IL GRANELLO di senape Via del Seminario, 61 57122 Livorno tel. e fax 0586/210217 lasettimana.livorno@tiscali.it Notiziario locale
Direttore responsabile Andrea Fagioli Coordinatore diocesano Nicola Sangiacomo Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983
11 novembre 2012
di mons. Alberto Ablondi
a grande responsabilità del cristiano sorge in tutte le dimensioni, LLa personali e comunitarie. sua testimonianza e la sua presenza nel mondo deve saper tradurre in gesti di carità e in gesti di giustizia forti una autentica presentazione di Gesù. Ma questo potrà avvenire solo con una Chiesa che, nella carità forte e nella evangelizzazione seria, sappia provocare sempre l’uomo con le stesse parole dell’episodio di Cesarea di Filippo “e voi chi dite che io si?”. Di fronte ad una Chiesa così testimoniante e così provocante, come lo è stato Gesù di fronte a Pietro, io non ho troppi dubbi di fronte all’uomo di oggi. (1980, Come annunciare Gesù oggi)
NELL’ANNO DELLA FEDE
La Diocesi ha aperto ufficialmente l’Anno della Fede, accompagnata dalle parole del cardinal Ruini. Centinaia di fedeli hanno partecipato all’evento, seguendo i tre gruppi in processione e poi in duomo.
Solo la Fede può renderci veramente liberi! DI FABIO
FIGARA
entinaia di Livornesi si sono ritrovati di fronte all’entrata del Duomo cittadino per assistere alla Lectio magistralis tenuta dal Cardinale Camillo Ruini, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana fino al 2007 e, attualmente, Vicario Generale emerito per la diocesi di Roma. Alla presenza del clero livornese, dei rappresentanti di varie associazioni ed autorità civili, il Vescovo di Livorno Mons. Simone Giusti, insieme al Cardinale, ha inaugurato l’“Anno della Fede” con l’apertura simbolica della porta principale della Cattedrale. Dopo la celebrazione dei Vespri e il saluto del Vescovo e delle Autorità, e l’introduzione della Lectio da parte di Nicola Sangiacomo in qualità di moderatore, mons. Ruini ha preso la parola di fronte all’assemblea, rispondendo alle domande di vari interlocutori proprio sul tema della Fede ai giorni nostri. «Il tema della Fede – ha spiegato il cardinale, riprendendo quanto già scritto nel suo ultimo libro Intervista su Dio è un argomento difficile, ma di estrema attualità. Non possiamo affrontare le sfide della nostra società se non ci poniamo il problema del rapporto tra Uomo e Dio. E il “non pensare a Dio” è quanto di più contrario alla stessa natura umana esista: è dalla Preistoria che l’Uomo cerca la
La Cattedrale gremita, ha visto la presenza anche delle autorità cittadine. La sfida più grossa e il pericolo più grande per il Cristianesimo oggi è la Scienza fine a sé stessa, che non dialoga con la Fede, ma che pretende di porsi fuori dal rapporto con Dio. La realtà nasce da un dono, non da una legge della Natura!
C
Divinità. Sono passati popoli interi, ma in ognuno di questi troviamo la traccia di questa ricerca verso l’Alto». E da qui si arriva al concetto della ierofanìa, cioè la manifestazione del sacro, anche grazie alla ricerca di Dio, con il Suo ingresso nelle vicende umane. «Porsi delle domande su Dio è ciò che ci rende non solo Uomini, ma soprattutto liberi, poiché la Fede stessa è un atto di libertà che ha soltanto l’Uomo, e solo tramite essa possiamo trovare il coraggio di guardare al futuro. Il Nuovo Testamento è un messaggio di amore e di missione, e la libertà religiosa è necessaria per la stessa vocazione missionaria della Chiesa». Nel corso dei secoli la filosofia ha cercato risposte a molte di
queste domande. «Nella loro ricerca grandi filosofi come Heidegger arrivarono a porsi il problema del rapporto Uomo-Dio in questi termini: perché esiste qualcosa piuttosto che nulla?” Ma Cristo è Dio che s’inserisce nella Storia umana facendoci scorgere pienamente la Sua presenza, dandoci la possibilità di contemplare il Suo “Volto d’amore” e la speranza della vita eterna sconfiggendo la Morte». Oggi purtroppo manca un contesto culturale omogeneo in cui possa esistere un dialogo con la Fede. «La sfida più grossa e il pericolo più grande per il Cristianesimo oggi è la Scienza fine a sé stessa, che non dialoga con la Fede, ma che pretende di porsi fuori dal
rapporto con Dio. L’Uomo non è un mero “oggetto” da studiarsi con semplice rigore scientifico: ciò impedisce questo dialogo. La realtà nasce da un dono, non da una legge della Natura». La nostra crisi di Fede rispecchia una crisi di valori, che ha portato anche alla crisi economica, e bisogna trovare la giusta chiave di lettura per questi tempi di cambiamento. «L’evoluzione dell’Uomo è la
competizione, ma vince solo chi sa cooperare con gli altri all’interno di una comunità». In questa realtà caotica, i modi per incontrare Dio sono infiniti, ma la vera conoscenza di Dio è impossibile perché Lui è inconoscibile. «Soltanto quando capiremo che Dio è inarrivabile, che è un pensiero troppo più grande di quanto possiamo comprendere, allora saremo pronti a metterci in umile ascolto».
UN EVENTO
Quando la cultura diventa popolare DI
NICOLA SANGIACOMO
ella giornata di apertura diocesana delN l’anno della fede si è realizzato un incontro felice: quello tra cultura e popolo. Non sempre le due realtà incrociano i loro percorsi. A Livorno è successo: un avvenimento che ha visto una grande partecipazione popolare, la celebrazione di apertura dell’anno della Fede appunto, è stato caratterizzato dall’intervento di alto contenuto culturale del cardinale Camillo Ruini, uno dei pastori più autorevoli della Chiesa di oggi. Una vera e propria lezione di filosofia e teologia insieme sulla grande questione dell’esistenza di Dio: la cattedrale era gremita da un migliaio di persone, la questione non era banale e di facile comprensione, ma l’attenzione è stata altissima per oltre due ore a giudicare dal silenzio assoluto che ha accompagnato l’intervento. Gli applausi spontanei che hanno sottolineato la conclusione dei passaggi più importanti della relazione hanno testimoniato anche il gradimento generale. Un fatto sorprendente che ci incoraggia a non aver paura di ragionare con tutti sui temi essenziali della fede. Lo ha detto anche il cardinale Ruini che ci sono tanti cristiani che hanno una cultura adulta, ma che sui temi religiosi sono rimasti alle nozioni apprese nell’infanzia. Si tratta forse di saper creare le occasioni opportune perché la cultura, anche quella religiosa, possa incontrare la gente di fede, quella che il Concilio ha definito “il popolo di Dio”. Ha fatto piacere sentire da un maestro tanto autorevole che uno dei principali motivi di speranza per il futuro del nostro Paese è la fede profonda che è radicata nel popolo italiano. L’incontro tra cultura e popolo avvenuto domenica scorsa nella cattedrale livornese sembra confermarlo: alimentare in modo sostanzioso la fede può fare tanto bene a tutta la nostra società.
A PAG. III IL FOTORACCONTO DELLA GIORNATA
TOSCANA OGGI
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LA SETTIMANA DI LIVORNO
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la TESTIMONIANZA
■ IL CENTRO D’ASCOLTO della parrocchia di S. Maria del Soccorso
LOURDES CI CHIAMA Abbiamo raccolto le riflessioni, i pensieri e le emozioni di due giovani ragazzi dopo l’esperienza in mezzo ai malati a Lourdes uest’estate ho fatto per la seconda volta una fantastica esperienza. Sono andato con I’Unitalsi di Livorno ad accompagnare Ie persone malate e i pellegrini in pellegrinaggio a Lourdes. La prima volta che ci sono andato, mi é piaciuto moltissimo: è stata una favolosa esperienza nella quale ho conosciuto molte persone favolose che mi hanno trasmesso Ie Ioro esperienze e ho fatto molte amicizie significative. Lourdes è tutto, è un posto dove i fedeli vanno alla ricerca di un miracolo o per ritrovare la fede, oppure per pregare. Per me é stato tutto, é un’esperienza che a parole non può essere descritta ma va vissuta personalmente. Consiglio a tutti, almeno una volta, di andar a Lourdes in pellegrinaggio con i malati. Roman Hoydan, 16 anni
Da vent’anni al servizio di chi ne ha bisogno; la parrocchia di piazza Magenta ci racconta l’esperienza del Centro d’ascolto e della distribuzione dei pacchi
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Un progetto di solidarietà per tutti a Parrocchia del Soccorso può vantare un Centro di ascolto Caritas molto attivo da più di vent’anni. Inizialmente, come è successo per altre parrocchie, alcuni volontari, d’accordo con il parroco, cominciarono a gestire bisogni ed esigenze di alcune famiglie della parrocchia in situazioni di difficoltà, fornendo viveri o vestiario o semplicemente ricercando un lavoro a chi ne avesse bisogno, un vero punto di accoglienza. Nell’arco di pochi anni le persone bisognose aumentarono vertiginosamente, tanto da dover stabilire un orario e dei giorni prefissati di apertura dei locali per la distribuzione di abiti e di viveri. E così, al numero 77 della Piazza, presso uno degli ingressi secondari della chiesa del Soccorso, i parrocchiani cominciarono a vedere folle di persone accalcarsi sulla porta del piccolo locale Caritas. «Oggi riusciamo ad aiutare circa duecento persone solo con il pacco alimentare - spiega Paolo Milanese, responsabile del Centro Ascolto del
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uest’anno é stato il mio terzo pelQ legrinaggio consecutivo: senza dubbio il più bello. Ciò che mi ha spinto a ritenerlo il migliore, tuttavia, sarà più chiaro facendo un passo indietro. Ho vissuto con Lourdes sempre nell’aria in quanto tesoro di famiglia, pur ritenendo di non volerci andare; destino (o qualcuno da lassù) volle che a dicembre 2009 decidessi di intraprendere questo cammino e, detto fatto, a luglio 2010 sono partita. Fulminata. Rinata. Da quel momento mi sono promessa di partire ogni anno, senza eccezioni. Così fu. II pellegrinaggio nel luglio 2011 fu una nuova conferma, un’occasione per consolidare le amicizie nate I’anno prima, per ottimizzare il servizio offerto ai nostri ospiti speciali, per sentirsi sempre più partecipe di questo movimento che ci rende tutti uguali, tutti fratelli. Quest’anno ho capito ancora di più quanto e cosa sia Lourdes: non sarei dovuta partire e questo ha creato in me una sempre più crescente nostalgia. Fortunatamente, sono riuscita a ritagliarmi il tempo per Lourdes, sperando che iscriversi quattro giorni prima della partenza non fosse tremendamente problematico: appena prima di chiamare per l’iscrizione,un posto per me era stato nuovamente liberato. Destino? Chissà. Di fatto, nemmeno sentii il peso dell’attesa, perché quel fine settimana già ero sul treno, con un sorriso raggiante e con la consapevolezza di essere tornata a casa. E questo che rimane e deve rimanere nel cuore e nella mente di ogni Unitalsiano:Lourdes é benessere di tutti, anche di se stessi, un po’ egoisticamente parlando. Questa è la mia storia:cosa offra Lourdes a ciascun pellegrino, non Spetta a me dirlo. Perché Lourdes chiama, quando vuole, può aspettare o essere fin troppo precoce, può essere la soluzione cercata da anni e che, probabilmente, viene scoperta all’ultimo. Lourdes mi ha chiamata a sedici anni e non posso fare altro che esserne assolutamentericonoscente. Beatrice Esposito Vangone, 18 anni
Soccorso - di cui l’80% sono stranieri, spesso Filippini, Russi, Romeni, Peruviani, Colombiani e Rom. Ad ognuno chiediamo di presentare un documento per far sì che si possa vedere il proprio domicilio, in modo da rendersi conto se siano persone dell’ambito parrocchiale o meno. Viene predisposta poi una scheda per la richiesta del pacco, uno per nucleo familiare, con timbro per ogni ritiro. Cerchiamo di dare una mano a tutti, considerando che alla nostra porta si stanno affacciando sempre più intere famiglie italiane che, all’improvviso, si ritrovano in difficoltà, spesso per la perdita del lavoro.» Grazie alla generosità di molti parrocchiani, e con l’aiuto del “Banco Alimentare”, è possibile offrire sempre un pacco completo di almeno un chilo di pasta, un litro di latte, alcune scatolette di tonno, pelati e legumi, caffè, zucchero e, all’occorrenza, olio e biscotti. Sul retro della Chiesa c’è, invece, il punto di smistamento del vestiario, dove i vestiti per uomini, donne e bambini di tutte le età vengono
raccolti, selezionati, all’occorrenza lavati, cuciti ed ordinati, perché possano essere “pronti all’uso”. Alcuni negozi, come il Paradiso del Bambino, e alcuni banchi del mercato, spesso donano del vestiario che avanza dai magazzini. «Durante la distribuzione dei vestiti riusciamo ad effettuare anche il servizio autentico di “Centro Ascolto” - spiega Marcella Schenone, volontaria - e riusciamo a raccogliere testimonianze e richieste di aiuto per varie problematiche, mettendo in contatto tra loro le persone: ad esempio, se qualcuno vuole disfarsi di un mobile o cerca una badante, prendiamo il suo numero e, non appena si presenta qualcuno che necessita di
lavoro o di arredamento che non si può permettere, cerchiamo di trovare il modo di far incontrare queste persone.» La connotazione semplicemente parrocchiale è andata perduta nel tempo, coinvolgendo un numero sempre maggiore di volontari per gestire il centro. L’aumentare della crisi e la forte immigrazione hanno contribuito enormemente a questo processo. Fortunatamente alcuni di coloro che usufruiscono dei servizi Caritas si sono offerti di dare una mano, divenendo parte attiva di un progetto di solidarietà molto più ampio. «C’è grande rispetto tra tutti - continua Marcella ogni volta, all’apertura,
Martedì 13 novembre ALLE 16.00
La festa di Santa Agostina l 30 marzo di quest’anno si è costituita la sezione diocesana dell’ACOS, sigla IRoma. che sta per Associazione Cattolica Operatori Sanitari con sede nazionale a È composta da persone che operano nell’ambito socio-sanitario a tutti i livelli, comprendendo anche coloro che sono nella fase formativa. Lo spirito è quello di impegnarsi a perfezionare gli aspetti etici delle professioni sanitarie alla ricerca di soluzioni conformi al progresso sociale e scientifico, nel rispetto della giustizia e della dignità della persona umana. I soci si impegnano ad agire per l’affermazione dei valori cristiani nella legislazione e nelle istituzioni, costituendo gruppi per l’animazione cristiana degli ambienti socio-sanitari, passando anche attraverso la testimonianza e l’esempio personali. Nell’ambito delle iniziative di quest’anno il 13 novembre alle 16,00 ci ritroveremo presso la Cappella dell’ospedale di Livorno per la Santa Messa in onore della Patrona degli infermieri, Santa Agostina Pietrantoni, animata dalla corale degli studenti del Corso di Laurea in infermieristica. Seguirà un momento conviviale di condivisione fraterna. Anna Lisa Pistoia, Presidente Don Placido Salvatore Bevinetto, Assistente spirituale
diciamo una preghiera, e coloro che sono di altre confessioni religiose rimangono in rispettoso silenzio, e a volte ci fanno anche delle domande, per vedere di trovare dei punti in comune nelle rispettive fedi. Abbiamo anche l’aiuto di alcune donne marocchine: una di loro si offre anche come interprete. Un giorno ci hanno offerto un pranzo a base di cus cus per ringraziarci del nostro lavoro: è stato veramente un bellissimo esempio di comunione fraterna.» Il pacco alimentare è ritirabile a giorni ed orari scelti di volta in volta, mentre il Centro ascolto con distribuzione dei vestiti è aperto tutti i lunedì ed i giovedì dalle 10 alle 12. Fabio Figara
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LA SETTIMANA DI LIVORNO
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La macchina organizzativa
«COMINCIA BENE A LIVORNO quest’anno della Fede» n grande evento con una partecipazione popolare davvero notevole: da tanti anni non si realizzava un’iniziativa diocesana così partecipata che non coincidesse con qualche festa liturgica tradizionale. Per l’apertura dell’anno della fede sono arrivati in mille in cattedrale provenendo da tre processioni diverse che hanno percorso le vie del centro cittadino. Il colpo d’occhio della cattedrale gremita e raccolta in preghiera ha fatto esclamare al cardinale Ruini una frase inaspettata: «Comincia bene a Livorno quest’anno della Fede!».
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Tante collaborazioni preziose er la realizzazione di un evento così Pmacchina partecipato si è messa in moto una molto complessa che ha dimostrato di funzionare bene; a cominciare dalla Segreteria del Vescovo, affidata a Giusy D’Agostino e Chiara Domenici, che hanno curato la preparazione remota della giornata e hanno coordinato le diverse collaborazioni oltre che i rapporti con i media. L’organizzazione logistica della giornata è stata seguita con la solita attenzione da Luciano Della Bella che, con i suoi collaboratori dell’ufficio eventi diocesano, ha fatto in modo che tutto filasse per il meglio; significativa anche la partecipazione della corale diocesana, diretta da Simone Barbieri, che ha guidato il canto del vespro. Il dibattito successivo alla relazione è stato provocato dalle domande di alcuni esperti che fanno parte dell’equipe del Progetto Culturale diocesano: sono intervenuti nell’ordine Roberto Bargelli, Luca Lischi, Ugo de Carlo, Paolo Lugetti, Ottavia Margotta e Luca Mastrosimone. Presenti al gran completo anche le autorità cittadine, tra le quali il sindaco Cosimi e il presidente della Provincia Kutufà hanno anche avuto l’opportunità di intervenire nella riflessione. n.s.
Speranze e preoccupazioni del cardinale
Presente e futuro dell’Italia
IL CARDINALE E MONSIGNOR GIUSTI
Cuore ed intelligenza è affetto sincero tra il cardinale C ’ Ruini e il vescovo Giusti: lo si è percepito pubblicamente durante
lla domanda su quali segni di A speranza scorge nella società italiana il cardinal Ruini, che è stato un protagonista della storia recente del nostro Paese, ha risposto con la sua ben nota acutezza. Prima che delle speranze ha voluto parlare delle preoccupazioni che ha sintetizzato con il grave andamento demografico nazionale: “una società che genera pochi figli è fatta da adulti che hanno troppo timore di rischiare e non credono nel futuro”. Passando alle speranze ha indicato due motivi molto forti per sperare in un futuro migliore per l’Italia: il buon senso degli italiani che li rende capaci di affrontare bene anche i momenti di crisi e la fede profonda che c’è nel popolo, molto meno nella classe dirigente. “Se l’Italia si allontana dalle radici cristiane – ha detto – il suo tessuto sociale si inaridisce”. In questo senso ha indicato l’Anno della Fede come un periodo davvero utile per consolidare i valori cristiani su cui l’Italia fonda le proprie radici”. A proposito del rapporto fede e scienza ha detto: “Abbiamo bisogno di tanti scienziati cristiani, che facciano ricerca a partire dalla visione cristiana del mondo. Dobbiamo impegnarci come Chiesa perchè ce ne siano sempre di più”. n.s.
Nelle foto, dall’alto, il tavolo a cui erano seduti il vescovo Simone, il card. Ruini e Nicola Sangiacomo, responsabile del Progetto Culturale diocesano; la preghiera prima dell’apertura della porta centrale del Duomo; il coro e le autorità riunite nelle prime panche; il sindaco Cosimi che rivolge la sua domanda al Cardinale; l’ingresso di uno dei tre gruppi arrivati in processione; un momento di colloquio fra ilVescovo e il Cardinale
l’incontro in cattedrale. “Il vecchio professore ha ripreso la cattedra e ci ha fatto una lezione davvero magistrale” così monsignor Giusti ha commentato a caldo l’intervento del cardinal Camillo Ruini. Anche il cardinale lo aveva salutato con amicizia prima di cominciare la sua relazione ricordando la loro antica conoscenza “Ho conosciuto il vostro Vescovo – ha detto - quando io avevo la sua età di oggi, quindi molti anni fa...” Intelligenza e cuore sono le caratteristiche che il Vescovo Giusti ha richiamato come essenziali per il cristiano che vuole approfondire la fede: non si puo’ fare a meno di una o dell’altro. “Come cristiani – ha proseguito – dobbiamo essere capaci di portare una critica serrata alle altre filosofie contemporanee”. “La scienza è importante per l’umanità, - ha aggiunto - ma deve porsi il compito di sondare tutti i perchè senza porsi dei limiti, dobbiamo chiedere agli scienziati di approfondire tutti i fenomeni che accadono nella realtà, anche quelli che apparentemente non hanno una spiegazione. Spesso questi fenomeni cosiddetti inspiegabili accadono in luoghi di fede o sono collegati a persone caratterizzate da una forte fede in Dio”. Nel chiudere la serata di riflessione in cattedrale il Vescovo Simone ha presentato il percorso che la Chiesa livornese intende fare quest’anno nel suo Progetto Culturale; un percorso con tre tappe: la prima cominciata sul tema uomo e fede, la seconda sul tema uomo e città e la terza sulla questione uomo e diritti. n.s.
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Agenda del VESCOVO
VENERDÌ 9 NOVEMBRE Nella mattina, udienze laici in vescovado 16.00 Incontro con la caritas parrocchiale dell’unità pastorale del terzo vicariato, alla chiesa della Seton 21.00 meditazione ed esercizi spirituali per le coppie di Reggio Emilia al Calambrone SABATO 10 NOVEMBRE 9.30 meditazione ed esercizi spirituali per le coppie di Reggio Emilia al Calambrone 16.00 meditazione ed esercizi spirituali per le coppie di Reggio Emilia al Calambrone 18.00 S. Messa delle Aggregazioni laicali alla chiesa di SS. Pietro e Paolo DOMENICA 11 NOVEMBRE 9.30 meditazione ed esercizi spirituali per le coppie di Reggio Emilia al Calambrone 11.00 S. Messa in occasione della festa patronale a Parrana S. Martino 16.00 alla parrocchia di San Luca a Stagno, convegno dei ministranti 18.00 Ingresso di don Jean Michel come parroco della chiesa nascente della Beata Madre Teresa di Calcutta Da lunedì 12 a venerdì 16 novembre il Vescovo guida gli esercizi spirituali del clero a Marina di Massa SABATO 17 NOVEMBRE 8.00 pellegrinaggio mensile diocesano a Montenero a seguire S. Messa. In tale occasione sarà celebrata la festa del ringraziamento promossa dalla Coldiretti 10.30 incontro con i responsabili del Centro di pastorale per la formazione 17.30 S. Messa per la festa patronale di San Leopoldo a Vada DOMENICA 18 NOVEMBRE 9.30 saluto all’assemblea della consulta regionale delle Aggregazioni Laicali a Villa Alma Pace (vd. Box in pagina) 11.00 S. Messa e cresime alla chiesa della Madonna
Libri da LEGGERE
di Mo.C.
Lupi R. - Credo. Commento al Simbolo degli Apostoli- Ed. Paoline, pp. 111, euro 12,00 Nella Lettera apostolica di Benedetto XVI Porta fidei, al capitolo 10, il Papa nel delineare un percorso che aiuti a comprendere in modo più profondo, non solo i contenuti della fede, ma ad esprimere i contenuti a cui noi diamo l’assenso, invita i fedeli a fare la professione di fede che non deve essere un atto solo personale, ma anche comunitario. Remo Lupi, frate cappuccino di Sanremo ci offre il commento al Credo che vuole essere un aiuto a comprendere ciò che esprimiamo durante la Messa. Il Credo è il compendio del cristianesimo e oggi più che mai con il confronto sempre più pressante con le altre culture e religioni siamo chiamati a rendere testimonianza della nostra fede. Ogni articolo di fede, in questo sussidio è introdotto da un brano biblico e da un passo dei documenti del Concilio Vaticano II, che dimostra la sapienza e profezie di quell’evento. Viene anche presentata la figura di un testimone della fede; quindi sono poste delle domande per il confronto, tratte dal Catechismo degli adulti: La verità vi farà liberi. Alla fine di ogni capitolo vi è l’invito alla preghiera con un Salmo, affinchè come dice l’autore “Dio Padre sostenga la nostra fede”.
Diocesi informa CONSULTA REGIONALE DELLE AGGREGAZIONI LAICALI
Convegno annuale della Consulta Livorno 18 novembre 2012, Villa Alma Pace (Viale Vespucci 50, Antignano) "Il contributo dei cattolici nella scuola" relazione dott.ssa Rosa De Pasquale, componente della commissione cultura, scienza e istruzione della Camera dei Deputati PROGRAMMA 9.30 Accoglienza 9.45 Preghiera e saluto di S.E. Mons. Simone Giusti, Vescovo di Livorno 10.00 Relazione della dott.ssa Rosa De Pasquale 11.00 Pausa 11.15 Testimonianze a confronto: AGESC, dott.ssa Maria Grazia Colombo MSAC, sig. Paolo Rametta AIMC, prof.ssa Cristina Giuntini UCIIM, prof. Pierangelo Coltelli 12.15 Interventi e dibattito 13.00 pranzo 14.30 Assemblea della Consulta 16.30 Santa Messa celebrata da S.E. Mons. Giovanni De Vivo, Vescovo di Pescia, delegato regionale CET per il laicato La partecipazione è libera e gratuita Contributo per il pranzo 20,00 euro
BREVI DALLA DIOCESI
Formazione Ordo Virginum SABATO 10 NOVEMBRE ALLE ORE 9 Le Donne delle Diocesi Della Toscana Consacrate, in formazione Ed interessate all’Ordo Virginum si incontrano in Arcivescovado a Firenze con Cardinale Giuseppe Betori nel proseguo degli incontri di formazione con i Vescovi toscani
Associazione Cooperatori Paolini Livorno SABATO 10 NOVEMBRE ORE 15.45 Presso la Chiesa S.S. Pietro e Paolo “L’evento Concilio Vaticano II, dialogo tra uno storico e un giornalista” Intervengono: dr Marco Roncalli, dr. Angelo Montonati, Monsignor Simone Giusti In collaborazione con AIMC e CIF Ore 18.00 S. Messa Presieduta da Mons. Giusti con le aggregazioni laicali
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Riflessioni al termine del Concilio LA LETTERA DI BACHELET Quegli stupendi orizzonti A proposito del decreto sull’Apostolato dei laici al quale aveva lavorato anche mons. Guano ci è sembrata interessante una lettera intitolata l’Ora dei Laici di Vittorio Bachelet che era all’epoca presidente generale dell’Azione Cattolica Italiana e che verrà assassinato dalle Brigate Rosse il 12 febbraio 1980: “Quando dopo la solenne promulgazione del decreto sull’apostolato dei laici il Papa ha consegnato il testo del decreto a sei uditori laici( tre uomini e tre donne)venuti da ogni parte del mondo si ebbe davvero la sensazione delle grandi cose che lo Spirito Santo stia operando nella sua Chiesa.. Anche altre volte dei laici erano stati presenti ai Concilii della Chiesa, ma erano imperatori e principi che rappresentavano piuttosto il potere civile ,che non il laicato cristiano… ai tempi nostri una nuova generosità dei laici e un nuovo pressante appello del Papa hanno messo in moto quel processi di sviluppo interiore della vita della Chiesa che tende a rigenerare la vita della comunità cristiana… Gli stupendi orizzonti aperti al laicato cattolico richiederanno dei volenterosi che con generosità ed obbedienza ,con responsabilità ed umiltà si sforzino di essere lievito di questa grande speranza estrada maestra par la sua faticosa conquista. Il S .Concilio scongiura tutti i laici -sono parole del decreto- rispondere volentieri, con generosità e slancio di cuore alla voce di Cristo che li invita con maggior insistenza… È il Signore stesso che per mezzo di questo santo Sinodo invita tutti i laici a unirsi sempre più intimamente a Lui e ad associarsi alla sua missione salvifica… È ancora Lui che li manda in ogni città… affinché si offrano come collaboratori nell’unico apostolato della Chiesa che deve continuamente adattarsi alle nuove necessità dei tempi” UNO DEI RISULTATI DEL VATICANO II L’ultimo messaggio di Paolo VI Strategia cristiana per la lotta alla fame. È nato il Segretariato per la promozione della giustizia e dello sviluppo umano nel mondo. Le sue funzioni sono soprattutto educative. Alla chiusura del Concilio Vaticano II, Paolo VI ha indirizzato un messaggio conclusivo destinato ai governanti “è Dio che conduce la storia umana” agli uomini di pensiero e di scienza “continuate a cercare con fiducia la verità ,"ai lavoratori " abbiate fiducia nella Chiesa che vi ama", ai giovani"allargate i cuori alle dimensioni del mondo ",agli artisti "siate sempre degni del vostro ideale", ai sofferenti"siate fratelli del Cristo" ed alle donne. Trascriviamo quest’ultimo messaggio di Paolo VI per intero. 1 Ed ora è a voi che ci rivolgiamo, donne di ogni condizione, figlie, spose, madri e vedove; anche a voi, vergini consacrate e donne nubili: voi siete la metà dell’immensa famiglia umana! 2 La Chiesa è fiera, voi lo sapete,
Pubblichiamo uno scritto di Vittorio Bachelet sull’impegno del Laicato, l’ultimo messaggio di Paolo VI destinato ai governanti e la lettera di monsignor Guano che apre la riflessione sul dopo Concilio
spesso nella storia avete dato agli uomini la forza di lottare fino alla fine, di testimoniare fino al martirio, aiutateli ancora una volta a ritrovare l’audacia delle grandi imprese, unitamente alla pazienza e al senso delle umili origini. 10 O voi donne, che sapete rendere la verità dolce, tenera, accessibile, impegnatevi a far penetrare lo spirito di questo Concilio nelle istituzioni, nelle scuole, nei focolari, nella vita di ogni giorno. 11 Donne di tutto l’universo, cristiane o non credenti, a cui è affidata la vita in questo momento così grave della storia, spetta a voi salvare la pace del mondo! 8 dicembre 1965
d’aver esaltato e liberato la donna, d’aver fatto risplendere nel corso dei secoli, nella diversità dei caratteri, la sua uguaglianza sostanziale con l’uomo. 3 Ma viene l’ora, l’ora è venuta, in cui la vocazione della donna si completa in pienezza, l’ora in cui la donna acquista nella società un’influenza, un irradiamento, un potere finora mai raggiunto. 4 È per questo, in questo momento nel quale l’umanità sperimenta una così profonda trasformazione, che le donne imbevute dello spirito del Vangelo possono tanto per aiutare l’umanità a non decadere. 5 Voi donne avete sempre in dote la custodia del focolare, l’amore delle origini, il senso delle culle. Voi siete presenti al mistero della vita che comincia. Voi consolate nel distacco della morte. La nostra tecnica rischia di diventare disumana. Riconciliate gli uomini con la vita. E soprattutto vegliate, ve ne supplichiamo, sull’avvenire della nostra specie. Trattenete la mano dell’uomo che, in un momento di follia, tentasse di distruggere la civiltà umana. 6 Spose, madri di famiglia, prime educatrici del genere umano nel segreto dei focolari, trasmettete ai vostri figli e alle vostre figlie le tradizioni dei vostri padri, nello stesso tempo che li preparate all’imprevedibile futuro. Ricordate sempre che attraverso i
suoi figli una madre appartiene a quell’avvenire che lei forse non vedrà. 7 Ed anche voi, donne nubili, sappiate di poter compiere tutta la vostra vocazione di dedizione. La società vi chiama da ogni parte. E le stesse famiglie non possono vivere senza il soccorso di coloro che non hanno famiglia. 8 Voi soprattutto, vergini consacrate, in un mondo dove l’egoismo e la ricerca del piacere vorrebbero dettare legge, siate le custodi della purezza, del disinteresse, della pietà. Gesù, che ha conferito all’amore coniugale tutta la sua pienezza, ha anche esaltato la rinuncia a questo amore umano, quando è fatta per l’Amore infinito e per il servizio di tutti. 9 Donne nella prova, infine, voi che state ritte sotto la croce ad immagine di Maria, voi che tanto
DA UNA LETTERA DI MONS. GUANO Il tempo propizio Anche il Vescovo, dalla clinica di Genova in cui era ricoverato, sottolineò in una lettera diretta alla diocesi di Livorno, e che riportiamo parzialmente, il significato del Concilio nel momento della sua chiusura. “La vigilia dell’Immacolata si è avuta l’ultima sessione pubblica del Concilio Ecumenico Vaticano II. E’ stata certamente una delle giornate più significative e più commoventi del Concilio, per i documenti promulgati, per il discorso del S.Padre, per l’atto di reciproco condono tra la Chiesa cattolica e la Chiesa Costantinopolitana…. Il giorno dell’Immacolata si è avuta la solenne impressionante chiusura…. In quel giorno le Chiesa della nostra Diocesi si sono unite nel ringraziamento a Dio… Ma dovremo ancora incontrarci intorno al Vescovo….che dovrà ancora parlare del Concilio: insieme studieremo, pregheremo, cercheremo di vivere, rinnovarci nello spirito del Concilio….il Concilio è stato un’Epifania cioè una rivelazione di Dio, una Pentecoste cioè una effusione dello Spirito Santo, una rinnovata presenza di Dio. Il Giubileo indetto dal S.Padre sarà .. un canale di grazia… Ciascuno di noi, ciascuna delle nostre famiglie si apra fin da questo momento all’azione di Dio per riceverne il più pienamente possibile il dono. Se durante gli anni del Concilio siamo stati disattenti ora presteremo la più viva attenzione cercheremo di recuperare il tempo perduto… Procureremo di leggere e meditare …i documenti del Concilio… Cercheremo di cambiare ciò che nella nostra vita deve essere cambiato invocheremo la Misericordia di Dio, la sua luce, la grazia del suo amore… Misericordia, luce, amore cercheremo di meritare non solo per noi personalmente, ma per tutta la Diocesi, per tutta la Chiesa nel mondo. Il tempo di Avvento, il tempo natalizio saranno particolarmente propizi. Genova, Tempora di Avvento 1965 + Emilio Vescovo a cura di Maria Luisa Fogolari
VATICANO II
LA CHIUSURA DI UN EVENTO STORICO.........
50°
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LA SETTIMANA DI LIVORNO
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Le celebrazioni per Monsignor Pio Alberto del Corona nella chiesa di San Ferdinando
Monsignor Paolo Razzauti ospite del Serra club
La DeiVerbum: il cuore del mistero
Livorno ha bisogno di santi in Paradiso a causa di beatificazione di Monsignor Pio Lto Alberto del Corona, livornese doc,(era nainfatti nel quartiere della Venezia il 5 luglio 1837), è in fase molto avanzata, e ricorrendo il centenario della sua morte avvenuta il 15 agosto 1912, si è tenuto un convegno sulla sua figura che purtroppo ancora rimane sconosciuta ai più, ma che grazie al Coro Polifonico di canto gregoriano che porta il suo nome e al vescovo monsignor Giusti, da diverso tempo è posta all’attenzione della Diocesi perché è importante mantenere vivo il ricordo di coloro che “hanno servito il Vangelo”. Monsignor Fausto Tardelli della Diocesi di San Miniato, di cui Del Corona è stato Vescovo per ben 31 anni, ha visto in questo, uno scambio di doni tra le due Chiese; infatti se Del Corona livornese veneziano ha servito la Chiesa Sanminiatese, vescovi provenienti da San Miniato hanno servito la Chiesa livornese tra la fine dell’800 e i primi del ‘900 e lo scambio è proseguito quando molti seminaristi livornesi hanno studiato a San Miniato e viceversa. Questo centenario è pertanto un’opportunità per l’Anno della Fede che ci apprestiamo a vivere, oltre che a celebrare, per far memoria nella nostra città “di uomini dalla genuina vocazione, che pur non numerosi, hanno però testimoniato la propria vocazione sacerdotale con una santità di vita che è veramente di esempio anche alle giovani generazioni”. Con queste espressioni Giorgio Kutufà, Presidente della Provincia ha voluto ricordare questo livornese illustre, e ha sostenuto la pubblicazione di un opuscolo dove in modo sintetico, ma con numerose illustrazioni dell’epoca, è stata redatta la biografia del prossimo beato. È molto importante ricordare, come egli abbia avuto dei rapporti molto intensi con un altro livornese illustre, suo contemporaneo, ma la cui causa di beatificazione richiede ancora un po’ di tempo per essere completata: Giovan Battista Quilici, del quale aveva preso sotto la sua protezione “Le figlie del Crocifisso” che avevano aperto una comunità a Fauglia (sotto la Diocesi di San Miniato). L’avvocato Riccardo Novi, nella sua ricerca storica ha documentato come egli sia stato un padre con loro e si adoperò affinché il loro carisma fosse preservato e il loro ordine ottenesse il riconoscimento come Istituto di Diritto Pontificio con Pio X nel 1906. Il giornalista vaticanista Angelo Montonati che da diverso tempo studia questa figura, nel suo intervento ha voluto mettere in risalto una qualità che lo rende quanto mai attuale nella nostra società ed è quello della carità della verità in quanto gli uomini “sballottati dalle onde e portati qua e là da qualsiasi vento di dottrina, secondo l’inganno degli uomini, con la loro astuzia vengono tratti in inganno”. Del Corona che era domenicano, con la predicazione attuò infatti una delle forme più efficaci di fare la carità della verità in quanto profondo studioso fin dai tempi del noviziato, con la sua voce chiara, penetrante, senza asprezza, di tono elevato, essendo un profondo conoscitore dell’uomo, ne comprendeva le miserie, conosceva le piaghe del suo tempo, la corruzione dei costumi, le deviazioni riguardanti le verità di fede, e ricordando il magistero della Chiesa, all’espressione luminosa della verità “aggiungeva degli accenti che persuadevano e soggiogavano gli ascoltatori”. Si racconta che un giorno, un libero pensatore nell’ascoltare la sua predica abbia esclamato: “Io non credo come lui, ma la sua parola mi seduce, e volentieri bacerei quelle labbra dalle quali esce”. La tavola rotonda è stata preceduta dalla concelebrazione Eucaristica dove la Corale Polifonica Pio Alberto del Corona ha eseguito brani in gregoriano scritti da Del Corona. Questo livornese che ha vissuto nell’obbedienza, nella povertà, nella fiducia illimitata in Cristo ci lascia in questo messaggio il suo essere per e ci indica la strada della vera sequela: “Impara da Gesù a nasconderti e a non metter in mostra i tuoi tesori. Il pericolo ti sovrasta nella luce; nell’ombra sei più sicuro. Né il mondo ti vegga, né il privato amore si accorga del bene che operi. Niuno dei doni santi traluca troppo fuori di te; la tua intenzione sia un sacro segreto”. Mo.C.
Una lettura del Documento del Concilio alla cui stesura partecipò anche monsignor Emilio Guano er il percorso salvezza il mondo leggiamo infatti che: “ santamente custodisce di Dio che del Corpo dell’Anno della intero ascoltando Così Dio, il quale ha e fedelmente espone di Cristo e di porgerlo Fede, il Serra creda, credendo speri, parlato in passato, non quella parola, e da ai fedeli. I Padri Club, presso il sperando ami” (DV1). cessa di parlare con la questo unico deposito conciliari riprendendo Vescovado ha invitato La Parola di Dio è Sposa del suo Figlio della fede attinge tutto le encicliche sulla mons. Paolo Razzauti a venuta nella storia, e diletto, e lo Spirito ciò che propone a Bibbia di Leone XIII, presentare la nello stesso tempo, Santo, per mezzo del credere come rivelato Benedetto XV e Pio XII Costituzione una volta per tutte, quale la viva voce da Dio” (DV 10). sottolineano che la dogmatica del Concilio trovando compimento dell’Evangelo risuona Scrittura, a differenza Vaticano II “Dei nella Chiesa e per Gli orientamenti della Tradizione è Verbum”. mezzo di questa proposti dal Parola ispirata da Dio e Gli orientamenti Questo nel mondo, Documento, hanno che la predicazione documento fu introduce i apportato molti frutti deve essere nutrita e del Documento hanno approvato dai credenti alla verità tra i quali una svolta regolata dalla Scrittura apportato molti frutti Padri conciliari intera e in essi fa esegetica che ha alla quale i fedeli il 18 Novembre devono avere “largo tra i quali una svolta esegetica risiedere la parola arricchito la teologia 1965 e indica il di Cristo in tutta ed ha avuto un impatto accesso “ (DV22). che ha arricchito la teologia cuore del la sua ricchezza” importantissimo nel Dicono anche che lo ed ha avuto un impatto mistero: la (DV8). Questa dialogo ecumenico; studio della Bibbia è Parola di Dio, infatti senza il l’anima della teologia e importantissimo nel dialogo espressione Divina vediamo che rinnovamento biblico, che “l’ignoranza delle ecumenico; infatti senza il Rivelazione esprime questo non sarebbe Scritture infatti, è rinnovamento biblico, questo chiaramente come stato pensabile. Un nella duplice ignoranza di Cristo”, forma di non ci sia altro aspetto da secondo le parole di non sarebbe stato pensabile Scrittura e identificazione tra considerare è il san Gerolamo (DV25). Tradizione che la Parola di Dio e significato pastorale e Infine, un altro aspetto la Chiesa ascolta, in Cristo, essa deve parola e vita della spirituale della positivo è stata la annuncia e interpreta. essere trasmessa come Chiesa. La Chiesa non Costituzione che noi promozione della “È questo un Vangelo dagli Apostoli può gestire e troviamo nel sesto “Lectio divina” che ha documento molto e dai loro successori, i amministrare la Parola capitolo dove si parla indicato la direzione bello, ma anche molto vescovi, a tutti i di Dio. Solo come della Sacra Scrittura nella quale cercare una difficile”, ha fatto popoli. Anche se la Chiesa che ascolta ciò nella vita della Chiesa risposta alla questione notare mons. Razzauti predicazione che lo Spirito ha da ed è il punto irrisolta della funzione , un testo al quale ha apostolica è “espressa dire alle comunità, culminante di tutta la critica della Scrittura, preso parte per la in modo speciale nei essa può essere Chiesa Costituzione. Al infatti, nella lettura stesura anche mons. libri ispirati” (DV8) che proclama la Parola. paragrafo 21 sottolinea spirituale della Bibbia, Guano e che dovette non deve essere intesa Il Magistero pertanto come la Chiesa ha la Parola di Dio ci superare molte come un semplice “non è superiore alla sempre venerato le aiuta ad una costante controversie prima libro, ma come “viva Parola di Dio ma la divine Scritture come conversione e della stesura definitiva. vox evangelii”, serve, insegnando ha fatto per il Corpo “rischiara la vita “annunzio e grido soltanto ciò che è stato stesso di Cristo, non dell’uomo perché non L’incipit, ossia, le della grazia e della trasmesso, in quanto mancando mai, sia il seme schiacciato prime parole di questo misericordia di Dio”. per divino mandato e soprattutto nella sacra lungo la strada, ma documento, nella Questa trasmissione con l’assistenza dello liturgia, di nutrirsi del perché porti molto duplice dimensione di del messaggio avviene Spirito Santo, pane di vita dalla frutto”. Monica Cuzzocrea ascolto e nello stesso modo piamente ascolta, mensa sia della parola proclamazione, dice della rivelazione “nella chiaramente che il predicazione orale, con Concilio non vuole gli esempi e le DAL 19 AL 25 NOVEMBRE occuparsi di questioni istituzioni” (DV7). teologiche dibattute tra Essa ha luogo non solo i teologi ma di volere verbalmente, ma occuparsi di questioni tramite fatti concreti e ben più ampie che il Concilio ci dice che riguardano l’essenza e “così la Chiesa nella ono in programma dal 19 al 25 novembre una serie di appuntamenti l’importanza della sua dottrina, nella sua per conoscere meglio il Seminario ed i ragazzi che hanno scelto di Parola di Dio, intesa vita e nel suo culto, seguire la strada del sacerdozio. come messaggio di perpetua e trasmette a salvezza e di vita tutte le generazioni QUESTO IL PROGRAMMA rivolto all’umanità tutto ciò che essa è, * 19 Novembre ore 21,00 veglia di preghiera vocazionale in Duomo intera “affinché per tutto ciò che essa preparata dai Seminaristi l’annunzio della crede” (DV8). Razzauti * 21 Novembre ore 11,00 nella chiesa di S. Andrea S. Messa con il Clero osserva che questa e i seminaristi. Pranzo comunitario con il Clero in Seminario interpretazione della * 22 Novembre Pellegrinaggio con i Seminaristi a Montenero. 8,30 p. Tradizione ha za delle Carrozze salita al santuario e recita S. Rosario a seguire S. Messa incontrato delle dure * 23 Novembre ore 17,30 in sala Fagioli (vescovado) Film e dibattito critiche specie da parte * 25 Novembre in tutte le Parrocchie: Giornata del Seminario, del mondo protestante preghiera e raccolta delle offerte; animazione dei seminaristi con la perché vi è come una collaborazione del Serra club. deificazione sia della Tradizione che della Chiesa; ma il Concilio, proprio per evitare simili malintesi ha parlato non solo di ciò che la Chiesa è, ma soprattutto di ciò che la Chiesa crede, e la frase espressa sopra deve essere compresa solo all’interno del contesto pneumatologico che fa da sfondo a tutto il secondo capitolo della Costituzione dogmatica.
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UNA SETTIMANA PER IL SEMINARIO VESCOVILE
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È tramite lo Spirito promesso alla Chiesa che la Parola di Dio, manifestatasi una volta per tutte si fa continuamente viva e presente nella Chiesa. Nel Documento
TOSCANA OGGI
LA SETTIMANA DI LIVORNO
11 novembre 2012
Simone Barbieri racconta i festeggiamenti dei 50 anni della parrocchia di Coteto
Una festa per tutti i gusti Un mese di iniziative e incontri per fare memoria del Giubileo della Comunità dedicata a San Giovanni Bosco
VII
Il messaggio per la Giornata mondiale delle Comunicazioni Sociali 2013
La «Rete» come una porta aperta alla verità el contesto dell’Anno della Fede, N Benedetto XVI, ha formulato il tema della 47ª Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali. La Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, l’unica giornata mondiale stabilita dal Concilio Vaticano II, nel documento «Inter Mirifica» del 1963, viene celebrata in molti paesi, su raccomandazione dei vescovi del mondo, la domenica che precede la Pentecoste, che nel 2013 cadrà il 12 maggio. Il Pontefice per il prossimo anno invita a riflettere sui networks sociali, usando le splendide metafore della “porta” e dello “spazio” e collegando ad esse la verità, la fede e l’evangelizzazione. Il tema infatti è: «Reti Sociali: porte di verità e di fede; nuovi spazi di evangelizzazione». «Non si tratta più di utilizzare Internet come un ‘mezzo’ di evangelizzazione – informa un comunicato del dicastero per le Comunicazioni sociali - ma di evangelizzare considerando che la vita dell’uomo di oggi si esprime anche nell’ambiente digitale». A PROPOSITO DEL MESSAGGIO
LA MANO SULLA MANIGLIA ccolgo con gioia l’invito di don Luciano a scrivere una memoria dei festeggiamenti per il 50° anniversario di erezione della parrocchia di San Giovanni Bosco in Coteto. Spero mi perdoneranno coloro i quali, più presenti di me alle manifestazioni e agli eventi, potranno notare qualche mia mancanza, imprecisione o naturalmente maggior enfasi per ciò che con più facilità mi è rimasto impresso. Mi piace iniziare dunque dalla conclusione e ripercorrere poi insieme le tappe più significative. Il 1° novembre, nella festa di Tutti i Santi, con l’affidamento della parrocchia a Maria Santissima da parte del nostro Vescovo e l’inaugurazione ufficiale per l’intitolazione del tratto di strada in cui è presente l’edicola mariana della Madonnina di Coteto, si sono conclusi i festeggiamenti per il 50° anniversario di erezione della Parrocchia. Il mese di festeggiamenti, incorniciato da due Concerti d’Organo, il secondo dei quali ad opera dell’organista del Santo Padre, il Maestro Gianluca Libertucci, ha visto susseguirsi ininterrottamente celebrazioni ed eventi. Nel pomeriggio di domenica 30 settembre, infatti, il Maestro
A
Claudia Termini, ormai conosciuta e apprezzata dagli appassionati ascoltatori, aveva inaugurato i festeggiamenti con un altro concerto, dopo la celebrazione dell’Eucarestia al mattino, presieduta da Padre Luigi Senesi, che giovane sacerdote aveva prestato servizio per alcuni mesi proprio nella nostra parrocchia. Adesso però facciamo un passo indietro e torniamo quindi agli inizi. Nei giorni precedenti all’apertura ufficiale si sono susseguite tre relazioni, tenute da sacerdoti livornesi: "Pensare oggi la Chiesa di domani" di don Raffaello Schiavone, "La Chiesa comunità dei discepoli in cammino" di don Piergiorgio Paolini e "Una comunità opera la carità" di don Alberto Vanzi. Nella terza relazione, alla quale ho avuto la fortuna di assistere, don Alberto ha mostrato quanto niente nella nostra vita abbia significato se non poniamo sempre Gesù al centro di ogni nostra attività, se non siamo sospinti dall’amore autentico; non c’è comandamento più grande di quello dell’amore aggiungo io riprendendo il Vangelo di Domenica - e la nostra carità e la nostra liturgia se non sgorgano sempre da un cuore che ama
Una piccola riflessione Più passano i giorni e più mi piace, l’immagine che Benedetto XVI ci ha consegnato per la prossima Giornata mondiale delle comunicazioni sociali. Anzi, dirò di più. Da qualche giorno quella frase ("Reti Sociali: porte di verità e di fede; nuovi spazi di evangelizzazione") mi torna in mente ogni volta che abbasso una maniglia per entrare da qualche parte. In ufficio, in casa, in chiesa... quante porte apriamo ogni giorno, passando da un ambiente ad un altro, da un contesto all’altro? Quante volte riprogrammiamo i parametri della nostra attenzione, dei nostri sentimenti, delle nostre percezioni a seconda del tipo di soglia che varchiamo? È bello pensare anche alla Rete e ai social network come ad una di queste porte, concreta e vera come le altre. Altro che mera virtualità! Il web fa parte della nostra vita di relazione e ci chiede di essere noi stessi, come in qualunque altra "stanza": anche lì, amati e salvati da Cristo, testimoni entusiasti della Buona Notizia. Ed uscendo, per favore... non sbattete la porta! Mons. Domenico Pompili, direttore ufficio nazionale per le Comunicazioni Sociali CEI Per approfondire: http://www.news.va/it/news/giornatacomunicazioni-sociali-2013-sulle-reti-soc
Dio e il prossimo finiscono irrimediabilmente per perdere il loro vero significato. Oltre alla presenza del Vescovo, che ha inaugurato e chiuso il mese di festeggiamenti, altri due vescovi toscani, Mons. Cetoloni e Mons. Simoni, hanno pregato insieme alla comunità parrocchiale. Il primo presiedendo una celebrazione nella quale, insieme a don Luciano, è stata conferita l’Unzione degli Infermi ai malati e agli anziani. Il secondo, donando parole meravigliose agli sposi nella ricorrenza dei loro anniversari sulla bellezza e l’altissimo valore della vocazione cristiana al matrimonio. Molti eventi hanno visto come protagoniste le famiglie, le giovani coppie; degna di meritevole attenzione è stata la relazione di due coniugi della diocesi di Bolzano-Bressanone dal titolo "Divorziati e risposati in cerca di Dio", che hanno mostrato il volto amoroso e la particolare cura che la Chiesa offre a coloro che soffrono in queste particolari situazioni. Molta cura è stata posta
anche ai giovani, che hanno ricevuto una lettera intitolata "L’amore vissuto giorno per giorno" dal parroco. I diciottenni (Sentinelle del mattino) hanno vissuto un bellissimo momento ecclesiale ricevendo il mandato e impegnandosi di fronte a Cristo Gesù e alla comunità parrocchiale e mostrando di essere coscienti della loro responsabilità nella santa Chiesa; durante la stessa celebrazione il parroco ha inoltre presentato ed inviato gli «Angeli della consolazione», bambini e adolescenti che il sabato pomeriggio visitano i parrocchiani malati, donando loro gioia, consolazione e dolce compagnia. Molti altri eventi si sono succeduti; ne elenco alcuni fra i molto più numeorsi: la Giornata Missionaria conclusasi con il Concerto della Fanfara dell’Accademia Navale di Livorno; l’incontro con lo scrittore Enos Rota, autore del libro "Come e perché ho abbandonato la fede" (ma forse la fede non ha abbandonato me), il Concerto di Canti Sacri del Coro "Mondo giovane" e del coro parrocchiale. Simone Barbieri
Può la tecnologia della comunicazione, aiutare gli uomini a incontrare Cristo nella Fede?. Non basta più il superficiale adeguamento di un linguaggio, quasi come se la comprensione dell’evangelizzazione fosse un adeguamento del linguaggio della Chiesa: no, qui siamo su un altro livello, e ovviamente non si pensa più alla rete come un mezzo di evangelizzazione, ma come un contesto nel quale l’uomo di oggi vive, e nel quale la Parola del Vangelo deve essere portata. (P. Spadaro, direttore di Civiltà Cattolica)
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TOSCANA OGGI 11 novembre 2012
LA SETTIMANA DI LIVORNO