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Shantibaba’s bag of dreams
from Dolce Vita 68
by Dolce Vita
DA COLTIVATORI INDIPENDENTI A REGOLAMENTATI
Regolamentare l’industria della cannabis sarà un passo importante da affrontare per allinearla al commercio mondiale
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L’industria della Cannabis è progredita notevolmente negli ultimi 30 anni e le aziende collegate a questo mondo sono aumentate in maniera esponenziale. Sistemi per piante madre, cloni per estrazioni specializzate, semi su misura per le esigenze dei singoli grower, nutrienti e micronutrienti, macchinari per la lavorazione, essiccazione e cimatura di piante intere, sistemi computerizzati e integrati da usare attraverso le app del cellulare per il controllo di tutti gli aspetti climatici nella growroom o in serra, e potremmo continuare ancora a lungo. Insomma, di strada se ne è percorsa dal semplice annaffiare una pianta e vederla crescere.
Visti tutti i progressi e le tecnologie disponibili su vasta scala è davvero facile farsi prendere dall’entusiasmo e usare tanti sistemi o stimolanti della crescita per massimizzare efficienza e profitto, perdendo a volte di vista la semplicità che ci ha portato nel mondo della cannabis. Per non parlare della confusione che genera il vedere l’insieme delle numerose scelte e opzioni che esistono per ogni aspetto di questa industria. L’abuso e le colture eccessive sono fattori da affrontare dato che non sono così efficaci come un tempo si pensava. Col passare del tempo anche la catena di distribuzione si va definendo e i prezzi del prodotto base
si assestano verso il basso; quindi rispetto agli inizi o rispetto a quando si trattava di un mercato illegale sono cambiate diverse cose, tra cui la corsa iniziale per sfruttare al meglio le grosse strutture per la coltivazione indoor, e questo aspetto può causare conflitto nel mondo della cannabis a meno che non lo si affronti come già si fa con il granturco, lo zucchero di canna o altri beni alimentari. È necessario fissare un prezzo standard al kg se viene classificata come canapa, e un altro prezzo per cannabis indoor, da serra e outdoor che sia deciso su parametri quali le settimane di fioritura o anche i livelli di cannabinoidi presenti o su altre classificazioni che permettano distinguere tra industriale, commerciale o pregiata… È così che funzionavano prima le cose nel mercato nero e, nell’ambito del sistema dei coffee shop olandesi, il prezzo era generalmente fissato a seconda delle settimane di fioritura. Quindi le Indiche alla sesta settimana valevano la metà delle varietà di Sativa che potevano continuare la fioritura fino alla dodicesima settimana… Ad ogni modo anche questa classificazione ha i suoi punti deboli. Non importa quali sono i criteri per stabilire il prezzo di vendita, ciò che conta e che a livello statale si imposti un lavoro congiunto per controllare i prezzi da fissare per lo standard di qualità. Questo è il modo in cui opera l’industria farmaceutica e, considerato che ci stiamo muovendo verso questo tipo di paradigma, dovremmo quantomeno provare a stabilire dei livelli per mostrare professionalità e presenza di controlli della qualità.
Una maniera per risparmiare molto tempo, sforzi e finanze nel lungo periodo sarà quella di comprendere da subito gli obbiettivi da raggiungere, e attrezzarsi per andare in quella direzione. A parecchie aziende di settori che sono sul punto di crescere esponenzialmente, capita spesso di partire a razzo dai blocchi di partenza, ma bisogna considerare che c’è da percorrere tutto il resto della maratona. Per cui è necessario riflettere sulle oscillazioni e sui modelli mutevoli di consumo prima di intraprendere l’impresa.
Negli stati USA di Washington e Colorado, i primi due stati che hanno legalizzato l’uso ricreativo della marijuana attraverso il voto degli elettori, stanno sorgendo le prime problematiche dopo tre anni di lavoro. Infatti se da un lato il sistema delle tasse funziona bene, così come anche gli aspetti della regolamentazione e del controllo, lo stesso non si può dire per alcuni possessori della licenza, i quali stanno attraversando delle difficoltà, oppure per alcuni stabilimenti che stanno fallendo a causa delle oscillazioni di prezzo dei fiori essiccati.
Attualmente in alcune aree si sta verificando un crollo dei prezzi dei fiori coltivati indoor che arriva fino al 50% e ciò è dovuto alle leggi di base della domanda e dell’offerta e anche ai raccolti stagionali. Parecchie aziende che sono entrate nel business circa tre anni fa e che hanno investito nella costruzione di infrastrutture - tipo growroom a norma in edifici affittati o addirittura in fabbriche - stanno vedendo che i costi a cui vanno incontro in tutto il processo produttivo e organizzativo sono troppo elevati per ottenere quel margine di profitto che avevano calcolato, e per il quale hanno lavorato per tre anni. Le ragioni sono diverse e non sono da imputare a chissà quale fattore se non alla quantità prodotta, e anche al non aver stabilito per la domanda
un prezzo standard basato sulla qualità del prodotto.
Trattandosi di un mercato nuovo e vulnerabile possono verificarsi forti variazioni dei prezzi - sia verso l’alto che verso il basso - dei fiori essiccati. Se da un lato il mercato mondiale dei composti presenti nella cannabis quali THC, CBD, CBG, terpeni e altri si sviluppa in diversi tipi di aziende, i fiori essiccati, gli estratti di cannabis e altri concentrati puri e isolati cominciano ad avere dei prezzi stabiliti a seconda della domanda, offerta e situazione legale del paese che richiede tali prodotti. Il prezzo varierà considerevolmente se si possiede una licenza per produrli in un determinato Paese o se bisogna importarli, trasportarli e processarli. Tali aspetti determineranno il prezzo per utente finale e per Paese, che attualmente è soggettivo e vittima di truffatori e imprenditori senza scrupoli il cui unico obbiettivo è ottenere un profitto facile senza curarsi della qualità, affidabilità e stabilità del prodotto. L’industria sta uscendo da questo vecchio paradigma produttivo e, ora che è legale e regolamentata, certamente non permetterà che si ritorni a tale situazione. attuare controlli volti a evitare truffe o danni alla salute. Se l’industria della cannabis non affronta questi aspetti e non controlla che i prodotti per i consumatori siano senza rischi per la salute prima di certificarli come sicuri, beh a quel punto non si starebbe muovendo nella giusta direzione.
Il fattore contaminazione nella cannabis è stato affrontato nel passato solamente se la gente si sentiva male per strada. Altrimenti fino a oggi nessun coffee shop in Olanda o club in Spagna ha mai mostrato dati riguardanti analisi di laboratorio sulla composizione della cima essiccata o su quali prodotti tossici, o metalli pesanti, permangono sul fiore essiccato! Potete immaginare cosa succederebbe se questo accadesse alla frutta e alla verdura che mangiamo tutti i giorni? Non avrebbe senso! Se un qualsiasi prodotto viene usato dai consumatori nella società odierna e viene ingerito, mangiato, fumato o in qualche modo assimilato dai nostri corpi, a quel punto il governo ha l’autorità per I prodotti del mercato nero la facevano franca non dovendo rispettare nessuna normativa ma ora che siamo in una situazione di legalità non c’è spazio per compromettere la salute dei cittadini. L’utente medio che consuma cannabis in una forma o in un’altra, fa affidamento sul fatto che ciò che sta comprando è esattamente ciò che pensa di comprare. Se lasciassimo tutto nelle mani dei coltivatori, dei rivenditori o degli intermediari, lasceremmo questo importante aspetto dell’industria in una zona d’ombra. In soli tre anni gli Stati Uniti hanno affrontato gran parte degli aspetti della regolamentazione in maniera corretta, adesso è il momento che lo facciano anche in Europa e in altre parti del mondo.
Se da un lato paesi come Stati Uniti, Uruguay, Colombia e pochi altri hanno concesso permessi esclusivi per la coltivazione di cannabis, dall’altro in Europa, Asia e Africa ci si è opposti a autorizzare e designare coltivatori di cannabis. Tuttavia la richiesta di prodotti finali da parte degli utenti di cannabis terapeutica di tutto il mondo, continua a crescere esponenzialmente. Diciamo che è inutile provare a fermare una persona malata che non ha nulla da perdere bensì tutto da guadagnare dall’ottenere un certo prodotto; appare chiaro che questo tipo di utente cercherà tale prodotto anche se il suo paese lo ritiene illegale, specialmente ora che ci sono shop online aperti 24h.
La verità sta sotto gli occhi di tutti è sarebbe assurdo evitare di vederla. Un tempo erano le multinazionali e i governi che dettavano gli usi e i costumi della popolazione, ma ora che la propaganda e il marketing non funzionano più così bene le cose stanno cambiando. Le persone in tutto il mondo sono ora in grado di comunicare in maniera più diretta e veloce rispetto al passato e possono informarsi online su argomenti che gli interessano, per cui non sono più all’oscuro delle cose neanche se vivono in aree remote. Quando le autorità e gli stati sono onesti e si prendono cura dei bisogni della propria popolazione e la assistono piuttosto che controllarla o farci del profitto, la gente risponde facendo il proprio dovere e pagando le tasse; a quel punto saranno tutti più soddisfatti e questa industria si focalizzerà su ciò che conta, e cioè il beneficio reciproco.
Affrontare le questioni di qualità, stabilità e affidabilità con una politica di prezzi che si basi su standard di qualità sarà un passo importante per allineare l’industria della cannabis al commercio mondiale… Dove peraltro si trova già!
*Breeder della Mr Nice Seedbank tra i massimi esperti mondiali di genetiche e semi di cannabis. Padre di alcuni degli strain più famosi al mondo tra cui “White Widow” e “Super Silver Haze”
ATTENZIONE: LE INFORMAZIONI CONTENUTE IN QUESTO ARTICOLO NON INTENDONO IN ALCUN MODO ISTIGARE INDURRE OD ESORTARE L’ATTUAZIONE DI CONDOTTE VIETATE DALLA LEGGE VIGENTE. RICORDIAMO AI LETTORI CHE IL POSSESSO E LA COLTIVAZIONE DI CANNABIS AD ALTO CONTENUTO DI THC SONO VIETATE, SALVO SPECIFICA AUTORIZZAZIONE. E’CONSENTITA LA COLTIVAZIONE DI ALCUNE VARIETA’ DI CANNABIS SATIVA AI SENSI DEL REGOLAMENTO CE 1251/1999 E SUCCESSIVE MODIFICAZIONI. LE INFORMAZIONI CONTENUTE SONO DA INTENDERSI ESCLUSIVAMENTE AI FINI DI UNA PIU’ COMPLETA CULTURA GENERALE. L’AUTORE E LA REDAZIONE NON SI ASSUMONO NESSUNA RESPONSABILITA’ PER UN USO IMPROPRIO E ILLEGALE DELLE INFORMAZIONI.