmo e all’evoluzione biologica, all’emergere della coscienza, alla distinzione e ruoli della scienza e della tecnologia, alle neuroscienze. Il lavoro è stato impostato su più volumi, con dialoghi tra uno scienziato ed un teologo che saranno completati da schede didattiche. «La prima parte di ciascun manuale esporrà il tema dal punto di vista scientifico, mentre la seconda parte PIERO BENVENUTI, è un astrofisico, tratterà lo stesso insegna al dipartimento di Astronomia tema dal punto di dell’Università di Padova. E’ stato vista teologico o responsabile scientifico Europeo del esegetico. Abbiamo progetto "Hubble". tutti constatato che LODOVICO GALLENI, è docente di l’insegnamento della Zoologia generale e Etica Ambientale religione nelle alla Facoltà di Agraria dell’Università scuole, di tutti i di Pisa. Insegna Scienze e Teologia livelli, soffre molto presso l’Istituto Superiore di Scienze di una specie di Religiose “N. Stenone”. separazione netta Don TONINO LASCONI, scrittore e con gli insegnamenti giornalista, ha curato diversi testi sulla di materie comunicazione della fede scientifiche. Gli studenti sono perciò molto spesso disorientati e gli insegnanti, da entrambi i lati, sono il più delle volte impreparati, a volte paurosi, ad impostare un confronto ed una discussione tra temi comuni alla scienza e alla religione. Pensiamo per esempio ai problemi di bioetica, al problema delle origini ed evoluzione dell’Universo, per tutti questi temi vorremmo offrire degli strumenti utili per almeno impostare una discussione pacata, informata e quindi comunque costruttiva».

SCIENZA e FEDE: perché il dialogo sia accessibile a tutti

Dal Progetto Culturale nasce un gruppo coordinato dal vescovo Giusti DI

CHIARA DOMENICI

na collana di testi su «Scienza e fede» per aggiornare in modo semplice ma competente sul progredire delle scoperte scientifiche all’orizzonte del credo cristiano: è questo che si propone la commissione «Stenone» che si è costituita in Diocesi. Di essa fanno parte alcuni scienziati, sacerdoti e studiosi che insieme a monsignor Giusti hanno intrapreso quest’«avventura» . Per saperne di più sul lavoro di questo gruppo (nella foto l’ultimo incontro in Curia) abbiamo intervistato il professor Lodovico Galleni, il professor Piero Benvenuti e don Tonino Lasconi che ne fanno parte, nei prossimi numeri ascolteremo altri membri della commissione. L’idea è nata dopo la Conferenza tenutasi in Accademia Navale, durante le iniziative dello scorso anno nella settimana dedicata alla vita.

U

SCIENZA E FEDE ALLA PORTATA DEI BAMBINI «Ci siamo convinti – spiega il professor Benvenuti - che era possibile e necessario fare qualcosa di concreto non solo per eliminare il contrasto fittizio tra scienza e fede, ma per utilizzare le conoscenze scientifiche per stimolare una riflessione moderna e comprensibile ai giovani d’oggi sul significato attuale del Credo cristiano».«Il dialogo scienza fede è utile ed importante per l’evangelizzazione, ma allo stesso tempo c’è la necessità di dare dei supporti precisi ai catechisti e agli operatori pastorali per affrontare questi temi seguendo le precise direttive che ci vengono dai documenti del Concilio» precisa il professor Galleni. «Libri che trattano del rapporto tra fede e scienza ce ne sono molti in molte collane – afferma monsignor Lasconi - Non ce ne sono però di adeguati per coloro che lavorano tra i bambini e i ragazzi, come gli insegnanti di religione, i catechisti, gli operatori pastorali in genere, e anche i genitori che ritengono importante educare in prima persona i figli alla fede».

Si chiamerà commissione «Niccolò Stenone». Studiosi,scienziati e teologi al lavoro per dar vita ad una collana di testi su scienza e fede di taglio divulgativo.Ne parlano il prof Lodovico Galleni, donTonino Lasconi e il prof Piero Benvenuti UN BIMBO: «DIO NON C’È! IL MONDO È NATO DAL BIG BANG» «Simone – continua don Tonino – anzi, scusate, il vescovo Simone. L’amicizia quarantennale mi rende difficile l’uso dei titoli, mi ha telefonato dicendomi: “Bisogna che facciamo qualcosa per dare un contributo serio ai nostri bambini e ragazzi sul rapporto tra fede e scienza. Che ne dici?”. Proprio in quei giorni mi erano arrivate per Popotus (il giornale dei ragazzi di Avvenire) lettere di bambini che scrivevano: “Non credo più in Dio perché la maestra ha detto che il mondo è stato creato dal big bang”. E proprio in quei giorni, una mamma della mia parrocchia era venuta a dirmi che il figlio non voleva più fare la prima comunione perché la maestra gli aveva detto: “Basta il big bang”. Allora ho detto a don Simone: “Come al solito, hai colto l’attimo”. E lui: “Allora ci

sulle orme di don Angeli e don Roberti

«Il nome? Un omaggio allo scenziato danese che a Livorno elaborò importanti teorie»

l riferimento a Stenone è d’obbligo – spiega il professor Galleni - sia «naturalistici Iper i suoi rapporti con la città di Livorno sia perché nei suoi lavori compiuti a Livorno e nelle colline del’entroterra abbozzò una prima teoria (siamo nella seconda metà del diciassettesimo secolo), sull’evoluzione del paesaggio geologico. Con Stenone il tema entra nelle scienze naturali come fattore di cambiamento. È dunque il primo naturalista che parla di evoluzione. Speriamo anche di potere sviluppare a Livorno un gruppo di lavoro su Stenone anche perché alcuni suoi importanti biografi furono livornesi, uno tra tutti don Roberto Angeli». Nei volumi si parlerà anche di Teilhard de Chardin, nello studio delle cui teorie il professor Galleni è specializzato: «Ovviamente parlando di evoluzione si parlerà anche di Teilhard e anche qui vorrei ricordare come Livorno abbia avuto un gruppo importante di appassionati cultori di Teilhard, in particolare don Renato Roberti. Riferendoci dunque a Stenone e a Teilhard faremo anche riferimento a queste grandi figure di sacerdoti della chiesa di Livorno».

vediamo presto qui a Livorno”. E così sono arrivato a far parte della commissione». SUSSIDI AGILI PER PROF E CATECHISTI Gli obiettivi della commissione sono dunque duplici, spiega Galleni: «chiarire bene con un taglio di alta divulgazione qual è la visione della natura che ci viene dalla scienza, tenendo presente che come è scritto al n. 44 della costituzione conciliare Gaudium et Spes, il progresso della scienza è uno degli strumenti con cui si svela la natura stessa

dell’Uomo. E anche poi una riflessione teologica che si concretizzi in precise piste di catechesi, per adattare il Vangelo, usando proprio le parole della Gaudium et Spes, sia alle capacità di tutti che alle esigenze dei sapienti». «Vogliamo offrire agli insegnanti di religione, ai catechisti e a tutte le persone interessate, degli strumenti agili, essenziali, ma al tempo stesso autorevoli ed aggiornati su quegli sviluppi della conoscenza scientifica moderna che maggiormente si prestano a riflettere sul significato della fede e della Sacra Scrittura –

DUE MONDI INCONCILIABILI? LE RISPOSTE DI GALLENI E BENVENUTI

«Se la fede spicca il balzo dalla scienza, entrambe si rafforzano» oi scienziati come vi rapportate a questo lavoro? V Siete credenti? Ci sono cose che vi siete “spiegati” con la fede? «Per me la scoperta dell’evoluzione e poi della sintesi studiata attraverso le tesi di Teilhard de Chardin è stato un forte aiuto alla visione di fede e anche un grosso strumento di presentazione della fede e di confronto con le altre culture – racconta Galleni Semmai il disagio è che troppo spesso gli altri cattolici non si rendono conto che della ricchezza culturale degli strumenti che hanno in mano e per paura e ignoranza ripetono stancamente vecchie formule, ma, diciamolo chiaro, disobbedendo così platealmente alle precise indicazioni del Concilio». «Personalmente – rivela Benvenuti - credo nell’Amore

incondizionato, quello che non potrà mai essere dimostrato da una formula matematica, ma che, come scriveva San Paolo ai Corinzi, non avrà mai fine anche quando tutto il resto, inclusa la scienza, svanirà. Se osservo l’Universo, le stelle e le più lontane galassie, con Amore, la mia scienza acquista un significato che da sola non può darsi. Naturalmente è una libera scelta e la scienza può, se vuole, crescere indisturbata senza Amore, forte del suo potente metodo scientifico, ma è come se qualcuno le avesse tagliato le radici: presto o tardi le mancherà la linfa e inaridirà. Per questo, secondo me, la fede non può e non deve “spiegare” dati scientifici, ma se la fede spicca il balzo a partire dalla scienza, entrambe si vivificano, si purificano e si rafforzano».

LINGUAGGIO ACCESSIBILE MA RIGORE SCIENTIFICO «Ci siamo dati - prosegue il professor Benvenuti - l’obiettivo comune di usare un linguaggio semplice ed accessibile, senza però fare sconti alla precisione scientifica. È forse la sfida più impegnativa: scrivere in modo tale da non annoiare chi è già esperto e da interessare e da essere compreso da chi dell’argomento non ne sa nulla. Evitando poi semplificazioni che possano indurre in errore: per esempio il manuale sull’evoluzione dell’Universo si intitolerà “Perché il Big-Bang non è un’esplosione avvenuta 14 miliardi di anni fa”, come invece si sente dire dalla maggior parte dei divulgatori. Perché non lo è? Per la risposta bisognerà attendere l’uscita del manualetto!» «La speranza – aggiunge Galleni - è che i volumetti mostrino come le scoperte della scienza non siano in contrasto con la fede, ma anzi siano un prezioso aiuto per poter diffondere il messaggio evangelico nel mondo contemporaneo. I problemi nascono perché non abbiamo abbastanza seguito le precise indicazioni dottrinali del Concilio Vaticano...ma siamo sempre in tempo: i testi conciliari sono chiari e vincolanti. Seguendo le indicazioni del Vaticano II si tocca con mano come non ci sia contrasto tra scienza e fede, il problema nel dibattito con i non credenti è che spesso i non credenti usano la scienza per una apologetica atea. Commettono un grave sbaglio filosofico, ma hanno un forte impatto sulla gente comune proprio perché, noi rispondiamo troppo spesso mostrando dubbi e perplessità nei riguardi della conoscenza scientifica, perché ripeto noi cattolici siamo ahimè i primi a non seguire le precise indicazioni conciliari. Il problema non è mai la conoscenza, semmai sono gli aspetti etici di come si ottiene la conoscenza e come la si applica, ma questo forse sarà il tema di una seconda serie».


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