Nomen Omen - Interludio

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JACOPO CAMAGNI

MARCO B. BUCCI

INTERLUDIO


Sublimi note tra le fronde dell’Albero di tutte le Storie. Segui questo canto, venturo Re? Lo segui perché ancor satollo non è il tuo cuore. Vuoi amar, di questa terra Arcadia, le cose sin dal loro interno. Dai nomi che le generarono, alle parole che posero loro fine. Vuoi possedere ogni seme e ogni frutto, ogni fine e ogni inizio, ogni cosa congiunta nel tuo fragoroso amore. Assaggiando tutto, quindi, fremente nel sospiro. Mordendo ogni cosa, allora, tremante nel pianto. Se i tuoi fratelli, pallidi in volto come figli della morte, possono svanir taciti e dimenticare, tu no. Non lascerai imputridire l’eco di quel tempo soave nel lugubre bosco dell’oblio. Dovessi essere di quelle memorie il loro ultimo testimone. Di carne che si disgrega tra l’erba e di cristalli preziosi che si fanno opachi. Di fiori che appassiscono in riva a mari pronti a seccarsi, fino a scomparire. Dovessi essere l’unico che ne abbraccia i resti urlando. Che importa allora se devi turbar la notte degli uomini mortali? Che importa se d’incubi gonfierai i cuori mentre discendi fatale con la tua Caccia Selvaggia? Di memoria è colma la tua bocca. Tra le macerie nella tua ombra si radunano i nomi dei caduti. Sulla tua canuta pelle risplende il candore del tuo intento. L’ami di Vero Amore questa terra, venturo Re.

Testi: Marco B. BUCCI Disegni: Jacopo CAMAGNI Colori: Jacopo CAMAGNI, Fabiola IENNE Editor: Diego MALARA Lettering: STUDIO ASTARTE DESIGN - ROMA


Di storie e di magia, di leggende e di meraviglia, io canto.

Di una terra dove ogni cosa, anche la più pericolosa, splendeva di una bellezza estranea alle aspre lande degli uomini mortali.

Un passato immaginario, che forse non è mai esistito, ma del quale tutti parlano come se l’avessero vissuto e poi perso per sempre.

Là gli incantesimi, le storie e gli spiriti avevano corpi in carne e ossa.

Il mito racconta che dall’incontro del buio e del vento fosse nata per caso una delle prime storie libere. Nonostante egli potesse camminare e la terra fosse ancora soffice come tutte le cose non finite, Taranis preferiva volare. Come i corvi, suoi fratelli.

Nessuno lo chiamava per nome, perché allora i nomi erano meno importanti delle cose stesse...

...e le parole erano talmente poche, e perfette, che si poteva descrivere la realtà, nella sua natura, senza darle per questo una forma.


ARCADiA, ETĂ€ DEL MiTO.

Nulla aveva un destino e tutti erano liberi.

...e lui, oh, se solo l’aveste visto allora!


Niente e nessuno poteva fermarlo.

Dopotutto chi poteva afferrare il buio?

Chi aveva la forza di trattenere il vento?


I festeggiamenti appartenevano alla sua magia. Dolce era il vino che veniva servito dalle sue mani, palpitanti i cuori che incontravano le sue carezze.

Nei suoi baci si nascondevano desideri di grandiositĂ e spregiudicatezza, vasti come la notte e indomabili come le tempeste. Grazie a essi chiunque trovava il coraggio di compiere imprese impossibili.

Come aprire varchi su realtĂ inesplorate. O concepire con la musica intere dinastie di eroi.

Nonostante girovagasse senza sosta, un solo luogo era davvero casa sua.

LĂ dove i suoi fratelli si trovavano al tramonto.


OGNi VOLTA TARDi SEMPRE UN PO’ Di PiÙ, FRATElLO...

HAi RAGiONE, HESUS, MA POTRÒ MAi AMARE QUALCUNO PiÙ Di QUANTO AMi LA NOSTRA TErRA?

SUvViA, TEUTATÈS! GLi UMANi? iMPOsSiBiLE! HAnNO CUORi LEgGERi COME FARFAlLE!

FRATElLO, MEDEA DiCE CHE GLi UOMiNi MORTALi, QUESTA TErRA, CE LA PORTERAnNO ViA...

DANZi AtTORNO AL FUOCO CON LORO UNA SOLA NOtTE E QUElLA SEGUENTE SONO GiÀ VEcCHi E MORENTi...

QUESTA È LA TErRA DEi DESiDERi, DEi RAcCONTi E DEGLi iNCANTESiMi...

...NON POTRAnNO MAi PORTARCi ViA ARCADiA.


MANHAtTAN, 2001


PicCOLO VERME MORTALE Ti STRApPERÒ ViA LA PElLE SE NON Mi LASCi PAsSARE!

È LEi CHE NON CAPiSCE... C’È MiA FiGLiA LÀ SOtTO!

SiGNORA, LEi... NON DOVREbBE NEmMENO EsSERE QUi...

LEVATi Di MEzZO!

MAESTÀ, Vi PREGO...

Ci SONO GiORNALiSTi OVUNQUE.

SEYFRiD... ADON... SOtTO iL FErRO FREdDO... C’È GUiNEVERE, LA VOSTRA PRiNCiPEsSA. SE AVETE UN BRiCiOLO D’ONORE, TOGLiETEVi Di MEzZO. TUtTi AMANO LA PRiNCiPEsSA MA... ...NON POsSiAMO STARE A GUARDARE MENTRE DiSTRUgGETE CiÒ PER CUi Vi SiETE SEMPRE BAtTUTA!

...i SOcCORSi Si ST-


SFiDERAi LA REGiNA, ADON?

SiETE LA GARANTE DEL SEGRETO DA SECOLi! SE Vi RiVELERETE ORA Ai MORTALi NEsSUNO SARÀ PiÙ AL SiCURO...

AL SiCURO?! LO SAREMO MAi PiÙ DAvVERO?!

NOi GUARDiANi AbBiAMO GiURATO Di--

ho DEtTO...

...TOGLiETEVi Di MEZZO!

SONO ANCORA LA VOSTRA REGiNA!

MA DOPOTUtTO... ORA CHE iMPORTA...

UGH...


HAi RAGiONE, ADON...

UNA REGiNA NON PUÒ SVELARE iL SEGRETO. LA REGiNA È iL SUO POPOLO. SE LEi Si RiVELA TUtTi VErRAnNO RiVELATi.

MA NON SARÀ QUESTA CORONA...

...A iMPEDiRMi Di SALVARE MiA FiGLiA!


OH, NO... VOSTRA MAESTÀ...

NO, LADY MACBETH... NiENTE PiÙ MAESTÀ... NON SONO PiÙ LA REGiNA Di NEsSUNO. VADO A RiPRENDERMi MiA FiGLiA.

NO!


Di storie e di magia, di leggende e di meraviglia, io canto.

Di una terra dilaniata in mano a re e regine malinconici, codardi e titubanti.

Di un regno che aveva bisogno di un nuovo Ard-RĂ­.

Un re supremo capace di risvegliare Arcadia.


MANHAtTAN, OgGi.

TU Ci CREDi NElLE FATE, PicCOLO LAWRENCE?


SEMBRA CHE OgGi SiA iL TUO GiORNO FORTUNATO...

...SEi STATO SCELTO PER UNA GRANDE AvVENTURA.

UHM... E TU CHi SEi?

SONO iL LORO RE, BAMBiNO. Di TUtTE LE FATE, i TROlL E i GOBLiN. Di TUtTE LE SiRENE, i GiGANTi, i DRAGHi E GLi GNOMi.

E SEi UN RE BUONO?

NON ESiSTONO RE BUONi, PicCOLO MiO.

PRENDETELO.

ih ih ih, CERTO, VOSTRA MAESTÀ!


LA FORMULA, SiGNORE... CHE MERAViGLiOSA SERATA, MiO BUON DULLAHAN. AVANTi, ANDiAMO.

OH, MA CERTO, MiO BUON AMiCO. MA CERTO.

DUlLAHAN, LUlLAHAN, UlLAHAN...

...COrRi FORTE SUL NERO E FUNESTO COcCHiO!

DUlLAHAN, LUlLAHAN, UlLAHAN... ...CONOSCO iL TUO NOME E iL TUO MALOcCHiO!


Ti TROVERAi BENE QUi A FORTEBUiO, LAWRENCE.

ADORERAi DEVERA, COME TUtTi NOi DEL RESTO. ANCHE SE ORMAi MANCA POCO...

i SACRiFiCi SONO STATi COMPiUTi. L’ULTiMO CUORE È STATO PRESO. L’ULTiMO VERO SOGNATORE È STATO PORTATO AL SiCURO.

Ci SiAMO.


CHE Si FAcCiA FESTA OGNi NOtTE FiNO AL PROsSiMO SAMHAiN.

CHE QUESTi CUcCiOLi MORTALi VENGANO FiNO AD AlLORA NUTRiTi CON i MiGLiORi BOcCONi DEL NOSTRO CiBO PiÙ PRELiBATO...

...MA CHE NON PAsSi MAtTiNA SENZA CHE LORO RiTRAgGANO i SOGNi FAtTi LA NOtTE PRECEDENTE.

NEL FRAtTEMPO MANDATE A CHiAMARE MEDEA, C’È UN LUNGO RiTUALE DA PREPARARE.

VOGLiO VEDER BRilLARE Di MAGiA QUESTO POzZO.

Volume 2

a novembre


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NOMEN OMEN INTERLUDIO Albo omaggio. Una pubblicazione di Panini S.p.A. Redazione e direzione: Panini Comics, viale Emilio Po 380, 41126 Modena. www.paninicomics.it Stampa: Polipress S.r.l., via del Litografo n. 4 – 40138 Bologna. © 2018 Marco Bucci e Jacopo Camagni. Per questa edizione © 2018 Panini S.p.A. Amministratore delegato Aldo H. Sallustro Direttore editoriale Marco M. Lupoi Direttore mercato Italia Alex Bertani Marketing Renato Franchi, Enrico Battilani, Serena Gubbelini, Simona Bruni, Andrea Guidetti Publishing manager Italia Sara Mattioli Coordinamento editoriale Diego Malara Redazione Gian Luca Roncaglia (cura redazionale), Mariateresa Conte Grafica e pre-press Alessandro Gucciardo, Stefania Bevini, Andrea Ronzoni Coordinamento promo e web Enrico Ferraresi Ufficio licensing Annalisa Califano, Beatrice Doti, Stefano Munarini Art director Mario Corticelli Ufficio materiali e fornitori Alessandro Nalli (coordinamento), Mario Da Rin Zanco, Valentina Esposito, Luca Ficarelli, Simone Guidetti, Linda Leporati, Ivano Martin, Fabio Melatti Ha collaborato Valentina Sanna (proofreading)


VOLUME DUE


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