La Settimana n. 38 del 30 ottobre 2011

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IL GRANELLO di senape Via del Seminario, 61 57122 Livorno tel. e fax 0586/210217 lasettimana.livorno@tiscali.it Notiziario locale

Direttore responsabile Andrea Fagioli Coordinatore diocesano Nicola Sangiacomo Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983

30 ottobre 2011

di monsignor Ezio Morosi

Un canto nella notte mi ritorna nel cuore: rifletto ed il mio spirito si va interrogando (SALMO 76, 7) molti non piace il buio della notte. La notte invece è preziosa quanto il A giorno. Non solo perché ci permette il recupero delle energie, ma perché è un tempo di silenzio, di riflessione, di ricordi. Soprattutto quando col passare degli anni si riducono gli spazi del sonno, il pensiero, libero dagli affanni del giorno, può vagare indisturbato nel passato ed anche pensare al presente e al futuro. La notte è il tempo del “viaggio” verso luoghi e persone che hanno caratterizzato la nostra storia. Nella notte siamo forse più vicini a coloro che non sono più, e con naturalezza ci ritroviamo a dialogare con Dio, affidando a Lui le anime dei nostri cari. È così che ci viene spontaneo anche ringraziarlo per la nostra vita e per tutto ciò che ci dona ogni giorno… «ed un canto nella notte ci ritorna nel cuore».

LIVORNO è amica dei bambini?

Partendo dalla provocazione lanciata da Dino Boffo nella conferenza sul cambiamento demografico, l’assessore comunale allo sviluppo della persona, Carla Roncaglia, racconta il lavoro in progress del suo ufficio per le famiglie livornesi LINEA di pensiero di Marco Cannito

UNA SFIDA AFFASCINANTE, FATTIBILE E NECESSARIA DI

CHIARA DOMENICI

ivorno, sei una città amica della famiglia? Vuoi essere una città amica dei bambini e della famiglia?», con questa provocazione ancora nelle orecchie, lasciata cadere come un macigno da Dino Boffo al termine dell’incontro in Provincia, abbiamo incontrato Carla Roncaglia, assessore comunale allo sviluppo della persona. «Diciamo che Livorno è amica dei bambini, delle famiglie forse un po’ meno – risponde l’Assessore – ma vorremmo fare molto di più». «Nel nostro piccolo – afferma – stiamo provando a realizzare qualcosa: abbiamo un tavolo regionale di studio sull’ISEE, per rivedere alcune situazioni relative alle famiglie numerose; c’è inoltre un progetto della Regione Toscana chiamato “Famiglie numerose, servizi più leggeri”, che sta mappando Comune per Comune le singole situazioni e già a partire dai prossimi mesi vedrà l’assegnazione di fondi specifici per questo ambito. A livello comunale stiamo invece rivedendo il disciplinare per i servizi ai bambini (scuole, mense, ecc) provando a far scattare la qualifica di “famiglia numerosa” a partire già da chi ha tre figli». «Certo – continua Roncaglia – la scarsità delle risorse è il problema più grosso. Prendiamo ad esempio il servizio dei nidi d’infanzia: tutto è affidato al locale, noi riusciamo a coprire il 75% di coloro che chiedono di mandare i bambini al nido, ma ogni bambino al Comune costa 900 euro al mese (i genitori pagano un terzo della

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A Livorno, dal 2005 ad oggi il tasso di natalità è cresciuto: si è passati da circa 1000 bambini nati ogni anno ad oltre 1350 nuovi nati

cifra); ci sono anche i nidi privati, ma mi rendo conto di quanto per molte famiglie sia proibitivo un costo del genere. Per adesso diciamo che la situazione “regge”, ma già sappiamo che non potremo espandere questo servizio perché il prossimo anno i fondi per i Comuni saranno ancora più scarsi». A livello educativo Livorno offre diversi percorsi, sia per le famiglie che per i ragazzi: funzionano molto bene ad esempio le esperienze genitoriali organizzate dal CIAF (Centri Infanzia, Adolescenza e Famiglie) e per le classi tra poco partiranno anche i PIA (Piani Integrati di Aula), in collaborazione con la Regione, che vedranno cinque progetti di ampliamento dell’offerta formativa per tutte le classi, con laboratori per la

disabilità; mediazioni per i ragazzi stranieri; un centro pomeridiano per i disturbi dell’apprendimento; un progetto sulla matematica ed un programma di educazione musicale. «Nella primavera del 2010 –racconta l’Assessore avevamo iniziato insieme ad altri Comuni un bel progetto di welfare per la famiglia: una sorta di studio sul quoziente familiare per adottare nuove misure che facilitassero la vita a chi aveva più figli; essendo più di cento Comuni a parteciparvi, poteva essere una

DIOCESI on line abato scorso è andata in onda su Granducato TV la seconda puntata della trasmissione quindicinale «Chiesa informa», il contenitore di notizie, approfondimenti e iniziative a cura dell’Ufficio Comunicazioni Sociali della Diocesi. Chi volesse può rivedere la trasmissione anche sul sito www.diocesilivorno.it (è disponibile anche la prima puntata). Nella trasmissione è stata realizzata anche un’intervista a Dino Boffo (di cui si parla anche nelle nostre pag. II e III) sui temi approfonditi durante le sue conferenze. Presto sarà visibile anche una parte della conferenza tenuta in Provincia, nella sezione del sito riservata al Progetto Culturale Diocesano. Si ricorda l’indirizzo email della trasmissione: chiesainforma@tiscali.it

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l progetto di una «lobby dei poveri» Iun’idea lanciato dal Vescovo Giusti è sicuramente allo stesso tempo affascinante, buona occasione anche per far leva sul governo; purtroppo però, essendo Parma il capofila, il progetto si è arenato dopo le vicende negative che hanno colpito la città emiliana, speriamo che la cosa possa essere ripresa al più presto.

Nel frattempo stiamo studiando qui a Livorno la possibilità di realizzare, chiamiamola così, una “lobby per la famiglia”, tanto per riprendere la definizione del Vescovo , stiamo cercando una collaborazione con diversi soggetti (imprenditori, artigiani, banche, commercianti, ecc) per offrire una serie di benefit alle famiglie (buoni sconto, facilitazioni, depositi per i nuovi nati, e altro), ma vi garantisco che non è facile trovare risposte concrete a proposte come queste! » L’assessore Roncaglia ci svela poi un dato in controtendenza: a Livorno, dal 2005 ad oggi il tasso di natalità è cresciuto: si è passati da 1000 bambini circa nati ogni anno ad oltre 1350. Questo dato così positivo per una città come la nostra, che vive un momento di crisi, è un aspetto da curare e di cui prendersi cura: «Sarebbe veramente un bel segnale – conclude l’Assessore - far vedere che la città si accorge di ogni bimbo che nasce potendogli regalare un aiuto, un sostegno per la sua vita, magari favorendo la sua famiglia...ci stiamo lavorando!» Nella foto l’assessore Carla Roncaglia mentre interviene prima della conferenza di Dino Boffo al salone della Provincia

fattibile, necessaria. Affascinante è la prospettiva di gestione delle imprese nella dinamica del mercato, ma aperte alle esigenze della comunità in cui operano. Fattibile perché sono ormai centinaia e centinaia le aziende gestite secondo i principi della cosiddetta economia di comunione. Necessaria, se non indispensabile, in un periodo di gravissima crisi che non può più considerarsi transitoria, ma il capolinea del capitalismo economico degenerato in speculazione finanziaria fine a se stessa e nell’accentramento della ricchezza nelle mani di pochissimi. È da anni che denuncio come la povertà stia crescendo anche a Livorno e non si sia intervenuti per tempo. E sono molto più allarmanti i dati che si ricavano dalle indagini nazionali recenti, quali il Rapporto Caritas-Fondazione Zancan 2011 «Poveri senza diritti», rispetto a quelli anche di appena qualche anno fa quando a Roma ero in diretto contatto con tali Organizzazioni. È per questo che abbiamo proposto di intervenire con idee coraggiose e misure d’urto sui problemi del lavoro, della casa, dell’assistenza sociale di cittadinanza. Ad esempio una serie di incentivi o sgravi per le imprese che intendano investire in produzioni ecologiche o innovative, la costituzione di un fondo di solidarietà alimentato da contributi volontari e riduzione degli sprechi a sostegno dei soggetti espulsi dai cicli produttivi, degli indigenti e del volontariato, una percentuale delle nuove abitazioni costruite da riservare a canone popolare o concordato per chi ha un reddito basso o medio-basso. Suscitare aziende e creare poli imprenditoriali dove una parte degli utili sia destinata ai più poveri, una alla promozione della cultura delle condivisione economica e una terza parte reinvestita nelle aziende stesse per la creazione di nuovi posti di lavoro richiede alleanze estese e trasversali. Noi siamo disponibili affinché si persegua l’obiettivo comune che in questo territorio «nessuno sia più bisognoso».


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