Jacopo Camagni
Marco B. Bucci
Post Mortem
Si levano le nebbie, come un sipario, sul tetro volgere alla fine. Chi mai può giurare che una perdita sia minore di quella che l’ha preceduta? Chi possiede il cuore per discernere il dolore dallo strazio, la pena dal tormento, quando si continua a perdere e mai a ottenere? Alla ferita aperta, il cui male mai è stato lenito, se ne unisce una nuova in un dolente coro. Un pianto. Dal petto, sotto la volta celeste, si innalza fino a toccarla. Là dove una scala conduce chi è spirato verso sette soglie, una per ogni pianeta e una per ogni colore che l’iride cattura. Avanza piano, Druido che mai hai voluto chetare il tuo nudo passo sulla schiena della compiacente Terra. Semina i tuoi pensieri in essa, mentre si squarcia il petto della tua Signora. Da quel cordoglio sbocciano fiori amari e assetati di sanguigno nettare. Non basterà la piena luna a governare i moti che quel dolore eternamente comanda. Non potrà nulla il benevolo incedere del tempo, che subirà gli strali del tuo ricordo. In lei resterà quel rigoglioso supplizio, sospeso, come l’ultima nenia d’un infanzia lontana. Il segno fatale che ciò che è stato non ha conosciuto salvezza.
Testi: Marco B. BUCCI Disegni: Jacopo CAMAGNI Colori: Jacopo CAMAGNI Post produzione colori: Nicola OTTOBRE, Fabiola IENNE Editing: Diego MALARA Lettering: STUDIO ASTARTE DESIGN – ROMA
ti proibisco di tradirmi, fear doirich!
becky...
fear... cambiarmi il nome ha proprio funzionato, vero strega?
ma non è bastato... è successo tutto così in fretta e lontano dal tuo palcoscenico.
non hai potuto farci nulla.
conosco quelli come te. vi ho visti a terra... piegati, sopraffatti e sconfitti.
siete ciò che i buoni combattono, tutto quello su cui alla fine il bene trionfa sempre. sapevamo che affrontarlo in casa sua sarebbe stato un azzardo. ci abbiamo provato…
…ma abbiamo perso.
morire è ogni volta diverso. non si parte mai dallo stesso luogo per tornare indietro.
ma questa volta hanno usato il ferro freddo e con quello non c’è biglietto di ritorno.
allora perché qui è tutto pieno di magia?
sento il potere di becky cantare dentro di me. ciao bestione.
artigli di drago...
è una canzone d’addio... sta per abbandonarmi.
sarai tu a incontrare colei che ha l’ultimo cuore che serve al re.
tre donne si sono incontrate, anni or sono. dopo quell’incontro due di esse sono divenute madri...
questa loro figlia ha un cuore prodigioso...
...il cuore di un eroe.
dobbiamo portarti via da qui al più presto… dimmi come ti senti... sono solo un po’ confusa. il camion ci stava venendo addosso, abbiamo cercato di sterzare ma c’era qualcosa nel cielo...
sarai una buona madre...
qualcosa di enorme... e pericoloso. era più grande di un’aquila... siamo ancora in pericolo...
cazzo becky, i tuoi casini sono iniziati da ben prima che nascessi...
...e non ti hanno mai dato tregua.
mi hai fatto evadere dalla serra del re. ti farĂ a pezzi.
non importa quanto sia potente la tua... la nostra strega. lui è un mostro. nessuno può sfidarlo. appartiene alle banshee, la morte lo accompagna.
il re e la strega... sembrano così diversi ma entrambi sono legati alla morte.
da qui è tutto così chiaro. così… semplice.
sembra che morire sia un evento insignificante.
speravo almeno in un grande sacrificio, per esempio, o in un’ultima bastardata.
invece sono crepato in un corridoio qualsiasi di una terra che non è mai stata la mia.
è stato come un banale incidente. qualcosa che avviene in un attimo e lascia solo una traccia di sangue a terra.
già... ma come faranno a ricordarmi nelle storie se non hanno visto la mia fine?
non importa. se ne sta già andando tutto.
a ogni passo sono più leggero.
allora basta pensare.
mi senti, becky?
forse un giorno sarai abbastanza potente da trovare queste parole sospese da qualche parte.
beh, insomma... è vero: sono partito. non ti preoccupare. hanno dedicato a me più fiabe, canzoni e racconti epici che a sigfrido. bitch please.
ti basta entrare in una libreria e leggere quello che ho combinato a quel bastardo di fionn usando mille forme e nomi differenti.
sì, ero sempre io.
voglio vederti per quello che sei davvero.
lascia però che ti dica qualcosa che va un po’ fuori dal mio personaggio, nel poco tempo che mi rimane...
non cercare un senso, non provarci nemmeno. a volte nascono persone che vengono sottoposte a prove enormi per nessuna ragione in particolare.
non sono gli ultimi della loro stirpe, i primi di una nuova, il frutto di antichi e potenti incantesimi che prendono forma...
sono solo persone davanti a cose più grandi di loro. ma invece di rimanere schiacciate e uscire di scena... sopravvivono. attaccate con le unghie e con i denti alla propria vita, generano una storia nuova.
non c’è più niente da fare...
non sono destinate ad esserlo, ma diventano comunque eroi.
non so se potrai essere sia antagonista che eroe.
ma forse, adesso, c’è bisogno di entrambi.
addio mia strega. addio becky.
gli uomini hanno immaginato l’aldilà in caverne sotterranee, boschi impenetrabili, isole avvolte dalle nebbie e alte montagne.
e ora che sono vicino sento che era tutto vero. l’altrove era in tutti quei luoghi e altri ancora.
più vicino dei sogni, delle visioni e delle fantasie. la morte è l’ombra inseparabile degli esseri viventi.
perché era così importante fuggire da essa? cos’è che mi faceva tanta paura?
e adesso viene il bello...
...vediamo se tutto quello che si racconta sull’altromondo è vero.
certo che due scalini potevano pure farli.
ecco...
...come non detto.
era ora, druido!
quasi non ti riconoscevo. ma dopotutto...
in ogni nostra storia sei sempre stato diverso.
certo. e sei il solito coglione. che ci fai qui?
deimne...
aspetto. a sentire la gente che arriva dalla scala delle forme pure, sono morto da centinaia d’anni.
fionn mac cumhaill, druido. è così che verrò ricordato... lo sai.
ferro o…?
streghe. alla fine si sono vendicate. niente più biglietto di ritorno, mi hanno bandito. nel tuo tempo ce ne sono ancora?
poche.
comunque non mi andava di superare la soglia da solo... andiamo? fammi capire... tu stavi... aspettando me?
per gli dei... è così assurdo?!
ma le streghe ti hanno bruciato il cervello?!
ecco, ora sì che ti riconosco! sempre pronto per vendette, tradimenti, inganni e macchinazioni. ma ora non riesci ad ammettere l’ovvio...
legati, certo. ma se non ho fatto altro che provare a fare fuori te e la tua famiglia senza concludere niente!
siamo legati.
ecco in che modo siamo legati!
ma smettila. non hai il coraggio di guardarmi davvero in faccia ora che è tutto finito. di tutte quelle canzoni, fiabe e storie... siamo rimasti solo noi due.
l’antagonista perfetto, no?
ironico, no?
ti odierò per sempre.
lo so.
per sempre.
mmm?
allora andiamo?
...andiamo.
Volume 3
a novembre
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NOMEN OMEN – POST MORTEM Albo omaggio. Una pubblicazione di Panini S.p.A. Redazione e direzione: Panini Comics, viale Emilio Po 380, 41126 Modena. www.paninicomics.it Stampa: Tipografia Gravinese, via Lombardore 276/F, 10040 Leinì (TO). © 2019 Marco Bucci e Jacopo Camagni. Per questa edizione © 2019 Panini S.p.A. Amministratore delegato Aldo H. Sallustro Direttore editoriale Marco M. Lupoi Direttore mercato Italia Alex Bertani Marketing Renato Franchi, Enrico Battilani, Serena Gubbelini, Simona Bruni, Andrea Guidetti Publishing manager Italia Sara Mattioli Coordinamento editoriale Stefania Simonini Redazione Gian Luca Roncaglia (cura redazionale), Mariateresa Conte Grafica e pre-press Alessandro Gucciardo (responsabile), Stefania Bevini, Andrea Ronzoni Coordinamento promo e web Enrico Ferraresi Ufficio licensing Annalisa Califano, Beatrice Doti, Stefano Munarini Art director Mario Corticelli Ufficio materiali e fornitori Alessandro Nalli (coordinamento), Mario Da Rin Zanco, Valentina Esposito, Luca Ficarelli, Simone Guidetti, Linda Leporati, Ivano Martin, Fabio Melatti Ha collaborato Sabrina Pedrini (proofreading)
Volume Tre
a
Novembre