Scopri Siena
arte, storia e tradizioni
3 DIVERTI MAPPE tant e infor maz e piĂš d ioni i
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ità t n e d ’I d a t r a C Nome ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... Cognome ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... Età
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Città
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S e a nd a nd o i n g i ro ti s p o r c hi le ma n i , prima di lav a rle lasci a q ui la t ua i m p ro n ta digit ale
Papà ... ... ... ... ... ... ... ... .
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q ui gn a dis e o ratt i il rit p a gn co m i o u o d ei t a g gi di v i
legenda Attività sul posto
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Scopri Siena arte, storia e tradizioni
GIOC O
Testi di Martina Forti Illustrazioni di Paola Chartroux
a c r e C Gaia Soluzione a p. 48
ne razio inist m utti t m L’A nvita i e on l na are c Comu gioc a i e bin mapp i bam verti le Di e oprir . e sc città stra la no
Ciao sono G aia, un a ninfa d’acqu a. Sono incaric di prot ata eggere l’acqua un com di Sien pito da a: v vero Ma sic import come s a n t e! ono pu ragazz r semp ina, og re una n i t a giocar nto mi e a nas piace condin divertir o. Se v ti insie uoi me a m nelle p e, cerc agine ami della g uida. Q volte r uante iesci a trovar mi?
Le 3 divertimappe
Divertimappa
1
In giro per la città Piazze, palazzi e buffe strade pag 6
Divertimappa
2
Arte, bellezza e molti santi pag 22
Divertimappa
3
Scienza, natura e qualche mistero pag 38
Secondo una leggenda, Siena fu fondata da Senio, uno dei figli di Remo, che in fuga dal cattivo zio Romolo, in quel luogo costruì un castello, portando con sé una statua della lupa capitolina -quella che allatta due gemelli- che trovi rappresentata un po’ dappertutto e che è diventata il simbolo della città. Probabilmente le origini della città sono etrusche, poi ci passarono i Romani, i Longobardi e i Franchi, ma è tra l’XI e il XII secolo che Siena divenne un importante Comune, così ricco e potente da entrare in competizione con quello di Firenze, città con la quale ebbe sempre una grande rivalità. Senza contare che Siena aveva scelto di allearsi con i Ghibellini, fedeli all’Imperatore, mentre Firenze era alleata ai Guelfi, sostenitori del Papa.
£ A 823,18 km £ B 184,19 km £ C 100, 23 km
ROMA
£ A 50,39 km £ B 38,40 km £ C126,67 km
FIRENZE
Nel 1260, nella Battaglia di Montaperti, Siena inflisse una terribile sconfitta ai fiorentini e diede inizio ad uno dei suoi periodi di massimo fulgore. La ricchezza della città veniva dal commercio del grano, dalla produzione di tessuti di lana, ma soprattutto dall’attività dei banchieri che erano presenti in tutte le più importanti fiere internazionali e a Roma, presso il Papa. Il Monte dei Paschi di Siena è una delle banche più antiche del mondo. Purtroppo, una terribile epidemia di peste nel 1348, e le frequenti lotte interne, segnarono il declino della città, che nel Cinquecento fu conquistata da Carlo V ed entrò a far parte del Granducato di Toscana. £ A 925,52 km £ B 703,04 km £ C 1.200,18 km
NEW YORK
Scop ri nto è lo ntan a Sien a dall e ci ttà frec sull ce e e sce gli l risp a osta corr etta . qua
Soluzione a p. 48
PARIGI
£ A 10.788,21 km £ B 2.543,03 km £ C 6.727,57 km
asce na n no”, A Sie urba g n e i ekk le vi per il “tr a ta t a r ope eggi a sc l pass l . La a i à por citt e sa e t della r con ,a ale, rade zion a di st n ie rand nata er g gior p 31 g kin ra il eleb trek c i s ini, bre. picc otto
PECHINO £ A 17.733,35 km £ B 8.099,78 km £ C 5.787,67 km
3
C
Le tu e gu id e. ..
i ao a tutti, sono Camillo, e sono una delle guide più esperte di Siena. I miei fratelli ed io siamo tenuti in grande considerazione in questa città, e non per vantarmi, ma se non ci fossimo noi, chi correrebbe il famoso Palio? Se cammini per il centro, alla ricerca dei bellissimi palazzi antichi affacciati sulle più eleganti e animate strade di Siena, scoprirai che in giro per le contrade è pieno di comode stalle che vengono attrezzate per noi con ogni sorta di comfort. Ma siccome a me piace passeggiare in lungo e in largo, ti accompagnerò volentieri a visitare alcuni dei luoghi più importanti della città, nella prima Divertimappa.
Quando Siena entra a far parte del Granducato di Toscana, la Famiglia Me-
dici riempie la città col proprio stemma: uno scu-
do con cinque palle rosse e una blu, che stanno a simboleggiare i “bisanti”, antiche monete.
GIOC
O
a Vallo ugli s are , cerc di Siena lo i c a fi r edi olo c o a rim fi anc ma p a qui a m sta stem n la giu i d o c enza sequ ri. colo
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pe r sc op ri re Si en a
S
alve, mi chiamo Leo e spero che tu non abbia paura di me! Sono un Gargoyle, uno di quei mostri (mostro a chi?) che decorano gli edifici e le cattedrali medioevali. Tutti pensano che fossimo messi lì per spaventare, in realtà la nostra funzione era quella di “doccione” e cioè la parte terminale degli scarichi dell’acqua piovana. Protendendoci verso l’esterno, potevamo far scorrere via l’acqua senza che danneggiasse mura e decorazioni. Io me ne sto sulla facciata del Duomo di Siena, ma sono lì da tanti di quei secoli che conosco tutto sull’arte e la storia di questa città. Te le racconterò nella seconda Divertimappa.
B
envenuto, io sono Narciso il cigno. Non ho questo nome perché sono vanitoso, anche se, fra gli animali, devi ammettere che sono uno dei più belli. Guarda che bel colore bianco e che collo lungo che ho. Un collo che mi permette di vedere lontano, oltre le strade e le piazze cittadine, oltre le case e le chiese, dove la natura è regina. Io conosco verdi prati, alberi rigogliosi, piante odorose e fiori colorati. E nuoto lungo i torrenti che a Siena scorrono sotto terra ed escono gorgogliando nelle tante fonti e fontanelle. Con me non ti perderai, quando vorrai esplorare la terza Divertimappa.
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Divertimappa
1
In giro per la città
Scoprirai che la mappa di Siena as-
somiglia a una lettera dell’alfabeto rovesciata, imparerai tutto sui Terzi, le Contrade e i loro magici mondi.
Correrai in una bellissima piazza
a forma di conchiglia, salirai su una torre altissima, visiterai la chiesa dove viene portato in processione il drappo che andrà al vincitore del Palio e, se ti troverai nei paraggi il 2 Luglio o il 16 Agosto, potrai assistere alla famosa Carriera.
Passeggerai lungo i bastioni di un’importante Fortezza, giocherai con una biglia molto speciale, camminerai lungo alcune mura e passerai sotto due Porte Monumentali, ammirando i sistemi difensivi dei secoli passati.
Imparerai che cos’è un Castella-
re, come si viveva nelle torri, dove ha sede la banca più antica d’Italia, dove si studia musica e dove sono alcune statue che guardano tutte verso destra.
Conoscerai la casa di una nobil-
donna citata da Dante Alighieri e i Palazzi che appartenevano alla famiglia di Papa Pio II, dove troverai dei libri contabili tutti decorati.
Andrai avanti e indietro per alcu-
ne strade dai nomi buffi, scoverai il luogo di culto degli Ebrei, girerai per una piazza dove si svolge il mercato, passerai lungo una strada che creava malcontento e scorrazzerai per tutta la città alla scoperta di molti particolari strani. 6
Piazze, palazzi e buffe strade 1 Museo della Nobile Contrada
del Bruco
Via del Comune 2 Il cuore della città
Piazza del Campo Torre del Mangia Palazzo Pubblico Palio 3 Un drappo benedetto
Chiesa di S. Maria di Provenzano 4 Un piccolo Palio
Parco delle Rimembranze Fortezza Medicea 5 Non aprite quella porta
Porta Camollia Porta Pispini 6 Una banca molto antica
Rocca Salimbeni Palazzo Chigi Saracini Loggia della Mercanzia Piazza dei Tolomei Palazzo delle Papesse Palazzo Tolomei Castellare degli Ugurgieri Logge del Papa 7 Caccia alle strade
Terzo di Camollia Terzo di S.Martino Terzo di CittĂ
FIRENZE 5 Porta Camollia
6 Rocca Salimbeni Fortezza
4 Medicea
5 Porta Ovile
1
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3
6 4
Porta Fontebranda
5
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2
Logge del Papa
6
6
5
Castellare degli Ugurgieri
6 6
6
Parco delle Rimembranze
Chiesa di S.Maria di Provenzano
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6 Palazzo Tolomei
6
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Museo della Nobile Contrada del Bruco
1
5
6
Porta Pispini
Porta Laterina
5 Porta Romana 5
5 Porta Tufi
Porta S.Marco
6 Palazzo
delle Papesse
6 Loggia della Mercanzia
6 Palazzo Chigi Saracini
ROMA
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Piazza del Campo Torre del Mangia Palazzo Pubblico Palio
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Una città a fette
Una bellissima leggenda Si narra che in una notte gelida, il soldato Martino incontrò un mendicante seminudo. Senza pensarci due volte, prese la spada e divise in due il suo mantello. Una parte la diede al pover’uomo, l’altra la tenne per sé. Ma a quel punto il mantello non bastava a coprire nessuno dei due. Gesù, allora, fece venire un bel sole caldo che scaldò entrambi.
GI O C
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Si di ce c la fo he rma di Si si a e na s lette imile a u na ra d e rove scia ll’alf abe to ta. V 7ei ai a ndov p a g. i na gua q rdan do la uale, pian d ell a ci ta ttà.
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A) Una X B) Una W C) Una Y
Siena è divisa in tre quartieri chiamati Terzi: il Terzo di Città, il Terzo di Camollia e il Terzo di S. Martino. Il primo terzo è il più antico, quello dove Senio avrebbe fondato il castello intorno al quale si sviluppò la città. Quell’area si chiama Castelvecchio. Il Terzo di Camollia è quello più a nord, e prende il nome da Porta Camollia, una delle porte d’ingresso a Siena. Sull’arco è incisa una frase in latino che è un vero e proprio invito: Cor magis tibi Sena pandit, che vuole dire: “Siena ti apre il cuore di più” (si intende di questa porta). Questa era la zona della città maggiormente protetta, perché proprio da quella parte sorgeva Firenze, l’eterna rivale. Il Terzo di S. Martino si è sviluppato intorno alla Via Francigena, la lunghissima strada che percorrevano i pellegrini che da Canterbury (Regno Unito), attraverso la Francia, si dirigevano a Roma.
Piccoli mondi antichi Ognuno dei tre Terzi, è diviso a sua volta in varie contrade, fino a un totale di 17. Le contrade hanno bei nomi di animali reali o fantastici e sono dei piccoli mondi a parte all’interno della città, ognuno con un suo stemma, un suo patrono, una sua chiesa, un suo museo, una sua fontanina e perfino un suo “governo” con a capo un Priore. C’è anche un Capitano che si occupa del Palio. Alcune contrade sono rivali fra loro e nei giorni del Palio non è raro che avvengano focosi litigi. Immagina quando marito e moglie appartengono a contrade avversarie! È molto bello girare per la città e cercare di scoprire in quale contrada ci si trova. Non è difficile, basta scovare le mattonelle che segnalano il confine tra una contrada e l’altra o osservare le bandiere o i braccialetti, particolari lampade con i simboli e i colori delle contrade, che vengono montati per le strade in speciali occasioni.
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1
Nel Museo della da del Nobile Contra hio di sc te il è Bruco c’ brucaiolo Barbicone, il peggiò che nel 1371 ca naioli la i de la rivolta il iò sc ve ro che governo.
Acqua per tutti
Girando per Siena ti capiterà di imbatterti in alcune fontanine che mostrano i simboli delle contrade: un elefante, una tartaruga, una pantera, ecc... Sono le Fontanine di contrada dove avviene il rito del battesimo contradaiolo e cioè un battesimo laico fatto ai bambini che nascono in quella determinata contrada.
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Un sole sacro Proprio al centro della facciata di Palazzo Pubblico c’è un grande disco con all’interno un tondo con i raggi. E’ il sole di San Bernardino, un’effige che il santo mostrava durante le sue prediche, sul quale è rappresentato il monogramma di Cristo: JHS. Per avere inventato questa specie di “logo”sacro, San Bernardino è considerato il protettore dei pubblicitari.
Che Brivido Si dice che all’interno di Palazzo Pubblico abiti il fantasma di una bambina che si diverte a girare per sale e corridoi, facendo rimbalzare una palla. Nessuno l’ha mai vista, ma molti giurano di averla sentita. Brrr…
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Il cuore della città
Nel cuore di Siena si trova una delle piazze più belle del mondo: Piazza del Campo. È lì che il 2 Luglio e il 16 Agosto si svolge il famoso Palio. Una volta era uno spazio destinato ai mercati o alle fiere, oggi è una elegante piazza con la forma di una grande conchiglia che segue la pendenza del terreno. Il pavimento è di mattoni con delle strisce di pietra bianca che lo dividono in nove spicchi disposti a raggiera, tanti quanto il numero di Governanti che alla fine del Duecento portarono il Comune di Siena alla sua massima ricchezza e potenza. Alla base della “conchiglia” si trovano il Palazzo Pubblico, inaugurato nel 1310, sede del governo, e la Torre del Mangia. Dalla parte opposta, c’è la Fonte Gaia, la più bella tra le fonti di Siena.
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Chi suona la campana? Costruita con i mattoni rossi tipici di Siena, la Torre del Mangia domina Piazza del Campo con i suoi 87 metri di altezza (102 compreso il parafulmine) e i suoi 400 gradini circa. Deve il suo nome al battitore della campana, tal Giovanni di Balduccio, uno spendaccione soprannominato Mangiaguadagni. Alla sua morte fu sostituito da un automa di legno che ben presto si consumò. Così ne venne costruito uno di metallo e infine uno di travertino. Puoi vederne i resti nel Cortile del Podestà all’interno di Palazzo Pubblico. Ai piedi della torre c’è una cappella che i senesi dedicarono alla Madonna per ringraziarla di aver fatto cessare la peste. Ce la fai a salire fino in cima alla torre? Da lì godrai una vista magnifica su tutta la città.
GIO CO Sai disegnare una trifora?
Un grande manto Guarda la strana forma di Piazza del Campo dall’alto. Si dice che assomigli al manto della Madonna che apparve ai senesi durante la Battaglia di Montaperti.
Niente balconi I bei palazzi tutto intorno a Piazza del Campo, furono costruiti secondo una regola che vietava di costruire balconi e permetteva di avere solo finestre a bifora o a trifora. Si tratta di uno dei più antichi documenti di urbanistica al mondo! Osserva le finestre di Palazzo Pubblico, al centro di ogni arco c’è la Balzana, bianca e nera, stemma della città.
Questo è il disegno di una bifora, una finestra divisa in due aperture da una colonnina o da un piccolo pilastro.
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Sua eccellenza il cavallo
I cavalieri misteriosi Prima della corsa, sfila per Piazza del Campo un Corteo Storico in costume medievale. Ci sono i tamburini, gli alfieri, i paggi e i fantini in groppa ai cavalli, per l’occasione drappeggiati con i colori delle contrade. Sfilano anche 6 cavalieri con l’elmo abbassato. Rappresentano le contrade soppresse.
Fin dal Duecento si svolgevano a Siena feste popolari che nel corso dei secoli si sono trasformate fino a divenire una vera e propria competizione fra le contrade della città: il Palio. In realtà di Palii se ne svolgono due: quello in onore della Madonna di Provenzano il 2 Luglio, e quello in onore della Madonna dell’Assunta il 16 Agosto ma per tutto l’anno la vita della contrada è ricca di eventi e di occasioni sociali. Ad ogni Palio partecipano solo 10 contrade. I cavalli vengono sorteggiati: una volta scelti, è assolutamente vietato sostituirli. Da quel momento il cavallo, chiamato barbero, diviene un ospite di gran riguardo, alloggiato in stalle con tutti i comfort. Del resto sarà lui a fare la differenza!
GIO C O l lvi i Ri s o rivi c s e s u b a la re e er qual azione or corp Selva. l l de a
Anticamente
nelle
contrade
avevano sede le corporazioni degli artigiani. Ad esempio la corporazione degli speziali era della Contrada della Pantera, quella degli orafi era della Contrada del Leocorno e quella dei falegnami era della Contrada Capitana dell’Onda.
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Il Palio ha luogo in Piazza del Campo, che per quell’occasione viene ricoperta da uno speciale miscuglio di terre chiamato tufo, e transennata. I dieci cavalli con i loro fantini, che cavalcano senza sella (cosa molto più difficile!), devono compiere tre giri della piazza. E’ un percorso breve, ma è seguito con profonda trepidazione sia dai contradaioli che dai tanti turisti, che giungono da ogni parte del mondo, affascinati da quello spettacolo. Vince la contrada il cui cavallo arriva per primo al traguardo, anche senza fantino: in quel caso si dice che la contrada ha vinto con il cavallo scosso. Alla grande cena che la contrada vincitrice organizza per festeggiare la vittoria, il cavallo è l’ospite d’onore. Un bel piatto di biada per il vincitore!
Un drappo benedetto Prima del Palio del 2 Luglio, il Drappellone, il lungo rettangolo di stoffa decorata che andrà in dono al vincitore, viene portato presso la Chiesa di S. Maria di Provenzano e da lì ripassa, dopo la Carriera, per ringraziare la Vergine. Questa chiesa fu costruita per conservare una statua di terracotta della Madonna che si dice abbia compiuto dei miracoli ed è oggetto di grande venerazione da parte dei senesi. Nel Cinquecento un soldato spagnolo provò a distruggerla con un colpo di archibugio. L’arma però gli esplose addosso, ammazzandolo, ma risparmiando il busto della statua.
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O Soluzione a p. 48
Pa deri lio va d al paro la la la “pal t ina lium ”. Se cond te c he c o os v uol e di r a e?
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Col fiato sospeso
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A) Una palla B) Un drappo di stoffa C) Un palo 13
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I vini raccontano Anche se sei troppo piccolo per essere interessato al vino, puoi portare i tuoi genitori a visitare L’Enoteca italiana che si trova nei bastioni della Fortezza Medicea. Qui vengono offerti in degustazione i più importanti vini italiani. E saranno proprio le bottiglie a raccontarti la loro storia: con uno speciale lettore, le sentirai parlare, svelando tutti i loro segreti.
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Dise gna il tu o pe r sona Barb le ero con colo i ri de lla t cont ua rada se n oppu on s re, ei di q uel Sien li ch a, e po rapp treb rese bero ntar e il q u ar tuo tier e.
Un piccolo palio
Barbero non è solo il nome del cavallo che gareggia al Palio, ma anche quello della speciale biglia in legno con i colori delle Contrade, che usano i bambini senesi per sfidarsi. Presso il Parco delle Rimembranze troverai una originale pista dove potrai esercitarti anche tu. È la Pista dei Barberi, una scultura in pietra che nella parte superiore rappresenta Piazza del Campo e poi scende in una spirale a tre anelli che simulano i tre giri che devono compiere i cavalli durante la gara. La Pista dei Barberi si trova a ridosso della Fortezza Medicea un’imponente costruzione quadrata fatta costruire da Cosimo dei Medici nel Cinquecento. È possibile passeggiare lungo i bastioni e correre nei giardini interni. E c’è perfino un teatro all’aperto dove l’estate si svolgono spettacoli o vengono proiettati film.
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Non aprite quella porta
La parte più antica di Siena è racchiusa da una cerchia di mura lunga più di 7 chilometri e costruita nell’arco di molti secoli. Lungo tutto il perimetro delle mura, che una volta erano inframmezzate da torri, sono dislocate 8 Porte Monumentali. Lì stavano di guardia i soldati che facevano la ronda su e giù per i camminamenti, vigilando che non entrassero in città dei nemici o facendo pagare un dazio a chi giungeva a Siena per vendere le proprie merci. Anche tu sarai entrato in città passando attraverso alcune delle Porte più importanti, come Porta Romana, Porta Camollia o Porta Pispini.
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Su t utte port le e è rap sen pretato il so San le d Ber i nar le le a p. 48dino Soluzione tter con e J rico HS. T rdi i dov e l’a già vev i vist o?
1 A prova di nemici Porta Camollia deve il suo nome a “Camulio”, il condottiero romano che Romolo inviò alla ricerca dei nipoti Aschio (o Ascanio) e Senio. Come già sai, era la Porta maggiormente difesa, perché si trovava sulla via Cassia che anticamente collegava a Firenze, la città nemica per eccellenza. Per questo motivo venne costruita una ulteriore fortificazione chiamata Antiporto e anche un bastione difensivo soprannominato Fortino delle Donne.
Viene o non viene? In origine si chiamava Porta San Viene, perché, secondo una leggenda, quando i senesi aspettavano che fosse portato in città il corpo di Sant’Ansano, ucciso nelle campagne intorno, esclamarono: “il Santo Viene”! Poi prese il nome di Porta Pispini, dalla parola “pispinelli” che vuol dire zampilli, e cioè quelli d’acqua della fonte. Osservandola, scoprirai come erano fatte le architetture militari del ‘500. La porta è dotata di un antemurale, e cioè un’altra porta che racchiudeva un ulteriore pezzo di mura merlate, a difesa aggiuntiva dell’entrata principale.
Ma che bel... Castellare
Negli ambie nti de l caste llare c ’è la s ed e d ella Co ntrada Priora della C ivetta s uo M e il useo. Proprio piccola nella corte gli A lfi della c eri ontrad a si allena no a “g irare la ban diera”.
GIOCO
Nel Medioevo esistevano a Siena molti complessi fortificati chiamati “Castellari”. Si trattava di vere e proprie case-fortezza che le famiglie nobili si facevano costruire per difendersi dalle incursioni dei nemici. Una volta i castellari erano molti, oggi ne rimane una testimonianza nel Castellare degli Ugurgieri, sorto all’inizio del XIII secolo. Gli Ugurgieri erano dei ricchi feudatari che dalla campagna si erano trasferiti in città. Oltrepassando un vicolo con due archi sovrapposti, ci si immette in una piccola piazza triangolare stretta fra gli edifici che una volta erano le abitazioni, ma anche le stalle e i magazzini. In questa piccola cittadella abitavano signori e servi, portando avanti le loro attività. Il castellare sorgeva in prossimità della via Francigena che la ricca famiglia poteva dominare dall’alto della sua casa-torre.
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Il f ronte della c torre asadegli U gurgie aff acc ri , ia su via Ce Angioli cco eri (12 f amos 60-1312 o poet ), un a s e ne gioco s e am d el d a ante d do, d e el lle tav delle b e r ne e e lle don In un ne . suo gio coso s dichia onetto ra che c hi lascer eb b e volent ieri ag li altri?
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A) I suoi cani B) Le donne vecchie C) I debiti di gioco
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Una banca molto antica
GIO C O Da dov e pensi che derivi il nom e “Pasch i”?
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Anche la Rocca Salimbeni era un castellare dove hanno abitato ricchi mercanti e facoltosi banchieri senesi. Nel Quattrocento, il Comune di Siena confiscò la Rocca e ci mise gli Uffici della Gabella, dove venivano riscosse le tasse, e il Monte Pio, cioè il Monte di Pietà, per regolamentare i prestiti che altrimenti venivano gestiti dagli usurai. In seguito fu incorporato nel Monte dei Paschi, la più antica banca d’Italia (fondata nel 1472), che ancora oggi ha sede nel medesimo complesso.
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A) Dalla parola pascoli B) Dalla parola parchi C) Dalla parola passi
In cima alla torre
Nel Medioevo possedere una torre non era solo una necessità difensiva, ma anche un attestato di prestigio. Più alte erano le torri, più importante e influente era la famiglia che l’abitava. Tuttavia, come puoi immaginare, vivere in una torre era piuttosto scomodo. C’erano un mucchio di scale, gli ambienti erano bui perché le finestre erano scarse e molto piccole, e in caso di incendio, chi abitava ai piani superiori (generalmente i servi) difficilmente si salvava. Rispetto alla strada, l’ingresso era un po’ sopraelevato e per entrare in casa bisognava mettere una scaletta di legno che poteva essere tolta per evitare ospiti indesiderati.
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A ritmo di musica Durante le calde giornate estive è bello rinfrescarsi nel grazioso cortile di Palazzo Chigi Saracini, mentre nell’aria risuonano le note dei tanti musicisti che frequentano l’Accademia Musicale Chigiana che ha sede all’interno del palazzo. Una leggenda narra che durante la battaglia di Montaperti (1260), dalla torre dell’edificio, un tamburino seguiva le fasi del combattimento e le raccontava al popolo in fremente attesa del risultato finale. Una
radiocronaca dell’epoca!
Statue all’erta Sai perché, secondo la leggenda, le statue di santi -San Savino, Sant’Ansano, San Vittore, San Pietro e San Paolo- che decorano la Loggia della Mercanzia (Architettura Rinascimentale), guardano tutte verso destra? Perché è da quella parte che sorge Firenze, nemica giurata di Siena.
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La povera Pia I Salimbeni erano acerrimi nemici della famiglia dei Tolomei, altra potente casata di mercanti e banchieri dell’epoca, che sostenevano di discendere dai loro omonimi dell’antico Egitto. In Piazza dei Tolomei, puoi vedere il loro bellissimo palazzo, alto e slanciato, a due piani, decorato con bifore in stile gotico senese. Alla famiglia apparteneva Pia dei Tolomei, citata da Dante Alighieri nel V canto del Purgatorio. La nobildonna venne uccisa dal marito, che la gettò dalle finestre del suo castello in Maremma. La cantante senese Gianna Nannini ha dedicato un’opera rock a Pia dei Tolomei. Prova ad ascoltarla.
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Documenti molto artistici
P apa P io II fece p roprio un bel re galo a lla su a famig lia e a lla città: Le Log ge del P a pa.
à sul post it vit llo o Su
ei ma d stem sono i ci e m gli o Tol rda a a u G e. ciat 3 lun ulla f ac n i i mi s olom c m c e i t P s o è la lazz q u al di P a i r p o one. e sc razi o c e d loro
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Un altro grande casato di Siena, è stato quello dei Piccolomini ai quali furono dedicati due palazzi: Palazzo delle Papesse e Palazzo Piccolomini, begli esempi di architettura rinascimentale. Il primo era stato costruito per la sorella di Papa Pio II, il Papa filosofo. All’interno del secondo si trova l’Archivio di Stato, dove sono conservati dei documenti davvero speciali. Sono le Tavolette di Biccherna, antichi libri contabili del Comune di Siena, le cui copertine in legno sono state preziosamente decorate dai più grandi artisti del tempo, come Duccio di Buoninsegna e Ambrogio Lorenzetti.
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A) Tre soli B) Quattro fulmini C) Cinque Lune
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IGN ATT E
Caccia alle strade
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VIA
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Siena è piena di strade dai nomi particolari. Puoi rintracciarle con una mappa della città, gambe allenate e un po’di curiosità. Eccone alcune…
PIAZZA DEL SALE
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VIA BANCHI DI SOPRA E VIA BANCHI DI SOTTO un tempo c’erano i banchi dei mercanti e dei cambiavalute.
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VICOLO DI FINIMONDO se non hai paura di percorrerlo, scoprirai che… è solo una strada senza uscita! Lì, il mondo, deve fermarsi per forza.
VIA ROMA
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VIA DI SALICOTTO probabilmente deriva dalle parole salato e cotto. Nella zona c’erano i magazzini del sale e si producevano salumi.
ORTO DEI PECCI
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VIA CANE E GATTO (GIÀ VIA DEI PAGLIARESI) due famiglie rivali abitavano in quella strada e litigavano come cane e gatto!
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VIA DI DIACCETO dalla parola “diaccio”TEche in B R A N DA N FO toscano signifiDI A VI ca ghiaccio. Qui c’era “la ghiacciaia”, un locale dove veniva conservata la neve raccolta in inverno.
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VIA PIGNATTELLO vi si lavorava l’argilla per farne le pignatte, scodelle con olio e stoppino, usate per illuminare le case. PIAZZA S. DOMENICO
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1
Una triste strada Piazza del Mercato è una grande piazza affacciata sulla campagna, in lontananza si vede anche il profilo del Monte Amiata. Al centro della piazza c’è un lungo loggiato chiamato Tartarugone, perché sembra proprio il guscio di un’immensa tartaruga. Al di sotto si apre la Valle di Porta Giustizia. Nel Medioevo i condannati a morte uscivano dalle carceri alla base di Palazzo Pubblico, attraversavano Piazza del Mercato dove viveva il boia (tutto casa e bottega!), e lasciavano Siena attraverso Porta Giustizia. Per recarsi dove si svolgevano le esecuzioni, dovevano percorrere Via dei Malcontenti. Sicuramente avrai capito perché questa strada si chiamava così…
Occhio ai particolari Un trekking per Siena è l’occasione per scoprire particolari insoliti e divertenti. Trovali! In ogni contrada c’è un tabernacolo dedicato alla Madonna. L’8 Settembre per la festa della Madonna, viene addobbato con disegni e festoni realizzati dai bambini. La targa sul muro di via Duprè, rivela qual era la multa per chi sporcava per terra. Lungo la stessa strada c’è una fontanella a muso di lupa. In Pian dei Mantellini (dai corti mantelli dei monaci di San Niccolò al Carmine) un anello con la testa di drago serviva per legare i cavalli. Gli uomini del tempo, più bassi di quelli attuali, dovevano salire su un panchetto per arrivarci! In cima a via del Comune, una donna affacciata alla finestra ha un melograno dal quale pende un bruco. L’hai individuato?
A) corvo B) Gatto C) Toro
i ia d In v c’è g eg i lo r o l l aco Sta bern lla a t a un cato el… dedi d onna ale? Mad m i e an q u al
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Atti vi
sul posto à t
21
Divertimappa
2
Arte, bellezza e molti santi
Conoscerai l’opera più importante
di Siena: il complesso del Duomo. Passeggerai fra animali e Sibille, sotto un cielo stellato. Girerai attorno a una famosa fonte battesimale, scoprirai degli affreschi che sono stati a lungo nascosti, guarderai la città dall’alto di 130 gradini e ti incanterai di fronte a una famosa Maestà in trono.
Camminerai lungo la strada dei
Pellegrini, ti aggirerai per le sale di un ospedale affrescato che tutto sembra tranne un ospedale, ammirerai pietre preziose, dipinti e antiche statue, e troverai un museo tutto dedicato ai bambini.
Imparerai quali sono gli effetti di
un buon governo e quali quelli di uno cattivo, ti stupirai di fronte a un condottiero vestito come il suo cavallo e una Madonna che pare una principessa. Vedrai la finestra più piccola del mondo e tanti quadri tutti pieni d’oro.
Seguirai le tracce della Patrona d’I-
talia e apprenderai molte leggende legate ad alcune delle più famose chiese di Siena.
1
Dedicata alla Madonna Cattedrale Facciatone Battistero Museo dell’Opera del Duomo
2 La strada dei pellegrini
Via dei Banchi di Sopra
3 Affreschi in corsia
Santa Maria della Scala (Museo Archeologico, Magazzini della Corticella, Fienile, Pellegrinario, Museo d’Arte per Bambini)
4 Ostie miracolose
Basilica di San Francesco Basilica di Santa Maria dei Servi Chiesa delle Carceri di Sant’Ansano San Pietro alla Magione Chiesa di San Cristoforo
5 Condottieri a cavallo
Museo Civico Pinacoteca Nazionale Piazza Postierla
6 La Patrona d’Italia
Santuario di Santa Caterina da Siena Basilica di San Domenico
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FIRENZE
4 San Pietro alla Magione
4 Chiesa di
San Cristoforo
4
4 Basilica di
San Francesco
6 Basilica di San Domenico
4
2 La Strada
dei Pellegrini
6 6 6 Santuari di
2
4 5
1
Santa Caterina da Siena
3 5 5
4
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5 Museo civico
1 Dedicata alla Madonna 4 Basilica di
Santa Maria dei Servi
5 Piazza Postierla
4 Chiesa delle Carceri di Sant’Ansano
3 Affreschi in corsia
5 Pinacoteca Nazionale
ROMA 23
1
Una facciata a colori
La facciata è in marmo bianco, rosa e verde, lateralmente è a strisce bianche e nere, in omaggio alla Balzana, lo stemma di Siena. Ci sono tre portali, sormontati da cuspidi decorate, e molte statue di Profeti, Sibille, Filosofi e Animali, scolpite da Giovanni Pisano, i cui originali si trovano al Museo dell’Opera del Duomo. Molto più comodo: non devi stare col naso per aria per poterli ammirare.
Dedicata alla Madonna
Il complesso del Duomo di Siena è una delle meraviglie dell’arte romanico-gotica italiana, talmente ricco di preziose opere d’arte e di incredibili particolari, che è quasi impossibile scovarli tutti! La Cattedrale, alla quale lavorarono molti grandi artisti, ma soprattutto Nicola (1210-1284) e Giovanni Pisano (1240-1314), è dedicata a Santa Maria Assunta. La pianta è a croce latina (e cioè con un lato più corto che interseca uno più lungo) con tre navate e una cupola esagonale. Si narra che venne consacrata nel 1179 da Papa Alessandro III, in realtà i lavori andarono avanti fino al XIII secolo. Ti basterà darle un’occhiata per capire Dise g na perché durarono tanto a lungo. la
GIO C O
Cuspide
Bifora
facc iata della tua chie utili sa zzan do a lmen quat o tro m arch otiv i itett onic stile i in goti co.
Arco a sesto acuto Arco senese Vetrata tonda colorata Statua in una nicchia Gargoyle
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Un soffitto stellato Anche all’interno, le righe bianche e nere sono i colori dominanti della Cattedrale di Siena, però le volte a crociera sono dipinte d’azzurro con tante stelline dorate. Se ti guardi intorno, noterai che anche qui la decorazione è molto ricca, sia sulle pareti che sul pavimento. In fondo alla navata centrale c’è l’Altare Maggiore, opera dello scultore Baldassarre Peruzzi (14811536). Duccio di Buoninsegna (1260-1318) è l’autore della grandissima vetrata colorata. Sulla destra del transetto si trova la Cappella del Voto, chiamata così per una Madonna con Bambino, simbolo del voto di ringraziamento dei senesi per la vittoria della Battaglia di Montaperti. Sulla sinistra c’è la Cappella di San Giovanni Battista, rinascimentale, costruita per conservare una preziosa reliquia: il braccio del santo. Osserva la statua realizzata da Donatello (1386-1466). San Giovanni ha gli abiti stracciati, il corpo magro e il volto scavato. Lo scultore ha voluto rappresentare la sofferenza del santo.
2
La leggenda della balzana
Secondo la leggenda, quando Senio, in fuga da Romolo, si stabilì sul colle e incominciò a costruire Siena, accese un fuoco in onore degli dei Apollo e Diana. Il fumo divenne bianco e nero: i colori dello stemma della nuova città.
la Non perdere ini om ol cc Libreria Pi r pe ita ru cost libri di Papa conservare i ini, tutta Pio II Piccolom ene della sc n affrescata co pittore l da , pa Pa vita del icchio umbro Pintur vero (1454-1513). Un o. luss
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Alto come il cielo
Nell’intenzione dei senesi, la cattedrale che tu vedi oggi, doveva diventare il transetto (e cioè la parte corta) di una nuova costruzione, ancora più grandiosa. All’inizio del XIV secolo, Siena era al massimo della sua potenza e voleva celebrare la propria ricchezza con un’opera che rimanesse impressa. Le cose non andarono come previsto. La terribile epidemia di peste del 1348, decimò la popolazione, mettendo il Comune in difficoltà economiche. Per questo motivo e anche per problemi di stabilità del terreno, il nuovo progetto fu abbandonato e si finì di realizzare quello originario. E’ rimasta in piedi solo la facciata del Duomo Nuovo, chiamata “Il Facciatone”. Puoi salire i 130 gradini che ci vogliono per arrivare fin sulla cima e ammirare una straordinaria vista sulla città.
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Da che pulpito Sai che cos’è un pulpito? E’ una struttura rialzata dalla quale il sacerdote può fare una predica. Quello nella Cattedrale di Siena è una magnifica opera in marmo realizzata da Nicola Pisano insieme al figlio Giovanni e a un altro importante scultore del Medioevo: Arnolfo di Cambio (1245-1302). Il pulpito ha forma ottagonale, e nei sette riquadri decorati, c’è una quantità incredibile di personaggi, talmente fitti da ricoprire ogni spazio. Rappresentano le Storie di Cristo con grande drammaticità. Ci sono anche scolpiti molti animali...Contali!
Attività
L’arco s e ne s e ha u na partic olarità : è un arco a sesto acuto posto sopra a d un altro a rco più b as s o .
posto sul uanti
Q a li a ni m a cito rius i e s are? cont q ui vilo Scri ro... dent
2
Un prezioso tappeto
Colori senesi
Gli artisti che hanno realizzato il pavimento della Cattedrale, si recavano personalmente presso la zona della Montagnola Senese a scegliere i marmi colorati che servivano per la decorazione. Si va dal bianco, al grigio, al nero, a tutte le sfumature del giallo. Sotto la cupola Domenico Beccafumi (1486-1551) fu così bravo da ottenere con il marmo un effetto di chiaro-scuro.
Tutta la Cattedrale è piena
di animali: in pietra, dipinti,
di marmo. All’inizio della
navata centrale troverai un cerchio con una lupa che
allatta i gemelli, simbolo di
Siena. Tutto intorno ci sono otto tondi che fanno rife-
rimento ad altre città del centro Italia.
posto sul vi a Scri ttà e ci o q u al ndon is p o r r i o t c guen i se i l a . anim
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Attività
Come se avessero steso un immenso tappeto ricamato, il pavimento della Cattedrale è ricoperto da una incredibile decorazione, realizzata con tarsie di marmo e graffiti dai più grandi artisti senesi dell’epoca. I primi riquadri sono più semplici, ma col passare del tempo la tecnica diventò sempre più raffinata fino alla realizzazione di scene molto complesse, vere e proprie opere d’arte, ad esempio la Strage degli Innocenti di Matteo di Giovanni (14301495). I soggetti delle decorazioni rappresentano l’evoluzione della conoscenza umana: dalla saggezza degli antichi, alla mitologia greco-romana, alle scene bibliche, fino a Dio: la Sapienza Assoluta. Nelle navate laterali sono rappresentate dieci Sibille, le figure mitologiche femminili capaci di profetizzare il futuro: prova a interrogarle! Alcuni riquadri si possono vedere solo da fine Agosto a fine Ottobre.
A) L’elefante ............................... B) Il coniglio ............................. C) Il leone ................................... D) L’unicorno ............................. 27
Artisti a confronto Cerc a la croc e su grad ll’ott i avo no che port della sc a al ala Batt Si r prop acconta istero. rio i n q u che i l di e l pu avol nto, o ap Sant p arve a Ca teri a na c spav he , enta ta, inci amp ò.
Una mula molto credente In fondo alla navata sinistra, un affresco rappresenta il “miracolo della mula”, uno dei miracoli di Sant’Antonio da Padova. Un uomo aveva dichiarato che avrebbe creduto in Dio, solo di fronte a un miracolo. Poi aveva lasciato digiuna la sua mula per alcuni giorni. Quando finalmente le aveva dato del cibo, l’animale l’aveva ignorato, ma si era inginocchiato di fronte all’ostia consacrata nelle mani di Sant’Antonio.
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Alle spalle della cattedrale, alla base di una ripida scalinata, si trova Il Battistero di San Giovanni, costruito nel XIV secolo. All’interno, ammira il Fonte Battesimale, un’opera rinascimentale alla quale hanno collaborato tre grandi artisti: Jacopo della Quercia, Lorenzo Ghiberti e Donatello, realizzando le Storie di San Giovanni Battista nelle formelle in bronzo dorato. Anche se non sei un esperto d’arte, puoi cercare di individuare le differenze. Visita anche la Cripta, solo pochi anni fa è stata scoperta una stanza affrescata dagli incredibili colori, chiusa fin dal 1300. Un vero tesoro nascosto!
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Al cospetto di sua “Maestà” Molte delle opere che ornavano la Cattedrale sono state sostituite con delle copie, e gli originali sono esposti al Museo dell’Opera del Duomo. Ci troverai il capolavoro di Duccio di Buoninsegna: la spettacolare Maestà che una volta era collocata dove oggi c’è l’Altare Maggiore. In origine la tavola, che era dipinta su entrambi i lati, stava su una predella e aveva una cornice e delle cuspidi, come se fosse una cattedrale in miniatura. Nel tempo le due parti furono smembrate e alcuni pannelli finirono in altri musei. Osserva la parte anteriore: su un prezioso trono (per questo si chiama “Maestà”) è seduta la Vergine Maria con il Bambino in braccio, circondata da molti santi. Il fondo è d’oro, per accentuare la sacralità della scena. Durante la lettura del Vangelo la tavola si poteva ruotare verso i fedeli per illustrare gli episodi della vita di Cristo, dipinti sul retro.
Che occhi grandi... Al secondo piano del museo è esposta la Madonna dagli Occhi Grossi, una tavola Duecentesca considerata una fra le più antiche opere di Siena. E’ di fronte a questa Madonna che i senesi pregarono prima della Battaglia di Montaperti, chiedendo di sconfiggere i fiorentini. Cerca le statue di Profeti e Sibille di Giovanni Pisano. Sai perché hanno tutte la testa protesa in avanti? Perché una volta erano sulla facciata della cattedrale e in questo modo era più facile vederle da lontano.
l posto u s tà a Maestà di
Nell ti occhia , ingin io c c u i D o, c o pian : in prim i Siena d i patron i San o , o n o s n Savin a S , o n . sa Vittore Sant’An e San io z n e mano Cresc ’ha in va cos r e s s O vino e San Sa alo. disegn
Atti vi
Sant’Ansano San Savino San Crescenzio San Vittore
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Al i i Via d d n. 91 ova r t i s reggi o l l cio a c t S e Du a dov ortata p , la cas à o M ae s t a l ò Duo m z no al re a l i z fi e a t n n alme con u trionf l 1311, e d o e ugn s sio n il 9 Gi proce i pò c lunga e t r a uale p alla q città. a l a t tut
A) La croce
B) La spada
C) Il bastone
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Con bastone e cappello I pellegrini intraprendevano un viaggio così lungo e faticoso, per mettere alla prova la propria fede recandosi nei luoghi simbolo della Cristianità: Roma, Santiago di Compostela e la Terra Santa. Prima del viaggio ricevevano la benedizione di un sacerdote. Indossavano una veste corta che non intralciava il cammino, pantaloni di stoffa, un bastone ricurvo per aiutarsi nei tratti difficili –il bordone–, ma anche da usare contro lupi o briganti, una borraccia appesa alla cinta e un borsello di cuoio. Ma soprattutto, un mantello e un cappello ai quali appendevano i simboli dei luoghi che avevano visitato. Un po’ come i magneti che oggi attacchiamo sul frigorifero.
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GIO C
2
La strada dei pellegrini
Oggi, come nel Medioevo, Via dei Banchi di Sopra è una delle strade più commerciali di Siena. Il suo tracciato corrisponde a un tratto della Via Francigena, la lunga strada che percorrevano i pellegrini che andavano verso Roma per visitare i luoghi del martirio di San Pietro e San Paolo e vedere le loro reliquie. Siena era l’unica grande città nel raggio di molti chilometri e perciò era una tappa obbligata. Lungo la strada si trovavano banchi di varie mercanzie, taverne, ostelli, spitali o spedali, come quello di Santa Maria della Scala, dove i pellegrini potevano essere curati. Il percorso era lungo e pieno di pericoli, a quel tempo le strade non erano percorse solo dai viaggiatori o dai mercanti, ma anche da molti malintenzionati e animali selvatici o randagi.
O
Qual era l’o ggetto che no n pote va mai m ancar e in una cucin a medie vale?
I pellegrini facevano tappa in varie strutture d’accoglienza, ma anche presso case comuni dove potevano rimediare un semplice pasto a base di pane, acqua, verdure o legumi.
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A) Un paiolo di rame
B) Un tostapane
C) Una caffettiera
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Affreschi in corsia
Fra i tanti ospedali che davano assistenza ai pellegrini, il più grande e importante era quello di Santa Maria della Scala, chiamato così perché si trovava di fronte alla scalinata del Duomo. Attualmente è uno spazio immenso pieno di stanze e cunicoli segreti, che ospita musei, mostre e collezioni varie, però fino alla fine del XX secolo, era un vero e proprio ospedale, con i letti dei malati disposti sotto bellissimi affreschi. Se fai attenzione, vedrai ancora le testate dei letti dipinte sul muro nelle corsie di San Galgano e Sant’Ansano. L’ospedale, o spedale, come si chiamava un tempo, ebbe un’importanza enorme e fu sostenuto dalle donazioni delle ricche famiglie senesi. Grazie alle grance, fattorie fortificate nelle campagne circostanti, poteva produrre e conservare grandi quantità di grano e altri prodotti agricoli.
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Caccia ai tesori Sono molti i tesori conservati all’interno di Santa Maria della Scala. Nel Museo Archeologico c’è la collezione di reperti di età ellenistica (III-I sec a.C.) rinvenuti nelle necropoli scoperte sia in città, sia nei territori vicini. Un tuffo nella Siena più antica. Nei Magazzini della Corticella sarai abbagliato dalla quantità di oro, argento e pietre preziose. E’ lì, infatti, che vengono conservati pregiati reliquari provenienti da Costantinopoli. Nell’antico Fienile sono esposti i marmi originali di Jacopo della Quercia che ornavano la Fonte Gaia. Nota l’eleganza e l’espressione dolce delle sue figure, sono una delle caratteristiche dello scultore.
Le o ie son u q reli di o p r o el c parti d t ge ti a to o og u n s an ti , che artenu me lui app ati co r o vene n l o a g e n ve as s si trov o t n se ci a ls tto de cospe o. s s e t s
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I sono bambini s em impo rtan pre sta ti ti al di S a l’int nta erno Scal M ar a. Og ia d gi c ella Mus i si eo d trov ’A rte a un che p er org bam bini e lab anizza mos orat tre ori. S c opri q ua li!
Un sogno profetico Secondo una leggenda, fu il ciabattino Sorore a fondare Santa Maria della Scala. In un affresco viene rappresentato il sogno di sua madre, che previde la vocazione caritatevole del figlio, soprattutto nella cura dei gettatelli, i bambini abbandonati di notte di fronte all’edificio. Nel dipinto, alcuni bambinelli salgono una scala fino ad arrivare al cospetto della Madonna. All’interno dell’ospedale i piccoli, che indossavano una divisa con l’immagine di una scala, ricevevano un’istruzione e imparavano un mestiere, fino a quando sarebbero stati abbastanza grandi da poter trovare la propria strada nel mondo.
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to
er v a attent ament e l’aff re sco “I l gover no e la cura degli in fermi” scegli e quali di q ue partic sti olari s ono prese nti e q uali no.
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La storia sul muro Il Pellegrinaio è una lunga sala dove venivano ospitati i malati, gli infermi e soprattutto i pellegrini. Sulle pareti, otto affreschi illustrano alcuni momenti della vita dell’Ospedale, ad opera di Lorenzo Vecchietta (1412-1480), Domenico di Bartolo (1428-1447) e Priamo della Quercia (1460-1467). Sai perché queste scene sono molto importanti? Perché attraverso questi dipinti, non siamo solo in grado di conoscere come si svolgeva l’attività all’interno della struttura, ma anche molti particolari sulla vita e sulla società del tempo: il tipo di abbigliamento, come lavoravano gli operai nei cantieri, che cosa si mangiava, quali erano le occupazioni dei fanciulli trovatelli che venivano allevati nell’ospedale, e molti altri.
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Ostie miracolose
La Basilica di San Francesco è una chiesa gotica con un’unica grande navata, costruita alla fine del XIII secolo in onore di San Francesco, affrescata da Pietro e Ambrogio Lorenzetti. Nella Cappella del Sacramento sono conservate le Sacre Particole, ostie consacrate che furono rubate e poi ritrovate tre giorni dopo in una cassetta delle elemosine di Santa Maria in Provenzano. Dal 1700 ad oggi sono rimaste prefettamente integre: un vero mistero! Sotto la scala di accesso al chiostro del Convento, sono sepolti 18 membri della famiglia dei Salimbeni uccisi dai Tolomei. Il lunedì dell’Angelo del 1337 entrambe le famiglie decisero di fare una merenda su un colle fuori Siena. Alla frase: “Ciascuno pigli il suo”, i Salimbeni estrassero gli spiedi e infilzarono i rivali. Da quel giorno il colle si chiama “Malamerenda”: un nome che gli si addice.
2 La Basilica sco di San France ita ru st venne co e le ch an do utilizzan ie dr la di i on zi dona o an av usurai: sper il re ne te così di ot . perdono divino
Ogni chiesa una storia
Nella Basilica di Santa Maria dei Servi si trova la Madonna col bambino dipinta da Coppo di Marcovaldo. L’artista, fiorentino, era stato fatto prigioniero durante la Battaglia di Montaperti. Non avendo soldi, in cambio della libertà dipinse questa bellissima tavola. Sant’Ansano, patrono di Siena, fu imprigionato nella Chiesa delle Carceri di Sant’Ansano. Da una finestrella della torre, battezzava i senesi che si convertivano al Cristianesimo. Condannato a morte per non aver adorato gli dei pagani, Ansano fu messo nell’olio bollente, ma appena entrò nel pentolone, pare che l’olio smise di bollire. San Pietro alla Magione era la chiesa dei misteriosi Templari. Attorno vedrai le loro case: la Magione. Nella chiesa di San Cristoforo, al suono di una campana si riuniva il parlamento cittadino del Consiglio della Campana.
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Attività sul post
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o
O s s er va bene l’ aff res co di Guid oricci Da q u o. alche parte nasco è sta un a f am macch o s a ina d’a ssedio del te mpo. R iesci individ a uare d ov’è e q u al è ?
A) trabucco B) catapulta C) ariete
Un vestito per due In alto, sulla parete dove si trovava un tempo il mappamondo, troverai un famoso affresco dipinto dal pittore senese Simone Martini (1284-1344). Rappresenta Guidoriccio da Fogliano, condottiero dell’esercito senese, mentre si reca all’assedio del Castello di Montemassi che vedi sulla sinistra della scena. A destra, c’è l’accampamento senese, riconoscibile dagli stendardi e dalla Balzana. Guarda come sono eleganti sia il condottiero che il suo cavallo: la gualdrappa dell’animale ha lo stesso disegno dell’abito di Guidoriccio.
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Condottieri a cavallo
Palazzo Pubblico non è solo la sede del Comune di Siena, al suo interno si trova anche il Museo Civico, pieno di importanti opere d’arte. Nella Ottocentesca Sala del Risorgimento alcuni affreschi ricordano episodi della vita di Vittorio Emanuele II: battaglie, celebrazioni e famosi ritratti. Osserva i due personaggi in sella a un cavallo bianco e un cavallo nero, mentre si stringono la mano. Il primo è il re Vittorio Emanuele II, il secondo è Garibaldi. Al primo piano si trova la Sala del Mappamondo, chiamata così perché vi si trovava un grande disco rotante, poi andato disperso, dove erano dipinti i possedimenti dello Stato senese. Se osservi bene, potrai scorgere ancora i segni lasciati sul muro dal mappamondo durante la rotazione.
Bella come una principessa Simone Martini è l’autore anche della bellissima Maestà (1312-1315) della Sala del Mappamondo. Qui, la delicata Madonna al centro della scena, sembra una principessa riccamente vestita, con la sua corte di santi e angeli, anch’essi resi con grande eleganza, tutti circondati da un’aureola d’oro che ricorda un’opera di oreficeria. Sopra al trono c’è un baldacchino di stoffa che serve a dare il senso della profondità e anche la composizione dei personaggi è resa in modo da suggerire il movimento e la prospettiva.
2 Non est impossibile apud Deum omne verbum
Un mare d’oro
Se vuoi scoprire tutto sui dipinti a fondo d’oro e sull’arte senese dal XIII fino al XVIII secolo, non puoi non visitare la Pinacoteca Nazionale in Via di San Pietro. Cerca la Madonna della Misericordia di Simone Martini, vedi come accoglie tutti i fedeli sotto il suo mantello? Nell’Annunciazione di Ambrogio Lorenzetti, le parole dell’Angelo sembrano quasi anticipare la tecnica dei balloon dei fumetti moderni.
o. Alza lo sguard vanti da o tt ffi so l Su Simone alla Maestà di due no so Martini, ci ivano rv Se o. gn le manine di ce due lu rne a sostenere inare l’opera usate per illum alzandosi o , ie nelle ore bu attraverso abbassandosi corde e un sistema di ol carruc e.
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Buoni e cattivi Una finestra da record Vicino alla Pinacoteca Nazionale, si trova Piazza Postierla o dei Quattro Cantoni (proprio come il gioco). Lì c’è Palazzo Chigi Piccolomini che può vantare una finestra da guinness dei primati. Al primo piano si trova infatti quella che viene considerata la “finestra più piccola del mondo”. Se alzi lo sguardo la potrai vedere anche tu, con la sua microscopica persiana.
At
er v i Os s sch ff re a i l a g lenc ed e tre tre l no a ai alme enze f r r . diffe governi d ue
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ità sul p tiv a ost
Nella Sala della Pace si trovano i famosi affreschi di Ambrogio Lorenzetti (1285-1348): L’Allegoria del Buono e del Cattivo Governo, voluti dal Governo dei Nove per dimostrare i benefici effetti della loro amministrazione. Nel Buon Governo c’è un vecchio re vestito con i colori della città, circondato dalla Pace, la Giustizia, la Temperanza, e altre Virtù, una bella città con gente che balla per le strade, lavoratori felici e una campagna rigogliosa. Nel Cattivo Governo, un tiranno strabico con le zanne, le corna e gli artigli, è in compagnia di Avarizia, Superbia e Vanagloria e altre mostruose allegorie. La città è diroccata e la campagna è piena di furfanti. La Giustizia giace a terra legata, con la bilancia rotta.
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La Patrona d’Italia
A Siena nacque Caterina Benincasa, che forse conosci come Santa Caterina da Siena. Ancora giovanissima decise di rinunciare al matrimonio per farsi suora domenicana, dedicandosi alla carità e alle opere di bene. Da ragazza abitava vicino alla Fontebranda dove il padre prendeva l’acqua per la sua attività di tintore, la sua casa è oggi inglobata all’interno del Santuario che le è stato dedicato. Ci troverai il grande Portico dei Comuni d’Italia chiamato così perché ogni Comune d’Italia acquistò un mattone per costruirlo; la Chiesa del Crocifisso, che ospita il crocifisso dal quale Caterina ricevette le stigmate mentre si trovava a Pisa; l’Oratorio della Cucina e quello della Camera, dove la santa dormiva su un cuscino di pietra. Ci sono conservate anche tante reliquie, come la lanterna che usava per recarsi a visitare i malati durante la notte. Nonostante fosse analfabeta, dettava molte lettere che inviava ai potenti del tempo, ragionando su temi politici e religiosi.
Una testa sacra
Puoi vedere un ritratto di Santa Caterina nella Basilica di San Domenico. E’ un affresco dipinto da Andrea Vanni (1332-1414) ed è l’unica immagine della santa realizzata quando lei era ancora in vita. La riconoscerai dall’abito bianco e nero. Se non sei un tipo impressionabile cerca la preziosa reliquia conservata nella cappella laterale: la testa di Santa Caterina. C’è anche un suo dito.
Si in che a narr rina e t a e di C a s bott a c una vino e ò s l s l i ci fo e sp h c che sa ece colo er i inv s e mira à r p sei m orni. Sa r e p i gi na è vent la zo ai per che o v t i in ques na d e i p ra rie? anco oste e di
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Divertimappa
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Scienza, natura e qualche mistero
Esplorerai dei cunicoli sotterranei dove scorre l’acqua che bevevano a Siena fino a un secolo fa.
Vedrai delle fonti che sono delle
vere e proprie opere architettoniche, ascolterai la leggenda di un fiume misterioso, visiterai un museo tutto dedicato all’acqua e percorrerai le sale di un’Accademia piena di meraviglie: rocce, piante, oggetti strani e incredibili animali.
Giocherai nel verde di un Orto
come quelli che coltivavano i monaci nel Medioevo, annuserai piante odorose e incontrerai gli animali della fattoria.
Ti riposerai in un parco dove c’è
una gigantesca pera, in un altro dove si può fare un picnic e scoprirai la grande varietà di piante coltivate nell’Orto Botanico dove vive anche un fantasma.
Correrai fra i labirinti di un giardino e incontrerai gli animali che sguazzano nel laghetto.
Assaggerai le prelibatezze della cucina senese e imparerai a cucinarne una anche tu.
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1 Un tesoro nascosto
Museo dell’Acqua 2 Le fonti meravigliose
Fontebranda Fonte Gaia Fonte delle Monache 3 Un museo pieno di sorprese
Museo di Storia Naturale dell’Accademia dei Fisiocritici 4 Il verde di un tempo
Orto de’ Pecci Orto Botanico Orti dei Tolomei Orti del Costone Parco delle Rimembranze Giardini della Lizza
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1 Museo dell’Acqua 4 Giardini
della Lizza
Parco delle Rimembranze
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2 Fontebranda 4 Orti del Costone
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Fin dai tempi antichi, il problema di Siena è stato quello dell’approvigionamento idrico. Sorta su tre belle colline, ottime per controllare eventuali attacchi nemici, la città aveva difficoltà a rifornirsi d’acqua, dato che i fiumi erano tutti lontani. L’acqua era preziosa non solo per dissetarsi, lavare, cucinare, ma anche per abbeverare gli animali, irrigare i campi, spegnere gli incendi. Nel Medioevo capirono che la soluzione era quella di sfruttare le falde acquifere sotterranee. Partendo dall’acqua raccolta per stillicidio (e cioè lentamente, goccia a goccia), scavavano una galleria sotto terra e, una volta individuato il corso d’acqua, lo canalizzavano in dei cunicoli chiamati “bottini” che correvano per chilometri, andando ad alimentare le fonti in superficie. L’acqua era un tale valore che le Fonti erano presidiate militarmente per evitare che venissero sporcate o sabotate!
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Un tesoro nascosto
Un fiume leggendario Per secoli i senesi hanno creduto che sotto la città scorresse un misterioso fiume: La Diana. Inutilmente hanno scavato per rintracciarlo, il fiume non c’era. La Diana è diventato il nome di un’associazione di volontari che si occupano della salvaguardia dei bottini e gestiscono il Museo dell’Acqua. E’ un affascinante museo multimediale che ti porterà alla scoperta dell’acqua di Siena, da quando la città era sotto il livello del mare fino alla creazione dei 25 chilometri di bottini. Lì imparerai tutto sulle tecniche e gli strumenti usati dagli uomini che hanno lavorato a quest’opera di incredibile ingegneria. E potrai anche scendere in un vero e proprio bottino! La visita è sempre su prenotazione. Scopri quali altri tratti di bottini sono visitabili in città.
3 Spiritelli sotterranei I “guerchi”, come venivano chiamati gli addetti alla manutenzione dei bottini, sostenevano che nei cunicoli abitassero omiccioli e fuggisole. I primi erano creaturine allegre e danzanti, i secondi erano dispettosi e apparivano con lampi di luce. Il motivo di queste visioni non sarà stato che i guerchi venivano pagati in fiaschi di vino?
Da Carlo V a 007 I bottini erano un luogo ideale per sparire o cercare di introdursi in città di nascosto. Ci provò, senza riuscirci, l’imperatore Carlo V, che nel 1554 cercò di conquistare Siena. Ci è riuscito James Bond, l’agente 007, che nel film “Quantum of Solace”, sbuca dal bottino della Fonte Gaia, proprio in mezzo ai tavoli di un ristorante!
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Pazzi per l’acqua
Giovanni Boccaccio attribuì la pazzia dei senesi all’acqua di Fontebranda, la più importante di tutte le fonti di Siena, costruita tra il XII e il XIII secolo con tre grandi archi in mattoni, mura merlate e quattro leoni di pietra. La fonte più famosa della città è La Fonte Gaia in Piazza del Campo, chiamata così per la gioia dei senesi quando videro uscire l’acqua dalla fonte per la prima volta. Fra le statue che la decorano (quelle originali dello scultore Jacopo della Quercia sono conservate nel museo di Santa Maria della Scala), troverai Rea Silvia, la mamma di Romolo e Remo.
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Le Fonti meravigliose
Creati i bottini, che presero il nome dalla forma a botte della volta, a Siena si costruirono anche molte fonti dove i senesi si rifornivano d’acqua. Nelle case infatti, non c’era ancora l’acqua corrente. Ingegnose opere architettoniche, le fonti erano dotate di tre vasche di raccolta, ognuna con una sua precisa funzione. La vasca più alta conteneva l’acqua più pura, destinata ad essere bevuta. Da lì, l’acqua passava ad un’altra vasca più bassa, dove bevevano gli animali, poi in una terza vasca dove si lavavano i panni. Infine l’acqua arrivava ad una grande vasca più a valle che veniva utilizzata dai conciatori e i tintori o serviva ad alimentare i mulini. Davvero non ne veniva sprecata neanche una goccia!
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Un museo pieno di sorprese
Si chiama Museo di Storia Naturale dell’Accademia dei Fisiocritici ed è il regno della natura, che viene illustrata in tutta la sua varietà. C’è la sezione di Geologia con pietre, fossili e minerali; quella di Botanica con piante e licheni; quella di Zoologia, con animali di tutte le taglie (ad esempio il formichiere gigante), oltre a conchiglie, pesci (lo squalo elefante, grandissimo ma innocuo, si nutre solo di plancton!), scheletri e una serie di strani organismi conservati in alcool all’interno di contenitori di vetro. E infine c’è una sezione di Anatomia con parti anatomiche pietrificate.
I fisiocr itici e rano un gru ppo di scienziati c he stu diavan i feno o meni n aturali verific e li avano . Il lor nome o deriva dalle parole grech e: physis (natur a) e critic os (giu dici).
Nel museo troverai anche molte curiosità: una tazza da picnic appartenuta a Napoleone; un paio di guanti di bisso, fibra tessile fatta con i filamenti prodotti da un mollusco; un ciuffo di peli di mammut; una collezione di funghi di terracotta realizzati per mostrare i funghi velenosi a chi non sapeva leggere.
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2 Sapevi c h e ne l Medio evo gli ort aggi e rano divisi nelle d ue catego rie di erbe e radici? Le prim e eran quelle o che cr escev al di s ano opra d e l s uo le sec lo, onde a l di sotto.
Visita in fattoria Nell’Orto de’ Pecci vivono molti animali: polli, tacchini, conigli, capre, e l’asinello dell’Isola del Giglio, una specie protetta. Si può anche assistere a uno spettacolo di falconeria.
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Il verde di un tempo
Nel Medioevo erano sorti a Siena molti orti urbani, generalmente in prossimità dei conventi, dove si coltivavano alberi da frutta, piante per uso alimentare, aromatiche e officinali, oltre a quelle tintorie. Alcuni di questi orti sono ancora oggi un’oasi di verde in mezzo alla città. L’Orto de’ Pecci ti aspetta con i suoi percorsi tematici. Nell’Orto Medievale si coltivano esclusivamente le piante che si conoscevano a quel tempo, come il finocchio, potente antinffiamatorio. Il Percorso Olfattivo-Tattile ti porterà alla scoperta di erbe odorose come la maggiorana, che veniva usata per non far inacidire il latte, o lo zafferano che serviva a tingere i tessuti di giallo. Gli antichi Egizi lo usavano per tingere le bende delle mummie. E c’è anche la ricostruzione di un vero e proprio Magazzino di un tintore.
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A scuola di botanica Serre, laghetti, terrazzamenti e percorsi nel verde: ecco l’Orto Botanico di Siena, un magico giardino rigoglioso di piante nostrane e piante rare. Ci troverai grandi alberi di paesi esotici, piante indigene della Toscana centromeridionale, il Giardino dei Semplici con le erbe medicinali. Nella bellissima Serra dai vetri colorati, viene riprodotto il clima caldo umido delle foreste tropicali per coltivare orchidee, papiri e piante carnivore. Cerca il Fiore di cera, l’Albero che cammina (non sembrano nomi da fiaba?), e le Piante Atmosferiche che possono resistere a lunghi periodi di siccità. Il Tiepidario è invece il regno delle piante grasse -chiamate anche Succulente- come gli incredibili “Sassi”, piante che sembrano davvero dei sassetti paffuti.
Orto con fantasma
Si racconta che nell’orto botanico si aggiri un fantasma chiamato Giomo. Si tratterebbe del custode del tesoro dei monaci camaldolesi, sotterrato in un luogo segreto per impedire che i soldati di Napoleone lo trovassero. Pur di non rivelare il nascondiglio, il custode si fece uccidere. Il suo fantasma è un po’ dispettoso e si manifesta con tonfi, ombre e lancio di sassi. Al n. 50 di via Delle Cerchia, c’è un busto incassato nel muro che potrebbe essere proprio il ritratto di Giomo.
GIO CO Trov a gli intr usi . Quali delle piante coltivate nell’orto, non erano ancora state importate in Europa prima del 1492, anno della Scoperta dell’America? Soluzione a p. 48
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2 ci Nel laghetto : io e sono anch il cigno reale!
Avventure tra le piante Nel Parco delle Rimembranze, dove puoi percorrere i labirinti di cespugli e assistere ai giochi d’acqua, ogni albero ricorda un caduto della Prima Guerra Mondiale. I Giardini delle Lizza un tempo erano una Scuola di Equitazione, oggi sono un parco pubblico con un Monumento al Cavallo (e al puledrino) che lo scultore Sandro Chia ha voluto regalare alla Contrada Sovrana dell’Istrice.
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Una pera speciale Un prato verde per giocare o fare un pic nic, panchine all’ombra per riposarsi nelle giornate calde: Gli Orti dei Tolomei sono un bel posto per prendersi una pausa dai vari giri per le strade, le chiese e i musei della città. In posizione elevata, dominano un colle e la Valle di Valdimontone, ma se guardi verso sinistra vedrai una torre alta, alta, la riconosci? Fra gli ulivi fa bella mostra The Drop, la Goccia, una grande scultura realizzata da Tony Cragg, soprannominata da tutti “La pera” a causa della sua forma particolare. Se sei a caccia di verde, non perdere Gli Orti del Costone, un vasto giardino con campo da basket, percorso botanico e aree relax e ricreative.
In Via Du pré, il 19 Marzo (Festa del Pap che in à, Toscan a si ch “babbo”) iama , la Con trada C dell’On apitana da fest eggia S con ba . Giuse ncarell ppe, e che v frittell endono e di ris o e i “c con i c arrett olori d i” elle Co fatti c ntrade on una tavolet legno e ta di quattr o pigne come r uote.
Un po’ d’appetito Fare il turista fa venire fame, per fortuna a Siena non hai che l’imbarazzo della scelta su che cosa mangiare! Innanzitutto ci sono i molti salumi di Cinta senese, poi ci sono i formaggi, come il buonissimo Pecorino, o i gustosi primi, ad esempio i Pici, una pasta fresca di grano tenero da condire con i funghi e col ragù. E c’è anche una grande varietà di dolci: il Panforte, con le mandorle e la frutta candita; i Ricciarelli, dolci di marzapane con scorza di arancia candita; i Cavallucci, biscotti con le noci tritate; le Copate, croccante di miele, mandorle e noci chiuso fra due ostie, e molti altri ancora.
i “cenci”, e r a f a o r a p im : A T RICET nevale classici dolci di Car
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Un maialino molto antico
Forse sei curioso di sapere che cos’è la Cinta senese. E’ un’antica razza di suini originaria della zona. Ricordi l’affresco di Ambrogio Lorenzetti sugli “Effetti del Buongoverno”, dipinto nel Palazzo Comunale nel 1338? C’è raffigurato un bel maialino nero con una fascia bianca sul torso (anche lui bianco e nero, tipico di Siena!) che sembra proprio una “cintura”.
Procedimento:
1) Amalgama tutti gli ingredienti e impasta bene.
3) Facendoti aiutare da un adulto, friggi i rombi di pasta in olio d’oliva bollente.
2) Ingredienti : Stendi la pasta col mattarello su un piano infarinato e tagliala a piccoli rombi.
1 uovo 1 cucchiaio d’olio 1 cucchiaio di zucchero zucchero a velo farina q.b. olio per friggere.
4) Scolali su una carta assorbente, spolverandoli di zucchero a velo. Sentirai che delizia!
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ONI SOLUZI dei GIOCHI Gaia si trova nelle pagine: 5, 8, 10, 13, 15, 16, 18, 21, 25, 26, 28, 31, 33, 35, 36, 40, 42, 45, 46. PAGINA 2 - 3: Roma B, Firenze: A, Parigi: A, New York: C, Pechino: B PAGINA 8: C E’ simile ad una Y rovesciata, dove i tre lati della lettera corrispondono ai Terzi, i tre quartieri della città PAGINA 11: B Un drappo di stoffa. Il pallium era un mantello usato dagli Antichi Greci e poi dagli Antichi Romani
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PAGINA 12: TESSITORI Tè – S - Si - Tori PAGINA 15: PALAZZO PUBBLICO PAGINA 16: B S’i’ fosse Cecco, com’i’ sono e fui, torrei le donne giovani e leggiadre: le vecchie e laide lasserei altrui PAGINA 17: A Era un istituto che concedeva prestiti, chiedendo come garanzia le rendite dei pascoli della Maremma PAGINA 19: C
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PAGINA 21: A Il Tabernacolo della “Madonna del Corvo” fu costruito sul luogo dove, secondo la leggenda, cadde un corvo che diffuse la peste in città nel 1348 PAGINA 27: A ROMA, B PISA, C FIRENZE, D VITERBO PAGINA 29: C San Savino ha in mano il pastorale, il bastone usato dai vescovi
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PAGINA 30: A Il paiolo serviva a vari scopi: fare il formaggio, cuocere il brodo, stufare la carne PAGINA 32: Ci sono: il cane e il gatto, la brocca con la pipì, la bottiglia con sopra il bicchiere, le pantofole PAGINA 34: B Si intravede nel fortino al centro della scena PAGINA 37: Un drago PAGINA 40: 1 PAGINA 43: Una balena PAGINA 45: I pomodori, le patate e i peperoni
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Saluti
da Siena
Scegli a Siena il francobollo che piĂš ti piace!
Arrivi a casa prima tu o la cartolina? 49
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Ho visto le colline, i parchi, le ch
iese:
Ho visto animali, piante, fiori e
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posti che ho visitato:
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Il mio ricordo preferito:
Dov’è la piazza a forma di conchiglia? Qual è l’ospite d’onore al banchetto? Dove c’è un soffitto stellato? Chi dormiva sotto gli affreschi? Perché c’è un tiranno con le zanne? Che cosa faceva la Patrona d’Italia? ? Quale tesoro mi aspetta sotto la terra sità nelle o ri cu e tr al te n ta e Scoprirai queste ysiena.it jo n .e w w w su e a n ie S Divertimappe di
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a è patrimonio Il centro storico di Sien a mantenerlo aci UNESCO dal 1995. Aiut fosse un grande e com lo pulito, rispetta a terra per riposare “salotto”. Non sederti valli e gli spazi le o mangiare, ma cerca a appositamente verdi o utilizza la struttur cato Mer destinata in Piazza del o da Piazza del “Tartarugone”, a un pass di Siena, te ne dini citta noi, i Tutt Campo. a in città. saremo grati. Buona visit une di Siena. - Com Assessorato al Turismo
ato Politiche per lizzato dall’Assessor
Progetto rea
Volume stampato nell’ambito delle iniziative per Siena Capitale Italiana della Cultura 2015.
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