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VACANZE Fuori Posto
Verdi si nasce, giardini si diventa
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Lo sappiamo sin da piccoli: il verde ci rende felici. E non c’è bisogno di scomodare gli scienziati, che pure confermano. Lo sappiamo e basta. Ecco perché lo speciale dedicato ai parchi di questo numero è un toccasana ed ecco perché abbiamo scelto di restare nello stesso ambito e di parlare di giardini privati, un po’ il contraltare dei parchi pubblici, concepiti con scopi e funzioni diverse.
Giardini speciali, s’intende, spesso situati in borghi e cittadine delle quali r appresentano l’attrattiva principale, da ammirare non solo per la loro vegetazione ma anche per il loro essere “monumenti viventi”, testimoni di un’epoca non meno di quanto lo siano altri manufatti. Iniziamo dal “giardino all’italiana”, nato nel XV secolo, uno stile geometrico, con più piante che fiori (soprattutto bossi, cipressi, spesso potati secondo forme fantasiose) nel quale nulla è lasciato al caso. Il risultato è una composizione ricca e piena di attrazioni, tra statue, fontane, tempietti ma anche automi, cascatelle, giochi d’acqua. Villa Litta a Lainate (Milano) mette in scena proprio una serie di automi e di giochi d’acqua davvero sorprendenti: il parco è visitabile da maggio a ottobre, ma andateci quando fa caldo e gli spruzzi vi piaceranno ancora di più! Di grande impatto è anche il giardino della Villa della Porta Bozzolo a Casalzuigno (Varese), con l’originale scenografia di terrazze scolpite in pietra, attraversate da uno scalone che risale la collina fino a un grande prato da cui parte un sentiero diretto a un belvedere. La villa è uno dei beni tutelati dal Fai ed è visitabile tutto l’anno. Nel tempo, il giardino all’italiana lascia poi il posto al “giardino alla francese” (il cui esempio per eccellenza è Versailles),
con geometrie più morbide, meno pietra e più materiali vegetali, ampie prospettive che spaziano verso l’orizzonte, alberi e c espugli fiancheggiati vegetali più minuti e fiori. La maniera francese di realizzare giardini dominerà in Europa per tutto il XVIII secolo e anche in Italia è possibile vederne degli splendidi esempi, come il parco della Reggia di Caserta. Andateci muniti di scarpe comode e tanto tempo: non solo è immenso, ma è anche diviso in due zone la seconda delle quali è nello stile del giardino all’inglese. Questo genere di giardino, che ha preso piede dal S ettecento in poi, ripudia la simmetria e la geometria tanto care agli italiani e ai francesi ed è caratterizzato da saliscendi del t erreno, da laghetti e torrentelli che creano paesaggi pittoreschi insieme ad alberi e c espugli, più liberi di crescere secondo natura, con forme e colori di stagione che si mescolano fluidamente. Risaliamo allora l’Italia fino a Latina, dove si trova uno degli esempi più belli di questa tipologia: il Giardino di Ninfa. Realizzato sui ruderi del borgo medievale di Ninfa, è attraversato dal fiume omonimo che, insieme a ponticelli, rovine, alberi e cespugli, genera un vero e proprio incanto “pittorico” e romantico, solo apparentemente spontaneo ma in realtà progettato dall’uomo e curato nei minimi dettagli. È aperto da
aprile a novembre, esclusivamente con visite guidate. Il giardino come forma d’arte in sé , dunque, ma il giardino anche come “contenitore” d’arte, ad esempio alla Fattoria di Celle di Santomato di Pistoia. In quest o celebre giardino è stata allestita una collezione di land art contemporanea con installazioni di grandi artisti da Mimmo Paladino a Michelangelo Pistoletto ad Anselm Kiefer e molti altri ancora che ha valso a questo luogo il titolo di Giardino più bello d’Italia del 2019. Il giardino è visitabile solo su appuntamento tra marzo e settembre. Un’ultima preziosa chicca in Puglia: il Giardino Botanico La Cutura (da “cute”, termine dialettale per “pietra”) a Giuggianello, un borgo in provincia di Lecce che possiede anche un patrimonio megalitico di grande valore archeologico. Il giardino, aperto tutto l’anno, si estende per 35 ettari e ospita una delle più ricche raccolte di piante rare, grasse e tropicali d’Italia, raccolte in parte in un’imponente serra di circa mille metri quadrati, in parte nel giardino roccioso che ospita ottanta varietà di agavi e numerosissime cactacee. Altre zone, 11 in totale, ospitano un giardino all’italiana, un giardino mediterraneo, un lago popolato da papiri e ninfee e molto altro ancora, in un mix di grande interesse e fascino non solo per appassionati di piante.