La Settimana - n. 39 del 7 novembre 2010

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IL GRANELLO DI SENAPE Via del Seminario, 61 57122 Livorno tel. e fax 0586/210217 lasettimana.livorno@tiscali.it Notiziario locale

Direttore responsabile Andrea Fagioli Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983

7 novembre 2010

L’Assemblea DIOCESANA

di Eleazar

Custodi di fragilità Tra noi e l’inferno o tra noi e il cielo c’è solo la vita, che è la cosa più fragile del mondo (Blaise Pascal) Di fronte alle cose ultime, non possiamo che vederci fragili. Viviamo nelle cose penultime e non tutto ci è chiaro. Se di fronte a questa fragilità, ci lasciamo prendere dalla paura ecco che ci difendiamo, chiudendoci in noi stessi e facendo quadrato intorno alle nostre certezze. Ma esiste un’altra possibilità: quella, non di difendere ma di custodire la nostra fragilità. Di prendercene cura, lasciando che diventi sempre più il luogo dell’incontro con l’altro, con gli altri e con Dio. La fragilità allora diventa la condizione per sperimentare la verità delle relazioni, che fanno crescere e maturare. A condizione che in esse ci mettiamo in gioco sempre di più, facendo venire meno le nostre difese e le nostre paure. Così ha vissuto Gesù: la sua carne fragile e mortale è diventata il luogo in cui Dio ha incontrato gli uomini, e in cui gli uomini hanno potuto fare l’esperienza di un Dio compassionevole e misericordioso.

Domenica 7 novembre, a partire dalle 15.30 presso la parrocchia di Santa Lucia è in programma un nuovo incontro dei 400 membri dell’assise diocesana

GIOVANI e FAMIGLIA, saranno queste le «categorie» al centro del dibattito sulla sfida educativa. Le schede 3 e 4 faranno da traccia ai lavori

«I giovani avvertono come vera solo la loro esperienza personale: questo è il tempo in cui la Chiesa deve poter dire: “vieni e vedi”»

CHIARA DOMENICI

«Ciò vorrà dire – si indica nelle linee pastorali della traccia - curare una preparazione remota al matrimonio già nell’ambito della pastorale giovanile educando i giovani all’affettività; curare molto l’orientamento vocazionale dei giovani al matrimonio nonché la loro preparazione alla celebrazione del medesimo come culmine della loro iniziazione cristiana ricevuta nella fanciullezza e nell’adolescenza; dare continuità ai gruppi dei fidanzati con gruppi di giovani sposi, valorizzando in ogni modo i gruppi, le associazioni e i movimenti di pastorale familiare; promuovere servizi a favore della famiglia, (smuovendo l’opinione pubblica affinché le istituzioni realizzino servizi sociali a favore e a sostegno della famiglia o se necessario promuovendoli direttamente); dando la testimonianza di una concreta solidarietà con le famiglie in difficoltà offrendo ad esse in casi di estrema necessità, alloggio e lavoro». Insomma, prendersi cura della famiglia a 360°, riconoscendo in essa il punto da cui partire per l’intera attività pastorale.

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iovani e famiglia, saranno queste le «categorie» a cui dedicherà l’attenzione la prossima Assemblea diocesana. Al centro del dibattito sull’educazione infatti ci saranno proprio le schede 3 e 4 intitolate: «La soglia delle decisioni per dare un volto al futuro» e «Il matrimonio? Solo per chi sa amare!». Per i giovani la traccia di riflessione parte dalla necessità di comunicare la fede attraverso un percorso kerigmatico come spiegato nella scheda 3: «I giovani avvertono come vera solo la loro esperienza personale e pertanto questo è il tempo in cui la Chiesa come già l’apostolo Filippo, deve poter dire: “vieni e vedi”. È questo il tempo della via che chiameremo della Bellezza. Il tempo in cui della Bellezza bisogna non solo parlare, ma indicarne la via affinché ciascuno, se vuole, personalmente, la veda, la gusti, l’assapori e l’ami». Per questo la comunità cristiana è chiamata a: rendere visibile il Mistero della salvezza; rendere visibile il grande sì della fede; rendere

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PER RIFLETTERE/1

LE DOMANDE TRACCE Alcune domande come traccia di riflessione per il lavoro nei gruppi 1. La proposta educativa è chiara, non è chiara, lo è solo in parte, perché ? 2. La proposta è condivisibile pienamente, solo in parte, per niente; ovviamente motivando il giudizio. Cosa si aggiungerebbe o si modificherebbe ? 3. E’ una proposta fattibile per le parrocchie della diocesi ? Quale riforma chiede alle parrocchie? 4. Quale collaborazione sarà necessaria a livello inter parrocchiale o vicariale ? 5. Quale supporto dovrà dare la Diocesi e le Consulte diocesane della Pastorale Giovanile e Familiare ? 6. Quale formazione dovrà caratterizzare gli animatori della pastorale familiare o giovanile ? 7. Quale ruolo dovranno svolgere i presbiteri, i diaconi, i religiosi/e ? Ogni gruppo è chiamato, al termine dei lavori, a consegnare alla Segreteria del Consiglio Pastorale Diocesano, una sintesi della discussione avvenuta.

Per dare un volto al FUTURO L’Assemblea sul progetto educativo visibile il sì all’amore umano e alla vita; rendere visibile la gioia cristiana; accogliere i veri valori della cultura contemporanea. Per concretizzare questa mistagogia, intesa come partecipazione sempre più profonda al mistero di Cristo («il mistagogo è colui che prende per mano i fratelli e, per il sentiero della fede, li introduce nel mistero, cioè li porta a incontrarsi vitalmente con Cristo») occorre rinsaldare certi strumenti pastorali come i «gruppi di animazione vicariale», costituitosi da un paio di anni in Diocesi, guidati da alcuni presbiteri giovani e formati dagli educatori dei preadolescenti e adolescenti delle parrocchie e associazioni e movimenti ecclesiali presenti

nel territorio. Occorre inoltre avviare percorsi (14-18 anni) di ripresa e di approfondimento del vissuto cristiano, in vista della professione di fede (19 anni); promuovere momenti di lectio sulla Parola con il vescovo, accompagnati dalla possibilità di vivere il sacramento della Riconciliazione e cammini di direzione spirituale; educare alla preghiera e alla comprensione dei gesti liturgici; porre un’attenzione particolare ai luoghi della vita (scuola, gioco, sport, strada, lavoro...) per raggiungere i più lontani; predisporre esperienze di pellegrinaggio che aiutino ad orientare verso un meta. Ma per operare davvero un coinvolgimento dei ragazzi

occorre inderogabilmente prendersi cura delle famiglie e metterle al centro dell’intera pastorale diocesana. «I padri e le madri – si sottolinea nella scheda 4 vanno aiutati in questa loro missione, che non poche volte appare come molto gravosa e talora persino sproporzionata rispetto alle loro forze culturali, psicologiche e fisiche. Nella sua attenzione pastorale, perciò, la Chiesa dovrà innanzitutto esercitare il "ministero della consolazione" e infondere così fiducia e coraggio in quanti trovassero troppo faticoso il concreto svolgimento del loro compito educativo. A tale scopo, mentre si richiama il dovere proprio e insostituibile,

originario e primario della famiglia, sarà necessario mostrare come la missione educativa sia un dono e come essa sia frutto di amore: come tale è strettamente legata al matrimonio che si fonda sull’amore e che nell’amore cresce e si perfeziona. Si dovranno, cioè, aiutare i genitori a ritrovare nel loro matrimonio, vissuto nella logica di un’autentica spiritualità, la radice più vera della possibilità e della capacità di educare; ad essi si dovrà infondere quella fiducia e quella serenità che nascono dalla consapevolezza che, attraverso il sacramento del matrimonio, sono stati resi partecipi dell’amore stesso di Dio Padre, di Cristo pastore e della tenerezza materna della Chiesa».

Il PROGRAMMA della giornata

L’introduzione del Vescovo, poi i lavori per commissioni vicariali Ecco il programma dettagliato dell’Assemblea Diocesana che si svolgerà nei locali della parrocchia di Santa Lucia ad Antignano domenica 7 novembre:

(a cura del Segretario del Consiglio Pastorale Diocesano)

ORE 15,30 Preghiera allo Spirito e meditazione Vescovo

ORE 16.10 Presentazione schede 3 e 4 e illustrazione del lavoro in atto nelle due Consulte (a cura dei Direttori delle Consulte di Pastorale Giovanile e di Pastorale Familiare)

ORE 16.00 Introduzione ai lavori: il lavoro in atto nel Consiglio Pastorale Diocesano.

ORE 16,30 - 18.30 Lavoro per Commissioni Vicariali.

I Vicari Foranei e i Sacerdoti Responsabili Vicariali della Pastorale Giovanile, coordinano i lavori dei gruppi. I rappresentanti di ogni singola parrocchia (almeno due per ogni Comunità) si suddividono nei gruppi vicariali per esaminare rispettivamente la schede 3 o 4. Dovranno valutarne primariamente la parte normativa della scheda e successivamente (se vi sarà tempo) quella orientativa. ORE 18.30 Preghiera conclusiva di supplica al fine di avere il dono della sapienza per essere capaci di fare le scelte pastorali giuste per il bene della Chiesa Locale

PER RIFLETTERE/2

In sintonia con gli orientamenti dei Vescovi

necessario un progetto educativo diocesano condiviso, attuato con originalità e attenzione al territorio, in ogni parrocchia, articolato per ambiti e situazioni di vita. Il soggetto è la comunità parrocchiale e in essa e per essa, la Comunità Educante Parrocchiale formata dal parroco e dagli educatori di tutto l’arco formativo. La meta è una vita cristiana scelta come sequela di Gesù di Nazareth incontrato e amato.

È


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