TIME OUT - N.25 Febbraio 2016

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N. 25 - FEBBRAIO 2016

Proviamo e r a d r a u g a più in alto

Conformgest, un “motore” rossoblù

Gli appuntamenti di febbraio

Studio Toio, l’immobiliare 2.0


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Mensile ufficiale di Pallacanestro Biella lifestyle, cultura e attualità biellese

Registrazione presso il Registro dei Giornali e dei Periodici del Tribunale di Biella n° 578 del 29/11/2013

Proprietario della testata: Pallacanestro Biella Ssdarl Via XX Settembre, 10 - 13900 Biella Tel. +39 015 88.53.500 - info@pallacanestrobiella.it

Stampa: Tipolitografia Botalla srl Via F.lli Cairoli, 140 - 13894 Gaglianico (BI) Progetto grafico: Fabrizio Lava e Michele Tolu, E20progetti Impaginazione: Michele Tolu - michele.tolu@e20progetti.it Marketing e pubbliche relazioni: commerciale@e20progetti.it

Direttore responsabile: Giampiero Canneddu

Fotoeditor: Fabrizio Lava - fabrizio.lava@e20progetti.it

Editore, redazione e amministrazione:

Fotografi: Stefano Ceretti, Fotografo Ufficiale Pallacanestro Biella Massimo Ceretti, Stefano Lanza, Michele Rosetta e Fabrizio Lava

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In copertina: Lo sguardo di Simone Pierich, fotografia di Stefano Ceretti fotografo Ufficiale Pallacanestro Biella

Hanno collaborato alla realizzazione del N°25 febbraio 2016: Giampiero Canneddu, Francesca Fossati, Stefania Zorio, Desiree Bonaldo, Laura Trenga, Niccolò Bosio e Luca Rosia Tutti i punti di distribuzione su: www.timeout.pallacanestrobiella.it www.facebook.com/timeoutbiella

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IL PERSONAGGIO

La supernova Hall nel cielo di Biella Cifre da campione per 15 match: solo un infortunio poteva fermarlo di Giampiero Canneddu, fotografie di Stefano Ceretti

Carisma, classe e un po’ di follia: così l’americano con il numero 1 ha contribuito a cambiare il volto della squadra. E ora che la sua stagione è finita indossa i panni del tifoso: «È stato un onore vestire la maglia di Biella». Nel cielo della Biella cestistica è stato una supernova effimera e splendente: Mike Hall ha cominciato a brillare di luce abbagliante quando ancora doveva atterrare a Malpensa, twittando in italiano e pubblicando fotografie su Instagram con dentro tutto l’entusiasmo per tornare a giocare e per tornare a farlo in Italia in una piazza che si ricordava come calda e appassionata. Poi è arrivato sul parquet: esordio in casa, contro la Ferentino milionaria, e subito vittoria, la prima di un campionato iniziato con quattro schiaffoni. La fiammella era ancora tenue e sballottata da mille venti contrari (vi ricordate il dopo-Omegna, cinque vittorie consecutive orsono?). Ma ad alimentarla con un po’ di combustibile potente è stato lui: allegro, folle, con una voglia matta di avere in mano il pallone decisivo (magari sbagliando, come a Rieti), con una voglia matta soprattutto di vincere, al punto di fare a occhiatacce con la panchina quando un cambio non gli andava giù I momenti drammatici dell’infortunio al ginocchio di Mike Hall

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o una sequenza di azioni si consumava senza che la palla passasse dalle sue mani. Non si vedeva dai tempi di Damon Williams un’ala forte che prendeva il rimbalzo, partiva in palleggio come un play e chiudeva l’azione tirando da fuori o dalla media come una guardia. E chissà, quando Miki Carrea – scherzando – diceva di Hall «mi farà ammattire da qui alla fine della stagione», pensava proprio a quelle azioni lì.


Mike Hall si arrabbia con un arbitro e, nella foto piccola, mentre saluta i fans

Poi però era anche il giocatore capace di attirare le attenzioni della difesa in post basso e poi di scaricare palla a Marco Venuto, per renderlo il match winner, diventando l’interprete ideale del passing game di Carrea. Non si chiude per sbaglio a 3,3 assist a partita, cifre da playmaker. A cui somma cifre da centrone alto e grosso: 13 rimbalzi a partita (6 in 12 minuti nel suo forzato addio contro Latina), 22,7 di valutazione media, 27 punti (a Omegna, losing effort) e 19 rimbalzi (contro Casalpusterlengo) come high. E per tre volte in 15 presenze la valutazione ha superato quota 30. Solo un dettaglio gli è mancato: il “doppio ventello”, 20 punti e 20 rimbalzi nella stessa partita, un piccolo traguardo personale che non aveva mai raggiunto in carriera e che gli sarebbe tanto piaciuto aggiungere alla lista dei trofei.

Obiettivo fallito, o forse solo rinviato, anche se non sarà facile, a quasi 32 anni, rimettersi in piedi e tornare una seconda volta da un infortunio serio, dopo quello allo stesso ginocchio che lo aveva fermato nel dicembre 2012, dopo sole due partite in Israele con il Maccabi Ashdod, e lo aveva costretto a saltare il resto di quella stagione. Da quello stop è stata una lentissima risalita: Venezuela, Spagna, Brasile, Grecia, un passaggio a Verona senza giocare, per un totale di una manciata di partite in due stagioni. A Biella aveva dimostrato innanzitutto di essere ancora un giocatore in grado di spostare gli equilibri: «Se fosse anche continuo» ha detto di lui Alessandro Ramagli dopo la sconfitta della sua Siena al Forum «non sarebbe qui in A2 ma da qualche parte in Eurolega». In quel match Hall giocò maluccio per poi essere decisivo allo sprint, quando la palla pesa quintali e la tensione annebbia vista e mente. Non a lui, però, né alla sua indole. Per fermarlo è stato necessario qualcosa di più definitivo come un tendine rotuleo che si lacera cadendo male sulla gamba sinistra dopo un fallo subito. Ora deve solo pensare a guarire. E a tifare Biella dalla convalescenza: «La vita di un atleta può essere crudele» ha scritto su Facebook la sera dell’infortunio. «Si dedicano anni o una vita intera a qualcosa e tutto può svanire in un istante. Il mio morale è alto perché l’ultima volta in cui ho subito questo infortunio sono tornato in sei mesi. Ma se questa fosse la fine, sono orgoglioso di dire che me ne sono andato da vincitore: cinque vinte di fila e miglior rimbalzista del campionato. E mio figlio mi ha visto giocare! È stato un onore vestire la maglia di Biella. Spero di rivedervi presto». 6


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VECCHI E NUOVI

Da Ale (Grande) a Ariel (Svoboda) L’addio del playmaker, l’arrivo dell’argentino di Giampiero Canneddu, fotografie di Stefano Ceretti

A gennaio il cambio in corsa nel roster dell’Angelico: la partenza per Latina per l’ex numero 14, l’arrivo dalla serie B del neo-numero 77. Che aveva giocato con Sambugaro a Novara ed era stato a un passo dalla firma con Biella nel 2013.

Doveva segnare almeno 17 punti per eguagliare il suo top nella stagione (ottenuto, guarda caso, in Latina-Angelico): al Biella Forum, da avversario, Alessandro Grande ne ha messi a segno 18, con la sua nuova maglia di Latina. Il suo sostituto Ariel Svoboda si è fermato a quota 0, in un faccia a faccia che è stato tale soprattutto per il pubblico. Lo stesso che ha mugugnato più per sorpresa che per disappunto quando Grande ha messo una tripla dopo l’altra nel cesto rossoblù. E che dopo la sirena finale gli ha dedicato un rapido coro di sfottò, che – a giudicare dalla faccia del giovane play – un po’ ha fatto male, anche se a far da contrappeso ci ha pensato il gesto da uomo vero di Niccolò De Vico: il numero 21 ha sospeso per un istante i festeggiamenti per il successo, è andato da Grande e lo ha tirato su di morale con pacca e abbraccio. Il cambio in corsa si è materializzato in 24 ore a metà gennaio, nel primo giorno di apertura del mercato di A2: rescissione del contratto con Grande a liberare la maglia numero 14, firma del contratto con Svoboda (che ha scelto il numero 77 mai usato prima in rossoblù) e con la sua fame e sete di rivincita dopo qualche stagione lontano dalle serie che cominciano con la A. In A2 c’era già stato, al suo arrivo in Italia. La squadra? Novara: allenatore Fabio Corbani, guardia titolare Marco Sambugaro. «Mi

Le due maglie di Ale Grande: lasciata quella di Biella, il ritorno al Forum con Latina

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Ariel Svoboda nella sua “prima” al Biella Forum

ricordo le botte che mi tirava in allenamento» ha scherzato il general manager il giorno della presentazione. «Per forza» ha risposto con prontezza l’argentino trapiantato in Sicilia (ha un bed & breakfast a Trapani, dove ha giocato): «uno come Sambu, se lo lasciavi tirare piedi per terra, ti faceva sempre canestro. Dovevo menarlo un po’ per limitarlo...». All’Angelico ha promesso il massimo impegno, come per chiudere anche con se stesso un cerchio che si era aperto nell’estate del 2013. Era arrivato alla ripresa degli allenamenti estivi, chiamato da Fabio Corbani, in prova. Ma il play designato da affiancare a Marco Laganà era Donte Mathis. E lui firmò altrove. Poi Mathis disse no all’ultimo momento, per ragioni personali. Svoboda sarebbe stata la scelta naturale, ma ormai aveva già trovato una squadra. E così venne scelto Simone Berti. «Sono pronto a dare più del cento per cento per questa società» ha detto Svoboda appena arrivato a Biella. «Per me è una grandissima occasione. L’ho cercata molto in questi ultimi anni, ho sempre creduto che almeno una possibilità potevo meritarla. Adesso finalmente è arrivata». Più guardia che playmaker, ma in grado di portare palla se necessario, più alto e muscoloso di Grande, arriva anche con buone referenze da difensore, e non solo per le gomitate che si prendeva in allenamento una decina di anni fa Marco Sambugaro. A tutto questo aggiunge l’attitudine al tiro da tre, che probabilmente mostrerà cammin facendo, quando entrerà meglio nei meccanismi del gioco di Michele Carrea, fatto di movimenti e passaggi più che di soluzioni individuali. Alessandro Grande, due volte in doppia cifra nelle prime due partite con la nuova maglia di Latina, è invece con un piede e mezzo dentro i meccanismi della squadra allenata da Gramenzi. I suoi 18 punti al Biella Forum hanno mo9

strato che non era né “scarso” né “una pippa” come è stato bollato con scarsa pazienza da qualche tifoso rossoblù nel periodo più nero della squadra. Un trattamento spettato anche ad Andrea La Torre, che però ha tirato fuori il carattere restando a Biella. Quello di Grande (che ha chiesto di andare via «non sentendo» come ha detto Sambugaro «la fiducia dello staff») resta uno dei pochi casi di giovani promettenti arrivati a Biella e partiti senza essere migliori. «Se un matrimonio non funziona» ha sottolineato nel dopogara di Angelico-Latina Michele Carrea «è colpa del marito e della moglie. Mi prendo la mia fetta di responsabilità per come è finita. E gli auguro ogni fortuna».


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CASA

Studio Toio, l’immobiliare 2.0

In viale Macallé il luogo ideale per comprare, vendere e avere consigli di R.T., fotografie d’archivio

Da gennaio il dinamico staff dello Studio Toio ha una nuova sede in viale Macallè dove, oltre a proporre alloggi, case, negozi o saloni in vendita o in affitto, è disponibile ad aiutare chi è in cerca di un consiglio o di una soluzione in materia immobiliare. Un mediatore che trovi un punto d’incontro tra chi vuole vendere una casa e chi ne vuole acquistare una, ma anche un consulente che sappia dare consigli negli ambiti urbanistico, catastale e di efficienza energetica o per operazioni immobiliari in generale, ad esempio, nei casi di divisioni tra familiari di immobili di proprietà. È questa, secondo Daniele Rotella, titolare dello Studio Toio di viale Macallè a Biella, l’evoluzione della figura dell’agente immobiliare. Quest’ultimo, nell’immaginario collettivo, è da interpellare quando si voglia vendere o acquistare un immobile. In realtà, rappresenta un valido aiuto anche per chi non vuole arrivare alla compravendita, ma necessita di altri servizi e suggerimenti che hanno a che fare con gli immobili, diventando di fatto un vero e proprio consulente. Uno dei servizi necessari è il controllo dell’abitazione, per verificare che sia in linea con le normative nel caso in cui, in futuro, si decidesse di metterla in vendita. «Troppo spesso si arriva all’atto notarile per scoprire che l’immobile oggetto della compravendita ha qualcosa che non va: un problema a livello catastale, comunale o un vizio di forma tale da rendere nullo l’atto - dice Rotella, che ha alle spalle 12 anni di esperienza nel settore immobiliare in prevalenza nella provincia di Biella, ma anche in quella di Alessandria -. Ecco perché ci proponiamo innanzi tutto come consulenti per aiutare le persone a decidere

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la strada da intraprendere e a trovare la soluzione più giusta per gestire i propri immobili». Lo staff dello Studio Toio, il cui nome deriva dal diminutivo di Vittorio, il nome del figlio di Rotella, è composto da un geometra, due agenti e una coordinatrice di ufficio: Daniele, Luca, Dario e Ylenia. È la rete di rapporti creata negli anni con studi tecnici e notarili a far sì che lo Studio Toio possa offrire servizi immobiliari a tutto campo, per spazi in prevalenza residenziali, ma anche commerciali, artigianali e industriali. Lo studio, dall’inizio dell’anno nuovo, ha aperto in città. Nella nuova sede gli uffici sono luminosi e l’atmosfera è rilassante e al contempo stimolante, grazie alla presenza di fotografie che raffigurano vedute del Biellese. Per informazioni: Studio Toio - viale Macallè 15, Biella tel. 015 402535 - ufficio@studiotoio.it - www.studiotoio.it


AGENDA

Gli appuntamenti di febbraio Tra cultura, mostre, teatro e sport invernali di R.T., fotografie d’archivio

Superato il Carnevale con i suoi festeggiamenti, il territorio continua a proporre occasioni per tutti i gusti. Tornano anche le mongolfiere a Pollone. C’è un mese (abbondante) di eventi a Biella e dintorni nella nostra guida pratica per sportivi e appassionati di natura, cultura e teatro. E a marzo (neve permettendo) torna lo spettacolo dello sci alpinismo con il Periplo del Monte Rosso. Biella, da sabato 13 a domenica 28 febbraio L’ESODO ISTRIANO IN UNA MOSTRA FOTOGRAFICA “Se la memoria non m’inganna...” è il titolo della mostra con cui la Fondazione Cassa di Risparmio di Biella apre la sua attività culturale nel 2016. Nelle sale espositive di via Garibaldi, a ingresso libero, saranno esposte fotografie che parlano dell’esodo degli italiani dell’Istria che iniziò nel maggio del 1945 e del modo in cui il Biellese accolse gli esuli. La mostra sarà aperta da lunedì a venerdì dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 16 alle 17.30, il sabato e la domenica dalle 16 alle 19, con possibilità di visite guidate a cura degli studenti. Sono possibili prenotazioni per visite di classi. Spazio Cultura Fondazione CRBiella, via Garibaldi 14, Biella Info: www.fondazionecrbiella.it

Pollone, domenica 14 febbraio TORNA IL VOLO DELLE MONGOLFIERE Lo spazio verde intorno al lanificio Piacenza di Pollone sarà per un giorno il campo di volo delle mongolfiere. L’appuntamento è per domenica 14 febbraio. I palloni aerostatici coloreranno il cielo a partire dalle 15. Nell’area sarà attivo un punto di ristori. Lanificio Fratelli Piacenza, Pollone. Inizio: ore 15.00 Info: www.prolocodipollone.com Torrazzo, domenica 14 febbraio IL TREKKING DELLA SERRA ALLA SCOPERTA DELLA NATURA La Serra, una tra le più grandi formazioni moreniche di origine glaciale d’Italia e d’Europa, custodisce al suo interno una moltitudine di ambienti tutti da esplorare. L’occasione è un’escursione adatta a tutti che, oltre a percorrere le principali creste che dominano il territorio, si snoda lungo una maestosa “highway” alberata passando attraverso alcuni siti di elevato interesse naturalistico, per poi condurre sull’Alta Via dell’Anfiteatro Morenico d’Ivrea. Si parte alle 9 dal santuario della Madonnina di Torrazzo. Il percorso è di circa 15 chilometri. Torrazzo, santuario della Madonnina, partenza ore 9.00 Info e prenotazioni: 338.4539050 fanemau@gmail.com o 328.4061330 massimilianotarello@gmail.com

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Cossato, domenica 14 febbraio A TEATRO SI RECITA IN LINGUA PIEMONTESE Prosegue con lo spettacolo “La pules ant l’oria” la rassegna teatrale in lingua piemontese che fa parte della stagione del teatro di Cossato. Sul palco la compagnia Teatro Nuovo di Ozegna. I biglietti costano 10 euro più diritti di prevendita e sono a disposizione al Teatro Comunale, alla Libreria Arcadia di via Mazzini 88 oppure online. Teatro Comunale, piazza Tempia 54, Cossato. Inizio ore 16.00 Info: www.ilcontato.it Biella, mercoledì 17 febbraio AL TEATRO SOCIALE PARLANDO DI GABER “Qualcuno era... Giorgio Gaber” è il titolo dello spettacolo fuori abbonamento in cartellone al teatro Sociale Villani. Si tratta di un dialogo immaginario con le nuove generazioni con le parole, i suoni, i pensieri e le atmosfere di Giorgio Gaber e Sandro Luporini. Bruno Maria Ferraro è il protagonista. Prevendite alla biglietteria del teatro (sabato dalle 9 alle 12) presso Cigna Dischi (via Italia 10) oppure online. Teatro Sociale Villani, piazza Martiri, Biella. Inizio: ore 20.30 Info: www.ilcontato.it Candelo, venerdì 19 febbraio IL TEATRO DIALETTALE FA TAPPA AL VERDI “L’ardità ‘d magna Ninin” è il titolo dello spettacolo in lingua piemontese proposto al cinema Verdi: la messa in scena è a cura della compagnia “Il piccolo varietà” di Pinerolo. La regia è di Luigi Oddero. Il biglietto costa 10 euro e si può acquistare in prevendita alla cassa del cinema. Cinema Verdi, via Pozzo 2, Candelo Info: www.cinemaverdi.com Verrone, sabato 20 febbraio Tre castelli, una visita guidata Alla scoperta degli angoli del Biellese con l’Università Popolare e il Touring Club è una rassegna di visite guidate sul territorio: l’itinerario di questa uscita toccherà i castelli di Verrone, Benna e Massazza. L’orario di incontro di ogni visita è fissato alle 14.30 con raduno al parcheggio del Mercatone Uno a Biella. Il costo di 50 euro vale per tutte le uscite in calendario. Info: segreteria@upbeduca.it

Biella, fino a venerdì 26 febbraio LUCIANO PIVOTTO E I SUOI AMICI “Verso la luce, dedicata a...” è la mostra con la quale si vuole ricordare, a due anni dalla sua scomparsa, la figura dell’artista biellese Luciano Pivotto con il quale Silvy Bassanese ha intrattenuto una lunga collaborazione. Il progetto è quello di riunire due opere di Luciano con opere di altri artisti, suoi amici che a partire dalla fine degli anni ‘80 sino ai primi anni del 2000 hanno avuto il piacere di poter lavorare con Luciano e con la galleria Silvy Bassanese. Gli orari della galleria sono da martedì a venerdì dalle 16 alle 19 e sabato, domenica e festivi su appuntamento. Galleria Silvy Bassanese, via Galilei 48, Biella Info: silvy.bassanese@libero.it Bielmonte, sabato 27 febbraio SCI IN NOTTURNA E SALTI CON LA GO PRO Sulla pista illuminata, salti con gli sci e lo snowboard sul big air bag. Il grande cuscino gonfiabile, con telecamera Go Pro per rivedere acrobazie e freestyle. Ad animare la serata anche dj set e open bar. Info: www.oasizegna.com

Cossato, mercoledì 24 febbraio IL BALLETTO DI MILANO AL TEATRO COMUNALE S’intitola “La vie en rose... bolero” lo spettacolo che il Balletto di Milano porterà al Teatro Comunale di Cossato, basato su musiche di Maurice Ravel. Il biglietto costa 22 euro (più diritto di prevendita) e si può acquistare al teatro, alla Libreria Arcadia di via Mazzini 88 oppure online. Teatro Comunale, piazza Tempia 54, Cossato. Inizio ore 20.45 Info: www.ilcontato.it

Oropa, domenica 6 marzo IL PERIPLO DEL ROSSO CLASSICA DELLO SCI ALPINISMO Condizioni meteo permettendo (ci vuole la neve, ma che non sia troppa né troppo fresca), torna sulle montagne della conca di Oropa il Periplo del Rosso, la gara di sci alpinismo più celebre del Biellese. Il percorso, con partenza e arrivo al santuario di Oropa, prevede dislivelli importanti (1800 metri) prima da scalare e poi da affrontare in discesa per un percorso di circa 20 chilometri. Info: www.bufarola.it

Biella, giovedì 25 febbraio LA DANZA DELLE OMBRE DE I CATAPULT “Magic shadows” è lo spettacolo della compagnia de I Catapult che si basa sulla danza delle ombre e che approda a Biella nella sua tournée europea. Ecco i prezzi dei biglietti: platea 24 euro, palchi 22 euro, galleria 15 euro (più diritti di prenotazione). La vendita si svolge alla biglietteria del teatro, il sabato dalle 9 alle 12, presso Cigna Dischi (via Italia 10) oppure online. Teatro Sociale Villani, piazza Martiri, Biella. Inizio ore 20.30 Info: www.ilcontato.it

Biella, fino al 20 marzo AL MACIST LE OPERE DI UMBERTO MARIANI La mostra del Macist di costa di Riva, intitolata “Prima del piombo”, è dedicata a Umberto Mariani, artista milanese che ha fatto del panneggio il soggetto principale di tutta la sua produzione artistica. Sono in esposizione opere storiche dal 1975 a oggi, con particolare attenzione al ciclo di lavori realizzati negli anni ‘80. La mostra è aperta sabato e domenica dalle 15 alle 19.30. Museo Macist, costa di Riva 11, Biella Info: www.macist.it e info@macist.it

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LO SPONSOR

Conformgest, un “motore” rossoblù Pinzano, il rallysta sponsor. E la sua azienda in crescita di Giampiero Canneddu, fotografie d’archivio

Il marchio con sede in piazza Duomo è nato nel 2008 e oggi ha 18 dipendenti, 35 agenti e due filiali estere. «Seguivo il basket da bambino ai tempi di Blair e Erdmann. La passione si è riaccesa con la squadra appena retrocessa. E se il Biellese facesse sistema...».

“Mi ricordo quand’ero bambino” dice un coro cantato spesso dalla curva Barlera. Quand’era bambino, Corrado Pinzano si mangiava con gli occhi la Pallacanestro Biella targata Ing al PalaScatola: Minessi, Muzio, Zamberlan, Erdmann, Blair. «I primi americani che venivano a giocare in città. Di per sé era un evento». Probabilmente non immaginava di poter diventare, quasi vent’anni dopo, uno degli sponsor della squadra, grazie al marchio dell’azienda creata con il padre Diego e che è diventata un esempio di successo Made in Biella, anche se non nel tradizionale mondo della lana. Conformgest, sede in piazza Duomo in una meravigliosa vecchia palazzina con le porte di legno e le volte decorate con gli affreschi, si occupa di auto, questa sì antica passione di famiglia in casa Pinzano. Oggi dà lavoro a 18 dipendenti, ha 35 agenti in tutta Italia e due filiali all’estero, in Brasile e in Spagna. La sua missione? Occuparsi di un settore indispensabile, ma noto soprattutto agli addetti ai lavori: «Il mercato dei servizi post-vendita delle auto usate vale 50 milioni di euro l’anno» spiega Corrado Pinzano. «Ogni rivenditore, nel contratto stipulato con un acquirente, si impegna a fornire la cosiddetta garanzia di conformità della durata di 12 mesi, ovvero a consegnare un bene conforme al contratto di vendita. Il nostro lavoro consiste nel guidare il rivenditore a vendere e consegnare il veicolo in totale tranquillità, fornendo allo stesso un servizio di garanzia convenzionale ulteriore,

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oltre che fornire consulenza per qualsiasi problematica di natura tecnica e legale legata al post-vendita». Il tutto a tutela dei venditori, ma anche a vantaggio dei consumatori: «Con Adiconsum abbiamo creato un marchio riservato ai nostri clienti, che garantisce la chiarezza e la trasparenza nelle condizioni di vendita, a beneficio di chi acquista». Nata nel 2008 con questa formula unica in Italia, Conformgest è cresciuta in breve tempo, allargando la sua rete di contatti in Italia e all’estero. E da questa esperienza, è nata anche Automotivegest, o meglio www.automotivegest.it. Si tratta di un portale in cui gli autosaloni che vendono usato possono mettere “in vetrina” i propri modelli mettendoli a disposizione dei colleghi. «Se un cliente mi chiede un’auto che non ho in magazzino» spiega Pinzano «io venditore posso cercarla su questo portale tra gli altri autosaloni che, appartenendo alla rete Conformgest, offrono le stesse garanzie. Qui la posso acquistare a prezzo “da commerciante” e poi rivenderla al mio cliente». Ingegnoso, come uno schema ben riuscito per andare a canestro. E dire che Corrado Pinzano, per tradizione di famiglia, al parquet preferisce le curve strette e le strade sterrate: «La mia vera passione sportiva è per i rally, seguendo le orme di mio padre e di mio zio. Infatti da marzo, con l’inizio della stagione dei motori, finirò per perdermi qualche partita in casa, quando coincide con le mie gare. Ma per me, che amo la velocità e l’adrenalina, il basket è stato una riscoperta: rispetto, per esempio, al calcio, il ritmo e i tempi di gioco somigliano molto di più a una prova speciale». La riscoperta è avvenuta – paradossalmente – con il ritorno in A2: «Dopo la promozione, nell’anno di Granger e Crespi, mi ero allontanato dal basket, che seguivo più distrattamente. Poi sono tornato al Biella Forum l’anno successivo alla retrocessione. E la fiamma si è riaccesa». Prima partita dopo il ritorno, uno storico Biella-Torino vinto di 20 punti con tripla della staffa di Luca Murta appena uscito dalla panchina. Per questo il giocatore preferito del nuovo corso è il simbolo delle ultime due stagioni: «Dico Alan Voskuil. E mi piaceva tantissimo Mike Hall. Peccato davvero per l’infortunio. Se devo scegliere un nome su tutti però dico Nicola 15

Minessi: le prime schiacciate a Biella ce le ha mostrate lui. E la squadra di quest’anno mi piace: come è nella tradizione, non ci sono prime donne ma bravi ragazzi». E se c’è un rimpianto, non dipende dai risultati in campo: «In una piazza ricca come Biella basterebbe un po’ d’impegno da parte delle imprese dai grandi fatturati, quelle laniere in primis, e avremmo il budget di una squadra che in serie A ci può stare eccome, perché la crescita di una città passa anche dallo sport. Invece sono sempre i soliti a impegnarsi, mentre tanti altri tacciono e preferiscono restare nascosti, magari con un po’ di gelosia e di snobismo. È una mentalità della mia città in cui proprio non mi ritrovo».


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Il Minibasket all’Oasi Zegna Due settimane tra le montagne biellesi dedicate alla palla a spicchi e organizzate dal Minibasket di Pallacanestro Biella in collaborazione con Oasi Zegna. Dopo il successo della precedente edizione, quest’anno si raddoppia! La prima settimana, dal 12 al 18 giugno, sarà dedicata alle annate che vanno dal 2003 al 2006, mentre la seconda settimana, dal 3 al 9 luglio, vedrà protagonisti i ragazzi del 2001, 2002 e 2003. Il costo di iscrizione è di 380 Euro. Info e prenotazioni: Luca Monteleone: 330 209521 Massimo Grigatti: 347 5029237

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70 Anni di Vespa e 65 Anni di Vespa Club Biella! Erano gli anni dopo la Seconda Guerra Mondiale, che Piaggio decise di spostare i propri stabilimenti a Biella. Esattamente in via La Marmora, dove ora c’è la Cgil. Era il 23 Aprile 1946 che da una mente geniale, di Corradino d’Ascanio, nacque la Vespa. Per festeggiare nel migliore dei modi il 70esimo compleanno della Vespa, Vespa Club Biella, farà un Raduno Internazionale, 23-24-25 Aprile. Senza dimenticare il 65esimo compleanno del Club. Via Galileo Galilei 4, Biella Tel. 388 15.45.470 www.vespaclub-biella.it Fb: Vespa Club Biella

Contro Rieti BANCA SELLA in curva gialla Nella sfida di San Valentino tra Angelico e Rieti, in tribuna gialla pulserà il cuore Ca’ Sella. Sono oltre 400 i dipendenti del gruppo Banca Sella e i famigliari che si ritroveranno per tifare la propria squadra. L’iniziativa, promossa dal circolo aziendale stesso, ha lo scopo di consolidare le amicizie che si creano sul posto di lavoro coinvolgendo anche le famiglie per passare un momento di svago e divertimento tutti insieme. Per questo speciale momento realizzato in collaborazione con Pallacanestro Biella è stata pensata anche una coreografia: manone rosse e blu da sventolare per colorare anche l’altra curva del Biella Forum.

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L’ALTRO SPORT

I nuovi amici del Biella Rugby

Dal calendario #gialloverderossoblu, storia di due team che si somigliano di Giampiero Canneddu, fotografie di Stefano Ceretti

Una struttura (in via Salvo d’Acquisto) tutta per loro, una serie di squadre dai bambini dell’Under 6 ai senior di serie B che coinvolge circa 300 giocatori: così in città si consolida la tradizione della palla ovale. E nasce l’amicizia con l’Angelico. Nell’era digitale non ci può essere gemellaggio senza un hashtag che lo accompagni: #gialloverderossoblù è lo slogan da social network che ha sancito la nuova amicizia tra Biella Rugby e Pallacanestro Biella, le due massime espressioni del territorio negli sport di squadra, in attesa che anche il calcio torni ai fasti che i tifosi attendono. Se l’Angelico dei canestri è in A2, i ragazzi di via Salvo d’Acquisto sono in serie B, la quarta divisione nazionale, con un salto in A2 mancato per un nonnulla nel 2014, quando fu il Cavalesto Prato a spuntarla nella finale che valeva il salto di categoria, grazie ai punti dell’ex azzurro (di origini neozelandesi) Rima Wakarua. Ma non è solo nei buoni risultati e nelle ambizioni delle prime squadre che i due club si somigliano. Entrambi fanno scendere in campo una moltitudine di giocatori, dai bambini ai ventenni (e, nel caso del Biella Rugby, anche agli “old”, i veterani che non riescono a stare lontani dal campo nemmeno quando hanno abbandonato l’agonismo più “spinto”. Ed entrambi hanno un’attività così ricca di impegni e di squadre da avere un pezzetto di città dedicata esclusivamente a loro: il Biella Forum per i rossoblù, il centro sportivo dietro la caserma dei Carabinieri per i gialloverdi, con un campo in erba naturale, uno in erba sintetica, un costruendo campo di allenamento coperto con tanto di spogliatoi supplementari e una club house indispensabile per un rito nato nel mondo del rugby e che gli altri sport farebbero bene a copiare, il “terzo tempo”. A partita finita

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infatti – e non importa quanto dura sia stata – i rivali s’incontrano insieme per bere, mangiare e fraternizzare. E sono appuntamenti a cui, in casa gialloverde, anche i fans sono i benvenuti. Mattone dopo mattone, il Biella Rugby ha costruito una tradizione in una terra lontana dalle enclave italiane della palla ovale (Veneto, Lombardia orientale, Emilia soprattutto, con propaggini a L’Aquila, Benevento, Catania, Roma). E oggi fa scendere in campo 300 giocatori, dai piccolissimi dell’Under 6 ai senior (alla squadra in serie B si aggiunge quella in C2) passando per le squadre femminili preferendo sempre risparmiare qualche euro sulla prima squadra piuttosto che rinunciare a uno sforzo in più per bambini e ragazzi. Era quasi inevitabile che due realtà così simili si incontrassero: il calendario 2016 in cui ci sono piloni strizzati dentro una canotta dell’Angelico e un Mike Hall quasi a suo agio nella divisa da rugbysta è stato un simpatico inizio. Ma, c’è da scommetterci, l’amicizia è destinata a continuare.


LE STATISTICHE

Il gennaio (quasi) perfetto

Come è cambiata l’Angelico nel 2016. Come cambierà senza Hall di Giampiero Canneddu, fotografie di Stefano Ceretti

Nel filotto delle cinque vittorie consecutive la squadra ha svoltato: percentuali migliori in attacco, più punti segnati, tiri meglio distribuiti. E una coppia americana leader statistica in tutto il girone, almeno fino all’infortunio che ha tagliato fuori Mike Hall. Guardi le cifre e hai tanta voglia di morderti le mani, le braccia e rosicchiare fino ai gomiti: l’Angelico Biella del girone di ritorno e delle cinque vittorie consecutive, che hanno portato Michele

Carrea al titolo di coach del mese di gennaio, non è nemmeno lontana parente statistica della squadra che aveva chiuso le prime 14 giornate al penultimo posto, con il fiato del fanalino di coda Barcellona sul collo. Oggi che tre differenze canestri su quattro sono state ribaltate a favore (il filotto non è riuscito solo contro Latina), sono proprio i numeri a spiegare per filo e per segno la metamorfosi della squadra. Cominciamo dall’attacco: Biella aveva chiuso l’andata a 74,6 punti segnati a partita, una media in crescita dopo le due vittorie casalinghe contro Tortona e Siena, rispettivamente da 90 e 91 punti. Nella serie di cinque successi consecutivi (compresa quindi la sfida alla Mens Sana), lo score è salito vertiginosamente a 81,2 punti realizzati. Ancora più vistosa è stata la crescita nelle percentuali dal campo: il 46% da due (peggior valore dell’intera A2 Ovest al giro di boa) è diventato un 53% e il 31% da tre è cresciuto fino al 36%. È cambiata anche la distribuzione dei tiri: prima il 45,7% delle conclusioni a canestro in ogni partita era dall’arco dei 6,75, oggi è il 37,8%. Prima le triple tentate erano 30,5, ora sono 23. È nettamente calata anche la quota di tiri a partita: da 66,7 a 60,8, segno che si corre un po’ meno, perché non ce n’è bisogno, visto che sono di più i palloni che entrano al primo tentativo. Si è ristretto anche il gap tra punti segnati e punti subiti: 75,5 i primi, 77,0 i secondi. Ma considerando le ultime cinque partite, siamo a 81,2 punti segnati e 72,4 subiti, un dato migliore quest’ultimo anche della capolista Scafati nell’arco dell’intero campionato. In difesa Biella continua a concedere, considerando le prime 19 gior-

Coach Carrea issato in curva dai tifosi: è stato eletto coach del mese a gennaio grazie alle cinque vittorie di fila dell’Angelico (nella foto grande schierata con Venuto, La Torre, Ferguson, Banti e Pierich)

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Niccolò De Vico, uno dei migliori di A2 ai tiri liberi con il suo 94%

nate, il 56% da due (solo Barcellona fa peggio) e il 36% da tre. Prima del filotto di vittorie, nel girone di andata si era al 58% e al 35%, con una sostanziale stabilità, a dimostrare che la vera differenza l’ha fatta l’attacco. Resta stabile invece il grande contributo offensivo fornito dai due americani: da Ferguson e Hall è uscito il 48,4% dei punti delle prime 19 giornate e il 49% dei punti delle ultime cinque. Nessuno stupore: gli americani in rossoblù sono anche leader di due classifiche statistiche di peso nella serie A2 Ovest. Jazz Ferguson è il miglior realizzatore, a oltre 23 punti a partita, mentre Mike Hall è il re dei rimbalzi con 13,5 ad allacciata di scarpe. In più in due totalizzano 6,2 assist a incontro, dimostrando di aver imparato anche a giocare per la squadra, secondo i dettami del “passing game” di Michele Carrea. C’è un terzo rossoblù sul podio dei migliori in un altro parametro fomdamentale come i tiri liberi: Niccolò De Vico è il terzo miglior giocatore del girone nei tiri a cronometro fermo con il 94% e soli tre errori in stagione sui 54 tentativi. È la stessa percentuale di un certo Alan Voskuil... Nello score complessivo sono in salita Luca Infante che ha valicato i 7,1 punti a partita e Simone Pierich che è vicino a quota 10, già superata da Niccolò De Vico arrivato a 12,1. Sarebbero cifre da guardare e riguardare per acquistare fiducia nelle potenzialità di questa squadra, se non fosse il momento del rimpianto. Con Mike Hall e Simone Pierich in campo, cioé dopo la quarta giornata e senza le partite che il goriziano ha saltato per il guaio alla spalla, l’Angelico Biella ha nove vittorie e tre sconfitte, un passo da leader assoluta. Un equilibrio quasi perfetto, rotto da un infortunio che fa due volte male. Ma con più fiducia nei propri mezzi sarà più facile anche ricominciare per l’ennesima volta da capo...

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IL PERSONAGGIO

Massimo, il tifoso sempre presente Dal 1998 a oggi non si è perso nemmeno una partita in casa di Giampiero Canneddu, fotografie di Stefano Ceretti

Il racconto e le emozioni di quasi vent’anni di serie A di Massimo Foscale, abbonato dall’anno di Blair e Erdmann, a vivere emozioni e guardare campioni. “Ne abbiamo visti tanti. Un quintetto ideale? Impossibile…”.

Il suo ufficio è un piccolo museo di storia rossoblù: una spilla con lo stemma sulla scrivania, un cappellino su un ripiano (più in bella vista di quello dei Chicago Bulls), il poster fatto stampare in occasione di Angelico-Ferrara, spareggio salvezza di un’ultima giornata di qualche campionato fa. E naturalmente un canestro di quelli piccoli, da relax, per tenere la mano calda. Massimo Foscale ha la pallacanestro nel sangue, ma Pallacanestro Biella un po’ di più. Il suo record non è da tutti: il 100% di presenze alle partite in casa dal primo anno di serie A2, il 1998/1999, ai giorni nostri. “E l’abbonamento in tribuna” spiega “fatto la prima stagione e ricomprato ogni anno”. Da “stessa spiaggia, stesso mare” a stesso seggiolino, stessa passione: “Il D41 in tribuna rossa adesso” racconta Massimo Foscale. “E il posto subito a destra, guardando dal campo, all’altezza del tunnel degli spogliatoi ai tempi del palasport di via Pajetta. Non ho mai rinunciato alla visione centrale della partita”. Un pallino da cestista, perché la passione nasce dal campo e con una palla a spicchi arancione in mano: “A 12 anni ho iniziato la trafila nelle giovanili della Libertas, con papà Raspino, Gallo, Bernardi come compagni di squadra e Carta come coach. Un grande allenatore: ricordo le sue ripetute da 100 tiri e i giri di campo palleggiando di destro e di sinistro tra le sedie. Era impossibile non imparare i fondamentali. E adesso quando guardo le partite, li noto nei giocatori”. Chiusa la storia della Libertas, la passione continua nelle minors: “Quando ho smesso di giocare volevo portarmi a casa un pezzo di panchina della Belletti Bona, quella su cui ero seduto così spesso”. E poi, nel 1998, arriva la promozione in serie A: “Per me che avevo visto la Libertas alla Rivetti, nella tribunetta delle giovanili o seduto sui finestroni, è stato un richiamo a cui non potevo dire no”. E dal 1998, dalle schiacciate in riscaldamento di Blair e dalla mano bollente di Erdmann, è iniziata una sequenza consecutiva di partite che non si è ancora fermata. E ogni domenica è come un rituale: “Si esce presto, si arriva al palazzo, si assapora il prepartita. Al PalaPajetta ricordo che a ogni passo c’era un tifoso da salutare. E con i vicini di seggiolino si è finito per fare amicizia, da vera “Biella family”. Ci penso con un po’ di nostalgia perché quei numerati erano davvero una dependance della curva”. Oggi il vicino più “vicino” è il figlio, a cui spiega le dinamiche di gioco. “Anche se ogni tanto mi arrabbio ancora. Credo che i miei compagni di tribuna rossa mi detestino per questo…”. In tutte queste stagioni vissute in prima linea, le emozioni si sono accavallate, al punto che è impossibile stilare una classifica. “Forse l’adrenalina della salvezza all’ultimo tiro, quello sbagliato da Spinelli, contro Ferrara. Ma anche la vittoria contro la corazzata Siena con la tripla di Roller. O la doppietta contro Cantù e Milano nel 2004/2005 quando rischiammo di retrocedere. Ricordo che nel prepartita incontrai la squadra di Cantù a passeggio. Fermai Sacripanti, il coach. Gli dissi che in fondo non avevano così bisogno di due punti mentre noi sì. Non ce ne fu bisogno. Quella sera, in quel palazzetto, non avrebbero vinto mai”. E il quintetto ideale? “Anche quello, impossibile. Abbiamo visto così tanti campioni, giocatori fantastici. Ma conservo la visione di Antonio Granger, il più bel tiro in sospensione che abbia mai avuto davanti agli occhi”.

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L’AZIENDA

Unica regola, la creatività

La storia e i lavori di ZoneCreative, agenzia made in Biella di R.T., fotografie d’archivio

Dai cortometraggi commerciali ai video con integrazioni 3D fino all’ultima innovazione, lo studio di produzione musicale: così l’azienda di Chiavazza ha messo le sue idee al servizio delle aziende. Essere creativi è stata la base di partenza. Da qui si è iniziato a costruire il percorso che ha portato ZoneCreative, un progetto tutto “made in Biella”, a svilupparsi sia come agenzia di comunicazione e creatività sia come casa di produzione per grandi progetti di marchi italiani ed internazionali fra i quali Jeep, Hugo Boss, Grand Marnier, Banca Sella, Matica Technologies, Tecno Spa e Zegna Baruffa. Essere meticolosi è stata la costante che ha permesso di differenziarsi negli anni, sapendo ideare e produrre diverse tipologie di progetti: cortometraggi commerciali in stile storytelling, motion graphics, video con integrazioni 3D, valorizzazione dell’immagine aziendale. Nel laboratorio di ZoneCreative sono inoltre attivi un reparto web e app, un reparto editoriale, uno legato alla comunicazione dell’architettura e uno di produzione musicale. Quest’ultimo ha assunto

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particolare importanza nell’ultimo periodo grazie alla collaborazione continuativa con i musicisti e doppiatori professionisti. I due soci Daniele e Davide possono contare su un’ampia scelta di collaboratori che forniscono competenze adeguate ad ogni tipo di progetto, mantenendo comunque la creatività come principale valore aziendale. Potete trovare ZoneCreative sul web all’indirizzo www.zonecreative.it, oppure su Facebook cercando ZoneCreative.


SETTORE GIOVANILE

Gli ex Juniores veleggiano al vertice Una squadra del vivaio al mese: tocca all’Under 18 di Giampiero Canneddu, fotografie di Stefano Ceretti

Regular season in dirittura d’arrivo: i ragazzi di Federico Danna sono nel gruppo delle prime. In squadra un mix di giocatori già in Under 20 e di innesti dell’ex Under 17. Che stanno mostrando il loro valore.

Un po’ di ex Under 17 arrivata alle finali nazionali nella passata stagione, un po’ di ragazzi che giocano anche nell’Under 20: nel riordino delle categorie giovanili deciso quest’anno dalla Federbasket, per allinearsi alle competizioni internazionali, mescolarsi è quasi un obbligo. Ma non è un problema per Federico Danna, che conosce bene i suoi ragazzi e che li guida in entrambe le categorie. E non è un caso se, anche sul sito web ufficiale rossoblù, le due compagini sono presentate insieme. Così, se i più grandi sono sul podio del loro girone, anche la ex Juniores veleggia nei quartieri alti della classifica. Con la regular season in dirittura d’arrivo, c’è uno sprint a quattro per aggiudicarsi il piazzamento migliore in vista della fase interregionale, con Biella a fare a spallate con Borgomanero, Casale e Pms Moncalieri. Proprio i torinesi sono stati recenti “vittime” della Danna-band, in un match vinto al Forum dopo un supplementare per 84-78, uno scarto che ha anche pareggiato la differenza canestri tra le due squadre. E se il bilancio è certamente positivo finora, c’è un po’ di rammarico per le tre sconfitte consecutive incassate a novembre, quando la squadra era decimata dagli infortuni. La squadra, si diceva, è un mix di volti un po’ più conosciuti e giovani emergenti. Ci sono anche qui Carl Wheatle e Sandro Mamukelashvili, il londinese e il georgiano cresciuto negli Usa

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che già si allenano con la prima squadra e a cui il mondo rossoblù guarda con impaziente attesa, aspettando soprattutto il momento (questione di mesi) in cui per regolamento potranno essere considerati “italiani di formazione”. Lo status vale per chi ha giocato per almeno tre stagioni nel settore giovanile di un club italiano e dà diritto alla squadra di poterli schierare come equiparati: una condizione che a loro aprirà le porte della prima squadra non soltanto per le “fatiche” settimanali o le amichevoli, dove specie Carl Wheatle ha già avuto modo di mettersi in luce. Le porte della prima squadra sono già aperte eccome per Luca Pollone, che non solo si allena ma è stato anche parte attiva nelle rotazioni, nelle partite in cui il roster a disposizione di Michele Carrea si è visto privato di un giocatore infortunato. C’è anche il fratello minore Matteo, a completare la dinastia. Ma non è l’unica famiglia con il basket nel sangue rappresentata in squadra (come se non bastasse il legame in panchina tra Federico head coach e Nicola assistente): Tommaso Lai è figlio di Alessandro, giocatore in serie C con il Bbc negli anni ‘90, mentre la zia Katia è stata la capitana della Zeta Esse Ti Biella che vinse la serie C. La sfida contro la Pms è stata anche la partita del ritorno in campo a pieno regime di Federico Massone, il playmaker reduce da un lungo infortunio che in prospettiva viene considerato uno dei talenti da seguire con più attenzione. Per lui subito 17 i punti messi nel cesto degli avversari. La rosa è completata da Andrea Bergamaschi, Robin Bosio, Giacomo Sartore, Gabriele Marletta, Nicolò Gremmo, Alessandro Di Micco, Andrea Ambrosetti, Kamal Ouro Bagna e Francesco Pessa.

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IN CAMPO

Febbraio, il mese dei ritorni

Voskuil sfida il Forum da avversario, la prima di Carrea a Casalpusterlengo di Giampiero Canneddu, fotografia di Stefano Ceretti

20ª giornata, domenica 7 febbraio

23ª giornata, domenica 21 febbraio

Palasport Ponte Grande di Ferentino, ore 18

Biella Forum, ore 18

Fmc Ferentino - Angelico Biella Gli ex

Simone Pierich (a Ferentino dal 2013 al 2015) Tommaso Raspino (a Biella dal 2005 al 2009 e dal 2012 al 2014) B. J. Raymond (a Biella nel 2014/2015) Così all’andata Angelico Biella-Fmc Ferentino 74-69 (Ferguson 23, De Vico 16; Raymond 22, Gigli 13) La data: 8 marzo 2015 È destino delle finali di Coppa Italia di A2 quello di finire ai supplementari: era successo tra Biella e Trento, è successo anche l’anno scorso tra Verona e Ferentino, con i veneti a prevalere sui laziali 91-85 dopo i cinque minuti di overtime. A nulla valsero i 9 punti messi nel cesto da Simone Pierich.

21ª giornata, domenica 14 gennaio Angelico Biella - Npc Rieti Biella Forum, ore 18

Gli ex

nessuno Così all’andata Npc Rieti-Angelico Biella 80-79 (Pepper 21, Parente 16; Hall 28, Ferguson 20) La data: 3 gennaio 2010 Sarebbe stata la più larga vittoria nella storia di Pallacanestro Biella in campionato, ma è stata cancellata dalle statistiche e dalle classifiche: i rossoblù affrontarono a Napoli la Martos, spostata dal presidente Papalia in estate da Rieti a caccia di pubblico e finanziatori. Quella casalinga contro Biella fu la prima partita in cui la squadra, senza stipendi e in rotta, restò a casa. Venne schierata la juniores che perse 124-54, risultato poi cancellato con la sparizione della squadra prima che finisse il campionato.

22ª giornata, giovedì 18 gennaio Bcc Agropoli - Angelico Biella

PalaDiconcilio di Agropoli, ore 20,30

Gli ex

Riccardo Santolamazza (a Biella nel 2007/2008) Così all’andata Angelico Biella-Bcc Agropoli 79-75 (Pierich 20, Ferguson 19; Trasolini 17, Roderick 15) La data: 24 novembre 2013 Marc Trasolini, protagonista con Mike Hall della sfida al vertice della classifica dei rimbalzi di A2 Ovest, realizza in questa data il suo high in carriera in serie A: 22 punti e 10 rimbalzi messi a segno con la maglia di Pesaro nella sconfitta 115-110 dopo tre supplementari contro Pistoia.

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Angelico Biella - Acea Roma Gli ex

Alan Voskuil (a Biella dal 2013 al 2015) Così all’andata Acea Roma-Angelico Biella 83-77 (Callahan 22, Maresca 16; Ferguson 27, De Vico 16) La data: 17 marzo 2014 Con 12 canestri da tre punti infilati nel canestro di Jesi, Alan Voskuil polverizza il record di triple messe a segno in una partita di campionato italiano, da quando l’arco è a 6,75 metri. In quel match, con quasi 4mila spettatori al Forum a “salutare” la Coppa Italia appena vinta, Voskuil raggiunse quota 40 punti.

24ª giornata, domenica 21 febbraio

Assigeco Casalpusterlengo - Angelico Biella PalaCampus di Codogno, ore 18

Gli ex

Michele Carrea (a Casalpusterlengo dal 2010 al 2015) Marco Venuto (a Casalpusterlengo dal 2010 al 2013) Così all’andata Angelico Biella-Assigeco Casalpusterlengo 77-71 (Ferguson 22, Hall 18; Poletti e Austin 16) La data: 24 maggio 2013 L’ultima delle 71 partite di Marco Venuto con la maglia di Casalpusterlengo è gara-3 della semifinale promozione di Dna in cui i lodigiani affrontano la Pms Torino. Sconfitti nelle prime due gare, cedono il passo anche nella sfida decisiva, perdendo 71-76. Venuto chiude il match con 2 punti.


CULTURA

Dall’Istria a Cartier Bresson Il calendario culturale del 2016 della Fondazione Crb di R.T., fotografie d’archivio Si apre il 12 febbraio con un’esposizione di fotografie sull’esodo istriano del 1945. In programma anche un omaggio a Delleani. Il clou? Le 223 immagini del fotografo francese, che arrivano grazie al rapporto con la Fondazione Gianadda. Oltre 5mila visitatori nel 2015 per le sole iniziative di Spazio Cultura, un programma per il 2016 che promette di attirare un grande pubblico nelle due aree espositive a disposizione: la Fondazione Cassa di Risparmio di Biella è sempre più protagonista del panorama artistico della città, alternando a palazzo Gromo Losa al Piazzo e negli spazi al piano terra di via Garibaldi angolo via Gramsci, di fronte alla sede, eventi di grande rilievo. Il calendario dell’anno si apre a febbraio con la mostra fotografica “Se la memoria non m’inganna...”: si parlerà attraverso le immagini dell’esodo da Istria e Dalmazia del maggio 1945, quando gli italiani che vivevano là furono costretti ad abbandonare le loro case e le loro radici con la fine della guerra e con il passaggio di quelle terre sotto il territorio jugoslavo. E si approfondiranno in particolare i temi legati all’arrivo degli esuli nel Biellese. La mostra è organizzata in collaborazione con l’Istituto per la Storia della Resistenza e della Storia Contemporanea e la Consulta Giovanile e sarà inaugurata venerdì 12 febbraio, due giorni dopo la data istituita dall’Italia come

“Giorno del ricordo”, per ricordare quei drammatici eventi. L’esposizione sarà visitabile fino al 28 febbraio allo Spazio Cultura. Il programma per il 2016 comprende anche un tributo a Lorenzo Delleani e una mostra sulle stampe votive di Carlo Torrione, rinvigorendo il forte legame dell’area espositiva di via Garibaldi con la città e la sua storia. A maggio torna anche Selvatica, il festival della fotografia naturalistica, e Spazio Cultura abbinerà all’evento anche una mostra di pittura. E l’estate sarà dedicata a una selezione di immagini degli archivi della Fondazione Cassa di Risparmio. Se il tema del 2015 erano stati i mestieri, quest’anno ci si dedicherà al tempo libero e alle fotografie che mostrano i tanti modi che i biellesi usavano per rilassarsi nel passato. Ma il clou è a marzo: Henri Cartier Bresson, icona della storia della fotografia, sarà il protagonista di una mostra organizzata grazie allo stretto legame che la Fondazione Crb ha cementato con la Fondazione Gianadda di Martigny, grazie anche alle origini biellesi del suo mecenate Léonard Gianadda. Le 223 immagini che sbarcheranno in città appartengono alla collezione Sam, Lilette e Sébastien Szafran e si tratta soprattutto di scatti privati dell’artista. La mostra principale sarà a palazzo Gromo Losa al Piazzo. A Spazio Cultura sarà aperta una mostra-omaggio alle origini biellesi di Léonard Gianadda.

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