TIME OUT - N.28 Maggio 2016

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N. 28 - MAGGIO 2016

o m a i t u l a S e n o i g a t s la IDW ITALIA. Dove il design è di casa

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Un nuovo anno in famiglia. CAMPIONATO ITALIANO DI PALLACANESTRO SERIE A2 STAGIONE 2015/2016

TIME OUT

Mensile ufficiale di Pallacanestro Biella lifestyle, cultura e attualità biellese

Registrazione presso il Registro dei Giornali e dei Periodici del Tribunale di Biella n° 578 del 29/11/2013

Proprietario della testata: Pallacanestro Biella Ssdarl Via XX Settembre, 10 - 13900 Biella Tel. +39 015 88.53.500 - info@pallacanestrobiella.it

Stampa: Tipolitografia Botalla srl Via F.lli Cairoli, 140 - 13894 Gaglianico (BI) Progetto grafico: Fabrizio Lava e Michele Tolu, E20progetti Impaginazione: Michele Tolu - michele.tolu@e20progetti.it Marketing e pubbliche relazioni: commerciale@e20progetti.it

Direttore responsabile: Giampiero Canneddu

Fotoeditor: Fabrizio Lava - fabrizio.lava@e20progetti.it

Editore, redazione e amministrazione:

Fotografi: Stefano Ceretti, Fotografo Ufficiale Pallacanestro Biella Massimo Ceretti, Stefano Lanza, Michele Rosetta e Fabrizio Lava

Via Milano, 94 - 13900 Biella tel. 015 25.29.201 - info@e20progetti.it

In copertina: Orso Bruno, la mascotte di Pallacanestro Biella, fotografia di Stefano Ceretti fotografo Ufficiale Pallacanestro Biella

Hanno collaborato alla realizzazione del N°28 maggio 2016: Giampiero Canneddu, Francesca Fossati, Stefania Zorio, Luca Murta, Desiree Bonaldo, Maria Adelaide Picci, Niccolò Bosio e Luca Rosia Tutti i punti di distribuzione su: www.timeout.pallacanestrobiella.it www.facebook.com/timeoutbiella

SERVIZIO CLIENTI PUBBLICITà tel. +39 346 07.32.710 commerciale@e20progetti.it Per inviare comunicati stampa o segnalare eventi: timeout@e20progetti.it

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IL BILANCIO

Le “non pagelle” della stagione Dalla A di Angelico al 77 di Ariel Svoboda di Giampiero Canneddu, fotografie di Stefano Ceretti

I giudizi su un anno difficile (il primo in A2 senza playoff) personaggio per personaggio, dal carisma di Hall alla delusione di Jones e Grande, dai canestri di Ferguson alla voglia di lottare sempre di Infante e Pierich. Per la prima volta in tre anni (più tre vissuti nel decennio passato), Pallacanestro Biella non ha raggiunto i playoff di serie A2. Il decimo posto con cui si è chiusa la regular season è, statistiche alla mano, il peggior anno del club dalla promozione in A2 del 1997/98. Ma le statistiche non dicono tutto. Non spiegano, per esempio, che a dicembre sembrava un miracolo perfino salvarsi. E non dicono che, nonostante tutto, l’Angelico è la squadra che, a Ovest, ha avuto la media di spettatori più alta del girone. È un patrimonio di passione che è la miglior base per costruire il futuro, insieme agli uomini che quest’anno, in una situazione difficile, hanno contribuito a tenere a galla la nave. Eccoli, nelle nostre “non pagelle” stagionali. Massimo Angelico. Prendiamo la macchina del tempo e facciamo un saltino fino a dicembre: squadra penultima, pressioni e dubbi da ogni dove, comprese quelle più pesanti dall’interno del club, molti tifosi in subbuglio a chiedere – come è un classico in questi frangenti nell’impaziente sport contemporaneo – che rotolasse qualche testa. Che cosa fa il presidente? Convoca una conferenza stampa e a quel tavolo vuole che siedano Marco Sambugaro e Michele Carrea. Uno è imputato di aver costruito male la squadra, l’altro di averla guidata con insufficiente polso e carisma. «Loro Massimo Angelico si congratula con Michele Carrea, due volte allenatore del mese. Nella foto piccola il gm Marco Sambugaro

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sono le persone con cui andremo avanti, il gm e l’allenatore di Pallacanestro Biella» disse il presidente. Nessuno ci leverà dalla testa che la vera svolta, la base solida su cui si sono costruiti girone di ritorno da record e salvezza anticipata, sia stata quel giorno. Marco Sambugaro. È il primo general manager di Pallacanestro Biella che non abbia mai fatto il giornalista, dopo Marco Atripaldi, Daniele Baiesi e Gabriele Fioretti. Forse anche per questo è meno avvezzo a coccolare le esigenze dei media, che a Biella sono tanti ed esigenti. E forse per la sua indole silenziosa e riservata si è attirato più critiche di quante meritasse. Ha avuto a disposizione il solito budget tutt’altro che elevato, ha dovuto mettere pezze a ogni addio, da quello di Fabio Corbani a quelli dei giocatori


Jazz Ferguson e (nella foto piccola) Mike Hall, forse la miglior coppia di americani dell’intera A2

chiamati a impegni più prestigiosi al piano di sopra. Ha preso il miglior marcatore della serie A2, ha sbagliato Jones e stra-indovinato Hall, ha scommesso su Grande e La Torre (e chi non lo avrebbe fatto a settembre?) venendo ripagato solo in parte. Ora ha un’estate davanti, meno emergenze da affrontare e un coach con cui costruire un futuro. Non vediamo l’ora di avere un’altra coppia speciale come quella Fioretti-Corbani. Michele Carrea. La forza – immensa – della serenità: esordiente come capo allenatore, messo alle strette dalla classifica, con una squadra in mano che doveva conoscere se stessa e un nuovo stile di gioco, non ha mai cambiato di una virgola il suo modo di lavorare, dal suo basket fatto di passaggi più che di palleggi alla fiducia nel gruppo che (parole sue) non ha mai fatto venire meno l’impegno dal primo all’ultimo giorno, nelle avversità e nei momenti lieti. È stato due volte allenatore del mese. Avrebbe forse potuto concorrere per qualcosa in più se fossero arrivati anche i playoff. Di certo ha dimostrato di poter reggere pressione e categoria. A Biella, dove i coach restano a lungo, forse è cominciato un ciclo.

Mike Hall. Che dire di un personaggio così? Arrivato con mille dubbi, dal lungo periodo di inattività all’infortunio che aveva già patito fino al carattere complicato, è rimasto (perché non se n’è andato nemmeno dopo il crac al ginocchio) come un idolo, di quelli che aggiungono spettacolo a punti e rimbalzi, come non se ne vedevano dai tempi di Aubrey Coleman. Sotto le plance dominava con le sue braccia da piovra. Non ha mai abbassato la mano quando c’era un tiro pesante da prendersi, a volte anche sbagliando. E ha dato fiducia e solidità a un gruppo che ne aveva tanto bisogno. La scelta di restare a Biella dopo l’operazione chirurgica ha rafforzato l’amore tra lui e la città. Ginocchio permettendo, in tanti gli vorrebbero riconsegnare la canotta numero 1. Marcel Jones. Se la personalità è stata l’ingrediente segreto di Mike Hall, a Marcel Jones è sempre mancata l’elettricità giusta per accendere la luce sua e dell’Angelico. Quattro partite sono bastate per convincere Sambugaro e Carrea a tornare sui loro passi. Non c’è molto da aggiungere, se non che i mezzi tecnici c’erano (nei tre mesi passati in Kosovo dopo il taglio di Biella viaggiava oltre i 20 punti e gli 8 rimbalzi a partita) ma al Forum sono rimasti nascosti. A febbraio è tornato in Nuova Zelanda, sua patria adottiva. Forse non avrà più un’altra chance europea. Jazzmarr Ferguson. Carrea dice di lui: lo allenerei ancora volentieri. La società ha fatto trapelare che una trattativa per il rinnovo del contratto è cominciata in largo anticipo. Per forza: le cifre da leader della categoria parlano per lui. C’è chi gli ha rimproverato lo scarico a Venuto anziché il tiro nell’ultima azione contro Reggio Calabria dove un canestro avrebbe portato a vittoria e playoff. Ma, come diceva uno bravo, non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore. Ha avuto coraggio, altruismo (la sua mediaassist è cresciuta partita dopo partita man mano che le difese si adattavano su di lui) e fantasia. E nella sua fetta di stagione a Mantova ci ha messo due partite per diventare decisivo: sette punti in fila nella vittoria in gara-2 che ha allungato la serie degli ottavi. 6


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Luca Infante “mostra la via” ad Andrea La Torre. Nella foto piccola il “working class hero” Marco Venuto

Diego Banti. Ha rimpiazzato Simone Berti almeno nell’accento toscano e nel portare l’erede a bordocampo, in braccio a mamma e poi in braccio a lui in più di un giro d’onore postpartita. Sotto le plance ha mostrato due movimenti in particolare: il pick and roll (specie con Ferguson come alleato) e il semigancio partendo spalle a canestro. Non un trascinatore, forse, ma un elemento prezioso di sicuro. Con lui in campo l’Angelico forse ci rimetteva un po’ di cazzimma, ma guadagnava in pericolosità offensiva nel pitturato. Andrea La Torre. Primo promemoria: è del 1997, come Luca Pollone e come i ragazzi che hanno giocato – e sbagliato liberamente – nel campionato Under 20. Secondo promemoria: a dicembre è finito in una tempesta più grossa di lui, quando coach e gm immaginavano che gli avrebbe fatto bene dividersi tra prima squadra e giovanile, come sarebbe naturale per uno della sua età e come invece era escluso dal contratto. E il suo procuratore rispose con parole aspre verso Carrea e Biella. Anche per lui fu una svolta: il rendimento nella seconda metà della stagione è salito, fino a guadagnarsi minuti veri anche come difensore designato. Con la personalità giusta (certo, l’Under 20 avrebbe aiutato a costruirla...) diventerà un pericolo quando mescolerà tecnica e fisico per attaccare il ferro con continuità. Chissà se potrà farlo a Biella. Luca Infante. Dopo la sconfitta casalinga contro Scafati, parlò da capitano: «Negli spogliatoi ho detto che sono stanco di fare figuracce». E sostituite a “figuracce” un termine più forte a caso. È stato tra i trascinatori e i protagonisti delle scosse decisive, an-

dando oltre i limiti fisici (ovvero giocando forse più minuti a partita di quanto preventivato) e nascondendo quelli tecnici (come il gioco spalle a canestro). Se c’era da lottare, lui era in prima fila, come al solito. E solo i muri dello spogliatoio sanno quanto sia pesato il suo carisma per far crescere la squadra intera. Ecco perché passano gli allenatori (e sono in molti a volerlo come totem) ma lui è sempre lì. Alessandro Grande. «Quando un matrimonio non funziona, la colpa è di tutti e due» ha sentenziato Michele Carrea quando è stato il momento di annunciare la rescissione del contratto con Biella del giovane playmaker. Nella tempesta durata da settembre a dicembre lui è stato quello meno pronto a resistere alle onde che arrivavano dritto in faccia. Perso il posto in quintetto base, assorbite probabilmente male le parole del coach che diceva di avere un problema nel ruolo di playmaker, ha aspettato la riapertura del mercato e la prima occasione per lasciare Biella e scendere a Latina. Che non fosse scarso lo ha dimostrato proprio al Forum da avversario. Solo, per restare nella metafora di Carrea, non era il partner ideale. Almeno non quest’anno. Marco Venuto. È arrivato in ritardo (almeno quanto alla firma del contratto) e in silenzio. In fondo doveva essere quello ai margini delle rotazioni. Ha finito in quintetto base e con Ferguson la star che gli scarica in mano i palloni della vittoria, sapendo che in qualche partita gli è pure riuscito di metterli nel paniere. Uno così è il sogno di tutti gli allenatori e di tutti i tifosi. È il nostro piccolo Leicester alla biellese, partito sfavorito e arrivato leader. La sua storia è un bell’esempio di come il lavoro paghi. E di come la squadra sia migliore della somma dei singoli. In un sistema che non lo avesse coinvolto così, sarebbe mai diventato il “working class hero”? Luca Pollone. “Pollo” si è diviso tra giovanili e prima squadra, con la quale ha anche messo piede in campo, specie quando l’infortunio a Pierich e i minuti risicati concessi a Grande avevano ridotto le rotazioni. A mostrare personalità ci ha pensato nelle giovanili, visto che è finito nel quintetto ideale delle finali scudetto Under 20. La serietà e la dedizione invece sono state messe in campo a ogni allenamento. Pronti a scommettere che dall’anno prossimo ci sarà più parquet anche per lui. 8


IL BILANCIO Niccolò De Vico. La tradizione biellese di prodotti del vivaio in quintetto base è proseguita con lui: gli è mancata la salute, per un problema a un piede che gli ha tenuto compagnia per tutto l’anno, e quindi anche la continuità non è stata quella sperata. Ma il futuro è dalla sua parte: si è preso più minuti e più responsabilità di sempre. Ha un fisico che lo fa andare con efficacia sotto canestro (a proposito, la sua difesa in post basso in cui leva la sedia al lungo rivale è un marchio di fabbrica) e una mano che lo rende pericoloso dal perimetro. Può solo crescere. Tutti si augurano che possa farlo a Biella. Will Saunders. Un anno con così tanti cambi di stranieri è raro in casa-Biella dove le scelte si proteggono e difendono fino in fondo. Certo, tra il ripensamento di Jones e l’infortunio di Hall, è arrivato anche il quarto rinforzo estero del gruppo, con caratteristiche completamente diverse dai suoi predecessori. Più perimetrale e meno avvezzo ai gomiti spigolosi del pitturato, su richiesta di Carrea si è inventato anche un po’ rimbalzista. Non ha spostato gli equilibri come Hall (del resto è sembrato un giocatore di sistema) ma ha fatto il suo. E a Siena dove non segnava nessuno, è stato l’ultimo ad arrendersi. Luca Rattalino. I lunghi maturano più tardi, dice l’antico adagio della pallacanestro. Luca Rattalino ne ha tenuto conto, mettendo i suoi centimetri e le sue braccia lunghe a disposizione dell’Under 20 e sudando in allenamento per imparare a stare con la prima squadra. Allenamenti anche personalizzati: lo si è visto sul parquet sbattersi in clinic faccia a faccia con Federico Danna a fargli ripetere più volte i movimenti in post basso. Tutta esperienza che gli sarà preziosa.

Simone Pierich. Dopo tanti anni di carriera, potrebbe mettersi tranquillo a fare il sesto uomo. Ma evidentemente non è il tipo. Se si manda fuori asse una spalla per catturare in tuffo una palla vagante, vuol dire che il cuore è quello del combattente. La tifoseria gli ha perdonato in un amen il passato casalese (era già accaduto con i trascorsi canturini e jesini di Jurak). Lui ha ricambiato con il tiro più rapido e meno difendibile della squadra, con l’abilità costruita negli anni a prendere fallo sulle triple tentate e con canestri preziosi spesso e volentieri. Difficile bocciarlo se nelle ultime partite la palla faticava a entrare nel cesto. Difficile immaginarlo con un’altra canotta l’anno prossimo. Ariel Svoboda. L’argentino che vive a Trapani, che possiede un bed and breakfast e che lo ha arredato con le sue lampade ricavate da bottiglie vuote era arrivato a Biella perché voleva a tutti i costi una chance in quella A2 che in un modo o nell’altro non gli era stata molto amica. Con il senno di poi l’impresa non gli è riuscita, almeno stando al minutaggio ottenuto nel girone di ritorno. Ma l’apporto che si può dare a una squadra (e Michele Carrea glielo ha riconosciuto pubblicamente in un post-partita) non è solo misurabile in statistiche. infografica 2015-2016:infografica PB 04/05/16 21:39 Pagina 1

IL RIASSUNTO IN CIFRE DELLA STAGIONE minuti

Jazzmarr FERGUSON Mike HALL Niccolò DE VICO Luca INFANTE Marco VENUTO Simone PIERICH Will SAUNDERS Andrea LA TORRE Diego BANTI Ariel SVOBODA Luca POLLONE Alessandro GRANDE Marcel JONES TOTALI

9

Niccolò De Vico, figlio del vivaio rossoblù e ora tra i leader della prima squadra

punti

% da 2

% da tre

perse

recuperate

assist

valutazione

37’43’’ 22,9

46%

40%

86%

2,6

3,4

1,1

3,9

17,1

32’31’’ 13,5

46%

23%

77%

13,0

1,4

1,4

3,3

22,7

27’11’’ 11,4

46%

31%

87%

3,6

1,1

0,6

1,1

10,0

25’44’’ 8,6

65%

29%

77%

5,4

1,2

0,5

1,2

10,4

25’04’’ 4,2

30%

32%

57%

1,9

0,7

0,7

1,8

3,1

22’23’’ 9,6

45%

34%

94%

3,2

0,9

0,8

0,8

7,5

17’52’’ 6.6%

44%

30%

100%

4,6

1,1

0,3

0,3

7,4

15’38’’ 3,0

49%

19%

50%

1,9

1,0

0,5

0,7

2,0

12’57’’ 3,8

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65%

2,1

0,5

0,1

0,3

3,2

5’07’’

0,4

0%

50%

50%

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0,3

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1’48’’

0

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0,2

0,2

0

0

15’53’’ 4,2

36%

32%

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2,1

1,7

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1,2

20’39’’ 6,5

36%

25%

57%

5,3

3,0

0,5

1,0

5,0

48%

33%

81%

33,5

11,9

5,5

11,8

67

74,9

% ai liberi rimbalzi


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MOTORI

Gli sconti Michelin da Moschetto Con i buoni distribuiti al Biella Forum dalla mascotte di R.T., fotografie Stefano Ceretti

La professionalità della ditta Moschetto da 36 anni è a disposizione dei biellesi. I servizi offerti vanno dalla vendita degli pneumatici alla manutenzione completa dell’automobile. La simpatica presenza della mascotte della Michelin al Biella Forum ha portato sconti per chi acquista pneumatici. Invitato dalla Pneumatici Moschetto, che ha sede in via Carso a Biella, l’omino della Michelin si è aggirato tra le tribune e a bordo campo, tra gag con la mascotte della Pallacanestro Biella e «selfie» con il pubblico. Nello stand allestito dalla ditta Moschetto all’ingresso del palazzetto sono stati distribuiti gadget e buoni sconto. Sì, perché la primavera è conveniente da Pneumatici Moschetto, dove l’esperienza e la cortesia sono di casa. Fino al 15 maggio, infatti, è ancora possibile usufruire della promozione sull’acquisto degli pneumatici Michelin, marchio leader di cui la ditta Moschetto è il centro di riferimento nel Biellese e un punto di vendita diretto. A chi acquista le gomme entro la data sopracitata vengono offerti un buono carburante che, a seconda della dimensione degli pneumatici, varia da 20 a 80 euro e uno sconto di 40 euro sul cambio dell’olio. Entrambi sono da utilizzare entro il 31 luglio. Ciò che lega i Moschetto alla Michelin è un rapporto di lavoro trentennale. Il centro Pneumatici Moschetto fu aperto da Aldo e Franca nel 1980 a Biella. Allora l’attività era concentrata sugli pneumatici, dalla vendita al controllo della convergenza. Oggi i fondatori sono affiancati dal figlio Paolo e da 5 anni il centro fa

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parte della rete Euromaster, ovvero il franchising di Michelin dedicato alla manutenzione meccanica delle automobili. L’attività si è quindi ampliata comprendendo anche la classica manutenzione, i tagliandi e il supporto per la revisione dei veicoli nei centri autorizzati. Sono disponibili vetture e biciclette di cortesia, per dare un servizio completo ai clienti. E di recente è stata inaugurata una sala d’attesa climatizzata. Per informazioni: Pneumatici Moschetto - via Carso 38A, Biella tel. 015 406111 - info@moschetto.it È online il nuovo sito Internet: www.pneumaticimoschetto.it.


AGENDA

Tanta musica, tante feste

Gli eventi del mese di maggio. Finalmente anche all’aperto di R.T., fotografie d’archivio

Montagna, mongolfiere, le dimore storiche che aprono le loro porte. E il ritorno del Fake Festival al Falseum di Verrone. AA cavallo tra primavera ed estate anche a Biella – si spera – il clima comincia a essere più propizio. Ed ecco che arrivano, anche in provincia, i primi eventi all’aperto. Ma non mancano musica, appuntamenti culturali e sport. Biella, martedì 17 maggio MARCO VOLPE AL JAZZ CLUB Marco Volpe alla batteria, Daniele Cordisco alla chitarra e Antonio “Caps” Capasso all’organo sono di scena nella stagione concertistica del Biella Jazz Club. L’appuntamento è alle 21 nella sede di palazzo Ferrero. Biella Jazz Club, palazzo Ferrero, Biella Piazzo Info: www.biellajazzclub.com Biella, mercoledì 18 maggio ANTEPRIMA TEATRALE PER IL FAKE FESTIVAL S’intitola “Famosa”, di e con Alessandra Mortelliti, lo spettacolo teatrale proposto a palazzo Ferrero come anteprima del Fake Festival, l’appuntamento in programma al Falseum di Verrone. Il monologo racconta la storia di Rocco Fiorella, un ragazzino di quindici anni convinto di essere in realtà una ragazza. A fine spettacolo ci sarà un intervento curato da Patrizia Tempia. Palazzo Ferrero, corso del Piazzo, Biella Inizio ore 21, ingresso libero

Occhieppo Superiore, dal 19 al 22 maggio MUSICA E MONTAGNA A VILLA MOSSA Si chiama “Rock out Biella mountain fest” l’appuntamento che per un weekend lungo porterà la musica e la montagna a Villa Mossa a Occhieppo Superiore. Nel programma i concerti (dal coro Genzianella alle Schegge Sparse), le conferenze (tra cui quella di Nico Valsesia), lo sport con la Coppa Italia di arrampicata e le attività proposte dalle associazioni dalle ferrate alla mountain bike, dal nordic walking alla corsa. Nell’area per tutti e quattro i giorni sono in programma anche mostre e c’è il punto di ristoro. Villa Mossa, Occhieppo Superiore Giovedì 19 e venerdì 20 dalle 19, sabato 21 e domenica 22 dalle 9 Masserano, dal 20 al 22 maggio LA FESTA CELTICA DI BELTANE Il Parco Arcobaleno di Masserano ospiterà l’edizione numero 20 della festa celtica di Beltane: campi storici, stage di tiro con l’arco e di suono del corno, l’accensione dei fuochi druidici di sabato sera arricchiscono il programma. Ogni giorno sono in programma concerti. Parco Arcobaleno, frazione Cacciato, Masserano Venerdì 20 dalle 17, sabato 21 e domenica 22 dalle 10. Ingresso 5 euro Verrone, sabato 21 e domenica 22 maggio LA SECONDA EDIZIONE DEL FAKE FESTIVAL Incontri, spettacoli, laboratori per i più piccoli e musica dal vivo e dj set sono nel programma della seconda edizione del Fake Festival, che l’anno scorso inaugurò l’attività del Falseum, il museo del falso ospitato al castello di Verrone. Tra le “esclusive” una video intervista ad Andrea Camilleri, un omaggio a Umberto Eco, la partecipazione del collettivo di scrittori e artisti Wu Ming 2, gli omaggi a David Bowie e gli approfondimenti su zoologia, antropologia e storia. Falseum, Museo del falso, Castello di Verrone - Info: www.falseum.it

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Veglio, domenica 22 maggio I PRIMI VENT’ANNI DEL BUNGEE CENTER C’è una grande festa in programma per celebrare i primi vent’anni del Bungee Center di Veglio, “ospitato” dal cosiddetto “colossus”, il ponte che unisce Veglio a Pistolesa. Il primo lancio con l’elastico risale infatti al 1996. Bungee Center, ponte “colossus”, Veglio - Info: www.bungee.it Domenica 22 maggio DIMORE STORICHE APERTE AL PIAZZO E A MASSAZZA Sono palazzo La Marmora al Piazzo e il castello di Massazza i palazzi che hanno aderito alla sesta edizione delle giornate nazionali delle dimore storiche. Al Piazzo dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19 sono visitabili giardino, giardino d’inverno e stanze della casa museo. A Massazza dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 18 si potrà visitare il borgo con i cortili interni, la cappella e alcune sale. Palazzo La Marmora, corso del Piazzo, Biella e Castello di Massazza Info: info@palazzolamarmora.it e www.castellodimassazza.com Biella, martedì 24 maggio CHITARRE PROTAGONISTE AL JAZZ CLUB Tre chitarristi, un basso, una batteria: è la formazione del Jazz Guitar Quintet, di scena nella stagione dei concerti del Jazz Club. Ne fanno parte Luigi Tessarollo (chitarra), Alessandro Chiappetta (chitarra), Enrico Degani (chitarra classica), Mauro Battisti (basso), Enzo Zirilli (batteria). L’appuntamento è alle 21 nella sede di palazzo Ferrero. Biella Jazz Club, palazzo Ferrero, Biella Piazzo Info: www.biellajazzclub.com Candelo, sabato 28 e domenica 29 maggio AL RICETTO IL FESTIVAL DEL LIBRO PER RAGAZZI È alla quarta edizione la mostra mercato libri per ragazzi che propone esposizioni, presentazione di libri, laboratori, letture animate, scambialibro. Sono in programma incontri con gli autori e con i campioni sportivi nel “Villaggio olimpico Fila” che racconteranno le loro storie di vita. La novità del 2016 è la mappa del lettore sportivo, uno speciale percorso a tappe con sport, divertimento e lettura.

Ricetto di Candelo, sabato dalle 15 alle 19, domenica dalle 10 alle 19 Info: www.candeloeventi.it Bielmonte, sabato 28 e domenica 29 maggio TORNA TRANSUMANDO, UN WEEKEND CON LE MANDRIE La risalita delle mandrie agli alpeggi è la protagonista di “Transumando”, in programma all’Oasi Zegna. Ecco il programma: sabato ore 8/8.30 passaggio della mandria a Camandona, Borgata Cerale e salita al Bocchetto Sessera (arrivo previsto ore 11.30 circa) e proseguimento verso l’Alpe Moncerchio che si raggiunge in 20 minuti circa di cammino. Qui pranzo con specialità biellesi (prenotazioni al 339 7289682) e alle 16.30 degustazione guidata di formaggi in abbinamento con vini del territorio. Segue visita al museo del Carabus Olimpiae Sella. Domenica, all’Alpe Moncerchio, alle 12.30 pranzo con specialità biellesi (per prenotazioni 339 7289682), alle 15 laboratorio di preparazione del formaggio Macagn, alle 16.30 piccola mostra sui formaggi tipici biellesi con degustazione guidata. Segue visita al museo del Carabus Olimpiae Sella. Info: www.docbi.it Biella, domenica 29 maggio SULLE STRADE DEL GIRO CON LA GRAN FONDO VALLI BIELLESI Sono quattro i percorsi previsti dalla Gran Fondo Valli Biellesi, a seconda del grado di allenamento dei cicloamatori partecipanti. Si va da 61 a 156 chilometri e da uno a quattro gran premi della montagna. Tutti e quattro però avranno Oropa come “linea del traguardo”. Del resto il sottotitolo della manifestazione, riservata agli appassionati delle due ruote, è “sulle strade del Giro. Info: www.playfulleventi.com/gfalpibiellesi Pollone, sabato 11 e domenica 12 giugno TORNANO LE MONGOLFIERE SUI CIELI DI POLLONE Le mongolfiere torneranno a volteggiare sui cieli di Pollone e sopra la Burcina: l’appuntamento occuperà un intero weekend e oltre ai voli sul pallone aerostatico sono previsti anche tour in elicottero. Info: www.prolocodipollone.com

Via San Filippo 10, BIELLA Tel. 015 21262 www.otticalonghi-biella.com

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LO SPONSOR

La passione per le auto. E per il basket Il mondo Campagnolo al servizio dei motori di Giampiero Canneddu, fotografie archivio Campagnolo

Ormai storica partner di Pallacanestro Biella, l’azienda di via Mongilardi offre servizi professionali e innovativi per auto e moto. Si può anche chiedere il lavaggio auto via whatsapp...

Nel 1973, quando Ferruccio Campagnolo aprì la sua prima carrozzeria, a Biella la pallacanestro era già qualcosa di molto serio: era appena finita l’epopea della Libertas, che aveva portato la serie A alla palestra Rivetti. Più di quarant’anni dopo il basket è ancora una cosa seria. E quella con il marchio Campagnolo è diventata un’azienda in grado di coccolare le auto in molti modi, con cura e professionalità. Un marchio che, peraltro, fa bella mostra di sé già da qualche tempo nel pool delle aziende partner di Pallacanestro Biella. L’officina è in via Mongilardi, alle spalle di via Rosselli, dove ha sede da anni. Ma con il tempo è cresciuta fino agli attuali 2.200 metri quadrati interni a cui si sommano i 12mila esterni. Oggi può contare su una squadra di circa quaranta specialisti in grado di risolvere qualsiasi problema legato al mondo delle due e delle quattro ruote, dal semplice lavaggio al passaggio fondamentale della revisione. «Siamo specializzati in tutti i servizi che ruotano intorno all’automobile» dicono in azienda «e ci piace pensare di aver basato la nostra credibilità puntando sempre sull’alta qualità. Questo ci ha permesso di instaurare un rapporto di fiducia con la clientela e di essere sempre al passo con le innovazioni di settore, consentendo di soddisfare, ogni giorno, le richieste di tutti coloro che condividono un autentico piacere dell’auto».

Mezzo team rossoblù attorno al telaio di una moto. Nella foto piccola Simone Pierich carrozziere improvvisato

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Luca Infante in posa da duello western. Nella foto piccola Marco Venuto

I servizi offerti sono ben rappresentati nelle immagini in cui i ragazzi dell’Angelico hanno “giocato” a occuparsi di meccanica. Ma, appunto, era solo un gioco: le mani che si prenderanno cura di scocche e motori sono solo di veri esperti. Carrozzeria, officina meccanica, elettrauto, gomme, riparazione e sostituzione dei vetri, installazione di scatole nere e impianti gps per le assicurazioni, autonoleggio e autolavaggio: ecco il ventaglio di servizi a disposizione dei clienti. E per tutti c’è quel qualcosa in più che rende Campagnolo un po’ più speciale: per esempio la collaborazione con tecnici e artisti specializzati nel campo delle aerografie offre la possibilità di realizzare su veicoli e moto ogni tipo di disegno o logo. L’officina è specializzata anche in tagliandi e collaudi. Il reparto elettrauto, il cui personale si tiene al passo con la tecnologia con continui corsi di aggiornamento, può installare e sistemare qualsiasi strumento di bordo, dai sensori di parcheggio ai kit viva voce. E tutti i servizi sono a disposizione anche delle moto. Campagnolo ha a disposizione anche dieci auto sostitutive gratuite e altrettante a noleggio, per non lasciare mai il cliente a piedi nel momento del “fermo” della sua auto in riparazione. Ogni settore ha poi un occhio di riguardo verso l’ambiente: «L’azienda inoltre è da anni impegnata in una gestione attenta e responsabile dell’attività rispettando i regolamenti per lo smaltimento dei rifiuti e avendo massima cura della cornice naturale che la ospita. Non è un caso che il colore aziendale sia proprio il verde». A proposito di servizi, l’autolavaggio è fatto in modo da accontentare anche i clienti con meno tempo a disposizione. È stato attivato un servizio di presa e riconsegna del veicolo a casa o sul luogo del lavoro. Il servizio è gratuito per la città di Biella con prenotazione telefonica al 338.3383134 (attivo anche su WhatsApp). Inoltre per le aziende è possibile stipulare una convenzione a prezzi agevolati per il lavaggio delle auto dei dipendenti o delle vetture aziendali contattando lo stesso numero di telefono oppure scrivendo via mail a convenzioni@carcampagnolo.com. Una delle ultime novità è il servizio su prenotazione, attivo da lunedì a sabato durante la pausa pranzo. 15

Il mondo Pallacanestro Biella non è l’unico verso cui l’azienda s’impegna. Da qualche anno è attiva l’Asd Leave Your S (Lascia il segno), associazione direttamente collegata alla figura di Andrea Campagnolo il cui obiettivo è quello di incentivare l’ideologia di lasciare il segno in modo positivo, attivare la promozione del territorio e scatenare forti emozioni con qualsiasi azione volta a rendere migliore ciò che stiamo vivendo. L’idea è quella di creare una community di persone, idee, progetti, marchi, eventi capaci di lasciare il segno nel proprio ambito. La casa virtuale della community è rappresentata dal sito internet www.leaveyours.net o dalla pagina Facebook leaveyours.org dove vengono raccolte foto e storie inerenti al progetto.


ARREDAMENTO

IDW. Dove il design è di casa Tante idee Made in Italy per il living di R.T., fotografie archivio IDW

Lo show-room di Biella è il regno della progettazione per l’arredamento su misura della casa. Gusto contemporaneo e sapere artigiano: sono diverse le combinazioni di tavoli, sedie e madie per la zona giorno. Da abbinare a carte da parati davvero esclusive. È vintage, ma anche contemporaneo l’arredo per la zona giorno presentato da Riflessi, uno dei migliori marchi del design Made in Italy. Forme, colori, materiali e carte da parati trovano il giusto equilibrio per creare un’atmosfera elegante e sobria. Nello showroom di IDW Italia, a Biella, trovano spazio anche gli arredi di Riflessi: madie nate dal connubio tra competenze artigiane, materiali di altissima qualità e linee contemporanee o del passato, ma

riproposte in chiave attuale; tavoli, come quello chiamato Shangai, solido grazie alle gambe incrociate e inclinate, ma leggero grazie alla trasparenza del cristallo, o sedie dai colori accesi, come il fucsia delle sedie Aurora, che ben si sposano con il contesto. Tutte le credenze realizzate da Riflessi provengono da lavorazioni artigianali e i materiali usati (legno tamburato, vetro, alluminio e vernici ad acqua) indicano un modo di lavorare rispettoso dell’ambiente. Alcune sono influenzate dal movimento artistico del cubismo, come le madie Cubric e Picasso. Altre, come Segno, eleganti e con linee decise e pulite, ma anche pratiche grazie all’apertura push-pull. Ai mobili si affiancano le carte da parati, tornate di tendenza negli ultimi anni come un vero e proprio complemento d’arredo. IDW suggerisce quelle dei designer di Wall&Decò, affidabili e realizzate ad alti livelli, tanto da essere state scelte da Baxter (azienda leader nella produzione di divani in pelle) e da Fendi Home all’ultimo Salone del mobile. I must del momento sono i motivi floreali e le jungle, ma la carta da parati si può anche personalizzare scegliendo di partire da una foto o da una pagina di giornale. Il consiglio è di rivestire una sola parete o un angolo, in modo da non esagerare rischiando di appesantire l’atmosfera della stanza. Di carte ne esistono di tanti tipi: in cellulosa o in materiali idrorepellenti, quindi adatti anche alle pareti del bagno; in fibre naturali, come il lino o la iuta, o in altri materiali di origine vegetale come il sughero o il caucciù. Per info: IDW Italia | Italian Design in the World - via Milano 87, Biella - tel. 015 20827 - info@idwitalia.com - www.idwitalia.com

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BIella da vivere

Eleganti e (molto) sportivi

I consigli di maggio comprendono anche due musei specialisti

L’estate sboccia con ANGELICO Avete già pensato look giusto per l’estate? Venite da Angelico per trovare l’ outfit perfetto e scoprire tutte le combinazioni di stile tra colori e materiali dedicati alla bella stagione alle porte… Non solo giacche, maglie e pantaloni, ma anche scarpe e accessori unici e inconfondibili per personalizzare il tuo look e renderlo inimitabile! Ti aspettiamo negli store e su ANGELICO.IT Via Cavour 67, Gaglianico - tel. 015 25.47.319 - www.angelico.it

Novità Errea Republic a Fuorigioco Da Fuorigioco, fornitore ufficiale Pallacanestro Biella, Errea Republic presenta una nuovissima e colorata linea di t-shirt e pantaloncini. Tante le novità estive in serbo per tutti gli appassionati dello sport, vi aspettiamo al nostro punto vendita per provare la linea più giovane e nuova della stagione! Cosa state aspettando? Via Galimberti 37b, Biella - tel. 015 84.09.365

Torna il “3VS3” di Piazza del Monte Prima palla a due intorno alle 13, ultimo tiro della finale poco prima di mezzanotte: inmezzo partite, partite e poi ancora partite. È semplice il menu del torneo “3vs3 città di Biella”, dedicato alla memoria di Ed Jimenez, uno dei fedelissimi dei playground cittadini, e dell’ex gm di Pallacanestro Biella Gabriele Fioretti. Il torneo è alla settima edizione e per il secondo anno consecutivo si giocherà in piazza del Monte, in Riva. Come di consueto, ci sarà il divertimento, lo sport ma anche il lato solidale: il ricavato del torneo sarà devoluto a #sharEat, la colletta alimentare a favore della mensa “Il pane quotidiano” e degli empori solidali di Caritas nata proprio a margine delle partite di Pallacanestro Biella. L’appuntamento è per sabato 18 giugno. Tutte le info sulla pagina Facebook “3vs3 Città di Biella per Ed e Gabry” 17


BIella da vivere

Chechi e Lucchetta per il MUSEO FILA Jury Chechi e Andrea Lucchetta (ma anche Simone Pierich) erano gli ospiti d’onore al vernissage del rinnovato museo della Fondazione Fila. Nella sede di via Seminari, il nuovo allestimento mette l’accento sulla storia del marchio che, da Biella, ha conquistato il mondo e ha tracciato tendenze che hanno cambiato il panorama dell’abbigliamento sportivo, dalle righe sottili che hanno “macchiato” la maglietta bianca di Bjorn Borg alle fantasie che hanno accompagnato i successi di Alberto Tomba sulle nevi del mondo. Il museo è aperto su prenotazione dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18. L’ingresso è gratuito.

A Ponderano il Museo Vittorio Pozzo Ora il Biellese ha un museo dedicato a Vittorio Pozzo, il commissario tecnico originario della provincia più vincente della storia del calcio italiano. A Ponderano, il paese da cui proveniva la sua famiglia, ora trovano spazio i suoi cimeli, conservati e ora concessi dagli eredi: ci sono preziosi ricordi di una carriera che ha avuto il suo culmine in due campionati del mondo e in un’Olimpiade vinta con l’Italia del calcio, tra il 1934 e il 1938. Il museo trova spazio al campo sportivo di Ponderano ed è visitabile su prenotazione, telefonando in municipio allo 015541224 o scrivendo una email all’indizirro urp.ponderano@ptb.provincia.biella.it

Prof. Umberto Veronesi “La sigaretta elettronica è assolutamente innocua, tanto è vero che, per esempio, è utilizzata per un protocollo scientifico ufficiale che coinvolge tre IRCSS milanesi. La sigaretta elettronica può essere uno strumento molto utile per iniziare un processo di disassuefazione, soprattutto in chi ha una forte dipendenza psicologico-gestuale, che è una delle componenti fondamentali e più difficili da eradicare della dipendenza del fumatore”.

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ExPi presenta ExPi

Servizi da grandi per le imprese più piccole di ExPi, fotografie d’archivio

Dopo qualche mese in cui la rubrica di ExPi ha raccontato mensilmente le storie di qualche eccellenza piemontese, è arrivato il momento di presentare ExPi stesso. Possiamo definirci un’ agenzia di promozione territoriale che tenta di mettere in connessione i professionisti del marketing, con gli artigiani, le piccole medie imprese del territorio e le strutture ricettive o di ristorazione del Piemonte. Perchè dedicata solo a questa tipologia di aziende? Perchè pur essendo una colonna portante dell’economia italiana risultano troppo spesso essere poco propense alla comunicazione soprattutto in un mondo sempre più digitalizzato. Come lavoriamo? Cerchiamo innanzi tutto di comprendere le esigenze e le disponibilità del cliente ed una volta comprese, proponiamo la miglior soluzione possibile, sia avvalendoci delle nostre risorse interne, sia appoggiandoci ad aziende ed agenzie di comunicazione esterne. Tra i nostri partner principali possiamo annoverare E20progetti, ZoneCreative e Socializers. Cosa offriamo? Realizzazione di siti web, consulenza in social media marketing, servizi fotografici e video, scrittura e traduzione testi, pubblicazioni su riviste di settore e/o gratuite, realizzazioni di grafiche,

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inserimento della vostra azienda/ristorante in pacchetti viaggio sul territorio, consulenza per campagne di crowdfunding. Siamo inoltre molto lieti di offrirvi la possibilità di vendere i vostri prodotti “made in Piemonte” nel negozio ExPi su Amazon. Siamo infatti partner riconosciuti del più grande marketplace online al mondo. Il nostro obiettivo è aiutare gli artigiani a vendere le loro eccellenze via web. Affrontare da soli il mondo dell’ecommerce non è però così facile soprattutto se si è una piccola realtà artigianale. Per questo riteniamo che sia fondamentale fare rete, creando un negozio virtuale che promuova e venda collettivamente i prodotti del nostro territorio in Europa e nel mondo. Per informazioni, non esitate ad inviarci una email a info@expi.biz o con un messaggio alla pagina Facebook di ExPi.


IL CAMPIONATO

Un mese in attesa dei verdetti Già finita la stagione di Ferguson a Mantova: passa Agrigento di Giampiero Canneddu, fotografie di Stefano Ceretti

Playoff e playout in corso all’insegna dell’equilibrio: nelle sfide non pesa la gerarchia della regular season e chi ha cambiato non sempre è migliorato. Voskuil in difficoltà con la Virtus Roma.

È durata quattro partite la “seconda vita” di Jazz Ferguson in questa stagione di serie A2: l’americano, che ha attirato gli sguardi di mezza Italia dei canestri dopo essersi laureato top scorer della stagione regolare, ha rescisso con qualche settimana di anticipo il contratto con l’Angelico Biella per accettare l’offerta della Dinamica Mantova, a lungo al vertice del girone Est, poi chiuso al terzo posto dopo un finale in calando. Assurdità del regolamento, si è detto, che ha consentito alle squadre impegnate nella post season di sostituire giocatori fino a poco prima della palla a due di gara1, a patto che avessero già un visto italiano, nel caso si trattasse di stranieri. E così Ferguson e il centro di origine nigeriana Ike Udanoh, preso da Ferrara, hanno preso il posto di Kenneth Simms e Justin Hurtt, titolari in regular season. Ma il cambio non ha pagato: Mantova (dove giocano l’ex capitano rossoblù Fabio Di Bella e l’altro ex Lollo Gergati) ha perso la prima in casa e non è riuscita a ribaltare il fattore campo nelle due sfide in casa di Agrigento, che ha chiuso 3-1 a suo favore creando la prima mezza sorpresa dei playoff. Per Ferguson i 9,0 punti con il 14% da tre nelle quattro gare di postseason sono statistiche nettamente inferiori dei 22,9 a partita con il 40% da tre ottenuti in maglia-Angelico.

Jazz Ferguson: è durata quattro partite la sua esperienza a Mantova. Nella foto piccola Alan Voskuil, quanta fatica a Roma...

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Jazz Ferguson esulta davanti alla curva Barlera, Alan Voskuil la guarda (forse) con nostalgia...

Cambiare non ha portato gran vantaggi non solo a Mantova. L’eccezione che conferma la regola sembra essere proprio Agrigento, che ha inserito Chris Mortellaro in uscita da Rieti però per sostituire nel ruolo di “passaportato” Albano Chiarastella, fermo per infortunio. La Tezenis Verona di Marco Crespi e Andrea Michelori ha provato innestando Ian Miller, l’ex di Jesi appena tagliato da Torino, già nelle ultime gare di regular season, ma è stata eliminata agli ottavi nell’unica serie finita 3-0, a vantaggio di Scafati che al contrario ha mantenuto intatta la squadra che ha vinto Coppa Italia e girone Ovest. La serie, a dire il vero, è vissuta sul filo in almeno due partite su tre: solo in gara-3 a Verona la Givova ha preso il volo. Un americano in più per mettere pressione ai titolari non ha portato bene nemmeno alla Virtus Roma: in lotta per i playoff fino a 40 minuti dalla fine, condannata ai playout dalla classifica avulsa, ha perso il primo spareggio salvezza contro Recanati. Nel 3-1 pesa tantissimo la sconfitta interna in gara-2. Ma soprattutto pesa il caos che sembra gettare nebbia sul futuro giallorosso: il coach Attilio Caja si è dimesso dopo gara-3, dimissioni accettate alla vigilia di gara-4 in cui la squadra è stata guidata dal vice Esposito. Dalton Pepper, l’americano preso da Rieti come “assicurazione”, scalpita in tribuna. E Alan Voskuil, già idolo del Forum, lotta ma soffre in campo: per il danese del Texas 14,5 punti a partita e 29% da tre, cifre inferiori a quelle della stagione regolare. Servirà di più, ma soprattutto serenità, nella finale-salvezza al meglio delle cinque partite. 21

Tra gli ex rossoblù che brillano di più, ci sono i due della Fortitudo Bologna, la terza squadra insieme a Scafati e Agrigento ad avere chiuso i conti nel primo turno dei playoff senza avere bisogno di gara-5. La “effe” ha piegato Agropoli grazie alla vittoria in gara-1 in casa dei campani, per poi difendere il fattore campo nella fortezza del PalaDozza. Marco Carraretto ha dato il suo solito contributo fatto di concretezza: 9,8 punti a partita e il 58% da tre punti, vera specialità della casa. Davide Raucci si è dannato anche in difesa per contenere Roderick, uno dei pericoli di Agropoli, ma viaggia comunque a 6,0 punti a partita con il 53% dal campo. Sul fronte opposto, nulla da fare per gli ex Jonathan Tavernari, mai in campo per infortunio, e Riccardo Santolamazza, tra gli ultimi ad ammainare bandiera, con i suoi 10,0 punti a partita. Di Agropoli resterà lo splendido gesto del coach Antonio Paternoster a una manciata di secondi dalla fine di gara-4: con il punteggio ormai segnato, ha chiamato un time out solo per ringraziare i suoi giocatori per la stagione disputata e farlo mentre erano ancora in campo. Anche i tifosi della Fortitudo, dopo una serie nervosetta anche sugli spalti, hanno apprezzato.


L’INIZIATIVA

I rossoblù per #restauriAMOlacestovia Massimo Angelico spinge la raccolta fondi per il Camino di R.T., fotografie archivio Fondazione Funivie Oropa

Il presidente pubblica su Facebook le cinque ragioni per donare. E Simone Pierich è tra i testimonial con il cartello per l’iniziativa. Come funziona, come contribuire. Ci sono Massimo Angelico, con tanto di post “motivazionale” su Facebook, e Simone Pierich tra i testimonial di #restauriAMOlacestovia, la raccolta di fondi che chiede ai cittadini di contribuire con una donazione al progetto di rifacimento della cestovia del monte Camino. L’obiettivo che si prefigge la raccolta di fondi, promossa dalla Fondazione Funivie Oropa, è di raggiungere 100mila euro di contributi il più presto possibile: una volta conquistata la vetta, toccherà al Comune di Biella coprire il fabbisogno per rimettere a nuovo l’impianto, una spesa complessiva intorno ai 400mila euro. «Abbiamo chiesto ai biellesi di dare un valore

Massimo Angelico e, nella foto piccola, Simone Pierich e Niccolò Bosio, testimonial di #restauriAMOlacestovia

alla propria volontà di far sopravvivere la cestovia» ha spiegato il presidente di Funivie Oropa Andrea Pollono. «La questione è, trattandosi di una spesa non essenziale, a differenza di scuole o strade, perché il pubblico dovrebbe finanziare proprio la cestovia e non altre cose? La nostra considerazione è che i cittadini vedono valore dove sono disponibili ad investire di tasca propria. Ed è quello che chiediamo loro di fare». Sono tre le modalità per donare: via bonifico bancario (l’Iban è IT45Y0326822300052878340000, esente da commissioni per chi effettua il bonifico agli sportelli di Banca Sella), attraverso internet collegandosi all’indirizzo www.funivieoropa.it/negozio o in contanti, “acquistando” i buoni dai blocchetti consegnati ai distributori autorizzati. Le donazioni base sono di 25 euro, pari a mezzo metro di “strada” tra il rifugio Savoia e i quasi 2500 metri del Camino, e da 5 euro. Online è possibile anche scegliere la cifra con cui si vuole contribuire. Ogni donazione dà diritto a “ricompense”, dall’adesivo per quelle fino a 25 euro, al portachiavi-moschettone per quelle fino a 50 e alla fascia multiuso (sommata ad adesivo e portachiavi), per le somme maggiori di 50 euro. Se Simone Pierich, accompagnato dal direttore marketing di Pallacanestro Biella Niccolò Bosio, è stato tra i primi testimonial a farsi fotografare con il cartello di #restauriAMOlacestovia, Massimo Angelico si è spinto oltre e ha spiegato su Facebook perché è un sostenitore entusiasta: «È dove ho iniziato a sciare, prima alla “fune” sul baby vicino al lago, poi all’anticima e al Camino, con quel muro mozzafiato all’inizio. Il gm di Pallacanestro Biella Marco Sambugaro si è chiesto più volte cosa fosse una cestovia. D’altra parte lui è milanese, che ne sa... La cestovia fa parte della nostra storia, sono le montagne care a tutti noi biellesi e di questo dobbiamo esserne orgogliosi. Sono tradizioni uniche, abbiamo l’obbligo di mantenerle in vita per le generazioni future».

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SELFIE!

RUBRICA a cura di Luca Rosia

o c i v e d ò l nicco

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IL PERSONAGGIO

Piero Gromo, il cestista partigiano Il decano del basket biellese scampato ai campi di concentramento di Giampiero Canneddu, fotografie d’archivio

In campo con la prima Libertas nel 1946 e, solo pochi mesi prima, fuggito da una retata nazifascista grazie all’amico custode dello stadio: i racconti di un atleta-tifoso appena premiato con la medaglia della Resistenza.

La prossima volta, quando sarete al Biella Forum e vi guarderete intorno, con i seggiolini colorati, il parquet lucido e magari la diretta via satellite, chiudete un secondo gli occhi. E con la mente andate a cercare le radici. Affondano nel lontano 1946, anno della stagione d’esordio della Libertas, in una Biella che stava riemergendo dai lutti e dalle paure della guerra. E, se siete fortunati, fatevi raccontare la prima partita di tutte da chi era in campo. Piero Gromo, che oggi ha 89 anni e guarda ogni singola partita di A2 e delle giovanili dal parterre, quel giorno giocava: «Era la trasferta a Bra. Nel secondo tempo l’allenatore Pastoretto mi ha detto che toccava a me. Sono entrato e ho segnato sei punti. Abbiamo vinto 26-21. Ma sapete che cosa mi ricordo? Faceva un freddo cane. Eppure non giocavamo all’aperto, ma in un maneggio di cavalli...». Piero Gromo, decano della pallacanestro biellese, ha rischiato di non essere in campo quel giorno. E no, la ragione era ben più seria di un infortunio. Giovane collaboratore dei partigiani durante la guerra di Liberazione, era stato catturato tre volte dai nazifascisti. «Una volta» racconta «scappai prima che ci controllassero i documenti e arrivai sano e salvo a casa in via Sebastiano Ferrero. La seconda ci presero in via Italia, al bar che ora si chiama Magnino. Mi infilai in un portone perché sapevo che in quel palazzo c’era un’uscita sul retro». La terza volta però fu più seria: una retata portò alla cattura di settanta-ottanta persone. Vennero portate

La prima formazione della Libertas, anno 1946, con Piero Gromo (nella foto piccola ai giorni nostri al Forum)

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Piero Gromo con la medaglia della Liberazione consegnatagli pochi giorni fa come ex partigiano

allo stadio La Marmora: «Non avevo idea di quello che ci sarebbe successo. Ma volevo scappare. Riconobbi Pietro, il custode. Gli chiesi di andare ad avvisare mia madre. Ma lui disse che non poteva uscire perché lo stadio era circondato dalle sentinelle. Allora mi ha detto di aspettare e di seguirlo, quando mi avesse fatto un cenno». Passò molto tempo e quel cenno arrivò: il giovane partigiano Piero venne accompagnato in un corridoio degli spogliatoi, dove c’erano due porte. «Erano un ripostiglio per gli attrezzi e uno per i rifiuti. Il custode mi fece entrare in uno dei due e mi chiuse dentro, dicendomi di non muovermi e di non far rumore finché non fosse tornato lui. Arrivò solo il mattino dopo e mi fece uscire. Ma lo stadio era vuoto. Io potevo tornare a casa, ma gli altri li avevano portati tutti nei campi di concentramento». Piero Gromo è stato davvero testimone della storia, non solo sportiva. Da diciassettenne, membro delle squadre di azione partigiana, non imbracciava armi: «Ero troppo giovane per salire in montagna, come avevano fatto quattro cari amici. Ma davo una mano, per esempio organizzando gli incontri tra i partigiani e le loro famiglie quando scendevano di nascosto in città. Oppure attaccando i manifesti. Ricordo quando mia madre si svegliò e mi vide con la luce accesa alle quattro del mattino. Stavo preparando i manifesti da andare ad attaccare in strada e lei non voleva. Mi chiese che cosa ci facessi sveglio. E le risposi che stavo studiando. In realtà non mi sono mai svegliato per studiare a quell’ora...». Il 24 aprile 1945, il giorno in cui i nazifascisti lasciarono la città e i partigiani la liberarono, lui c’era. «Mi misero di guardia in via Sant’Agata, dove c’era la centrale elettrica» ricorda. «La notte prima del 2 maggio feci il turno di notte. E a un certo punto iniziò a nevicare. Quando la mattina dopo arrivarono i carri armati inglesi al Vernato, c’era un manto bianco sulla strada. Credo non abbia mai più nevicato a maggio da allora a Biella». Quando la guerra finì, fu tempo di dedicarsi fino in fondo alla sua passione, ovvero lo sport. La pallacanestro, certo, ma non solo. C’era il calcio, che gli aveva permesso di conoscere Pietro, il custode del La Marmora, quando giocava nelle giovanili della Biellese. E poi il tennis, lo sci, l’attività da sub. La sua giornata-tipo nel 1946? «Al mattino mi allenavo con la pallacanestro, nel campo in terra battuta ricavato da un campo da tennis. Poi prendevo la bicicletta, tornavo a casa, mia madre mi preparava il pranzo e la borsa e poi salivo sul treno per Andorno per andare a giocare con la Valle Cervo. Il ruolo? Mediano o mezzala, a seconda delle necessità». Il suo primo titolo vinto fu però fuori dal campo: «Battemmo la Lancia Torino in trasferta. Poi mi ammalai, febbre alta e un virus che mi costrinse ad andare in ospedale. Il giorno della partita di ritorno arrivarono i miei compagni di squadra con i fiori: mi disse-

ro che ero campione regionale, senza giocare». La pallacanestro è un virus da cui non ha mai voluto curarsi invece, nonostante l’età e qualche acciacco («All’ultima partita in casa ho detto a Danna di non convocarmi» scherza). E se la stagione della prima squadra è finita presto, ora si gode le giovanili: ultima partita vista Banca Sella Biella-Benetton Treviso Under 18 al Forum. I ricordi invece sono tutti nella stanza dei trofei, compreso il più recente, la medaglia conferitagli dal ministero della Difesa, come reduce della Resistenza, con la cerimonia di qualche giorno fa a Città Studi, che ha riunito lui e altri novanta partigiani biellesi. Il minimo per chi la storia, più che osservarla, ha contribuito a scriverla.

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SETTORE GIOVANILE

L’Under 20 ai piedi del podio E ora nel mirino le finali nazionali Under 18 di Giampiero Canneddu, fotografie per gentile concessione di Emile Martano

Quarto posto per i Danna boys nelle sfide scudetto di Cantù, fermati in semifinale da Venezia dopo un supplementare. Qualificazione diretta al torneo di Pordenone per la Banca Sella Biella Under 18, con tanti giocatori “in comune” con la categoria superiore.

Ancora una volta in semifinale, ancora una volta a guardare un’avversaria mentre alza la coppa, senza essere riusciti a sbarrarle la strada fino in fondo: la Banca Sella Biella e Federico Danna si sono ripetuti nelle finali scudetto Under 20 di Cantù. Come l’anno scorso la squadra di punta del vivaio rossoblù è entrata tra le migliori quattro d’Italia, e non era semplice. Ma i sogni tricolori si sono spenti negli ultimi minuti di un tempo supplementare contro l’Umana Venezia, rinforzata per l’occasione dai suoi due gioielli Leonardo Toté e Riccardo Bolpin, che hanno speso l’intera stagione (post season compresa) in A2 con Brescia e Agropoli. Poco male: giusto il tempo di prendere fiato e Biella può riprovarci. La vittoria casalinga di inizio maggio contro la Benetton Treviso è valsa la qualificazione diretta alle finali nazionali Under 18, in programma dal 12 giugno a Pordenone. E qui si potrà puntare ancora in alto. Quello contro Treviso è stato il nono successo di fila per i Dannaboys, la cui ossatura è simile a quella dell’Under 20. Nel quintetto base ci sono Carl Wheatle e Sandro Mamukelashvili, ala piccola e ala forte anche tra i più grandi. Con loro Federico Massone è il playmaker titolare, ruolo ricoperto a lungo anche nella categoria superiore (e peccato per le polveri bagnate nella sfida contro Venezia). A cavallo tra le due squadre ci sono anche Matteo Pollone, fratello minore di Luca già visto anche ai margini dell’A2, e Gabriele Marletta, tra i protagonisti anche a Cantù. Il resto del team è fatto di Under 18 “puri”, come Andrea Bergamaschi che, dopo l’esito delle finali

Carl Wheatle e, nella foto piccola, Edoardo Gatti nella semifinale scudetto contro Venezia

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Coach Federico Danna guida un time out

Under 20, ha pubblicato su Instagram una fotografia della squadra con la didascalia: «Grazie per quello che avete fatto, vi meritavate la finale. Fiero di voi». A quella finale, che sarebbe diventato il punto più alto nella storia delle giovanili rossoblù, è mancato davvero poco. Il girone di qualificazione era stato immacolato: prima era arrivata una vittoria contro Alto Sebino, in una partita in controllo che poi i rossoblù hanno risolto allo sprint con un finale in crescendo di Carl Wheatle, un 11-0 inflitto in due minuti ai bresciani che avevano messo il naso avanti. E di quegli 11 punti ben nove avevano la firma del talento nato a Brixton. Poi la Banca Sella ha piegato la Stella Azzurra Roma, una delle favorite della vigilia, sconfitta di quattro punti in un match tirato fino all’ultimo, ma non quanto la sfida finale all’Armani Milano. In quello che era diventato uno spareggio per il primo posto nel minigirone di qualificazione, il canestro decisivo è arrivato a due secondi dalla fine, uno slalom di Luca Pollone chiuso con un sottomano che ha dato ai rossoblù il +1 finale. Il successo ha significato un giorno di riposo supplementare per i ragazzi di Danna, al contrario dei loro rivali futuri di Venezia che sono stati costretti al “wild card game” proprio contro Milano. Ma quelle 24

ore senza parquet non sono servite a piegare la resistenza orogranata: nell’ultimo quarto la rimonta decisiva della Reyer ha chiuso il gap che Biella era riuscita a scavare, portando il match all’overtime. E nella guerra di nervi degli ultimi cinque minuti sono stati più saldi quelli di Toté e Visconti, attaccanti doc che hanno punito ogni errore rossoblù. A Biella è rimasto l’onore delle armi e la certezza di aver fatto il possibile per arrivare alla sfida decisiva in cui Cantù, in un Pianella pieno come per un match di campionato, ha travolto Venezia. Quella Cantù che un lunedì sera di qualche settimana fa incassò al Biella Forum una sconfitta severa, la prima stagionale. Nella finalina, con le gambe rigide per la fatica, la Banca Sella ha lasciato strada alla Stella Azzurra Roma che ha conquistato il terzo posto. Per il team di Federico Danna una soddisfazione “per procura” è arrivata dalla nomina di Luca Pollone nel quintetto ideale della manifestazione, un onore che forse sarebbe spettato anche a Carl Wheatle, principe delle doppie doppie. La rosa rossoblù era composta da Matteo Pavone, Edoardo Gatti, Matteo Pollone, Lorenzo Sasso, Sandro Mamukelashvili, Alberto Caroli, Gabriele Marletta, Luca Pollone, Kamal Ouro Bagna, Federico Massone, Luca Rattalino e Carl Wheatle.

A R R I B & A Z Z I P , A N I C CU

E L A N A I G I T AR

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SALUTE E BELLEZZA

Sfida alla cellulite in 14 giorni Con Maison Beautè il sistema per dimagrire in fretta di Jurgita Jasiunaite (Beauty Therapist Maison Beauté)

L’efficacia del concentrato dimagrante “Quick stop cellulit” in esclusiva nel centro estetico di Biella. La sua azione combinata scioglie i grassi rapidamente. “Quick stop cellulit” è il nuovo concentrato dimagrante di Ericson Laboratoire, disponibile in esclusiva da Maison Beautè. Si tratta di una soluzione bevibile in fiale, una vera e propria terapia d’urto che ha l’obiettivo di favorire l’eliminazione rapida della cellulite e della pelle a buccia d’arancia. La cellulite colpisce quasi il 90% delle donne e, indipendentemente dall’età o dalla predisposizione, non risparmia nessuna silhouette.

Si deposita principalmente sui glutei e sulle cosce ed è la conseguenza di tre squilibri fisiologici che conferiscono alla pelle un aspetto a materasso. “Quick stop cellulit” unisce tre azioni importanti che permettono di ridurre in modo efficace il tessuto adiposo. Il tè verde, lipolitico, inibisce la catecol-O-metiltranferasi, un enzima implicato nella termogenesi (combustione) dei grassi corporei che ne favorisce l’eliminazione. Il caffè verde, per il suo elevato contenuto di caffeina, attiva la combustione dei corpi grassi e stimola la liberazione di catecolamine la cui adrenalina permette all’organismo di bruciare più rapidamente i grassi. Il guaranà stimola invece l’ossidazione dei grassi favorendo così la riduzione dei cuscinetti adiposi. Quick Stop Cellulit contiene anche L-carnitina, che favorisce a sua volta la combustione dei grassi, e tarassaco, lortica e galium aparine, sostanze dalle proprietà diuretiche che contribuiscono a eliminare le tossine dall’organismo. La cinarina, componente del carciofo, elimina le scorie dall’organismo, favorendo il drenaggio. Per la loro ricchezza di antiossidanti e di elementi minerali, il tè verde, l’ortica e la vite rossa contribuiscono a migliorare l’elasticità della pelle e affinare i tessuti fibrosi installati. La loro azione è sostenuta dalla caffeina, apportata dal caffè verde e dal guaranà. Prova Quick stop cellulit da Maison Beautè. Grazie ai nostri consigli arriverai preparata alla prova costume. Per informazioni: Maison Beauté - via Italia 16 Biella - tel. 015 0155123. Il centro è aperto da lunedì a venerdì dalle 9 alle 19, il sabato dalle 9 alle 17; Facebook: www.facebook.com/maisonbeautebiella. Scarica la nostra applicazione sugli AppStore ufficiali!!!

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ASPETTANDO L’ITALIA

Preolimpico, ecco la prima lista dei 24 Gli ex rossoblù Aradori e Cusin tra i convocati in azzurro di Giampiero Canneddu, fotografia di Stefano Ceretti

L’elenco dell’Italia è stato diramato nei giorni scorsi: da qui Ettore Messina sceglierà i dodici per tentare la qualificazione ai giochi di Rio. Passando dall’amichevole del 30 giugno a Biella. Sono 24, per ora. Ne resteranno solo dodici, quelli che faranno parte della lista per il torneo preolimpico al via il 4 luglio a Torino, dove l’Italia si giocherà le sue possibilità di conquistare un posto per i Giochi di Rio de Janeiro. E saranno presumibilmente gli stessi che si cimenteranno nello scrimmage contro Porto Rico, in programma al Biella Forum il 30 giugno. Nell’elenco di nomi, prima selezione del coach azzurro Ettore Messina, in carica da poche settimane, ci sono due vecchie conoscenze rossoblù: Pietro Aradori e Marco Cusin, entrambi già nella lista ristretta di Simone Pianigiani che ha preso parte agli Europei della scorsa estate. Aradori nella Reggio Emilia vicecampione d’Italia sta disputando un’altra stagione di alto livello, assicurando varietà di soluzioni in attacco, dalle penetrazioni al tiro da fuori, e solidità in difesa. Cusin si sta dimostrando mister affidabilità in un ruolo in disuso, almeno tra gli italiani, come quello di centro, dove i titolari in serie A hanno spesso altri passaporti. Ad Aradori e Cusin si aggiungono, ovviamente i due Nba Marco Belinelli e Danilo Gallinari, quest’ultimo al lavoro per recuperare dall’infortunio alla caviglia che ha fatto terminare anzitempo la sua stagione ai Denver Nuggets. Andrea Bargnani, free agent dopo il taglio dai Brooklyn Nets, sta lavorando in solitaria per mantenere la forma migliore. Gli altri sono quasi tutti impegnati nella post season con le loro squadre di club. È il caso di Gigi Datome, che ha contribuito a portare il Fenerbahce non solo ai vertici del campionato turco ma anche alla Final Four di Eurolega. La lista dei 24 comprende anche due campioni d’Europa Under 20 dell’estate 2013: Amedeo Della Valle, che si è conquistato il posto con la faccia tosta giusta e con ottime partite a Reggio Emilia, e Awudu Abass, portato in quintetto base da Fabio Corbani a Cantù e diventato una delle belle sorprese della stagione. La squadra più rappresentata è proprio Reggio Emilia, con quattro convocati (Della Valle, Aradori, Polonara e De Nicola) come Milano (Cerella, Cervi, Cinciarini e Gentile). La Virtus Bologna, pur retrocessa, manda in azzurro Michele Vitali e Fontecchio. Due sono anche i convocati di Brindisi (Zerini e Cournooh), Trento (Pascolo e Poeta), Cremona (Luca Vitali e Cusin), mentre Cantù (Abass) e Avellino (Magro) hanno un azzurro a testa. Daniel Hackett dei greci dell’Olympiacos e Niccolò Melli, chiamato in Germania da Daniele Baiesi al Bamberg, completano la rosa. La preparazione al torneo preolimpico vivrà proprio a Biella una delle sue tappe fondamentali. Il Forum ospiterà l’ultima amichevole degli azzurri prima del trasferimento a Torino. Dal 4 al 9 luglio il PalaAlpitour ospiterà le sfide decisive: Gallinari, Belinelli e compagni se la vedranno con Croazia e Tunisia nel minigirone a tre, dove sarà essenziale non arrivare ultimi. Le prime due di ogni raggruppamento (nell’altro sono in campo Grecia, Messico e Iran) si qualificano alle semifinali, le vincenti alla finale del 9 luglio. Il 29 giugno al Biella Forum c’è spazio anche per la sfida tra Porto Rico e Canada, anche loro in pieno allenamento per le qualificazioni olimpiche, i centroamericani a Belgrado e i nordamericani a Manila, nelle Filippine. 29


CULTURA

Comincia il mese di Selvatica Mostre, eventi, film che coinvolgono l’intera città di R.T., fotografia d’archivio

Dal 21 maggio in sette sedi espositive in città (senza contare le iniziative collaterali) l’arte, la fotografia e la scienza incontrano la natura. Il programma è ricco e prosegue fino al 2 luglio. Sette sedi espositive (compresa la nuova biblioteca di piazza Curiel), un programma ricco tra mostre, eventi, laboratori, cinema e musica, in cui i diversi linguaggi dell’arte, della scienza e della cultura si mescolano come gli strumenti musicali di un’orchestra per parlare dello stesso, nobile argomento, la cultura: Selvatica, il festival che giunge quest’anno alla sesta edizione, ha una ricetta semplice e vincente, impreziosita da un’edizione all’altra da appuntamenti di grande rilievo. Il festival in versione 2016, al via dal 21 maggio, ha nella ricchezza dell’offerta il suo punto di forza: ovunque ci si volterà, nel panorama cittadino, se ne troverà una traccia.

Le mostre si svolgeranno nei principali centri della vita culturale cittadina: palazzo Gromo Losa, “casa” della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella (organizzatrice del festival insieme a E20progetti), ospiterà le pitture di Ron Kingswood e i lavori a grafite su legno di Patrizia Vicari, insieme alle 100 fotografie selezionate tra quelle partecipanti a Glanzlichter, il più grande concorso di fotografia naturalistica tedesco, e alle sculture di Luciano e Ivan Zanoni e alle installazioni di Resi Girardello, che troveranno spazio nel giardino. Sempre al Piazzo Palazzo Ferrero è sede di Animalpop, con i lavori di Alice Zanin, Massimo Caccia e Carlo Pasini. Al Museo del Territorio avranno casa le sculture di Michele Vitaloni, le fotografie di Andrea Veronesi e gli acquerelli del biellese Enrico Gaudino, parte dei quali appartengono alla collezione del museo stesso. In piazza Curiel la nuova sede della biblioteca e le sale della biblioteca di Città Studi ospiteranno le incisioni di Federica Galli, dedicate ad acqua e alberi. Lungo il Cervo, nella sede della Fondazione Sella in via Corradino Sella 10, sarà di scena la fotografia, con le immagini dell’archivio di Erminio Sella, una selezione di scatti partecipanti all’Oasiphoto contest e una selezione dei lavori dei Fotoamatori Biellesi. Cittadellarte in via Serralunga presenterà “Selvatica scientifica”, mostra basata su “La mela reintegrata” di Michelangelo Pistoletto, circondata da dieci progetti che parlano di sviluppo ecosostenibile e di risparmio delle risorse. Altre mostre sono in programma tra gallerie d’arte e sedi fuori città, da Oropa all’Oasi Zegna, da Candelo alla Trappa fino al Falseum di Verrone, per un cartellone di appuntamenti che durerà fino al 3 luglio e comprenderà anche la proiezione di documentari, musica e convegni, con ospiti del calibro del meteorologo Luca Mercalli. L’intero programma è a disposizione su internet all’indirizzo www.selvaticafestival.net

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Condotta di Biella

28-29 maggio 2016 XVII e

dizione

SABATO 28 Ore 8.00-8.30 Passaggio della mandria a Camandona, Borgata Cerale e salita al Bocchetto Sessera (arrivo previsto ore 11.30 circa) e proseguimento verso l’Alpe Moncerchio che si raggiunge in 20 min. circa di cammino

Alpe Moncerchio Ore 12.30 pranzo con specialità biellesi (per prenotazioni 339 7289682) ore 16,30 degustazione guidata di formaggi in abbinamento con vini del territorio segue visita al museo del Carabus Olimpiae Sella

www.docbi.it

tel. 015 31463

DOMENICA 29 Alpe Moncerchio Ore 12.30 pranzo con specialità biellesi (per prenotazioni 339 7289682) ore 15,00 laboratorio di preparazione del formaggio Macagn Ore 16.30 piccola mostra sui formaggi tipici biellesi con degustazione guidata - segue visita al museo del Carabus Olimpiae Sella

Buronzo

La salita della mandria verso il Bocchetto Sessera Alpe Campelli Alpe Moncerchio Bocchetto Sessera

Alpe Moncerchio

Buronzo

in collaborazione con

Comune di Camandona

PRO LOCO di Camandona

Alpe Marchetta

Santuario Mazzucco

CASB


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