La Settimana n. 34 del 30 settembre 2012

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IL GRANELLO di senape Via del Seminario, 61 57122 Livorno tel. e fax 0586/210217 lasettimana.livorno@tiscali.it Notiziario locale

Direttore responsabile Andrea Fagioli Coordinatore diocesano Nicola Sangiacomo Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983

30 settembre 2012

di mons. Alberto Ablondi

La Chiesa non è nata per fare il dialogo solo al suo interno, la Chiesa è nata per il mondo. E deve tener conto che, se lo Spirito Santo ha camminato nella Chiesa, Egli continua la sua opera di creazione nel mondo. Ci troviamo di fronte a un nuova società; una Chiesa che deve camminare con l’uomo e domandarsi: sono al passo con il Concilio, ma sono anche al passo con l’uomo? Ci piace vedere la nuova società non in forme catastrofiche; credo che sono talvolta crisi di adolescenza: trattiamo il mondo come trattiamo l’adolescenza. Ne cogliamo le crisi, ma sottovalutiamo i nuovi fermenti. Pecco talvolta di ottimismo, ma debbo dire che mi sono pentito di quando sono stato pessimista. (Dalla Conferenza “Siate vigilanti e fissate la vostra speranza in quella grazia che ci sarà data”, tenuta a Candia il 17 novembre 1982)

A scuola di amore

Pubblicato il nuovo libro di monsignor Giusti. Un testo per migliorare la pastorale dei fidanzati e degli sposi e per aiutare le coppie in difficoltà. È nata la casa editrice della Diocesi di Livorno: ecco la Pharus, uno strumento di dialogo con la città

LE BUONE COSE

PER UNA CITTÀ AMICA DELLA FAMIGLIA l Matrimonio? Solo per chi sa amare!»: un titolo semplice, ma sicuramente diretto quello scelto dal Vescovo per il suo ultimo libro. Dopo un’esperienza trentennale di aiuto e sostegno alle coppie, prima da giovane sacerdote, poi da parroco e adesso ancora da vescovo, monsignor Giusti, ha provato ad offrire una visione di questo ambito, così importante e allo stesso tempo così fragile, partendo dal periodo del fidanzamento fino a quello degli anni successivi al matrimonio. Nel libro si affrontano molte tematiche: dalla necessità di operare una vera e propria formazione dei giovani all’amore, che vivono oggi questo sentimento più come un consumismo affettivo che non come un dono di loro stessi; al bisogno di cambiare i metodi di preparazione al matrimonio cristiano, spesso logori e poco interessanti per le nuove generazioni; si passano al vaglio numerose proposte per un cammino di fede a cui invitare le giovani coppie ed infine si presentano alcune strade di aiuto per i momenti difficili in cui può trovarsi la coppia, quando cioè “arrivano le nuvole” e se non si ha alle spalle un rapporto solido è facile che le crisi diventino irreparabili. Tra queste ultime proposte che riguardano il problema delle separazioni, purtroppo sempre più attuale e spesso molto doloroso per le famiglie, spicca quella della creazione di gruppi di autoterapia: dei circuiti di amicizie, fra coetanei, fra coppie che vivono situazioni simili, dove si possa

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Le proposte in Consiglio comunale che riguardano i nuclei familiare: ecco chi ha a cuore il futuro della città

Le coppie sono divenute oltremodo fragili: basta poco per vedere crollare tutto con sofferenze e costi grandi soprattutto da parte dei figli. La Chiesa deve fare ancora di più aprire un confronto sereno, sincero e certi momenti di fatica possano sembrare più leggeri, più semplici da attraversare, perché affrontati con l’aiuto di altri che magari li hanno già vissuti e superati. «Saper vivere nell’amore con la persona desiderata, con i figli generati, godere della propria famiglia nella sua ordinaria caoticità, è una delle realtà ancora più ricercate dagli italiani – si afferma nella prefazione al libro - Ma queste aspettative cozzano con una preoccupante realtà in crescita: le coppie di coniugi siano essi sposati civilmente e/o religiosamente e ancor più se conviventi, sono divenute oltremodo fragili e la loro unione, molto labile: basta poco per vedere crollare tutto con sofferenze e costi grandi soprattutto da parte dei figli. La Chiesa verso questi nuovi poveri deve fare ancora di più – continua la presentazione È necessaria una evangelizzazione dell’amore, una educazione affettiva al matrimonio alla scuola di Gesù e del suo Vangelo. Occorre far sperimentare ed educare all’amore coniugale come singolare forma di ascesi per la coppia. Ascesi vivibile solo con l’aiuto della “grazia di Dio”,

n quoziente familiare comunale, è U quanto viene auspicato da un ordine del giorno presentato dall’UDC al Consiglio

accompagnati e sorretti dalla vita sacramentale della Chiesa, sostenuti da legami affettivi forti, in un gruppo di famiglie». Il libro di monsignor Giusti è il primo edito dalla Pharus Editore Librario, la casa editrice della Diocesi di Livorno. Una scelta ben precisa quella di dar vita ad una casa editrice diocesana: «In questi anni qui a Livorno – ha spiegato il Vescovo durante la conferenza stampa di presentazione del libro - mi sono accorto di quanti siano i testi che la nostra Comunità ogni anno mette in circolazione. Abbiamo il CeDoMEI, abbiamo un Progetto Culturale in crescita, che ogni anno dà vita ad interessanti iniziative di cui potremmo pubblicare gli atti, abbiamo sacerdoti che come me scrivono testi e mi è sembrato giusto che queste pubblicazioni avessero un

comune marchio che le rappresentasse e che facesse capo alla nostra diocesi di Livorno. L’intento – ha continuato - non è certo quello del guadagno: il nostro obiettivo è quello di far girare le idee, di diffondere la cultura, per questo i libri saranno diffusi ad un prezzo politico ed in tutte le librerie della città, perché possano arrivare ad ogni tipo di lettore. Mi piacerebbe che questa casa editrice divenisse anche uno strumento di dialogo con la città e – perché no – anche su queste mie tesi a proposito del matrimonio sarei ben contento se nascesse un dibattito». Il libro, che ha il contributo dell’avvocatessa sposa e madre Marta Visentin, è dedicato alle famiglie livornesi; è disponibile in curia e dalla prossima settimana nelle librerie della città. c.d.

Comunale di Livorno: si propone di rivedere il metodo di calcolo delle tariffe comunali tenendo conto anche dei carichi familiari, dividendo il reddito complessivo del nucleo familiare per il numero dei suoi componenti. In parole povere chi ha più figli dovrebbe pagare meno per i servizi prestati dal Comune. Nello stesso ordine del giorno si chiede al Consiglio Comunale di adottare politiche a favore della famiglia che passino dall’istituzione di un’Agenzia per la Famiglia. Al di là degli strumenti giuridici da adottare, mi pare interessante notare che, a proposito della famiglia, qualcosa comincia a muoversi anche nel Consiglio Comunale di Livorno. Certo un ordine del giorno presentato da consiglieri di minoranza, non costituisce un elemento determinante per la definizione di politiche comunali a favore della famiglia, come era stato auspicato anche nell’incontro pubblico del gennaio scorso, promosso insieme da Amministrazione Comunale e dal Progetto Culturale diocesano. È solo un piccolo segnale che merita tuttavia di essere evidenziato perché va nella direzione di sostenere la famiglia come nucleo fondamentale della società per la crescita, l’educazione dei figli e la tutela della persona. Il Consiglio Comunale potrebbe cogliere l’occasione per trovare soluzioni largamente condivise che rendano la nostra città più amica della famiglia. Del resto, per una città, essere amica della famiglia significa voler bene al proprio futuro. n.s.


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