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Penisole del cuore
Penisole del cuore
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«O Sirmione, gemma delle penisole e delle isole, tutte quelle che sostiene il duplice Nettuno, quanto volentieri e quanto felice ti scorgo!». Un tour tra le penisole e i promontori più belli d’Italia non poteva che iniziare con i versi di Catullo, che aveva eletto Sirmione come suo luogo del cuore.
Né isole, né terraferma, questi lembi di terra sospesi tra la terra e l’acqua, hanno davvero un che di magico e seducente: visitiamone allora alcuni insieme, partendo proprio da Sirmione (Brescia), uno dei borghi più celebri d’Italia. Per accedervi si deve varcare una porta del XIV secolo e un ponte levatoio che conducono all’imponente Rocca Scaligera. La rocca, risalente al Duecento, è visitabile e dall’alto della torre principale si gode di una vista spettacolare. Terminata la visita, è bello gironzolare per le stradine affollate di turisti, tra bar e negozietti,
prima di dirigersi all’attrazione principale: le Grotte di Catullo. Si tratta di una zona archeologica con i resti di una grande villa romana situata sulla punta della penisola: il contesto è splendido e merita una visita anche se non siete appassionati di scavi. Detto per inciso: la villa non apparteneva al poeta ma a ricche famiglie di età imperiale e il riferimento alle grotte indica i vani crollati e coperti dalla vegetazione, entro i quali si poteva entrare come in cavità naturali. Spostiamoci ora in Liguria dove, sulla punta di una stretta lingua di terra che si
incunea nel mare, si trova il faro di Portofino (Genova). Il luogo ha fascino da vendere: per arrivarci bisogna lasciarsi alle spalle la modaiola piazzetta del celebre borgo, seguire le indicazioni per il castello Brown (risalente al XVI secolo e visitabile), oltrepassarlo e proseguire la passeggiata lungo un sentiero per una decina di minuti. All’arrivo, niente di meglio di una sosta-ristoro presso il bar che occupa la terrazza del faro (non più funzionante), per godere di un ampio panorama che spazia dal Golfo del Tigullio fino a Genova e oltre. I più fortunati potranno assistere anche al passaggio dei delfini: uno spettacolo nello spettacolo.
Dirigiamoci ora in Toscana: qui ci aspetta l’Argentario, nell’antichità un’isola, unitasi nel tempo alla terraferma grazie a lunghi cordoni di sabbia chiamati tomboli i quali, a loro volta, racchiudono le lagune di Orbetello. Tutto il promontorio merita di essere esplorato con sentieri che conducono a baie e riserve naturali come la duna di Feniglia di quasi sette chilometri. Lungo il sentiero tra i pini che corre parallelo alla spiaggia, troverete la stele in memoria di Caravaggio che, in fuga da Malta, fu trovato ferito su questo e che morì nell’ospedale di Porto Ercole, antico borgo marinaro e ora località turistica. Proseguendo verso
Porto Santo Stefano, suggeriamo una deviazione verso la baia del Mar Morto, molto suggestiva: attenzione, però, perché la strada per arrivarci presenta alcuni tratti di sterrato. Continuando il periplo si arriva infine a Porto Santo Stefano, ulteriore “ex borgo” di pescatori e ora rinomata località turistica: godetevi il panorama da una delle terrazze della Fortezza spagnola del XVIII secolo e visitate l’interessante museo annesso dedicato alla cultura marinara. La prossima tappa è più a sud, tra le province di Napoli e Salerno, dove si trova la Penisola sorrentina: sono talmente celebri in tutto il mondo le bellezze di questi luoghi che pare quasi superfluo parlane. Sorrento è la più famosa tra le località della costiera