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Foto Simone Nunzi
grafica Ilaria Rosa
Periodico bimestrale sul Tango • NUMERO 4 • MARZO 2011
Profumi di donne All’interno il modulo per partecipare al CONCORSO LETTERARIO
“Volango”
Le donne del tango di MARCELO ALVAREZ
Intervista con Miguel Angel Zotto di MANUELA PELATI
Nel mondo di Celia Blanco di NANCY MIRANDA da Buenos Aires
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Edizione CAMPIONATO 26 2°EUROPERO ARGENTINO. marzo PresentazioneTANGO ufficiale della categorie salon e scenario, con la speciale partecipazione dei campioni europei ed i finalisti 2010, Rojer Zalazar e Christina Sarioglou
i maestri lunedì Ricardo Gallo e Laura Grandi martedì > Sabrina Amato e Marcelo Alvarez > Doble A Tango Lezione+“Practicon” www.aatango.it > Alicja Ziolko mercoledì > Ricardo Gallo e Julia Portas
le milonghe > martedì. El practicon di Doble A Tango > mercoledì. Milonga del carnet > sabato. Milonga con musica dal vivo > domenica. “El Domingo Milonguero”
2 aprile
ROMINA LEVIN E CLAUDIO VILLAGRA. Grande esibizione e programma di seminari
16 aprile
OTROS AIRES IN CONCERTO. Esibizione dei maestri Daniel Montano e Natalia Ochoa, Claudio Cortejarena e Laura Rodriguez
30 aprile
LIDIA BORDA IN CONCERTO. accompagnata dal sexteto della ROMA TANGO ORCHESTRA con la speciale partecipazione del bandoneon GIANNI IORIO
prenotazioni e prevendite Presso la Milonga della Stazione opppure al 346 3481823
Milonga della Stazione Via Casilina Vecchia, 96 Alessandro AMici 346 3481823 alessandroamici@virgilio.it www.milongadellastazione.com milonga della stazione
grafica Ilaria Rosa
EVENTI
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EDITORIALE
grafica Ilaria Rosa
Fatte le presentazioni ufficiali a “Tanguera”, “Milonga della stazione”, “Alice tango” e “Barrio tango”, la “Doble Hoja” inizia a presentarsi in società e a riscuotere le prime critiche che, devo dire, sono state del tutto positive. Sono davvero contento, ma questo non vuol dire che ci rilasseremo, continueremo piuttosto l’appassionante ricerca dello spirito tanguero. Come telespettatori, assistiamo ad un momento importante per il tango, la partecipazione di Miguel Ángel Zotto alla puntata iniziale del festival della canzone italiana, che naturalmente per me, argentino e tanguero, è da segnalare con orgoglio, si può sempre criticare ma, dodici milioni di spettatori lo hanno seguito! Un “bravo” va a Miguel Ángel Zotto e Daiana Guspero che ancora una volta si presentano con il loro tango su un palcoscenico importante come l’Ariston. In questo numero, quindi, il grande Miguel Ángel intervistato da Manuela Pelati. Sono lusingato anche per la fiducia datami da alcune colleghe insegnanti- ballerine che, nella nostra rivista, raccontano brevemente il loro mondo di donna... ringrazio di cuore tutte loro e anche chi non ha partecipato per impegni lavorativi. Come al solito il nostro Pier Aldo ci sorprende con la sua ironia nel raccontarci i “codici”: cosa sono, come vengono vissuti, perchè e come sono nati, mentre il maestro Eduardo Notrica ci offre questa volta ”Il fraseggio nel Tango”. Nancy Miranda da Buenos Aires intervista la mia maestra Celia Blanco, una donna che vive il tango da quando il tango ancora non era in voga, grande lavoratrice – l’ho vista personalmente lottare contro molte avversità – sempre puntando in avanti ! Un “brava” anche a Celia! Nel numero precedente abbiamo annunciato un concorso letterario ideato dal nostro direttore responsabile Manuela Pelati, condiviso da tutti noi della Doble Hoja, tra i tangueri si nascondono molte “penne leste..”con una grande voglia di esprimersi e di raccontare..., non a caso abbiamo ricevuto già delle adesioni. Il concorso verrà presentato in questo numero nei suoi dettagli dalla giornalista Manuela. Infine da questo momento apriamo uno spazio dedicato a voi lettori, per questo vi invito a scriverci a ladoblehoja@hotmail.com le vostre opinioni sul mondo del tango. Buona lettura a tutti
Marcelo Alvarez
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SOMMARIO
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Le donne del tango di Marcelo Alvarez
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Zotto: “Il tempo non ha trasformato il tango, l’essenza rimane nell’abbraccio” di Manuela Pelati
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Da Celia Blanco, al calore di tre minuti di amore di Nancy Miranda da Buenos Aires
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Il folklore è il riflesso dell’anima di Emilio Cornejo
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Il personaggio del mese: Horacio Quota, el musicalizador di Marcelo Alvarez
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La milonga, guerra tra sessi o gioco di seduzione? di Pier Aldo Vignazia
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Para cantar un tango di Eduardo Notrica
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Teatro: Napoli-Buenos Aires, andata e ritorno Cinema: Milonga Musica: Festival Latinoamericano 2011
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la DOBLE HOJA del TANGO Direzione editoriale Doble A Tango Progetto grafico e impaginazione Ilaria Rosa Stampa Tipografia Cangiano Grafica - Volla (Napoli) Supplemento bimestrale n. 4 a “Spartaco” reg. tribunale Santa Maria Capua Vetere n. 549 di Edizioni Spartaco sas di De Paolis Pasquale e C. INSERZIONI Per prenotare la propria inserzione pubblicitaria: ladoblehoja@hotmail.com
Eventi
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Donde praticar a Roma
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Donde milonguear a Roma
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Concorso letterario. La scheda di partecipazione
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Pian piano arrivano, il set non è a ancora pronto, ma loro sono già in fibrillazione, si confondono profumi, idiomi e suoni tutti al femminile... con alcune ci siamo incrociati soltanto in una milonga, altre le ho viste ora per la prima volta alla luce del giorno, incuriosito rivolgo a loro alcune domande sul tango e sull’essere” donna”!
COSA
TI HA ATTRATTO DI PIÙ DI QUESTA
DANZA RISPETTO ALLE ALTRE CHE CONOSCI?
Daniela Demofonti: Rispetto alle mie esperienze, a ciò che ho potuto studiare e sperimentare, il tango rappresenta quello che cerco nella danza... sensazioni... un movimento che nasce prima di tutto internamente, imprevedibile, quanto sorprendente. Prima di conoscere il tango, ero abituata a vivere queste sensazioni e a gestirle solo tra me stessa e la musica. Il gioco Daniela cambia quando si diventa tre... tu-lui/luiDemofonti la musica!... il tipo di ascolto diventa più sottile, più attento, diventa una comunicazione universale ma non verbale, unisce persone differenti in tutte le parti del mondo. Quello che mi affascina inoltre del tango è il bagaglio culturale che porta con sé, la sua storia, i suoi colori, gli odori, le parole, i miti o le semplici leggende. Comprenderne l’essenza e da quella far nascere la forma. Ognuno balla la propria storia, senza dover dimostrare nulla, farlo per se stesso dovrebbe già essere il piacere più grande.
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RACCONTACI IL TUO INIZIO CON IL TANGO. Sabrina Garcia: Ho cominciato a ballare il tango a casa mia, con mis viejos… (i miei) che dopo le loro lezioni mi insegnavano quello che avevano imparato, sono cresciuta vedendo i miei provare per molto tempo... in realtà ballo da piccolissima, ho iniziato con la danza classica, poi ho conosciuto il tango intorno ai 10 anni, senza sapere che poi sarebbe stata la mia professione… e questo lo decisi ai 20 anni, viveSabrina vo in Europa… e la mia terra mi chiamaGarcia va, voglio dire, avevo bisogno di una passione, di esprimere questo sentire, il tango mi prende, è qualcosa di viscerale… non è solo movimento è una forma di vita, mi completa, ho scelto di dedicarmi al tango perché mi fluiva nel sangue. COSA È IL TANGO PER TE? Roberta Cohen: Il tango per me?.... il tango è il più bel dialogo che possa esistere, poiché quando è ballato con rispetto ad esso e al partner, unisce due anime che possono anche non conoscersi. Per me è un momento di abbandono alla musica e all’uomo che balla con me, una condivisione di respiro. Roberta Coen
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testo Marcelo Alvarez foto Simone Nunzi
COME
BALLERINA E MAESTRA, CHE CONSI-
GLIO DARESTI A CHI VUOLE DEDICARSI PROFESSIONALMENTE AL TANGO? Alicia Mabel Vaccarini: Non sono brava a dare consigli, come premessa… ma dovendolo fare, direi che sia per chi vuole essere una ballerina oppure un’insegnante, le cose sono totalmente relazionate con la persona, bisogna studiare in modo profondo fino ad appropriarsi totalmente del linguaggio, affinché questo sia il proprio Alicia linguaggio, lasciare spazio al dubbio ed Mabel Vaccarini all’ignoranza sempre e cercare dentro di sè, il tango non può essere collocato come seconda cosa, bisogna immergersi in lui tutti i giorni, in ogni momento. Cercando dentro la propria vita. Non cercare di somigliare a nessuno, anzi cercare di differenziarsi e interpretarlo completamente. Il tango non può che essere interpretato. Per concludere il "vissuto" ha un ruolo fondamentale, quando nella genesi dell’apprendimento, non si sa di stare imparando.
IN
CHE MODO VIVE UNA COPPIA PROFESSIO-
NALE DI TANGO NELLA VITA E NEL LAVORO?
Victoria Arenillas: Separare la vita privata dalla vita del lavoro in una coppia di professionisti di tango argentino è complicato, sicuramente ci vuole il lavoro di tutti e due per raggiungere un’armonia. Quando si litiga nella vita, per esempio e c’è da fare uno spettacolo, bisognerebbe fare con coscienza una separazione mentale ed emotiva dal problema, ognuno per conto Victoria proprio, così da potersi esprimere poi sul Arenillas palcoscenico, mantenere l’essenza di noi stessi con equilibrio, oppure trasformare quelle emozioni in energia da utilizzare nello spettacolo. Spesso accade di avere pareri diversi su come trasmettere determinati elementi agli
NEL TUO ESSERE ARTISTA CONVIVONO IL TEATRO ED IL TANGO, IN CHE MODO? Mimma Mercurio: Mi sono avvicinata al tango per hobby… durante un periodo di prove teatrali stressanti. Mi ha subito conquistato ed esaltato ballare. In tournèe con gli spettacoli, disertavo le cene di compagnia per andare in milonga. Poi l’incontro con Alex Cantarelli, ballerino professionista. La possibilità di far coesistere questi due mondi in maniera originale. Avevo visto Mimma degli spettacoli di tango, ma avevano tutti Mercurio un che di patetico, di vecchio, di scontato. Perchè rappresentare il cliché? Perché usare il tango come un linguaggio fine a se stesso? Nei nostri spettacoli, cerchiamo di usare il tango come mezzo espressivo per dire delle cose che ci premono. Un sogno? Un progetto di studio e lavoro con una compagnia di ballerini-attori, con una grossa produzione alle spalle (difficile!!!), una bella tournée (difficilissimo). Uno spettacolo di tango e teatro veramente innovativo e non come i soliti spettacoli fatti di una serie di esibizioni, una dopo l’altra, dove ognuno fa il suo, senza un’idea registica, dove regna il nulla!! Quelli non sono spettacoli, in teatro si chiamano RECITAL!! Lo spettacolo è una cosa molto diversa. Rimarrà un sogno? Chissà… D’ACCORDO
CON LA TUA PROVENIENZA DI
BALLERINA COSA MANCA AL TANGO PER INTERESSARE ALLE GROSSE PRODUZIONI?
Sabrina Amato: Bene! prima di tutto mancherebbe un produttore veramente appassionato di tango, ovvio… “Tango tango…” che mantenga a tutti gli effetti il suo ruolo!! E questo potrebbe essere, nonostante tutto, un piccolo scoglio da superare, in verità ciò che credo sia la parte fondamentale per dare credibilità ad uno spettacolo di tango (guarSabrina dando il lato ballettistico!) è il “vero” lavoro Amato che i ballerini (intendo le “coppie”) dovrebbero fare prima di tutto nella coppia stessa e poi con il gruppo in cui collaborerebbero, senza però che manchi la direzione artistica di un vero professionista, che mantenga il suo ruolo! Ora mi chiedo, quanti sono i professionisti che ballano il tango intenzionati a mollare corsi, stage, festival… utili per la propria “sopravvivenza” (poiché per molti questa è l’unica professione!) e tutto per dedicarsi ad un progetto valido in cui credono, ma per cui non hanno alcun aiuto, soprattutto quello “materiale”… Sono esagerata? venale? Purtroppo è anche da lì che si parte! In ogni caso, credo che in Italia il tutto ruota intorno alla sterile notorietà televisiva, la professionalità in questo paese è quasi un optional, non credo che verrà presa in considerazione. Si potrebbe aspettare la ormai nota Belen che spinga un “qualcuno” ad investire in uno spettacolo!! Ma oggi c’è ancora l’artista? Oppure si preferisce la notorietà! Intanto ci si può accontentare di piccole produzioni a risparmio, in tutti i sensi!
la DOBLE HOJA del TANGO | numero quattro
Le donne del tango
allievi, così che ognuno di noi, sia Leo che me, con coscienza e calma, cerchiamo di meditare, per poi poter incontrare l’altro nella vita. Comunque penso che in qualche modo, siamo su due piani complementari, se non si litiga nella vita, si litiga nel lavoro e viceversa. La nostra ricerca è sempre trovare un equilibrio per separare la vita ed il lavoro, ognuno di noi deve dare il giusto spazio all’altro e allo stesso tempo esserne responsabile. La mia conclusione infine, è che in profondità il tango e la vita si uniscono e diventano una sola strada da percorrere.
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QUALI
BALLERINE DEL TANGO HANNO ISPI-
RATO IL TUO BALLO?
Laura Grandi: Non ho nel tango dei veri e propri idoli, ho sempre cercato di esser me stessa cercando di esprimere la mia personalità ed il mio tango! Ho comunque delle ballerine che stimo e ammiro moltissimo per la loro eleganza, per la loro sensualità, umiltà e gran tecnica. Tra queste Lorena Ermocida, Vanina Bilous, Romina Levin. Laura Grandi SE
TROVI UNA BALLERINA ARGENTINA IN
? Alessia Leoni: Dipende dalla donna, ma parliamo soprattutto della realtà da cui vengono, poiché molte di loro vivono all’estero, il mio interesse è sapere in che modo vivono in luoghi molto diversi dalla loro cultura come per esempio Russia e Giappone, non riesco ad immaginare, soprattutto per me che sono italiana, quindi con origini latine vicine a quelle argenAlessia tine, come un giapponese o un russo… Leoni possa, non avendo alcuna radice latina, ballare Tango! In che modo si può emozionare o può sentire la musica e la cultura argentina! MILONGA DI COSA PARLI
HAI
UNA CERIMONIA PRIMA DI ENTRARE IN
che una brava ballerina debba essere in grado di seguire qualunque uomo… In questa fase della mia "vita tanguera" quindi non avere un partner fisso credo mi abbia fatto crescere moltissimo. Ad ogni modo credo profondamente nel lavoro di coppia, anche se è molto difficile per una serie di motivi credo che qualitativamente sia di gran lunga migliore, quindi spero nel mio futuro tanguero di trovare un partner fisso.
IL RUOLO DELLA DONNA NEL TANGO E DI "SEGUIDORA”, IN CHE ALTRA MANIERA SI ESPRIME? Cinzia Lomabardi: Il ruolo della donna non è passivo, come molti sono portati a credere. Questo equivoco, che dà luogo a domande ricorrenti anche durante le lezioni, nasce dal fatto di confondere l’attesa e l’ascolto con la passività. Una brava ballerina deve saper aspettare per potersi esprimere nel suo tango. Cinzia Le capacità di attesa e di ascolto sono sì doti Lombardi indispensabili, primarie per la donna, così come lo è saper leggere per chi deve scrivere. Ma al momento di partecipare al dialogo dei due corpi, mettendo in gioco le qualità e la propria personalità, la donna rivela il cuore pulsante della coppia, senza il quale il sangue non potrebbe raggiungere i tessuti. Un po’ come se l’uomo iniziasse a pronunciare una parola e lei la completasse con le sillabe rimanenti. Nessuno potrebbe intendere il senso di una frase se uno dei due interlocutori smettesse di partecipare al dialogo.
CONTATTO CON IL TANGO?
Julia Porta: Il caffè sicuramente è d’obbligo, ascolto tango e mi preparo ad entrare nella sua avvolgente atmosfera… mi preparo ad essere una donna un po’ diversa, il mio comportamento è diretto a realizzare un mio sogno… tutto di me si prepara per lui: il tango! Julia Porta È
UNA TUA SCELTA NON AVERE UN PARTNER
FISSO?
Roberta Beccarini: Bè io ho avuto un’esperienza di otto anni di coppia nel ballo. Quando mi sono separata dal mio ex partner di ballo, devo dire che ne ho sofferto molto lavorativamente parlando, ma poi come tutte le cose Roberta essere "single" nel ballo Beccarini ha i suoi vantaggi e svantaggi. A me è servito molto, sia nella didattica che nella mia esperienza e formazione di ballerina. Insegnando sola si imparano molte cose anche dagli allievi stessi… Lavorando con partner diversi ci si arricchisce molto, ogni ballerino ha uno suo stile, un suo modo di ballare, una marca differente. Nel tango è la donna che deve adattarsi allo stile dell’uomo e non avendo un partner fisso mi sono ritrovata a ballare con uomini con stile milonguero, salon e nuevo. Questo per me è stato molto importante perché credo 8
LA DONNA NEL TANGO È SOLO SEGUIDORA? Paola Palaia: "Il ruolo della donna nel ballo è quello di seguire, ma questo non deve essere confuso con una sorta di "passività". Come diceva un grande maestro argentino, Carlos Gavito, il tango si sviluppa "entre paso y paso" ed è appunto lì "entre paso y paso" che la donna "seguendo" esprime la sua libertà, la sua fantasia e personalità, il suo modo di interpretare la musica, che per ogni ballerina, come per Paola ogni ballerino è diverso. Palaia In questo gioco, se riusciamo ad instaurare una sintonia profonda con chi ci porta, che vuol dire che anche lui ci ascolta, noi stiamo dialogando tutto il tempo con il ballerino, ed esprimendo il nostro piacere di ballare nella musica. Che bello seguire se è così!"
IL TUO ARRIVO IN EUROPA STATO A CAUSA DEL TANGO?
Emilia Ce rruti: Ho viaggiato molto grazie al tango e sono approdata qui grazie a questo, poi sono rimasta a viverci… ma per altri Emilia motivi… Cerruti
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LA
COPPIA DI TANGO, QUAL È IL SEGRETO
PERCHÉ DURI NEL TEMPO?
ALLA DONNA SECONDO
INTERESSANO I
LA TUA ESPERIENZA CREDI CHE IL
TANGO ARRIVI A TUTTI?
CODICI DELLA
Silvia Colli: Certo, in oltre a cento anni di storia ne ha fatto di strada superando confini geografici e barriere socioculturali. Assistiamo oggi ad una diffusione mondiale della danza porteña in perenne migrazione da un continente all’altro, sicuramente il tango incontra ovunque sempre più appassionati e nascono comunità tanguere nei luoghi più remoti, sicuSilvia ramente il tango bussa alla porta di ognuColli no attraverso una musica capace di toccare le corde più intime della nostra sensibilità: o lo ami o lo eviti. Così allo stesso modo le persone provando la lezione di tango o si appassionano fortemente o lo rifiutano drasticamente. Tango significa mettersi in gioco, imparare a condividere l’esperienza con l’altro. È bello vedere che in Milonga o nei festival si superano le distinzioni di ceti sociali, età e cultura, il tango arriva nell’abbraccio, nell’essere corpo e mente con l’altro, nel trattenere ma anche nel lasciarsi andare, ciascuno conosce una propria libertà.
MILONGA O È
TU VIVI IN GIAPPONE, COME SI RAPPORTA LA DONNA GIAPPONESE CON TE? Yanina Quiñones: Sono trattata molto bene dalle donne giapponesi, sono grandi lavoratrici e lavorano anche se sono stanche, poiché la cultura argentina è molto diversa dalla loro, mostrano molto interesse ad imparare non solo l’aspetto tecnico ed estetico del tango, ma anche l’espressione tipica della personalità femminile che le donne argentine assumono quando ballaYanina no e capiscono con pazienza il nostro sforQuiñones zo nel cercare di imparare la loro lingua. Gli uomini con molto rispetto, vedendoti straniera sicuramente ti invitano, ad ogni modo entrambi prendono a cuore il fatto che siamo lontano dal nostro paese e fanno di tutto per farci sentire a casa.
LA
ROBA DA MASCHI?
Bibiana Reinoso: Quale donna, pensate, voglia vedersi regalare un fiore da Bibiana un uomo che con Reinoso l’altra mano sta reggendo una radiolina per sentire la partita? Quale donna credete non sappia che ogni magia nasca da uno sguardo? La magia del tango sta in uno sguardo che diventa abbraccio per trasformarsi in un dialogo lento o veloce così come la musica ti porta. Io credo che il tango più bello sia quello nel quale non ti accorgi di come hai ballato ma ti rendi conto solo di aver sentito la musica insieme. Per dare questa dimensione alla musica è necessario vivere lo spazio e gli altri con la stessa connessione che si cerca di trovare nella coppia. Alla donna nel tango tutto si propone, ma è lei il centro della “forma” senza la quale la magia non arriva.
CHE
DIFFERENZA CI SONO TRA LE MILONGHE
ARGENTINE E QUELLE ITALIANE?
Lorena Pastor: Bene, la verità è che non c’è molta differenza, a Buenos Aires il mondo tanguero è un po’ più grande, ci sono molte milonghe, però al di là di quello, il tango è il tango non importa la geografia!!! la DOBLE HOJA del TANGO | numero quattro
Claudia Fusillo
Claudia Fusillo: All’inizio dopo che ci si è scelti, è tutto fantastico ed entusiasmante ovviamente, poi col tempo è facile che la magia si possa logorare. Il segreto per far durare nel tempo un coppia è come per un matrimonio mantenere un forte legame, rispettare il partner e avere fiducia in lui, ma sicuramente la condivisione degli stessi obiettivi è la cosa più importante.
sicuramente verrebbero incanalate nel modo giusto, ridando loro una dimensione senza confondersi e perdersi in esse, irrigidendosi. Questo permette di abbandonarsi infine all’abbraccio del tango, che secondo me è l’essenza, il nucleo e la chiave delle emozioni e del movimento.
Lorena Pastor
GENTE CAPISCE L’ABBRACCIO O SI CON-
FONDE?
Annamaria Ferrara: La gente, di primo impatto, avverte la forza travolgente dell’abbraccio e questo spesso li confonde per l’intensità emotiva. Quindi abbracciando un’altra persona ci si spaventa. Se invece le emozioni passassero attraverso una buona tecnica ed una vera cura della postura e dell’abbraccio, Annamaria Ferrara 9
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Miguel Angel Zotto
“Il tempo non ha trasformato il tango, l’essenza rimane nell’abbraccio”
testo Manuela Pelati
il
tango è tutta la sua vita, da quando si sveglia la mattina e beve il mate ascoltando Gardel, al momento della sera, quando va in scena, sia per il suo spettacolo, oppure per la milonga. Miguel Angel Zotto, ballerino, coreografo e regista, si muove sulla pista con l’agilità e l’eleganza di un grande personaggio dall’esperienza decennale. Con passi corti o lunghi, cambi di direzione e intrecci di gambe giocati insieme con la bellissima compagna Daiana Guspero, Miguel Angel inventa dettagli graziosi e divertenti, a tratti spettacolari. E mai lasciati al caso di una forma artistica che emoziona sempre. Dopo aver iniziato a ballare all’età di 17 anni, Zotto ha creato una compagnia, “Tango x 2”, con la quale gira il mondo da 23 anni. Ambasciatore del tango soprattutto in Italia, al momento Miguel Angel è forse all’apice del successo. I numerosi incarichi vanno da direttore artistico del Festival Europeo a membro della giuria al Mundial de Buenos Aires, fino a essere definito “il più importante ballerino del mondo” da Belen Rodriguez, che lo ha voluto per un’esibizione alla serata inaugurale di Sanremo 2011. E forse Miguel Angel non immaginava di essere visto da 12 milioni di telespettatori quando il 16 febbraio è salito sul palco del teatro Ariston. Un momento di commozione che ricorda con il nodo alla gola quando ci parla al telefono da Buenos Aires per la nostra intervista. Ed è proprio lì, nella città dov’è nato, che ha debuttato con il nuovo spettacolo “Tango puro”, al teatro Metropolitan dell’avenida Corrientes, con repliche per quasi due mesi e mezzo.
MIGUEL ANGEL RACCONTACI IL TUO NUOVO SPETTACOLO > La prima parte è multimediale, rievoca ballerini popolari anche attraverso filmati e foto d’epoca. Si racconta la storia del tango a Buenos Aires, con le figure che lo inventarono, in che momento, in che anno e in quale luogo. Tutti ballerini popolari che non sono professionisti, come Carlos Petrolio, Cacho Lavandina. Parliamo degli anni 1938-39-40. E LA SECONDA PARTE? > Qui comincia lo show con le coreografie del tango di oggi che è spettacolare. Sul palco ci sono cinque coppie di ballo, sei musicisti e un cantante. Tutti fanno parte della compagnia “Tango x 2”. 10
LO SPETTACOLO È INTERAMENTE NUOVO? > Sì, in due ore di show è tutto nuovo: l’idea, la multimedialità e la coreografia QUANDO ARRIVERETE IN ITALIA? > A Roma saremo a ottobre, ma prima andiamo a Milano al Teatro Nuovo, in piazza San Babila per due settimane, dal 10 al 24 di maggio. Poi Brescia, Padova, Ferrara, Cremona, Verona e altre città del nord Italia per una tourneè che dura tutto il mese di ottobre. COME È STATO LO SHOW DI SANREMO CON BELEN? > Belen è una grande artista e lavoratrice, purtroppo abbiamo provato un solo giorno, poiché nello stesso periodo io ero in scena al Metropolitan di Buenos Aires. Ho spedito la coreografia alla Rai e quando sono arrivato a Sanremo abbiamo provato qualche ora e siamo andati in diretta tv, incredibile! (si commuove).
Miguel balla con Belen a Sanremo 2011
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LO SAI CHE C’ERANO 12 MILIONI DI TELESPETTATORI QUELLA SERA DAVANTI ALLA TIVÙ? > Incredibile… (si commuove
ancora)
gente quello che sento. Mi connetto con le persone e molto semplicemente ballo sentendo le emozioni della gente. È così che mi carico di energia.
di esserlo e il mio ponte con l’Argentina è sempre stato e sempre rimane l’Italia, il paese dove sono maggiormente conosciuto.
MIGUEL, CHI SONO STATI I TUOI MAESTRI? > Fondamentalmente Antonio Todaro è il più importante poi Carlos Petrolio al quale dedico un omaggio nello spettacolo. Fu un gran maestro che nacque nel 1911 e morì 1995, fece ballare tutti i ballerini della storia del tango. Inoltre ci sono Copes e Virulazo.
HAI UNA SCUOLA DI TANGO IN ITALIA? > Sì ho una scuola a Milano, ma più che scuola direi che ho dei corsi, non una scuola fissa, perché mi fermo per due o tre mesi e poi vado in giro con gli spettacoli.
QUALI SONO I TANGHI CHE TI PIACCIONO DI PIÙ? Ho sempre in mente un’orchestra più di tutte: quella di Osvaldo Pugliese, che è uno dei miei preferiti. E poi Annibal Troilo, che è una meraviglia.
LA
CHE PENSI DEL TANGO NUEVO, COME AD ESEMPIO QUELLO DEI GOTAN PROJET? > Rappresentano una progressione del tango, ma io lo definirei più tango elettronico, che tango nuevo. Perché anche se è nuovo, il tango è sempre lo stesso: in questo caso s’inserisce un computer con la musica elettronica, nient’altro. Anche il tango di Piazzolla si definiva nuevo 25 anni fa, ma non lo è. Il tango è sempre lo stesso, oggi invece di usare i pantaloni eleganti, i ballerini usano i jeans.
TANTA
GENTE TI CONOSCE ADESSO, COME TI SENTI CON QUESTO
SUCCESSO? TU SEI ITALIANO… > Io sono italiano, sono contento
COMPAGNIA
“TANGO
X
2”
ESISTE DA
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ANNI, È UNA STORIA
LUNGA, COME È CAMBIATO IL TANGO NEL FRATTEMPO? > Il tango cambia sempre, ma la tradizione si conserva
perchè per quanto nuovo può essere il tango, alla gente piace la comunicazione, l’abbraccio, che è l’essenza del tango. Il tango nudo e puro è così. Il tango è uno solo. Quando il tango nacque, l’essenza era la coppia e la relazione tra l’uomo la donna. Questo è valido ancora oggi. È QUALCOSA DI UNIVERSALE? > Tutto quello che appartiene al tango è universale. Ad esempio se parliamo dei codici, c’è l’ocho, c’è il giro, che sono alla base del tango. Se non fai queste cose, non è tango. Certo, c’è chi balla vicino, chi lontano, ma la base è quella, è universale.
PARLIAMO
DELLA TUA FAMIGLIA, HAI IMPARATO A BALLARE IN
CASA? > Sì,
eravamo una famiglia tipicamente italiana, molto uniti, ballavamo in casa con mio padre e mio zio. Sono nato con il tango nelle orecchie, come mio fratello Osvaldo.
QUANTO È IMPORTANTE PRENDERE LEZIONI, QUANTO INVECE VIVEè un’altra, l’insegnamento è un’altra cosa ancora. Non tutti sanno fare tutto. Fare l’artista poi, è molto diverso. COSA È IL TANGO PER TE? > Il tango è una danza, ma prima ancora una musica che identificò una città, Buenos Aires, che attraverso gli anni va di città in città. Così è nato: per una necessità di identità, quella di una città che aveva bisogno di trovare una personalità. Aveva bisogno di una cultura, letteraria e musicale. Era una città in crescita piena d’immigrati, che sognava una personalità. Il tango è una musica urbana di una città che attraverso gli anni va di città in città. Arriva nelle grandi città come Roma, New York e Londra che sono grandi centri urbani. È una musica che offrì sentimento, nostalgia, passione, quindi identità. Abbiamo fatto dodicimila chilometri sull’oceano per arrivare qui: questo è il tango. NELLA
TI MANCA OSVALDO? > Sì, ovviamente: il mio unico grande fratello, Osvaldo, mi manca moltissimo. Eravamo molto uniti, anche con mia madre. Osvaldo era mio compagno di lavoro, di sentimento, di palcoscenico. Era più di un fratello, perché stavamo sempre in contatto, per il lavoro, per un alunno, per tutto. Nello spettacolo “Tango puro” c’è un omaggio a Osvaldo. È sempre nel mio cuore, lo porto sempre con me.
la DOBLE HOJA del TANGO | numero quattro
RE LA MILONGA E PARLARE CON LA GENTE? > Ballare socialmente è una cosa, lo spettacolo
STORIA DEL TANGO CI SONO UN SACCO DI COMPOSITORI,
MUSICISTI E BALLERINI (COME TE) ITALIANI… > Sì, certo! La maggior parte sono figli d’italiani.
La radice del tango è italiana! È per questo che il tango si balla tanto in Italia, a Roma si può ballare tutte le sere.. È bellissimo questo, è veramente meraviglioso. Gli italiani lo hanno capito, molti si avvicinano al tango perché si sentono vicini al tango. Noi argentini siamo uguali fisicamente e culturalmente agli italiani e questo in Italia si comprende COSA TI PIACE DI PIÙ NEL TANGO: DIVERTIMENTO, ALLEGRIA O ELEGANZA? > Dipende dallo stile, se ballo aperto o chiuso. Ma sostanzialmente io mi diverto ballando perché mi piace tutto quello che vivo attraverso il tango. QUANDO SI LAVORA CON IL TANGO NON SI ABBASSA LA PASSIONE? > No, non cambia. Quello che mi succede è che trasmetto alla
Miguel Angel Zotto con la compagnia Tango X 2 nel nuovo spettacolo “Tango puro”, sarà a Milano dal 10 al 24 maggio al Teatro Nuovo in piazza San Babila a Milano. Dopo una tournèe per l’Italia, arriverà a Roma nel mese di ottobre 11
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Da Celia Blanco, al calore di tre minuti di amore testo Nancy Miranda da Buenos Aires
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maestra e coreografa di tango argentino. Ha fatto muovere i primi passi a molti dei ballerini professionisti ora sparsi in tutto il mondo, uno dei quali è Marcelo Alvarez. Celia Tango Club, poi, non è una milonga qualsiasi. Ci si chiede da dove vengono l’odore e il colore particolari di questo luogo. Il classicismo risplende sui pavimenti. Trucchi. Gioielli. Champagne. Il rituale dell’abbraccio nella fugacità del dos por cuatro. L’eterno ritorno della vita, un contagio, nel tempo di una tanda di tre tanghi.
COME È NATA LA MILONGA? DA QUANTO TEMPO? > Semplice: quando tra gli allievi ci si chiedeva “dove si va a ballare?” La risposta era sempre la stessa “a lo de Celia” (da Celia). Da li è nata l’idea. Iniziai a pensare: un giorno avrò il mio locale e lo chiamerò “Lo de Celia”. Poi ho trovato questo posto e l’ho rimesso completamente a nuovo, perché prima era una taverna greca. Ora ogni anno lo dipingo e cambio le tovaglie. L’inaugurazione è avvenuta il 14 luglio del 2000. Per quanto riguarda le mie attività, faccio le lezioni tutti i martedì, dopo due anni e mezzo che non davo lezione al mio paese, in più la milonga funziona il mercoledì e la domenica alle 18.00, il venerdì alle 22.00, il sabato alle 23.00. Lavoro da sola, insegno entrambi i ruoli, il maschile e quello femminile. Sono molto orgogliosa del premio ottenuto dal Congresso della Nazione che mi posiziona tra le prime quindici migliori milonghe. A CHE ETÀ HA COMINCIATO A BALLARE IL TANGO? > A sei anni, quando i miei mi portavano in milonga e mio padre m’insegnava gli ochos. Io mi lanciavo in qualche paso doble (ballo di coppia, proveniente dalla Spagna, ndr) Questo mi portò a rendermi conto della mia passione per la musica e iniziai a studiare danza sul serio (1). In seguito ottenni il titolo di maestra di danza classica, spagnolo e zapateo americano (tip Tap, ndr). Ho fatto per molti anni danza jazz (2). Ho vissuto tre anni e mezzo in Spagna, dove mi sono specializzata nel flamenco, nella compagnia di Andrès Montemar. Inoltre sono attrice. E QUINDI, DOPO QUESTO ELENCO ASSORTITO, PERCHÉ TI SEI DEDICATA AL TANGO? > Quando vivevo in Santiago Del Cile, fui chiamata a lavorare nel locale di Viña del Mar, per la presentazione dello spettacolo 12
di Astor Piazzolla. Stiamo parlando approssimativamente dell’anno 1983. La faccio breve... la creazione di queste coreografie mi fece ricordare quando avevo sei anni e ballavo il tango con papà. Capii che questo era esattamente quello che faceva per me. Quando ritornai in Argentina, da una parte fu molto difficile inserirmi nuovamente nell’ambiente televisivo, e dall’altra avevo già fatto qualcosa con Gloria e Eduardo (3). Nel 1988 mi convocò Eduardo poiché Gloria aveva una bambina molto piccola e non poteva tenere lezione, per cui lavorammo insieme. Così iniziai a fare la coreografia per il programma televisivo “Grandes Valores del Tango” (4). All’inizio degli anni novanta cominciai a lavorare da sola e mi dedicai ad insegnare e a fare coreografie per ballerini di tango. Molti di loro sono diventati famosi come per esempio Carlos Vera e Laura Marcari coppia dello spettacolo ”Forever Tango”. Ho avuto tanti di quegli allievi che non posso ricordarli tutti, tieni presente solo che sono stata insegnante nel Centro Cultural San Martin per quindici anni... i nomi mi si confondono. LORO DI SICURO TI RICORDANO, SEI STATA NEI LORO PRIMI PASSI! > Sicuramente!e io ne sono lusingata. Mi dicevano sempre:”estricta pero la mejor”... esigente ma la migliore… (ride) USI QUALCHE SCARAMANZIA PRIMA DEI TUOI SPETTACOLI? > No, in assoluto. Prima, quando vivevo in Cile per esempio, ero pronta mezz’ora prima dello spettacolo e mi concentravo pensando: ”tutto riuscirà bene”, “devo piacere alla gente”, “devo ballare come se fosse l’ultima volta”. Per me la cosa più importante è comunicare agli altri le cose che ho dentro, perché molti artisti (di qualsiasi disciplina) sono tecnicamente molto bravi, ma non mettono il cuore nelle cose che fanno. CHE SIGNIFICA METTERE IL CUORE MENTRE BALLI IL TANGO? > Quando si forma la pelle d’oca mentre stai ballando... perché stai tirando fuori l’adrenalina che tutti abbiamo dentro. E lo stai trasmettendo. IL “CABECEO”,
COME CODICE DI COMPORTAMENTO NELLA MILON-
GA, SI USA ANCORA? > Certo ed è molto
importante. Ti racconto un’esperienza dell’anno scorso, quando a Zurigo abbiamo organizzato una
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CI SONO ALTRI COMPORTAMENTI CHE NON SI USANO PIÙ? > No, guarda, per questo la mia è una milonga tradizionale. E si apprezza molto. Anche chi organizza da altre parti la prima cosa che mi dice è: “Celia.... ma questa è veramente una milonga”. SI
POSSONO DIRE CHIARAMENTE QUALI SONO QUESTI COMPORTA-
MENTI? > Ballare
in senso antiorario. Evitare eccessive sacadas, boleos, enroques, ecc. per non dare calci alle altre persone. Ci sono passi, infatti, adatti solamente per una esibizione in coppia. Un caso in cui le figure esagerate si possono realizzare tranquillamente perché in pista ci sono solo due persone. Però per esempio in una sala con settanta coppie, ci sono passi che semplicemente non si possono fare. Quando vedo la gente che li fa, mi avvicino delicatamente, invito la persona a muoversi da sola, poi ne approfitto e gli indico che può colpire qualcuno. In questo modo si coltiva il rispetto e si evitano inutili litigi. Generalmente le persone la prendono bene. HA UN PESO LA DIVERSA ETÀ DEI BALLERINI? > No, per niente. Perché anche i ragazzi giovani che amano il tango elettronico, che fanno passi molto belli e certamente evoluti, sono capaci di adattarsi alle differenti milonghe molto di più della gente grande. Io dico sempre che ci sono molti ballerini frustrati, che hanno tanto desiderato essere dei professionisti, ma non hanno potuto, per cui se gli insegnano un passo con figure complesse cercheranno poi di mostrarlo in una milonga dove c’è tanta gente. Invece i ragazzi che realmente hanno capito, sicuramente prima osservano che qui si balla il tango tradizionale e poi ballano milonguerito, sarebbe a dire ballano il tango dell’abbraccio e al piso. LA
FIGURA DEL MILONGUERO È MOLTO BEN CONOSCIUTA.
CREDI
Questo è grandioso, è difficile decidere su chi soffermarsi. Se c’è una certa innovazione, i giovani vengono numerosi ad osservare a lungo il milonguero più grande, perché vogliono ballare come quei personaggi che sono stati all’apice in altri tempi. DATA LA TUA PARTECIPAZIONE AI CAMPIONATI METROPOLITANI E AL MONDIAL DI TANGO DI BUENOS AIRES, MI PUOI DIRE COS’È IMPORTANTE PER UN GIUDICE? > Per me l’importante è che i partecipanti sappiano differenziare con il loro ballo l’andamento di un tango, ad esempio il ritmo di un tango di Pugliese o il ritmo di un tango di Calò. Ad altri non importa, a me sì. COSA CONSIGLI A UN PRINCIPIANTE PER COGLIERE LO SPIRITO DEL TANGO? > Semplicemente che il tango è un grande sentimento, bisogna capire che è così. Il tango si ascolta, si porta al cuore e dal cuore si trasmette ai piedi. Grazie a dio sta passando la mania dello straniero di ripetere unicamente passi su passi. Ora si sta realizzando che il tango è un altra cosa. Fare passi su passi è solamente utile al tango da esibizione. Fondamentale è invece l’essenza, come abbracciare una donna sconosciuta che hai invitato a ballare e che si è lasciata guidare a partire dallo stesso abbraccio. Per fortuna, questo le persone lo hanno già capito e ora si abbracciano molto. È una comunicazione senza parole, tre minuti di amore. Se una coppia si compone con i propri corpi, può arrivare a confondersi pensando che quell’amore esiste anche al “Il tango si ascolta, di fuori della milonga. In realtà anche se può sentire si porta al cuore qualcosa di speciale ballane dal cuore si do con l’altro, attenzione: trasmette ai piedi” questo potrebbe non continuare nella vita quotidiana. COME
VEDI LA NUOVA ONDA-
TA DEL TANGO ELETTRONICO?
> Come tutto nella vita, anche il tango si evolve, è qualcosa d’inevitabile e va molto bene. Il tango elettronico ha delle belle cose, però è legato sempre dalla figura che si realizza e questo già implica una distrazione. D’altra parte, con il tango tradizionale è tutto più semplice, l’unica cosa che bisogna fare è sentire. L’unica cosa che so è che ti ricorderai queste parole con il tempo, il tango tradizionale non si perderà mai.
QUALI SONO I TUOI PROGRAMMI PER QUEST’ANNO? > Mi chiameranno di nuovo, come succede da sedici anni, per fare dei workshop di tango a Zurigo, in Svizzera. Sono l’unica insegnante argentina ad avere questa continuità con loro. Vado sempre sola perché lavoro senza partner e qualcuno dice che “marco meglio di un uomo nel ballo...” (ride). Amo dare lezioni e creare coreografie. Inoltre mi hanno chiamato a Houston per dei seminari, aspetto che mi confermano.
la DOBLE HOJA del TANGO | numero quattro
milonga tipo”Lo de Celia”, per insegnare come funziona una milonga argentina. Con gli alunni ho insistito molto nell’usare la filosofia del cabeceo. Se l’uomo vuole ballare con una ragazza che è lontana, deve avvicinarsi con discrezione e cabecearle. Non deve andare spedito al tavolino della donna. Perché? Perché così come l’uomo sceglie con chi voler ballare, la donna fa altrettanto. Quindi, non è giusto avvicinarsi bruscamente ad un tavolino. Prima di tutto perché si corre il rischio che la donna dica di sì per obbligo, oppure, che ti rifiuta in pubblico e ti fa fare una figuraccia perché sembra che ti abbia scaricato. Ci sono casi in cui la donna che ha esperienza probabilmente ti farà sedere avvertendoti che non ballerà con te e risolverà la situazione simulando un’amicizia e basta. L’importante è cabacear se ti piace una donna, lei ti risponde se le interessi, in caso contrario farà finta di niente. Quello che è chiaro con questo sistema è che entrambi hanno il diritto di scegliere.
IN UNA BIBLIOTECA MUSICALE, COSA NON PUÒ MANCARE? > La mariposa con l’orchestra di Pugliese, l’orchestra di Rodolfo Biagi, perché l’ascoltava mio padre, quella di D’Arienzo e Calò. E ovviamente molto di più, questi sono solamente alcuni.
CHE NASCERANNO NUOVI MILONGUERI OPPURE QUESTA PAROLA, CHE RACCHIUDE ANCHE UN MODO DI VIVERE, È DESTINATA ALLE
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PAGINE DI STORIA? > Quello che resta
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sono i grandi nomi di coloro che dicono di sì al tango da lassù. C’è molta gente che ha lasciato una traccia solamente perché ha ballato il tango. Oggi ci sono belle persone, degne di ammirazione in tutti gli aspetti. Per esempio, quando li ascolti parlare ognuno ti dice di essere stato il migliore di tutti. Poi, parli con un altro e ti dice esattamente lo stesso.
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Con la prima ballerina del teatro Colòn di Buenos Aires, Mirian Oliver. Con Pedro Sombra, Eber Lobato, Hector Estevez, Ricardo Ferrante (coreografo spagnolo). Gloria e Eduardo Arquimbau, coppia famosa del tango Argentino (dal 1985 al 1992).Furono anche coreografi e direttori di “Forever Tango””Tango, Tango” e “Corazon de Tango”. Programma televisivo della musica porteña,diffuso dalla televisione argentina dalla fine del 1963 fino a dicembre del 1983.Aprì le porte a tutti gli artisti e nel cast c’erano ballerini e cantanti che si alternavano di continuo.Venivano accompagnati dalla importante fomazione orchestrale di quell’epoca che passavano per quel programma,o dalla orchestra stabile di Canale 9 (emittente locale).
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folklore è il riflesso dell’anima
testo Emilio Cornejo
folklore costituisce uno dei legami più forti e duraturi che un popolo possa avere con la sua cultura: i miti, le tradizioni, le leggende, i canti e le danze, attraverso un processo di assimilazione continua, mettono radici profonde e danno i loro frutti in tutti gli aspetti della vita popolare. Mediante l’esperienza questa cultura popolare tradizionale non solo viene fatta propria e si diffonde, ma viene anche attualizzata, perché risponde a necessità spirituali e sociali quasi biologiche, arrivando a raggiungere il suo pieno significato solo quando, attraverso le generazioni, si converte in tradizione.
il
Il folklore è il riflesso della nostra anima, è una forza tellurica che imprime energia e rinvigorisce l’identità del nostro popolo, per questo e anche grazie alla ricerca costante delle nostre origini, nonostante la spinta della modernità e della globalizzazione, la nostra identità non è stata cancellata, al contrario: le danze e la musica folklorica si sono fuse con altre discipline, generi e strumenti musicali, evolvendosi senza perdere la loro essenza e le loro radici. Ci sono due componenti fondamentali che sono all’origine del nostro folklore: quella indigena (autoctona) e quella europea (spagnola) che, a sua volta, è alla base sia della tradizione rioplatense che di quella afrolusitana e limeña. La stretta fusione
di queste componenti ha dato vita alla danza e alla musica criolla (creola) che oggi sono l’espressione del folklore del nostro paese. Vorrei menzionare brevemente 2 delle danze folkloriche più popolari e più conosciute fuori dall’Argentina: la Chacarera e la Zamba. La Chacarera è la prima danza che partendo dalla provincia è arrivata negli anni ‘20 nella città di Buenos Aires da dove poi si è diffusa a livello nazionale, probabilmente anche grazie alla sua forma musicale vivace, allegra e molto gradevole all’ascolto. Proprio all’inizio del 1921, quando il tango già spopolava nella capitale, irrompe nella metropoli il folklore, grazie al musicista e ballerino Andrès Chazarreta, che debutta al Teatro Politeama Argentino con la Compagnia Arte Nativo. La grinta, la destrezza, la purezza dei ballerini e la freschezza delle canzoni, riuscirono a guadagnare il plauso e l’ammirazione del pubblico. La Zamba è la danza che meglio rappresenta il ballerino di folklore: l’uomo si presenta alla donna con prestanza e seduzione, la donna sfuggendo scherzosamente lo ricambia con dolcezza. Un elemento molto importante è il pañuelo (fazzoletto), che diventa quasi un’estensione della mano, grazie al quale si dialoga, si ama, si esprimono stati d’animo, sensazioni e desideri. È per questo che la zamba è la danza di corteggiamento per eccellenza. Grazie alle centinaia di festival organizzati durante tutto l’anno, il nostro paese mantiene viva la fiamma della tradizione; el gaucho, el folklore, la marcada (la marchiatura), la doma, el mate, el asado, la tierra habla por si sola.
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il PERSONAGGIO del MESE a cura di Marcelo Alvarez
TI RICORDI LA PRIMA VOLTA CHE HAI MUSICALIZZATO, E DOVE? La prima volta è stato ad una festa e avevo 16 anni, tutto è iniziato come un divertimento, ma non era tango, poi è diventato un lavoro. Anche allora dovevi stare molto attento a cosa accadeva in pista, bastava un brano mixato male e la pista si svuotava. Nel tango succede qualcosa di simile, sempre devi stare molto attento alla sottile reazione della gente.
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“EL MUSICALIZADOR” SEGUE UNA SCALETTA O SI ADEGUA ALLA GENTE CHE TROVA IN SERATA? “El musicalizador” deve adeguarsi assolutamente alla gente che trova in serata, per questo motivo tante volte mi trovo a mettere musica, sempre bella, ma che non è tango ma piace a tanta gente in Europa, perchè chiaramente il Tango tradizionale del Río de la Plata inizialmente non lo sentono come proprio, anche se con il tempo capiscono la differenza!
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CHE FORMAZIONE HA UN MUSICALIZADOR..? Credo che la formazione cammini su diverse linee, tutte importanti per avere un equilibrio, in funzione della musica scelta, bisogna capire che effetto fa ogni stile sull’andamento della serata e capire anche quale musica è adatta ai ballerini. Poi considero che per essere completo si debba conoscere la tecnica audio e luci, bisogna conoscere la teoria della musica, avere un buon orecchio, presentarsi bene per lavorare di più, matenersi informato sulle news, ascoltare...ascoltare... Diventa una ricerca costante. Noto che chi non è argentino si appassiona nel conosce la storia del nostro popolo, per noi la lontananza dal paese acuisce il sentimento patriottico.
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PENSI CHE CHIUNQUE POSSA FARE IL TUO MESTIERE? Si. Chiunque, per portare avanti tutte queste cose, deve avere la passione, dedicarle ore e ore in modo spontaneo; è così che questa passione si vede e viene aprezzata da tutti.
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LE NUOVE TENDENZE, IL TANGO ELETTRONICO... SONO INCLUSE NELLE TUE SCELTE? Le sonorità del tango attuale credo debbano ancora evolversi per arrivare ai livelli di Pugliese, Laurenz, Di Sarli, Demare, tanto per nominare qualcuno. Per un musicalizador è fondamentale che la musica scelta sia diretta al ballerino, ed il ballerino si diverte di più quando la musica è ricca di variazioni così da improvvisare il suo ballo: come accenti, silenzi, durata giusta, espressione musicale, etc. E non deve mancare la caratteristica principale che è il 2 x 4. Se non è così si chiamerà con un altro nome, non tango.
“El musicalizador” HORACIO QUOTA Horacio Luis Gabriel Quota, nato a Buenos Aires, figlio di italiani, dall’età di 16 anni alimenta un’ardente passione per la musica e i dischi. Comincia giovanissimo a mixare il vinile nelle feste della città. Nel 2002 arriva in Italia e si dedica all’attività di tecnico del suono e delle luci nello spettacolo e finalmente in diversi spettacoli di tango a Roma qui inizia a musicalizzare solo Tango, facendosi conoscere rapidamente nelle milonghe della capitale. La crescente passione per il Tango lo ha portato a suonare nelle più conosciute milonghe romane e in tanti festival ed eventi di Tango in tutta Italia. Si caratterizza per una tendenza al tango tradizionale con una apertura verso le altre colorazioni musicali ispirate e movimentate fondamentalmente dal pubblico presente in milonga.
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DOVE FAI BASE ADESSO? Questi tempi sono difficili per tutti, oggi va di moda la rotazione dei D.J. che ha pro e contro, collaboro con tante associazioni culturali di tango ma, come serata fissa, sono alla "Milonga della Stazione" il mercoledì, un giovedì al mese, da qualche anno, alla "Milonga dei Serpenti", il resto si programma.
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UN TUO SOGNO E I TUOI PROGETTI. Non ho un solo sogno, ho tanti progetti. Tutti da realizzare “nella bella Italia" come dice il maestro Felix Picherna.
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La milonga,
guerra tra sessi o gioco di seduzione?
testo Pier Aldo Vignazia
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he accidenti sono le milongas?” Così, più o meno, terminava il mio intervento precedente, con una domanda in apparenza tagliente e definitiva, perché se riusciamo a definire una volta per tutte cosa è una milonga, siamo sulla buona strada per capirne anche i famosi “codici” che tanto tormentano le notti dei tangueri italiani. Se vogliamo andare agli estremi, in un recente intervento su una famosa rete sociale di Internet, una italiana assidua frequentatrice stagionale del tango porteño affermava che a Buenos Aires (capitale mondiale del tango, questo lo aggiungo io), c’erano solo due milonghe degne di questo nome... Se fosse veramente così, saremmo ridotti piuttosto male, che vi pare? A proposito, nel frattempo uno di questi due santuari del tango ha chiuso, e i frequentatori si sono riversati – senza suicidarsi – nelle altre sale da ballo aperte nello stesso orario, per la gioia dei corrispondenti gestori. Senza quindi arrivare agli estremi di cui sopra, vediamo di dare una definizione più logica e ampia possibile di che cosa è nell’essenza una milonga porteña, per potere poi parlare dei codici che la regolano. Innanzitutto, una milonga è un luogo dove la gente va a ballare. Non a intrattenere relazioni sociali, soprattutto fra i due sessi. Lo scopo – apparente – è il ballo e solo il ballo. Ufficialmente esistono solo le relazioni che durano una “tanda”. Questo permette di cambiare partner numerose volte durante la serata senza creare imbarazzi e gelosie di sorta. O commenti da parte degli astanti, che tutto vedono e tutto notano. La milonga deve rimanere il luogo più asettico possibile, perché il
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gioco possa continuare. Uomini e donne, quindi, si incontrano solo in pista, ballano e, fra un tango e l’altro (tutti quanti negli stessi istanti: più o meno trenta o quaranta secondi) trovano la possibilità di relazionarsi verbalmente e sviluppare magari altri tipi di rapporti che poi concluderanno in altro ambiente e in altro momento. Quindi, primo vero “codice” di una milonga-milonga: lì tutti sono, all’apparenza, “single”. E come tali sono disposti ad essere trattati. Finché restano nel salone. Uomini e donne, pertanto (escluse le coppie e i gruppi che vogliono essere riconosciuti come tali) vengono fatti accomodare separati: non è necessario che i due sessi si fronteggino come gli eserciti nell’antichità: spesso si intercalano tavolini di donne con quelli di uomini, è più agile e pratico. Coppie e gruppi misti hanno settori a parte, dove si gestiscono come gli pare, ma non entrano nel “gioco” della milonga. In Italia gira la voce che il tango è “sensuale”. Cosa significhi questa parola, non si sa bene, e non mi metto qui a discuterne. Di certo il tango è un gioco di seduzione. Se l’uomo non cerca di sedurre (sedurre = condurre a sé) la donna e viceversa, in quei pochi minuti non può esserci tango. Per gioco, magari. Forse. Chissà. Gli argentini dicono che il tango “es sentimiento”. Già, ma per esprimere un sentimento reciproco ci devono essere due persone che si mettono in gioco. Magari per gioco... Forse... Chissà... tango@pieraldovignazia.it
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Para cantar
un tango
Riflessioni sul fraseggio nel tango, con qualche proposta musicale di sottofondo
testo Eduardo Notrica
COSA È IL FRASEGGIO? È la maniera di dire, la gestualità riconoscibile di uno stile musicale. Tecnicamente potremmo definirlo “organizzazione interna del discorso musicale in frasi e cellule”. Definiamo la frase come l’unità sintattica minima che crea, insieme ad altre frasi, i periodi. Questi ultimi sono le idee musicali con un senso completo e si riconoscono soltanto nei punti di chiusura. All’interno delle frasi, le cellule rappresentano gli elementi minimi riconoscibili delle frasi musicali. La cellula ritmica è l’insieme di un accento e di tutti i suoni non accentuati che dipendono da questo (levare e desinenza). Nella percezione del fenomeno musicale è di vitale importanza capire che le frasi musicali sono costituite da cellule e che le cellule si costruiscono intorno agli accenti. Così, portando l’attenzione sulle unità minime d’informazione musicale, si percepiscono unità di senso e non solo note isolate. Nell’unione delle cellule si tende a identificare forme nel tempo e non solo note. Nasce in questo modo la musicalità (dinamica, articolazione e altri parametri) che aiuta a costruire il fraseggio, quello che nel discorso parlato sono le parole. E qui volevamo arrivare. Julio Sosa: En esta tarde gris www.youtube.com/watch?v=sOyT8OtbMb4&feature=related IL DISCORSO PARLATO Non è un caso che tanti cantanti (di tango e non solo) preparino il proprio repertorio ripetendo le parole senza musica, cercando una maniera di “dire”, cioè cercando la retorica e la cadenza delle parole e la loro collocazione nella frase. Il fraseggio diventa quindi il segno di riconoscimento perché oltre alla recitazione semantica del contenuto (la storia che racconta il testo) c’è la rappresentazione sintattica delle parole che determinano la forma e la creano. Il discorso parlato si costruisce come il
fraseggio musicale: le parole hanno accenti e intorno ad essi si organizzano le sillabe non accentuate, così come le parole meno importanti (articoli, preposizioni, congiunzioni, ecc). Mentre si parla si pone naturalmente l’accento sulle parole importanti della frase e si porta l’energia verso quegli accenti delle parole per meglio capire ciò che diciamo, tutto attraverso cambiamenti di altezza dei suoni. C’è una melodia nella parlata che varia a seconda della regione a cui appartiene chi parla, quello che si chiama la cadenza o intonazione propria di ogni regione. Quella del Río de la Plata è quella del tango. Carlos Gardel: Yiya yira www.youtube.com/watch?v=a642iPGq7tg IL RITMO SI MUOVE LIBERAMENTE SULLA METRICA Come si riconosce un fraseggio tanguero? Diciamolo al rovescio: riconosciamo subito se nel tango un certo fraseggio non c’è. È un po’ come lo swing nel jazz, diventa imprescindibile, non può mancare. Nell’eloquenza del tango il fraseggio parte dalla micro-dinamica che si applica alle sillabe (le note) e alle parole (battute) isolate. Questa micro-dinamica, vitale, rappresenta la pronuncia che chiarisce e fa riconoscibile il discorso musicale. Come nella inégalité barocca il cantante “ruba” il tempo alla metrica nell’accelerando e lo “restituisce” quando il fraseggio si acquieta. Detto in parole semplici, il ritmo si può, anzi, si deve muovere liberamente sulla metrica per ridare senso e contenuto alle parole messe in musica. In più, nel tango si aggiunge un’articolazione caratteristica delle consonanti, così come un modo di glissare tra i suoni, di attaccare le note (anticipandole) e, molto importante, si rimarca una caratteristica forma di rallentando nei finali delle frasi. Roberto Goyeneche: La ultima curda www.youtube.com/watch?v=dNXPaWUAFcs&feature=related
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vete provato a cantare un tango? Nella sua libertà ritmica è un canto tipico per solista, inadatto ad essere cantato in gruppo. A differenza del folklore argentino o di altri generi popolari simili, come il jazz o la musica tradizionale italiana, la cui struttura ritmico melodica ha un andamento che consente un fraseggio condiviso, il tango da questo punto di vista è praticamente inafferrabile. È così che si riconosce subito chi suona o canta un tango anche se viene da un’altra cultura musicale. Il tango va vissuto in prima persona (per nascita o per scelta) e per la sua corretta interpretazione, oltre alle capacità canore richiede una profonda riflessione sulle sue particolarità, cominciando dal suo fraseggio caratteristico. Questo video ne è un esempio: www.youtube.com/watch?v=t_8gWeMw2Ao
I CANTANTI DI BUENOS AIRES Si dice che esista una similitudine tra il fraseggio del cantante di tango e il modo di camminare dei vecchi abitanti della periferia di Buenos Aires. Basterebbe guardarli allontanarsi in una via buia per coglierne l’essenza tanguera. Con il loro abbigliamento fuori moda tutt’altro che appariscente, nella milonga li vedrete ballare para adentro, con introspezione, senza dare nessuno spettacolo. Nel vostro giro per Buenos Aires, potete visitare il Bar “El Chino” di Pompeya (via Beazley) e anche il più centrale “Bar de Roberto” – all’angolo di via Bulnes e Perón. Sicuramente li incontrerete, ne vale la pena! Edmundo Rivero: Cafetín de Buenos Aires. www.youtube.com/watch?v=Y4FYMsFvDT0 www.edunotrica.com 17
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TEATRO
EVENTI
Gioia e dolore nella culla del
tango testo Manuela Pelati
CINEMA
C’è una passione in fondo al cuore degli italiani d’Argentina che neanche le acque dell’oceano sono riuscite a sommergere. Un sentimento scritto nei geni di chi ha lasciato la patria, lasciando dietro di sé un solco di 12mila chilometri. È la malinconia, che dietro al dolore, conserva forte il desiderio di vivere. E di tornare. Il tema è al centro dello spettacolo “Napoli – Buenos Aires, andata e ritorno” che tornerà in scena al Toditango Festival a giugno 2011. Dedicato al tango, che dalla malinconia ha tratto la massima ispirazione, lo spettacolo è un racconto teatrale di una giovane donna, interpretata da Fatima Scialdone, che nel pieno della vita si imbarca per Buenos Aires per raggiungere la madre e i parenti. La donna conserva la speranza di una vita migliore di quella che lascia nell’Italia affamata del dopoguerra. Un sogno che la spinge a lavorare oltreoceano per le sue passioni: la radio, il teatro, la danza. Incontra personaggi che sono le star del momento come Tita Merello amica di Evita Peron e si innamora di Fernando, cugino di Juan D’Arienzo, con il quale vive l’amore, il successo e i viaggi. Ma incontra anche il dolore e il rimpianto. E infine affronta l’arrivo della nuova miseria, quella provocata agli artisti dal regime militare. Con coraggio e tenacia riprende la nave, per tornare a Napoli. Qui trova “gli stessi colori, l’azzurro del cielo e il bianco del mare” che aveva lasciato a Buenos Aires e anni prima a Napoli, ma non trova pace: il sentimento di nostalgia la assale di nuovo. Il racconto della durata di poco più di un’ora, è interval-
La casualità di un incontro che cambia le cose testo Ermanno Felli
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lato da musica, canzoni napoletane ed elegantissimi tanghi ballati da Eduardo Moyano con Daniela Demofonti. Con un’interpretazione vivace che mescola espressioni napoletane con quelle in castellano, il racconto anche se interamente inventato è ricco di riferimenti storici. Fatima Scialdone non solo narra, ma canta, balla e recita. Tra i tanghi, molti sono quelli di Gardel come “El dia que me quieras”, “Volver” e tra le canzoni napoletane, “Simmo ‘e Napule paisa’”, “Zazà” e “Monastero ‘e Santa Chiara”. Il testo del racconto, scritto da Fernando Pannullo, è ben documentato: dalla descrizione delle partenze in nave, al barrio di Barracas pieno di fabbriche e d’italiani, alle strade del centro di Buenos Aires, come l’avenida Corrientes con i suoi innumerevoli locali. Una storia che appartiene a tanti italiani emigrati in Argentina ed è per questo che lo spettacolo ha il sostegno del ministero degli Esteri e il patrocinio dell’Istituto Latino Americano, in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia.
manuela.pelati@gmail.com
È la milonga il luogo dell’incontro. Per eccellenza. È così che Marco Calvise nel cortometraggio “Milonga” ci racconta in 12 minuti la storia di un incontro, tra uno sconosciuto e una giovane coppia. Tra i tanti tangueri che ballano in sala, un elegante e solitario uomo (Philippe Guastella) è seduto ad un tavolino. Si lascia servire da bere dal cameriere e osserva il mondo variegato della milonga. Qualcosa lo colpisce. È una coppia giovane in un momento poco felice. Litigano. Lui (Leonardo Felix Elias) vorrebbe riavere l’abbraccio di lei (Maria Victoria Arenillas). Ma lei lo rifiuta. L’uomo solitario continua a farsi portare da bere, fuma e osserva la giovane donna andare a un tavolo di tangueri dove la invita a ballare un terzo uomo. Mentre lei balla, il suo compagno si mette in un angolo e il signore solitario, capita la situazione, decide di intervenire.
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considerazioni: la drammaturgia mostra una lacuna. Cosa spinge infatti la ragazza a cambiare atteggiamento nei confronti del suo compagno, dal momento che lei aveva già deciso di andare via da lui? In che modo la figura del solitario signore è realmente risolutrice, ma, soprattutto, risolutrice di quale conflitto? Questo non è molto chiaro, ma il tango come filosofia di vita viene in qualche modo evocato. E questo rimane uno degli aspetti più belli del cortometraggio Milonga. Il cortometraggio “Milonga” di Marco Calvise è stato proiettato all’Ambasciata Argentina in febbraio e sarà al festival di Cortina a fine marzo (www.cortinametraggio.it).
ermannofelli@ef-film.com
Festival latinoamericano 2011 Coro latinoamericano di Roma Chiesa Argentina Anche questa primavera la Chiesa Nazionale Argentina di Roma a Piazza Buenos Aires, più nota a molti romani con il nome di Piazza Quadrata, ospiterà il Festival Latinoamericano 2011. Questa rassegna, giunta alla quarta edizione, desidera confermarsi un gradito appuntamento per gli appassionati dei tanti generi di musica latina e del canto corale, offrendo l’opportunità di apprezzarne la ricchezza e complessità anche a chi si accosta loro per la prima volta. La Chiesa Argentina è anche sede del organizzatore del festival, il Coro Latinoamericano di Roma. Fondato nel 2003 dal suo attuale direttore, il Maestro Eduardo Notrica. Il loro repertorio valorizza brani corali latinoamericani tradizionali di musica popolare con arrangiamenti originali a cappella o con accompagnamento strumentale. Quest’ anno alterna i ritmi di samba, milonga, bolero, chacarera, bullerengue, bossa nova, carnavalito, a diversi brani del argentino Carlos Guastavino, prolifico e apprezzato esponente del nazionalismo romantico rioplatense dotato di uno spiccato stile personale innestato nella tradizione della musica popolare del suo paese. Nella vivace e suggestiva cornice della antica cappella della chiesa, al Festival si sono finora affiancati al coro ospiti come i ballerini di Alpasumac, il gruppo andino Matices, il noto percussionista Hugo Niro, il coro Ginga di Lione (Francia), il Conjunto Bossagora di musica vocale brasiliana, il trio di tango Barra Querida, il chitarrista Stefano Mingo con un repertorio di musica paraguaiana, il gruppo di ricerca Chiloe, il tenore Pablo Cassiva, il coro
Soñero Sostenible della FAO e altri. Quest’anno il programma prevede 3 concerti di beneficenza, allo scopo di proseguire la raccolta di fondi per il restauro già avviato dell’antica cappella durante i quali il Coro latinoamericano di Roma ospiterà: • il sabato 26 marzo, il Coro Altreterre, dal Trentino, folto ed entusiasta gruppo diretto da Elena Rizzi che esegue dal 2000 un repertorio da tutto il mondo, per avvicinarsi a culture diverse con il canto accompagnato da svariati strumenti musicali e una predilezione per l’Africa e le percussioni • il sabato 30 aprile il Roma Orquesta Tango con la direzione artistica di Claudia Salomone, riunisce musicisti di diversa nazionalità e formazione per sviluppare la conoscenza del tango nei suoi vari stili, da quello storico di Anìbal Trailo, Carlos Gardel e Julian Plaza fino al moderno di Horacio Salgan e Astor Piazzola. È attesa l’esibizione dell’orchestra grande (voce, bandoneon, chitarra, pianoforte, contrabbasso, flauto, violini, viola e violoncello). • il sabato 28 maggio il cantante Josè Luis Sottile, con un repertorio tutto dedicato al folklore argentino per chitarra e voce. Tutti gli appuntamenti inizieranno alle ore 19:30 prevedendo un intervallo allietato da empanadas e vino argentino.
la DOBLE HOJA del TANGO | numero quattro
MUSICA
Prende accordi con il cameriere per mettere fuori gioco il terzo uomo: il cameriere, finito il brano, inciampa con il vassoio sull’”uomo in più”, versandogli addosso le bevande e costringendolo a lasciare la sala. La ragazza rimasta sola, può ora essere riavvicinata dal suo compagno, che le offre l’abbraccio. Lei accetta e iniziano a ballare un tango, un bellissimo tango. Seduto al tavolo, il signore osserva soddisfatto: ha raggiunto il suo scopo. Finito il tango, apre il suo orologio da taschino: c’è la foto di una donna. A questo punto si capisce cosa lo ha spinto a far sì che la coppia ritrovasse la sua armonia. Le due parti, il signore solitario e la giovane coppia, rimarranno lontane, ma per una sera, nel tempo di una tanda, tra silenzio e musica, qualcosa le ha unite. Sulla struttura del racconto bisogna muovere alcune
Per ulteriori informazioni vi invitiamo a visitare il sito web www.corolatinoamericanodiroma.it.
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donde PRATICAR a ROMA LUNEDÌ Via G . Galilei 57 metro manzoni (Esquilino) Orari: 22.30-01.00 - Dj: Pino Bongiorno AnnaMaria Ferrara Contatti: Pino 3382967846 MARTEDÌ El Tabernero c/o Sala Pintor Via dello Scalo di San Lorenzo 67 (San Lorenzo) Orari: 22.30-01.00 - Costo: 4,00 - Dj: Armando El Practicon di Doble A Tango Milonga della Stazione - Via casilina vecchia 96, zona Mandrione (Casilina) - Orari: 22.00-01.00 - Costo: 6,00 euro Dj: Sabrina Amato y Marcelo Alvarez Contatti: 3315474334 - 3383263609 - amasabrina@hotmail FABRICAndo Tango Pratica Via di Pietralata 135, c/o Club Lancian Orari: 22.30-01.00 - Dj: Alejandra Mantinan e i maestri di Fabric - Contatti: 3495629314 Giuseppe Mio Tango Via Filoteo Alberini, 53 (Vigne Nuove/Porta di Roma) Orari: 20.30-22.30 - Dj: Maximotango - Angelica Grisoni Contatti: 3299170544 - e-mail miotango@gmail.com Alicetango Via Romolo Gessi 6 (Testaccio) - Orari: 11.30-14.30 Dj: - Contatti: angela.messina@alicetango.it Cascabelito Via Assisi 33 (Tuscolana) Orari: 19.00-22.00 Contatti: 3385213943 Giardino del tango Via degli Olimpionici, 7 (Ponte Milvio) - Orari: 21.00-22.30 Contatti: 06 97275065 - 333 1881716 - 338 5845029 - 338 4367183 Il cielo sopra l’Esquilino Indirizzo: Via Galilei 57 (Esquilino (Metro Manzoni) Orari: 23.00-01.00 - Costo: 3,00 - Dj: Roberto Maggiani - Gaia Leiss Contatti: 347 8562152 - informazioni@fervordetango GIOVEDÌ La Boca Via Salaria 211/a - Orari: 19.00-20.30 Dj: Roberto y Alessia - Contatti: cell. 3459768845 FABRICAndo Tango Pratica Via di Pietralata 135, c/o Club Lanciani (Montesacro) Orari: 21.30-23.00 - Dj: Oscar Beltran y Victoria Laverde di FT - Contatti: 3495629314 Giuseppe Note: Pratica per tutti i Principianti (da 0-1 anni di studio) Fortitudo Via Lusitania 28 (San Giovanni - Piazza Epiro/Porta Latina) - Orari: 21.30-23.30 Costo: 6 euro - Dj: Alicja Ziolko e guests Contatti: info@alicjaziolko.com 3475168541 - 3331274762 Note: Ogni primo e terzo giovedì del mese. Per tutti livelli/stili, pista in legno. VENERDÌ Scuola Barreras al Giardino Via degli olimpionici, 7 (Ponte Milvio) Orari: 21.00-22.30 - Dj: MAURO BARRERAS Contatti: 3661533789 - 3395398682
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SABATO Cascabelito Pratica “le Probe libere” con Roberta Buoni Indirizzo: Via Assisi, 33 (Tuscolana) - Orari: 18.00 - 20.00 Dj: variano tutte le settimane - Contatti: 3356525340 Sporting Palace - Due appuntamenti mensili Via Appia 702 (Metro Colli Albani) - Orari: 21.00-22.30 Dj: Alex Cantarelli & Mimma Mercurio Contatti: 3492621186 / mimmamercurio@meditango.com DOMENICA Alpheus Via del Commercio, 36 (Piramide) - Orari: 19.30-20.15 Costo: gratis - Dj: Alberto Valente -Julio de la Fuente Contatti: 06 7822250 - 3383960224 Note: Gratis per partecipanti alla milonga. Bairestango - 1a e 3a domenica del mese Lungotevere Flaminio, 67 (Flaminio) Orari: 18.30-20.30 Dj: Bibiana Reynoso - Contatti: 3385965028 bibianarey@libero.it Barrio - 1a domenica del mese Indirizzo: Via Di Pietralata 135 (pietralata) Orari: 18.30-20.00 - Dj: - Contatti: 339.2737619 Note: guidata da Francesca del Buono e Paolo Anselmi El Beso Tango Club Via Appia Nuova Km 17.800 - (Ciampino) - Orari: 19.0020.30 - Costo: Gratuita c/ ingresso - Dj: Roberto Ricciuti e Claudia Fusillo - Contatti: 0679340501 - 3357368935 El Practicon di Doble A Tango Milongadella Stazione. Via casilina vecchia 96, zona Mandrione (Casilina) - Orari: 19.00-21.00 Dj: Ass.Doble A Tango Sabrina e Marcelo Contatti: 3315474334 - 3383263609 FelinoElectroPratica Via degli olimpionici, 7 (Ponte Milvio) - Orari: 18.00-20.00 Dj: Manuel e Veronica - Contatti: Manuel e Veronica Freelancecafè Via Alessandro Avoli 3/A (Monte Mario) Orari: 19.00-22.30 - Costo: 10 - Dj: Maurizio Bovini e Giulia Zimei - Contatti: 3385213943 - 3471784183 Galleri dei Serpenti Via dei Serpenti 32 (Monti) - Orari: 17.30-20.00 Dj: Luciano Donda - Contatti: 3392346185 Orangotango Indirizzo: via Enea, 91 (Appio/Tuscolano) Orari: 17.00-20.00 - Costo: 5 - Dj: Alicia Mabel Vaccarini Contatti: 349 2942190 info@tangoargentinoroma.it Rossotango c/o Parco Schuster Viale di San Paolo, 1 (Ostiense Basilica San Paolo) - Orari: 19.30-21.30 - Costo: 3,00 - Dj: Antonella Mazzetti - Contatti: 3476251495 antonella.mazzetti@libero.it Starlette - 4a domenica del mese guidata da Roberto Ricciuti e Claudia Fusillo Via Pianigiani, 23 (Portuense) - Orari: 17.00-20.00 Contatti: 347 3902862 - 346 5703747 robertoeclaudiatango@tiscali.it
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donde MILONGUEAR a ROMA
MARTEDÌ Elettrotango@bar all’Emporio P.zza Emporio, 2 · info 3355913434 Milonga dello Scalo via Dei Volsci, 159 · info 3391467003 TangOfficina Via Cupa, 5 · info 360602693 MERCOLEDÌ Arena: Milonga 100% Via di Pietralata 135, c/o Club Lanciani info 3495629314 Cafetin de Roma Via Bordoni, 50 · info 3476937644 Elettrotango@bar “Ketumbar” Via Galvani, 24 · info 3355913434 L’archivio14 Milonga via Lariana, 14 · info@larchivio14.it Milonga della Stazione Via Casilina Vecchia, 100 · info 3463481823 Il giardino del tango Via degli Olimpionici, 7 · info 06 97275065 TangOfficina Via Cupa, 5 · info 360602693 GIOVEDÌ Querer Via Ciro il Grande, 10 · info 3483862271 La Milonga dei Serpenti Via dei Serpenti, 32 · info 3392346185 Il giardino del tango Via degli Olimpionici, 7 · info 06 97275065 Kriminal Tango Via Selinunte, 57 · info www.spartaco.it
SABATO Elettrotango@bar - Soho Cafe Via Appia Nuova, 702 · info 3355913434 Il giardino del tango Via degli Olimpionici, 7 · info 06 97275065 Los Latinos Via della Divina Provvidenza, 90 · info 06 66411175 Milonga della Stazione Via Casilina Vecchia, 100 · info 3463481823 Mio Tango Via Filioteo Alberini, 53 · info 3299170544 TangOfficina Via Cupa, 5 · info 06 97655721 DOMENICA Alicetango Via Romolo Gessi, 6 · info 3398780568 Alpheus Via del Commercio, 36 · info 067822250 - 3383960224 Barrio Arte Via di Pietralata, 135 · info 3495629314 El Beso Tango Club Via Appia Km. 17.800 · info 06 79340501 - 3357368935 Elettrotango@bar in Coin Via MagnaGrecia, 2 · info 3355913434 La Milonga dei Reti Via dei Reti, 25 · info 3392346185 Milonga Bien Portena - Mitreo Via M. Mazzacurati, 63 · info 3335300844 Tango Bar Via Macerata, 9 · info 06 70301101 TangOfficina Via Cupa, 5 · info 360602693 Teatro lo spazio Via Locri, 42 · info 3395398682 - 3661533789
la DOBLE HOJA del TANGO | numero quattro
LUNEDÌ La Pulperia c/o HulaHoop Club Regioni Via Luigi Filippo De Magistris, 91/93 info 34931919357 - 3206032732 Mercatino di Porta Maggiore Via Sebastiano Grandis 7 info www.romaportamaggiore.mercatinousato.it
VENERDÌ Artetoiles Via di casal boccone, 102 b (Talenti) · info 3397429160 Barrio Arte Via di Pietralata, 135 · info 3495629314 Cascabelito via Assisi, 33 · info 3356525340 Il giardino del tango Via degli Olimpionici, 7 · info 06 97275065 Milonga del popolo Via Benedetto Bordoni, 50 · info 3332614214 Milonga Portena Via del Castello della Porcareccia (Via Boccea,800) info 3335983086 Mio Tango Via Filioteo Alberini, 53 · info 3299170544 Tanguera Via degli Angeli, 146 · info 3461411095
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I° EDIZIONE ANNO 2011
CONCORSO LETTERARIO
“Volango: parole, tango e nuvole …” Nel numero precedente abbiamo lanciato il Concorso Letterario sulle tracce di Borges, ora ecco qui l'opportunità di partecipare. È un gioco creativo con premi finali e per questo l'abbiamo definito "Premio Letterario". È aperto a tutti quelli che vivono il tango e che hanno voglia di esprimere con le parole, i pensieri, i sentimenti e le storie legate al ballo. Ma non solo: anche alla musica, ai luoghi e alle persone che vivono il mondo del tango. Basta
inviare una poesia o un breve racconto allegato alla scheda d'iscrizione (le modalità sono a fine pagina) non oltre maggio 2011. Il regolamento intero lo potete leggere sul sito www.aatango.it . Buon divertimento, allora e per ulteriori informazioni non esitate a mandarmi una mail con il numero di telefono affinché io possa richiamarvi. Manuela Pelati (manuela.pelati@gmail.com)
ISTRUZIONI: stampare la presente scheda di iscrizione e inviarla/consegnarla alla Segreteria del Concorso: associazione Doble A Tango, via Graziano, 26 – 00165 Roma, seguendo le MODALITÀ DI PARTECIPAZIONE INDICATE A FINE PAGINA e, comunque, nel Regolamento del Concorso (articolo 4) pubblicato sul sito www.aatango.it.
SCHEDA DI ISCRIZIONE Dati personali del Partecipante Cognome e Nome Via, numero civico, Cap e Città Telefono - email
Codice alfanumerico di 8 caratteri
Chiede di partecipare al Premio Letterario “Volango: parole, tango e nuvole…” con lo Scritto di seguito indicato: Titolo Scritto Tipologia (Poesia /Racconto Breve)
Lingua in cui è redatto lo Scritto
Il partecipante dichiara: • di aver preso visione del Regolamento del Concorso sul sito www.aatango.it e di accettarne interamente i contenuti; • di essere l’unico titolare del diritto di autore sullo Scritto anche ai sensi di quanto disposto dalla legge n. 633 del 1941, nonché di essere titolare di tutti i diritti connessi aventi carattere patrimoniale, ivi compresi – a titolo esemplificativo e non esaustivo – il diritto esclusivo di: (i) utilizzare economicamente lo Scritto in ogni forma e modo, originale o derivato; (ii) riprodurre lo Scritto in copia diretta o indiretta, temporanea o permanente, in tutto o in parte; (iii) distribuire, elaborare e pubblicare lo Scritto in originale e/o in copia. • che lo Scritto che intende presentare: (i) è originale, inedito e non in corso di pubblicazione; (ii) non lede i diritti di terzi. Qualora lo Scritto riporti dati e/o informazioni relative a soggetti dei quali sia necessario ottenere preventivamente il consenso ai fini della pubblicazione, il Partecipante dichiara e garantisce di averlo specificamente e validamente ottenuto, in conformità alla normativa vigente, ivi compresa quella dettata dal Codice in materia di protezione dei dati personali (D. Lgs. n. 196 del 2003). Il Partecipante (firma) Con la sottoscrizione della presente scheda di iscrizione, il Partecipante trasferisce/cede – a titolo gratuito – all’Associazione “Doble A Tango” il diritto di utilizzare economicamente lo Scritto in ogni forma e modo, originale o derivato; il diritto di riprodurre gli Scritti in copia diretta o indiretta, temporanea o permanente, in tutto o in parte; nonché il diritto di distribuire, elaborare e/o pubblicare gli Scritti in originale e/o in copia. Il Partecipante (firma) INFORMATIVA AI SENSI E PER GLI EFFETTI DI CUI ALL’ART. 13 DEL D.LGS.N. 196 DEL 2003 Ai sensi dell’art. 13 del D. Lgs. 30 Giugno 2003, n. 196, La informiamo che i dati personali da Lei messi a disposizione dell’Associazione “Doble A Tango” (di seguito, anche, l’“Associazione”), verranno trattati unicamente (i) per la gestione della Sua iscrizione e partecipazione al Premio Letterario; (ii) per la indicazione dei Suoi dati personali al momento della pubblicazione dello Scritto In relazione alle indicate finalità, il trattamento dei dati personali verrà eseguito mediante idonei strumenti cartacei e/o elettronici, con logiche strettamente connesse alle finalità stesse e, comunque, in grado di garantire la sicurezza, la segretezza e la confidenzialità degli stessi. Il conferimento dei Suoi dati personali è facoltativo; un eventuale rifiuto ovvero il conferimento di informazioni inesatte e/o incomplete potrebbe: (i) rendere impossibile la Sua iscrizione e/o la partecipazione al Premio Letterario; (ii) rendere impossibile l’indicazione dei Suoi dati personali al momento della pubblicazione dello Scritto. Potranno venire a conoscenza dei Suoi dati personali gli associati, i componenti degli organi decisionali/direttivi, i membri della Segreteria e, comunque, il Responsabile e/o gli Incaricati del trattamento dei dati personali designati dall’Associazione nell’esercizio delle loro funzioni. I Suoi dati personali potranno essere comunicati ad eventuali soggetti qualificati che forniscano all’Associazione prestazioni o servizi strumentali al raggiungimento delle finalità di cui sopra quali, ad esempio, banche, imprese ed enti di assicurazione, società incaricate della gestione e manutenzione dei sistemi informativi dell’Associazione ovvero consulenti che assistono a vario titolo l’Associazione con particolare riferimento ad aspetti legali, tributari, previdenziali, contabili, organizzativi; coloro che, a vario titolo, collaborino all’organizzazione del Premio Letterario e qualsiasi altro soggetto cui i dati dovranno essere comunicati in base ad un’espressa disposizione di legge. I Suoi dati personali potranno essere oggetto di diffusione attraverso e/o unitamente alla pubblicazione dello Scritto. In relazione ai predetti trattamenti, Lei potrà esercitare i diritti previsti dall’art. 7 del D. Lgs. 30 Giugno 2003, n. 196 e così, in particolare, potrà richiedere: l'aggiornamento, la rettificazione, l'integrazione nonché la cancellazione dei dati. Lei potrà altresì esercitare il diritto di opporsi, in tutto o in parte al trattamento di dati personali che La riguardano a fini di invio di materiale pubblicitario o di vendita diretta o per il compimento di ricerche di mercato o di comunicazione commerciale. Titolare del trattamento dei dati personali è l’Associazione “Doble A Tango” con sede in Roma, via Graziano, 26 - 00165. Preso atto dell’informativa che precede, acconsento espressamente al trattamento dei miei dati personali con le modalità sopra indicate, ivi inclusa la comunicazione dei miei dati ai soggetti menzionati e/o la diffusione: (i) per la gestione della Sua iscrizione e partecipazione al Premio Letterario, nonché (ii) ai fini della pubblicazione dello Scritto Acconsento
Non acconsento
Il Partecipante (firma)
MODALITÀ DI PARTECIPAZIONE AL PREMIO LETTERARIO: INVIO ANONIMO CON DUE BUSTE UNA DENTRO L’ALTRA. SEGUIRE I PASSI INDICATI SOTTO:
1) Compilare la presente scheda di iscrizione e sottoscriverla ove richiesto; 2) inserirla in un’apposita busta insieme con la copia di un valido documento di riconoscimento; 3) chiudere la busta – senza inserire lo Scritto al suo interno - ed apporre sul fronte della stessa busta un codice identificativo alfanumerico di otto caratteri scelto liberamente ma che non contenga alcun riferimento ai dati anagrafici del Partecipante stesso; 4) riportare il medesimo codice identificativo alfanumerico all’inizio dello Scritto; 5) inserire in un apposito plico anonimo: a) lo scritto; b) la busta chiusa contenente la scheda di iscrizione e la copia del documento di riconoscimento. 6) Inviare la busta a “Doble A Tango Concorso letterario” via Graziano, 26 - 00165 Roma. IMPORTANTE: sul plico non deve essere indicato il mittente o, comunque, qualsivoglia indicazione utile ad identificare il Partecipante.
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Sabrina Amato y Marcelo Alvarez
Associazione Doble A Tango
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Foto Simone Nunzi
grafica Ilaria Rosa
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