La Settimana - n. 36 del 17 ottobre 2010

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Il Vescovo incontra i consigli pastorali vicariali Verso la Visita pastorale n attuazione degli Orientamenti Pastorali il Vescovo in queste settimane sta incontrando i consigli pastorali vicariali (preti, diaconi, religiosi, suore, rappresentanti parrocchiali), per consegnare la 1ª Bozza del Progetto Educativo Diocesano e illustrare come devono lavorare i Consigli pastorali di Vicariato, nonché per stimolare iniziative che valorizzino la comunità educante. Nei prossimi mesi, secondo un calendario preparato dai consigli vicariali, il Vescovo visiterà le Comunità Eucaristiche Domenicali, ovvero parteciperà alle celebrazioni festive delle diverse parrocchie. L’obiettivo infatti è quello di promuovere in ogni parrocchia celebrazioni eucaristiche sempre più attente ai destinatari e al territorio dove si vive, per incarnare sempre di più la liturgia nella vita quotidiana e renderla vero momento educativo alla fede, con particolare attenzione ai giovani e ai bambini.

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Via del Seminario, 61 57122 Livorno tel. e fax 0586/210217 lasettimana.livorno@tiscali.it Notiziario locale

Direttore responsabile Andrea Fagioli Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983

17 ottobre 2010

La festa in PIAZZA XX SETTEMBRE

Fine settimana dedicato interamente all’incontro tra comunità straniere. Prima la festa in piazza XX settembre, poi la Messa a SS. Pietro e Paolo Piazza XX sarà al centro della "Tenda dei Popoli". Sotto il deputato Jean LeonardTuadi

Sotto la «Tenda dei popoli» cresce l’integrazione

Per il secondo anno consecutivo la diocesi organizza una festa dedicata all’amicizia e alla fraternità tra i popoli. L’evento è promosso da Centro Missionario Diocesano, Ufficio Migrantes, Caritas e Centro Mondialità Sviluppo Reciproco.Tante le adesioni dalla città e dal mondo ecclesiale: Arci, Coordinamento Stranieri, TerzoTempo Giovani SAE, S.Egidio, Ufficio diocesano per l’Ecumenismo. Previsti gli interventi delVescovo, del Sindaco e del deputato di origine africana Jean Leonard Ntuadì

Perché una TENDA? uesto è il secondo anno che la diocesi, con i suoi Uffici Pastorali, promuove una Festa dedicata all’amicizia o, ancora meglio, alla fraternità tra i popoli. La Festa, organizzata col patrocinio di Comune e Provincia, si svolgerà sabato 23 ottobre con inizio alle 15,30 e sino alle 19,00. Un evento che si inserisce nell’ottobre missionario per sottolineare il lavoro quotidiano da compiere sul nostro territorio come testimoni di fede per coloro che giungono da realtà lontane e non conoscono il Vangelo o lo conoscono ma lo vivono in maniera diversa da noi. Le motivazioni del nome, “Tenda dei Popoli”, sono descritte nell’articolo che trovate in questa stessa pagina; qui, oltre a dare informazioni sul dove come e quando si svolgerà la festa, vorremmo esprimere alcune sensazioni nate dal preparare l’evento con persone che vengono da territori lontani, molto diversi da noi.

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particolare e non alle nuove necessità di convivenza che il mondo di oggi richiede. Scontri aspri che generano paure e intolleranze, e rendono difficili gesti di accoglienza sinceri che superano le diversità. Noi abbiamo preferito privilegiare la Festa. Il perché Il diacono non richiede Enrico grandi Sassano spiegazioni anche se non possiamo non ricordare che la Festa è incontro che apre alla conoscenza; è accoglienza che porta al rispetto; è amicizia che nasce; è gioia vissuta insieme.

SASSANO: «Un ambiente con tanti immigrati richiede una testimonianza di serenità e di gioia»

IL SENSO Molti sono i modi per coinvolgerci nella problematica che nasce dalla presenza di diverse etnie sul nostro territorio. I tradizionali dibattiti politico-sociali che ricercano la comprensione di tali problemi per proporre idee e azioni tese a governare i problemi che, giocoforza, nascono da tali presenze. Le superficiali prese di posizione, nate magari da notizie riportate dai mass media, che guardano spesso all’interesse

I PROMOTORI La Festa è stata promossa, in particolare, dal Centro Missionario Diocesano, dall’Ufficio Migrantes, dalla Caritas e dal Centro Mondialità Sviluppo Reciproco, ed ha avuto subito l’adesione dell’ARCI e del Coordinamento Stranieri di Livorno. Una festa dunque aperta alla città e all’amicizia, che vede insieme a noi una associazione laica come l’Arci presente in molte delle esperienze legate alla accoglienza degli stranieri e il Coordinamento stranieri di Livorno, un organismo che rappresenta quasi tutte le nazionalità significative inserite nella nostra provincia. Guardando (negli incontri di preparazione) il loro impegno e il loro entusiasmo si comprende bene il desiderio di integrazione: già nei rapporti tra di loro espressi con segni di amicizia e di rispetto, e verso la Comunità livornese, considerata una seconda casa, luogo ideale in cui costruire una nuova vita serena.

LE PRESENZE Abbiamo poi chiesto la partecipazione di altre realtà presenti sul territorio, diocesane e non, che a vario titolo operano nel mondo dell’immigrazione ed abbiamo avuto la bella sorpresa di avere altre adesioni. Il Terzo tempo giovani (Parrocchia Studentesca), la Parrocchia di S. Benedetto, il SAE attività ecumeniche, la Comunità Battista di Livorno, l’Ufficio diocesano per l’Ecumenismo, la Comunità di S.Egidio e altre non ancora ben definite. Come si può notare una presenza notevole e collaborante degli Uffici diocesani, segno di universale impegno a costruire unità nell’armonia. Non poteva mancare, abbiamo poi pensato, una rappresentanza livornese che accoglie, in sintonia con la manifestazione, dedicata agli usi e costumi dei paesi di provenienza. Abbiamo coinvolto, o meglio si è lasciata coinvolgere l’Associazione La Livornina con i suoi colori e la sua capacità di cogliere gli aspetti storici livornesi più genuini: l’Associazione si è resa subito disponibile, dando un altro segno concreto di sensibilità. LA RIFLESSIONE All’interno della festa è prevista anche un intervento sui temi legati alla presenza nel

nostro paese di tante persone, famiglie proveniente da tutti i continenti. La riflessione sarà introdotta da Jean Leonard Ntuadì, un deputato del Parlamento Italiano di nascita africana: Il tema sarà Sicurezza, inclusione e legalità. È previsto il saluto del nostro Vescovo, e del Sindaco di Livorno a testimonianza del comune sentire per una crescita culturale popolare . IL LUOGO E IL TEMPO Abbiamo scelto ed ottenuto di organizzare la festa in Piazza XX Settembre per diversi motivi. Una piazza da poco restituita ai livornesi, che ha bisogno di essere vissuta in modo nuovo, per imparare a stare insieme in modo nuovo. Un ambiente a densità di presenza di immigrati che richiede una testimonianza di serenità e di gioia. Una centralità simbolica che raccoglie, attraverso tante convergenze, provenienze diverse. In generale i livornesi esprimono, con la loro partecipazione, il desiderio di essere presenti nella loro città, di cui sono innamorati: è necessario aiutarli a crescere questo loro sentire in maniera positiva, perché si possa moltiplicare ed abbracciare tutti. Enrico Sassano per il Centro Missionario, Migrantes e Caritas

IL PROGRAMMA: IL VIA SABATO 23

Domenica 24 la Messa multietnica SABATO 23 OTTOBRE 15.30 inizio con musica 16.00 Interviene Jean Leonard Ntuadì sul tema Sicurezza, inclusione e legalità 17.30 Sfilata abiti etnici con premiazione del miglior costume, assaggi cucine tipiche, musica DOMENICA 24 OTTOBRE ORE 11,00Nella Chiesa dei Santi Pietro e Paolo, S. Messa celebrata da don Jean Michael Moukouba Bamana con la partecipazione di tutte le etnie cattoliche presenti nel territorio cittadino.

L’INTEGRAZIONE NON PUÒ CHE ESSERE RECIPROCA

roprio in questa epoca di cosiddetta globalizzazione, ciascuno di noi è diventato un viaggiatore. Un nomade, che attraverso migrazioni reali o virtuali, incontra nella vita di tutti i giorni persone di ogni etnia, religione, cultura. Per questo lo spazio del mondo è diventato lo spazio di quella tenda: la Tenda dei Popoli, che tutti insieme abitiamo e dove ormai non possiamo più sottrarci ad un processo di integrazione reciproca dove l’incontro delle differenze non può essere altro che l’alba di un nuovo modo di abitare questo nostro meraviglioso pianeta, se non vogliamo che sia il tramonto che chiude la nostra avventura su questa terra. Quando si parla di integrazione generalmente si intende che l’altro: lo straniero, il diverso, l’ospite si deve adeguare alla situazione ed assoggettarsi al modo di vivere che trova come se fosse in assoluto quello più giusto, come se non fosse portatore di nessuna ricchezza o esperienza da poter comunicare. Oggi questo modo di pensare non può più essere valido, perchè la scienza, la sociologia, il continuo venire in contatto con persone di tutte le provenienze ci indica che ogni uno ha tanto da donare, ha tanto da ricevere. Nessuno di noi possiede lo spazio in cui vive ma ne è solo un amministratore in quanto il nostro comportamento ha inevitabilmente una ricaduta nello spazio altrui che può anche distruggerlo. L’integrazione quindi non può che essere reciproca se non vogliamo che arrivi a significare assorbimento, scomparsa dell’altro, che poi significa quella di tutti. potrà non essere facile, ne indolore, ma è l’unica strada che possiamo percorrere L’Ufficio Missionario

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