La Settimana - n. 6 del 13 febbraio 2011

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IL GRANELLO di senape di Eleazar

Via del Seminario, 61 57122 Livorno tel. e fax 0586/210217 lasettimana.livorno@tiscali.it Notiziario locale

Direttore responsabile Andrea Fagioli Coordinatore diocesano Nicola Sangiacomo Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983

13 febbraio 2011

Il futuro in una darsena

Ora sia il tuo passo più cauto: a un tiro di sasso di qui ti si prepara una più rara scena (E. MONTALE) Quando siamo vicini ad una meta di rara bellezza, come può essere una vetta o un paesaggio di alta montagna, il passo si fa più lento, più attento. Il desiderio dell’incontro segna il tuo andare, perché vuoi essere pronto a riconoscere, ad accogliere, a lasciarti sorprendere da qualcosa di nuovo. L’avvicinarsi lento e misurato diventa allora una preparazione del cuore. Non è forse così di fronte al mistero santo di Dio? Non dovremmo tutti ritrovare il passo giusto per saperlo incontrare?

UN’AGENDA DELLA SPERANZA PER LIVORNO

I fratelli Luigi e Umberto Del Corona, alla guida di un’azienda livornese, leader nel settore dei traffici marittimi, indicano alcuni aspetti positivi e negativi della Livorno portuale di oggi. Il Sindaco presenta la piattaforma Europa ltre 150 dipendenti nella sede centrale di Livorno, filiali in Italia e uffici sparsi in tutto il mondo: questa è Del Corona & Scardigli S.r.l che nasce dalla fusione di due società di grandi tradizioni nello shipping, la Ditta Umberto Del Corona fondata nel 1874 e la Fratelli Scardigli fondata nel 1946. Abbiamo incontrato i fratelli Luigi e Umberto Del Corona (nella foto) alla guida di questa azienda leader nel settore dei traffici marittimi e storicamente radicata sul territorio livornese per capire le prospettive future per Livorno.

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«Negli ultimi 20 anni il lavoro dei traffici marittimi è cambiato radicalmente – inizia Luigi – le navi hanno raddoppiato le dimensioni, il mercato si è allargato notevolmente, i margini di guadagno sono sempre più ridotti e la competizione tra i porti è divenuta “feroce”. Livorno non è stata esonerata da questi cambiamenti: il suo porto con pescaggio ridotto ha messo forti limiti all’entrata delle navi, il retroterra, nonostante sia pianeggiante, non è provvisto di buoni collegamenti ferroviari e stradali, le infrastrutture non sono state adeguate in modo tempestivo e così si è persa quella posizione di leadership che era stata degli anni ’70. È mancata – continua Del Corona – anche quella cultura d’impresa che forse sarebbe stata necessaria: si è atteso

aiuto da parte dello Stato e non si è provveduto a privatizzare, razionalizzando i costi di gestione, tutto questo si è trasformato in un boomerang che ha bloccato i traffici». Ma le prospettive per il futuro ci sono: la Darsena Europa che è nel piano regolatore dovrebbe risolvere alcune delle problematiche che sostenete. «Si – afferma ancora Luigi – ma sembra che i tempi si stiano dilatando un po’ troppo e questo porta gli investitori a guardare altrove». «Livorno se vorrà

esserci nel mercato di domani - conclude – dovrà smettere di credersi in una nicchia privilegiata e confrontarsi con il mondo. E per far questo, in piena unità di intenti a livello politico locale e regionale, dovrà mettere in campo investimenti, infrastrutture nuove e generazioni che hanno voglia di sfondare». A questo proposito l’università della Logistica è stata una buona idea per coltivare talenti sul territorio. Ne avete avuto un ritorno? «Sinceramente la formazione vera in

questo ambito – sostiene Umberto, responsabile delle risorse umane dell’azienda – si fa sul campo, anche se studi sul settore sono certo utili. A volte incontriamo candidati che neppure conoscono l’inglese, è questo nel 2011 è un’assurdità. Per avere una preparazione adeguata occorre recuperare quelle capacità di sacrificio e perseveranza che sono state proprie dei nostri avi. Non esistono traguardi facili, ma sono tutti possibili se c’è la forza di volontà». Chiara Domenici

Primo appuntamento del convegno del Tavolo dell’Oggettività SABATO 19 FEBBRAIO ORE 10.00 CAPPELLA DELL’OSPEDALE La legge 194 e Livorno Intervengono: Dr. Luciano Cianferoni, Direttore u.o. di ginecologia e ostetricia - Ospedale di Livorno; Dott.ssa Rosa Maranto, Responsabile servizi consultoriali zona livornese; prof. Massimo Ampola, Docente di sociologia presso la facoltà di Scienze Politiche di Pisa. A seguire interventi dei rappresentanti delle comunità di stranieri in Livorno Gli altri due appuntamenti in programma MERCOLEDÌ 23 FEBBRAIO ORE 17.00 SALONE PARROCCHIA S. ROSA (VIA MACHIAVELLI 32) L’accoglienza di una nuova vita. I servizi sociali necessari alla maternità e VENERDÌ 25 FEBBRAIO ORE 21.00 CRIPTA DEI SALESIANI (VIALE RISORGIMENTO) La forza della vita: dono e responsabilità. Conoscere per saper scegliere.

IL SINDACO RISPONDE ALLA SETTIMANA

La piattaforma Europa Nella nostra rubrica «Un’agenda di speranza per Livorno» abbiamo parlato con molti attori del traffico marittimo e tutti chiedono a gran voce la darsena Europa x una ripresa dell’economia portuale, ma perchè non è stata ancora realizzata? «La Piattaforma Europa è, per la prima volta, inserita in uno strumento di programmazione urbanistica, come il Piano Regolatore del Porto. Lo scorso 7 luglio, per la prima volta da oltre 50 anni, con la firma dell’accordo tra Comune di Livorno, Provincia, Regione e Autorità Portuale si è avviata la procedura per la definizione del PRP: sono stati definiti gli obiettivi, gli indirizzi operativi, la tempistica del nuovo strumento che ridisegnerà completamente l’area portuale. A quella firma se ne è affiancata un’altra per la Variante anticipatrice del Piano strutturale della città che consenta la realizzazione della Piattaforma Europa. Si tratta di un’opera di circa 1 miliardo di euro, che raddoppierà lo scalo labronico, consentirà l’approdo delle maga-navi container che collegano il Mediterraneo con tutto il mondo. Un’opera che non si può certo realizzare in pochi mesi, ma che è ormai incanalata in un percorso definito. Sarà una vera e propria sfida per la comunità portuale e l’intera città: il Bando d’interesse sarà internazionale e ci troveremo a ragionare con imprese di tutto il mondo, che cercheranno a Livorno, oltre alla remunerazione del loro investimento, una città in grado di offrire una qualità della vita adeguata. Da un lato i nostri operatori portuali dovranno confrontarsi con coloro che investiranno un notevole “capitale di rischio”e vorranno avere un ruolo centrale in tutta l’operazione, è certo che con le nostre sole forze non realizzeremo la Piattaforma Europa. Cambieranno quindi equilibri economici e imprenditoriali, ci dovremo confrontare con un nuovo modo di fare impresa e di lavorare, senza per questo svenderci o sacrificare la qualità e la sicurezza del lavoro. Anche la città dovrà accogliere i nuovi investitori con il “carico”di richieste sulla qualità dei servizi, da quelli logistici a quelli culturali, da quelli pubblici all’istruzione, al tempo libero e via dicendo. Realisticamente crediamo che entro la fine di questo decennio l’opera potrà essere costruita. Intorno ad essa tutto il mondo della logistica sarà chiamato a ripensarsi: dalle Ferrovie al trasporto su gomma, all’Interporto, che grazie ad un altro accordo, potrà essere raggiunto via acqua con l’adeguamento dello Scolmatore ai traffici delle merci su chiatte».

Molti intervistati lamentano un’ingessatura del sistema che dicono rimasto legato a politiche assistenzialistiche, mentre oggi le aziende dovrebbero avere spirito di sacrificio e di iniziativa. Lei è un sindaco giovane che ama la propria città e sicuramente vede questa stasi, come si potrebbe portare una ventata di novità al "sistema"? «La Piattaforma Europa è inserita in una strategia operativa di grandi innovazioni e trasformazioni della città. I mutamenti che la sua costruzione e la sua operatività richiederanno alla città, alle imprese, e a noi tutti, grande spirito di innovazione, ricerca e, certamente, sacrificio. Ma ciò dovrà avvenire, e questo è il nostro impegno politico, garantendo la coesione sociale ed una giusta ridistribuzione della ricchezza che verrà prodotta. Al centro del mio mandato di Sindaco ho posto anche il rapporto con il mondo universitario, della conoscenza e della ricerca. Abbiamo creato a Livorno, con l’Università di Pisa, il corso di laurea in Logistica e sviluppato progetti di ricerca e collaborazione, in questo ambito, pubblico-privato, con l’obiettivo di formare giovani che mettano la città in grado di intercettare la globalizzazione da protagonista. Vi sono poi i circa 27 milioni di euro di investimenti (circa il 60% della Regione Toscana, il resto del Comune) per la realizzazione dei PIUSS, opere di recupero e ristrutturazione che interesseranno una buona parte della città “vecchia”: dallo Scoglio della Regina, alla Dogana d’Acqua, ai Borghi, ai Bottini dell’Olio. Questa è un invito alle imprese livornesi a manifestarsi, ad adeguarsi in tecnologie e imprenditorialità, partecipando ai bandi per realizzare queste opere. La costruzione del nuovo Ospedale mette in campo oltre 250 milioni (anche qui imprese, tecnologie e lavoro) e chiederà alla città di discutere, con il nuovo Piano strutturale, su cosa fare delle aree del vecchio (attuale) Ospedale. Tutto ciò, ed altro che ho sicuramente dimenticato ma non meno importante (come Porta a Mare) non mi sembra poco su cui chiamare Livorno e i livornesi a cimentarsi per costruire la città del futuro. Ringrazio Toscana Oggi per avermi dato la possibilità di delineare queste strategie e rimango disponibile ad approfondirle e a confrontarmi su ciò che esse comporteranno per noi, ma soprattutto, per i nostri figli e nipoti». c.d.


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