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Rudy De Cadaval Addio, di Tito Cauchi, pag

Rudy De Cadaval

Addio Autore Antipoeta all’anagrafe Giampaolo Campedelli

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(1° gennaio 1933 – 13 agosto 2021)

di Tito Cauchi

CON sentimenti di amicizia e rispetto nei confronti della poetessa Claudia Formiconi, moglie di Rudy De Cadaval, vergo queste righe che mai avrei voluto segnare, tuttavia per quanti l’abbiano conosciuto diffondo la seguente notizia. Rudy De Cadaval se n’è andato nelle prime ore di venerdì 13 agosto, in Arcinazzo Romano, era ancora buio. L’annuncio si è propagato fra amici ed estimatori, a cominciare da Pasquale Montalto, Domenico Defelice, nonché dalla stessa Claudia Formiconi alla quale, mia moglie e io, abbiamo telefonato, non solo per fare sentire la nostra vicinanza, ma perché increduli, speravamo di avere capito male. Non so se ci siano forze misteriose che trasmettono messaggi fra gli spiriti o le intelligenze, fatto sta che la notizia mi giunge mentre stavo meditando su una bozza di lavoro riguardante l’Amico e ne riferivo a mia moglie.

Adesso comprendo perché, trascorso oltre un anno di pandemia, un paio di mesi fa, mi ha telefonato, insieme con Claudia, ricordando alcuni incontri e progetti letterari: a pensarci bene doveva sentirsi vicino al grande viaggio, significava lo stile di congedarsi dagli amici. Quando una persona di nostra conoscenza ci lascia, ci prende la tristezza; se poi riguarda un caro amico è come se andasse via una parte di noi stessi, segnando un gran dolore. Nella doppia veste di recensore e di amico, non posso fare a meno di evocare alcuni ricordi. La mia esperienza letteraria è iniziata con la rivista Pomezia-Notizie, attraverso la quale cominciavo a conoscere il nome di Rudy De Cadaval che, ben presto, intuii nativo di Verona e a pubblicare le mie impressioni sulle sue opere. Fu così che a una mia recensione il Poeta mi scriveva (in data 2 agosto 2001, al recapito della Rivista, non conoscendo il mio indirizzo): “Lei apre il Suo intervento citando il riconoscimento ricevuto Il poeta del Millennio. Ricevere un riconoscimento fa sempre piacere. Ma, onestamente, le sembro un poeta così importante? Nel mondo ci sono altri poeti assai di valore che meriterebbero un tale riconoscimento. Sono candidato al Nobel. E allora? Per la mia pochezza è come averlo ricevuto. Non ci spero.” Proseguendo spiegava: “E poi al di là dei riconoscimenti o dei premi c’è la parola scritta. Infatti ritengo che la parola scritta è l’unica che rimane, tutto il resto se ne va con il vento e il trifoglio.” Senza atteggiarsi da intellettuale o da star, tutt’altro. Devo riconoscere che è merito del prof. e amico Domenico Defelice fare sì che lettori e scrittori della Rivista che dirige, non rimangano semplici nominativi stampati; così alla prima occasione incontriamo, lui e io, i coniugi De Cadaval durante una visita a Roma (EUR, 26 Da sinistra: Tito Cauchi, Rudy De Cadaval, Domenico Defelice giugno 2002). Da quel

e Claudia Formiconi, moglie di De Cadaval - Roma

momento i nostri scambi letterari si intensificano e nel contempo l’amicizia si consolida con una nutrita corrispondenza, telefonate e perfino con l’incontro ad Anzio, presso uno stabilimento ristorante balneare dove i coniugi Rudy e Claudia trascorrevano una vacanza; e qualche giorno dopo rinnoviamo l’incontro a cena, in casa mia, con altre mie amiche scrittrici (agosto 2007). Segnerò due brevi tracce per indicare la complessità artistica e umana di Rudy De Cadaval.

Breve profilo letterario di Rudy De Cadaval

Nel panorama culturale non saprei come definire in modo condensato Rudy De Cadaval, difatti l’ho conosciuto come poeta e scrittore, saggista e traduttore, e man mano autore di opere teatrali e non solo. Ha avuto una vita complicata fin dall’infanzia, vissuta durante la Guerra; una vita costellata di eventi di varia natura, in ambito affettivo, sentimentale, cinematografico; nel mondo della cultura ha conosciuto personaggi considerati “mostri sacri”, attori e artisti, scrittori nazionali e internazionali. Ha intessuto amicizie fra i più in vista nel mondo dello spettacolo e della cultura; per esempio ha avuto l’attenzione critica da parte di cinque Premi Nobel (Ernest Hemingway, Salvatore Quasimodo, André Maurois, Vicente Aleixandre, Eugenio Montale) e di moltissimi altri ancora.

La sua produzione è fortemente impregnata di autobiografismo, in ciò potremmo vederci una sorta di ricerca di sé. Un uomo dagli aspetti molteplici e dalla vita avventurosa, fattosi dasé; dal garzone di bottega alla bella vita in tutto il mondo e al comando di uno yacht. Il fisico prestante e la bella figura lo fecero partecipare ad alcuni film e alcune rappresentazioni teatrali. Emerge l’impegno sociale, la rabbia verso la società e il desiderio di migliorarla. Perciò non ci meravigliano per le numerose sfaccettature, di romantico sentimentale e impetuoso, e cittadino legato alle sue origini.

Nelle sue opere è percepibile un suo calvario personale e la condivisione dei mali che affliggono l’umanità. La sua vita avventurosa me lo trasfigurava in un personaggio e non nell’autore di cui cercavo di individuare il profilo. Sia come poeta, sia come un personaggio si colloca fuori dal tempo, entro un vasto panorama comprendente personaggi di spicco nel mondo delle arti e della letteratura e protagonista di avventure. De Cadaval è coerente con il suo essere uomo nelle sue opere. Nelle sue vicende umane la vita e la morte si specchiano, si ripetono, si rincorrono, viaggiano insieme; e lui, il Poeta, reclama il suo esserci in una intensità interiore varia. E si potrebbe continuare.

Rudy De Cadaval quale Critico lo vediamo nei saggi, fra cui, su Omar Khayyam, Vicente Aleixandre, Salvatore Quasimodo, Oscar Wilde, Emilio Salgari, Kafka, Pasolini. E quale oggetto di critica lo vediamo in: Orazio Tanelli, 1988, che lo colloca tra i grandi in Rudy De Cadaval; Liano Petroni, 2001, La certezza della poesia; Domenico Defelice, 2005, Una vita per la poesia. Vasta è la sua produzione di cui alla Bibliografia di Rudy De Cadaval, a cura di Claudia Formiconi, del 2008. Non ho fatto in tempo ad aggiungere all’elenco la mia monografia, di cui il mio Amico era a conoscenza.

Breve biografia di Rudy De Cadaval

Rudy De Cadaval, figlio di Giovanni Campedelli operaio delle ferrovie (come Quasimodo), e di Carolina Elvira Carli, nasce a Verona il 1° gennaio 1933. La biografia è interessante ai fini di una esegesi rigorosa, volendo porre le opere in relazione con la vita dell’Autore; ripeto, la sua vitaè un romanzo per la ricchezza di episodi cui è costellata.

A dieci anni (5^ elementare) mostra vivace fantasia, viene castigato dal maestro perché non viene creduto autore di un poemetto scritto dal fanciullo. Da lì a poco viene allontanato dalla scuola per avere sputato sul gagliardetto fascista durante una sfilata. Fa da garzone di bottega presso uno stampatore, si

appassiona della stampa artistica, conosce alcuni pittori che lo prendono a ben volere; uno di essi assassinato, viene scoperto in una pozza di sangue dal giovane poeta. Fanciullo scampa ben quattro volte la morte a seguito di crolli finendo sotto le macerie durante i bombardamenti; una quinta volta viene minacciato al bar da un maggiore delle SS con la pistola puntata sul viso. Ancora, l’anno successivo una caduta gli compromette la vista, con conseguenze durature.

Adolescente lavorava presso la sua città di Verona, o si recava a piedi presso un bar a Quinzano, località distante otto chilometri dalla città; ha lavorato a Genova presso un hotel, a Gardone (in provincia di Brescia), ecc.; intanto crescendo si appassiona della lettura di Voltaire, Dickens e dei nostri scrittori classici (Dante, Foscolo, Leopardi, ecc.); nel frattempo interpreta piccoli ruoli in film come ‘Spartaco’, ‘Giulietta e Romeo’, ‘Le signorine dello 04’. Nasce in lui la passione per Marx, Gorkj e Shakespeare. A diciotto anni presta servizio militare di leva in marina. (1953-1960) Giovane fra i 20-27 anni continua le sue partecipazioni a film come ‘La luna e tu’, ‘Laura nuda’ (di cui ha scritto la sceneggiatura) e intanto scrive poesie. Viaggia in Europa (Spagna, Svizzera, Monaco, Salisburgo, Parigi, Venezia, Bari), va a New York, India, Sud America, poi Sud Africa; va a Bucarest quale delegato della Camera Confederale del Lavoro, ove partecipa al Congresso della Gioventù Democratica Mondiale.

In ogni luogo incontra, conosce e ha frequentazione o intrattiene rapporti di amicizia con personaggi di notorietà internazionale; solo per fare degli esempi, Ernest Hemingway, Kirk Douglas, Lex Barker, Rock Hudson, Igor Strawinsky, Charlie Chaplin, Henry Belafonte, Ezra Poud scrittore americano che viveva in Italia, Jean Cocteau accademico di Francia, Salvo Randone, Ignazio Silone, Enrico De Nicola ex Presidente della Repubblica presso cui è ospite, Neda Naldi, Mario Del Monaco, Maria Callas, Alberto Sordi, Marisa Allasio, Michel Morgan e Claudia Cardinale, Chelo Alonso e Manuela De Cadaval ballerine. Di quest’ultima si innamora, ma il loro amore non potrà coronarsi perché lei muore in seguito ad un incidente stradale; il nostro poeta, al secolo Giampaolo Campedelli, in sua memoria ha assunto lo pseudonimo che conosciamo. (1961-1970) Un nuovo amore: sposa Grazia Corsini che gli darà due figli (Alex e Laura). Continua a conoscere personaggi del jet set internazionale come Alain Delon e Romy Snaider, Nino Castelnuovo, Katherine Spaak, Pier Paolo Pasolini, Leonida Repaci, Eugenio Montale, Giuseppe Ungaretti, Salvatore Quasimodo, Dino Buzzati, Alberto Moravia, Fulvio Tomizza, Sylva Koscina, Raf Vallone, Jaques Prévert. Intanto dirige un night club a Matera. (1971-1980) Si stabilisce definitivamente a Verona ove apre una prima Agenzia editoriale, poi in sostituzione di essa, una seconda. Intanto fra le sue conoscenze si ascrivono Primo Levi, Mario Di Biasi che gli dedica una monografia (“R. De C. in controluce”); una monografia gli viene dedicata da altri scrittori “R. De C. visto da Silvio Micheli, Domenico Defelice e Osvalda Rovelli De Riccio”; non smette di viaggiare, in particolare con la sua ‘barca’ per le coste dei Balcani. (1981-1988) Viene incisa una edizione discografica di “Un poeta, una donna e il mare” con la voce di Arnoldo Foà e commento sonoro di Evelin Kheer, artista vincitrice di Oscar.

La sua attività non si esaurisce qui. L’ultimo lavoro, a me noto, è del 2018, Il turbinio della vita, abbinato alla silloge del poeta psicoterapeuta Pasquale Montalto, Le ragioni del vivere, le cui recensioni sono inserite nel mio volume “Pasquale Montalto, Sogni e ideali di vita nella sua poesia” (edito nel 2020). Rudy De Cadaval mi aveva parlato più volte delle sue vicissitudini familiari e nominava frequentemente i due figli, Alex e Laura, cui vanno le mie condoglianze.

Fin da quando ci siamo conosciuti lamentava la debolezza della vista e negli ultimi anni era preso da sconforto; per uno scrittore è come

essere un’aquila dalla vista acuta che abbia le ali tarpate. La sua assenza lascia un grande vuoto nel panorama culturale italiano, ma l’immenso suo patrimonio letterario continuerà a mantenerlo fra noi; ragione di più per non disperderne la memoria. Grazie Rudy, per quello che ci hai lasciato, rendi orgogliosi tutti quelli che ti hanno conosciuto. Poeta e non poeta; poeta fuori dall’ordinario; forse sei solo un antipoeta. Spero che tutto ciò sia di conforto a Claudia Formiconi, moglie, poetessa e scrittrice.

Tito Cauchi

VISITA ALLA CLINICA

Tiravamo i fiammiferi per stabilire chi ci doveva andare

È toccato a me. Mi alzai dal tavolo. Si avvicinava l’ora delle visite.

Non risponde niente al mio saluto. Volevo prenderlo per la mano – la tirò indietro come il cane affamato non dà l’osso. Con l’aspetto di uno che si vergogna di morire. Non so di cosa si parla a uno come lui. Ci incrociavamo con gli occhi come in un fotomontaggio. Non mi chiese di rimanere, né di andarmene Non mi chiese di nessuno del nostro tavolo Né di Renzo, né di Omero, né di Camì.

Insomma, chi sta morendo? Lodavo la medicina e le tre viole nel bicchiere. Raccontavo del sole e mi spegnevo. Come è bello che ci siano le scale da scendere di corsa Che ci sia il portone ad aprirsi. Che mi aspettiate al tavolo.

L’odore dell’ospedale, nausea.

Rudy De Cadaval

Lavinio, casa Cauchi, agosto 2007. Ivana D’amore, Rudy De Cadaval, Claudia Formiconi, Concetta Cauchi, Diana Cristadoro

Parra, Tito Cauchi, Olimpia D’Amore. ↓

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