N. 40 - NOVEMBRE 2017
ACQUATEC Quella passione nata alla vecchia Rivetti MERCATINO DEGLI ANGELI DI SORDEVOLO Un appuntamento che attira ogni anno 20 mila visitatori Da BEAUTYMED GenoFIT il test energetico che migliora le tue performance
IL RUGGITO DI TEX Il totem sotto canestro, le statistiche che premiano i lunghi e il ruolo da capitano-bis
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Hanno collaborato alla realizzazione del N°40 novembre 2017: Giampiero Canneddu, Francesca Fossati, Desiree Bonaldo, Lorenzo Aversa, Niccolò Bosio e Luca Rosia Tutti i punti di distribuzione su: www.timeout.pallacanestrobiella.it www.facebook.com/timeoutbiella
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I LUNGHI, MEGLIO DELL’ERA-HALL Nessuna sofferenza sotto i tabelloni: finora più rimbalzi dell’anno scorso di Giampiero Canneddu, fotografie di Alberto Tesoro
Spicca la crescita di Amedeo Tessitori: da 5,3 del campionato passato a 9,0 catture a partita nelle prime cinque giornate in maglia Eurotrend. E sono aumentati tiri da due punti e percentuale di realizzazione. «Dovremo cambiare il nostro gioco, perché siamo una squadra diversa dall’anno scorso»: parole di Michele Carrea a inizio stagione. E la mente correva al fatto che la modifica più sostanziale era sotto i tabelloni: via un americano d’impatto
come Mike Hall, sostitutito da un giocatore altrettanto impattante ma con caratteristiche diverse come Tim Bowers, via un “saltatore” come Mattia Udom, più vicino al canestro ci sarebbero stati solo giocatori italiani che, a parte il confermato Tessitori, avevano meno atletismo e meno centimetri. Sarebbe stato più difficile mantenere il predominio a rimbalzo, una costante assoluta delle partite con Hall in campo. E sarebbe stato necessario per questo costruire tiri a più alta percentuale, non fidandosi troppo delle
seconde o terze occasioni che negli anni passati fioccavano come la neve nei migliori inverni. Come al solito le statistiche non mentono. E quelle delle prime cinque giornate, un sesto di regular season, la porzione di campionato più difficile perché i meccanismi sono ancora da oliare, dicono che l’Eurotrend Biella 2017/2018 è solida almeno quanto lo era in passato, sotto i tabelloni. La prima sorpresa: nelle prime cinque giornate i rossoblù hanno sempre catturato più rimbalzi degli avversari. È
Amedeo Tessitori punta il canestro
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Giorgio Sgobba al tiro, sotto Albano Chiarastella in lotta per un rimbalzo
accaduto anche nelle due trasferte chiusesi con una sconfitta, compresa quella contro Legnano che ha fatto imbufalire coach Carrea per l’atteggiamento troppo remissivo. Ed è accaduto anche contro l’Eurobasket Roma, squadra che nel settore lunghi ha totem come Poletti e Brkic e atleti veri come Sims. La seconda sorpresa: confrontando la media dei rimbalzi a partita nelle prime cinque giornate di questa e della passata stagione, si scopre che l’Eurotrend è in vantaggio sull’Angelico 36,8 a 35,6. Il fondamentale in cui sembrava scontato soffrire sta dando performances migliori di quando era punto di forza. È stabile anche la quota di rimbalzi offensivi, la specialità di Mike Hall: 12,4 allora, 12,4 adesso. Passando alle statistiche individuali, la bilancia della crescita si sposta perché è cresciuto il peso, in particolare, di un giocatore. Amedeo Tessitori ha chiuso l’anno scorso con 5,3 rimbalzi a partita e ha iniziato questo con 9 rimbalzi, 3,6 dei quali offensivi, di media nelle prime cinque giornate. Una quota che lo ha reso leader statistico della squadra in questo fondamentale. Se l’apporto di Chiarastella vale quello di Udom (5,6 a 5,4) e Sgobba aggiunge 3 catture, a fare la differenza è anche Tim Bowers: si sapeva della sua attitudine sotto i tabelloni, che viene confermata dalla media di 6,8 rimbalzi per match. Nel frattempo è cambiato qualcosa anche nelle scelte offensive dei rossoblù: la passata stagione faceva registrare 67,2 tiri a partita, il 43% dei quali era da tre punti. Quest’anno dei 61,8 tiri a partita solo il 36,5% è da oltre l’arco dei 6,75 metri, ovvero 22,6. Spicca nella mappa offensiva delle scelte rossoblù una maggior propensione ad andare sotto ca-
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nestro, a cercare insomma tiri a più alta percentuale, che siano costruendosi un vantaggio dal post basso o attaccando il ferro in penetrazione, specialità in cui Tim Bowers e Lorenzo Uglietti sanno come essere efficaci. Ne deriva una migliore efficacia da due punti, con il 58% di realizzazioni nelle prime cinque giornate contro il 51% del campionato scorso.
Fa eccezione, ovviamente, l’estro di Jazz Ferguson, che continua a saper bucare la retina dall’arco anche costruendosi una conclusione vincente dal palleggio, ovvero fuori dagli schemi: i suoi 9,6 tentativi da tre a partita (con il 44% di realizzazioni) spiccano perché dopo di lui a provarci più spesso è Bowers, però con 3,6 tiri appena.
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Matteo Soragna ha giocato otto stagioni in rossoblù, l’ultima nel 2012/2013 da capitano
Matteo Soragna e le scarpette al chiodo Lascia il basket giocato il recordman di presenze in maglia rossoblù di Giampiero Canneddu, fotografie d’archivio
Otto stagioni sulle sedici in serie A vissute a Biella, con 235 sulle 488 partite giocate nella massima serie: l’addio alla pallacanestro dell’ex capitano con un post su internet e i suoi ricordi vissuti all’ombra del Mucrone. Venticinque stagioni in carriera, sedici delle quali tra A1 e A2. E otto, la metà di quelle nelle due massime serie della pallacanestro italiana, passate a Biella. Quanto sia stato profondo il solco lasciato in rossoblù da Matteo Soragna (e quanto il rossoblù sia entrato nella sua pelle) sta in queste cifre: l’ex capitano di Pallacanestro Biella ha salutato il parquet e il basket da giocatore negli ultimi giorni di ottobre. Una decisione non del tutto inattesa visti i 41 anni d’età (diventeranno 42 a dicembre) e l’impegno che aveva già cominciato ai microfoni di Sky Sport, come commentatore tecnico delle partite Nba, sulle orme di un altro ex rossoblù come Davide Pessina. Soragna ha salutato il campo con un post su La Giornata Tipo, il sito dedicato alla pallacanestro dall’ex marketing manager di Verona Raffaele Ferraro, che ha offerto al numero 7 uno spazio fisso per i suoi racconti in libertà. Aveva narrato delle sue esperienze in Nazionale, alle Olimpiadi, dei suoi compagni di squadra emblematici man mano che si ritiravano. Questa volta ha raccontato del suo ritiro, ripercorrendo in qualche riga i suoi anni passati a giocare. «Ho avuto la fortuna di cambiare tutto sommato poche squadre» ha scritto nell’introduzione, «la fortuna di essere stato allenato da grandissimi allenatori, di aver collaborato con dirigenti illuminati, di aver giocato al fianco di campioni, di aver giocato contro campioni. C’è una cosa che spicca su tutte: mi sono divertito da morire». Vincere, certo, aiuta a divertirsi. E nel gioco che ha scelto di fare Soragna nel suo post, dedicare almeno un paragrafo a ogni stagione e a ogni esperienza, c’è tanto di Biella, a cominciare dal suo arrivo nel 2000/2001, la stagione del trenta
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e lode e della promozione: «Vinciamo il campionato di A2. Per tutta la stagione sono stato in camera con Antonio Granger, giocatore pazzesco, di gran lunga il migliore del campionato, e personaggio simpaticissimo. La sua caratteristica prima di addormentarci? Mi lanciava le caccole sul letto facendo poi la risatina di Muttley, il cane di Dick Dastardly. Se avete meno di 30 anni probabilmente non saprete chi è. Andate subito su YouTube e capirete…». Nello stesso anno solare, il 2001, arriva l’esordio in Nazionale: «Al primo raduno della mia vita tremavo, non in senso figurato però. Perché?? Iniziavo ad allenarmi con Meneghin, Myers, Marconato, Galanda, Abbio… Nel ’99, quando hanno vinto l’oro agli Europei, io ero sul divano a ridere e piangere contemporaneamente dalla gioia. Basta come motivo?». E c’è tanto azzurro e non solo ros-
soblù nei ricordi delle sue prime quattro stagioni biellesi: «Nel 2003 vinciamo il bronzo agli Europei in Svezia, la mia prima manifestazione internazionale e subito mi metto qualcosa al collo. L’asta per aggiudicarsi i numeri di maglia, le lacrime in spogliatoio, i cinque cerchi disegnati sulla nuca, il viaggio di ritorno a cercare di capire quello che fosse successo. L’essenza della felicità sportiva. L’anno dopo vinciamo l’argento ad Atene. Posso anche non commentare, che dite?». Poi vennero Treviso, lo scudetto e le due vittorie in Coppa Italia, ancora la maglia azzurra e l’addio (senza nemmeno una chiamata informale) alla fine dell’era-Recalcati che coincise con il ritorno a Biella. Un ritorno dolce-amaro: ci sono l’esordio in Eurocup, prima volta oltreconfine nella storia societaria, ma anche una salvezza all’ultima giornata e alla fine del cammi-
no la retrocessione. «Ho vissuto una seconda giovinezza con “Canc” in panchina e quasi co-inquilino» racconta Soragna, «un bravo allenatore ma soprattutto un grande amico, leale e onesto. Purtroppo vegetariano, ma uno non può essere perfetto. A 37 anni mi sono rotto entrambe le spalle (ed entrambe le palle) a distanza di quattro mesi e quasi lesionato il tendine di Achille. Quella stagione siamo retrocessi ed ancora oggi mi brucia da morire, non solo per me, ma anche per tutto il popolo di Biella che non si meritava quella delusione». Dopo ci sono state due stagioni a Capo d’Orlando, con il ritorno in serie A, e l’esperienza in B a Piacenza. In tutto, appunto, 25 campionati. E 488 partite giocate tra A1 e A2. Di queste, 235 (solo in campionato) sono state vissute con la maglia della Pallacanestro Biella, un record per il club. Più bandiera di così...
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Quella passione nata alla vecchia Rivetti Matteo Prina Mello, co-titolare di Acquatec: da fan a sponsor di R.T., fotografie d’archivio
Nell’azienda di Gaglianico specializzata in termoidraulica anche la pallacanestro è un affare di famiglia: «Andavo a vedere le partite con mio padre, ora porto i miei figli al minibasket. E tutti insieme andiamo al Forum a tifare». C’è un amore che comincia da una balaustra, quella del gradino più basso delle piccole tribune della palestra Rivetti. In campo il Biella Basket Club di serie C, quello di Stefano Robutti. E, con il mento attaccato alla transenna, un bambino che segue la partita insieme al papà ed al fratello. «Non era lo stesso livello di pallacanestro» ricorda Matteo Prina Mello, il bambino di allora che adesso sulle gradinate del Biella Forum entra come sponsor. «Ma era abbastanza per far nascere una passione». Per il co-titolare della Acquatec, azienda di Gaglianico specializzata in forniture per impianti termoidraulici e consulenza in ambito risparmio energetico e comfort, e ormai storica partner di Pallacanestro Biella, la palla a spicchi è davvero un affare di famiglia: «Ora ho tre figli. I due maschi sono più grandi e sono già iscritti al minibasket. La piccola ha solo tre anni. Ma a ogni partita
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Matteo Prina Mello con il padre. Sotto, lo staff di Acquatec alla festa dei quarant’anni
in casa viene al Forum anche lei. Tanto più che è una tifosa anche la mamma...». Anche l’azienda è un affare di famiglia. Anzi, di famiglie: l’Acquatec ha da qualche anno festeggiato i quarant’anni di un sodalizio tra i Prina Mello e i Baragiotta
nato con i padri e adesso proseguito con la seconda generazione. La sede di Gaglianico ha un magazzino da 2mila metri quadrati, ma soprattutto è pronta a offrire i consigli e i materiali giusti per le esigenze delle imprese che costruisco-
no o ristrutturano edifici. «Ci rivolgiamo ai professionisti e non agli utenti finali» spiega Matteo Prina Mello. «E non siamo rivenditori nel senso generale del termine: chi varca la nostra soglia non trova una gamma di prodotti dei più vari prezzi e con svariati marchi. Ma sa di trovare una struttura in grado di fornire le indicazioni giuste grazie ai rapporti consolidati con le aziende fornitrici e alle nostre conoscenze. Siamo distributori specializzati più che grossisti. E siamo consulenti più che semplici commercianti». Da Acquatec si trovano i componenti necessari per realizzare un impianto nel campo termoidraulico, dal riscaldamento al solare termico e fotovoltaico, alle energie alternative come biomassa legnosa e pompe di calore, fino agli impianti di condizionamento e ventilazione meccanica controllato con recuper, sia per le industrie sia per le abitazioni. «Anche se» aggiunge Matteo Prina Mello «il mondo industriale che una volta era primario nel nostro portafoglio clienti ora è stato soppiantato dal residenziale, sia nuovo sia ristrutturato. Anzi, in un’era in cui ottenere una buona certificazione energetica è importante, ci rendiamo utili per suggerire la strada giusta». Un altro punto di forza dell’azienda è il fatto di poter seguire il cliente dall’inizio alla fine: «Cerchiamo di dare le migliori indicazioni ai progettisti, che non sono i nostri veri interlocutori dal punto di vista commerciale, ma che sono per noi i primi partner per poter sviluppare un progetto termotecnico che vada nella giusta direzione. E a lavoro finito forniamo l’assistenza post-vendita». Non sembra la tipologia di azienda che si lega a una squadra sportiva per ragioni di marketing («Non lo facciamo per il ritorno d’immagine» conferma il co-titolare). Ma c’è una variabile forte: la passione. «Siamo sempre stati vicini a questo mondo» conferma Matteo Prina Mello,
«buoni amici delle famiglie Raspino e Bertetti. E oggi siamo felici di unire il nostro nome alla realtà sportiva più importante del territorio». Con un passato di pochi anni da ex giocatore lui stesso, ora è papà di due giovani del minibasket rossoblù: «Sosteniamo in modo particolare questa attività giovanile. Sembra facile pensare che lo facciamo perché giocano i miei figli. Ma c’è di più: in squadra respiriamo davvero l’aria della #BiellaFamily, una seconda famiglia che insegna i valori dello sport e del sano agonismo, un ambiente ideale in cui crescere». E la domenica tutti a fare il tifo al Forum,
con negli occhi anni e anni di campioni visti da vicino. «I miei preferiti?» confessa Matteo Prina Mello. «Nicola Minessi per quello che è stato, una bandiera e un giocatore dall’atteggiamento che non si poteva non apprezzare. Ma anche Matteo Soragna, Joseph Blair, Stephen Black. I miei figli probabilmente direbbero qualche nome più recente. Ne dico uno anche io: Jazz Ferguson, perché è un giocatore che in ogni momento fa vincere le partite e perché non è ordinario vedere un americano che resta con la stessa maglia per tre stagioni, magari rinunciando a ingaggi migliori».
Scene dalla festa dei quarant’anni della Acquatec di Gaglianico
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Thabo, Jonas e (a sorpresa) Pullen Il playmaker a Philadelphia porta a tre gli ex rossoblù in Nba di Giampiero Canneddu, fotografie d’archivio
Sefolosha e Jerebko hanno iniziato il loro primo campionato insieme negli Utah Jazz. Per Pullen la prima occasione tra i professionisti arriva alle soglie dei trent’anni. Biella per l’esordio (positivo) da professionista in coppia con Aubrey Coleman in un anno in cui il più forte sembrava il secondo. Poi Israele, un po’ di Italia altrove ma anche titoli nazionali in Spagna (con il Barcellona) e in Croazia (con il Cedevita). Oggi Jacob Pullen è, un po’ a sorpresa, il terzo ex di Pallacanestro Biella con un contratto Nba. La sua barba è un po’ più corta (al college ave-
vano coniato per lui il motto “fear the beard”, temi la barba), ma il talento resta quello che al Forum avevano notato in molti. La sua carriera è stata indubbiamente in crescendo e ora, alla soglia dei trent’anni, è arrivato il traguardo insperato. Prima ha messo la penna su un contratto e ha partecipato al training camp di prestagione insieme a diciannove altri convocati. Poi è rimasto nel roster per l’inizio della stagione: i primi due punti della sua carriera li ha messi nel paniere dei Boston Celtics in una sconfitta in casa alla seconda partita di regular season. Ora la sfida è rendersi importante.
Il 18 luglio invece in un hotel di Salt Lake City si è composta una coppia che ha solo due punti in comune: entrambi sono stati i primi giocatori del loro paese a mettere il piede su un parquet della Nba ed entrambi lo hanno fatto dopo aver brillato con la maglia di Biella nel basket italiano. Thabo Sefolosha e Jonas Jerebko sono due dei nuovi giocatori degli Utah Jazz. Lo svizzero di origini sudafricane arriva da Atlanta, dove ha speso le ultime stagioni da sesto-settimo uomo e da specialista difensivo. Qui ha vissuto anche l’episodio controverso dell’arresto fuori da un locale di New York durante il quale si
La prima foto di Jacob Pullen con la maglia dei Philadelphia 76ers
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Thabo Sefolosha e Jonas Jerebko nel giorno della presentazione agli Utah Jazz
fratturò una caviglia in una colluttazione con un poliziotto. Sefolosha non risparmiò le accuse per il comportamento della polizia. Nella battaglia legale che ne derivò non solo fu assolto dalle accuse, ma ottenne un risarcimento di quattro milioni di dollari come accordo extragiudiziale per ritirare le accuse nei confronti di cinque agenti. Quella frattura gli fece perdere i playoff e mesi di
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partite. Per Jonas Jerebko, all’ottava stagione in Nba (Sefolosha è all’undicesima), firmare per Utah è stato qualcosa di speciale: «Era la mia squadra preferita da ragazzino e a casa ho ancora una canotta di Karl Malone». I loro contratti non sono male: oltre 10 milioni di dollari per il biennale dello svizzero, oltre 8 per quello dello svedese. E anche nella conferenza stampa di presentazione hanno
trovato il modo di ricordare Biella, dove uno è arrivato quando è partito l’altro (da prima scelta dei Chicago Bulls, peraltro): «Prima ho seguito Thabo in Italia» ha detto Jerebko, «poi l’ho seguito qui in Utah». Per entrambi l’ambizione è di restare in campo oltre i 20 minuti a partita, rendendosi utili in un roster dove l’Europa è rappresentata anche dal francese Rudy Gobert.
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Posturologo
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Il mercatino degli Angeli 2017: la XVI edizione Dal 19 novembre al 17 dicembre a Sordevolo aspettando il Natale. di Francesca Fossati, fotografie archivio associazione Teatro popolare di Sordevolo.
Bancarelle con prodotti artigianali, dolci e idee regalo, musica, gastronomia, storia e fede tra le vie del centro del paese nelle cinque domeniche che precedono il Natale. Il mercatino degli Angeli di Sordevolo è un appuntamento ormai consolidato che attira ogni anno circa 20 mila visitatori. Per un mese Sordevolo si trasforma nel paese delle favole. I grandi angeli illuminati dominano il mercatino e accolgono il pubblico che fin dalle 10 del mattino pian piano si distribuisce lungo la via principale che dall’inizio del paese conduce alla chiesa parrocchiale e nella piazza dove sono allestite le bancarelle. Entrando in un portone si raggiunge il cuore dell’iniziativa, una piccola piazzetta dove ci sono le tipiche casette di legno e quella più grande, nuova e con forma ottagonale, dedicata al ristoro dove si distribuiscono bevande calde e fredde e panini. Gruppi di musicisti suonano strumenti a fiato girando tra le vie e quando si fa buio l’illuminazione contribuisce a creare un’atmosfera natalizia. L’iniziativa che celebra la nascita di Gesù è organizzata dall’associazione Teatro popolare di Sordevolo, la stessa che tramanda l’evento la «Passione di Cristo»
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che si rinnova ogni cinque anni dall’inizio dell’Ottocento coinvolgendo l’intera comunità di circa 1300 abitanti. A questa rappresentazione della resurrezione di Cristo è dedicato il museo della Passione nella chiesa di Santa Marta che durante il mercatino degli Angeli si può visitare
gratuitamente (per accedere al mercatino il biglietto ha un costo simbolico di un euro). Ad esso quest’anno si aggiunge anche la mostra itinerante sulla Grande Guerra allestita dagli alpini all’interno della chiesa. Gli espositori sono circa 200, proven-
gono da diverse province piemontesi e anche da altre regioni e sono a disposizione dei visitatori in cerca di regali, leccornie e oggetti artigianali in legno, in stoffa, in ceramica e altro utili anche per addobbare l’albero di Natale o preparare il presepe. A coordinare l’organizzazione è Andrea Fogliano, responsabile della commissione dedicata al mercatino degli Angeli dell’associazione Teatro popolare di Sordevolo presieduta da Stefano Rubin Pedrazzo. Il mercatino alla domenica è aperto dalle 10 alle 18 (19 e 26 novembre, 3, 10 e 17 dicembre), mentre venerdì 8 dicembre dalle 10 alle 23, con l’aggiunta degli spettacoli di «Angeli in Concert». Nel pomeriggio del giorno dell’Immacolata Concezione, infatti, si esibiranno gli allievi e le band delle scuole musicali biellesi, mentre alla sera il musicista biellese Alex Gariazzo e il suo gruppo Acoustic Smallable Ensemble proporranno brani tradizionali e natalizi rivisitati in chiave blues/soul. Dell’esibizione sarà ospite anche Guido Antoniotti con i suoi strumenti etnici. Nelle domeniche del mercatino, inoltre, c’è la rassegna canora «Angeli in Coro 2.0» alla quale partecipano gli alunni delle scuole primarie e secondarie. L’associazione si appoggia all’agenzia Aloha Viaggi, attraverso il sito Web www.destinazionebiella.com, per la proposta di pacchetti per chi da fuori provincia vuole visitare il mercatino di Sordevolo, la Valle dell’Elvo e il Biellese. Per chi desidera pranzare al mercatino, nella sede degli alpini c’è lo spazio dedicato alla ristorazione con posti a sedere (si consiglia di riservare il proprio posto al momento dell’arrivo al mercatino). Informazioni: www.ilmercatinodegliangeli.it
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GenoFit. Il test genetico che migliora le tue performance Il Dottor Domenico Paris presenta il sistema personalizzato di allenamento ed alimentazione per chi pratica sport e vuole migliorare le perfomance mantenendo i risultati raggiunti. di R.T., fotografie d’archivio
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PAOLA TURCI al Teatro Odeon Il primo appuntamento musicale di rilievo della stagione 2017/2018 a Biella è con Paola Turci: la cantautrice romana sarà di scena al teatro Odeon giovedì 30 novembre con una tappa del suo “Il secondo cuore tour”, spostatosi nei teatri dopo la tournée estiva che aveva toccato anche Varallo e l’Alpàa. Lo show, con i brani dell’ultimo album “Il secondo cuore” e i vecchi successi, arriva a Biella dopo le date dell’Auditorium Parco della Musica a Roma e del teatro degli Arcimboldi a Milano. Prevendite da Cigna Dischi (via Italia 10), da Paper Moon (via Galimberti) e online su www.ilcontato.it
RUGBY, Italia-Francia al La Marmora - Pozzo Dieci anni fa fu lo stadio La Marmora-Pozzo di Biella a tenere a battesimo l’Italia del rugby femminile nel Sei Nazioni. La partita d’esordio fu una sfida con la Francia e vide tra le convocate le due giocatrici biellesi Gimena Panichelli e Celeste Cristofanello. Oggi è tutto pronto per una replica: martedì 19 novembre lo stesso stadio ospiterà il test match tra le stesse due Nazionali maggiori femminili. L’appuntamento è alle 20,30 e l’organizzazione è curata dal Biella Rugby che quasi ogni anno ospita in città una rappresentativa azzurra, con il momento clou della sfida del 2004 tra le squadre maschili di Italia e Stati Uniti, con 8000 spettatori sulle gradinate dello stadio di viale Macallé.
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Dirette e differite: ora è tutto via web Il vademecum per i tifosi: ecco come seguire le partite di Giampiero Canneddu, fotografie di Alberto Tesoro
La novità: le gare in trasferta al Glamour Café di via Gustavo di Valdengo. Tutte le radiocronache sono sempre su Radio City. E su Biella Channel highlights e dirette delle gare giovanili Per chi preferisce leggere c’è la diretta scritta sul sito internet e sulla app. Ci sono conferme e novità nel panorama dei media che consentono di seguire passo dopo passo, in casa o in trasferta, le gesta dell’Eurotrend Biella. Nulla – chiedere agli aficionados per credere – può essere meglio di un seggiolino al Forum: l’emozione, il rumore, l’energia del palazzo non è replicabile in nessun altro modo. Ma succede di avere altri impegni. O di essere fuori casa. Ma un vero tifoso trova sempre un sistema per stare in qualche modo vicino alla sua squadra. Per la terza stagione consecutiva sarà in funzione la piattaforma per lo streaming messa in piedi dalla Lega Nazionale Pallacanestro. All’indirizzo web tvpass. legapallacanestro.com sarà possibile non solo seguire in diretta i match della propria squadra ma anche quelli delle altre formazioni di A2 Est e Ovest, oltre che i video delle partite delle giornate
precedenti. Il prezzo varia dai 10,95 euro dell’abbonamento mensile ai 59,95 euro di quello annuale. Per le gare in trasferta però c’è un’occasione in più: saranno trasmesse in diretta sul maxischermo del Glamour Café di via Gustavo di Valdengo, che si candida a diventare un punto di riferimento per i tifosi. Si andrà su internet anche per vedere le azioni migliori dal giorno dopo. A pensarci sarà Biella Channel, ovvero il canale YouTube ufficiale di Pallacanestro Biella. Qui troveranno casa, oltre a servizi e approfondimenti, anche gli highlights delle partite di campionato, con i canestri più belli messi a segno dai rossoblù. E qui, insieme ad approfondimenti, interviste e servizi speciali, ci saranno anche le differite delle partite casalinghe delle squadre Under 20 e Under 18, che vengono invece trasmesse in diretta sulla pagina Facebook di Pallacanestro Biella, un esperimento già cominciato nella seconda metà della passata stagione. Nulla cambia invece per quanto riguarda la diretta radio: Emile Martano e Stefano Zavagli saranno le due prime voci di Radio City, che per l’ennesima stagione garantirà le dirette in casa e in trasferta
dei match del campionato di A2. La frequenza dell’emittente vercellese è l’89.9 in fm, ma è possibile seguire le trasmissioni anche in streaming attraverso il sito web www.radio-city.it oppure dallo smartphone con l’applicazione Tune In. Per chi preferisce (o non può fare altro che) leggere piuttosto che ascoltare o guardare, ecco la app ufficiale di Pallacanestro Biella con la diretta scritta delle partite, resa possibile da una piattaforma per gestire le statistiche in tempo reale messa a punto dai programmatori di Orangepix, fornitore ufficiale del club rossoblù. Sarà possibile seguire l’andamento del match in corso anche via web all’indirizzo www.pallacanestrobiella.it/ live. Per accedere alla diretta (che sarà in funzione in casa come in trasferta) sul sito basta segnarsi l’indirizzo della nuova pagina web tra i preferiti. Per farlo attraverso l’applicazione è necessario prima effettuare l’aggiornamento collegandosi a Google Play nel caso dei dispositivi Android o a iTunes nel caso di iPhone e iPad. Poi basterà cliccare sulla sezione “live” qualche minuto prima della palla a due di ogni incontro.
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RUBRICA INTERVISTA ROSSOBLÙ
a cura di Luca Rosia
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Biella e Amedeo Tessitori si sono trovati quasi per caso. Dalla “chiacchierata” con il coach a Cantù, spettatori entrambi della Finale Nazionale Under 20 sugli spalti del PalaParini nel 2016, di tempo non ne è passato tanto ma di applausi e sorrisi sì. Oggi Tex è l’uomo di punta (nel calcio sarebbe il perfetto centravanti, possente e in grado di preoccupare le difese anche a gioco fermo) a cui la nuova Eurotrend ha deciso di affidare le chiavi del suo motore. Per diventare il lungo più bravo della categoria di strada ce n’è ancora tantissima, così come di punti davanti da collezionare nei referti, ma l’inizio fa ben sperare. Testa salda sulle spalle, cuore, voglia di lavorare e tocco di personalità più marcato rispetto alla sua prima - a volte “timida” - immagine in rossoblù la scorsa stagione. Intanto i numeri crescono e sono già eccellenti, così come tre importanti sfide con colossi nel ruolo superate a pieni voti (Renzi, Gigli e Poletti ne sanno qualcosa...). Di quei numeri alcuni sono lì in testa alle classifiche; l’11 ad esempio, che non rappresenta il numero di maglia - nel calcio alle spalle di molti marcatori - ma la quantità di stoppate date agli avversari dopo cinque curve di campionato. “Bene bene bene” per dirla, o meglio canticchiarla come farebbe Tex sulle note di una famora hit estiva. Anzi, benissimo. Seconda stagione a Biella, quanto ti senti migliorato dal tuo primo giorno in rossoblù? «Di preciso non lo so, sono sicuro però di aver fatto un ottimo lavoro tecnico insieme allo staff e di essere migliorato. Ne sono convinto, e sono convinto che di lavoro davanti ce ne sia ancora tanto. Non mi sento ancora di averlo finito. Quest’anno dovrò migliorare alcuni particolari del mio gioco e fare meglio della scorsa stagione». Quest’estate hai puntato su una scelta importante: restare qui. La Società ti voleva e tu volevi Biella... «Ho scelto di restare perché non ero mai riuscito a giocare per più di un anno nella stessa squadra. Questa particolarità della mia carriera non mi piaceva, non mi faceva sentire in pace con me stesso. E poi sono rimasto soprattutto per cercare di dare continuità al mio lavoro e perché qui a Biella mi trovo bene. Penso tuttora che sia la decisione migliore che ho preso in questi anni». Continuità... È la parolina magica in questa fase della tua carriera? «Sì, lo è assolutamente. Ho dato continuità al mio lavoro nella stessa società e ora devo
dare continuità in campo durante le partite. Oggi cerco di dare sempre lo stesso contributo alla squadra. In questo obiettivo voglio e devo migliorare assolutamente». Nella squadra c’è indelebile la tua impronta. Senti di avere maggior responsabilità anche nei confronti dei compagni più giovani? «Di sicuro. Il Club mi ha assegnato un ruolo di squadra molto importante. Sto cercando con il lavoro in settimana e in partita di restituire la fiducia della Società e dello staff con energia e voglia di fare bene. Cerco poi di aiutare i ragazzi più giovani di me, di farli capire con gli atteggiamenti giusti com’è il mondo del basket e come si lavora. Spero veramente di continuare così e di dare sempre un contributo positivo». Sul parquet, in partita e in allenamento, sei praticamente l’assistente di Jazz. Più dell’anno scorso si nota molto anche la tua impronta carismatica. Sproni i compagni, urli, senti il “battito” della squadra e riesci a cambiarne il ritmo. Come un capitano. «In ogni squadra serve qualcuno che aiuti a spingere nei momenti cruciali. Se c’è bisogno di accendere o tenere acceso un giocatore e di aiutarlo io ci sono, riesco a farlo, è nel mio modo di rimanere in campo. Aiuto il gruppo già in allenamento trasmettendo un po’ più di energia, urlando, incitando i ragazzi a fare del loro meglio. Ognuno di noi porta un contributo. Il mio è quello di aiutare i giovani soprattutto durante il lavoro in settimana e fare poi del mio meglio in partita». Ti sei allenato tanto questa estate, ad agosto sei stato il primo a varcare i cancelli del Biella Forum. «Arrivare un po’ prima degli altri e iniziare subito a lavorare l’ho sempre fatto. Devo farlo necessariamente, ma lo faccio anche molto volentieri, perché ho un fisico che ha bisogno di più tempo per entrare in condizione. Quest’estate ho svolto buoni allenamenti cercando sempre di non prendere troppi chili, e vi assicuro che per me è un obiettivo molto difficile. Ho lavorato anche dal punto di vista mentale e del nervosismo. La rabbia in passato più volte mi ha portato a perdere in campo energia e concentrazione. L’anno scorso poi ha causato il problema dei falli, troppi e che spesso hanno messo in difficoltà tutta la squadra. Mi arrabbiavo anche solo perché gli arbitri mi fischiavano contro. Quest’e-
state ho lavorato sodo anche su questo aspetto per non ricadere nell’inghippo. Oggi mi sento migliore anche se il problema non è risolto del tutto: a Legnano ad esempio mi sono incavolato, poi a freddo ho ripensato a quello che avevo fatto e mi ha dato molto fastidio». È la tua seconda stagione a Biella, ormai sei a tutti gli effetti biellese d’adozione. Della Città cosa ti piace e cosa hai avuto modo di scoprire in più rispetto allo scorso anno? «Il Biellese mi piace molto, qui mi trovo davvero bene e ormai mi sono inserito totalmente. Il pubblico poi è fantastico, molto caldo, ti fa sentire a casa e ti dà una carica in partita incredibile. La città è particolare, si può quasi dire che Biella sia un po’ un paesone, ideale per uno come me nato e cresciuto in campagna. La città in generale infatti non mi piace, preferisco vivere in questi luoghi più verdi e tranquilli. Sono riuscito a conoscere un po’ di più Biella e le bellezze del “nostro” territorio. Giochiamo e ci alleniamo sempre, se avessi più tempo a disposizione continuerei a “viaggiare” e scoprire... Il lago, la montagna, il centro storico, ci sono tanti bellissimi angoli da visitare».
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Minibasket, inizio on the road Feste, tornei, iniziative speciali per i più giovani tra i rossoblù di Giampiero Canneddu, fotografie di Alberto Tesoro
Un pomeriggio in piazza del Monte (con Ferguson come tifoso) e uno all’agriturismo per fare squadra. Poi gli applausi del Forum alla prima in casa e la gioia del successo, per gli Esordienti 20062007, nel memorial Bruno Potasso. Non solo parquet: sembra il motto perfetto per i primi mesi del minibasket targato Pallacanestro Biella. I più piccoli del vivaio rossoblù non riescono proprio a stare fermi: nelle prime settimane di attività ci sono già stati un pomeriggio di allenamento al playground in piazza del Monte in Riva, una domenica di gioco e sport all’agriturismo e il torneo memorial Bruno Potasso, dove sono scesi in campo gli esordienti nati nel 2006-2007. Al palazzetto di Verrone il modo ideale per ricordare lo storico dirigente di Libertas, Bbc e Pallacanestro Biella è stato far giocare un nugolo di ragazzini: hanno partecipato sei formazioni con Cameri, Trivero, Cossato, Ponderano e Verrone oltre naturalmente ai rossoblù. Spalti gremiti di genitori per una giornata all’insegna dello sport e del divertimento, con la palla a spicchi assoluta protagonista e il roster biellese di Pallacanestro Biella
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Immagini dalla giornata del minibasket di settembre in piazza del Monte
vittorioso in finale: superata Cameri per 56-34. Grande la presenza del pubblico e altrettanto grande il coinvolgimento della Pro Loco di Verrone, che hha preparato il pranzo ad oltre 160 presenti. L’appuntamento di inizio ottobre invece era stato all’agriturismo “La Fucina” di
Vigliano. Accompagnati dal responsabile Massimo Grigatti e dagli istruttori di Pallacanestro Biella, i piccoli rossoblù si sono divertiti giocando in uno speciale campo da basket allestito per l’occasione, vivendo alcune ore immersi nella natura. Alle 18 poi tutti sugli spalti del Biella Forum
a tifare per la prima squadra, vittoriosa nel match d’esordio tra le mura amiche contro la Lighthouse Trapani, partita preceduta dal giro di campo augurale per raccogliere gli applausi di tutto il Forum, a guidare il plotone dell’intero vivaio rossoblù, fino all’Under 20. Non è stata la prima uscita stagionale per i più giovani del team di Pallacanestro Biella: in un sabato di settembre il campo di allenamento è stato il playground risistemato da poco in piazza del Monte, nel cuore del rione Riva. Per i piccoli del minibasket e le loro famiglie è stato un
pomeriggio colorato di canestri e tanti sorrisi, accesi in compagnia degli istruttori di Pallacanestro Biella e di tre simpatici “fratelli maggiori”, Luca Pollone, Luca Rattalino e Giorgio Sgobba. Non solo: a un certo punto del pomeriggio, dalla finestra di casa, un tifoso di eccezione come Jazz Ferguson ha seguito le sfide dei piccoli cestisti facendo sì che in un’occasione i ruoli si invertissero con il campione nelle vesti del fan per coloro che di norma lo ammirano a bordo campo. Le squadre già si stanno allenando suddivise nelle diverse fasce di età, dagli
esordienti nati nel 2006 e 2007 fino ai pulcini, i più giovani di tutti, passando per aquilotti e scoiattoli. Nelle categorie esordienti e scoiattoli, c’è anche una squadra che si allena a Verrone, società che da anni ormai ha stretto un’intesa con Pallacanestro Biella. C’è però sempre tempo per provare a innamorarsi del basket giocandolo: per informazioni sul minibasket rossoblù basta contattare il responsabile del settore Massimo Grigatti (347.5029237).
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A novembre attenzione all’anticipo Si gioca di mercoledì la sfida in casa con Reggio Calabria di Giampiero Canneddu, fotografia di Alberto Tesoro Torna il basket dopo cena mercoledì 15: lo spostamento di data è stato chiesto dai rossoblù per consentire a Carl Wheatle di rispondere alla convocazione della Nazionale della Gran Bretagna 7ª giornata, domenica 12 novembre Eurotrend Biella - Soundreef Siena Biella Forum, ore 18.00 Gli ex Andrea Monciatti (allenatore delle giovanili e assistant coach fino al 2015) Così nella passata stagione Mens Sana Siena-Angelico Biella 7468 d1ts (Myers 27, Harrell 13; Hall 19, Ferguson 15); Angelico Biella-Mens Sana Siena 83-55 (Ferguson 23, De Vico 18; Harrell 23, Masciarelli 7) La data: 6 ottobre 2013 Andrea Casella, da quest’anno a Siena, si presenta alla prima di campionato con Veroli al Biella Forum e contribuisce alla vittoria dei ciociari con
una delle sue migliori prestazioni in carriera: mette 22 punti con un notevolissimo 6/8 da tre. 9ª giornata, mercoledì 15 novembre Eurotrend Biella - Metextra Reggio Calabria Biella Forum, ore 20.30 Gli ex nessuno Così nella passata stagione Viola Reggio Calabria-Angelico Biella 97-63 (Radic 23, Legion 19; Ferguson e Hall 17); Angelico Biella-Viola Reggio Calabria 96-61 (Ferguson 22, Tessitori 21; Legion 24, Radic 15) La data: 18 gennaio 2017 Nessuno è profeta in patria sembra il motto perfetto per il passaggio lampo dell’ex rossoblù Marco Laganà nella squadra della sua città natale: il 18 gennaio la firma, dopo la sua rescissione del contratto con Cantù, il 28 febbraio la risoluzione dell’accordo dopo poco più di un mese con pochi
minuti in campo e pochissime gioie. 8ª giornata, domenica 19 novembre Moncada Agrigento - Eurotrend Biella PalaMoncada di Porto Empedocle, ore 18.00 Gli ex Albano Chiarastella (ad Agrigento dal 2011 al 2017) Così nella passata stagione Angelico Biella-Moncada Agrigento 72-65 (Ferguson 17, Udom 15; Buford 15, Bell-Holter 14); Moncada Agrigento-Angelico Biella 83-84 (Buford 19, Evangelisti 8; Ferguson 17, Hall e Udom 13) La data: 18 marzo 2012 Alla prima stagione in Sicilia, Albano Chiarastella alza subito un trofeo: la Coppa Italia di serie B. Nella finale di Legnano, il punteggio con cui Agrigento sconfigge Ferrara è inequivocabile: 73-58. In quella stessa stagione la Fortitudo conquista an-
che la promozione in Dna, che allora era la terza serie della pallacanestro nazionale. 10ª giornata, domenica 3 dicembre Givova Scafati - Eurotrend Biella PalaMangano di Scafati, ore 18.00 Gli ex nessuno Così nella passata stagione Givova Scafati-Angelico Biella 9480 (Naimy 19, Baldassarre 18; Hall 27, Ferguson 22); Angelico Biella-Givova Scafati 85-69 (Ferguson 17, Tessitori, De Vico e Venuto 14; Jackson 17, Lupusor 14) La data: 8 ottobre 2006 La prima di campionato e l’esordio da capo allenatore di Luca Bechi è al PalaScatola di via Paietta: Scafati passa 83-81: non bastano i 18 punti di Taquan Dean e i 16 di Eric Daniels. Decisivi per i campani i 24 punti del portoricano Rick Apodaca.
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Le stanze del tempo di Franco Antonaci A Palazzo Ferrero l’omaggio al fotografo biellese. di Francesca Fossati, fotografie d’archivio
Con le sue fotografie Antonaci prese parte negli Anni 50 a concorsi internazionali accanto a nomi come Cartier Bresson e Doisneau che in seguito hanno segnato la storia della fotografia europea. Non diventò mai un professionista, per scelta, ma con la sua sensibilità e la sua grazia regalò al Biellese e al mondo la sua personale interpretazione della realtà. Fino a domenica 3 dicembre sarà visitabile la mostra «Le stanza del tempo» (inaugurata nei giorni scorsi) ideata dal Fotoclub Biella e promossa in collaborazione con il Comune di Biella, la Fondazione Cassa di Risparmio di Biella e il Palazzo Ferrero - miscele culturali che la ospita al Piazzo, il borgo storico di Biella. Non solo il reportage di viaggio, ma anche il ritratto e il paesaggio erano tra i generi preferiti di Franco Antonaci e le fotografie scattate nei suoi sessant’anni di carriera, messe a disposizione dalla famiglia, sono esposte in sette sezioni. Antonaci nacque a Cossato nel 1927. Le prime fotografie le scattò quando aveva vent’anni con una Rolleiflex per poi passare a Leica e, infine, a Nikon.
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A contraddistinguerlo erano la cura e l’attenzione dedicate sia agli scatti, sia allo sviluppo e alla stampa in camera oscura. I volti, gli sguardi, i paesaggi e le azioni ritratti da Antonaci rivelano la capacità del fotografo di catturare attimi importanti di vita quotidiana. In Spagna, in India, in Nepal; sulla metropolitana di New York, sulle montagne innevate in Svizzera come nel Biellese, sul Mombarone e sul Monte Bo. C’è anche un ritratto dello scrittore Ernest Hemingway scattato in Spagna nel 1960. E poi i bambini, le nonne e le mamme biellesi e i fedeli in pellegrinaggio a Oropa o a Lourdes; i giochi e le danze al Ricetto di Candelo e il duro lavoro per ripulire dal fango le fabbriche e le case travolte e distrutte dalla tragica alluvione in Valle Strona del novembre 1968. Il titolo di questa mostra in bianco e nero, che è anche un rimando a una importante mostra a colori di Antonaci, deriva proprio da questo suo saper spaziare con occhio discreto in vari fronti. Il fotografo cossatese organizzò diverse mostre e produsse molti libri fotografici. Alcune delle sue fotografie in passato sono state richieste anche
da gallerie d’arte americane. Antonaci è morto nel 2007 lasciando un patrimonio fotografico di rara qualità. Palazzo Ferrero, Corso del Piazzo 29, Biella Orari di apertura della mostra: venerdì e sabato dalle 15,30 alle 19; domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15,30 alle 19. Ingresso gratuito.
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