La Settimana n. 39 del 6 novembre 2011

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IL GRANELLO di senape di monsignor Ezio Morosi

Via del Seminario, 61 57122 Livorno tel. e fax 0586/210217 lasettimana.livorno@tiscali.it Notiziario locale

Direttore responsabile Andrea Fagioli Coordinatore diocesano Nicola Sangiacomo Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983

6 novembre 2011

Dio degli eserciti, volgiti, guarda dal cielo e vedi e visita questa vigna (SALMO 79, 15)

a “vigna” del Signore, lo sappiamo bene, siamo noi. Noi come popolo, L noi come persone. Cosa vede Dio nella nostra vigna? Suo desiderio è poter ammirare tralci vitali e promettenti, ma può esserci anche qualche ramo secco che va tolto. E possiamo chiederci subito quali sono le “potature” necessarie perché nella sua “visita” il Signore ci trovi di suo gradimento. Nulla va perduto di ciò che offriamo al Signore: tempo, capacità, servizi, ascolto, vita di fede, disponibilità per la sua Chiesa… anche quello che può sembrare una perdita diventa il “centuplo” soprattutto nei valori dello spirito che rendono serena e luminosa la vita.

Dopo l’assessore allo sviluppo della persona Carla Roncaglia abbiamo incontrato l’assessore comunale all’integrazione sociale Gabriele Cantù.

Se il sociale non fosse solo una RIMESSA...

La casa è il nodo più grande da sciogliere. Ma anche altre questioni sembrano veramente difficili. La proposta dell’Assessore: investire nel sociale per prevenire problemi futuri. UNA NOVITÀ’

La benedizione dei fidanzati DI

CHIARA DOMENICI

ambia l’ufficio, cambia l’assessore, ma la musica è sempre la stessa: «vorremmo fare molto di più, ma le risorse sono davvero scarse!» Dopo Carla Roncaglia, assessore allo sviluppo della persona, incontriamo Gabriele Cantù, da un anno al Comune di Livorno come assessore all’integrazione sociale, con delega all’emergenza abitativa, all’integrazione sociale, all’associazionismo, alle Pari Opportunità e al Volontariato. «Ho insegnato per trent’anni nel quartiere di Corea – racconta – e lì di problemi ce n’erano tanti, ma quando tornavo a casa riuscivo a staccare; da quando sono qui e vedo quante persone vengono a chiedere aiuto, sommerse di difficoltà, non riesco nemmeno a dormire la notte». ì «Siamo continuamente “in emergenza” – continua – il nostro assessorato non riesce a “programmare” un piano di intervento a lungo termine ed invece secondo me, se riuscissimo di più a “costruire” nel sociale, potremmo evitare tanti problemi che poi vengono a crearsi inevitabilmente. Non c’è materialmente il tempo di preparare una promozione, vengo in ufficio dalla mattina presto fino a sera, la mia porta è sempre aperta, non mando mai indietro nessuno, ascolto e, per quanto posso, cerco di aiutare, ma questo non mi permette di lavorare in altre direzioni». «Non metto in dubbio –sostiene Cantù - che certe risorse potrebbero essere impiegate meglio, diciamo "razionalizzate" e inoltre che potremmo ottenere migliori e più immediati risultati se facessimo “più squadra”: ci sono buoni progetti che a volte si perdono in pastoie

C

Siamo continuamente “in emergenza” il nostro assessorato non riesce a “programmare” un piano di intervento a lungo termine. Case popolari? «Non si può andare avanti così. Ecco cosa vogliamo cambiare» burocratiche, da un ufficio all’altro e magari c’è gente fuori di casa che aspetta a gloria un alloggio». E parlando di case, non può che venir fuori lo scandalo delle case popolari: gente che guadagna fior di stipendi e alloggia nelle "popolari" pagando qualcosa come 20 Euro di affitto il mese; nipoti che sono subentrati ai nonni e magari hanno riscattato per due lire la casa assegnata all’anziano, oppure altri che sono entrati con la forza. «Su questi casi saremo inflessibili – assicura l’Assessore – è stato deciso proprio nella riunione di oggi (28 ottobre ndr) di rivedere tutte le assegnazioni e le

tabelle di morosità, perché non è possibile lasciare impuniti furbi e prepotenti e senza casa chi ne ha diritto. La Giunta ha stabilito che chi occupa con la forza una casa popolare dovrà essere mandato via entro 72 ore: sembra una cattiveria, ma è una misura che dobbiamo adottare altrimenti diventa una giungla. Allo stesso tempo seguiremo le indicazioni della Regione che ha previsto anche una "morosità incolpevole", perché accanto a chi "non paga perché non vuole pagare", purtroppo ci sono molte persone che invece non riescono a sostenere neppure un piccolo contributo e queste situazioni di disagio vanno comunque

nuove NOMINE l Vescovo ha nominato: - Monsignor Paolo Razzauti delegato vescovile per la Ipastorale sociale e del lavoro e convisitatore della visita pastorale per le questioni amministrative. - Monsignor Ezio Morosi nuovo Preposto del Capitolo e Rettore della cattedrale - Don Matteo Gioia canonico della Cattedrale - Don Giuseppe Coperchini canonico della Cattedrale - Don Edoardo Medori canonico della Cattedrale

sostenute. Cambieremo poi le formule delle convenzioni, perché al termine risulti una "decadenza dell’assegnazione” invece di una “risoluzione del contratto”, ribadendo così che la casa popolare non è un bene tramandabile agli eredi». Accanto alle case popolari poi c’è tutto l’universo dell’emergenza abitativa vera e propria: situazioni di povertà estrema, di urgenza che l’assessorato gestisce soprattutto insieme alla Caritas diocesana. «Anche qui purtroppo gli alloggi non bastano mai - si rammarica Cantù - speriamo di poter riuscire nel breve tempo a dare nuove risposte anche in questo ambito». Il sociale ed in particolare l’argomento "casa" sembrano davvero una voragine senza fine per il Comune, che si trova a fare i conti con risorse sempre più esigue, ma c’è un margine di speranza che la situazione possa cambiare? La soluzione ce la offre l’Assessore proprio in un’ultima considerazione che ci lancia prima di salutarci: «Se il sociale non fosse sempre visto solo come una "rimessa", ma come una possibilità di investimento, tante cose potrebbero cambiare. Sarebbe importante trovare nuove forme di autogestione, favorire ad esempio le cooperative, le collaborazioni occasionali che potrebbero trasformarsi in continuative, incentivare l’avvio o il reinserimento al lavoro con dei contributi. Se continuiamo solo a "tamponare" le situazioni, non risolveremo niente, bisogna guardare un po’ più lontano!»

Dal prossimo novembre il vescovo Simone incontrerà tutte le coppie di fidanzati della Diocesi riunendole per vicariato l 4 novembre alle 21.15 partirà una nuova iniziativa in Diocesi: la benedizione di tutti i fidanzati. Vicariato per vicariato il Vescovo incontrerà tutte le coppie di giovani fidanzati e nella preghiera li benedirà e affiderà al Signore. Gli incontri inizieranno a S.Andrea con i fidanzati del 2° Vicariato. Altre date sono: 10 novembre ore 21.15 a Stagno per le coppie di fidanzati del 6° Vicariato 18 novembre ore 21.15 a S. Sebastiano le coppie del 1° vicariato 2 dicembre ore 21.15 alla Seton le coppie del 3° Vicariato 9 dicembre ore 21.15 a Montenero le coppie del 4° Vicariato 16 dicembre ore 21,15 le coppie del 5° Vicariato (luogo ancora da decidere)

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