TIME OUT - N.31 Novembre 2016

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N. 31 - NOVEMBRE 2016

GIOVANI CON LA FACCIA GIUSTA Carl Wheatle è una delle belle sorprese di questo avvio di stagione. Dove sono gli altri stranieri del vivaio?

Una Città (Studi) nella città Testend Le tende su misura Assaggio a Nord Ovest Un weekend con il vino biellese


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Hanno collaborato alla realizzazione del N°31 novembre 2016: Giampiero Canneddu, Francesca Fossati, Desiree Bonaldo, Lorenzo Aversa, Niccolò Bosio e Luca Rosia Tutti i punti di distribuzione su: www.timeout.pallacanestrobiella.it www.facebook.com/timeoutbiella

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MEDIA PARTNER In copertina: Carl Wheatle, inglese di Londra, è alla prima stagione in prima squadra, fotografia di Stefano Ceretti fotografo Ufficiale Pallacanestro Biella


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Angelico, quanti progressi in un anno La prima vittoria esterna nella passata stagione fu a gennaio... di Giampiero Canneddu, fotografie di Stefano Ceretti

Dalla partenza stentata e difficile a quella sprint del 2016/2017. Tra i punti di forza la versatilità, l’equilibrio e l’apporto subito decisivo di Wheatle e di Udom. Ma, come dice Carrea, bisogna ancora migliorare. Nella passata stagione servì un intero girone di andata prima di vedere una vittoria in trasferta. Accadde ad Agrigento, alla prima di ritorno, e per arrivarci servì una mezza rivoluzione, con un americano nuovo (Hall per Jones) e con l’elettrochoc della zona retrocessione e del pubblico di Omegna che cantava “serie B, serie B” verso i rossoblù. Basterebbe questo dato a rimarcare la differenza tra le due annate, o meglio tra le due partenze, perché Michele Carrea sarebbe il primo a dire che il campionato è lungo e non è ancora successo nulla. Ma per ora basta eccome a circondare la squadra di una fiducia e di un ottimismo che l’anno scorso andò cercato nel fondo delle borracce, per emergere con le cinque vittorie di fila di gennaio che cambiarono

il volto alla stagione e anche il giudizio su quella compagine. Le cose buone. Alla posizione numero uno l’equilibrio di squadra. Certo, quando serve – o quando è in giornata come contro Roma – la palla a Ferguson è garanzia di un attacco pericoloso. Ma è la varietà di soluzioni che l’assetto dell’Angelico costruita da Sambugaro e Carrea a rendere un rebus disattivarle tutte per le difese. Qualche esempio? Alla prima di campionato la costante ricerca della palla sotto canestro a Tessitori, che costringe gli avversari a chiudersi a riccio e a liberare spazio per i tiratori. O alla quarta di campionato, contro Latina, la saggezza di Mike Hall che riceveva palla in post basso, aspettava il raddoppio e poi scaricava per la tripla piedi per terra al compagno rimasto libero. Con l’equilibrio va di pari passo la versatilità. Forse il solo Amedeo Tessitori è giocatore a una sola dimensione, quella del lungo puro. Tutti gli altri rossoblù possono ruotare in un paio di posizioni e rendersi utili in difesa anche contro giocatori teoricamente

di stazza diversa. Il che vale anche in attacco, dove per esempio Niccolò De Vico ha già segnato da tre, in arresto e tiro dalla media, attaccando il ferro fronte a canestro e cercandolo spalle a canestro. Mostrando cioé una varietà di soluzioni offensive in grado di far girare la testa a qualsiasi difensore di A2. La terza buona notizia si chiama panchina: Mattia Udom ha scelto Latina per realizzare la sua miglior prestazione di sempre in carriera, ma ha iniziato il campionato come secondo miglior realizzatore dell’Angelico. Non male per un sesto uomo, che ha agilità da ala piccola e gambe che gli consentono di giocare alto come un lungo. E non male anche l’impatto di Carl Wheatle, appena maggiorenne e già in campo per più di venti minuti a partita. Con lui sul parquet la difesa non perde intensità e l’attacco trova soluzioni lo stesso, o con gli uno contro uno che si prende con bella faccia tosta o con le triple che ha cominciato a infilare con continuità proprio a Latina, diventando a sua volta una bella gatta da pelare per le difese.

Amedeo Tessitori, alla prima stagione in rossoblù dopo gli anni in A tra Sassari, Caserta e Cantù

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Federico Massone, subito in campo (e a canestro) all’esordio contro Casale. In basso da sinistra Luca Pollone e Mike Hall

Le cose da migliorare. L’ultimo quarto è la nota da correggere: nei minuti finali delle partite vinte l’Angelico ha dilapidato parte dei vantaggi anche cospicui accumulati nel resto del match, correndo rischi inutili e rendendo meno salda la differenza canestri, in prospettiva del ritorno. Forse è anche questione di energia: la rotazione attuale di Michele Carrea prevede soprattutto sette giocatori, due dei quali (Jazz Ferguson e Mike Hall) sono i recordmen quanto a minutaggio della intera A2 Ovest. Logico che nei minuti finali la linea del carburante tenda allo zero, anche se la condizione fisica – specie di Hall, fermo da mesi – è di quelle giuste. Allungare le rotazioni, facendo anche con gli altri giovani un’operazione Wheatle, sarà uno degli obiettivi stagionali. Per Massone più che per Pollone qualcosa è già successo, ma è ovvio che in questo momento di squadra con questi equilibri, spetterà a loro convincere Carrea a lasciarli di più in campo facendo la cosa giusta nei pochi minuti che hanno a disposizione. L’ultima cosa da migliorare è... migliorare. Ovvero non pensare di essere già al 100 per cento perché la squadra ha avuto una buona partenza. Ma a questo penserà Carrea. E lo ha dimostrato presentandosi negli spogliatoi dopo la prima vittoria contro Agrigento più arrabbiato per il cedimento nel finale che felice per l’esordio positivo. Essere meglio dell’anno scorso non basta affatto, dalle parti del Biella Forum...

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Wheatle, l’ultimo biellese adottivo Da Jerebko a Mamukelashvili la rassegna dei talenti stranieri di Giampiero Canneddu, fotografie di Stefano Ceretti

Biella è stata uno dei vivai più accoglienti e prolifici per i giocatori nati all’estero. Ecco le loro storie e le loro carriere, tutte in pieno svolgimento. Carl Wheatle è la sorpresa dell’anno solo per chi non lo ha mai visto giocare prima. Inserito nel roster da “assimilato” dopo un anno di quarantena (e di allenamenti con la prima squadra), ha avuto subito responsabilità e minutaggio da grande e non da diciottenne che scalda il pino. E lui se le è prese tutte, queste responsabilità. Basti un’azione per tutte: nella trasferta di Latina, appena entrato in campo, prende uno scarico oltre l’arco dei tre punti da Hall, che aspettava che la difesa raddoppiasse solo per trovare un compagno libero. L’inglesino non ci ha pensato mezza volta: piedi a posto, occhi al canestro e tripla solo retina a scoraggiare la difesa avversaria. Wheatle, biellese d’adozione dopo essere arrivato giovanissimo in città e al Forum, non è il primo dei ragazzi non italiani maturati in rossoblù e diventati grandi (o in procinto di farlo). Ma è dai tempi di Thabo Sefolosha e Jonas Jerebko che manca quello in grado di impattare così presto negli equilibri della prima squadra (anche se un gradino di categoria più sotto rispetto a quella in cui hanno esordito gli attuali giocatori Nba). Ma a che punto è la carriera degli altri giovani figli del vivaio rossoblù? Scopriamolo insieme. Linos Chrysikopoulos. Il greco è nella casella delle delusioni rossoblù, inutile negarlo. Gran fisico, mano educata, ma carattere rivedibile, oltre alla sfortuna di essere arrivato in prima squadra con grandi responsabilità nell’anno maledetto della retrocessione, ha lasciato Biella prima di esplodere e di diventare quello che sembrava inevitabile, un prospetto Nba. E il ritorno in Grecia non gli ha portato fortuna, almeno all’inizio: prima un contratto con il Paok Salonicco (arcirivale dell’Aris in cui ha mosso i primi passi sul parquet), poi pochi punti e non abbastanza minuti tra Kao Dramas e Nea Kifissia, anche per colpa dei guai fisici. Il ritorno al Paok è dell’inizio di questa stagione. Ha 23 anni, il tempo per diventare ancora grande non gli manca. E l’inizio è stato incoraggiante: il minutaggio è oltre i 20 a partita, l’apporto al tiro dice 60% da due e 40% da tre, i rimbalzi sono più di cinque a match. Ed è stato tra i protagonisti nell’euro-vittoria in trasferta dei bianconeri di Salonicco a

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Carl Wheatle in lunetta al Biella Forum


Varese, sua prima partita ufficiale in Italia dopo l’addio a Biella. William Magarity. Federico Danna lo inserì, in una vecchia intervista, nel roster ideale dei “figli” del settore giovanile di Pallacanestro Biella. Arrivato giovanissimo, dopo un Europeo Under 16 da protagonista, è rimasto in rossoblù fino al momento in cui, per continuare, avrebbe dovuto firmare un contratto da professionista. Ma questo gli avrebbe impedito di inseguire un sogno: fare come papà Bill e giocare in Ncaa, dopo essersi iscritto a un college. Così quando lasciò Biella nell’autunno 2012, appena diciannovenne, lo fece per sei mesi di prestito a Norrköping, nella natia Svezia. E poi, in estate, volò a Boston, per la prima di due stagioni a Boston College, con la maglia numero 11 come Jerebko. L’anno scorso è rimasto fermo: lasciato il Massachussets per andare a studiare e giocare a Davidson, ha dovuto aspettare una stagione per poter indossare la canotta (numero 22) dei Wildcats, come vuole il regolamento Ncaa in caso di cambio di ateneo. La stagione parte in questi giorni, le prospettive per lui sono di accumulare minuti, punti e rimbalzi per farsi notare. Del resto mangia latte e basket da quando era nella culla: il padre e la madre sono ex nazionali svedesi, lui (nato negli Usa e naturalizzato dopo il matrimonio) ha ancora il record di punti segnati. Una curiosità? Nel suo college è il terzo scandinavo, insieme all’islandese Gudmunsson e al finlandese Michelsen. Prokop Slanina. Anche lui fa parte del roster ideale del settore giovanile rossoblù, disegnato da Federico Danna. Il suo ruolo? Centro. E anche a New York sta per iniziare la stagione da torre della sua squadra: i Fordham Rams, università al confine tra Bronx e Manhattan, considerata la terza più prestigiosa della metropoli, gli hanno affidato una canotta – e un banco di scuola - per l’anno in corso. Per il ceco è il secondo anno oltreoceano: la stagione scorsa ha esordito nel college a Brooklyn, con gli Asa Avengers. A Biella ha vissuto tutte le giovanili fino all’Under 19, prima di sperimentare la sua mano morbida e il suo fisico da rimbalzista in A2 Silver con Treviglio, con tanto di sfida playoff alla “sua” Biella. Ma ora il sogno è americano. Sandro Mamukelashvili. Ci sono già sei college, dicono i bene informati, tutti in fila fuori dalla porta della Montverde Academy High School, dove ha ripreso gli studi interrotti in Italia a giugno, quando ha deciso di tornare oltreoceano. Il ragazzo di Georgia in realtà è nato negli Usa, proprio a New York, ma è cittadino del mondo e predestinato del basket. Dopo le stagioni nelle giovanili rossoblù, con ruoli da protagonista nelle due top 4 di Under 18 e Under 20 l’anno passato, ha deciso di proseguire studi e carriera in Florida. L’obiettivo? Farsi notare dai college, missione compiuta già ad agosto, quando ha partecipato a un camp in California, i Nike Skills Academy, attirando l’attenzione degli scout. Per lui il futuro sembra roseo.

Da sinistra in alto Linos Chrysikopoulos, William Magarity, in basso Prokop Slanina e Sandro Mamukelashvili

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Testend: le tende su misura Dal 1978 specialisti in tendaggi di R.T., fotografie d’archivio

I fratelli Luca e Paola Gavasso proseguono con passione l’attività iniziata dal padre Ilvo quasi quarant’anni fa. Prima una tessitura, poi la specializzazione in tende da interno e da esterno e, da ormai vent’anni, quella nelle tende da sole e zanzariere. Sono un particolare importante dell’arredo perché hanno il potere di valorizzare un ambiente stabilendone lo stile: le tende, sia per l’interno, sia per l’esterno, possono migliorare la qualità della nostra vita. Ad esempio, dandoci più privacy nelle stanze della casa che si affacciano sulle vie della città, o riparandoci dal sole o dalla pioggia per poter vivere al meglio la terrazza e il giardino. Da quasi quarant’anni Testend, a Valdengo, offre alla sua clientela un servizio accurato di sartoria e una vasta scelta di tessuti per le tende per interni e per esterni. Nel primo caso le varianti dei tessuti disponibili sono 8500, selezionate da produttori italiani. Sono in cotone, in lino, a volte anche in mischia tra loro, o in poliestere e sono adatte a realizzare tende moderne e classiche, arricciate, a pacchetto o a pannelli. Nel secondo caso, per gli ambienti esterni, Testend si affida alla qualità dei prodotti del produttore leader italiano Gibus del quale è un rivenditore specializzato, ovvero un Atelier Gibus, con l’esclusiva per la provincia di Biella. Ci sono 140 modelli di tende da sole e diverse tipologie di tessuto in 600 varianti di colore. Per le

pergole, che consentono di ricavare un nuovo salotto all’esterno dell’abitazione protetto dal sole, dal vento e dalla pioggia, Gibus propone le linee Mediterranea e Med Isola Fly con la struttura in alluminio e legno. Testend è in grado di sostituire i teli di tende da sole di qualsiasi marca. Sempre per l’esterno nel laboratorio di Valdengo si possono trovare anche le veneziane per i balconi e le zanzariere per porte e finestre. Testend offre un servizio a 360 gradi. Si parte dal sopralluogo della casa per po-

ter dare il consiglio giusto e fare il preventivo; si realizza il lavoro rigorosamente su misura fornendo non solo i tessuti, ma anche gli accessori come i bastoni (in acciaio, ferro, ottone o legno delle ditte Casa Valentina e Mottura) e gli scorritenda in alluminio (di Mottura). Testend propone anche tende a rullo per interni (Mottura, Tao e Casa Valentina) e tappeti moderni realizzati su misura. Per informazioni: via Novara 2, Valdengo Tel. 015 88.16.42 - info@testend.it www.testend.it - www.facebook.com/Testend

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Arrivano i mercatini di Natale Tra novembre e dicembre mostre, teatro e il primo pensiero alle feste di R.T., fotografie d’archivio

Sordevolo, Candelo e quest’anno anche Biella (nel nome degli Gnomi della Lana) ospiteranno i mercatini natalizi in provincia. Nell’attesa saranno settimane ricche di cultura, con due mostre speciali al Museo del Territorio. Se in tv avete già visto la prima pubblicità natalizia e vi sembra un po’ presto, in realtà il tempo corre ed è quasi ora di vivere l’atmosfera di Santa Claus anche in provincia. Comincerà il Mercatino degli Angeli di Sordevolo, capace di attirare visitatori anche da fuori provincia. Poi si aggiungeranno Candelo, con il Ricetto addobbato a festa, e come novità di quest’anno anche Biella, con Piazza Duomo invasa dagli Gnomi della Lana e dalle loro casette. Biella, da domenica 6 novembre L’EGITTO FUNERARIO DI ERNESTO SCHIAPPARELLI Un’eccezionale rassegna di foto storiche scattate durante le campagne di scavo in Egitto della Missione Archeologica Italiana, condotte ad inizio Novecento dall’egittologo biellese Ernesto Schiaparelli, e una statuetta lignea facente parte del corredo della mummia Taaset, in prestito dal Museo Egizio di Torino, sono al centro della mostra dedicata al mondo funerario egizio. Info: www.museo.comune.biella.it Biella, venerdì 11 novembre UN CONCERTO DEDICATO A BRAHMS NELLA STAGIONE DEL PEROSI Enrico Maria Baroni al clarinetto e il Perosiensemble saranno sul palco di Palazzo Gromo Losa al Piazzo per il concerto dedicato a Brahms. L’ingresso è libero. Il concerto inizierà alle 15,30. Info: www.accademiaperosi.org Biella, sabato 12 novembre SHAKESPEARE E LA DANZA A PALAZZO LA MARMORA “Sogno di una notte di mezza estate”, la commedia di William Shakespeare, è stata l’ispirazione per lo spettacolo coreografato da Raphael Bianco che Egridanza porterà nelle stanze di palazzo La Marmora al Piazzo per la rassegna Festivalungo. Lo spettacolo si snoderà nelle varie stanze dell’antica dimora e il pubblico sarà suddiviso a piccoli gruppi. L’ingresso costa 15 euro e l’inizio è alle 20,30. Info: www.egridanza.com Sordevolo, domenica 13 novembre LA PRIMA DELLE CINQUE GIORNATE CON IL MERCATINO DEGLI ANGELI Ha un successo che travalica i confini della provincia il Mercatino degli Angeli, l’iniziativa pre-natalizia di scena ogni novembre a Sordevolo. Gli appuntamen-

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ti con le casette di legno e con le loro piccole perle di artigianato, gastronomia, idee regalo per il 25 dicembre saranno cinque: oltre a domenica 13 novembre, le repliche saranno domenica 20 e domenica 27 novembre, domenica 4 e giovedì 8 dicembre, sempre dalle 10 alle 18. Info: www.ilmercatinodegliangeli.it Biella, venerdì 25 novembre UN CONCERTO DEDICATO A BRAHMS NELLA STAGIONE DEL PEROSI Musiche di Camille Saint Saëns e di Felix Mendelssohn sono nel programma del concerto in programma a partire dalle 20,45 all’auditorium al primo piano di Palazzo Gromo Losa, sede dell’Accademia Perosi. Si esibiranno Dogus Ergin (violoncello), Sabrina Sandri Olsson (violoncello) e Diego Maccagnola (pianoforte). Il concerto fa parte della stagione di musica sinfonica, l’ingresso costa 5 euro. Info: www.accademiaperosi.org

Ambra Angiolini sarà al teatro Sociale Villani con “Tradimenti”

Biella, sabato 26 novembre A TEATRO PER I PIù PICCOLI ECCO MASHA E ORSO Sono diventati, grazie ai canali tematici per bambini della tv italiana, i beniamini dei più piccoli: Masha e Orso, protagonisti del cartone animato tratto da una fiaba popolare russa, arrivano al teatro Sociale Villani. Musica, danza, divertimento sono garantiti. Biglietti in vendita da Cigna Dischi (via Italia 10), aperto dal lunedì a sabato dalle 9 alle 12,30 e dalle 15 alle 19,30, da Paper Moon (via Galimberti 37) dal lunedì al sabato dalle 8,30 alle 19 e a Santhià da Agatha Viaggi (corso Nuova Italia 82) dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12,30 e dalle 15 alle 19 e il sabato dalle 9 alle 12,30. Attiva anche la prevendita online all’indirizzo www.ilcontato.it.


Biella, lunedì 5 dicembre SERENA AUTIERI PORTA VACANZE ROMANE All’ODEON La favola senza tempo del meraviglioso affresco di quella Roma generosa e sognante del dopoguerra, portato al cinema con il volto e il fascino di Audrey Hepburn, torna ad incantare anche a teatro. Questa commedia musicale, tratta dal pluripremiato film diretto da William Wyler, è l’ultima testimonianza teatrale del monumentale sodalizio artistico tra Pietro Garinei e Armando Trovajoli. Nel ruolo della principessa Anna, l’eleganza e la voce di Serena Autieri. L’appuntamento è al teatro Odeon. Biglietti in vendita da Cigna Dischi (via Italia 10), aperto dal lunedì a sabato dalle 9 alle 12,30 e dalle 15 alle 19,30, da Paper Moon (via Galimberti 37) dal lunedì al sabato dalle 8,30 alle 19 e a Santhià da Agatha Viaggi (corso Nuova Italia 82) dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12,30 e dalle 15 alle 19 e il sabato dalle 9 alle 12,30. Attiva anche la prevendita online all’indirizzo www.ilcontato.it.

Uno dei reperti dal Museo Egizio di Torino in prestito a Biella per la mostra dedicata a Ernesto Schiaparelli

Biella, da sabato 26 novembre IL MERCATINO DEGLI GNOMI ESORDISCE IN PIAZZA DUOMO Gli Gnomi della Lana sono stati i grandi protagonisti del Natale 2015. E quest’anno sono pronti a tornare ancora più in grande. La loro “casa” sarà Piazza Duomo, dove sarà allestito un mercatino natalizio che sarà aperto ogni fine settimana fino al 24 dicembre e con apertura straordinaria l’8 dicembre e nella settimana precedente il Natale. Artigianato e idee regalo saranno le offerte dei venditori, “affiancati” dagli amici gnomi. Info: www.comune.biella.it Candelo, domenica 27 novembre IL MERCATO DI NATALE INVADE IL RICETTO Nella cornice d’eccezione del Ricetto di Candelo, dentro e fuori le mura fortificate di uno dei Borghi più belli d’Italia, le leggende e le tradizioni del territorio, gli spettacoli e Babbo Natale per i più piccoli faranno da contorno a un ricco mercatino di Natale, con idee regalo e prodotti enogastronomici di qualità tra arte, artigianato e sapori. Ingresso al borgo medievale: adulti 2,50 euro (di cui 0,50

euro per sostenere il mantenimento e la gestione del monumento e del paese), gratuito per tutti fino ai 14 anni. Info: www.candeloeventi.it Biella, mercoledì 30 novembre AMBRA ANGIOLINI AL SOCIALE DIRETTA DA MICHELE PLACIDO Ambra Angiolini sul palco, Michele Placido alla regia: è una coppia che ha lavorato insieme anche al cinema quella che porta al teatro Sociale Villani Tradimenti, secondo appuntamento conla stagione teatrale cittadina. Il testo è del premio Nobel inglese Harold Pinter che nel 1978 ha scritto questo dramma giocando, come ha spiegato la protagonista, “a tradire chi ascolta, disseminando spunti e significati reconditi. Biglietti in vendita da Cigna Dischi (via Italia 10), aperto dal lunedì a sabato dalle 9 alle 12,30 e dalle 15 alle 19,30, da Paper Moon (via Galimberti 37) dal lunedì al sabato dalle 8,30 alle 19 e a Santhià da Agatha Viaggi (corso Nuova Italia 82) dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12,30 e dalle 15 alle 19 e il sabato dalle 9 alle 12,30. Attiva anche la prevendita online all’indirizzo www.ilcontato.it.

Biella, fino all’8 gennaio PELLIZZA DA VOLPEDO OSPITE AL MUSEO DEL TERRITORIO Il Museo del Territorio Biellese accoglierà fino all’8 gennaio 2017 il dipinto di Giuseppe Pellizza da Volpedo, intitolato “I due pastori nel prato di Mongini (Novembre)”, di proprietà della Galleria d’Arte Moderna di Torino. Il prestito di quest’opera si inserisce in un percorso di promozione che il Museo cittadino ha intrapreso per valorizzare le proprie collezioni storico-artistiche, in particolare quelle di Ottocento e Novecento, presentate al pubblico, alla fine dello scorso mese di giugno, negli spazi espositivi riallestiti e rinnovati dell’antico convento di San Sebastiano, che lo ospita dal 2001. La pittura divisa. Da Giuseppe Pellizza da Volpedo a Carlo Carrà è il titolo dell’esposizione che metterà in relazione il dipinto torinese con un nucleo di opere di fine Otto e inizio Novecento di proprietà del museo biellese. Info: www.museo.comune.biella.it

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Una Città (Studi) nella città Dal complesso di corso Pella passano 2500 studenti al giorno di R.T., fotografie archivio Città Studi S.p.A.

Dall’università con i master di alta specializzazione ai corsi per ragazzi, apprendisti, disoccupati, occupati. Dai servizi per le imprese alle lezioni per hobbisti: nelle aule e nei laboratori ogni giorno transitano allievi di tutte le età. E nel campus c’è la foresteria di Pallacanestro Biella. La sua natura forse sta già nel nome: si chiama Città Studi forse perché, nelle idee di chi l’ha progettata (Gae Aulenti, l’architetto biellese che il mondo ci ha invidiato), è arroccata attorno a un campus come un’università americana, o come un’oasi di pace a poca distanza dal traffico di via Ivrea. O forse perché, con il tempo, è diventata una città nella città: oggi dal complesso di corso Giuseppe Pella passano circa 2500 studenti al giorno, con una buona fetta di non biellesi, e l’impatto sociale che garantisce al territorio vale oltre 4 milioni di euro l’anno. Chi immagina che nel quadrilatero ai piedi della collina del Barazzetto ci siano solo università e ricerca vede solo un pezzo del mosaico, anche se resta certamente il tassello che caratterizza l’intera organizzazione. La partnership con Università degli Studi e Politecnico di Torino consente di frequentare a Biella i corsi di quattro facoltà. Ingegneria ha portato a Città Studi le lezioni del primo anno di tutti gli indirizzi, del secondo anno per gli indirizzi gestionale e industriale mentre si Il campus di Città Studi di sera e, nella foto in alto, la biblioteca

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arriva fino al terzo con l’indirizzo meccanico a orientamento tessile, dove esami di indirizzo specifico consentono di affinare una preparazione adatta per l’industria del territorio, che deve fare dell’innovazione e della specializzazione le sue bandiere per restare competitiva nell’economia globale. Il corso di amministrazione aziendale ha attivato l’orientamento digital economy, novità di quest’anno

accademico. Completano l’offerta i corsi di laurea in scienze dell’amministrazione (online) e in servizio sociale. Per chi non è di Biella e trova a Città Studi indirizzi di studio non presenti altrove, uno dei punti di forza della struttura è proprio il campus: sono 100 i posti letto nelle camere e negli appartamenti (i più grandi da 60 metri quadrati), a un passo da aule, laboratori, biblioteca e caffetteria. Sono le


L’Angelico Biella 2014/2015 testimonial di Città Studi. In basso a destra l’auditorium

stesse stanze che da qualche stagione sono anche la foresteria per i giocatori del settore giovanile di Pallacanestro Biella, che hanno potuto integrarsi nella vita della città anche frequentando campus, biblioteca e caffetteria. Qui sono passati, tra gli altri, Sandro Mamukelashvili e Carl Wheatle, il primo volato negli Stati Uniti quest’estate e il secondo approdato in prima squadra e con impatto da protagonista, a dare quel tocco internazionale che ogni università aperta al mondo dovrebbe avere. L’offerta formativa nelle aule di corso Pella però si rivolge davvero a tutti i livelli e a tutte le età. Basta un anno di scuola superiore, e quindi avere 15 anni di età, per iscriversi al corso (gratuito) per diventare operatore della trasformazione agroalimentare. Dura due anni, ha come scopo aiutare i ragazzi a completare l’obbligo scolastico, ma soprattutto avvicinarli al mondo del lavoro. È lo stesso obiettivo dei corsi professionali gratuiti per disoccupati. Per chi ha un diploma e ha bisogno di una specializzazione ecco le lezioni per diventare tecnico tessile, stilista e progettista moda, tecnico dei sistemi di gestione per la qualità e tecnico di accoglienza turistica. Per chi ha una qualifica e deve migliorare le sue conoscenze, c’è il corso da operatore specializzato in paghe e contributi. Per chi ha la licenza media e deve arricchire il suo bagaglio da proporre alle aziende ecco i corsi di addetto a pinzatura e rammendo o a banconiere di gastronomia. Pressoché tutti affiancano alla teoria un monte ore di stage: il principio è di consentire alle aziende di contribuire direttamente alla formazione del loro futuro personale. C’è anche un corso apposta per gli stranieri, da addetto vendite. La relazione stretta tra imprenditori e scuola è una delle chiavi di Città Studi: il progetto “inNovaRe” pensa proprio a questo, affrontando con le aziende

partners le loro necessità di formazione. È in base a queste che si attivano nuovi corsi e nuove specializzazioni, ma anche servizi che gli esperti di corso Pella sono in grado di offrire alle imprese, per problemi che altrimenti non potrebbero risolvere o iniziative che faticherebbero ad avviare. Non basta? Città Studi non è ricca solo di aule, ma anche di laboratori attrezzati. È grazie a questi che vengono alla luce corsi come quelli sui mestieri d’arte, dalla falegnameria alla liuteria per riparare gli strumenti musicali, fino alla legatoria. Oppure i corsi di cucina comprese le serate a tema su vino, birra e cocktail. Non solo: il complesso di via Pella attiva anche corsi di aggiornamento professionale per adulti pazialmente finanziati, corsi per la sicurezza sugli ambienti di lavoro,

corsi dell’area qualità e sistemi di gestione aziendali. Città Studi è inoltre ente gestore di Po.in.tex, il Polo di Innovazione Tessile istituito dalla Regione Piemonte. E sono presenti un centro congressi per eventi e convegni e una biblioteca digitale che con MediaLibrary online offre la possibilità di consultare online più di 2mila quotidiani. Qui trovano casa i master di alta formazione e i servizi di consulenza, qui si organizzano progetti internazionali e un premio letterario. E il servizio MegaWeb garantisce la connessione a banda larga wi-fi in tutto il biellese, anche nel paesino più sperduto delle valli, dove le linee tradizionali non arriverebbero mai. Per iscriversi e per conoscere i programmi di ogni corso nel dettaglio, dall’università agli hobby, la scorciatoia è il sito www.cittastudi.org.

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Prof. Umberto Veronesi “La sigaretta elettronica è assolutamente innocua, tanto è vero che, per esempio, è utilizzata per un protocollo scientifico ufficiale che coinvolge tre IRCSS milanesi. La sigaretta elettronica può essere uno strumento molto utile per iniziare un processo di disassuefazione, soprattutto in chi ha una forte dipendenza psicologico-gestuale, che è una delle componenti fondamentali e più difficili da eradicare della dipendenza del fumatore”.

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NELLA APP ANCHE LA DIRETTA DEI MATCH È tutta nuova l’applicazione ufficiale di Pallacanestro Biella: dall’inizio della stagione OrangePix ha ridisegnato l’aspetto e i contenuti della finestra rossoblù per smartphones e tablet. Tra le novità c’è anche la possibilità di seguire le partite in casa e in trasferta con la diretta scritta che aggiorna in tempo reale il punteggio e descrive azione per azione l’andamento del match. Per accedervi è sufficiente avviare la app e cliccare sulla sezione Live. Chi avesse già scaricato l’applicazione in passato deve aggiornarla, chi non lo avesse fatto può cercare “Angelico Biella” su iTunes per i dispositivi Apple o su Google Play per quelli Android. La cronaca scritta delle partite di campionato è anche sul sito web all’indirizzo www.pallacanestrobiella.it/live

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L’agriturismo CASCINA TORRINE ed il suo aperoncino Il nostro agriturismo vi propone i piatti della cucina tipica piemontese esaltati dall’utilizzo delle erbe aromatiche coltivate nei nostri campi. I nostri menù variano a seconda della stagione, i ritmi della natura si vivono anche nel cibo. Dal venerdì alla domenica APERONCINO A BUFFET, bagna cauda e polenta concia. Via campi di giugno 47 Cavaglià (BI) Per informazioni e prenotazioni: info@cascinamolinotorrine.com tel 0161-966893 - cell 335-6899938.

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GIRO D’ITALIA A OROPA nel nome di Pantani La salita del Santuario di Oropa sarà la “montagna Pantani” del Giro d’Italia del centenario, quello del 2017. Dopo soli tre anni dall’ultima volta, la corsa rosa torna infatti sulle strade biellesi e lo fa con una tappa che celebra due leggende del ciclismo italiano. La Castellania-Oropa di sabato 20 maggio, frazione numero 14 della competizione, parte infatti dalla città natale di Fausto Coppi, in provincia di Alessandria, per arrivare sulla vetta che nel 1999 vide una delle imprese più incredibili di Marco Pantani, la rimonta e la vittoria dopo la caduta della catena che lo frenò a Cossila San Giovanni. Il giorno dopo, domenica 21 maggio, il Giro resta in provincia con la partenza da Valdengo della tappa diretta a Bergamo.

Il RUGBY AZZURRO torna a biella Ormai è una piacevole abitudine quella di vedere una squadra azzurra di rugby allo stadio la Marmora-Pozzo. Quest’anno toccherà all’Italia Emergenti, una Nazionale sperimentale composta dalle seconde scelte rispetto alla squadra titolare che, il giorno dopo il match di Biella, sfiderà gli All Blacks a Roma. Il “quindici” azzurro sfiderà una selezione scozzese guidata dall’Heriot’s Rugby Club, storica squadra di Edimburgo, mai retrocessa dalla prima divisione del rugby di Scozia, che per l’occasione sarà rinforzata da altri giocatori di rilievo provenienti da diversi club. L’appuntamento è alle 20. Organizza il Biella Rugby. L’ingresso costerà 10 euro.

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La nuova gestione Ferrua vi invita a gustare i suoi storici sapori: canestrelli, tigrini, pan d’oropa, biscotti e bignè. Dal 1842 la ricetta della bontà passa da qui. Ferrua, la tradizione continua...

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Alex Bougaieff alla prima stagione a Biella, la 2000/2001 in A2

I campioni di ieri: Alex Bougaieff

Da recordman di presenze rossoblù a vicepresidente di un’azienda in Texas di Giampiero Canneddu, fotografie d’archivio

Nessuno straniero ha giocato più partite per Pallacanestro Biella del canadese cosmopolita, nelle sue cinque stagioni. Oggi è tornato in Texas: niente più basket, è plenipotenziario del settore finanziario di un’impresa che si occupa di energia. Matteo Soragna 235 partite in otto stagioni, Alex Bougaieff 163 in cinque: nessun giocatore non italiano ha legato di più il proprio nome a quello di Pallacanestro Biella del canadese cosmopolita. Arrivò da rookie nel 2000/2001, l’anno delle trenta vittorie. Uscito dalla Rice University di Houston, canadese del Quebec e di famiglia ebrea, aveva tre passaporti e un quarto che gli sarebbe bastato richiedere: quello francese, ereditato dalla madre, gli servì a garantirsi un ingaggio da comunitario nella pallacanestro europea. Quello canadese era della terra di nascita, quello statunitense di quella di suo padre. E, date le origini, gli sarebbe bastato atterrare a Tel Aviv e compilare un modulo in aeroporto per avviare la pratica e ottenere anche la cittadinanza israeliana. A Biella arrivò senza un particolare pedigree, se non quello delle braccia a tentacoli, fatte apposta per catturare rimbalzi, e dell’attitudine dell’uomo squadra, sempre pronto a fare la cosa più utile per i compagni e il collettivo, lontano dalla gloria individuale. Primo cambio di Ken Lacey nelle prime due stagioni in rossoblù, poi guardaspalle dei vari Jaacks, Johnson, Sales, ha conquistato un altro record nella sua ultima annata sotto il Mucrone: l’assenza per infortunio di Fabio Di Bella consegnò a lui il ruolo di capitano per qualche partita, primo non italiano a rivestire quel ruolo nella storia di Pallacanestro Biella. La sua carriera è proseguita in Italia, dopo l’anno della salvezza all’ultima giornata con la sconfitta del PalaDozza del maggio 2005 e la diretta da Livorno dove per fortuna cadde anche Reggio Calabria. Prima ha vissuto una stagione a Casale, richiamato da Marco Crespi che lo scelse alla Fila nel 2000, poi una parentesi tra Cipro e Francia condizionata dagli infortuni e infine il ritorno in Italia: Fabriano, Venezia, Vigevano. Ma nel frattempo

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non smetteva di costruire su basi solide il suo futuro: passava il giorno senza allenamenti e ogni minuto libero a studiare, per aggiungere alla laurea in arte dei primi quattro anni di college, quella in economia e finanza. La fidanzata, ex compagna di università, che lo accompagnò in Italia fin dalla prima stagione, è diventata la moglie e la mamma dei suoi due figli, con il primogenito che ha conosciuto a sua volta il nostro paese. Per capire la sua atipicità nel mondo dei giocatori bastano due aneddoti. Con Kevin Rankin, compagno di squadra per due anni, e la moglie amavano approfittare di qualche giorno di pausa per viaggiare per l’Italia e scoprire le città d’arte e i musei. E quando arrivò al suo procuratore e al general manager Marco Atripaldi la chiamata del Maccabi Tel Aviv, superpotenza del basket israeliano, sembrava scontato il suo sì, per andare a cimentarsi in una squadra con ben altre ambizioni. Invece disse no: preferì mantenere il suo impegno con Biella e lavorare per migliorare se stesso e il suo minutaggio, piuttosto che volare verso Oriente e, probabilmente, avere molto meno spazio in campo. Calma, serietà, impegno, chiarezza negli obiettivi da perseguire: Bougy era tutto questo e lo è stato anche nella vita post-parquet. Lasciato il pallone da basket nell’armadietto, è tornato a Houston, la città in cui frequentò l’università, e ha messo a frutto la seconda laurea in scienze economiche. Dopo tre anni, dal 2010 al 2013, da analista finanziario per due differenti aziende, ora è vicepresidente della Nine Energy Service, azienda attiva nel campo dell’energia e dall’estrazione di petrolio in Texas. Bougy è il plenipotenziario del settore finanziario, responsabile di trovare e investire risorse e di decidere attività e fusioni. Insomma, è un uomo squadra e un capitano. Solo, su un differente campo da gioco...

Bougy nel 2004/2005 in maglia Lauretana

Denis Arreda s.r.l. Via Amendola, 3 - Biella Tel. 015 33 046 www.denisarreda.com

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Un weekend con il vino biellese Dal 18 al 20 novembre a Biella torna Assaggio a Nord Ovest di R.T., fotografia d’archivio

Degustazioni, cene con chef stellati, menu a tema nei ristoranti della provincia, conferenze e cultura: un fine settimana all’insegna delle eccellenze enogastronomiche locali. Prenotazioni già aperte online per garantirsi un posto a tavola. L’ex lanificio Pria in Riva, il Palazzone in via Seminari, le strade e i negozi del centro e i migliori ristoranti della provincia: per tre giorni Assaggio a Nord Ovest sarà ovunque, con l’ambizione di raccontare ai biellesi (e non solo) un’eccellenza emergente del nostro territorio, quella dell’enogastronomia. La manifestazione è alla seconda edizione e questa volta durerà tre giorni, da venerdì 18 a domenica 20 novembre. Oltre agli assaggi, sono in cartellone eventi che arricchiscono il programma, dalla cena-concerto con la violoncellista tedesca Ulrike Hofmann alla possibilità di alternare i sapori e i profumi alla cultura, date le occasioni del mese in città, dalla mostra di Dario Fo al Piazzo a quella su Pellizza da Volpedo e la pittura divisionista italiana al Museo del Territorio. I protagonisti della manifestazione sono i vini nostrani, ovviamente: diciassette produttori locali, dalle colline della Serra a quelle del Biellese Orientale fino alle zone più vicine alla città, mostreranno il meglio della loro produzione. Si tratta di Barni (Brusnengo), Pietro Cassina (Lessona), Castello di Montecavallo (Vigliano), Cellagrande (Viverone), Centovigne Castello di Castellengo (Cossato), Massimo Clerico (Lessona), Donna Lia (San Secondo di Salussola), Eusebio (Prelle di Salussola), La Badina (Lessona), Mazzucchelli (Lessona), Mino Barale (Lessona), Massimo Pastoris (Viverone), Pozzo (Viverone), Rolej (Cavaglià), Tenute Sella (Lessona), Villa

Era (Vigliano), La Favorita (Viverone). Accanto a loro, gli ospiti arrivano dalla Francia: tra Nebbiolo, Erbaluce e Bramaterra ci sarà spazio anche per lo champagne, le bollicine più famose del mondo, con cinque produttori che arricchiranno gli stand e i tavoli di degustazione. Le aziende transalpine presenti saranno Dehours, Calzac, Stroebel, Sélèque e Novack. Saranno presenti anche alcuni produttori piemontesi del’associazione Vinnatur, che promuove la produzione di vini naturali, con il suo presidente Angiolino Maule. Il programma si apre venerdì 18 con le prime cene a tema cucinate dai ristoratori biellesi, abbinate in alcuni casi con eventi d’arte. Sabato 19 aprono i banchi di assaggio all’ex lanificio Pria di Salita di Riva (dalle 16 alle 19,30), preceduti da una conferenza al Museo del Territorio di via Quintino Sella sul progetto di zonazione delle terre vinicole delle cantine biellesi

Pino Cuttaia, Sergio Vineis e Ulrike Hofmann, i protagonisti in cucina e al violoncello della serata di gala di sabato 19

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e, a partire dalle 19,45, dal concerto della violoncellista Ulrike Hofmann al Palazzone di via Seminari. Al termine dell’esibizione gli chef stellati Sergio Vineis del ristorante Il Patio di Pollone e Pino Cuttaia del ristorante La Madia di Licata cucineranno la cena di gala, prenotabile online al sito www.assaggioanordovest.com. Tutti gli eventi si possono prenotare e acquistare online, dalle cene a tema nei ristoranti della provincia fino all’ingresso ai banchi di assaggio dell’ex lanificio Pria. Non solo: il prezzo su internet è scontato (17 euro anziché 20) ed è ancora più scontato (10 euro) per chi lo acquistasse all’ingresso attraverso l’applicazione Hype, l’innovazione di Banca Sella che consente il pagamento senza contanti né carta di credito solo attraverso lo smartphone. Domenica 20 la manifestazione si chiuderà con il lungo pomeriggio dei banchi di assaggio, dalle 14 alle 20.


e n o s s a M dalla A alla Z

RUBRICA L’alfabeto rossoblù

a cura di Luca Rosia

James Bond, Ulisse, la Liguria e la Svizzera nelle scelte del play

A B C

Annachiara, la mia ragazza

Basket

Camogli, il luogo dove vado sempre in vacanza da quando sono nato

D E F G

Danna (Federico)

Esperienza, caratteristica che devo acquisire

Francesco, mio fratello

Genoa, il Club di calcio più antico d’Italia e la mia squadra del cuore; Gianni Asti

H I L M

Hamburger, il primo piatto quando ho fame

Istruzione, a cui tengo molto

Losanna, città natale di mia mamma

Marcello, Marie-Laure, Marina, mio padre, mia madre e mia sorella

N O P Q

Nash, uno dei grandi a cui mi ispiro

Ordinato

Playmaker

Quieto

R S T

Raul Cardenas, capitano dell’Ecuador

Stromae, il mio cantante preferito

Trofie al pesto, il piatto per me numero uno

U

Ulisse, il miglior personaggio della mitologia greca

V Z

Visione di gioco

Zero zero sette, il personaggio del cinema che preferisco


Marco Sambugaro sorridente al Biella Forum

Tutto cominciò da un Mikasa bianco e blu Marco Sambugaro si racconta: passeggiata nei ricordi tra il basket e Biella. di Giampiero Canneddu, fotografie d’archivio

Dopo Michele Carrea l’anno scorso tocca al general manager raccontarsi attraverso il gioco delle prime volte. Con la pallacanestro iniziò a 13 anni, con Milano dagli uno contro uno con coach D’Antoni. E con Biella da una gelateria e dai “vasconi” divisi con Frosini. Ha iniziato tardi. Ma quando è scoppiata la passione per la pallacanestro, non si è mai spenta. Marco Sambugaro ha bruciato le tappe, dal campetto a Milano alla prima squadra giovanile a Segrate, dalle partite di Coppa dei Campioni viste al Palalido ai primi allenamenti con Mike D’Antoni, il suo idolo, come coach. Il general manager di Pallacanestro Biella ha aperto il libro dei ricordi e ha accettato il gioco che l’anno scorso, sulle pagine di Time Out, fece anche Michele Carrea, quello delle prime volte. Marco Sambugaro, la prima volta con un pallone da basket? A tredici anni. Me lo avevano regalato i miei genitori. Lo ricordo ancora, un Mikasa a spicchi bianchi e blu. Mi ero appena innamorato della pallacanestro. E come è successo? Era una domenica mattina. Io che avevo praticato tutti gli sport mi trovai a guardare una partita su Italia 1 di quella disciplina a cui non mi ero mai avvicinato. Domenica mattina, Italia 1: Nba, con Dan Peterson al microfono... Era Boston Celtics-Detroit Pistons. Impazzii subito per Larry Bird. Dall’altra parte il tiratore numero uno era Kelly Tripucka. Fu un colpo di fulmine. E così i miei genitori mi regalarono quel pallone. Di lì a poco, la prima partita... Al campetto vicino a casa. Ci andavo appena potevo. All’inizio mi stoppavano tutti. Al momento della composizione delle squadre non ero esattamente la prima scelta. Ma ricordo l’odore nelle mani dopo una giornata con il pallone, quella strana sensazione come se una patina coprisse i palmi.

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La coppia al timone della parte sportiva dell’Angelico: Marco Sambugaro e Michele Carrea

E la prima squadra? A 14-15 anni, a Segrate. Un ragazzo mi vide giocare. Era un coach delle giovanili. Mi disse di provare. A me veniva naturale stare in campo e non ho più smesso. E nel frattempo portavo la mia nuova passione a casa. A casa? Il coperchio di una scatola di scarpe era il tabellone, la busta di plastica dell’Esselunga era il canestro. Li appendevo sull’armadio e con una pallina da tennis tiravo, tiravo, tiravo a ripetizione. Poi mia madre si lamentò per il casino. Smise? No, passai a una pallina di gommapiuma. E nel frattempo cominciai a collezionare Superbasket, settimana dopo settimana. La prima partita? Non mi ricordo l’anno. Ma avevo già il numero 9, che poi non abbandonai quasi più. E i calzettoni fino al ginocchio come si usavano all’epoca. A sedici anni, durante le vacanze di Natale, crebbi moltissimo. Diventai 1,80. Ma il mio allenatore ebbe il coraggio di non mettermi sotto canestro solo perché ero alto. A Segrate arrivai a giocare in quattro campionati insieme, tra giovanili e senior. E la prima partita da spettatore? Olimpia Milano-Zalgiris Kaunas al Palalido, turno infrasettimanale di Coppa dei Campioni. Da una parte D’Antoni, Premier, Meneghin, Schoene. Dall’altra Khomicius, Kurtinaitis, il giovane Sabonis. Vidi anche la partita leggendaria della rimonta contro l’Aris Salonicco e le sfide al Cibona Zagabria. Giocatore preferito? Drazen Petrovic. Era impressionante. E poi di ogni giocatore cercavo di memorizzare i movimenti per provarli in palestra. Certo, era un altro basket. Migliore? Più tecnico. C’era meno strapotenza fisica. Ma c’erano giocatori che sapevano come ovviare ai muscoli e ai centimetri in

meno. Nikos Galis evitava tutte le stoppate mirando al tabellone. Oggi invece tirare di tabella fa molto colpo di fortuna. Quei movimenti imparati al Palalido servirono per farsi notare dall’Olimpia? Piano, prima ci fu Melzo, dove giocai in Under 19 e in serie C. Guadagnai anche un provino all’Olimpia, ci andai con mio padre. Conobbi allenatori bravissimi come Marco Crespi e Guido Saibene. Ma non ero ancora pronto: mi sembrava troppo presto. E troppo duro. Così dopo Melzo ci fu Treviglio. Una stagione sola, notato e scelto da Euclide Insogna, all’epoca coach e ora direttore generale della Blu Basket. Mi mise subito in campo, e da playmaker titolare. Fui fortunato: in una della mie migliori prestazioni, in tribuna c’era anche Mike D’Antoni, appena diventato coach. A parti invertite rispetto al Palalido... Non fu l’unico a vedermi. Passarono anche Morbelli e Marzorati da Cantù. Ma era arrivata prima l’Olimpia. E per un tifoso di Milano come me era il massimo. Il primo allenamento con i grandi? Antonello Riva, Riccardo Pittis, Mike D’Antoni in panchina. Solo che non si era ancora abituato a stare lontano dal campo. E così sceglieva me che ero il più giovane per fare uno contro uno. Lui era lui. Ma io ero veloce, e lo battevo. Mi tirava certe mannaiate... La prima volta a Biella? Da giocatore qualche anno dopo, il primo di A2 della Fila, lo squadrone con Blair, Erdmann, Ribeiro, il Mine. Io ero a Montecatini. E rimasi impressionato dal pubblico, caldo ma corretto. Uscimmo tra gli applausi. E poi c’era la curva nella nicchia. A ogni minuto di partita sembrava sempre più vicina al campo. Quando sono tornato a Biella l’ho chiesto ai fans: ma spostavate la transenna? E la prima volta in borghese? Invitato da Fabio Corbani, che era stato

con me a Piacenza. Era una delle prime partite dopo la pausa natalizia. Rividi lo stesso calore, anche se la squadra era appena retrocessa. Fu l’anno del rituale scaramantico, a ogni trasferta in Italia centrale. Fabio mi telefonò la prima volta. “Ci puoi aprire la palestra che ci alleniamo a Piacenza lungo la strada?”. Accettai. Vinsero. Da allora fu una tappa che non si poteva saltare. E poi l’arrivo da general manager. Si ricorda la prima volta fuori dal tunnel, dove all’inizio seguiva ogni partita, seminascosto? Difficile. C’era un po’ d’imbarazzo, avevo la sensazione che mi guardassero tutti. Sono convinto che i protagonisti siano quelli in campo. Il mio ruolo è di organizzare le cose nel modo migliore e poi lasciare la ribalta a loro. C’entra anche il mio carattere: sono fondamentalmente timido. E poi c’era Gabri, Gabriele Fioretti. Quello a bordo parquet era il suo posto: mi sembrava una mancanza di rispetto appropriarmene subito come se non fosse successo nulla. Per una persona timida, Biella non è una città sbagliata. È chiusa e riservata, o almeno così sembra. Poi viene il momento di mostrare di essere una famiglia. E ci si stringe tutti insieme. Succede ogni domenica con la squadra, che rappresenta davvero qualcosa d’importante per la città. Ricordo di aver dato un’occhiata alle gradinate, dopo la brutta sconfitta contro Omegna, nella passata stagione. C’erano due ragazze che piangevano. E ho capito che cos’è Pallacanestro Biella. E il primo luogo preferito di Biella? Risale al ritiro con la Nazionale, nel 1999. Uscivamo dall’albergo e ci fermavamo alla gelateria dei giardini. Era ed è il gelato più buono di tutti. Io e Ale Frosini non ci accontentavano di un cono. Ne ordinavamo un vascone e ce lo portavamo in camera...

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Federico Danna è a capo del settore giovanile di Biella dal 2004. Lo sarà per altre due stagioni

Squadra che vince non si cambia Il settore giovanile per altri due anni nelle mani di Federico Danna di Giampiero Canneddu, fotografie d’archivio

Dopo l’annata con tre squadre alla finale scudetto e due tra le migliori quattro d’Italia, il vivaio griffato Banca Sella conferma la sua guida. E per Massimo Grigatti la gioia della nomina ad allenatore benemerito da parte della federazione. Quella appena passata è stata la miglior stagione di sempre per il settore giovanile di Pallacanestro Biella: tre squadre approdate alle finali scudetto, due arrivate tra le migliori quattro, una rimasta fuori dalla finalissima dopo un supplememtare mozzafiato. E quattro giocatori di quella Under 20 finiti nel roster dell’Angelico di A2, e non per riempirlo e basta più uno (Mamukelashvili) andato a cercare fortuna negli Stati Uniti. Con questi presupposti era in fondo naturale aspettarsi quello che è successo ad agosto, ovvero il rinnovo del contratto con Federico Danna per altri due anni, per continuare nel ruolo di responsabile del settore giovanile. «Il rinnovo biennale di questi tempi per una società sportiva è qualcosa di raro» ha dichiarato nei giorni della firma. «Ancora di più lo è in un settore giovanile. Sono molto felice di poter continuare a lavorare per Pallacanestro Biella. Oltretutto ho 60 anni e comincio a essere vicino all’età della pensione...». Di questi

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60 anni, Danna ne ha trascorsi parecchi all’ombra del Mucrone: primo head coach della storia rossoblù in B2, esperienza durata fino al 2000, la seconda stagione di A2, poi ritornato nel 2004, con le “chiavi” del settore giovanile, esperienza che non ha più lasciato e che ha alternato per una stagione, la 2011/2012, a quella di assistant coach della prima squadra. Nel

curriculum sportivo ci sono le numerose ottime prestazioni della squadra juniores, che alle semifinali scudetto aveva fatto l’abitudine, a cominciare da quell’anno in cui la squadra di Tommaso Raspino, Davide Raucci e Luca Murta venne fermata all’ultimo respiro dalla Benetton Treviso di coach Fabio Corbani e del talento di Alessandro Gentile. Manca ancora la coc-


carda tricolore da appuntarsi al petto, ma una stagione come quella passata resta da incorniciare: «Arriviamo da un’annata strepitosa, sia in termini di risultati, sia in termini di giocatori che passano dal settore giovanile alla prima squadra» è il pensiero di Federico Danna. «Pensare di ripetere quanto raccolto in campo la scorsa stagione è qualcosa di non realistico, però possiamo e dobbiamo continuare a lavorare con lo stesso tipo di energia e la stessa competenza. Il nostro vero obiettivo è creare giocatori pronti a sostituire in futuro i ragazzi della prima squadra. Se poi arriveranno anche le vittorie e i traguardi importanti in campo, saremo tutti più felici». Federico Danna, oltre che coordinatore dell’intero vivaio, come nelle stagioni scorse sponsorizzato Banca Sella, è allenatore della squadra Under 20 eccellenza. Al figlio Nicola Danna è affidato il gruppo Under 18. Luca Baroni, secondo assistente di Carrea in prima squadra, si occupa della Under 16 mentre Nicola Danna guida anche l’Under 15 Eccellenza. A Giampiero Bertetti è affidata l’Under 15 Elite, a Massimo Grigatti l’Under 14 Elite e ad Antonio Nardelli l’Under 14 regionale. Le due squadre Under 13 sono guidate da Alessandro Scaglia (Elite) e Massimo Acquadro (Regionale). Massimo Grigatti coordina il settore minibasket. Proprio Massimo Grigatti ha ricevuto nei giorni scorsi il titolo di allenatore benemerito, riconoscimento che la Fip assegna ai coach dalle carriere tanto lunghe quanto brillanti. E per lui, da 44 anni tra campo e panchina, è un premio meritato. «Da ragazzino giocano nella Libertas» ha commentato «e far parte del gruppo che nel 1998, dopo 27 anni, ha nuovamente raggiunto la serie A è stato il più grande successo della mia carriera. Qui a Biella ho avuto modo di collaborare con grandi allenatori come Federico Danna, Marco Crespi, Alessandro Ramagli, Luca Bechi, Massimo Cancellieri, in ultimo Fabio Corbani e Michele Carrea. Da loro ho imparato davvero tanto. Questo riconoscimento non me l’aspettavo, quando ho ricevuto la lettera dalla Fip mi sono commosso. Mi sento fortunato, da sempre la mia passione è il mio lavoro».

La grinta di Danna in panchina

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Il derby del mese è contro Tortona Una parata di ex a novembre, compresi gli “storici” Ganeto e Maiocco di Giampiero Canneddu, fotografia di Stefano Ceretti

6ª giornata, domenica 6 novembre Basket Agropoli - Angelico Biella PalaCilento di Torchiara (Salerno), ore 18.00 Gli ex Riccardo Santolamazza (a Biella nel 2007/2008) Così l’anno scorso: Biella-Agropoli 79-75 (Pierich 20, Ferguson 19; Trasolini 17, Roderick 15); Agropoli-Biella 80-61 (Trasolini 21, Tavernari 15; Ferguson 27, Saunders 12) La data: 9 marzo 2008 Esordisce nel campionato italiano con la maglia dell’Angelico Biella Keith Langford. Il texano, pescato dalla D-League da Marco Atripaldi, segna subito 20 punti nel successo al PalaScatola contro l’Upim Bologna di Mancinelli. In quell’Angelico c’era anche Riccardo Santolamazza, che ora è compagno di squadra del fratello Kevin ad Agropoli. 7ª giornata, domenica 13 novembre Angelico Biella - Remer Treviglio Biella Forum, ore 18.00 Gli ex Marco Sambugaro (a Treviglio nel 1991/92) Così l’anno scorso: Non disputata: Treviglio era nel girone Est La data: 9 ottobre 2016 Tommaso Marino, leader di Treviglio (e “compagno di squadra” di Michele Carrea nell’operazione Slums Dunk), gioca e perde alla seconda di campionato contro Rieti in trasferta. Dopo essere stato beccato per tutto il match dai tifosi blu-granata, nel dopogara

reagisce con la consueta ironia su Facebook: «Hanno parlato per tutto il match di mia madre, ma lei non è mai stata a Rieti. Mamma, mi stai nascondendo qualcosa?». È bastato per catturare gli applausi a scena aperta da tutti i fans di basket. Quelli educati... 8ª giornata, domenica 20 novembre Orsi Tortona - Angelico Biella PalaFerraris di Casale Monferrato, ore 18.00 Gli ex Luca Garri (a Biella nel 2006/2007 e nel 2008/2010), Marco Venuto (a Tortona dal 2013 al 2015) Così l’anno scorso: Biella-Tortona 90-84 (..); Tortona-Biella 87-72 (Brooks 19, Marks 18; Ferguson 15, Infante 14) La data: 11 marzo 2012 Davide Reati, scuola Treviglio, ora a Legnano e in quella stagione a Varese in serie A, è tra i convocati nell’Italia sperimentale di Pianigiani che disputa l’All Star Game a Pesaro. È la stessa partita delle stelle in cui Aubrey Coleman si presenta alla gara delle schiacciate con il costume da supereroe e l’ex rossoblù Jeff Viggiano sfiora il successo nella gara del tiro da tre, superato al “carrello supplementare” solo da Travis Diener. 9ª giornata, domenica 27 novembre Angelico Biella - Europromotion Legnano Biella Forum, ore 18.00 Gli ex Federico Maiocco (a Biella dal 2013 al 2015)

Così l’anno scorso: Non disputata: Legnano era nel girone Ovest La data: 11 maggio 2003 Federico Maiocco è uno dei giocatori della storia rossoblù con più stagioni in serie A, tra A2 (tutta la trafila dal 1998 alla promozione) e massima serie. La gara-2 degli ottavi playoff contro la Pompea Napoli non fu solo la prima vittoria (107-92) per i rossoblù in postseason, ma anche l’ultima volta in campo con la maglia di Biella per “Maio”, con due punti di bottino in cinque minuti. 10ª giornata, domenica 4 dicembre Lighthouse Trapani - Angelico Biella PalaIlio di Trapani, ore 17.00 Gli ex Andrea Renzi (a Biella nel 2012/2013), Gabriele Ganeto (a Biella dal 2003 al 2007) Così l’anno scorso: Trapani-Biella 98-82 (Mays 23, Renzi 22; Ferguson 35, De Vico 22); Biella-Trapani 8883 (Ferguson 29, Venuto 20; Viglianisi 20, Chessa 18) La data: 11 giugno 2015 Kenneth Viglianisi, alla seconda stagione a Trapani, era parte del roster della Manital Torino che Luca Bechi ha guidato alla promozione in serie A dopo 22 anni di assenza del capoluogo. Viglianisi ebbe il privilegio di segnare gli ultimi due punti della partita, dalla lunetta, nel 90-73 con cui al PalaRuffini i gialloblù sconfissero Agrigento in gara-5.

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Darwin, tra dipinti e pupazzi A Biella l’universo impossibile narrato da Dario Fo di Francesca Fossati, fotografia d’archivio

Nella mostra inaugurata a Palazzo Ferrero e a Palazzo Gromo Losa, aperta fino all’8 dicembre, si scopre un lato forse poco conosciuto del grande attore di teatro Dario Fo, quello del pittore. Con dipinti, sculture, pupazzi, sagome, bassorilievi e figure intagliate, Fo racconta le sensazionali scoperte e teorie di Charles Darwin che in passato furono molto contrastate dagli scettici. Da dove veniamo? E perché? Dario Fo sapeva che in troppi non sappiamo rispondere a queste domande e si è deciso a raccontare la vita di Darwin, uno dei più grandi ricercatori degli ultimi secoli, attraverso un enorme fumetto composto da dipinti e altre opere (130 in tutto) che l’attore stesso ha realizzato nel suo studio con una vena a dir poco fantastica. La mostra s’intitola: «Darwin: l’universo impossibile narrato da Dario Fo con dipinti e pupazzi» e approda a Biella dopo la prima tappa a Cesenatico, luogo dove l’attore, con la moglie Franca Rame, ha trascorso per anni le vacanze. Il progetto di ospitarla nella città laniera, dove Fo venne più volte per portare in scena i

Dario Fo, scomparso pochi giorni prima dell’inaugurazione della mostra di Biella

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suoi spettacoli, nasce dalla collaborazione tra il Comune di Biella e la Fondazione Crb, con la Compagnia teatrale Fo-Rame e il sostegno dell’Atl. Il sindaco Marco Cavicchioli incontrò Fo a Vercelli e, quando nacque l’idea della mostra, il suo sogno era quello di ospitarlo a Biella per l’inaugurazione. Ma l’attore, che nel 1997 ricevette il premio Nobel per la letteratura, è morto a poche settimane dall’apertura della mostra. I suoi quadri saranno messi in vendita e il ricavato alimenterà le attività della Onlus «Nobel per i disabili», fonda con il figlio Jacopo investendo il premio ricevuto dall’Accademia di Stoccolma per acquistare settanta furgoncini per il trasporto dei disabili in tutta Italia. La sete di sapere ha poi portato Fo a confrontarsi con le scoperte di un personaggio fondamentale per capire il progresso e la storia dell’uomo. Ha scritto anche un libro, dal titolo: «Darwin. Ma siamo scimmie da parte di padre o di madre?». Ma nella mostra sono i dipinti a parlare. «Non c’è più differenza per me fra pitturare, disegnare, raccontare o interpretare un ruolo in scena - ha raccontato il maestro -.

E quando, nell’allestire uno spettacolo, mi trovo in crisi l’unica soluzione è procurarmi carta, colori, penne e pennelli». La mostra sarà raccontata ai visitatori, e alle scuole, in quattro occasioni (21, 22, 28 e 29 novembre). Orari: sabato e domenica, 10-13 e 14,3018,30. Ingresso libero. Aperture straordinarie da lunedì 5 a giovedì 8 dicembre.


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