La Settimana - n. 5 del 7 febbraio 2010

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«La forza della vita: una sfida» Via del Seminario, 61 57122 Livorno tel. e fax 0586/210217 lasettimana.livorno@tiscali.it Notiziario locale

Direttore responsabile Andrea Fagioli Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983

7 febbraio 2010

Sabato 6 febbraio Ore 21.00 Centro culturale diocesano (Via delle Galere 35) Incontro dibattito «La forza della vita: una sfida». Intervengono: dr. Dino Boffo, giornalista, già direttore di Avvenire; dr. Antonio Oriente ostetrico Ospedale Messina; dr. Edoardo Micheletti primario Pediatra Ospedale Livorno.

rotonda con: Prof. Ludovico Galleni, Università di Pisa; Ing.Valfredo Zolesi, Kaiser Italia; Mons. Simone Giusti, vescovo di Livorno; Amm. Pierluigi Rosati, Accademia Navale di Livorno; modera: dott. Nicola Sangiacomo, resp. Progetto culturale diocesano

Domenica 7 febbraio Ore 18.30 in Cattedrale – Giornata per la vita: S. Messa presieduta dal Vescovo

Giovedì 11 febbraio Ore 16.00 cappella Ospedale - Giornata diocesana del malato: S. Messa e adorazione.

Mercoledì 10 febbraio Ore 18.00 nell’auditorium dell’Accademia Navale (viale Italia).Tavola rotonda sul tema: «Dalla stalla alle stelle. Riflessioni nell’Anno Internazionale dell’Astronomia». Relatore Prof. Piero Benvenuti – Università di Padova.Tavola

Venerdì 12 febbraio Ore 21.00 parrocchia Salesiani conferenza dr. Puccetti medico docente Pontificio Ateneo Regina Apostolorum per la bioetica, sul tema «L’uomo indesiderato», incontro aperto alle giovani coppie SERVIZIO A PAGINA 3 NELL’ALTRO FASCICOLO

Nella celebrazione che ricorda il Voto dei livornesi alla Madonna dopo il terremoto del 1742 la Diocesi raccoglie le offerte per i terremotati di Haiti. Il Vescovo nell’omelia parla di urgenza culturale e invita i cristiani a essere di esempio per la costruzione di una nuova civiltà.

Il VOTO a MARIA: la devozione e la fede intelligente

LA FESTA DEL VOTO

LA CERA E L’OMAGGIO FLOREALE A MARIA a tradizionale festa del voto alla Madonna di Montenero ha avuto inizio al Santuario con l’offerta della cera votiva da parte dell’Arciconfraternita di Santa Giulia a nome di tutti i livornesi, poi il Vicario generale monsignor Ezio Morosi ha celebrato l’eucaristia. Nel pomeriggio la giornata è continuata in Piazza Grande, prima con il Rosario, poi con l’aiuto dei vigili del fuoco con la deposizione dei fiori all’immagine della Madonna situata sopra i portici del Pieroni. Monsignor Simone Giusti, in cattedrale, ha quindi celebrata la Messa. In apertura il Vescovo ha sottolineato il «legame singolare» tra Livorno e Maria, quasi una protezione speciale da parte di Dio per intercessione della Vergine. Nell’omelia il Vescovo ha ricordato il terremoto del 1742 e il voto dei livornesi che portarono in città il quadro della Madonna di Montenero. Un evento che segna la storia di tante famiglie livornesi di ieri e di oggi come dimostrano gli ex voto presenti nel Santuario, che costituisce «il codice genetico» di questa città. Anche oggi è in atto un terremoto, siamo spettatori di una nuova cultura che tenta di mettere al centro la vita biologica e non l’uomo, la persona. È una cultura che ci tratta alla stessa stregua degli animali, dove tutto è relativo, e quindi non c’è ne il bene ne il male per cui tutto è permesso. La cultura consumista basata sull’appagamento continuo dei desideri crea dei giovani sazi di tutto ma insoddisfatti, perché manca in loro la gioia, la contentezza della vita presente, Ecco perché ai cristiani spetta una proposta di civiltà, ecco il perché del progetto culturale: perché i cristiani non siano «critici pedanti», ma persone progettuali. La civiltà dell’amore ci spinge al bene per la nostra città e per le fasce più deboli. Per venire incontro alle famiglie che sono in difficoltà economica, il Vescovo al termine dell’omelia ha ricordato la raccolta di fondi, proposta dalla CEI, destinati a forme di microcredito (in consonanza con quanto proposto dall’economista bengalese Yanus) che va sotto il nome di «Prestito della Speranza». Ha inoltre ricordato il recente progetto di raddoppiare il Centro Caritas di Torretta con un nuova struttura da realizzare nell’ex Villaggio Scolastico che sorge nel quartiere di Corea. Gianni Giovangiacomo

L

iamo ad adempier un voto formulato nel gennaio del 1742 quando Livorno fu colpita da una serie di forti scosse di terremoto, che ebbero inizio il 16 gennaio e continuarono a ripetersi fino al 20, seminando terrore tra la gente. Il 27 gennaio poi alle due antimeridiane si fece sentire la scossa più tremenda preceduta da uno spaventoso boato. Un cronista dell’epoca ha scritto che delle 30.000 persone residenti, dopo il terremoto ne rimasero in città circa 3000! Sembra di vedere le scene di Haiti. Allora il ricorso alla Madonna di Montenero nacque spontaneo. Unanime fu la richiesta di portare in città il quadro della Vergine. Il 28 gennaio mattina, era la domenica di Sessagesima, si formò la lunga processione che da Montenero giunse davanti alla Collegiata. E il terremoto cessò. Peregrinando fra le gallerie di Montenero costatiamo quanto l’intervento divino per mezzo di Maria, segna la storia di tante famiglie Livornesi di ieri e di oggi. Quanti ex voto ho già benedetto in questi due anni nella sacrestia di Montenero. Sembra quasi che per il buon Dio sia del tutto abituale intervenire, in maniera a volte eclatante, nella vita dei Livornesi.C’è un legame singolare fra questo popolo e il Padre di tutti noi. Un legame nel nome di Maria. (...)»

«S

UNA FEDE INTELLIGENTE Prende spunto dal legame tra Maria e Livorno monsignor Giusti, nell’omelia della festa del Voto, per invitare i cristiani ad una fede matura, che sia «suggerimento

all’intelligenza», che non esima affatto la persona dall’essere ragionevole, dal saper cercare, dal saper dubitare, dal dialogare con tutti, ma anche dal saper discernere il tempo presente per capire quali siano le cause dei «terremoti» che segnano la propria vita e quindi affidarsi all’amore di Maria. «Un grande terremoto culturale è in atto - ha sottolineato il Vescovo siamo spettatori e al contempo in qualche misura, protagonisti, del tentativo del nascere di una nuova cultura che tenta di mettere al centro la vita biologica e non più l’uomo. Si afferma: tutto è frutto di meccanismi biologici i quali di fatto, svuotano ogni senso pieno della vita e ogni etica. Tutto è relativo e quindi non c’è bene né male ma solo ciò che è opportuno per un certo gruppo sociale in quel determinato momento. Non esiste speranza terrena né ultra terrena e non c’è da attendere alcuna redenzione storica né metastorica. La scienza positivistica è affermata sopra ogni etica perché presunta fonte della verità. Le neuroscienze per alcuni ricercatori, vorrebbero prendere il ruolo della filosofia classica nonchè della teologia affermando che l’unico principio originante è la materia eterna. Si vuol fare credere che solo le scienze di tipo matematico sono attendibili, che soltanto una conoscenza di tipo positivistico può essere definita tale con buona pace di tante mamme che non potrebbero conoscere proprio nulla del proprio figlio perché le loro osservazioni non sono di tipo

matematico». In questa nuova genesi culturale - afferma monsignor Giusti «l’ordine è dato dall’assoluto primato dell’individuo e dalla qualità della vita colma del soddisfacimento di tutte le pulsioni qualunque esse siano. La libertà appare totale ed anzi fine stesso dell’esistenza accanto al piacere, divenuto ormai criterio determinante, per la valutazione etica degli atti. Il problema che vive questa cultura consumistica è l’alimentazione continua del desiderio e per questo è strutturalmente triste e produttrice di infelicità: la meta non è mai raggiunta, c’è sempre qualcosa che mi manca». Per questo - continua il Vescovo - è necessario opporre a questa nuova cultura il concetto di «eternità della vita» e la civiltà dell’amore». «È indubbiamente una sfida culturale a cui sono chiamati i cristiani e tutte le persone di buona volontà. È necessario costruire «spazi dove l’uomo è al centro, realtà dove il senso della vita

non è la libertà né il piacere bensì l’amore e far sperimentare un Amore che vince la disperazione e la morte». LA PERSONA AL CENTRO DI OGNI AZIONE La Chiesa ha il compito di ricordare ai suoi figli che grande deve essere lo sforzo corale per la ricerca del bene comune. «Al centro dell’azione politica - ha sottolineatodeve esserci sempre la persona umana. La sua crescita morale e spirituale non può non essere, la prima preoccupazione per coloro che sono stati chiamati ad amministrare la comunità civile. Per questo, dunque, è fondamentale che quanti hanno ricevuto dalla fiducia dei cittadini l’alta responsabilità di governare le istituzioni, avvertano come prioritaria l’esigenza di perseguire costantemente il bene comune del popolo, in maniera integrale. Promuovendo tutto l’uomo. In tale contesto, desidero esprimere apprezzamento per gli

sforzi compiuti dalle Amministrazioni per venire incontro alle fasce più deboli ed emarginate della società, in vista della promozione di una convivenza più giusta e solidale. Al riguardo, vorrei però invitare a porre ogni cura perché la centralità della persona umana e della famiglia costituiscano il principio ispiratore di ogni vostra scelta. A esso, in particolare, occorre far riferimento nella realizzazione dei nuovi insediamenti della città, perché i complessi abitativi che vanno sorgendo non siano solo quartieri dormitorio, ma siano arricchiti con strutture che favoriscano i processi di socializzazione. Preoccupazione principale dovranno essere l’educazione delle giovani generazioni e la promozione della famiglia, l’aiuto a quanti, specie in questo momento di crisi, vivono e vivranno una stagione difficile». A questo proposito il vescovo Simone ha annunciato che nella prossima Quaresima la Comunità Cristiana ma con essa tutta la Comunità civile, sarà coinvolta in una ulteriore raccolta di fondi per sostenere forme di microcredito solidale per le famiglie in difficoltà economiche, meglio conosciute dallo slogan nazionale, come «Prestito della speranza» e si procederà nel progetto di raddoppio dei servizi Caritas facendo sorgere un altro centro nel Villaggio Scolastico di Corea. c.d. Nelle foto di Roberto Manera, in alto la celebrazione in duomo; sotto la celebrazione a Montenero.

L’ELENCO DELLE OFFERTE PER I TERREMOTATI DI HAITI, RACCOLTE DURANTE LA CELEBRAZIONE DELLA FESTA DEL VOTO attedrale 1351, 80; s. benedetto 250, s. caterina 260, sacro cuore e s. nicola – capraia C 65, s. Sebastiano 1350 n.s. di fatima 500, s. andrea 1200, sacro cuore 3500, s. matteo 1080, n.s. del rosario 2000, s. agostino 1230, seton 2000, s. Jacopo 2700, S.M. del soccorso 2150, u.p. tre arcangeli 1908,28, s. anna quercianella 590; s. giovanni bosco 1500, s. giovanni gualberto + villa serena + pascoli 235, s. maria Montenero 3600; s. simone 2020, ss. giovanni b. e ilario - rosignano marittimo 561,10; s. giuseppe – nibbiaia 173,38, s. leopoldo – vada 534; s. michele – gabbro 200; s. teresa rosignano solvay 1900, s. giusto – parrana 405, s. ranieri – guasticce 400, celebrazione eucaristica domenicale in casa di don carlo leoni 300, n.n. 300; n.n. 5 azione cattolica 133 totale generale 34.401,56


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