SOVRANITA’ IN PERICOLO? Qual è il vero pericolo per la sovranità sammarinese? Sconfinamenti militari o derive oligarchiche?
Spedizione in abbonamento postale per l’interno . Stampa periodica - autorizzazione n. 1042 del 11. 09. 0 9 Direzione Generale PP. TT della Rep. di San Marin o
SOMMARIO
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Rubriche
EDITORIALE
LA CASA DEL FIORE VOLANTE 3 La favola come strumento educativo, in antitesi alle narrazioni commerciali proposte all’infanzia. L’IPPOGRIFO di Angelica Bezziccari
Il mese scorso è stato molto intenso per la nostra associazione. Abbiamo svolto molte attività, e ancora molte ci attendono in questo giugno il cui caldo stenta ad arrivare. In un momento i evidente crisi, in cui pare che San Marino possa da un momento all’altro sventolare bandiera bianca, stretta nella morsa di una crisi senza precedenti sia economico-finanziaria che di relazioni internazionali, la nostra associazione ha organizzato diversi appuntamenti incentrati proprio sulla crisi. Nel caso del seminario di Anselm Jappe, tenuto dal 5 al 6 giugno, e della concomitante conferenza-confronto tra lo stesso Jappe ed Alberto Burgio, tenuta sabato 5 giugno sera, dal titolo rispettivamente “Crisi e critica del valore” e “Senza democrazia. Un’analisi della crisi”, abbiamo creduto di dover informare tutti coloro che avrebbero potuto esere interessati a meglio conoscere la crisi per poterla superare con ricette credibili. Abbiamo inviato comunicazione ed invito via mail ad ogni partito, segreteria di stato, associazione di categoria, sindacato, scuola di ogni ordine e grado ecc. Bene, nessuno ha risposto all’appello, segno che la ripartenza culturale tutt’al più la persegue un drappello di cittadini, non certo chi ha le redini per poter incidere. Di fronte a questo snobismo, credo che unica alternativa credibile, e unica speranza, sia la nascita di qualcosa di nuovo che, dal basso e dal di fuori rispetto al connubio politica affari che governa San Marino da più di un ventennio, cerchi di spazzar via qualche vecchio burocrate per sostituirlo con qualche idea. Noi ci lavoreremo, ci auguriamo che anche voi vogliate liberarvi di qualche peso vecchio.
PER CHI E’ INCAPACE DI REAGIRE L’esperimento del pesce spinarello descritta da Zygmunt Bauman ES...COGITANDO di Roberto Ciavatta
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L’autogestita LA STELVIA L’alternativa naturale e illegale allo zucchero PAGINA AUTOGESTITA da Oasiverde
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Articoli 4 INTERVISTA ALL’ING. GERARDO GIOVAGNOLI L’ Ing. Gerardo Giovagnoli è tra i fondatori della società sammarinese Etamax S.r.l., che opera nella progettazione e consulenza nel settore delle fonti di energia rinnovabile. di Riccardo Castelli
Il direttore Roberto Ciavatta
6 SOVRANITA’ IN PERICOLO? Qual è il vero pericolo per la sovranità sammarinese? Sconfinamenti militari o derive oligarchiche? di Angelica Bezziccari POVERI BENI MONUMENTALI Dialogo “fantastico” fra un umano ed un immobile, nel senso di Palazzo di Matteo Zeppa
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12 NEVROSI D’ANGOSCIA Gli stati d’ansietà cronica e costituzionale, ovvero le personalità ansiose APPUNTI DI PSICOLOGIA di Davide Tagliasacchi 14 CRISI! Qualche riflessione sui gruppi di acquisto solidali e la realtà odierna di Stefano Palagiano
Ritagli AFORISMA: Antonio Negri RASSEGNA STAMPA
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Redazione
DIRETTORE RESPONSABILE: Roberto Ciavatta ART DIRECTOR: Luca Zonzini (LoStiloso@live.it) GRAPHIC DESIGN: Luca Zonzini (LoStiloso@live.it) TEL: 0549. 878270 MAIL: ass.donchisciotte@omniway.sm WEB: associazionedonchisciotte.org COLLABORATORI : Angelica Bezziccari, Riccardo Castelli, Oasiverde, Stefano Palagiano, Davide Tagliasacchi, Matteo Zeppa Copia depositata presso il tribunale della Repubblica di San Marino
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NUMERO 32
IPPOGRIFO
LA CASA DEL FIORE VOLANTE
La favola come strumento educativo, in antitesi alle narrazioni commerciali proposte all’infanzia. Così si può riassumere l’intento de “La casa del fiore volante e altre storie” di Renata Franca Flamigni, con illustrazioni di Daniela Olejnìkovà. di Angelica Bezziccari Il progetto nasce da un’idea del sociologo e giornalista Flavio Milandri, già autore del saggio “Sottov(u)oto” sui problemi della gioventù sammarinese. Il progetto “Il fiore volante”, promosso da Fantariciclando (Forlì-Cesena) e in collaborazione con ASIL (Associazione Illustratori Slovacchi) mira a “lavorare sull’identità per confrontarsi con le nuove rappresentazioni dell’universo”, come afferma Milandri, curatore del progetto. C’è una grande necessità di fare riflettere i bambini attraverso le favole, che cercano di dare risposte in metafora ai loro problemi. È importante distinguere tra fia-
ba e favola: quest’ultima infatti ha uno spiccato intento morale e didattico che la fiaba non ha. La fiaba è caratterizzata da un intreccio standard dove sono presenti i buoni, i cattivi, le prove da superare e il lieto fine (basti pensare alla maggior parte delle fiabe Disney, molto stereotipate). Le favole invece sono caratterizzate da personaggi antropomorfi che ricalcano caratteristiche umane, e che attraverso il loro comportamento cercano di dare risposte ai quesiti sempre più numerosi dell’infanzia contemporanea, iperattiva e iperstimolata. I temi affrontati dalle favole sono vecchi e nuovi: si va quindi
AFORISMA
dal rapporto con il prossimo al rispetto per l’ambiente. Sono dieci racconti che presentano sia luoghi familiari sia orizzonti lontani, sfondo alla curiosità di Renata Franca Flamigni che sostiene il dialogo intergenerazionale e interculturale come scelta valoriale. La collaborazione tra l’autrice italiana e l’illustratrice slovacca (che vediamo nella foto insieme a Flavio Milandri, alla fiera del libro di Bologna) ha dato all’iniziativa un interesse a livello internazionale. Il linguaggio dell’immagine però non predomina sul testo; in un’epoca di sovrastimolazioni visive, a discapito di tutte le altre, il libro
«Se non c’è più nessun luogo che sia fuori, siamo costretti ad essere contro in ogni luogo. L’essere contro diviene la chiave di qualsiasi posizione politica attiva nel mondo e di qualsiasi desiderio che voglia essere efficace – e, forse, della stessa democrazia. I primi partigiani antifascisti attivi in Europa erano dei
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vuole stimolare le capacità di astrazione e creatività innate nei bambini che spesso vengono occultate dalla passività indotta dai “giochi” contemporanei: tv, playstation, computer. Riguardo a progetti futuri, c’è l’idea di proporre alla direzione Cultura delle UE di finanziare un altro progetto, per dare continuità a questa idea e non lasciare che essa anneghi assieme a tante altre nella tipica modalità “usa e getta” che ormai sta investendo anche il settore della cultura.
disertori armati che affrontavano i loro governi traditori ed erano giustamente definiti “uomini contro”. Oggi un essere contro generalizzato deve riconoscere la sovranità imperiale come suo nemico e scoprire i mezzi più adeguati per destabilizzare il potere.» Antonio Negri “Impero”
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SOSTENIBILITA’
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INTERVISTA ALL’ ING. GERARDO GIOVAGNOLI
L’ Ing. Gerardo Giovagnoli è tra i fondatori della società sammarinese Etamax S.r.l., che opera nella progettazione e consulenza nel settore delle fonti di energia rinnovabile. intervista di Riccardo Castelli - La Etamax ha prodotto uno studio, patrocinato dalla Fondazione San Marino, dal titolo “La situazione energetica a San Marino, il risparmio energetico e le fonti di energia rinnovabili”. A questo studio, oltre a te, hanno partecipato l’ Arch. Fabio Guidi, Marco Biordi, l’ Ing. Samuele Forcellini, l’ Ing. Andrea Mina e l’ Ing. Gabriele Giglietti. Tale studio è stata la base di partenza per la creazione del primo piano energetico della Rep. di San Marino e la prima normativa su risparmio energetico ed incentivazione delle energie rinnovabili. Partiamo subito con la domanda da sei milioni di dollari: è utopico pensare che San Marino, in un futuro non troppo distante, diventi energeticamente indipendente grazie al ricorso alle fonti di energia rinnovabile? Non è utopico se, prima di tutto, evitiamo sprechi, razionalizziamo i consumi e lo stato si impegna a dare l’esempio sulle proprie strutture e impianti. Contestualmente alla nascita di impianti funzionanti ad energia rinnovabile è infatti imprescindibile migliorare la qualità energetica di edifici, dei processi produttivi e delle tecnologie impiegate. Ci vorranno in ogni caso diversi anni e l’utilizzo di tutto il ventaglio possible di energie rinnova-
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bili: solare, eolico, geotermico, idroelettrico e biomasse, tutte assieme devono far parte di un processo in cui pubblico e privato interagiscono, considerando che ora siamo all’anno zero, ovvero totale dipendenza da fonti esterne e produzione nulla di energia da rinnovabili. Un pò in tutto il mondo sono visibili esempi che ci possono aiutare nel percorso indicato, l’importante è dare l’avvio ad una sfida dalla quale la nostra Repubblica può trarre molteplici effetti positivi: minore dipendenza dall’esterno, minore spese per approvvigionamento energetico, creazione di imprese produttive e di servizi associate a tali tematiche, reputazione internazionale qualora si raggiungessero risultati considerevoli in termini di energia pulita in breve tempo. Si deve tuttavia precisare che una buona parte delle emissioni e dei consumi di energia “sporca” conseguono all’utilizzo dei mezzi di autotrazione alimentati ad idrocarburi: sostituire questi con veicoli a emissioni zero è sicuramente un risultato assai più difficile. La Pubblica Amministrazione però potrebbe sperimentare veicoli elettrici per alcuni suoi servizi. Su tutto questo il Piano Energetico fornisce preziose e realistiche indicazioni basate sui dati
reali odierni e storici. Si potrebbe inoltre affrontare anche il problema dei rifiuti e del loro smaltimento/utilizzo energetico, contemplando quindi tutta la catena (energia, rifiuti, acqua, mobilità), realizzando un sistema complessivo autosufficiente o quasi, valorizzando ogni possibilità di riduzione delle emissioni, come proposto anche recentemente durante una conferenza di una neonata fondazione. - A quali organi spetta il compito di monitorare i nostri progressi nell’ utilizzo di energia pulita e di riduzione delle emissioni di CO2 ? La Repubblica di San Marino fa da poco parte dei paesi che hanno ratificato il protocollo di Kyoto, purtroppo non è tra quelli che devono garantire una certa diminuzione di emissioni di CO2. In ogni caso il Piano Energetico dispone degli obiettivi che devono essere monitorati dalla Autorità per l’Energia che emette ogni anno una relazione che viene trasmessa al Consiglio Grande e Generale. Inoltre un ruolo importante verso la cittadinanza è a carico dello Sportello per l’Energia che deve informare sugli incentivi e sulle possibilità di riduzione dei consumi e delle emissioni e supportare gli utenti nella valutazione delle proprie emissioni di CO2;
- Quali pensi debbano essere i prossimi passi del Governo nell’ ambito delle energie rinnovabili ed emissioni zero ? Intanto completare il quadro burocratico per permettere l’utilizzo degli incentivi previsti nella scorsa legge di bilancio e rimasti ancora inutilizzati. E’ poi necessario che la “cosa pubblica” faccia da apripista per gli impianti di grossa taglia, valutando la costruzione di infrastrutture energetiche di produzione da rinnovabili, per esempio l’invaso di Gorgascura di cui si parla da tempo, con relativa generazione di energia elettrica; ma anche la creazione di una centrale fotovoltaica con potenza superiore al megawatt; oltre alla attenta valutazione del potenziale eolico, chiaramente in zone in cui l’impatto ambientale sia compatibile. Una grossa opportunità è poi rappresentata dalla imminente, pare, creazione del polo scientifico e tecnologico: il know-how dovrà essere indirizzato sui temi dello sviluppo sostenibile, lo Stato può trarre grandi benefici da una interazione tra imprese, ricerca, banche e università sulle rinnovabili utilizzando lo strumento del project financing.
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ES...COGITANDO
PER CHI E’ INCAPACE DI REAGIRE L’esperimento del pesce spinarello descritto da Zygmunt Bauman di Roberto Ciavatta Ne “La società sotto assedio” (bel libro che consiglio vivamente), Zygmunt Bauman scrive dell’esperimento del pesce spinarello. La femmina dello spinarello depone le uova in delle tane di seguito vigilate dal maschio finché non si schiudono. Quindi, lo spinarello delimita in territorio “domestico” da quello esterno, e se incontra altri maschi di spinarello li attacca violentemente. L’esperimento consiste nel mettere in una vasca troppo piccola due spinarelli in fregola, per valutare la loro reazione. Ebbene, i maschi in queste condizioni, non capendo più cosa fare, si mettono in posizione verticale e infilano la testa sotto la sabbia! Una risposta inadeguata al problema, che però pare comune tra gli animali, che di fronte a stimoli contraddittori manifestano una paralisi comportamentale. Questa mi pare un’ottima metafora del comportamento (anche) umano, perché non c’è dubbio che la nostra società manifesti aspetti contraddittori. L’uomo reagisce allo stesso modo: o si paralizza, pensando che tanto “non c’è niente da fare”, oppure sfoga la sua
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aggressività in modi insensati (quanti casi di violenza gratuita leggiamo ogni giorno sui giornali?) che alleviano per un attimo l’angoscia esistenziale. L’incomprensibilità della situazione critica che ci circonda (anche a questo servono gli approfondimenti della Don Chisciotte sulla crisi), spinge gli uomini ad adottare reazioni inadeguate. Pur essendo il problema strutturale, le loro reazioni paiono fermarsi all’attimo presente: non si formulano più strategie politiche di lungo corso, ma ci si concentra sui problemi più contigui, dimenticando che sono solo effetti di cause più profonde. Dice Bauman che i cittadini “non guardano più in là della prossima riduzione fiscale o integrazione pensionistica e non si interessano ad altro che ad avere liste di attesa più brevi per un posto in ospedale”. Oramai nessun politico propone soluzioni sistemiche che guardino al lungo periodo, dato che in tale situazione contraddittoria i cittadini paiono preferire un oggi diverso ad un domani migliore, così nessuno si propone di cambiare un futuro
distante, gli impiegati non fanno più carriera (Si legga a tal proposito Sennet, “L’uomo flessibile”) ma passano da un progetto all’altro, viene spezzata ogni relazione causale e l’uomo si sente sperduto, incapace di proporre reazioni adeguate, fino a giungere alla convinzione di Blair (ma così comune ad ogni politico nostrano) che lo scopo del vincere una campagna elettorale sia quello di vincere la successiva. Bauman segnala inoltre alcuni aspetti (già analizzati in passato su questo giornale) che paiono esprimere il secondo aspetto della reazione dell’animale di fronte a situazioni contraddittorie: lo sfogo insensato del surplus di ansia. Oltre alla violenza gratuita (si pensi agli stadi, agli omicidi fatti per “noia” ecc) anche l’odierna ossessione per la forma fisica, le diete, il jogging, la palestra, ricordano pratiche di tortura autoinflitte. Tali diversioni dell’ansia in modi incoerenti spiegano pure l’abuso di droghe, anoressia e bulimia, depressione. Conclude bauman che unico modo per evitare queste forme di reazione insensata,
Zygmunt Bauman sia quello di tornare a partorire un impegno politico a lungo termine (l’aspetto politico, sociale, è un aspetto antropologico ineliminabile, che può essere riconosciuto e sviluppato oppure rimosso, ma in tal caso torna periodicamente nelle forme patologiche sudescritte). Per terminare con lui: “L’odierna crisi di cittadinanza e di disincanto verso le potenzialità dell’impegno politico è radicata nell’impressione non del tutto infondata che le forze di azione efficace, e in particolare di azione efficace collettiva, e soprattutto di azione efficace collettiva di lungo periodo, siano assenti e che non esistano modi evidenti di farle risorgere o di concepirne di nuove”. Il progetto a lungo termine, che indichi una strada da perseguire per un progetto sociale alternativo a quello attuale, che può condurre solo ad un surplus di ansia, è l’unica strada da perseguire per risollevare le sorti delle nostre comunità e, di conseguenza, quelle dei singoli cittadini che le abitano.
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ATTUALITA’
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Alcuni dei mezzi dell’Esercito Italiano sconfinati a San Marino
SOVRANITA’ IN PERICOLO?
Qual è il vero pericolo per la sovranità sammarinese? Sconfinamenti militari o derive oligarchiche? di Angelica Bezziccari Militari a San Marino. Dopo lo sconfinamento di un’auto della guardia di Finanza e dopo quello dei cinque mezzi dell’esercito italiano appartenenti ai Lagunari di Venezia che hanno “invaso” il territorio sanmarinese - volevano abbreviare il loro percorso per raggiungere Carpegna – il segretario agli
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Esteri Antonella Mularoni ha scritto una lettera di protesta all’ambasciata italiana per tali sconfinamenti: “Questa volta nella lettera ho fatto presente che, con un po’ di diligenza, in pieno giorno, è facile verificare che si sta entrando nella Repubblica di San Marino… Ci auguriamo vivamente- ha
concluso- che sia davvero l’ultima volta”. Questi fatti hanno destato interesse e anche un po’ di preoccupazione tra i sammarinesi, già provati dagli “attacchi” (come si dice qui) del ministro Tremonti. L’ultimo fatto risale al 26 maggio, quando un furgone della polizia italiana ha di nuovo varcato i confini.
Ad una superficiale analisi è legittimo chiedersi: dove sono le guardie che dovrebbero presiedere i confini? Perché anche in questo ultimo caso la segnalazione è stata fatta da un cittadino e non dagli organi competenti? Non si può certo attribuire la colpa degli sconfinamenti allo stato italiano, se le
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ATTUALITA’
Panoramica dei blindati: il primo da sinistra è il famoso Lince guardie sammarinesi non sono solerti nel segnalare tali episodi; episodi che tuttavia vanno a formare un inutile polverone mediatico, che va a destare preoccupazione tra i sammarinesi più ingenui circa la perdita di sovranità. Si temono invasioni? Non ci si sente rispettati? Il concetto più importante e fulcro della questione è il termine “sovranità”, parola che molti si mettono in bocca a sproposito senza conoscerne il significato. Dunque, cos’è la sovranità? La sovranità è il potere di comando, di gestione di qualcosa. Se si è in una dittatura, la sovranità è riconosciuta solo al dittatore. Se si è in una democrazia, o in uno stato liberale, per sovranità di solito si intende “sovranità popolare”, cioè “il potere di comando riconosciuto alla collettività popolare che si organizza in Stato”. Quindi la sovranità dovrebbe essere in mano ai cittadini, altrimenti non
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saremmo uno stato democratico, ma in un’oligarchia, dove la sovranità è concentrata nelle mani di pochissime persone. San Marino non sta certo perdendo la sovranità per qualche sconfinamento militare o qualche richiesta di maggior trasparenza e legalità da parte del governo italiano. San Marino ha già perso la sovranità. L’ha persa ogni volta che sono state bocciate legittime e oneste istanze d’arengo. L’ha calpestata ogni volta che invece le istanze sono state approvate e mai applicate. L’ha persa quando ha stabilito un quorum irraggiungibile per far passare un referendum, l’ha persa quando ha istituito le società anonime, così che ad esempio i cittadini non possono sapere se quelle società sono di proprietà di individui che devono gestire la res publica. San Marino perde la sovranità ogni volta che decide di vendere terreni pubblici al
miglior offerente, come una prostituta. San Marino ha perso la sovranità quando ha deciso di costruire una superstrada invece di ripristinare la linea ferroviaria, per favorire gli interessi di certi gruppi di persone; l’ha persa quando i consiglieri che sono stati messi lì dal popolo, non vanno alle sedute consiliari. San Marino perde la sovranità ogni volta che taglia i propri alberi senza nulla chiedere alla popolazione - per costruire loculi per persone e auto (parcheggi), e per costruire l’ennesimo palazzo di loculi/appartamenti sfitti, con vista superstrada. San Marino perde la propria sovranità quando guarda con stupore o sberleffo alle manifestazioni di piazza, invece di interrogarsi sui motivi di tale malessere. San Marino perde la sua sovranità quando si vuole inserire nel patrimonio dell’UNESCO per questioni d’ immagine, poi però non provvede a tutelare quello
stesso patrimonio (graffiti su costruzioni storiche, piazze-parcheggi, ristrutturazioni mancate, vendita di ville storiche…). Per questi e altri motivi, che come un triste indovinello vi invito a cercare, San Marino ha già perso la sua sovranità. È inutile quindi indignarsi per qualcosa di già perduto, più utile è rimboccarsi le maniche per riprendersi quel poco di sovranità rimasta in mano ai cittadini, a meno che non si voglia una democrazia, bensì un governo di oligarchi, di potentati economici e politici che regnano sovrani a discapito della popolazione.
Il vero potere non ha bisogno di tracotanza, barba lunga, vocione che abbaia. Il vero potere ti strozza con nastri di seta, garbo, intelligenza. Oriana Fallaci
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ATTUALITA’
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POVERI BENI MONUMENTALI
Dialogo “fantastico” fra un umano ed un immobile, nel senso di Palazzo
di Matteo Zeppa
Essendo un runner, mi capita diverse volte di sentire un lamento tetro non appena supero la sede dell’ Ambasciata d’Italia. Un urlo strozzato. Questo decine di volte…sicché decido di cavarmi le cuffiette e di capire da dove arrivano queste urla. Con mia somma sorpresa , il Palazzo Ex-Inail ha un’anima!! Non siamo in “Alice in wonderland”, bensì nella più Antica Repubblica del Mondo, dove a volte succedono dei miracoli, come quello che un umano può parlare con un immobile...allora mi fermo, e Lui mo domanda:” ehi tu cavlach (nel senso di uomo con tanti capelli) che mi sta accadendo?”. Mi fermo, mi siedo di fronte a lui e comincio a parlargli. Salve signor ExPalazzo Inail, è al corrente del fatto che Lei negli ultimi anni è oggetto di speculazione edilizia da parte di una associazione non proprio filantropica unitamente alla maggior parte della classe dirigenziale di San Marino…come dice? No? Allora le faccio un breve sunto, così si perlplime maggiormente…però ho il dovere di avvertirla..son cose lugubri! Deve sapere signor Palazzo, che sul sito (che a differenza della parola che identificherebbe un luogo preciso reale, in realtà nel linguaggio cybernau-
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tico, è un qualcosa di virtuale) istituzionale per la visione delle Delibere del Congresso di Stato, tutto ciò che riguarda la vendita di un Bene dello Stato a terze parti, deve esserci la pubblicazione, e Lei signor Palazzo è un Bene Monumentale parificato a Palazzo Pubblico o al Casale di Fiorina…come dice? Quest’ultimo ha fatto una brutta fine? Dipende dai punti di vista. Ma torniamo a noi. Il 25/10/2004 l’allora presidente dell’associazione micologica definì illegale il progetto di ristrutturazione e ampliamento di Lei asserendo che:”.. la commissione urbanistica ha operato in maniera illegale(..)In tutto il mondo, i paesi a vocazione turistica lavorano per il recupero dei beni storici. A San Marino invece rendiamo il paese sempre più brutto e poi abbiamo anche il coraggio di lamentarci se non si attira un turismo di qualità’” a cui rispose piccato, due giorni dopo il presidente della Commissione Urbanistica affermando:” ..La variante approvata prevede il mantenimento delle attuali facciate e dell’impianto strutturale dell’edificio (..)ma non è giusto attribuire patenti di incompetenza o di illegittimità.” Vede signor Palazzo? Cosa
dovrà temere? Nulla, la Sua esistenza è indubbiamente in buonissime mani. Bene, da quei giorni si cominciò a sentire che l’ANIS Le aveva messo gli occhi addosso, sa come si dice no? “Vox populi vox dei”; tanto fu il vociare che il signor Ivan Foschi interpellò il Governo su il Suo “strano caso”; infatti il 29/04/2009 scrisse:”Chiedo inoltre di avere copia della delibera del Consiglio Grande e Generale di cessione dell’immobile in oggetto, e degli eventuali vincoli posti a carico dell’assegnatario, nonché, qualora esistenti, delle successive modificazioni delle suddette condizioni”..cosa? Signor Palazzo anche Lei è stupito che pur essendo un Bene Monumentale dello Stato venduto a terze parti, non esista una Delibera Pubblica? Cosa vuole, nella terra di Marino funziona così, sarà stato una svista (sicuramente!) ( ndr: nel frattempo si sentono strani mugolii proferire da parte del mio interlocutore..) Ma torniamo alla risposta a tale interpellanza: “IL CONSIGLIO GRANDE E GENERALE, nella seduta del 19 Settembre 2000(…)DELIBERA di autorizzare la vendita alla società Assoservizi srl dell’immobile, posto in Città via A.Onofri, distinto al vigente Catasto dei Fabbricati al
Una veduta del palazzo Foglio di Mappa43 con il n.69 sub.1, n.69 sub 4, n.69 sub.5, n69 sub 8, n.69 sub.2, n.69 sub.6, n 69 sub.9 e n.69 sub.3, per il prezzo di £.6.300.000.000 =(seimiliarditrecentomilioni), (…) il superiore prezzo dovrà essere versato secondo le modalità ed i tempi meglio precisati nel testo della convenzione citata in premessa (..)La società Assoservizi srl si obbliga a prestare fideiussione bancaria a prima richiesta ed a scalare, per un importo iniziale pari a £.5.000. 000.000=(cinquemiliardi), alla stipula del rogito notarile.”… come vede venne ampiamente venduto sottocosto, come quei giocatori a fine carriera…quello che però sconvolge è che tale delibera NON E’ VISIBILE DA NESSUNA PARTE, altrimenti il consigliere Foschi non avrebbe fatto interpellanza!! Non essendo a conoscenza di questa Sua cessione, la ridda di voci aumentava come testimoniano numerosi documenti presenti sulla Rete Internet, tra cui quella del 16/01/2010 in cui: “La cessione avvenuta ad un prezzo “politico” in quanto orientata ad ospitare una prestigiosa associazione economica sammarinese, pare essere oggi oggetto di una vera e propria speculazione. Infatti è l`Anis stessa ad
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Si distnguono i resti di un vecchio muro informare i propri associati che della rettitudine e della equità parti del prestigioso palazzo, che si è conquistata nella storia una volta ristrutturate, saranno contemporanea”. poste in vendita per far fronte Illazioni? Non penso proprio, ai costi crescenti di trasformainfatti tra Dicembre 2009 e zione dell’immobile.” Quindi caro Gennaio 2010 l’Anis mandò signor Palazzo Ex Inail cornuto e due documenti agli associati mazziato!! Ed ancora:”.. Ebbene dove si avvisava di ciò: “Si prepare che non solo l`Anis sarà, cisa che il palazzo è costituito come è giusto che sia, presente da tre piani interrati adibiti a nel nuovo Palazzo, ma i privati parcheggio, dal piano terra stessi potranno beneficiare del con destinazione uffici e sala riuprestigio, quando non annioni, dal piano primo occupato che dei minori costi derivanti interamente dagli dalla cessione originaria della uffici e dai locali dell’Anis, e, struttura . Nel caso contrario e come detto, dal secondo piano cioè che i metri quadri venduti e dall’attico da cedere. vengano valutati al prezzo di Si intende suddividere questi mercato, sarà invece l`Anis stesultimi spazi in unità singole di 80 sa a beneficiare dei maggiori mq. circa utili a cui ha rinunciato lo Stato Tali unità verranno cedute allo nel momento della cessione. stato grezzo con il sottofondo Tutto ciò avviene dopo che la dei pavimenti ultimati e parti destruttura ha modificato i paragli impianti inerenti già installati metri di restauro conservativo (restano esclusi: porte, bagni, almeno delle evidenze architet- pavimenti, ecc.). toniche più significative, dopo Il prezzo di vendita è stato che gran parte dei lavori sono indicato in 5.500,00/6.000,00 stati affidati ad imprese non euro al mq. sammarinesi e la pietra ricavata Vi informiamo che abbiamo già dallo sbancamento sul retro ricevuto da parte di un associadel Palazzo è stata venduta to un’offerta di 7.000,00 all`estero, mentre gli scalpellini euro mq. proprio nello spirito sammarinesi non possono lavoche sopra abbiamo descritto. rare a causa della mancanza Ovviamente portici e terrazzi di materia prima. Un gesto da avranno un costo inferiore come parte della prima associazione da prassi così come gli spazi degli imprenditori si impone, per destinati a parcheggio.” ( ndr: ripristinare quel ruolo di garante nel frattempo aumentano gli
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ATTUALITA’
strani mugolii proferiti da parte del mio interlocutore..) Ecco qui caro Signor Palazzo Ex_Inail, eccoci al palesarsi della speculazione edilizia alla quale Lei è stato soggetto. Per non parlare poi del fatto che Le hanno portato via tutta la terra che la cingeva verso il Monte. Senza contare che lo Stato ha dovuto espropriare di locali a delle signorine che abitavano lì, accollandosene le spese per permettere la loro dipartita da Lei. Senza contare che fecero puro lo scherzetto ( sono ragazzi, suvvia!!) di porre la loro auto sul Suo tetto, perché intralciava i lavori di rimozione di ciò che loro chiamano “detriti” mentre erano Terra, Pietra e Massi di San Marino, senza ovviamente informarle, lasciando che andassero a sporgere denuncia in Gendarmeria! Come dice sior Palazzo? Che fine ha fatto l’interpellanza? Perché non fu data continuazione all’unico strumento “interno” previsto per capire l’operato del Governo? Bhè, ho l’ardire di fare una considerazione a più ampio spettro sul modus operandi di tale sistema…pare che l’interpellanza sia usata pariteticamente quale sorta di “pulizia di coscienza” o solo per puro strumento di polemica…a tutte viene data risposta, ma
Gli interventi effettuati sul retro poi colui che ne è stato il promotore, si assopisce stranamente, quasi come se dovesse svolgere quel compitino perché un atto dovuto, per poi tornare nei ranghi, invece di andare oltre l’apparenza delle cose. Bene, il dialogo fra me ed il Palazzo si conclude ma volete sapere come? Avete tutti presente la scena finale del film di Carlo Verdone -Bianco, rosso e Verdone- quando il personaggio Pasquale Ametrano, che non parla mai durante il film, si ritrova davanti agli scrutinatori del seggio e a loro dice una serie di parole senza senso, figlie del risentimento per tutto ciò che gli è capitato dal viaggio in Germania sino al paese natio, con una sola e chiara parola detta alla fine?? Ecco il Palazzo ex Inail mi saluta in quel modo…io mi rimetto le cuffie, e riparto con quel vago senso di.. immobilità! Buona vita a tutti.
NB: tutti i documenti menzionati da tale articoletto, sono assolutamente consultabili e a disposizione di chiunque li voglia richiedere o consultare
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LA PAGINA DI OASIVERDE
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LA STELVIA L’alternativa naturale e illegale allo zucchero
Che anche l’aspartame sia un edulcorante (dolcificante) insicuro è da diverso tempo un dato di fatto. I suoi aspetti positivi (non innalza la glicemia e ha un basso potere calorico) sono in contrasto con la sua comprovata tossicità causa di sintomi allarmanti: cecità,problemi neurologici (parkinson, alzhaimer) e vascolari, paralisi, tumori al cervello. È possibile che non esista un dolcificante con le stesse proprietà e che tuttavia sia INNOCUO per la salute? In effetti, esiste: si chiama Stevia. La Stevia rebaudiana è una piccola pianta erbaceo-arbustiva, originaria delle montagne tra Paraguay e Brasile. Le sue foglie hanno un potere dolcificante circa trenta volte superiore a quello dello zucchero, mentre l’estratto, la Stevioside è trecento volte più dolcificante! Una sola fogliolina fresca sprigiona al palato, dopo qualche istante, una fortissima sensazione dolce, e resta alla fine un lieve retrogusto di liquirizia. Ma rispetto allo zucchero e
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agli altri edulcoranti: non causa diabete, non contiene calorie, non altera il livello di zucchero nel sangue, non è tossico, non contiene ingredienti artificiali ed, essendo priva di zuccheri, non provoca carie! Senza troppi giri di parole è, pertanto, il dolcificante naturale più potente al mondo. Vi starete chiedendo: come mai non ne abbiate mai sentito parlare prima d’ora? Semplicissimo, perché la sua vendita in Europa è illegale! Nel 1999 la Commissione sugli Additivi nei Cibi dell’OMS e il Comitato Scientifico per gli Alimenti dell’Unione Europea, segnalarono la pericolosità della stevia come additivo alimentare. Secondo la Commissione europea per la protezione dei consumatori, infatti, non sono stati riscontrati componenti tossici nella pianta, ma nemmeno vi è l’evidenza scientifica della loro assenza. Nell’incertezza la Stevia e i suoi estratti non possono essere utilizzati nell’industria alimentare. La Commissione si basa non su una presunta tossicità, ma sulla
La stelvia mancanza di dati disponibili. Eppure gli indiani Guaranì utilizzarono questa “erba dolce” fin dai tempi precolombiani per dolcificare la loro bevanda principale, il màte. Senza contare che la sua commercializzazione è stata autorizzata nei paesi dell’America Latina e in Giappone, dove è addizionata agli alimenti e alle bevande da più di 20 anni, dolcificando caramelle, gomme da masticare, alimenti secchi e cereali, yogurt e gelati, tè e sidro, dentifrici e collutori…La Stevia viene utilizzata per dolcificare molte bevande, perfino la Diet Coke. Allora, perché ne è vietata la vendita? Si deduce facilmente il fatto che un dolcificante libero, economico e completamente privo di controindicazioni recherebbe danni ad una grande fetta del mercato globale: la tanto cara industria farmaceutica troverebbe molto meno lavoro da fare. Vietandola, invece, le multinazionali della chimica hanno un nemico in meno, mentre noi, qualche malattia in più!
In ogni caso il metodo migliore per ottenere questa pianta è coltivarsela in casa. Infatti, pur non essendo ammessa sul mercato come “alimento o ingrediente alimentare” o come edulcorante, nulla ne vieta la commercializzazione come pianta ornamentale. Informatevi presso vivai ben riforniti oppure in internet, dove si trovano anche informazioni sulla sua coltivazione. Chi di voi capita Svizzera invece può trovare i semi in un qualsiasi supermercato, oppure l’estratto in molte farmacie ed erboristerie. Facile da coltivare e da consumare, la Stevia non fa male se non alle multinazionali. Ma come si dice…basta un poco di… Stevia…e la pillola va giù!
Si ringrazia: l’Associazione Oasiverde coglie l’occasione per ringraziare di cuore Tutta Natura per la donazione di una voliera necessaria per il ripopolamento del nostro bellissimo scoiattolo rosso europeo.
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LA PAGINA DI OASIVERDE
DOLCIFICANTI ARTIFICALI L’Aspartame fu scoperto per caso nel 1965 quando James Schlatter stava sperimentando una medicina anti-ulcera. Esso viene approvato per gli alimenti disidratati nel 1981 e per le bibite gassate nel 1983. L’Aspartame è di gran lunga la sostanza più dannosa in commercio ad essere aggiunta agli alimenti. E’ responsabile per circa il 75% delle reazioni avverse agli additivi alimentari segnalati dall’FDA statunitense. Molte di queste reazioni includono infarti e decessi, come rilevato da un rapporto datato Febbraio
1994 del Dipartimento della Salute. Alcuni dei 90 differenti sintomi documentati elencati nel rapporto come causati dall’Aspartame includono: mal di testa, vertigine, infarti, nausea, intorpidimento, spasmi muscolari, depressione, perdita di capelli, palpitazione, difficoltà respiratorie, difficoltà di parola, attacchi d’ansia, tintinnio auricolare, vertigini, perdita della memoria, dolore alle giunture. Secondo i ricercatori e medici che studiano gli effetti avversi, le seguenti malattie possono essere scatenate o peggiorate dal suo
ingerimento: tumori al cervello, sclerosi multipla, epilessia, morbo di Parkinson, morbo di Alzheimer, ritardo mentale, linfoma, diabete. L’Aspartame è costituito per il 40% di acido aspartico; l’acido glutammico è per il 99% monosodico glutammato. L’aspartato e il glutammato funzionano come neurotrasmettitori nel cervello facilitando la trasmissione dell’informazione da neurone a neurone. Troppo aspartato o glutammato nel cervello uccide alcuni neuroni permettendo l’afflusso di troppo calcio nelle cellule. Questo afflusso scate-
na un aumento eccessivo di radicali liberi che uccidono le cellule.E’ molto grande il rischio per neonati, bambini, donne in gravidanza, anziani e persone con problemi cronici. Perfino la FASEB (Federazione delle Società Americane per la Biologia Sperimentale) che di solito minimizza i problemi e scimmiotta la linea dell’FDA, ha recentemente dichiarato che:”..è prudente evitare l’uso nelle diete di supplementi di acido-glutammico-L alle donne in stato interessante, neonati e bambini..” fonte: NEXUS NEW TIME edizione italiana n° 3
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APPUNTI DI PSICOLOGIA
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NEVROSI D’ANGOSCIA
Gli stati d’ansietà cronica e costituzionale, ovvero le personalità ansiose di Davide Tagliasacchi Solitamente la nevrosi d’angoscia si presenta sotto forma di crisi più o meno brutali, in quei soggetti dalla personalità turbata nel suo sviluppo caratteriale. L’ansietà cronica viene vissuta e organizzata come una posizione sistematica dell’esistenza, una costituzione basata prettamente sull’angoscia. Visto in superficie, il soggetto infatti manifesta, fin dall’infanzia, una tendenza all’inquietudine, al ripiegamento ed alle richieste continue di protezione: così gli affetti diventano i sostegni necessari
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alla sua sicurezza, e i rapporti permangono nell’invischiante bisogno di rassicurazione. Di contro però, gli insuccessi e i problemi di qualsivoglia natura, diverranno continue prove ed occasioni per le crisi. In pratica, tutta la vita viene vissuta entro il continuo rischio del manifestarsi dell’angoscia. Interiormente, nel corso di una psicoterapia, si coglie esattamente come queste personalità, che non sono state in grado di costruire un IO veramente indipendente, si comportino in occasione degli eventi traumatizzanti
della propria esistenza, come di prove “attese e temibili”, a dimostrazione continua della propria inferiorità. Così l’avvenimento in sé non prende il suo significato se non in rapporto al sistema di reazioni peculiari: paradossalmente, un avvenimento grave come un lutto può turbare meno di un avvenimento di scarsa rilevanza oggettiva come ad esempio un trasloco. I cosiddetti “traumatismi” sono, ad un tempo, provocabili molto facilmente e molto variabili nei loro effetti, in rapporto all’evoluzione dell’io, al momento particolare dell’esi-
stenza e in rapporto all’ambiente sociale. Secondo le sfumature ed il grado dell’angoscia questi soggetti vengono definiti nevrastenici, depressi costituzionali, piccoli ansiosi, cenestopatici. Il termine depressione costituzionale, proposto dallo psichiatra francese Montassut, pone il problema di una “costituzione” particolare. Frequentemente, secondo l’autore, avviene di rilevare, nella famiglia di questi malati, una sorta di “eredità neuro-artritica” e, nella loro tipologia una gracilità, un’ap-
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parenza di fragilità, che l’esame conferma come ipotensione arteriosa, una debole resistenza alle infezioni ed alle prove da sforzo. Sono candidati alle intolleranze di ogni genere: alimentari, medicamentose, caratteriali. Il loro adattamento è sempre strettamente condizionato, con le caratteristiche tipiche della medicina psicosomatica, con i suoi abituali disturbi: allergie, coliti spastiche, emicranie, asma. Nella descrizione storica della nevrosi d’ansia fatta da freud, il fattore eziologico era l’interruzione del corso normale dell’attività sessuale (coitus interruptus). Su codesta base egli contrapponeva le nevrosi attuali (nevranestia e nevrosi d’angoscia), conseguenti a disturbi energetici attuali, alle nevrosi da transfert (organizzate dai complessi inconsci infantili). Aspetto sintomatologico fondamentale nell’eziopatogenesi risulta un insufficienza nel pia-
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APPUNTI DI PSICOLOGIA
cere durante l’attività sessuale. Freud e Steckel vi hanno a lungo insistito: tutte le eccitazioni genitali che non hanno sfogo nell’orgasmo sono generatrici d’angoscia. Ma rispetto al parallelismo dell’interruzione concreta della soddisfazione genitale, si tende a dare sempre più importanza a tutti i timori nevrotici del sesso (inteso come desiderio fondamentale dell’essere), sia che si vincolino ad una contingenza per una morale eccessivamente coercitiva, sia che sospingano verso soddisfacimenti aberranti (perversioni). Ciò che caratterizza e che conferisce, a queste situazioni, una capacità patogena è il senso di colpa più o meno cosciente nei confronti del desiderio. L’angoscia provocata dalla repressione del desiderio o dall’interruzione del suo soddisfacimento, può essere determinata anche dalla repressione
dell’aggressività. L’omologo del coitus interruptus è la cosiddetta “collera rientrata” (meccanismo tipico per la genesi psicosomatica), l’equivalente della sessualità colpevolizzata è l’aggressività colpevolizzata: il soggetto non può tollerare il proprio odio. Come nel primo caso, il senso di colpa e la tensione ansiogena possono essere scatenate da situazioni d’aggressività simbolica o fantasmatica. Per quanto concerne il trattamento terapeutico, occorre sempre studiare la situazione soggettiva dell’angoscia, per poter effettuare una diagnosi del valore eziologico di fattori che la condizionano: il programma terapeutico di un’angoscia di tipo “reattivo” dovrà essere necessariamente diverso da quello dell’ansietà cronica. Occorre sempre valutare la possibilità di approfittare della situazione angosciosa per
iniziare una terapia di riforma dell’IO, ossia una psicoterapia riabilitativa. Accade sovente che per certi pazienti che per anni hanno evitato di affrontare sul piano psicologico i loro problemi, possono essere illuminati in occasione di una crisi profonda. Poiché il metodo psicanalitico rigoroso può non essere sempre indicato né efficace, nelle nevrosi “attuali”, si può ricorrere ad un metodo psicoterapeutico di tipo vicino non ortodosso, come l’ipnoterapia
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GRUPPI DI ACQUISTO SOLIDALE
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CRISI!
Qualche riflessione sui gruppi di acquisto solidali e la realtà odierna
di Stefano Palagiano Negli ultimi tempi dovrebbe ormai essersi manifestata in tutto il suo nitore la drammatica portata della crisi economica e sociale che il mondo sta vivendo. E’ piuttosto emblematico che il termine crisi, secondo l’origine greca, significhi “scelta”, “decisione”. Nel muro delle vecchie, consolidate convinzioni cominciano a vedersi delle crepe importanti, sintomo di un cedimento tanto strutturale quanto inevitabile. a situazione è grave e desterebbe qualche riflessione in qualunque persona abbastanza sana di mente e pronta a mettersi in discussione: nonostante questo, purtroppo, per molti aspetti il clima non sembra essere complessivamente e completamente maturo per affrontare i gravi problemi che abbiamo di fronte. Se il colpevole immobilismo della politica costituisce un primo, inquietante e forse più visibile motivo di
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riflessione, è altresì vero che la passività di certi settori della società, che dovrebbe muoversi con un maggiore grado di fluidità, assume contorni anche più gravi. I due aspetti certamente si condizionano a vicenda: è difficile poter affermare, almeno in linea di principio e in via generale, che esistano governati migliori dei governanti. Esistono, evidentemente, alcune lodevoli eccezioni, costrette però a misurarsi con un più ampio clima narcotizzato e conformista. Una possibile risposta (anche) alla crisi può venire dai gruppi di acquisto solidali: in realtà, per fare una corretta opera informativa e contrariamente a quello che molti pensano, è bene precisare che i gas (data di nascita 1994 con il primo gruppo di Fidenza) non nascono come risposta ad una crisi (quella attuale era peraltro
allora assolutamente lontana). E’ evidente che i gas guardano alla crisi attuale con una certa attenzione e qualche preoccupazione. E’ giusto che sia così. Ancora una volta, però, per evitare di essere risucchiati dal vortice di una situazione piatta e priva di prospettiva, fatta di rimedi spesso improvvisati a situazioni contingenti, bisogna stare attenti a non perdere la visione d’insieme. Un gas, nella sua interpretazione più autentica e più ragionevole, nonchè in virtù delle circostanze storiche che ricordavo prima, deve collocarsi su un terreno di pensiero e di azione che non si limita ad affrontare le pressioni contingenti ma semmai le utilizza per un’analisi più profonda. La forza del progetto sta proprio in questo: nella capacità di dire cose nuove e di ragionare sulla lunga durata. La migliore risposta che il gas
può dare in una situazione come quella attuale, assolutamente insostenibile dal punto di vista sociale ed economico, è una risposta che pone l’accento sulla necessità di cambiare in modo radicale, facendo riferimento alle soluzioni e alle proposte del mondo dell’economia solidale e dei soggetti che lo animano. In definitiva, non si deve solo (e per certi aspetti neanche tanto) fronteggiare le caratteristiche di questa crisi, ma ci si deve porre l’obiettivo di creare le condizioni affinchè le crisi non abbiano a ripetersi. Per quanto ambiziosa, questa è la missione più autentica di un movimento che coltiva la sacrosanta mira di mostrare che “un altro mondo è possibile”. Diversamente, otterremo solo il risultato di metterci una pezza, avremo forse la meglio sui sintomi ma non prevarremo sulla malattia, che sta dimostrando
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GRUPPI DI AQUISTO SOLIDALE
Scontri tra manifestanti e polizia ad Atene tutta la propria gravità. Questo spirito della lunga durata e della profondità non solo è il più corretto e il più naturale, ma è anche l’unico in grado di incidere sulla realtà circostante, indipendentemente dal grado di “collaborazione” di questa realtà. Sulla strada di questa consapevolezza il percorso è ancora lungo e abbastanza accidentato: il lavoro è più impegnativo, ma i risultati sono migliori e più stabili. Questi non devono essere legati al funzionamento di un negozio, per quanto nobile: si devono proporre delle alternative e delle risposte a chi le cerca e a chi fa finta che tutto vada bene così com’è. Spezzare il circolo per cui si fa finta che non ci siano problemi, per cui si continua a fare “come si è sempre fatto”, per cui non bisogna pensare o mettere in discussione nulla: questa è insieme la premessa e uno dei risultati. I nostri tempi, vista la gravità della situazione, sembrano essere maturi per ridiscutere alcuni paradigmi frettolosamen-
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te mandati a memoria. Un ruolo in questo senso può certamente giocarlo il movimento dei gas. Gli approcci alla concezione e gestione di un gruppo di acquisto solidale non sembrano ovunque essere caratterizzati dalla volontà di porsi davvero come motore di azione e cambiamento: in alcune (e, per fortuna, intellettualmente isolate) situazioni, la sola attenzione per la crescita esponenziale del gruppo sotto il profilo numerico, priva di altri supporti come un’autentica attenzione alle questioni sociali della contemporaneità, sta producendo dei risultati molto deboli, che vanno nella direzione del solito “far girare l’economia” e quindi non spostano più di tanto gli equilibri esiziali imposti dal sistema economico che tutti stiamo imparando meglio a conoscere. La visione del gas come semplice strumento per far muovere (seppure, finalmente, in una direzione più giusta) dei soldi, come momento di aggregazione una tantum privo di un autentico spirito conviviale, come un modo
non per incidere davvero e per riflettere ma per portare a casa una spesa un pò diversa, è una visione che strangola qualsiasi ragionamento sensato e serio sull’economia solidale e sulle proposte di cambiare il mondo in meglio. Inoltre, questo tipo di approccio rende un cattivo servizio in termini di possibilità e capacità di affrontare l’attuale crisi economica e sociale e, soprattutto, prevenire quelle future. Fortunamente, e non appena ci si avvicini al movimento gas nel suo complesso e alle sue istanze in modo più approfondito lo si vedrà chiaro come il sole, è evidente che i problemi, e grossi, nascono in quei casi, rari ma proprio per questo emblematici, in cui ci sono numeri enormi e non coerenti a determinate premesse di natura culturale. Questo deficit di alfabetizzazione intellettuale condiziona ogni atteggiamento e iniziativa. Probabilmente, anche laddove la situazione è critica esistono le condizioni per risalire la china: tuttavia, solo uno scatto di
volontà ed un salto di qualità possono fare la differenza. I gas “possono” (le virgolette sono d’obbligo, visto che stiamo ragionando sostanzialmente per assurdo) dunque scegliere (l’opzione sarebbe, ovviamente, virtuale, perchè è evidente dove si colloca il buon senso): occuparsi solo di questioni organizzative e spesso superficiali, relegare in quarta fila il rapporto tra le persone, infischiarsene del mondo circostante e delle grandi questioni sociali, ignorare l’importanza delle parole e delle idee, trascurare le questioni più stringenti...oppure fare finalmente il gas. Nei (per fortuna rari) casi in cui prevale la prima dimensione, la crisi potrebbe avvantaggiarsi di un modo distratto e superficiale di affrontare i problemi, quegli stessi problemi che rischiano di rimanere tutti, irrisolti e drammatici, sul tappeto. Converrà dunque scrollarsi di dosso il torpore e imboccare con maggior decisione la via del cambiamento. La ricreazione è finita.
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RASSEGNA STAMPA
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RASSEGNA STAMPA 2 maggio: Dietro all’attentato a Bianchini, patron di Fingestus (che alcuni dicono essere la finanziaria dei politici) e Karnak SA, c’è forse la crimalità organizzata. Il giornale “Economy” definisce Pasquale Valentini “delfino” di Gabriele Gatti. 4 maggio: Le intercettazioni sul caso che ha condotto il ministro italiano Scajola alle dimissioni conducono a San Marino 5 maggio: Fabrizio Corona va in questura a Piacenza su Ferrari targata RSM. Una truffa da 4 milioni di euro sull’IVA passa per il Titano, che per risollevare il fisco, nel frattempo, ospita un torneo di poker a cui farà pagare solo il 3% di trattenute sulle scommesse. 6 maggio: Per Freedom House, a San Marino “ci sono alcuni problemi con la corruzione del governo del paese”. Contro la legge che permette la vendita di terreni statali con maggioranza semplice (piuttosto che dei 2/3) Su e AMS si dicono pronti a stagione referendaria.
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7 maggio: azienda RSM che commercializza prodotti nutrizionali indagata in Italia per evasione di milioni di euro. Valeria Ciavatta, Segretario agli interni, afferma di invidiare Brunetta…
9 maggio: 5 carri dell’esercito invadono la Repubblica. Sostengono di aver sbagliato strada. Spunta sul web l’epigrafe del decesso di AP (rea di aver permesso la svendita dei terreni pubblici). 10 maggio: Tremonti chiede la fine sostanziale del segreto bancario. 12 maggio: Per Tremonti la RSM non uscirà dalla black list. Le sue riforme appaiono solo di facciata. L’USOT (operatori Turistici) vuole il casinò. 13 maggio: I soldi della “cricca”, l’organizazione ceh stava dietro alle operazioni che hanno condotto Scajola alle dimissioni, portava i soldi in Banca Agricola a San Marino. Rinnovamento nella CSdL: il segretario generale Giovanni
Ghiotti, in sella da 30 anni, lascia il testimone a Giuliano Tamagnini, in sella anch’esso da 30 anni.
16 maggio: Secondo il sole 24 ore a San Marino è molto radicata la malavita pugliese. 17 maggio: Genevrini sul Corriere della Sera parla dello scandalo del finanziamento a perdere concesso dallo Stato a Banca del Titano (ora SMI-bank, dove il 10% è di proprietà della SMI del Conte Enrico Maria Pasquini, indagato in Italia per il caso Amphora), costato ad ogni sammarinese 500 euro! 19 maggio: Il coordinatore della Gendarmeria, Sabato Riccio, e il comandante Achille Zechini, si minacciano di morte pubblicamente! Badante va in mutua e perciò le viene tolto il permesso di lavorare in Repubblica. Lo Stato di San Marino si indebita con una fideiussione di 98 MILIONI di euro con Banca Centrale.
20 maggio: Esce in edicola il libro “Economia criminale” di Roberto Galullo (Il sole 24 ore), in cui una buona parte è dedicata all’economia insana di San marino. Valentini: lo scambio di informazioni va negoziato, anche se dall’UE non si parla di negoziazione ma di obbligo. 22 maggio: Gabriele Gatti non è più Segretario di Stato, ma fino al 15 giugno lo paghiamo lo stesso grazie a gentile concessione degli amici del congresso di Stato. 23 maggio: SOTTOMARINO: i conti dello Stato potrebbero non essere sufficienti a pagare le spese correnti dei prossimi mesi 24 maggio: Nella prossima sessione consigliare in discussione l’Istanza d’Arengo per abolire le sedute segrete del consiglio 25 maggio: bocciata l’Istanza d’Arengo che chiedeva l’abolizione delle sedute segrete del consiglio (definita populista)
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