TIME OUT - N.46 Maggio 2018

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N. 46 - MAGGIO 2018

Micky rilancia! La prossima sarà la quarta stagione di coach Carrea in rossoblù. Bilancio di una crescita condivisa

LITHEMAN L’impresa che aiuta le aziende a fare canestro BIØRN SHOES Una bottega in centro per le scarpe made in Biella POLLONE DAL CIELO Il ritorno delle mongolfiere e la “Maratoma”


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Mensile ufficiale di Pallacanestro Biella Registrazione presso il Registro dei Giornali e dei Periodici del Tribunale di Biella n° 578 del 29/11/2013 Proprietario della testata: Pallacanestro Biella Ssdarl Via XX Settembre, 10 - 13900 Biella Tel. +39 015 88.53.500 - info@pallacanestrobiella.it

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Fotografi: Alberto Tesoro, Fotografo Ufficiale Pallacanestro Biella e Fabrizio Lava Hanno collaborato alla realizzazione del N°46 maggio 2018: Giampiero Canneddu, Francesca Fossati, Lorenzo Aversa, Niccolò Bosio, Luca Rosia e Francesco Ammendola

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MEDIA PARTNER In copertina: Michele Carrea, fotografia di Alberto Tesoro Fotografo Ufficiale Pallacanestro Biella.

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MICHELE CARREA, LA SCOMMESSA VINTA In rossoblù da coach esordiente, il 60% di vittorie. E ora il rinnovo. di Giampiero Canneddu, fotografie di Alberto Tesoro

Ancora prima dei playoff finiti male, l’allenatore si è legato a Pallacanestro Biella fino al 2020 mettendo a tacere sul nascere qualsiasi voce di radio mercato: «Questa è una piazza che merita il desiderio di tutti». Radio mercato si era già accesa, in largo anticipo sulla fine della stagione. Il triennale del coach è in scadenza, dicevano le frequenze dei bene informati sul mondo della serie A2, e c’è già chi ha bussato alla sua porta: Trapani, si vociferava, ma anche Pesaro e Capo d’Orlando in A (anche se una delle due sembra destinata a scendere). Lui, Michele Carrea, lavorava

in silenzio in palestra, per cercare di terminare nel modo migliore un campionato che almeno fino alla regular season gli ha regalato soddisfazioni che forse non si aspettava nemmeno lui di ottenere. E nel frattempo aveva fissato un appuntamento con il club. Il risultato? Una fetta di pomeriggio a parlare e a trovarsi subito d’accordo: Pallacanestro Biella riparte dal coach milanese e se lo terrà stretto per altre due stagioni, fino al 2020. E radio mercato dovrà cercare altrove i suoi scoop. Dal punto di vista dei rossoblù la scelta è quella logica. Con Carrea capoallenatore sono arrivate due qualificazioni ai playoff

su tre tentativi, anche se con l’amarezza di non superare lo scoglio degli ottavi, una finale e una semifinale di Coppa Italia, una partecipazione alla Supercoppa italiana, la crescita di giocatori come Amedeo Tessitori, inserito nel “progetto lunghi” della Nazionale, e Carl Wheatle, che la sua Nazionale senior, quella della Gran Bretagna, l’ha raggiunta a diciannove anni. Senza contare la definitiva consacrazione di Niccolò De Vico, passato da una lunga crescita nel settore giovanile rossoblù alla fascia di capitano della prima squadra e alla fine in serie A a Reggio Emilia. Nel frattempo è cresciuto anche Carrea.

Michele Carrea dà consigli ai suoi giocatori

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Michele Carrea indica la via: lo farà anche per le prossime due stagioni

La statistica nuda e cruda dice che in 106 partite sulla panchina dell’Angelico prima e dell’Eurotrend poi sono arrivate 63 vittorie, pari al 59,4%. E la percentuale sarebbe ancora migliore se si iniziasse il conto dal girone di ritorno del 2015/2016, la sua prima annata rossoblù quando, dopo un inizio difficile con uno straniero sbagliato e una squadra che ha faticato a trovare gli equilibri, ha rimontato fino a sfiorare la qualificazione ai playoff, ottenuta l’anno successivo con il miglior record della categoria. E questo, tenendo conto del budget non da squadra top della serie A2 e delle difficoltà di giocare a Ovest, con trasferte infinite – e costose - da affrontare, è stato il suo vero capolavoro. Quell’inizio di esperienza rossoblù ha ricordato che ci sono stati anche momenti difficili: quando la squadra era in zona retrocessione, a fine 2015, nella piazza c’era chi chiedeva discontinuità, negando fiducia a lui e a Sambugaro. Una conferenza stampa forte e drammatica alla vigilia di Capodanno mostrò invece un club compatto nel difendere le sue scelte e i suoi uomini, allenatore e general manager su tutti. La stessa compattezza che, dopo l’amaro in bocca dell’eliminazione al primo turno per mano di Montegranaro, la società ha mostrato nel fare scudo alle critiche che sono inevitabilmente arrivate. Chissà se questo spirito da #BiellaFamily ha avuto un peso nella scelta di Michele Carrea di legarsi ancora più a lungo ai colori rossoblù: «Girando per uffici e campo» ha dichiarato il coach dopo la firma «ho sempre respirato senso di re-

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sponsabilità e orgoglio. In tre stagioni sono migliorato come uomo e allenatore insieme a persone di grande valore, che hanno aiutato il mio lavoro a essere di maggior qualità. Queste sono le ragioni principali che mi hanno portato a sposare il progetto di Pallacanestro Biella per altre due stagioni. Inutile dire quanto mi senta orgoglioso e investito ancora di questa responsabilità, oggi come la prima volta, la responsabilità di essere all’altezza e di portare avanti un progetto che deve necessariamente essere ambizioso. Biella è una piazza che merita il desiderio di tutti, questo ce lo impone l’incredibile passione alimentata dai nostri tifosi. Il mio ruolo è e continuerà a essere chiaramente quello di trainare l’ambiente al giusto livello di ambizione». «Dal primo giorno in Pallacanestro Biel-

la» gli ha fatto eco Marco Sambugaro «abbiamo creduto fermamente sulle sue qualità di uomo e allenatore. Insieme a tutto lo staff tecnico ha condotto con passione, abilità e senso del dovere i gruppi che ha allenato a importanti risultati, e non solo in termini di vittorie e traguardi raggiunti in campo. Nel suo percorso di esperienza a Biella ha saputo valorizzare e migliorare il talento dei giovani, da sempre elemento al primo posto nella mission del nostro club. Questo nuovo accordo conferma quindi la piena fiducia e la stima di tutta la società nei suoi confronti, nel pieno convincimento che il percorso di crescita reciproca intrapreso nell’estate del 2015 e arricchito passo dopo passo, debba avanzare nel segno della continuità e possa farlo ancora con lo stesso entusiasmo».

GLI HEAD COACH PIU’ A LUNGO IN ROSSOBLU’ FEDERICO DANNA >>> 6 stagioni 1994/95

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ALESSANDRO RAMAGLI >>> 5 stagioni 2001/02

2002/03

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2018/19

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MICHELE CARREA >>> 5 stagioni 2015/16

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Regular season positiva, il calo nei playoff Contro Montegranaro 73,8 punti segnati a partita. In stagione regolare erano 80,8 di Giampiero Canneddu, fotografie di Alberto Tesoro

Per trenta partite rendimento alto sia in attacco sia in difesa, nella serie degli ottavi di finale qualche passo indietro. Ferguson non è più il top scorer del girone Ovest ma ha segnato di più dell’anno scorso. La crescita di Tessitori e Wheatle. Il basket non è solo matematica, o non accadrebbe (e invece ogni tanto succede) che una squadra con la valutazione inferiore dell’avversaria vinca la partita. Ma non c’è dubbio che le cifre aiutino a capire. Proviamo ad analizzare l’Eurotrend delle trenta partite di stagione regolare e quella delle quattro di playoff. Scopriamo differenze, alcune piccole e altre più vistose, che mostrano quali siano gli ingranaggi che Montegranaro ha riempito di sabbia, facendo inceppare il meccanismo di coach Michele Carrea. La regular season si era chiusa con dodici punti in meno rispetto alla passata stagione: ma tra l’Angelico Biella che dominò a Ovest nel 2016/2017 e l’Eurotrend che ha chiuso al quarto posto quest’anno, a un’analisi più attenta delle cifre, non ci sono così grandi differenze. E forse non era così scontato che accadesse, tant’è che una delle parole chiave della stagione per Carrea è stata “sorprendiamoci”.

Le cifre di squadra dicono che l’attacco da 82,3 punti a partita l’anno scorso era il migliore a Ovest e vantava il top scorer del girone, Jazzmarr Ferguson. In difesa i punti subiti sono stati 76,4 È una quota che ha reso quella rossoblù la sesta retroguardia più attenta del girone, dietro alle prime tre della classifica Casale, Scafati

e Legnano ma anche a Reggio Calabria, retrocessa non per demeriti sul campo, e all’Eurotrend Roma, che però ha avuto una stagione sottotono per l’anemia in attacco. Nei playoff qualcosa è cambiato: l’attacco ha fatturato molto meno con 73,8 punti di media nelle quattro partite. Ed è stato quello il problema, più che i 77

Jazz Ferguson, ancora per una stagione miglior realizzatore rossoblù. Nella foto sopra Amedeo Tessitori, il migliore a rimbalzo


punti subiti in difesa, media superata per esempio anche nella gara-2 vinta, dove i marchigiani hanno infilato 79 punti nel cesto rossoblù. Passando alle statistiche individuali, Jazzmarr Ferguson ha perso lo scettro di top scorer a Ovest in regular season. Questione di centesimi di punto: 21,5 a partita per lui, 21,7 per Devin Ebanks di Siena. Ma non solo è restato il miglior marcatore di Biella. Ha anche aumentato il suo share di punti a partita, salito rispetto ai 20,3 della passata stagione. Non è l’unica cifra in salita: sono migliorate percentuale da due, da tre e quota di rimbalzi mentre è leggermente scesa solo quella degli assist. Il tutto restando in campo un pochino di meno (anche se l’Eurotrend, squadra di sistema, continua a non poter fare a meno delle sue invenzioni per sparigliare le carte delle difese altrui). Nei playoff è sceso di poco il fatturato dei punti, diventati 19,3. Ma è calata soprattutto la percentuale da tre: 24% rispetto al 38% delle prime trenta partite. È stata confermata anche dai playoff la salita di Amedeo Tessitori: il maggior numero di minuti in campo, da poco più di 20 a quasi 25, è il sintomo di un maggior autocontrollo nello spendere i falli (fatta eccezione per gara-4, forse). E così, pur con percentuali simili da due e da tre (e le difese ancora non hanno smesso di “battezzarlo” dall’arco...), la quota punti è salita fino a 14,7 punti a partita in regular season e 13,0 nei playoff, che lo rendono il secondo marcatore della squadra e il terzo tra gli italiani di A2 Ovest. Hanno segnato di più solo Andrea Renzi e Roberto Rullo. La sua crescita a rimbalzo ha consentito alla squadra di assorbire l’assenza di Mike Hall e in questo fondamentale è addirittura cresciuto nelle quattro sfide a Montegranaro, con 7,1 catture a partita. Alla quota di Amedeo Tessitori si sono aggiunte le cifre sopra i 5 a partita di Albano Chiarastella, Carl

LE STATISTICHE INDIVIDUALI DELL’EUROTREND IN REGULAR SEASON Jazzmarr FERGUSON Albano CHIARASTELLA Tim BOWERS Lorenzo UGLIETTI Luca POLLONE Carl WHEATLE Luca RATTALINO Amedeo TESSITORI Giorgio SGOBBA

2017 2018 2017* 2018 2017** 2018 2017*** 2018 2017 2018 2017 2018 2017 2018 2017 2018 2017**** 2018

minuti

punti

% da due

% da tre

rimbalzi

assist

35,9 34,7 26,7 27,5 36,4 33,2 29,1 25,1 13,5 13,4 20,3 23,6 6,7 6,4 20,2 24,9 3,5 15,7

20,3 21,5 6,9 5,7 17,8 13,2 10,3 8,0 3,1 2,8 5,3 7,4 1,4 1,6 11,9 14,7 0,9 7,6

46% 52% 64% 63% 50% 51% 57% 60% 80% 50% 52% 58% 58% 47% 56% 56% 60% 56%

35% 38% 30% 38% 33% 32% 24% 19% 37% 27% 28% 19% — — 40% 42% 0% 50%

2,6 2,8 4,7 5,7 6,4 5,0 4,4 3,9 1,7 1,8 3,5 5,4 1,1 1,3 5,3 6,9 0,2 2,5

4,5 4,1 1,6 2,1 6,1 3,6 2,8 1,6 0,6 0,5 0,9 0,9 0,2 0,3 0,7 0,9 0 0,3

* In A2 ad Agrigento

** In A2 a Jesi *** In A2 a Latina

Wheatle e Tim Bowers in stagione regolare, con il solo Chiarastella a migliorarsi nei playoff salendo a 6,8. A proposito dell’americano, è stato il secondo uomo assist della squadra in regular season e il migliore contro Montegranaro (3,3 di media nei quattro match). E, a proposito dell’inglese, anche la sua crescita è evidente: con 23,6 minuti a partita è stato il vero sesto uomo. A proposito di fiducia in attacco, invece, i due casi di Giorgio Sgobba e Luca Pollone sono due sintomi opposti. Partiamo dal prodotto del vivaio che, con una stagione in più da senior sulle spalle, ha avuto cifre simili a quelle dell’anno scorso, sia come percentuali sia come numero di tiri presi, con un calo anche nel minutaggio nei playoff (4,8 minuti e 0,8 punti). Ci si sarebbe aspettata una crescita in una squadra, sulla carta, dalle rotazioni più limitate rispetto al passato benché ora entrambi gli americani siano nel settore dei piccoli. Anche Sgobba ha avuto un

**** In A a Brindisi

minutaggio inferiore ai 20 a partita, ma ha scoperto una vocazione alla versatilità cammin facendo. E ha aggiunto un tiro da tre diventato arma letale: dopo le trenta partite di stagione regolare la miglior percentuale dall’arco dell’intera squadra è stata la sua e nei playoff il calo da 7,6 a 5,8 punti a partita è stato contenuto. Le statistiche contano, ovviamente, e spiegano molto del gioco. Molto, ma non tutto. Ragionare dei campionati di Lorenzo Uglietti, per esempio, ma anche di Albano Chiarastella solo sulla quota di punti messa in carniere sarebbe riduttivo. I due pilastri difensivi della squadra sono coloro che hanno sempre dato equilibrio nella metà campo in cui si voltano le spalle al canestro. E la loro efficacia nello sporcare attacchi e percentuali degli avversari (quante volte a Uglietti è toccato quello più pericoloso, marcatura su Corbett contro Montegranaro inclusa?) non compare nelle cifre e nelle valutazioni.

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Litheman manda a canestro le imprese. Dal 2011 Project manager a disposizione delle aziende. Con un occhio al parquet di R.T., fotografie d’archivio

Tre sedi, a Biella, Torino e Barcellona. Un obiettivo: aiutare gli imprenditori a sviluppare un maggiore giro d’affari con soluzioni innovative. E una passione per Pallacanestro Biella, nata prima che nel team entrasse l’ex rossoblù Luca Murta. A leggere i nomi di chi forma la squadra di Litheman, non bisognerebbe stupirsi del fatto che sia uno dei marchi che sostengono Pallacanestro Biella. Nel team c’è anche Luca Murta, capitano della squadra Juniores semifinalista scudetto prima, nei dieci del roster 2013/2014 che conquistò la Coppa Italia poi. Ma il legame con i colori rossoblù è iniziato quattro anni fa, quando il numero 4 che in allenamento aveva il compito di rendere la vita infernale ad Alan Voskuil ancora non aveva fatto il suo ingresso

La sede biellese di Litheman

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in squadra. «Come spesso accade» racconta ora «prima nasce il contratto di sponsorizzazione e poi si accende la passione. È stato così per i miei soci Alessandro e Filippo che adesso, quando possono, non si perdono una partita. Ma la vera ragione per cui è iniziato il legame con Pallacanestro Biella è stata la volontà di sostenere un’eccellenza del territorio». Del resto Alessandro Boggio Merlo è così innamorato del Biellese da aver scelto di spostare molti anni fa la sua residenza da Torino, dove è nato e dove ha lavorato per KMPG e Fiat Services, a Rialmosso, in alta valle Cervo, dove c’è la vecchia casa di famiglia e dove aveva trascorso molto tempo sin dall’infanzia. Per Filippo Fiamma la scelta è stata agli antipodi: dopo un passato lavorativo in Finance Evolution e

Barclays Bank nelle sedi italiane, ora vive a Barcellona a due passi dalle Ramblas. Una scelta nata dalla volontà di un cliente passato -una catena di ottica- di espandere il proprio business al mercato spagnolo. Litheman ha fornito il management per perseguire tale obiettivo. «Da lì si è pensato che, se aveva funzionato per un’impresa, avremmo potuto farlo anche per altre» racconta Luca Murta. «Ed ecco che è nata la sede staccata in Spagna. In realtà il nostro è un tipo di lavoro dove la mente deve restare aperta e deve aiutare ad aprirsi quella degli imprenditori». I confini non devono esistere: il team studia business plans per raggiungere anche i mercati più remoti, assecondando le caratteristiche di ogni singola impresa.


I tre soci di Litheman Boggio Merlo, Fiamma e Murta con Paola Gianotti, detentrice del record mondiale del giro del mondo in bicicletta più veloce: 29.430 chilometri in 144 giorni

Il territorio rimane in ogni caso un comune denominatore fondamentale per l’azienda: «La prima spinta verso Pallacanestro Biella è stata davvero la volontà di sostenere un’eccellenza del territorio» sottolinea Murta. «In un certo senso, è quellwo che cerchiamo di fare tutti i giorni nel nostro lavoro». Un lavoro che si rivolge alle imprese, per aiutarle a eccellere ancora di più.

bile, con 22 punti in 26 partite. Murta è arrivato a gennaio, dopo aver iniziato il campionato con il 5Pari Torino, e ha dato il suo contributo prezioso alla squadra. Ma da uomo di basket

sa che nonè ancora successo nulla: «Due promozioni e siamo in lizza in otto squadre. Dobbiamo arrivare fino in fondo». Anche questo, in fondo, è un piano di sviluppo.

Oltre a Boggio Merlo, Fiamma e Murta, Litheman conta, oltre ai dipendenti dislocati nelle varie sedi, su circa 20 professionisti, ognuno con specializzazioni verticali differenti. Ed è una realtà in crescita. Il che non impedisce di seguire con un occhio attento le vicende della pallacanestro in città. Paradossalmente quello che si vede meno al Forum è proprio Luca Murta. “Colpa” della pallacanestro giocata, che ancora occupa le sue settimane e i suoi weekend. Anche lui è ai playoff, ma in serie C Silver, con la maglia della Rovellotti Ghemme, dove gioca ancora un altro ex capitano rossoblù, Walter Santarossa. La regular season è stata quasi impecca-

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Sedici squadre, sette curiosità Pillole da playoff in attesa di scoprire l’unica promossa in serie A di Giampiero Canneddu, fotografie di Alberto Tesoro

Dal giocatore abituato a vincere in A2 ai dodici scudetti in campo a contendersi un posto al sole. Dalla squadra con più presenze nella seconda serie alla leadership del PiemontePiemonte leader. Come l’anno scorso sono tre le squadre piemontesi ai playoff di serie A2. E sono anche le stesse: Eurotrend, Casale e Tortona hanno rimesso piede nella post-season esattamente come dodici mesi fa. E nel ruolo di leader a Ovest c’è stato il cambio della guardia tra i rossoblù di Biella e quelli del Monferrato. Il Piemonte è la regione più rappresentata: hanno due squadre ciascuna la Lombardia, il Veneto, il Friuli Venezia Giulia, l’Emilia Romagna, le Marche e la Sicilia e una soltanto la Campania. L’uomo-promozione. Se si dovesse badare al curriculum, la favorita d’obbligo della sfida a sedici è la Consultinvest Bologna. Non è solo il blasone di casa Fortitudo, ma la presenza nel roster del vero specialista in promozioni: Guido Rosselli, un ex rossoblù peraltro, è passato dalla Virtus all’altra sponda di basket city a gennaio. Nelle sue ultime stagioni ci sono

una promozione con la maglia di Torino e una con quella proprio della Virtus, l’anno scorso. In più c’è l’ultimo canestro del definitivo sorpasso nella finale di Coppa Italia che Biella ha perso con le V nere. È a dir poco abituato a vincere. Carrea e Ceccarelli, coach gemelli. Se

Michele Carrea è ancora nel novero dei coach emergenti della pallacanestro italiana, Gabriele Ceccarelli di Montegranaro è ancora più giovane di lui: classe 1986, ha iniziato da giocatore nella “sua” Rimini per poi passare presto dall’altra parte della barricata, proprio come l’allenatore

Scene da gara-1 e gara-2 degli ottavi di finale playoff: Tim Bowers affronta la difesa di Montegranaro

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La grinta playoff di Jazz Ferguson e, nella foto piccola, Lorenzo Uglietti

rossoblù. A 23 anni era già terzo assistente di Rimini, in LegaDue. A Montegranaro è arrivato nel 2016, nel suo primo ruolo di sempre da head coach di una squadra senior (ed ecco un’altra similitudine con Carrea). Ma prima era stato allenatore dell’anno in Emilia Romagna guidando allo scudetto Elite la squadra Under 19 di Ravenna. E l’aver conquistato un tricolore giovanile, impresa che a Carrea era riuscita con Casalpusterlengo, è l’ennesima prova che sulle due panchine vedremo due tecnici dalla storia quasi parallela. La specialista della serie A2. Il record dei record in questa categoria appartengono all’Aurora Jesi. Nel novero del campionato e di questi playoff ci sono società nate e cresciute da poco, ci sono piazze storiche in cerca di rilancio, ci sono club che hanno visto il piano di sopra e anche quello di sotto nel corso della loro storia. Jesi no: gioca nella seconda divisione nazionale della pallacanestro dal 1996/97, con la sola eccezione del 2004/2005, il suo unico anno in serie A. Fu la stagione in cui era coinvolta nello sprint salvezza che riguardava anche la Lauretana Biella. I rossoblù se la cavarono, i marchigiani (con un certo Goran Jurak in campo) no. Il remake di quella “prima” al Forum. Biella-Montegranaro è stata la prima partita al Biella Forum, ora Hype Forum. Era la stagione 2008-2009, quella che culminò con la semifinale scudetto. L’inaugurazione in campionato fu un successo 92-74 dell’allora Angelico guidata da Luca Bechi. Curiosamente segnarono soprattutto in due: 24 punti per James Gist, 23 per Pietro Aradori. Finirono in doppia cifra anche Joe Smith e Reece Gaines con 11 punti ciascuno. Nelle file di

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Montegranaro giocava l’ex rossoblù Ricky Minard. Il quintetto. Giochiamo con il fantabasket e proviamo a immaginare il miglior quintetto possibile da schierare con i soli ex rossoblù delle top 16. Playmaker Federico Massone, quest’anno a jesi, perché il vivaio rossoblù va valorizzato. Guardia Alan Voskuil, ora a Treviglio. Ala piccola Tommaso Raspino, l’equilibratore della Gsa Udine. Ala forte Mike Hall, un’altra stagione con cifre spaventose a Ferrara. Centro Andrea Renzi, che dall’area pitturata di Trapani è stato il miglior

marcatore italiano di A2 Ovest. Sesto uomo Eric Lombardi, da gennaio punto di forza di Treviso e della sua stagione in crescendo. Albo d’oro. In campo nei playoff di A2 scenderanno dodici scudetti, vinti dai club in campo o dagli eredi di chi in passato li ha conquistati. Cinque sono quelli della Ginnastica Triestina, l’ultimo dei quali nel 1941. Treviso ne ha conquistati cinque tra il 1992 e il 2006 quando il club era quello della famiglia Benetton. La Fortitudo Bologna ha i due allori del 2000 e del 2005.


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Biørn Shoes: le scarpe fatte a mano Ora la bottega è nel centro di Biella e fa squadra col territorio di R.T., fotografie di Marco Canova archivio Biørn Shoes

Dalla passione innata per le scarpe di Alessandro Blotto, unita all’esperienza di alcuni laboratori del mondo della calzoleria italiana e di lanifici biellesi, alla creazione di calzature artigianali in pelle, pelle e tessuto o solo tessuto. Tutti materiali rigorosamente di qualità. Si potrebbe definire «l’architetto delle scarpe» Alessandro Blotto, biellese di 43 anni che da 4 ha reso concreto l’amore per le scarpe che lo accompagna fin da bambino quando collezionava calzature, all’epoca per lo più sportive. Dallo studio di architettura, sempre operativo, alla professione di designer di scarpe il passo è stato breve: «Propongo una decina di modelli: creo le calzature, seleziono il pellame e i colori, mi appoggio ad alcuni laboratori artigianali storici d’Italia ai quali faccio realizzare il campione e, se questo mi soddisfa, una mini-serie limitata di scarpe in modo da garantire ai miei clienti prodotti esclusivi e nuovi tutto l’anno». Mocassini, francesine, stivaletti o sneakers fatti a mano, anche su misura, non solo in classica pelle di vitello, ma anche in tessuto biellese, quello pregiato ottenuto impiegando le fibre naturali della lana o del cashmere. In particolar modo Blotto collabora con il Lanificio Subalpino e con Filrus (confezioni Rossi - Biella 1962). Di quest’ultimo nel nego-

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zio Biørn Shoes saranno presenti alcuni prodotti sartoriali a cui abbinare le scarpe artigianali. Dalle mazzette il cliente può scegliere uno o più tessuti da abbinare con cui farsi fare abito e scarpe total look. «Il mio progetto, quindi, si è allargato al territorio in cui vivo e in cui credo - dice Blotto -. Non a caso biørn è un termine norvegese che significa orso, il simbolo di Biella».

Su richiesta le scarpe vengono anche dipinte a mano: si parte da pellami morbidi rigorosamente in crust (bianco neutro) sui quali si dipinge e si crea la patina con sfumature in dissolvenza che esaltano le linee e rendono le calzature davvero uniche ed esclusive. Quattro anni fa Blotto, dopo aver visitato un laboratorio di calzature artigianali, iniziò la nuova avventura aprendo la sua


attività a Biella-Piazzo perché il borgo storico l’ha sempre affascinato ed era la sede ideale per Biørn Shoes che lui ama definire bottega artigiana, sintesi di solide competenze, tradizione e creatività. «Purtroppo dal punto di vista commerciale il Piazzo ha dei limiti e, dato che l’attività si sta espandendo e la clientela si è consolidata, ho deciso di trasferirmi in centro città», spiega Blotto che ha iniziato a declinare i suoi modelli di scarpe al gusto femminile. Da pochi giorni la bottega è stata trasferita in via Marconi

2, vicinissimo a via Italia. Il suo cliente tipo ha dai 35 anni in su, è un amante dei prodotti di qualità e si avvicina a Biørn Shoes perché cerca qualcosa di diverso e di personalizzato. «Un paio di scarpe su misura, durante la sua realizzazione, passa dalle mani di 9 persone: dal designer al tagliatore della pelle, da colui che la lavora e la cuce a chi monta le suole, da chi colora le scarpe a chi le lucida e le imballa - spiega l’architetto designer -. Il risultato è, quindi, di alta qualità, così come i materiali che sono anche

eco-friendly perché la conciatura delle pelli è completamente vegetale, quindi assolutamente priva di sostanze nocive quali cromo e piombo». Dall’inizio di quest’ultima stagione sportiva, poi, Biørn Shoes è partner di Pallacanestro Biella e, come componente della famiglia rossoblù ha deciso di proporre una linea di tre modelli di sneakers personalizzate con l’orso e i colori sociali. Una parte del ricavato della vendita di questa scarpe viene devoluto alla Lilt per un progetto legato alla motricità dei bambini.

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I COLORI DEI PRIMI GIORNI CALDI Cultura, natura, moda tra primavera ed estate

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SELVATICA: arte e natura in festival Fino al 24 giugno a Biella Piazzo, nei palazzi Gromo Losa, Ferrero e La Marmora e, in centro città, al Museo del territorio biellese e nello Spazio cultura della Fondazione Crb, proseguono gli appuntamenti del festival dove l’arte e la natura sono le protagoniste e si mettono in mostra. I tre palazzi osservano lo stesso orario di apertura: venerdì e sabato dalle ore 15 alle 19; domenica dalle ore 10 alle 19; 2 giugno dalle 10 alle 19 (prezzi: intero euro 7, ridotto euro 5. Biglietteria a Palazzo Gromo Losa). Il Museo del territorio: da mercoledì a venerdì, 10-12.30 e 15-18.30; sabato, domenica e 2 giugno, 15-18.30 (ingresso gratuito). Spazio Cultura: da lunedì a venerdì, 10.30-12.30 e 16-17.30; sabato, domenica, e 2 giugno, 16-19 (ingresso gratuito). Info sulla mostre e sulle iniziative: www.selvaticafestival.net.

Fioriture e concerti di primavera nel Biellese Al Parco Burcina di Pollone domenica 13 maggio e sabato 2 giugno ci saranno le visite guidate gratuite alle splendide fioriture. L’iniziativa è organizzata da Wwf Oasi e aree protette di Biella (che oltre al Giardino botanico di Oropa gestisce la Biblioteca della natura al parco Burcina) con il sostegno e la collaborazione dell’Ente di Gestione delle Aree protette del Ticino e del Lago Maggiore e di Fondazione CRB, parte oggi il programma di visite guidate gratuite alle fioriture della Riserva che quest’anno è in corsa per il XVI Concorso “Parco Più Bello d’Italia”. L’appuntamento è alle 15 alla Biblioteca della natura (casina blu del parco). Info: 0152523058. L’11 maggio, nell’ambito della stagione dei concerti dell’Accademia Perosi con 15 appuntamenti con la musica classica, al teatro Sociale di Biella si esibirà Khatia Buniatishvli (piano recital). Il 25 maggio, nell’auditorio di Palazzo Gromo Losa, sarà la volta di Pavel Berman (violino) e Victor Chestopal (pianoforte). Info: 01529040. La stagione dei concerti del Biella Jazz Club a Palazzo Ferrero proseguirà l’8 maggio con Giuliano Ligabue Quartet, il 14 con Alti e Bassi, il 16 con Italian Harmonist, dal 18 al 19 maggio, per il Biella Jazz Festival, con The Wrammer e Patrizia Di Matta, il 21 maggio con Max Ionata Tenors of our time, il 22 con Xtrelement e il 29 con Iguazù feat Paola Folli (info@biellajazzclub.com).

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Otto stagioni, sei volte ai playoff La storia rossoblù in A2, abbonati alla post-season di Giampiero Canneddu, fotografie di Alberto Tesoro

Solo una mancata qualificazione, e una promozione diretta nel 2000/2001. Poi una serie di esperienze nel tabellone che dà accesso alla serie A, con una finale alla prima esperienza e due derby persi. Su otto stagioni in serie A2, dall’ormai lontano 1998/99 a quella attuale, Pallacanestro Biella ha mancato i playoff promozione solo in due occasioni. E solo una volta per demerito: è stato nel 2015/2016, nel primo anno di Michele Carrea in panchina, in un’annata che per metà è stata vissuta in zona retrocessione e per metà con il ritmo delle prime, scatenando una rimonta che però non è stata sufficiente per centrare la post-season. L’altra volta, semplicemente, non ce n’è stato bisogno perché la Fila di Marco Crespi, con 30 vittorie su 36 partite di campionato, aveva vinto la regular season con largo anticipo conquistando quella che un tempo era l’unica promozione diretta. Nelle altre sei occasioni, i rossoblù hanno sempre messo il naso nel tabellone che dà diritto all’accesso al “piano di sopra”. L’esperienza migliore è stata la prima: nel 1998/1999 la squadra di Nicola Minessi e Nate Erdmann, con Federico Danna in panchina, era riuscita da neopromossa a eliminare al primo turno la blasonatissima Pesaro, per poi scontrarsi nella finale per la serie A contro la Viola Reggio Calabria di un giovanissimo ma già fortissimo Manu Ginobili. Fu allora che l’asso argentino saggiò la difesa di Nicola Minessi, che poi gli capitò di citare in una conferenza stampa ai giornalisti al seguito della Nba, che gli chiedevano conto delle sue abilità di difensore: «Io? Avreste dovuto vedere lui...».

Per quattro volte invece l’esperienza di Biella si è fermata al primo turno. Accadde contro Jesi nel 1999/2000. Finì al meglio delle cinque partite e la squadra che aveva ancora Erdmann e Danna e a cui aveva aggiunto i tanti punti di Norman “The Storm” Nolan si arrese alla bella in terra marchigiana, contro il bosniaco dai mille canestri Gordan Firic. Lo stesso è avvenuto in tempi più recenti: l’eliminazione in quattro gare contro Torino (e contro l’allora avversario Tim Bowers) del 2013/2014 brucia ancora, per non aver potuto schierare da gara-2 in poi Tommaso Raspino, allora capitano, nelle condizioni migliori e per non aver approfittato del vantaggio di campo. Era la squadra della rinascita che aveva vinto la Coppa Italia. Avrebbe meritato di giocarsi almeno la bella in casa. È quello che accadde l’anno scorso, contro Verona, un falsissimo prima contro ottava nell’in-

crocio tra Est e Ovest che nascondeva mille insidie per i rossoblù. Da 2-0 la serie precipitò sul 2-2 e al Forum passarono i veneti ai supplementari, in una battaglia senza fine. Il rimpianto di non aver fatto almeno un passo in più resta anche quest’anno, con il 3-1 subito da Montegranaro che ha girato il fattore campo a suo favore in gara-1 e ha approfittato del match point in casa. Nelle Marche, calcolando i precedenti con Pesaro e Jesi, fanno due sconfitte e una vittoria. Un turno preliminare passato alla storia è quello del 2014/2015: Biella arrivò ai playoff senza Voskuil fermato da un guaio alla caviglia e vinse la serie con Treviglio, qualificata dalla A2 Silver, senza Raymond tornato negli Usa per un lutto familiare. Poi arrivò il derby con Casale che se la cavò in quattro partite, non senza qualche polemica per il trattamento riservato nelle gare giocate in Monferrato.

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Pollone dal cielo: il festival delle mongolfiere E per la prima volta nel Biellese arriva la “Maratoma” di Francesca Fossati, fotografie archivio Pro loco di Pollone

Voli in mongolfiera e in elicottero, aquiloni, street food, bancarelle di produttori locali, francobolli in mostra sul tema dello sport e una corsa in mezza montagna a scopo benefico con premi in formaggio pari al proprio peso: quest’anno l’iniziativa della Pro loco di Pollone si terrà il 9 e il 10 giugno e sarà ricca di novità.

l’animazione e, soprattutto, ci saranno le mongolfiere vincolate per salire in alto e godersi il panorama sul parco della Burcina fiorito e gli elicotteri per volare e alla sera della domenica il volo libero finale in mongolfiera. Grazie alla partecipazione del gruppo Voloinmongolfiera di Padova, ci sarà anche Hopper, ovvero la mongolfiera più piccola d’Italia a due posti e il

Ballon Theatre, ovvero il teatro all’interno della mongolfiera. La manifestazione quest’anno è dedicata allo sport. Perciò sarà allestita una mostra filatelica con la quale, attraverso i francobolli, sarà illustrato lo sport nel mondo. Sempre in tema sportivo, quest’anno la kermesse si arricchirà di un nuovo evento: sabato 9 giugno ap-

Un’anteprima della manifestazione Pollone dal cielo si avrà ad Oropa il 3 giugno, quando nel pomeriggio, nel cosiddetto «prato delle oche», si potrà approfittare di una mongolfiera vincolata a terra e salire di 30 metri per avere un insolito punto di vista sul santuario e sui suoi dintorni. Il 9 giugno, poi, dal santuario si potrà volare sulla mongolfiera in volo libero alle ore 7 con atterraggio verso le 9 presso il Lanificio F.lli Piacenza a Pollone dopo aver ammirato il paesaggio biellese dall’alto: le colline e i parchi in fiore con i colori dei rododendri e delle azalee, i tetti delle case e i paesi che da Oropa a Pollone si susseguono. Si aprirà così l’ottava edizione di Pollone dal cielo, una due giorni di sport, solidarietà e gusto. Nel grande prato di fronte al Lanificio F.lli Piacenza si potrà passeggiare tra le bancarelle del mercatino dove si potranno degustare i prodotti del territorio. Ci saranno uno stand con gli aquiloni e

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proderà nel Biellese per la prima volta la Maratoma, una corsa competitiva per i tesserati, ma anche ricreativa e ludica aperta a tutti gli appassionati di questa disciplina. Le prime due edizioni della Maratoma si sono tenute a Bra in occasione della fiera Cheese. La particolarità di questa iniziativa, ideata da Fiorenzo Giolito (affinatore di formaggi a Bra), è che il primo premio per i vincitori delle categorie maschile e femminile è il proprio peso in formaggio. A organizzare la Maratoma nel Biellese, con un percorso lungo 7 chilometri nella magnifica cornice del parco della Burcina, è la Pro loco Pollone con la supervisione tecnica del Gruppo sportivo alpini Pollone, il patrocinio del Comune e la collaborazione di Assopiemonte, Consorzio Toma Piemontese Dop, Giolito Formaggi e Caseificio Rosso. I secondi classificati (maschile e femminile) riceveranno il 50 % del proprio peso in formaggi, mentre i terzi classificati il 25 % il pacco gara, composto da un capo di abbigliamento tecnico, formaggi e prodotti gastronomici locali, sarà garantito ai primi 400 iscritti. Per le preiscrizioni c’è tempo fino al 7 giugno (prolocodipollone.com), ma ci si potrà iscrivere anche il giorno della gara presso lo stand della Pro loco (costo: 10 euro, sotto i 10 anni 5 euro). La partenza sarà alle 17,30 dalla sede di Pollone del Caseificio Rosso (via Pier Giorgio Frassati) e l’arrivo è previsto per le 19,30 di fronte

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al lanificio dove ad attendere gli atleti ci saranno le premiazioni e un ricco rinfresco. Il ricavato dell’evento sarà devoluto all’associazione Amici dell’ospedale di Biella per l’acquisto di attrezzature per il nosocomio biellese. Per il pubblico di Pollone dal cielo ci saranno la cena del sabato e il pranzo di domenica, a cura dello staff di Palazzo Boglietti, oltre alle proposte di street

food a base di pesce, carne e pasta di alcuni ambulanti: Paolo Viazza (Lupi di mare), Paolo Giasoni (Panzerotti on the road), Twinky Pezzia (arrosticini), Micheal Silverman (L’Agricola) e Andrea Boscolo (La fassona). Per informazioni: Pro loco Pollone tel. 3391556409, 3665918198. e-mail: prolocopollone@gmail.com www.prolocodipollone.com


Con la collaborazione di Assopiemonte DOP e IGP, Consorzio del Toma Piemontese DOP, Giolito Formaggi e Caseificio Rosso

Nell’ambito dell’ottava edizione di “POLLONE DAL CIELO” sarà disputata la 3a edizione della

Una manifestazione per due giorni di sport, solidarietà e gusto Partenza ore 17.30 dalla sede di Pollone del Caseificio Rosso. ISCRIZIONE Euro 10 - sotto i 10 anni Euro 5. Il percorso, con l’ assistenza del G.S.A. Pollone, si snoderà per 7 km nella magnifica cornice del Parco della Burcina. Seguiranno la premiazione e rinfresco. La cena facoltativa è a prezzo convenzionato per i concorrenti

amici dell’ospedale di biella

Il ricavato dell’evento andrà devoluto all’Associazione Amici dell’Ospedale di Biella Fondo Europeo Agricolo per lo sviluppo rurale L’Europa investe nelle zone rurali Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 Sottomisura 3.2


Under 20 sconfitta a testa alta Svanito ai quarti contro la Stella Azzurra Roma il sogno scudetto di Giampiero Canneddu, fotografie di Alberto Tesoro

Alla Final Eight di Torino che valeva il titolo, la Banca Sella di Luca Baroni respinta da una squadra con troppi centimetri sotto canestro: nonostante il dominio avversario rossoblù in partita per tre quarti. Poi l’epilogo di una stagione comunque sopra le righe. È finita troppo presto, respinta indietro dalle braccia troppo lunghe dei ragazzi della Stella Azzurra Roma, l’avventura della Banca Sella Biella Under 20 alle finali scudetto di categoria. Il quarto di finale di giovedì 26 aprile al PalaRuffini di Torino ha messo il punto su una stagione che ha consentito ai ragazzi guidati per il primo anno da Luca Baroni di centrare ancora una volta la Final Eight che ha assegnato il tricolore. Il sogno, quando si arriva fino alle sfide “dentro o fuori” va coltivato. E i ragazzi in rossoblù lo hanno fatto per tre quarti. Il 62-47 finale è una punizione troppo severa ma, come usava dire un ex allenatore di casa all’ombra del Mucrone come Alessandro Ramagli, “che sia di uno o di cinquanta punti, ai playoff una sconfitta e una vittoria valgono tutte per una”. La formula delle finali di quest’anno è variata: non più sedici qualificate che si affrontano in quattro mini-gironi all’i-

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I giovani rossoblù che già respirano l’aria della prima squadra: Andrea Ambrosetti e, nella foto in basso, Matteo Pollone con Carl Wheatle

taliana per comporre il tabellone a eliminazione diretta, ma otto che fin dalla prima palla a due erano consapevoli che ogni sconfitta sarebbe costata l’eliminazione. La Banca Sella Biella è scesa in campo per il suo quarto di finale con la faccia giusta: la difesa messa in campo da coach Baroni era un orologio fatto di aiuti, raddoppi, scivolamenti con i tempi

giusti. La conseguenza è stata un primo quarto chiuso avanti 15-7, con l’attacco romano che si appoggiava ai suoi lunghi-monumento Eboua e Baheye, poi supportati anche da Mobio, ma che non trovava il canestro. Anche Biella ha faticato in attacco, ma dando l’impressione di muovere la palla in modo più fluido. E le triple di Ambrosetti e Zini e il fallo su-


L’Under 20 al completo

bito a fil di sirena da Matteo Pollone, con 2/2 dalla lunetta, hanno segnato il quarto. Nel secondo quarto Roma ha aggiustato le percentuali, rendendosi pericolosa anche dal perimetro, ed è stata la Banca Sella a fare più fatica in attacco. Ma a metà partita i rossoblù erano ancora avanti di un punto, 27-26, dopo il canestro buzzer-beater di Zini, unica realizzazione dal campo in dieci minuti insieme a una tripla di Bertetti e a un gioco da tre di Sartore. Nel terzo quarto è iniziata la salita: con i tre falli di Bassi e i due di Pollone, spesso impiegato anche da ala forte, i centimetri di Roma hanno consentito alla Stella Azzurra di sbagliare molto ma di portare comunque a casa valanghe di secondi tiri. Ma è stata una tripla a fil di sirena di Donadio a spingere Biella a -5 sul 36-41 e a spostare l’inerzia dalla parte del team capitolino. Nell’ultima frazione a Biella è mancata anche la lucidità: per ben due volte di fila dopo un tiro libero sbagliato, il fallo sul rimbalzo offensivo ha lascia-

to la Stella Azzurra in attacco. E se non si ha mai la palla in mano, rimontare è un’impresa. E un tecnico e un antisportivo fischiati nel quarto non hanno aiutato. La chiave del match sta in una cifra: Roma ha catturato 41 rimbalzi, Biella 22. Il trio dei totem Eboua Baheye e Mobio da soli ne hanno presi 26, più dell’intero team rossoblù. Alla Banca Sella resta quel filo di rimpianto di avere le finali giovanili sempre a ridosso dei playoff: l’anno scorso Carl Wheatle, Luca Pollone e Luca Rattalino restarono con la prima squadra proprio quando era il momento delle sfide decisive. Quest’anno, oltre a Matteo Pollone e ad Ambrosetti, ospiti fissi nel roster della prima squadra, Wheatle avrebbe potuto essere eleggibile, ma nella settimana che precede il primo turno dei playoff di A2 non sarebbe stata una decisione sensata “cedere” il sesto uomo dell’Eurotrend alla squadra giovanile. In ogni caso, il mantra del dopo-Torino è stato “a testa alta”. Come ha detto spes-

so coach Baroni, a squadra in regular season ha reso oltre le aspettative. E nel roster ci sono giocatori che resteranno a disposizione anche l’anno prossimo. Migliorare è possibile. Nel frattempo, per un anno ancora, un team rossoblù è arrivato nell’élite giovanile d’Italia. E non succede a molti club, specie di serie A2. Banca Sella Biella - Stella Azzurra Roma 48-63 Banca Sella Biella: Sartore 10 (4/8, 0/2), Ambrosetti 6 (0/2, 1/6), M. Pollone 5 (1/7, 0/2), Rajacic 8 (1/3, 2/5), Bassi 0 (0/2), Bertetti 7 (2/7 da tre), Zini 7 (2/3, 1/1), Gremmo, Di Micco (0/1), Blair 4 (2/2), Zimonijc ne, Farris ne. Allenatore Baroni. Stella Azzurra Roma: Reale (0/3), Ianelli 3 (1/5), Alibegovic (0/3, 0/1), Eboua 9 (4/8), Baheye 5 (2/7), Donadio 20 (4/11, 4/5), Panopio 16 (4/9, 1 /4), Drocker 3 (1/5 da tre), Digno, Colussa ne, Sebastianelli ne. Allenatore D’Arcangeli.

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a e r Car

RUBRICA INTERVISTA ROSSOBLÙ

a cura di Luca Rosia

Coach

A CARTE SCOPERTE

Con il prolungamento del contratto fino al 2020, coach Michele Carrea può essere considerato a tutti gli effetti uno degli allenatori più longevi della storia rossoblù. In questi anni con la sua grinta e la voglia di migliorarsi nei minimi dettagli ha trascinato Biella a traguardi importanti come il primato in classifica alla fine della regular season 2017/2018 e la finale di Coppa Italia a Bologna persa per un solo punto. Da poco, inoltre, ha superato le 100 partite sulla panchina biellese. Entrato al Forum in punta dei piedi, alla sua prima esperienza in una squadra senior, ora riceve attestati di stima da moltissimi suoi colleghi. Dalla gavetta nelle formazioni giovanili è cresciuto passo dopo passo e ha costruito già ricordi indelebili, nonostante la sua giovane età, a cominciare dallo scudetto di categoria con la squadra Under 19 di Casalpusterlengo. Ha ancora tanto da dare a Pallacanestro Biella e la Società insieme ai suoi tifosi ha scelto senza indugi di stargli vicino in questo suo importante percorso. Chissà che il bello non debba ancora venire! Tre anni a Biella da capo allenatore e ora un nuovo capitolo all’orizzonte... Cosa hai assorbito da questa esperienza professionalmente e dal lato umano? «Mi ha dato l’opportunità di confrontarmi con un campionato senior dentro un contesto di grande amore per la pallacanestro, e quindi di grande responsabilità per chi copre un ruolo come il mio. In questi anni a Biella ho avuto la soddisfazione di vedere tanta gente avvicinarsi alle squadre che ho allenato sempre con grande affetto e calore. L’aver contribuito a emozionare e far gioire molti tifosi insieme a noi in tante domeniche, per me è motivo di grande orgoglio». Se ti dovessi descrivere, oggi che tipo di allenatore sei? «Mi piace valorizzare i punti di forza dei giocatori che ho a disposizione, sia in attacco sia in difesa. Per questo obiettivo spendo gran parte delle energie. Lavoro in allenamento su un grande senso identitario e di coesione. Le mie squadre voglio che trasferiscano alla gente il desiderio di combattere insieme per un obiettivo comune. Poi chiaramente a questa domanda dovrebbero rispondere i giocatori che hanno e hanno avuto la sventura di essere allenati dal sottoscritto e quelli che guardano dall’esterno... Mi auguro di trasmettere queste qualità ma ho sicuramente dei difetti su cui è giusto

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che continui a perfezionarmi e a lavorare. Faccio questo mestiere con senso critico perché la pallacanestro è una continua scoperta, un continuo cambiamento, una continua evoluzione, un continuo adattarsi. Chi smette di farlo smette di essere allenatore». Le motivazioni che ti hanno spinto a venire a Biella sono state confermate nel tempo? «Assolutamente. Sono orgoglioso e contento della scelta che ho fatto tre anni fa. È stata una scelta complicata a causa di un conflitto contrattuale con la mia ex società. La fiducia che in quell’estate il General Manager Marco Sambugaro ripose in me è stata accompagnata da comportamenti coerenti che hanno messo al primo posto il mio lavoro, anche quando in una prima fase i risultati non furono eccellenti. Sono contento di aver ripagato questa fiducia con prestazioni all’altezza e a volte anche oltre le aspettative. In questo percorso io e Pallacanestro Biella siamo cresciuti insieme. Sono

riconoscente alla Società e alla città per questi tre splendidi anni». C’è una cosa che cambieresti o una partita che vorresti rigiocare? «Vorrei rigiocare la finale di Coppa Italia contro la Virtus Bologna persa di un punto. Eravamo arrivati vicinissimi a un traguardo importante e tutto ci è sfuggito in pochi secondi. Avevamo giocato con la giusta tensione, con la grinta e il desiderio di vittoria, ma poi nel basket spesso succede che la determinazione viene pareggiata dai tuoi avversari. Le due partite che cancellerei sicuramente sono Gara 3 e Gara 4 con Verona ai Playoff. Non avevamo raggiunto la giusta tensione dopo una stagione in cui il gruppo aveva dimostrato grande ambizione. Per responsabilità condivise non eravamo entrati in partita per quaranta minuti e ci era sfuggita così la possibilità di giocare una seconda serie. Potevamo e dovevamo riuscirci, la regular season aveva detto che i Quarti di Finale Playoff erano alla nostra portata».


Alma Trieste

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Remer Treviglio

0

Trieste-Treviglio: 86-78 Trieste-Treviglio: 97-82 Treviglio-Trieste: 62-82

Calendario playoff serie A2 Alma Trieste

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XL Montegranaro

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Aggiornato al 8 maggio 2018 fotografia di Alberto Tesoro

EUROTREND BIELLA 1 XL Montegranaro

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Biella-Montegranaro: 70-73 Biella-Montegranaro: 86-79 Montegranaro-Biella: 81-77 Montegranaro-Biella: 75-62

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De’ Longhi Treviso 3 Lighthouse Trapani 1 Treviso-Trapani: 89-87 Treviso-Trapani: 89-76 Trapani-Treviso: 90-85 Trapani-Treviso: 78-99

De’ Longhi Treviso -

Givova Scafati

2

Bondi Ferrara

2

Scafati-Ferrara: 73-70 Scafati-Ferrara: 76-67 Ferrara-Scafati: 60-44 Ferrara-Scafati: 77-55 Scafati-Ferrara: 9/5

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Novipiù Casale M.to 3 Termoforgia Jesi

0

Casale-Jesi: 77-70 Casale-Jesi: 79-58 Jesi-Casale: 75-82

Novipiù Casale M.to G.S.A. Udine

G.S.A. Udine

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Bertram Tortona

1

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Udine-Tortona: 83-74 Udine-Tortona: 80-76 Tortona-Udine: 80-74 Tortona-Udine: 73-74

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FCL Contract Legnano 0 Tezenis Verona

3

Legnano-Verona: 85-87 Legnano-Verona: 66-72 Verona-Legnano: 84-79

Tezenis Verona

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Consultinvest Bologna Consultinvest Bologna 3 Moncada Agrigento 0 Bologna-Agrigento: 85-68 Bologna-Agrigento: 78-72 Agrigento-Bologna: 71-74

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La natura è in mostra al festival Selvatica Gli incontri di maggio di Francesca Fossati, fotografie dell’archivio del festival

Prosegue la VII edizione del festival dell’arte e della natura: per tutto maggio e fino al 24 giugno è ancora possibile visitare le mostre allestite nei palazzi Gromo Losa, Ferrero e La Marmora al Piazzo, il borgo storico di Biella, e al Museo del Territorio Biellese e allo Spazio Cultura della Fondazione CRB in centro città. Dalle storiche azioni per la salvaguardia della natura di Beuys ai cani post atomici di Grassino, dalle pennellate Zen di Mårtens agli incredibili scatti del concorso fotografico Glan­zlichter: ancora una volta a Selvatica è in mostra il dialogo tra le arti visive e le meraviglie della natura. Tra le fotografie più suggestive ci sono quelle di Marco Urso, tra i finalisti del concorso internazionale Wildlife Photographer of the Year 2017. Urso propone un confronto tra orso polare e orso bruno, frutto dei suoi innumerevoli viaggi nell’Artico e in Kamchatka, e il 17 maggio lo racconterà al pubblico insieme a Guido Tiberga, giornalista de La Stampa (ore 21, Palazzo Gromo Losa). Venerdì 25 maggio alle 21 l’archeologo Fabio Bourbon incontrerà gli appassionati di natura con una video proiezione intitolata: «La splendida natura delle isole atlantiche dai paesaggi selvaggi dell’Islanda alle rigogliose Isole Azzorre» (in collaborazione con Tucano Viaggi).

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Intanto a Palazzo Ferrero debutta il bookshop con la vendita di prodotti artigianali, dai tessuti ai manufatti in terracotta, oltre ai libri. Il 18 maggio sarà presentato il libro di Cinzia e Vittoria Bazzan intitolato: «Agrumi, ricette e racconti» e illustrato con le fotografie di Fabrizio Lava. Seguirà una degustazione (prenotazioni: 3885647455). A questi frutti è dedicata anche l’esposizione «Il giardino degli agrumi» nel cortile del palazzo, a cura di Cascina Bonina, composta da pompelmi, aranci, limoni e altre piante del genere.

Altri appuntamenti di maggio. A cura dell’Accademia Perosi, il Palazzo Gromo Losa ospita alcuni concerti (costo compreso nel biglietto del festival): «Il giardino musicale» sotto il ciliegio secolare (13 e 20 maggio, 17 e 24 giugno dalle ore 16 alle 18), il concerto della Giornata della musica (23 giugno ore 21) e «Un concerto a colazione» (20 maggio, 10 e 24 giugno alle ore 11). A Palazzo Ferrero, invece, il 26 maggio (ore 21, ingresso gratuito) ci sarà la performance danzata di musica e canto in natura di Le Driadi. Info: www.selvaticafestival.net.




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