Informatore Irpino 2019

Page 1

Informatore Irpino 2019

1


2

Informatore Irpino 2019


Seguici su Facebook e visita il nostro sito

Informatore Irpino 2019

Panificio Masuccio - www.panificiomasuccio.it

3


4

Informatore Irpino 2019


Informatore Irpino 2019

5


6

Informatore Irpino 2019


Informatore Irpino 2019

7


Vieni a scoprire i nostri nuovi giardini

facebook

web site

maps

Via Nazionale Manna • Ariano Irpino • 83031 AV • Tel. 0825 891250 • Fax 0825 891930 • www.incontroricevimenti.com

8

Informatore Irpino 2019


ISTITUTO TECNICO ECONOMICO PARITARIO AGENZIA FORMATIVA ACCREDITATA RECUPERO ANNI SCOLASTICI CORSI DI LINGUA INGLESE CERTIFICAZIONI INFORMATICHE

AVELLINO

CENTER

ARIANO I. (AV) - Via Fontananuova, 80 - Tel/Fax 0825.872724 AVELLINO - Via Tuoro Cappuccini, I Trav. 28 - Tel/Fax 0825.30360

Cell. aziendale: 331.6536078 / www.centrocattaneo.com / FACEBOOK: Centro Scolastico Carlo Cattaneo Informatore Irpino 2019

9


ARIANO IRPINO Abitanti Altitudine Superficie

23.041 817mt. 185,52 Km2

Nome abitanti: Arianesi

Sindaco

Domenico GAMBACORTA

Vice Sindaco

Giovannantonio PUOPOLO

Agricoltura, Cimitero, Acquedotti, Fognature, Mobilità, Trasporto Pubblico Locale, Traffico,

Assessore

Debora AFFIDATO

Affari Legali, Istruzione, Edilizia Scolastica, Fondi Europei, Trasparenza, Partecipazione

Assessore

Filomena GAMBACORTA

Bilancio, Finanze, Tributi, Personale, Commercio, Decoro Urbano

Assessore

Raffaele LI PIZZI

Politiche Sociali, Ambiente, Difesa del suolo, Servizi Igiene Urbana, Edilizia Sociale, Patrimonio

Assessore

Mario MANGANIELLO

Politiche Giovanili, Sport, Turismo, Spettacolo, Associazioni, Patto dei Sindaci per l’Energia Sostenibile

SANTO PATRONO DELLA CITTÀ S. Ottone Frangipane - 23 MARZO

10

Informatore Irpino 2019


Come Raggiungerci

Numeri Utili

in auto da Napoli: A16 svincolo di Grottaminarda

Polizia di Stato

0825.829311

Carabinieri

0825.871061

Guardia di Finanza

0825.871146

Vigili del fuoco

0825.441017

direzione Ariano Irpino

da Bari: A16 svincolo di Grottaminarda

direzione Ariano Irpino da Foggia: Strada Statale 90 direzione Ariano Irpino

autolinee pubbliche

Forestale 0825.871431

sulla linea Avellino-Napoli-Foggia-Roma.

Polizia Municipale

0825.875142

autolinee private

sulla tratta Lucera-Roma

Guardia Medica

0825.871583

Cosa Vedere

Manifestazioni ed Eventi

La Cattedrale Il Castello Normanno La Villa Comunale Museo Diocesano Museo Civico Museo “Giuseppina Arcucci� Museo Archeologico Biogeo Museo di storia della vita e della terra

Estate Arianese Vicoli e Arte ClassicAriano

Sante Spine pg 19 Ariano International Film Festival pg 20 Ariano Folk Festival Ariano Festa della Pizza Te Gusta

Informatore Irpino 2019

11


ARIANO IRPINO I SITI ARCHEOLOGICI, ARCHITETTONICI, MONUMENTALI Ariano Irpino, forte di una propria storia lunga ed articolata, conserva il ricordo dei tempi che furono in numerosi musei e siti archeologici. Tra questi ricordiamo il Museo Civico che, oltre ad ospitare l’Archivio Storico del Comune con edizioni e stampe dei secoli XV e XVI, raccoglie la produzione locale di ceramiche e terrecotte sannitiche del VIII e VI secolo a.C.. La struttura, gestita direttamente dal Comune, è aperta alle visite del pubblico tutti i giorni, dalle ore 8 alle 14, escluso la domenica e il lunedì, e per ricevere maggiori informazioni è sufficiente chiamare allo 0825.875207. Di pari interesse sono altri due musei, il Museo Archeologico gestito dalla Soprintendenza, sito in via D. Anzani e visitabile dalle ore 8 alle 14 di tutti i giorni escluso la domenica, e il Museo “Giuseppina Arcucci”, sito in via Mancini ove vi sono esposti documenti dell’archivio delle Monache Benedettine(1565-1877) e che è possibile visitare tutti i giorni escluso la domenica. Di diversa natura, ma altrettanto interessante, è il Museo della Civiltà Contadina. Nato con il contributo e l’interessamento delle locali autorità, ancora in corso di allestimento, il Museo, che verrà collocato in un’antica masseria,interessa gli usi e costumi delle Genti Ufitarie e ospiterà attrezzi agricoli e vecchie fotografie; il reperimento dei materiali privilegerà i momenti legati ai cicli produttivi tipici delle zone interne della Campania, contribuendo a gettare le basi per una mappa dettagliata delle realtà rurali, al fine di salvare il ricordo di queste preziose tradizioni. Per quanto riguarda i siti archeologici, il primo meritevole di essere segnalato è la STARZA, un insediamento umano preistorico del IV millennio a.C. ubicato sulla S.S. 90 bis e che è

12

Informatore Irpino 2019


possibile visitare tutti i giorni, escluso i festivi. I reperti archeologici rinvenuti presso tale sito sono conservati nel museo di Avellino e nel museo di Ariano. Un altro sito archeologico da non perdere, è quello di AEQUUM TUTICUM, la città IrpinoSannita del periodo romano ubicata nella località S. Eleuterio. I resti, che è possibile visitare tutti i giorni escluso i festivi, sono quelli di una importante città sulla Via Traiana, prospero Municipio romano con i templi di Venere, Giove e Cibele, di cui le invasioni ne segnarono la triste fine. Attualmente la Soprintendenza ha in corso importanti scavi. Per quanto concerne i beni architettonici custoditi dalla città di Ariano Irpino, il primo da segnalare è la Cattedrale. La costruzione ha una storia millenaria: fu, infatti, edificata sulle rovine del tempio di Apollo e dedicata alla Vergine Assunta. Devastata dai Saraceni di Manfredi nel 1265, la Cattedrale venne ricostruita da Carlo I D’Angiò. Abbattuta nuovamente dal terremoto del 1456, venne riedificata poi dal Vescovo Orso de Leone (1449-1463) e completata agli inizi del ’500 dai Vescovi Nicola de Hippolitis e Diomede Carafa. Ma i terremoti, che da sempre hanno travagliato la storia di queste terre, la danneggiarono nuovamente nel 1688, nel 1702 ed ancora nel 1732. Nel 1896 il Vescovo Mons. D’Agostino la restaurò insieme al palazzo vescovile. L’attuale facciata tardo romanica risale alla fine del ’400 ed inizio del ’500. Nel suo centro si apre uno stupendo rosone mentre tre altorilievi si poggiano sopra i tre portali laterali. L’impianto architettonico attuale è rinascimentale.

FOTO DI ARIANO IRPINO IN COLLABORAZIONE CON FRANCESCO LOPS

Informatore Irpino 2019

13


Vista di Ariano Irpino dall’alto

14

Informatore Irpino 2019


Informatore Irpino 2019

15


16

Informatore Irpino 2019


Informatore Irpino 2019

17


• FONTANA CARPINO DELLA PILA

• CASTELLO NORMANNO

• SANTUARIO DI SAN LIBERATORE

• LA CATTEDRALE

È una delle 4 Fontane del Re che i viaggiatori incontravano lungo la Strada che da Napoli porta in Puglia fatte realizzare da Re Carlo III per dissetare i viandanti ed abbeverare i cavalli lungo il tragitto. Sono 4 i “carpini” presenti sul territorio di Ariano: Fontana di Ponte Gonnella, Carpino della Pila, Carpino della Tetta e Fontana della Maddalena.

Il culto di questo miracoloso Santo, nell’attuale Santuario, ove pose la sede di grazie e prodigi, rimonda a tempi immemorabili. La chiesa, a lui dedicata, possedeva una larga zona di terreno, ma è stata usurpata; godeva alcune rendite, le quali, nel 1451, passarono alla sacrestia della Cattedrale e poi sono andate perdute.

18

Ha forma trapezoidale, munito di quattro torri troncoconiche, comunicanti tra di loro tramite corridoi che si aprono lungo le mura perimetrali. Alla sommità sfida il tempo l’antico rudere del mastio, da cui, come asseriscono antichi autori, si scorgeva attraverso la gola di Monteleone, il Golfo di Manfredonia.

La cattedrale sconvolta, dai continui terremoti e saccheggi ha avuto plurime ricostruzioni. Quello che resta di antico è la facciata, in stile romanico a capanna, fatta costruire nel 1500 dal vescovo De Hippolitis e portata a termine da mons. Carafa, in pietra arenacea verde di Roseto. Fanno parte di questo periodo i portali.

Informatore Irpino 2019


Ricette Tipiche

SPEZZATINO ARIANESE 1Kg di carne di vitello; 1 cipolla media; 200 g di pomodori pelati; 1 sedano medio; olio di oliva; origano; sale q.b.

R

ITURIS

M

O

AG

Porre in una pentola di acqua la carne con metĂ cipolla e metĂ sedano e far bollire. A metĂ cottura scolare la carne e tagliarla a cubetti eliminando il grasso in eccesso. In un’altra pentola far soffriggere quello che rimane della cipolla e del sedano. Aggiungere quindi i pomodori pelati facendoli cuocere per circa 10 minuti. Unire la carne e un pò di acqua in cui è stata lessata. Completare la cottura e spolverare di origano.

fore n A Le / _

Agriturismo “Le Anfore�

agriturismo.leanfore

DISPONIBILITĂ€ CAMERE PER PERNOTTAMENTO

Informatore Irpino 2019

19


La Cattedrale di notte 20

Informatore Irpino 2019


Sabato 11, Domenica 12 e Lunedì 13 Agosto

Rievocazione

storica del dono delle

Le Sacre Spine La rievocazione storica del dono delle Sante Spine inizia con la morte di Federico II e termina con la vittoria di Carlo I d’Angiò su Manfredi, che con l’inganno aveva conquistato e distrutto la città, e la sua succesiva venuta in Ariano nel 1269. “… passando per la distrutta città di Ariano, e commiserando le sue rovine, volle tutta camminarla, ... incominciò l’opera di ricostruzione, ed a spese regie fabbricò la Cattedrale, facendola munire di ne si ritiene abbia donato al vescovo Pellegrino le due Spine della Corona di Cristo.”

Sabato alle 11:00 - APERTURA ACCAMPAMENTO / ore 22:30 INCENDIO DEL CAMPANILE

Domenica alle ore 19:00 - CORTEO STORICO Lunedi alle ore 21:00 - PALIO DELLE SACRE SPINE info@santespine.it | www.santespine.it Informatore Irpino 2019

21


Ariano International Film festival dal 28 luglio al 4 agosto 2018 www.arianoďŹ lmfestival.com

22

Informatore Irpino 2019


Informatore Irpino 2019

23


ALTA GASTRONOMIA FRUTTA E VERDURA REPARTO CIBI PRONTI ENOTECA BAR FRUIT BAR CONSEGNE A DOMICILIO


La Sana tradizione con prodotti a Km0

PER ORDINI E CONSEGNE A DOMICILIO

+39 342 58 43 685

IL FRUTTETO // Fruit Bar e Take Away Via Maddalena 10/2 Strada Panoramica / Ariano Irpino // Av _ Tel.: +39 342 584 3685


CASALBORE Popolazione Residente 1.933 Altitudine 575mt. Superficie 28,09 Km2

Nome Abitanti: Casalboresi

SINDACO

Dott. Raffaele FABIANO

Vicesindaco

Emilio SALVATORE

Assessore

Ettore TUOTOLO

Consiglieri Maggioranza Pierfrancesco IGNELZI Antonietta OLIVITO Azzurra PARADISO Consuela RESCE Enzo PERRELLA

Consiglieri Minoranza Pierfrancesco RESCE Domenico DE MATTEIS Paolo GAMBAROTA

Santo Patrono del paese:

Santa Maria delle Nevi - 5 Agosto

26

Informatore Irpino 2019


Come Raggiungerci

Numeri Utili

In auto Da Benevento: Strada Statale 90 Bis in

Municipio 0825.849005 Polizia Municipale

389.4411011

Da Avellino: Autostrada A16 NA - BA, direzione Bari, uscita casello di Benevento. Uscita Benevento Centro, proseguire poi, sulla SS 90bis bis in direzione Foggia per circa 30 km.

Ufficio Postale

0825.849002

Guardia Medica

0825.818325

Farmacia Iorio

0825.849207

Da Foggia: Strada Statale 90 Bis in direzione Benevento per circa 65 km.

Casalservizi

0825.849560

Cosa Vedere

Manifestazioni ed Eventi

Torre Normanna Fontana schiavonesca Monastero di S. Maria della Misericordia Chiesa di S. Maria dei Bossi Grotta dell’Arcangelo Ponte Santo Spirito

5 Agosto

direzione Foggia per circa 30 km.

Festa di S.Maria della Neve FESTA PATRONALE

8 Maggio Festa di S.Michele Arcangelo

3° domenica di Giugno Festa di S. Antonio da Padova

1° domenica di settembre Festa di Santa Maria dei Bossi

Lorem ipsum

Informatore Irpino 2019

27


CASALBORE Casalbore, 620 metri sul livello del mare, è un Comune della valle del Miscano, in provincia di Avellino, situato su una delle colline delimitate dal fiume Miscano. Il centro abitato è sormontato dal monte Calvello (970 m.) vi sono vaste aree rimboschite con area ricettiva dello Schiavone e casa appoggio, laghetto artificiale, sentieri natura e aree pic-nic. Dalla cima è visibile il profilo del Taburno, le colline della Puglia e le montagne dell’alto Sannio. Il comune è conosciuto anche come “il paese delle cinquanta sorgenti” per la ricchezza delle sorgenti d’acqua ed è attraversato dalla via Traiana (II secolo a.C.) e dal Regio Tratturo Pescasseroli-Candela, utilizzato per la transumanza delle greggi dai pascoli estivi dell’Abruzzo a quelli invernali del Tavoliere delle Puglie.

Cenni Non conosciamo il suo antico nome ma, sappiamo che sin dall’antichità il suo territorio è stato frequentato da varie popolazioni, ma probabilmente perché era attraversato da un’antica strada denominata Regio Tratturo Pescasseroli - Candela. Di particolare rilievo è stato il rinvenimento di una necropoli di tombe a tumulo databili tra metà del VI sec. a.C. e la prima metà di quello successivo, che contengono più inumazioni pertinenti allo stesso nucleo familiare, hanno diametri che vanno da 5 a 12 metri, sono alti m. 2,50 e hanno una struttura in pietrame. I defunti sono in posizione supina; le deposizioni maschili sono spesso caratterizzate dalla presenza di armi di offesa, mentre le fibule fanno parte del costume femminile. Tra i vasi di corredo è caratteristico il Kantharos con anse ed orecchini. In località Macchia Porcara è stata individuata un’importante area sacra databile per una prima fase al V sec. a.C. Dopo la metà del III sec. a.C. il complesso è stato ristrutturato ma i lavori sono stati interrotti nel 217 a.C. a causa degli aspri scontri della seconda guerra punica. In pianta l’edificio templare era costituito da un vestibolo con sei colonne, precedute da tre gradoni, e da una cella. I pavimenti erano in cocciopesto con tessere in pietra calcarea che creavano motivi a losanghe. Le pareti erano stuccate e all’interno la decorazione era costituita da false bugne in rosso e in giallo che terminavano con una cornice a dentelli. In età romana Casalbore faceva parte del territorio di Benevento. Anche in quest’epoca l’insediamento aveva un carattere sparso. Interessante è un monumento funerario del III sec. d.C. trasformato in una chiesa dedicata a S.M. dei Bossi, la cui utilizzazione è attestata fino al VII secolo d.C.

Torre Normanna La storia del castello di Casalbore affonda radici remote nella civiltà Normanna, alla quale si deve la nascita della stessa comunità casalborese come entità autonoma. Gruppi di cavalieri Normanni, insediatisi a partire agli inizi dell’anno 1000 in Italia, riuscirono, grazie all’audacia dei loro comandanti ad impossessarsi dapprima delle terre pugliesi spodestandole dei loro antichi padroni, quali i Bizantini, poi delle terre siciliane dominate dai Musulmani che divennero nel 1096 “Regno Normanno”.

28

Informatore Irpino 2019


• PORTA FONTANA ED OBELISCO

• CHIESA SANTA MARIA DEI BOSSI

• FONTANA SCHIAVONESCA

• TORRE NORMANNA

La medioevale Porta Fontana, con arco a ogiva in stile gotico.

Informatore Irpino 2019

è una cappella rurale che a Casalbore chiamano “la Cappella di Maria”. Si tratta del più antico luogo sacro del paese, tanto da essere definita “Prima Chiesa e prima Comunità Cristiana di Casalbore”.

risale al XII secolo e presenta notevoli aspetti di interesse monumentale.

29


Ricette Tipiche

STRENGHE E MARACIUOLI

“si subbitu vuoi mangià strenghe e marasciuli ia fa’’

Il maraciulo è una verdura spontanea stagionale appartenente alla famiglia dei broccoli, di sapore amarognolo, cresce in primavera e nell’autunno lungo il percorso del Tratturo- aprile/maggio e settembre/ ottobre, periodo che coincide con le due fasi stagionali della transumanza delle greggi. Ingredienti: 200 gr. di farina di grano duro, 50 gr. di pancetta di maiale stagionata, 1 spicchio d’aglio, cipolla, 5 cucchiai d’olio extravergine d’oliva, 300 gr. di broccoletti selvatici (‘maraciuoli’), sale q. b. Procedimento Impastare la farina fino a formare una sfoglia, da tagliare come tagliatelle (‘strenghe’). Tritare la pancetta, a parte lessare le verdure in acqua salata e aggiungere la pasta. In una padella far soffriggere l’olio con pancetta, aglio e cipolla. Colare la pasta con i broccoletti e saltare il tutto in padella, servendo con pecorino di laticauda.

30

Informatore Irpino 2019


Cascate di Casalbore

Informatore Irpino 2019

31


FLUMERI Popolazione Residente 3.100 Altitudine 638mt. Superficie 34,55 Km2

Nome abitanti: Flumeresi

SINDACO

Dott. Lanza Angelo Antonio Sindaco

Sig. Caruso Luigi

Assessore/Vice sindaco

Assessori

Consiglieri

LL.PP. - Corpi Idrici superficiali - Automezzi

Ufficio Legale e Contenzioso

Meninno Giuseppe

Avv. Ianniciello Angelo

Dott.ssa Masucci Angela

Raduazzo Francesco

Dott.ssa Garofalo Angela

Grasso Noè

Politiche Sociali - Cultura

Pari Opportunità - Politiche Giovanili - Fondi Strutturali

Dott. Del Sordo Nicolino

Sport - Turismo - Valorizzazione Prodotti e Tradizioni

Viabilità Rurale

Ambiente - Rifiuti - Agricoltura

Masucci Raffaele

Urbanistica - Edilizia - Viabilità - Attività Produttive - Commercio

Patrono della città

16 Agosto - FESTA DI SAN ROCCO La tirata del Giglio

32

Informatore Irpino 2019


Come Raggiungerci

Numeri Utili

da Napoli:

Protezione civile

A16 svincolo di Grottaminarda direzione Flumeri

da Bari:

A16 svincolo di Grottaminarda direzione Grottaminarda, svincolo Flumeri

da Foggia:

0825.443656

Municipio 0825.443013 Ufficio Postale

0825.443012

Farmacia Ianniciello

0825.443000

Strada Statale 90 direzione Grottaminarda, svincolo Flumeri

Cosa Vedere

Manifestazioni ed Eventi

Dogana Aragonese Palazzo della Bufata Chiesa di Santa Maria Assunta Chiesa di San Francesco Area Archeologica

16 Agosto

FESTA DI SAN ROCCO - La tirata del Giglio

13 Giugno

Festa di Sant’Antonio

3 - 4 Giugno

Festa di SS. Maria del Rosario e S. Vito 10 Agosto - Sagra del Cicatiello Inizi di Settembre - Sagra del Mugniatiello

Specializzato

Informatore Irpino 2019

Officina Autorizzata

33


FLUMERI - Il Giglio

34

Informatore Irpino 2019


FLUMERI Flumeri si trova sul dorso di una incantevole collina a 638 m. sul livello del mare. Il suo territorio è circondato da due fiumi: l’Ufita e il Fiumarella che, anticamente, venivano chiamati rispettivamente Lavella e Bufata. L’origine del nome del paese è incerta, alcuni storici fanno derivare il nome da “frumentum” o “frugibus” per l’abbondanza di cereali e di grano che le sue campagne hanno sempre prodotto. A sostegno di questa tesi è la configurazione dello stemma civico che presenta tre spighe di grano svettanti sopra una fertile collina. Altri lo fanno derivare da “fluminibus”, essendo questa terra circondata da due fiumi. Differente ipotesi è quella degli studiosi che individuano in Flumeri l’antica Cimetra, citata da Tito Livio tra le città del Sannio. Infine, c’è chi sostiene che il nome a questo centro l’abbia dato la nobile famiglia normanna dei Forma da cui poi Formari, Fromari o Frumari. Dopo la caduta dell’Impero Romano e il turbolento passaggio dei Bizantini e dei Longobardi, troviamo Flumeri appartenente alla Baronia di Vico, nella seconda metà dell’XI secolo quando era signore il Normanno Gradilone, figlio di Riccardo de Forma, Principe di Capua. Allora il centro, che aveva già un castello munito di mura con due porte che si aprivano una ad Est, detta Porta della Vittoria, di cui se ne conservano ancora dei resti all’inizio del paese; e una a Nord, detta Porta di Santa Maria, venne fortificato diventando una vera e propria roccaforte. Accanto al castello sorgeva un Convento Francescano che si dice fosse stato fondato dallo stesso Poverello d’Assisi. Dopo i Normanni vennero gli Svevi e in un secondo tempo gli Angioini. Nel 1461, fu cinta d’assedio dagli Aragonesi e le sue mura furono bombardate.Nel 1507, Ferdinando Il Cattolico diede il paese in Feudo a Consalvo di Cordoba, il Gran Capitano delle armate spagnole, per ricompensarlo della conquista del Regno di Napoli. A questi succedettero i D’Aquino, Marchesi di Corato, i Carafa ed i De Cardines, Marchesi di Laino, che nel 1624 lo vendettero a Giovanbattista De Ponte, il cui figlio Trifone si fregiò del Titolo di Duca di Flumeri. Il feudo passò successivamente ai Cavaniglia, Marchesi di San Marco ed infine ai Caracciolo di San Vito. Nel 1656 il paese fu colpito da una gravissima pestilenza: i suoi abitanti si ridussero a poco meno di 300.

Informatore Irpino 2019

35


Dogana Aragonese (Flumeri)

36

Informatore Irpino 2019


Ricette Tipiche

CONIGLIO COI PEPERONI 1,5 kg di coniglio tagliato in pezzi piccoli Cipolla olio d’oliva extra vergine q.b. 4 peperoni di colori diversi Qualche pomodoro pelato sale q.b. Per prima cosa eliminate dal coniglio il grasso visibile e lavatelo con cura con acqua calda, poi mettetelo a sgocciolare. In un tegame far rosolare la cipolla con un po’ di olio d’oliva. Fatele rosolare a fuoco dolce, unendo dell’acqua se serve. Aggiungere il coniglio nel tegame con la cipolla e fatelo rosolare a fuoco vivo. Unite al coniglio la polpa di pomodoro e un po’ d’acqua, aggiustate di sale e fate cuocere una mezz’oretta coperto a fuoco moderato. Pulite i peperoni, lavateli, tagliateli a pezzi regolari e aggiungeteli al coniglio. Continuate la cottura fino a quando lo saranno i peperoni, aggiungendo acqua se serve.Servite questo saporito e leggero coniglio con i peperoni a temperatura ambiente o appena tiepido.

PASTICCERIA GELATERIA CAFFETTERIA

Delizie Siciliane S.r.l.s. Via Cardito, 47 Ariano Irpino (Av) Tel. +39 0825 892144 / Cell. +39 347 54 90 285

Informatore Irpino 2019

37


FRIGENTO Popolazione Residente 3.682 Altitudine 911mt. Superficie 38,04 km²

SINDACO

Carmine Ciullo

Giunta

Michele Genua De Angelis Antonella Calò Dario Angelo Michele Di Cicilia Michele Genua

Nome Abitanti: Frigentini

Consiglieri Di Minoranza Pasquariello Gerardo Calò Giuseppe Ieffa Luigi Pugliese Luca

Consiglio Comunale De Angelis Antonella Calò Dario Angelo Cipriano Marcello Di Rienzo Angelo Salerno Rosaria Stanco Michele Patrono della città San Marciano 14 giugno

38

Informatore Irpino 2019


Come Raggiungerci

Numeri Utili

Frigento, si trova a 15 km dall’Autostrada A16 uscita al casello di Grottaminarda. In alternativa, mediante la S.S. n.303, a circa 1 km dal bivio di Piano della Croce.

Municipio 0825.444004

La stazione più vicina è quella di Ariano Irpino sulla linea Benevento-Foggia. Oppure è possibile optare per la stazione di Paternopoli, che dista circa 19 Km da Frigento. Il Comune è raggiungibile anche con autobus di Autolinee pubbliche sulla linea Grottaminarda-Bisaccia-Gesualdo.

Pro-Loco

0825 444235

Farmacia “Pelosi”

0825 444134

Carabinieri

0825 444055

Pubblica Assistenza

0825 444218

Guardia Medica (Gesualdo)

0825 401321

Cosa Vedere

Manifestazioni ed Eventi

Via Limiti Cattedrale Ipogeo della Cattedrale Palazzi storici Giardini pensili Cisterne romane Sant’Angelo al Pesco Complesso masseriale “il Parco” Cappella del Capitano Santuario Madonna del Buon Consiglio

Festa re' la Trebbiatura e re' lo grano Località Pila ai Piani Festa dell'organetto Festa di San Rocco Festa della Madonna del Buonconsiglio Festa di San Marciano Processione dei Misteri del venerdì Santo Festa di Santissima Maria Immacolata Località Pila ai Piani

Informatore Irpino 2019

39


FRIGENTO La più recente interpretazione del toponimo Frigento è offerta dal prof. Vito Giovanniello (in S.Forgione-V.Giovanniello "Frigento e dintorni, dal paleolitico all'età sannitico-romana", 2002). Lo studioso scrive: Fabio Ciampo parla di una Pianta di Furcento del 1609; Furcento presenta l'inversione -ru/ur- per cui si dovrebbe leggere Frucento, che in latino darebbe la forma non attestata Frucentum e, pertanto, il termine Frucentum/Frugentum potrebbe riferirsi alla produzione di cereali, abbondante in tutto il territorio, tanto che ancora oggi non solo a Frigento, ma anche in alcuni paesi limitrofi, si celebra una sagra agricola del grano di antichissima tradizione. Secondo alcuni studiosi il nome deriva da "a frequentia populi" perché in questo luogo, fortificato e sicuro, accorrevano numerosi gruppi di fuggitivi durante le frequenti invasioni barbariche che coincisero con la fondazione del paese. Un' ipotesi parzialmente simile a questa fa derivare il toponimo da "frequentum" ad indicare un luogo molto frequentato con allusione alle caratteristiche residenziali e turistiche della città. Secondo altri, invece, il nome deriva da "frigentum" o da "a frigendo" con riferimento al clima, freddo e asciutto, del paese. Un' ulteriore ipotesi sostiene che il nome derivi da quello dei popoli Frequentinati.

UNA PASSEGGIATA A FRIGENTO Via Limiti

Via Limiti è una tappa d’obbligo anche per chi a Frigento dovesse capitare per caso. E’molto più di una strada: confine del paese, forse anche segnato da una antica murazione, è una grandiosa balconata, a 911 metri d’altitudine, da cui si gode un vasto ed eccezionale panorama. La vista spazia a 360° fino a ricomprendervi 5 regioni e 11 province.

Cattedrale La cattedrale è il monumento simbolo di Frigento, non solo per il suo valore artistico, ma soprattutto per l’importanza storica. Distrutta da un violento terremoto alla fine del XVII secolo, quella che si ammira oggi è stata ristrutturata nel 1760. Di eccellente fattura la tela del soffitto dipinta da Antonio Vecchione da Nola nel XVIII secolo.

40

Informatore Irpino 2019


Ipogeo della Cattedrale Dalla sagrestia della cattedrale si accede al livello inferiore della struttura, dove dopo i lavori di ristrutturazione in seguito al terremoto del 1980 sono venuti alla luce resti dell’edificio costruito tra l’VIII e il IX secolo. Attualmente la zona è adibita a museo archeologico con teche contenenti vasellame e suppellettili.

Palazzi storici I palazzi storici sono caratterizzati da portali in pietra scolpita sobri ed eleganti. Sono la testimonianza di un fiorente passato e attestano la presenza di un artigianato esperto, attento alle tendenze artistiche del momento. Gli edifici hanno un cortile interno con la scalinata per accedere al piano superiore e il pozzo per attingere l’acqua.

Cisterne romane Il poderoso complesso di cisterne risalente al I secolo a. C. è realizzato in opus incertum con pietra locale. Le cisterne erano destinate alla raccolta delle acque piovane, delle nevi e di una piccola falda. Un sistema di vasche, collegate a cisterne minori mediante una complessa rete di canali, serviva tutto il centro urbano.

Sant’Angelo al Pesco In località Pesco, i ruderi di una rocca di epoca medievale (IX sec.) si ergono su una maestosa roccia, si inseriscono in modo mirabile nel paesaggio circostante. La rocca dominava un’area di oltre 20 Km, ha pianta irregolare, per adattarsi al masso roccioso. In seguito vi sorsero un villaggio e una chiesa con monastero. Fu anche riparo di briganti.

Cappella del Capitano Situata nella località di Pila ai Piani fu fatta edificare nel 1732 da Simone Testa. Danneggiata dal terremoto del 1980 è stata restaurata nel 2000. Sull’uscio dell’ingresso della Cappella era presente un’effigie della Madonna dipinta da Emanuele Aufiero, lo sturnese inventore del clacson per le auto, qualche mese prima che emigrasse nel 1915 per l’America.

Santuario Madonna del Buon Consiglio In località Piano della Croce sorge il santuario dedicato alla Madonna del Buon Consiglio. Il luogo di culto fu edificato negli anni ‘20 del XX secolo nelle adiacenze del punto in cui un contadino del posto ritrovò una maiolica raffigurante la Vergine Maria.

Informatore Irpino 2019

41


Via Limiti 42

Informatore Irpino 2019


Ricette Tipiche

MENESTA E PIZZA JONNA INGREDIENTI: Farina di mais 2/3, farina di grano 1/3, acqua, sale, olio, cavoli, scarola, verza, fagioli, aglio, peperoncino, salsiccia e cotica. PREPARAZIONE: In un recipiente versare la farina di mais e quella di grano, aggiungere il sale e mescolare il tutto con acqua bollente, utilizzando un cucchiaio di legno, fino a quando l’impasto sarà abbastanza morbido. E’ possibile anche aggiungere del formaggio grattugiato. Versare il composto in una pirofila oliata e cuocere al forno. Lessare le verdure separatamente. In una pentola versare dell’olio, aggiungere l’aglio e il peperoncino , lasciar rosolare a fuoco basso, mettere i fagioli lessati con la salsiccia e la cotica e continuare la cottura. Unire le verdure, un pizzico di sale e lasciare insaporire. Accompagnare il piatto con la “pizza ionna”.

Informatore Irpino 2019

43


GRECI Popolazione Residente 716 Altitudine 821mt. Superficie 30,27 Km2

Nome Abitanti: Grecesi

SINDACO

Nicola Luigi NORCIA

Assessori

Carmelo CICCHELLA Aurelia Iole MARTINO

Consiglieri

Nicola BOSCIA Anna IMBIMBO Alfredo COZZA Nicola GLIATTA Antonella MARTINO

Minoranza

Salvatore GIULIANI Domenica GIULIANI Antonio FERRARO Patrono del Paese

San Bartolomeo Apostolo - 25/26 Agosto

44

Informatore Irpino 2019


Come Raggiungerci

Numeri Utili

In Auto

Municipio 0825.861196

Per raggiungere Greci è necessario percorrere l’A16 Napoli-Bari, uscire allo svincolo di Grottaminarda e proseguire seguendo le indicazioni verso Foggia. La distanza da Napoli è di 110 km.

In aereo

Ufficio Postale

0825.861012

Carabinieri

0825.861055

Farmacia Rossi

0825.861022

L’aeroporto più vicino è Napoli Capodichino.

Cosa Vedere

Manifestazioni ed Eventi

Palazzo Signorile Chiesa di San Bartolomeo

Festa della Madonna del Caroseno

prima domenica di Giugno

25 Agosto

Festa di San Bartolomeo Sagra del caciocavallo

Palazzo Lusi

Informatore Irpino 2019

45


Vicolo del Centro storico 46

Informatore Irpino 2019


ETERNAL PARQUET

Via Fontananuova - 83031 - Ariano Irpino (Av) Tel.: 0825/1930685 - Tel. 0825 828074

800 198 644

eternalparquet@gmail.com

eternalparquet.com Informatore Irpino 2019

47


CENNI STORICI E BIOGRAFICI Prima che arrivassero gli Albanesi, Greci era un centro preesistente e molto antico. Il nome Greci compare dopo il 535, cioè in seguito alla spedizione nell’Italia Meridionale (voluta da Giustiniano, imperatore di Costantinopoli) sotto il comando del generale Belisario. Evidentemente, in tale occasione, furono fondate molte colonie greche, tra cui Greci. Il paese venne distrutto dai Saraceni nel 908 d. C. e riedificato nel 1039 (sempre col nome di Greci) dal conte Potone, catapano, per concessione del principe di Benevento Pandolfo e del figlio Landolfo. La cittadina Greci, in quel tempo, era una specie di emporio, ove si svolgeva il commercio tra Abruzzo e Puglia. Tra il 1461 e il 1464 il generale Skanderbeg, eroe nazionale d’Albania, si trovava in Italia con un nutrito numero di valorosi Albanesi per aiutare Ferdinando d’Aragona contro Giovanni d’Angiò. Skanderbeg, al comando del suo valoroso esercito, il 14 agosto del 1461 nella battaglia di Orsara (Terrastrutta, località vicino Greci) sconfisse definitamene gli Angioini. Dopo tale battaglia, una guarnigione di soldati albanesi fu lasciata su questo colle a difesa di eventuali incursioni di ribelli, che potessero provenire dal nord o dal sud. Non bisognava sottovalutare il fatto che in vicinanza c’erano due colonie francesi: Faeto e Celle San Vito, che non davano troppa riassicurazione agli Aragonesi a causa della loro origine, per cui un certo controllo di una colonia albanese, fedelissima agli Aragonesi, era rassicurante per il re. L’insediamento fu completo sotto ogni aspetto, in quanto i familiari dei suddetti soldati raggiunsero Greci. Entrarono, dunque, in contatto con ciò che era rimasto della vecchia Greci greca e iniziarono la costruzione del nuovo paese nella località detta Breggo (Bregu) che in italiano significa monticello. Costruirono le kalive, case in pietra e col tetto in legno e tegole. Erano generalmente formate da un unico ambiente che doveva fungere sia da abitazione che da ricovero per gli animali. Le kalive erano molto basse e normalmente addossate l’un l’altra. Quelle ancora intatte sono disabitate e adibite a ricovero per solo animali. Portarono con sé anche il rito greco-ortodosso, che scomparve verso il 1690 per repressione dell’Arcivescovo Orsini. La fecero rinascere arricchendola con la propria cultura, storia, religione, miti e lingua. Sostituirono il toponimo Greci con quello di Katundi, che nella lingua albanese significa “il paese o paese nativo”. Nel territorio di Greci si trovano molte contrade che portano denominazioni prettamente albanesi: Sheshi Kikutë, Pilli, Fisa, Ghama Shpotit, Mali, Vreshtë, Bregu, Shkembi, Rëshkalatat, Shelqi, Proigas.

48

Informatore Irpino 2019


Tradizioni Al termine della celebrazione del matrimonio in Chiesa, una volta con rito greco-ortodosso, ora con rito latino-cattolico, in corteo gli sposi e gli invitati usano andare a casa dello sposo. All’ingresso la madre di costui, dopo aver legato insieme le teste degli sposi con un nastro di seta, offre a questi un pezzo di pane, mentre il padre porge ai novelli sposi del vino, da bere entrambi in unico boccale, che subito viene ridotto in frantumi, perché nessun altro possa bervi, ad indicare la fedeltà reciproca voluta dal Sacramento del Matrimonio. I più stretti parenti del morto piangono e a voce alta in lingua abanofona, alla maniera degli antichi greci (vedi tragedie greche), declamano le virtù ed i pregi del defunto. Il due novembre, giorno dedicato alla commemorazione dei defunti, si usa mangiare, bollito il cosiddetto “Cicc quet” (grano misto a granone e zucchero). Il Venerdi Santo si ripropone in Chiesa la tradizione del canto epico Arbereshe della “Kalimera”, un canto questo che, con motivo fra la menia ed il pianto, rievoca la passione di N.S. Gesù Cristo ad iniziare dall’Ultima Cena e fino alla morte in Croce.

Informatore Irpino 2019

49


chiesa di san Bartolomeo

50

Informatore Irpino 2019


Ricette Tipiche MUXHELA ( torta di farina di gran turco) Ingredienti: 1 kg di farina gialla, uva passa,zucchero a piacere, un pizzico di sale,sugna 1 litro di latte ,1 bustina di lievito. Preparazione: In una ciotola versare farina,aggiungere tutti gli altri ingredienti e amalgamare fino ad ottenere un composto denso e morbido. Per evitare crepe aggiungere un filo d olio e una spolverata di zucchero. Versare il composto in una tortiera precedentemente imburrata e infarinata e infornare per 180° per 40 minuti.

Informatore Irpino 2019

51


GROTTAMINARDA Popolazione Residente 8 004 Altitudine 405 m s.l.m. Superficie 29,12 km²

Nome Abitanti: Grottesi

SINDACO

Prof. Angelo Cobino

Vicesindaco Lucio Lanza

Assessori

Lucio Lanza Marcantonio Spera Rosalba Basile Virginia Pascucci

Consiglieri

Pres. Jordy De Luca

Consiglieri Delegati

Maria Rosaria Cappuccio Michele Cappuccio Rocco di Fronzo

Consiglieri

Annamaria Basso Antonella Meninno Giovanni Romano Rocco De Luca

Patrono del Paese san Tommaso d’Aquino; Compatroni: sant’Antonio da Padova, san Rocco da Montpellier

52

Informatore Irpino 2019


Come Raggiungerci

Numeri Utili

Grottaminarda dispone di un casello sull’autostrada A16 ed è attraversata dalla strada statale 90 delle Puglie.

Guardia Medica

Trasporti ferroviari

Grottaminarda è servita dalla stazione di Ariano Irpino, sulla ferrovia Roma-Bari.

0825.441939

Emergenza Sanitaria 0825.441939 Consultorio Familiare 0825.441939 Comune

0825.445211

Polizia Municipale

0825.446308

P.T. Ufficio Locale

0825.441002

Pretura

0825.441729

Polizia Stradale

0825.441174

Carabinieri

0825.446308

Cosa Vedere

Manifestazioni ed Eventi

Castello D'Aquino Piazza XVI Marzo 1978 S.Maria Maggiore Santuario di Carpignano Dogana Aragonese Chiesa S.Michele Fontana del RE

8 Dicembre Tradizionale fiera dell’Immacolata

13 Dicembre Festa di Santa Lucia

Seconda metà di Agosto Festone

1 Domenica di Luglio Festa in onore di San Antonio “Piccirillo”

29 settembre San Michele Arcangelo

Prima domenica di settembre Festa della madonna di Carpignano

Informatore Irpino 2019

53


CENNI STORICI E BIOGRAFICI L'odierno paese è situato su una dorsale posizionata all'imbocco della media valle dell'Ufita, ai margini dei ridossi collinari Catauro e Tamauro, lungo un importante snodo viario che fin dalla preistoria ha reso agevole il passaggio dal Tirreno al litorale Adriatico, grazie alla presenza di naturali vie di comunicazioni riprese in epoca romana da una variante dell'Appia (Via Aurelia Aeclanensis) e successivamente dalla Nazionale delle Puglie. Gruppi umani ne hanno frequentato il territorio fin dal Neolitico antico (V-IV millennio a.C.), come testimoniano i recenti ritrovamenti' nelle campagne grottesi di frammenti di ceramica impressa d'impasto grossolano, decorati da motivi digitalati o cardiali, riferibili alla corrente culturale di Rendina. Ad una fase finale dell'età neolitica (fine IV-inizi III millennio a.C.) si colloca una stazione preistorica da localizzare con molta probabilità in contrada Ciavolone, da dove provengono numerose ceramiche d'impasto bruno o rossastro ascrivibili alla Cultura di Diana-Bellavista, tra cui sono le tipiche anse a rocchetto e vari strumenti in selce garganica (raschiatoi, lame, coltelli) o in ossidiana liparota (elementi di falcetto e lamelle): utensili, questi, utilizzati nelle attività quotidiane e testimoni della presenza di una comunità stabile che aveva da tempo sviluppato un'attività di scambio sfruttando i percorsi naturali su medie e lunghe distanze. Il periodo eneolitico (III millennio a.C.) è documentato nelle contrade San Pietro e Bosco, dove la presenza di una stazione preistorica è attestata dal ritrovamento di numerosi frammenti ceramici d'impasto con superficie esterna lavorata a squame o ad embrici, stilisticamente vicini all'orizzonte culturale di Laterza, mentre alcuni resti di vasi campaniformi con anse a gomito si datano alla fine del III millennio a.C. L'industria litica di questo periodo è rappresentata da due asce di pietra, alcune lame

54

Informatore Irpino 2019


e una cuspide di freccia di selce con alette.Durante l'età del Bronzo, le campagne grottesi sono frequentate da altri gruppi umani, come attestano la scoperta di un esemplare di ansa ad ascia e il recupero di alcune forme ceramiche del Protoappenninico (XVI secolo a.C.). Al Bronzo medio della Cultura Appenninica (XV-XIV secolo a.C.) si riferiscono i frammenti di ceramica costituiti da un impasto compatto a superficie bruna o nera, lisciata e lucidata, pertinenti per lo più a tazze e ciotole carenate decorate da motivi complessi meandro-spiralici ottenuti mediante intaglio o incisione. Resti di grossi contenitori di derrate d'impasto grossolano (doli) con cordonatura applicata digitalata, confermano, inoltre, di come I'economia di questi insediamenti protostorici grottesi si basasse quasi esclusivamente sull'attività pastorale e sulla pratica agricola. Alla tarda età del Ferro (VIII-VI secolo a.C.) vengono datati una punta di lancia di bronzo con lama a fiamma e immanicatura a cannone e un askos acromo, decorato da motivi geometrici dipinti, importato dalla vicina Daunia.Durante la dominazione dei Samnites Hirpini (V-IV secolo a.C.) nella zona sorgono piccoli insediamenti rurali costituiti da una serie di unità abitative la cui presenza è segnalata dalla scoperta di tombe che hanno restituito corredi funerari ricchi di vasellame a vernice nera. Il ritrovamento di una serie di pesi viitili da telaio dello stesso periodo conferma la diffusa pratica dell'allevamento e della lavorazione della lana, di cui evidentemente viene praticato il commercio con l'Apulia. In epoca romana tutta la zona rientra nella giurisdizione della vicina colonia di Aeclanum (Passo di Mirabella) ed è costellata dalla presenza di ben organizzate ville rustiche di produzione, la cui diffusione sembra essere attestata sia dalle numerose aree di frammenti fittili rilevate in gran parte dell'odierno territorio comunale sia dal ritrovamento di frammenti ceramici d'uso comune, elementi architettonici in marmo e in calcare locale (colonne, cornici, capitelli, blocchi squadrati), monete ed iscrizioni funerarie, avvenuto nelle località Sant'Andrea di Carpignano, Bosco, Versura, Ruvitiello e nei pressi del fiume Ufita, dove sembra sia stato trovato anche un gruppo di terrecotte votive, lucerne e vasi miniaturistici del III secolo a.C. Da Grottaminarda provengono, infine, una statua panneggiata in breccia calcarea rosata raffigurante una divinità femminile, una testa ritratto marmorea di Druso Senior di epoca augustea scoperta tra i ruderi del Castello d'Aquino, una statua femminile panneggiata con attributi di Cerere di età imperiale, oggi rispettivamente conservate nel Convento dei Padri Mercedari della frazione Carpignano, nel locale Antiquarium comunale e presso il Museo Archeologico Irpino di Avellino.

Informatore Irpino 2019

55


Cosa Vedere

• CASTELLO D’AQUINO

• LA FRATTA (Borgo Medioevale)

• CHIESA S. MARIA MAGGIORE

• CHIESA S. MICHELE ARCANGELO

• DOGANA ARAGONESE

• PIAZZA GRANDE E GIARDINI DE CURTIS

56

Informatore Irpino 2019


• LA FONTANA DEL RE

• MONUMENTO AI CADUTI

• SANTUARIO DELLA MADONNA DI CARPIGNANO A 5 km dal paese, in direzione Fontanarosa, è il Santuario di Carpignano, da cui è possibile ammirare l’intera valle attraversata dal fiume Ufita. La chiesa, oggi mostra una semplice facciata a capanna con portale lapideo e nicchia superiore con immagine della Madonna. Affiancata è la torre campanaria, su cinque livelli, con oculi, finestroni voltati all’altezza della cella ed orologio civico. All’interno dell’edificio, ad una sola navata, si conserva alle spalle dell’altare il prezioso dipinto su tavola raffigurante la Vergine con il Bambino datato da alcuni studiosi alla metà del XII secolo. Alla chiesa è annesso il moderno Convento dei Padri Mercedari, il cui impianto originario risale al 1901 e che nel 2018 festeggiano gli 800 anni dalla fondazione del loro Ordine monastico. 1218 -2018 Informatore Irpino 2019

57


VIlla Comunale di Grottaminarda


Ricette Tipiche

CICATIELLI A CIAMBUTTELLA La ciambuttella è un condimento che si prepara in estate insieme alla salsa di pomodoro composta da pomodori e peperoni,tagliati a spicchi, basilico e peperoncino facoltativo. Si riempiono nei barattoli e si lasciano bollire per un’ora . Ingredienti per la pasta Per il condimento: 250 g di Farina 00 1 barattolo di ciambuttella 250 g di Semola di grano duro rimacinata Un barattolo di pelati Acqua qb ( circa 250 ml) 1 spicchio d’aglio olio e sale e basilico fresco Preparazione su una spianatoia versate le farine formando al centro la classica fontana. Aggiungete l’acqua poco alla volta e impastate fino ad ottenere un impasto liscio. Avvolgete nella pellicola e lasciate riposare. Trascorso questo tempo, prendete un pezzo di pasta alla volta e formate i cicatielli. In una padella mettete un pò d’olio e l’aglio fate rosolare aggiungete la ciambuttella i pelati. Fate cuocere per circa 45 minuti, negli ultimi 5 minuti aggiungete il basilico. Lessate la pasta in abbondante acqua salata quando una volta cotta condite con abbondante sugo e a chi piace abbondante piccante, e buon appetito!

Informatore Irpino 2019

59


MELITO IRPINO Popolazione Residente 1.968 Altitudine 450mt. Superficie 20,68 Km2

Nome abitanti: Melitesi

Sindaco

Geom. Michele SPINAZZOLA

Vicesindaco

Gerardo SORRENTINO

Assessori

Liliana LUISI

Consiglieri

Erika CAPASSO

Consiglieri Comunali

Antonio CARUSO Gennaro DI PIETRO Antonio Pasquale DI ROSA Euplio LUISI Cinzia MACINA

Domenico MUSTONE Michele PELUSO Gerardo SORRENTINO

Patrono del paese:

Sant’Egidio Abate - 01 settembre

60

Informatore Irpino 2019


Come Raggiungerci

Numeri Utili

In auto Per raggiungere Melito Irpino è necessario percorrere l’A16 Napoli-Bari, uscire allo svincolo di Grottaminarda e proseguire per la SS90. La distanza da Napoli è di 90 km.

Municipio 0825.472085 Polizia Municipale

0825.472085

Ufficio Postale

0825.472012

Carabinieri

0825.441017

Farmacia Belmonte

0825.472412

Cosa Vedere

Manifestazioni ed Eventi

Melito Vecchia

13 Giugno Festa di S. Antonio

Cappella di San Pio 1995/1996 Chiesa della Santissima Incoronata 1700 Chiesa di San Egidio Chiesa costruita dopo il terremoto del 1962. Castello

26 Luglio Festa di S.Anna

1 Settembre Festa di S. Egidio

15 Settembre. Festa di Santa Maria Addolorata Festa dell’Incororata lunedì in Albis Sagra del cicatiello

Informatore Irpino 2019

61


Cenni Storici e Biografici Origini

Antica è l’orgine di Melito Irpino, le cui tracce originarie furono rinvenute alla fine del 1880. Alcuni parlarono di Cluvium, altri di un semplice sobborgo di Aeclanum, altri ancora (tesi prevalente) di Melae o Melas. Tito Livio (libro XXIV, Cap X) scrisse che quest’ultima venne distrutta dalle truppe di Claudio Marcello e Quinto Fabio al tempo della Seconda guerra Cartaginese nel 215 A.C., a seguito della sconfitta dei 3000 soldati che Annibale aveva lasciato a presidio del luogo. Il cospicuo bottino di guerra fu concesso per intero ai legionari vincitori. Il sig. G. Pecori, direttore degli scavi, comunicò all’Accademia dei Lincei la scoperta di un’area archeologica ad un chilometro circa dall’attuale Melito vecchia, in località Pezza. Furono trovati dei sepolcri (ritenuti di epoca romana) disposti in file parallele, un esteso fabbricato adibito a luogo termale, un tempietto. Successivamente, a scavi ripresi, ci furono altri ritrovamenti: due case ed un tempietto meglio conservato del primo, i resti di un acquedotto che affluiva ad una vasca, ed altri reperti, tra cui lapidi e frammenti di iscrizioni e di anfore, lucernarie, tegole, tubi di piombo con bollo sannitico e monete romane.

Melito medioevale

Incerta è l’origine del borgo medioevale, che vide crescere Melito vecchia attorno a sè nel corso del tempo. Le fonti storiche relative al periodo in oggetto sono carenti. Il borgo medioevale venne citato per la prima volta, come feudo intero, nel XII secolo, tra il 1142 e 1164, ai primi tempi della monarchia normanna. Al Re erano dovuti il servizio di un milite e una rendita di venti once d’oro all’anno. Successivamente, il territorio di Melito si trasmise per eredità (Baronato dei De Forgia). Nel 1239 Ferdinando II d’Aragona affidò il comune di “Melito Irpino” a Landolfo di Grottaminarda (l’unione tra i due comuni durò tre secoli). Melito fece altresì parte della Baronia del Conti di Gesualdo, fu anche feudo dei conti di Ariano, dei dei Della Marra, dei D’Aquino, dei Caracciolo, dei Pagano fino all’abolizione della feudalità (1784-1806). Cucina e Pizza tradizionale Chiuso il mercoledì è gradita la prenotazione

ANTICA TRATTORIA DI PIETRO Corso Italia, 8 83030 Melito Irpino (AV) Tel. + 39 0825 472010 trattoriadipietro@libero.it

62

Informatore Irpino 2019


Melito vecchia Fino al 1923 la denominazione del borgo fu Melito Irpino valle Bonito. La planimetria del vecchio paese ed il ricordo di chi ci ha vissuto, descrivono un borgo piccolo e tranquillo. Osservando la piantina di Melito vecchia, si nota il tipico impianto urbano medioevale, col fitto intreccio di costruzioni, vicoli e scalinate che avvolgono il castello. Il centro del paese, Piazza Vittoria, ove si ritrovava la popolazione dopo aver assistito alla messa, era separato dall’Ufita, valicabile tramite un ponticello (tuttora esistente), da una semplice schiera di case. A seguito del sisma del 1962, sembrerebbe per apparenti cause di sicurezza, il vecchio borgo venne interamente raso al suolo, salvo per fortuna, le più significative testimonianze della storia melitese: il castello e la chiesa di S. Egidio. Anche il tracciato delle vecchie strade è andato perso, salvo i tratti rimasti pavimentati con basalto e ciottoli. La storia di Melito Irpina è stata caratterizzata dal ricorrere di altri eventi drammatici, in aggiunta ai terremoti già citati, che si sono susseguiti nel tempo regolarmente (es. 1456, 1688, 1702, 1930, 1962, 1981 e 1982). Infatti, si annoverano alluvioni, quale quella del 1949 che travolse il ponte di ferro e scardinò i mulini lungo il fiume, le frane ripetute, l’invasione delle cavallette nel 1634, le pestilenze del 1458, 1528, 1656-57.

Informatore Irpino 2019

63


Ricette Tipiche

CICATIELLI COL PULIEO Un primo piatto tipico irpino realizzato con un’erba spontanea molto aromatica e profumata, simile alla menta, pulieio o puleio appunto. Si preparano i "cicatielli" (cavatelli) con un impasto di farina di grano tenero e acqua. Scegliere le foglioline del pulieio (puleggio), lavarle e pestarle nel mortaio con aglio e peperoncino piccante. Si fa soffriggere il tutto in olio extravergine d'oliva per pochi minuti. Si unisce del pomodoro fresco oppure la salsa e i pelati. Salare a piacimento e dopo circa un'ora il sugo è pronto. Cuocere i cicatielli e condirli con il sugo... il cui profumo si sarĂ diffuso per tutta la casa e anche oltre..

64

Informatore Irpino 2019


Informatore Irpino 2019

65


CASTELLO (Melito Vecchia) Il centro storico (XI secolo) è dominato da un castello di fondazione normanno-sveva ma rifatto per volere della committenza nobiliare aragonese, unica costruzione storica (oltre ai ruderi della chiesa madre) superstite del borgo medievale di Melito. Se incerta è l’origine del castello, già esistente al tempo della conquista normanna, ma il cui primo riferimento storico daterebbe 1062 o 1298, certa è la funzione strategica della struttura, che si erge senza fondazioni sulla roccia, su di una piccola altura, che sovrasta la sottostante valle dell’Ufita. La forma romboidale irregolare della costruzione, con un corpo centrale allungato e torri angolari circolari (una sola quadrata), indicherebbero un’origine longobarda. Tale orientamento, sarebbe altresì sorretto dalla creazione da parte dei Longobardi di una serie di fortificazioni nei punti militarmente strategici, quale era Melito, a protezione dalle invasioni dei Bizantini stanziati in Puglia. Il castello, con una spessa muratura in pietrame, presenta diversi livelli a seconda del piano di fondazione. Era difeso da un fossato ormai scomparso, da mura e da un avancapo, detto il barbacane (la zona intorno al castello viene ancora oggi ricordata nel dialetto locale col nome di Varvacale). In prossimità del castello, a una cinquantina di metri, si ergevano le antiche porte di cui restano le grosse buche ove venivano issate barre di ferro o legno usate per sbarrarle. La presenza di cave a cielo aperto fa ritenere che per la costruzione del castello si utilizzò in prevalenza pietra locale, integrata da materiale alieno. L’originalità della struttura è stata tuttavia fortemente compromessa da diversi eventi, quali la distruzione parziale per le lotte sul suo possesso, manomissioni intervenute nel corso del tempo (asportazioni di blocchi di rivestimento riutilizzati in alcune abitazioni del borgo), incendi (notevole quello del 1779), a seguito del quale si effettuarono delle riparazioni che fecero perdere al castello i suoi caratteri originari. Nel 1912 fu risistemato il lato occidentale del castello. Il colpo di grazia arrivò col terremoto del 1962, che lo rese pericolante, tanto che i vigili del fuoco furono costretti ad abbattere la parte più antica, l’unica torre quadrata e una torre circolare, alcune stanze inabitabili all’interno. Nonostante conservi il suo fascino, il castello è ridotto a un imponente rudere, col tetto in più parti danneggiato, pericolante e con mura lesionate.

Via Giacomo Matteotti - Melito Irpino Tel.: 0825 472147 / Tel. 366 4629946 66

Ferramentasciarappa

Informatore Irpino 2019


Informatore Irpino 2019

67


68

Informatore Irpino 2019


Piazza degli Eroi- Melito Irpino Informatore Irpino 2019

69


MONTAGUTO Altitudine 730 m s.l.m. Superficie 18,38 km² Abitanti 417 (01-01-2017)

Densità 22,69 ab./km² Abitanti: Montagutesi

SINDACO:

Marcello Zecchino

Vice sindaco:

Angela Katy Sciarappa

Deleghe alle pari opportunità, commercio, ambiente e arredo urbano, politiche per le donne, politiche per la famiglia.

Assessore: Nico De Luca

con deleghe allo sport e infrastrutture sportive, politiche giovanili, manifestazioni sportive e volontariato.

Consiglieri di maggioranza: Orazio Anzivino Maria Schiavone Pietro Giuseppe Cifaldi Claudio Cifaldi Fedele D’Alessandro Festa Patronale :

San Crescenzo - 13 Agosto

70

Informatore Irpino 2019


Come Raggiungerci

Numeri Utili

in auto

Municipio 0825.862014

lungo la ss 90 delle Puglie direzione Ariano Irpino

Carabinieri

0825.861055

Polizia Municipale

346.5235113

uscita grottaminarda direzione Foggia attraversando il comune di Ariano Irpino.

Farmacia Vetere

0825.862332

Guardia Medica

345.9710945

da Benevento:

lungo ss 90 bis proseguire in direzione Foggia.

Ufficio Postale

0825.862012

Cosa Vedere

Manifestazioni ed Eventi

Chiesa Parrocchiale Antica Fontana Bosco Comunale Fisher Park Fontane e percorsi naturalistici

2° domenica di maggio

da Foggia:

da Napoli:

FESTA DI SAN MICHELE 3° domenica di maggio

MADONNA DI VALLEVERDE 13 giugno

FESTA DI SANT’ANTONIO 16 luglio

FESTA DELLA MADONNA DEL CARMINE Tra il 9 e il 15 agosto

FESTE IN ONORE DI S. CRESCENZO E S.ROCCO agosto, da decidere

FESTA DEL BOSCO

Informatore Irpino 2019

71


Fontana principale

Sorgenti

Fontana Ponte di Sofia

Fontana vecchia

Monumento alla famiglia

Cappella Madonnina

72

Informatore Irpino 2019


CENNI STORICI Montaguto,paese al centro della Valle del Cervaro , collocato su uno sperone roccioso ed ubicato a 730 m sul livello del mare. Circa l’etimologia del nome sembra esserci qualche perplessità, potrebbe derivare dal latino “terra Montis acuti” oppure da una delle montagne più alte dove i primi abitanti, risalendo dalla contrata Sambucèto, alla cima più alta di questo monte, lo avranno chiamato “Monteàlto” per poi giungere all’attuale Montaguto. L’origine è di epoca medievale, c’è traccia di alcune citazioni nell’archivio diocesano di Bovino. Il paese ha visto succedersi diversi proprietari ed insediamenti, ha ospitato un gruppo di Valdesi giunti dalla Francia è passato dal Vescovo di Bovino Giovanni V alle famiglie Del Balzo, Adorno, al Principe Mendoza che diede inizio alla ricostruzione nel settecento. Ultimamente è emersa anche la presenza di un insediamento sannita nella zona più alta della montagna, nei pressi del parco eolico. Lungo la strada che conduce al paese s’incontra un bosco di querce. Salendo, nei pressi della località Madonnina sono presenti due impianti sportivi, ed una piccola edicola votiva da cui deriva il nome della località. L’intersezione adiacente l’edicola votiva, tra la strada comunale e la provinciale, conduce al bosco in località Sorgenti, costituito da una bella pineta alternata ad un querceto, con una fontana. L’area è ben attrezzata per il pic-nic. Montaguto,immerso nel verde, sembra il classico paese di Heidi.

Informatore Irpino 2019

73


74

Informatore Irpino 2019


Lo sperone roccioso ha definito la disposizione topografica dell’abitato, le case sono ordinate a schiera lungo strade parallele e orientate seguendo la direzione orografica del territorio. Aria pulita, acqua limpida, cibi genuini e tutta la tranquillità di cui ormai in città è impossibile godere: tutto questo è Montaguto. Dal paese, poi, la visuale è fantastica: è possibile ammirare i monti che lo circondano, nonché il Tavoliere pugliese e da alcuni punti, in giornate limpide, le prime zone del Gargano. Montaguto offre luoghi dove godere di piacevoli passeggiate nel verde, come il suggestivo ed esteso bosco comunale, oppure i sentieri che conducono alla cosiddetta Montagna, a nord-ovest del centro urbano. La pastorizia e le attività agricole sono le attività principali della zona. Il patrono del paese è San Crescenzo. Cenni geografici. Montaguto è alto sul livello del mare metri 730 e dista da Avellino, sua provincia, 79 chilometri. Mentre dista da Foggia, di cui ha fatto provincia fino al 1860, 44 chilometri. Bovino è sempre stata la sua Diocesi. Confina a nord con il Comune di Orsara, fino alla Montagna Spaccata (ex Tratturo della Trainiera), a Est con Bovino e il fiume Cervaro, a ovest con Greci e Savignano e a Sud con Panni. I suoi abitanti attuali sono circa 400. Il suo clima è molto salubre e la sua aria è molto fine. I venti predominanti sono la BORA e il NORD/EST sono rari giorni di calma. La temperatura media è di 22 gradi centigradi d’estate con punte massimali di 38 °C e d’inverno con media di -1 e minime di -16. Le sue precipitazioni annue sono di circa 510 mm. L’escursione altimetrica complessiva risulta essere pari a 581 metri.

Informatore Irpino 2019

75


76

Informatore Irpino 2019


Via Cardito, 83031 ARIANO IRPINO (AV) - Tel. 0825.891091 info@partiamoperilmondo.it

www.partiamoperilmondo.it

Informatore Irpino 2019

77


Ricette Tipiche PACCUNIELL E M’NEST Preparare un sughetto di pomodorini, olio e aglio, con breve tempo di cottura. Lessare le bietole a parte. Pasta fatta a mano, impasto acqua e farina. Tipologia tagliatella larga, breve tempo di cottura Sugo con pomodorino, media cottura, lenta . Verdura utilizzata: Bietola lessata da unire al sughetto con pomodoro.

EL BARRIO CAFÈ Pizzeria - Braceria - Pizza d’asporto Sala Bar - Grill - Sky Bar Sala Giochi Biliardo - Free Wifi - Gratta e Vinci

Via Villa Caracciolo 62 83031 Ariano Irpino (Av) Tel.: +39 0825 827692 fb.me/elbarriocafe 78

Informatore Irpino 2019


Informatore Irpino 2019

79


80

Informatore Irpino 2019


Quinta Strada abbigliamento

ABBIGLIAMENTO, CALZATURE ED ACCESSORI UOMO-DONNA Loc. Cardito- Ariano Irpino (Av) - Tel 0825 892028 +39 345.7079769 quintastradaabbigliamento

Informatore Irpino 2019

81


SAVIGNANO IRPINO Popolazione Residente 1.204 Altitudine 718mt. Superficie 38,47 Km2

Nome Abitanti: Savignanesi

SINDACO

Fabio DELLA MARRA SCARPONE

Vice Sindaco – Assessore Angela LA PORTA

Consiglieri di maggioranza Fernando Marinaccio Gianni Cirignano Andreas D’Amato Felice Mauro Russo Oreste Rionildo Savignano Angelina Vara

Consiglieri di minoranza Oreste Ciasullo Beniamino Lamanna Antonio De Blasio

Santo Patrono del Paese:

Festa di Sant’Anna - 25-26-27 Luglio

82

Informatore Irpino 2019


Come Raggiungerci

Numeri Utili

in auto

Municipio 0825.867009

da Napoli: percorrendo autostrada A16 Napoli/Bari e uscendo al casello di Grottaminarda. Seguire la SS90 delle Puglie in direzione di Ariano Irpino/ Foggia.

Polizia Municipale

0825.867009-4

Guardia Medica

0825.861054

Ufficio Postale

0825.867002

da Bari: autostrada A16 Napoli/Bari e uscendo al casello di Candela. Direzione Bovino proseguire sulla Ss.90 direzione Napoli.

Farmacia Capone

0825.867092

Cosa Vedere

Manifestazioni ed Eventi

Castello Medioevale Palazzo Orsini Chiesa Parrocchiale San Nicola Chiesa Madonna delle Grazie Tombola Fontana Angelica

01-02 luglio

Festa della Madonna delle Grazie e San Rocco

25-26-27

Festa di Sant’Anna

01-18 agosto

Savignanestate Village

Nella prima decade di agosto Sagra delle Orecchiette

06 dicembre

Festa Patronale di San Nicola

Febbraio

Sfilata dei carri allegorici di Carnevale

Informatore Irpino 2019

83


Cenni storici

Savignano Irpino, ridente paese della provincia di Avellino, sul confine con la vicina Puglia, domina la Valle del Cervaro, arroccato tra i colli Tombola e Calvario. Il Comune è gemellato con Savigneux, cittadina francese della Loira ed Essenbach, comune tedesco della Baviera. Da agosto 2016 è stato riconosciuto come uno dei borghi più belli d’Italia. Il territorio, abitato sin dall’antichità, reca le tracce di una storia millenaria, testimoniata da importanti ritrovamenti archeologici in località Ferrara e Pustarza. Nel Medioevo il paese fu soggetto a diverse dominazioni a cui sono legati alcuni particolari avvenimenti storici. Durante il regno di Tancredi d’Altavilla, nel 1193, nel punto più alto del Castello fu giustiziato il governatore Sarolo Guarna, accusato di aver parteggiato a favore di Enrico VI. La “tombula” in cui Sarolo fu sepolto nei pressi del Castello ha dato origine al nome dell’attuale

Tombola, da cui si gode la vista panoramica di Savignano Scalo e dei paesi limitrofi. Il 1445 segna l’avvento dei Guevara, famiglia nobiliare spagnola, che avrebbero conservato il titolo di conti di Savignano fino al 1950. Dall’unione dei due feudi di Savignano e Ferrara,

| 84

Informatore Irpino 2019


entrambi acquistati da Inico Guevara, fedelissimo della dinastia aragonese, derivò nel corso del 1500 un ampliamento del paese fino a Porta Grande. Nel 1700 il centro abitato venne ancora ampliato di nuovi quartieri tra cui il Corso, il Calvario e la Fontana Vecchia Nel 1727 papa Benedetto XIII fece realizzare a sue spese l’intero complesso dell’Hospitius pro peregrinis” noto anche come palazzo Orsini dal nome della famiglia del pontefice ed attuale casa comunale. Scrigno di tesori da scoprire è la Chiesa Madre, eretta sulla vecchia chiesetta medievale, con la facciata realizzata con pietra viva proveniente dalla “Targiana” (località situata tra Savignano e Monteleone di Puglia). Il portale centrale che le conferisce monumentalità, è sormontato da un rosone e da una mezzaluna con una maiolica raffigurante Sant’Anna, protettrice del paese. Alla santa, venerata durante la festa del 25-26-27 luglio, è dedicata una Cappella di particolare pregio artistico, restaurata tra il 2010 e il 2013. Savignano offre ai suoi visitatori una variegata gamma di itinerari tra bellezze architettoniche, storico-artistiche e paesaggistiche: scorci e vedute indimenticabili; incantevoli opere d’arte, realizzate nei secoli da maestranze locali, sentieri immersi nel verde intenso dei boschi, tra sorgenti e oasi naturalistiche.Percorsi che risvegliano i sensi, odori e sapori genuini che rinvigoriscono corpo e mente. Numerose le prelibatezze enogastronomiche, lavorate artigianalmente: olio Ravece DOP, latticini (caciocavallo podolico, caciocavallo affumicato, treccia, scamorza, ricotta), salumi (soppressata irpina, capicollo), aglio bianco dell’Ufita, miele. La pasta fatta a mano è da sempre un’arte e una tradizione: ogni anno le mamme e le nonne del paese si prodigano nella realizzazione di decine di chili di orecchiette, cucinate nella famosa sagra di agosto, affogate nel classico ragù di carne o nella più moderna versione delle “orecchiette tricolore”, con pomodorini, rucola e parmigiano. Altri piatti tipici sono: “Cicatielli e fagiolini”, “laganiell e fasul”, la cosiddetta “colazione savignanese” (patate e peperoni fritti), la zuppa di soffritto di maiale, “la ciambott” (zuppa di zucchine, patate, fagiolini, sedano). D’estate tornano a popolarlo i numerosi savignanesi emigrati in Italia e nel mondo, allietati dagli eventi dell’imperdibile Savignanestate.

Informatore Irpino 2019

85


• CASTELLO GUEVARA

In origine il castello doveva estendersi fino alla chiesa Madre ed era circondato da un’imponente cinta muraria. Oggi, di quello che fu l’impianto originario delle mura restano solo alcune tracce nella zona del sottopasso Finestroni. L’opera di fortificazione fu iniziata da un certo conte Gerardo, alla morte del quale il feudo e il castello passarono ai suoi eredi.

• PORTA GRANDE

La Porta Grande rappresenta il punto di accesso al nucleo medioevale del paese.

86

• PALAZZO ORSINI

attuale sede del Municipio, fatto costruire nel 1727 dal Papa Benedetto XlII, Vescovo di Roma e di Benevento. Venne concepito come “Hospitius pro peregrinis”, come risulta dall’iscrizione incisa sul bel portale d’ingresso in pietra.

• CHIESA MADRE

eretta sulla vecchia chiesetta medievale, con la facciata realizzata con pietra viva proveniente dalla “Targiana”

Informatore Irpino 2019


Informatore Irpino 2019

87


Fontana Angelica 88

Informatore Irpino 2019


Contrada Bosco, 8 83031 Ariano Irpino AV Tel.: 0825 825243 / 338 2272664

www.osteriavaranalle.it Informatore Irpino 2019

89


90

Informatore Irpino 2019


Informatore Irpino 2019

91


92

Informatore Irpino 2019


Ricette Tipiche CIANFOTTA Zucchine Patate Peperoni Melanzane Olio evo 2 spicchi di Aglio mezza cipolla Origano Basilico Sale Pepe Pulire e tagliare zucchine, patate, peperoni e melanzane: friggerle separatamente; Soffriggere e imbiondire olio, aglio e cipolle, aggiungere pomodori e cuocere poco. Aggiungere la verdura fritta, unirvi basilico, origano, prezzemolo, sale e pepe e cuocere per 30', evaporare e servire tiepido.

Informatore Irpino 2019

93


STURNO Popolazione Residente 3 083 Altitudine 652 m s.l.m. Superficie 16,67 km²

Nome Abitanti: Sturnesi

Sindaco

Vito DI LEO

Vicesindaco

Michele Macina

Assessori

Angelia Grella Rocco Moccia Mariafranca Siconolfi

Consiglieri - Candidati Sindaco Med. Tancredi Di Cecilia

Consiglieri Comunali Carola Cipriano Prof. Franco Di Cecilia Lylian Maria Di Leo Angelia Grella Michele Macina Gerardo Maglio Rocco Moccia Nunzio Morra Carmelinda Nigro Mariafranca Siconolfi Francesca Stanco

Santo Patrono del Paese San Domenico - 8 agosto

94

Informatore Irpino 2019


Come Raggiungerci

Numeri Utili

In auto Per raggiungere Sturno è necessario percorrere l’A16 Napoli-Bari, uscire allo svincolo di Grottaminarda e proseguire per le SS91 e SP 38. La distanza da Napoli è di 94 km.

Municipio

0825 448003

Carabinieri

0825 44405

Guardia Medica

0825 448041

Ufficio Postale

0825 448024

Farmacia

0825 448041

In aereo L’aeroporto più vicino è Napoli Capodichino.

Cosa Vedere

Manifestazioni ed Eventi

Chiesa dei SS Domenico e Francesco Chiesa di San Michele Arcangelo Abbazia di San Michele Arcangelo Piazza Michele Aufiero e Monumento dei Caduti Palazzo dei Baroni Grella Facciata Palazzo Baronale Grella Villa Baronale Fontana “re la chiazza” Palazzo De Iulis Palazzo Grella-Vicario Palazzo Ciampo Cappella “Madonna della Neve” Edificio Scolastico “Michele Aufiero” Monumento alla Musica

Il 16 gennaio falò in onore di Sant'Antonio Abate. La notte del giovedì Santo in piazza San Domenico per cominciare il "Tamburo" ossià un giro per il paese con il quale si annuncia la morte di Gesù. L'8 maggio e il 29 settembre Festa in onore di San Michele Arcangelo. Il 31 maggio la processione della Madonna del Carmelo nelle Rose con il tradizionale lancio dei petali. Il 30 giugno processione del Sacratissimo Cuore di Gesù. L'8 agosto festa patronale: San Domenico di Guzman Il 15 e il 16 di agosto festa dell'Assunta e di San Rocco

Informatore Irpino 2019

95


STURNO Quando ancora era un insieme di semplici agglomerati di case che facevano parte della vicina Frigento, Sturno era chiamata "Quasale" (poiché era formato da una serie di casali appartenenti alle famiglie più abbienti). Successivamente i piccoli agglomerati si svilupparono in vero e proprio paese; il commessionato Lucio Pascale, inviato da Gioacchino Murat in quell'epoca cercò di capire il motivo di questa separazione e una volta compreso lo comunicò a Gioacchino Murat che confermò l'indipendenza di Sturno: il 9 aprile 1809 viene considerata la data della fondazione del paese per il precedente motivo: ovviamente i frigentini non furono d'accordo. Passarono ben due anni per delimitare i confini tra i due paesi ed il motivo era semplice: a Sturno sarebbero toccati i terreni migliori, quelli fertili e più in pianura; la prima delibera sturnese venne approvata nel 1810. Il paese però aveva richiesto l'autonomia già dalla fine del Seicento. Nel 1980, fu colpito dal forte terremoto dell'Irpinia che provocò non solo molte vittime ma anche una profonda lesione nella società come anche nell'economia. Da allora, grazie ai fondi messi a disposizione dallo Stato italiano, si è potuto assistere ad un miglioramento continuo delle strutture sociali come anche delle costruzioni che sono realizzate ora secondo le più moderne norme antisismiche.

LUOGHI DI INTERESSE

Chiesa dei SS Domenico e Francesco Fu costruita grazie alle donazioni del principe di Torella Domenico Caracciolo, che trasformò il suo magazzino di grano in un tempio ed elevata a parrocchia nel 1714 con un documento ufficiale datato 18 marzo 1707 a firma del cardinale Vincenzo Maria Orsini, Arcivescovo della Santa Chiesa Beneventana. Subito all’edificio fu affiancata la Congrega dell’Addolorata. Negli anni settanta le piccola e vecchia chiesa fu demolita per essere sostituita da una nuova costruzione voluta dall’Arciprete don Giuseppe Abbondandolo. Attualmente la chiesa si presenta divisa in tre navate con una pianta a croce latina immissa con abside poligonale. Nella parete absidale si trova uno splendido dipinto raffigurante l’incontro tra San Francesco 96

Informatore Irpino 2019


e San Domenico attribuibile alla scuola del grande Luca Giordano. Le navate laterali sono occupata da numerose statue di santi tra cui le più antiche e maestose: l’Addolorata con Gesù morto, la Madonna del Carmine e le statua dei due patroni Santi Domenico e Francesco. Inoltre sono conservati due antichi dipinti detti “L’Annuncianzione” e “Sant’Anna”.

Chiesa di San Michele Arcangelo Già dal 1654 abbiamo notizie di un edificio consacrato all’Arcangelo e della presenza di un’effigie lignea del santo protettore che anticamente si trovava nella zona di Sant’Angelo a Pesco. Nel 1807 la Chiesa fu elevata a Chiesa Badiale Curata e nei primi decenni del Novecento fu costruita l’Arciconfraternita del Rosario, per volere del barone Angelo Marino Grella e la casa canonica per volere della Santa Sede nel 1933. Il 23 novembre 1980 in seguito al disastrosissimo terremoto che colpi l’Irpinia la chiesa crollò. Fu ricostruita e riaperta al culto il 7 maggio 1994 dopo l’arrivo della statua restaurata dell’Arcangelo.

Palazzo dei Baroni Grella L’immagine mostra il bel palazzo baronale Grella, edificio gentilizio realizzato nel XVII secolo, anche se varie volte ampliato e ristrutturato. L’imponenza e la bellezza dell’edificio e della fronteggiante villa privata, fanno chiaramente intendere l’importanza che la famiglia dei baroni Grella ha svolto nella storia di Sturno. La facciata di colore rosa carico, è assai graziosa e presenta un balcone artistico con balaustra in pietra, che poggia su due colonne tuscaniche. È presente anche una bella fontana ottocentesca. Gli eleganti e vasti ambienti interni, in stile neoclassico, utilizzati dai proprietari come residenza, sono spesso aperti al pubblico per manifestazioni culturali e per ricevimenti. All’interno è situato il suggestivo Cortile del Pozzo, che ha formato oggetto di restauro ed è sede dei concerti estivi del Festival di musica classica. Oltre che bella e lussureggiante, la villa Grella, che fronteggia il palazzo baronale, costituisce un esempio di giardino gentilizio all’inglese e riveste una grande importanza dal punto di vista botanico e faunistico. Infatti, oltre a diverse specie di fiori, alberga palmizi e piante plurisecolari, tra cui un’imponente sequoia nei pressi dell’ingresso, ed ospita diversi “pennuti” non comuni, quali storni, civette, picchi, merli, gazze, cornacchie. Informatore Irpino 2019

97


Palazzo De Iulis La famiglia gentilizia dei De Juliis, originaria di Avellino, ha avuto don Giuseppe de Juliis quale capostipite del ramo sturnese, segretario comunale della seconda metà dell’800, quando il giovane comune di Sturno muoveva i suoi primi passi amministrativi in seguito alla separazione da Frigento. Imparentato con i Grella, attraverso il matrimonio con donna Maria Arcangela (1871), il capostipite fece completare i lavori di costruzione di un palazzo gentilizio adiacente a quello baronale, su una vecchia area appartenente ai baroni Grella, nel Casale eponimo, oggi via Trento. Il palazzo, che ha ospitato per un secolo anche un frantoio di proprietà della famiglia, si articola lungo un pendio. Ad esso è addossata la Fontana re la chiazza.

Palazzo Ciampo Il palazzo prende il nome da una famiglia insediatasi a Frigento alla fine del XVI secolo, come forse testimonia la data 1582 sullo stemma gentilizio, in seguito alla migrazione del Questo file Adobe® Illustrator® è stato Questo file Adobe® Illustrator® è stato salvato senza contenuto salvato senza contenutodel PDF. diritto di patronato in una capostipite, medico, delPDF. ramo locale. I suoi membri godevano Per inserirlo o aprirlo in altre Per inserirlo o aprirlo in altre cappella della Cattedrale. Il cappello vescovile che sovrasta ed incornicia applicazioni, occorre salvarlo di nuovo applicazioni, occorre salvarlo di nuovo l’effigie dello scudo da Adobe Illustrator con l'opzione Crea file da Adobe Illustrator con l'opzione Crea file ci indica che qualcuno nella famiglia raggiunse tale grado nella gerarchia ecclesiastica compatibile con formato PDF attivata. compatibile con formato PDF attivata. Questa opzione si trova nella finestra di dialogo Questa opzione si trova nella finestra di dialogo sicuramente non irpina. per il formato Illustrator nativo, quando si salva un file Adobe Illustrator con il comando Salva con nome.

Cappella “Madonna della Neve”

per il formato Illustrator nativo, quando si salva un file Adobe Illustrator con il comando Salva con nome.

La cappella domina il paesaggio tutta la valle Ufita, la Baronia Questo file Adobe® Illustrator® è stato e da essa è possibile Questo file ammirare Adobe® Illustrator® è stato senza contenuto PDF. senza contenuto (Italia) esalvato persino Montevergine. Appartiene allasalvato Famiglia Grella ePDF. all’interno vi è un dipinto Per inserirlo o aprirlo in altre Per inserirlo o aprirlo in altre della Vergine delle Nevi. Il quadro scuola napoletana, rubato nel primo applicazioni, occorre salvarlo di nuovo più antico, diapplicazioni, occorre salvarlo difu nuovo da Adobe Illustrator con l'opzione Crea file da Adobe Illustrator con l'opzione Crea file Novecento. Il 5 agosto 2009 dopo la solenne benedizione impartita dal compatibile con formato PDF attivata. compatibile con formato PDF attivata.parroco di Sturno opzionenella si trova cappella nella finestra una di dialogo opzione si trova nella finestra dicol dialogo è stataQuesta collocata nuova tela,Questa raffigurante la Madonna Bambin Gesù, per il formato Illustrator nativo, per il formato Illustrator nativo, eseguita da una salernitana. Una quando lapidesi sul ricorda “O passeger che quando si salvanota un filepittrice Adobe Illustrator salvafrontespizio un file Adobe Illustrator con il comando Salva con nome. con il comando Salva con nome. passi per la via, non ti scordar di salutar Maria”.

98

Questo file Adobe® Illustrator® è stato salvato senza contenuto PDF. Per inserirlo o aprirlo in altre applicazioni, occorre salvarlo di nuovo da Adobe Illustrator con l'opzione Crea file compatibile con formato PDF attivata. Questa opzione si trova nella finestra di dialogo per il formato Illustrator nativo, quando si salva un file Adobe Illustrator con il comando Salva con nome.

Questo file Adobe® Illustrator® è stato salvato senza contenuto PDF. Per inserirlo o aprirlo in altre applicazioni, occorre salvarlo di nuovo da Adobe Illustrator con l'opzione Crea file compatibile con formato PDF attivata. Questa opzione si trova nella finestra di dialogo per il formato Illustrator nativo, quando si salva un file Adobe Illustrator con il comando Salva con nome.

Questo file Adobe® Illustrator® è stato salvato senza contenuto PDF. Per inserirlo o aprirlo in altre applicazioni, occorre salvarlo di nuovo da Adobe Illustrator con l'opzione Crea file compatibile con formato PDF attivata. Questa opzione si trova nella finestra di dialogo per il formato Illustrator nativo, quando si salva un file Adobe Illustrator con il comando Salva con nome.

Questo file Adobe® Illustrator® è stato salvato senza contenuto PDF. Per inserirlo o aprirlo in altre applicazioni, occorre salvarlo di nuovo da Adobe Illustrator con l'opzione Crea file compatibile con formato PDF attivata. Questa opzione si trova nella finestra di dialogo per il formato Illustrator nativo, quando si salva un file Adobe Illustrator con il comando Salva con nome.

Informatore Irpino 2019


Palazzo dei Baroni Grella Informatore Irpino 2019

99


Via Camporeale (90 BIS) 83031 Ariano Irpino (Av) Tel.: 0825 881154 lalocandadelbosco@yahoo.it www.lalocandadelbosco.it 100

Informatore Irpino 2019


Informatore Irpino 2019

101


ZUNGOLI Popolazione Residente 1.099 Altitudine 657mt. Superficie 19,22 Km2

Nome Abitanti: Zungolesi

Sindaco

Paolo CARUSO

Vice sindaco

Giovanni ROBERTO

Assessore

Nicola Mottola

Consiglieri di maggioranza Pina DEL MEDICO Anita GRANDE Roberto RAFFA Vincenzo ANNICCHIARICO Vincenzo GRANDE

Santo Patrono del Paese Sant’Anna - 26 Luglio

102

Informatore Irpino 2019


Come Raggiungerci

Numeri Utili

Uscita autostrada A16 Grottaminarda, proseguire per Ariano Irpino, direzione Foggia, a 6 km bivio per Zungoli

Municipio 0825.845037 Carabinieri

0825.845035

Uscita autostrada A16 Grottaminarda, direzione Tre Torri, Villanova del Battista, Zungoli.

Guardia Medica

0825.826136

Ufficio Postale

0825.845032

da Foggia, SS 90 per Ariano Irpino, bivio per Zungoli, Villanova del Battista.

Farmacia

0825.845147

Cosa Vedere

Manifestazioni ed Eventi

Castello Medioevale Convento di San Francesco Centro Antico

ultimo fine settimana di Aprile Festa dell’Incoronata

26 Luglio

Festa di S.Anna

prima domenica di Settembre Estate di S.Rocco

4 Ottobre

Festa di San Francesco

27 Luglio-20 Agosto Estate Zungolese

Informatore Irpino 2019

103


CENNI STORICI E BIOGRAFICI Piccolo centro della Valle dell’Ufita, d’origine normanna, presenta un centro storico ben conservato inserito in una meravigliosa cornice naturale. Le case, che sembrano aggrapparsi alla roccia, sono caratterizzate dalla presenza di cave sotterranee scavate nella roccia tufacea. Il monumento simbolo del paese è il Castello, eretto nell’XI secolo e trasformato nel 1825 dai marchesi Susanna, in palazzo signorile. Oltre alle grotte, tutta una serie di palazzi signorili, case pontili, vicoli e stradine in pietra caratterizzano il centro storico fino ad arrivare ai piedi dell’abitato dove sorge il Convento di San Francesco. Nella chiesa del Convento sono custodite importanti opere ed il coro ligneo del XVIII sec.

Cenni storici

Il toponimo, sebbene nella versione Zuncoli, appare per la prima volta nel 1164, in occasione della consacrazione della chiesa di San Cataldo. Incerta è l’origine del nome: lo si attribuisce ad un normanno, Leander Juncolo o Curolo, che sfruttò la posizione strategica per costruire un castello detto “Castrum Curoli”.

Cenni geografici

Zungoli si trova a 657 m s.l.m. e si estende su una superficie di 19,13 km². Posto a destra del torrente Vallone, è adagiato sopra un piccolo colle di struttura tufacea e fronteggia Monte Molara. Si tratta di un tipico borgo irpino, il cui centro storico è attraversato da viuzze

104

Informatore Irpino 2019


acciottolate, che spesso si arrampicano lungo il costone della collina in forma di scalinate di pietra. Confina con il comune di Ariano Irpino, Villanova del Battista e si trova lungo la linea di confine con il territorio Pugliese. Buona parte del territorio è attraversato dal Regio Tratturo Pescasseroli-Candela, antica via della Transumanza che collegava la Puglia con l’Abruzzo.

Zungoli - Castello dei Susanna La fondazione di una prima roccaforte nel territorio di Zungoli è attribuita ad un certo Leander Juncolo o Curolo, capitano normanno, dal cui nome deriverebbe anche quello del comune. Durante il Medioevo il feudo e il castello passarono per le mani di diversi signori e nobili famiglie, fino a giungere, intorno al 1526, in quelle di Francesco Loffredo, i cui discendenti ne mantennero il possesso per poi cederlo alla famiglia Susanna dei Marchesi di S. Eligio, attuali comproprietari. Proprio sotto la signoria dei Loffredo il castello fu trasformato in dimora gentilizia. Almeno fino all’epoca aragonese il castello presentò inalterato lo schema a pianta quadrata con quattro torri angolari di forma cilindrica su base scarpata. La struttura presenta, oggi, un ingresso costituito da una scalea racchiusa tra due ali semicircolari, che delimitano un grande cancello in ferro battuto. Il portale immette in un androne sulla cui volta a botte è dipinto lo stemma dei marchesi Susanna. Il cortile interno è pavimentato in pietra, con motivo centrale a spina di pesce e una balconata che corre lungo i quattro lati. Nell’angolo nord si trova una piccola cappella con altare in marmo. Dal cortile, tramite uno scalone, è possibile accedere agli ambienti residenziali del secondo piano, tra i quali spicca il salone con camino monumentale.

Informatore Irpino 2019

105


Ricette Tipiche IETTL BACCALÀ E PUPARULI

Ingredienti (dosi per 4 persone) un kg di baccalà già ammollato 70 grammi circa di peperoni cruschi Zucca secca (da far ammollare in acqua fredda 12 ore prima) un po' di prezzemolo fresco, uno o due spicchi di aglio olio d'oliva extra vergine sale q.b. Lavate il baccalà e tagliatelo a pezzi. Cuocetelo in acqua bollente per 10/15 minuti. Pulite i peperoni cruschi usando uno strofinaccio asciutto, eliminate la parte iniziale dei peperoni, apriteli per il lungo ed eliminate poi tutti i semini. Pulite l’aglio e il prezzemolo e tritateli assieme al peperoncino se lo usate; mettete anche questo trito da parte. Scolate il baccalà, e fatelo intiepidire. Pulite il baccalà eliminando le lische e la pelle, e disponetelo in un piatto da portata concavo. Fate scaldare abbondante olio d’oliva extra vergine in una padella. Gettate i peperoni nell’olio caldo e fateli soffriggere molto molto rapidamente per farli diventare secchi e croccanti; Friggete anche la zucca tagliata a pezzetti. Aggiungere i peperoni e i baccalà. Completate con il trito di prezzemolo, aglio e peperoncino, e un po’ di sale se necessario, fate insaporire e servite.

106

Informatore Irpino 2019


Informatore Irpino 2019

107


Castello di Zungoli

108

Informatore Irpino 2019


Informatore Irpino 2019

109


1 SETTEMBRE 2018

110

Informatore Irpino 2019


Informatore Irpino 2019

111


Via Cerreto - Ariano Irpino (AV) Telefono: 333. 92 69 852 112

Informatore Irpino 2019


Si ringrazia per la collaborazione: PARTIAMO PER IL MONDO Area di Servizio CAMPOREALE Banca di Credito Cop. di FLUMERI CARUSO NOLEGGI CATTANEO “Centro Scolastico” E-Direct ETERNAL PARQUET FISHER PARK L’ARMA DELCACCIATORE LAVANDERIA QUADRIFOGLIO MONACO ARREDAMENTI MAIOLICART OMNIA COLOR ONORANZE FUNEBRI LO CONTE OSAPP REAL HOUSE IMMOBILIARE SEAR INFISSI Servizi BELARDO ECOLOGIA STUDIO TECNICO ANZIVINO TEAM IANNARONE TENDASAL ZOO MARKET

pg 75 pg 73 pg 33 pg 82 pg 7 pg 89 pg 45 pg 74 pg 81 pg 38 pg 72 pg 85 pg 9 pg 39 pg 49 pg 10 pg 14 pg 27 pg 57 pg 109 pg 77 pg 47

Osteria VARANALLE Pizzeria Braceria EL BARRIO CAFE’ Rist. Braceria MATULLO Rist. LA LOCANDA DEL BOSCO Rist. LE DDOIE AULIVE Rist. PIGNATA BELLAVISTA Rist. TRATTORIA DI PIETRO TAVERNA VITOLI Tratt. Braceria DUE NANI Rist. Pignata

ABBIGLIAMENTO I MASCHI LE COCCOLE QUINTA STRADA

PRODOTTI TIPICI – GASTRONOMIA BISCOTTIFICIO LILIA CASEIFICIO LO CONTE COOPERATIVA LA MOLARA FORNO MASUCCIO PANIFICIO MARAIA PANIFICIO MARRA PANIFICIO POMPILIO

pg 83 copertina pg pg 1 pg 43 pg 25 pg 21

pg 3 pg 53 pg 79

PASTICCERIA – GELATERIA CREMA E CIOCCOLATO LE DELIZIE SICILIANE

pg 112 pg 35

ASSICURAZIONE - INTERMEDIAZIONE ALLIANZ Dott. LUCA GRAZIANO pg 79 COPERNICO”Intermediazione imm.” pg 71 INVEST Ass.ni pg 103

pg 87 pg 76 pg 63 pg 98 pg 110 pg 90 pg 60 pg 73 pg 96 pg 90

STRUTTURE RICETTIVE ALBERGHIERE GRAND HOTEL BIFFY pg 105 HOTEL FONTANA RE pg 52 HOTEL INCONTRO pg 6

OFFICINE - RIVENDITORI - CENTRO REVISIONI GOMMISTI

BAR – TABACCHI – SALE GIOCO BAR GINEVRA BAR NAZIONALE ROYAL INN GAME TABACCHI S. ANTONIO

pg 37 pg 102 pg 108 pg 85

AFFIDATO LIBERATO ELEGANCE CAR FRANCESCO PAOLO AMADIO FUTURAUTO FIAT MACCHIONE GOMME PIAGGIO di MARIO DOTOLO

BRICOLAGE – FAI DATE ETERNAL BRICO FERRAMENTA SCIARAPPA

pg 45 pg 64

ORTOFRUTTA IL FRUTTETO fruit bar & Take Away IL TEMPIO DELLA FRUTTA

pg 22/23 pg 15

LOCALI - BIRRERIE BIRRERIA 32 EX SANACORE

pg 78 pg 91

PARRUCCHIERI FRANCESCO PARRUCCHIERE PALMINO PARRUCCHIERE

pg 65 pg 41

EVENTI Riev. St. SACRE SPINE ARIANO FILM FESTIVAL

pg 19 pg 20

AGRITURISMI – PIZZERIE – RISTORANTI OSTERIA Agr. LE ANFORE pg 17 Agr. REGIO TRATTURO pg 101 Agr. VILLA TRE COLLI pg 11

pg 31 pg 62 pg 2 pg 88 pg 16 pg 61


scegli il gusto della tua felicità!

waffel, ice krafen, frappè, caffè speciali, ampia selezione di birre, panini, succhi e bevande esotiche CREMA E CIOCCOLATO - GELATERIA / CAFFETTERIA Centro Storico in Via R. d’Afflitto, 47 / Ariano Irpino Tel.: +39 329 3562759




Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.