N. 1 - ottobre 2013
I TRENT’ANNI DI ERREBI
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Mensile ufficiale di Pallacanestro Biella
lifestyle, cultura e attualità biellese
Rivista in corso di registrazione
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Fotografi: Stefano Ceretti Fotografo Ufficiale Pallacanestro Biella
Redazione e Amministrazione: E20PROGETTI srl Via Milano, 94 - 13900 Biella tel. 015 25.29.201 - info@e20progetti.it
Hanno collaborato alla realizzazione del N°1 Ottobre 2013: Giampiero Canneddu, Francesca Fossati, Niccolò Bosio, Silvia Marchionatti.
Progetto grafico e Impaginazione: Fabrizio Lava e Michele Tolu, E20PROGETTI Direttore Responsabile: Giampiero Canneddu Editore: Via Milano, 94 - 13900 Biella tel. 015 25.29.201 - info@e20progetti.it
Marketing e Pubbliche relazioni Silvia Marchionatti commerciale@e20progetti.it Fotoeditor: Fabrizio Lava fabrizio.lava@e20progetti.it
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PRIMO PIANO
Raspino, cuore rossoblù Un biellese torna a essere capitano di Giampiero Canneddu, fotografie di Stefano Ceretti
Il successore di Matteo Soragna è un giocatore cresciuto in una famiglia di cestisti e diventato tifoso da bambino guardando Blair e Erdmann. Quando coach Corbani lo ha preso da parte, per comunicargli che sarebbe stato il nuovo capitano, pare che sia rimasto senza parole. Quando invece ha rilasciato la prima intervista con i galloni del leader addosso, Tommaso Raspino non ha nemmeno lasciato iniziare le domande. E ha rivolto il suo primo pensiero a chi rivestiva quel ruolo, per blasone e per carisma, fino a pochi mesi fa: «Se penso che questa fascia negli ultimi anni è stata portata da Matteo Soragna, un giocatore che ha fatto la storia di questo club e della nostra Nazionale, mi vengono i brividi». Se è anche da questi particolari che si giudica un giocatore, Tommaso Raspino sarà un capitano vero, di cuore. Del resto la sua memoria rossoblù è davvero di lunga data: quando Matteo Soragna esordì a Biella, era la stagione 2000/2001. Tommaso Raspino dalla valle di Mosso aveva undici anni: la palla a spicchi era un vizio di famiglia imparato dal padre, dallo zio, perfino dalla sorella maggiore, arrivata fino alla serie B con la Conad Cossato. E l’amore per i colori rossoblù era vero da almeno due stagioni. Prima dell’All Star Game dell’anno scorso, gli chiesero chi avrebbe convocato per una gara delle schiacciate ideale tra gli ex rossoblù. E lui andò a pescare tra i ricordi più lontani: «Il primo che mi viene in mente è Nate Erdmann: è stato il giocatore che mi ricordo saltare di più. Poi Joseph Blair, altro personaggio incredibile». Parole che nascondono un sogno da bambino: diventare come loro. E farlo a Biella. Ovvero dove Tommaso Raspino è (quasi) sempre rimasto. Prima sono arrivati i successi nelle giovanili, con la semifinale conquistata nel torneo Under 19 e persa in volata contro la Benetton (allenatore di
quella Treviso? Fabio Corbani. Stella di quella Treviso? Alessandro Gentile, che segnò i tiri liberi decisivi). C’è stato il lento avvicinamento alla serie A, dalle presenze-passerella del 2005/2006 a quelle vere che gli concedeva Luca Bechi nel 2008/2009: «Emozioni sempre più grandi e tante esperienze indimenticabili» ha ricordato, in quella prima intervista da capitano, «che mi hanno legato a questa città e a questa società. Ora sarà un onore rappresentarla in campo e fuori». Sono bastate poche settimane di allenamenti, perché Fabio Corbani lo nominasse trascinatore: «Prometto impegno, sudore e tanta energia. Sono carico e motivato come non mai». Rispetto alla stagione passata avrà più minuti e più responsabilità anche in attacco: del resto uno che vince la gara delle schiacciate all’All Star Game ha fisico e faccia tosta per puntare dritto al canestro. La faccia tosta che serve per cacciare via la pressione: «È bello e difficile giocare per la squadra della propria città» disse proprio alla vigilia dell’All Star Game. «Da una parte si è sotto i riflettori sempre. Sono nato e cresciuto a Biella, la gente mi conosce e io conosco loro. D’altra parte non c’è cosa più bella che difendere i colori della propria città». Alla seconda giornata, poi, altre emozioni: a Capo d’Orlando, nella prima trasferta stagionale rossoblù, la stretta di mano con scambio di gagliardetto sarà con Matteo Soragna, suo predecessore e (si può dire?) modello. Soragna che, inutile dirlo, appena arrivato in Sicilia è stato nominato capitano. Immaginiamo la scena: si marcheranno a vicenda, Tommo proverà a batterlo in penetrazione, Teo cercherà di limitarlo, un arbitro sanzionerà fallo e, mentre Tommo si sistemerà la fascetta, Teo si lamenterà con chi ha fischiato, come promemoria per l’azione dopo. Si può dire che non vediamo l’ora?
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Tommaso Raspino nato a Vercelli l’11 aprile 1989 Stagioni con Biella: 5 (questa è la 6ª) Partite con Biella (solo campionato e playoff): 59 Esordio con Biella: Angelico Biella-Snaidero Udine 82-74 (4 dicembre 2005)
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PRIMO PIANO
Biella-Torino? Finora è 4-0 Dopo quindici anni torna il derby di Giampiero Canneddu, fotografie di Stefano Ceretti
La sfida con una squadra del capoluogo (allora era l’Auxilium) manca dal 1998 e dalla B1. Allora dominavano i rossoblù. E Nicola Minessi Tra Biella e Torino non si gioca un derby da quindici anni, dai tempi della serie B1. E il bilancio, nelle partite ufficiali, è a senso unico: quattro vittorie a zero per i rossoblù. Miglior marcatore nella storia della sfida? Un volto noto, notissimo, praticamente una bandiera: Nicola Minessi. Che allora era in campo e adesso si godrà la sfida a bordo parquet, con addosso i panni eleganti del team manager. Erano gli anni Novanta e la Pallacanestro Biella era la giovane rampante del basket piemontese. Era vista con diffidenza
dal capoluogo, dove la vecchia Auxilium era in piena decadenza, dopo aver centrato i playoff scudetto nel non lontanissimo 1992, con Federico Danna in panchina. Biella invece, proprio con Danna al timone, aveva rimesso il naso in B1 e sognava il salto più grande, verso la serie A. Accadde davvero: poco dopo l’ultima sfida tra le due squadre (8 gennaio 1998), i rossoblù veleggiarono verso la serie A. E l’Auxilium, nata negli anni Settanta, dopo il trasloco da Asti della società, si salvò solo all’ultima giornata, per poi retrocedere in B2 nel 1999 e sparire del tutto pochi anni fa. Al primo incrocio tra le due squadre, ci furono scintille. Era il 6 ottobre 1996: al PalaRuffini Federico Danna venne premiato dal coach avversario Meo Sacchetti (sì, proprio l’attuale tecnico della Sassari spettacolo) per la sua antica militanza torinese. Ma il pubblico lo fischiò: c’era lui in panchina nell’anno della retrocessione in A2, inizio del declino. Quel match finì ai supplementari: la superstar torinese Sandro Trevisan (che esordì giovanissimo in A1 lanciato proprio da Danna) mise 36 punti. Ma non bastarono contro i 26 di Minessi, i 21 di Martinetti e i 20 di Bogliatto, cresciuto proprio nelle giovanili torinesi, nella stessa “nidiata” di un certo Alessandro Abbio. Fu un 101-93 che segnò anche la prima vittoria rossoblù nella sua storia in B1. Al ritorno (15 dicembre 1996) fu tutto più semplice: 79-68 con unico momento di affanno sul -10 a sette minuti dall’intervallo di metà partita, a cui però Biella arrivò in vantaggio di 4 punti. In quattro finirono in doppia cifra. Davide Compagni con 20 punti, Minessi con 18, Giampiero Savio (un ex) con 14 e Martinetti con 12.
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IL NUMERO 23,2 la media punti a partita di Nicola Minessi nelle sue quattro sfide contro Torino (dal 1996 al 1998). È lui il top scorer nella storia del derby.
Nella stagione successiva il derby tornò, sempre in B1, con Torino ancora più in affanno (vinse solo tre partite di regular season e si salvò con un miracolo nei playout) e Biella lanciata verso la promozione in A2. Non ci fu storia al PalaScatola di via Pajetta: 99-70 il 19 ottobre 1997, con spazio e punti anche per il giovanissimo Alessandro Filon. Ma il protagonista fu ancora una sera Nicola Minessi: 28 punti e tre schiacciate di fila nel secondo tempo a lanciare il break decisivo. Dietro di lui, 14 punti di Filippo “Fox” Volpato e dell’altro ex Giampaolo Zamberlan. L’8 gennaio, in un PalaRuffini semideserto a testimoniare l’appeal in netta discesa della pallacanestro a Torino (che differenza con i 2000 del PalaScatola...), Biella ri-dominò con un 86-71 e una partita sempre 9
in controllo. Il top scorer? Inutile dirlo: Nicola Minessi, con 21 punti, a cui si sommarono i 10 di Mix Losavio. Da allora niente più derby. Biella volò nelle serie che iniziano con la A. Torino sparì nelle minors. Ora c’è il progetto Pms, nato in periferia dalla fusione tra Moncalieri e San Mauro e alimentato anche dall’ex presidente rossoblù Antonio Forni, a ridare ambizione al capoluogo. Il progetto è di riportare entro il 2015 la serie A al PalaRuffini. Il tutto, mentre a Biella si vive una specie di anno zero alla ricerca di nuove risorse e di entusiasmo. Ma, piaccia o no ai nobili reduci da playoff scudetto e sfide di Coppa Korac, per ora la storia tra la metropoli e la città di provincia dice 4-0. Per la provincia.
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DANZA TEATRO MUSICA
Opificiodellarte
Crocevia di danza, teatro e musica
di Francesca Fossati, fotografie di Fotostudio Trevisan - Cossato e Franco Ramella
Una scuola per imparare ad esprimere la propria creatività, dal gioco alla professione. Una culla per nuovi talenti. Un luogo dove danza, teatro e musica convivono in sinergia. Si sviluppano singolarmente, grazie alla passione di professionisti che in queste espressioni dell’arte sono cresciuti, respirandole e specializzandosi fino a saperle trasmettere ai bambini e ai ragazzi. E poi si contaminano, in spettacoli e performance coinvolgenti. Accade all’Opificiodellarte, un ex maglificio nel cuore di Biella che dal 2006 Claudia Squintone, Luca De Stefani, Franca Bonato e Massimo Ozino hanno saputo far rivivere, non più al ritmo dei telai ma delle parole recitate, degli strumenti suonati e dei passi di danza. Opificiodellarte è un’eccellenza nel panorama nazionale perché è una scuola ben strutturata, nata dall’unione della scuola di danza Art’è (che ha sede anche a Cossato) di Patatrac Teatro e di Opificiodellarte Musica, ed offre formazione completa per tre discipline artistiche. Dai 4 ai 19 anni i bambini e i ragazzi possono sperimentarle frequentando i corsi proposti seguendo, dal gioco alle lezioni più specifiche, un pensiero educativo. Perché è così che si scoprono le passioni e anche i talenti per poi spiccare il
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volo, come ha fatto Robin Strona che ha mosso i primi passi di danza nella sede di Cossato per poi diplomarsi alla Scala a Milano e diventare, a vent’anni, un ballerino professionista ricercato dalle compagnie europee: ha già lavorato per il Balletto Reale delle Fiandre, poi a Zurigo e ora è a Monaco di Baviera. O come altri, il cui sogno era la carriera teatrale, che ora recitano a Milano o a
Foto Franco Ramella
Roma. È stata una grande sfida la ristrutturazione dell’opificio, che ha mantenuto la sua connotazione di luogo di lavoro creativo, ma ne è valsa la pena perché anche da fuori provincia apprezzano gli spazi e la progettualità dell’Opificiodellarte. La rassegna BiellaDanza, giunta alla nona edizione, con insegnanti di fama internazionale e spettacoli di compagnie affermate, workshop con performer di danza contemporanea e musical per dare spunti e nuovi stimoli agli allievi, la produzione di spettacoli tea-
trali presentati in tutto il Piemonte, la stagione di teatro per ragazzi, in collaborazione con la Fondazione Teatro Ragazzi di Torino, il progetto «Muse alla lavagna» della Fondazione Crb con i laboratori nelle scuole, il campus estivo per i bimbi da 5 a 11 anni e sono in cantiere anche progetti sociali per coinvolgere i disabili. Riguardo alla musica, le lezioni individuali indirizzate alla musica moderna e classica si completano con la musica d’insieme. Per il canto si può iniziare con il coro di voci bianche dei Minicantori per poi proseguire con le lezioni singole di canto moderno dedicate ai ragazzi e agli adulti. Nella danza, oltre ai corsi di classica, moderna, contemporanea, hip-hop e afro, alla danzaterapia, al pilates e al tai-chi, si aggiungono quest’anno le lezioni di acrobatica per danzatori e, per gli adulti che vogliono avvicinarsi al mondo del ballo i corsi di caraibici, salsa e zumba. Nel teatro ai laboratori per i bambini si affianca la vera e propria scuola per acquisire maggiore consapevolezza di sé e della propria espressività, per sviluppare la capacità di interazione con gli altri e per lavorare sulla propria voce attraverso lo studio della dizione o imparare la messa in scena. All’Opificiodellarte ci sono 3 sale di danza con pavimenti professionali harlequin pensati apposta per la danza e per evitare traumi o infiammazioni muscolari, 5 sale di musica, uno studio di registrazione, il teatro con un palcoscenico attrezzato e 99 posti a sedere, spazi espositivi e una zona relax con caffetteria. Per informazioni, l’Opificio è in via De Agostini 7 a Biella, la segreteria è aperta tutti i giorni dalle 15 alle 19,30 (tel. 015.30901; sito Internet: www.opificiodellarte.it) e a Cossato: Art’è Danza Via Marconi 18 - tel. 015 94048. 12
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TIFOSI
“Ci siamo innamorati così” I tifosi raccontano la loro “prima volta” al palazzetto Testimonianze raccolte da Giampiero Canneddu, fotografie di Stefano Ceretti
Una domanda su Facebook ha scatenato i fans (e non solo loro): ed è nata una carrellata di ricordi ed emozioni sulle partite che li hanno trasformati in tifosi. Biella-Montegranaro, la prima partita nel nuovo palazzetto. Aradori 7/8 da 3. Non mi è andata male. Claudio Granieri, tifoso Sono entrato anni fa con un gruppo di fotoamatori: era già al Forum, Angelico-Benetton, persa. Il PalaScatola era troppo buio per un dilettante. E son finito orgogliosamente in curva. Alberto Tesoro, tifoso La mia prima partita fu al Palapajetta, la sfida Biella-Roseto. La cosa che mi ricordo bene fu che un giocatore di Roseto (Martinez mi pare si chiamasse) fece un gesto tipo “vi taglio la gola” di fronte alla curva biellese. Le reazioni potete immaginarvele... Thomas Scaramal, giocatore del Vigliano Basket, ex della Cestistica e della Banca Sella Biella Under 19 23 settembre 2001, la prima in serie A non si scorda mai! BiellaUdine con Niccolai in volo, 16 punti e vittoria 79-75. Luca Occhilupo, tifoso La mia prima volta va scissa, anzi frantumata, perchè dopo la prima da spettatore, ho avuto la fortuna di poter vivere una prima volta da “dentro”. E poi altre “prime volte” ancora... La prima volta da spettatore è stata nel 2005-2006, l’anno di Sefolosha, Williams, Bremer e Smith. I playoff con la Fortitudo di Belinelli, Mancinelli e Diawara che segna il +50 a fil di sirena. Ecco...
la mia prima volta è stata nella tribuna stampa del Pajetta, per gara 4 del playoff, pochi giorni dopo quel famigerato canestro del +50. I ricordi sono istantanee fulgide: dal panino con salamella e formaggio di Tony Panini Buoni (divenuto una tradizione anche per l’anno successivo quando venivo a vedere le partite nei giorni liberi), al boato del pubblico all’ingresso della squadra, alla tribuna stampa stretta per le ginocchia, Eric Lombardi - all’epoca ragazzino dello spazzolone - che nell’intervallo faceva arrabbiare i giornalisti che rischiavano il portatile sui suoi tiri da metà campo, la stessa tribuna stampa che tremava quando il PalaPajetta si incendiava, la palla rubata di Thabo che avrebbe girato la gara, il fischio che lo fermò mentre si lanciava in campo aperto con il ruggito degli spettatori ad accompagnarlo. La sirena conclusiva e l’abbraccio di una città, di un pubblico ad una squadra che aveva vissuto una stagione entusiasmante. E nella mente, la sensazione fresca e duratura che un posto così era veramente raro. Stagione successiva, 2006-07, Pallacanestro Biella gioca altri playoff questa volta con l’altra sponda di Bologna, la Virtus che finirà in finale. Ed io sono ancora presente: fuori con il panino salamella e formaggio di Tony Panini Buoni e dentro con le ginocchia strette in tribuna stampa quando Reece Gaines segnò il canestro vincente. E la conferma che la pelle d’oca dell’anno prima era spontanea e naturale, quando si vivevano le partite del PalaPajetta. Poi nell’estate 2007, l’opportunità irrinunciabile di poter “vivere” Pallacanestro Biella ed il PalaPajetta da dentro. Dall’inizio: dalla signora abbonata non-numerata che alle 14.30 si presentava davanti alla porta d’ingresso per essere la prima a prendere posto. Che piovesse, nevicasse o ci fosse caldo africano nulla importava: lei c’era, sempre e comunque. E la prima volta ufficiale, nella stagione 2007-08: in casa con Cantù. Il cuore che batte forte, all’impazzata, quando parte “You shook me all night long” degli AC/DC e, dalla pancia del Pajetta i giocatori entrano in campo, sento il boato che li accoglie mentre sbuco anche io dal tunnel con il resto dello staff tecnico: è già bolgia, non ci sta più uno spillo e mancano quasi 40 minuti alla palla a due... L’esito non sarà felicissimo (Mazzarino ed il suo 51 di valutazione...), ma l’adrenalina di quella domenica è viva e vibrante: ancora oggi a pensare quei secondi precedenti l’ingresso sul parquet, torna la pelle d’oca. Così come a pensare alle altre prime volte che ho avuto la fortuna di vivere insieme a Pallacanestro Biella: la prima Coppa Italia a Bologna da secondi in classifica, la prima volta al Forum con Aradori che segna 7 (sette...) triple nel solo primo tempo, i primi playoff con la magica notte di Roma e la telefonata a casa bagnata dalle lacrime di gioia (a confermare il valore e l’entità: solo il 17 gennaio 2013 ho vissuto una felicità superiore, ma appartiene alla sfera privata), la prima notte di Eurocup, vittoriosa, con Nymburk, le partite salvezza con Ferrara e Brindisi vissute con un Forum che sembrava il Maracanà. In attesa di un’altra prima volta, questa volta in una nuova veste, il 6 ottobre al Forum contro Veroli, quando - ne sono certo - il 14
Forum ed il suo popolo regaleranno momenti indimenticabili: una nuova partenza, per tutti, con una nuova emozione da vivere ed assaporare tutti insieme, condividendo l’entusiasmo che fin dal 24 agosto accomuna e accompagna tutti le componenti di Pallacanestro Biella. E perché, ciò che conta è che, parafrasando la campagna abbonamenti, noi ci siamo! Ancora! Gabriele Fioretti, general manager Giovanissimo tifoso, partita di Biella contro Bologna nel campionato 2010/11. Sono andato per caso a vederla e sono tornato a casa molto contento di aver visto uno sport vero. Maurizio Demaria, tifoso Non mi ricordo la prima partita, comunque era la serie B2 94/95. Però mi ricordo la prima trasferta, contro Padova nei play off. Il mio primo capitano era Robutti: suma vecc... Samuele Lanza, tifoso Biella-Roseto, mi hanno trascinato dentro controvoglia. Blair, Erdmann, Sorrentino, Muzio, Minessi, Ribeiro... Alla fine mi hanno trascinato fuori perché non volevo più andar via. Il capitano (di oggi) andava alle elementari. Stefano Megg, tifoso Il grande ricordo era mio padre che mi portava a vedere al pomeriggio al La Marmora la Biellese che primeggiava in serie C e poi alle 17,30 alla Rivetti a vedere la Libertas Biella che se la cavava nella serie A di basket. Fila e Cerruti erano i grandi innamorati della nostra città e dello sport. E quella volta che abbiamo battuto le scarpette rosse della Simmenthal Milano di Riminucci è stato il top high della Libertas. Paolo Dell’Orto, tifoso La prima in casa del primo anno di cronache con Radio City, a supportare Luca Colleoni con le attrezzature. Non so se ho visto un minuto almeno di partita, tanta era la concentrazione per fare una figura dignitosa con la radio. Ovviamente la linea Isdn cadde tipo quattro volte e decidemmo che il buon vecchio doppino telefonico è ancora oggi la soluzione piu sicura. Confesso che non sapevo nemmeno 15
quanto durassero i tempi di una partita di basket. Ma devo ringraziare quei momenti se poi mi sono affezionato a Pallacanestro Biella. Piero Rigolone, station manager di Radio City Non mi ricordo quale partita: ero piccolo, avevo tipo 7/8 anni. Ma sicuramente era la stagione in cui c’era il guerriero Lacey. Non mi ricordo niente di più, ma dopo quella sera mi sono subito innamorato del basket e sono andato quasi sempre a vedere le partite. Vittorio Masini, tifoso Prima in tv: contro la Virtus in Coppa Italia, e fu subito amore (per Granger in particolare). Prima al palazzo, sempre con la Virtus, il giorno della vittoria contro i campioni d’Europa Rigaudeau, Ginobili, Abbio... Indimenticabile! Paolo Cerutti, tifoso Io mi ricordo della Bbc Tessiana che andavo a vedere alla Rivetti e si cantava “Siamo stretti alla Rivetti”. Poi quando è nata Pallacanestro Biella, io vivevo e lavoravo via e seguivo la cosa un po’ da lontano, sui giornali. Sinceramente non saprei dire quale sia stata la prima partita che ho visto. Di certo sono tornato con una certa frequenza al palazzetto quando è nato il Forum e si potevano trovare i biglietti facilmente. Quindi teniamo buona la prima al Forum con le triple-record di Aradori. Marco De Lorenzi, gruppo promotore di #iocisono Ovviamente per far colpo su una ragazza, stile Alberto Savio*, decido di andare con lei ed un altro amico a vedere la Fila Biella dei vari Erdmann e Blair... Mi ritrovai ovviamente in curva e da lì dubito di essermi perso più di dieci partite complessive! Con la ragazza invece non andammo mai oltre l’amicizia, con mio sommo sconforto di allora. A Savio era andata meglio! Francesco Paolinelli, fondatore e admin del forum La Tana degli Orsi *Alberto Savio raccontò in un’intervista di avere incominciato a seguire la pallacanestro per fare colpo su una ragazza, giocatrice e appassionata. Ovvero Lorella, colei che è diventata sua moglie.
La seconda parte delle testimonianze dei tifosi sarà pubblicata sul numero di Time Out di novembre. Inviate anche le vostre sulla pagina Facebook del blog “Chi vuol essere rossoblù?” o sul blog stesso: www.chivuolessererossoblu.it
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15a Edizione della Festa della Lana 13 ottobre 2013 - fiera - Ternengo Programma: ore 10.30 arrivo delle greggi e apertura dei mercatini di prodotti artigianali ed enogastronomici ore 11.00 inaugurazione della 15^ edizione della Festa della Lana, presentazione dell’opera d’arte realizzata dalla Scuola di maglieria della Pro Loco. In fiera pecore, asini, capre, mucche. Per i più piccoli, un giretto a cavallo di un pony docilissimo ore 12.00 intermezzo gastronomico a base di polenta concia, polenta fritta e uova, carne ovina, fiori di zucca, formaggi e dolci ore 14.00 10° raduno dei cani Pastore d’Oropa ore 14.30 tosatura: dimostrazione di tosa manuale delle pecore con l’uso di cesoie ore 15.00 transumanza: un gregge di oltre 1500 pecore con capre, asini e mucche attraverserà il paese diretto in Baraggia. Gran finale con le frittelle di mele della Pro Loco Navette gratuite dai parcheggi. Ass. Turistica Pro Loco Ternenghese tel. 015 461765
Apertura stagionale della Rete Museale biellese
43° Giro Podistico Internazionale di Pettinengo 20 ottobre 2013 - Pettinengo Gara internazionale su strada di km 9,6. Iscrizioni on line www.biellasport.net
La Rete Museale Biellese 2013 coordinata dall’Ecomuseo Valle Elvo e Serra in collaborazione con l’Ecomuseo del Biellese, coinvolge 18 ecomusei e piccoli musei situati in 15 comuni della provincia di Biella. Favorendo la condivisione di risorse e finalità tra molti attori pubblici e privati, il progetto valorizza i patrimoni messi in rete con il coinvolgimento di 36 giovani operatori museali, appositamente selezionati, formati e remunerati, che affiancano i gestori dei siti garantendone un’apertura fino al 13 ottobre. tel. 349 3269048 coordinatore@ecomuseo.it
Dal filo di lana al filo d’acciaio
5-13 ottobre 2013 - Pray, Fabbrica della Ruota 150 anni di imprenditorialità dalla famiglia Lora Totino
CAI 150 1863-2013 - La mostra
5-13 ottobre 2013 - Pray, Fabbrica della Ruota Organizzata dalle sezioni di Trivero e Valsessera del Club Alpino Italiano con il Patrocinio di CAI Piemonte con la collaborazione del Museo Nazionale della Montagna e DocBi Martedi e giovedi dalle 19.30 alle 22.00, il sabato e la domenica dalle 15 alle 20. tel. 015 7388393 - www.docbi.it - www.caivalsessera.com 18
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Birra a Candelo!
Lo Chef a casa tua Lo chef del ristorante La Lira, Pietro Calcagno, si occupa di organizzare pranzi o cene direttamente a casa tua. Un cuoco professionista in grado di fornirti un servizio unico e personalizzato; un cuoco che pensa a tutto, dalla spesa alla preparazione, effettuata con la propria attrezzatura direttamente nella cucina di chi richiede il servizio. Con un semplice sopralluogo presso la vostra abitazione, il ristorante La Lira potrà fornirvi un servizio unico ed accurato per pranzi e cene esclusive, organizzando la scelta degli alimenti e i dettagli della tavola, per momenti conviviali intimi e riservati. L’ideale per chi cerca un menu personalizzato e innovativo per i propri ospiti. Via Repubblica, 63 Biella - 015 2520788 - www.ristorantelalira.it
Per l’autunno e i suoi sapori perfetta la MATER STRONG ALE Birra Ambrata ad alta fermentazione, alcool 8% in vol. del Birrificio Un Terzo. Colore ambra scuro. Profumi resinosi e floreali, ricordano gli aghi di pino. In bocca è morbida, avvolgente e di corpo, il caramello del malto domina l’amaro del luppolo che è appena percettibile. Dedicata a Caterina de Medici madre di Enrico III re di Francia. Da abbinare a piatti decisi, carni rosse e salumi. Via Vardese 10 Candelo - 3332218946 www.birrificiounterzo.it
Crostatine ai mirtilli Nell’azienda agricola Cascina La Noce puoi trovare dei prodotti di qualità, nati dalla lavorazione della frutta, dei fiori e delle erbe che coltiviamo in modo biologico sui pendii della valle Oropa. Crostatine ai mirtilli, biscotti alla lavanda, tortine alle noci, marmellate, tisane e grappa alle rose sono solo alcuni dei prodotti che potete trovare da noi. Dal laboratorio di pasticceria e dalla distilleria nascono dolci e distillati che fondono tradizione e creatività. Vi aspettiamo per una degustazione, siamo aperti anche la domenica. Via Santuario d’Oropa, Biella - 015 8853216 - www.cascinalanoce.it
Lo yogurt di montagna Lo yogurt del Caseificio Valle Elvo è prodotto due volte la settimana, solo con ingredienti naturali, come il latte della mucca Pezzata Rossa d’Oropa, e senza conservanti. È disponibile nei gusti bianco, fragola, mirtillo, ananas, albicocca e cocco nei formati da 125 gr. in vasetti di vetro, e in confezioni da 500 gr. Via Opifici 22 Occhieppo Sup. - 015 2595234 www.caseificiovalleelvo.it
Cioccolateria Artigianale La qualità è l’obiettivo principale di Colle Cioccolato Artigianale. Selezioniamo ed utilizziamo solo materie prime di eccellente qualità: i migliori cruè di cacao, le nocciole IGP Piemonte, il pistacchio di Bronte, e varie specialità locali. Offriamo un ampio assortimento di praline, gianduia, nocciolati, frutta ricoperta, tavolette da degustazione e crema spalmabile alla nocciola IGP Piemonte, al latte o fondente, senza l’aggiunta di grassi. Piazza Fiume 2 Biella - 015 23532 www.collecioccolato.it
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Idea di luce Ingo Maurer, il maestro, seduttore della luce, nel 1992 mette in produzione la lampada Lucellino, è divenuto un pezzo cult del design. Da tavolo o da parete, in vetro, ottone e materiale sintetico con ali in piume d’oca lavorate a mano. Anche in questo suo lavoro come in molti altri è evidente l’interesse per materiali poveri a favore di un’immagine semplice e artigianale. I suoi prodotti sono veri e propri giochi: forme essenziali che offrono molteplici possibilità di combinazioni. Idea - Via Dal Pozzo, 7 Biella 015 28496 - www.i-idea.it
Poltrona Club “Poltrona/divano un posto, dal design tondeggiante. Comoda e dotata di poggiatesta pieghevole. Realizzata in tessuto (disponibile anche nella versione Ecopelle bianca). Disponibile in diverse combinazioni di colore: Blu-Grigio, Grigio-Blu, Arancio-Nero, Nero-Arancio, BiancoNero. Dimensioni: H. 64 - 86 x L. 78 x P. 103 cm. Acquistala direttamente online! Oggi Righettimobili è anche eShop! Collegati a: shop.righetti.it e iscriviti subito per ricevere -5% sul tuo primo ordine.”
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IMPRENDITORI
I trent’anni di ErreBi
La carta vincente? Il binomio amicizia e lavoro di Francesca Fossati, fotografie di Fabrizio Lava
Non solo le maglierie e i lanifici biellesi, ma anche i grandi stilisti e le sartorie di tutta Italia scelgono la professionalità dell’azienda di cartotecnica viglianese. Un traguardo raggiunto con sintonia, affidabilità, passione e solidarietà.
È una questione di feeling: Antonio Ramella e Giorgio Barbera sono amici da sempre, così come le loro famiglie, e dal 1983 trasferiscono la loro intesa anche nel lavoro. Sono soci della Cartotecnica ErreBi di Vigliano Biellese che quest’anno festeggia i 30 anni di attività. Un traguardo importante per i due ragazzi che nel 1980, allora ventiduenni, partirono con una linea di cellofanatura per avvolgere i cataloghi per le vendite per corrispondenza di Euronova. Un servizio che oggi si rivolge anche alle promozioni e ai cataloghi, completi di gadget, della grande distribuzione, dell’editoria e dei quotidiani. La ErreBi è nata tre anni dopo, quando Ramella e Barbera si sono specializzati anche nel settore della cartotecnica vera e propria (dallo studio alla stampa, all’allestimento) per creare i campionari e le cartelle colori di lanifici, soprattutto biellesi come Ermenegildo Zegna o Botto Giuseppe, ma anche di sartorie come Caruso, di marchi di abbigliamento come Silvian Heach e di stilisti come Armani, Dolce & Gabbana, Gucci e Versace. «Il settore del ‘’mailing’’, cioè della cellofanatura
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e spedizione dei materiali, è molto importante per noi, tanto da permetterci di avere un ufficio postale in azienda gestito da Poste Italiane -afferma Barbera-. Il nostro più grande cliente è la Bon Prix del Gruppo Otto di Amburgo, che vende abbigliamento per corrispondenza, per la quale confezioniamo e spediamo 60 milioni di cataloghi all’anno». Un numero che, insieme a quello dei dipendenti, 60, a quello dei pezzi prodotti giornalmente, 300 mila, e a quello dei metri quadrati dei locali, 6 mila, fanno di ErreBi l’azienda leader del settore nel Biellese. Il tutto con un occhio particolare alla qualità di vita dei dipendenti, che hanno a disposizione una piscina, un prato e un campo da calcio da usare in pausa pranzo; alla solidarietà, con il sostegno all’associazione Oftal e il contributo ai missionari biellesi per l’acquisto di banchi per le scuole in Mozambico, e allo sport, come sponsor del Vigliano Calcio. Per celebrare i 30 anni Ramella e Barbera hanno invitato in azienda tutti i dipendenti, i clienti, gli amici e i famigliari: più di 300 persone per una grande festa con tanto di sfida musicale e canora tra la band del personale della ErreBi e quelle delle aziende Bonprix e Alfatex. È stata la Bonprix di Valdengo a vincere simbolicamente l’assegno di mille euro intestato a Francesco Nisticò, il bambino biellese operato di tumore al cervello, per aiutare la famiglia a pagare le cure per il piccolo. Nella band suona anche il direttore della Bonprix, Stephan Elsner che alla festa ha sottolineato come l’affidabilità della ErreBi lo abbia aiutato a convincere il Gruppo a collaborare, ormai da 10 anni, con un’azienda così vicina alla loro sede di Valdengo. 23
IN CAMPO
Ottobre rossoblù
Le prime cinque gare di LegaDue Gold: ex e precedenti di Giampiero Canneddu, fotografie di Stefano Ceretti
1ª giornata, domenica 6 ottobre
3ª giornata, domenica 20 ottobre
Biella Forum, ore 18.00
Biella Forum, ore 18.00
Gli ex
Gli ex
Angelico Biella - Prima Veroli
Luca Infante (a Veroli nel 2012/2013) Simone Berti (a Veroli nel 2012/2013) La data: 7 marzo 2010 Veroli, allenata da Massimo Cancellieri, vince per il secondo anno consecutivo la Coppa Italia di LegaDue, sconfiggendo 68-58 nella finale di Sassari l’Enel Brindisi. In campo due ex biellesi: Guido Rosselli (tra i migliori con 10 punti, 5 assist e 6 rimbalzi) e Stefano Simeoli.
Angelico Biella - Pms Torino
Lorenzo Gergati (a Biella dal 2004 al 2006) Massimo Chessa (a Biella dal 2009 al 2012) La data: 22 giugno 2012 La Pms Torino presenta al pubblico il suo progetto per raggiungere la serie A entro il 2015, forte del suo nuovo socio e presidente Antonio Forni, che solo un mese prima si era dimesso dalla presidenza di Pallacanestro Biella.
2ª giornata, domenica 13 ottobre
Upea Capo d’Orlando - Angelico Biella PalaFantozzi di Capo d’Orlando, ore 18.00
Gli ex
Matteo Soragna (a Biella dal 2000 al 2004 e dal 2009 al 2013) La data: 17 aprile 2008 Capo d’Orlando espugna Biella alla quartultima giornata con il punteggio di 89-77. Gianmarco Pozzecco è il top scorer dei siciliani, di cui ora è coach, con 22 punti. Il pubblico rossoblù gli tributa comunque un lungo applauso perché Poz ha già annunciato il ritiro a fine stagione.
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4ª giornata, domenica 27 ottobre Angelico Biella - Azzurro Napoli Biella Forum, ore 18.00
Gli ex
Matteo Malaventura (a Biella dal 2000 al 2002) La data: 25 marzo 2001 Travolgendo la seconda in classifica Record Napoli 86-66 (Granger 30, Brewer 16, Malaventura 10), la Fila Biella di Marco Crespi piazza l’allungo decisivo in testa alla serie A2. Due partite dopo, vincendo contro Castelmaggiore, sarebbe arrivata la promozione matematica.
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5ª giornata, giovedì 31 ottobre
Pallacanestro Trieste - Angelico Biella Palatrieste, ore 20.30
Gli ex
Tommaso Raspino (a Trieste nel 2010/2011) La data: 25 gennaio 2004 È il giorno dell’ultima sfida e dell’unica vittoria a Trieste (su tre tentativi) di Pallacanestro Biella: finì 78-63 per i rossoblù, con 18 punti di Matteo Soragna e 17 di Fabio Di Bella. All’andata Trieste aveva sorpreso Biella alla prima di campionato: segnò tre punti anche il futuro rossoblù Marco Cusin.
NATURA
Foliage in Burcina
La natura è pronta a dare spettacolo di Francesca Fossati, fotografie di Fabrizio Lava
L’autunno dipinge i parchi e i boschi del Biellese con macchie di color giallo, arancione o rosso e il clima, non ancora troppo rigido, invita a fare lunghe passeggiate all’aria aperta per godere delle bellezze naturali. La natura in autunno è un’esplosione di colori. Gli alberi, i cespugli e le piante rampicanti si accendono di tinte che spaziano dal giallo al rosso. Le foglie cadono e si spalmano a terra formando morbidi tappeti color oro. È il «foliage» d’autunno, il fenomeno che ha reso famosa nel mondo la regione nordameiricana del New England tanto da richiamare turisti per ammirarlo, ma che tra settembre e novembre si manifesta anche in altre aree del mondo creando uno
spettacolo che lascia a bocca aperta. Anche nel Biellese i parchi e i boschi richiamano l’attenzione di chi ama i colori autunnali. Ne è un esempio il parco Burcina, a Pollone, noto anche fuori provincia per le colorate fioriture primaverili di azalee e rododendri, ma suggestivo anche in questa stagione, quando faggi, castagni, aceri, frassini, querce e betulle si preparano al riposo invernale. Realizzato e disegnato dalla famiglia di imprenditori tessili Piacenza di Pollone, in particolare da Felice Piacenza a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento partendo dai terreni acquistati dal padre Giovanni, il parco oggi si estende per 57 ettari ad un’altitudine che varia da 570 a 830 metri. È famoso per la grande quantità di specie botaniche, sia autoctone sia piante esotiche acquistate e provenienti da altre parti del mondo scoperte dai Piacenza durante i loro viaggi.
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Magnolie, camelie, sequoie ma anche la Davidia involucrata, dalle origini cinesi, chiamata anche l’albero dei fazzoletti. Dal 1980 il parco è una Riserva Naturale Speciale per proteggere le preziose specie botaniche e le caratteristiche del paesaggio. Nel Biellese ci sono anche altri luoghi dove il foliage è meraviglioso, come l’Oasi Zegna a Bielmonte con i suoi percorsi naturalistici o la conca di Oropa, nei pressi del santuario mariano. Il 20 ottobre il Giardino Botanico di Oropa organizza un’escursione sul «sentiero dei faggi» proprio per ammirare il foliage (per informazioni telefonare al numero 0152523058).
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IN CUCINA
Formaggi d’autunno
Al Caseificio Valle Elvo è tempo di festa di Francesca Fossati, fotografie archivio Caseificio Valle Elvo
Nel caseificio dove si lavorano 4 milioni di litri di latte all’anno il 20 ottobre si apriranno le porte al pubblico per svelare i segreti della produzione casearia tra visite guidate, degustazioni di formaggi, polenta concia e attrazioni per i bambini. La ricotta, i tomini freschi, le tome stagionate e l’erborinato «Blu Elvo»: sono solo alcuni dei formaggi prodotti dal Caseificio Valle Elvo di Occhieppo Superiore nato su idea della comunità montana Valle Elvo e di alcuni agricoltori per valorizzare l’allevamento bovino in montagna, con un occhio particolare alla razza Pezzata Rossa di Oropa. Il caseificio è un’importante realtà nel mondo caseario biellese che dopo 10 anni di vita conta 45 soci di cui 23 allevatori piemontesi che conferiscono il latte, 8 dipendenti, 4 milioni di litri di latte lavorati ogni anno e 2 milioni di fatturato annuo. «Il compimento dei 10 anni è stato un traguardo importante, soprattutto se penso ai tanti dubbi che qualcuno nutriva all’inizio sulla buona riuscita della cooperativa», commenta il presidente Giovanni Ciochetta aggiungendo che i formaggi, il burro e lo yogurt del caseificio sono in vendita in negozi e supermercati di Piemonte e Liguria. E ora il caseificio di via Opifici 22 si prepara ad accoglie-
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re il pubblico per la tradizionale festa «Formaggi d’Autunno» che sarà domenica 20 ottobre e che l’anno scorso ha richiamato 2 mila visitatori curiosi di scoprire i processi di lavorazione del latte e di assaggiare i formaggi biellesi. Dalle 10 alle 18 sarà possibile visitare il caseificio e la vicina stalla di uno degli allevatori. Sotto al tendone con i tavoli si potranno acquistare e gustare polenta concia, formaggi e salumi, mentre al pomeriggio, dalle 16 in poi, saranno distribuiti assaggi gratuiti di pizza al «Maccagno Valle Elvo» preparata da un pizzaiolo. Per i bambini ci saranno attrazioni, giochi e la possibilità di salire sull’asinello. Faranno da cornice i gazebo dove saranno esposti e venduti i prodotti presenti nello spaccio del caseificio, quali marmellate, biscotti, farina, salumi, miele e grappa.
lA MOSTRA
Le montagne di Quintino Sella Dalle Alpi biellesi alle grandi vette di Francesca Fossati, fotografie archivio Fondazione Sella
Ingegnere minerario, politico di spicco e ministro delle Finanze, alpinista e fondatore del Cai: una mostra alla Fondazione Sella svela la vita poliedrica dello statista biellese. Il peso degli scarponi dell’alpinista, il peso nella storia d’Italia dello statista. A Quintino Sella, a 150 anni dalla nascita del Club Alpino Italiano da lui fondato al Castello del Valentino di Torino il 23 ottobre1863, è dedicata una mostra in cui per la prima volta si espongono documenti e immagini del suo archivio custodito alla Fondazione Sella. Nell’ex fabbrica, dove lo statista abitò con la famiglia, il materiale selezionato da Pietro Crivellaro e Lodovico Sella, i curatori della mostra intitolata: «Le montagne di Quintino Sella. Dall’ingegnere e geologo all’alpinista», svela la grande passione per le montagne di Sella e la sua attività alpinistica all’avanguardia per l’epoca. Dal 1863, e per il resto della sua carriera politica che l’ha visto deputato a Roma e poi ministro delle Finanze per portare in pareggio il bilancio statale, nelle vignette e nelle caricature è stato raffigurato con grossi scarponi ai piedi, per via dell’emblematica «riconquista» del Monviso da lui guidata, dopo le prime vittorie degli inglesi, e della fondazione del Cai. Il successo del Monviso si spiega con il tirocinio compiuto sulle Alpi biellesi e sui ghiacciai del Monte Rosa: ne è un esempio la precoce ascensione del Breithorn (1854). E subito dopo il Monviso, ci fu ancora lui dietro la corsa italo-inglese per il Cervino. In quegli
anni l’ingegnere minerario riuscì a salire solo il Vesuvio, l’Etna e il Gennargentu durante viaggi di lavoro, ma dal 1876, dopo la caduta della Destra storica, quando più libero dalla politica accettò la presidenza del Cai che guidò fino alla morte (avvenuta nel 1884, a 57 anni), poté finalmente scalare le grandi vette: la più alta cima del Rosa, il Cervino e il Monte Bianco. Dai documenti emerge anche che Sella, professore di mineralogia che nel 1860 fondò al Valentino la Scuola d’applicazione per ingegneri (antenata del Politecnico), fu tra i padri del traforo del Frejus, la più grandiosa opera che aprì l’Italia unita all’Europa: prima come tecnico chiamato da Cavour e poi come politico. La mostra è aperta fino al 5 dicembre alla Fondazione Sella, via Corradino Sella 10, Biella. Orari: sabato e domenica dalle 15 alle 19. Visite su appuntamento (0152522445).
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