Dorothy Magazine Novembre Dicembre 2020 n. 03

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NUMERO 03

0202 ERBMECID ERBMEVON

Speciale Dorothy porta le Scarpe Rosse Che cos'è il LIPOLASER

Curiosità Cellulite

I rimedi FAI DA TE

Scarpe Rosse

La Giornata contro la violenza sulleDonne

DONNE IN CARRIERA

Monica Mabelli Top Star Lello Sebastiani

NATUROPATIA:

Il Sistema Immunitario

Progetto editoriale Ma Press Arteventi e Comunicazione SRLS



la bellezza salverĂ il mondo D O R O T H Y

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Anno I - Numero 03 Novembre Dicembre 2020 Editore Ma Press SRLS Founder & Editor-in-chief Natascia e Romina Malizia Direttore Editoriale e Responsabile Natascia e Romina Malizia Caporedattore Natascia e Romina Malizia Progetto Editoriale e Grafico Natascia e Romina Malizia Editing Testi Natascia e Romina Malizia Art Direction, Layout, Cover Natascia e Romina Malizia Editor Promozionale Maria Antonietta Daloia Editore, Grafica e Pubblicità Ma Press Srls Arteventi e Comunicazione Segreteria Luigi Daloia

HANNO COLLABORATO: le collaborazioni s'intendono a titolo gratuito Maria Antonietta Daloia Maria Antonietta Daloia Emanuele Puddu Antoni Iannotti

Rubrica Trattamenti Viso e Corpo Rubrica No Violence Attualità Naturopatia

PROGETTO EDITORIALE MA PRESS SRLS Ma Press Srls Arteventi e Comunicazione Sede Legale: Via Porto Innocenziano, 16/A 00042 - Anzio mapress.comunicazione@gmail.com mapress@pec.it

redazione.dorothymagazine@gmail.com Direttore natascia.malizia@cert.odg.roma.it Direttore romina.malizia@cert.odg.roma.it +39 3289712092


NUMERO 03 - Novembre Dicembre2020

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Chiuso in redazione il 10 Ottobre 2020

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NUMERO 03 ANNO 2020

EDITORIALE Dorothy porta le scarpette rosse pag. 14

TRATTAMENTI CORPO Il Lipolaser pag. 18

CURIOSITA' Cellulite pag. 23

SPECIALE Scarpe Rosse, il vero significato pag. 28

BEAUTY Massaggio Olistico pag. 33

DONNE IN CARRIERA Monica Mabelli pag. 38

MODA Spazio Art D'Or pag. 43

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NOVEMBRE DICEMBRE 2020 TOP STAR Lello Sebastiani pag. 45

RUBRICA DI DOROTHY No Violence di Maranto Daloia pag. 50

LA RUBRICA DI EMANUELE I reality show: amati e odiati pag. 53

NATUROPATIA Il sistema immunitario pag.56

CUCINA Chef Fabio Nurra pag.60

DISCIPLINE OLISTICHE IRECA pag.64

LA REDAZIONE Pag. 68

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secondo il calendario gregoriano

XI MESE DELL'ANNO

Novembre

Il nome deriva dal latino NOVEMBER, NOVEMBRIS, derivato a sua volta da NOVEM, nove, perchĂŠ era il nono mese del

calendario romano, che

incominciava con il mese di marzo. Fino al 470 a.C. era seguito da

Maglio, mese di caccia imperiale, tradizione adottata dall'Impero romano d'Oriente secondo la cultura longobarda

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secondo il calendario gregoriano

XII MESE DELL'ANNO

Dicembre

Il nome dicembre deriva da DECEM, nome latino del numero DIECI. Era

calendario romano, che cominciava con il mese

infatti il decimo mese del

di marzo.

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Dorothy porta le Scarpette Rosse di Natascia e Romina Malizia Giornaliste Pubbliciste, Scrittrici, Imprenditrici Editor & Chief Art Director Dorothy Magazine

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E D I T O R I A L E

DENUNCIAMO, SENSIBILIZZIAMO... LA VIOLENZA ESISTE La violenza contro le donne è una violazione dei diritti umani; una conseguenza della discriminazione nei confronti delle donne, nella legge e anche nella pratica, nonché delle persistenti disuguaglianze tra uomini e donne. L'anno scorso nel 2019, quando ancora si potevano organizzare eventi, abbiamo organizzato una manifestazione, in collaborazione con una collega giornalista Linda Di Benedetto. Silenziosa con linguaggio visivo, emotivo ed universale volto alla sensibilizzazione, informazione della giornata contro la violenza sulle donne, condivisa e Patrocinata dai Comuni di Anzio e Nettuno della provincia di Roma. L'idea è partita dalla volontà di attirare l'attenzione con il simbolo classico SCARPETTE ROSSE - della giornata del 25 novembre istituita nel 1999 dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite.

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Vennero coinvolti i commercianti locali che si attivarono subito nel seguire l'idea principale, quella di esporre in vetrina o poco fuori l'attività, il simbolo della SCARPETTA ROSSA . Era il 27 luglio 2012 quando Elina Chauvet utilizzò per la prima volta le scarpe rosse in un'installazione artistica pubblica davanti al Consolato messicano di El Paso, in Texas, per ricordare le centinaia di donne uccise nella città messicana di Juarez. Da quel giorno le scarpette rosse, dello stesso colore del sangue versato da tante donne in tutto il mondo, sono diventate il simbolo della GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE. “Anzio e Nettuno portano le Scarpe Rosse" è stata la nostra iniziativa ma ognuno di noi dovrebbe, lottare ogni giorno contro il mostro della violenza.

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I protagonisti furono i commercianti, i comitati di quartiere e le associazioni, che simbolicamente posero delle scarpe rosse nelle vetrine o poco distante in mostra. Un’idea nata per sensibilizzare su un argomento purtroppo sempre più crescente. Nell’ultimo anno c’è stato un aumento vorticoso di casi di stalking, violenza contro le donne, alcuni finiti sulla cronaca nazionale come femminicidi e altri, come spesso accade, rimasti silenti tra le mura domestiche. sensibilizzare l'opinione pubblica all'informazione, discussione e prevenzione. Un'esperienza cha ha aperto una serie di dialoghi diretti cercando di connetterci alle associazione del territorio specifiche per il sostegno alla violenza sulle donne dimostrandosi sempre disponibile. Denunciare resta sempre l'unico atto per fermare in tempo ogni forma di violenza. L'anno scorso, volevamo trovare un modo per suscitare interesse per la giornata soprattutto per chi ancora nemmeno conosce la sua istituzione. Abbiamo dipinto circa 1.000 paia di scarpe dismesse che con un appello ai cittadini, ci hanno portato proprio con l'intento di dare un contributo alla giornata. Le abbiamo posizionate, con il Patrocino dei Comuni, in punti strategici delle cittadine distribuendole anche ai commercianti e le attività, per

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Natascia e Romina Malizia

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Il Lipolaser

all'interno: Il Lipolaser è una tecnica utilizzata in molti centri estetici, elimina i lipidi in eccesso dalle cosce, pancia, braccia, non è invasivo e garantisce la sua efficacia...

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L I P O L A S E R

By

Maranto

Esperta

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Estetista,

Operatrice

COS’È IL LIPOLASER? Il Lipolaser è una tecnica utilizzata in molti centri estetici, elimina i lipidi in eccesso dalle cosce, pancia, braccia, non è invasivo e garantisce la sua efficacia. E’ un trattamento estetico che serve per ridurre i grassi in alcune zone del corpo in maniera semplice ed efficace, è indolore e lo può fare chiunque ne abbia bisogno. Non è consigliato nei casi di gravidanza o portatori di pacemaker, oppure persone che hanno fatto chemioterapia, è necessario il parere del medico. Si tratta di una serie di sedute in cui viene utilizzato un macchinario al laser diodico, dispositivo che emette fasci di laser per sciogliere i grassi superficiali che si liberano nelle cellule e vengono espulsi dalle urine. E’ considerato negli ultimi anni un ottimo sostitutivo della liposuzione per chi deve liberarsi dei lipidi in eccesso, non utilizza aghi né bisturi e non perfora la pelle. Prima di sottoporsi a un trattamento di Lipolaser è necessario fare un check up appropriato per comprendere

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Olistica

l'effettiva necessità delle sedute e decidere il risultato che si vuole ottenere. L’efficacia del Lipolaser si vede già dalle prime sedute, emette energia laser nello strato superficiale dell’adipe che fa partire un segnale chimico nelle cellule adipose. In questo modo le cellule che contengono i grassi si scompongono in acidi grassi liberi e glicerolo. I canali delle membrane cellulari rilasciano gli acidi e l’acqua li trasporta attraverso il sistema linfatico fino ai reni dove poi vengono espulsi dalle urine. Ci sono vari tipi di Lipolaser, quello che consiglio maggiormente è il Lipolaser Termic perché con gli infrarossi potenziano notevolmente il raggio laser nello scioglimento dei grassi. Al termine di ogni seduta andrebbe effettuato un massaggio linfodrenante o una pressoterapia, è preferibile scegliere il massaggio. Una volta ottenuto il risultato finale è necessario seguire un regime alimentare equilibrato. Solitamente termino con il Lipolaser per fare delle sedute di mantenimento con l’Endothermic, macchinario


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con il quale si lavora sul viso e sul corpo, aiuta a drenare, tonificare e modellare. L’Endothermic fornisce un trattamento che sfrutta il principio dell’endotermia, endon dal greco significa da dentro e thermos dal greco significa calore. Utilizza manipoli e fasce in grado di scaldare il corpo dall’interno a partire dai muscoli con una lunghezza d'onda fino a 1200 nm. Penetra in profondità e dona una profonda sensazione di benessere generalizzato, si ottiene così un effetto drenante rimodellante e tonificante. COME FUNZIONA? Distribuisce un’onda di energia termica e frequenza bio compatibile con il calore endogeno prodotto naturalmente dal corpo, è assolutamente indolore e genera benefici ai muscoli. Il diffondersi dell’energia genera un meccanismo conosciuto come il pescaggio ematico, caratterizzato da un aumento della vascolarizzazione che ossigena i tessuti ed innesca l'azione drenante. Aumentando l'intensità si moltiplicano gli effetti lipolitico, rimodellante, tonificante e drenante grazie alla dotazione diversificata di manipoli e fasce può agire in maniera attiva localizzata o passiva e diffusa.

Il livello di azione sono: EPIDERMIDE DERMA IPODERMA Si può lavorare anche sul viso, per chi ad esempio ha il problema del doppio mento oppure l’ovale che inizia a scendere, si andrà a sciogliere quella parte di pannicolo adiposo che si forma sotto il mento ed a rimodellare l'ovale del viso rendendolo più sodo e tonico. Il plus per il corpo è l’energia endotermica che attiva il pescaggio ematico profondo, grazie all’ossigenazione dei tessuti si ottiene uno sblocco del sistema linfatico che garantisce un drenaggio efficace oltre a rimodellare.

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Viene richiamato il sangue dalla profondità in superficie e viene ammorbidito il tessuto fibrosclerotico, inoltre previene l’adipogenesi oltre a tonificare grazie all’azione alternante specifica di manipoli e fasce. Viene stimolata la produzione endogena di nuova elastina e di collagene regalando nuova tonicità alla pelle. Il Lipolaser è indicato, per chi ha una cellulite o un grasso molto duro, quindi per persone più toniche. Dove invece bisogna rassodare ed è presente l’adipe consiglio l’Endothermic.


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Cellulite? No grazie

Trattamenti Maranto Daloia Mobile +39 3201182139

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C U R I O S I T À

Curiosità A

C U R A

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Cellulite N A T A S C I A

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l termine cellulite indica una condizione medica nota con il nome di adiposità localizzata, pannicolopatia edemato-fibrosclerotica.

MA COS’È LA CELLULITE? E’ un complesso di alterazioni evolutivo della crescita del tessuto adiposo, si manifesta con la comparsa di fossette irregolari che danno vita alla cosiddetta pelle a buccia di arancia, soprattutto su fianchi, cosce, glutei e addome. L’inestetismo interessa circa il 90% delle donne, indipendentemente dall'età e dalla forma fisica e può riguardare anche gli uomini. E’ una patologia che indica una condizione alterata dell'ipoderma, un tessuto sottocutaneo presente al di sotto della cute costituito da cellule adipose. L'ipoderma è un tessuto attivo e il suo metabolismo è legato al bilancio calorico. Esso svolge due principali funzioni: LIPOLISI Scioglie i grassi quando il bilancio calorico è negativo LIPOSINTESI Deposita i grassi quando il bilancio calorico è positivo. Costituisce quindi la riserva energetica dell'organismo. Perché si forma la cellulite? La formazione della cellulite dipende da diversi fattori, come l’aumento di tossine,

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la disfunzione del microcircolo, fattori genetici e ormonali, la mancanza di attività fisica adeguata e l’aumento di peso dovuto a un’alimentazione scorretta, oppure le cattive abitudini nello stile di vita come l’uso continuo di tacchi a spillo o l’utilizzo continuo di indumenti come jeans e leggings troppo stretti, o ancora passare troppo tempo seduti. La cellulite è una situazione di alterato metabolismo localizzato a livello del tessuto sottocutaneo che determina un aumento delle dimensioni delle cellule adipose e una ritenzione idrica negli spazi intercellulari. Si forma nell’ipoderma o cuscinetto adiposo, il tessuto che si trova al di sotto del derma, formato prevalentemente da cellule adipose. La cellulite si manifesta come un cuscinetto sporgente e con la pelle a buccia d'arancia. Può essere di varia gravità: nei casi più lievi le fossette e

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le increspature della pelle sono appena visibili; nei casi più gravi i noduli di grasso che si formano assumono dimensioni anche considerevoli e risultano duri al tatto. Per prevenire la cellulite, bisognerebbe seguire vari accorgimenti consigliati: - una dieta equilibrata, con abbondanza di fibre; - evitare di indossare indumenti che ostacolino la circolazione linfatica, soprattutto degli arti inferiori; - svolgere regolare attività fisica; - non assumere stimolanti, ormoni o pillola anticoncezionale La dieta mediterranea, con la sua grande varietà di alimenti, è sicuramente la migliore da seguire: cereali, riso e pane integrale devono far parte di una sana e corretta alimentazione, contribuendo ad aumentare l’apporto di fibre e migliorando il controllo della fame. I carboidrati complessi non devono mai essere eliminati, ma semplicemente inseriti nelle giuste quantità nel proprio piano alimentare. Le proteine contenute nelle carni bianche e nelle uova sono indispensabili per un corretto sviluppo della massa muscolare che deve essere sempre maggiore della massa grassa. Così facendo, l’acqua non si accumulerà a livello del tessuto adiposo, ma andrà ad idratare il muscolo. Anche il pesce deve essere inserito, in particolar modo quello ricco di omega 3, come il salmone ad esempio, fungendo da antinfiammatorio e permettendo ai tessuti di non gonfiarsi ulteriormente. Un buon consumo di frutta e verdura è indispensabile perché

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questi sono alimenti ricchi di vitamine e minerali. In particolare la vitamina C, contenuta in alcuni frutti quali agrumi, kiwi o fragole o in alcune verdure, come lattuga, spinaci, pomodori e cavolfiore, aumenta la protezione dei capillari sanguigni. Da ridurre notevolmente, invece, sono gli alimenti ricchi di sale che trattengono ulteriormente i liquidi corporei.

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Per questo motivo è indispensabile ridurre il consumo di tutti i cibi confezionati, conservati sotto sale, insaccati e formaggi, o snack salati. Inoltre, per tenere sotto controllo il peso corporeo, è preferibile ridurre il consumo di dolci e alcool ed eliminare completamente le bevande gassate. Bisogna prediligere la cottura a vapore, alla griglia o al forno e condire le verdure crude, che aiutano a mantenere il peso corporeo, con l’olio extravergine di oliva che è un’ottima fonte di acidi grassi, utile per il corretto funzionamento del nostro organismo. E’ indispensabile abbinare un’adeguata attività fisica aerobica che va ad attivare gli apparati cardiocircolatorio e respiratorio, migliorando la circolazione sanguigna. Come ad esempio nuotare, pedalare e camminare velocemente, così da favorire ulteriormente la microcircolazione a livello delle regioni muscolari impegnate. Agli sport aerobici possono essere abbinati programmi di tonificazione volti a migliorare l’aspetto estetico del muscolo.

Natascia e Romina Malizia

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Fai da te!

Olio al Rosmarino

Tra i vari rimedi naturali contro la cellulite o pelle a buccia d'arancia, possiamo utilizzare l'Olio al Rosmarino. Si può realizzare anche in casa. Questo rimedio può tornarci utile in diverse situazioni, dagli inestetismi cutanei alle affezioni reumatiche. Esso, infatti, combina i benefici dell’olio vegetale a quelli dell’essenza, ricca in canfora, eucaliptolo, borneolo e α-pinene. E’ molto efficace per alleviare i dolori muscolari, articolari e problemi circolatori come vene varicose e gambe stanche. Basta applicarlo direttamente sull’area interessata ed effettuare dei massaggi. SPORT Prepara i muscoli all’attività sportiva e ne riduce l’affaticamento, effettuate dei massaggi prima e dopo l’allenamento. RITENZIONE IDRICA L'Olio al Rosmarino riattiva la circolazione, favorendo l’eliminazione dei liquidi in eccesso. Applicarlo 1 o 2 volte al giorno, effettuando dei massaggi dal basso verso l’alto, per favorire il drenaggio. In alternativa, potreste usarlo per preparare un impiastro freddo all’argilla, da applicare nei punti critici e rimuovere una volta indurito.

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PREPARAZIONE Per preparare l’oleolito di rosmarino hai bisogno di: un barattolo di vetro con chiusura ermetica, un barattolo di vetro opaco. Rosmarino fresco (rametti) Olio vettore (mandorla, oliva, girasole) Olio d’oliva resiste all’ossidazione, nutre la pelle; olio di sesamo (ideale per i massaggi) Olio di jojoba (specifico per il viso ed il cuoio capelluto); in alternativa di Girasole Barattolo di vetro con chiusura ermetica (di vetro opaco) PROCEDIMENTO I. Far essiccare i rametti in luogo asciutto, ombroso e arieggiato, perché il sole li impoverirebbe di principi attivi; questo procedimento è necessario per prevenire lo sviluppo dei microbi nell’olio, stendeteli su carta o telo alimentare per 4-5 giorni. II. Disponete i rametti sul fondo del barattolo III. Versa l’olio vettore fino a ricoprire il rosmarino. IV. Chiudete, agitate e conservate in un luogo fresco e buio per 40 giorni. Agitate ogni giorno. V. Giunti al termine del processo, filtrate l’olio con un colino e strizzate i rametti, conservate al riparo dalla luce.

Testo: Natascia e Romina Malizia Immagini: PhotoSplash, FreePik, Pixabay

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Speciale

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Scarpe Rosse a cura di Natascia e Romina Malizia Qual è il vero significato delle scarpe rosse, simbolo del 25 novembre?

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PERCHÈ LE SCARPE ROSSE?

Testo: Natascia e Romina Malizia Immagini: PhotoSplash, Pixabay

Qual è il vero significato delle scarpe rosse, simbolo del 25 novembre, Giornata contro la violenza sulle donne e contro il femminicidio? Il rosso rappresenta il sangue versato dalle donne vittime di violenza di genere. L’iniziativa nasce da un'idea dell’artista messicana Elina Chauvet. Attraverso le scarpe rosse ha voluto rendere visibili i femminicidi. Le scarpe rappresentano allegoricamente le donne uccise e scomparse a causa della violenza. Gli abusi contro le donne di solito rimangono al chiuso e nascosti tra le mura domestiche. L’idea di Elina Chauvet è stata quella di rendere pubblica la violenza attraverso l’arte. I tacchi rossi simboleggiano le morti, le scarpe mostrano il vuoto lasciato da figlie, sorelle, madri e mogli. Nel 2009 Elina Chauvet decise di dare visibilità a quella violenza invisibile attraverso le scarpe rosse, poiché nella maggior parte dei casi era l’unica cosa che restava delle donne ammazzate. Raccolse 33 paia di scarpe color sangue e le espose in modo da emulare una marcia silenziosa. La sua silente manifestazione ebbe una grande risonanza e la sua iniziativa fu replicata in Argentina, Italia, Regno Unito, Ecuador e Spagna. Scarpe color sangue come un’offerta per le donne scomparse o assassinate.

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Elina Chauvet (foto dal web)

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S P E C I A L E

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E’ un tributo per tutte quelle donne che non possono più camminare tra noi perché sono state assassinate per violenza di genere. Elina Chauvet è un architetto e artista visiva messicana nota per la sua installazione “Red Shoes”, è stata ispirata dalla morte della sorella per mano del marito. “Red Shoes è un incontro di arte e memoria collettiva. Nel suo viaggio, cerca la solidarietà tra le persone verso una città in cui l’omicidio e la scomparsa delle donne è un evento quotidiano “, spiega il promotore Chavet nel suo blog. Il 25 novembre, la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne è in ricordo di un brutale assassinio, avvenuto nel 1960 nella Repubblica Dominicana, ai tempi del dittatore Trujillo. Tre sorelle, di cognome Mirabal, considerate rivoluzionarie, furono torturate, massacrate, strangolate. Il 25 novembre 1960, infatti, le sorelle Mirabal, mentre si recavano a far visita ai loro mariti in prigione, furono bloccate sulla strada da agenti del Servizio di informazione militare. Condotte in un luogo nascosto nelle vicinanze furono stuprate, torturate, massacrate a colpi di bastone e strangolate, per poi essere gettate in un precipizio, a bordo della loro auto, per simulare un incidente.

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Dal 1981, gli attivisti dei diritti delle donne hanno segnato il 25 novembre come un giorno contro la violenza. Il 20 dicembre 1993 l’Assemblea Generale, con la risoluzione 48/104, ha adottato la Dichiarazione sull’eliminazione della violenza contro le donne. La Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne è stata istituita dall'Onu con la risoluzione 54/134 del 17 dicembre 1999.

Natascia e Romina Malizia

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BEAUTY

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Massaggio Olistico

all'interno: Il Massaggio olistico viene effettuato per raggiungere il benessere psico-fisico. Il nome Massaggio olistico deriva dal greco “olos” e significa tutto, globalità, unità.

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IL MASSAGGIO OLISTICO VIENE EFFETTUATO PER RAGGIUNGERE IL BENESSERE PSICO-FISICO Il nome Massaggio Olistico deriva dal greco olos e significa tutto, globalità, unità. E’ una tecnica di massaggio antico che pone come obiettivo quello di dare benessere psicologico e fisico completo, anima, corpo e mente. Grazie a questa peculiarità si è diffuso a partire degli anni 70’, dona un immediato senso di benessere, relax e distensione dallo stress accumulato durante le fatiche quotidiane. Il massaggio olistico fa parte di quella branca di discipline naturali che si pongono come obiettivo quello di curare il corpo nel suo insieme, intervenendo sulla dimensione fisica e mentale. Secondo la medicina cinese infatti solo curando le afflizioni della mente si possono curare i disturbi del corpo. La storia del massaggio olistico nasce negli anni 70’ negli Stati Uniti d'America dalle ricerche di un professore che si rende conto dell’inscindibile fusione tra corpo e mente, fondamentale per curare ogni problema di salute. Questa tecnica unisce la

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Olistica

teoria proveniente dalle discipline orientali del Tai Chi e delle arti marziali. Fa parte della sfera del massaggio olistico il massaggio svedese, il massaggio californiano, lo Shiatsu, il connettivale. Il massaggio olistico è basato su manovre e frizioni di impastamento, vengono effettuate in maniera leggera e continua sulla schiena, sulle gambe e sulla parte superiore del corpo. Un massaggiatore professionista dopo avere impostato un colloquio informativo con il paziente del suo stato fisico, definisce la strategia del massaggio e quali sono i blocchi bioenergetici che è necessario rimuovere per consentire alle emozioni di fluire liberamente. Dopo aver fatto il colloquio con il paziente, lo mette a suo agio ed inizia a concludere il massaggio. All’inizio è uno sfioramento, poi uno sfregamento più intenso e forte necessario a spostare i liquidi nocivi nel senso della circolazione linfatica, attivando quindi l'eliminazione delle tossine e delle sostanze nocive. Vengono effettuate percussioni ritmiche dei gruppi muscolari con le dita o con una parte della mano, a


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seconda del ritmo e della frequenza impressa può avere un effetto sedativo o stimolante. L’impastamento è necessario per muovere i gruppi muscolari quindi presume l’individuazione del muscolo desiderato con la pressione fra due dita. Il pizzicottamento è dare dei pizzicotti afferrando una zona piccola di pelle, consente di muovere lo spazio fra cute e sottocute scollando le eventuali aderenze cicatrizzanti. Le vibrazioni effettuate vengono trasmesse su un arto oppure in tutto il corpo, a secondo la direzione del movimento. Anche in questo caso la vibrazione, a secondo dell’esecuzione, dell’intensità del movimento può dare un effetto sedativo al paziente. Il massaggio va eseguito in una stanza tiepida e silenziosa, un’atmosfera con luce soffusa e tenue e musica rilassante. Consentiranno il relax e il benessere del massaggiato, questa pratica si effettua con manovre miste di frizione e impastamento delle zone interessate, allo scopo di liberare i blocchi energetici. La sensazione deve essere di rilassamento, benessere totale, deve nascere empatia tra il massaggiatore e il

massaggiato. Spesso si utilizzano oli, argille e creme naturali che aiutano lo scorrimento con le mani diffondendo una gradevole profumazione nell'aria. La seduta del massaggio olistico ha una durata che varia e va dai quaranta ai sessanta minuti, è importante non avere fretta e lasciare il tempo alle emozioni e alla sensazione di scaturire da questa pratica e di essere assorbite da colui che lo riceve. Chi è interessato e vuole apprendere questa meravigliosa tecnica può seguire il corso del massaggio olistico, verrà insegnato al professionista come manipolare le varie zone del corpo, come trattare un paziente e come riuscire a

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comunicare con le mani utilizzandole come strumento primario per trasferire trasformare liberare le emozioni bloccate. È molto importante il rilassamento, il massaggio deve essere fluido, ritmico, uniforme e simmetrico. Perciò chi massaggia deve osservare ed avere una perfetta coordinazione di movimento e deve avere una partecipazione emotiva. Se si è in tensione ciò non avviene. Il massaggio è una nota forma di comunicazione non verbale. Durante il massaggio chi dà esprime interessamento verso colui che riceve. Inoltre chi riceve è in stato di abbandono in uno stato in cui si è estremamente sensibili ad ogni influsso positivo o


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negativo, che proviene da colui che sta massaggiando. Ăˆ importante che l'operatore sia presente nelle azioni che attua e non pensi ad altro, perchĂŠ creerebbe tensioni.

Maranto Daloia

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Monica Mabelli

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IN CARRIERA Intervista alla Top Pr Direttrice Artistica ed Organizzatrice di Eventi Monica Mabelli. Modenese di nascita, una carica energetica senza precedenti; la sua bellezza interna si esterna nel suo complesso estetico. Una donna armonica nel modo di parlare, organizzare ed interfacciarsi.

La conoscenza del mondo e delle persone, la cura del “bello”, dell’anima. Quando si parla con Monica, non si parla mai di soli eventi ma di spiritualità, di umanità, dei colori del mondo. La sua grande capacità partecipando ad un suo evento esclusivo, è quella di vivere una sorta di “sogno ad occhi aperti” dove oltre ai

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in foto: Monica Mabelli Direttore Artistico

lustrini e le paillettes si respira e si vive arte in tutte le sue espressioni. Cosa significa per te organizzare eventi? Organizzare feste e socializzare con le persone per me è sempre stata una passione fin da quando ero bambina. Andando avanti con l’età ogni pretesto era buono per organizzare feste in qualsiasi posto.


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Tutt eveni gli orga ti che ho sono nizzato nel rimasti io cu p e r cm ore o g n uh é diffe no era ogn rente, s t a t ou n o è part c o m eo r i t o figlio un

Qual è stato il tuo primo grande evento che hai organizzato?

levargli dei soldi perché era stato talmente bello organizzare questo evento che non avevo mai pensato s a che potesse diventare un lavoro. mia gros a l e a n t u una passione EssendoL aper Fu la mia prima esperienza f o rme nno i a n a h aa t s i r c e d i f e eventi, m mai organizzare retribuita. Essendo una e l aavrei hnon v o l u t o ca r e c u p e r a s s e immaginato frequentatrice assidua dei locali i n si tsarebbe b a m b che en e. m a t e l p c o min un lavoro in un trasformata trendy ed esclusi d’Italia, il mio secondo tempo. Un giorno quando primo vero lavoro a livello di il gruppo dei Litfiba non era pubbliche relazioni fu al Kinki ancora famosissimo, una mia Club di Bologna, locale storico, carissima amica Rossella super trendy tanto che per entrare Solmi, mi telefonò per chiedermi c’era una imponente selezione se potevo portare un pò di persone all’ingresso. Era frequentato a questo party in onore del gruppo soltanto da personaggi dell’alta musicale che avrebbe lanciato il moda, c’era Rupert Everett, nuovo LP. Io contentissima della venivano tutti i personaggi del richiesta soprattutto perché da mondo dello spettacolo, modelle, ragazzina ero una fan di Piero stilisti. Il mio primo contratto lo Pelù mi misi al telefono e nel giro firmai lì, avevo solo 21 anni, era di poche ore portai più di 200 praticamente il locale dei miei persone! Alla fine della serata il sogni ed ogni volta che entravo proprietario del locale mi pagò ed dentro pensavo di essere ad io rimasi colpita, per me era come Hollywood, è stata la coronazione

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di un sogno. Da lì incominciai ad inventarmi feste a tema, ad occuparmi delle scenografie, delle coreografie e del palinsesto di tutta l’organizzazione. Fu un grande successo, da lì mi si aprirono le porte di tutti i locali più importanti d’Italia. La mia carriera è iniziata nelle discoteche, che premetto non sono le discoteche di oggi, ma erano club dove praticamente noi PR ricalcavamo la moda sia in campo musicale che negli altri settori, erano i tempi delle Top Model e dei Top PR, era tutto al Top. Tra gli eventi, quello più grande che io abbia organizzato c’è Legend al Forum di Assago, un party per il quale era stato speso 1 miliardo delle vecchie lire in effetti speciali, con ospiti internazionali e Dj numero uno al mondo.


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Ho lavorato per circa 20 anni in tutti i locali più esclusivi d’Italia, ad un certo punto mi resi conto che non mi bastava più, vedevo i tempi che stavano cambiando, di conseguenza non c’era più quell’esclusività di un tempo per cui mi spostai ad organizzare eventi nella moda per Pitti Uomo, con il lancio del marchio nuovo di Carlo Chionna la collezione 9.2. Dalla moda passai alla collaborazione con programmi televisivi importantissimi come il Gran Galà della Croce Rossa Italiana, il Sanremo Stars Festival, direzione artistica di concorsi di bellezza nazionali come Miss Teenager ed il Più Bello d’Italia e la collaborazione con Miss Universo.

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Cosa vuol dire per organizzare un evento?

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eventi ma non sanno neanche da che parte si inizia.

Per me organizzare un evento - è dare vita ad un sogno - io studio minuziosamente la location e quello che si vuole trasmettere alle persone e poi di conseguenza scelgo gli artisti, i costumi, la tematica, per cui lo creo come se fosse un’opera d’arte mettendoci l’anima. Devono essere sempre situazioni differenti, create appunto con l’esclusività del messaggio che si vuole mandare. Per me creare un evento è trasmettere qualcosa che rimarrà nel tempo, nella memoria. Purtroppo ora la figura del vero Direttore Artistico è stata scalzata da personaggi improvvisati che vogliono creare

Anche se per ogni evento il tempo di organizzazione è soggettivo e differente, solitamente quanto tempo ti occupa? Serve tanto tempo per organizzare un evento se veramente si vuole realizzare qualcosa curato nei minimi dettagli, l’impegno è di almeno 12 ore al giorno minimo per 15 giorni. Ci sono eventi che occupano anche più tempo, dipende dalla complessità e dal tipo di evento. Comunque in tutti i casi per organizzare un evento in modo professionale è necessario molto tempo, sforzo e non è per nulla semplice. Ci si può improvvisare Direttori Artistici ed organizzare eventi? E’ una moda molto in voga quella di improvvisarsi Direttori Artistici, esistono tanti personaggi incapaci che cercano di organizzare eventi e realizzano incontri di scarsa qualità che non si possono definire eventi. Questa sorta di moda dell’improvvisazione come Direttori Artistici, può arrecare danni sia ai committenti che alla figura professionale organizzatore

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con esperienza? Certo che arreca danni, perché questi personaggi si svendono pur di apparire. Volendo organizzare eventi e non essendo competenti sono disposti a lavorare gratis o quasi pur di creare la serata. Il problema è che dopo la serata risulta un flop a livello di gusto ed organizzazione. Come donna, imprenditrice di te stessa in un settore creativo ed impegnativo, hai trovato delle difficoltà nell’affermarti? Non ho trovato nessuna difficoltà anche perché all’epoca in cui io iniziai a lavorare erano altri tempi, per cui esisteva ancora la meritocrazia, anzi solamente le persone che sapevano fare veramente qualcosa di diverso dagli altri uscivano fuori ed avevano un enorme successo. Cosa consiglieresti a chi, oggi, nell’attuale situazione odierna compromessa da restrizioni di vario genere per il settore artistico, ed in particolare per l’organizzazione di eventi, si avvicina a questo mondo e vorrebbe farlo diventare il suo lavoro futuro? Sperando che l’artistico avrà un futuro, visto come stanno

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andando le cose, il consiglio che posso dare è che bisogna fare ciò che si sa fare, nel senso che non si possono fare lavori solo perché vanno di moda. Se una persona decide di creare il proprio lavoro nell’artistico deve essere un artista, serve fantasia, gusto e la capacità del saper fare. Premesso che se si posseggono queste doti, tutto si può realizzare. Ma se non si hanno queste doti e non si riesce a creare una sinfonia, se non senti la musica e sei stonato, non puoi cantare e quindi non puoi organizzare eventi se non hai queste qualità. Ultimamente ci sono dei lavori che sono considerati - alla moda - per cui tutti vogliono farlo, ma non è così. Si può fare il lavoro per il quale si è portati, a secondo di cosa si ha nel cuore e in fondo alla propria anima. Se tu oggi incontrassi te stessa agli esordi come Direttrice Artistica, all’inizio carriera, e la tua “te stessa” ti chiedesse consigli sulla professione, cosa le diresti? Ho sempre lavorato d’istinto, non c’era mai nulla di pianificato nella mia vita, avevo proprio questa esigenza di realizzare, creare, sono estremamente creativa in tutto, anche nel modo di cucinare, di fare ogni cosa. Per cui non sarei mai riuscita a fare un lavoro normale perché non ce l’avrei fatta. Alla

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“me stessa” direi di creare il futuro lavorativo seguendo cosa dice il suo cuore e la sua anima, seguendo l’istinto. L’evento che hai organizzato ed è rimasto nel tuo cuore e perché? Tutti gli eventi che ho organizzato sono rimasti nel mio cuore perché ognuno era differente, ognuno è stato partorito come un figlio, per cui per me non c’è l’evento preferito, sono tutti rimasti allo stesso livello. Mi auguro che questo periodo così oscuro che stiamo vivendo tutti quanti finisca quanto prima e che tutti torneremo a vivere. Il mio augurio è per tutti i settori e non soltanto per quello artistico, dobbiamo essere forti e - tenere botta - alla fine vinceremo.

Natascia e Romina Malizia


UrbanStyle

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Via Melo 188, una strada centralissima di Bari, piena di vita, di rumori, di suoni si è fermata davanti al vernissage culturale della Spazio Art d’Or, tra arte e fashion, raffinate edizioni, ceramiche design, gioielli, incisioni su vetro, dove la cura del dettaglio è il fil rouge che accompagna tutto l’arredo ed è facile perdersi in un mondo di bellezza, un mondo all’insegna del total made in Italy. Lo spazio è stato pensato dalla stilista designer Marina Corazziari come un luogo di aggregazione, di condivisione e di incontro tra moda, arte e cultura, dove sarà possibile coniugare tradizione ed innovazione,

storia e contemporaneità, come spiega l’ideatrice. Le creazioni e le linee di Marina Corazziari, nota designer di gioielli, sono state presentate congiuntamente a eventi d’arte come la personale di Guido Corazziari che ha inaugurato la sezione Arte e linee sartoriali di alto livello con le collaborazioni quali Arianna Laterza, Peppe Volturale, Pietro Paradiso, Massimo Crivelli, Nicola Introna, la principessa Fabrizia Dentice di Frasso, Napoli Couture by GianPiero Cozza, Mariella Tissone, Aribea by Adele Guacci, AD by Antonella Delfini, Giuseppe Fasano. Marina Corazziari ha sempre portato

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SPAZIO ART D’OR Arte, moda, gioielli e cultura a Bari CONCETTI NUOVI Lo spazio è stato pensato dalla stilista designer Marina Corazziari, come un luogo di aggregazione, di condivisione e di incontro tra moda, arte e cultura

Una scenografia fatta di arte e glamour, di rinascimento e grande creatività di tutto quello che è “fatto a mano”


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con sé in giro per il mondo l’amore per Bari e il suo mare, un amore che ha trasferito nelle sue creazioni, i suoi gioielli fatati, avvolti di magia e mistero ed è proprio con il desiderio di unire la sua città e il suo mare alla gente, sia di Bari che in tutta Italia e all’estero, che è nata l’idea dello showroom culturale permanente in Via Melo – aggregazione, condivisione e incontro – come è il ruolo del suo mare. In una scenografia fatta di arte e glamour, di rinascimento e grande creatività di tutto quello che è “fatto a mano” si possono ammirare le collezioni piene di colori dei designer che profumano di festa, in definitiva il contesto ideato da Marina Corazziari dove si intravede un confine molto labile ma che fa capire come l’arte e la moda compongono un progetto visivo contemporaneo, anche per il fatto che “arte artigiana” vuole dire principalmente “pezzo unico”. Nel grande spazio, arredato con colori tenui, le grandi vetrate sulla strada che mostrano flash di colori degli acrilici di Guido Corazziari alle pareti, la moda, i profumi, gli abiti, gli accessori, le grandi firme sono gli attori principali di uno spettacolo unico dove, per l’inaugurazione ufficiale, quattro modelle vestite dalla mano fatata di Arianna Laterza sono state protagoniste di tableau vivant

le giacche paramilitari di Nicola Introna, i caftani con fantasie rinascimentali di Pietro Paradiso, lo show room luminoso e solare punteggiato dal bianco delle ceramiche di Giuseppe Fasano spezzato dai colori dei gioielli di Marina Corazziari, in una bacheca preziosa i vetri delicatissimi come farfalle, incisi a mano, di Fabrizia Dentice di Frasso, sui manichini i capispalla per una lezione di stile degli abiti di Napoli Couture by GianPiero Cozza, i gioielli di Antonella Delfini, i foulard d’arte ricavati dai dipinti di Mariella Tissone, le bag e i foulard di Aribea by Adele Guacci, tutto incorniciato da

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preziose bollicine della Cantina Borrega, Wine Sponsor ufficiale della manifestazione. Ultimo, ma non ultimo per importanza, la Banca Generali, che sarà partner di eventi. Un calendario coinvolgente che conterà eventi e mostre d’arte, collezioni, presentazioni di libri, formazione, laboratori di arte orafa nel centro della città, il Progetto si pone l’obiettivo di fare avvicinare, dialogando fra loro, tutti gli amanti della cultura, del bello e del fatto a mano, non limitandosi quindi agli esperti del settore. Ph Lidia Piccaglia

Cristina Vannuzzi


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Lello Sebastiani

TOP STAR L'INTERVISTA DEL MESE Lello Sebastiani, Chief Hair Stylist. Responsabile del settore Hairstyle Romeur Academy (Rea). Da due anni Hair Director della Rome Fashion Week. Coordinatore Hair dell'Alta Moda Roma. Ha portato all’estero le sue tecniche facendo corsi Master indirizzati ai professionisti.

Qual è stato il momento in cui hai capito che la tua identità lavorativa poteva essere solo quella dell'Hair Stylist? Il momento in cui ho capito che mi piaceva fare il parrucchiere è stato quando ero piccolo. Mia madre quando andava a lavorare mi lasciava da una signora anziana di circa 80 anni che aveva i capelli lunghi e portava sempre la

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in foto: Lello Sebastiani Chief Hair Stylist Ph. Lele Tetto

chioma raccolta a cipolla. Non ce la faceva con le braccia a pettinarsi, così io le scioglievo i capelli lunghissimi e seduta davanti alla finestra glieli pettinavo. E’ stata lei a insegnarmi per la prima volta come acconciare i capelli a forma di cipolla, utilizzando una forcina di osso. Mi insegnò anche a fare gli origami. E’ stato in quell’occasione , durante le


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L’esperienza con Califano è iniziata più di 25 anni fa. Era una persona molto forte con l'anima buona.

mattine trascorse con lei, che scoprii la passione per i capelli. Successivamente iniziai a lavorare in un salone di barbiere, avevo 13/14 anni. I miei genitori lavoravano e quindi per evitare che restassi in giro o per strada, mi portarono al salone. A 16 anni iniziai i primi studi come parrucchiere in un’accademia a Roma presso lo Scalo di San Lorenzo, Anam e Anaf, Acconciatura Nazionale Maschile e Femminile. Dopo i 5 anni di accademia seguii delle specializzazioni presso le aziende di brand noti, infine iniziai a insegnare. Essendo tu una persona empatica, cosa provi nel donare un nuovo look ad una persona? Creare un’acconciatura e un

nuovo look ad una persona per me vuol dire donare un’emozione, cerco di entrare nella loro mente, nella loro anima. Osservo il loro modo di vestire e cerco di capire cosa meglio si adatta al loro stile. Sei un professionista affermato, un maestro. Attualmente dove insegni e quali materie? Io stesso ancora devo studiare, non si arriva mai alla meta, nella vita c’è sempre qualcosa di nuovo da apprendere. Per affermarti devi sempre evolvere con la mente, con l’anima e con le mani. Si parla di arte, oltre a possedere le capacità, devi avere sempre creatività e fantasia, crescere, perché l’arte non è statica ma in continua evoluzione, quindi studiamo sempre. Ho molti attestati professionali come maestro d’arte,

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ora insegno e mi occupo della formazione professionale dei parrucchieri e dei tecnici. Viaggio molto per l’Italia e vado in diverse aziende oltre ad essere docente in un’Academy. Insegno diverse materie, dalla teoria del colore, al taglio, alla filosofia dei colori. Seguo anche diversi insegnanti a cui cerco di dare delle direttive. In modo particolare mi occupo delle acconciature e della linea geometrica del taglio. Il Simple Cut è un metodo che ho rivisitato per effettuare tagli più veloci in modo avanzato. Come professionista hai mai presenziato in concorsi, sfilate di valore nazionale? Da circa 20 anni mi occupo della giuria tecnica di Miss Italia Lazio, sia in veste di giurato sia


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in modo attivo portando un team di parrucchieri che acconciano le ragazze dietro le quinte. Ho partecipato a diversi concorsi di bellezza maschile e femminile, sono anche responsabile della Roma Fashion Week e dell’Alta Roma. Spesso ho collaborato con grandi stilisti italiani. Hai dei progetti professionali ai quali stai lavorando attualmente? Come pensi si svilupperà l'arte dell'Hair Stylist nei prossimi anni. non legarsi troppo ai social Quali tecniche o tendenze network, dove vengono mostrati potranno esserci secondo la "apparenza" di lavori in cui tua esperienza? a s E’ necessario far fare esperienza g r o s mancano le basi della tecnica. I a ai a e l a main n o n u t r o f a tecnichei ae nleatendenze h ragazzi vengono confusi da ciò che ragazzi.LLe e d e c r i sht e l a m i a f vedono sui social, perché sono cicliche alla fine sse v o l u t eo cquindi ecupera r a n i b assimilano azioni sbagliate. sono sempre b a m le stesse, n t e . che equello mpletam o c Consiglio di studiare in cambiano sono le tecnologie Accademia e non di utilizzate ad esempio nel colore, improvvisarsi. Ciò che non è sotto negli strumenti per passare il i riflettori è migliore e si basa sullo colore. Sto realizzando un studio e non sull’apparenza. progetto “Spiritual Colours”, Consiglio ai ragazzi di ossia colori che coinvolgono suoni, frequentare persone più grandi di anima ed estetica. Presto lo loro di età che hanno esperienza presenterò è innovativo. nel campo professionale, la maggior parte vendono soltanto Ai tuoi allievi, a chiunque si un’immagine. I Social sono carichi avvicina a questo mondo di immagini dove non esistono perché possa diventare la veri professionisti. propria professione, in questo momento attuale e Che cos'è l'arte per te? sociale cosa consiglieresti? L'arte è tutto ciò che si muove, Consiglio di restare legati alle essa è dove si creano le forme. A linee base del nostro lavoro e di

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me spaventano le cose statiche, e chi ricopia l’arte. L’arte è movimento, volumi, colori, luce, odori, espressioni. Purtroppo oggi l'immagine e l’apparenza è a un passo avanti e l'arte si ritrova a rincorrere l'immagine. A proposito di arte sto per preparare un programma di lavoro incentrato sulla Sinestesia. Che cos'è la Sinestesia? La sinestesia è la capacità di sentire il suono dei colori e il sapore delle forme, primeggia in tutto Kandinsky, è stato il precursore. E’ un progetto che sto portando avanti con un master ossia Jessica Recine. Ci tengo a ringraziarla perché sviluppa il suo lavoro in modo spirituale. Questo progetto verrà proiettato nelle consulenze di immagine nelle forme e nelle proporzioni della


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donna. Spiegheremo le luci e il colore, verrà inserito nelle caratteristiche del viso e nelle proporzioni del corpo. Parleremo di come è fatta una donna o un uomo che usa quel determinato colore e del motivo dell’utilizzo di quel colore. Nella tua vita hai avuto l'opportunità di conoscere un Maestro della poesia della musica italiana. Franco Califano. Come è iniziata quell'esperienza e cosa ti è rimasto nel cuore che vorresti condividere con noi ed i lettori di Dorothy. L’esperienza con Califano è iniziata più di 25 anni fa. Era una persona molto forte con l'anima buona. Entrambe aiutammo i ragazzi di una comunità, io mandavo prodotti per il beauty giornaliero come shampoo, phon, regali. Lui faceva concerti con loro. In una di queste occasioni ci fu una cena con lui e mi chiese “Ma tu che fai per la comunità?” Io gli risposi che inviavo ai ragazzi del materiale per coloro che non potevano permetterselo. Quel giorno mi chiese “Domani posso venire a farmi i capelli da te?” L’avevo presa come un gioco, invece il giorno dopo mi chiamò Califano e venne a farsi i capelli da me. Ci siamo scambiati diversi messaggi, anche in silenzio lui

riusciva a comunicare. Per 20 anni sono stato il suo parrucchiere, è stata un’esperienza unica, emozioni, una potenza di energia unica. Invito tutti ad andare a visitare il Museo di Califano, si trova ad Ardea e lì vicino c’è il cimitero. Lui era accogliente ed unico.

Natascia e Romina Malizia

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' A TI CI L B B U P E LI MI S C A F


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LA RUBRICA DI DOROTHY

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di Maranto Daloia

Body Shaming

VIOLENCE Le forme di violenza sono di vario genere, si va dallo stalking al mobbing, dalla violenza fisica a quella psicologica. Tra queste abbiamo anche il Body Shaming. Forse non tutti sanno di cosa si tratta, purtroppo è un fenomeno malato che ha preso piede nella nostra società. Chiunque può diventare vittima di questa derisione e violenza

psicologica. Come sempre consiglio di rivolgersi ad associazioni serie per chiedere un sostegno.

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No al Body Shaming La derisione del corpo di una persona è una forma grave di violenza psicologica che ha conseguenze anche gravi.....


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Quasi ogni essere umano, maschile o femminile, è vittima di Body Shaming. Le caratteristiche fisiche vengono derise poichè non corrispondono ai canoni imposti dalla moda, i mass media...

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Il Body Shaming esattamente la derisione del corpo di una persona che non rientra nei canoni dettati dai mass media. Qualsiasi caratteristica viene presa di mira e lede l’autostima della vittima. E’ una forma grave di violenza psicologica che ha conseguenze anche importanti specialmente nei casi di fragilità. Ognuno di noi vive delle tragedie, conflitti, traumi che portano inevitabilmente a delle problematiche fisiche e psicologiche. Io stessa li ho vissuti, metabolizzare un dolore non è semplice. Avevo un brutto rapporto con mia madre, ero la Cenerentola di casa. Con la morte di mio

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padre iniziai ad avere problemi psicologici che mi portarono ad un disturbo dell’alimentazione chiamato bulimia. Non mi sentivo accettata, mi sentivo sola, ero sola. Ho cercato quell’affetto e quei sentimenti che non avevo in casa, quindi mi sono affezionata a persone esterne che si sono rivelate sbagliate. Ho iniziato a seguire diversi percorsi alla ricerca dell’equilibrio, di me stessa. Sono solo un esempio di quello che accade e che ognuno di noi vive. Inizia diversi percorsi per trovare una stabilità emotiva e fisica.


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Il Body Shaming è una forma di violenza psicologica che provoca sofferenza. Non esiste la perfezione, abbiamo tutti delle peculiarità caratteriali e fisiche che ci rendono unici.

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eguii per un periodo il Buddismo, i Carismatici, Yoga, Reiki, meditazione.

Durante una fiera olistica entrai in contatto con il metodo Louise Hay, madre del pensiero positivo, e seguii anche la scuola Munay. Finalmente ho imparato ad amare me stessa accettandomi, seguendo il percorso del “cuore”. Dobbiamo aumentare la frequenza energetica ed avere autostima guarendo la nostra anima. Inerente all’accettazione di se stessi è necessario parlare del Body Shaming. Molte donne si sentono a disagio perché si vedono diverse "fisicamente" dalle altre, pensano di non avere un corpo perfetto poichè non corrisponde agli stereotipi di massa. Fianchi larghi, pancia, smagliature, fondoschiena grande, diventa una fissazione. Anche l’attrice e modella Vanessa Incontrada ha posato nuda per la copertina di Vanity Fair per provare la bellezza del suo nuovo corpo. Il Body Shaming è diventato virale, le persone vengono derise per l’aspetto fisico soprattutto sui social. Qualsiasi caratteristica estetica viene presa di mira, l’adiposità, la magrezza, l’altezza, il colore dei capelli, l’assenza o la presenza di

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peluria, l’acconciatura, il trucco, la forma del seno, del bacino o delle natiche. Ogni essere umano, maschile o femminile, è vittima di Body Shaming. La vittima prescelta colpevolizzata viene indotta alla vergogna, riducendo l’autostima e ciò può portare a malattie e disturbi alimentari, ansia e depressione. A volte i pregiudizi hanno radici popolari oppure derivano da nuove tendenze create dalla globalizzazione come la “grassofobia”. Tra le frasi che sono riconducibili al Body Shaming possiamo fare esempi semplici come “te lo prendo io perché tu non ci arrivi, essendo bassa”, oppure “credevo fossi incinta perché hai la pancia”, “ti sei mangiata un cocomero intero oppure un pallone da calcio”, “sei bianca come un fantasma”. Sono infinite le frasi che feriscono e vengono dette con superficialità. Ogni persona ha il suo grado di sensibilità, il peso delle parole è profondo, bisogna apprezzare le persone per ciò che sono e non bisogna minimizzare un accaduto difendendo chi sbaglia nel ferire gli altri.

Maranto Daloia


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I REALITY SHOW: AMATI E ODIATI By

Emanuele

Opinionista

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Personaggio

I Reality Show, amati e odiati, hanno cambiato il panorama televisivo, inventando di fatto una nuova categoria d’intrattenimento. Dal punto di vista sociologico, i reality show permettono di studiare i comportamenti di noi esseri umani, i nostri sentimenti, le nostre emozioni e le nostre reazioni durante la nostra vita quotidiana. Numerosi sono i programmi che tappezzano i nostri canali televisivi italiani a partire dal famoso Grande Fratello per arrivare all’Isola dei famosi passando anche per i talent show Amici di Maria De Filippi, in cui durante le lezioni a scuola vengono sempre ripresi dalle telecamera. Ormai sono presenti in quasi tutti i palinsesti televisivi del mondo. Affascinano la maggior parte delle persone, in molti si sentono attratti da quello che succede all'interno dei vari programmi perché sembra spontaneo. Ma in realtà nasce una domanda che tanti si pongono. Tutto fa parte di un copione e le possibilità sono molto limitate? I reality show sono diventati parte integrante del palinsesto televisivo in molti paesi del mondo. Quasi tutti

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hanno avuto un successo travolgente, anche se con il tempo diminuisce per dare spazio a un nuovo show con lo stesso format che prende il posto del programma precedente. Il pubblico di questi programmi televisivi raggiunge milioni. Saranno le storie d’amore che nascono tra alcuni protagonisti, le litigate, le esagerazioni in certi contesti, ma anche volgarità, bestemmie e quant’altro. Tutto ormai attrae l’attenzione, specialmente il trash. L’omofobia è stato un argomento che hanno trattato spesso nei reality e nello stesso tempo se ne parla tantissimo in questo periodo, anche a causa di eventi spiacevoli che sono avvenuti. Essendo nel mese dedicato contro la violenza sulla donna, e dato che la violenza è universale, voglio accennare anche al tema dell’omofobia. Sentire dei personaggi pubblici che in tv accusano un/una “collega“ di essere omosessuale è qualcosa di vergognoso, anche perchè tali personaggi sono dei punti di riferimento per i fan e telespettatori.


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Curiosità sui Reality Show. Quando sono nati Il Reality è un genere rappresentato sin dalla nascita della televisione, le cui origini si possono ricondurre al filone dei documentari più improntati a raccontare la "verità" emerso già negli anni venti e rappresentato da registi come Dziga Vertov. Secondo un articolo di Radio Times uno dei maggiori precursori dei reality moderni è il film sperimentale Chelsea Girls del 1966, diretto da Andy Warhol e Paul Morrissey, incentrato sulle vite di giovani donne newyorkesi. Nel 1991 Nummer 28 nei Paesi Bassi introdusse per la prima volta il concept che vede un insieme di individui che non si conoscono condividere, filmati dalle telecamere, lo stesso ambiente per un certo periodo di tempo; il programma introdusse anche l'utilizzo del confessionale. A partire dagli anni 2000, il genere conseguì poi una crescente popolarità.

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Ma ancora più grave è chi si inventa aggressioni finte pur di apparire. Sarebbe un sogno se ognuno di noi avesse un pizzico di buon senso, rispetto e intelligenza. In molte occasioni i reality show sono stati considerati “tv spazzatura”, specialmente quando mostrano nella maniera più rozza il peggio degli esseri umani. Tuttavia, il loro pubblico non è diminuito. Sono ancora milioni le persone che seguono questi programmi e si divertono a guardarli con una sorta di “piacere colpevole”. I reality show sono apparsi per la prima volta negli Anni 90', ma il loro vero boom è avvenuto nel XXI secolo, in concomitanza con lo sviluppo della realtà virtuale e della cosiddetta post-verità. Quello che dobbiamo chiederci è: Come riescono questi programmi ad affascinare un pubblico così vasto e ad attirare l’attenzione di tante generazioni? Voglio terminare con una celebre frase:

La televisione è lo specchio in cui si riflette il fallimento di tutto il nostro sistema culturale. (il celebre Federico Fellini)

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Il Sistema Immunitario

Naturopatia COME PROTEGGERCI a cura di Antonio Iannotti. High Food & Trainer in: "Discipline Codex Alimentarius in Patologie Autoimmuni e Generiche" Vediamo alcune curiosità scientifiche sull'apparato di difesa invisibile e micidiale che ci protegge da attacchi esterni (e da cellule impazzite), lavorando nell'ombra e senza sosta. Se non fosse per il sistema immunitario nessuno sopravvivrebbe a lungo: questa linea di difesa ci protegge infatti non solo da ospiti sgraditi come virus, batteri e parassiti, ma anche dalle nostre stesse cellule, mutate a causa di malattie come il cancro. In queste settimane, complice l'ondata stagionale di influenza, il sistema immunitario è

stato spesso chiamato in causa e anche un pò ingiustamente denigrato (e proprio nel pieno della battaglia, il cui sintomo è la febbre): ecco allora alcuni fatti sorprendenti, spesso poco noti, che ve lo faranno apprezzare di più. I. È DISTRIBUITO IN TUTTO IL CORPO La fitta rete di sorveglianza del sistema immunitario comprende una serie di organi deputati alla produzione di globuli bianchi (milza, midollo osseo, linfonodi, tonsille, timo - una piccola struttura nella parte anteriore del

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10 COSE CHE (FORSE) NON SAI SUL SISTEMA IMMUNITARIO LA NATUROPATIA La medicina Naturopatica è un'insieme di pratiche di medicina alternativa. Essa dichiara di avere come obiettivo la stimolazione della capacità innata di autoguarigione o di ritorno all'equilibrio del corpo umano, denominato omeostasi. Attraverso l’uso di tecniche e di rimedi di diversa natura.


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torace), tessuti e cellule circolanti, messi in comunicazione tra loro dai vasi linfatici. Le cellule immunitarie sono distribuite anche in tutti i tessuti del corpo, che raggiungono grazie alla circolazione sanguigna: con un dispiegamento di forze così massiccio, è difficile per un patogeno passare inosservato. 2. LE SUE ARMI DI PUNTA SI TROVANO NEL SANGUE Nell'arsenale di cellule che fanno da guardia all'organismo si distinguono soprattutto fagociti e linfociti. I primi, che si sviluppano nel midollo osseo, costituiscono una prima linea difensiva aspecifica (non specifica) e inglobano nel loro citoplasma le molecole estranee che, lasciate libere di circolare, potrebbero creare problemi. Cellule simili con le stesse funzioni si ritrovano anche in organismi molto elementari. I patogeni che riescono a superare questa prima barriera incontrano una difesa specializzata: i linfociti sono capaci di generare e modificare gli anticorpi che riconoscono antigeni specifici sulla superficie dei patogeni, e di neutralizzarli. Soltanto nei vertebrati si è sviluppato questo secondo livello di difesa "su misura". 3. FU DESCRITTO PER LA PRIMA VOLTA 2.400 ANNI FA Lo storico greco Tucidide, descrivendo un'epidemia di peste che aveva colpito Atene

nel 430 a.C., annotò come le persone già contagiate una volta e sopravvissute non si ammalassero più: «Coloro che si erano salvati dall'epidemia […] conoscevano già quelle sofferenze e per se stessi non avevano più nulla da temere; il contagio infatti non colpiva mai due volte la stessa persona, almeno non in forma così forte da risultare mortale». 4. LA MILZA È UN CENTRO NEVRALGICO Senza milza si può vivere, tuttavia questo organo posto tra lo stomaco e il diaframma è uno snodo importante per le cellule del sistema immunitario. Possiamo immaginarla come una sorta di linfonodo gigante in cui vengono prodotti nuovi globuli bianchi, ci si disfa di quelli vecchi e si mettono in comunicazione quelli già in circolo. 5. RECLUTA ANCHE ORGANI "INUTILI" Avete forse sentito parlare dell'appendice come organo vestigiale, così chiamato perché a lungo considerato un relitto evolutivo - ossia un inutile residuo dell'evoluzione che spesso si infiamma e va asportato. Pare tuttavia che questa piccola struttura sia importante per mantenere in equilibrio e ben assortita la flora batterica intestinale, soprattutto quando i "batteri buoni" risultano in minoranza. Alcune cellule immunitarie scoperte di recente nell'appendice, chiamate cellule linfoidi innate, aiutano

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a ripopolare l'intestino di batteri buoni e a contenere eventuali infezioni senza che si propaghino tra un tessuto e l'altro. 6. PUÒ INFLUENZARE LE INTERAZIONI SOCIALI La convinzione che cervello e sistema immunitario fossero isolati e non in comunicazione l'uno con l'altro è stata in parte smentita da uno studio pubblicato su Nature nel 2016. Una molecola prodotta dalle cellule immunitarie in risposta alle infezioni, l'interferone gamma, sembra avere un ruolo determinante nei comportamenti sociali di molti animali, dagli zebrafish (il Danio rerio, un piccolo pesce d'acqua dolce) ai topi. In laboratorio, sui topi, quando questa molecola viene bloccata gli animali divengono meno socievoli. Ripristinandola, la socialità torna a livelli normali. Le relazioni sociali sono il veicolo principale di diffusione dei patogeni: l'ipotesi è che l'interferone gamma abbia incoraggiato la socialità nel corso dell'evoluzione, aiutando i patogeni a diffondersi ma anche il nostro sistema immunitario a fortificarsi.


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7. ALCUNE SUE CELLULE "KILLER" DIVENTANO "BUONE" NEL CORSO DELLA GRAVIDANZA I linfociti natural killer (le cellule più aggressive del sistema immunitario) presenti nell'utero materno svolgono l'insospettabile funzione di balie nelle prime settimane di gestazione, sostenendo il feto con la produzione di specifici fattori di crescita. 8. LE CELLULE PAC-MAN NEUTRALIZZANO I TUMORI INFANTILI Alcuni scienziati dell'Università di Stanford hanno scoperto che una proteina espressa sulla superficie delle cellule, chiamata CD47, interagisce con i macrofagi (i fagociti che inglobano, come un pac-man, i patogeni nella prima linea di difesa) inviando loro un segnale di "non belligeranza".

Alcune cellule tumorali ingannano il sistema immunitario producendo grandi quantità di CD47, supplicando così i macrofagi di non mangiarli. Quando si riesce a bloccare farmacologicamente questo segnale, i macrofagi possono eliminare le cellule tumorali, riducendo la necessità di terapie con elevati effetti collaterali. 9. PUÒ ESSERE INGANNATO PER COMBATTERE IL DIABETE Gli scienziati del MIT hanno dimostrato che incapsulando cellule pancreatiche umane in biomateriali derivati dalle alghe, e trapiantandole su pazienti affetti da diabete di tipo 1, il sistema immunitario non le attacca, e la loro capacità di produrre insulina rimane immutata.

10. HA UNA MEMORIA DA ELEFANTE Il sistema immunitario può ricordare un'infezione anche a decenni di distanza: i pazienti sopravvissuti alla prima epidemia di ebola nella Repubblica Democratica del Congo, risultano ancora immuni all'infezione dopo oltre 41 anni dal contagio. Questa "capacità di ricordare" è dovuta a un ristretto gruppo di linfociti che sopravvivono anche 10 volte più a lungo degli altri, specializzandosi nel riconoscere il patogeno alla successiva ricomparsa. "Il Sistema Immunitario è parte integrante e diffuso in tutta la persona, è come tale va rifocillato attraverso un'alimentazione sana ben combinata e varia. Solo così può dare il meglio di sè sottoposto a condizioni avverse a favore della propria salute."

Antonio Iannotti Iannotti1975@gmail.com + 39 331 5894697

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Cucina LO CHEF FABIO NURRA

Nuovi orizzonti dell’antica tradizione della Sardegna Interpretazioni creative di ricette “antiche"

Un appuntamento per un evento nuovo, una cena sotto le stelle, alla tavola di Fabio Nurra, chef e patron del Ristorante Fratellitola a Sassari per una cena sopra ai tetti in una terrazza sorprendente. Probabilmente la domanda che ci potremmo fare se “è possibile fissare nella memoria una cena sorprendente” è sicuramente possibile, scoprendola con un formidabile attore, direttore d’orchestra di un concerto che fissa la memoria della cena, l’arte dei sapori e profu-

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mi, per scoprire l’esperienza della convivialità che a tavola diviene un atto creativo. Nel cuore di Sassari troviamo un punto gourmet, insolito, sui tetti, ridente, allegro, pieno fiori, ubicato su una terrazza di un palazzo in una delle strade più centrali di Sassari, muri bianchi, dall’alto si sente il brusio di persone, gente che va, che viene, qui la cucina è tutt'altra cosa, regno incontrastato di Fabio Nurra, affiancato dalla sua bella moglie Tania, è un cuoco moderno, lucido, che,


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con orgoglio, scopre i suoi legami territoriali affettivi creando piatti che si destreggiano tra le tipiche ricette di pesce che immaginiamo di assaporare con i piedi immersi nel mare cristallino, interpretazioni creative di ricette “antiche”, piatti, ormai signature, che contraddistinguono la sua cucina. La cucina è l'infanzia di ognuno di noi, e Fabio Nurra ogni giorno la vive nei suoi ricordi, la rincorsa a quei profumi, a quei sapori, a quei ricordi, al profumo del mirto e del lentischio vicini al mare, le spiagge bianche e le rocce levigate dal vento, gli ulivi d’argento, gli stridi rauchi dei gabbiani.

I suoi temi sono accoglienza, materie prime, creatività e fantasia e il risultato è un menù pulito, equilibrato che “smuove” tutti i sensi, un cuoco rimasto puro nel cuore, sempre alla ricerca delle sue radici, che si emoziona nella ricerca di erbe e verdure camminando per le campagne, trovando l’ispirazione guardando il mare.

alla sua cucina di scavare nella memoria e tirar fuori rivisitazioni ragionate di piatti, mai estremi, dove il richiamo alla tradizione casalinga lascia spazio alla sua esplosiva creatività, per farci ritrovare nei suoi piatti la cultura e la storia dell’isola, in una città come Sassari dove, per merito di Fabio Nurra, anche cucinare è arte.

Come ci dice Fabio Nurra:

Ph Mariano Marcetti

La mia cucina sa di terra, di natura, ed è proprio la natura che dona un imprinting ai miei piatti, nella bellezza impenetrabile del mio mare, della spiaggia rocciosa, degli ulivi, dei boschi, i profumi del mirto, in uno splendore di gialli e rossi con le loro sfumature e ancora i verdi e viola e arancioni che vanno incontro al lilla e all'ocra, un mondo di colori e di profumi, dalla terra al piatto. La mia cucina è anche fantasia, viaggi straordinari in paesi sconosciuti, racconti………con i miei piatti di pesce io racconto di mari lontani, la burrata cremosa è come l’abbraccio di una mamma, racconto la fragranza sensuale del cioccolato, le foglie profumate incoronano il cibo che si presenta regale nel piatto, nuvole velate al sapore di scampi stuzzicano il ricordo di sere stellate. Ed è proprio qui che la natura crea un panorama unico e coinvolgente che permette

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Cristina Vannuzzi Landini


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La Carbonara di mare Ricetta d'autore di Fabio Nurra

1 Ingredienti per 4 persone 400 g di spaghetti Ruvidi e grossi 6 carciofi Sardi spinosi 12 gamberi Bottarga di muggine a scaglie e in polvere a piacere Olio vergine d’oliva Sale e pepe qb uno spicchietto d'aglio un bicchiere di vino bianco

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3 Far rosolare uno spicchietto di aglio in camicia con l'olio buono, aggiungere i carciofi puliti e tagliati a fette sottili e le teste dei gamberi. Sfumare con il vino bianco e procedere con la cottura per una decina di minuti. Aggiungere alla fine le code dei gamberi sprovvisti del carapace.

Scolare lo spaghetto e saltare in padella con gamberi e carciofi. Sbattere due tuorli d'uovo e aggiungerli agli spaghetti tolti dalla fiamma. Saltare la padella fino a quando non si otterrĂ una bella crema. Aggiungere la bottarga a piacimento.

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Ireca e l'energia cosmcica

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CENTRI ENERGETICI a cura di Maranto Daloia Operatore Olistico

L’energia cosmica è la sostanza primordiale dell’Universo che tiene in vita la natura e l’essere umano. Aiuta il corpo a curare se stesso. L’organismo umano ha la possibilità di interagire con l’energia proveniente da quella fonte inestinguibile che è l’Universo. Questo tipo di energia è riconosciuta da diverse culture, è stata chiamata in modi diversi: chi, dai cinesi; prana, dagli indiani; soffio divino, nel cristianesimo; etere, dai greci; ki nam, dai maya; ruag dagli ebrei, ecc. Esistono diverse manifestazioni di energia, che esercitano su di noi una influenza costante. Come ad esempio la luce, il suono, le onde della radio, e altre energie più sottili che non si possono percepire, e con le quali siamo tuttavia in contatto permanente. L'ener-

gia cosmica è una di queste manifestazioni energetiche. Cerchiamo di capire cosa sono i centri energetici. L’essere umano ha un corpo energetico, oltre che fisico, e perché questo possa funzionare correttamente ed essere in equilibrio ha bisogno dei centri energetici, ossia vortici che funzionano come motori che ricevono e trasmettono in modo efficace l’energia dell’universo. La salute dell’organismo umano dipende dalla loro attività. Attraverso i centri energetici catturiamo l’energia cosmica, e l’organismo ha il compito di amministrarla e usarla in modo corretto. Esistono 7 centri energetici principali, dei quali si serve questo metodo. L’applicazione del metodo IRECA permette di

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L’ENERGIA COSMICA È LA SOSTANZA PRIMORDIALE DELL’UNIVERSO CHE TIENE IN VITA LA NATURA E L’ESSERE UMANO L’ESSERE UMANO HA UN CORPO ENERGETICO, OLTRE CHE FISICO

Diventiamo canali coscienti dell’energia cosmica attraverso l’armonizzazione dei centri energetici e ci dà la capacità di trasmettere energia, senza intaccare il nostro capitale energetico.


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catturare e canalizzare l’energia cosmica per nutrire tutti i sistemi del corpo umano e i rispettivi organi. È una tecnica che si pratica in modo intuitivo, senza essere consapevoli che si sta trasmettendo energia, solo con l’intenzione di procurare benessere. Diventiamo canali coscienti dell’energia cosmica attraverso l’armonizzazione dei centri energetici e ci dà la capacità di trasmettere energia, senza intaccare il nostro capitale energetico. Abbiamo a disposizione una possibilità di autotrattamento. Possiamo rafforzare l’organismo a diversi livelli (fisico ed energetico); migliorare il sistema immunitario; essere più resistenti alle malattie. E' uno strumento di aiuto in situazioni di emergenza. La tecnica deve essere applicata con una frequenza di almeno 3 sessioni per settimana, arrivando a un totale di 21 sedute, con una durata di non più di 5 minuti ciascuna. Al termine delle 21 sedute, si fanno 7 giorni di interruzione e, se necessario, si ripete il trattamento fino a raggiungere gli effetti desiderati. Il metodo IRECA aiuta a prevenire le malattie.

Facilita il recupero e la capacità di autoregolazione dell’organismo per far fronte alle aggressioni dell’ambiente. Aiuta a diminuire i sintomi dovuti allo stress della vita quotidiana. Aiuta a trattare le malattie. Rappresenta un’integrazione di altri interventi terapeutici. È uno strumento efficace e senza effetti collaterali. È un ausilio nel trattamento del dolore.

Maranto Daloia

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IL TEMPIO DI ISIDE

Culture Orientali Danze Discipline Olistiche

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Redazione Giornaliste Pubbliciste ODG Lazio, Imprenditrici titolari della Ma Press Arteventi e Comunicazione Srls. Scrittrici, autrici Editore/Ma Press Srls Dorothy Magazine

Natascia e Romina Malizia

Direttore Responsabile e Vice Direttore Founder & Editor in Chief Art Direction e Layout Grafica e PubblicitĂ

Editor Promozionale di Dorothy Magazine Esperta settore Estetico Trattamenti viso e corpo antiage Operatrice olistica Coaching motivazionale Presidente Associazione Culturale La Svolta

Maranto Daloia

Opinionista e Personaggio TV Casting Mediaset GF

Emanuele Puddu


La bellezza salverĂ il mondo Dostoevskij


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