IL GRANELLO di senape Via del Seminario, 61 57122 Livorno tel. e fax 0586/210217
di mons. Alberto Ablondi
ella morte e resurrezione di Cristo c’è una parola che domina anN che la morte e interpreta la resurrezione. È la parola che nella celebrazione eucaristica introduce sempre i diver-
Coordinatore diocesano Nicola Sangiacomo
si prefazi «è veramente cosa buona e giusta renderti “grazie”»; è la stessa parola che Gesù ripete come nuova ma che riprende dall’antica benedizione ebraica: "prese il pane e ti rese grazie", “prese il calice e ti rese grazie” e questo “grazie” è stata parola così importante sulle labbra di Gesù, ha dato in lui tale senso alla sua morte e resurrezione da appropriarsi il nome stesso del sacramento: “Eucaristia”, cioè “rendere grazie”
Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983
(Eucaristia comandamento nuovo 1983)
lasettimana.livorno@tiscali.it Notiziario locale
Direttore responsabile Andrea Fagioli
2 febbraio 2014
Insieme, davanti a Maria
ANNO GIUBILARE MARIANO
L’omaggio floreale al quadro della Madonna in via Pieroni, con la collaborazione deiVigili del fuoco e la celebrazione in Cattedrale. Nella festa delVoto il richiamo delVescovo ai politici: per questa città occorrono casa e lavoro: chiediamo un miracolo a Maria a nostra storia livornese è intrecciata in maniera indissolubile con quella della Vergine: Maria da secoli e secoli ha intessuto profonde relazioni con il popolo livornese e si è prodigata non solo ad ascoltarlo, ma anche a guarirlo nel cuore e nella carne e gli ex voto lo testimoniano in mille e mille modi: è facile essere persone di fede a Livorno, tutto è evidente! Maria è stata la prima evangelizzatrice di Livorno». Monsignor Giusti inizia l’omelia nella festa del Voto ricordando quanti sono stati gli episodi di amore concreto da parte della Madonna nei confronti di tanti suoi figli che a lei sono ricorsi per chiedere grazie. «Quando Livorno è stata in grande necessità - continua il vescovo Simone - è ricorsa a Lei. Oggi provvidenzialmente ricorre il 450° anniversario della proclamazione della Vergine Maria quale patrona principale della città, tutti noi in questo anno giubilare ricorriamo ancora una volta a Lei e lasciamo che ci guarisca». Ma da cosa deve guarirci Maria? Da quello che secondo il Vescovo sta rendendo Livorno più povera e triste: «dalla litigiosità, dal gusto dei veti incrociati, dall’ignavia di chi pur
LA SETTIMANA PER LA VITA
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Generare futuro: riflettiamo sulla vita Tutte le iniziative in programma nei prossimi giorni a Livorno di non far crescere l’altro preferisce che tutto si blocchi con danni incalcolabili per i più poveri». Cosa chiedere allora alla protettrice di sempre? «Chiediamo a Maria che ci salvi dalla solitudine dell’egoismo: questo in fondo è il peccato, che ci doni la capacità di amare. Chiediamo a Maria che ha la sua casa nella nostra terra, che una nuova solidarietà faccia il miracolo di dare una casa a tutti coloro che ne sono privi. Chiediamo a Maria che opera costantemente per il bene della nostra città, il miracolo di una nuova intesa fra le parti sociali della città che faccia fiorire lavoro e pane per tutti». «I miracoli avvengono ancora oggi - conclude mons. Giusti rivolgendosi direttamente ai politici, in vista della prossima campagna elettorale per le Amministrive - attendiamoli questi miracoli, con fede e fiducia in Dio, ma anche con
discernimento perché noi possiamo scegliere gli uomini che dovranno compiere l’impresa». «Con cuore di padre - continua il vostro Vescovo vi esorta ancora una volta a lasciarvi illuminare dalla luce di Maria che dal suo Santuario promana su tutta la città e a fare una decisa scelta per i più poveri e quindi no ad una campagna elettorale sui massimi sistemi, sì ad un confronto serrato, anche teso, per individuare insieme scelte, progetti, e tempi per dare casa e lavoro a chi li ha persi. Non è possibile che a Livorno ci siano 70.000 case, la popolazione totale sia di 150.000 e ci sia qualcuno che è costretto a dormire in macchina! È giusto che ognuno abbia il suo, ma a nessuno deve mancare l’essenziale. Tante famiglie vengono a chiedermi aiuto: come possiamo restare indifferenti davanti al grido di dolore di tanti?? Qui non c’è da occupare poltrone, ma da dare una casa a chi non ce l’ha o garantirla a chi sta rischiando di perderla e da creare occasioni di lavoro! Alle spalle di Livorno protetta dalla Madonna ci sono quattro secoli e mezzo di storia, ma quanta ce n’è ancora davanti? Con l’aiuto di Maria Livorno può scrivere da oggi una grande storia: quella della solidarietà verso i fratelli più poveri e del suo sviluppo». c.d. Si ringrazia Roberto Manera per la foto dell’interno della cattedrale.
uest’anno il messaggio della quale cultura intende promuovere per Conferenza Episcopale le nuove generazioni. Italiana, in occasione della Quest’anno, per l’occasione, la 36ª Giornata per la Vita Consulta delle Aggregazioni Laicali (prima Domenica di della Diocesi livornese propone un Febbraio) «Generare futuro» è più che percorso di incontri per dar voce a chi appropriato se consideriamo i dati non ha voce nella vicenda della vita al dell’andamento demografico in suo sbocciare: il padre con la Toscana pubblicati recentemente su presentazione del libro di A. Vanni: «Il Tirreno»: essi «Lui e l’aborto» indicano che nel 2013 commentato da vi è stato un calo delle M. De Sanctis Quale modello di civiltà Padre nascite del 15% e dal Prof. M. vogliamo per le nuove rispetto al 2012, in Shoeplin; la cifre 4mila bambini generazioni? Quale sarà testimonianza di in meno! Dove sono una sopravvissuta il futuro se non ci questi bambini, all’aborto in un prendiamo cura dei figli? breve spariti nel nulla? Il quotidiano annota cortometraggio: inoltre che a «Gianna Jessen, la Piombino aumentano anche le bambina di Dio»; il nato prematuro: interruzioni di gravidanza. Non è un «Tra accanimenti terapeutico ed calcolo difficile aggiungere, al calo eutanasia» presentata dalla demografico, il numero di aborti neonatologa L. Guerrini; ed infine legali anno per anno, per scoprire che una riflessione sulle biotecnologie questi sono la maggior causa con la rappresentazione teatrale: dell’inverno demografico. «Bene Comune» di M.Muolo. Eppure «I figli sono la pupilla dei Il messaggio della CEI ci invita a nostri occhi … Che cosa sarà di noi se invertire la tendenza negativa della non ci prendiamo cura dei nostri natalità, e soprattutto ad arricchirci occhi? Come potremo andare avanti?» del contributo unico dei figli, Così Papa Francesco, in occasione autentico bene sociale oltre che segno della XXVIII Giornata Mondiale della fecondo dell’amore sponsale. Si tratta Gioventù, ha esortato tutti alla di accogliere con stupore la vita, il custodia della vita, ricordando che mistero che la abita, la sua forza generare ha in sé il germe del futuro. sorgiva, come realtà che sorregge tutte «Ogni figlio è il volto del Signore le altre, che è data e si impone da sé e amante della vita, dono per la pertanto non può essere soggetta famiglia e la società … anche e all’arbitrio dell’uomo. Daniela Musumeci soprattutto oggi, nel tempo della crisi ….». Il messaggio, inoltre, sollecita la La locandina con tutte le iniziative è in società tutta ad interrogarsi e a ultima pagina decidere quale modello di civiltà e
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TOSCANA OGGI
LA SETTIMANA DI LIVORNO
2 febbraio 2014
Notizie dal CENTRO MONDIALITÀ
L'iniziativa sui social network in giro per l’Italia
Per non rimanere intrappolati nella «rete» acebook, Twitter, Youtube, sono parole all’ordine del giorno, forse i Fmeno “tecnologici” e le persone un po’ più anziane, non sanno di che cosa si tratta ma quasi la totalità della popolazione oggi li conosce e li utilizza. Anche chi magari non ne fa uso sa di che cosa si tratta ma chi più di tutti è aggiornato su questi argomenti sono i ragazzi e i giovani: si, perché tra di loro sembra più facile comunicare così piuttosto che farsi due chiacchiere in riva al mare. La tecnologia si sa, è bella e affascinante ma come tutte le medaglie, presenta un’altra faccia, forse quella meno presa in considerazione dai giovani ovvero la pericolosità della rete. Per tutelare i ragazzi ma anche gli adulti (che spesso sono anche ben più distratti) il Ministero degli Interni e il Ministero dell’Istruzione, in collaborazione con vari partner del web stanno promuovendo in giro per l’Italia un’iniziativa molto particolare dal titolo "Una vita da social". Un truck, farà visita in varie piazze d’Italia, ospitando le diverse classi che ne faranno richiesta per assistere a delle lezioni speciali della Polizia postale. Questo progetto, che raggiungerà ben trentatre province italiane, nei giorni scorsi, dopo Roma e Firenze ha fatto tappa anche a Livorno: «l’intento, come ci spiega l’ ispettore Capo Massimo Montuori , Responsabile della Sezione Polizia Postale e delle Comunicazioni di Livorno, è quello di sensibilizzare i ragazzi, aiutandoli ad usare nel miglior modo possibile questi nuovi strumenti di comunicazione». «A Livorno c’è , fortunatamente, una forte sensibilità alle problematiche come il cyber bullismo, l’adescamento, la sicurezza e la violazione della privacy e da diversi anni, come Polizia delle Comunicazioni, andiamo nelle scuole e tentiamo di spiegare ai ragazzi la pericolosità del web. I giovani, continua ancora l’ispettore Montuori, pensano di navigare in anonimato ma per la polizia postale non è così: tutto e tutti sono rintracciabili». Il furto d’identità e quindi di dati personali, di fotografie sono all’ordine del giorno e purtroppo le richieste d’intervento sono sempre di più. Ci auguriamo dunque che questa iniziativa possa essere un grande strumento per i giovani e i meno giovani per vivere e comunicare nella sicurezza più totale…anche se magari, un sorriso e due parole “dal vivo” sono meglio di uno schermo! Martina Bongini
Più tappi... più acqua! DI
GIULIA SARTI
l primo incontro era avvenuto nell’estate 2012 quando Monsignor Giusti aveva raggiunto le terre africane. Poi, pochi mesi dopo, era stata la volta del vescovo della diocesi di Dodoma in Tanzania di far visita al nostro. Se già prima della partenza il suo impegno per far fruttare il gemellaggio tra le due diocesi era stato costante, promuovendo tra gli altri il progetto finanziato dalla CEI per la costruzione di una scuola a Chikopelo e ospitando poi un sacerdote impegnato negli studi nella nostra città, al suo ritorno, colpito forse come accade a tanti dal “Mal d’Africa”, il Vescovo Simone ha cercato di rendere ancor più saldo il legame tra le due comunità. A fare da tramite e unire migliaia di chilometri di distanza, il Centro Mondialità Sviluppo Reciproco, da anni impegnato in progetti in Tanzania. Ultimo anello della catena che unisce CMSR e Diocesi, l’intitolazione della sede dell’Associazione al vescovo Alberto Ablondi lo scorso dicembre. Tanti sono i progetti portati avanti dall’Associazione, ma in tempi di crisi come questo è sempre più difficile chiedere alle persone uno sforzo economico. Qualcosa che si può fare senza spendere un Euro però c’è, e la “busta dei tappini” è per fortuna un’abitudine cara a tanti livornesi. «I cittadini -spiega Chiara Bizzi, responsabile della raccolta tappi- si sono sempre dimostrati sensibili all’iniziativa da quando la lanciammo nel 2004, ma la crisi economica, incidendo
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sul prezzo del petrolio, negli ultimi anni ha fatto perdere valore alla plastica». Ecco perché la raccolta deve essere incrementata. «Le parrocchie -continua- si sono sempre dimostrate i maggior punti di raccolta tappi ma ancora non siamo riusciti a raggiungerle completamente». La sfida lanciata dal CMSR è che entro la fine del 2014
nella lista dei punti di raccolta compaiano tutte le parrocchie, anche quelle più lontane dal centro città. «Andremo a bussare alle porte di tutti i parroci per far conoscere, dove ce ne fosse ancora bisogno, il progetto “Dall’acqua per l’acqua... facciamola bere anche in Tanzania”. Aiutarci a portarlo avanti richiede un gesto senza particolari impegni,
ma che ogni anno riesce a dare i suoi frutti». Da aprile i volontari del CMSR ripartiranno anche con la sensibilizzazione nelle scuole, altro punto nevralgico per la diffusione della raccolta. A breve saranno presentati i dati della raccolta 2013 per porre ancora una volta l’attenzione su questa iniziativa partita da Livorno e diffusa ormai in tutta Italia. Per ogni informazione sulla raccolta, visitate il sito http://www.cmsr.org/ o rivolgetevi direttamente alla sede di Via della Madonna 32.
La nuova iniziativa del CMSR per finanziare un progetto in Tanzania
«Abbiamo riso per una cosa seria» Il 17 e il 18 Maggio alle parrocchie e ai supermercati, la vendita di riso equo e solidale contro la fame nel mondo è un altro progetto che lega CMSR e Diocesi in modo diretto e che anche C ’ quest’anno cercherà di coinvolgere tutte le
LE REGOLE PER NAVIGARE IN SICUREZZA: 1. Proteggere il dispositivo che si utilizza per accedere a Internet 2. Proteggere la password 3. Utilizzare reti sicure 4. Proteggere le informazioni personali 5. Evitare le truffe 6. Prevenire il furto d’identità 7. Usare i social network con prudenza e rispetto 8. Non rispondere alle provocazioni 9. Segnalare i contenuti illeciti o inappropriati
parrocchie cittadine. Lo slogan è lo stesso che accompagna l’iniziativa organizzata dalla FOCSIV (Federazione Organismi Cristiani Servizio Internazionale Volontario) ormai da dodici anni e che si legge sul pacco di riso con la foto di due bambini sorridenti: “Abbiamo riso per una cosa seria”. «Le date scelte quest’anno per la vendita del riso in tutta Italia sono il 17 e 18 maggio» spiega Alberto Benvenuti, uno dei responsabili del CMSR. «Cercheremo di raggiungere non solo le parrocchie ma anche la Coop della Rosa e l’Ipercoop, perché ci permettano la distribuzione del riso fuori del loro supermercato con l’aiuto di scout e volontari». L’iniziativa non richiederà da parte dei parroci l’approvazione ufficiale del Vescovo, come previsto per gli altri eventi di distribuzione in parrocchia, perché già parte delle opere di carità pastorale “sponsorizzate” dalla Diocesi stessa; basterà quindi contattare il CMSR per richiedere i pacchi di riso. «Le date di maggio saranno il punto
centrale dell’iniziativa -continua Albertoma già da febbraio, sulla spinta del Vescovo Simone, contatteremo le parrocchie per organizzare incontri con i gruppi giovanili e parlare del problema della fame nel mondo e della solidarietà internazionale». A questa attività di sensibilizzazione dei ragazzi ne seguirà una che li coinvolgerà direttamente nella vendita del riso nelle loro comunità
durante l’anno. Il ricavato dalla campagna 2014 andrà a finanziare il progetto in Tanzania di sostenibilità alimentare per le famiglie che ospitano bambini orfani a causa del virus dell’HIV. Abbiamo riso per una cosa seria…tutti siamo chiamati a portare lontano quel sorriso. g.s.
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LA SETTIMANA DI LIVORNO
2 febbraio 2014
L'INTERVISTA A... Gloria Cappagli
Diamoci degli obiettivi e portiamoli avanti Da venti anni Presidente dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Livorno e Presidente ConsultaToscana dello stesso Ordine, alla dottoressa Gloria Cappagli abbiamo chiesto di raccontarci la sua esperienza lavorativa ed una sua opinione sulla città e sul momento che sta vivendo DI
CHIARA DOMENICI
loria Cappagli, originaria di Lari, ma livornese d’adozione, madre di quattro figli e con cinque nipotini, da 46 anni professionista, è la presidente dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Livorno e lo è da venti anni. «È tanto tempo che sono presidente di questo gruppo , è vero - ammette - ma devo dire che con il passare del tempo questo incarico è diventato sempre più interessante e ne sono rimasta coinvolta. E poi sono sempre stata votata e questo è sintomo di fiducia da parte dei colleghi».
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i ragazzi che si bucavano, gli effetti collaterali che dava la droga… è stata un’esperienza forte, ma sicuramente utile».
Forse è stata proprio questa esperienza di madre a far interessare la Presidente ai giovani professionisti: dal 2012 a Livorno è stato costituito un gruppo di praticanti e nuovi iscritti, l’Associazione Giovani Consulenti del Lavoro, che si occupa di formazione, politiche attive e introduzione alla professione, un gruppo valorizzato anche a livello nazionale: «È importante sottolinea Gloria - fortificare chi si affaccia alla professione, La dottoressa Quello che fa più sostenere quella Cappagli è stata di male però è vedere "volontà una delle prime farcela" che non in città una donne ad tutti possiedono, affacciarsi al anche per situazione di mondo dei percorrere strade immobilità totale: professionisti, nuove. Oggi aprendo uno manca la non c’è libertà studio in proprio: determinazione di di decisione, "all’inizio non è poter fare le cose e il sistema è quello quindi la positività stato facile racconta - farsi che la e non si può accettare dai accompagna. I andare oltre, colleghi maschi, sogni vanno ma così facendo ma poi la portati avanti e competenza e la bisogna non ci sono sbocchi presenza ed i impegnarsi a farlo, per il futuro tempi che con correttezza e cambiavano nella legalità. I hanno annullato le giovani differenze. Poi ho iniziato a fare dell’Associazione propongono consulenze del lavoro per il gli argomenti da approfondire tribunale, ho lavorato insieme al ed il modo in cui farlo e poi lo giudice Sica, questo mi ha stare a contatto con le persone, arricchito notevolmente ed ha con le esperienze diverse del valorizzato la mia professione, lavoro, permette loro di permettendomi di muovermi in crescere». ambiti più ampi rispetto alla cerchia dei clienti". E certo non La situazione in città non è delle è stato facile portare avanti una migliori e sicuramente chi si professione così impegnativa ed occupa di lavoro e legalità ha una famiglia numerosa: «Non è anche il polso della situazione: stato facile, confermo. «Livorno ha vissuto diversi Oltretutto per il fatto che sono periodi - precisa la dottoressa rimasta sola a gestire la famiglia dal 1979, ma avere quattro figli è stata una benedizione. Con i primi due è stato più impegnativo, ma poi i più grandi mi hanno aiutato con i fratellini. Ho sempre cercato di donare ai miei figli un tempo di qualità, visto che la professione mi rubava tempo e energie. Ho cercato di insegnare loro la sincerità prima di tutto: si può sbagliare, ma bisogna avere l’umiltà di accorgersene e di raccontare gli errori, perché insieme si possono risolvere i problemi. Erano gli anni della droga, gli anni in cui non se ne parlava in pubblico, ma intanto la droga uccideva tanti giovani. Li ho portati a vedere di persona
Il sito dei consulenti del lavoro
Un valido supporto a tutte le professioni http://www.consulentidellavoro.li.it/ è il sito dei consulenti del lavoro di Livorno. Tra le pagine online ce n’è una dedicata proprio ai giovani, con il resoconto di tutte le «officine della professione» finora svolte: occasioni di approfondimento e studio, validi supporti per chi accede o opera nel mondo del lavoro. Cappagli - c’è stato un tempo in cui le ispezioni si cercava di "addolcirle", andava di moda…poi ci sono stati tempi migliori, adesso con la crisi gli abusi sono aumentati, ma nella maggior parte dei casi - e questa è la cosa più triste - si cerca di aggirare le leggi per evitare di licenziare. Imprenditori in ginocchio che cercano il modo di tenersi gli operai, ma non
riescono a pagare le tasse…controlli minuziosi su aspetti fiscali marginali e poi in giro ci sono evasori totali che intascano milioni di euro senza versare un centesimo allo Stato…è veramente una situazione paradossale. Quello che fa più male però è vedere in città una situazione di immobilità totale: non c’è libertà di decisione, il sistema è quello e non si può andare oltre, ma così facendo non ci sono sbocchi per il futuro, ma soprattutto si rischia di diventare prede facili per chi manovra soldi poco puliti». Ma la speranza è l’ultima a morire…:«Certo! - conclude la Presidente -I livornesi devono fare forza su loro stessi. Diamoci degli obiettivi e portiamoli avanti. E mi rivolgo anche ai nostri amministratori. Occorre recuperare una visione positiva del futuro. Non piangiamoci addosso, non ci è concesso, facciamolo per il futuro dei nostri figli e dei nostri nipoti»
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Iniziativa dell’Associazione Ablondi
Una borsa di studio na Borsa di studio di 1500 U euro è messa a disposizione dall’Associazione Alberto Ablondi tra tutti coloro che presenteranno una ricerca storica sul tema: «La prima ricezione del Concilio Vaticano II nella Chiesa di Livorno (1962-1970)». Comprendente dunque il magistero episcopale livornese di Mons. Emilio Guano, Vescovo titolare (1962-1970) e di Mons. Alberto Ablondi, Vescovo ausiliare e Amministratore apostolico della Diocesi di Massa Marittima (1966-1970). Con l’invito a realizzare questa ricerca l’Associazione vuole riproporre all’attenzione dei livornesi -e non solo- un momento particolare della nostra Diocesi: quella vissuta dal Concilio e dell’immediato postConcilio, in cui le figure dei Vescovi Guano e Ablondi diedero un apporto notevole di idee e di impegno. Le domande di partecipazione dovranno essere inviate, tramite raccomandata, al seguente indirizzo: Associazione Alberto Ablondi – Via A.Nicolodi 43 int.7 – 57121 Livorno oppure tramite e.mail a info@associazioneablondi.it . Le domande dovranno pervenire entro il prossimo15 febbraio 2014 e dovranno essere corredate da un curriculum vitae e da una lettera di accompagnamento che riassuma le attività precedenti svolte dal candidato e le motivazioni che lo hanno spinto a compiere la ricerca. Alla scadenza del termine l’Associazione Ablondi nominerà una Commissione composta da tre membri che, a proprio insindacabile giudizio, individuerà il vincitore sulla base del curriculum, dei titoli e delle motivazioni. La Commissione concluderà i lavori entro il 28 febbraio e la Borsa di studio decorrerà dal 15 marzo 2014. Le risorse economiche verranno corrisposte al 50% all’inizio dell’attività di ricerca, mentre l’altro 50% verrà liquidato al termine dell’elaborazione finale. L’Associazione si impegna a rendere pubblico il contenuto della ricerca mediante incontri di presentazione, della pubblicazione, eventualmente anche online. Gi.Gi.
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TOSCANA OGGI
LA SETTIMANA PER LA VITA
2 febbraio 2014
Agenda del VESCOVO
VENERDÌ 31 GENNAIO 9.00 in occasione della festa di San Giovanni Boasco, S. Messa per le scuole Salesiane in cattedrale Nella mattina, udienze laici in vescovado 18.00 apertura della Settimana per la vita nel salone parrocchiale della chiesa di S. Rosa 21.15 a Casciana Terme, incontro con i catechisti, animatori e genitori dal titolo: "Insieme per un ambizioso progetto" SABATO 1 FEBBRAIO 9.30 in vescovado, incontro con i consigli pastorali affari economici di tutte le parrocchie 16.00 S.Messa e visita alle suore anziane di Via dell’Ambrogiana, in occasione della Giornata della Vita consacrata
Diocesi informa
DOMENICA 2 FEBBRAIO 9.30 saluto all’assemblea nazionale di Azione Cattolica in vescovado 10.30 S. Messa per la Festa di San Giovanni Bosco alla chiesa del Sacro Cuore (Salesiani) 18.00 procesisone e S. Messa per la Giornata della Vita Consacrata e l’inizio della Settimana per la Vita (vedi locandina in pagina) Lunedì 3 e martedì 4 febbraio il Vescovo è a Lecceto per l’incontro dei Vescovi toscani MERCOLEDÌ 5 FEBBRAIO 9.30 in vescovado, consiglio presbiterale 18.15 incontro con il consiglio diocesano affari economici in vescovado GIOVEDÌ 6 FEBBRAIO Nella mattina, udienze clero in vescovado 11.00 consiglio episcopale in vescovado 21.00 in occasione della visita pastorale al VI vicariato, incontro con i genitori alla parrocchia di San Luca a Stagno VENERDÌ 7 FEBBRAIO Nella mattina, udienze laici in vescovado 18.30 incontro con i cresimandi, i genitori, i catechisti e i parroci in vescovado DOMENICA 9 FEBBRAIO 10.30 S. Messa alla chiesa di San Giusto a Parrana San Giusto in occasione della visita pastorale al VI vicariato
Libri da LEGGERE
di Mo.C.
Morandi F. – Pavel Evdokimov, Un percorso spirituale tra Oriente e Occidente- Ed. Paoline, pp. 207, euro 16,00 L’autrice Flaminia Morandi, storica e teologa che collabora a Sat2000, ci presenta la biografia di uno dei più grandi teologi russi del Novecento. Nato in una famiglia aristocratica russa al tempo dell’ultimo zar, durante la Rivoluzione russa del 1917, si vede costretto a fuggire prima ad Istanbul e poi a Parigi, dove per mantenersi agli studi lavorerà come operaio in una fabbrica. Profondo conoscitore e amante della ricchezza spirituale della Chiesa ortodossa, presto si impegnerà nel movimento ecumenico e avendo studiato i Padri della Chiesa indivisa, sentì necessario impegnarsi per far da ponte tra la Chiesa ortodossa d’Oriente e la Chiesa cattolica d’Occidente. Fu tra i pochi teologi, invitati al Concilio Vaticano Secondo come osservatore, e ha avuto una certa influenza nella stesura di alcuni passaggi della Costituzione dogmatica sulla Chiesa Lumen Gentium. Giovanni Paolo II, che aveva letto i suoi scritti, nelle riflessioni della Mulieris dignitatem si ispirò al suo libro “La donna e la salvezza del mondo”. Molti teologi ancora oggi studiano le sue opere che vengono tradotte in molte lingue. La sua testimonianza di vita e la sua profondità spirituale, a differenza di tante teologie datate, fanno si che ancora oggi coloro che lo avvicinano si sentano trasportati nel “laboratorio di resurrezione e di energia divina che racchiude da sempre la tradizione cristiana della Chiesa indivisa”.
BREVI DALLA DIOCESI
Incontro Consigli Affari Economici delle parrocchie SABATO 1 FEBBRAIO ALLE 9.30 In vescovado, incontro con i responsabili dei consigli pastorali affari economici di tutte le parrocchie della Diocesi
Stagione di Musica da Camera SABATO 1 FEBBRAIO, ALLE 10.30, CON REPLICA ALLE ORE 18 Presso il Teatro CRAL Eni (Viale Ippolito Nievo) "Ti parlerò d’amor..." le canzoni degli anni ’40 Ensemble Phalèse, con Nadia De Sanctis voce, Franco Barbucci violino, Lucia Goretti viola, Laura Goretti violoncello, Marco Gammanossi chitarra e arrangiamenti
Percorsi di Luce LUNEDÌ 3 FEBBRAIO ALLE 21.00 Presso la Cripta dei Salesiani, "Percorsi di Luce"; gli incontri spirituali per le persone separate, divorziate e risposate
Diamo Ali alle strade VENERDÌ 7 FEBBRAIO ALLE 21.15 Presso la Sala "Beckett" del Centro Artistico "Il grattacielo" in Via del Platano incontro dal titolo: "Non possiamo rimanere inetri di fronte alla globalizzazione dell’indifferenza", interviene Antonietta Potente, teologa domenicana.
Incontro dei diaconi SABATO 8 FEBBRAIO ALLE 16.00 Incontro con don Antonio Cecconi dal titolo "Come coniugare la Carità e la Giustizia"
TOSCANA OGGI
LA SETTIMANA DI LIVORNO .....
Il TEMPO nelle Scritture TUTTI I RIFERIMENTI AI SIGNIFICATI DEL CONCETTO «TEMPO« Il libro degli Atti degli apostoli racconta l’ascensione visibile di Gesù al cielo, come una svolta nella storia della salvezza. Il Signore risorto scompare agli occhi dei discepoli: «Una nube lo sottrasse al loro sguardo» ( At 1,9 ). A Gerusalemme, in questo momento, cessa la sua presenza visibile, la sua vicenda storica personale. E da Gerusalemme parte il cammino della Chiesa, secondo il programma tracciato da lui stesso: «Avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samarìa e fino agli estremi confini della terra» ( At 1,8 ). Ricevuto il dono promesso, i discepoli gli danno testimonianza, non come a un personaggio defunto, relegato nel passato, ma come a un vivo, risorto dalla morte e presente ancora nella storia degli uomini, sia pure in modo diverso. Anzi sono convinti che attraverso i suoi inviati è lui stesso, il Messia-Servo, ucciso dagli uomini e glorificato da Dio, a comunicare la salvezza a tutte le nazioni, secondo l’antica profezia: «Io ti renderò luce delle nazioni perché porti la mia salvezza fino all’estremità della terra» ( Is 49,6; cf. At 13,4726,23). Lo Spirito Santo non viene a supplire la sua assenza, ma ad attuare la sua nuova presenza. Con il dono dello Spirito e la missione della Chiesa, egli rimane nella storia, per attirare gli uomini a sé e ricondurli al Padre. Il tempo della Chiesa, che è anche tempo dello Spirito, trova così la sua collocazione tra la risurrezione di Cristo e la risurrezione universale. Ma il mistero della Chiesa è in qualche modo presente in tutta la storia. Essa infatti è progettata nell’eterno disegno del Padre; è prefigurata fin dall’origine del mondo, in quanto tutto è orientato a lei; è preparata nell’Antico Testamento; è fondata da Gesù Cristo nella pienezza dei tempi; è manifestata pubblicamente mediante il dono pentecostale dello Spirito Santo; si compirà nella gloria eterna. Ora presenteremo la Chiesa come popolo di Dio degli ultimi tempi, radunato da Gesù Cristo e animato dallo Spirito Santo (capitolo 11). Tratteremo la varietà dei carismi, dei ministeri, delle vocazioni e, in particolare, la distinzione dei fedeli in tre stati di vita: ministri ordinati, laici, persone di vita consacrata (capitolo 12). Esporremo la missione della Chiesa a servizio del regno di Dio, da accogliere, annunciare, celebrare e testimoniare (capitolo 13). Il tempo della Chiesa Il Nuovo Testamento attribuisce alla Chiesa un tempo specifico nella storia della salvezza. L’evangelista Luca distingue il tempo della preparazione, in cui sono in vigore «la Legge e i Profeti fino a Giovanni» (Lc
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«Non è la fede della Chiesa che deve essere subordinata a criteri mondani, ma al contrario è il mondo che deve essere valutato in base all’insegnamento e all’esperienza di fede della Chiesa. Solo nella comunità dei credenti è possibile seguire Cristo in modo adeguato. Custodendo la testimonianza degli apostoli, essa offre la possibilità di conoscerlo fedelmente; celebrando i sacramenti, procura la possibilità di incontrarlo personalmente» 16,16), il tempo dell’attuazione «in cui il Signore Gesù ha vissuto in mezzo a noi» (At 1,21), il tempo della Chiesa, dall’ascensione di Gesù alla sua ultima venuta gloriosa, in cui la salvezza viene diffusa e testimoniata «fino agli estremi confini della terra» (At 1,8). Paolo conosce un tempo tra la risurrezione di Cristo e il compimento totale, durante il quale le potenze ostili vengono sottomesse e i popoli entrano nella Chiesa (Cf. 1Cor 15,2425. Cf. Rm 11,25). Secondo Matteo, Gesù stesso prevede un futuro, in cui «molti verranno dall’oriente e dall’occidente e sederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe» (Mt 8,11); sarà anche stagione in cui la zizzania crescerà insieme al grano in attesa della mietitura( Cf. Mt 13,30). Analogamente, secondo Giovanni, il Maestro preannuncia che lo Spirito e i discepoli gli renderanno testimonianza (Cf. Gv 15,2627). e le pecore disperse si raduneranno in un unico gregge (Cf. Gv 10,1611,52). La Chiesa segno e strumento Nel Nuovo Testamento il regno di Dio, presente nella storia durante il tempo intermedio tra la Pasqua e la parusia, viene chiamato anche regno di Cristo (Cf. Mt 13,411 Cor 15,25). La Chiesa ne è l’attuazione manifesta, il segno pubblico e lo strumento efficace, o sacramento. In virtù di una comunicazione speciale dello Spirito, acquista una funzione profetica (Cf. At 2,17) ; diventa il «sale della terra», la «luce del mondo», la «città collocata sopra un monte» (Mt 5,13-14), la «nazione santa» (1Pt 2,9) chiamata a rivelare la santità di Dio in mezzo a tutti i popoli. Sebbene il Regno faccia germogliare grandi valori ovunque, solo nella Chiesa si rende apertamente visibile. Non è la fede della Chiesa che deve essere subordinata a criteri mondani, ma al contrario è il mondo che deve essere valutato in base all’insegnamento e all’esperienza di fede della
Chiesa. Solo nella comunità dei credenti è possibile seguire Cristo in modo adeguato. Custodendo la testimonianza degli apostoli, essa offre la possibilità di conoscerlo fedelmente; celebrando i sacramenti, procura la possibilità di incontrarlo personalmente. A differenza di ogni altra aggregazione umana, non solo conserva la memoria del suo fondatore, ma nello Spirito mantiene un contatto vivente con lui e da lui continua a ricevere luce. Quando celebra Ancor più che al luogo, la celebrazione è legata al tempo. Per coltivare le memorie e i valori, gli uomini hanno bisogno di ritmi cronologici regolari. La Chiesa scandisce i giorni dell’anno e le ore del giorno celebrando il mistero di Cristo nei suoi vari momenti e aspetti. La domenica La domenica è il giorno del Signore risorto, la Pasqua settimanale (Cf. Concilio Vaticano II, Sacrosanctum concilium, 106). Da sempre caratterizza la vita di ogni comunità e di ogni vero credente: «È il giorno del cristiano, il nostro giorno» (San Girolamo, Omelia per la domenica di Pasqua). Ci riuniamo in assemblea per incontrare il Crocifisso risorto, per ascoltarne la parola, per attuare la comunione con lui nell’eucaristia. Facciamo festa; ci riposiamo dal lavoro; ci dedichiamo alla famiglia, agli amici, alla contemplazione, alle opere di carità, al gioco, al contatto con la natura. Questi valori sono tutelati dal comandamento di Dio e dalle leggi della Chiesa(Cf. Codice di diritto canonico, 1247; 1248). Pregustiamo così l’ottavo giorno fuori del tempo, «la pace senza sera» (Sant’Agostino, Confessioni, 13, 35, 50). l’armonia perfetta del regno di Dio, e diamo significato anche ai giorni feriali della fatica. Purtroppo per molti, anche cristiani, la Pasqua settimanale si riduce a un fine settimana: consumista, nervoso e vuoto.
L’anno liturgico Dalla domenica si è sviluppato l’anno liturgico, esplicitando i principali aspetti e momenti del mistero di salvezza. Sul tempo ordinario delle normali domeniche, gradualmente sono emerse le solennità e i “tempi forti”. Per prima è stata accentuata la domenica che segue il plenilunio dopo l’equinozio di primavera ed è diventata la Pasqua annuale, la festa delle feste. Presto la Pasqua si è allargata al Triduo pasquale. Successivamente si è prolungata nei cinquanta giorni del tempo pasquale fino alla Pentecoste ed ha avuto una preparazione nel tempo di Quaresima. Infine, a somiglianza del ciclo di Pasqua, si è formato quello natalizio intorno alla festa di Natale, con l’Avvento come preparazione. In questo percorso annuale sono state inserite le feste della Vergine Maria e dei santi, per proclamare «le opere meravigliose di Cristo nei suoi servi»( Concilio Vaticano II, Sacrosanctum concilium, 111). il mistero pasquale realizzato in loro (Cf. Concilio Vaticano II, Sacrosanctum concilium, 104). Ogni eucaristia contiene il «mistero della fede» Messale Romano, Preghiera eucaristica. cioè tutto il mistero di Cristo celebrato nell’anno liturgico; ma noi abbiamo bisogno di contemplare uno per volta i singoli avvenimenti, per accogliere meglio la grazia presente in ciascuno di essi e compiere un cammino progressivo di fede. Liturgia delle ore Come il ciclo annuale, così il corso del giorno e della notte è santificato dalla preghiera, che la Chiesa, unita a Cristo, eleva al Padre nello Spirito. È la “liturgia delle ore”, preghiera di lode e di intercessione per la salvezza del mondo, eco sulla terra del canto celeste (Cf. Concilio Vaticano II, Sacrosanctum concilium, 8385). È una concreta risposta all’invito di Gesù a «pregare sempre, senza stancarsi» (Lc 18,1), ad elevare a Dio la nostra voce «giorno e notte» (Lc 18,7). Il tempo libero Oggi il tempo lasciato libero dal lavoro produttivo è cresciuto notevolmente dal punto di vista quantitativo ed è destinato a crescere ancora. È un fenomeno di per sé positivo. Il tempo libero risponde a un bisogno profondo della persona ed è una realtà che ha in se stessa il proprio scopo e valore, in quanto espressione di creatività, convivialità e spiritualità. Sua destinazione dovrebbero essere la preghiera personale e comunitaria, la formazione culturale, la contemplazione della natura e dell’arte, la ricreazione e il gioco, la famiglia, l’amicizia, la solidarietà sociale. Purtroppo la logica della produzione e del profitto invade anche il tempo libero e soffoca la creatività personale. Ne derivano insoddisfazione e tensione, tanto che si avverte la necessità di “liberare” il tempo libero. Occorre una saggia educazione al turismo, al divertimento, allo sport, all’uso dei mezzi della comunicazione sociale.
CATECHESI
UNO SPUNTO DI RILESSIONE....
2 febbraio 2014
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TOSCANA OGGI
LA SETTIMANA DI LIVORNO
2 febbraio 2014
Parrocchia San Sebastiano
Tutti connessi per celebrare San Paolo
Domenica 2 febbraio ASSEMBLEA DELL’AZIONE CATTOLICA DIOCESANA
È tempo di essere persone nuove D omenica prossima 2 Febbraio sarà una giornata speciale per l’Azione Cattolica diocesana: in quel giorno nel salone del Vescovado, si terrà infatti l’assemblea convocata ogni tre anni per verificare il cammino percorso, gettare le basi di quello futuro ed eleggere i membri del nuovo Consiglio diocesano che reggerà l’associazione nel prossimo triennio 2014-2017, nonché i delegati all’assemblea nazionale che si terrà a Roma nella prossima primavera. Si tratta di un passaggio fondamentale in cui tutta l’associazione, dal livello parrocchiale a quello nazionale, vivrà più intensamente una delle “scelte” fondamentali adottate con il nuovo Statuto all’indomani del Concilio: la scelta democratica. Tale scelta prevede che in generale, nell’ordinarietà del cammino associativo, tutti gli iscritti siano responsabili della vita dell’associazione, ma anche che, ogni tre anni, essi siano chiamati a determinarne indirizzi e programmi, e ad eleggere gli organismi collegiali attraverso cui l’AC si governa a livello parrocchiale, diocesano, regionale e nazionale. Si tratta quindi di una particolare espressione di quella soggettività laicale che da sempre sta a cuore all’Azione Cattolica: la vocazione propria di ogni laico cristiano ad essere protagonista attivo e responsabile nella Chiesa. In un periodo storico come quello attuale in cui la partecipazione democratica ad ogni livello è vissuta più come un peso che come un’opportunità, e tanti sono i segnali di disimpegno e di disaffezione per il bene comune, questa particolare scelta dell’AC è un elemento prezioso da riconfermare e di cui fare tesoro. Perché è scelta di libertà e di maturità ecclesiale, in quanto significa non affidare a qualcuno, al leader di turno o al capo carismatico, il compito di scegliere per tutti. Perché significa scegliere di andare avanti tutti assieme, pur nella fatica di una maggiore lentezza, per creare consenso e comunione
IL PROGRAMMA ore 08,45 registrazione dei partecipanti e verifica poteri ore 09,15 accoglienza e Saluti ore 09,30 Momento di Preghiera e Saluto del Vescovo Mons. Simone Giusti ore 09,45 Intervento di Elena Poser (Segretario nazionale Movimento Studenti AC) Presentazione della Bozza Documento programmatico 2014/2016 ore 10,15 Interventi Vice Presidenti Adulti , Giovani e Responsabile ACR ore 10,30 Relazione Presidente Diocesano ore 11,00 Assume la Presidenza dell’assemblea Serena Godioli ore 11,15 Dibattito in Assemblea e raccolta contributi per la stesura del Documento programmatico per il triennio 2014-2016 ore 12,30 Pranzo in fraternità ore 14,00 Insediamento della Commissione elettorale (Presidente: G.D’Ottone); ore 14,30 Auto presentazione Candidati inizio operazioni di voto ore 14,30-17,00 Testimonianze dei Soci anziani. ore 17,00 Scrutinio e proclamazione degli eletti al Consiglio Diocesano ore 17,15 Designazione dei delegati all’Assemblea nazionale ore 17,30 Trasferimento in Duomo per Celebrazione Eucaristica ore 18,00 Santa Messa tra le persone, per consentire il discernimento sulle prospettive che si scelgono. Il titolo dato all’assemblea diocesana sarà lo stesso dell’assemblea nazionale: «Persone nuove in Cristo – Corresponsabili della gioia di vivere», il cui documento preparatorio così esordisce: Siamo laici associati, corresponsabili della missione evangelizzatrice della Chiesa, e dunque ci lasciamo interrogare dal nostro tempo. Ci sentiamo interpellati dalla vita delle persone, a cui vogliamo innanzitutto offrire la testimonianza della speranza e della gioia che nascono dall’incontro con Cristo, della bellezza di costruire legami autentici, dell’importanza di sentirci responsabili della crescita umana, spirituale, culturale e di fede di ciascuno, a servizio della Chiesa locale e nella consapevolezza di essere parte della Chiesa universale. E così sintetizza l’impegno
generale per il prossimo triennio: Nel percorso che ci apprestiamo a compiere, vogliamo provare a recuperare con questo stile semplice e immediato il nostro patrimonio associativo e quindi la nostra storia, per riuscire a fare il bene della Chiesa e della comunità civile, di cui siamo e ci sentiamo corresponsabili, «facendo bene l’Azione Cattolica». Un impegno valido anche per la nostra associazione diocesana, che il nuovo Consiglio che uscirà dall’assemblea avrà il compito di concretizzare, individuandone i tratti essenziali: una rete di relazioni significative tra tutti i laici aderenti, un progetto formativo significativo, un’attenzione costante al territorio e ai suoi problemi. È con la ricchezza di questa laicità incarnata che l’AC potrà contribuire anche in futuro a dare qualità alla vita della nostra comunità ecclesiale. Gabriele Maremmani
La Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani n occasione della ricorrenza liturgica Ialcune della Conversione di San Paolo, comunità Barnabite presenti nel mondo si sono date appuntamento davanti ad un pc per un hangout, ovvero un video collegamento. Anche la comunità della Parrocchia di San Sebastiano ha partecipato all’evento grazie all’impegno del nuovo Padre Domingo Pinilla e al supporto tecnico di un abile parrocchiano. Si è trattato di un momento di riflessione sulle Lettere di San Paolo, ma soprattutto di gioiosa condivisione tra le varie realtà giovanili dell’Italia, della Polonia, dell’Albania e dell’Argentina guidate dai membri di questo ordine religioso. Un’occasione per conoscersi e raccontare la propria esperienza di gruppo e darsi appuntamento alle prossime iniziative del movimento giovanile zaccariano. Tutti connessi per celebrare San Paolo, il grande apostolo delle genti tanto caro a questa congregazione, fondata da Sant’Antonio Maria Zaccaria, il cui nome ufficiale è Chierici Regolari di San Paolo. Mai come lo scorso 25 Gennaio le parole di Papa Francesco pronunciate durante la giornata delle comunicazioni sociali hanno risuonato nelle nostre menti. Il Pontefice ha recentemente affermato: «Internet può offrire maggiori possibilità d’incontro e di solidarietà tra tutti, e questa è una cosa buona, è un dono di Dio. I media, se usati bene - dice il Papa- possono aiutare a farci sentire più prossimi gli uni agli altri». Grazie alla tecnologia le comunità Barnabite nel mondo si sono sentite veramente più prossime e il messaggio evangelizzatore di Paolo, il più grande missionario di tutti i tempi, è risuonato anche attraverso la rete. Caterina Lo Russo http://www.sebastianodicatum.it/inde x.php?option=com_content&view=art icle&id=41:foto-evideo&catid=17&Itemid=191&showall =&limitstart=1
«Cristo non può essere diviso» ome da consolidata tradizione in Diocesi, memori dei piccoli passi e dei grandi gesti di monsignor Ablondi, anche quest’anno le Confessioni presenti nella nostra Diocesi si sono riunite a pregare, a riflettere e a testimoniare la volontà di proseguire il cammino ecumenico che nell’emisfero nord va dal 18 al 25 gennaio, data proposta nel 1908 da padre Paul Watson, perché compresa tra la festa della Cattedra di San Pietro e quella della conversione di San Paolo, mentre nell’emisfero sud, in cui gennaio è tempo di vacanza, le Chiese celebrano la settimana di preghiera in altre date, per esempio nel tempo di Pentecoste (come suggerito dal movimento Fede e Costituzione nel 1926), periodo altrettanto simbolico per l’unità della Chiesa. Qui
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a Livorno l’apertura si è tenuta presso la Chiesa di San Giovanni, ospiti della Comunità di Sant’Egidio, presenti tutti i rappresentanti delle Confessioni presenti nella nostra città. Il vescovo mons. Simone Giusti nel saluto ai presenti e nella meditazione, ricordando come nella nostra Diocesi, sia costante l’incontro tra le Confessioni, ha invitato a fare un passo ulteriore: non basta pregare. Nella nostra città infatti sono molti coloro che non hanno ancora conosciuto Cristo e sono lontani da un discorso di fede: «dobbiamo sentire l’urgenza di trovare una modalità per annunciare indivisi quel Cristo nel cui nome siamo stati tutti battezzati e per il quale ci sentiamo mandati ad annunciare Il Regno di Dio». La corale della comunità ortodossa romena, guidata da Padre Ciprian, davanti all’icona
del «Mandilion» illuminata dalle candele, ha chiuso la celebrazione dei vespri cantando l’Akathistos, uno tra i più famosi inni che la Chiesa Ortodossa dedica alla Theotokos (Genitrice di Dio). La struttura metrica sillabica dell’Akathistos si ispira alla Gerusalemme descritta la cap.21 dell’Apocalisse, da cui desume immagini e numeri; Maria è cantata come identificazione della Chiesa quale «Sposa» senza sposo terreno, Sposa vergine dell’Agnello, in tutto il suo splendore e la sua perfezione. Il secondo momento si è tenuto presso la Chiesa Valdese dove la Pastora avventista Stefania Tramutola ha tenuto il sermone durante il Culto evangelico. Essa nell’invito a tessere le relazioni, quale fondamento per riuscire a dialogare con l’altro, ha posto come punto di riferimento la «grazia»
che fin dall’Antico Testamento è il dono che Dio fa all’uomo. Infatti pur peccando l’uomo fin dall’inizio, Dio si è sempre chinato su di lui fino poi a mandare il suo unico Figlio. Gesù che è la grazia in persona, l’ha donata a tutti e coloro che l’hanno ricevuta sono stati da essa trasformati. Ma quanti sono capaci di dire grazie per quanto hanno ricevuto? L’episodio evangelico dei dieci lebbrosi, guariti da Gesù è emblematico: l’unico che è tornato indietro per ringraziare, era un emarginato, un diverso, uno che non aveva fede ma che aveva la capacità di essere grato del dono ricevuto. Un’agape fraterna con la presenza numerosa di entrambe le Confessioni ha chiuso la giornata. Il terzo appuntamento è stato vissuto dai giovani delle scuole superiori che guidati dal Prof. Andrea Zargani, si sono ritrovati col Parroco ortodosso
Ciprian e don Piotr Kownaki a Santa Lucia per fare «esperienza ecumenica» e approfondire le divisioni che purtroppo le Chiese hanno creato, alzando dei muri che con tanta fatica ma buona volontà si stanno sgretolando. Vivace il confronto e molto costruttivo. La chiusura della Settimana è avvenuta presso la Chiesa Battista di Villa Corridi molto affollata e nella quale Thomas Hagen per la comunità Battista, commentando il profeta Isaia davanti ad una visione dove Dio invita Israele a servire il Signore insieme agli Egiziani e agli Assiri che erano stati a lungo nemici con schiavitù e deportazioni, ha riconosciuto in questo invito anche per noi oggi, Protestanti, Cattolici e Ortodossi. Le divisioni, le guerre fratricide esigono una risposta da parte di tutti in umiltà e una testimonianza che dal conflitto porti alla comunione. Don Raffaello Schiavone, sottolineando come le divisioni purtroppo siano anche tra le parrocchie, ha concluso con le parole di San Paolo che hanno accompagnato tutta questa Settimana le quali ci ricordano che per testimoniare la nostra fedeltà a Cristo risorto, avendo tutti ricevuto lo stesso Battesimo e abbeverandoci tutti allo stesso Spirito, dobbiamo riconoscerci gli uni negli altri, così pure prenderci cura di chiunque incontriamo per la strada; solo così saremo segno e strumento dell’unità della famiglia umana di cui Cristo è il capo. Monica Cuzzocrea
TOSCANA OGGI
LA SETTIMANA DI LIVORNO
2 febbraio 2014
VII
Nell’anno in cui il Voto fu ripristinato on l’annessione del Granducato di Toscana al nuovo Regno d’Italia con a capo la Casa Savoia, ma in modo particolare dopo le annessioni plebiscitarie delle Legazioni di Ferrara Bologna - Perugia - ancona appartenenti allo Stato Pontificio, le relazioni tra Stato e Chiesa cominciarono ad essere tese, in particolare modo con le leggi di soppressione di tutti gli Ordini religiosi maschili e femminili in Italia; ma certamente la rottura definitiva tra Chiesa e i Savoia avvenne con la presa di Porta Pia a Roma del 20 settembre 1870 e la reclusione volontaria in Vaticano del Beato Pio IX e la relativa scomunica verso il nuovo Regno d’Italia con la proibizione a tutti i Cattolici di partecipare alla vita politica italiana.Con l’esclusione dei Cattolici Italiani alla vita politica ci fu il prevalere della corrente liberal -massonica e socialista. Solo con il Papa San Pio X (1903-1914) venne permesso ai Cattolici Italiani di partecipare alla vita politica del Paese. Tutta questa situazione aveva creato una gravissima spaccatura tra Chiesa in Italia ed ogni tipo di Civica Amministrazione, compresa Livorno, che aveva interrotto la celebrazione della Festa del Voto da parte delle autorità civili. La riappacificazione avvenne mediante i Patti del Laterano dell’11 febbraio 1929, ma già negli anni precedenti si percepiva questa volontà di collaborazione tra Stato e Chiesa; la Civica Amministrazione Labronica sicuramente seguì questa linea e si arrivò finalmente anche a Livorno a rivedere insieme Stato e Chiesa in una felice e proficua collaborazione per il bene comune. Così la mattina del 27 gennaio 1926 le campane del Santuario di Montenero e quelle del Duomo di Livorno suonavano con il loro armonico suono salutando l’alba di una serena giornata che sembrava primaverile. Ed il popolo livornese, che amava e ama le sue tradizioni, ripeteva con giubilo: «E’ la festa del Voto». E’ in queste tre parole che è compresa tutta la riconoscenza che Livorno sente per la Vergine Santissima che, dal sacro Colle di Montenero, la protegge con amore di materna predilezione. Ma in quell’anno quelle tre parole venivano da tutti pronunziate con una devozione speciale e comune soddisfazione. Il 29 dicembre 1925 il Consiglio Comunale di Livorno deliberava il ripristino del voto fatto dal Comune nel 1742, con il quale si obbligava in perpetuo di offrire dieci libbre (una libbra equivale a grammi 453,6) di cera al Santuario di Montenero il 27 gennaio e di assistere ufficialmente alla S. Messa cantata nel Duomo di Livorno, per ricordare a tutti con questi due atti pubblici, che Livorno era stata salvata dalla sua distruzione per l’intercessione della Madonna di Montenero. E si deve alla sapiente deliberazione del Consiglio Comunale se noi abbiamo visto Livorno adempiere i suoi voti. In quel lontano 1926, per disposizione del Sindaco di Livorno Conte Marco Tonci Ottieri della Ciaja, furono
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Dopo gli anni delle dispute tra Stato e Chiesa in cui il Voto non venne celebrato, nel 1926 le autorità civili tornarono in Duomo a ricordare la promessa alla Madonna di Montenero Un Santo a Montenero
SAN PAOLO DELLA CROCE FONDATORE DEI PASSIONISTI . Paolo della Croce nacque ad Ovada nel 1694 e fondò Sprovincia vicino a Porto Santo Stefano sul Monte Argentario, in di Grosseto, la Congregazione dei Passionisti per la conversione dei poveri maremmani,morì a Roma nel convento dei PP.Passionisti alla Basilica dei SS.Giovanni e Paolo sul colle Celio il 18 ottobre 1775. Dopo il 1741 S. Paolo della Croce venne chiamato a Pisa dal Duca di Montemar, generale dell’esercito spagnolo in Toscana(il Monte Argentario e parte dell’Isola d’Elba facevano parte dello Stato dei Presìdi sotto la corona spagnola), affinché predicasse le SS. Missioni ai soldati. S.Paolo della Croce salpò da Porto S. Stefano con un regio naviglio che faceva vela verso Livorno per poi proseguire via terra per Pisa. Ma, giunto il bastimento a poche miglia da Livorno, si levò un fortunale così impetuoso,che in poco tempo la nave si riempì d’acqua fino a metà; spavento e angoscia invasero sia i marinai che i passeggeri. S.Paolo della Croce fece tutti inginocchiare nel bastimento e, raccomandandosi a Maria SS.ma di Montenero, fece recitare le Litanie della Madonna per ottenere la salvezza; ma il vento aumentava sempre di più e nonostante fossero state ammainate le vele si tentò con tutte le forze di vogare con i remi ma tutto sembrava ormai inutile, anzi ormai la morte pareva certa. Allora S. Paolo della Croce, stando in piedi presso alla poppa, disse:”figlioli abbiate fede in Dio ed in Maria SS.ma, i dèmoni che mi perseguitano hanno suscitato questa tempesta”. Dopo questa esortazione si ritrovarono tutti improvvisamente, nonostante fossero lontani ancora cinque miglia dalla costa, sotto la torre di castel Boccale e giunti a terra salirono a Montenero a ringraziare la Vergine. d.L.G.
incaricati due cittadini per lo scioglimento del voto cioè il Governatore dell’Arciconfraternita di S.Giulia il comm. Francesco Pellegrini e il Sig.Giovanni Pratesi in rappresentanza della Società Cattolica Livornese. I due delegati furono accolti al Santuario dal suono di tutte le campane e la S. Messa venne celebrata da Don Emiliano Lucchesi, Superiore e Curato del Santuario. Intorno all’altare maggiore prestavano servizio di onore gli agenti municipali in grande uniforme. La cerimonia in Duomo
assunse una particolare solennità perché per la prima volta, dall’unità d’Italia,alle ore 10,30 il Sindaco Conte Marco Tonci Ottieri della Ciaja venne ossequiato dal Capitolo della Cattedrale ed entrò in Duomo accompagnato dal segretario generale del Comune Alessandro Pozzolini e dagli assessori Carlo Senese Santoponte, Francesco Guerri, Ezio Visconti, Ranieri Cappelli, Giorgio Bacherini; il Prefetto Guido Farello. La S. Messa fu pontificata da mons. Giovanni Piccioni, Vescovo di Livorno, assistito dal
Capitolo con a capo Mons. Pera ed il Clero labronico. All’omelia il Vescovo volle ringraziare la Civica Amministrazione per aver voluto riparare ad un oltraggio, inflitto dalle precedenti amministrazioni, ritornando così ad una nobilissima tradizione: quella di intervenire ufficialmente alla cerimonia della festa del Voto. Finita la cerimonia le autorità ecclesiastiche e civili si portarono sotto il portico del Duomo dove, il corpo musicale dei Salesiani, intonò l’inno nazionale , e la Civica Amministrazione fu accompagnata fino al palazzo Comunale. La sera, nella Cattedrale, si svolse la funzione di chiusura dei solenni festeggiamenti in onore della Madonna di Montenero; una folla enorme gremiva il Duomo e gran parte della piazza. Terminata la sacra funzione il popolo, accompagnato dal Corpo Musicale Salesiano, si recò al palazzo Comunale per ringraziare ancora una volta la Civica Amministrazione. Il Sindaco, commosso per la spontanea manifestazione, parlò al popolo dall’alto della gradinata del palazzo Comunale dicendo di essere lieto per aver cancellato l’onta inflitta al sentimento religioso della città. Dal Comune il popolo si recò alla Prefettura per i ringraziamenti, poi tutti partirono alla direzione del Vescovado per ringraziare Mons.Piccioni. Il Presule si affacciò dal terrazzo del Palazzo e ringraziando ancora una volta il popolo livornese impartì l’episcopale benedizione. Al canto dell’inno della Madonna di Montenero il popolo si recò in tutti i quartieri della città ove si sentiva l’eco: “ l’Antica degli avi…..Livorno credente cambiata non è”. E’ sembrato opportuno rievocare un po’ di storia per ricordare a tutti che i profondi sentimenti religiosi di un popolo vanno sempre rispettati. Infatti l’art. 19 della nostra Costituzione Italiana dice: “ Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma,individuale o associata,di farne propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto, purché non si tratti di riti contrari al buon costume”. Ed ancora nella “Gaudium et Spes” del Concilio Ecumenico Vaticano II al n.42 si legge: “la Chiesa vuole aiutare e promuovere tutte quelle istituzioni….niente le sta più a cuore che di servire al bene di tutti e di potersi liberamente sviluppare sotto qualsiasi regime che rispetti i diritti fondamentali della persona e della famiglia e riconosca le esigenze del bene comune”. Certamente nessuno può negare l’impegno profuso dai Cattolici e per l’unità d’Italia e per la lotta per liberare il nostro Paese dall’oppressione e rendere finalmente l’Italia una Repubblica democratica. Questo è il motivo per cui i Cattolici invitano i loro governanti, indipendentemente dal colore politico, alle proprie manifestazioni religiose perché nel nostro Tricolore c’è intriso il sangue dei attolici per dare alle future generazioni un’Italia libera e democratica. Don Luca Bernardo Giustarini osb vall Curato di Montenero
Nell’anno di MARIA
UN PO’ DI STORIA: LA FESTA DEL 27 GENNAIO IN UN ANNO PARTICOLARE, IL 1926.........
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TOSCANA OGGI 2 febbraio 2014
LA SETTIMANA DI LIVORNO