Foto Sebastian Arce
Periodico bimestrale sul Tango • NUMERO 1 • SETTEMBRE 2010
Milena baila el Tango... di NANCY MIRANDA
Il Tango, intesa e... comunicazione di MARCELO ALVAREZ
Milongueros di PIER ALDO VIGNAZIA
Guida all’ascolto del tango di EDUARDO NOTRICA
Sabrina Amato y Marcelo Alvarez Associazione
Doble A Tango
CORSI 2010 2011
Doble A Tango
LEZIONI DIMOSTRATIVE GRATUITE ELCUBANITODANCESCHOOL zona Prenestina via Aquilonia, 61 >lunedì 20 e 27 settembre primi passi, H 20:00 intermedi/avanzati, H 21:30 ------------------------------------------MILONGA DELLA STAZIONE zona Casilina via Casilina Vecchia, 96 >martedì 28 settembre intermedi/avanzati, H 20:30/22:30 El PraCtiCon, H 22:30/00:30 ------------------------------------------ROMAGOTANCLUB zona Colli albani via dei Cessati Spiriti, 89 >giovedì 30 settembre primi passi, H 20:00 principianti (esperienza minima), H 21:30 ------------------------------------------LOS LATINOS zona Boccea via della Divina Provvidenza, 90 >venerdì 17 e 24 settembre primi passi, H 20:00 intermedi/avanzati, H 21:30
Doble A Tango
EXTRA
lezioni a tema, pratiche, show, spettacoli, lezioni private, vacanze tango
Info 3315474334 | 3383263609 amasabrina@hotmail.it mhatango@hotmail.com
www.aatango.it la DOBLE HOJA del TANGO
INSERZIONI
Direzione editoriale Doble A Tango Progetto grafico e impaginazione Ilaria Rosa Stampa Tipografia Cangiano Grafica - Volla (Napoli) Supplemento bimestrale n. 1 a “Spartaco” reg. tribunale Santa Maria Capua Vetere n. 549 di Edizioni Spartaco sas di De Paolis Pasquale e C.
Per prenotare la proria inserzione pubblicitaria: ladoblehoja@hotmail.com
Milena baila el Tango como ninguna... Milena tiene el
Alma de bandoneon
MILENA, QUAL È LA TUA MUSA ISPIRATRICE NEL PROCESSO CREATI-
VO DI UNA COREOGRAFIA? > Ci sono diverse strade
che si possono seguire: direi che per me viene prima la tematica da trattare. È da lì che parto. La coreografia “Tramatango”, per esempio, si compone di tre parti – Sintonias, Pugliese Yumba e Tango Congo. Ognuna di queste ha una storia diversa, nasce in maniera diversa e anche in tempi diversi.
CI RACCONTI COME NASCE TRAMATANGO? > La prima idea è stata Tango Congo. L’ispirazione mi è venuta dall’interesse di ricerca delle origini afro del tango. La curiosità è nata dopo un viaggio a Cuba. Ascoltando con attenzione, suonando le percussioni, ho trovato legami sorprendenti tra la musica di quel luogo e il tango. Mi sono accorta che molti tanghi hanno una radice afro. L’ispirazione viene così, improvvisa e misteriosa. È un canale creativo che si apre nella mente lasciando fluire liberamente esperienze vissute e intuizioni. È una catena di elementi che vanno unendosi e alimentandosi reciprocamente. Tango Congo si compone di una prima parte, “Rojo” molto simbolica e primitiva nella quale ho messo qualcosa di personale, qualcosa che ha a che fare con una mia ricerca interiore, spirituale. E di un finale, Sitio Tango, che è una celebrazione giocosa della musica, con la percussione messa in coreografia. Per quanto riguarda Sintonias, tutto è partito dalla proposta di Alejandro Cervera di creare una coreografia per il festival di danza nel centro culturale di sperimentazione e ricerca “Rojas”. La richiesta specifica era la costruzione di una coreografia di tango con influenze di danza moderna. Mi sono detta: “Questa proposta viene al momento giusto!”. Avevo
foto Dolores Gambino: Palo Milena Plebs e David Alejandro ________
un’idea coreografica molto semplice: coppie di ballerini che descrivono orbite nello spazio, su musiche di tango di autori contemporanei. La musica, quindi, come punto di partenza dal quale, lasciandosi andare, le immagini cominciano ad apparire. Poche, dunque, le premesse su cui lavorare ma di una cosa ero certa: non avrei utilizzato né musiche di Piazzolla che è molto inflazionato, né tantomeno musiche di tango elettronico che è tanto di moda. Per fortuna conosco persone del livello di Luis Tarantino, esperto di musica, che mi ha messo a disposizione tutta la sua competenza nella ricerca di nuove idee musicali per il mio progetto. Per completare il programma, infine ho voluto rendere omaggio al mio amore musicale di tutto il tango che è Osvaldo Pugliese. A dire la verità ho anche altri amori che sono Carlos Gardel e Astor Piazzolla. Ma in relazione al ballo è sicuramente Pugliese quello che preferisco. Anche perché con Miguel Zotto i nostri cavalli di battaglia erano proprio la “Yumba” e “Gallo ciego” di Pugliese, tanghi che permettono una maggiore interpretazione. MI
VIENE IN MENTE QUELLA PARTE DELLA COREOGRAFIA MOLTO
INTENSA DOVE TUTTO È DI COLORE ROSSO, IL VESTITO, LE LUCI... E TUTTO SEMBRA ESSERE UN RICHIAMO AL RISVEGLIO DELLA PASSIONE DI QUELLA DONNA CHE BALLA AL CENTRO DELLA SCENA, SI INTERROGA E CERCA SE STESSA. È COSÌ? > Sì, esatto. Attraverso la coreografia
ho cercato di analizzare l’evoluzione del ruolo femminile nella danza del tango dagli inizi del XX agli inizi del XXI secolo. COM’È
CAMBIATO SECONDO TE IL RUOLO DELLA DONNA NEL
TANGO? > Credo
che il modo migliore per rispondere a questa domanda sia portare come esempio concreto la mia esperienza. Ho la sensazione che il tango sia entrato nella mia vita perché io imparassi cose nuove su di me, sul mio ruolo di donna. Non è casuale che appena iniziato a ballare tango mi fidanzassi con il mio ballerino e che quella fu per me la prima relazione stabile che durò dieci anni. Il tango mi diede la possibilità di girare il mondo, di guadagnare, mi diede la mia prima relazione affettiva forte. Tutto era mescolato con il tango. Molte volte mi sentivo costretta in quell’abbraccio e credevo di
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bbiamo scelto di aprire questo nostro primo numero con la talentuosa e creativa “Portena” Milena Plebs: coreografa, regista, produttrice, lavoratrice instancabile. Ma una sola parola non basta per definirla. Milena è tutto questo e molto di più. Conosciuta in tutto il mondo soprattutto come ballerina, ogni volta che ritorna sulla scena ci diletta e non passa inosservata.
testo Nancy ________ Miranda
non poter scappare, che non avrei avuto via d’uscita, che dovevo vivere delle cose che a volte non mi piacevano. Credevo. Ma poi con il tempo e con molto lavoro interiore mi sono liberata. Adesso finalmente so che posso entrare ed uscire quando voglio. Sento che posso entrare e giocare un ruolo con molta intensità e so anche di poter uscire, di poter in un modo o nell’altro slegarmi. E se in qualche momento sento di perdermi so che posso ritrovarmi. E questa consapevolezza te la danno gli anni e l’esperienza. UNA VOLTA LE COPPIE DI TANGO ERANO PER SEMPRE... COSA SUCCEDE OGGI QUANDO SI ROMPE UN LEGAME ARTISTICO? > Oggi rompere un legame artistico non è più la fine del mondo. Attualmente le coppie cambiano tanto, ballerine e ballerini non sempre hanno un compagno fisso, lavorano con diversi professionisti. A me sta succedendo questo negli ultimi anni. Molto spesso siamo noi donne che portiamo avanti progetti creativi, convochiamo i ballerini e ci occupiamo dell’aspetto organizzativo. Uomini e donne ci siamo evoluti, siamo pratici, non più attaccati ai ruoli. QUAL È IL TUO RAPPORTO CON IL MONDO AUDIOVISIVO? > La prima volta che ho sentito l’esigenza di registrare il ballo è stata nel 2000, anno in cui ho cominciato a provare con
Ezequiel Farfaro, in occasione dell’inaugurazione, nel quartiere del Abasto, della statua dedicata a Carlos Gardel, della quale io sono orgogliosamente la madrina. Le prove sono serbatoi di grande ricchezza: una volta finita la coreografia, è difficile ricostruire il processo creativo, molte cose si dimenticano. Senza registrazione parte di quel processo andrebbe perduto. Dunque, a partire dalla statua di Gardel, fin dal primo giorno dell’incontro con Ezequiel ho deciso di avere una persona che filmasse, Rodrigo Pairetti, un mio assistente, che poi ha finito per dirigere il documentario “Milena baila el tango”. La registrazione è durata sei mesi, tranne alcune interruzioni per brevi viaggi. Credo che lasciare documenti sia importante, perché le idee stanno nell’aria e se non si fissano si rischia di perderle. Si è perso tanto dell’epoca d’oro del tango proprio perché non ci sono documenti. Il cinema argentino dell’epoca filmò il ballo dal bacino in su e in poche sequenze. Oggi abbiamo a disposizione anche youtube e internet. Chiunque balli può filmare e mettere in rete. È un grosso vantaggio. Anche per Tramatango abbiamo fatto la registrazione che presto diventerà documentario grazie alle sovvenzioni di Iberscena in Spagna e grazie all’approvazione del progetto da parte del Ministero della cultura della città di Buenos Aires. >> segue nel prossimo numero
Il tango, Intesa e...
comunicazione
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ono Marcelo Horacio Alvarez, nato a Buenos Aires, ballerino ed insegnante di Tango, residente in Italia dal 1999, da tanto avevo in mente di divulgare con un “giornalino” questa mia forte passione per il tango, adesso finalmente sono felice di farlo attraverso questa piccola finestra: “La Doble Hoja del tango”, così conoscendo il vostro parere nel leggerlo, potrò pian piano arricchirlo, sapendo che oggi mettersi in gioco nell’era del web è una sfida. “La Doble Hoja” vuole essere un canale di comunicazione per la comunità tanguera romana e non solo, un canale divulgativo tanguero, dove poter trovare informazioni che accrescano il vostro interesse per la mia terra e dove poter scoprire che il tango non è solo un ballo, ma bensì una
testo Marcelo________ Alvarez foto Ilaria Rosa: Marcelo Alvarez e Sabrina Amato ________
complessa mescolanza di culture che per volere del destino si sono abbracciate in tutta la loro diversità nella vasta geografia del “Rio de la Plata”. Tutto questo l’ho ideato perché a Roma un giornale tanguero ancora non esisteva! Prima di entrare nei labirinti del tango, vorrei ringraziare tutti gli amici che mi aiutano in questa impresa: Nancy Miranda, mia collaboratrice a Buenos Aires, Pier Aldo Vignazia ideatore del logo e anche inserzionista, Eduardo Notrica musicista argentino, Cecilia Caponiti traduttrice, Milena Plebs tanguera doc, Ilaria Rosa grafica. Attraverso questo mezzo cercherò di riportare le mie senzazioni riguardo al cammino del tango a Roma e quindi condividerle con tutta la comunità tanguera, ritengo che sia importante non dimenticare i fondamenti essenziali del messaggio del tango “l’intesa e la comunicazione”. Concordo
che molti appassionati aiutano a diffondere il tango con numerose iniziative, ma ritengo che tra i tanti “operatori” manchi una vera comunicazione, quindi, una vera intesa... In merito a ciò, riporterò, ricordando il suo grande insegnamento, quanto accaduto al maestro Roberto Firpo*, mentre nel 1916 lavorava al caffè “La Giralda” a Montevideo. Qui un giorno arrivò un signore accompagnato da un gruppo di ragazzi, tutti studenti, con uno spartito di una marcetta, a cui volevano che il pianista facesse un suo arrangiamento, poiché vi avevano intravisto un Tango. Il maestro, però, all'inizio incontrò il ritmo del “dos por cuatro”, ma dopo non trovandolo, ebbe l’idea d'inserire parti di due suoi tanghi scritti nel 1906, che allora non avevano avuto alcun successo: “La Gaucha Manuela” e “Curda Completa”, da qui il grande
* Roberto Firpo, musicista e pianista argentino (1884-1969) creò la “Orquesta tipica”, ed è considerato, insieme a Julio De Caro e Francisco Canaro, il pioniere della nuova formazione orchestrale del Tango, introducendo come strumenti il pianoforte ed il contrabbasso. I tanghi più conosciuti del maestro Firpo sono: “El amanecer”, “Alma de bohemio”. Egli ha dato soprattutto importanza alla melodia. Ha collaborato con nomi importanti quali: Eduardo Arolas detto “El tigre del bandoneon”, Osvaldo Pugliese, Osvaldo Fresedo... (fonti consultate: R. Selles).
testo Pier Aldo ________ Vignazia
già, si fa presto a dire milonguero. Il primo dubbio, ormai parecchi anni fa, me lo sciolse – e me lo rinforzò – il mio caro amico maestro a cui da neofita avevo chiesto: «Ma, dimmi un po', chi è, che cosa è un milonguero?». Il maestro mi guardò con sguardo sornione, e sorridendo mi rispose: «Vedi, le cose stanno così: gli amici, con aria complice e un po' invidiosa dicono “Pepe? È un milonguero!”. I familiari, con aria triste e sconsolata, come se stessero piangendo un morto, dicono “Pepe? Ahh, è un milonguero...”». Tanti anni sono passati, ma la definizione del maestro non è mai stata sconfessata. Anzi, le esperienze l'hanno via via
Parlare di milonguero è un po' come guardare la Terra con Google Earth: più ti avvicini, più ti accorgi che quello che vedevi dallo spazio non è quello che scopri man mano che scendi. Da noi, chiunque balli tango non scalciando come un cavallo punto da un tafano, è un milonguero. A Buenos Aires... beh, a Buenos Aires le cose si complicano. Fra coloro che non sanno, o fra amici, ci si può anche dare quasi impunemente del “milonguero”. È un po' come dire un habitué della milonga. Ma un habitué della milonga non è un milonguero, così come il compadrito non era il compadre. Per essere realmente milonguero ci vuole qualcosa di più. E, spesso, molto di meno: denaro, soprattutto. Perché il milonguero non lo si fa per alcune ore, per poi tornare alla vita normale. Milonguero non lo si fa, lo si “è”. Come?, direte voi. E che fa il milonguero? Come campa? Mistero. Aiutato dagli amici. A scrocco da qualche donna incantata dal suo modo di ballare, o chissà da che cosa. Racimolando lavoretti qua e là. Forse con qualche piccolo commercio di sostanze non proprio innocenti. Il milonguero solo nella milonga trova la sua dignità, la sua ragion d'essere, il suo status sociale. Nella milonga è re. Al di fuori, è nessuno. O meglio, era. Perché anche la milonga porteña cambia, “quei” milongueros stanno uno alla volta “cortando pa' Chacarita*”, per raggiunti limiti di età, passando il testimone ai “profesores”, ossia i maestri, i nuovi signori della milonga grazie al tango tornato di moda. Molti dei quali, manco a dirlo, milongueros... E così la storia, per fortuna del tango, continua. * Chacarita: cimitero monumentale della Capital Federal.
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arricchita di particolari, che come tutti i particolari, quando sono troppi, finiscono con il farti perdere di vista il quadro generale. Per fortuna che c'è il maestro. Una mia amica porteña, Ana, che avevo conosciuto in milonga, mi mandava mail firmandosi “Ana, la milonguera”. Un giorno, chiacchierando, cominciai: “Tu, che sei una milonguera...”. Lei si girò di scatto, quasi offesa, e ribattè: “Io? Io non sono milonguera!”. Un’altra volta, parlavo di una conoscente che si era innamorata di un tipo incontrato in una milonga. Un tipo che frequentava varie milonghe, buen mozo, come si dice, ancorché attempato, dongiovanni impenitente. Ne parlavo a una buona amica, appassionata anche lei di tango, e raccontavo di come questo personaggio, di come questo milonguero trattasse (ovviamente, male...) la nostra comune conoscente. Quando dissi che il tipo aveva un avviato negozio di cristallerie, l’amica, fu tranchant: “Se ha un negozio, non è un milonguero!”.
Milongueros
eh
risultato fu il tango dei tanghi: “La Cumparsita” di Matos Rodriguez. Come notate, il tutto non nacque da un mero fine commerciale, bensì da una collaborazione spontanea e disinteressata, legata ad una unica passione, infatti R. Firpo non firmò mai questa opera.
Guida all’ascolto del tango
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olitamente chi balla, chi ascolta tango non è abituato ad avvicinarsi concettualmente alla musica. Si limita a goderne al massimo prendendone gli elementi necessari per cogliere il carattere del brano ed immergersi nel suo flusso, seguendo per esempio il tempo, lento o veloce che sia. La percezione dell’ascoltatore si lascia trascinare solo dal virtuosismo del violino di Antonio Agri, dalla potente sezione ritmica dei bandoneones di Troilo, dalla voce vellutata di un Fiorentino o dai salti mortali della mano sinistra di Pugliese. Ma come riusciamo ad “entrare” nella musica e afferrare i suoi elementi costitutivi? Come organizziamo la nostra percezione in modo da non perderci in quella marea tanghera di suoni? Come chiamo quello che tanto mi piace e non so come chiamarlo? L’INTUIZIONE SOPRATUTTO Ognuno di noi ha conoscenze musicali intuitive prodotte dal proprio mezzo culturale, di solito costruito senza alcuna formazione tecnica riguardo la lettura musicale. Altro lavoro sarebbe quello di dare coscienza a queste intuizioni, utilizzando una denominazione rigorosa che sia anche chiara e precisa con analisi consapevole e indispensabile per un vero approccio utile e proficuo del fatto musicale. Si può? Si, si può. È assolutamente possibile educare all’ascolto della musica e
testo Eduardo________ Notrica
sensibilizzare la sua percezione di fronte agli elementi del linguaggio musicale senza utilizzare la notazione musicale tradizionale. Queste conoscenze dunque, si traducono in un immediato arricchimento teorico e pratico. Con la consapevolezza della forma musicale si acquista più sicurezza nel ballo. Ci sono situazioni concrete dove serve capire se un brano comincia in levare o in accento oppure si deve prevedere la durata di un periodo musicale contando la quantità di battute nelle frasi o capendo se la variazione melodica si sviluppa sul tema A o B per fare una scelta coreografica coerente. AL DUNQUE Per acquisire questi elementi tecnici si deve guidare l’ascolto, affinché si percepisca separatamente ognuno dei parametri del discorso musicale per averne successivamente una visione di insieme, cioè della forma musicale. I parametri da considerare in questa proposta di analisi sono: > la sintassi > il ritmo > il centro tonale > le idee tematiche > le trame melodiche armoniche > gli strumenti utilizzati Questa sintesi della Guida all’ascolto del tango segue nella prossima edizione della Doble Hoja dove si approfondiranno tutti i parametri insieme a tanti esempi musicali.
DONDE MILONGUEAR EN ROMA Martedì VIA CUPA [via cupa, 5 · info 360602693] LA BOCA [via Salaria, 211 · info 3334922495] Mercoledì Il GDT [via degli Olimpionici, 7 · info 06 97275065] CAFETIN DE ROMA [via Bordoni, 50 · info 3476937644] MILONGA DELLA STAZIONE [via Casilina Vecchia, 96 · info 3299573409] Giovedì QUERER [via Ciro il Grande, 10 · info 3483862271] DEI SERPENTI [via dei serpenti, 32 · info 3392346185] Il GDT [via degli Olimpionici, 7 · info 06 97275065] Venerdì TANGUERA [via degli angeli, 146 · info 3461411095] MILONGA CENTRAL [via Giolitti, 36 · info 3933167561] Il GDT [via degli Olimpionici, 7 · info 06 97275065] BARRIO ARTE [via di Pietralata, 135 · info 3495629314] ARTETOILES [via di casal boccone,102 b · info via di casal boccone 102 b
MILONGA DEL POPOLO [via Benedetto Bordoni, 50 · info 3332614214] MILONGA PORTENA [via del Castello della Porcareccia, 31 · info 3335983086] Sabato LOS LATINOS [via della divina provvidenza, 90 · info 06 66411175] TANGOFFICINA [via Cupa, 5 · info 06 97655721] ELETTROTANGO@BAR [via Appia Nuova, 700 · info 3355913434] MIO TANGO [via Filoteo Alberini, 53 · info 3299170544] TANGO CLUB [via Passo Corese, 11 · info 3809021704] MILONGA DELLA STAZIONE [via Casilina Vecchia, 96 · info 3299573409] GDT [via degli Olimpionici, 36 · info 06 97275065] Domenica EL BESO TANGO CLUB [Km. 17.800 via Appia · info 06 79340501] BARRIO ARTE [via di Pietralata, 135 · info 3495629314] MILONGA BIEN PORTENA [Mitreo via M. Mazzacurati, 63 · info 3335300844] TANGO BAR [via Macerata, 9 · info 06 70301101] ALICETANGO [Via Romolo Gessi 6 · info 3398780568]
sabato 2 ottobre serata di apertura
la milonga del sabato tutti i sabati 20.00 / 21.30 22.00 / 05.00
pratica con i maestri della stazione noche de tango cena/buffet e servizio bar
el domingo della stazione
tutte le domeniche
15.30 / 20.00
pratiche non stop con i maestri della stazione a seguire pratica libera fino alle 24.00 cena/buffet e servizio bar
lunedì
Ricardo gallo e laura grandi >principianti >intermedi
20.00 / 21.30 21.30 / 23.00
alicja ziolko >principianti >intermedi
martedì
i maestridella stazione
20.00 / 21.30 21.30 / 23.00
Marcelo alvarez e Sabrina amato >intermedi/avanzati >”el practicon”
20.30 / 22.30 22.30 / 00.30
mercoledì Ricardo gallo e giulia Portas >principianti >intermedi
20.00 / 21.30 21.30 / 23.00
gerardo Quiroz e Roberta Coen
Milonga della Stazione via casilina vecchia, 96 alessandro amici 329.9573409
21.00 / 22.30
Marcelo Ballonzo
sabato
gustavo saenz e Cristina Muntoni
domenica
neri Piliu e Yanina Quinones
>principianti >intermedi >principianti >intermedi >principianti >intermedi
20.00 / 21.30 21.30 / 23.00 16.00 / 17.30 17.30 / 19.00 16.00 / 17.30 17.30 / 19.00
alessandroamici1@virgilio.it www.milongadellastazione.com milonga della stazione
Grafica Ilaria Rosa
>intermedi/avanzati
giovedì