IL GRANELLO di senape di mons. Alberto Ablondi
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Direttore responsabile Andrea Fagioli Coordinatore diocesano Nicola Sangiacomo Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983
22 dicembre 2013
Natale è il Signore che è venuto nel mondo; atteso, ma in modo imprevedibile, nella forma più delicata, quasi in incognito, e pur tanto presente. In questo ricordo del Natale, l’augurio natalizio diventa un invito: stiamo attenti, tutti, credenti e no, perché il primo Natale nel mondo ci dice che il Signore viene ancora nel mondo di ognuno; e viene nello stesso modo, spesso imprevedibile, quasi in incognito. È nato a Betlemme, inatteso Bambino; nasce ancora riconoscibile con attenzione nella Chiesa, nasce nella semplicità della sua Parola a noi affidata, ma potrebbe nascere anche nell’amore familiare, nel cuore di chi soccorre il povero, nelle mani di chi difende i diritti dell’uomo. Lui, sempre imprevedibile, sempre quasi in incognito, nelle vie più vicine alla vita di ognuno. Chi può dire allora di essere senza "Natale"? Messaggio di Natale 1973- Una missione d’accoglienza
Alle sorgenti della CARITÀ Inaugurato il complesso delle «Sorgenti di Carità»: il centro polifunzionale per donare nuova dignità alle persone in difficoltà l Porto di fraternità vuole fronteggiare i bisogni primari, il centro di via Donnini invece intende contrastare la povertà attraverso la promozione della persona (con il centro diurno e il centro Ascolto), donando nuova dignità con il lavoro (la Casa dei Mestieri), la cultura (la biblioteca e l’Internet point), l’accoglienza e il sostegno alla genitorialità (gli spazi per l’incontro tra figli e genitori separati e il Consultorio)»: così suor Raffaella Spiezio, presidente della Fondazione Caritas diocesana, spiega le finalità del nuovo centro appena inaugurato. «Via Donnini - continua - sarà anche uno spazio per educare i giovani alla carità, qui avranno luogo tante attività, speriamo in collaborazione con la parrocchia S. Pio X, con il quartiere, con i volontari Caritas, e tanti altri: sarà un luogo dove incontrarsi, conoscersi, approfondire, imparare la solidarietà. Nel logo del Centro (in alto in questa pagina ndr) abbiamo voluto mettere un po’ tutto questo: in esso si vede una mano che accoglie, che offre, ma a guardarlo nel suo insieme appare anche come una colomba, simbolo dello Spirito, essenza dell’amore. Poi c’è la goccia d’acqua, un riferimento al quartiere «Le Sorgenti» in cui il Centro sorge, un riferimento al voler andare alla radice dell’impegno di solidarietà, ma anche un richiamo a quello che può essere la carità: una goccia nel mare, e allo stesso tempo tanto importante per coloro che la ricevono». La struttura, realizzata insieme alla Fondazione Livorno, con il contributo di molti, tra cui i
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Lions club, sarà presto attiva con un servizio di accoglienza e ascolto ed un calendario di attività, compresi i corsi della Casa dei mestieri, la cui frequenza sarà riconosciuta dalle agenzie formative. c.d. Ampio spazio al Centro Caritas di via Donnini è stato dedicato nella puntata 4 di Chiesa Livorno informa disponibile sul sito diocesano www.diocesilivorno.it.
Un altro segno DUE MINI APPARTAMENTI IN VIA TERRAZZINI entre sta partendo l’attività al complesso di via Donnini, è in fase di completamento anche un’altra piccola struttura, situata in via Terrazzini, di proprietà della Diocesi. Da un vecchio immobile sono stati ricavati due miniappartamenti che saranno messi a disposizione per le emergenze abitative. Per questi locali, che saranno pronti a primavera, esiste già una convenzione con il Comune per l’assegnazione e la gestione.
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I RAGAZZI DISABILI DA PAPA FRANCESCO
Piccoli grandi incontri riesce ad usarle; ed è stato il viso del piccolo Nicola infatti a raccontare la sua gioia grande mentre Papa Francesco lo prendeva in braccio. Il piccolo, di 11 anni, era a Roma insieme al gruppo dei disabili partiti da Livorno, che riuniva le associazioni «Volare senz’ali», «Associazione persone down» e «Associazione autismo Livorno»: 70 persone tra ragazzi, famiglie e terapisti. Un viaggio fortemente voluto dagli organizzatori, di cui avevamo parlato anche su queste pagine, per incontrare questo Pontefice cosi sensibile ai temi della disabilita e per saldare l`unione tra i tre gruppi,
di Luca Lischi
Auguri «scomodi» ieni Signore porta auguri di gioia ma porta anche V «auguri scomodi» che richiamino le nostre coscienze a riflettere sui tempi in cui viviamo. Ancora troppi poveri senza un tetto, senza un lavoro, senza futuro. E anche noi cristiani adagiati, inermi e rinunciatari, in comodi divani senza più sperare in Colui che viene. I Tuoi auguri siano scomodi e penetrino in noi nel profondo fino a godere della gioia del Tuo amore. Fino a palpitare di entusiasmo nel fare il bene e nel condividere con gli altri le nostre ricchezze. La fraternità sia la radice del Natale. Ritorniamo a cantare per le strade, a portare il lieto annuncio. Oggi é nato! E così riusciremo a trovare la speranza, per nuove vie di sviluppo per superare e risovere i problemi della casa, del lavoro, dell’economia. I Tuoi auguri scomodi saranno una letizia interiore per renderci più fratelli, più solidali. Più gioiosi per un Dio che continua a nascere per tutti noi.
Nel prossimo numero de «La Settimana» in uscita il 5 Gennaio, racconteremo l’inaugurazione di quest’opera segno della Diocesi nell’anno della fede appena concluso
volte un sorriso esprime A più di mille parole, soprattutto per chi le parole non
LINEA di Pensiero
che già hanno dato vita ad iniziative comuni. Insieme a Nicola, anche Gianni, sulla sedia a rotelle prossimo ad un`operazione, e Matteo, un altro piccolo di 9 anni, sono riusciti ad entrare in contatto con Papa Francesco: anche a loro il Santo Padre ha rivolto parole di speranza, abbracciandoli e accarezzandoli, regalando loro un`emozione forte come solo un grande incontro sa lasciare. Al Papa gli accompagnatori hanno consegnato una lettera in cui lo invitano a partecipare alla prossima camminata di maggio insieme ai ragazzi, ricordandogli anche la sua promessa di recarsi presto in visita a Livorno. Chiara Domenici