TIME OUT - N.38 Giugno 2017

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N. 38 - GIUGNO 2017

CIAO, CAPITANO Niccolò De Vico firma per Reggio Emilia. E apre l’album dei ricordi

STUDIO MEDICO FANTON L’oculista e il segreto di Ferguson Biella ospita SPECIAL OLYMPICS L’estate 2017 a SORDEVOLO


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CIAO, CAPITANO Niccolò De Vico firma per Reggio Emilia. E apre l’album dei ricordi di Giampiero Canneddu, fotografie di Alberto Tesoro

Arrivato nel 2009 da quindicenne, è pronto a tentare l’avventura della serie A con un top team. Ma prima racconta gli episodi della sua storia rossoblù, da quando ha perso la strada di casa dopo il primo allenamento alla chiamata di Bechi fino ai canestri segnati a Capo d’Orlando, quando si è sentito decisivo. È arrivato in città poco più che bambino (e si è perso sotto casa di coach Danna), ha esordito in serie A da teen ager, ha vestito il rossoblù fino a diventarne capitano. E dopo la lunga strada tra PalaScatola e Forum, ora è pronto per nuove vie da percorrere e nuovi palazzetti, per la precisione il PalaBigi di Reggio Emilia, due finali scudetto negli ultimi tre anni: Niccolò De Vico lascia Biella, che lo ha accolto nel 2009, per trovare spazio in uno dei top team della serie A. Ma prima di partire, apre per Time Out l’album dei suoi ricordi.

Il tuo primo giorno a Biella? Avevo quindici anni. E mi sono perso. Dopo il primo allenamento, torno a casa in auto con Federico Danna. Nel mio primo anno ho vissuto a casa sua. Lui mi fa scendere e poi va a parcheggiare. Io, che non brillo per il senso dell’orientamento, mi guardo intorno e non riconosco la strada. Poi, per fortuna, ho fatto mente locale e ho ritrovato la porta di casa prima di doverlo chiamare. Federico Danna, il tuo primo allenatore a Biella. Insieme a Wannes Pomelari, che mi ha guidato nell’Under 17, una bella persona e un valido coach di cui conservo uno splendido ricordo. Ma Fede è colui che mi ha voluto a Biella.

Ricordi anche la tua prima partita? Avevo quindici anni ma ero convocato con la squadra Under 19. La trasferta è a Tortona. Io, che ero abituato alla Forti e Liberi Monza, lascio la carta d’identità a casa perché là il dirigente accompagnatore teneva una cartellina con le copie dei documenti di tutti per il riconoscimento. Ma a Biella non funzionava così. Quindi arriviamo negli spogliatoi e io ho rischiato di non giocare. Mi sono preso il cazziatone di Danna e poi sono riusciti a convincere l’arbitro che ero proprio io, quello più giovane del cartellino. Giovane ma già alto... Sono sempre stato sopra la media quanto a statura. Anche per questo mi è capitato di giocare con i più grandi.

E forse per te non è solo una guida tecnica. È logico che il rapporto con lui sia andato oltre il campo. Basti pensare a quel primo anno in cui mi ha ospitato a casa... Niccolò De Vico lancia un coro per la curva Barlera

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De Vico e la squadra salutano i tifosi dopo gara-5 contro Verona

Prima squadra compresa. Ricordi la prima chiamata? Certo. Finiamo l’allenamento con le giovanili e si avvicina Luca Bechi. «Domani ti alleni con noi» mi dice. Ero così agitato che sono dovuto correre in bagno perché mi scappava la pipì. Poi in campo l’allenamento andò bene. E fu solo l’inizio. Ricordi anche l’esordio in serie A? Trasferta a Siena, “quella” Siena che vinceva gli scudetti a ripetizione. Eravamo sul -30 come da pronostico e nell’ultimo minuto toccò anche a me. Marcai Carraretto, che all’epoca forse era il loro dodicesimo uomo. Ma era grande tre volte me... Era il 14 marzo 2010 e Siena vinse 9865 per la precisione. E non avevi ancora compiuto sedici anni. In quella squadra c’erano Joe Smith, Aradori, Soragna. Chi era la “guida”? Per me sicuramente Matteo Soragna. Non mi ha mai fatto mancare un aiuto o un consiglio. E poi non faceva il “nonno” come succede ogni tanto tra i veterani e i ragazzi delle giovanili. È una persona piacevole, con cui sono ancora in contatto. Bastava seguire il suo esempio per imparare. Del resto non sarebbe ancora in campo alla sua età se non fosse un grande professionista.

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Ricordi anche la prima volta in cui ti sei sentito decisivo? Seconda di campionato del 2013/2014, prima stagione in A2 dopo la retrocessione. Perdiamo la prima contro Veroli e Fabio Corbani mi aveva tenuto 40 minuti in panchina. Ero deluso: pensavo che se non avevo giocato in casa, figuriamoci nella partita dopo in trasferta, tra l’altro a Capo d’Orlando contro una delle migliori squadre del girone. Invece Corbani non solo mi schierò ma riuscii anche a mettere due canesrti importanti. E vincemmo. Quattro stagioni dopo, un altro passo in avanti: la nomina a capitano. Devo ammettere che ci speravo: ero a Biella da tanti anni, più di chiunque altro. Quando nel ritiro a Bielmonte mi è stata comunicata la decisione, mi ha fatto davvero piacere. Forse avresti sperato in un finale più lieto, come tutti i tifosi. Forse è anche il bello di questo sport, che sa essere imprevedibile. A guardare la serie con Verona, hanno meritato loro il passaggio del turno. E forse con un po’ più di attenzione ai dettagli avremmo potuto chiudere la serie in trasferta. Ma, inutile negarlo, i primi giorni dopo quella gara-5 sono stati duri. Oggi, a mente fredda, penso che dobbiamo essere comunque soddisfatti per la grande stagione che siamo riusciti a disputare.

Un altro rimpianto è la Coppa Italia, e il tuo infortunio arrivato nel momento più sbagliato. Ho sofferto come un cane in panchina. Avrei voluto dare una mano ai miei compagni. Non so se sarebbe stato diverso, ma da fuori ho visto una squadra che per tre giorni ha avuto un’immensa fame di vincere. Ora il futuro. È stato facile scegliere Reggio Emilia? Direi di sì. È successo tutto in fretta. Ho chiesto il permesso al club di trattare con loro. Li ho incontrati, il general manager Frosini e lo staff tecnico, e sono stati molto convincenti. È un club che negli ultimi anni ha fatto cose importanti, vincendo l’Eurochallenge e sfiorando lo scudetto. Parteciperanno all’Eurocup e nella loro storia recente hanno dato grande spazio ai giocatori italiani. Che cosa ti mancherà di Biella? Le montagne. Abitando in via Ivrea, le vedevo ogni mattina uscendo di casa e ogni sera ritornandoci, dalla macchina. È diventato un paesaggio familiare. E che cosa non ti mancherà? La pioggia. L’ho conosciuta fin dal primissimo giorno, quando sono venuto con mio padre, invitato da Federico Danna, a vedere una partita di serie A, prima di trasferirmi. Venne giù un acquazzone terribile. Ma è stato solo il primo di una lunga serie.


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Tutti i numeri di un anno Una stagione in cifre, giocatore per giocatore di Giampiero Canneddu, fotografie di Alberto Tesoro

Una stagione da numeri uno finita in una gara-5: un Mvp e un terzo miglior giocatore della Lega, una batteria di rimbalzisti da far invidia a tutti, un gruppo di giovani che sono cresciuti molto in fretta. Ecco gli highlights dei protagonisti dell’Angelico Biella 2016/2017. Marco Venuto L’ex decimo uomo che serviva solo a tenere alta l’intensità degli allenamenti (eh sì, lo dissero) è un esempio di come non si smetta mai di migliorare. C’era lui in quintetto base quest’anno, per progetto e non per emergenza come nella stagione precedente. Ha risposto con leadership, difesa aggressiva su chiunque, più piccoli e più grossi, canestri pesanti. E quando i canestri non arrivavano (vedi gara-5 contro Verona) non ha mai abbassato la mano. È stata la sua miglior stagione di sempre in A2. Impagabile. 2016/2017: 6,4 punti, 2,9 rimbalzi, 2,2 assist 2015/2016: 4,2 punti, 1,8 rimbalzi, 1,8 assist

Jazzmarr Ferguson Re dello score una stagione fa, con meno punti a partita in carniere in questa. Ma sbirciate l’altra cifra: 4,5 assist a partita per una guardia che in due anni con Carrea ha sviluppato l’istinto del playmaker, che attira a sé la difesa e poi scarica all’uomo libero. Nei premi individuali assegnati alla fine della regular season, ha meritato il terzo posto assoluto. Il coach apprezza la sua attitudine al lavoro duro per migliorare. Il pubblico apprezza tutto il resto. Gli avversari un po’ meno. 2016/2017: 20,4 punti, 2,6 rimbalzi, 4,5 assist 2015/2016: 22,9 punti, 2,6 rimbalzi, 3,8 assist

Niccolò De Vico Un esempio per tutti quelli che vestono la canotta di una squadra del settore giovanile: arrivato a quindici anni, ha indossato tutte le maglie fino alla Juniores per arrivare alla prima squadra. In rosa dal 2009/2010, ha fatto in tempo a entrare nelle rotazioni in serie A prima di diventare pian piano protagonista in A2. In quattro anni è diventato da promessa a realtà, con gli occhi degli osservatori addosso. Ci mancherà la sua difesa sul post basso: lasciava che il lungo si appoggiasse, poi si scansava e l’avversario, perdendo l’equilibrio, faceva passi. Un marchio di fabbrica. 2016/2017: 11,9 punti, 3,7 rimbalzi, 1,1 assist 2015/2016: 11,4 punti, 3,6 rimbalzi, 1,1 assist

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Dall’alto al basso Marco Venuto, Jazz Ferguson, Mattia Udom e Mike Hall


Mike Hall Nessuno come lui in A2, secondo il referendum tra gli addetti ai lavori che lo ha eletto Mvp della stagione: nessuno come lui da anni in rossoblù, con il carattere, il carisma e il mix di genio e sregolatezza che ha fatto innamorare i tifosi e allarmare gli avversari. La sua faccia distrutta accovacciato sul parquet di Bologna dopo la finale di Coppa Italia persa è il vero simbolo della stagione, a cui è mancato solo qualche passo per rendere il cammino indimenticabile.

Amedeo Tessitori e, a destra, Carl Wheatle

2016/2017: 14,9 punti, 13,1 rimbalzi, 3,4 assist 2015/2016: 13,4 punti, 13,0 rimbalzi, 3,3 assist

Amedeo Tessitori Arrivava dalla cura-Corbani a Cantù, interrotta dai – come dire? – progetti di un magnate dell’Est, e aveva bisogno innanzitutto di fiducia. Michele Carrea ha costruito la squadra pensando che la sua presenza sotto le plance avrebbe dato armi in più all’attacco. Detto, fatto: i primi palloni di ogni partita erano per lui, per abituare le difese al fatto che c’era un pericolo sotto canestro. Che cosa gli è mancata? Continuità e decisione, specie nei playoff. Ma il talento e la fiducia sono dalla sua parte. E anche il tempo. 2016/2017: 11,9 punti, 5,3 rimbalzi, 0,7 assist 2015/2016 (a Cantù in A): 2,2 punti, 1,0 rimbalzi, 0,2 assist

Mattia Udom Se Biella è stata una squadra versatile, ecco l’esempio: ha giocato da “falso centro”, ma anche da ala piccola. Ha sviluppato un tiro dal palleggio potenzialmente letale anche da sei metri, ma ha anche chiuso più di un’azione volando e schiacciando. Per minutaggio è stato quinto uomo e mezzo più che sesto. Spesso si è autolimitato con una cattiva gestione dei falli. E resterà per sempre un rimpianto l’ultima azione della finale di Coppa Italia Biella-Bologna, quando si è stampato contro una difesa schierata. 2016/2017: 10,8 punti, 5,3 rimbalzi, 0,6 assist 2015/2016 (a Siena in A2): 9,1 punti, 6,1 rimbalzi, 1,0 assist

Carl Wheatle Per lui e per Luca Pollone è stato il coach Michele Carrea ad avere le parole più dolci: li ha protetti per tutta la stagione perché la pressione non fosse su di loro, ma ha riconosciuto che il loro apporto è stato da uomini e non da ragazzi. Carl Wheatle aveva un ostacolo in più: casa sua è dall’altra parte della Manica. Ma ha giocato da biellese nato: coraggioso, deciso, difensore implacabile, abbracciato con tutto l’affetto del mondo dalla tifoseria. La continuità arriverà, con l’età. Il talento, quello, c’è già. 2016/2017: 5,3 punti, 3,6 rimbalzi, 0,9 assist 2015/2016: in Under 20

Federico Massone L’Under con il fisico più da under: muscoli ancora da allenare, centimetri che magari poi aumentano ma per ora no, la sensazione di poter essere spazzato via da un momento all’altro da “quelli grossi”. Invece vale già 6 minuti a partita e quando parte in slalom palleggiando, con un occhio sempre puntato verso il ferro e l’altro a studiare un possibile assist, si capisce che c’è stoffa per fare parecchi vestiti. Un’altra scommessa che ha pagato. E che, continuando così, pagherà. 2016/2017: 1,6 punti, 0,5 rimbalzi, 0,3 assist 2015/2016: in Under 20

Luca Pollone Quando parti male, il difficile è rimettersi in carreggiata. Nella preseason si pensava a un giovane in quintetto base e gli indizi sembravano puntare a lui. Invece nelle prime partite è arrivato a collezionare 40 minuti in panchina. Poi ha conquistato spazio, minuti, fiducia, gli scarichi di Hall e Ferguson per le sue triple. Anche a lui manca la continuità e i playoff in calando saranno un passo per mettere fieno nella cascina dell’esperienza.

Luca Rattalino Le braccia lunghe anche più dei riccioli, due anni di allenamenti con Infante, Hall, Tessitori, e di sessioni speciali con i coach della prima squadra e con Federico Danna sono un mix vitaminico che sarebbe un peccato non valorizzare. Si dice che i lunghi ci mettano più tempo a crescere. Ne avrà ancora. Il fisico lo aiuterà, la mano morbidissima anche. E gli è successo anche in partita di fare a sportellate con quelli più grandi ed esperti.

2016/2017: 3,1 punti, 1,7 rimbalzi, 0,5 assist 2015/2016: 0 punti, 0,8 rimbalzi, 0 assist

2016/2017: 1,4 punti, 1,1 rimbalzi, 0,2 assist 2015/2016: in Under 20

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Ferguson e il segreto dell’oculista Giordano Fanton, medico e partner dei rossoblù, svela una caratteristica di Jazz di R.T., fotografie d’archivio

Allo studio medico Fanton di via Bertodano Pallacanestro Biella è di casa, perché l’occhio si può curare ma anche quando è sano si può allenare. E poi il giovane microchirurgo e la sua famiglia sono supertifosi da sempre. C’è un segreto su Jazz Ferguson che hanno scoperto solo Giordano Fanton e il suo staff: lui, medico oculista, laureato alla Normale di Pisa (o meglio “normalista” come dice lui con orgoglio), ha sottoposto tutta la squadra di Pallacanestro Biella a visite accurate per controllare gli occhi degli atleti e migliorarne la performance visiva attraverso il visual training. Perché anche la vista può essere allenata. «Nella mia carriera» svela Giordano Fanton «Ho visto ben pochi atleti come questo campione americano, un ortoforico puro. Ovvero dotato di una motilità oculare perfettamente in equilibrio dinamico e di una straordinaria abilità di analisi dello spazio anche a grande distanza». In poche parole, un tiratore nato. «È vero, perché c’è il talento» spiega l’oculista, partner di un centro oculistico con sede centrale in via Bertodano a Biella ma con studi associati a Torino e

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Lugano, «c’è l’allenamento che migliora le prestazioni, ma nel suo caso c’è anche una dote naturale. Lui vede letteralmente il canestro meglio di tutti e per questo segna anche quando sembra impossibile, anche da lontanissimo».

Per tutti gli altri, che siano giocatori di pallacanestro o no, ci sono la medicina e la tecnologia. La prima aiuta a curare le patologie dell’occhio, dalla cataratta al glaucoma, fino ai più comuni vizi refrattivi, quali miopia e astigmatismo. La


seconda sprona la scienza medica nel trovare soluzioni sempre più innovative. Un esempio? «Ormai non esiste un’ametropia che non abbia una soluzione» racconta Giordano Fanton. «Ci sono diversi tipi di trattamenti possibili, per qualsiasi problema, a prescindere da quanto sia necessario recuperare per tornare ad avere una vista da 10 decimi. Negli ultimi quarant’anni, la tecnologia ha fatto passi da gigante. Oggi c’è perfino un intervento al laser che viene chiamato “della pausa pranzo” perché dopo tre ore già consente di vedere perfettamente». Per scegliere la strada giusta per curare i propri occhi (o allenarli), l’unica soluzione è affidarsi agli specialisti. Lo staff dello studio medico Fanton annovera medici oculisti, optometristi ed ortottisti. Per esempio il visual training è compito di questi ultimi: «Per chi non ha le doti naturali di Ferguson, è possibile comunque allenare l’occhio come se fosse un muscolo qualsiasi del corpo» spiega Giordano Fanton, attuale responsabile dell’unità operativa di oculistica della clinica La Vialarda di Biella e medical advisor per diverse multinazionali del mondo della visione. «Esistono esercizi ad hoc per migliorare la performance visiva, rendendo più rapide ed efficaci la scansione dello spazio e la messa a fuoco». E se qualche giocatore avesse problemi di vista più seri, ci sarebbe una soluzione anche per lui: «Per esempio le lenti a contatto a porto notturno, per togliere gli occhiali senza chirurgia. Lavorando sulla curvatura dell’occhio mentre si dorme, per il cosiddetto “effetto memoria” della cornea, consentono di avere 10 decimi al risveglio senza né occhiali né lenti a contatto».

Da ormai due stagioni i giocatori di Pallacanestro Biella aggiungono alla lista di controlli medici durante la stagione anche un check up della vista presso lo studio medico Fanton. Ma la passione è nata prima della partnership, come spesso avviene con i marchi che legano il proprio nome a Pallacanestro Biella. «A presentarci alla società è stato un amico, Lino Riccelli» racconta l’oculista. «Ma da tifosi la conoscevamo bene. Ho sempre preferito la pallacanestro al calcio. Era lo sport che praticavo da ragazzino, quando ci trovavamo con gli amici a fare due tiri in qualche campetto. Oggi io, mio padre, e persino mia sorella siamo fedelissimi al palazzetto. E, quando si può, andiamo anche a qualche trasferta, come è successo a Verona nella serie playoff

di quest’anno, purtroppo finita male». Purtroppo, anche per lo speciale legame che Giordano Fanton aveva, da fan, con la squadra: «Devo dire che è stata veramente un’annata straordinaria, fatta da grandi giocatori. Il mio preferito? Forse Mike Hall: dal punto di vista tecnico da anni non vedevano a Biella qualcuno di così forte. Certo, come tanti campioni, mescolava il genio alla sregolatezza. Ma non posso non citare il capitano: a Niccolò De Vico auguro la migliore fortuna, è giusto che uno come lui provi a fare carriera nella categoria superiore. Ma anche Jazz Ferguson è un fenomeno vero, il giocatore preferito di mia sorella Beatrice. Speriamo di poter ricostruire la squadra attorno a più giocatori possibile della passata stagione”

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I giochi nazionali Special Olympics del 2012 alla piscina Rivetti

La città degli Special Olympics Dal 3 all’8 luglio 2017 Biella ospita i XXXIII Giochi nazionali estivi di Francesca Fossati, fotografie archivio Special Olympics Piemonte

Lo stadio La Marmora - Pozzo si trasformerà in un vero e proprio Villaggio olimpico per 2 mila atleti, 250 dirigenti e tecnici, 1000 volontari, 1200 famigliari, oltre alle delegazioni straniere provenienti dai programmi Special Olympic di Austria, Germania, Finlandia, Portogallo, San Marino, Cipro e Canada. Sono questi i numeri della tappa biellese dei Giochi nazionali del 2017. La cerimonia di apertura sarà il 4 luglio alle 20,30.

superiori e 3 squadre composte da studenti con e senza disabilità, ovvero una di rugby dell’istituto di istruzione superiore (Iis) Gae Aulenti e due di pallavolo dell’Iis Quintino Sella (ex Itis) e dell’Iis Giuseppe e Quintino Sella (liceo classico, linguistico e artistico).

Le discipline nelle quali si gareggerà nel Biellese sono nuoto, bocce, bowling, pallavolo, flag rugby, nuoto acque aperte, equitazione, vela. Le gare si svolgeranno dal 3 all’8 luglio nella piscina e nella palestra Rivetti, nel bocciodromo comunale e nella Cittadella del rugby di Biella, nel

Il più importante evento sportivo per atleti con disabilità intellettiva torna nel Biellese per la terza volta dopo le edizioni del 2008 e del 2012. Allora le discipline erano 11 e gli atleti 2 mila, ma nel frattempo le prime sono diventate 19 e gli atleti 4 mila. Numeri non più gestibili in una sola città. Ecco perché i Giochi nazionali Special Olympics del 2017 hanno 3 sedi: Terni, La Spezia e Biella. La candidatura risale a due anni fa e nel frattempo il Comitato organizzatore locale di Biella ha avviato una serie di iniziative per coinvolgere le scuole in progetti di inclusione nelle classi in cui è presente un disabile e promuovere al loro interno la cultura del movimento e dello sport per tutti. Il risultato è che ai giochi parteciperanno 600 volontari che frequentano le scuole

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La cerimonia di apertura dei giochi nazionali Special Olympics 2012 allo stadio di Biella

Bowling center two di Gaglianico, al Centro equestre di Mottalciata e al lago di Viverone. Alle gare parteciperanno 1500 atleti, mentre altri 500 del progetto Yap (Young athletes program) portato avanti nelle scuole e circa 25 con disabilità gravi presenteranno al pubblico alcune dimostrazioni. Il Villaggio olimpico sarà aperto anche al pubblico che potrà vivere l’atmosfera Special Olympics provando a praticare alcuni sport o semplicemente passeggiando tra le attrazioni, i giochi gonfiabili o facendo conoscenza con gli atleti. Torch Run Da Terni e da La Spezia la torcia olimpica giungerà in Piemonte il 26 giugno, a Torino (prima tappa), per poi essere portata a Santhià il 27, a Viverone, Roppolo, Cavaglià, Salussola, Verrone, Sandigliano, Candelo, Gaglianico, Ponderano e Biella il 28 (III tappa). La IV tappa sarà il 29 giugno da Biella a Cerrione passando per Occhieppo Inferiore, Occhieppo Superiore, Muzzano, Netro, Donato, Mongrando e Borriana. La V tappa (il 30 giugno) toccherà i paesi di Cossato, Valle Mosso, Mosso, Ponzone, Trivero e Vigliano; la VI (1 luglio) Tollegno, Andorno, Sagliano, Pralungo, Pollone, Graglia, Biella; la VII (2 luglio) sarà in montagna: Oropa, Rifugio Savoia, Mucrone, Rifugio Coda; l’ottava dal Rifugio Coda a Sordevolo e, infine, la nona (il 4 luglio) da Sordevolo a Biella per la cerimonia di apertura con l’accensione del Tripode. All’arrivo di ogni tappa ci sarà un evento aperto al pubblico. Al percorso della torcia olimpica può ag-

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gregarsi chiunque, tanti runner si sono già iscritti seguendo le indicazioni pubblicate sul sito Internet www.sportivamentebiella.org. Diversi sono gli eventi e i progetti collaterali, come lo spettacolo di Biella Danza e la serata del volontariato, il programma Host town attraverso il quale i Comuni adotteranno una delegazione Special

IL PROGRAMMA Lunedì 3 luglio 9-17 Accredito Martedì 4 luglio 9 Gare. Equitazione, bowling, nuoto, pallavolo, bocce. 9-13 Villaggio Olimpico: programma Famiglie. 20.30 Cerimonia di apertura allo stadio La Marmora - Pozzo. Mercoledì 5 luglio 9 Gare. Equitazione, bowling, nuoto, pallavolo, bocce, rugby, vela. 9-18 Villaggio olimpico: programmi Salute e programmi Famiglie. 10 Dimostrazione Yap. 15 Dimostrazione Matp. 15 Gare. Equitazione, bowling, nuoto, pallavolo, bocce, rugby, vela.

Olympics per far scoprire le tradizioni e i prodotti locali, il Family forum, pensato per i famigliari degli atleti Special Olympics per confrontarsi e i programmi Salute con medici e specialisti volontari disponibili a screening gratuiti per migliorare la salute degli atleti. La grande festa di chiusura sarà il 7 luglio alle 20,30 allo stadio.

Giovedì 6 luglio 9 Gare. Equitazione, bowling, nuoto, pallavolo, bocce, rugby, vela. 9-18 Villaggio olimpico: programmi Salute e programmi Famiglie. 15 Gare. Equitazione, bowling, acque libere, pallavolo, bocce, rugby, vela. 20.30 Serata Host town e Festa dei volontari allo stadio La Marmora - Pozzo. Venerdì 7 luglio 9 Gare. Equitazione, bowling, nuoto, pallavolo, bocce, rugby. 9-18 Villaggio olimpico: programma Famiglie. 9-13 Programmi Salute. 15 Gare. Equitazione, bowling, nuoto, pallavolo, bocce, rugby. 20.30 Festa di chiusura. Stadio La Marmora - Pozzo. Sabato 8 luglio 9 Gare. Equitazione, bowling, bocce, nuoto, pallavolo. 9-13 Villaggio Olimpico: programma Famiglie.


Lo Chalet Piazza Vittorio Veneto 2, Biella

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Francesco Renga. Nella foto in basso Stefano Bollani

L’estate 2017 a Sordevolo Grandi ospiti: da Francesco Renga a Stefano Bollani di Francesca Fossati, fotografie archivio Il Contato del Canavese

Musica, danza, cabaret: all’Anfiteatro di Sordevolo quattro spettacoli estivi con i grandi artisti. Dal 21 giugno all’11 luglio sul palcoscenico «sfileranno» Stefano Bollani, con il concerto «Piano Solo», il Balletto di Milano con lo spettacolo «Carmen», Andrea Pucci con «Recital» e Francesco Renga con «Scriverò il tuo nome - Live». Torna, attesissima, la stagione estiva di spettacoli che richiama a Sordevolo migliaia di spettatori. Per il secondo anno consecutivo è organizzata dall’associazione Il Contato del Canavese che gestisce e realizza anche le stagioni di Biella e Cossato, Borgomanero, Borgosesia, Omegna e quella del Canavese (Ivrea, Montalto Dora, Banchette, Bollengo, Colleretto Giacosa, San Giorgio). Il progetto nasce con la collaborazione del Comune di Sordevolo, della Pro loco e con la partecipazione del Comune di Biella. Il primo a salire sul palco sarà il compositore, pianista e cantante italiano di musica jazz Stefano Bollani con un omaggio all’arte dell’improvvisazione. «Piano solo», infatti, non è un tradizionale concerto al pianoforte: senza scaletta né programma di sala, Bollani trascina lo spettatore in un’avventura nella quale i brani si succedono in orizzonti musicali solo apparentemente lontani. Si può passare da Bach ai Beatles, da Stravinskij ai ritmi brasiliani con improvvise incursioni nel pop o nel repertorio italiano degli Anni 40. L’unica cosa certa è che alla fine

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del concerto sarà il pubblico a decidere il bis: Bollani, con la scioltezza di chi iniziò a suonare il pianoforte a 6 anni ed esordì professionalmente a 15, segna ed esegue sul momento i pezzi richiesti. Il concerto di Bollani sarà mercoledì 21 giugno alle 21,30 (platea 34 euro, gradinata I settore 26 euro, gradinata II settore 20 euro). La settimana successiva, martedì 27 giugno, toccherà al Balletto di Milano che proporrà lo spettacolo rappresentato per la prima volta il 3 giugno a Taormina. Un balletto in quattro quadri sulle musiche di George Bizet con la coreografia

di Agnese Omodei Salè e Federico Veratti, la scenografia di Marco Presta e i costumi di Federico Veratti. Carmen e il Destino sono i protagonisti assoluti di questa nuova Carmen, fedele alla novella di Prosper Merimée e all’opera di Bizet. Un ammaliante faccia a faccia tra la gitana simbolo di seduzione e femminilità e l’inquietante gufa che sin dalla prima scena conduce la vicenda. Tradizione modernità convivono nel clima d’energia dell’originale messinscena di Marco Presta. Lo spettacolo sarà alle 21,30 (posto unico: 20 euro).

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La comicità di Andrea Baccan (in arte Pucci) divertirà il pubblico dell’Anfiteatro di Sordevolo martedì 4 luglio (ore 21,30; posto unico 20 euro, ridotto per gli under 14: 15 euro). Nel recital l’artista ripercorrerà le tappe della sua carriera da cabarettista, monologhista, nonché presentatore ed animatore delle notti milanesi. Pucci, conosciuto anche per la partecipazione a diverse trasmissioni televisive, da Quelli che il calcio a Colorado Cafè, e radiofoniche (Lo zoo di 105 e Radio Kiss Kiss), ama dialogare e scontrarsi con il pubblico improvvisando situazioni grottesche. A chiudere la stagione sordevolese, l’11 luglio (ore 21,30) sarà l’ospite speciale Francesco Renga che ha inserito la nuova data di Sordevolo nel calendario del tour estivo di «Scriverò il tuo nome - Live», che segue quello nei palasport di Milano, Napoli, Firenze, Torino e Bologna che si è concluso a maggio. Quella biellese sarà la sua quarta tappa con i più grandi successi che lo hanno reso uno degli artisti italiani più apprezzati dal pubblico e con i brani di Scriverò il tuo nome, il suo settimo album uscito lo scorso aprile, il primo live. La band che accompagnerà Francesco Renga è composta da Fulvio Arnoldi alla chitarra acustica/tastiere, Vincenzo Messina al piano e tastiere, Stefano Brandoni e Heggy Vezzano alle chitarre, Phil Mer alla batteria e Gabriele Cannarozzo al basso. Il costo del biglietto è 40 euro (platea); 32 euro (gradinata I settore) e 22 euro (gradinata II settore).

Prevendite: Wool bar (Sordevolo, via Adele Bona; 3284198784); Cigna Dischi (Biella, via Italia 10; 01521802), Paper Moon (Biella, via Galimberti 37; 015405395), Libreria Arcadia (Cossato, via Mazzini 88; 015927148), Il Contato del Canavese (Ivrea, piazza Ferruccio Nazionale 12; 0125641161), La Galleria del

libro (Ivrea, via Palestro 70; 0125641212), Agatha Viaggi (Santhià, corso Nuova Italia 82; 0161935188), libreria e fumetteria Dream’s book (Gattinara, corso Vercelli 26; 0163832327), Cartoleria Mantiero (Borgomanero, viale don Minzoni 14; 0322841698) e Dosio Music (Vercelli, via Verdi 44; 0161253047).

Il cabarettista Andrea Pucci. Nella foto in alto una scena di Carmen con il Balletto di Milano

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L’estate dello STREET FOOD La passione dei biellesi per il cibo da strada ha sempre più modi per essere coccolata: dopo il Mercato Europeo di Pasqua e il Mercato delle Regioni di inizio giugno, quest’estate in città ci saranno altre due occasioni per gustare panini, birre e specialità cotte sui camioncini. L’Ascom organizza il Rolling Truck Street Food dal 30 giugno al 2 luglio. La sede sarà piazza Duomo. Non si muove da piazza Cisterna invece Bolle di Malto, la festa delle birre artigianali giunta alla terza edizione. L’appuntamento è da venerdì 25 a domenica 27 agosto.

A settembre basket e rugby alla BONPRIX INTERNATIONAL CUP Due giorni, due sport tra i più amati in città, otto squadre da tre Paesi: sono gli ingredienti della BonPrix International Cup, il torneo internazionale di pallacanestro e di rugby che il 9 e 10 settembre vivrà la sua prima edizione a Biella. Stephan Elsner di BonPrix Italia è il promotore del progetto insieme a Pallacanestro e Biella Rugby che faranno gli onori di casa con le loro squadre della categoria Under 18. La sfida sarà sul parquet con Treviso, Brose Bamberg e Baloncesto Tollelodones e sul rettangolo erboso con Petrarca Padova, Eintracht Francoforte e Barcellona Rugby. Insieme ai momenti di sport, saranno organizzati anche eventi collaterali e spettacoli. www.bonprixinternationalcup.com

Cicloturismo sulla Castellania-Oropa La tappa del Giro d’Italia del 20 maggio scorso è stata un successo, con decine di migliaia di tifosi sulle strade biellesi. Ma ora lo stesso tracciato, arricchito e “allungato” da itinerari adatti anche a scoprire le bellezze del territorio, è diventato un percorso cicloturistico. Le tappe disegnate dalle due Atl di Biella e Alessandria sono otto, da Acqui Terme fino al Santuario di Oropa: si sfiorano castelli e risaie, città e panorami, oltre a pedalare su strade in cui si è scritta la storia del ciclismo, come quelle di Castellania, dove è nato Fausto Coppi, o quelle di Oropa, eletta quest’anno Montagna Pantani del Giro d’Italia.

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La nuova A2: arrivi e partenze Sarà di nuovo divisione tra Est e Ovest? Ecco le novità di Giampiero Canneddu, fotografie archivio Pallacanestro Biella

Retrocesse Agropoli, Chieti e Recanati, promossa una tra Virtus Bologna e Trieste, arrivano Cremona, la Orzinuovi di Ale Muzio, la Napoli di Marzaioli e la risorta Montegranaro. Ombre su Ferentino: vende a Cagliari? L’Ovest perde Agropoli, l’Est perde Chieti e Recanati oltre alla vincente della finale playoff tra Virtus Bologna e Trieste. Dal piano di sopra scende una lombarda, Cremona, e da quello di sotto ne arriva un’altra, Orzinuovi, accompagnata da Montegranaro (bentornata in una serie che inizia con la A) e Napoli, dopo l’ennesima metamorfosi societaria. Sono queste le novità di cui bisognerà tenere conto al momento di stilare i due gironi della stagione 2017/2018, mentre ai piani alti si parla di A a 24 squadre con due conferences all’americana e di un aumento del numero delle promozioni dalla A2, dato che una sola su 36 contendenti sembra davvero una miseria, specie quando ci sono palazzi che sanno andare sopra i 4mila paganti, incluso il nostro Forum. Uno di questi riabbraccerà la serie A, che sia il palasport di Casalecchio dove giocano le “V nere” o che sia la fortezza di Trieste, piazza storica che lassù non si

vede da anni. Ne restano tanti in A2, dove si riproporrà il mix tra città che mangiano pallacanestro anche a colazione, società emergenti e perfette esordienti. Il contingente piemontese è rimasto intatto, dopo la sconfitta nella semifinale playoff di B di Omegna: con Biella ci sono ancora Casale e Tortona, entrambe ai playoff ma senza troppa gioia, anche se i bianconeri di Luca Garri sono stati gli ultimi ad arrendersi dell’intero raggruppamento Ovest, mentre tutte le altre ex avversarie di regular season sono uscite agli ottavi. C’è invece una grande incognita su quello laziale: il patron di Ferentino Vittorio Ficchi, dall’anno scorso anche vicepresidente del Frosinone Calcio, avrebbe intenzione di concentrare energie e risorse su uno sport solo, e questo non è il basket. Per la squadra che ha visto giocare Simone Pierich, Tommo Raspino e B.J. Raymond è possibile il trasferimento altrove. Si parla di Cagliari, con l’interessamento del proprietario di Sassari Stefano Sardara intenzionato più che a creare un polo di vertice, all’istituzione di una sorta di squadra satellite della sua Dinamo. Solo voci, per ora, ma preoccupanti il giusto se la suddivisione dei gironi restasse con il criterio geografico-verticale: alle trasferte a lunghissima gittata a Reggio

Calabria, Trapani e Agrigento (a proposito, il presidente biancoblù Salvatore Moncada ha annunciato le sue dimissioni e una riduzione del budget per la prima squadra) se ne aggiungerebbe un’altra in Sardegna, aumentando il gap tra Ovest ed Est, dove la maggior parte delle trasferte sono “a tiro di pullman”. Un gap che si traduce in minor budget necessario per le spese di viaggio in uno dei due gironi il che, secondo i calcoli di molti appassionati, vale a parità di costi l’ingaggio di un giocatore allunga-panchina. E quanto un dettaglio simile pesi lo ha dimostrato quasi matematicamente la sfida Biella-Verona, con l’ampiezza delle rotazioni delle due contendenti ben diversa alla prova dei minutaggi. Se la suddivisione fosse confermata, sarebbe quasi automatica la composizione dei gironi. Finirebbero a Est Orzinuovi, Montegranaro e Cremona, resterebbe a Ovest solo Napoli. Tra le nuove squadre del campionato ci sono volti conosciuti nel mondo rossoblù: il general manager di Orzinuovi è Alessandro Muzio, storico playmaker della prima Ing degli anni Novanta, mentre nella squadra di Napoli che ha battuto nella finale-spareggio di Montecatini la Bergamo di Simone Berti c’era anche Domenico Marzaioli.

Domenico Marzaioli, neopromosso in A2 con Napoli

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BIdEalLlaLAAalla Z

RUBRICA L’ALFABETO ROSSOBLÙ

a cura di Luca Rosia

Una stagione dalla A alla Z, tra nomi, episodi e città

A

Anima. Quella di una squadra, quella di una città, che respirano all’unisono anche quando le cose girano storte.

B

Bologna. E una finale bella e maledetta.

k

Kenya. O Z come Zambia. Là dove coach Michele Carrea passa un pezzo di estate a insegnare basket ai bimbi della periferia del mondo. E dove qualcuno di loro indossa le magliette Angelico.

L

Coach. Alla seconda da senior, la prima da migliore di A2. Niente male, Miki.

Lunghi. Tex in post basso, Mike e Mattia a volare tre metri sopra il ferro. Da anni non si vedeva una Pallacanestro Biella giocare così in alta quota.

D

M

C

De Vico. È arrivato ragazzino. Parte da uomo e da capitano. Si possono già prenotare i biglietti per Reggio EmiliaPistoia, ovvero Nick contro Air-ic?

E

Ex. Voskuil e Pierich salvi ai playout. Berti che manca la A2 all’ultimo spareggio-promozione perso contro Marzaioli. Rossoblù una volta, rossoblù per sempre.

Memoria. Con la maglia fatta come quella del 2000/2001 un primo posto in regular season che mancava da allora. Peccato che il regolamento sia cambiato.

N

Neve. Quella di stelle filanti della coreografia di gara-1 dei playoff, la più spettacolare di sempre, forse, nella storia della curva Barlera.

F

O

G

P

Fame. La molla dei successi e dei miglioramenti secondo il coach.

Gioco. Per lui rispetto, sempre, oltre i risultati, come direbbe Flavio Tranquillo.

H

Hall. Nella buona e nella cattiva sorte, un anno da Mvp.

I

Imbattuti. In casa per tutto l’anno tranne che per una sera. L’ultima.

J

Jazz. La musica preferita dal Forum. Al pianoforte maestro Ferguson.

Overtime. I cinque minuti più lunghi e dolorosi di quella gara-5.

Pubblico. Il più numeroso a Ovest in un’A2 che, tra Treviso, Bologna, Trieste, Verona, ha rischiato di avere più spettatori di mezza serie A.

Q

Quarti di finale. In tre tentativi nelle ultime quattro stagioni nei playoff di A2 non si è mai andati oltre. Sarà per la prossima.

S

Sambu. Sotto il tunnel o seduto in panchina, leader silenzioso e nascosto. Un pilastro su cui costruire il futuro.

T

Team. Carrea, Viola, Baroni, Danna con i ragazzi, i doc e Poppi, il Mine. Tante dita, una sola mano forte.

U

Uomini. Alcuni lo erano già. Altri (come gli Under parte della prima squadra) si sono comportati come tali.

V

Vivaio. De Vico, Wheatle, Luca Pollone, Massone. Appena più indietro Rattalino, Pasqualini, Ambrosetti, Matteo Pollone. È quello che ci rende ricchi.

w

Working class hero. Guai a chi tocca Marco Venuto.

x

come un bersaglio centrato. Uno su tutti: Luca Pollone dall’altra metà campo a Roma. Da tre che sembrava da sei.

y

You shook me all night long. Se gli Ac/ Dc sapessero quanto carica anche noi quando la squadra entra sul parquet...

Z

Zitti. Passerà l’estate. E poi parlerà solo il campo.

R

Rimbalzi. La specialità della stagione, un anno dopo quello in cui “non saltavamo neanche la Gazzetta dello Sport” (parole di Carrea).

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Luca Pollone. In basso Luca Rattalino

Dal rossoblù all’azzurro Le convocazioni per Pollone, Rattalino e Massone di Giampiero Canneddu, fotografie di Alberto Tesoro

Il bilancio di fine stagione del vivaio Banca Sella Biella: due finali nazionali (attendendo l’esito dell’Under 16), tre ragazzi in Nazionale. Non c’è anno senza finali nazionali in casa Pallacanestro Biella: il settore giovanile griffato Banca Sella non ha ripetuto l’exploit della passata stagione, quando in tre raggiunsero le sfide decisive per lo scudetto e in due arrivarono fino alle semifinali. Ma anche in questa stagione in due, l’Under 20 e l’Under 16, si sono qualificate tra le migliori sedici d’Italia. Se per i primi l’avventura a Roseto è finita al primo turno, per i secondi l’appuntamento a Vasto è per la settimana centrale di giugno. Il risultato è arrivato con un “tre su tre” ottenuto nel girone di spareggio di Urbania. I campioni regionali hanno sconfitto Cremona di 9, Venezia di 11 e Caserta di 17, una bella tripletta per i ragazzi allenati da Luca Baroni, ottenuta per intero contro società di serie A. Ne arriveranno altre da affrontare nel girone preliminare delle finali scudetto: per andare avanti bisogna affrontare innanzitutto Trento mentre il girone è completato da Pallacanestro Treviso e Stella Azzurra Roma, un colosso nel mondo giovanile nostrano. Non sarà semplice, ma sarà divertente.

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Federico Massone in slalom

Nell’Under 20 che ha giocato le finali dimezzata, vista la concomitanza con il primo turno dei playoff di A2, c’è comunque qualche gioia da post-season: Luca Pollone e Luca Rattalino, in coabitazione tra Angelico di A2 e Banca Sella Under 20, sono stati inseriti tra i sedici convocati per il raduno della Nazionale di categoria di Roseto. Biella è, insieme a Cantù, Venezia e Treviso, l’unico club ad avere due giocatori tra gli azzurrini, ma è la sola ad esserci con due componenti effettivi della sua rosa. Cantù ha mandato Cesana e Nwohuocha, in prestito a Treviglio, Treviso ha Moretti e La Torre

(in prestito da Milano), Venezia ha Toté e Bolpin, che hanno disputato il campionato di A2 con Verona e Recanati. Per i due rossoblù l’appuntamento ufficiale post raduno è il torneo internazionale con Olanda, Ungheria e Repubblica Ceca dal 23 al 25 giugno. Una curiosità: il coach della squadra sarebbe Buscaglia, allenatore di Trento. Ma – un po’ a sorpresa – un altro impegno del calibro della finale scudetto lo ha “distratto”. Al suo posto alla guida della squadra si è messo Pino Sacripanti, che dalla finale scudetto è uscito per mano di Venezia. A proposito di Nazionale, la convocazione tra i ragaz-

La Musica

zi dell’Under 19 è arrivata anche per Federico Massone. Per lui è aperta la corsa per i Mondiali di categoria, sotto la guida di coach Capobianco. Sorrisi anche per la squadra Under 14 Elite di Massimo Grigatti che ha sconfitto Omegna 50-40 e ha conquistato la leadership regionale nel girone Coppa. Una bella soddisfazione arrivata con un crescendo, dal -3 dell’intervallo al +5 alla fine del terzo quarto diventato +10 alla sirena finale. Grigatti, assistito da Nardelli, ha schierato Blair, Bona, Bottone, Ceretti, Fiorindo, Lavino, Loro, Moro, Moggio, Mosca, Pietra e Valcauda.

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La serie A2 nel 2017/2018 La simulazione dei due gironi in attesa dell’ufficialità di Giampiero Canneddu, fotografie di Alberto Tesoro

GIRONE OVEST PALLACANESTRO BIELLA

GIRONE EST Pallacanestro Trieste oppure Virtus Bologna

Derthona Tortona

Universo Treviso Basket

Legnano Basket Knights

Basket Ravenna

Fortitudo Agrigento

Fortitudo Bologna

Virtus Roma

Roseto Sharks

Blubasket Treviglio

Stings Pallacanestro Mantovana

Junior Casale

Scaligera Verona

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Basket Ferentino

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Viola Reggio Calabria

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Il viaggio attraverso le fotografie Da luglio a settembre ciclo di mostre al Piazzo di Francesca Fossati, fotografie d’archivio

A Biella Piazzo, nei tre palazzi del borgo storico cittadino (Ferrero, Gromo Losa e La Marmora), dall’8 luglio al 10 settembre saranno allestite 8 mostre con gli straordinari scatti di fotografi più o meno famosi: da Sebastião Salgado a Ruben Brulat, da Guglielmo Alberti a Olmo Amato. Un omaggio al viaggio per raccontare attraverso le immagini la storia, la natura, i luoghi e i popoli del mondo. Quella in arrivo a luglio è una rassegna a cura di Irene Finiguerra e Fabrizio Lava realizzata dall’associazione Stilelibero in collaborazione con BI-BOx Art Space, Generazioni e Luoghi, Tucano Viaggi e Ncontemporary (con il contributo di Fondazione CRT e Palazzo Gromo Losa Srl). È composta da 8 mostre dedicate al tema del viaggio. A Palazzo Ferrero, nella mostra «Les souffles», il fotografo francese Ruben Brulat mette in relazione il corpo dell’uomo con il respiro della terra, della natura e del vulcano, con il soffio dei geyser e dei luoghi che negli ultimi due anni ha visitato durante viaggi in luoghi straordinari. «Luoghi oscurati»

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(a cura di Luisa Espanet, Valerio Griffa, Laura Mulassano, Francesca Piana e Giovanni Tagini) è una vetrina dedicata a Paesi di grande interesse diventati difficili da visitare: un gruppo di fotoreporter e giornalisti ha immortalato e raccontato 10 di questi Paesi «oscurati». «Il viaggio nel viaggio. Il Polo Sud di Ernest Henry Shackleton e Giorgio Maria Griffa» è il titolo della mostra di Griffa con acquerelli e fotografie innovative. «Il giro del mondo in 80 blogger» è un mostra di fotografie di blogger italiani a sostegno di Christian Cappello e della Onlus Marta4Kids. I 45 scatti fatti in Brasile dal celebre Sebastião Salgado sono a Palazzo Gromo Losa, raggruppati in un’esposizione intitolata: «Terra» e dedicati al lavoro dei contadini, all’esodo verso le città, alla vita nelle favelas e alle lotte legate alla proprietà terriera. Nella stessa sede c’è «Viaggio nel tempo ritrovato» in cui Olmo Amato, grazie a una tecnologia sofisticata, offre immagini dell’Europa di oggi in cui i personaggi, però, non sono contemporanei. A Palazzo La Marmora ci sono «Viaggio nel Magreb: fotografie e frammenti di

diario» (a cura di Francesco Alberti La Marmora e Elena Gallo) sulla documentazione di Guglielmo Alberti relativa al viaggio nell’Africa del Nord del 1934 e «Balenottera. Barchette di carta che vogliono diventare una balena», di Chizu Kobayashi e Alessandra Maio. Inaugurazione: sabato 8 luglio a Palazzo Ferrero (ore 18.00). Orari di apertura: venerdì e sabato, 15,3019.00. Domenica, 10.00-13.00; 15.30-19.00. Biglietto d’ingresso: unico per le tre sedi espositive: 6,00 euro (ridotto 5,00 euro). Per informazioni: info@palazzoferrero.it; tel.: 349 72.52.121.


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