La Settimana - n. 40 del 14 novembre 2010

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IL GRANELLO DI SENAPE Via del Seminario, 61 57122 Livorno tel. e fax 0586/210217 lasettimana.livorno@tiscali.it Notiziario locale

Direttore responsabile Andrea Fagioli Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983

14 novembre 2010

Novità MEDIA E GIOVANI

di Eleazar

Il Vangelo in sordina Normalmente i cristiani sono abituati a pensare che il luogo del Vangelo sia la religione, mentre invece è la genesi dell’essere umano, là dove l’uomo impara a diventare umano. Il Vangelo è una parola che dice la vita nel luogo della nascita dell’essere umano, che forse sta diventando per noi il luogo perduto (Maurice Bellet) Non nasciamo già completi. La nostra vita è un cammino attraverso il quale siamo chiamati a diventare uomini e donne. E in questo compito che ci è affidato non siamo soli. IlVangelo è al servizio di questa vocazione. Perché ci fa sperimentare un Dio che in Gesù si rivela non come concorrente della nostra felicità o come geloso della nostra libertà, ma come nostro compagno di viaggio, chinandosi sulle nostre fragilità e abitandole con la sua misericordia, aprendoci ad orizzonti sempre più vasti verso cui camminare, affidandoci gli altri e agli altri perché scopriamo il valore inestimabile del dono della fraternità. In questo, ilVangelo mantiene fresca la sua bellezza e vitalità. Mettergli la sordina, significherebbe rinunciare a diventare uomini e donne.

«Questa è l’era del Web 2.0: siamo passati da un internet trasmissivo e unidirezionale ad uno collaborativo e sociale. Con grandi implicazioni anche per didattica e catechesi» IL SEMINARIO

Le diocesi e internet: quale futuro?

DI

BENEDETTA AGRETTI

ggigiorno viviamo in un mondo che non può prescindere dai nuovi media. I nostri giovani crescono con tali tecnologie sul palmo della mano, tanto da meritarsi l’appellativo di «Nativi digitali». Come riuscire ad usare consapevolmente questi strumenti, traendo spunti preziosi per il proprio lavoro di educatori? Ce lo spiega Luca Paolini, insegnante di Religione nella scuola secondaria di I grado, docente all’Istituto Superiore di Scienze Religiose «N. Stenone» di Pisa e autore del libro «Nuovi media e web 2.0 – A scuola e nei gruppi».

O

Come nasce questo libro? «Questo testo nasce da alcune lezioni tenute all’Istituto Stenone sull’uso delle nuove tecnologie nell’insegnamento della religione e nella pastorale parrocchiale, e dalla consapevolezza del cambiamento del web. Prima internet veniva usato solamente per reperire informazioni: era, cioè, un web trasmissivo, unidirezionale. Il cambiamento radicale si è avuto passando da un web trasmissivo a uno collaborativo, o sociale, nel quale le persone possono essere contemporaneamente autrici e fruitrici dei contenuti: un esempio chiarificatore è fornito da Youtube, nel quale si possono condividere filmati di propria creazione. Consapevole di quanto detto, mi sono chiesto come queste nuove tecnologie potessero essere impiegate nella didattica ma anche nella catechesi o nella conduzione dei gruppi parrocchiali». E qual è stata la risposta? «Prendiamo ad esempio Google Maps, con il quale si possono creare degli itinerari: si può pensare a creare una mappa riguardante il viaggio di Abramo verso la Terra Promessa. Una mappa interattiva, arricchita con foto e video. Questo è solo un esempio di come poter usare al meglio questi strumenti, così ho creato un mio blog, Religione 2.0, che aggiorno quotidianamente da quattro anni a questa parte, e nel quale offro consigli mirati all’uso consapevole delle nuove tecnologie».

iocesi in rete. «network». DInternet e social È il titolo del

Nella «rete» dell’educazione Il professor Luca Paolini racconta il perché del suo libro Come sono cambiati i giovani, che sono i principali destinatari di questo sforzo educativo? «Sicuramente i “Nativi digitali” sono immersi in questa cultura, che lo si voglia o meno. È inopportuno demonizzarli, è invece utile comprendere che esiste uno scollamento tra quanto questi giovani fanno a casa, quando possono usufruire della tecnologia, e il lavoro che fanno a scuola: a casa i giovani sono protagonisti, autori e fruitori al tempo stesso dei contenuti del web, a scuola sono invece costretti ad un ascolto trasmissivo, quindi passivo. Tutto ciò comporta una ridotta capacità di

attenzione, si può asserire, senz’ombra di dubbio, che l’apprendimento informale ha ormai superato quello formale». Come può la scuola adattarsi a questa rivoluzione? «La scuola ha cominciato ad usare alcuni strumenti innovativi, come ad esempio le L.I.M. (Lavagne Interattive Multimediali), con le quali si possono creare attività coinvolgendo gli alunni. Certo, è soprattutto il mondo anglosassone il principale utilizzatore di tali metodi, tuttavia anche il nostro Ministero dell’Istruzione, nel 2009, ha lanciato l’iniziativa Cl@ssi 2.0 con la quale si è voluto

sperimentare nuovi ambienti di apprendimento legati alle nuove tecnologie». E la Chiesa? «È un dato di fatto che ci siano moltissimi sacerdoti, religiosi e religiose, presenti su Facebook. L’importanza delle nuove tecnologie è stata colta anche da Papa Benedetto XVI, il quale considera estremamente importante la presenza in rete, vista come nuova opportunità di evangelizzazione piuttosto che come motivo di alienazione. Il ruolo degli educatori, sia scolastici che pastorali ha assunto, ora più che mai, un’estrema importanza».

Quali sono dunque i pro e i contro di queste nuove tecnologie? «Il pro è sicuramente costituito dalla circolarità delle informazioni, che possono essere condivise da più persone in tempo reale. Il contro è rappresentato dalla solitudine di questi giovani, lasciati in balia di queste tecnologie, spesso usate in modo non corretto, a causa di un forte gap generazionale con i propri genitori. È necessario tuttavia prendere atto che bisogna entrare nel vissuto di questi ragazzi, non tanto per seguire una moda, ma per educare a un buon uso di questi strumenti».

Il libro A SCUOLA E IN PARROCCHIA

Uno strumento per adulti e ragazzi eb 2.0 è una sorta di manuale semplice W e alla portata di tutti, guida chiunque voglia accostarsi alle nuove tecnologie e voglia utilizzarle in modo mirato. L’autore illustra in modo comprensibile il cambiamento avvenuto nel web negli ultimi cinque anni. Il passaggio da un web puramente trasmissivo, al quale ci si rivolgeva soltanto per reperire informazioni, a un web sociale, nel quale tutti diventano protagonisti perché autori e fruitori al tempo stesso dei contenuti, ha fatto emergere la questione dell’impiego di tali tecnologie nella didattica. I ragazzi, principali utilizzatori di questi strumenti, hanno un forte bisogno di qualcuno che li guidi ad un uso consapevole della tecnologia. Come si possono utilizzare questi strumenti a scuola e in parrocchia? Come creare ambienti in cui i ragazzi possano lavorare condividendo

le informazioni in maniera circolare? Come educarli all’uso corretto di tali strumenti, cercando di metterli in guardia da eccessi e pericoli della rete? Blog, mappe geografiche, timelines, wiki, fino ai più famosi Youtube e Facebook: ogni applicazione viene esaurientemente illustrata e così pure il suo impiego nella didattica come nella pastorale. Questo libro rappresenta sicuramente un ottimo strumento di accompagnamento per chi, insegnante, genitore od operatore pastorale voglia accogliere la sfida lanciata da questa rivoluzione epocale. Sono gli adulti, infatti, ad aver più che mai bisogno di essere introdotti a questi nuovi percorsi per veicolare contenuti, per evitare di restare tagliati fuori dall’era digitale e perdere, in tal modo, il contatto con le nuove generazioni. B.A.

L. PAOLINI - NUOVI MEDIA E WEB 2.0. COME UTILIZZARLI A SCUOLA E NEI GRUPPI - EDITORE EDB (COLLANA RELIGIONE E DIDATTICA) - 160 P., BROSSURA € 16,50

seminario nazionale di studio organizzato dal Servizio informatico della Cei e dall’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali per il 23 e 24 novembre a Roma. La due giorni, a cui la nostra diocesi parteciperà con una nutrita delegazione, arriva a pochi mesi da «Testimoni digitali. Volti e linguaggi nell’era crossmediale», il convegno nazionale in cui la Chiesa italiana ha messo alcuni punti fermi nella riflessione sul fronte delle nuove tecnologie. Gli ultimi dati raccontano che ormai quasi la totalità delle diocesi italiane dispone di un sito internet (220 su 227, dati 2009). Le parrocchie presenti sul web sono invece 4mila (su 25mila), mentre i siti cattolici recensiti sono oltre 20mila. Altri dati rivelano poi che quasi l’86% delle parrocchie italiane dispongono di un computer e nel 70% esiste una connessione internet. Il 61,7% delle parrocchie ha poi un indirizzo di posta elettronica, mentre il 16% ha un proprio sito internet. Ce n’è abbastanza per giustificare la mole di incontri, convegni, rapporti e documenti di studio che la Chiesa italiana ha cominciato a produrre più sistematicamente dal convegno romano «Parabole Mediatiche» del 2002. In particolare nel seminario di fine novembre si cercherà di riprendere i temi sviluppati durante «Testimoni digitali», rispondendo ad alcune precise domande. Come aiutare le parrocchie nel confronto con le sfide che vengono dall’ambiente digitale? Come rivedere la “strategia comunicativa” della diocesi, alla luce delle opportunità offerte dalla Rete? Come può cambiare ed arricchirsi il modo di comunicare, educare, evangelizzare delle nostre comunità, sempre più segnate da fenomeni indotti dai media? Il seminario potrà essere seguito anche in diretta on line sui siti www.chiesacattolica/sicei e www.chiesacattolica/ucs. g.d.m.


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