INIZIANO I CORSI DI FORMAZIONE SPECIFICA: LA CATECHESI Ufficio Catechsitico Diocesano in collaborazione con la Scuola di Teologia, propone un percorso fromativo di 6 incontri per i catechsiti della Diocesi. La scelta è quella di continuare con gli stessi orari che ha avuto la SFOP in questi mesi, con due sole eccezioni per il IV e il V incontro che cercheremo di realizzare con la collaborazione dei membri dell’Ufficio in stile «Laboratorio». Questi i temi, le date e gli orari. degli incontri e i diversi relatori che interverranno. 11 marzo: «L’identità del catechista» relatore Mons. Simone Giusti, ore 16,00 e ore 21,00 25 marzo: «La realzione educativa del catechista con la singola persona e l’intero gruppo» relatrice Sr. Barbara, ore 16,00 e ore 21,00 15 aprile: «Il cammino di fede» relatore Don Francesco Fiordaliso, ore 16,00 e ore 21,00 29 aprile: «I catechismi della Cei» Laboratorio orario sarà comunicato ma avrà una sola sessione 13 maggio:«Catechesi come?» Laboratorio orario sarà comunicato ma avrà una sola sessione 27 maggio: «Il gruppo dei catechisti- La Comunità Catechistica Parrocchiale» Relatore Don Fabio Menicagli, ore 16,00 e ore 21,00 (Ricordiamo che gli incontri e i laboratori saranno in video conferenza)
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Via del Seminario, 61 57122 Livorno tel. e fax 0586/210217 lasettimana.livorno@tiscali.it Notiziario locale
Direttore responsabile Andrea Fagioli Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983
7 marzo 2010
L’Associazione San Benedetto che in città si occupa di tossicodipendenze segnala due altre gravi forme di dipendenza: il gioco e lo shopping compulsivo. Abbiamo incontrato i responsabili per capire l’origine e le dimensioni di questo fenomeno
Un bel GIOCO... Nostra inchiesta su scommesse e gioco d’azzardo
Alcuni dati sulla situazione a Livorno
Una città di scommesse incremento delle giocate e delle scommesse riguarda anche Livorno. Passeggiando per le vie della città avremo potuto notare l’apertura di nuovi «punto SNAI» che oggi raggiungono il numero di 19 e di molte tabaccherie, edicole o bar che offrono al consumatore una serie infinita di gratta e vinci, di schedine del Lotto, del Superenalotto e del neonato Win for life senza contare le numerose slot-machine che incidono sugli introiti del gioco d’azzardo del 44,3% mentre i succitati Lotto, Superenalotto più le Lotterie di Stato ricoprono il 39.9%; il rimanente 15.1% è dato dal bingo, dalle scommesse ippiche, dai giochi di abilità e dai giochi a base sportiva (dati del monopolio di Stato al gennaio2009). Intervistando il tabaccaio sotto casa scopro che la fascia d’età che più gioca è quella che va dai 20 ai 45 anni ma molti sono anche gli
L’
DI FLAVIA
MARCO
on solo droga ed alcool ma anche shopping compulsivo e gioco d’azzardo affliggono l’Italia e anche Livorno. Proprio di quest’ultimo fenomeno «La settimana» ha voluto interessarsi per portare informazione ed aiuto a coloro che vivono queste situazioni o a coloro i quali vivono vicino a persone interessate da queste che possono definirsi vere e proprie «patologie». Certamente il gioco d’azzardo è sempre esistito specialmente in una città come la nostra in cui l’ippodromo svolge un ruolo di primo piano per quanto riguarda le scommesse sportive, ma il problema che emerge dall’inchiesta che abbiamo portato avanti è l’aumento in maniera esponenziale del gioco d’azzardo in tutte le sue forme dal gratta e vinci alle slot-machine, alle scommesse sportive, al gioco via internet. Interessante è guardare i dati che le statistiche ci forniscono (dati Agipronews): il gioco d’azzardo on-line, lecito o gestito dal monopolio di Stato, è aumentato del 148% in un anno dal marzo 2008 e una tendenza simile mostrano i dati relativi al gioco dei “gratta e vinci”, del lotto o del superenalotto ma, senza interpellare le statistiche, possiamo avere il polso della situazione contando la quantità di spot pubblicitari che invitano, «con moderazione», a tentare la fortuna. Tipico della politica di una nazione in crisi è puntare sul monopolio di Stato per far aumentare gli introiti,
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considerando il forte peso che riveste il gioco d’azzardo nel bilancio di uno Stato (nel mese di Gennaio 2009 lo Stato italiano ha ricevuto 4522,96 milioni di euro da questa fonte – dati del monopolio di Sato). Il problema sorge, però, quando una persona reca in sé il seme della patologia che, di fronte a tanta offerta, non tarda ad esplodere recando disagio non solo a se stessa ma anche a tutto il nucleo familiare ed alla comunità che gli vive attorno. Certamente dobbiamo distinguere tra la patologia e la semplice giocata settimanale ma il fenomeno è ugualmente interessante: il richiamo della dea fortuna costringe tutti, di qualunque ceto sociale, età e cultura a tributare ciascuno il proprio obolo a seconda delle possibilità oppure anche oltre le proprie possibilità nella speranza di venire ricompensati. Tentare la fortuna non solo per poter finalmente arrivare a fine mese ma anche per smettere di lavorare, lasciare tutto e godersi la vita ci fornisce l’idea di un fenomeno che possiamo definire di costume e che riguarda in particolar modo i periodi crisi ma che si manifesta anche, a livello endemico, negli altri momenti: la sfiducia nel futuro, la perdita del valore del lavoro e l’assunzione a norma di comportamento della
...Tentare la fortuna non solo per poter finalmente arrivare a fine mese ma anche per smettere di lavorare, lasciare tutto e godersi la vita...
massima esplicitata in uno spot molto trasmesso dalla televisione: «Ti piace vincere facile?» La risposta è certamente affermativa, soprattutto fra i giovani i quali, vedendo davanti a sé un futuro alquanto nebuloso,trovano in questa formula qualcosa di molto più rassicurante dei contratti a tempo determinato. Anche Livorno, abbiamo detto, vive questa situazione e, per questo, siamo andati ad
intervistare l’Associazione San Benedetto la quale offre un servizio proprio in questo senso: nasce 25 anni fa come centro di recupero per tossico dipendenti ma, dal 2005, si accorge dell’urgenza di occuparsi di nuove forme di dipendenza quali il gioco d’azzardo il quale, ci ha spiegato la psicologa dell’Associazione Simona Bianchi, «spesso è un problema sotterraneo e non immediatamente riconoscibile che esplode improvvisamente con perdite considerevoli del patrimonio economico e problemi sul lavoro». Ha continuato, poi, sottolineando l’importanza di riconoscere il gioco d’azzardo come una patologia vera e propria, di rivolgersi (l’interessato stesso o
anziani che quotidianamente si rivolgono al «gratta e vinci». In aumento sono anche le giocate di ragazzini ben sotto i 25 anni: la prospettiva di 4000 euro di rendita mensile promessi dal nuovo gioco di Stato e la quantità di estrazioni allettano molti clienti che accompagnano all’abituale schedina del Lotto o al «gratta e vinci» i 2 euro per Win for life. Livorno, insomma, è sempre stata una città di scommesse, l’ippodromo ed il bingo la fanno da padrone rappresentando un po’ la coloritura della nostra città, ma la faccia oscura della medaglia è sempre in agguato, soprattutto in momenti di crisi come quello che l’Italia e Livorno stanno vivendo, e la benda della dea fortuna spesso acceca anche coloro che si affidano alle sue cure portando, purtroppo, alla rovina del patrimonio e degli affetti e trasformando i colori vivaci del gioco e del folklore nelle tinte oscure di un dramma personale, familiare ed anche culturale. F.M.
i familiari per lui) ad un centro di cura, quali il SERT e l’Associazione San Benedetto, ai primi segni della malattia. Il gioco d’azzardo, purtroppo, non è ancora rientrato nei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza), dunque le Regioni non sono «tenute» a stanziare fondi per questo genere di malattia ma, ha precisato Simona Bianchi; la Regione Toscana si è mostrata sempre molto sensibile a questo problema aiutando le associazioni impegnate in questo senso. L’Associazione San Benedetto ha sede a Livorno in via dell’Industria (zona Picchianti) e risponde al numero 0586 – 888101 che permette di mettersi in con contatto con la psicologa Simona Bianchi o con l’educatore Stefano Santomano. Altro referente per quanto riguarda il gioco d’azzardo è il SERT nella persona del dottor Pini.
L’Associazione San Benedetto è presente anche in rete sul sito www.associazionesanbenedett o.org in cui è possibile trovare molte informazioni utili sui segni della malattia, sulle conseguenze sul nucleo familiare, sui contatti a cui rivolgersi non solo per quanto riguarda il gioco d’azzardo, ma anche per tutte le altre forme di dipendenza di cui l’Associazione si occupa. Importante è un intervento tempestivo laddove si riconoscano i segni della patologia in se stessi o negli altri, necessità cui segue l’impegno di ognuno nel divulgare presso amici e conoscenti l’opportunità offerta dall’Associazione San Benedetto e dal SERT anche per questo genere di problematiche in modo da poter portare alla luce, e così sconfiggere, un fenomeno ancora nascosto nelle conoscenze e nel sentire di molti.