TIME OUT - N.14 Gennaio 2015

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N. 14 - GENNAIO 2015

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Proprietario della testata: Pallacanestro Biella Ssdarl Via XX Settembre, 10 - 13900 Biella Tel. +39 015 88.53.500 - info@pallacanestrobiella.it

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Direttore responsabile: Giampiero Canneddu

Fotoeditor: Fabrizio Lava - fabrizio.lava@e20progetti.it

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Fotografi: Stefano Ceretti, Fotografo Ufficiale Pallacanestro Biella Massimo Ceretti, Stefano Lanza, Michele Rosetta e Fabrizio Lava

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In copertina: Gabriele Fioretti nel “suo” Biella Forum, fotografia di Stefano Ceretti fotografo Ufficiale Pallacanestro Biella

Hanno collaborato alla realizzazione del N°14 gennaio 2015: Giampiero Canneddu, Francesca Fossati, Stefania Zorio, Niccolò Bosio, Luca Rosia Silvia Marchionatti e Rosalina Bocchio Tutti i punti di distribuzione su: http://www.pallacanestrobiella.it/news/ecco-ipunti-di-distribuzione-del-timeout

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CIAO GABRI

«Quanti di questi groppi in gola...» Il ricordo di Gabriele Fioretti apparso sul sito di Pallacanestro Biella di Giampiero Canneddu, fotografie di Stefano Ceretti

Domenica 8 febbraio 2014 fu uno di quei giorni in cui il destino disegnò una triangle offense dei Bulls, quelli veri, con Phil Jackson in panchina e Michael Jordan in campo. L’Angelico Biella aveva appena compiuto una delle imprese più improbabili della sua storia, rimontare una ventina di punti di svantaggio in mezzo quarto a Ferentino e chiudere con il naso avanti grazie a una schiacciata di Simone Berti a due secondi dalla fine. E il Francy aveva appena urlato a Biella e al mondo il suo “Sono guarito!” attraverso un video su Facebook. Il giorno perfetto. Al punto che non ci potevi credere: mi chiamasti dal bus rumoroso del viaggio di ritorno, otto ore di autostrada fino a casa, per chiedermi se fosse vero. Non so quanti sapessero quanto tenevi a quel bimbo che la città aveva adottato e quanto sperassi nella sua storia a lieto fine. A me lo avevi spiegato con parole da papà di “un angelo diabolicamente bello bello in modo assurdo” (parole tue, e del film Zoolander), ma anche con parole di uomo dal grande cuore e dalla sensibilità fuori dal comune. Copio/ incollo da una tua vecchia mail, perché non è più l’ora dei segreti: «Un sms mentre stavo cenando in un ristorante giapponese che oggi non c’è più. “Paolo non è più con noi”. Mi si è chiuso lo stomaco, mi sono alzato, ho lasciato da sola la mia fidanzata dell’epoca, e sono andato in bagno. Lì ho pianto tutte le lacrime di rabbia che potevano uscire. Mi sono lavato la faccia e sono tornato al tavolo, ma non sono riuscito né a finire la cena, né a mandare giù il magone e il

groppo. Quel maledetto groppo di merda che mi prende ancora oggi quando penso a quella sera, a Paolone ed ho paura». Paolone era Paolo Barlera e quel messaggio lo scrivesti la sera dell’anniversario della sua morte, pensando che dopo quella sconfitta, la vita avrebbe dovuto tenere in serbo una vittoria. E avrebbe dovuto farlo con il Francy. La paura era quella che ti tiene sulla corda, quando una partita non è ancora decisa. La paura che in questi mesi abbiamo conosciuto sulla nostra pelle guardando ogni domenica verso la panchina, per vedere se c’eri. E se c’eri, come stavi.

Uno dei giorni più belli, Gabriele Fioretti a centrocampo con Massimo Angelico e la Coppa Italia

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Sempre con la squadra e, nella foto piccola, l’esultanza dopo la vittoria all’ultima azione contro Trento all’ultima di andata dell’anno scorso

L’amore della squadra che ha adottato e coccolato il Francy, e che continua a farlo, era anche il tuo. Solo, stavi sempre un passo più indietro. Ieri sera guardavo le foto ufficiali di Pallacanestro Biella. Giocatori, allenatori, staff, gente che non ha nulla a che fare con la squadra immortalati a più riprese: tu ci sei in non più di quattro scatti. Dovevano portare a Biella una Coppa Italia perché ti fotografassero a centrocampo. «Ma niente giro di campo, non sono proprio uno da sfilata, sarei in imbarazzo e rischierei di commuovermi» dicesti. Potrebbe sembrare scontato, ma non lo è: quando si raccolsero soldi per il Francy attraverso le magliette fatte stampare dai ragazzi di #iocisono, nessuno in seno alla squadra ne volle una gratis. Tu le prenotasti via email, temendo che finissero. E le pagasti il doppio. Fu un segno fuori dal campo di come tu hai costruito le tue squadre in campo. «Non ascoltare nulla e nessuno se non il tuo istinto» ti consigliò attraverso un’intervista Marco Atripaldi mentre ti consegnava il testimone da general manager. Tu sapevi di pallacanestro, ovvio, conoscevi “il Gioco”, come direbbe Flavio Tranquillo: «Amo il basket in maniera quasi morbosa. Ne ho fatto la mia ragione di vita negli ultimi dodici anni, non nascondo, lasciando anche cose preziose per strada, fino ad arrivare a questo punto». Dicesti di aver imparato una lezione da Marco Crespi, che incrociasti a Casale: 24/7/365. Ovvero restare sempre con la testa concentrata, con l’impegno a trovare in ogni minuto qualcosa per migliorare. Un’altra lezione l’hai lasciata a noi: le percentuali di

tiro contano, e anche l’attitudine a rimbalzo. Ma non servono a nulla se non c’è l’attitudine a essere uomini che si mettono al servizio della squadra, facendo di un insieme di unità una cosa sola. Li sceglievi anche così, i giocatori a cui affidare una canotta rossoblù. Non credo sia stato un percorso facile: oggi ci ricordiamo solo l’entusiasmo rinato, le vittorie, quella coppa alzata al cielo, la strana storia di essere in Europa e pure in corsa per una qualificazione improbabile. A ottobre del 2013 però le mail di quelli che protestavano per una squadra che non dava fiducia solo perché non c’erano i “nomi noti” delle altre, le ricevevi tu. Hai digerito il rospo e seguito l’istinto. E hai avuto ragione. Stamattina nella sede rossoblù dicevano di te: «La Pallacanestro Biella che abbiamo oggi è una sua creatura». Sarà difficile, ma sarà anche un privilegio, seguire la strada che hai tracciato. Domenica 9 marzo 2014, a prima vista, il destino aveva ri-schierato la triangle offense dei Chicago Bulls. La Coppa Italia, il primo trofeo in bacheca, la finale da coronarie forti, l’emozione senza confini per chi in questi vent’anni si è avvicinato alla palla a spicchi. Ma la gioia non era perfetta: nella foto di gruppo non ci sei, bloccato a casa da «quanto mi sto portando dietro e dentro da un po’». Non la chiamavi per nome, la malattia. Non in pubblico. E in questo avevi copiato da Paolone Barlera e dai suoi «problemi ematici, problemi seri». Scrivesti un meraviglioso racconto della finale vista da casa che ha reso un numero di Time Out un vero pezzo da collezione. Già, scrivere: «Scrivere è scrivere...» mi svelasti in un’altra mail. «Che sia un libro di sensazioni, un romanzo o un blog. Scrivere è una roba che se uno ce l’ha dentro... beh... non la si toglie». Penso a Seba, il protagonista di “La parte rimanente”, il tuo racconto che ha visto le stampe («Scritto per la terapeuticità di riempire pagine» ri-confessasti). So che ti aveva rubato l’iPod, con i Clash e i Cure e che aveva copiato da te il viaggio in Irlanda e i tatuaggi. Penso che quella storia era affascinante e triste e che la tua, accanto a due amori, uno grande e uno di nemmeno due anni, sembrava a lieto fine. E penso a un’altra cosa che mi hai scritto, ripensando a Paolo Barlera: «Ci si domanda quanti di questi groppi in gola e quanti di questi magoni un cuore/persona normale può contenere». Ora tocca a noi scoprirlo, dopo un sms che spacca lo stomaco che è arrivato poche ore fa. E che parlava di te. Abrazo, Gabri. 6


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L’ESPERIENZA EUROPEA

Arrivederci a presto, EuroChallenge Le cifre (ottime) della Bonprix Biella nella competizione continentale di Giampiero Canneddu, fotografie di Stefano Ceretti

Tre vittorie, tre sconfitte e ancora una volta l’eliminazione solo per la differenza canestri. Ma tra i punti d Voskuil e Laquintana e l’imbattibilità casalinga mantenuta, il bilancio resta positivo. Ci sarebbero tradizioni migliori da rispettare, ma sembra scritto nel dna di Biella nelle competizioni europee che tutto si decida all’ultima giornata e che il verdetto arrivi dalla differenza canestri. E che il verdetto sia avverso ai rossoblù. Era successo nell’Eurocup 2009-2010, in modo ancor più sanguinoso: quattro vittorie, due sconfitte e il gioco della classifica avulsa e della differenza canestri tra le tre squadre a pari punti penalizzò l’allora Lauretana. Nel 2014 tutto è stato più semplice ma altrettanto doloroso: la Bonprix Biella ha chiuso il girone con tre vinte e tre perse, esattamente come gli Antwerp Giants. Ma la differenza canestri negli scontri diretti ha privilegiato i belgi, forti di un +9. E la Corbani-band ha salutato la competizione dopo il primo turno, con l’onore delle armi, con tanta esperienza in più nello zainetto

e con la soddisfazione di essersi battuta alla pari con squadre più ricche di americani (e di budget). Consoliamoci con il ricordo delle tre vittorie in casa, per diverse ragioni una più bella dell’altra, e con le cifre, che dicono quanto Biella sia riuscita a spingersi oltre i propri limiti. I punti di Voskuil. Cape Canaveral non si è smentito nemmeno in campo europeo. Anzi, ha fatto di più che in A2: con i suoi 22,7 punti a partita è il secondo miglior realizzatore della prima fase. Solo una volta è rimasto sotto quota 20, nella trasferta di Anversa, quando si è fermato a 11. Il suo high di 30 punti è proprio nella gara di andata contro i belgi. Approfondendo le sue statistiche, risulta anche il numero uno quanto a tiri da tre tentati a partita (10,5) e il numero due per triple segnate (4,2) e tiri dal campo realizzati (8,0). A testimonianza di intensità anche in difesa, è il settimo miglior “ladro” di palloni altrui, con 2,0 recuperi a partita. Appena sotto la top 10 dei marcatori c’è Big Ben Raymond, undicesimo assoluto con i suoi 19,3 punti a partita, ma nella top 10 quanto a rimbalzi difensivi: le sue 6 catture a partita valgono l’ottavo posto.

Un sottomano di Alan Voskuil nella partita stravinta in casa contro Le Mans

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Tommy Laquintana e Niccolò De Vico, numero uno e numero due statistici tra i giocatori italiani in EuroChallenge

Gli italiani migliori. Il dato è condizionato, ovvio. Oltre alla Bonprix solo un’altra italiana, l’Enel Brindisi, ha accettato la sfida dell’EuroChallenge. Ma la squadra del general manager ex rossoblù Alessandro Giuliani, come tutte quelle del “piano di sopra” ha una stragrande maggioranza di americani che relegano i giocatori “fatti in casa” nelle retrovie della panchina. Sta di fatto che, se si cercano italiani nelle classifiche di rendimento della competizione, si scopre che il monopolio è biellese. La buona notizia per tutto il movimento cestistico nostrano è che in vetta si trova un giocatore nato nel 1995 come Tommy Laquintana: il futuro leader dell’Italia Under 20 agli Europei della prossima estate è il miglior realizzatore per distacco con 13,7 punti a partita, a cui somma 2,8 rimbalzi, 2,5 assist e un 58% da tre niente male. Il podio azzurro è completato da Niccolò De Vico, 9,2 punti a partita e un high di 16 in casa contro Anversa, e Luca Infante, 8,8 punti per match. Solo al quarto posto arriva il primo brindisino, David Cournooh, con 4,7 punti. Il blasonato Massimo Bulleri ne ha 4,2, proprio come Eric Lombardi. Seguono Simone Berti (3,8) e Matteo Chillo (3,2).

L’imbattibilità casalinga del Piemonte. Sei partite in coppa, tutte giocate al Forum, e sei vittorie: il vero record biellese in Europa è questo. E averlo mantenuto con una squadra di seconda divisione, unica in tutta la competizione, vale doppio. Se poi si sommano le vecchie partite di Coppa Korac dell’Auxilium Torino giocate nell’inverno 1987, ultima apparizione di una squadra della regione in Europa prima di Biella, l’imbattibilità del Piemonte in casa dura da otto partite. Gli allenatori? Luca Bechi per le tre della Lauretana, Fabio Corbani per le tre della Bonprix, Federico Danna per una delle due della Berloni (nell’altra era “solo” assistant coach). Più made in Biella di così...

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MOTORI

La più sportiva delle Mini Esordisce a Detroit la John Cooper Works di R.T., fotografie archivio MINI Italia

Il motore più potente di sempre con l’inconfondibile stile da gara del marchio britannico: comincia dagli Usa il 2015 delle novità Mini, attese presto anche da Biella Auto. Le novità automobilistiche di un anno che inizia passano prima da Detroit. La “Motown” americana (soprannome che significa “motor town”, la città dei motori) ospita tradizionalmente il Naias, il salone che apre una nuova stagione di case e progettisti, che fanno a gara per mostrare al mercato di oltreoceano le loro ultime e prestigiose creazioni. Non fa eccezione la Mini che sfoggerà al pubblico del Michigan le sue proposte per il 2015. La prima ha cuore e aspetto estremamente sportivo: la John Cooper Works rispecchia fedelmente lo stile di questo marchio che contrassegna fin dagli

anni Sessanta la versione più “spinta” della piccola di gran classe inglese. Il designer britannico che dà il nome alla casa, nata per preparare elaborazioni da gara delle vetture, ha da sempre portato le Mini sulle piste da rally, “vestendole” con un look aggressivo e rendendo più veloce il motore e più sicura la tenuta di strada. Accade anche ora: le Mini griffate John Cooper Works si riconoscono al primo sguardo, prima ancora di scoprire, alla prima accelerazione e alla prima curva, come reagiscono alla voglia di guida sportiva. L’edizione 2015 ha design esclusivo, aerodinamica aggressiva e dettagli marcati, come le prese d’aria particolarmente ampie sulla parte frontale. La vera sorpresa è nel vano motore: il propulsore della versione che sarà presentata fra pochi giorni a Detroit è il più potente di sempre mai installato su una Mini. Si tratta di un 4 cilindri da 2000 centimetri cubici di cilindrata, sovralimentato con la tecnologia Mini TwinPower Turbo. La potenza massima è di 228 cavalli e una coppia massima di 320 Nm, che consentono alla nuova John Cooper Works di accelerare da zero a 100 in 6,3 secondi. Non basta: i 5,6 secondi nell’accelerazione da 80 a 120 all’ora le permettono di tenere alle sue spalle anche auto sportive di massimo livello. Alle prestazioni, il nuovo modello somma un’efficienza migliorata rispetto al passato: i valori per i consumi medi e per le emissioni di anidride carbonica sono di 6,7 litri/100 km e 155 grammi al chilometro. Nella versione equipaggiata con la trasmissione sportiva opzionale Steptronic a sei velocità, questi valori diventano 5,7 litri e 133 grammi al chilometro, quasi il 20 per cento in meno rispetto al modello precedente.

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Anche gli interni sono in versione sportiva: i sedili di taglio “da gara” con poggiatesta integrati e le strumentazioni, dal volante in pelle alla leva del cambio fino ai pedali in acciaio inox, accentuano tutti insieme il carattere della vettura. Gli esterni sono studiati con un occhio all’estetica e uno alla funzionalità aerodinamica: i condotti d’aria nella sezione inferiore del fascione anteriore aiutano ad ottimizzare le proprietà aerodinamiche della vettura, così come fanno anche le soglie laterali, lo spoiler posteriore ed il fascione posteriore con design specifico del modello. Tutti gli elementi della carrozzeria che incidono sui flussi d’aria sono stati sottoposti ad intense prove in condizioni di pista per renderli armonici e funzionali, assicurando una manovrabilità sicura e precisa in ogni momento. Si può scegliere, inoltre, tra undici colorazioni per la carrozzeria. La gamma include anche la finitura “Lapisluxury Blue” metallizzata e la nuova variante “Rebel Green” metallizzata, un’esclusiva della Mini John Cooper Works.

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Il nuovo modello comprende anche, di serie, strumentazioni che consentono di configurare l’assetto in modo personalizzato. Inoltre gli strumenti sportivi previsti come optional accentuano la sensazione di trovarsi “come in gara” quando si è al volante. Allo stesso tempo è disponibile anche la completa gamma di sistemi di assistenza al guidatore. Sono previsti l’Head-Up Display che si estende al di sopra della colonna dello sterzo, il System Driving Assistant con Cruise Control attivo basato su telecamera, il Collision and Pedestrian Warning con iniziale funzione frenante, per evitare tamponamenti e investimenti, l’High Beam Assistant, il rilevamento di segnali stradali, il Park Distance Control, l’assistente al parcheggio e la telecamera posteriore. Il tutto sarà visibile da vicino fra poche settimane: dopo la presentazione a Detroit la nuova Mini raggiungerà il mercato europeo e, con esso, anche Biella Auto, la concessionaria punto di riferimento per i mondi Mini e Bmw in via per Candelo a Biella.


MODA

Lino Creative Hair, stile rossoblù Non solo capelli: ora c’è anche l’angolo del “Barber Shop” di R.T., fotografie Stefano Ceretti archivio Lino Creative Hair

Il movimento nel lungo, le forme piene nei carré asimmetrici e i colori freddi sono le ultime tendenze in fatto di capelli, ma lo staff di parrucchieri di Lino Creative Hair è pronto a frequentare un nuovo corso di formazione e di aggiornamento sulle tendenze moda, in collaborazione con L’Oréal. La professionalità, la creatività e il costante aggiornamento sono al centro dell’attività di Lino Creative Hair, presente a Biella con due saloni. L’esperienza di Lino Riccelli è iniziata 32 anni fa quando, quindicenne, ha imparato il mestiere lavorando dapprima con

alcuni parrucchieri della città, per poi spostarsi a Milano in saloni importanti e tra gli acconciatori delle modelle in passerella alle sfilate di moda. Tornato a Biella ha aperto un primo salone in via Cottolengo per poi spostarsi in via La Marmora e raddoppiare in via Marconi. Otto parrucchieri lavorano con lui, tra i suoi insegnamenti e la formazione continua: a gennaio partirà un corso tra Milano e Firenze sulle ultime tendenze moda con un nuovo gruppo di L’Oréal, un leader del settore che, insieme a Kérastase, fornisce i prodotti per capelli usati nei saloni di Lino Creative Hair. «Le attuali tendenze sono, nei tagli lunghi, il movimento non troppo scalato; nei carré, le forme piene con un tocco asimmetrico -dice Lino Riccelli-. Si prediligono le sfumature con uno o due toni di colore, per lo più freddi, come il biondo molto chiaro». Di recente da Lino Creative Hair è stata introdotta una novità che ha già spopolato nel capoluogo lombardo, un po’ vintage ma decisamente trendy, ovvero il «barber shop» con prodotti American Crew. «Abbiamo creato un angolo dedicato alle barbe, per seguire l’ultima tendenza -dice il titolare-. Sono soprattutto i giovani a farsi crescere la barba, ordinata ma piena e spesso con i baffi: noi la sagomiamo e la disegniamo per mantenerla in ordine». Lino Creative Hair da una decina d’anni è il parrucchiere ufficiale dei giocatori di Pallacanestro Biella: «La loro immagine nel mio salone è ormai fondamentale e ringrazio la società per questa opportunità». Per informazioni: Lino - via Lamarmora 30a - Biella - tel. 015 405211 Lino 2 - via Marconi 11 - Biella - tel. 015 34811

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MOTORI

Da gennaio la nuova Hyundai i20 Dalla casa coreana design, spazio, piacere di guida e sicurezza di R.T., fotografie archivio Motor Assauto

Sabato 17 e domenica 18 gennaio allo show-room della concessionaria Motor Assauto a Gaglianico ci sarà il lancio ufficiale dell’ultima nata nella casa automobilistica coreana. La Nuova i20, progettata e sviluppata presso il centro R&D Hyundai (Hyundai Motor Europe Technical Centre) di Russelsheim, presenta un design caratterizzato dall’ultima evoluzione del percorso stilistico della casa coreana, ovvero la filosofia «Fluidic Sculpture». I punti di forza della nuova berlina di casa Hyundai sono quattro: il design, moderno e accattivante; lo spazio per gambe, testa e spalle, ambito in cui la Nuova i20 è leader; il volume di carico, con 326 litri (in modalità 5 posti) e il piacere di guida, grazie alla proposta di motorizzazioni rinnovate (1.2 benzina da 75 e 84cv, 1.4 benzina da 100cv, 1.1 Diesel da 75cv e 1.4 Diesel da 90cv), tutte in linea con la normativa Euro 6, in vigore da quest’anno. Un altro tema di assoluta importanza è la sicurezza: tutte le versioni hanno, di serie, 6 airbag, il controllo elettronico della stabilità (ESP), il sistema di monitoraggio della pressione degli pneumatici (TPMS), il sistema di assistenza alla partenza in salita (HAC), la segnalazione delle frenate di emergenza (ESS). Inoltre, nei modelli Comfort e Style sono di serie il Lane departure warning system, ovvero il sistema che segnala il superamento della linea di carreggiata, e il cruise control per la regolazione automatica della velocità.

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Gli allestimenti della nuova berlina Hyundai presenti nel mercato italiano saranno Classic, Comfort e Style: il prezzo di lancio scelto è 9950 euro (riferito alla 1.2 75cv 5p Classic). Anche per la Nuova i20, come per tutte le automobili Hyundai, sono previsti 5 anni di garanzia a chilometri illimitati. Il lancio ufficiale della Nuova i20 sarà sabato 17 e domenica 18 gennaio 2015 presso lo showroom della Motor Assauto, in Via Cavour 75 a Gaglianico (Biella): saranno disponibili numerose autovetture in pronta consegna e per un test drive. Per informazioni: info@nuovaassauto.it oppure tel. 015 2541325.


L’AZIENDA

Angelico, alla conquista del mondo Il marchio sponsor della pallacanestro apre nuovi negozi all’estero di Giampiero Canneddu, fotografie Archivio Lanificio Angelico

Buone notizie per l’azienda di famiglia di Massimo e Alberto Angelico: raddoppiato il fatturato del negozio online, in crescita quello delle vendite. E, mentre la squadra di basket sbarcava in Europa, i negozi monomarca vedevano la luce in Cina, Nord Europa e Medio Oriente.

Sembra una storia parallela: nell’anno in cui la squadra che guidano e sponsorizzano va alla conquista dell’Europa, l’azienda di famiglia si espande e porta il marchio in giro per il mondo con nuovi punti vendita monomarca. Buone notizie, insomma, per il nome Angelico, con l’impegno dei fratelli Massimo e Alberto che, se la domenica, si concentra attorno a un parquet e a una palla arancione a spicchi, nel resto della settimana è mirato allo sviluppo di un brand che, da Biella, si sta trasformando sempre più in un portabandiera della moda Made in Italy nel mondo. Le cifre? Nel 2014, mentre la squadra di pallacanestro completava la stagione della risurrezione dalle ceneri della retrocessione e portava a casa il primo trofeo della sua storia, l’azienda con sede a Ronco apriva i suoi primi flagship shop nella penisola araba, in due centri commerciali di Dubai, negli Emirati Arabi, e di Al Khobar, in Arabia Saudita. È l’inizio di un piano triennale di espansione nel Medio Oriente. Un altro progetto di sviluppo riguarda la Cina: all’apertura dei negozi Angelico di Macao e Guangzhou, ovvero la città più “biellese” dell’Estremo Oriente, specie dal punto di vista sportivo. È la città in cui gioca da quest’estate Alberto Gilardino, che poche settimane fa ha conquistato il suo primo titolo con la maglia dello Guangzhou Evergrande, la squadra dove allenava Marcello Lippi, ora sostituito da Fabio Cannavaro, e dove il preparatore atletico è Claudio Gaudino, pure lui biellese,

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visto che è nato a Mottalciata, e pure lui campione del mondo, visto che faceva parte della spedizione azzurra di Berlino 2006. In Cina il brand biellese ha stretto un accordo con un gruppo cinese che opera da anni con altri importanti brand della moda e gestisce una rete capillare di punti vendita in tutto il paese. Nel frattempo Angelico è approdata anche in Lituania, nel centro della capitale Vilnius. All’espansione della rete di vendita fisica, si è aggiunta la crescita di quella virtuale. Il negozio online è stato rivisto di recente, in modo da essere fruibile appieno anche dai dispositivi mobili, offrendo oltre 400 prodotti dall’abito all’accessorio maschile. Una scelta che i clienti non solo italiani hanno apprezzato: rispetto al 2013 il fatturato dell’e-commerce è raddoppiato. E, in un momento di crisi, è un dato eccellente. Così come c’è un segno positivo analizzando le cifre complessive delle vendite nei negozi: 17

+7%. «È stato un anno di svolta» commentano i fratelli Massimo e Alberto Angelico. «La strategia commerciale e distributiva è essenziale per adeguarci ai nuovi scenari, per reagire in modo strutturale alla situazione di crisi che in pochi anni ha cambiato il panorama in cui eravamo abituati a lavorare e siamo molto soddisfatti delle prospettive estere che si sono aperte, che ci assicurano una visione più serena per il futuro». Anche dal punto di vista stilistico, Angelico ha allargato il proprio mercato: nelle ultime stagioni l’azienda ha cercato di attrarre anche un consumatore più giovane, under 30, con un ampliamento dell’offerta elegante informale e casual, che convive accanto alle collezioni formali e da cerimonia. Ottime notizie, insomma, per il marchio biellese innamorato della pallacanestro, capace in pochi mesi di mettere il proprio nome sulla canotta di Alan Voskuil e sull’insegna di un nuovo negozio dall’altra parte del mondo.


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Da FUORIGIOCO è tempo di saldi rossoblù

CALENDARIO 2015 DEDICATO AGLI AMICI ANIMALI E A CHI LI PROTEGGE FOTOGRAFIE DI STEFANO CERETTI REALIZZATO IN COLLABORAZIONE CON:

Il 2015 da Fuorigioco si apre con i saldi al 30% su tutta la linea abbigliamento Erreà Republic e Canterbury: approfittate delle offerte speciali sulle scarpe da calcio, da calcetto e running. E per tutti i tifosi Pallacanestro Biella, l’assortimento completo del merchandising ufficiale, con uno sconto del 10% riservato a tutti gli abbonati! Via Galimberti 37b, Biella - tel. 015 84.09.365

Calendario: ecco il 2015 Rossoblù Bello, divertente e dal cuore grande: è il calendario 2015 di Pallacanestro Biella che torna, dopo l’esperienza di successo dell’anno scorso, e si propone ai veri tifosi che, un mese dopo l’altro, vogliono i ragazzi dell’Angelico sempre sotto i loro occhi. Ma non solo loro: le immagini scattate al Biella Forum da Stefano Ceretti li vedranno in compagnia degli sponsor e, soprattutto, dei cagnolini della casa famiglia per animali di Ponderano. Proprio alla struttura alle porte di Biella andrà il ricavato della vendita. Dove trovare il calendario, disegnato da E20progetti? Al Forum in occasione delle partite in casa, da Fuorigioco in via Galimberti, da Robe di Kappa in via Italia e al bar del PalaBonprix di via Pajetta.

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BIELLA DA vIvERE

RAGGIO VERDE presenta la qualità dei prodotti solidali Solidale Italiano Altromercato è il progetto che valorizza i prodotti realizzati in Italia in aree problematiche, nel rispetto dei valori e dei principi del Commercio Equo e Solidale: un’azione collettiva per una economia di giustizia. Con Solidale Italiano, Altromercato afferma anche in Italia un modello di sviluppo che mette al centro le persone, basato su equità, sostenibilità e solidarietà. I prodotti da agricoltura solidale e sostenibile crescono su terreni liberi dalla mafia, dallo sfruttamento e dal caporalato. Nascono così prodotti d’eccellenza, biologici e biodiversi. Cooperativa Sociale Raggio Verde Onlus Bottega Raggio Verde Cossato (BI) - Via Ranzoni, 12 - tel. 015 93.600 botteghe@raggioverde.com - www.raggioverde.com

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I bar migliori scelgono BALOSSINO BEVANDE Gli intenditori lo sanno: per apprezzare al meglio una buona birra, la spillatura è fondamentale. Per questo i gestori più attenti alla qualità del proprio servizio hanno scelto Balossino Bevande: il sistema DraughtMaster non aggiunge CO2 e garantisce la massima qualità e freschezza, valorizzando le qualità migliori di ciascuna birra, nel rispetto dell’ambiente. Via P. Maffei 8, Cossato - Tel. 015 93.317 - balossino.bevande@tin.it

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EDILIZIA

Ristrutturare: ecco la soluzione Global System: la casa dal preventivo all’agibilità di Stefania Zorio, fotografie d’archivio

Un geometra, un architetto, un ingegnere, un geologo e una manciata di imprese locali. Niente più noiose file da fare e pratiche da andare a cercare: dal 2009 per progetti e ristrutturazioni c’è Global System.

Dalla manutenzione straordinaria di condomini, alla ristrutturazione di ambienti dai quali ricavare per esempio negozi, farmacie e anche bar. Ma non solo: nata come ditta individuale, oggi Global System è un’impresa che coordina un team di professionisti pronti alla manutenzione di piccoli stabili, oltre che alla costruzione di abitazioni e ad offrire consulenze tecniche per pratiche edilizie e catastali. Global System è un’idea vincente nata sei anni fa, che oggi per soddisfare le richieste dei clienti si affida a imprese e artigiani locali. La sua sede è a Mongrando, ma per andare incontro alle esigenze di chi sceglie il suo team esegue lavori anche “fuori porta”: diversi i cantieri aperti per esempio in Liguria, in particolare al confine con la Francia. E anche in questo caso, se chi commissione l’opera è interessato, gli interventi saranno fatti esclusivamente per mano dei suoi professionisti di fiducia. Tra i punti di forza della ditta c’è poi sempre in ogni caso la professionalità dei collaboratori: “Per me è fondamentale- spiega il titolare, il geometra Cesare Sanson - che tutte le persone che prestano servizio per la mia impresa abbiano voglia di lavorare e sappiano fare al meglio il loro mestiere”.

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Global System offre consulenze tecniche, completa pratiche edilizie, sanatorie, effettua rilievi topografici ma non solo. Esegue anche progettazione di interni o di singoli elementi di arredo, e concretizza i sogni delle persone, assecondando le richieste di chi ha necessità di costruire casa, ristrutturando un casale o rinnovando una vecchia soffitta. Global System si avvale di un proprio ufficio tecnico e di studi di architettura e di ingegneria esterni, in modo da garantire un’assistenza completa e specializzata, dal rilievo preliminare al certificato di agibilità. Ed é a disposizione per preventivi gratuiti per qualsiasi intervento. Negli ultimi mesi la Global System ha lavorato principalmente a Mongrando, ristrutturando alcuni fabbriccati vicino al centro del paese. Si tratta della farmacia centrale, del bar Mixer sotto i portici dove si trova anche la filiale della Banca Sella e di un nuovo negozio di prodotti tipici locali e non solo. “Ci fa piacere che le persone che lavorano nei dintorni abbiano scelto di rivolgersi a noi, perché vuol dire che chi ci conosce ci dà fiducia – afferma il geometra-. Ed è una bella soddisfazione”. Gli interventi sono 21

stati di diverso genere: per quanto riguarda la farmacia, Global System ne ha firmato la direzione lavori e la progettazione, per il bar è intervenuta anche nelle opere murarie e strutturali, mentre per quanto riguarda il negozio è stato messo a punto un radicale intervento di ristrutturazione. In particolare, per quanto riguarda la farmacia, Global System è intervenuta sulla struttura di quello che fino a qualche mese fa era un appartamento: con la modifica della facciata hanno trovato spazio una vetrina e una bussola come ingresso. All’interno è stato invece ricavato uno spazio molto luminoso, moderno, dai colori tenui e allo stesso tempo caldi, per creare un ambiente accogliente. Il bar Mixer ha invece un nuovo look: sono state demolite le tramezze creando spazi ampi, con particolare attenzione ai disabili. L’ambiente, rispetto a prima, adesso è molto luminoso: nella controsoffittatura hanno trovato spazio luci che rendono l’ambiente decisamente moderno. Anche i dettagli non sono stati trascurati: per accedere al locale di servizio al piano interrato è stata scelta una scala in “corten”.


“Sfruttare al meglio l’esistente”. Questa è invece stata la parola d’ordine per la realizzazione del negozio di prodotti tipici, “La bottega di Paolo”, inaugurata la settimana prima di Natale. Qui il geometra Cesare Sanson e i suoi collaboratori hanno voluto dare un tono giovanile al locale: “Il titolare in questo caso si è affidato completamente a noi, dall’impianto elettrico alle finiture murarie. E dei colori e delle luci se n’è occupato l’architetto che collabora con l’impresa”. “Chi si rivolge alla Global System- continua il geometra- può in ogni caso scegliere se spiegare quale genere di lavoro vuole e affidarsi completamente a noi professionisti che gli consegneremo il lavoro “chiavi in mano”, oppure, come ha fatto Paolo, chiedere anche solo la progettazione, la direzione lavori e le opere murarie e affidarsi a un artigiano di fiducia per lavori idraulici”.

Tra i punti di forza di Global System, oltre alla qualità dell’intervento, c’è in ogni caso sempre il dialogo con il cliente: “Uno dei vantaggi che può avere una persona quando si rivolge a noi- continua il geometra Sanson- è che si rapporta sempre con la stessa persona. Ha sempre un solo interlocutore che mette in relazione gli artigiani che si occupano di un intervento tra loro, e a questo punto il lavoro andrà avanti più spedito. E per concludere, oltre alla possibilità di dilazionare i pagamenti, c’è anche sempre la possibilità di usufruire delle detrazioni fiscali. Ristrutturare un bagno completo, per esempio, può costare meno di 6 mila euro, e usufruendo della detrazione verrà a costare addirittura meno della metà”. Per informazioni: Global System Geom. Cesare Sanson - via Roma 6 - Mongrando (BI) - tel. 015 2564498 - www.globalsystemimpresa.it

SALUMI - FORMAGGI - VINI - PANE - FRUTTA e VERDURA Via Roma n. 12 in Mongrando - Tel. 015/666907

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CIAO GABRI

Le parole e i ricordi degli amici I social network inondati di messaggi: da Coleman a Angelico a cura di Giampiero Canneddu, fotografie di Stefano Ceretti Ho vissuto in varie città e paesi da quanto ho lasciato gli Usa per seguire il mio sogno, però Biella è l’unico posto finora dove mi sono davvero sentito come a casa. Uno dei motivi principali sei stato tu, Gabri. Anche se allora avevo meno esperienza per il basket, ero abbastanza consapevole per poter apprezzare il tuo lavoro duro, la tua gentilezza, la tua onestà, la tua amicizia e di rendermi conto che sei una brava persona. Non ho mai avuto un compagno di squadra migliore. Aubrey Coleman, a Biella dal 2011 al 2012, ora al Best Bbk, Lega2 turca Riposa in pace, amico mio. Hai davvero reso Biella un grande luogo in cui giocare. Kieron Achara, a Biella nel 2010/2011 Ho appena scoperto che il mio vecchio general manager Gabriele Fioretti è morto la notte scorsa. Era una delle persone dal cuore più gentile che si potessero incontrare. Si è sempre assicurato che i giocatori americani non avessero bisogno di nulla e sarebbe andato oltre i suoi doveri per farci sentire come a casa. Ci mancherai, e so che tutti a Biella non piangeranno la tua morte ma celebreranno la tua vita. Kevinn Pinkney, a Biella nel 2007/2008 e nel 2012/2013 Quando io incoraggiavo te in realtà eri tu che aiutavi me... Arrivederci mio caro amico. Francesco Montoro Ci siamo conosciuti tanti anni fa in un momento per me difficile, siamo stati gomito a gomito per tutta la stagione e tu riuscivi a confortarmi quando il mio morale era sotto tacchi. Lì ho imparato a conoscerti ed ora posso dirlo, a volerti bene. La tua cultura e bontà d’animo mi sono entrate dentro ed oggi mi sento smarrito. La settimana scorsa mi avevi detto che tutto stava andando bene; questa tua dignità e questo tuo coraggio erano e rimarranno un esempio. Ciao G e grazie per essere stato semplicemente te stesso. Cristiano Masper, a Biella dal 1999 al 2001 Ancora una settimana fa mi hai ripetuto: «Non mollo e tengo botta». Un grande: lo sei stato per tutta la malattia, eri tu che incoraggiavi gli altri. Competente, sempre sereno, pacato, mai una parola fuori dalle righe, mai un piagnisteo, ti sei caricato di un progetto senza sapere come poteva finire. Il risultato è stato di ridare dignità, entusiasmo ad una piazza che ribolle amore per il basket. Nessuno ti dimenticherà. Alberto Angelico, vicepresidente di Pallacanestro Biella Quando ho letto il tuo post su Facebook che stavi tornando a casa mi è venuto un sorriso immenso. Pensavo che ce l’avessi fatta almeno per il momento. Invece, lo avevi scritto solo per tranquillizzarci. Mi hai preso il culo un’altra volta. Purtroppo non mi potrai più offrire tutte le cene che mi devi, e sono tante. Perché ai tiri liberi vincevo io. Non riceverò più chiamate dallo zio di Biella. “Ciao Cucciolo” me lo potevi dire soltanto tu. Ti voglio bene, zio. Fai due tiri liberi con Dio adesso e prova a batterlo. Magari con lui vinci qualche cena in più rispetto a quelle che hai perso con me. Marco Laganà 23

Gabry era l’onestà e la correttezza fatta a persona, un uomo pieno di passioni. Riposa in pace amico “coscritto”. Matteo Soragna “Quando mi ritrovo fuori, ho l’impressione di camminare scalzo sopra un tappeto di spilli. Mi ballano le palpebre, le mani mi tremano, batto i denti. Il valium mi avvolge il corpo di nuvole, senza cambiare nulla allo stato dei nervi. Visto dall’esterno, sembro in estasi, dentro invece friggo, come una bobina elettrica che non smette di bruciare”. (Daniel Pennac). Ciao Gabry Simone Berti Caro Gabriele, con te la pallacanestro Italiana perde un apprezzato e preparato dirigente. In poco tempo ti eri guadagnato la stima e la fiducia di tutti, avevi contribuito a far crescere un movimento che amavi come non mai. Era tutta la tua vita. Sei arrivato a Biella “in punta di piedi” e poco alla volta hai aiutato a far crescere la nostra società. Mi hai insegnato molto, mi sei stato vicino nei momenti complicati. Dopo la retrocessione, nel momento più difficile, ci hai indicato la strada da seguire proponendo un progetto basato sulla crescita dei giovani che spero sia di esempio a tante altre società. Sei stato l’artefice della rinascita. Pallacanestro Biella e i nostri tifosi ti devono tanto. La nostra città ti deve tanto. Malgrado la malattia ti aggredisse non hai mai perso la voglia di lottare, non hai mai smesso di lavorare. Ti voglio ricordare felice e sorridente quasi incredulo dopo la vittoria contro la fortissima Le Mans. Mi hai guardato e sorriso, hai allargato le braccia sornione con immensa soddisfazione: la tua creatura aveva ancora una volta stupito tutti. Ci mancherai. Massimo Angelico

L’ingresso in campo il giorno della presentazione della squadra


RUBRICA a cura di Luca Rosia

Uno contro uno

i r b a G e i Corban

“Anche il nostro “Uno contro uno” in questo mese è un po’ speciale: le 24 domande a Fabio Corbani non sono le solite. Con lui abbiamo voluto parlare di Gabriele Fioretti. E le parole del coach dipingono un ritratto inedito, commovente e personale, come un amico che parla di un amico. Vi chiamavate per nome o usavate soprannomi? “Io l’ho sempre chiamato Gabri. Lui per la maggior della volte ‘coach’, com’è usanza qui in Pallacanestro Biella. È un segno di grande rispetto”. Ricordi il vostro primo incontro o la prima volta in cui hai sentito parlare di lui? “Quando Gabriele lavorava a Casale Monferrato abbiamo avuto alcuni incontri molto brevi. All’epoca avevamo ruoli diversi, lui era Addetto Stampa e Team Manager, io Capo Allenatore. In quei brevi incontri era comunque nata una sorta di simpatia reciproca”. E la prima volta in cui ti ha parlato della possibilità di venire a Biella? “Tutto è sbocciato in una famosa telefonata nell’estate 2013. Novanta minuti ininterrotti. Quello è stato il nostro primo approccio. Gabri cercava un allenatore e io una nuova squadra. Durante la nostra prima chiacchierata era rimasto sorpreso dalla sua passione, dalla sua voglia di creare un nuovo progetto. Successivamente mi ha poi confessato che anche lui era impressionato dal mio entusiasmo”. Qual era stata la tua prima impressione su di lui? “Nel mio ruolo di allenatore sono molto esigente. Cerco persone competenti e Gabriele lo era. Sono molto impulsivo, spesso aggressivo, istintivo...ho bisogno di figure che riescano a trasmettermi serenità. Anche in questo Gabri era eccellente”. E com’è cambiato, se è cambiato, il tuo giudizio su di lui nel tempo? “Non è mai cambiato. Non è mai cambiato fino all’ultimo giorno. La sera prima del ricovero in ospedale mi parlava nell’orecchio perché non aveva più voce: non voleva smettere di parlarmi. Anche in quel momento Gabriele è riuscito a trasmettermi la stessa serenità di sempre. Così nel letto di ospedale a poche ore dal suo partire per una nuova vita, riconoscendomi con gli occhi o con una smorfia, un semplice sorriso. Ero lì che soffrivo per lui e sentivo che voleva trasmettermi serenità. Voleva dirmi ‘stai tranquillo Fabio, è tutto ok’. Incredibile”.

che se poi quelle poche volte che Gabriele ha guidato la mia macchina, mentre ascoltavamo musica progressive rock, di cui sono un grande appassionato, riconosceva subito che c’erano dei brani dal lungo minutaggio tipico di quel genere musicale. Se anche qualcosa tra noi non collimava, cercava di venirmi incontro. Ascoltava e apprezzava”. Il giorno più bello del vostro rapporto a Biella? “Il giorno più bello è stato anche quello della settimana più brutta, la settimana della diagnosi della sua malattia, la settimana in cui da lì a breve abbiamo conquistato la Coppa Italia. Quando abbiamo vinto a Rimini sentivamo nel profondo che era un qualcosa che Gabri meritava. Potergli dare una gioia così intensa in un momento difficile, triste e spaventoso per quello che avrebbe dovuto affrontare, è stato bello. Chiaramente abbiamo avuto momenti più sereni prima della malattia. Ricordo la prima partita vinta la scorsa stagione a Capo d’Orlando e il bagno in mare fatto da tutto lo staff per onorare una scommessa: ‘Se vinciamo ci tuffiamo in acqua’. Doveva essere una sorta di castigo, una punizione... Da quell’acqua non siamo mai usciti”. E il giorno più difficile? “Il giorno prima del ricovero quando sono andato a trovarlo a casa e ormai la situazione stava precipitando. Gabriele non aveva più forza ed energia. Timidamente ho chiesto alla sua famiglia se potevo comunque andare a trovarlo. ‘Tu devi venire’, mi è stato detto. Io ero lì e Gabri era contento. Quando sono entrato e l’ho visto così debole mi è crollato il mondo addosso, ho capito che eravamo vicini a un non ritorno. Anche in quel momento difficile mi ha parlato tutto il tempo di pallacanestro, della partita appena persa contro Verona, degli aspetti positivi che aveva visto, che aveva letto. Tutto questo in un orecchio perché dalla sua bocca non uscivamo più suoni. È stato un momento difficilissimo, ma da Gabriele reso ancora una volta bellissimo”.

Due aggettivi per descriverlo “Solare e bello”.

Ricordi il “Gabri!” in diretta tv urlato davanti alla telecamera a Rimini dopo la finale di Coppa Italia? “Sentivo nel profondo che in un momento così triste per lui era bello e importante essere riusciti a dargli una gioia. Ho voluto così comunicargli il mio affetto in televisione quando sono venuti a intervistarmi dopo la partita. Lui era a casa e ha visto tutto in diretta; più avanti mi ha poi rivelato che quel ‘yes, Gabri, yes!’ l’aveva colpito terribilmente. In quel momento volevo essere con lui”.

Due difetti che gli avresti levato volentieri “Dovrei pensare, dovrei cercare... Forse i nostri gusti musicali non erano così allineati. An-

Una frase che ti ha detto e che non dimenticherai “È salvata in un messaggio che mi ha scritto dopo la sconfitta contro Mantova. In quella

partita siamo andati sotto di trenta punti e non ne venivamo fuori; io ho mantenuto un controllo con la squadra, rimanendo positivo ho cercato di far reagire i ragazzi comprendendo le difficoltà e non aggredendoli gratuitamente. Ho voluto cercare di aiutarli. Lui a fine partita mi ha scritto che era orgoglioso del mio comportamento, che era sempre più contento che io fossi il suo allenatore, l’allenatore che aveva scelto”. (coach Corbani ha la voce spezzata dalla commozione, ndr) La partita di cui andavate più fieri? “Ci piaceva giocar bene. Certo, la partita perfetta è stata quella con Le Mans, una partita che Gabri ha fatto in tempo a vedere. Ci piaceva giocar bene, potevamo anche perdere ma eravamo felici se la squadra aveva fatto una buona prestazione. Ci piaceva giocare il nostro basket, vedere i ragazzi andare a canestro, tentare tiri decisivi e anche sbagliarli, prendersi delle responsabilità. Questa era la nostra partita più bella. Vedere in campo quello che avevamo in testa”. E il giocatore che siete stati più felici di aver scelto? “Siamo stati felici di tutti. Gabriele ha spinto tanto per Hollis ed è stato bravo, perché io mi stavo orientando su un altro giocatore. Mi ha convinto a scegliere Damian. Non mi ha costretto, mi ha convinto. Non lo ha scelto per me, mi ha convinto a far sì che Hollis fosse una mia scelta. Questa era la sua bravura. Eravamo contenti di tutte le scelte fatte. Questa è stata una delle chiavi del fare bene, il fatto che i giocatori sentissero che noi avevamo fiducia in loro”. Ti ha mai “imposto” una sua decisione? “Mai. Mai”. E tu hai mai dovuto litigare con lui per imporne una tua? “Mai. Spesso abbiamo scherzato. Come quando ho insistito per Voskuil: facevo finta di guardare i giocatori, le guardie che lui mi segnalava perché volevo Alan. Gabriele rideva di questa cosa, conosceva benissimo il mio pensiero. No, non abbiamo mai litigato, mai avuto una discussione su niente di niente”. Avevate qualche rito scaramantico in comune per le partite? “No, ognuno il suo. Io poi non sono scaramantico e nemmeno maniacale. Qualche piccola cosa come le calze... Se vinco continuo a indossare le stesse calze, e l’anno scorso di partite ne abbiamo vinte una valanga di fila. Gabri mi prendeva in giro dicendomi che per 24 ore le calze si possono anche tenere, ovvero un’ora e mezza per undici partite, quante ne abbiamo vinte tra il Campionato e la Coppa Italia. ‘Le calze un giorno si possono tenere’ mi diceva, ‘quindi di cosa stiamo parlando!’” 24


RUBRICA a cura di Luca Rosia

E un modo di rilassarvi insieme dopo le partite? “No, dopo le partite no. Ci rilassavamo durante la settimana mangiando insieme da Angelo. Quei momenti mi mancano terribilmente. Mangiando parlavamo dell’allenamento del mattino e di quello del pomeriggio, della stagione successiva, della programmazione, dei giocatori che avevamo visto. Parlavamo poi con un amico in comune, Mirko. Parlavamo di libri, di musica, di cazzate. Di tutto. Mangiare insieme a Gabriele era una delle cose più belle che ho vissuto da quando sono qui a Biella”.

dissi chiaramente che la scelta spettava alla Società. Io ho voluto Alan l’anno prima, avevo bisogno di lui per riuscire a vincere dieci partite e salvare la squadra, ma a quel punto era il Club che doveva prendere una decisione. Tutto il pubblico lo voleva, io lo volevo, ai dirigenti Voskuil piaceva così come piaceva allo staff. Alan è un giocatore che adoro e che considero perfetto per il mio sistema di gioco, ma quest’anno la scelta spettava alla Società. Poi è stata cavalcata, giusto il tempo di trovare l’accordo economico”.

Una vostra telefonata-fiume in un viaggio tra la Valtellina e il Veneto ha fatto storia: continuavate a sentirvi con lunghissime telefonate? “No. Finita quella telefonata ho chiamato il mio agente per dirgli che volevo andare ad allenare a Biella. Lui mi ha poi confessato che dopo un secondo anche Gabri lo aveva chiamato per chiedergli quanto costassi. È consuetudine che quando è in corso una trattativa non ci si senta più, tutto rimane in mano all’agenzia. Stacchi un attimo i contatti. Appena abbiamo firmato, invece, siamo partiti con una marea di telefonate, FaceTime, messaggi, WhatsApp, perché io ero all’estero con la Nazionale Under 20. Da lì in poi ha avuto inizio un continuo scambio di idee, nomi, giocatori... Pur lontani, anche in quel momento io e Gabriele abbiamo fatto tutto in perfetta sintonia, senza avere mai una sola incomprensione”.

Quanto mancherà a Biella? “Tanto, tanto, la storia di Gabriele è irripetibile. Mancherà tanto a me perché era il mio referente principale. Mi manca la figura del General Manager per come è stata lui per me. Oltre a trovarci bene da un punto di vista lavorativo, ci siamo trovati bene da un punto di vista caratteriale. Questo è importante quando fai sport e hai a che fare con tante tensioni. In questo anno e mezzo abbiamo perso alcune partite, l’anno scorso a gennaio non abbiamo mai vinto, eppure tra noi non c’è mai stato un momento di nervosismo, non ci siamo mai guardati male una volta, mai fatti una faccia, uno sbuffo. Né prima, durante o dopo la partita. Abbiamo sempre accettato tutto con grande serenità. Da un punto di vista egoistico dico che a me Gabri mancherà immensamente. E posso dire con altrettanta presunzione che mancherà tantissimo anche a Pallacanestro Biella. Purtroppo Biella ha perso una persona che poteva dare tantissimo, una figura unica. Noi che abbiamo vissuto Gabriele dobbiamo riuscire a trasmettere ad altri tutto quello che di lui ci portiamo dentro”.

La prima cosa che ti ha detto quando, quest’estate, hai pensato che sarebbe stato bello riconfermare Voskuil? “Nessuno dei due pensava che Voskuil fosse riconfermabile. Eravamo convinti che andasse a giocare in Serie A o all’estero. Abbiamo valutato altre guardie, poi un giorno Gabriele mi ha chiamato e mi ha detto che aveva ricevuto una telefonata dall’agente di Alan e che Alan voleva tornare. Mi chiese cosa pensassi e io gli

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E quanto mancherà alla pallacanestro italiana? “Mancherà molto, ma la pallacanestro italiana in questo momento è distratta. Lo è mediaticamente: ci sono campionati che non sanno cosa

fanno altri campionati e mancanze televisive importanti rispetto al passato. Prima c’era più comunicazione tra i dirigenti, gli allenatori, c’era molto più interscambio tra gli spettatori dell’A1 e dell’A2. Tutti sapevano tutto di tutti. Da due/tre anni non è più cosi. La pallacanestro italiana ha perso Gabriele Fioretti ma in realtà non sa veramente cosa ha perso. Lo immagina perché tutti abbiamo parlato, scritto, detto qualcosa. Lo immagina, ma purtroppo non lo può sapere”. Intitoleresti a lui il Biella Forum? “Assolutamente, senza ombra di dubbio, anche se è molto triste quando arrivi in un campo ed è intitolato a una persona che non c’è più. Credo sia giusto così. Gabriele è entrato di diritto nella storia del Club, l’unico trofeo vinto da Pallacanestro Biella porta la sua firma. E poi ha dato il via a una ricostruzione in un momento in cui a Biella la pallacanestro sembrava fosse vicina a scomparire. Invece non solo è rimasta, ha avuto un’annata bella, con sorriso, gioia, con trasporto. Io faccio questo lavoro da trent’anni, ho vissuto le emozioni dell’Eurolega e dell’A1 con Società di altissimo livello, ma le emozioni che sto avendo qui a Biella sono incredibili. Qui la gente, il pubblico trasmette energia, brividi, perché è contento di quello che vede e di quello che noi trasmettiamo a loro. C’è tanta opera di Gabriele in questo, ecco perché credo che sia giusto che il Forum porti un giorno il suo nome”. Se potessi dirgli un’ultima cosa, che cosa gli diresti? “Eh... Gli direi ‘torna’. Ma mi viene da piangere...”. (coach Corbani è visibilmente commosso, ndr)


FITNESS

Perché camminare fa bene

Lo dice uno studio: l’attività fisica, anche moderata, allunga la vita a cura di Andrea Nascimben (Chinesiologo/master in Posturologia specializzando in Osteopatia), fotografie d’archivio

I risultati di una ricerca spiegano perché gli operatori della sanità dovrebbero spingere i propri pazienti verso uno stile di vita attivo, motivandoli indipendentemente dall’età. Camminare regolarmente allunga la vita: lo conferma uno studio che ha coinvolto i 1255 pazienti del modulo dipartimentale dell’attività motoria per cardiopatie pregresse dell’Ausl di Ferrara. Nel corso di una valutazione preliminare, sono stati raccolti i dati

relativi ai più noti fattori di rischio, quali indicatori di gravità della patologia sofferta, livelli di glicemia e colesterolemia ed abitudini dannose come il fumo di sigaretta. È stata quindi misurata la velocità di cammino, attraverso un test su tappeto rotante appositamente ideato, che si basa sull’intensità d’esercizio percepita dal paziente. Il test è stato concepito per poter essere usato in sicurezza anche al di fuori delle strutture sanitarie, come in palestre e centri fitness, in quanto basato su un’intensità d’esercizio lieve o moderata.

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La velocità di cammino misurata con questo test è risultata il fattore più importante nel determinare la sopravvivenza a dieci anni: le persone in grado di camminare più velocemente (con una velocità media di 5,5 chilometri orari) hanno mostrato una mortalità inferiore dell’80 per cento rispetto ai pazienti del gruppo più lento (3,4 chilometri orari), indipendentemente dall’età e dalle altre condizioni di partenza. Inoltre, i pazienti che, dopo due anni, hanno incrementato la velocità di cammino, hanno ottenuto un’ulteriore riduzione del rischio pari al 50 per cento. Questi risultati rafforzano il messaggio sui benefici dell’esercizio fisico, anche nelle persone che hanno sofferto di patologie cardiache, e supportano il concetto secondo il quale gli operatori della sanità dovrebbero motivare i propri pazienti, indipendentemente dall’età, ad uno stile di vita attivo, che inizia da regolari passeggiate a passo lieve o moderato. Ma quali sono gli effetti benefici sull’organismo durante l’esercizio fisico? Aumenta la perfusione del letto vascolare, per aumentato flusso dei liquidi e per l’apertura di nuovi capillari. Aumenta anche la sensibilità dei recettori per l’insulina (maggior traslocazione Glut-4 dal citosol alla membrana cellulare con aumento del trasporto del glucosio all’interno della cellula, ovvero minore glicemia). Aumenta la capacità di assorbimento dell’ossigeno, per maggiore formazione di mitocontri. E aumenta anche la disponibilità di ossigeno, per maggiore efficienza alveolare e maggior quantitativo di emoglobina. Per informazioni: Metropolitan Wellness Club - piazza Vittorio Veneto 16f - Biella - tel. 015 0991578 - www.metropolitanclub.it

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PER LA CASA

L’esperienza della famiglia Zanellati I 50 anni di storia dell’impresa di decorazioni di R.T., fotografie d’archivio

L’azienda artigiana di Biella è specializzata nelle tinteggiature per esterni e per interni usando pitture a basso impatto ambientale e in armonia con il paesaggio. Esperienza, professionalità e conoscenza delle tecniche artigianali affiancate da soluzioni innovative: è il mix vincente dell’azienda Decorazioni Zanellati, fondata a Biella 55 anni fa da Giannino

Zanellati e oggi guidata dal figlio Corrado coadiuvato dal fratello Giacomo e dal padre. L’impresa a conduzione familiare opera perlopiù nelle abitazioni private del Biellese, ma anche nel Vercellese, nel Novarese e qualche volta all’estero, specialmente in Francia e in Svizzera dove alcuni biellesi che si affidano alla professionalità della famiglia Zanellati hanno una seconda casa. Tra i lavori nei quali la famiglia Zanellati si è specializzata, anche avvalendosi della collaborazione di artigiani esterni autonomi, ci sono le decorazioni per interni e per esterni, la posa di carta da parati e di tappezzerie in stoffa e tessuto non tessuto, di cappotti termici e di resina decorativa, i risanamenti degli intonaci in caso di umidità e di infiltrazioni d’acqua, la costruzione di pareti e di soffitti in cartongesso, nonché quella di arredi di design in cartongesso per ogni esigenza. Tra i punti di forza della famiglia Zanellati c’è la capacità di suggerire le giuste tonalità per ogni situazione. Interessante è la realizzazione di pavimentazioni in resina decorativa, di alto e basso spessore, in base al gusto e alle esigenze del cliente. La resina si può utilizzare con ottimi risultati in caso di ristrutturazione, in sostituzione delle piastrelle: è semplice da pulire e da detergere e gli effetti decorativi e di personalizzazione possibili sono illimitati. Per informazioni: Decorazioni Zanellati - via Giorgio Meschiatis 3 Biella - tel. 015 406151

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IN CAMPO

Tra trasferte e derby L’anno inizia con sole due partite in casa di Giampiero Canneddu, fotografia di Stefano Ceretti

15ª giornata, domenica 4 gennaio

19ª giornata, domenica 25 gennaio

Palasport Città di Frosinone, ore 18.00

Biella Forum, ore 18.00

Basket Veroli - Angelico Biella Gli ex

Simone Berti (a Veroli nel 2012/2013) Luca Infante (a Veroli nel 2012/2013) La data: 23 novembre 2014 Con 23 punti in 35 minuti Alex Legion scende in campo per l’ultima volta da uomo chiave della squadra con la maglia di Veroli. Due settimane dopo l’americano, ex Roseto, era già in campo con la sua nuova maglia, quella della Lighthouse Trapani, con cui ha affrontato Biella, perdendo, nell’ultima partita in casa prima di Natale.

16ª giornata, domenica 11 gennaio Manital Torino - Angelico Biella PalaRuffini di Torino, ore 18.00

Gli ex

Luca Bechi (a Biella dal 2001 al 2010) Guido Rosselli (a Biella nel 2007/2008) Lorenzo Gergati (a Biella dal 2004 al 2006) La data: 12 dicembre 2014 Nell’allenamento del venerdì prepartita un richiamo di coach Bechi suscita la reazione di Valerio Amoroso: stando alle testimonianze, il giocatore si sarebbe scagliato contro il tecnico e solo un paio di compagni trattenendolo hanno evitato lo scontro. Due giorni dopo, la domenica di Manital-Barcellona, la comunicazione: il giocatore è fuori rosa per problemi disciplinari.

17ª giornata, domenica 18 gennaio Angelico Biella - Fileni BPA Jesi Biella Forum, ore 18.00

Gli ex

nessuno La data: 11 maggio 2000 Al palazzetto dello sport di Jesi va in scena gara-5 delle semifinali promozione di A2: la Sicc padrona di casa sconfigge la Biella di Federico Danna con 23 punti del bosniaco Gordan Firic. Per Biella ne segnò 26 Norman “The Storm” Nolan. Quella Jesi perse poi la finale promozione contro la De Vizia Avellino.

18ª giornata, mercoledì 21 gennaio FMC Ferentino - Angelico Biella

Palasport Ponte Grande di Ferentino, ore 18.00

Gli ex

nessuno La data: 15 maggio 2009 Con 17 punti e 4 rimbalzi Omar Thomas, ora stella di Ferentino, fu uno dei protagonisti della vittoria della Rieti allenata da Lino Lardo al Biella Forum. In una stagione trionfale per i rossoblù, con il raggiungimento della finale scudetto, Rieti fu la sola, insieme a Teramo, Cantù e Siena, a battere sempre Biella in stagione.

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Angelico Biella - Pallacanestro Trieste 2004 Gli ex

nessuno La data: 27 aprile 1996 La sfida più tesa di sempre tra una squadra di Biella e una di Trieste è stata quella del girone playoff di serie B2, nella stagione 1995/96. L’Ing di Federico Danna ricevette alla penultima giornata lo Jadran Trieste, la seconda squadra della città, portabandiera della minoranza slovena. Vinse 87-86 e fu decisiva una palla persa in contropiede da Jan Budin, che scivolò su una macchia di sudore. Luca Infante e Simone Berti, capitano e vice


EDITORIA

Cento anni del Bona in un libro Cinque saggi raccontano la storia della scuola di Stefania Zorio, fotografie tratte dal libro

L’istituto biellese ha celebrato il centenario attraverso eventi rivolti agli studenti, agli ex allievi e alla cittadinanza, per non dimenticare la sua storia, ma anche e soprattutto per guardare al futuro. E a fine mese uscirà un testo che contiene saggi condotti sotto la cura scientifica di Ester de Fort. I festeggiamenti per il centenario della scuola di via Gramsci a Biella stanno per concludersi. Un anno di eventi, incontri e mostre che si chiude con la pubblicazione di un libro di 180 pagine edito da E20ProgettiEditore, che contiene saggi, oltre che una

cronologia dettagliata con le date che hanno segnato la storia della scuola e una serie di fotografie che raccontano non solo l’istituto inteso come edificio, ma anche i suoi allievi, e i suoi laboratori. I saggi sono 5 e sono firmati da Cesare Panizza, Danilo Craveia, Lelia Zangrossi, Enzo Mario Napolitano e Ugo Mosca. La loro cura scientifica è stata affidata a Ester de Fort, docente di Storia Contemporanea presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Torino. L’Istituto Tecnico Commerciale Statale “Eugenio Bona” è stato inaugurato il 4 novembre 1913 grazie a un generoso atto di donazione di Eugenio Bona, studioso e amministratore biellese. La sua visione di imprenditore illuminato e uomo politico proiettato verso il futuro, lo portò alla costruzione della prima scuola superiore in Italia che offrisse corsi di tecnica amministrativa, di ragioneria industriale, di analisi e conoscenza delle merci e insegnamenti pratici necessari a coprire le funzioni direttive ed amministrative e gli impieghi di concetto nelle aziende commerciali, industriali e bancarie. Inaugurata a novembre, sei mesi dopo la sua morte, la scuola completava il disegno che accomunava anche altri imprenditori biellesi convinti che la formazione tecnica dei giovani fosse un grande valore non solo per i giovani stessi, ma anche per il futuro del territorio: Pietro Sella aveva fondato la scuola tecnica di Mosso, Quintino Sella l’Iti e Felice Piacenza il Lanificio Scuola.

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•Stampe digitali •Packaging e prodotti cartotecnici •Brochure: depliant di prodotto •Cataloghi: presentazioni di vendita •Company profile: presentazione aziendale •Pubblicità esterna: manifesti, locandine e cartellonistica •Prodotti promozionali: cartelli vetrina, volantini, schede •Modulistica: aziendale e amministrativa •Manuali tecnici •Listini: tecnici e di vendita •Editoria: riviste, periodici •Stampe d'arte: libri e monografie

Via C airoli, 1 4 0 - 1 3 8 9 4 Ga gli a ni c o (BI) Te l . 0 1 5 2 54 7 3 5 2 - Fax 0 1 5 2 5 4 8 5 6 7 - gr a f i c a . b o t a lla @ g m a il.c om



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