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Penisole del cuore
Penisole del cuore
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Sirmione
Daniel Jedzura/Shutterstock
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«O Sirmione, gemma delle penisole e delle isole, tutte quelle che sostiene il duplice Nettuno, quanto volentieri e quanto felice ti scorgo!». Un tour tra le penisole e i promontori più belli d’Italia non poteva che iniziare con i versi di Catullo, che aveva eletto Sirmione come suo luogo del cuore.
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Grotte di catullo
Andrea Berg/Shutterstock
Né isole, né terraferma, questi lembi di terra sospesi tra la terra e l’acqua, hanno davvero un che di magico e seducente: visitiamone allora alcuni insieme, partendo proprio da Sirmione (Brescia), uno dei borghi più celebri d’Italia. Per accedervi si deve varcare una porta del XIV secolo e un ponte levatoio che conducono all’imponente Rocca Scaligera. La rocca, risalente al Duecento, è visitabile e dall’alto della torre principale si gode di una vista spettacolare. Terminata la visita, è bello gironzolare per le stradine affollate di turisti, tra bar e negozietti,
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Sirmione
Rene Hartmann/Shutterstock
prima di dirigersi all’attrazione principale: le Grotte di Catullo. Si tratta di una zona archeologica con i resti di una grande villa romana situata sulla punta della penisola: il contesto è splendido e merita una visita anche se non siete appassionati di scavi. Detto per inciso: la villa non apparteneva al poeta ma a ricche famiglie di età imperiale e il riferimento alle grotte indica i vani crollati e coperti dalla vegetazione, entro i quali si poteva entrare come in cavità naturali. Spostiamoci ora in Liguria dove, sulla punta di una stretta lingua di terra che si
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Portofino
Alexander Chaikin/Shutterstock
incunea nel mare, si trova il faro di Portofino (Genova). Il luogo ha fascino da vendere: per arrivarci bisogna lasciarsi alle spalle la modaiola piazzetta del celebre borgo, seguire le indicazioni per il castello Brown (risalente al XVI secolo e visitabile), oltrepassarlo e proseguire la passeggiata lungo un sentiero per una decina di minuti. All’arrivo, niente di meglio di una sosta-ristoro presso il bar che occupa la terrazza del faro (non più funzionante), per godere di un ampio panorama che spazia dal Golfo del Tigullio fino a Genova e oltre. I più fortunati potranno assistere anche al passaggio dei delfini: uno spettacolo nello spettacolo.
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Portofino
Alexander Chaikin/Shutterstock
Dirigiamoci ora in Toscana: qui ci aspetta l’Argentario, nell’antichità un’isola, unitasi nel tempo alla terraferma grazie a lunghi cordoni di sabbia chiamati tomboli i quali, a loro volta, racchiudono le lagune di Orbetello. Tutto il promontorio merita di essere esplorato con sentieri che conducono a baie e riserve naturali come la duna di Feniglia di quasi sette chilometri. Lungo il sentiero tra i pini che corre parallelo alla spiaggia, troverete la stele in memoria di Caravaggio che, in fuga da Malta, fu trovato ferito su questo e che morì nell’ospedale di Porto Ercole, antico borgo marinaro e ora località turistica. Proseguendo verso
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Laguna di Orbetello
Cristina Annibali
Porto Santo Stefano, suggeriamo una deviazione verso la baia del Mar Morto, molto suggestiva: attenzione, però, perché la strada per arrivarci presenta alcuni tratti di sterrato. Continuando il periplo si arriva infine a Porto Santo Stefano, ulteriore “ex borgo” di pescatori e ora rinomata località turistica: godetevi il panorama da una delle terrazze della Fortezza spagnola del XVIII secolo e visitate l’interessante museo annesso dedicato alla cultura marinara. La prossima tappa è più a sud, tra le province di Napoli e Salerno, dove si trova la Penisola sorrentina: sono talmente celebri in tutto il mondo le bellezze di questi luoghi che pare quasi superfluo parlane. Sorrento è la più famosa tra le località della costiera
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Porto Santo Stefano
Poludziber/shutterstock
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Sorrento e il golfo di Napoli
IgorZH/Shutterstock
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Porto Ercole
Vladimir Sazonov/Shutterstock
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Positano
Ronnybas Frimages/Shutterstock.com
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Capo Murro di Porco
mikefai/Shutterstock.com