Periodico bimestrale sul Tango • Numero 3 (nuova serie) • Aprile 2012 Con il patrocinio di Ambasciata della Repubblica Argentina in Italia
Ambasciata della Repubblica dell’Uruguay
Calcio & Tango le passioni di
Homero Manzi di Max Civili
La Doble Hoja ospita
Due corpi una sola anima
malen@
comunità tanguera che compie 10 anni
II Edizione CONCORSO LETTERARIO “Volango, parole, tango e nuvole”
Fernando Gracia e Sol Cerquides: il tango è una danza infinita di Manuela Pelati
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LE OPINIONI DELLA DOBLE
Il porteño romano di Marcelo Alvarez
L’italiano a Buenos Aires di Pier Aldo Vignazia
SOMMARIO
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INTERVISTA A FERNANDO GRACIA E SOL CERQUIDES
Sentimento e tecnica: il tango è una danza infinita di Manuela Pelati
11 Ernesto Valles. Tango in radio
In copertina: Fernando Gracia e Sol Cerquides
di Marcelo Alvarez
12 malen@. La comunità tanguera
come forza aggregante del tango
di Marcela Pelati
A pedido de los editores de La Doble hoja del Tango y en recuerdo de Andrea Missé (1977-2012) reproducimos la entrevista publicada El Tangauta • Revista Nº 184 (Febrero 2010).
Andrea Missé (10 AGO 1976 | 2 ENE 2012) & Javier Rodríguez
Tango esencia
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Il tango dell’ ”americano” Piazzolla
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Andrea Missé y Javier Rodríguez son una joven pareja artística dedicados a tango danza, con una amplia trayectoria que los distingue, en nuestro país y en el exterior. En diálogo con El Tangauta analizaron su carrera, la docencia y la magia que se esconde detrás de la técnica.
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ROME CHAMBER MUSIC FESTIVAL
di Manuela Pelati
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INSERTO SPECIALE DA BUENOS AIRES
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IL TANGO FESTIVAL DI FIRENZE
El Tangauta - Tango esencia Homenaje a Andrea Missè Dieci anni di passione pura di Max Civili
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CALCIO & TANGO
Le passioni di Homero Manzi di Max Civili
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Reg. Tribunale Civile di Roma N 344/2011 del 10-11-2011 di Edisegno srl Per contattare la redazione: mpelati@ladoblehoja.it, mcivili@ladoblehoja.it, malvarez@ladoblehoja.it
Chiuso in redazione il 17 aprile 2012
Esquina Homero Manzi di Nancy Miranda da Buenos Aires
la DOBLE HOJA del TANGO Direttore Responsabile Manuela Pelati Ideazione e commento Marcelo Alvarez In redazione Manuela Pelati, Max Civili, Pier Aldo Vignazia e Nancy Miranda (da Buenos Aires) Collaboratori Anna Maria Fabbri, Inés Guidini Grafica e impaginazione Pia ‘t Lam Stampa Edisegno srl - P.zza G. Tavani Arquati 113 - 00153 Roma
Per prenotare la propria inserzione pubblicitaria: ladoblehoja@hotmail.com
I CAFFÉ DI BUENOS AIRES - 1° PUNTATA
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PRATICHE E MILONGHE
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IL RACCONTO
Donde praticar... Donde milonguear... Buenos Aires di Mario Abbati
28 Il concorso letterario. “Volango,
parole, tango e nuvole”, II edizione
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LA DOMENICA DELL’ARTE
di Anna Maria Fabbri, foto di Mario Giannini
30 Tanguera monumental
La festa del’inaugurazione
di
Antonio Lalli
CORSO DI TANGO con Antonio Lalli e Laura Grandi TUTTI I VENERDĂŒ alle ORE 21.00 Viale Parioli, 162 (con parcheggio interno) OGNI 2^ E 4^ DOMENICA DEL MESE al Mitreo - via Mazzacurati, 63 (Corviale Portuense) ORE 19.30 Pratica tango ORE 20.30 Lezione di milonga ORE 21.30 Serata con Antonio musicalizador
ANTONIO LALLI Musicalizador - Maestro di tango e milonga Lezioni collettive e private Stage e seminari Organizzazione eventi tangueri Tutte le informazioni sugli eventi, i corsi, gli stage e i curriculum dei maestri e degli assistenti di Tangare sul sito Antonio Lalli, Paola Lievore e Carmen, organizzatrice de Los Latinos/La Mirada
www.tangare.eu Telefono: 339 7177038 Facebook: Antonio Lalli e Gruppo Tangare
(foto: Mario Giannini)
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IL PORTEÑO ROMANO di Marcelo Alvarez
Come mettere insieme il diavolo e l’acqua santa
Carlos Gavito e Marcela Duran
“Imagenes paganas”, cantava Federico José Moura, leader dei “Virus”, un gruppo rock protagonista della nuova onda musicale argentina degli anni ‘80. La band fece storia, ma il “virus” che contagiò me, al tempo, fu quello del tango. Le immagini del rock hanno riempito la mia adolescenza, perché il tango negli anni ’80 era in tono minore in Argentina. La musica che andava per la maggiore, tra i giovani, in televisione e in radio, era il rock. Io, però, proprio in quel periodo ho scoperto il fantastico mondo musicale dei tanghi, dei vals e delle milonghe. Lo trovai eccezionale e non me ne liberai più. Ballavamo sia il tango che il rock, ma nel tango, al contrario del rock, bisognava saper lasciarsi andare oltre a conoscere i passi. Prendere lezioni e studiare il tango mi ha permesso di conoscere tanti ballerini, oggi famosi come Roberto Herrera e Vanina Villius, Miguel Angel Zotto e Milena Plebs. Così come i grandi Carlos Copes y Maria Nieves oppure Carlos Gavito, Gloria y Eduardo… per non parlare dei maestri milongueri e dei loro preziosi insegnamenti. Furono tutti per me una scoperta. La rivelazione di un mondo che lavorava in silenzio, negli ambienti familiari e nei “clubs de barrio” come per esempio la pratica del “cochabamba 444” nel quartiere di San Telmo o il club Almagro e il Sunderland a Villa Urquiza. In quei luoghi di milonghe e pratiche, dove tutti ci conoscevamo, nessuno di noi poteva immaginare che negli anni successivi si sarebbe scatenato questo interesse mondiale per il tango. Mi ha fatto riflettere l’articolo di Max Civili sulle origini del tango a Roma (pubblicato sul numero scorso della “Doble”) che raccontava come gli appassionati di tango qui a dodicimila chilometri da Buenos Aires, furono influenzati dagli stessi “padri” che ho conosciuto io: Miguel Angel Zotto metteva in scena a teatro “Perfumes de tango”e sugli schermi si vedeva il film “Lezione di tango” con Pablo Veron. Allora, visto che si dice sem-
pre e fino alla noia che il tango è uno solo, io dico e continuo a dire: condividiamolo. È naturale che si abbiano anche pareri diversi sul tango. Soprattutto in questo particolare momento “storico” in cui prende il via il primo campionato Italiano di tango (a Rieti) e si replica il terzo Europeo, stavolta a Roma. Nella comunità tanguera romana il nostro amico e maestro di esperienza decennale Marco Evola è intervenuto con vigore: “Il tango non è competizione”. Mentre altri insegnanti, altrettanto validi per conoscenza e capacità, si sono iscritti di nuovo alle gare dopo aver partecipato già diverse volte negli anni passati, entrando anche in finale al Mundial di Buenos Aires. Due pareri che mi preme analizzare. Da una parte Marco Evola spinge a riflettere sull’essenza del tango: “un miracolo di danza che ci permette di ballare abbracciati” e che “ci fa entrare nelle parti più profonde di noi stessi, aiutandoci a conoscerci meglio”, un’esperienza definita da lui stesso “spirituale”. Dall’altra parte, le cinque coppie di partecipanti al Mundial del 2011, hanno raccontato (nel numero di novembre della Doble n.d.r.) che “Gareggiare ci pone l’obiettivo di migliorarci, ci da energia e ci aiuta ad insegnare meglio quando torniamo a casa”. Non vi pare che entrambe lo posizioni aiutino a migliorare? Inoltre io non credo che si possa condannare una manifestazione perché si fa pratica commerciale: le lezioni e le milonghe hanno bisogno di nutrimento, la diffusione del tango e la capacità di far circolare denaro permette che ognuno venga pagato per il servizio che offre. L’unica cosa importante in tutto questo mi sembra che sia la qualità. Ma se poi questa venga dalle gare o dall’esperienza spirituale che importa? Per questo io appoggio le competizioni, che siano campionati Italiani, Europei o Mondiali, e allo stesso tempo rispetto anche l’opinione di Marco Evola. Già è così: sono d’accordo con il diavolo e con l’acqua santa! ■
la DOBLE HOJA del TANGO | numero due
Mentre si apre il primo campionato Italiano di tango (a Rieti) e si replica il terzo Europeo, (stavolta a Roma) nella comunità tanguera romana l'amico e maestro Marco Evola ha detto: «Il tango non è competizione». Ma molti altri insegnanti, si sono iscritti alle gare
malvarez@ladoblehojadeltango.it 5
L’ITALIANO A BUENOS AIRES di Pier Aldo Vignazia
Elogio dell’imperfezione e il “cambalache” porteño
La Confiteria Ideal di Buenos Aires
La milonga perfetta esiste. Ma è inutile che la cerchiate nelle guide del tango di Buenos Aires. La milonga perfetta si trova in Italia. Ma non vi dirò dove, perché, come nel “Truman show”, una volta scoperta la sua impossibile perfezione, il gioco finisce. Perché la realtà non è mai perfetta: se in un vaso vediamo un pianta le cui foglie sono tutte perfettamente uguali, possiamo star certi che si tratta di un prodotto artificiale. Un vero bosco di abeti da lontano sembra fatto di alberi tutti uguali, ma appena ci si avvicina si scopre che ogni abete è diverso dal suo vicino. Ma com’è l’abete ideale, l’abete perfetto, l’abete-abete, quello a cui tutti gli altri abeti si ispirano, per essere abeti? Semplice: non esiste. Nonostante i prezzi (sempre in aumento) ancora oggi moltissime persone si imbarcano per Buenos Aires alla ricerca della milonga perfetta. E girano, girano, girano: Sueño Porteño, la Confiteria Ideal, El Beso, Salon Canning, Sunderland, Sin Rumbo, El Arranque... potrei continuare per ore, elencando milongas più o meno famose di Buenos Aires. Ognuna con la sua gente, la sua architettura, la sua musica, la sua “onda”, come si dice qua. C’è la milonga “matinée”, con il suo pubblico più anziano e la musica più ritmata, la milonga per “solos y solas”, la milonga “de parejas”; c’è il “club de barrio”, c’è la milonga “de jovenes”, più destrutturata, c’è il “galpón” incredibilmente resistente a qualunque controllo di sicurezza e sanitario, c’è persino il campo da pallacanestro con luce bianca accecante e acustica da brivido, dove uno balla perché conosce a memoria tutti i pezzi, e non perché realmente li possa ascoltare. Tutte queste cose, tutti questi locali, tutta questa gente fanno “la” milonga porteña: estrarne l’essenza, l’idea, per fondare un luogo che ne condensi la sostanza, è come volere creare l’abete ideale. Si può, ma è costruito, è artificiale, è falso. Affascina entrare in quel salone, dalle luci perfettamente dosate con toni rossi, dall’acustica perfetta, con le persone elegantemente vestite, quasi
tutte in nero, uomini e donne rigorosamente. Affascina: come entrare nel museo delle cere di Madame Tussaud. Ma... dove sono i milongheri di dubbia reputazione, divini ballerini, ma che non si sa né cosa facciano nella vita, né di cosa vivano, seduti allo stesso tavolino insieme con anonimi industriali o sconosciuti pensionati? Dove sono quegli uomini e quelle donne in fuga segreta per qualche ora dal lavoro, o dal matrimonio? Ma, anche più semplicemente, dov’è il lampadario centenario che a ogni momento minaccia di crollare sulla testa dei ballerini? Dov’è il pavimento di legno a parquet imprecisi che solo gli habitués riescono a dominare perfettamente? Dove sono i giganteschi ventilatori che quando sono in funzione quasi coprono la musica dell’orchestra? E, se vogliamo andare oltre: dove sono le corse notturne con i taxi sull’asfalto sconnesso e sulle buche delle strade porteñe, le “veredas” rotte, la gente cordiale e disponibile (e, magari, il giorno dopo, il portafoglio che sparisce di colpo fra la folla...), l’onnipresente odore di “asado”, le pizze grondanti “muzzarella”, gli “ñoquis”, gli “spagetti” con salsa “boloñesa”, per non parlare dell’etimologicamente assurda “milanesa napolitana”? Il tango si è sempre nutrito delle imperfezioni e delle imprecisioni della società argentina, della sua mobilità sociale verticale, della sua capacità di “atar con alambre”, ovvero “aggiustare col fil di ferro”, le situazioni e le condizioni. È questo insieme di cose, questa mescola di tutto ciò, questo “cambalache” che provoca la vibrazione affascinante del tango porteño: è questa l’atmosfera che attrae ogni anno decine di migliaia di persone per vivere l’esperienza di Buenos Aires. Impossibile da ricostruire nella perfezione asettica di un museo delle cere. ■
la DOBLE HOJA del TANGO | numero due
Il tango si è sempre nutrito delle imperfezioni e delle imprecisioni della società argentina, della sua capacità di “atar con alambre”, ovvero “aggiustare col fil di ferro”, le situazioni e le condizioni. È questo insieme di cose che provoca la vibrazione affascinante del tango porteño
vignazia.pieraldo@gmail.com
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FERNANDO GRACIA Y SOL CERQUIDES
«Sentimento e tecnica: il tango è una danza infinita»
F
di Manuela Pelati
ernando ha vinto il Mundial de Buenos Aires nel 2007 nello stile escenario, quando era in coppia con Natalia Tonelli. Da due anni forma la coppia di ballo con Sol Cerquides.
Fernando e Sol, che formazione di ballo avete? Fernando: Ho iniziato a ballare tango quando avevo 9 anni, perché una milonguera amica di famiglia, che io chiamavo zia, mi portò in un club del mio quartiere, Sol de America, dove insegnava tango. Dalle prime milonghe buie sono passato al Club Pampero dove insegnavano Tango “escenario” e dove ho studiato tanti anni con la compagnia di ballo di Lanus, diretto da Walter Gomez. Contemporaneamente ho studiato con la compagnia di ballo di Mario Morales e anche con Osvaldo Luis Guevara. Per acquisire la tecnica nel corso del tempo ho preso molte lezioni anche di jazz, danza contemporanea e classica. Sol: Io ho iniziato da piccolissima con la danza jazz e i balli latini, a 14 anni mi sono dedicata alla danza araba e a 16 ho cominciato con il tango. Fu mia madre a spingermi molto. È stato proprio dove ho iniziato, nel club di quartiere di Lanus, che ho conosciuto Fernando. Facevamo
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lezione insieme, poi per molto tempo non ci siamo più incrociati. Sono andata a studiare nella Capital Federal facendo corsi in quasi tutte le scuole, prendendo contemporaneamente lezioni di danza classica e contemporanea, jazz e arte drammatica. Con Fernando ci siamo ritrovati nel 2010, abbiamo iniziato a ballare insieme provando la coreografia di Fernando: Mala Junta per uno spettacolo a Rio tango non è niente de Janeiro.
«Il senza la parte sensibile dell’essere umano»
Per ballare il tango è necessaria più la passione o la perfezione stilistica? Fernando: Il tango per me è stato fin dall’inizio una droga, e ne sono diventato dipendente perché oltre alla tecnica, il tango è una danza infinita. Non ha né tempo né spazio, è una danza dove il sentimento si coniuga con la tecnica. Ti ritrovi sensibile a tutto e dividi i battiti del cuore con l’altra persona e con la sua energia. I due corpi si trasformano in uno, fanno uno stesso movimento, e vivono una medesima esperienza. In verità si ha bisogno della tecnica per fare un lavoro professionale, ma il tango non è niente senza la parte sensibile dell’essere umano. Sol: Il tango in assoluto ha bisogno di passione come di perfezione e tecnica. Tutte le arti hanno bisogno di passione perché proprio da lì nasce la creatività secondo
Sol: «L’arte non è uno sport, per cui i risultati e i gusti possono essere immensamente diversi e variabili» me, mentre la perfezione è la parte di arricchimento che ti rende anche più libera. Praticare e migliorare aiuta ad avere una maggiore comodità e il piacere della libertà.
Diventare famosi da giovani, è bello o è anche un sacrificio? Fernando: Una cosa devo dire con sincerità: dopo il Mundial mi sono un po’ smarrito nella voragine della celebrità del momento e ho preso il tango come un lavoro. Questo è stato il peggiore errore che un artista può compiere e voglio dire alla gente nuova: ci vogliono sempre un pizzico di talento e tre di intel-
la DOBLE HOJA del TANGO | numero due
Fernando tu hai vinto il Mundial del 2007 nello stile “escenario” con Natalia Tonelli, com’è stata l’esperienza? Fernando: È stata un’esperienza indimenticabile, è stato eccitante ballare davanti a 5mila persone di tutto il mondo, essere giunti alla finale per noi era già una conquista. Il nostro obiettivo non era vincere, eravamo alla prima esperienza come coppia e volevamo metterci alla prova e vedere fino a dove saremmo arrivati… Vincere ha reso la mia vita più intensa: ho ricevuto molti contratti e proposte, viaggio sempre molto e continuo sempre a studiare.
ligenza. Non bisogna lasciarsi portare dagli impulsi e mai dimenticare il perché uno balla… Io quando ritrovai me stesso, creai la mia compagnia, avevo solo 23 anni, la compagnia si chiama Codigo Tango. Fu allora che mi risalì l’idea che avevo del tango: studiare e crescere insieme al mio gruppo di ballo. Fernando: «Il tango è una tango è una forma di vita, che forma di vita, che può salvare Ilpuò salvare molta gente ma anche molta gente ma anche distruggerla se è usato male. La distruggerla, se è usato male» compagnia, i ballerini, mi hanno insegnato anche che niente è impossibile. Per quanto sbagliata è la tua decisione, se viene dal cuore, è sempre la scelta giusta e sempre bisogna pensare che si può fare di più, senza però perdersi. Sol: Se nella vita viaggi molto, come facciamo noi, hai dei vantaggi e degli svantaggi, come tutte le cose. Il vantaggio è quello del conoscere posti, culture e gente nuova. È qualcosa che ti fa crescere. Portare il tango nei vari luoghi del mondo è molto piacevole. È una gratificazione personale e un guadagno di denaro che a Buenos Aires è difficile da raggiungere. Dall’altro lato, viaggiare ti obbliga ad allontanarti dalla famiglia, dagli affetti e dalle cose che più ti appartengono. E ciò è una cosa molto difficile. Viaggiare è come vivere molte vi>>> 9
I CONSIGLI DI FERNANDO PER GLI ISCRITTI ALLE GARE
«Auguro a tutti i partecipanti al Campionato Europeo di Tango, che questo percorso li renda: sufficientemente sensibili, abbastanza preparati da essere forti, pronti al dolore per rimanere sempre umani e avere una dose di speranza per essere comunque felici. È vietato arrabbiarsi perché non porta a niente, mentre è necessario approfittare di questo passaggio meraviglioso, che sia nell’”escenario” o sulla pista del “salon”» Fernando Gracia e Natalia Tonelli, vincitori del Mundial 2007 nello stile escenario
>>> te, c’è intensità e ricchezza, ma sono cose che richiedono anche del coraggio.
uno spettacolo esteriore di tutto ciò, sicuramente bello… noi ci dedichiamo all’avvicinamento verso il pubblico, cerchiamo di trasmettere quello che abbiamo dentro, cerchiamo l’applauso, l’effetto, la sorpresa. Credo che dall’unione dell’esperienza interiore ed esteriore si produca il “fatto artistico”, genuino, di qualità e di avvicinamento al pubblico.
Entrambi sarete nella giuria dei Campionati Europei di Roma, cosa pensate del tango fuori dall’Argentina? Credete che il tango sia un fenomeno internazionale? Fernando: Il tango è assolutamente un fenomeno internazionale! La cosa mi sorprende ogni giorno perché la Quali sono i tuoi consigli per le coppie che si preparano gente che balla aumenta sempre e questo è meraviglioso. alla competizione dell’Europeo? La preparazione, il piaSol: Il tango è nato in Argentina, dove ha la sua casa, ma cere, qual è il segreto per vincere? è talmente bello, piacevole e viscerale sia come danza che Fernando: Che si preparino, che prendano la sfida con come musica, che ha raggiunto tante parti del mondo, al- molto amore e ne approfittino per raggiungere quello cune incredibili! Gli argentini devono essere orgogliosi che vogliono fare, che siano loro stessi perché si ha una che il tango ci rappresenti e si consola vita e se desiderano ballare il divida in tutto il mondo! Oggi il tango, che lo facciano con amore e Sol: professionalità. Auguro a tutti i tango arriva sempre più lontano e «Viaggiare è come la gente lo vive negli angoli più partecipanti al Campionato sperduti del mondo!!! Europeo che questo percorso li vivere molte vite, renda sufficientemente sensibili, c’è intensità e ricchezza, Per voi il tango è una esperienza di abbastanza preparati da essere forma sono cose ti, pronti al dolore per rimanere spettacolo esteriore o anche interiore? Come lo vivete giorno dopo sempre umani e avere una dose di che richiedono anche giorno? speranza per essere comunque felidel coraggio» Fernando: Non vivo il tango in un ci. È vietato arrabbiarsi perché non modo solo. Dal momento che sono porta a niente, mentre è necessario un emotivo, quando sto ballando approfittare di questo passaggio in uno spettacolo non ballo per gli meraviglioso, che sia nell’”escenaaltri ma per me e per la mia compario” o sulla pista del “salon”. gna, generando una bolla nella Sol: Il mio umile consiglio è di apquale lascio che il pubblico osserprofittare dell’esperienza per crescevi la mia storia. Questo l’ho impare e per sviluppare il percorso crearato da Claudio Hoffman. tivo, che non ci siano illusioni antiSol: È una bella domanda… seconcipate ad alcun risultato, solamente do me il tango prima di tutto docercare di dare il meglio di sé, stuvrebbe essere una esperienza intediando, conoscendo e lavorando. riore: la comunicazione tra due corApprofittare di quel che si fa e non pi, uno che marca e l’altro che rifare niente se non per il proprio gusponde, due corpi quasi in simbiosi sto o piacere, senza pensare agli al(dico quasi perché credo che i due tri. Non c’è una ricetta per vincere, protagonisti della coppia siano case ci fosse sarebbe troppo facile e le paci di proporre anche individualgare perderebbero la loro attrattiva! mente elementi di ballo, ognuno Ballare con amore, lavorare senza con il suo ruolo), una comunicazioaspettarsi risultati! Il resto è la mine, un’unione, una comodità, uno sura degli altri e poi ci vuole un stile e perché no, un divertimento, po’ di fortuna! L’arte non è uno sono tutti elementi che hanno a che sport, per cui i risultati e i gusti fare con un’esperienza interiore. possono essere immensamente diPoi sì certo che desideriamo offrire versi e variabili. ■ 10
ERNESTO VALLES «Raccontando il tango in radio sono guarito da un tumore»
L’
di Marcelo Alvarez
la DOBLE HOJA del TANGO | numero due
autore delle trasmissioni radiofoniche bisogno di usare il tango come un simbolo della propria sulla storia e la cultura del tango scari- identità nazionale, tantomeno utilizzarlo come strumencabili sul sito www.tangopodcast.net e to di marketing. Il tango è soltanto, per così dire, patrida qualche mese anche sul sito monio della genetica culturale del paese» www.faitango.it, racconta come mettere Cosa le è successo con la Siae? la sua voce in radio lo ha aiutato a combatte- «Il problema con la Siae è sorto da una mia inadempienre una malattia che lo ha colpito alla gola: un tu- za, lo ammetto. Ma per me la trasmissione radio era, olmore maligno, dal quale è guarito. tre a un interesse culturale, un piacevole passatempo tra Ernesto Valles Galmés si definisce “un signore di 58 an- una chemioterapia e l’altra. Finché un giorno, dopo quatni”, cioè un “diversamente giovane”, nato a Montevideo tro anni di pubblicazioni settimanali e oltre 150 puntate, in Uruguay e arrivato in Italia nel “lontano” 1975. “Per è arrivata una raccomandata che imponeva di pagare mi25 anni ho fatto l’artigiano pellettiere ma poi ho chiuso gliaia di euro. Ho chiesto aiuto alle istituzioni, e l’unica bottega e attualmente gestisco, con la mia famiglia, un persona che si è dimostrata sensibile al problema, e alla bed & breakfast nella provincia di quale va il mio grande ringraziamenSalerno”. Il suo nome è indissolubilto, è stato il Sig. Ambasciatore La storia, mente legato al Tango Podcast, ovvedell’Uruguay a Roma, che mi ha aiui personaggi, tato a ridurre le multe da pagare. ro la trasmissione radiofonica di circa 30 minuti, scaricabile da internet, Tutto il resto è arrivato dalla generoi luoghi sulla storia e i personaggi del tango, sissima e sorprendente raccolta di Anibal Troilo e le parole “on air” da quattro anni. fondi fatta da alcuni dei miei ascoltaErnesto, come ha inventato il tango tori. Ho ricevuto da loro anche molti del tango. podcast e perché? consigli e sostegno con affetto e stiQuesti i «Ho sempre avuto un grande intema. A inizio 2012, poi, l’altrettanto contenuti resse per la musica e da giovane in generosa e lungimirante iniziativa di Juan D’Arienzo Uruguay avevo lavorato in radio, ma FAItango, ha fatto il resto: si è incaridelle poi è rimasto solo un ricordo per ancata del pagamento delle licenze e trasmissioni messo il tangopodcast sul sito ni. Finché un giorno mentre ero in convalescenza a causa di un tumore radiofoniche www.faitango.it» Carlos Gardel alla gola, ho trovato un aiuto nelCome prepara il programmi? settimanali l’esercitare la voce, per combattere «Più vado avanti con gli argomenti del tangoquel male terribile. trattati, più si complica la scelta di La trasmissione nasce per due motivi: quelli nuovi e il lavoro di ricerca si fa podcast in il desiderio di promuovere gli aspetti sempre più intenso. L’acquisto dei cd Carlos Di Sarli italiano meno noti del tango e della cultura per realizzare le puntate, lo faccio rioplatense, e comunicare da uruguacon cadenza mensile e la scelta dei che si può yo che il Tango non è soltanto argenbrani da proporre è ardua. Ma queascoltare tino, come molti credono o affermasta è solo la prima parte, poi viene il Osvaldo Pugliese no, ma un fenomeno culturale, socialavoro di scrittura del copione, la reonline le e persino psicologico regionale» gistrazione, il montaggio, la masteIl rapporto di un uruguayo con il tango è diverso da rizzazione. In ogni caso c’è un punto fermo: ogni lunedì quello del’argentino? alle 7,30 la nuova puntata deve essere online». «No è sostanzialmente uguale. Ma sarebbe più opportu- Il programma è aperto agli interventi del pubblico? no parlare di montevideani e bonaerensi in quanto il tan- «Si, certo, le persone possono inserire i commenti sulle go è stato un fenomeno, almeno inizialmente, urbano. pagine del sito www.tangopodcast.net da dove scarica o Buenos Aires sede del viceré spagnolo, centro economi- ascolta il podcast. Gli interventi sono sempre incoragco regionale, Montevideo, città più piccola, ma pur sem- gianti e anche le polemiche sono benvenute! Bisogna dipre capitale di uno stato e con una intensa vita culturale, re che il Tango Podcast in Italiano è un prodotto unico ha un carattere molto più introverso di quello dei cugini nel suo genere: fino ad oggi hanno scaricato il podcast dell’altra sponda del Rio de la Plata. L’uruguayo non ha oltre 80 mila ascoltatori provenienti da 95 paesi» ■ 11
LA COMUNITÀ VIRTUALE TANGUERA ROMANA! http://it.groups.yahoo.com/group/malena/
malen@,
erano però così sparuti in tutta la Penisola da organizzare una sola festa di Capodanno per tutta l’Italia! Andare a cercare il tango anche fuori era fondamentale per non continuare a “ballarsi addosso” sempre tra le stesse persone, solo così si poteva crescere …» Per te cos’è il tango? «È l’incontro. Lo scambio con l’altro senza schermi, quando balli con l’altro sei a nudo. Poi è un momento di aggregazione fortissimo: si è insieme nella musica, con la musica, A dieci anni dall’apertura, Mela racconta di col partner e con tutti gli altri nella sala. Non a caso nel tanquando fondò il gruppo: «Ero una neomamma, la go ci si dà solo del tu, che è unificante. E poi è anche una bimba aveva pochi mesi e ho pensato: continuerò bella forma di socialità. Quando vado a Buenos Aires mi immergo in un mondo unico …» a fare qualcosa per il tango anche da casa!» Nel ’92 esisteva la milonga? «Sì, una sola. Il lunedì sera, la Maggiolina. Io vivevo tutta di la settimana con quell’appuntamento in testa: vedevo l-uManuela Pelati n-e-d-ì scritto davanti ai miei occhi …» Con il tuo compagno Marco avete una scuola? «Fino al 2000 insegnavamo insieme, poi è nata la bambina e ho preferito abbandonare. Lui ha continuato e io, che volevo assolutamente fare qualcosa per il tango, ho trovautto si svolge online. Basta avere una connes- to un modo di dare il mio contributo anche da casa. In sione a internet, iscriversi al gruppo e ricevere quel periodo spuntavano le prime mailing list sui server i messaggi direttamente sulla mail o leggerli americani, non c’era neanche yahoogroups. Per sapere nel web. É una bacheca virtuale «Per gli aman- dove andare a ballare, parlo di fuori Roma, dovevi conoti del Tango nella Capitale» come è scritto nella scere qualcuno nell’altra città. Poi col cellulare e gli sms le home page dove c’è la foto di Gardel che fa l’occhio- cose sono cambiate, ci si poteva convocare in tanti rapilino. Cosa offre? «Scambio di infordamente. Ma la svolta radicale l’ha mazioni, notizie e opinioni su serate, portata l’e-mail (a quanti ho inselezioni, spettacoli e ogni altra iniziatignato a usarla! Pensa che la scamIl tango è un pezzo va dedicata alla cultura rioplatense a biavano per una chat, parola che alRoma e nel Lazio: “L’ORIGINALE” l’epoca suonava quasi peccaminodi vita per me ... diffidate delle imitazioni! ;-))) » sa). C’era “Tango Italia”, la culla di e la mia famiglia: FAItango, e c’erano le liste regionail padrino di mia figlia malen@ ha compiuto dieci anni, un li: Tango Piemonte, Tango Nordest, tempo lunghissimo per il web, ma la Iltangointoscana. Allora ho pensaè Miguel Angel Zotto, sua ideatrice Mela aveva scoperto il to: nel Lazio lo faccio io. Ma per il la madrina del maschio tango già nel ’92. «Ci sono arrivata nome no, non l’ho voluto chiamare per “colpa” di Piazzolla, mi piaceva Tango Lazio e ho scelto malen@» è Alejandra Mantiñan tanto la sua musica e pensavo che saEsistono ancora le liste regionali? rebbe stato bello ballarlo. Non sapevo «Certo, se vuoi andare a ballare in che non era quello che si ballava nelle qualche posto in giro per l’Italia tromilonghe, anzi: nemmeno sapevo cosa fosse una milonga!» vi tutto lì, oltre che su FAITango, che nel frattempo è diAvevi la passione per il ballo? ventato un sito. Certo, negli anni non sono mancate pole«Facevo danza classica per hobby. Vent’anni fa il tango miche, contro-liste … i gruppi sono stati protagonisti assonon esisteva tra i corsi di ballo, e un giorno ho visto su luti finché non è arrivato facebook, ma va detto che FB è un giornale l’annuncio di un seminario di Silvia molto più effimero, perché non si ha mai la certezza che la Vladimivsky al Fontanone del Gianicolo. Io però i suoi notizia venga letta, mentre con le mailing list sì …» orari non potevo seguirli, così frequentai prima una sua malen@ che successo ha avuto? assistente, Gabriela Entebi, e poi delle andai a lezione dal «Ha sempre avuto numeri elevatissimi, superiori anche a mitico Tito, un vero personaggio di tango!» Tangoitalia anche grazie al fatto che io all’inizio nelle miPoi cosa è successo? longhe raccoglievo personalmente le mail di tutti. Non vo«Il catalizzatore del “fenomeno” tango in Italia fu Silvia levo che rimanesse fuori nessuno, doveva essere l’ONU Vladimivsky: Roma, Torino e Trieste erano in contatto at- del tango, nel 2000 a Roma c’erano già un centinaio di traverso di lei che teneva stage. Questo contribuì a mante- maestri e volevo che malen@ fosse come il Parlamento, nere viva la fiamma tra i primissimi appassionati, molti dei rappresentasse tutti, ma che avesse anche e soprattutto un quali provenivano dal mondo del teatro e della danza, che vero pubblico. E la conferma della mia intuizione l’ho avu-
la forza aggregante del tango
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MALENA (1941) Parole di Homero Manzi, musica di Lucio De Mare
ta vedendo che si iscrivevano spontaneamente anche personalità come Bacalov o Julio Velasco (lo sportivo)» Chi può mettere gli annunci su malen@? «Tutti, ognuno la può usare liberamente: cerchi un brano, una scuola sotto casa, un fileteador? Puoi mandare un’email. Il contenuto però deve sempre avere un’attinenza col tango, deve interessare almeno un po’ di persona. Ma se mi chiama il parrucchiere per lo sconto alle milonghere no, diventa un’altra cosa. Comunque, fondamentali sono l’oggetto del messaggio e l’intestazione, che devono catturare l’attenzione, se no nessuno si accorge di niente» Quanti messaggi si possono mandare? «C’è uno scadenzario preciso per milonghe, lezioni, vacanze … non si sa quanti nemici mi sono fatta respingendo gli inserzionisti più insistenti, una volta mi hanno fatto scrivere pure da un avvocato … ma poi finiscono sempre per ammettere che “se lo mando a te arriva di sicuro a tutti”» Racconta qualche storia di amicizia «Il gruppo umoristico-satirico “lutto” si è formato con malen@. Tra Roma e Milano, tra discussioni e battute fulminanti si veniva notati per come si scriveva, e si era invitati a partecipare. Anche se oggi non è più attivo i suoi membri continuano a incontrarsi periodicamente» Internet è un mezzo che avvicina agli altri? «A volte sì, ma c’è stato anche chi ha litigato a morte. Basta scandagliare un po’ l’archivio, che è tutto online, e si scopre che la diatriba chiuso-aperto, nuevo-milonghero è come una fenice, che sempre rinasce dalle sue ceneri. Bisogna anche lasciar parlare, tanto le discussioni ci saranno sempre. È difficile farsi capire da tutti senza suscitare le ire di qualcuno» E tu nelle discussioni come ti poni? «Io non intervengo mai, modero solamente. Ho sempre fermato tutto quando si arrivava vicino agli insulti, e sì che ce ne sono state tante di effervescenze … ora la situazione è più matura, gli organizzatori hanno capito che dalle polemiche il pubblico viene solo infastidito e tende ad allontanarsi, perciò si limitano a mandare pubblicità, mentre i milongheri ne fanno un uso pratico tipo: cerco partner per studiare»
Tu fai tutto gratis, perché? «Perché il tango ”è una possibilità infinita”, proprio come la Rete, che nasce gratuita e gratuita deve rimanere. L’idea è di mettere a disposizione di chi intende diffondere qualcosa legato al tango una piattaforma gratuita: in cambio viene chiesto di provvedere in proprio, di modo che la responsabilità di ciò che viene divulgato resti all’autore del messaggio, che per questo deve fare l’iscrizione al sito. Il servizio è gratuito ma le regole le stabilisco io» Come è cambiato il tango? prima c’erano incontri clandestini, ora è un fenomeno di moda e commerciale … «Ma non è cambiato quel senso di intimità. Oggi c’è anche il tango delle maratone e delle iniziative chiuse a invito, oltre a quello promosso dalle associazioni. È un fenomeno un po’ elitistico, dove l’evento, che può essere anche una sola serata, viene promosso in maniera semi-clandestina, col passaparola. In questo sicuramente è molto diverso da Buenos Aires, perché si selezionano i partecipanti in base a come ballano, cosa che là certo non avviene» Come è cresciuto il tango in questi anni? «Le cifre si stanno avvicinando a quelle della salsa, ma non credo che verranno mai raggiunte … nel gruppo siamo sui cinquemila, ma ci sono anche persone di fuori regione perché veniamo osservati da tutta Italia» Perché hai scelto il nome Malena? «Volevo un nome con un richiamo femminile, e che fosse breve. Malena è un tango particolarmente evocativo, ”A yuyo de suburbio su voz perfuma” è un po’ come l’Aleph di Borges: un dettaglio che ti spalanca un universo, anche sensoriale. Questo mi affascina di Malena. Poi l’ho messo in minuscolo e ho modificato la “@” per renderlo più “tecnologico”» Qual è il segno del tango nella tua famiglia? «I miei figli hanno dei padrini di tutto rispetto: la femmina Zotto ed Erica Boaglio e il maschietto la Mantiñan. Il tango è un pezzo di vita per me e la mia famiglia. Ho anche una collezione di foto dei bambini che dormono in milonga …» ■
la DOBLE HOJA del TANGO | numero due
Malena canta il tango come nessuna / E in ogni verso mette il cuore / Di erbacce del sobborgo la sua voce profuma / Malena ha la pena del bandoneon / Forse lì nell’infanzia, la voce sua di allodola / Ha preso quel tono buio da vicolo / Oppure in quel breve amore che solo accenna / Quando diventa triste nell’alcol / Malena canta il tango con voce d’ombra / Malena ha una pena da bandoneon
ROME CHAMBER MUSIC FESTIVAL
McDuffie: «Suono il dell’“americano”
S
Piazzolla»
ale sul colle più alto di Roma, il Quirinale ed entra a Palazzo Barberini, recentemente restaurato. Il Rome Chamber Music Festival ideato e voluto da Robert McDuffie, violinista americano di fama internazionale, si svolge dentro uno dei palazzi del ‘600, tra i più prestigiosi e belli della città eterna. Violini, contrabbassi, pianoforte e flauti si accosteranno per cinque giorni ad architetture, affreschi e dipinti di grandi artisti quali Borromini, Bernini e Maderno. I concerti avranno luogo nella Gran Sala di Palazzo Barberini, sotto lo splendido affresco del “Trionfo della Divina Provvidenza” il soffitto dipinto nel 1642 da Pietro da Cortona. È qui che si svolge la nona edizione del Rome Chamber Music Festival, con un programma che inserisce tra i grandi della musica classica, Astor Piazzolla, per una serata, l’11 giugno, dedicata al tango con brani indimenticabili come Libertango, Vayamos al Diable, Oblivión e Retrato de Alfredo Gobbi. Piazzolla si inserisce tra Beethoven, Mozart, Schubert, Brahms, Prokofiev e Chausson, tutti grandi della musica classica. «Perché il compositore argentino è cresciuto a New York e ha qualcosa di americano» ha detto McDuffie che è inoltre titolare della cattedra di Distinguished Professor of Music intitolata a Mansfield e Genelle Jennings presso la Mercer University di Macon, in Georgia. Il direttore artistico inoltre, con le sue scelte anticonvenzionali vuole dimostrare che «Tutta la musica, di qualsiasi genere essa sia, se suonata con gli archi viene potenziata, acquista energia». Robert McDuffie, al quale il Comune di Roma ha conferito il premio “simpatia” per il contributo che offre alla vivacità culturale e internazionale della città, spiega così la nascita di questo appuntamento: “Nel 2002 mi sono fermato a Roma per un periodo sabbatico dopo una lun-
Foto: Enrico Ripari
tango ROME CHAMBER MUSIC FESTIVAL 2012 SERATA INAUGURALE (ad inviti) il 10 giugno Prove dei musicisti e MASTER CLASSES APERTE AL PUBBLICO a Palazzo Barberini e alla Domus Talenti (entrambi in Via di Quattro Fontane) nei giorni di Lunedì 11, Martedì 12 e Mercoledì 13 giugno. TUTTE LE SERE ALLE 21 CONCERTI, programma esteso su www.romechamberfestival.org
Il direttore artistico Robert McDuffie comprò anni fa il violino di Niccolò Paganini, il più prezioso al mondo, e decise di dedicare un Festival all’Italia, scegliendo Roma ga tournée europea. Ho scoperto una vera passione per la città più bella del mondo e ho sognato di suonare con i migliori musicisti internazionali negli incantevoli luoghi storici della Città Eterna». Il fiore all’occhiello del Rome Chamber Music Festival è senza dubbio la serie delle “Master Classes”: gli artisti ospiti del Festival saranno anche i docenti che offriranno a una selezione di giovani di grande talento, provenienti dall’Europa e dagli Stati Uniti, un ricco programma didattico. Il direttore della Fondazione Italiana del Festival, Jacopa Stinchelli racconta: «McDuffie ha trovato una formula democratica per selezionare i giovani: youtube e facebook. Vengono individuati e selezionati in base al merito, guardando il video e ascoltando la musica. Certo, sono considerate anche le segnalazioni dei maestri affermati ma in questo modo chiunque può partecipare. E a questi giovani, che quest’anno sono diciassette, il Festival si augura di dare un valido aiuto». ■
PER LA SERATA PIAZZOLLA BIGLIETTO RIDOTTO PER I LETTORI DELLA DOBLE. PRENOTAZIONI ENTRO IL
30 MAGGIO!
Per il CONCERTO DI LUNEDÌ 11 GIUGNO 2012 (serata Piazzolla) i lettori de La Doble Hoja del Tango avranno diritto a un biglietto ridotto di 25 euro (invece di 35), mentre gli under 30 e gli over 65 pagheranno 15 euro (invece di 25). Lo sconto è valido per le prenotazioni che arriverannno entro il 30 maggio. PRENOTAZIONI Telefono 06 32 65 07 19 o email tickets@romechamberfestival.org
facendo riferimento alla rivista.
con il patrocinio di Ambasciata della Repubblica Argentina in Italia
A pedido de los editores de La Doble hoja del Tango y en recuerdo de Andrea Missé (1977-2012) reproducimos la entrevista publicada El Tangauta • Revista Nº 184 (Febrero 2010).
Andrea Missé (10 AGO 1976 | 2 ENE 2012) & Javier Rodríguez
Tango esencia Andrea Missé y Javier Rodríguez son una joven pareja artística dedicados a tango danza, con una amplia trayectoria que los distingue, en nuestro país y en el exterior. En diálogo con El Tangauta analizaron su carrera, la docencia y la magia que se esconde detrás de la técnica. TEXTOS: Lisandro Gambarotta • FOTOS: Gabriel Cano EXCLUSIVOS PARA El Tangauta
¿Su estilo reúne los orígenes del tango danza con la improvisación? Javier Rodríguez: Sí, porque hoy somos bailarines profesionales, pero primero fuimos milongueros. Para que se vea cómo sos verdaderamente en la pista debe haber improvisación, es decir naturalidad. Así como te parás y bailás cuando la pista está llena, debe ser cuando es sólo para vos. Por eso no ensayamos, a lo sumo practicamos alguna secuencia. Andrea Missé: Nos alejamos de la técnica porque optamos por expresar lo que nos está pasando en el momento. ¿Cómo fue el paso de amateur a profesional? AM: Nunca me plantee “quiero ser profesional”. Empecé a bailar a los doce años con mis hermanos, al poco tiempo nos empezaron a llamar de varias milongas para hacer demostraciones y con el paso de los años empezaron a surgir propuestas cada vez más importantes. Estudié en la universidad, tuve otros trabajos, pero mi pasión siempre fue bailar. JR: Sin buscarlo, como le sucedió a ella. Comencé a bailar en la adolescencia y al tiempo me empezaron a llamar desde distintas milongas para hacer exhibiciones, incluso del interior del país y hasta del extranjero. En esa época no existía ser profesional del baile del tango, Juan Carlos Copes era un mito y Miguel Ángel Zotto y Milena Plebs, aunque más cercanos en edad, también parecían inalcanzables. Pero todo se fue dando y de repente estaba arriba de un tren que no
paraba, ocupándome la vida por completo, y llegó un momento en que ya no podía tener otro trabajo: daba clases, bailaba y seguía estudiando. Porque el tango danza te requiere tanto tiempo que terminás aceptándolo como carrera, pero tenés que darle todo, no podés estar por la mitad porque sino sale mal.
¿Qué diferencias han encontrado entre Europa y Asia? JR: Hoy los asiáticos tienen más predisposición, copian y reproducen con calidad las actividades culturales que les atraen. Hace ocho años Europa era el mejor lugar, incluso durante mucho tiempo los más ‘grossos’ del tango danza fuera de Argentina eran de Alemania, Italia y Francia. Hoy el viejo continente mantiene buenas milongas y los mejores festivales, pero el nivel de sus bailarines decayó en comparación con los asiáticos. ¿Por qué sucedió eso? JR: Para bailar tango tanto la mujer como el hombre deben sentir y pensar en quién los acompaña. Hoy hay mucho odio tapado, se reprime la relación, hay miedo. Las personas se acercan al tango por el abrazo, vienen en busca de él, pero cuando llegan a la clase prefieren una posición más abierta, donde cada uno esté en su eje, sintiéndose independiente. Quieren bailar juntos, se mueren por estar abrazados, se necesitan, pero no lo demuestran ni lo aceptan. Finalmente se cansan y se largan a la pista, pero
han pasado por un prólogo demasiado largo. AM: En cambio para nosotros empezar a bailar fue como un juego, aprendimos con hermanos, tíos, padres, madres, por lo que no tenemos esa mentalidad tan complicada.
Ustedes también dan clases, ¿cómo lo viven? AM: Lo vivo como nuestra misión. No sólo enseñar el baile sino también transmitir la esencia, lo cultural, lo que está detrás de los movimientos, que en nuestro tipo de baile tienen un significado clave, luego a nivel técnico se los puede desglosar, pero sin conocer su naturaleza resultan vacíos. Por ejemplo todo
Javier Javier Rodríguez trabajó durante muchos años con Gloria y Eduardo Arquimbau, con quienes vivió una inolvidable experiencia “Fue lo mejor, aprendí muchísimo a nivel tango milonguero mezclado con show, nunca me ocultaron nada, siempre me dieron todo, tanto a mí como a mis compañeros, nos explicaron en detalle cómo funciona un espectáculo, desde las luces pasando por el vestuario hasta los maquillajes. Fue un gran aprendizaje, me brindaron secretos imprescindibles del tango danza. Y como personas también son increíbles”.
DIGITAL Descarga gratuita | Free download ELTANGAUTA.com/ed_digital • MAR 2012
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Andrea lo que es jueguitos de pies de las mujeres, que ahora se les dice adorno, sin un significado, un color, una actitud, son sólo movimientos de pies. Cada situación y momento es para decir algo, no para hacerlo simplemente. JR: Cuando hace años mirábamos a los milongueros bailar, atrás de lo que hacían —que podía ser fácil o difícil— había un misterio. Entonces pasa por entender la técnica, para copiar el
movimiento, pero llegando a la esencia. Si con el alumno usas menos la palabra “técnica” y más “esencia” o “sensación”, buscando que haga el movimiento desde un lugar natural, aprende más rápido que si le hablás de números, diagonales o músculos.
¿Cómo ven a las nuevas generaciones? JR: Nuestro inicio fue de la mano de legendarios milongueros, quienes nos mostraron el camino. Hoy los chicos bailan bien —a nosotros nos llevó mucho más tiempo lograrlo— pero nadie les aconseja, entonces todos lo hacen igual. Antes ser ‘grosso’ era ser diferente, ahora es bailar mejor que el otro pero haciendo lo mismo. Me da pena porque por eso la pista no tiene misterio, magia, no hay ángel en la milonga sino una masa moviéndose perfectamente. Hay grandes talentos porque está lleno de chicos que vienen de la danza clásica o contemporánea, les pasás un movimiento y lo sacan al instante, pero no tienen referentes, la tribu no tiene cacique, no hay control ni descontrol, no hay una grieta, nadie les enseña qué está bien y qué mal. Ven un movimiento en el sitio de internet youtube, lo copian y van a la milonga. •
To read English translation, please download for free El Tangauta Nº 184 (February 2010) http://www.eltangauta.com/ed_digital ANDREA MISSÉ Y JAVIER RODRÍGUEZ
THE ESSENCE OF TANGO Andrea Missé and Javier Rodriguez are a young couple of artists dedicated to Tango Danza, with an extensive professional experience that has distinguished them Argentina as well as abroad. Talking to El Tangauta, they discussed their career, their teaching and the magic hidden behind its technique. Does your style combine the roots of Tango Danza and improvisation? Javier Rodríguez: Yes, it does. Today we are professional dancers, but in the beginning we were milongueros. To be able to show on the dance floor who you really are, you need to improvise and be natural. Just as the way you hold your body and the way you dance on a crowded dance floor should be when it’s only for yourself. This is the reason we don’t rehearse; at most we practice one or another sequence. Andrea Missé: We move away from the technique, as we prefer to express what we feel in the moment. How did you turn from amateur to professional dancers? AM: I never decided to become a professional dancer. I started to dance with my brothers at the age of 12. Very soon after, we were invited by different milonga venues to dance and over the years the offers we received became more interesting. I was a student at university and I had other jobs, but my passion has always been dancing. JR: I did not search for it, it happened to me as it happened to her. I started to dance as a teenager; in time milonga organizers asked me to perform here as well as abroad. In those days, professional tango dancers did
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not exist. Juan Carlos Copes was a myth and Miguel Angel Zotto and Milena Plebs, although they were not so much older, seemed equally out of my league. However, things just happened all of a sudden, I found myself on a speeding train that would not stop and that absorbed my life so entirely that the moment finally arrived when I couldn’t imagine having a second job: I taught, danced and kept on taking classes. Tango Danza requires so much time that you end up accepting it as a career. But you have to give it your all, giving only half of it does not lead to a good result. What differences do you see between Europe and Asia? JR: These days Asians are better disposed to tango; they copy and reproduce cultural activities that they are interested in with great skill. Eight years ago, Europe was the place to be. For a long time Tango Danza celebrities outside Argentina were to be found in Germany, Italy and France. Today the old continent still offers very good milongas and organizes the best festivals. However, the level of the dancers has lowered compared to those in Asia. Why did this happen? JR: To dance tango men and women need to feel and think about the partner they dance with. Today there is a lot of hidden resentment, repressed relationships and there is fear. People are attracted by tango because of its embrace, they search for it, but once they come to class, they prefer a more open position where each dancer is in his own axis, maintaining his feeling of independence. They want to dance with each other, they are dying to be embraced, they need each other, but they neither show nor accept it. In the end they get tired of it and they throw themselves on the dance floor, but prior to that too much time has passed. AM: Whereas for us to learn how to dance was like a game, which we played with brothers, uncles, fathers and mothers; therefore we don’t have such a complicated attitude
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Los hermanos Missé son reconocidos en el ambiente del tango por su nivel y dedicación. Andrea nos cuenta su historia: “Somos cinco hermanos, tres mujeres y dos varones, yo soy la más grande. Empezamos a bailar folclore desde chicos con Santiago Ayala (alias) ‘el Chucaro’ y Norma Viola. Cuando yo tenía once años vino al estudio Carlos Rivarola, y por curiosidad empezamos a tomar clases con él, luego nos llevó al Sunderland, donde vimos en directo el baile de pista y una milonga de ambiente muy familiar, y nos apasionamos. Teniendo doce años, y mis hermanos menos, comenzamos a ir todas las noches a las milongas, nos llevaba mi mamá o mi abuela. No estaba bien visto que los chicos frecuentáramos el ambiente, pero por ir a lugares familiares se toleraba. Después a la mañana íbamos al colegio, a la tarde hacíamos la tarea y a la noche a la milonga de vuelta. Hoy todos seguimos aferrados al género: Stella también es bailarina, Mariana toca el bandoneón, Gabriel tiene su propia línea de zapatos y participó de muchos espectáculos internacionales, incluso ha sido portada del diario The New York Times varias veces y Sebastián vive en París, donde tiene su escuela de tango junto con su esposa y además participó en varios shows”.
towards it. You are also teaching, what kind of experience is this? AM: I see it as our mission. It is not only about teaching how to dance, but also about passing on the essence and the cultural aspect behind the movements. All this has an enormous significance in our dance and later it can be decoded at the level of the technique. Nevertheless, if you do not know the nature of the movement, it becomes empty. All the little games that women play with their feet, which today are called embellishments, without their meaning, the color and the attitude they are performed with, are only movements. Each situation and moment is meant to express something and is not done only for the sake of doing it. JR: When we watched the milongueros dancing years ago, we could perceive the mystery behind what they did, no matter if it was easy or difficult. Therefore, technique has to be understood first, then it can be copied, but the goal is to get to its essence. If you use the word "technique” less in class, and instead use words like “essence” or “sensation”, students can perform the movement with a more natural attitude and will learn faster than if you speak about numbers, diagonals or muscles. What do you think about the new generations? JR: We started with legendary milongueros who showed us the way. Today the young people dance well – we needed so much more time to reach what they have achieved – but there is nobody to advise them and thus everybody dances the same way. To be really “top notch” in former days meant to be different, today it means to dance better than the others, but doing the same thing. It makes me sad because there are no mysteries on the dance floor anymore; there is nothing magic nor angelic to be seen in the milonga, just a crowd moving in the same perfect way. There are huge talents because there are many young dancers who started off with ballet or modern dance. You show them a movement
and they get it immediately. However, they have no one to refer to, like a tribe without the chief, there is neither control, nor lack of control, it is all the same, nobody shows them what is good or bad. They see a movement on YouTube, they copy it and off they go to practice it in the milonga.
ANDREA MISSÉ The Missé siblings are well known on the scene due to their level of expertise and their dedication. Andrea tells us her story: “We are five siblings, three girls and two boys. I am the eldest. We started to dance folklore with Santiago Ayala (alias) “El Chucaro" (The Wild) and Norma Viola from early childhood onwards. When I was 11, we came across the school of Carlos Rivarola and out of curiosity we started to take classes with him. Later on, of course, he took us to the Sunderland Club where we got a direct impression of social dancing and we got to know a milonga with family atmosphere. We were delighted. When I was 12, I went with my younger siblings to all the milongas, accompanied by our mother or grandmother. It was not well viewed to bring kids into the scene, but in family places it was accepted. The next day we had to go to school, the afternoons we did our homework and at night, we went back to the milonga. Until today we’ve all stuck to tango. JAVIER RODRIGUEZ Javier Rodriguez worked for many years with Gloria and Eduardo Arquimbau, with whom he had an unforgettable experience. “It was just the best and I learned so much about tango milonguero mixed with show tango. They never hid anything from me, they taught me and my fellow students all they knew, they explained to us in detail how a show works. Starting off with the lighting, leading to dresses and make-up. It was a great apprenticeship; both shared essential secrets of Tango Danza with me. They are great people too".
Milongas de Buenos Aires LUN
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El Arranque B.Mitre 1759 4371-6767
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La Matinée 22 Suipacha 384 5265-8069 Mi refugio Alsina 1465 15-5963-1924 22-03
Código de Barra Scalabrini Ortiz 757 15-5860-3166 La Bruja
El Arranque B. Mitre 1759 4371-6767 Nuevo Chiqué San José 224 1º 15-5137-9061
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Lujos Riobamba 416 15-4199-5902 La Cachila La Rioja 1180 15-6724-7359
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El Abrazo Suipacha 384 4306-5800 Viejo Correo Av. Díaz Vélez 4820 4958-0364
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Club Gricel La Rioja 1180 4957-7157 La Baldosa R. L. Falcón 2750 4601-7988
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Bendita milonga Perú 571 15-6567-3334
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Rivadavia 8619 4633-1035 Cachirulo en El Beso Riobamba 416 4932-8594
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Mil. Tango Queer Perú 571 15-3252-6894 23-04 Confitería Ideal Suipacha 380 5265-8069 Porteño y Bailarín
Riobamba 416 1º 4953-2794 La Marshall Independencia 572
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La Catedral Sarmiento 2006 15-5325-1630 Metatango Asamblea 251 4921-1646
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Nvo. Salón La Arg. Bme.Mitre 1759 4371-6767 Lo de Celia Tango Club Humberto Primo 1783 15-4945-2678
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El Arranque 19:00 B. Mitre 1759 4371-6767 Mil. de los Consagrados 22-05 Humberto Iº 1462 15-5892-2056
22-04 La Mil. de Armandito Arias 4745. Saavedra 4541-1155 Nvo. Salón La Argentina 22 B. Mitre 1759 4371-6767
Mil. de las Morochas Riobamba 416 15-4938-8108 Club Gricel Rioja 1180 4957-7157
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La Mil. de Paula y Carlos Suipacha 384 15-4159-9769 20 Viejo Correo
Díaz Vélez 4820 4958-0364 La Milonguita J. Newbery 2818
4771-8827 El Beso Riobamba 416 4953-2794
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La Marshall Riobamba 416 4300-3487 La Viruta Armenia 1366 4774-6357
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El Yeite Córdoba 4175 5873 5420 Riobamba 345 15-5153-8626 Parakultural S. Ortiz 1331 15-5738-3850 Perú 571 15-6567-3334 La Viruta Armenia 1366 4774-6357 El Yeite Córdoba 4175 5873 5420 La Viruta Armenia 1366 4774-6357 Parakultural S. Ortiz 1331 15-5738-3850 Unitango Suipacha 384 4301-3723
Cachirulo Av. Córdoba 5064 23-04 15-4577-0434 La Catedral de Almagro Sarmiento 4006
15-5325-1630 Sunderland Club Lugones 3161 4541-9776
Porteño y Bailarín Riobamba 345 15-5153-8626 Buenos Tangos
Independencia 572 15-5853-8413 La Viruta Armenia 1366 4774-6357
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Esta agenda puede sufrir modificaciones luego de su publicación. Sugerimos consultar telefónicamente antes de acudir a los lugares.
Contenido © El Tangauta 1996-2012 – Directora Luz Valbuena Prohibida su reproducción sin autorización de Grupo Tangauta SRL
A Firenze il tango è passione pura Il tango è cresciuto in maniera esponenziale a Firenze. Ormai, in città, si balla tutte le sere
“D
ieci anni di emozione pura” si legge su un banner nel sito web del Tango Festival di Firenze (firenzetangofestival.com). Ricorre infatti il decimo anniversario dell’iniziativa che prende il via il 25 aprile al Teatro Affratellamento e chiude il primo maggio. Dalla Festa della Liberazione a quella dei Lavoratori, una settimana tutta dedicata al tango con ospiti illustri, concerti, lezioni e naturalmente tante occasioni per ballare. Tra i personaggi più prestigiosi presenti alla manifestazione Miguel Angel Zotto e Daiana Guspero, Sebastian Missè, fratello della compianta Andrea, che sarà a Firenze con Andrea Reyero, Fabian Peralta e Lorena Ermocida, ex-compagna di Osvaldo Zotto. Da segnalare anche la presenza di una delle maggiori esperte di tango e delle sue origini Meri Lao. Direttori artistici del festival sono Patricia Hilliges a Matteo Panero, fondatori dell’associazione Tango Club Firenze. “Il tango è cresciuto in maniera esponenziale a Firenze negli ultimi dieci-quindici anni” racconta Matteo. “Ormai, in città, si balla tutte le sere e capita spesso che al sabato si possa scegliere tra quattro milonghe diverse per tanguear. Centinaia di tangueros arrivano dai comuni vicini, da Prato, Empoli, Pistoia, Lucca.” “L’edizione di quest’anno ha un forte sapore internazionale” - prosegue Matteo - “visto che oltre ad artisti di fama mondiale, avremo appassionati che Fabian Peralta e Lorena Ermocida arriveranno da Stati Uniti, Russia, Corea del Sud e persino dalla Nuova Zelanda. Ma è sull’aspetto qualitativo del festival che vorrei soffermarmi. La regia di ogni singolo spettacolo all’interno del programma, è stata curata nei dettagli. I servizi che offriamo dalla prenotazione (gratuita) dei tavoli nelle milonghe alle lezioni sono della più alta qualità. Vogliamo fare in modo che l’iniziativa esprima i valori e la cultura del tango ai massimi livelli.” Il festival termina in coincidenza con l’inizio della notte bianca a Firenze. Un motivo in più per andare in riva all’Arno a fine aprile. (Max Civili)
la DOBLE HOJA del TANGO | numero due
LA DOBLE SALUTA I PARTECIPANTI AL CAMPIONATO ITALIANO DI TANGO
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Alfredo Di Stefano con la maglia dell’Huracán nel 1946
C’
è chi dice che il calcio e il tango siano questioni di vita o di morte: non concordo con quest’affermazione; posso assicurarvi che in Argentina sono questioni molto, ma molto più serie.
Ogni storia ha un suo inizio... Poco meno di due anni fa giravo distrattamente per gli stand della Feria Internacional del Libro di Buenos Aires. Uno spazio enorme, di oltre 40 mila metri quadrati, ospitava la più grande manifestazione dedicata alla letteratura del Sud America. Plaza Sicilia e i viali circostanti, nel barrio Palermo, brulicavano di curiosi quel tiepido sabato pomeriggio di inizio autunno. C’era una grande eccitazione in quella parte della città per via dell’iniziativa letteraria. Mi avevano attirato presso lo stand della squadra di futbol dell’Huracán, il colore rosso vivo del club e le foto d’epoca di alcuni calciatori dai volti che non sembravano affatto sconosciuti. Iniziai a sfogliare un libro che narrava delle imprese di alcuni atleti che in periodi differenti del ventesimo secolo avevano indossato la maglia dell’Huracán e scoprii che quei volti che avevo visto nelle foto in bianco e nero appartenevano a delle vere e proprie leggende del calcio come Guillermo Stabile, Alfredo Di Stefano, Cesar Luis Menotti. Mi rivolsi alla signorina che custodiva lo stand, chiedendo maggiori informazioni sulla squadra. Ci presentammo. Si chiamava Susana Aranda. Mi colse di sorpresa. Iniziò a parlare di cultura, letteratura, tango. Mi mostrò la foto di un tipo dal viso rubicondo che sorrideva, calvo, con un folto pizzetto. Susana mi spiegò che era Homero Manzi, uno dei simboli più significativi dell’Huracán. All’epoca il tango e il sottoscritto si erano appena conosciuti e le mie conoscenze sull’argomento si limitavano ai luoghi comuni o poco più. Chiesi a Susana se il tipo nella foto fosse stato uno dei presidenti del club o, che so, un benefattore. Mi rispose che era stato uno dei più grandi poeti e scrittori di testi di tanghi e milonghe della storia del paese. Non capivo perché non mi parlasse mai di calcio. Perplesso le dissi che si era fatto tardi e sarei dovuto andare. Mi die-
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de una busta con dentro un libro sull’Huracán e dei gadget promozionali del club. E mi mise in mano un foglietto con su appuntato il suo numero di cellulare. Fuori intanto era scesa la sera e aveva rinfrescato. Buenos Aires prometteva un autunno che non avrei mai più dimenticato. Un invito inatteso Naturalmente le avevo telefonato quasi subito, nemmeno un paio di giorni dopo. Mi sentivo abbastanza in colpa per non essere stato in grado di cogliere l’importanza che aveva Homero Manzi per la cultura tanguera e calcistica argentina. Nei giorni successivi al nostro primo incontro mi ero un po’ documentato e avevo scoperto che Manzi, non solo era stato un eccellente giornalista e professore di letteratura, ma che aveva scritto i testi di oltre settanta tanghi, alcuni di essi assai famosi. Le parole di Milonga Sentimental, per esempio, con il suo accattivante ritornello ‘Varón’, erano state un parto del paffuto letterato, parole rese poi immortali da Carlos Gardel. La bohemien Milonga del ‘900, la struggente Malena, la malinconica Sur: i testi di questi capolavori erano tutti di Manzi. Ma che c’entrava il letterato con la squadra di calcio dell’Huracán? Susana, che intanto aveva prontamente perdonato il mio ap-
MILONGA SENTIMENTAL (1931) Parole di Homero Manzi, musica di Sebastian Piana Milonga pa’ recordarte, milonga sentimental. Otros se quejan llorando, yo canto por no llorar. Tu amor se secó de golpe, nunca dijiste por qué. Yo me consuelo pensando que fue traición de mujer. Varón, pa’ quererte mucho, varón, pa’ desearte el bien, varón, pa’ olvidar agravios porque ya te perdoné. Tal vez no lo sepas nunca, tal vez no lo puedas creer, ¡tal vez te provoque risa verme tirao a tus pies!
Milonga per ricordarti, milonga sentimentale. C’è chi si lamenta e piange, io canto per non piangere. Il tuo amore è appassito di colpo, non hai mai detto perché. Io mi consolo pensando che fu tradimento di donna. Maschio, per amarti molto, maschio, per augurarti il bene, maschio, per dimenticare le offese perché ti ho già perdonata. Forse non lo saprai mai, forse non lo potrai credere, forse ti farà ridere quando mi vedrai ai tuoi piedi!
Calcio & Tango, le passioni di
Homero Manzi Il grande poeta, che ha scritto tanghi indimenticabili come Milonga Sentimental e Sur era un tifoso sfegatato dell’Huracán, la squadra di futbol di barrio Parque Patricios di Max Civili
la DOBLE HOJA del TANGO | numero due
proccio superficiale al suo mondo, mi aveva invitato ad cidenza, aggiunse la mia guida. Come non poteva esseassistere alla partita più importante della primera divi- re una coincidenza – proseguì Susana - il fatto che alla cion, quella dell’ultima giornata di campionato tra prima partita disputata dall’Huracán allo stadio Ducò (e l’Huracán e l’Argentinos Juniors. L’incontro si sarebbe vinta per 4-3 sui rivali cittadini del Boca Juniors) il 7 settenuto allo Stadio Ducò, nel barrio Parque Patricios. tembre del 1947 fosse presente sugli spalti anche Manzi, Accettai l’invito con entusiasmo. Se l’Argentinos Juniors che il giorno successivo alla partita scrisse uno splendiavesse vinto quella partita sarebbe diventado articolo su oltre trent’anni di ricordi to campione del torneo di Clausura. Io, in sportivi di “El Globo” rivelando così i suoi Homero Manzi profondi sentimenti per il club. Susana non ogni caso, avrei appreso qualche nozione in più su Homero Manzi che tanto aveva fatto era sugli spalti la smetteva più di raccontare e con le sue (e scritto) per il mio nascente nuovo amore: parole mi stava facendo invaghire della alla prima il tango. squadra. Il señor Carrioli mi rapì e portò a conoscere Monica Bentancort, la conduttripartita di Il giorno della partita ce dei programmi radiofonici sportivi di “El Globo”, Domenica 16 maggio. Allo stadio mi venneRadio Patricios. Monica si trovava nello stuil 7 settembre dio di trasmissione e stava parlando agli ro a prendere all’ingresso per la stampa Susana e il Señor Carrioli, l’addetto stampa ascoltatori tifosi del Globo a mezz’ora circa del 1947. del club. Lo stadio Ducò, si stagliava tra i dall’inizio della partita. Interagii con lei in Il giorno dopo diretta, in lingua spagnola (!!), per almeno palazzi e le case dei porteños. Una struttura imponente - proclamata patrimonio stoscrisse il primo dieci minuti. Non seppi mai cosa dissi (o rico della città di Buenos Aires nel 2007 meglio cosa non dissi) in quell’occasione. di una lunga Ma poco importava. La partita stava per cocon una capienza di quasi 50mila spettatori, proprio nel bel mezzo di un centro urbaserie di articoli minciare. Per la cronaca vinse l’Argentinos no. Parque Patricios – mi disse Susana – è 2-1, laureandosi campione. Al termisportivi sul club Juniors stato il barrio di grandi intellettuali e persone della partita incontrai nuovamente nalità argentini come Raul Gonzalez Susana. La salutai promettendole che un Tuñon, Catulo Castillo, Celedonio Flores, giorno le avrei fatto un’intervista sul rapEnrique Santos Discepolo e molti altri. Si porto tra calcio, tango, letteratura e incontravano tutti presso un bar chiamato Huracán. Benigno, che verso la fine degli anni ‘40, die“Cuando quieres” mi rispose. de l’ispirazione a Discepolo per i testi de la nota Cafetin de Buenos Aires.. Due anni dopo... Scoprì che in realtà l’Huracán non era nato Ovviamente ho conservato a Parque Patricios ma in un barrio che si quel foglietto con il chiamava Pompeya e che il nomignolo con numero di cellulare il quale si indica il club è “El Globo”. Mi di Susana... ■ disse Susana che il grande poeta Homero PS La seconda parte del racconto Manzi nacque il primo novembre del 1907 nella prossima edizione della mentre l’Huracán il primo novembre del DH del Tango) 1908. Non poteva essere una semplice coin21
ESQUINA HOMERO MANZI
Il Fileteado, i caffè e il tango: tre classici di Buenos Aires di Nancy Miranda da Buenos Aires
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n questa nuova sezione vi invitiamo a fare un giro dei caffè tradizionali di Buenos Aires. Il Tortoni, l’Esquina Homero Manzi, l’Esquina Pugliese e molti altri che scopriremo nei prossimi numeri. Un caffè non è uguale a un bar o un pub, è un luogo più intimo, che combina gli ingredienti peculiari di ogni quartiere, di ogni barrio di Buenos Aires. Nei caffè si discute, si incontrano gli amici, si sogna una vita migliore, si piange per qualche delusione amorosa e in alcuni caffè le avanguardie estetiche e politiche hanno fatto la storia con i loro dibattiti. Passando in rassegna i caffè di Buenos Aires è possibile trovare un’estetica che li unisce. Nello stesso tempo però nasce l’esigenza di rivedere alcuni concetti che fanno parte dell’immaginario popolare, le cui definizioni possono confondersi. Potremmo iniziare chiedendoci che cosa significhino termini come filetear, filete, fileteado, fileteador, arte del fileteado. Si riferiscono al filetto di pesce magro e all’arte di cucinarlo? Filete è un modo accattivante di chiamare il “churrasquito”, la succosa carne argentina? Avremmo ragione se parlassimo di comida. Tuttavia, in questo caso ci riferiamo semplicemente a un tratto, a una linea. Il filete è una linea spessa o sottile, solitamente di una tinta contrastante, che si traccia per separare colori o spazi del piano. Filetear è l’arte di disegnare filete, che vengono combinati con fiori, volute, nastri argentini, scene di campagna, immagini popolari, come la Vergine Maria, Evita e Carlos Gardel. Nel fileteado si incontrano semplicità e preziosimi. In poche parole il fileteado di Buenos Aires è un’arte decorativa. Essendo un’arte popolare, come il tango, non si può pretendere di conoscerne l’inventore o il momento in cui è stata concepita. Le recenti ricostruzioni storiche riconducono le origini di quest’arte a immigrati italiani che decoravano delle auto dai colori spenti. All’inizio del XX
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I caffè porteñi hanno un’estetica che li unisce. Sono luoghi intimi dove si incontrano gli amici, si sogna una vita migliore, si piange delusioni amorose. E le avanguardie estetiche e politiche hanno fatto la storia
A volte si può osservare l’arte del fileteado anche nei caffè, ed è il tango che circola e fluisce in quelle decorazioni. Insieme, il fileteado, i caffè e il tango sono tre classici di Buenos Aires che molte volte sono stati sul punto di scomparire, ma con la loro tenacia ci sorprendono, perché rinascono giocosi e moderni dalle proprie ceneri. Nel caffè situato all’angolo tra l’Avenida San Juan e l’Avenida Boedo si trovano due targhe che ci permettono di cogliere due aspetti fondamentali del barrio Boedo. In una si può leggere, “A Homero Manzi, il tuo barrio del tango” e nell’altra, “Alla fedeltà dei soci e dei simpatizzanti del club San Lorenzo”. Due sentimenti ancora vivi: il tango e il calcio. Nel barrio Boedo, situato nella zona sud della città di Buenos Aires, si formarono correnti politiche di stampo socialista e anarchico, avanguardie estetiche dei gruppi letterari (il gruppo Boedo) e i primi teatri indipendenti proletari. Nei primi decenni del ventesimo secolo poeti e fuorilegge furono i personaggi che prestarono le loro voci al barrio, che scrissero una parte della storia sociale del sud della città. L’angolo tra la Avenida San Juan e l’Avenida Boedo è noto anche per il testo di tango “Sur”, composto nel 1948 da Homero Manzi, che era un assiduo frequentatore del caffè che oggi ha preso il suo nome, l’Esquina Homero Manzi. Il caffè dedicato a Homero Manzi è stato dichiarato sito storico nazionale e fa parte dell’Area Storica Protetta della città di Buenos Aires, ragione per cui all’inizio del 2000 è stato ristrutturato. Secondo uno dei soci dell’Esquina, la facciata è stata mantenuta intatta, mentre gli interni sono stati ampiamente modernizzati, per ospitare una programmazione artistica con eventi per ogni giorno della settimana. L’Esquina Homero Manzi resta ancora oggi un luogo in cui convergono politica, calcio e tango. Al suo interno, acces-
LE «GROTTESCHE»: ANTICHE DECORAZIONI LICENZIOSE, IRONICHE E POPOLARI Il termine “grottesca”, come spiega Benvenuto Cellini nella sua autobiografia, deriva dalle “grotte” del colle Esquilino a Roma, che altro non erano che i resti sotterranei della Domus aurea di Nerone, scoperti nel 1480 e divenuti immediatamente popolari tra i pittori dell’epoca che spesso vi si fecero calare per studiare le fantasiose pitture rinvenute. Durante il Cinquecento, l’utilizzo di questo tipo di decorazione fu motivo di irritazione e disprezzo per molti teorici dell’arte, tra i quali il Vasari, che le definì “pitture licenziose e ridicole molto”. Sono figurine esili ed estrose, che si fondono in decorazioni geometriche e naturalistiche, su uno sfondo in genere bianco o comunque monocromo. La parola grottesco è passata poi a significare in italiano qualcosa di bizzarro e inconsueto, poi ha assunto una connotazione di “ridicolo”, ironizzante e caricaturale. Filippino Lippi, Luca Signorelli, Raffaello, ricopiavano sui loro quaderni quelle immagini stravaganti e demoniache e ne riprendevano i motivi sulle cornici, sugli zoccoli e nelle volte dei loro affreschi. La moda dilaga con la loro diffusione attraverso la stampa e contagia tutto e tutti: libri, arazzi, sculture. Dopo una fase di intossicazione e di effervescenza che invade quasi tutto l’occidente la “grottesca” diventa un fenomeno familiare. E molto popolare nell’ottocento.
Fileteado en la calle Gardel
sibili a qualsiasi ora del giorno, si possono ammirare una serie di ritratti delle personalità della cultura di epoche diverse, omaggi del pittore Hermenegildo Sabat. È un luogo che invita a godere del talento dei suoi artisti e della varietà della sua ricca gastronomia, in particolare il “puchero”, piatto tradizionale che combina zuppa, verdura e carne in un solo piatto, di cui deliziarsi in inverno (il mercoledì a mezzogiorno). Tra i numerosi gli oggetti che si possono ammirare in questo spazio uno spicca tra tutti. Si tratta di un registratore di cassa decorato con un fileteado tradizionale. Il primo registratore di cassa dell’Esquina, che, come dice il tango, trasmette immediatamente la nostalgia delle cose passate, delle cose che la vita ci ha portato via, dei cambiamenti che tutti dobbiamo vivere. Ma con la sua presenza ci dice anche che abbiamo un’altra possibilità, qui e ora, di riempire di nuovo il nostro cuore. Per questo, se avrete l’opportunità di visitare Buenos Aires, non potete perdervi l’Esquina Homero Manzi. ■
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secolo furono loro a filetear la città di Buenos Aires con colori vivaci. Poi l’arte del fileteado è passata ai camion e agli autobus ed è sopravvissuta fino al secolo scorso inoltrato. Oggi è molto raro vederla sulle carrozzerie delle auto o dei camion, ma si può osservare ancora nelle pubblicità di alcuni marchi. Per non perdere dinamismo e visibilità, il fileteado compare in altre forme, come i souvenir, i tatuaggi e la bodyart.
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PRATICHE
Donde praticar
A Roma LUNEDÌ
Il Pitigliani Via Arco di Tolomei, 1 (Trastevere) orari: 21.00-23.00 contatti: emilia@emiliacerutti.net andres@bezem.c Milonga La Pulperia Via Luigi Filippo De Magistris, 91/93 (Pigneto) orari: 20.30-22.00 contatti: HulaHoop 349.31919357 Motobistrot | la Motopratica! Via Francesco Negri, 9 (Ostiense) orari: 21.30-23.00, contatti: Fernando Serrano e Silvia Colli Pratica Areatango Via Fivizzano, 27 (Pigneto) orari: 22.45-01.00 contatti: 347.3902862 Pratica del Lunedi Pino e Annamaria Via G. Galilei, 57 (Esquilino, metro Manzoni) orari: 22.30-01.00 contatti: 338.2967846 (Pino)
MARTEDÌ FABRICAndo Tango Pratica Via di Pietralata, 135, c/o Club Lanciani (Montesacro) orari: 22.30-01.00 contatti: 349.5629314 (Giuseppe) La Milonga de la Luna Defrag via delle Isole Curzolane, 75 (Montesacro, Tufello) orari: 22.15-00.30 contatti: 333.3722759 (Francesca) Pratica di Tango Traspiè Marco Evola e Paola Palaia P.zza San Pancrazio, 7 orari: 22.30-01.00 contatti: 333.1219840
MERCOLEDÌ Alicetango Via Romolo Gessi, 6 (Testaccio) orari: 11.30-14.30 contatti: angela.messina@alicetango.it Aperitangopratica Via Assisi, 33 (Tuscolana) orari: 20.30-23.00 contatti: 338.5213943 La Violeta con Giulia Zimei e maestri invitati Il cielo sopra l’Esquilino Roberto Maggiani / Gaia Leiss Via Galilei, 57 (Esquilino metro Manzoni) orari: 22.30-01.00 contatti: 347.8562152 Locanda dei Massimi via Portuense, 863 (Portuense) orari: 20.15-21.00 Elisabetta Sanna contatti: 339.2780047 Pratica di tango Roberta Buoni e Marcelo Rojas Via Ruggero Lauria, 22 contatti: 338.7440845
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Pratica Artetoiles Tango Fabiana Fusaro Via di Casal Boccone, 102\b orari: 21.00-22.30
GIOVEDÌ Parrocchia San Alberto Magno Via Emilio Zago, 1 (Vigne Nuove, Talenti) orari: 21.00-23.30 Lora Capodaglio e Fabrizio Calvieri contatti: 333.5203955 FABRICAndo Tango Pratica Via di Pietralata 135, c/o Club Lanciani (Montesacro) orari: 21.30-23.00 Oscar Beltran y Victoria Laverde di FT contatti: 349.5629314 (Giuseppe) La pratica al Mitreo F. Andreotto e S. Vincenti Via Mazzacurati, 63 orari: 22.30-00.30 contatti: 349.6594924
VENERDÌ El Practicon di Doble A Tango c/o Los Latinos Los Latinos Sabrina e Marcelo Via della Divina Provvidenza, 90 orari: 23.00 - 01.00 Pratica al Cuartito Azul Via Matteo Bartoli, 250-270 (Eur) orari: 21.30-22.30 M. Barreras contatti: 339.5398682 (Mauro) Pratica delle Ciliegie Domenico Coda Via delle Ciliegie, 42 (Alessandrino) orari: 22.30-00.00 contatti: 328.1516410 (Domenico Coda) Tanguera via degli Angeli, 146 c/o Circolo Arca (Arco di travertino / Porta furba) orari: 21.30-22.30 Rodrigo Fonti y Gabriela Perea contatti: 346.1411095 Pratica al Barrio Via di Pietralata,135 orari: 21.15-22.30 - contatti: 347.3511312
SABATO Pratica prove libere Roberta Buoni Via Assisi, 33 orari: 18.00-20.00 - contatti: 338.7440845 Casa del Tango Via dei Gordiani, 401/413 (Prenestina) orari: 18.30-22.00 Claudio, Teresa, Pino, Annalisa contatti: segreteria@casadeltango.it Mio Tango Via Filoteo Alberini, 53 (Bufalotta /Vigne Nuove) orari: 22.30-02.30 - DJ Max el Greco, ins. Angelica Grisoni - contatti: 329.9170544 TangOFFicina Via Cupa, 5 (Metro Piazza Bologna) orari: 18.00-19.30 Alex Cantarelli & Mimma Mercurio contatti: 349.2621186
DOMENICA Alpheus Via del Commercio, 36 (Piramide) orari: 19.30-20.15 Alberto Valente / Julio de la Fuente contatti: 338.3960224 Alpheus - Querer Via del Commercio, 36 (zona Piramide/Via Ostiense) orari: 20.00-22.00 Carlo Paolantoni - contatti: 348.3862271 Area 507 Via Tiburtina, 507 (Roma Centro Sud) orari: 18.00-21.00 contatti: 338.9506654 Bairestango - 1a e 3a Domenica GdT Via degli Olimpionici, 7 Roma (Ponte Milvio) orari: 18.30-20.30 Dj: Bibiana Reynoso e Mariano Navone contatti: 33.85965028 El Beso Tango Club Via Appia Nuova Km 17.800 (Ciampino) orari: 19.00-20.30 Roberto Ricciuti e Claudia Fusillo contatti: 335.7368935 El Practicon di Doble A Tango orari: dalle 16.00 Ass. Doble A Tango Sabrina e Marcelo contatti: 331.5474334/338.3263609 Freelancecafè Via A. Avoli 3/A (Stazione Monte Mario) orari: 17.30-21.00 contatti: 338.5213943 Giardino del Tango Via degli Olimpionici, 7 (Roma centro nord) orari: 18.00-20.00 contatti: Manuel & Veronica 333.5256678 La pratica dei Serpenti Via San Francesco di Sales, 14 (Trastevere) orari: 18.00-20.00 Luciano Donda e Cinzia Lombardi contatti: 339.2346185 Pratica Julia Portas Via Appia Nuova Km 17.800, Roma (Ciampino) orari: 18.00-20.00 Julia Portas - contatti: 366.7178018 Milonga Bien Portena | Mitreo Il Mitreo Via M. Mazzacurati, 63 (Portuense) orari: 20.00-21.15 contatti: 333.5300844 Pratica Francesca del Buono e Gianpiero Cantone Via Luigi Perna, 3 orari: 18.00-20.30 - contatti: 339.2737619 Orangotango via Enea, 91 (Appio/Tuscolano) orari: 17.00-20.00 Alicia Mabel Vaccarini contatti: 349.2942190 Practica libera al PRO ART LAB via Giunio Antonio Resti , 71 (Vigna Murata - Laurentina - Ardeatina) orari: 17.30-20.30 Umberto & Gigliola contatti: 338.7004211 (Umberto) Rossotango c/o Parco Schuster Antonella Mazzetti Viale di San Paolo, 1 (Ostiense Basilica San Paolo) orari: 19.30-21.30 contatti: 347.6251495
I consigli della Doble
MARTEDÌ Milonga le Banque Via Porrone Bassano, 6 - orario: dalle 19.00 - www.lebanque.it MERCOLEDÌ E VENERDÌ La Liberty di Casa Cambalache Largo Marinai d’Italia, 1 oriario: dalle 22.30 - info Tita Firpo 333.4711727 335.5243176 titafirpo@yahoo.com DOMENICA Sentimento Gaucho c/o Il Principe Viale Jenner, 67 - info Loredana 02.69018437
A Roma
Per le altre info sulle milonghe a Milano: http://milongheamilano.blogspot.com/
Ballare a Padova: LUNEDÌ Il Giardino del Tango Via degli Olimpionici, 7 - info 06-97275065 La Milonga di Areatango Via Fivizzano, 27 (Pigneto) info 347.3902862 La Pulperia c/o HulaHoop Club Via Luigi Filippo De Magistris, 91/93 (Pigneto) info 349.31919357 Mercatino di Porta Maggiore Via Sebastiano Grandis 7 info pmaggiore91@gmail.com
MARTEDÌ Elettrotango@bar @letterario Via Ostiense 95 - info 335.5913434 La Milonga de la Luna Defrag, Via delle Isole Curzolane 75 info 333.3722759 Milonga dello Scalo Via dei Volsci 159 - info 339.1467003 Milonga tradizionale Boheme Via Velletri, 13 - info Elio 347.4099140 TangOFFicina Via Cupa, 5 - info 360.602693
MERCOLEDÌ Arena: Milonga 100% non tradiz Via di Pietralata 135, c/o Club Lanciani info 349.5629314 Cafetin de Roma Via Bordoni, 50 - info 347.6937644 Il Giardino del Tango Via degli Olimpionici, 7 - info 06-97275065 La noche romantica Via Cupa 5 - info 339.539868 L’Obscura Teatro Spazio Via Locri 42 Tango AZ Teatro Vascello Via Giacinto carini 78 (Monteverde)
GIOVEDÌ Il Giardino del Tango Via degli Olimpionici, 7 - info 06 97275065 Kriminal Tango Via Selinunte 57 - info www.spartaco.it
tuttoiltangoapadova.it Tutti gli eventi dell’agenda milonguera di TangoNordest DOMENICA Milonga Tango Viejo Relaxclub Via Ponticello 32A (San Lazzaro) info 348.3009593-366.363999 MERCOLEDÌ Milonga Medialuz Via Bernina (Stazione ferroviaria) info: 328.4156801 GIOVEDÌ Milonga Eclipses Club Via Breda, n 36 Limena Padova ovest info: Maria 348.3009593 MARTEDÌ Milonga del Geco Via Artigianato 1 (Albignasego zona industriale) - info: 349.230190 VENERDÌ Milonga Amusement Park Via Fogazzaro 8/D info: 347.9061425
Ballare a Caserta Milonga “Raccontango” di caserTango ultima domenica del mese orario: dalle 21.00 o dalle 21.30 Enoteca-Ristorante Ex-Libris, C.so Gran Priorato di Malta, Capua (CE) Milonguita “La Tela di Tecla” Via Cimabue a Caserta. ogni giovedì dalle 21.30 info@casertango.it La Milonguita informale del Miercoles Circolo Unificato dell’Esercito Via C. Battisti - info 338.5400470
Ballare a Salerno Milonga Federal Via Generale Salvador AllendeSP175a (Villaggio del Sole) info 335.1990808 Milonga mi Amor Battipaglia - Centro Sociale Via Guicciardini info 338.8353799
Milonga Stregata di Mme Chiffon Via Nomentana, 677 - info 335.6931526 Querer Via Ciro il Grande 10 - info 348.3862271
VENERDÌ Artetoiles Via di Casal Boccone 102 b info 339.7429160 Barrio Arte Via di Pietralata, 135 info 349.5629314 Cascabelito via Assisi 33 (stazione Tuscolana) Elettrotango@bar al Planet Via del Commercio 36 info 335.5913434 Il Giardino del Tango Via degli Olimpionici 7 info 06 97275065 Milonga Cuartito azul Via Matteo Bartoli 250-270 info 339.5398682 Milonga del popolo via Benedetto Bordoni 50 info 333.2614214 Tanguera Via degli Angeli 146 (Arco di Travertino) info 3461411095
SABATO Los Latinos “La Mirada” Via della Divina Provvidenza, 90 (Boccea Aurelia) - info 06-66411175 Elettrotango@bar al Mitreo Via Mazzacurati, 63 - info 335.591 3434 Il giardino del tango Via degli Olimpionici, 7 - info 333 1881716 Mio Tango Via Filoteo Alberini, 53 info Max 3299170544 TangOFFicina Via Cupa, 5 - info 360602693
DOMENICA
la DOBLE HOJA del TANGO | numero uno
Ballare a Milano:
MILONGHE
Donde milonguear
Alicetango Via Romolo Gessi 6 - info 339.8780568 Alpheus Via del Commercio 36 - info 3383960224 Barrio Arte Via di Pietralata 135 - info 3495629314 El Beso Tango Club Via Appia Km. 17.800 (Ciampino) info 335.7368935 El Firulete alla Milonga Criolla via dei Reti 25 info 06 7822250 - 338 3960224 Milonga Blanca via Tuscolana 892 - info 349.2332416 Milonga de la Tarde | Mitreo Via M. Mazzacurati 63 - info 333.5300844 Tango Bar Via Macerata, 9 - info 0670301101 TangOFFicina Via Cupa 5 - info 360602693
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IL RACCONTO
Buenos Aires
di Mario Abbati
go successivo e ci immergiamo. Un tango. Due tanghi. A metà del terzo, fregandosene ampiamente del galateo, Alejandra scioglie l’abbraccio e mi trascina fuori dall’anello. «Però tu…» balbetta con gli occhi sgranati, «… tu sei un ottimo tanguero!» Con tutti i corsi che ho frequentato vorrei vedere che mi dicesse il contrario. «Non c’è possibilità di errore nel tango Dana, non è «Un ballerino come te» non riesce ad attenuacome la vita: è più semplice. Per questo il tango è così bello: commetti un errore ma non è mai re la sua smorfia sbigottita, «che bisogno aveMario Abbati nasce a Roma irreparabile, continui a ballare». va di chiamarci?» nel 1966. Perseguitato dal Al Pacino nel film “Profumo di donna” Emetto un lungo sospiro. È la prima volta che suo profilo zodiacale (è dei Gemelli) sin dall’infanzia vengo in Argentina, sono atterrato da quattro sperpera energie nelle attivigiorni, ho frequentato altrettante milonghe e tà più varie. Da piccolo colfinora non ho ballato nemmeno un tango. leziona tutti gli album di Visto che domani riparto per Roma e volevo figurine disponibili in edicotogliermi lo sfizio, alla fine mi sono rivolto ali siamo dati appuntamento la senza mai terminarne la TangoTaxiDancers, l’agenzia di noleggio subito fuori dalla cucina. Alle uno, superata la maggioballerini più rinomata di Buenos Aires. ventitre, ossia cinque minuti fa. r’età si laurea prima in ingeChiami, gli dici il livello, di che hai bisogno, e Sondo l’ambiente finché non indigneria elettronica, poi in loro ti mettono a disposizione un partner o viduo il passaggio attraversato dai cameriefilosofia, ma non ha ancora una partner tagliati su misura. Centosessanta ri in uniforme bianca con al seguito questi deciso cosa fare da grande. pesos all’ora per un minimo di tre ore, l’equivassoi stracarichi di tutto, dalle bottiglie di Da un po’ di tempo si sta orientando sulla mappa valente di ottanta euro, quello cioè che ho anDom Pérignon alle bistecche con l’osso. Non della letteratura universale ticipato con la Visa perché Alejandra e il suo mi perdo in preliminari e parto emozionato in cerca di una collocazione caschetto giallo ballassero col sottoscritto – verso la meta. C’è una ragazza che cammina più appropriata. due tandas su tre, come stabilisce il regolatipo sentinella davanti alla porta. Mi fermo e mento – fino a notte inoltrata. la metto a fuoco. Ha i capelli a caschetto di un giallo innaturale, le sopracciglia scure. Magra, sul me- «Ogni volta che invito una donna» scuoto la testa. «quella tro e settanta, le misure ideali per ballare con me. Sfodero si gira dall’altra parte.» il numero uno dei miei sorrisi e mi avvicino. «Ah sì? E tu come l’inviti?» «Hola! Soy Mario» esordisco col mio spagnolo da corso a «Vado là e le domando se vuole ballare.» fascicoli. «El chico italiano.» «Di che parte d’Italia sei?» «Encantada. Soy Alejandra.» «Roma.» Ci stringiamo la mano più due bacetti sulle guance. Devo «Aaah!» fa una smorfia come a dire che ha capito tutto. dire che è carina, una bellezza essenziale, quasi spigolosa. «Qualche anno fa ci sono stata.» Indossa un vestitino nero scollato, sotto pantaloni stile «Davvero?» zuava, neri anche loro, con due lunghe feritoie ai lati e gli «Vi ho visto, voi maschietti, come invitate una dama. elastici finali che li saldano alle gambe appena sotto le gi- Andate là con le braccia stese» a ogni frase dice di no, conocchia, scarpe da tango già calzate. me se stesse elencando le piaghe d’Egitto. «Magari lei sta «Ho riservato, vieni» mi fa strada nella selva di tavolini a parlando con un’amica, non vi ha degnato di un’occhiata e bordo pista. voi vi presentate lo stesso.» «È la prima volta che vieni a la Viruta?» chiede dopo che ci «Hai ragione» ammetto. «Nel tango siamo un po’ rozzi.» siamo seduti. «Anche le donne mica scherzano» niente, non si ferma più. Annuisco, nel frattempo ho già iniziato la cerimonia del «Pur di ballare una tanda sono disposte a tutto.» cambio delle scarpe. «Forse perché da noi sono in maggioranza, a volte capita «Ti piace?» che molte di loro se ne stiano ferme tutta la sera.» «Non so» sollevo lo sguardo e la inquadro di striscio. «Me «Io se non c’è nessuno che mi convince sono capace di stal’aspettavo diversa.» re seduta fino all’alba» mi guarda male. «Lo decido io con «Diversa come?» quale uomo ballare.» «Boh, più intima» stringo i lacci e sono operativo. «Che di- «Insomma» taglio corto, «che devo fare perché una fanci, balliamo?» ciulla porteña balli un tango insieme a me?» «Certo.» «Devi solo tenere gli occhi aperti » risponde decisa. «È la La conduco al limite della pista, attendo che subentri il tan- donna che invita. Lo fa con il suo sguardo, la mirada.» L’AUTORE
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«Non ti rendi conto di che casino c’è qui SAGGIO dentro? » controbatto. «Non ci riconoscerei mio fratello, figurati una mirada.» «Di che colore ho gli occhi?» mi domanda a bruciapelo. IL TANGO IN UN’OPERA QUASI ENCICLOPEDICA Non mi vengono le parole. «Lo vedi? Il casino non c’entra, tu non sei Alfredo Helman è un appassionato e anche ballerino di abituato a guardare la gente negli occhi. Me tango. Autore di altri due libri in Italia, “Il peronismo” ne sono accorta subito. Ecco perché il tuo (2005), “Il militante” (2005). Alfredo è anche un esiliato politico da più di trenta anni in Italia scappato alla più invito non funziona.» feroce dittatura argentina del 1976. Mi rattrappisco dentro le mie spalle colpeChiamato da Ernesto “CHE” Guevara nel 1965 a fare voli. Passione di Tango parte della guerrilla in Bolivia (citato nel suo diario) ha «Il tango come lo pensi tu, come lo pensa di Alfredo Helman avuto sempre un grosso impegno politico, culturale e Edizioni Clandestine un sacco di gente, è un ballo fra corpi. Qua sociale. a Buenos Aires il tango è un ballo fra anime È per questo che il suo libro sul Tango ha delle caratteristiche particolari. Nato a e l’unico modo per far incontrare due aniBuenos Aires di una famiglia ebrea in un quartiere popolare ha avuto sempre anche me è attraverso la mirada.» una passione per il tango. «Come faccio a capire che sto ballando con Il suo metodo storiografico vuole che nessuna forma culturale, nessuna espressione l’anima di una donna e non con il suo cordella società sia scollegata dalla evoluzione storica della economia e dalle sovrapo?» strutture sociali. Cosi ripercorre in forma divulgativa la nascita, lo sviluppo, le trasformazioni del «Il giorno che ballerai con la più vecchia e Tango considerando sempre i fenomeni centrali (struttura economica, trasformaziopiù brutta e più grassa della sala e proverai ni sociali, immigrazioni e situazioni internazionali) dei periodi da lui proposti. Il libro piacere, allora saprai che stai ballando con altro non è che una erudita, approfondita, appassionata Enciclopedia del Tango: l’anima di quella persona.» nascita, sviluppo, autori, musicisti, cantanti, compositori e storie vengo sviscerati Ci penso su, in pochi millisecondi passo in nelle oltre 300 pagine, con dovizia di dettagli su ogni argomento. rassegna il campionario di tutte le donne Ogni scheda riporta in italiano i tanghi più famosi sia per chi lo canta, per chi lo ha con cui mi sono accoppiato sulla pista di scritto e per coloro che lo hanno composto, con periodi di riferimento e tante altre una milonga, ahimè, di anime ne conto ben storie che arrichiscono il valore culturale e sociale del Tango. poche. «Quando avrai imparato la legge degli sguardi » conclude, «avrai capito come funziona il tango. tango. I quattro brani fuggono via come raffiche di vento, E anche qualcosa di più.» sarà trascorso un quarto d’ora scarso quando la restituisco Ci rimango imbambolato. alla sua sedia. «Vamos, è tempo di ballare.» «Posso chiederti una cosa?» le bisbiglio prima che abbanFinalmente ci buttiamo nella mischia, delle dieci tandas doni il mio braccio. che seguono ne saltiamo solo una. Quando Alejandra mi fa «Tu non sei di qui» ribatte lei. capire che il tempo a mia disposizione è scaduto sono qua- «Sono italiano.» si le tre. «Balli bene.» «È stato bello» commento appagato. «Quando ti ho invitato… sei riuscita a vederla la mia mira«Anche per me» sorride, mentre si cambia le scarpe. da?» «Adesso che ti lascio da solo, cerca di mettere in pratica i Si mette a ridere. consigli di prima.» «Vederla no. Però l’ho sentita bene.» Dico di sì, ma sento l’ansia che riprende a crescere. La saluto con un mezzo inchino e mi allontano soddisfatAlejandra indossa il soprabito, ci salutiamo come all’inizio, to. Pochi metri e una mano inaspettata mi plana su una stretta di mano e due baci, poi mi gira le spalle e si dilegua spalla. È la ragazza che le stava seduta accanto. nelle nebbie del locale. «Senti, vuoi ballare con me?» mi chiede. Eccomi qua. Ho ancora qualche ora da giocarmi ne la Ci rimango di sasso. Viruta prima di archiviare la mia trasferta argentina. Mi «Va bene» accetto dopo una fase d’imbarazzo. porto a ridosso della zona dove siedono le dame. Le studio Le concedo il braccio di prima. con attenzione mantenendomi a distanza. A un certo pun- «Margot ha detto che sei bravo.» to ce n’è una che si gira e rimane con lo sguardo bloccato «Margot?» su di me. Alejandra parlava di mirada fugace, ma questa Lei fa un cenno all’amica, nella foga di sguardi ed emozionon mi schioda gli occhi di dosso. M’impegno al massimo ni collaterali mi sono scordato di chiederle come si chiaper non cedere. Quando inizia la tanda successiva mi fac- mava. cio coraggio e avanzo verso di lei. Giunto a un paio di me- «È la prima donna con cui ballo in tri do un colpetto laterale con la fronte per trasmetterle che Argentina» ammetto senza vergogna. «La il mio è un invito. La ragazza che le sta seduta vicino – prima che riesce a leggere la mia mirada.» un’amica, suppongo – le rifila una lieve gomitata su un «Allora sei bravo sul serio.» fianco. Si alza. Non ci posso credere, ce l’ho fatta. Mi pren- «Perché?» de sottobraccio, ci dirigiamo silenziosi verso la pista. Avrà Ride dal naso, poi m’infila negli occhi uno di sui quarant’anni, carina, stavo così concentrato sullo quegli sguardi là, che escono fuori solo a sguardo che i connotati del suo corpo li percepisco a scop- Buenos Aires. pio ritardato. Ci schieriamo uno di fronte all’altra e vai col «Margot è cieca. Non ci vede.» ■
la DOBLE HOJA del TANGO | numero uno
IL LIBRO
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IL CONCORSO LETTERARIO DELLA DOBLE
Al via la seconda edizione di
«Volango, parole, tango e nuvole» In alto: Francesca Breccia, vincitrice del primo premio dell’edizione 2011 con "Tre minuti" A sinistra: sulla terrazza Caffarelli in Campidoglio (foto di Mario Giannini)
C’
è una parte del tango che è silenziosa perché viene da dentro. Passa dall’ascolto della musica e dalla vista dei movimenti del corpo, ma poi rimane nei pensieri e può diventare reale solo se trova le parole in una poesia o un racconto. È questo il tango che improvvisamente scrive il nome dei sentimenti più intensi e che offre un contatto con sé stessi. Il concorso letterario «Volango, parole, tango e nuvole» che, alla seconda edizione, prende il via a marzo ed è aperto fino a giugno 2012, è sul tema del tango ed è dedicato a tutte le persone che si emozionano con le parole. E non solo a quelli che ballano ma a tutti, anche ai semplici osservatori e appassionati. Perché il nome «Volango», che vuole evocare l’atto del volare, è una metafora dei sentimenti che si elevano e delle ambizioni che si realizzano, attraverso l’espressione artistica. I testi possono essere scritti in italiano, spagnolo e inglese. Ambasciata della Repubblica Argentina in Italia Ufficio Culturale
CORSI TRIMESTRALI DI SPAGNOLO ANNO ACCADEMICO 2012 Corsi Serali Principianti A1 Giorni di lezione:
Martedì 18.45-20.45 (durata: 30 ore) Febbraio 14-21-28 • Marzo 6-13-20-27 Aprile 3-10-17-24 • Maggio 8-15-22-29
Principianti A2 Giorni di lezione:
Lunedì 18.45-20.45 (durata: 30 ore) Febbraio 13-23 (giovedì) -27 Marzo: 5-12-19-26-30 (venerdì) Aprile: 13 (venerdì) -16-23 Maggio: 4(venerdì)-7-14-21
Principianti B1 Giorni di lezione:
Mercoledì 18.45-20.45 (durata: 30 ore) Febbraio 15-22-29 • Marzo: 7-14-21-28 Aprile: 4-11-18- 27 (venerdì) • Maggio: 2-9-16-23
Ambasciata Argentina in Italia -Ufficio Culturale Via Vittorio Veneto 7 00187 Roma (Uscita Metro Barberini) Tel. 064873866 – dalle 14.00 alle 19.00 Email: culturaliargentina@libero.it Informazioni in Segreteria
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Nell’edizione passata tra i temi trattati c’è stato il tango mentre si balla oppure mentre si pensa e rievoca il giorno dopo. E poi il ritmo e la musica, come in alcune poesie dove i versi hanno richiamato suoni o contenevano strofe di canzoni originali. Altri testi hanno affrontato la storia dei compositori di tango e delle canzoni celebri come quelle di Carlos Gardel. La maggior parte dei testi si riferivano all’amore, all’abbraccio e alla magia di ballare il tango. Non sono mancati, infine, i racconti malinconici legati alla famiglia, agli odori e ai sapori che il tango evoca a coloro che hanno parenti in Argentina (tutti i testi del 2011 si possono leggere in formato pdf sul sito www.aatango.it). Il concorso ha raggiunto 3.000 persone in tutta Italia, con qualche partecipazione anche dall’Argentina. Nel luglio 2011 con una spettacolare serata in Campidoglio, sulla Terrazza Caffarelli, il primo premio è stato assegnato alla poesia di Francesca Breccia dal titolo “Tre minuti”, dove un uomo, ormai vecchio e malato di Alzheimer, durante i tre minuti di un tango, riprende a vivere e ad amare la sua donna, per poi ricadere nell’oblio. La serata in Campidoglio dal titolo Noche de Tango y Letras ha visto la partecipazione di quasi ottocento persone tra ballerini di milonga, maestri delle scuole romane e pubblico appassionato. Alla presenza dei vice ambasciatori della Repubblica Argentina e d’Uruguay e dell’assessore alla cultura di Roma Capitale, Dino Gasperini, si sono esibiti Roxana Fontán accompagnata dal pianista dell’Orquesta Típica Alfredo Marcucci, Marco Fringuellino e dalla voce narrante di Massimo Martino. L’esibizione dei migliori maestri delle scuole di ballo romane ha aperto la milonga fino alle due di notte. La serata finale dell’edizione 2012 è una sorpresa di cui non vogliamo anticipare nulla, ma sarà nostra cura renderlo noto prima della chiusura del concorso. (Info: 331-3530356 oppure ladoblehoja@hotmail.com)
PER PARTECIPARE basta scrivere una poesia o un racconto del massimo di 3.000 battute (2 pagine), scaricare il modulo dal sito www.faitango.it e inviare tutto seguendo le seguenti modalità: 1) Compilare il modulo di iscrizione e sottoscrivere (3 firme) ove richiesto; 2) inserire il modulo in un’apposita busta insieme con la copia di un valido documento di riconoscimento; 3) chiudere la busta senza inserire lo scritto al suo interno. Apporre sul fronte della stessa busta un codice identificativo alfanumerico di otto caratteri scelto liberamente ma che non contenga alcun riferimento ai dati anagrafici del partecipante stesso; 4) riportare il medesimo codice identificativo alfanumerico all’inizio dello scritto; 5) inserire in un apposito plico anonimo: a) lo scritto, b) la busta chiusa contenente la scheda di iscrizione e la copia del documento di riconoscimento; 6) inviare la busta a: Edisegno s.r.l. Piazza G. Tavani Arquati 113, 00153 Roma, Italia. Specificare: “Concorso letterario Volango de La Doble Hoja del Tango”
LA DOMENICA DELL’ARTE foto di Mario Giannini - testo di Anna Maria Fabbri
Arte, cibo e tango: la cultura senza perdere la leggerezza Con le scarpe comode e basse (e la sacca da ballo sulla spalla) il 25 marzo scorso gli amanti delle tre passioni, del tango, dell’arte e del buon cibo, si sono incontrati nel centro storico di Roma, al loro terzo appuntamento. La meta questa volta è stata Piazza di Spagna con la spettacolare scalinata di Trinità dei Monti. Circa quaranta persone, tra le quali anche bambini e adolescenti, hanno partecipato alla visita guidata dedicata alle bellezze storico-artistiche di Roma, per poi proseguire la con un pranzo di specialità enogastronomiche argentine e concludere la piacevole giornata a passo di tango. L’entusiasmante iniziativa sostenuta dalla “Doble Hoja del Tango” e nata da un’idea del nostro amico medico Alfredo Bassoni, grande studioso di beni archeologici, si è svolta nella prima domenica di primavera, sotto un sole splendente. Alfredo ha raccontato con grande competenza storie e aneddoti su uno dei luoghi più internazionali di Roma che deve il suo nome al vicino Palazzo di Spagna, sede dell’omonima ambasciata. Dopo alcune tappe salienti, tra cui quella al Palazzo di Propaganda Fide e alla Colonna dell’Immacolata Piazza di Spagna e Trinità dei Monti, Concezione, il gruppo ha effettuato sulle orme di Keats e i poeti romantici una breve sosta per bere la fresca “acqua vergine” che sgorga dalla Fontana della Barcaccia posizionata ai piedi della monu[...] “Per la terza volta passarono, mentale Scalinata, fatta costruire con finanziamenti francee passando il volto si in occasione del giubileo del 1725, per congiungere l’amvolsero verso di me, un istante – basciata spagnola con la chiesa di Trinità dei Monti. poi svanirono. E ardevo di seguirle, io Sul lato sinistro della scalinata è posta l’antica sala da The soffrendo d’essere senza ali, inglese Babington’s, aperta dal 1893 , mentre sul lato perché le riconobbi, adesso: destro sorge la casa dove soggiornò l’ultimo periodo della era una bella fanciulla, la prima, sua vita il grandissimo poeta romantico inglese John si chiamava Amore; Keats prematuramente scomparso nel 1821, a soli 26 anni seconda era Ambizione, con le a causa della tubercolosi. La casa in memoria di Keats e del guance pallide, suo amico Percy Bysshe Shelley è stata denominata l’occhio affaticato, sempre sveglio; “Keats-Shelley House” ed è divenuta un Museo, aperto al l’ultima, la più amata – e pari pubblico dal 1909, che conserva libri e numerose testimocresceva nianze del romanticismo inglese. E quando di fronte alle al mio amore la sua vergogna, finestre della casa, che si affacciano sulla Piazza, il gruppo troppo ritrosa fanciulla – di milongueri si è soffermato qualche minuto, ci sono stati era il mio demone, la Poesia” [...] momenti di grande pathos. Alfredo Bassoni ha letto alcune sublimi poesie di Keats, composte di frasi profonde e tocda “Ode sull’Indolenza” di John Keats canti che solo i grandi poeti sanno realizzare e far vibrare l’animo in chi le ascolta. Dopo la visita il gruppo ha raggiunto in dieci minuti a piedi il ristorante Baires, posto proprio dietro il Senato. Lì ha degustato, in una sala completamente dedicata e riservata, un pranzo tipicamente argentino a base di carne, vini malbec e flan finale. Subito dopo il caffè, sono stati spostati i tavoli per permettere ai tangueri di muovere i loro passi sulle note dei migliori compositori di tango. Per info e prenotazioni: 3479217725 (Alfredo)
Tanguera Monumental Il mondo del tango in un salon de baile
Tutte le foto sono di Mario Giannini
Con la partecipazione di Laura Escalada, moglie di Astor Piazzolla e l’esibizione di Geraldine Rojas y Esquiel Paludi... il primo aprile 2012 è stata inaugurata la nuova milonga di Tanguera
Oltre 600 milongueros hanno festeggiato l’inaugurazione del Tanguera Monumental, una delle milonghe più capienti di Roma, l’ultima aperta in ordine di tempo. Laura Escalada ha reso le serata ancora più speciale con il racconto di alcuni aneddoti relativi alla vita del marito Astor. Al suo intervento ha fatto seguito l’esibizione di Geraldine Rojas e Esquiel, un concentrato di adrenalina, tecnica e passione, roba per palati fini del tango. Il musicalizador? L’eterno Felix Picherna!
via degli Angeli, 146 • Roma Info e prenotazioni +39 346 1411095 30
Associazione Doble A Tango
Latintango e i maestri Sabrina e Marcelo si complimentano con
Francesco e Romina per il 1° premio ottenuto nel concorso di ballo “Maurizio Ennati”
Doble A Tango corsi, workshop, lezioni a tema, pratiche, show, spettacoli, festival, lezioni private, vacanze tango INFO: 3315474334 3383263609 amasabrina@hotmail.com
www.aatango.it 10° ANNIVERSARIO DI
O r a n g oT A N G O AGENDA DEI CORSI M A R T E D Ì 20:00-21:30 CORSO INICIACIÒN (principianti assoluti) M A R T E D Ì 21:30-23:00 CORSO ROSSO (esperienza di studio da 2-3 anni) M E R C O L E D Ì 20:00-21:30 CORSO VERDE (esperienza di studio da 2-3 anni) M E R C O L E D Ì 21:30-23:00 CORSO GIALLO (esperienza di studio da 1-2 anni) G I O V E D Ì 20:00-21:30 CORSO VIOLA (esperienza di studio oltre i 6 anni) G I O V E D Ì 21:30-23:00 CORSO BLU (esperienza di studio da 3-5 anni) V E N E R D Ì dalle 21:15 NUOVO!! CORSO INICIACIÒN 2 (principianti assoluti) D O M E N I C A 17:00-20:00 PRATICA (aperta a tutti)
26 MAGGIO 2012 Grande festa per l’intera comunità tanguera di Roma Dettagli sul nostro sito www.tangoargentinoroma.it
Collaboratori dadattici: Michele Tufano e Matilde Beccaria
ASSOCIAZIONE CULTURALE ORANGOTANGO Via Enea, 91 Roma • www.tangoargentinoroma.it Info: segreteria@tangoargentinoroma.it Telefono: 349 2942190